Premessa. Le Società ICT in-house di Regioni e Province Autonome: Rapporto 2009

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Premessa. Le Società ICT in-house di Regioni e Province Autonome: Rapporto 2009"

Transcript

1 Premessa A poco più di un anno dalla sua costituzione, Assinter presenta al mondo economico, politico e istituzionale il Primo Rapporto dedicato alle Società ICT in-house di Regioni e Province Autonome. Si tratta della nostra prima indagine in profondità, che nasce dalla volontà di contribuire concretamente all analisi dello scenario nazionale in cui si attua la Società dell Informazione. Con questo studio si avvia un percorso di discussione comune sul ruolo delle Società in-house nei processi di innovazione e di modernizzazione delle Amministrazioni Pubbliche. Assinter nasce, infatti, per favorire il confronto permanente tra le Società ICT regionali e per mettere in comune strategie, esperienze, competenze e progetti. Riteniamo che il supporto alla cooperazione interregionale e la pratica del riuso siano cruciali nel cambiamento dei processi organizzativi della Pubblica Amministrazione e nell estensione dell innovazione su tutto il territorio nazionale. In questo senso, preservare, valorizzare e mettere in circolo soluzioni e competenze provenienti da contesti territoriali, organizzativi e culturali diversi significa rendere disponibili, a vantaggio di tutti, le migliori soluzioni realizzate. Il Primo Rapporto costituisce, quindi, un passo concreto che Società ICT in-house di Regioni e Province Autonome muovono di concerto, proponendosi, a tutti gli attori nazionali, come una rete attiva di collaborazione e scambio. La prima parte di questa pubblicazione raccoglie i dati quali-quantitativi più significativi del settore ICT, offrendo un ampio quadro delle risorse e degli interventi prioritari nelle diverse aree di tutto il territorio italiano. Ricordiamo che, negli ultimi dieci anni, Regioni e Province Autonome hanno quadruplicato i propri investimenti nel settore ICT. Per le Amministrazioni, lo sviluppo di sistemi, infrastrutture, beni e servizi di IT e TLC rappresenta ormai uno strumento strategico per il mi- glioramento delle proprie prestazioni. Si tratta di comprendere come consolidare i cambiamenti avviati e come, contestualmente, aumentare l efficacia dei servizi per il cittadino e le imprese. La seconda parte del Rapporto è finalizzata al panorama completo delle Società in-house, con una puntuale descrizione dei modelli organizzativi adottati e delle relazioni attivate con i diversi attori locali, pubblici e privati. Vengono così illustrate le diverse realtà gestionali e amministrative, con l obiettivo di evidenziarne le specificità. Tracciare in questo modo il quadro analitico dell ecosistema in cui operano le Società in-house regionali mette in evidenza le occasioni, le opportunità e le potenzialità, che possono scaturire dall attivazione di proficui meccanismi di cooperazione e collaborazione a livello locale e nazionale. Basti pensare che, degli 860 milioni di Euro circa di ricavi previsti dall attività delle Società in-house per l anno corrente, ben il 46% sarà reinvestito in attività esternalizzate e acquisti di beni e servizi nel mercato privato locale, generando così sul territorio un indotto di circa 400 milioni di Euro. Il Rapporto Assinter 2009 è il primo di una serie di progetti di studio e approfondimenti che Assinter e le sue Associate intendono realizzare e proporre agli attori e ai protagonisti di settore. Diverse sono le attività realizzate dalla nostra Associazione nell ultimo anno: dalla raccolta sistematica e la diffusione di dati e informazioni riguardanti il mondo ICT in-house, alla creazione di momenti d incontro e di discussione tra le società associate, dalla diffusione delle conoscenze attraverso l organizzazione di seminari tematici, al contributo all interpretazione delle norme di settore. Alla base di questo forte impegno, vi è la consapevolezza che solo attraverso una visione comune sarà possibile mettere in pratica il necessario collegamento tra società, mercato e istituzioni, utile alla collettività e allo sviluppo del Sistema Paese. Il Presidente Presidente Renzo Rovaris 1

2 Si ringrazia per la collaborazione il CISIS - Centro Interregionale per i Sistemi Informatici, Geografici e Statistici.

3 Sommario Introduzione Introduzione e impianto metodologico 6 Le Regioni e le Province Autonome: inquadramento 7 Il piano egov 2012 e il livello regionale 8 Le ICT nelle Regioni e Province Autonome 10 La spesa ICT Previsioni di spesa 2009 e prime anticipazioni Le priorità d intervento ( ) 13 Capitolo 1: le Società in-house Il panorama 16 Dimensioni delle Società ICT in-house 17 Valore aggiunto su fatturato 23 Esternalizzazioni rapportate al fatturato 24 Esternalizzazioni rapportate al costo del personale 25 I modelli di governance 26 I modelli contrattuali delle in-house 28 La customer satisfaction e il suo impatto contrattuale 30 I modelli organizzativi delle ICT in-house 31 Gli organi societari e il governo dell Azienda 31 Le funzioni aziendali 32 Dirigenti e quadri 33 Il turnaround permanente 33 Tendenze evolutive 34 La congruità dei corrispettivi 35 Benchmarking delle tariffe per i servizi professionali 35 Le metriche utilizzate 41 Sviluppo e manutenzione 41 Servizi continuativi 43 L attuazione della Legge Bersani 44 Modalità di attuazione delle norme in materia di reclutamento del personale 51 Capitolo 2: le attività prioritarie Gli strumenti di pianificazione strategica e operativa 56 Le priorità strategiche delle in-house 56 Infrastrutture di rete e di TLC 56 Infrastrutture IT (hardware) 57 Piattaforme IT e strumenti/soluzioni abilitanti 57 Applicativi di sistema (ERP) 58 Applicativi verticali 58 Capitolo 3: le in-house all interno dell ecosistema delle Imprese ICT La generazione di opportunità per l ecosistema 63 I rapporti con le associazioni imprenditoriali 65 Le strategie regionali di cooperazione 69 Le community network locali e le azioni di coordinamento territoriale 69 La cooperazione interregionale 70 Il ruolo delle in-house a supporto delle politiche regionali 71 Capitolo 4: Assinter Presentazione: ruolo e missione 74 Organizzazione 75 Attività 76 I Technical Meeting 76 La base di conoscenza di Assinter e il paradigma del riuso 77 I rapporti con le associazioni di categoria e con le imprese ICT a capitale privato 78 Il contributo alla revisione delle norme di settore 79 Indice delle tabelle 80 Indice delle figure 81 3

4

5 Introduzione 5

6 dente ed il Segretario Generale di Assinter e con un rappresentante del CPSI/CISIS (Comitato Permanente Sistemi Informatici/Centro Interregionale per i Sistemi Informatici, Geografici e Statistici). Introduzione e impianto metodologico L Associazione delle Società per l Innovazione Tecnologica nelle Regioni (d ora in avanti, Assinter) riunisce aziende a capitale interamente pubblico che operano nel settore dell informatica per la Pubblica Amministrazione secondo il modello in-house providing. Assinter nasce nel 2008 avendo tra le proprie finalità la valorizzazione delle esperienze e delle attività delle proprie Aziende associate, favorendo la loro cooperazione e creando opportunità per il trasferimento di competenze e best practices nell ambito delle tecnologie per l informazione. La volontà di promuovere la cultura della cooperazione non può prescindere dalla condivisione delle informazioni, elemento fondamentale di una crescita che risulta ancora più importante se riferita ad attori che operano al servizio della Pubblica Amministrazione. Questo Rapporto offre un panorama aggiornato delle Società regionali ICT (Information and Communication Technologies) analizzandone le principali caratteristiche aziendali e mappandone l evoluzione organizzativa e programmatica. L analisi è stata condotta mediante una rilevazione di carattere sia quantitativo che qualitativo e la rilevazione dei dati si è conclusa nell aprile La raccolta delle informazioni e dei dati è stata eseguita mediante la somministrazione di un questionario e il team di analisti Netics ha approfondito i temi più importanti realizzando interviste face to face con i top manager delle Aziende oggetto della ricerca, col Presi- Hanno collaborato all indagine: CSI Piemonte CUP 2000 SpA Datasiel SpA INVA SpA Informatica Trentina SpA InnovaPuglia SpA Insiel SpA LAit SpA Lepida SpA Lombardia Informatica SpA SardegnaIT Srl Sicilia e-innovazione SpA Sicilia e-servizi SpA Webred SpA Informatica Alto Adige SpA non ha partecipato a questa rilevazione perché ha aderito ad Assinter solo dal mese di Ottobre Le informazioni relative alle pianificazioni strategiche ed agli ambiti progettuali ritenuti prioritari sono state rilevate in parte durante le interviste, in parte attraverso l analisi dei documenti programmatici più recenti resi disponibili (Piani Industriali, Piani di Attività, Piani Strategici, Piani Operativi ecc.). La sezione del Rapporto dedicata alla congruità dei corrispettivi mette a confronto i dati rilevati mediante i questionari e relativi alle tariffe professionali con dati analoghi che fanno riferimento al mercato privato e, più nello specifico, a grandi realtà societarie confrontabili per dimensione, organizzazione ed importanza. Le attività operative utili alla realizzazione del Rapporto sono state condotte da Netics con la supervisione, il controllo e l indirizzo di un Comitato Scientifico composto da rappresentanti di Assinter. 6

7 Le Regioni e le Province Autonome: inquadramento Le Regioni e le Province Autonome italiane rivestono un ruolo centrale nel processo di innovazione della Pubblica Amministrazione: ruolo duplice, in quanto focalizzato sul fronte interno (innovazione delle macchine amministrative regionali ) ma anche su un fronte più sistemico (promozione e sostegno allo sviluppo economico locale, sostegno ai processi di modernizzazione delle autonomie locali). Fin troppo facile cadere nella tentazione di giocare con la parola rete, mettendola in relazione col concetto di federalismo: facile ma comunque efficace, in uno scenario che non può prescindere da un completo ridisegno dell architettura politico-amministrativa del nostro Paese. Nelle pagine di premessa al Rapporto ICAR 2008 il Vice Presidente del CISIS 1 (il Centro Interregionale per i Sistemi informatici, geografici e statistici) 2 descrive la PA come la più grande azienda italiana di servizi per affermare la centralità delle tecnologie dell informazione e delle comunicazioni al servizio della sostenibilità economica, dell attuazione del federalismo e del miglioramento dell efficienza e della qualità dei servizi della Pubblica Amministrazione. Analizzando la serie storica dei dati relativi agli investimenti in ICT delle Regioni e Province Autonome italiane a partire dagli ultimi anni 90, vediamo come siamo passati da poco meno di 500 miliardi di 1 Interoperabilità e cooperazione applicativa: due anni di lavoro, Rapporto ICAR, Ottobre A partire dal primo settembre 2009, il Vice Presidente del CISIS Gaudenzio Garavini è stato chiamato alla Direzione Generale del Comune di Bologna. vecchie lire agli 1,12 miliardi di Euro nel Spesa più che quadruplicata in dieci anni, coi prezzi di beni e servizi in alcuni casi in caduta libera. Cosa è cambiato, in questi dieci intensissimi anni? Sicuramente da un lato vi è stato un notevole lavoro di informatizzazione di base in molte Regioni del Centro-Sud, rimaste in qualche modo al palo nei primi vent anni di funzionamento. Vi è stato anche un profondo rinnovamento dei sistemi informativi delle Regioni leader, anche grazie all affermarsi dell informatica distribuita e degli strumenti di office automation. Ma ciò che più di ogni altro fattore ha contribuito all esplosione della spesa ICT delle Regioni e delle Province Autonome è riconducibile ad un insieme di iniziative progettuali di sistema, a partire dalle reti regionali (RUPAR): in rispetto al principio di sussidiarietà, gli Enti sovraordinati hanno ritenuto di dover scendere in campo per supportare il sistema delle Autonomie Locali (Comuni, Comunità Montane, Province) in un processo di modernizzazione basato sul pushing tecnologico. E non si è trattato di un operazione di pura e semplice beneficenza tecnologica, quanto piuttosto della concretizzazione di una visione lungimirante: si è capito (in alcuni casi, con decenni di anticipo) che un modello di PA a sistemi informativi sovrapposti e più o meno faticosamente interoperabili fra loro non sarebbe stato sostenibile a lungo. Riprendendo la metafora precedente, si è capito che la più grande azienda italiana di servizi non poteva organizzarsi con un sistema informativo della holding separato da quelli delle filiali. Nel pieno rispetto delle autonomie, si è cercato di ricondurre ad un unico disegno infrastrutturale il variegato mondo di Comuni/Comunità Montane/Province, fissando una serie di paletti che hanno poi dato origine all SPC (Sistema Pubblico di Connettività) e a SPCoop (Sistema Pubblico di Cooperazione). Non è un caso se molte Regioni e Province Autonome hanno voluto normare la materia introducendo il principio di unitarietà dei sistemi 7

8 informativi degli Enti : non si tratta di centralizzazione a livello regionale, quanto piuttosto della presa d atto di un cambiamento imposto dal modello federalista nel senso più ampio del termine. In un Sistema PA che vede cittadini e imprese al centro, la complicazione insita nell architettura istituzionale deve rimanere invisibile all utente finale, come una sorta di scatola nera : si passa quindi dall arcipelago dei sistemi ad un sistema informativo di filiera. In tutto questo continuo modificarsi dello scenario, il mercato ICT ha indubbiamente goduto dei benefici di una crescita a ritmi sostenuti. Crescita, peraltro, che continuerà a manifestarsi anche nell immediato futuro, come vedremo più avanti analizzando i trend di spesa. Provando a scorrere velocemente i fotogrammi del film dell ICT nelle Regioni, si vede come vi sia stato un notevole rimescolamento delle carte sul fronte dell offerta: nuovi player, uscita di scena di nomi storici (da Olivetti a Bull, fino ai più recenti Getronics e EDA Enterprise Digital Architects), nuovi modelli di business. Il tutto accompagnato, probabilmente, da una difficoltà di lettura del cambiamento in essere all interno della PA e più specificamente nel comparto Regioni. Molte aziende non sono forse riuscite a cogliere il significato di questa repentina crescita della spesa, continuando a pensare che le Regioni facessero le stesse cose di prima, soltanto spendendo più soldi in tecnologia. È mancata quindi, e in alcuni casi continua tuttora a mancare, una comprensione chiara e completa del core business del cliente Regione per quanto esso è mutato nel corso degli anni. Nel frattempo è evoluto in maniera significativa il ruolo delle Società ICT in-house, laddove presenti. Evoluzione fortemente legata al mutamento di rotta dei rispettivi Enti affidanti, erroneamente interpretata come ambizione di occupazione impropria di un mercato. Le in-house a capitale regionale, operanti forse non a caso a fianco delle Amministrazioni leader nell innovazione, hanno visto incrementare i propri ricavi in modo rilevante a partire dai primi anni Duemila, in ragione della crescita speculare degli investimenti da parte dei loro azionisti. Rimanendo sempre, forse al netto di qualche eccezione fortunatamente rientrata, al lavoro sul fronte della domanda, presidiando un fronte precompetitivo (si pensi agli interventi infrastrutturali RUPAR-SPC) e/o governando i fabbisogni d innovazione (e le priorità in termini di salvaguardia dell integrazione ex-ante) dei rispettivi affidanti, senza per questo intaccare il ruolo sovrano del mercato. Ciò di cui si sente fortemente il bisogno, smaltita (su entrambi i versanti) la tensione pre e post Legge Bersani, è un patto chiaro tra domanda e offerta ICT a livello di governo regionale e locale: maggiori risorse a fronte di un offerta capace di rinnovare sé stessa, maggiore capacità (e coraggio) di acquistare tecnologia a fronte di una più profonda comprensione del business del cliente. Il piano egov 2012 e il livello regionale Il piano egov 2012, presentato dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e l Innovazione nel dicembre 2008, conferma la centralità del livello regionale per tutte le azioni di sistema non specificamente legate a progetti/iniziative afferenti a funzioni rimaste in capo allo Stato col ridisegno del Titolo V della Costituzione. Già nel suo Piano Industriale 3, il Ministro anticipa la sua determinazione a stipulare accordi specifici con tutte le Regioni e Province Autonome italiane: ad oggi (marzo 2009) sono quattro i protocolli d intesa già stipulati con altrettante Regioni (Lombardia, Campania, Veneto, Toscana). Il comune denominatore è riconducibile agli assi prioritari d intervento già da tempo individuati: la diffusione e l utilizzo della CNS/CRS (Carta Nazionale Servizi/Carta Regionale Servizi); l interoperabilità e la circolarità del dato; la dematerializzazione; l abbattimento del digital divide, con una forte focalizzazione sugli 3 Linee programmatiche sulla riforma della Pubblica Amministrazione - Piano Industriale, Ministro per la PA e l Innovazione, 28 maggio

9 aspetti relativi alla distribuzione dei servizi di e-government (Reti Amiche, multicanalità, modello di one-stop-shop ), che probabilmente era mancata nei Piani precedenti, fortemente orientati ai portali e ad una fruizione intermediata dei servizi pubblici on-line da parte dei cittadini/imprese. Nel piano egov 2012 si conferma un modello di governance condivisa, identificando nella Conferenza Unificata Stato/Regioni/Autonomie Locali il tavolo di indirizzo per un processo condiviso e coordinato di adozione e sviluppo dell SPC. Alla Commissione Permanente per l Innovazione nelle Regioni e negli Enti Locali (istituita col Codice dell Amministrazione Digitale) vengono confermate le funzioni istruttorie e consultive in ordine alle politiche riguardanti l innovazione tecnologica di Regioni e Autonomie Locali. Il confronto con le Regioni e le Province Autonome sugli obiettivi e le finalità di egov 2012 risulta da: la condivisione degli ambiti prioritari di intervento (settoriali, territoriali, di sistema, internazionali): le Regioni e Province Autonome rivestono un ruolo significativo non limitatamente all ambito territoriale, venendo coinvolte più complessivamente in tutte le iniziative che andranno a toccare settori strategici quali ad esempio le infrastrutture (banda larga), la dematerializzazione, la mobilità, il turismo, le scuole ecc.; l intento condiviso di sviluppo, promozione e potenziamento dei servizi di accesso ai servizi della PA da parte di cittadini e imprese, con particolare riferimento alle Reti Amiche e a Linea Amica; il ruolo centrale della Commissione Permanente sull Innovazione istituita ai sensi dell'art. 14, comma 3-bis del Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82 come sede naturale di confronto e concertazione delle varie iniziative; la condivisione della logica di collaborazione per obiettivi e della conseguente necessità di un azione comune finalizzata al reperimento delle risorse finanziarie da destinare all innovazione tecnologica della PA. Inoltre, la conferenza delle Regioni e delle Province Autonome ha proposto un piano di integrazione per il biennio , identificando dodici progetti prioritari da avviare utilizzando la Commissione Permanente come tavolo di confronto e di lavoro. Rispetto alla visione originaria del Governo, si rifocalizzano gli obiettivi territoriali (inizialmente di esclusiva competenza statale) col duplice obiettivo di rispondere con maggiore adeguatezza ai vincoli derivanti da un architettura istituzionale in movimento (federalismo fiscale, piena attuazione del riformato Titolo V della Costituzione) e di salvaguardare un insieme quantitativamente e qualitativamente rilevante di iniziative e progetti avviati a livello territoriale a partire dalla prima fase del Piano Stanca. Si viene in questo modo a configurare un piano straordinario, proiettato sul biennio , dentro al quale vengono posizionate iniziative ritenute abilitanti per l attuazione del federalismo e anticongiunturali. In piena sintonia col Piano Industriale della PA, le tecnologie dell informazione vengono considerate il driver primario per un piano di riefficientamento complessivo e per una drastica riduzione dei costi di funzionamento delle Amministrazioni pubbliche. Inoltre, la piena integrazione dei servizi pubblici in Rete (anche attraverso le Reti Amiche e il Numero Unico della PA) garantisce una riduzione significativa dei costi di accesso per cittadini e imprese, contribuendo a incrementare il livello di competitività del Sistema Paese. Questo Piano Straordinario 2010 identifica 12 progetti di sistema: 4 progetti a supporto dell attuazione del federalismo: catasto e fiscalità, infomobilità, lavoro e sanità; 8 progetti di contrasto della crisi economica: reti di servizio (estensione a livello regionale delle Reti Amiche e Numero Unico della PA), dematerializzazione, circolarità anagrafica, sistemi informativi territoriali, beni culturali, banda larga, strumenti di accesso (CNS/CRS), dispiegamento SPConn (Sistema Pubblico di Connettività), dispiegamento SPCoop. 9

10 Questi progetti di sistema potrebbero generare investimenti, nel triennio , pari a circa 300 milioni di Euro. Le ICT nelle Regioni e Province Autonome. La spesa ICT Le Regioni e Province Autonome italiane hanno speso 5, nel 2008, poco più di 1,12 miliardi di Euro in beni e servizi per l ICT. Più in dettaglio, la spesa è così rappresentabile (vedi Tabella 1). Relativamente alle sole Regioni e Province Autonome che possiedono/controllano almeno una società ICT inhouse 6, la spesa complessiva in ICT per il 2008 è stata pari a 733 milioni di Euro. Entrando nel dettaglio della spesa IT, si vede come la spesa per lo sviluppo/gestione dei sistemi informativi interni (o aziendali ) delle Regioni e Province Autonome pesi per il 37% circa del totale. Il rimanente 63% è distribuito tra spesa IT per la Sanità (Assessorati Regionali, ma 4 Tutti i dati riportati in questo capitolo sono desunti dal Rapporto Netics Le ICT nelle Regioni e Province Autonome del giugno 2008 e sono stati raccolti attraverso l erogazione di questionari e, in alcuni casi, l elaborazione di dati dai bilanci di previsione 2008 delle Amministrazioni (quattro in tutto) che non hanno risposto al questionario. 5 Il dato è riferito agli importi stanziati (al netto dell IVA) per acquisto di beni e servizi ICT e comprende la spesa IT delle Amministrazioni, dei Consigli Regionali e delle Agenzie Regionali (ARPA, Agenzie Sanità, Strade ecc.). Nella spesa ICT delle Regioni sono compresi anche gli acquisti di beni e servizi ICT degli Assessorati Regionali alla Sanità (non quelli riconducibili direttamente alle ASL/ASO). Quanto detto spiega gli scostamenti dei dati rilevati da Netics rispetto ad altri lavori di ricerca che generalmente si limitano a considerare la spesa ICT governata dalle Direzioni riconducibili alle sole Amministrazioni Regionali (Sistemi Informativi, TLC, Società dell Informazione ecc.). Macro area geografica IT TLC TOTALE Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud e Isole Totale Italia % 23% Spesa IT Regioni 22% 41% Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud e Isole Tabella 1: Spesa ICT totale Regioni e Province Autonome (2008). (dati in migliaia di Euro) Figura 1: Spesa IT Regioni e Province Autonome. 10

11 anche in alcune Regioni acquisti di beni e servizi IT i cui fruitori sono le Aziende Sanitarie ed Ospedaliere) e per altri interventi, generalmente indirizzati agli Enti Locali o ad iniziative in favore di cittadini e imprese (infrastruttura e servizi di portale ). Più in dettaglio, l articolazione della spesa IT riferita al 2008 è così rappresentabile (vedi Tabella 2). A livello medio nazionale, il 52,5% del budget IT è assorbito dalla gestione corrente, con una punta del 62% al Nord- Ovest. Al Nord-Est e al Centro la spesa per investimenti supera (sia pure di poco) quella corrente. 15% 29% Spesa TLC Regioni 19% 37% Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud e Isole Figura 2: Spesa TLC Regioni e Province Autonome. Macro-area geografica Spesa IT Sistema inf. totale interno Sanità Altro Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud e Isole Totale Italia Tabella 2: Spesa IT Regioni e Province Autonome per macro-aree geografiche (2008). (dati in migliaia di Euro) 6 Dati riferiti alle Regioni che possedevano/controllavano almeno una società in-house (effettivamente operativa) alla data del 31 maggio Nel caso della Regione Emilia-Romagna, è stata conteggiata solamente la spesa ICT dell Assessorato alla Sanità, in presenza di una in-house (CUP 2000) operante esclusivamente in questo settore. Alla data di rilevazione, infatti, il volume di affidamenti in-house verso l altra in-house regionale (Lepida SpA) non era ancora significativo. Figura 3: Suddivisione della spesa IT (dati in migliaia di Euro) 11

12 Previsioni di spesa 2009 e prime anticipazioni Secondo le previsioni degli analisti Netics (suffragate dalle dichiarazioni dei responsabili dei sistemi informativi delle Regioni che hanno partecipato alla rilevazione 2008), la spesa IT delle Regioni è destinata a crescere dell 8,5% circa nel prossimo triennio, per arrivare a 1,10 miliardi di Euro nel Nel 2009 l incremento previsto si attesta intorno al 2,02% 7, con una contrazione significativa della voce gestione (spesa corrente). Alcune Amministrazioni, soprattutto tra quelle classificabili come top spender IT, hanno iniziato a beneficiare degli effetti positivi derivati da operazioni di downsizing effettuate tra il 2000 e il 2006 (dismissione/esternalizzazione di mainframes, riscrittura di applicativi su architetture Open) riuscendo a razionalizzare una spesa corrente peraltro condizionata dal patto di stabilità e in qualche misura costretta a calare. Figura 4: Trend spesa IT Regioni e Province Autonome ( ). Gli investimenti in nuovi progetti, nel 2009, dovrebbero crescere di 60 milioni di Euro circa, la grande maggioranza dei quali attribuibili a regioni del Sud/Isole (Sardegna, Puglia e Sicilia fra tutte). Per il ci si aspetta una crescita ulteriore degli investimenti, dovuta in larga misura a grandi gare previste (CRS di Regione Lombardia, prima fra tutte) e a progetti cofinanziati con fondi comunitari per le regioni del Sud e Isole. 7 Il dato relativo alla previsione di crescita della spesa IT 2009, a suo tempo quantificato da Netics intorno al 4,5%, è stato rivisto al ribasso assestandolo al 2,02% tenendo conto delle dichiarazioni di alcuni CIO di Regioni e Province Autonome e dei tagli di budget già annunciati ufficialmente. 12

13 In questo scenario timidamente ottimistico permane un elemento d incertezza sulle risorse finanziarie di derivazione statale e comunitaria (a partire dai fondi FAS e FESR) che in molti casi soprattutto al Sud rappresentano (ancora sulla carta) la fonte principale di finanziamento dell innovazione. È quindi possibile che nel corso del 2009 si debba aggiustare al ribasso il dato di previsione di spesa ICT, in funzione delle decisioni che il Governo assumerà in materia di rifinanziamento degli ammortizzatori sociali e di quanto prevarrà la componente edilizia all interno del piano infrastrutturale. Ancora una volta, si rischia di perdere un occasione non riuscendo a comprendere a livello di Sistema Paese la strategicità delle tecnologie dell informazione e delle comunicazioni come infrastruttura abilitante dello sviluppo economico. Da una parte a livello di rapporti Stato-Regioni si dichiara di voler dar vita a progetti ambiziosi di digitalizzazione della PA, e contemporaneamente si tagliano le risorse disponibili destinandole ad ambiti più tradizionali. Pare essere scarsa la disponibilità da parte dei grandi decisori delle politiche pubbliche a ragionare in termini strategici considerando le infrastrutture ICT (e non ci si riferisce esclusivamente alle reti in banda larga) come volano per una ripresa del sistema economico-finanziario nel suo complesso, anche se come detto in precedenza nel Piano Straordinario 2010 si fa esplicito riferimento a nuovi progetti ICT come misure anticongiunturali. Per quanto riguarda le telecomunicazioni (TLC), le previsioni di crescita per il 2009 rispetto all anno precedente si assestano intorno al 6% e sono riferibili a due ambiti principali d intervento: l infrastrutturazione VoIP delle sedi di Regioni e Province Autonome e, in misura decisamente più consistente, lo sviluppo delle reti in banda larga (azioni finalizzate alla riduzione del digital divide). Va detto che questa è la componente a maggior rischio di tagli in itinere qualora dovesse mutare significativamente il quadro complessivo delle risorse relative alla programmazione comunitaria Le priorità d intervento ( ) Al primo posto nelle priorità di intervento/investimento per il triennio , le Regioni e Province Autonome intervistate mettono, quasi all unanimità, la Sanità. Il motivo è evidente e risiede interamente nella volontà di affidare alle tecnologie dell informazione il compito di supportare le politiche, sempre più rigide, di contenimento della spesa sanitaria complessiva. Un riscontro immediato è fornito da un analisi più approfondita del cosa si pensa di fare in Sanità: il Fascicolo Sanitario Elettronico, le soluzioni RIS/PACS 8, il ricorso sempre più cogente alle piattaforme di e-procurement per l acquisto di beni e servizi rappresentano la maggioranza dei progetti in fase di attivazione. Dematerializzazione, peraltro, è il termine più ricorrente a livello generale nei progetti che le Regioni e Province Autonome stanno per avviare o hanno già avviato nei mesi scorsi: che si tratti di cedolini paga o di fascicoli del dipendente, di documenti afferenti al ciclo passivo (ordini - fatture - mandati), di atti amministrativi in genere e via di questo passo. Anche in questo caso, la volontà di investire in tecnologia è strettamente correlata all esigenza di contenere la spesa complessiva delle Amministrazioni. Lo spostare i documenti dalla carta ai bit è un operazione che consente risparmi di decine di milioni di Euro all anno in una Regione di medie dimensioni. Di seguito, riportiamo in aggregato la percentuale di Regioni e Province Autonome che dichiarano un aumento di spesa di previsione 2009 per investimenti rispetto agli ambiti elencati. 8 RIS: Radiology Information System; PACS: Picture Archiving and Communication System. 13

14 I dati riportati sono stati raccolti da Netics per la realizzazione del Rapporto 2008 sulle ICT nelle Regioni e Province Autonome e rappresentano fedelmente quanto dichiarato dai rispondenti all indagine. Figura 5: Previsione di incremento della spesa per investimento delle Regioni e Province Autonome (2009). 14

15 Capitolo 1: le Società in-house 15

16 Regioni che dispongono di Società ICT Pubbliche Regionali Il panorama Le Aziende pubbliche controllate dalle Regioni e Province Autonome e che operano nel settore dell informatica sono 17. Di queste, 14 possono dirsi propriamente in-house providing, ovvero a capitale interamente pubblico; le restanti operano invece a capitale misto. Di seguito riportiamo per ciascuna Regione e Provincia Autonoma le Società pubbliche ICT corrispondenti. Piemonte CSI Piemonte Società ICT in-house providing Liguria Datasiel SpA Società ICT in-house providing Valle d Aosta INVA SpA Società ICT in-house providing Lombardia Lombardia Informa ca SpA Società ICT in-house providing Prov. Aut. Bolzano Informa ca Alto Adige SpA Società ICT in-house providing Prov. Aut. Trento Informa ca Tren na SpA Società ICT in-house providing Friuli Venezia Giulia Insiel SpA Società ICT in-house providing Emilia Romagna Lepida SpA CUP 2000 SpA Società ICT in-house providing Umbria Webred SpA Società ICT in-house providing Lazio LAit SpA Società ICT in-house providing Sardegna Sardegna IT Srl Società ICT in-house providing Puglia InnovaPuglia SpA Società ICT in-house providing Molise Molise Da SpA Società ICT pubblica a capitale misto Abruzzo Abruzzo Engineering SCpA Società ICT pubblica a capitale misto Sicilia Sicilia e-innovazione SpA Sicilia e-servizi SpA Società ICT pubbliche a capitale misto Tabella 3: Società ICT pubbliche di Regioni e Province Autonome. A fianco: In rosso sono riportate le Società ICT in-house associate ad Assinter. Ad oggi, l Associazione ricomprende tutte le Società ICT in-house providing, a capitale interamente pubblico, presenti sul territorio nazionale. 16

17 Dimensioni delle Società ICT in-house Rispetto ai valori disponibili, l insieme delle Società ICT inhouse sviluppa per il 2008 un fatturato complessivo di circa 780 milioni di Euro 9. Nelle tabelle che seguono, abbiamo isolato i dati relativi alle realtà societarie costituite più di recente perché poco omogenei e difficilmente confrontabili. Nel triennio osserviamo un incremento medio di fatturato pari al 4,91%. A fianco riportiamo per completezza i dati di dettaglio rilevati rispetto alle in-house di più recente costituzione. Fa urato Prev. % complessivo (migliaia di Euro) CSI ,07% CUP ,07% DATASIEL ND 20,95% LAIT ,40% INFORMATICA TRENTINA ,85% INSIEL ND -7,42% INVA ,66% LOMBARDIA INFORMATICA ,80% WEBRED ND -3,42% Totali ,91% Tabella 4: Andamento del fatturato ICT in-house. Fa urato Prev. % complessivo (migliaia di Euro) LEPIDA ND ND ND SARDEGNAIT * ND ND SICILIA E-SERVIZI ND 221,28% SICILIA E-INN ,48% INNOVAPUGLIA * ND ND ND ND 9 Il valore riportato supera la spesa complessiva in ICT riportata nel paragrafo La spesa ICT nel 2008 delle Regioni che hanno una in-house poiché le in-house erogano servizi anche ad altri Enti. Tabella 5: Andamento del fatturato ICT in-house delle realtà di più recente costituzione. * Nota: i dati 2008 di SARDEGNAIT e INNOVAPUGLIA riportati in tabella derivano dal bilancio di previsione. 17

18 Figura 6: Incremento percentuale del fatturato ICT in-house ( ). Figura 7: Fatturato complessivo ICT in-house (2008). 18

19 Valore aggiunto per dipendente Il valore aggiunto annuo per dipendente, a livello medio, si attesta a Euro. Nel presente paragrafo e in quelli che seguono non abbiamo tenuto conto delle due in-house siciliane per le quali i calcoli non risultano comparabili rispetto alle altre realtà analizzate. Sicilia e-innovazione SpA opera esclusivamente come stazione appaltante e di program/project management mentre Sicilia e-servizi SpA, per effetto dell articolo 11 della Convenzione Quadro stipulata con la Regione Siciliana, svolge le proprie attività per il tramite di Sicilia e-servizi Venture scrl (società privata che detiene il 49% delle azioni di Sicilia e-servizi SpA). Ne consegue che le due Società gestiscono le proprie operatività in maniera differente rispetto alle altre in-house. Valore aggiunto 2008 Dipenden 2008 VA/dipendente CSI CUP DATASIEL LAIT INFORMATICA TRENTINA INSIEL INVA LEPIDA LOMBARDIA INFORMATICA SARDEGNAIT WEBRED INNOVAPUGLIA Totali * ** Tabella 6: Dati dimensionali delle Società ICT in-house (2008). * Il totale dei dipendenti non considera, in questa tabella, i dipendenti di Sicilia e-innovazione e Sicilia e-servizi (27 in tutto). **Il valore aggiunto medio per dipendente calcolato sui totali non considera le Società per le quali non è disponibile il dato. Figura 8: Valore aggiunto per dipendente Società ICT in-house (2008). 19

20 Costo del personale Il costo medio del personale calcolato per tutte le inhouse, si attesta intorno ai Euro all anno per unità lavorativa; in dettaglio (vedi Tabella 7). Quanto riportato è rappresentativo di come le realtà analizzate risultino differenti tra loro. Non bisogna dimenticare, infatti, che le in-house, pur condividendo la loro natura, sono nate e si sono strutturate seguendo percorsi indipendenti e legati esclusivamente alle proprie esigenze territoriali ed alle scelte delle proprie Amministrazioni di riferimento. Ogni in-house, come vedremo meglio più avanti, ha le proprie peculiarità organizzative, strutturali, operative e funzionali: risulta quindi evidente che la composizione degli organici sia qualitativamente (in termini di figure professionali necessarie a rispondere ad esigenze specifiche) e quantitativamente disomogenea. Costo del personale 2008 ( ) Dipenden 2008 Costo medio per dipendente ( ) CSI CUP DATASIEL LAIT INFORMATICA TRENTINA INSIEL * INVA LEPIDA LOMBARDIA INFORMATICA SARDEGNAIT * WEBRED Tabella 7: Costo del personale Società ICT in-house (2008). * Nota: i dati 2008 di SARDEGNAIT e INSIEL riportati in tabella derivano dal bilancio di previsione. Figura 9: Costo medio del personale (dati in migliaia di Euro) 20

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA

16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA 16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA Obiettivi della presentazione Illustrare i principali risultati

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema

Dettagli

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007 Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

Contabilità e fiscalità pubblica

Contabilità e fiscalità pubblica Contabilità e fiscalità pubblica Corso 60 ore Negli ultimi anni è in corso un consistente sforzo - che partendo dal piano normativo si ripercuote sull ordinamento e sulla gestione contabile di tutte le

Dettagli

Piano di Sviluppo Competenze

Piano di Sviluppo Competenze Piano di Sviluppo Competenze La proprietà e i diritti d'autore di questo documento e dei suoi allegati appartengono a RES. Le informazioni in esso contenute sono strettamente confidenziali. Il documento,

Dettagli

Premesso che il Sistema di e-learning federato per la pubblica amministrazione dell Emilia-Romagna (SELF):

Premesso che il Sistema di e-learning federato per la pubblica amministrazione dell Emilia-Romagna (SELF): CONVENZIONE PER L ADESIONE AL SISTEMA DI E-LEARNING FEDERATO DELL EMILIA-ROMAGNA PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L UTILIZZO DEI SERVIZI PER LA FORMAZIONE Premesso che il Sistema di e-learning federato

Dettagli

1- Corso di IT Strategy

1- Corso di IT Strategy Descrizione dei Corsi del Master Universitario di 1 livello in IT Governance & Compliance INPDAP Certificated III Edizione A. A. 2011/12 1- Corso di IT Strategy Gli analisti di settore riportano spesso

Dettagli

Indice. p. 1. Introduzione. p. 2. Il consumo medio annuo pro capite di gas. p. 2. Il costo del gas con la tariffa di Maggior Tutela dell AEEG p.

Indice. p. 1. Introduzione. p. 2. Il consumo medio annuo pro capite di gas. p. 2. Il costo del gas con la tariffa di Maggior Tutela dell AEEG p. Gas: le Regioni Italiane con il maggior numero di consumi e quelle con il risparmio più alto ottenibile Indice: Indice. p. 1 Introduzione. p. 2 Il consumo medio annuo pro capite di gas. p. 2 Il costo del

Dettagli

SPORTELLO UNICO DELLE ATTIVITA PRODUTTIVE. Rete telematica e servizi di supporto ICT

SPORTELLO UNICO DELLE ATTIVITA PRODUTTIVE. Rete telematica e servizi di supporto ICT SPORTELLO UNICO DELLE ATTIVITA PRODUTTIVE Rete telematica e servizi di supporto ICT La rete telematica regionale LEPIDA ed il SISTEMA a rete degli SUAP come esempi di collaborazione fra Enti della PA per

Dettagli

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti

Dettagli

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una chiara mission. Es.: I manager

Dettagli

Vigilanza bancaria e finanziaria

Vigilanza bancaria e finanziaria Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO

Dettagli

5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni

5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni Norma di riferimento: ISO/IEC 27001:2014 5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni pag. 1 di 5 Motivazione Real Comm è una società che opera nel campo dell Information and Communication Technology.

Dettagli

Allegato alla Delib.G.R. n. 39/11 del 5.8.2015 PREMESSA

Allegato alla Delib.G.R. n. 39/11 del 5.8.2015 PREMESSA Allegato alla Delib.G.R. n. 39/11 del 5.8.2015 PREMESSA La deliberazione della Giunta regionale n. 39/17 del 10.10.2014 fornisce indirizzi in materia di programmazione, gestione e controllo delle società

Dettagli

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato Premessa Corso-concorso ordinario L età dei vincitori La presenza femminile Corso-concorso riservato L età dei vincitori La presenza femminile Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

Ministero della Salute

Ministero della Salute Ministero della Salute DIPARTIMENTO DELLA QUALITÀ DIREZIONE GENERALE DELLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA, DEI LIVELLI DI ASSISTENZA E DEI PRINCIPI ETICI DI SISTEMA UFFICIO III Rapporto nazionale sull utilizzo

Dettagli

INVESTI NEL TUO LAVORO

INVESTI NEL TUO LAVORO INVESTI NEL TUO LAVORO Dott. Arcangelo Rizzuti Responsabile Rete Nazionale BacktoWork24 Bologna, 10 marzo 2015 Da un anno, ogni settimana, abbiamo portato un investimento a una piccola azienda I risultati

Dettagli

FORMAZIONE AVANZATA LA GESTIONE E VALUTAZIONE DEI CONTRATTI, PROGETTI E SERVIZI ICT NELLA PA

FORMAZIONE AVANZATA LA GESTIONE E VALUTAZIONE DEI CONTRATTI, PROGETTI E SERVIZI ICT NELLA PA FORMAZIONE AVANZATA LA GESTIONE E VALUTAZIONE DEI CONTRATTI, PROGETTI E SERVIZI ICT NELLA PA 1. Premessa Il nuovo Codice dell Amministrazione Digitale, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 10 gennaio 2011

Dettagli

AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE

AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE Milano, 19 dicembre 2012 1 Premessa L agenda digitale italiana, con le prime misure

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 30/7 DEL 29.7.2014

DELIBERAZIONE N. 30/7 DEL 29.7.2014 Oggetto: Assegnazione all Azienda ASL n. 8 di Cagliari dell espletamento della procedura per l affidamento del servizio di realizzazione del sistema informatico per la gestione dell accreditamento dei

Dettagli

Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008. a cura di Francesco Linguiti

Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008. a cura di Francesco Linguiti Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008 a cura di Francesco Linguiti Luglio 2011 Premessa* In questa nota vengono analizzati i dati sulla struttura

Dettagli

Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007

Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007 Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007 REGOLAMENTO CENTRO ON LINE STORIA E CULTURA DELL INDUSTRIA: IL NORD OVEST DAL 1850 ARTICOLO 1 Obiettivi e finalità

Dettagli

BANDO. Progetti di formazione per il volontariato

BANDO. Progetti di formazione per il volontariato BANDO Progetti di formazione per il volontariato Anno 2016 1. Chi può presentare I progetti possono essere presentati da tutte le associazioni di volontariato con sede legale nel territorio della regione

Dettagli

Politica per la Sicurezza

Politica per la Sicurezza Codice CODIN-ISO27001-POL-01-B Tipo Politica Progetto Certificazione ISO 27001 Cliente CODIN S.p.A. Autore Direttore Tecnico Data 14 ottobre 2014 Revisione Resp. SGSI Approvazione Direttore Generale Stato

Dettagli

Intesa 2 sottoscritta il 25 ottobre 2012 in sede di Conferenza Unificata Ministro Pari opportunità, Regioni e Autonomie locali

Intesa 2 sottoscritta il 25 ottobre 2012 in sede di Conferenza Unificata Ministro Pari opportunità, Regioni e Autonomie locali Roma, 7 maggio 2013 Intesa 2 sottoscritta il 25 ottobre 2012 in sede di Conferenza Unificata Ministro Pari opportunità, Regioni e Autonomie locali E la naturale prosecuzione degli interventi previsti da

Dettagli

Progetto Atipico. Partners

Progetto Atipico. Partners Progetto Atipico Partners Imprese Arancia-ICT Arancia-ICT è una giovane società che nasce nel 2007 grazie ad un gruppo di professionisti che ha voluto capitalizzare le competenze multidisciplinari acquisite

Dettagli

LA PUBBLICITA IN SICILIA

LA PUBBLICITA IN SICILIA LA PUBBLICITA IN SICILIA Quadro produttivo, articolazione della spesa e strategie di sviluppo Paolo Cortese Responsabile Osservatori Economici Istituto G. Tagliacarne Settembr e 2014 Gli obiettivi del

Dettagli

Controllo Interno. Aree Territoriali. RUO Sviluppo Organizzativo e Pianificazione

Controllo Interno. Aree Territoriali. RUO Sviluppo Organizzativo e Pianificazione Controllo Interno Aree Territoriali RUO Sviluppo Organizzativo e Pianificazione Agenda 2 Il modello organizzativo : logiche e obiettivi Il perimetro organizzativo/geografico Controllo Interno: Aree Territoriali

Dettagli

PIANO DEGLI INDICATORI E DEI RISULTATI ATTESI DI BILANCIO

PIANO DEGLI INDICATORI E DEI RISULTATI ATTESI DI BILANCIO PIANO DEGLI INDICATORI E DEI RISULTATI ATTESI DI BILANCIO L Automobile Club Cuneo è un Ente pubblico non economico senza scopo di lucro e a base associativa facente parte della Federazione ACI, ed è ricompreso,

Dettagli

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 16 maggio 2011, n. 1101

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 16 maggio 2011, n. 1101 16959 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 16 maggio 2011, n. 1101 DGR 1079/2008. Linee Guida per i siti web delle Aziende ed Istituti Pubblici del SSR e per l utilizzo della posta elettronica certificata.

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

Le effettive esigenze della Direzione del Personale nella gestione delle risorse umane in azienda. Andamento dal 2005 ad oggi

Le effettive esigenze della Direzione del Personale nella gestione delle risorse umane in azienda. Andamento dal 2005 ad oggi Le effettive esigenze della Direzione del Personale nella gestione delle risorse umane in azienda. Andamento dal 2005 ad oggi Indagine ottenuta grazie alla somministrazione di questionario ad oltre 260

Dettagli

Poste Italiane S.p.A.

Poste Italiane S.p.A. Poste Italiane S.p.A. Innovation public procurement : come la PA può essere driver d innovazione Roma, 26 Maggio 2015 2 Rilevanza strategica del cambiamento In un contesto sempre più competitivo, l area

Dettagli

Capitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile

Capitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile Capitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile Obiettivi specifici Per il generale, si individuano

Dettagli

II.11 LA BANCA D ITALIA

II.11 LA BANCA D ITALIA Provvedimento del 24 marzo 2010. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di contenuto generale della Banca d Italia nell esercizio delle funzioni di vigilanza bancaria

Dettagli

Assistenza tecnica funzionale alla

Assistenza tecnica funzionale alla definizione, alla identificazione ed alla gestione dei Sistemi Turistici Locali ed altri idonei strumenti di promozione turistico territoriale complementari agli STL, e utili allo sviluppo del settore

Dettagli

Milano, 21 marzo 2012. Azioni ambientali di UBI BANCA e CDP

Milano, 21 marzo 2012. Azioni ambientali di UBI BANCA e CDP Azioni ambientali di UBI BANCA e CDP INDICE Strategia aziendale in materia di clima La policy ambientale e il codice etico La loro applicazione Il programma energetico Le opportunità derivanti da CDP 2

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Art. 1 Ambito di applicazione 1. Il presente Regolamento è adottato ai sensi della normativa

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 INVESTIMENTO TERRITORIALE INTEGRATO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea ha formalmente adottato le nuove normative e le leggi che regolano il ciclo successivo

Dettagli

Piano delle Performance

Piano delle Performance Comune di Pavullo nel Frignano Provincia di Modena Bilancio di Previsione 2011 Bilancio Pluriennale 2011 / 2013 Piano delle Performance *** Documento sulla compatibilità del sistema di programmazione,

Dettagli

L ALTRA PA. STRATEGIE DI INNOVAZIONE PER LA QUALITA NELL ENTE LOCALE

L ALTRA PA. STRATEGIE DI INNOVAZIONE PER LA QUALITA NELL ENTE LOCALE Convegno L ALTRA PA. STRATEGIE DI INNOVAZIONE PER LA QUALITA NELL ENTE LOCALE Catania, 5 dicembre 2002 SINTESI INTERVENTO DR. GAETANO SCOGNAMIGLIO Corporate Governance tradotto letteralmente significa

Dettagli

Il servizio di registrazione contabile. che consente di azzerare i tempi di registrazione delle fatture e dei relativi movimenti contabili

Il servizio di registrazione contabile. che consente di azzerare i tempi di registrazione delle fatture e dei relativi movimenti contabili Il servizio di registrazione contabile che consente di azzerare i tempi di registrazione delle fatture e dei relativi movimenti contabili Chi siamo Imprese giovani e dinamiche ITCluster nasce a Torino

Dettagli

Dall evidenza all azione. Politiche di governance per una scuola sana

Dall evidenza all azione. Politiche di governance per una scuola sana Dall evidenza all azione Politiche di governance per una scuola sana Un mandato impegnativo Risulta ormai evidente che per conciliare e soddisfare i bisogni di salute nel contesto scolastico, gli orientamenti

Dettagli

La Digitalizzazione in Regione Lombardia

La Digitalizzazione in Regione Lombardia La Digitalizzazione in Regione Lombardia Il progetto EDMA: il percorso di innovazione di Regione Lombardia nell'ambito della dematerializzazione Milano, Risorse Comuni, 19 Novembre 2009 A cura di Ilario

Dettagli

M U L T I F A M I L Y O F F I C E

M U L T I F A M I L Y O F F I C E MULTI FAMILY OFFICE Un obiettivo senza pianificazione è solamente un desiderio (Antoine de Saint-Exupéry) CHI SIAMO MVC & Partners è una società che offre servizi di Multi Family Office a Clienti dalle

Dettagli

Città di Minerbio Provincia di Bologna. CICLO DELLA PERFORMANCE Indirizzi per il triennio 2011-2013

Città di Minerbio Provincia di Bologna. CICLO DELLA PERFORMANCE Indirizzi per il triennio 2011-2013 Città di Minerbio Provincia di Bologna CICLO DELLA PERFORMANCE Indirizzi per il triennio 2011-2013 Approvato con deliberazione di Giunta Comunale n. 78 del 27/07/2011 Premessa Le amministrazioni pubbliche

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 -

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 - PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016-1 1. Introduzione: organizzazione e funzioni del Comune. Con l approvazione del presente Programma Triennale della Trasparenza e dell

Dettagli

RENA. Rete per l Eccellenza Nazionale

RENA. Rete per l Eccellenza Nazionale RENA Rete per l Eccellenza Nazionale Indice Il contesto e la nuova strategia. L obiettivo generale. Gli obiettivi strumentali. Le azioni specifiche. Gli obiettivi strumentali e le azioni specifiche. pag.

Dettagli

IL FONDO OGGI E DOMANI

IL FONDO OGGI E DOMANI IL FONDO OGGI E DOMANI Lo schema di gestione che ha caratterizzato il Fondo fin dalla sua origine nel 1986 prevede un unico impiego delle risorse su una linea assicurativa gestita con contabilità a costi

Dettagli

La digitalizzazione della Pubblica Amministrazione ed il dato territorlale

La digitalizzazione della Pubblica Amministrazione ed il dato territorlale Scuola di Dottorato Il Codice dell Amministrazione Digitale: le origini Alberto Leoni Università IUAV di Venezia a.leoni1@stud.iuav.it 1. I Fondamenti Normativi: Scaletta di Intervento La Direttiva Europea

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

Modello dei controlli di secondo e terzo livello

Modello dei controlli di secondo e terzo livello Modello dei controlli di secondo e terzo livello Vers def 24/4/2012_CLEN INDICE PREMESSA... 2 STRUTTURA DEL DOCUMENTO... 3 DEFINIZIONE DEI LIVELLI DI CONTROLLO... 3 RUOLI E RESPONSABILITA DELLE FUNZIONI

Dettagli

IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO

IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO Roberto Del Giudice Firenze, 10 febbraio 2014 Il progetto Si tratta del più grande fondo italiano di capitale per lo sviluppo, costituito per dare impulso alla crescita

Dettagli

Iniziative di settore: Infomobilità

Iniziative di settore: Infomobilità Forum PA 2009 egov10: strategie ed azioni per l e-gov nazionale delle Regioni 13 maggio 2009 Iniziative di settore: Infomobilità Lucia PASETTI Interoperabilità e Cooperazione Applicativa per l'infomobilità:

Dettagli

Contabilità generale e contabilità analitica

Contabilità generale e contabilità analitica 1/5 Contabilità generale e contabilità analitica La sfida della contabilità analitica è di produrre informazioni sia preventive che consuntive. Inoltre questi dati devono riferirsi a vari oggetti (prodotti,

Dettagli

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea,

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea, 17.11.2012 IT Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 320/3 REGOLAMENTO (UE) N. 1077/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per la supervisione da parte delle

Dettagli

Le evidenze dell analisi del patrimonio informativo di EURISC Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF

Le evidenze dell analisi del patrimonio informativo di EURISC Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF Barometro CRIF della domanda di credito da parte delle famiglie: a ottobre ancora vivace la domanda di mutui (+42,5%) e prestiti finalizzati (+17,8%). In controtendenza, si consolida la flessione dei prestiti

Dettagli

Nota interpretativa. La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali

Nota interpretativa. La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali Nota interpretativa La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali Febbraio 2012 1 Mandato 2008-2012 Area di delega Consigliere Delegato

Dettagli

DOCUMENTO INFORMATIVO RELATIVO AD OPERAZIONE DI MAGGIORE RILEVANZA CON PARTI CORRELATE

DOCUMENTO INFORMATIVO RELATIVO AD OPERAZIONE DI MAGGIORE RILEVANZA CON PARTI CORRELATE DOCUMENTO INFORMATIVO RELATIVO AD OPERAZIONE DI MAGGIORE RILEVANZA CON PARTI CORRELATE Redatto ai sensi dell art. 5 del Regolamento operazioni con parti correlate approvato dalla Consob con delibera n.

Dettagli

MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE

MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE Istituto Nazionale Previdenza Sociale MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE 1 INDICE

Dettagli

La riforma del servizio di distribuzione del

La riforma del servizio di distribuzione del CReSV Via Röntgen, 1 Centro Ricerche su Sostenibilità e Valore 20136 Milano tel +39 025836.3626 La riforma del servizio di distribuzione del 2013 gas naturale In collaborazione con ASSOGAS Gli ambiti territoriali

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

MODELLO TEORICO DEI REQUISITI DI PROFESSIONALITA DEGLI AMMINISTRATORI

MODELLO TEORICO DEI REQUISITI DI PROFESSIONALITA DEGLI AMMINISTRATORI MODELLO TEORICO DEI REQUISITI DI PROFESSIONALITA DEGLI AMMINISTRATORI Approvato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 3 marzo 202 OBIETTIVI Ai fini del corretto assolvimento delle funzioni

Dettagli

ALLEGATO 1. Specifiche del Budget di spesa riportato al Capitolo III del formulario di candidatura.

ALLEGATO 1. Specifiche del Budget di spesa riportato al Capitolo III del formulario di candidatura. ALLEGATO 1. Specifiche del Budget di spesa riportato al Capitolo III del formulario di candidatura. 1. Criteri economico-finanziari utilizzati per l elaborazione del budget. L imputazione delle spese di

Dettagli

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE un PROTOCOLLO D INTESA tra CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIALE DONNE

Dettagli

Preso atto che la somma da destinare alla formazione prevista nel bilancio di previsione dell Unione, è pari a 9.600,00 per l anno 2014;

Preso atto che la somma da destinare alla formazione prevista nel bilancio di previsione dell Unione, è pari a 9.600,00 per l anno 2014; Richiamate le delibera del Cda n. 20 del 30/12/2010 e dell Assemblea n. 5 del 13/06/2013 con le quali si recepisce il trasferimento all Unione dei Comuni il servizio per la gestione in forma associata

Dettagli

2013-2014 CARTA DEI SERVIZI ANG

2013-2014 CARTA DEI SERVIZI ANG 2013-2014 CARTA DEI SERVIZI ANG AGENZIA NAZIONALE PER I GIOVANI 2013-2014 1 CARTA DEI SERVIZI La carta dei servizi costituisce una rappresentazione organica e trasparente dei servizi offerti dall Agenzia

Dettagli

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP)

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP) PREMESSA Il Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance, per il seguito anche SMIVAP, è improntato all applicazione delle disposizioni

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Dati significativi di gestione

Dati significativi di gestione 182 183 Dati significativi di gestione In questa sezione relativa al Rendiconto Economico sono evidenziati ed analizzati i risultati economici raggiunti da ISA nel corso dell esercizio. L analisi si focalizza

Dettagli

PROGETTO TAVOLO GIOVANI

PROGETTO TAVOLO GIOVANI PROGETTO TAVOLO GIOVANI Costituzione di un Tavolo di coordinamento con le associazioni di giovani di Cinisello Balsamo e le organizzazioni sociali che compongono il mondo delle realtà giovanili locali

Dettagli

CHI SIAMO ESTRA ENERGIE S.R.L. È LA SOCIETÀ DEL GRUPPO ESTRA ATTIVA SUL MERCATO DELLA VENDITA DI GAS NATURALE ED ENERGIA ELETTRICA.

CHI SIAMO ESTRA ENERGIE S.R.L. È LA SOCIETÀ DEL GRUPPO ESTRA ATTIVA SUL MERCATO DELLA VENDITA DI GAS NATURALE ED ENERGIA ELETTRICA. CHI SIAMO ESTRA ENERGIE S.R.L. È LA SOCIETÀ DEL GRUPPO ESTRA ATTIVA SUL MERCATO DELLA VENDITA DI GAS NATURALE ED ENERGIA ELETTRICA. NATA NEL 2008 DALLA FUSIONE DI TRE IMPORTANTI AZIENDE DEL SETTORE, CONSIAGAS

Dettagli

AZIONI di COORDINAMENTO ORGANISMI REGIONALI ANFFAS ONLUS. programmi e stato dell arte. Consigliere Nazionale Cesarina Del Vecchio

AZIONI di COORDINAMENTO ORGANISMI REGIONALI ANFFAS ONLUS. programmi e stato dell arte. Consigliere Nazionale Cesarina Del Vecchio AZIONI di COORDINAMENTO ORGANISMI REGIONALI ANFFAS ONLUS programmi e stato dell arte Consigliere Nazionale Cesarina Del Vecchio 1 PROGRAMMA APPROVATO DALL ASSEMBLEA ASSEMBLEA MAGGIO 2010: Per quanto concerne

Dettagli

COMUNE DI ROBASSOMERO PROVINCIA DI TORINO tel. 011 9234400 - Fax 011 9234422 E-mail: comune@comune.robassomero.to.it - www.comune.robassomero.to.

COMUNE DI ROBASSOMERO PROVINCIA DI TORINO tel. 011 9234400 - Fax 011 9234422 E-mail: comune@comune.robassomero.to.it - www.comune.robassomero.to. COMUNE DI ROBASSOMERO PROVINCIA DI TORINO tel. 011 9234400 - Fax 011 9234422 E-mail: comune@comune.robassomero.to.it - www.comune.robassomero.to.it Approvato con deliberazione G.C. n. 103/29.12.2010 INDICE

Dettagli

Atti Parlamentari 65 Camera dei Deputati

Atti Parlamentari 65 Camera dei Deputati Atti Parlamentari 65 Camera dei Deputati Abbiamo visto, in precedenza, che 26 centri PMA effettuano un rimborso attraverso il DRG; di questi 16 hanno fornito informazioni riguardo il valore dell importo,

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato

Dettagli

Benchmarking della società dell informazione in Emilia-Romagna

Benchmarking della società dell informazione in Emilia-Romagna Benchmarking della società dell informazione in Emilia-Romagna Diffusione e modalità di utilizzo dello Sportello Unico per le Attività Produttive online (SUAP) Settembre 2015 Il presente documento è stato

Dettagli

MANDATO DI AUDIT DI GRUPPO

MANDATO DI AUDIT DI GRUPPO MANDATO DI AUDIT DI GRUPPO Data: Ottobre, 2013 UniCredit Group - Public MISSION E AMBITO DI COMPETENZA L Internal Audit è una funzione indipendente nominata dagli Organi di Governo della Società ed è parte

Dettagli

LA NOSTRA PARTECIPAZIONE

LA NOSTRA PARTECIPAZIONE ha interpretato e sostenuto negli anni lo sviluppo della mutualità, l affermazione dei principi solidaristici e la responsabilità sociale dell Impresa Cooperativa che ottiene benefici tramite la costituzione

Dettagli

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE 1. INTRODUZIONE La legge-delega 4 marzo 2009, n. 15, ed il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, di seguito Decreto,

Dettagli

Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici

Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici DISEGNO DI LEGGE Art. 1. (Obiettivi e finalità) 1. La Repubblica riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere

Dettagli

Legge accesso disabili agli strumenti informatici

Legge accesso disabili agli strumenti informatici Legge accesso disabili agli strumenti informatici da Newsletter Giuridica: Numero 81-26 gennaio 2004 Pubblicata sulla Gazzetta la Legge in materia di accesso dei disabili agli strumenti informatici, approvata

Dettagli

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto

Dettagli

L INTEGRAZIONE POSSIBILE organizzazione ospedaliera dipartimentale e integrazione Assistenza Didattica - Ricerca

L INTEGRAZIONE POSSIBILE organizzazione ospedaliera dipartimentale e integrazione Assistenza Didattica - Ricerca L INTEGRAZIONE POSSIBILE organizzazione ospedaliera dipartimentale e integrazione Assistenza Didattica - Ricerca Ministero della Salute DIPARTIMENTO DELLA QUALITÀ DIREZIONE GENERALE DELLA PROGRAMMAZIONE

Dettagli

Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di

Dettagli

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO http://www.sinedi.com ARTICOLO 27 OTTOBRE 2008 IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO PRODUZIONE DI VALORE E RISCHIO D IMPRESA Nel corso del tempo, ogni azienda deve gestire un adeguato portafoglio di strumenti

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

PROGRAMMA ICO INTERVENTI COORDINATI PER L OCCUPAZIONE. Avviso pubblico per le imprese nei settori Agroalimentare, ICT e Nautico

PROGRAMMA ICO INTERVENTI COORDINATI PER L OCCUPAZIONE. Avviso pubblico per le imprese nei settori Agroalimentare, ICT e Nautico PROGRAMMA ICO INTERVENTI COORDINATI PER L OCCUPAZIONE Avviso pubblico per le imprese nei settori Agroalimentare, ICT e Nautico PROGRAMMA ICO INTERVENTI COORDINATI PER L OCCUPAZIONE AVVISO PUBBLICO PER

Dettagli

Il Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015

Il Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015 Il Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015 DEFINIZIONE DI BUDGET Il Budget è lo strumento per attuare la pianificazione operativa che l Istituto intende intraprendere nell anno di esercizio

Dettagli

Approvazione CDA del 25 giugno 2009. Limiti al cumulo di incarichi ricoperti dagli amministratori di Unipol Gruppo Finanziario S.p.A.

Approvazione CDA del 25 giugno 2009. Limiti al cumulo di incarichi ricoperti dagli amministratori di Unipol Gruppo Finanziario S.p.A. Approvazione CDA del 25 giugno 2009 Limiti al cumulo di incarichi ricoperti dagli amministratori di Unipol Gruppo Finanziario S.p.A. Regolamento U n i p o l G r u p p o F i n a n z i a r i o S. p. A. Sede

Dettagli

Da DOQUI a PRODE: un percorso per la dematerializzazione

Da DOQUI a PRODE: un percorso per la dematerializzazione Innovazione, digitalizzazione,, e-governmente Da DOQUI a PRODE: un percorso per la dematerializzazione Genova - Magazzini del Cotone - 16 dicembre 2009 Laura Milone Regione Piemonte Obiettivi DoQui Il

Dettagli

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Introduzione Il progetto W.In D. (Women In Development) si inserisce nelle attività previste e finanziate

Dettagli