Ing. Antonio Fabbrocino
|
|
- Aniella Mosca
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 CPT NA Sicurezza del Lavoro negli Ambienti Sospetti di Inquinamento o Confinati Ing. Antonio Fabbrocino
2 Ambiente sospetto di inquinamento Qualsiasi ambiente caratterizzato dalla possibile presenza di fattori di rischio di inquinamento dell aria per: carenza di ossigeno, presenza di agenti chimici pericolosi (liquidi, gas, fumi, vapori, polveri) tossici o, comunque, nocivi, che possono innescare esplosione o incendio Ing. Antonio Fabbrocino 2
3 Ambiente confinato Ambiente circoscritto, non progettato per essere occupato in continuo da lavoratori, ma che può contenere, completamente, almeno una persona Può essere necessario accedere in un ambiente confinato per effettuare lavori di manutenzione, pulizia, bonifica, installazione, verifica di dispositivi, ecc. Ing. Antonio Fabbrocino 3
4 Caratteristiche di un Ambiente confinato Le aperture di accesso/uscita sono limitate o difficoltose; la ventilazione naturale interna è scarsa o addirittura assente, per l esiguo rapporto fra le dimensioni dell apertura accesso/uscita ed il volume dell ambiente; il microclima è sfavorevole; l Illuminazione naturale è scarsa o addirittura assente Ing. Antonio Fabbrocino 4
5 Incidenti/Infortuni in un Ambiente confinato In un ambiente confinato il verificarsi di un incidente, può causare infortuni gravi o mortali, a causa di molteplici fattori di rischio di tipo meccanico: per intrappolamento, di inquinamento del aria: per carenza di ossigeno, per presenza di agenti chimici pericolosi (liquidi, gas, fumi, vapori, polveri): tossici o, comunque, nocivi, che possono causare esplosione o incendio Ing. Antonio Fabbrocino 5
6 Infortuni sul lavoro negli ambienti sospetti di inquinamento o confinati Gli infortuni sul lavoro in un ambiente sospetto di inquinamento o confinato: sono, quasi sempre, gravi e/o mortali, coinvolgono più lavoratori, nel tentativo di aiutarsi l'uno con l'altro. Le modalità di accadimento sono imputabili sempre alle stesse cause: carenza di informazione, formazione, addestramento, esperienza dei lavoratori coinvolti, interferenze tra i lavori delle diverse imprese, mancato coordinamento tra le imprese Ing. Antonio Fabbrocino 6
7 La Prevenzione degli infortuni negli ambienti sospetti di inquinamento o confinati Per fare buona prevenzione degli infortuni è necessario: 1. identificare e segnalare tutti gli ambienti confinati o sospetti d inquinamento nei luoghi di lavoro; 2. vietare l accesso dei lavoratori negli ambienti in questione; 3. predisporre procedure idonee per eseguire i lavori in condizioni di sicurezza; 4. predisporre procedure idonee da attuare in possibili situazioni di emergenza. In sintesi, adottare un sistema di gestione degli interventi Ing. Antonio Fabbrocino 7
8 Ambienti confinati facilmente identificabili Alcuni ambienti sono facilmente identificabili come confinati: cisterne di qualsiasi tipo (interrate o fuori terra, autocisterne, cisterne ferroviarie), serbatoi di stoccaggio, silos, stive e doppi fondi delle navi, canalizzazioni, tombini, fogne e fosse biologiche, recipienti adibiti a reazioni chimiche Ing. Antonio Fabbrocino 8
9 Ambienti confinati facilmente identificabili Ing. Antonio Fabbrocino 9
10 Ambienti confinati facilmente identificabili Ing. Antonio Fabbrocino 10
11 Ambienti confinati facilmente identificabili Ing. Antonio Fabbrocino 11
12 Ambienti confinati facilmente identificabili Ing. Antonio Fabbrocino 12
13 Ambienti confinati o sospetti d inquinamento meno evidenti Altri ambienti confinati possono essere meno evidenti: vasche, depuratori, scavi profondi a sezioni ristretta, locali con aperture in alto, locali tecnici con accessi difficoltosi e spazi angusti, fosse e vani corsa di ascensori Ing. Antonio Fabbrocino 13
14 Ambienti confinati o sospetti d inquinamento meno evidenti Ing. Antonio Fabbrocino 14
15 Ambienti confinati o sospetti d inquinamento meno evidenti Ing. Antonio Fabbrocino 15
16 Ambienti da considerare temporaneamente confinati o sospetti d inquinamento Alcuni ambienti, comunemente frequentati, possono assumere temporaneamente le caratteristiche di ambiente sospetto d inquinamento, in relazione all attività di lavoro in essere al suo interno: stanze non ventilate o scarsamente ventilate, cantine e sottotetti, parcheggi sotterranei, gallerie, metropolitane. Ing. Antonio Fabbrocino 16
17 Ambienti temporaneamente confinati o sospetti d inquinamento Ing. Antonio Fabbrocino 17
18 Ambienti temporaneamente confinati o sospetti d inquinamento Ing. Antonio Fabbrocino 18
19 Aziende e settori produttivi con ambienti confinati o sospetti d inquinamento Aziende dei comparti chimico e chimico-farmaceutico, aziende agricole e del settore alimentare, concerie, trattamento rifiuti, depuratori e acquedotti, telecomunicazioni (cavi in cunicoli), depositi di gas e carburanti, gestione della distribuzione di luce, acqua e gas, aziende di trasporti con autocisterne, edilizia (lavori di scavo di pozzi, gallerie e trincee; qualsiasi lavoro edile entro ambienti confinati o sospetti d inquinamento) Ing. Antonio Fabbrocino 19
20 I pericoli in ambiente confinato In un ambiente confinato possono esserci innumerevoli pericoli, come, ad esempio, pericoli connessi a: carenza di ossigeno, presenza di sostanze pericolose, caratteristiche geometriche, altri pericoli I pericoli possono essere già presenti nell ambiente, prima dell ingresso dei lavoratori, prodotti dalle attività lavorative che vengono svolte nell ambiente Ing. Antonio Fabbrocino 20
21 I pericoli che possono essere introdotti Operazioni di saldatura/taglio/brasatura di qualsiasi tipo; uso di sostanze particolari (colle, solventi, vernici, prodotti per la pulizia, ecc.); lavori che producono emissioni (gas, vapori, aerosol, fumi, liquidi, polveri); perdite da condutture e valvole presenti negli stessi ambienti o negli spazi limitrofi; rimozione di fanghi; uso di attrezzature di lavoro che producono inneschi che possono dar luogo ad esplosioni e/o incendi Ing. Antonio Fabbrocino 21
22 I rischi possibili negli ambienti confinati Esposizione ad agenti chimici asfissia, per mancanza di ossigeno; intossicazione, per inalazione o per contatto cutaneo di sostanze pericolose (gas, vapori, fumi polveri); esposizione ad agenti biologici; incendio ed esplosione; annegamento per allagamento; caduta dall alto; caduta di gravi dall alto; caduta in contenitori di liquidi; intrappolamento; seppellimento; Ing. Antonio Fabbrocino 22
23 Rischio intrappolamento e seppellimento entro vasche e tramogge di sabbie e materiali fini Ing. Antonio Fabbrocino 23
24 Rischio intrappolamento e seppellimento Ing. Antonio Fabbrocino 24
25 Altri possibili rischi inciampo o scivolamento; contatto con parti abrasive o taglienti; urto, colpo o schiacciamento; contatto con parti in movimento; proiezione di parti solide o liquide; contatto con tensione elettrica; colpi di calore; rumore; posture incongrue; puntura o morso di animale; difficoltà di comunicazione; rischi connessi allo stato emotivo Ing. Antonio Fabbrocino 25
26 Riferimenti normativi Standard OSHA del 15/04/93 DLgs 27/07/99, n. 272 Norme di sicurezza e salute dei lavoratori nell espletamento di operazioni di servizi portuali e di operazioni di manutenzione, riparazione e trasformazione delle navi in ambito portuale DLgs 09/04/08 n. 81 Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro Circolari Ministero del Lavoro n. 42/10, n. 5/11 e n. 13/11 DPR 14/09/11 n. 177 Norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinanti Ing. Antonio Fabbrocino 26
27 Standard OSHA L Occupational Safety and Health Administration (OSHA) è un Ente del Dipartimento del Lavoro degli USA che ha il compito di assicurare le condizioni di salute e di sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro attraverso la definizione di standard operativi, la formazione e l addestramento dei lavoratori, e l assistenza alle aziende. Ing. Antonio Fabbrocino 27
28 Standard OSHA Lo standard (OSHA ) si riferisce alla richiesta di permesso di lavoro per operare negli spazi confinati (Permit- Required Confined Spaces - PRCS), è stato introdotto il 15 aprile 1993 Ing. Antonio Fabbrocino 28
29 DLgs 27/07/99 n. 272 Art. 46 Misure di prevenzione in caso di uso di miscele ossiacetileniche, della fiamma ossidrica della saldatura elettrica e sicurezza nelle operazioni di ossitaglio; art. 47 Operazione di saldatura elettrica; art. 48 Lavori in locali chiusi e angusti; art. 49 Lavori entro cisterne, casse, depositi di combustibile, doppi fondi e locali simili; art. 50 Operazioni di sabbiatura su navi sottoposte a lavori; art. 51 Operazioni di pitturazione a spruzzo (airless) Ing. Antonio Fabbrocino 29
30 DLgs 09/04/08 n. 81 Art. 66 Lavori in ambienti sospetti di inquinamento ; art. 121 Presenza di gas negli scavi ; allegato IV Requisiti dei luoghi di lavoro (punto 3. vasche, canalizzazioni, tubazioni, serbatoi, recipienti, silos) ; allegato XI Elenco dei lavori comportanti rischi particolari per la sicurezza e la salute dei lavoratori Ing. Antonio Fabbrocino 30
31 DLgs 09/04/08 n Art. 66 Lavori in ambienti sospetti di inquinamento È vietato consentire l accesso dei lavoratori in pozzi neri, fogne, camini, fosse, gallerie e in generale in ambienti e recipienti, condutture, caldaie e simili, ove sia possibile il rilascio di gas deleteri, senza che sia stata previamente accertata l assenza di pericolo per la vita e l integrità fisica dei lavoratori medesimi, ovvero, senza previo risanamento dell atmosfera mediante ventilazione o altri mezzi idonei. Quando possa esservi dubbio sulla pericolosità dell atmosfera, i lavoratori devono essere legati con cintura di sicurezza, vigilati per tutta la durata del lavoro e, ove occorra, forniti di apparecchi di protezione. L apertura di accesso a detti luoghi deve avere dimensioni tali da poter consentire l agevole recupero di un lavoratore privo di sensi Ing. Antonio Fabbrocino 31
32 DLgs 09/04/08 n Art. 121 Presenza di gas negli scavi 1. Quando si eseguono lavori entro pozzi, fogne, cunicoli, camini e fosse in genere, devono essere adottate idonee misure contro i pericoli derivanti dalla presenza di gas o vapori tossici, asfissianti, infiammabili o esplosivi, specie in rapporto alla natura geologica del terreno o alla vicinanza di fabbriche, depositi, raffinerie, stazioni di compressione e di decompressione, metanodotti e condutture di gas, che possono dar luogo ad infiltrazione di sostanze pericolose. Ing. Antonio Fabbrocino 32
33 2. Quando sia accertata o sia da temere la presenza di gas tossici, asfissianti o la irrespirabilità dell'aria ambiente e non sia possibile assicurare una efficiente aerazione ed una completa bonifica, i lavoratori devono essere provvisti di idonei dispositivi di DPI delle vie respiratorie (APVR), ed essere muniti di idonei DPI collegati ad un idoneo sistema di salvataggio, che deve essere tenuto all'esterno dal personale addetto alla sorveglianza. Detto personale deve mantenersi in continuo collegamento con gli operai all'interno ed essere in grado di sollevare prontamente all'esterno il lavoratore colpito dai gas. 3. Possono essere adoperate maschere respiratorie, in luogo di autorespiratori, solo quando, esse offrano garanzia di sicurezza e sempreché sia assicurata una efficace e continua aerazione. Ing. Antonio Fabbrocino 33
34 DLgs 09/04/08 n All. IV Requisiti dei Luoghi di Lavoro Punto 3. Vasche, canalizzazioni, tubazioni, serbatoi, recipienti, silos Sono indicate le prescrizioni di sicurezza relative: alle caratteristiche di tali particolari luoghi di lavoro, alle modalità di esecuzione dei lavori, in sicurezza, alle procedure di emergenza Ing. Antonio Fabbrocino 34
35 Circolari del Ministero del Lavoro N. 42 del 09/12/2010 Iniziative relative agli appalti aventi ad oggetto attività manutentive e di pulizia che espongono i lavoratori al rischio di asfissia o di intossicazione dovute ad esalazione di sostanze tossiche e nocive n. 05 del 11/02/2011 Quadro giuridico degli appalti n. 13 del 19/04/2011 Istruzioni operative agli Organi di Vigilanza in merito alle indicazioni relative agli appalti aventi ad oggetto attività manutentive e di pulizia che espongono i lavoratori al rischio di asfissia o di intossicazione dovuta ad esalazione di sostanze tossiche o nocive Ing. Antonio Fabbrocino 35
36 DPR 14 settembre 2011 n. 177 Ing. Antonio Fabbrocino 36
37 DPR 14 settembre 2011 n. 177 Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinanti Qualsiasi attività lavorativa nel settore degli ambienti sospetti di inquinamento o confinati può essere svolta solo da imprese o lavoratori autonomi in possesso dei requisiti indicati nel regolamento Non è ammesso il ricorso a subappalti, se non espressamente autorizzati dal datore di lavoro committente Le disposizioni del regolamento si applicano anche nei riguardi delle imprese o dei lavoratori autonomi ai quali le lavorazioni vengano subappaltate. Ing. Antonio Fabbrocino 37
38 Requisiti delle imprese o lavoratori autonomi Integrale applicazione delle vigenti disposizioni in materia di valutazione dei rischi, sorveglianza sanitaria e misure di gestione delle emergenze; Integrale e vincolante applicazione anche dell obbligo della sorveglianza sanitaria e della formazione, per le imprese familiari e i lavoratori autonomi; Integrale applicazione della contrattazione collettiva nazionale di lavoro applicabile, sia alla parte economica che a quella normativa, compreso il versamento della contribuzione prevista agli enti bilaterali; Rispetto della regolarità contributiva (DURC); Ing. Antonio Fabbrocino 38
39 Requisiti delle imprese o lavoratori autonomi Presenza di personale, non inferiore al 30% della forza lavoro, con esperienza almeno triennale relativa a lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, assunta con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato ovvero anche con altre tipologie contrattuali o di appalto, a condizione che i relativi contratti siano stati certificati ai sensi del Titolo VIII, Capo I, del DLgs 10/09/03 n. 276 L esperienza deve essere sempre in possesso dei lavoratori che svolgono le funzioni di preposto; Ing. Antonio Fabbrocino 39
40 Requisiti delle imprese o lavoratori autonomi Avvenuta effettuazione delle attività di informazione e formazione di tutto il personale, compreso il datore di lavoro se impiegato personalmente nelle attività lavorative in ambienti sospetti di inquinamento o confinati. L informazione e la formazione devono essere: specificamente mirate alla conoscenza dei fattori di rischio propri di tali attività lavorative, oggetto di verifica di apprendimento e aggiornamento; Ing. Antonio Fabbrocino 40
41 Requisiti delle imprese o lavoratori autonomi Possesso di dpi, strumentazione e attrezzature di lavoro idonei alla prevenzione dei rischi propri delle attività lavorative in ambienti sospetti di inquinamento o confinati; Avvenuta effettuazione delle attività di addestramento all'uso corretto di tali dispositivi, strumentazione e attrezzature di lavoro; Avvenuta effettuazione delle attività di addestramento di tutto il personale impiegato per le attività lavorative in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, compreso il datore di lavoro, relativamente alla applicazione delle procedure di sicurezza; Ing. Antonio Fabbrocino 41
42 Obblighi del datore di lavoro committente Verifica dei requisiti delle imprese In caso di appalto, il datore di lavoro committente deve verificare l idoneità tecnico-professionale dell impresa appaltatrice acquisendo: il certificato di iscrizione alla CCIA; l autocertificazione del possesso dei requisiti di idoneità tecnico-professionale; la documentazione che attesti il possesso dei requisiti necessari ad effettuare la particolare attività lavorativa. Ing. Antonio Fabbrocino 42
43 Obblighi del datore di lavoro committente Informazione ai lavoratori In caso di appalto, il datore di lavoro committente deve fornire a tutti i lavoratori delle imprese appaltatrici, compreso il datore di lavoro se impiegato nelle medesime attività, e ai lavoratori autonomi, informazioni puntuali e dettagliate su: le caratteristiche dei luoghi in cui sono chiamati ad operare, i rischi esistenti negli ambienti, ivi compresi quelli derivanti dai precedenti utilizzi, le misure di prevenzione e emergenza adottate in relazione alla propria attività L'attività informativa deve essere espletata in un tempo sufficiente e adeguato all'effettivo trasferimento di tutte le informazioni e, comunque, non inferiore ad un giorno. Ing. Antonio Fabbrocino 43
44 Altri obblighi del datore di lavoro committente Individuazione del proprio rappresentante In caso di appalto, il datore di lavoro committente deve: Individuare un proprio rappresentante (RDLC) che vigili sulle attività, con funzioni di indirizzo e coordinamento; Adottare ed attuare una procedura di lavoro specificamente diretta a eliminare o a ridurre al minimo i rischi propri delle attività in ambienti confinati, comprensiva della eventuale fase di soccorso e di coordinamento con il sistema di emergenza del Servizio Sanitario Nazionale e dei Vigili del Fuoco. Ing. Antonio Fabbrocino 44
45 Rappresentante del Datore di Lavoro Committente Il RDLC deve Essere in possesso di adeguate competenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro; avere svolto le attività di informazione, formazione e addestramento in merito; essere a conoscenza dei rischi presenti nei luoghi in cui si svolgono le attività lavorative; vigilare sulle attività svolte dai lavoratori dell impresa appaltatrice e dai lavoratori autonomi, con le funzioni di indirizzo e coordinamento, per limitare il rischio da interferenza di tali lavorazioni con quelle del personale impiegato dal datore di lavoro committente. Ing. Antonio Fabbrocino 45
46 Appalto in caso di cantieri temporanei e/o mobili Nel caso in cui il committente appalti lavori che rientrano nel campo di applicazione del titolo IV del DLgs 81/08 (cantieri temporanei e mobili) deve applicare anche quanto previsto in merito. A parere dello scrivente, il Rappresentante del Datore di Lavoro Committente (RDLC) potrebbe coincidere con il Coordinatore della Sicurezza per l Esecuzione (CSE) Ing. Antonio Fabbrocino 46
47 Subappalti Il committente, se accetta il ricorso al subappalto, deve autorizzarlo espressamente; il contratto tra appaltatore e subappaltatore deve essere certificato, ai sensi del DLgs 276/2003; la ditta subappaltatrice deve possedere i requisiti previsti dal DPR n. 177/2011 Ing. Antonio Fabbrocino 47
48 Lavori in ambienti confinati o sospetti d inquinamento È necessario innanzitutto verificare se il lavoro può essere fatto in un altro modo per evitare di accedere e lavorare in spazi confinati. Se, a seguito dell'analisi dei rischi effettuata durante una ricognizione emerge che le operazioni richiedono di entrare in spazi confinati: devono essere adottate le misure di prevenzione e di protezione necessarie, deve essere predisposta una procedura di lavoro in sicurezza. Ing. Antonio Fabbrocino 48
49 Esempio di Procedura di Lavoro in Sicurezza 1. Individuazione del tipo di lavoro da eseguire; 2. caratterizzazione dell ambiente di lavoro; 3. scomposizione del lavoro nelle sue fasi con descrizione delle stesse, in ordine cronologico; 4. valutazione qualitativa e quantitativa dei rischi, per ogni singola fase; 5. individuazione delle attrezzature e delle modalità di esecuzione del lavoro, in sicurezza, per ogni singola fase lavorativa; 6. individuazione delle persone, delle competenze e delle specializzazioni necessarie per eseguire il lavoro; Ing. Antonio Fabbrocino 49
50 Esempio di Procedura di Lavoro in Sicurezza 7. scelta dei dispositivi di protezione collettiva ed individuali; 8. scelta della segnaletica di sicurezza da adottare; 9. elaborazione di una procedura per la gestione delle emergenze: salvataggio, antincendio, evacuazione, primo soccorso. 10. scelta dei dispositivi di sicurezza per la gestione delle emergenze. Ing. Antonio Fabbrocino 50
51 Procedura di Lavoro in Sicurezza Modalità operative Le modalità operative devono prevedere tutte le operazioni da effettuare per eseguire, in sicurezza, il lavoro nell ambiente confinato: prima dell accesso, durante l esecuzione del lavoro, in caso di emergenza. Ing. Antonio Fabbrocino 51
52 Permesso di lavoro E' importante che la procedura di sicurezza preveda anche l'adozione di un permesso di lavoro. Il permesso di lavoro è uno strumento volto ad assicurare che tutti gli elementi del sistema sicurezza siano stati messi in atto prima che ai lavoratori venga permesso di entrare e/o lavorare in ambienti confinati. Ogni firma apposta sul permesso di lavoro, che deve essere specifico e non generale, identifica la responsabilità di ogni soggetto in merito alle prescrizioni impartite, alle informazioni fornite e ai controlli eseguiti. Ing. Antonio Fabbrocino 52
53 Lavoratori ammessi negli ambienti confinati I lavoratori ammessi negli ambienti confinati devono avere l idoneità sanitaria per la mansione specifica; conoscere i pericoli presenti e la procedura di lavoro; conoscere le caratteristiche tecniche dei DPI ed utilizzarli in modo appropriato, secondo l addestramento ricevuto; indossare i DPI per un rapido soccorso di emergenza; mantenersi in costante comunicazione con l addetto esterno, anche con apparecchi rice-trasmittenti; conoscere le procedure di emergenza; Ing. Antonio Fabbrocino 53
54 Lavoratori ammessi negli ambienti confinati I lavoratori ammessi negli ambienti confinati devono evacuare immediatamente l ambiente, se viene riscontrata all interno una condizione anomala e/o imprevista e darne comunicazione al proprio responsabile; evacuare immediatamente l ambiente: quando ordinato dall operatore esterno, all attivazione di qualche segnale codificato di allarme, al riconoscimento di qualche sintomo di malessere fisico. Ing. Antonio Fabbrocino 54
55 Lavoratori ammessi all esterno degli ambienti confinati I lavoratori ammessi all esterno degli ambienti devono avere l idoneità sanitaria per la mansione specifica; conoscere i pericoli presenti e la procedura di lavoro; assicurare la loro presenza per tutta la durata dei lavori. Se per qualunque motivo ci si deve allontanare, deve essere richiesto il cambio ad un altro operatore, anche esso in possesso di competenze e formazione specifiche e dotato di idonei DPI; mantenere una comunicazione costante con il lavoratore/i all interno; proibire l ingresso a chiunque non sia stato autorizzato; Ing. Antonio Fabbrocino 55
56 Lavoratori ammessi all esterno degli ambienti confinati I lavoratori ammessi all esterno degli ambienti devono controllare che le condizioni di sicurezza non mutino e/o non sopraggiungano pericoli dall esterno; conoscere le procedure di emergenza; far evacuare immediatamente l ambiente confinato se si verifica una condizione anomala e/o imprevista (ad esempio riconducibile alle modalità di lavoro e/o alle condizioni del lavoratore); essere specificatamente equipaggiato ed addestrato al primo soccorso per l assistenza e il recupero del lavoratore. Ing. Antonio Fabbrocino 56
57 Idoneità sanitaria E rilasciata dal Medico Competente Deve tener conto: degli elementi di rischio delle differenti tipologie di ambienti confinati o sospetti di inquinamento; dei fattori individuali che possono favorire l accadimento degli eventi infortunistici (stato di salute, conformazione fisica, peso corporeo, emotività, claustrofobia, ecc.); della necessità di utilizzo dei DPI di III categoria. Ing. Antonio Fabbrocino 57
58 Conoscenza Informazione, Formazione, Addestramento, Esperienza Ing. Antonio Fabbrocino 58
59 Informazione I lavoratori devono essere informati: sull organizzazione del lavoro della propria azienda; sui rischi connessi alle loro specifiche attività lavorative; sui rischi legati alle attività lavorative svolte in ambienti confinati; sull uso delle attrezzature impiegate; sull uso dei DPI L informazione dovrà riguardare anche: il rappresentante del datore di lavoro committente; il datore di lavoro, se impegnato nelle attività lavorative. Ing. Antonio Fabbrocino 59
60 Informazione, nel caso di appalto Nel caso di appalto, il datore di lavoro committente informa tutto il personale impegnato nell intervento: sulle caratteristiche dei luoghi in cui sono chiamati ad operare; su tutti i rischi esistenti negli ambienti, ivi compresi quelli derivanti dai precedenti utilizzi degli ambienti di lavoro; sulle misure di prevenzione e emergenza adottate in relazione alla propria attività L'attività informativa dev essere effettuata per un tempo sufficiente e adeguato al trasferimento di tutte le informazioni e, comunque, non inferiore ad un giorno. Ing. Antonio Fabbrocino 60
61 Formazione generale e particolare I lavoratori, i lavoratori autonomi e le imprese familiari, oltre alla Formazione generale prevista dal DLgs n. 81/08, dovranno avere una Formazione particolare, come previsto dal DPR n. 177/2011: su tutti i rischi presenti in un ambiente confinato; sull uso corretto delle attrezzature; sull uso corretto dei DPI; sulle procedure di sicurezza da adottare; sulle procedure di emergenza. Tale Formazione sarà oggetto di verifica di apprendimento, e di aggiornamento Ing. Antonio Fabbrocino 61
62 Formazione particolare Oltre ai lavoratori prima indicati, dovranno avere la Formazione particolare prevista dal DPR n. 177/2011 anche: il datore di lavoro dell impresa esecutrice, se impiegato nelle attività lavorative negli ambienti confinati; il rappresentante del datore di lavoro committente Ing. Antonio Fabbrocino 62
63 Addestramento Il personale impiegato deve essere addestrato: sull uso delle attrezzature di lavoro utilizzate per le attività in ambienti confinati, sulla strumentazione in dotazione, sull uso dei DPI di terza categoria. Il personale impiegato, il datore di lavoro, se occupato nelle attività lavorative negli ambienti confinati, e il rappresentante del datore di lavoro committente devono essere addestrati sull applicazione delle procedure di sicurezza. Ing. Antonio Fabbrocino 63
64 Esperienza La squadra di lavoro operante negli ambienti confinati deve essere costituita da personale, in percentuale non inferiore al 30 %, in possesso di un esperienza almeno triennale relativa a lavori in ambienti confinati. La stessa esperienza triennale deve essere posseduta anche dai lavoratori che svolgono il ruolo di preposto. Ing. Antonio Fabbrocino 64
65 Gestione delle emergenze In caso di incidente, i lavoratori potrebbero essere esposti a seri ed immediati pericoli per la sicurezza e la salute Per lo svolgimento delle operazioni di soccorso è quindi fondamentale stabilire misure efficaci per: segnalare immediatamente l'emergenza; mettere in salvo le persone presenti nell ambiente confinato e nelle altre zone interessate dall evento incidentale; garantire la sicurezza dei soccorritori. Le misure efficaci devono essere garantite ogni situazione, durante tutta la durata dei lavori Ing. Antonio Fabbrocino 65
66 Piano di emergenza Ing. Antonio Fabbrocino 66
67 Il Manuale illustrativo dell INAIL Nel manuale, ogni volta che si parla di ambienti confinati ci si riferisce anche a quelli sospetti di inquinamento. Il manuale illustra una storia tipo adattabile alle diverse realtà lavorative Viene preso come esempio Lavoro di bonifica dentro una cisterna interrata Ing. Antonio Fabbrocino 67
68 Lavoro di bonifica dentro una cisterna interrata Procedura di Sicurezza Ing. Antonio Fabbrocino 68
69 Personaggi Rappresentante del Datore di Lavoro Committente (RDLC) Datore di Lavoro Committente (DLC) Datore di Lavoro della ditta Appaltatrice (DLA) Ing. Antonio Fabbrocino 69
70 Personaggi Preposto Lavoratori Ing. Antonio Fabbrocino 70
71 Individuazione dell impresa qualificata Ing. Antonio Fabbrocino 71
72 Incontro tra i datori di lavoro o loro delegati Ing. Antonio Fabbrocino 72
73 Accertamento dei requisiti tecnico professionali Ing. Antonio Fabbrocino 73
74 Descrizione del lavoro da eseguire Ing. Antonio Fabbrocino 74
75 Sopralluogo congiunto Ing. Antonio Fabbrocino 75
76 Valutazione dei rischi e procedura operativa Ing. Antonio Fabbrocino 76
77 Presentazione del RDLC Ing. Antonio Fabbrocino 77
78 Giornata informativa Ing. Antonio Fabbrocino 78
79 Giornata informativa Ing. Antonio Fabbrocino 79
80 Organizzazione della procedura di lavoro Ing. Antonio Fabbrocino 80
81 Analisi dei rischi delle sostanze presenti nella cisterna e di quelle prodotte nel corso dei lavori Ing. Antonio Fabbrocino 81
82 Scelta della segnaletica di sicurezza Ing. Antonio Fabbrocino 82
83 Test Strumentazione e calibrature Ing. Antonio Fabbrocino 83
84 Scelta dei DPI più idonei Ing. Antonio Fabbrocino 84
85 DPC, DPI e Attrezzature di sicurezza Ing. Antonio Fabbrocino 85
86 Organizzazione del cantiere Ing. Antonio Fabbrocino 86
87 Preparazione dell attività lavorativa Ing. Antonio Fabbrocino 87
88 Verifica della % di O 2 e della presenza di altri gas Ing. Antonio Fabbrocino 88
89 Ventilazione dell ambiente Ing. Antonio Fabbrocino 89
90 Discesa assistita con imbracatura Ing. Antonio Fabbrocino 90
91 Assistenza del lavoratore dall esterno Ing. Antonio Fabbrocino 91
92 Situazione critica in atto Ing. Antonio Fabbrocino 92
93 Attivazione della procedura di emergenza Ing. Antonio Fabbrocino 93
94 Recupero del lavoratore dalla cisterna Ing. Antonio Fabbrocino 94
95 Lieto Fine Ing. Antonio Fabbrocino 95
96 Bibliografia Guida ISPESL - Ambienti confinati INAIL - Spazi confinati Manuale illustrativo prodotto dal Sottogruppo Ambienti Confinati del Comitato 1 della Commissione Consultiva Permanente per la Salute e Sicurezza sul Lavoro Ing. Antonio Fabbrocino 96
97 Ing. Antonio Fabbrocino Tel Cell antoniofabbrocino@tin.it Ing. Antonio Fabbrocino 97
QUALIFICAZIONE DELLA DITTA SPAZI CONFINATI
QUALIFICAZIONE DELLA DITTA SPAZI CONFINATI QUALIFICAZIONE DELL IMPRESA La qualificazione per quanti intendono operare negli spazi confinati (imprese, lavoratori autonomi e imprese familiari) si fonda sul
DettagliAmbienti sospetti di inquinamento o confinati
Ambienti sospetti di inquinamento o confinati Criticità e modalità operative per le attività in condominio SEMINARIO: Sicurezza sul lavoro nel condominio leggi, obblighi, cautele, opportunità 18/09/2015
Dettagli(1). IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. Visto l'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400;
D.P.R. 14 settembre 2011, n. 177 (1). Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinanti, a norma dell'articolo
DettagliGiornata sicurezza cantieri Venerdì 28 novembre 2014 Lavorare in ambienti confinati o sospetti di inquinamento
Giornata sicurezza cantieri Venerdì 28 novembre 2014 Lavorare in ambienti confinati o sospetti di inquinamento Scuola Edile Cremonese CPT Cremona Mauro Rivolta (intervento realizzato in collaborazione
DettagliDELLA SICUREZZA SUL LAVORO NEGLI AMBIENTI CONFINATI
Antonio Fucile DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NEGLI AMBIENTI CONFINATI Compiti, obblighi e responsabilità secondo il D.P.R. 177/2011 e il D.Lgs. 81/2008 e s.m. della SICUREZZA sul LAVORO negli AMBIENTI CONFINATI
DettagliRISCHIO INCENDIO NEI CANTIERI
RISCHIO INCENDIO NEI CANTIERI Normalmente poco considerato nei cantieri. Tuttavia possono costituire fonte di innesco con conseguenze devastanti: - Uso fiamme libere per operazioni di impermeabilizzazioni
DettagliSpilimbergo, 26 Novembre 2012 Dott.Carlo Venturini
Sicurezza negli spazi confinati Spilimbergo, 26 Novembre 2012 Dott.Carlo Venturini Per spazio confinato si intende un qualsiasi ambiente limitato, in cui il rischio di morte o di infortunio grave è molto
DettagliPREMESSA DEFINIZIONI DEFINIZIONI
PREMESSA NOVITA INTRODOTTE DAL D.P.R. 177/2011 Dr.ssa Tiziana BAGNARA Tecnico della Prevenzione nell Ambiente e nei Luoghi di Lavoro S.Pre.S.A.L. ASL TO3 Ogni anno si registrano in Italia numerosi incidenti
DettagliDipartimento Sociale Direzione Regionale Politiche della prevenzione e Sicurezza sul lavoro. Dipartiment
Dipartiment Dipartimento Sociale NOTA INFORMATIVA SINTETICA PER L APPLICAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE NEI LAVORI IN AMBIENTI SOSPETTI DI INQUINAMENTO ART. 66 D.LGS. 81/08 Luglio 2009
DettagliDOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZA
CANTIERE DEI LAVORI DI MIRANO (VE) PRESSO I.P.A.B. LUIGI MARIUTTO DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZA ai sensi dell art. 26 del Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 come modificato
DettagliOBBLIGHI DATORE DI LAVORO E RELATIVE SANZIONI AGGIORNATI AL D.LGS. 81/08 MODIFICATO DAL D.LGS. 106/09
TITOLO I - PRINCIPI COMUNI RIFERIMENTO E OBBLIGO Valutare i rischi (art. 17 c. 1 lett. a) ed elaborare il documento secondo le specifiche dell art. 28. Aggiornare il documento in caso di modifiche del
DettagliPIANO DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE D.Lgs. 81/08, Artt. 36, 37
PIANO DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE D.Lgs. 81/08, Artt. 36, 37 ALLEGATO REV DATA 19..26 IV INDICE PIANO DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE 1 INTRODUZIONE... 3 2 CLASSIFICAZIONE AZIENDA... 3 3 LUOGO DI SVOLGIMENTO
Dettagli2. ASPETTI LEGISLATIVI
2. ASPETTI LEGISLATIVI Il legislatore ha risposto alla gravità di un siffatto fenomeno infortunistico con una trattazione specifica del problema nel corpus del d.lgs. 81/08, agli artt. 66 e 121 e all allegato
DettagliCheck List dei documenti e degli adempimenti inerenti la sicurezza
Check List dei documenti e degli adempimenti inerenti la sicurezza Da tenere in cantiere ai sensi del D. Lgs. 81/08 1. Documentazione Generale 01 02 Cartello informativo di cantiere Notifica Preliminare
DettagliDUVRI. Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze
DUVRI Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze Legge 3 agosto 2007, n. 123 : Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il riassetto e la
DettagliAllegato 2 Documento contenente:
COMUNE DI NOVARA SERVIZIO BILANCIO - UNITÀ ECONOMATO PROTOCOLLO DI GESTIONE PER L'ESPLETAMENTO DEL SERVIZIO DI PULIZIA PRESSO GLI STABILI SEDI DI UFFICI E DIPENDENZE COMUNALI PER UN PERIODO DI TRE ANNI
DettagliCATALOGO TEMATICA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO CATALOGO OFFERTA FORMATIVA TEMATICA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO
CATALOGO OFFERTA FORMATIVA TEMATICA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI E DEI PREPOSTI SECONDO L ACCORDO STATO REGIONI 21.12.2011 FORMAZIONE GENERALE Lavoratori definiti secondo
DettagliLezione 6: modulo giuridico (Allegato XIV, D.Lgs 81/08)
PROGRAMMA DEI CORSO RIVOLTO AI COORDINATORI PER LA SICUREZZA IN FASE PROGETTAZIONE E DI ESECUZIONE (DURATA 120 ORE) CONFORME ALL ALLEGATO XIV DEL D.LGS 81/08 Lezione 1: modulo giuridico (Allegato XIV,
DettagliBuone prassi e migliori tecnologie disponibili nell ambito degli spazi confinati.
OSSERVATORIO PER LA PREVENZIONE NEGLI AMBIENTI DI LAVORO SEMINARIO IL LAVORO IN AMBIENTI CONFINATI O SOSPETTI DI INQUINAMENTO Buone prassi e migliori tecnologie disponibili nell ambito degli spazi confinati.
DettagliAMBIENTI CONFINATI o SOSPETTI DI INQUINAMENTO
AMBIENTI CONFINATI o SOSPETTI DI INQUINAMENTO Normativa, Tecniche di lavoro, Attrezzature, DPI, Procedure di emergenza negli ambienti confinati. Alcune esperienze operative. Arch. Claudio Conio Aggiornamento
DettagliFormazione ed Informazione dei Lavoratori ai sensi del D.Lgs 81/08 e s. m. i., art. 36 e 37
Formazione ed Informazione dei Lavoratori ai sensi del D.Lgs 81/08 e s. m. i., art. 36 e 37 AGENFORM Centro di Formazione Professionale Viale Amendola Eboli(SA) Consulente Dott. Ing. Elena Chiappa FORMAZIONE:
DettagliPROGRAMMA MODULI ARGOMENTI DURATA ORE RESIDUE MODULO
CORSO PER COORDINATORI PER LA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE E IN FASE DI ESECUZIONE DEI LAVORI (D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. Allegato XIV) 120 ore Obbiettivi del corso: Il corso ha lo scopo di formare
DettagliAMBIENTI CONFINATI o SOSPETTI DI INQUINAMENTO Normativa, Tecniche di lavoro, Attrezzature, DPI, Procedure di emergenza negli ambienti confinati. Alcune esperienze operative. Arch. Claudio Conio Aggiornamento
DettagliLe Principali Novità
TESTO UNICO SULLA SICUREZZA E PREVENZIONE DAGLI INFORTUNI SUL LAVORO D. L.vo 81/08 Le Principali Novità Il 15 maggio 2008 è entrato in vigore il testo unico in materia di tutela della salute e sicurezza
DettagliCONSORZIO DI BONIFICA DEL TEVERE E AGRO ROMANO. Servizio di Prevenzione e Protezione in materia di Salute e Sicurezza sul Lavoro
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 e successive modifiche e integrazioni Rappresentante legale FEDERICA LOPEZ Responsabile del servizio di prevenzione e protezione NICOLA RICCIO Timbro e firma Timbro e firma SCHEDA
DettagliCorso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi
Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi La sicurezza sui luoghi di lavoro Il testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro Ing. Luca Magnelli Firenze 19 ottobre 2010 D.Lgs. 9 Aprile 2008 n.
DettagliMisure gestionali per la prevenzione e la protezione contro le esplosioni da polveri
Misure gestionali per la prevenzione e la protezione contro le esplosioni da polveri Chiara Carpegna Misure gestionali In presenza di un rischio potenziale di esplosione negli ambienti di lavoro vanno
DettagliD. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori
D. LGS 81/2008 L INFORMAZIONE E LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI L ADDESTRAMENTO Informazione ai lavoratori 1. Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione: a)
DettagliSicurezza prevenzione incendi nei cantieri edili.
Sicurezza prevenzione incendi nei cantieri edili. Il rischio incendio nei cantieri temporanei e mobili, generati dal fuoco sono normalmente poco considerati. Di fatto è possibile affermare che in quest
DettagliOBBLIGHI SICUREZZA SUL LAVORO 81/08
OBBLIGHI SICUREZZA SUL LAVORO 81/08 Obblighi Datore di Lavoro - Misure generali di tutela (D.Lgs. 81/08, art. 15)...1 Obblighi Datore di Lavoro - Delega di funzioni (D.Lgs. 81/08, art. 16)...1 Obblighi
DettagliPO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.
INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE
DettagliRSPP - CARATTERISTICHE
RSPP - CARATTERISTICHE Figura obbligatoria Consulente del Datore di Lavoro La designazione deve essere scritta ed accettata Deve aver frequentato corsi di formazione professionale specifici per il macro-settore
DettagliCorso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi
Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi La sicurezza sui luoghi di lavoro Norme di sicurezza per costruzione e gestione impianti sportivi Ing. Luca Magnelli Firenze 19 ottobre 2010 D.M. 18 marzo
DettagliELENCO DOCUMENTAZIONE DISPONIBILE IN AZIENDA A SUPPORTO DELL AUTOCERTIFICAZIONE DEI RISCHI LAVORATIVI
ELENCO DOCUMENTAZIONE DISPONIBILE IN AZIENDA A SUPPORTO DELL AUTOCERTIFICAZIONE DEI RISCHI LAVORATIVI Premessa Il presente documento contiene l elenco esemplificativo della documentazione aziendale, eventualmente
DettagliPREVENZIONE E SICUREZZA SUL LAVORO NEI CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI PRESCRIZIONI LEGISLATIVE
PREVENZIONE E SICUREZZA SUL LAVORO NEI CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI PRESCRIZIONI LEGISLATIVE IL DATORE DI LAVORO OBBLIGHI FONDAMENTALI DEL DATORE DI LAVORO: effettuare la valutazione dei rischi, redigere
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA SERVIZIO PREVENZIONE PROTEZIONE Direttore Dr. Claudio Soave Strada Le Grazie, 8-37134 Verona - Tel. 045 8027627-0458027627 - Fax 045 8027626 e-mail: servizio. prevenzioneprotezione@univr.it
DettagliGestione delle Emergenze negli spazi confinati e coordinamento con il sistema di Soccorso Nazionale
Gestione delle Emergenze negli spazi confinati e coordinamento con il sistema di Soccorso Nazionale Relatore: Ing. Alberto Parrino (Comando Prov.le VV.F. Modena) Modena 16/07/2012 Regolamento recante norme
Dettagli4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;
Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui
DettagliVADEMECUM FORMAZIONE SICUREZZA
VADEMECUM FORMAZIONE SICUREZZA In base alla normativa vigente, la sicurezza e salute sui luoghi di lavoro è il risultato concertato di più azioni svolte da una pluralità di soggetti, lavoratori compresi,nell
DettagliTESTO UNICO SULLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO (Dlgs 81/2008)
Dipartimento di Prevenzione Azienda USL3 di Pistoia TESTO UNICO SULLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO (Dlgs 81/2008) Il ruolo del Ing. Massimo Selmi Pistoia, 26.10.2010 IMPRESA AFFIDATARIA Impresa titolare
DettagliIl decreto legislativo 494/96. Geom. Stefano Fiori
Il decreto legislativo 494/96 Geom. Stefano Fiori EVOLUZIONE NORMATIVA DEFINIZIONI Articolo 1 1. Il presente decreto legislativo prescrive misure per la tutela e per la sicurezza dei Lavoratori nei cantieri
DettagliSCHEDA n. 5. Le figure costitutive della sicurezza. 1. Le figure costitutive del D. Lgs. 626/ 94. Contenuti e finalità del D. Lgs. 19-9-94, n.
SCHEDA n. 5 Le figure costitutive della sicurezza 1. Le figure costitutive del D. Lgs. 626/ 94 Contenuti e finalità del D. Lgs. 19-9-94, n. 626/94 Il D. Lgs. del 19-9-94 n. 626 recepisce direttive comunitarie
Dettagli1. Oneri stimati per la sicurezza dovuti ai rischi interferenti (ai sensi dell art. 26 comma 5 del D.Lgs. 81/08).
ALLEGATO 4 al Capitolato DISCIPLINARE SICUREZZA STAMPANTI 1. Oneri stimati per la sicurezza dovuti ai rischi interferenti (ai sensi dell art. 26 comma 5 del D.Lgs. 81/08). Oggetto: attività di noleggio
DettagliD. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
D. LGS 81/2008 I RAPPORTI CON I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza 1. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è istituito a livello territoriale o di
DettagliProcedure di lavoro in ambienti confinati Livello specialistico
Procedure di lavoro in ambienti confinati Livello specialistico La formazione riferita a questo modulo formativo intende far acquisire le nozioni relative alla normativa e ai processi operativi che governano
DettagliSPISAL AZIENDA ULSS 20 - VERONA
CONFERENZA PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA LO STATO LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO ACCORDO 21 dicembre 2011 Accordo tra il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro
Dettagli3. APPLICABILITÀ Personale tecnico operativo, appaltatori o lavori autonomi da adibire a lavorazioni in spazi confinati.
legale in Cuneo, Corso Nizza 9 SGSL 1. DISTRIBUZIONE Tutto il personale 2. SCOPO Disciplinare le modalità di qualificazione del personale, interno o esterno all azienda, da adibire alla realizzazione di
DettagliISTITUTO TECNICO COMMERCIALE F. M. GENCO
ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE F. M. GENCO COMPITI DEL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) Ruolo del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (D. Lgs. 81/08) 1. Fatto salvo quanto
DettagliDECRETO LEGISLATIVO 81/2008 NOZIONI DI BASE
DECRETO LEGISLATIVO 81/2008 NOZIONI DI BASE D.Lgs.81 - Introduzione D.Lgs.81 - Introduzione TITOLO I: PRINCIPI COMUNI CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1: Finalità; Art. 2: Definizioni; Art. 3: Campo di
DettagliConcetti generali in tema di PREVENZIONE e SICUREZZA del lavoro
kiker Concetti generali in tema di PREVENZIONE e SICUREZZA del lavoro Collana PREVENZIONE E PROTEZIONE Collana PREVENZIONE E PROTEZIONE IL D.LGS.81/2008: TESTO UNICO SICUREZZA SUL LAVORO L evoluzione Normativa
DettagliApplicazione delle Norme in Materia di Tutela della Salute \ e Sicurezza sul Lavoro nelle Scuole di Sci
CONVEGNO NAZIONALE DIRETTORI SCUOLA 2013 Applicazione delle Norme in Materia di Tutela della Salute \ e Sicurezza sul Lavoro nelle Scuole di Sci Relatore: Dott. Ing. Piero Mattioli Le condizioni minime
DettagliDIPARTIMENTO DI PREVENZIONE. Area Tutela della Salute e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro
DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE Area Tutela della Salute e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro LEGGE DI MURPHY Niente è facile come sembra Tutto richiede
DettagliScheda di sintesi Accordo Stato Regioni in materia di Formazione per Lavoratori Preposti Dirigenti
1 Scheda di sintesi Accordo Stato Regioni in materia di Formazione per Lavoratori Preposti Dirigenti Accordo in Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato le Regioni e le Province Autonome per la
Dettaglila valutazione dei rischi nelle costruzioni edili
COMITATO PARITETICO TERRITORIALE DI TORINO E PROVINCIA la valutazione dei rischi nelle costruzioni edili MODELLI PER LA REDAZIONE DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI, PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA E
DettagliDM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI
DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si
DettagliN O M I N A INCARICATI DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELLE EMERGENZE
DESIGNAZIONE DEI LAVORATORI INCARICATI DELL'ATTUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI E LOTTA ANTINCENDIO, DI EVACUAZIONE DEI LUOGHI DI LAVORO IN CASO DI PERICOLO GRAVE E IMMEDIATO, DI SALVATAGGIO
DettagliL'obbligo di formazione dei lavoratori ai sensi del D.lgs. 81/08
L'obbligo di formazione dei lavoratori ai sensi del D.lgs. 81/08 1 Norme D. lgs. 81/08: Tutela salute e sicurezza lavoratori/trici Accordi Stato Regioni: formazione lavoratori, preposti, dirigenti, datori
DettagliASPP Modulo A6 RISCHI SPECIFICI : RISCHI DA AGENTI FISICI
REGIONE BASILICATA ASM AZIENDA SANITARIA LOCALE DI MATERA AMBITO TERRITORIALE DI MONTALBANO JONICO DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE DELLA SALUTE UMANA U.O. DI PREVENZIONE, PROTEZIONE ED IMPIANTISTICA NEI LUOGHI
DettagliDOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI (art. 4, comma 2 del D.Lgs 626/1994, secondo la procedura standardizzata del D.M. 05.12.1996) 1. L AZIENDA 1.1 ANAGRAFICA AZIENDALE Ragione sociale Sede legale Indirizzo
DettagliLa formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto
La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto 1 Riferimenti normativi Decreto Legislativo 19 settembre 1994 n. 626 capo VI Decreto Ministeriale 16 gennaio 1997 Decreto
DettagliGARA PNEUMATICI ALLEGATO AL CAPITOLATO TECNICO APPENDICE I Obblighi in materi di sicurezza ed igiene del lavoro S O M M A R I O
1 di 5 S O M M A R I O 1 OBBLIGHI DITTA AGGIUDICATARIA... 2 1.1 GENERALITÀ... 2 1.2 OBBLIGHI IN FASE DI GARA... 2 1.3 OBBLIGHI DOPO L AGGIUDICAZIONE... 3 2 RISCHI INTERFERENTI... 4 3 FORMAZIONE OBBLIGATORIA...
DettagliMANUALE INFORMATIVO IN MATERIA DI SICUREZZA
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca ISTITUTO COMPRENSIVO CROCE Via Porrettana, 97 40033 Casalecchio di Reno (BO) Tel.051 598372 fax 051 6192124 e-mail: iccroce@iccroce.org sito web:
DettagliDOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI INDIVIDUAZIONE DEI RISCHI SPECIFICI DEL LUOGO DI LAVORO E MISURE ADOTTATE PER ELIMINARE LE INTERFERENZE (L.123/07 - art. 26 del D.Lgs. 81/08) STAZIONE APPALTANTE:
DettagliSogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili
Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili 1. PREMESSA La disciplina dei cantieri temporanei e mobili ha trovato preciso regolamentazione nel Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e nel successivo
DettagliBENVENUTI AL CORSO DI FORMAZIONE per RSPP e ASPP. Filippo Macaluso - Corso di formazione per RSPP e ASPP Modulo A 1
BENVENUTI AL CORSO DI FORMAZIONE per RSPP e ASPP Filippo Macaluso - Corso di formazione per RSPP e ASPP Modulo A 1 MODULO 1 Ruolo di RSPP Presentazione del corso Filippo Macaluso - Corso di formazione
DettagliSeminario su D.Lgs.81/08
Seminario su D.Lgs.81/08 La Valutazione del Rischio Per individuare le Misure di Prevenzione e Protezione a tutela della Salute e Sicurezza dei lavoratori Piacenza, 17/11/2010 Anna Bosi Dipartimento Sanità
DettagliR.S.P.P./A.S.P.P. MODULO B6 (RESPONSABILE E ADDETTO AL SERVIZIO PREVENZIONE E
PROGRAMMA DEL CORSO R.S.P.P./A.S.P.P. MODULO B6 (RESPONSABILE E ADDETTO AL SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE MODULO DI SPECIALIZZAZIONE) MACROSETTORE N. 6 COMMERCIO, TRASPORTO (Decreto Legislativo coordinato
DettagliCOORDINAMENTO SPISAL DELLA PROVINCIA DI VERONA
COORDINAMENTO SPISAL DELLA PROVINCIA DI VERONA BUSSOLENGO, LEGNAGO, VERONA Azienda Presenti al sopralluogo per l azienda: 1 CHECK LIST GESTIONE AZIENDALE DELLA CUREZZA 1. GESTIONE AZIENDALE DELLA CUREZZA
DettagliLA FORMAZIONE DEGLI ADDETTI AI LAVORI ELETTRICI E LA NORMA CEI 11-27 (III EDIZIONE): APPROFONDIMENTI
LA FORMAZIONE DEGLI ADDETTI AI LAVORI ELETTRICI E LA NORMA CEI 11-27 (III EDIZIONE): APPROFONDIMENTI A cura di Ing. Mauro Rossato, Ing. Cesare Campello Vega Engineering OGGETTO E SCOPO DELLA NORMA CEI
DettagliSalute e Sicurezza sul lavoro - 2. Informazione Formazione Addestramento
Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico - Corso integrato Biologia generale e Chimica biologica Modulo didattico: Organizzazione di laboratorio e Sicurezza Salute e Sicurezza sul lavoro - 2 Informazione
DettagliArticolo di Legge violato - tabella comparata -
_D. Lgs. 81 del 09.04.2008_ss. Mm.ii: PRINCIPALI SANZIONI Articolo di Legge violato - tabella comparata - (obblighi dei datori di lavoro, dei dirigenti e dei preposti) Omessa manutenzione e ripristino
DettagliCorso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti
Secondo il D.Lgs. 81/2008 s.m. e l Accordo della Conferenza Stato-Regioni per la formazione del 21 dicembre 2011 Corso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti Dr. Sebastiano Papa Valutazione dei rischi
DettagliLa figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione
La figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione Riferimenti normativi Decreto Legislativo 9 Aprile 2008 n. 81: cd TESTO UNICO SULLA SALUTE
DettagliP.S.C. Allegato 9 ELABORATO SICUREZZA
ELABORATO P.S.C. Allegato 9 PROGRAMMA DI INFORMAZIONE SICUREZZA E FORMAZIONE SUL Pagina 1 di 6 1. PROGRAMMA DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE ALLA SICUREZZA... 3 1.1. INFORMAZIONE DELLE MAESTRANZE... 3 1.2.
DettagliF. D Orsi M. Di Giorgio A B C. ad uso del datore di lavoro e del RSPP
F. D Orsi M. Di Giorgio A B C della SICUREZZA ad uso del datore di lavoro e del RSPP Compiti, deleghe, obblighi e responsabilità secondo il D.Lgs. 81/2008 e s.m. e l Accordo Stato Regioni per la formazione
DettagliProgramma di formazione, informazione e. addestramento del personale addetto
Programma di formazione, informazione e addestramento del personale addetto Approvato dal Dirigente Scolastico: ing. Michele Nicastri Verificato dal RSPP: ing. Di Pietro Angelo Presa visione del RLS aziendale:
DettagliD. LGS 81/2008. Oggetto della valutazione dei rischi
D. LGS 81/2008 LA VALUTAZIONE DEI RISCHI Oggetto della valutazione dei rischi 1. La valutazione dei rischi anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati,
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliLA CONFUSIONE SULLA DEFINIZIONE DI SPAZIO CONFINATO, LE CRITICITA DELLA NORMATIVA ITALIANA
Regione Lazio Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro LA CONFUSIONE SULLA DEFINIZIONE DI SPAZIO CONFINATO, LE CRITICITA DELLA NORMATIVA ITALIANA Relatore : dott Leonardo CORNACCHIA D.P.R.
DettagliLA VALUTAZIONE DEI RISCHI
LA VALUTAZIONE DEI RISCHI Dott. Sergio Biagini Tecnico della Prevenzione IL D.LGS. 81/08 (come già previsto dal D.Lgs.. 626/94) INDICA IL PERCORSO DA COMPIERE PER INNALZARE IL LIVELLO DI SICUREZZA E QUALITA
DettagliSCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI
SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI SCHEMA DEL VERBALE DI RIUNIONE PERIODICA Modello A) BOZZA DI LETTERA
DettagliCORSO 120 ORE PER COORDINATORE PER LA SICUREZZA NEI CANTIERI PROGRAMMA DIDATTICO
CORSO 120 ORE PER COORDINATORE PER LA SICUREZZA NEI CANTIERI PROGRAMMA DIDATTICO Scopo del Corso Durata Orario Attestato Frequenza Materiale Didattico Formare le figure professionali (Coordinatori della
DettagliCorso per RSPP/ASPP modulo B5-68 ore. Corso per RSPP/ASPP modulo B5-68 ore
Corso per RSPP/ASPP modulo B5-68 ore Titolo Destinatari Obiettivi e Finalità Normativa di riferimento Requisiti di ammissione Durata e modalità Corso per RSPP/ASPP modulo B5-68 ore Il modulo B5 è il corso
DettagliCorso di formazione per la Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro ai sensi del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.
Ente di formazione accreditato dalla Regione Siciliana Corso di formazione per la Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro ai sensi del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Page1 Sommario 1. IL QUADRO NORMATIVO IN MATERIA
DettagliIl Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50
Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50 Beppe Baffert USR CISL Piemonte . Nelle aziende con più di 15 lavoratori il RLS è eletto,
DettagliEgr. Via. Mod Delega Delega delle funzioni. Oggetto: Delega delle funzioni (art 16 - D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
Egr. Via Oggetto: Delega delle funzioni (art 16 - D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) Il sottoscritto C.F. in qualità di Datore di Lavoro della Ditta con sede in al fine di provvedere agli incombenti posti dalla
DettagliQUESITI DEL COLLEGIO GEOMETRI
QUESITI DEL COLLEGIO GEOMETRI 1) Piattaforme aeree - Il rischio di caduta di oggetti/materiale dalla piattaforma aerea deve essere valutato come rischio presente durante la lavorazione ed in base all art.
DettagliCorso di formazione 15 marzo 2013
Istituto Comprensivo di Ronco Scrivia a.s. 2012/13 Corso di formazione 15 marzo 2013 La sicurezza nei luoghi di lavoro Dirigente Scolastico: dott.silvio Peri RSPP: prof.ssa Perla Ferrari Argomenti del
DettagliSicurezza nei lavori in presenza di rischi elettrici
Con la pubblicazione della IV edizione della Norma CEI 11-27: Lavori su impianti elettrici sono state introdotte alcune sostanziali modifiche rispetto alla precedente edizione che non è più applicabile
DettagliPIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO
PROGETTO ESECUTIVO INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE E MESSA IN SICUREZZA PALESTRA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO CAMPIONI MASCHERPA Allegato B (modulistica di riferimento) SERVIZIO PROGETTAZIONE E URBANISTICA
DettagliDOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE RISCHI DA INTERFERENZE (DUVRI)
DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE RISCHI DA INTERFERENZE (DUVRI) COMPITI DELLE IMPRESE E DOCUMENTAZIONE CONTRATTUALE AI SENSI DI QUANTO PREVISTO DAL D.L.GS 8108 e s.m.i. TIPOLOGIA APPALTO: SERVIZIO DI PULIZIA
DettagliINDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA
INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA Con il presente documento si precisano le modalità di intervento da adottare da parte degli Spisal per valutare
DettagliCorso di aggiornamento per coordinatori della sicurezza. Corso di aggiornamento per coordinatori CEFAS Ing. Giancarlo Napoli e Dott.
Corso di aggiornamento per coordinatori della sicurezza Corso di aggiornamento per coordinatori CEFAS Ing. Giancarlo Napoli e Dott. Sandro Celli Le figure del titolo IV del Dlgs 81/2008 Soggetti destinatari
DettagliDOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE (D.U.V.R.I.)
All. 5 DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE (D.U.V.R.I.) APPALTO DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA AD ALUNNI DISABILI NELLA SCUOLA DELL INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI 1 E 2 GRADO SERVIZIO
DettagliSICUREZZA E SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA
SICUREZZA E SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA L ORGANIZZAZIONE DELLA PREVENZIONE AZIENDALE DIRITTI, DOVERI E SANZIONI PER I VARI SOGGETTI AZIENDALI protocollo d intesa 5 febbraio 2015 ASL Brescia ASL
DettagliDOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI Il Decreto Legislativo 81/2008 (noto anche come Testo Unico della Sicurezza del Lavoro ) ha maggiormente sottolineato rispetto al vecchio D.Lgs. 626/94 l importanza
DettagliGILBERTO LOFFREDO. Rimini, via Macanno, 20 p.e.: gilberto.loffredo@katamail.com
GILBERTO LOFFREDO Rimini, via Macanno, 20 p.e.: gilberto.loffredo@katamail.com Comitato Paritetico Territoriale Per la Prevenzione Infortuni l Igiene e l Ambiente di Lavoro della Provincia di Rimini 2
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI SASSARI Coordinamento Servizi Bibliotecari
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI SASSARI Coordinamento Servizi Bibliotecari DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE Art. 26 del D.Lgs. 9/04/2008 n. 81 INDIVIDUAZIONE DEI RISCHI, MISURE ADOTTATE
DettagliSICUREZZA NEGLI APPALTI E SERVIZI
SICUREZZA NEGLI APPALTI E SERVIZI EVOLUZIONE NORMATIVA E MODELLI ORGANIZZATIVI Firenze 31 Ottobre 2007 1 Il Documento Unico di Valutazione dei Rischi Interferenti (DUVRI) 2 Art.3, Comma 1, lettera a) Viene
DettagliFORMAZIONE A COSTO ZERO PER FAR CRESCERE LA SICUREZZA PER LE IMPRESE DI TUTTI I SETTORI
PROGRAMMA CORSI: FORMAZIONE A COSTO ZERO PER FAR CRESCERE LA SICUREZZA PER LE IMPRESE DI TUTTI I SETTORI CORSO DI FORMAZIONE OBBLIGATORIA E AGGIORNAMENTO PER PREPOSTI E PER DIRIGENTI Art. 37 D. Lgs. 81/08
Dettagli