Apparato urologico, tecniche dialitiche.
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- Lucia Fiorini
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1 Apparato urologico, tecniche dialitiche. Modulo 1 Lezione F Croce Rossa Italiana Emilia Romagna
2 Apparato urologico e tecniche dialitiche Obiettivo della lezione Conoscenze generali di: anatomia fisiologia patologia dialisi emodialisi dialisi peritoneale
3 Composizione Apparato urologico
4 Apparato urologico e tecniche dialitiche Il sistema urinario svolge soprattuttole funzioni di depurare il sangue e di espellere le scorie. Il sangue passa attraverso le reni che lo filtrano. Le scorie passano attraverso gli ureteri. Vengono raccolte nella vescica prima di essere espulse con l urina.
5 Apparato urologico: Reni Funzioni: 1. Mantengono bassi livelli di sostanze tossiche nel sangue; 2. Mantenimento equilibrio idrico dell orgnismo (ipertensione); 3. Mantenimento equilibrio livello di potassio (funzionamento cuore, muscoli, nervi.); 4. Producono un ormone(eritropoietina) che stimola il midollo osseo a produrre globuli rossi; 5. Contrastano abbassamenti di pressione (renina); 6. Agisconoindirettamenteall assobimentodel calcio(la vitaminad chefissailcalcionelle ossa si attiva solo all arrivo nel rene); 7. Mantenimento livello di PH nel sangue.
6 Apparato urologico: Nefrone I nefronisono oltre 1 milione ogni rene; Sono formati da: Glomerulo; Tubulo; Rete di capillari. Il rene può essere considerato come un insieme di unità funzionali elementari chiamate nefroni. Ogni nefrone opera mediante processi di FILTRAZIONE, RIASSORBIMENTO, CONCENTRAZIONE ESECREZIONE, processi che avvengono con caratteristiche specifiche nelle varie sezioni del nefrone.
7 Apparatourologicoe tecnichedialitiche Le cause più comuni che possonoportaread ad unamalattiadel rene sono: 1. Ipertensione non curata o curata in modo insufficiente; 2. Diabete, specie se non ben controllato con la terapia; 3. Glomerulonefriti; 4. Infezioni batterichedi reni e vie urinarie (soggetti a rischio bambini, donne, anziani); 5. Malattie ereditarie (malattia policistica renale); 6. Calcoli renali, soprattutto per le complicanze ostruttive ed infezioni sofrapposte; 7. Eccessivo consumo di medicinali, soprattutto comuni compresse contro il mal di testa o dolori mestruali ed artritici; 8. Protezione inadeguataper operatori che lavorano sostanze contenenti piombo, idrocarburi, mercurio, cadmio e cromo.
8 Apparatourologicoe tecnichedialitiche Insufficienza Renale Acuta I.R.A. Prerenale Da riduzione della massa sanguigna Ustioni, vomito, diarrea, emorragie, diuresi eccessiva Da sequestro di liquidi Ascite, pancreatite, peritonite, sepsi, reazioni anafilattiche Da insufficienza cardiovascolare Infarto, tamponamento cardiaco, shock I.R.A. Renale Glomerulonefriti, endocarditibatteriche, emolisi, reazionitrasfusionali, sostanze tossiche esogene, farmaci. I.R.A. Postrenale Da ostruzione Ipertrofiae neoplasiadellaprostata, calcoli, neoplasievescicae pelvie retroperitoneo Da cause neurologiche.
9 Apparato urologico e tecniche dialitiche Dialisi: emodialisi dialisi peritoneale
10 Apparato urologico e tecniche dialitiche Emodialisi E una tecnica di sostituzione parziale della funzione renale. Durante il trattamento il sangue viene pompato fuori dal corpo attraverso una macchina detta dializzatore, che si comporta come un rene artificiale. Questo dispositivorimuove i liquidi in eccesso e le scoriee riporta il sangue pulito al corpo.
11 Apparato urologico e tecniche dialitiche Emodialisi Elemento fondamentale nell emodialisi è la fistola artero-venosa ovvero, il collegamento tra il sistema circolatorio del paziente e il dializzatore (rene artificiale).
12 Apparato urologico e tecniche dialitiche Emodialisi La fistola artero-venosa è una congiunzione chirurgica, tra una arteria ed una vena. In gergo tecnico anastomòsi. Anastomòsi = aprire un imbocco
13 Apparato urologico e tecniche dialitiche Peritoneale Utilizza un filtro naturale, la membrana peritoneale. Il trattamento richiede un catetere fisso sull'addome. Il sangue non lascia mai il corpo. Il liquido di dialisi entra nella cavità peritoneale, liquidi in eccesso e scorie passano attraverso la membrana peritoneale nel liquido di dialisi che, dopo alcune ore, deve essere rimosso e sostituito. Va fatta ogni giorno.
14 Apparato urologico e tecniche dialitiche Problematiche mediche generali del paziente dializzato: Metabolismo lipidico, glucidico, proteico: Iperlipidemia, intolleranza al glucosio, ipoglicemia spontanea. Sangue: Anemia, diminuzione piastrine circolanti, anomalie del sistema immunitario. Ipertensione arteriosa Apparato cardiovascolare: Scompenso cardiaco, aritmie, pericardite; aterosclerosi accelerata. Apparato respiratorio: Aumentato rischio di polmoniti e pleuriti. Apparato osteo-articolare: Fragilità ossea, artriti, debolezza e ipotrofia muscolare
15 Apparato urologico e tecniche dialitiche Problematiche assistenziali: Problemi psicologici: Modifica abitudini di vita Scoraggiamento relativo all evoluzione della malattia (ansia e depressione legate alla schiavitù della macchina Disturbi sessuali Il paziente pre dialisi: ha sensazione di sete ha difficoltà di concentrazione può avere difficoltà respiratoria può essere irritabile Il paziente post dialisi: può sopravvenire emorragia può essere ipoteso
16 POSSIBILI COMPLICAZIONI NEL PAZIENTE IN DIALISI PRIMO SOCCORSO Cosa fare? Emorragie-durante la dialisi viene somministrata eparinaper evitare la coagulazione del sangue nelle linee della macchina da dialisi. Aumenta il rischio di emorragia sia durante il trattamento che successivamente. Può capitare, infatti, che all'improvviso il paziente abbia perdite di sangue, anche notevoli, dalla sede di infissione degli aghi nel braccio. Primo soccorso: indossare i guanti, comprimere con un tampone di garze il punto di fuoriuscita ematica e, contemporaneamente, sollevare il braccio in alto in modo da diminuire l'afflusso di sangue.
17 POSSIBILI COMPLICAZIONI NEL PAZIENTE IN DIALISI PRIMO SOCCORSO Cosa fare? Ipotensione - Il paziente si presenta spesso sudato, non risponde alle sollecitazioni, perde "colore", ecc.: Primo soccorso: metterlo subito supino senza nulla al di sotto della testa, sollevare le gambe a 45 e tenerlo in questa posizione fino a quando non riprende i sensi. In genere bastano secondi perché il paziente si riprenda: in caso contrario provvedere al tempestivo trasporto in ospedale, somministrare ossigeno, e in mancanza di respiro operare il massaggio cardiaco...
18 POSSIBILI COMPLICAZIONI NEL PAZIENTE IN DIALISI PRIMO SOCCORSO Cosa fare? Crampi-In questo caso il paziente lamenta contratture molto dolorose più spesso localizzate agli arti inferiori (piedi, polpacci). Primo soccorso:tenere distesa completamente la gamba e flettere il dorso del piede verso la gamba stessa oppure consigliare al paziente di premere, a gamba distesa, con il piede verso una superficie qualsiasi (la mano dell'operatore ad es.). Utile applicare borsa di acqua calda e/o massaggi. Infine:prestare attenzione durante la movimentazione del paziente (rischia la facile formazione di ematomi) e soprattutto al braccio con la fistola!
19 Apparato digerente, dolori addominali. Modulo 1 Lezione F Croce Rossa Italiana Emilia Romagna
20 Obiettivo della lezione Cenni di anatomia e fisiologia dell APPARATO DIGERENTE La valutazione del soggetto con dolore addominale Trattamento del soggetto con dolore addominale
21 LE CAVITA ADDOMINO-PELVICHE
22 ORGANI
23 APPARATO DIGERENTE ANATOMIA e FISIOLOGIA Ha il compito di DIGERIRE e ASSIMILARE le sostanze nutrienti ed ESPELLERE quelle in eccesso nonché le scorie non utili al metabolismo. E un sistema cavo continuo, suddiviso in: Cavità orale Esofago Stomaco Intestino Con gli organi accessori: Pancreas Fegato Cistifellea
24 APPARATO DIGERENTE: STOMACO Lo STOMACOè un organo cavo la cui funzione è trasformare le sostanze alimentari complesse(di origine specifica) in elementi nutritivi semplici(universali). DIGESTIONE = DEMOLIZIONE Zuccheri, Grassi e Proteine Qui il boloviene attaccato dal SUCCO GASTRICO (Acido Cloridrico + Enzimi) trasformandosi in CHIMO, una poltiglia omogenea che resta lì per 1-5 ORE. Più un cibo è grasso e salato, più rimane nello stomaco.
25 APPARATO DIGERENTE: INTESTINO
26 APPARATO DIGERENTE: FEGATO Il FEGATO è un grande organo solido collocato sulla destra dello Stomaco. Svolge importantissime funzioni: 1. Metabolismo intermedio di sostanze, che il sangue porta assorbite dall intestino, riversate nel sangue pronte per l impiego (deposito zuccheri - trasforma grassi sintesi proteine); 2. Depurazione del sangue, trasforma e degrada sostanze tossiche (farmaci, alcol); 3. Serve come deposito di vitamine, ferro e rame; 4. Elabora eparina che svolge funzione anticoagulante; 5. Produce fibrinogeno, proteina sciolta nel plasma che si trasforma in fibrina nel processo di coagulazione; 6. Produzione della BILE, accumulata nella CISTIFELLEA; 7. Demolizione (con la milza) di globuli rossi vecchi; 8. Può produrre globuli rossi nella vita embrionale e quando il midollo rosso presenta stati patologici nell adulto; 9. Accumula riserve di sangue e zuccheri da utilizzare in caso di necessità.
27 APPARATO DIGERENTE: PANCREAS Il PANCREAS è una ghiandola a secrezione mista. 1. Produce ENZIMI per la digestione dei Amidi(amilasi), dei Lipidi (lipasi) e Proteine(tripsina). 2. Secerne gli ORMONI preposti al metabolismo cellulare del Glucosio(Insulina e Glucagone).
28 DOMANDE?
29 PATOLOGIE CHE POSSONO PROVOCARE DOLORE ADDOMINALE Numerose patologie possono causare dolore addominale. Alcune possono mettere in pericolo di vita dell infortunato. Il soccorritore dovrà saper riconoscere le situazioni più gravi con una precisa sequenza di valutazioni. Infarto del miocardio Pancreatite Gravidanza extra uterina Calcoli renali Colicistite DOLORE ADDOMINALE Appendicite Ernia Peritonite Perforazione di ulcera gastrica o duodenale Aneurisma Occlusione intestinale Ritenzione acuta di urina
30 VALUTAZIONE DELLA SOFFERENZA ADDOMINALE E ASSISTENZA I punti focali del processo di valutazione sono: - esecuzione accurata di un esame obiettivo; -raccolta di informazioni essenziali per: Descrivere e riferire alla C.O. 118 o al P.S. condizioni fisiche. Identificare situazioni potenzialmente gravi come lo shock.
31 ANALISI LUOGO E CIRCOSTANZE DELL INTERVENTO Osservare l ambiente in cui è presente l infortunato - valutare la sicurezza ambientale! Impressione generale: -segni e grado di sofferenza; - posizione assunta spontaneamente; - percepire odori, rumori insoliti.
32 COSCIENTE VALUTAZIONE INIZIALE ABCD(E) INCOSCIENTE STATO MENTALE ALTERATO RACCOLTA DATI ESAME OBIETTIVO MIRATO SEGNI VITALI DI BASE ESAME OBIETTIVO GENERALE RAPIDO SEGNI VITALI DI BASE RACCOLTA DATI
33 A: PERVIETA DELLE VIE AEREE Prestare attenzione al vomito. VALUTAZIONE INIZIALE B: RESPIRO Valutare la frequenza la qualità del respiro e SPO2. C: CIRCOLO Valutare la frequenza la qualità dei polsi e PA; Determinare la presenza di emorragie. Rilevare i possibili segni dello shock (stato mentale alterato, ansia, pallore, cute fredda e sudata, polso e respiro accelerati). D: STATO DI COSCIENZA Metodo AVPU. Guardare la posizione del paziente (sembra sofferente? Si protegge l addome? È in posizione fetale?) POSIZIONE ANTALGICA
34 RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI ESSENZIALI Per raccogliere elementi essenziali utilizzare il sistema SAMPLE SEGNI E SINTOMI: Fare descrivere al soggetto il dolore con le sue parole, ponendo domande aperte (se incosciente rivolgersi a chi è presente). Può essere utile utilizzare il metodo OPQRST O nset (origine insorgenza) P alliation/provocation (peggioramento o alleviamento) Q uality (descrizione dei caratteri) R adiation/location (irradiazione, localizzazione) S everity (intensità) T ime (cronologia)
35 RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI ESSENZIALI Onset ORIGINE / INSORGENZA: Quando e come è iniziato il dolore o il disturbo? Graduale o improvviso? In quel momento era a riposo o in attività? Palliation/Provocation PEGGIORAMENTO / ALLEVIAMENTO: Cosa peggiora o migliora il dolore? C è qualche posizione che influenza il dolore? Quality CARATTERI: Mi descriva la sensazione che percepisce: crampi, lacerazione, schiacciamento, dolore ottuso, acuto ecc.. Radiation/location IRRADIAZIONE: Mi indichi dove è localizzato il dolore o il disturbo, si irradia anche in altre parti? Severity INTENSITA : Quanto è intenso il dolore o il disturbo? Chiedete al paziente di valutare il dolore secondo una scala che va da 0 a 10. Time CRONOLOGIA: Da quanto tempo ha dolore? Quanto tempo dura il dolore quando sopraggiunge? I suoi caratteri sono mutati nel tempo? In meglio o in peggio?
36 RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI ESSENZIALI ALLERGIE: indagare se soffre di qualche forma di allergia. MEDICINALI: chiedete se sta assumendo qualche farmaco. (anticoagulanti o antiaggreganti ecc). PATOLOGIE: informazioni relative a problemi passati o attuali che possono essere attinenti al problema. (diabete, aneurisma cardiovascolare). L ULTIMA ASSUNZIONE DI CIBI: elemento importante per le persone con disturbi addominali. EVENTI CHE CAUSANO L EMERGENZA Gli eventi che hanno condotto alla chiamata del 118: Febbre; Costipazione; Nausea e/o vomito; -Aspetto del vomito (alimentare, biliare, ematemesi o caffeano ) frequenza e quantità; Alterazioni dell alvo; -diarrea, stipsi, melena o sangue rosso vivo Alterazione della diuresi; - Scarsa o assente, con presenza di sangue.
37 RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI ESSENZIALI ANAMNESI SPECIFICA PER LE DONNE La raccolta di queste informazioni devono avvenire con molta discrezione e senza giudizi. Chiedere se ha mai sofferto di dolori simili per motivi ginecologici conosciuti. Se la donna è in età fertile chiedete anche: se soffre di dolori mestruali; se ha notato cambiamenti del flusso mestruale; se potrebbe essere in gravidanza. Emergenze quali la gravidanza extrauterina possono comportare un pericolo di vita.
38 IMPORTANZA DELLA LOCALIZZAZIONE DEL DOLORE Dolore alla schiena o ad un fianco Patologie al rene Aneurisma aortico
39 CONDIZIONI PERICOLOSE PER LA VITA La situazione è grave se: Comparsa improvvisa del dolore; 1. Dolore molto intenso (come una pugnalata); 2. Alterazione dello stato di coscienza; 3. Segni di shock: Pallore; Cute sudata e fredda; Respiro rapido e superficiale; Polso rapido; Pressione arteriosa ridotta.
40 TRATTAMENTO a) Informare la C.O. 118 se l infortunato presenta condizioni pericolose per la vita parametri alterati; b) Tranquillizzare l infortunato; c) Somministrare O2 ad alti flussi; d) Monitorare i parametri vitali (PA FC FR SPO2); e) Non somministrare farmaci, cibo o bevande; f) Assistere se vomita (PLS); g) Posizione antalgica; h) Coprire adeguatamente; i) Trasportare in ambulanza evitando scossoni.
41 CONCLUSIONI Il dolore addominale non deve essere sottovalutato in quanto espressione di patologie pericolosa per la vita. Per raccogliere i numerosi elementi anamnestici essenziali utilizzare il metodo SAMPLE e per i segni e sintomi lo schema OPQRST. Le condizioni più pericolose per la vita sono evidenziabili conisegniesintomidelloshock. Escludendo condizioni gravi, il trattamento è essenzialmente di supporto e di confort al soggetto durante il trasporto.
42 DOMANDE?
43 Grazie per l attenzione. Croce Rossa Italiana
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