Tutela delle sottospecie autoctone Risultati delle attività della UO Apicoltura IZSLT
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1 Corso per la rimonta aziendale riproduttori di api mellifere ligustiche autoctone IZSLT- Roma, 8 giugno 2012 PROGRAMMA FINALIZZATO AL MIGIORAMENTO DELLA PRODUZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE DEL MIELE Annualità cofinanziato dalla Unione Europea Reg. CE 1234/07 REGIONE LAZIO ASSESSORATO ALLE POLITICHE AGRICOLE E VALORIZZAZIONE PRODOTTI LOCALI Tutela delle sottospecie autoctone Risultati delle attività della UO Apicoltura IZSLT Dott.ssa Alessandra Giacomelli
2 La variabilità genetica delle popolazioni di api presenti sul territorio nazionale Lungo processo evolutivo Naturale adattamento alle diverse condizioni ambientali Patrimonio biologico da tutelare e da valorizzare sia nell interesse dell apicoltura che dell agricoltura e dell ambiente
3 L ape è fortemente dipendente dall ambiente in cui vive Gli ecotipi sono la risposta genotipica ad un particolare ambiente per la costituzione di un patrimonio genetico competitivo, resistente ed ottimale rispetto a quello che possono essere le sollecitazioni (positive e negative) ambientali.
4 Interazioni genotipo ambiente: ceppi Ligustica sistono popolazioni di Ligustica con adattamenti all ambiente locale?
5 INTERAZIONI GENOTIPO-AMBIENTE N=126 Kg a Produzione di miele nel Piemonte (media +/- ES) Lazio b b Piemonte Kg a Basilicata Produzione di miele nel Lazio (media +/- ES) b Lazio origine 1delle api a Piemonte 15 Basilicata 10 origine 1delle api 45 Produzione di miele in Basilicata (media +/- ES) a ab b Kg 25 Basilicata 20 Lazio 15 Piemonte 10 origine 1delle api
6 Api mellifere
7 Apis mellifera Nativa in Asia occidentale, Africa ed Europa Diffusione nel resto del mondo per opera dell uomo Grande varietà morfologica
8 Grande varietà morfologica Variazione cromatica Dimensioni e rapporti tra le diverse parti del corpo Disegni della nervatura alare Caratteristiche biologiche Caratteristiche comportamentali Dimensioni: in linea generale Api più grandi e robuste Climi freddi (>latitudine geografica, altitudine s.l.m.) Regole generali di Bergmann ed Allen Api più scure nei climi più rigidi (eccezioni, quali Apis mellifera siciliana)
9 26 sottospecie distinte sotto il profilo morfologico e comportamentale Revisione tassonomica: 28 (Engel, 1999)
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11 Alcune sottospecie del bacino mediterraneo
12 Apis mellifera ligustica Caratteristiche morfologiche Pigmentazione gialla dei tergiti addominali (2, 3 e 4 ) e dello scutello Lo scutello è la struttura morfologica più evidente della regione dorsale, dopo lo scuto. È posizionato immediatamente dietro quest'ultimo e si presenta come uno sclerite a profilo subrotondo o subtriangolare, Alla vista laterale si presenta spesso come un pronunciamento posteriore che sovrasta e copre "a tetto" le strutture toraciche posteriori Docilità, buona tenuta del favo, moderato utilizzo della propoli, prolificità, tendenza a sviluppare colonie popolose (immagazzinamento di grandi scorte di miele), scarsa tendenza alla sciamatura CONTRO: Propensione al saccheggio ed alla deriva
13 Apis mellifera siciliana Origine insulare come altre sottospecie, quali Apis mellifera adamii (Creta), Apis mellifera ruttneri (Malta), Apis mellifera cypria (Cipro) Caratteristiche morfologiche e comportamentali -Colore scuro dei tergiti addominali (secondi e terzi tergiti scuri o con chiazze, mai bande chiare) -Dimensione delle ali anteriori -Colorazione giallastra dei peli del torace e dell'addome - Proboscide corta Sottospecie poco aggressiva, forte propolizzatrice, fortemente sciamatrice, alta produzione di celle reali Poliginia temporanea (similmente ad Apis mellifera intermissa, A.m. lamarkii ed A.m.syriaca)
14 Discriminazione morfometrica in Apis mellifera 1928 Alpatov, ricercatore russo misurazione di caratteri quali lunghezza del labbro inferiore, specchi della cera
15 1978 Frederick Ruttner, biologo tedesco: Biogeography and taxonomy of honeybees, Metodologie e caratteri da osservare per discernere ogni razza di ape Attualmente i caratteri più usati sono dimensioni, 5 colori, 13 nervature alari, 3 caratteristiche della peluria
16 Misurazioni Disegni della nervatura alare: differenze costanti riconducibili a determinate regioni geografiche o a ceppi diversi.
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18 Identificazione di sottospecie di Apis mellifera POS ACC 007 INT Unità Operativa di Apicoltura Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana 2009: Formazione presso CRA-API Bologna 2011: Accreditamento ACCREDIA UNI CEI ISO IEC 17025
19 Apis mellifera: caratteri morfologici analizzati Misurazioni sulle nervature alari Colorazione del 2 e 3 tergite Lunghezza e larghezza dell ala anteriore destra
20 Punti di repere sull ala anteriore destra di api operaie
21 Raccolta dei campioni Prelevare 30 api giovani da dentro l alveare Immetterli in contenitore con tappo a vite (contenitore per urine) immerse in alcol etilico assoluto. Indicare numero dell alveare, apiario, data. Ricoprire l identificativo con scotch Mantenere il campione a temperatura ambiente.
22 Preparazione del campione Ala anteriore destra
23 Secondo e terzo tergite: attribuzione della classe di Goetze
24 Scansione e scomposizione dell immagine
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26 Campioni analizzati per identificazione di sottospecie di Apis mellifera dalla UO Apicoltura IZSLT campioni di api adulte giovani
27 Origine dei campioni Italia: 210 campioni Francia: 40 campioni (17 già analizzati) Israele: 20 campioni (da analizzare)
28 Risultati da campioni italiani al 5 giugno 2012 * * Lazio, Sicilia, Molise, Calabria, Puglia, Umbria, Toscana, Veneto
29 Risultati da campioni del Lazio Roma 129 Viterbo 8 Latina 19 Frosinone 6 Rieti 17 TOTALE 179
30 31 campioni provenienti da altre regioni
31 PROGRAMMA FINALIZZATO AL MIGIORAMENTO DELLA PRODUZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE DEL MIELE Annualità cofinanziato dalla Unione Europea Reg. CE 1234/07 REGIONE LAZIO ASSESSORATO ALLE POLITICHE AGRICOLE E VALORIZZAZIONE PRODOTTI LOCALI Assistenza tecnica in apiario Sottoazione a ADAL IZSLT, ARSIAL, Università degli studi di Tor Vergata
32 Campionamento di matrici apistiche nelle famiglie sospette/migliori Campionamento di api bottinatrici ANALISI VIROLOGICHE e NOSEMA SPP. Campionamento di api giovani dalle famiglie migliori ANALISI MORFOMETRICHE Consegna di miele per analisi MP, organolettiche e residuali
33 Caratteristiche delle migliori famiglie di api risultate rispondenti per Apis mellifera ligustica
34 Delle 47 famiglie di api conformi alle caratteristiche morfometriche previste per Apis mellifera ligustica Buona docilità (92%) 8% presentava comportamenti particolarmente aggressivi
35 Età delle regine
36 Provenienza delle regine
37 Ripresa primaverile
38 Compattezza della covata
39 Numero sciamature nel corso dell anno
40 Produzione annua di miele delle migliori famiglie
41 Conclusioni Attenzione degli imprenditori apistici nel caratterizzare i loro apiari con genetica ligustica: buona percentuale di conformità delle famiglie esaminate (72,3%).
42 Le caratteristiche descritte per l ape ligustica docilità, buona tenuta del favo, bassa tendenza alla sciamatura e buona produzione di miele è stata confermata con i risultati ottenuti da gran parte delle famiglie monitorate
43 Rari, inoltre, sono stati gli episodi di aggressività registrati assente la presenza di covata non compatta od a mosaico. La produttività dimostrata dalle api ligustiche osservate è risultata buona con punte che superano i 41 kg /annui/alveare.
44 Progetto NOLESSBEES Studio di carattere biomolecolare sul Nosema ceranae Sperimentazioni in campo e in vitro Genetica delle api, impiego di prodotti a base di RNAi in grado di stimolare le difese immunitarie endogene delle api
45 Partners nazionali- internazionali IZSLT IZS-Ve PTP Beelogics Syngenta RNAgro
46 Risultati preliminari sulle analisi morfometriche
47 Risultati preliminari sulle analisi morfometriche Campioni provenienti da Francia ed Israele Francia: 17 campioni analizzati 23 campioni da realizzare Israele: 20 campioni da realizzare
48 Grazie per l attenzione
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