Rendiconto di Gestione al 31 dicembre 2013

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1 Rendiconto di Gestione al 31 dicembre 2013 Fondo comune di investimento immobiliare di tipo chiuso

2 Relazione degli amministratori della Società di Gestione al rendiconto del fondo Il fondo comune d investimento immobiliare chiuso 1, promosso da Amundi SGR e gestito da Amundi Real Estate Italia SGR, ha iniziato la propria operatività con decorrenza 4 maggio 2011, scadenza del periodo prefissato per il richiamo degli impegni. Il Fondo, caratterizzato da una durata di 7 anni, è stato sottoscritto per un ammontare complessivo di suddiviso in n quote del valore nominale di ciascuna. Raccolta netta nel periodo di sottoscrizione n. quote Valore di emissione Valore al 31/12/2013 Quote emesse ,776 Scenario macro economico Nel 2013 la crescita dell economia mondiale si è stabilizzata: nel 2012 si era registrato un incremento del PIL a livello globale del +3,2%, mentre il 2013 dovrebbe chiudersi con un +3,1%. Tale risultato è stato il frutto di una modesta accelerazione delle economie emergenti e di un rallentamento di quelle avanzate. In particolare, in ambito G8, è stato il PIL degli Stati Uniti a decelerare maggiormente, dal +2,8% del 2012 al +1,7% stimato per il Sempre a livello globale, l inflazione ha registrato un complessivo rallentamento, materializzatosi, in primo luogo, nelle economie avanzate e, in particolare, nell Eurozona, dove a fine 2013 si è attestata all 1,4, l 1,1% in meno dell anno precedente. Nell anno trascorso le politiche monetarie hanno ancora svolto un ruolo cruciale in termini di sostegno alla crescita e di contenimento dei rischi macroeconomici e finanziari. La Fed, pur annunciando alla fine della primavera l intenzione di ridurre l intensità delle manovre espansive non convenzionali (quantitative easing), operanti da quasi un quinquennio, ha effettivamente dato inizio a una nuova fase di progressiva riduzione di liquidità offerta al mercato (il cosiddetto tapering) soltanto alla fine dell anno, mantenendo, per tutto il 2013, un atteggiamento accomodante e orientando le attese degli investitori in direzione dell esclusione di un azione restrittiva sui tassi di riferimento nel medio termine. La BOJ ha proseguito con una politica di costante e massiccia creazione di liquidità, mentre la BOE ha manifestato la propria determinazione a mantenere i tassi ufficiali a livelli molto bassi su un orizzonte ragionevolmente lungo ed almeno fino a quando non si sarà materializzata una sensibile riduzione della disoccupazione. Dalla BCE sono giunte nuove misure di allentamento sul fronte dei tassi ufficiali con una riduzione complessiva, nel corso dell anno, di 50 bps, corroborate dall esplicitazione di un atteggiamento orientato, quantomeno, alla stabilità dei medesimi in un orizzonte di medio termine (forward guidance) su un livello prossimo allo zero; ciononostante il rischio dell innesco di un fenomeno deflattivo nell Eurozona e il permanere di una significativa rarefazione del credito (credit crunch) soprattutto in alcuni paesi dell area, fra i quali, in primo luogo, l Italia, non ha indotto, dopo quelle del biennio 2011/12, nuove azioni di espansione monetaria non convenzionale. Sul versante delle politiche fiscali, l economia americana ha subito gli effetti restrittivi dei tagli della spesa pubblica e degli aumenti delle imposte finalizzati al progressivo rientro, nel medio termine, del deficit pubblico su valori sostenibili, a valle della decisa crescita del medesimo, resasi necessaria, negli anni passati, al fine di contrastare la recessione. In Giappone la politica fiscale ha assunto un assetto decisamente espansivo. In Europa e in particolare nell Eurozona, invece, nonostante un nuovo fenomeno recessivo si sia manifestato nel corso dell anno e si sia diffuso un crescente consenso politico sulla necessità di contrastare la recessione, il timone della politica fiscale è stato, 1 Con finestre periodiche di apertura a partire dal 1 aprile Pag. 2

3 ancora una volta, orientato in senso sostanzialmente restrittivo al fine di consolidare i progressi in termini di rientro dagli squilibri sul fronte del debito pubblico. Nel 2013 il PIL americano è cresciuto a un tasso dell 1,7%, rallentando rispetto al 2,8% del Tale decelerazione, a fronte di una non sfavorevole evoluzione dei consumi e degli investimenti privati, è sostanzialmente spiegata dalla restrizione fiscale finalizzata a contenere un deficit pubblico, ancora posizionato su livelli elevati, frutto della sua passata consistente espansione, agita in chiave anticiclica, dall inizio della crisi economico finanziaria. Il numero di nuovi posti di lavoro è risultato superiore ai due milioni ed il tasso di disoccupazione è sceso dal 7,8% al 7%. Gli indici di fiducia delle imprese sembrano anticipare per il 2014 una continuazione delle positive tendenze in atto relative agli investimenti e alle nuove assunzioni. Anche il settore immobiliare, al centro della crisi economico finanziaria del biennio 2008/09, ha confermato la propria ripresa, registrando una vivace attività sul fronte delle nuove costruzioni e delle vendite, accompagnata da valori immobiliari orientati al rialzo. Il processo di riduzione della leva finanziaria da parte delle famiglie appare in stato di avanzata realizzazione e ciò, congiuntamente al recupero dei prezzi delle abitazioni, non dovrebbe ostacolare la continuazione della ripresa dei consumi. Anche il settore finanziario, infine, ha superato la fase di aggiustamento dei bilanci degli anni scorsi ed è tornato a fornire supporto alla crescita. L inflazione è sotto controllo e ciò favorisce il mantenimento di una politica monetaria accomodante da parte della Fed. Quest ultima ha attivato a dicembre un progressivo processo di riduzione dei quantitativi di nuova liquidità immessa nel sistema: tale azione appare graduale nell'intensità e si accompagnerà al mantenimento di tassi bassi per molto tempo, sostenendo la crescita economica almeno fino a quando il tasso disoccupazione non si sarà ridotto fino a giungere a valori prossimi al 5%. La politica fiscale, pur ancora orientata al contenimento del deficit pubblico, pare destinata nel prossimo futuro a produrre effetti meno restrittivi rispetto al recente passato. Nel 2013 si è registrata nell Eurozona una nuova, anche se di intensità limitata, recessione con una contrazione del PIL stimata pari al -0,5%. Tale dato è stato il frutto di una notevole, sebbene meno ampia rispetto al passato, dispersione della performance economica dei paesi dell area. Italia e Spagna, pur migliorando al margine i dati tendenziali del 2012, hanno ancora espresso una dinamica del PIL decisamente deludente con dati rispettivamente del -1,9% (-2,6% nel 2012) e del -1,2% (-1,6% nel 2012). La Germania, con una crescita del PIL ferma a un modesto +0,5%, è ancora una volta risultata la nazione trainante dell Eurozona. La Francia ha attraversato una fase di sostanziale stagnazione. Colpita dagli effetti della crisi del debito sovrano patita nel 2011 e nella prima parte del 2012, da un regime di politica monetaria molto meno accomodante di quello assunto dalla Fed e dalla BOJ e da un autoimposta restrizione fiscale, l Eurozona soffre un significativo ritardo rispetto alla ripresa del ciclo, ormai in atto, negli Stati Uniti: pertanto, pur nell ambito di una probabile uscita dalla recessione nel 2014 è ancora prematuro attendersi, a breve, un significativo recupero dell occupazione e degli aggregati creditizi. La BCE ha agito, nei limiti del suo, non certo ampio, mandato, per contrastare i rischi, riducendo il costo del denaro, stabilizzando le aspettative sui tassi e delineando il processo che nel 2014 condurrà la vigilanza sul sistema bancario nel perimetro delle sue competenze istituzionali. Tale processo è un'importante novità che dovrebbe condurre ad un ulteriore consolidamento della fiducia riguardo all irreversibilità dell Euro e alla stabilità del sistema finanziario e creditizio dell Eurozona. Nella seconda metà dell anno si è assistito ad una sensibile e inaspettata discesa dell inflazione, ormai sensibilmente al di sotto rispetto al target del 2% posto dalla BCE: se da un lato tale dinamica, estremamente contenuta, dei prezzi al consumo favorisce il recupero di potere d acquisto delle famiglie, dall altro accresce il rischio che un fenomeno deflattivo possa manifestarsi nel breve termine, alimentando le attese di una politica monetaria, in prospettiva, più espansiva. Nel 2012 l economia britannica si è incamminata lungo il sentiero della ripresa economica: il PIL, stagnante a +0,1% nel 2012, è cresciuto dell 1,3% negli ultimi dodici mesi e le attese sono orientate in senso favorevole per il L accelerazione degli investimenti residenziali e dei consumi sono stati i catalizzatori della crescita nel 2013, esportazioni ed investimenti delle imprese sembrano, invece, orientati a sostenere il consolidamento del ciclo nel corrente anno. Come negli Stati Uniti e nell Eurozona, in Gran Bretagna la dinamica dei prezzi ha registrato una marginale decelerazione passando dal 2,8% al 2,6%. In base al presupposto che l inflazione non costituisca una minaccia nel breve termine, la BOE continua a mantenere un assetto di politica monetaria decisamente espansivo sia sul fronte dell ammontare di liquidità reso disponibile al sistema creditizio, sia tramite forward Pag. 3

4 guidance sulla dinamica prospettica dei tassi ufficiali che ancorano le attese su livelli, anche nel medio lungo termine, molto contenuti. Il 2013 si è chiuso con performance molto positive di alcune classi di attività caratterizzate da un elevato profilo rischio rendimento: in particolare i listini azionari dei paesi avanzati hanno fatto registrare sensibili rialzi, consolidando ulteriormente i rimbalzi iniziati nella seconda metà del La performance del mercato azionario giapponese è stata la migliore (+52%), sebbene, considerando il contestuale deprezzamento dello Yen contro le altre principali valute, tale risultato sia stato sensibilmente inferiore nell ottica di un generico investitore estero unhedged. Seguono il listino americano con un +30% e quello europeo con un +18%. Al contrario, i mercati dei paesi emergenti hanno fatto registrare performance nel complesso stagnanti, negativamente influenzate, in primo luogo, dai flussi in uscita indotti dal timore di una politica monetaria in prospettiva meno lasca da parte della Fed. Sul fronte obbligazionario, in generale, i titolo più rischiosi, sia governativi sia corporate, con l eccezione di quelli dei paesi emergenti, hanno proseguito il recupero iniziato nella seconda metà del 2012 nell ambito di un azione di mercato orientata alla chiusura degli spread. In particolare il differenziale di rendimento offerto dai titoli di stato italiani rispetto a quelli tedeschi ha registrato un sensibile calo su tutte le principali scadenze. In merito alla non soddisfacente performance dei bond emergenti hanno influito, come nel caso dei mercati azionari di quei paesi, i deflussi di capitali iniziati in concomitanza con gli annunci della Fed in merito al cosiddetto tapering. I comparti obbligazionari percepiti come meno rischiosi, in primo luogo i treasuries americani e i bund tedeschi, hanno espresso performance negative indotte, da un lato, dalla maggior fiducia nella tenuta del ciclo economico mondiale e dalla connessa attesa, con particolare riferimento agli Stati Uniti, di una politica monetaria nel complesso meno espansiva e, dall altro, dal maggior appetito per il rischio (strategie risk on) che ha indotto gli investitori ad indirizzare le proprie scommesse in direzione di una chiusura degli spread. Sul fronte del FOREX l Euro, nonostante la tutt altro che soddisfacente dinamica economica dell Eurozona sia in termini assoluti che relativi, si è apprezzato nei confronti del Dollaro (+4,5%) e ancor più dello Yen (+26%), nell ambito di un azione di mercato attenta quasi esclusivamente alla dinamica prospettica del differenziale espansivo implicito nelle politiche monetarie condotte dalle diverse banche centrali, in base alla convenzione, oggi dominante sul mercato, che là dove più liquidità si crea in modalità non convenzionali, più la valuta è destinata a deprezzarsi. Il 2014 si è aperto con attese di un proseguimento del recupero macroeconomico a livello globale. La scommessa prevalente, implicita in tale scenario, sembra essere quella che a trainare la crescita mondiale saranno le economie dei paesi avanzati. L uscita dalla recessione dell Eurozona, la prospettiva di un accelerazione della crescita britannica e statunitense nonché del consolidamento di quella nipponica sono tutti fattori che nelle views oggi maggiormente condivise dovrebbero favorire anche una ripresa del commercio globale e fornire pertanto, successivamente, stimoli positivi anche nei paesi emergenti, ove invece, ora, una decelerazione sembra essere in atto. All inizio del 2013 chiudevamo la nostra analisi del quadro economico con le seguenti considerazioni. Il ritorno a un regime di crescita dell economia mondiale paragonabile a quello prevalente nella fase precedente alla recessione del 2008/09 è alquanto improbabile. Le criticità sono molteplici. I paesi dell Eurozona, autonomamente e volontariamente imbrigliati nel fiscal compact, non hanno alcuna possibilità di contribuire significativamente al rilancio della domanda aggregata. Gli Stati Uniti che hanno svolto un ruolo essenziale al fine di sostenere il ciclo a livello globale dal 2008 in poi, non sono più in grado di sopportare un simile sforzo, senza pregiudicare irrimediabilmente il proprio equilibrio di finanza pubblica e il deleveraging del settore privato non è ancora concluso, i paesi emergenti e in particolare la Cina non saranno in grado di ridefinire il proprio modello di sviluppo orientandolo sui consumi interni se non nel medio lungo termine. Per il nostro paese le prospettive sono ancora meno rosee, una situazione di tensione dei bilanci dei gruppi bancari, appesantiti da un importante ammontare di sofferenze prefigura un ulteriore contrazione del credito ai settori produttivi, nonostante il rientro delle tensioni sui rendimenti delle obbligazioni pubbliche domestiche. Il percorso di contenimento del disavanzo pubblico condiviso con le autorità comunitarie, in coerenza con il Fiscal Compact, non appare derogabile e pertanto un sostegno alla crescita tramite la leva fiscale non rientra nell ordine delle cose possibili, Pag. 4

5 indipendentemente dagli equilibri che prevarranno in occasione delle imminenti elezioni politiche. La ritrovata forza dell Euro non sarà certamente di supporto per le esportazioni. Alla luce di ciò, il percorso di risanamento dell economia italiana produrrà positivi effetti sulla crescita soltanto nel lungo periodo, per quanto riguarda l immediato futuro è ragionevole, nella migliore delle ipotesi, attendersi una stabilizzazione della negativa dinamica del PIL.» Nonostante il consolidamento della crescita dell economia mondiale occorso nel 2013, le performance, nel complesso, decisamente positive dei mercati finanziari guidate da una liquidità sovrabbondante e dal connesso accresciuto appetito per il rischio degli investitori, i progressi sul fronte del deleveraging delle famiglie negli Stati Uniti, e i passi in avanti sul fronte dell integrazione dei mercati creditizi europei (vigilanza bancaria unica), i nodi essenziali e le contraddizioni del quadro economico mondiale sono ancora, in gran parte, in campo: nel breve termine il materializzarsi di una crescita economica insoddisfacente ed inferiore alle attese, nell Eurozona e ancor più in Italia non è un evento improbabile. Andamento del mercato immobiliare Gli investimenti immobiliari nel quarto trimestre 2013, secondo le ultime rilevazioni di CBRE, hanno raggiunto in Europa i 53,4 miliardi, in aumento sequenziale del 46% e tendenziale del 19%. In tutto il 2013 gli investimenti sono stati pari a 153,9 miliardi, in crescita del 21% rispetto al 2012 ma ancora significativamente inferiori ai 256,6 miliardi del L incremento è dovuto principalmente al mercato britannico che si è rivelato particolarmente liquido, quantomeno con riferimento alle zone centrali della piazza londinese, beneficiando di un positivo sviluppo delle attese inerenti la crescita economica e condizioni di finanziamento più che soddisfacenti. Spagna, Italia e Portogallo, i mercati problematici dell Europa meridionale, hanno raggiunto complessivamente un volume transato di 4,2 miliardi nel quarto trimestre dell anno, con un incremento del 205% rispetto allo stesso trimestre dell anno scorso. Complessivamente nel 2013 il sud Europa ha registrato un incremento del 109% sul 2012 confermando la ripresa di un interesse, in particolare degli investitori esteri, per quest area. Fra questi mercati quello Spagnolo è quello che ha registrato la crescita più significativa delle transazioni. Rispetto alla generalmente positiva tendenza, quantomeno con riferimento ai prodotti immobiliari prime, prevalente a livello continentale, l Italia comunque continua ad essere penalizzata da un quadro macroeconomico molto negativo indotto dalle politiche di austerità intraprese al fine di rispondere all imperativo d invertire, a breve / medio termine, la tendenza del rapporto debito/pil e dall intensità della rarefazione del credito che ha spinto gli Istituti Bancari a centellinare il finanziamento di nuove operazioni, contribuendo in modo decisivo, a inaridire la liquidità del mercato immobiliare. A livello continentale nel quarto trimestre 2013 i canoni di locazione degli immobili a uso ufficio sono diminuiti, sebbene marginalmente, rispetto alla fine del 2012 in gran parte delle principali città europee, ad eccezione di alcune città inglesi, ove si è registrata una lieve crescita. La domanda di spazi ha seguito una dinamica negativa con volumi di occupazione, secondo i dati di CBRE, generalmente inferiori a quelli registrati nel 2012 anche se con alcune eccezioni come Londra e Roma ove il take up è aumentato. Il tasso di sfitto è complessivamente aumentato nella maggior parte delle localizzazioni, con l eccezione di Londra dove è diminuito tornando sotto il 6%. In tutte le principali piazze, con la significativa eccezione di Roma (+25 bps) la dinamica dei rendimenti immediati, con riduzioni nell ordine dei 25/50 bps, ha contribuito a un incremento delle quotazioni. Con riferimento al settore retail i canoni prime, nel comparto high street shops sono aumentati nell ultimo anno, con incrementi in alcuni casi, come a Parigi, estremamente significativi, mentre quelli dei centri commerciali hanno espresso una sostanziale stabilità. Anche in questo caso si registra un buon andamento in termini relativi del mercato parigino. In generale, comunque, continuano a prevalere divergenze nella dinamica dei valori immobiliari fra gli spazi ben localizzati di elevata qualità e quelli meno performanti e/o in location secondarie. I rendimenti immediati, per il settore high street shop, hanno seguito una tendenza favorevole in tutta Europa, senza particolari eccezioni. Stessa tendenza positiva seppure meno netta, per i centri commerciali, ad eccezione di Londra. Le aspettative di una ripresa economica nell Eurozona, preventivata da più fonti di ricerca, e del Pag. 5

6 connesso miglioramento dei consumi, hanno contribuiti a migliorare le attese riguardo alle crescita prospettica del fatturato dei retailer contribuendo a catalizzare l interesse degli investitori per questo settore. Nel settore industriale / logistico, in generale, dai minimi del primo semestre 2008 i rendimenti immediati sono significativamente cresciuti, invertendo solo marginalmente e con ritardo rispetto agli altri segmenti non residenziali questa tendenza. La necessità di razionalizzare / consolidare gli spazi da parte dei conduttori sia per motivi di ristrutturazione aziendale sia per rispondere a nuove esigenze commerciali, rimane il driver principale della domanda, insieme alla necessità di ridurre i costi espressa dalla maggior parte degli utilizzatori. Le prospettive del settore, dopo la forte correzione dei prezzi coincisa con la pesante recessione registrata nel biennio 2008/09 e l arresto del flusso di nuovo prodotto sul mercato, almeno per le prime property, appaiono meno negative rispetto al passato nonostante il nuovo deterioramento del quadro congiunturale continentale. Nel lungo termine i pianificati investimenti infrastrutturali restano un driver per la crescita del comparto lungo le nuove direttrici del commercio internazionale europeo. I nuovi sviluppi sono ancora molto rallentati: si assiste a un assorbimento molto rapido degli immobili di classe A, mentre la situazione permane difficile per gli immobili di classe B e nelle localizzazioni secondarie. In previsione di una crescita economica non particolarmente vigorosa sia in Italia sia nell Eurozona, con molta probabilità, si assisterà nei prossimi mesi a un ulteriore riduzione dei valori locativi headline, al crescente ricorso a incentivi a favore dei conduttori e a un incremento del tasso di sfitto. Inoltre proseguirà l attività di riposizionamento delle grandi aziende in cerca di soluzioni immobiliari più adeguate alle proprie esigenze in termini sia di qualità sia di costo di occupazione. In Italia la limitata disponibilità di credito, per di più a margini ancora molto elevati, sarà probabilmente il vincolo maggiore per la futura crescita delle attività d investimento immobiliare e ciò significa che, anche nello scenario migliore, sarà difficile assistere a una ulteriore decisa espansione del volume degli investimenti nei prossimi mesi, sebbene l interesse per il mercato italiano da parte degli investitori esteri sia crescente. In un simile quadro è ragionevole attendersi, per i prossimi trimestri, che il mercato italiano sarà ancora caratterizzato da una sostanziale illiquidità ad eccezione di quella relativa a selezionati prodotti di assoluto pregio o a deal di grandi dimensioni nell ambito dei quali la forza negoziale del venditore sarà oggettivamente limitata. Sulle altre piazze Europe, ove peraltro i vincoli operativi legati alla rarefazione del credito risultano meno stringenti che in Italia, è ragionevole attendersi sul fronte degli investimenti, in particolare con riferimento agli immobili prime una continuazione della dinamica favorevole dei rendimenti immediati ormai in atto da diversi trimestri, soprattutto in quei paesi come la Gran Bretagna e la Germania ove la crescita economica appare più solida. Lo scenario di mercato sarà ancora fortemente influenzato in tutta Europa da investitori con una forte avversione al rischio e pertanto continuerà a divergere la forte domanda per immobili prime rispetto a quella, più debole, per prodotti di classe B e C in localizzazioni secondarie. Un interesse degli investitori per il real estate è comunque destinato a permanere alimentato dalla promessa, tipica dell investimento immobiliare, di una stabile generazione di reddito e da una buona protezione dal rischio d inflazione il cui timore è indotto, in una prospettiva di medio lungo termine, da un assetto estremamente lasco delle politiche monetarie oltre che dalle preoccupazioni, in gran parte rientrate, ma pur sempre diffuse, riguardo alla solvibilità degli emittenti pubblici. Il segmento Uffici In Gran Bretagna il mercato immobiliare fin dalla seconda metà del 2008 è stato severamente colpito, rispetto a quanto accaduto nei mercati più liquidi dell Eurozona, dagli effetti della crisi finanziaria. Dai minimi toccati nel terzo trimestre del 2009 i valori locativi hanno evidenziato una ripresa del 37% al termine del quarto trimestre A Londra i costi di occupazione degli spazi sono cresciuti nel West End e nella City, attestandosi rispettivamente a /mq/a (+8% a un anno) e a 744 /mq/a (+5% a un anno). Nel quarto trimestre 2013 nella City, l aumento del 33% dell assorbimento è stato accompagnato da una marginale diminuzione del tasso di sfitto che è sceso sotto il 6,0%, livello inferiore alla media degli ultimi due anni; il prime yield è diminuito negli ultimi 12 mesi di 50 bps nella City, raggiungendo il 4,50%, e di 25 bps al 3,75% nel West End. In Francia nel 2013 i canoni in media sono scesi di circa il 5%, nel CBD parigino si conferma un prime rent di 800 /mq/a mentre a Lione di 270 /mq/a. Il tasso di sfitto è cresciuto in tutte le principali Pag. 6

7 città e si posiziona, in media, al 7,3%. Da evidenziare lo sfitto del 12,2% raggiunto a La Défense, coerentemente con le difficoltà che stanno registrando tutte le localizzazione secondarie. La dinamica dei rendimenti immediati è stata marginalmente positiva con una riduzione di circa 5 bps rispetto alla fine dello scorso anno. I prime yield, secondo le ultime osservazioni disponibili, sono in media pari al 5,26%, inferiori i valori nel CBD parigino (4,25%) e superiori a La Défense (6,00%). In Germania il mercato locativo ha registrato segnali di debolezza anche se non generalizzata a tutte le aree metropolitane. I dati peggiori si sono osservati a Francoforte e Berlino, ove il take up nel 2013 è diminuito rispettivamente dell 11% e del 15%, quelli migliori, con un incremento del 5%, a Amburgo. Il tasso di sfitto in leggero arretramento si posiziona, in media, al 10% e resta al di sopra di quello prevalente in gran parte dei mercati europei più liquidi. I dati più negativi sono quelli di Berlino e Francoforte (rispettivamente 9,2% e 15,2%). Nel quarto trimestre 2013 i valori locativi sono rimasti stabili, un incremento è stato registrato solo a Berlino (+2,3% a un anno). Sempre in media i rendimenti immediati si posizionano in prossimità del 4,67%, leggermente inferiori rispetto ai valori prevalenti negli ultimi due anni. I rendimenti prime per uffici a Milano, secondo le ultime rilevazioni di CBRE, sono rimasti stabili nel quarto trimestre 2013 al 6,00%, in linea con il dato di fine I volumi transati si sono attesti sull intero 2013 ad 668 milioni, in aumento dell 81% rispetto all anno precedente. L assorbimento di spazi a uso ufficio nel quarto trimestre si è attestato a mq, in significativo aumento rispetto al recente passato. Ciò ha portato l assorbimento annuale sul livello di mq, permettendo di chiudere il 2013 con una contrazione solo del 6% rispetto al Consolidamento, ri-localizzazione e cost cutting si confermano i driver principali per gli utilizzatori. I canoni prime nel CBD nel 2013 si sono ridotti del 6%, assestandosi a 480 mq/anno, un valore al di sotto della soglia psicologica dei 500 mq/anno. Nelle altre aree della metropoli lombarda la dinamica dei valori locativi delle prime properties è stata improntata a una sostanziale stabilità: 400 mq/anno nelle zone centrali, 360 mq/anno nel semicentro e 260 mq/anno nella periferia sono i valori prevalenti. Per effetto del nuovo stock realizzato, difficilmente assorbibile nell attuale quadro recessivo, il tasso di sfitto è cresciuto leggermente, chiudendo l ultimo trimestre dell anno al 12,2%. In leggera crescita i rendimenti immediati delle prime properties a Roma, dove, alla fine del quarto trimestre 2013, il tasso prevalente si attesta al 6,50%, in aumento di 25 bps rispetto a quello precedente. Il volume di spazi complessivamente assorbito nel quarto trimestre ha raggiunto quasi mq, in significativo aumento (+68% trimestrale), ciononostante non si è assistito a una riduzione del tasso di sfitto, sostanzialmente fermo all 8,2%. I canoni prime nel CBD sono scesi a 400 /mq/anno, una tendenza analoga si è osservata nelle altre principali aree della capitale, inclusa la zona EUR, dove si è concentrata la domanda più attiva e il trimestre si è chiuso con valori locativi prime, in media, di 320 /mq/anno. Il mercato degli investimenti a Roma continua a essere caratterizzato da una carenza di prodotto core, mentre l offerta di opportunità non core è abbondante. Il volume complessivo degli investimenti nel settore direzionale nell anno è stato pari a 540 Mln, in aumento del 116% rispetto al valore transato durante il Nel complesso gli incentivi concessi dalle proprietà agli utilizzatori continuano a rappresentare un elemento essenziale nella chiusura di nuovi contratti di locazione, in linea con quanto osservato nel corso della fase apertasi dopo l evento recessivo del Il trend crescente delle rinegoziazioni, secondo le rilevazioni di CBRE, sta consentendo ai conduttori di ottenere risparmi sui costi di occupazione che arrivano fino al 20%. Le condizioni di mercato, in progressivo, sebbene lento, deterioramento, non possono che contribuire ad aumentare il potere negoziale degli utilizzatori. In Spagna l attività d occupazione alla fine del quarto trimestre 2013 è aumentata rispetto ai livelli di fine 2012 (+93%). Il tasso di sfitto è rimasto stabile sia a Barcellona sia a Madrid attestandosi rispettivamente al 15,1% e al 17,2%, tra i valori massimi a livello continentale. I costi di occupazione sono scesi in media del 3%. Il rendimento immediato richiesto dagli investitori è diminuito di 25 bps sia a Madrid (6,00%) sia a Barcellona ( 6,00%). Pag. 7

8 Fonte: Elaborazioni Amundi RE Italia su dati CBRE Fonte: Elaborazioni Amundi RE Italia su dati CB Richard Ellis Pag. 8

9 Il segmento Retail Secondo le rilevazioni di CBRE gli investimenti nel settore retail in Europa hanno raggiunto circa 42 miliardi nel 2013, in crescita del 28% rispetto al I valori locativi, per il segmento high street, sono significativamente cresciuti nel quarto trimestre del 2013 rispetto alla fine del 2012 in tutte le principali piazze europee, con punte del +18% a Londra e del +29% a Parigi. Nel segmento shopping center ha invece prevalso una stabilità dei canoni a parte Parigi ove sono saliti a /m/anno rispetto ai /m/anno di fine La dinamica dei rendimenti immediati è stata favorevole in quasi tutte le aree metropolitane del continente. Il sentiment generale dei retailers, con riferimento all attività di occupazione è in progressivo miglioramento, con segnali positivi emersi soprattutto nell ultima parte dell anno. La domanda di spazi sia nei centri commerciali prime sia, soprattutto, sul fronte degli high street shops è crescente. Si rafforzano gli obiettivi di espansione e/o riposizionamento per spazi commerciali in localizzazioni di qualità e pregio da parte degli operatori. A fine 2013 sono emersi segnali di miglioramento anche per ciò che riguarda l attività di sviluppo. In Italia è tornato timidamente l interesse di alcuni developers internazionali per la realizzazione di nuovi centri commerciali. L attività di riammodernamento, riposizionamento e riqualificazione di centri esistenti rimane limitata a un numero molto limitato di casi. In Europa, viceversa, questa è una tendenza consolidata e il riposizionamento dei format commerciali meno innovativi sta diventando prioritario nelle agende dei proprietari per recuperare attrattività nei confronti degli utilizzatori. Fonte: Elaborazioni Amundi RE Italia su dati CBRE Segmento Industriale/Logistico In generale dai minimi del primo semestre 2008 i rendimenti immediati sono significativamente saliti, invertendo solo marginalmente e con ritardo rispetto agli altri segmenti non residenziali questa tendenza. Italia e Spagna sono le aree che continuano ad esprimere i redimenti più elevati, con Milano e Madrid che hanno toccato la punta rispettivamente dell 8,25% e dell 8,75%. Rendimenti più contenuti per Londra al 5,05% in diminuzione rispetto al 6,25% di fine Sul fronte dei canoni di locazione nel corso del 2013 è prevalsa una sostanziale stabilità in tutte le principali piazze europee. Pag. 9

10 Andamento del mercato dei fondi immobiliari in Italia Gli ultimi dati disponibili pubblicati da Assogestioni, relativi al primo semestre 2013, indicano che i 209 fondi censiti hanno registrato un totale delle attività pari a 41,8 Mld, con un incremento dello 0,4% rispetto a dicembre 2012 e una diminuzione dello 0,5% rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Anche il valore netto dell attivo ha registrato variazioni molto lievi sia a sei mesi (+0,1%) sia a un anno (-0,8%) restando ad un valore praticamente stabile rispetto a dicembre 2012 ( 25,5 Mld). Queste tendenze sono principalmente il risultato della svalutazione degli immobili in portafoglio. Inoltre, negli ultimi anni è diminuito il livello medio delle emissioni di quote di fondi, a seguito di richiami degli impegni e contestualmente le condizioni di mercato hanno comportato una riduzione del livello della movimentazione del portafoglio immobiliare dei fondi esistenti. Durante il primo semestre del 2013, secondo i dati Assogestioni, sono stati acquistati e conferiti immobili per 1,4 miliardi di euro, mentre ne sono stati venduti 673 milioni di euro. Questo risultato è in linea con quanto registrato nello stesso periodo dell anno precedente, ma in diminuzione rispetto alla media degli ultimi 5 anni a seguito della riduzione degli scambi nel mercato immobiliare. Oltre l 80% degli acquisti e dei conferimenti di immobili è imputabile a fondi che hanno richiamato impegni nel corso dell anno. Nel primo semestre 2013 i flussi di raccolta si sono attestati a 700 milioni di euro, in diminuzione rispetto a quelli registrati nel semestre precedente. Considerando il numero di fondi, il 90% si qualifica come riservato ad investitori qualificati e soltanto il 10 % è destinato al pubblico indistinto (retail). Per quanto riguarda l allocazione del portafoglio per destinazione d'uso si osserva che gli investimenti tipici sono prevalentemente orientati sul segmento direzionale, che rappresenta, con 21,0 Mld, oltre il 53,4% degli impieghi. La destinazione d'uso commerciale esprime, con un attivo di oltre 5,7 Mld, il 14,6% degli investimenti complessivi. Al terzo posto con il 10,1% si trova il residenziale. Dal punto di vista dell'allocazione geografica, il Nord Ovest, con 17,7 Mld (45,4%), è l'area in cui è concentrata la maggior parte degli investimenti. Il 32,8% degli impieghi, pari a 12,8 Mld, è localizzato al Centro. Seguono il Nord Est con 4,4 Mld (11,3%) e il Sud e le Isole con 3,2 Mld (8,3%). Restano ancora poco consistenti gli investimenti all'estero con una percentuale pari al 2,3% del totale, equivalente a circa 900 milioni di Euro. In merito alle performance, l Indice IPD dei fondi immobiliari italiani ha chiuso il primo semestre 2013 con metriche total return, calcolate con riferimento al valore del NAV stimato dagli esperti indipendenti, negative: -0,4% semestrale e -1,3% a un anno. Nel 2013, l'immobiliare quotato ha seguito una tendenza particolarmente positiva. L'Indice BNP Paribas REIM, che misura la performance complessiva dei fondi d investimento immobiliare quotati, ha registrato una performance positiva nell anno del +17,31% e nell ultimo semestre del +7,49%. Sempre in coerenza con le rilevazioni di BNP Paribas REIM lo sconto, inteso come lo scostamento tra il prezzo sul secondario e il valore patrimoniale intrinseco della quota, è aumentato toccando, a fine dicembre, il 42,33% 2 (dal 50% di un anno fa). I volumi scambiati dei fondi immobiliari quotati si confermano sostanzialmente irrisori: il volume medio mensile nel 2013 registrato dall indice è stato pari a 12,5 milioni di euro a fronte di una capitalizzazione media di 2,3 miliardi. Per quanto riguarda le società immobiliari quotate, l indice FTSE Italia Beni Immobili registra nel 2013 una performance positiva del +2,3, e pari al +3,0% nella seconda parte dell anno. I titoli quotati legati al mercato immobiliare domestico restano numericamente scarsi e a modesto flottante e, in alcuni casi, in seguito alla crisi sono stati oggetto d importanti operazioni di ricapitalizzazione / ristrutturazione finanziaria che hanno contribuito ad aumentarne sensibilmente la volatilità. 2 Il valore del NAV, calcolato sulla base delle valutazioni degli esperti indipendenti, è quello al 30/06/2013 ultimo dato disponibile. Pag. 10

11 Strategie del Fondo è un fondo chiuso immobiliare che, grazie all investimento in fondi immobiliari, prevalentemente a distribuzione dei proventi, adotta una politica di gestione che favorisce la crescita equilibrata e graduale nel tempo del valore reale degli investimenti. La politica di gestione intrapresa dalla SGR è finalizzata all ottimizzazione del profilo rischio rendimento del Fondo in un orizzonte temporale di 7 anni, pari alla sua durata. Il patrimonio del Fondo è investito in beni immobili, diritti reali immobiliari e partecipazioni in società immobiliari, esclusivamente mediante l acquisto o la partecipazione ad altri veicoli collettivi d investimento immobiliare, per esempio OICR immobiliari quotati e non quotati. Sul fronte settoriale, la politica di gestione privilegia l investimento nel settore uffici, diversificando però su altri segmenti immobiliari non residenziali (in particolare retail, logistica-industriale ed hotels). Sul fronte della diversificazione geografica la politica d investimento è focalizzata prevalentemente sul mercato domestico e per la restante parte del portafoglio su quelli europei più liquidi (Inglese, Francese e Tedesco). Al 31 dicembre 2013, le griglie di allocazione che definiscono l orientamento strategico del Fondo, sono rappresentate nelle tabelle sottostanti. Allocazione Geografica Localizzazione Banda (12/2013) Banda (06/2013) Italia Gran Bretagna Francia Germania Altro Allocazione Settoriale Tipologia Banda (12/2013) Banda (06/2013) Uffici Altro Stile di Gestione Tipologia Banda (12/2013) Banda (06/2013) Core e Core-Plus Value Added Il valore degli investimenti tipici del Fondo (fondi immobiliari e partecipazioni in società) al 31 dicembre 2013 è ripartito geograficamente fra Italia, UK, Francia e Germania rispettivamente nella misura del 46,2% 3, 17,5%, 18,8% e 3,1% sul totale dell attivo. Il rimanente è investito in altri paesi al 3,2% e in altri asset al 3,0%. Sempre in relazione al totale dell attivo, alla fine dell esercizio l allocazione settoriale del Fondo è caratterizzata da un esposizione del 53,6% sul segmento uffici, il rimanente è investito in altri settori al 35,2% e in altri asset al 3,0%. La componente Core e Core Plus sul totale dell attivo è pari al 72,7% mentre quella Value Added al 19,1%. 3 Per i fondi italiani si fa riferimento a valore storico di acquisto rivalutato al 30/06/2013. Per il fondo inglese West End London PUT WELPUT, il fondo tedesco SEB ImmoInvest SEB e il fondo lussemburghese European Direct Property Fund SPF1 EDPF-SPF1 (relativo all investimento in Francia) si fa riferimento alle valutazioni del 31/12/2013. Pag. 11

12 Gestione Immobiliare Il valore complessivo al 31 dicembre 2013 degli investimenti caratteristici del Fondo è di pari al 91,8% del totale dell attivo e al 75,6% del capitale raccolto in fase di sottoscrizione ( ). Al 31 dicembre 2013 il portafoglio tipico comprende 12 fondi immobiliari di cui 9 italiani e 3 di diritto estero (di cui uno detenuto indirettamente) valutati , in diminuzione del 18,8% rispetto al costo di acquisto di ed esprime una minusvalenza complessiva di circa al netto dei rimborsi anticipati di capitale incassati dai fondi sottostati per un ammontare complessivo di Tale risultato considerando anche i dividendi percepiti dai fondi target pari a porta a un rendimento del -12,37% del portafoglio tipico. Il Fondo, sulla base dei prezzi al 31 dicembre 2013, esprime uno sconto medio del 41% 4 rispetto al Net Asset Value dei veicoli detenuti, calcolato sulla base delle valutazioni degli esperti indipendenti, e uno sconto medio incorporato del 18% sulla base dei prezzi di acquisto. II Fondo detiene indirettamente una quota di un portafoglio composto in termini aggregati da 365 immobili per un controvalore pari a 9,4 miliardi 5. Fondo Prezzo 31/12/2013 Sconto su prezzo d'acquisto* Sconto su prezzo di mercato* N quote Cntrovalore 31/12/ /12/2013 Controvalore NAV 30/06/2013 Peso ** Controvalore acquisto*** Dividendi Pagati Rimborso Capitale Plus/minus Rendimento portafoglio tipico**** Olinda % -72% ,6% ,55% First Atlantic RE % -50% ,1% ,37% Delta 32,65-52% -67% ,7% ,25% First Atlantic RE % -45% ,7% ,31% Investietico % -37% ,7% ,19% Unicredito Immobiliare Uno % -44% ,1% ,03% Fondo Alpha % -74% ,6% ,51% Torre RE Fund II***** % 0% ,6% ,71% Cloe***** % 0% ,4% ,11% Portafoglio Italiano ,4% ,05% SEB Immoinvest****** 21,60-4% -41% ,1% ,33% European Direct Property Fund - SPF1***** % 0% 703, ,7% ,53% West End London PUT (indirect hldg) 770,18-31% 0% ,5% ,38% Portafoglio Estero ,3% ,83% Portafoglio Investito -18% -41% ,8% ,37% Totale Attivo 31/12/ ,0% ,6% -18,8% * lo sconto sull prezzo d'acquisto è calcolato come differenza fra il NAV ufficiale (ultimo dato disponibile) e il prezzo d'acquisto rapportata al NAV ufficiale * lo sconto sul prezzo di mercato è calcolato come differenza fra il NAV ufficiale (ultimo dato disponibile) e la quotazione di borsa al 31/12/2013 rapportata al NAV ufficiale ** sul totale attivo *** comprensivo di rimborso di quote di capitale **** comprensivo dei dividendi pagati ***** il fondo CLOE e il fondo EDPF - SPF1 sono stati valorizzati al valore unitario della quota al 31/12/2013 ***** il fondo Torre RE Fund è stato valorizzato al valore unitario della quota al 30/06/2013 ultimo valore disponibile al netto del rimborso di capitale effettuato 08/11/2013 ****** per il fondo SEB non è stato considerato il rimborso di capitale del 4/01/2014 per un ammontare di Nota: le quote indicate per ASI Jersey company si riferiscono al numero di quote detenute del fondo WELPUT dalla società Nel corso dell esercizio la SGR ha proseguito l attività d investimento delle risorse raccolte incrementando la componente nei fondi italiani quotati First Atlantic 1 e Investietico. In data 10 dicembre 2013 la SGR ha partecipato al richiamo degli impegni per ulteriori due quote ( ) nel fondo immobiliare di tipo chiuso riservato ad investitori qualificati Torre II comparto B Value Added and Foreign Opportunities, gestito da Torre SGR, a seguito della manifestazione di interesse vincolante alla sottoscrizione di 1 Mln del 14 dicembre Da inizio gestione i fondi immobiliari che hanno maggiormente contribuito alla variazione negativa del valore del portafoglio sono Atlantic 1 (-5,7%), Olinda (-7,7%) e il fondo tedesco SEB (-3,9%) mentre i fondi che hanno contribuito positivamente sono il fondo inglese Welput, detenuto indirettamente (+4,8%) e il fondo francese EDPF SPF1 (+2,4%). Nel complesso tutti gli altri fondi in portafoglio hanno contribuito complessivamente in misura pari al -2,3%. La performance complessiva del Fondo è stata particolarmente penalizzata nel corso del 2011 e 2012 dall andamento dei fondi immobiliari quotati che sono stati oggetto di forti vendite, accentuando lo sconto tra il prezzo di borsa e il NAV calcolato sulla base delle valutazioni degli esperti indipendenti. Al 31 dicembre 2013 il Fondo vanta risorse finanziarie disponibili o prontamente liquidabili per un ammontare complessivo di Il valore del NAV, calcolato sulla base delle valutazioni degli esperti indipendenti, per i fondi quotati italiani Investietico, Alpha e Unicredito Immobiliare è quello al 30/06/2013 ultimi dati disponibili. 5 Dati al 30/06/2013 per i fondi Investietico, Alpha, Unicredito Immobiliare e Torre II e al 30/09/2013 per il fondo EDPF SPF1. Pag. 12

13 Descrizione dei fondi italiani immobiliari in cui il Fondo è investito: I dati riportati nella sezione centrale delle tabelle successive si riferiscono alle ultime informazioni ufficiali messe a disposizione dalle singole società di gestione. Per ulteriori approfondimenti fare riferimento al sito internet di ciascuna società di gestione. Atlantic 1 NAV Complessivo Capitalizzazione Sconto Redditività Immediata 263 Mln 132 Mln 50% 8,5% Investimento: (18,1%) Settore prevalente: Uffici Il fondo Atlantic 1, gestito da IDeA FIMIT Società di Gestione del Risparmio S.p.A., è un fondo ad apporto privato in cui sono confluiti beni immobili aventi una destinazione prevalentemente direzionale o commerciale, ovvero immobili riconvertibili a tale uso. Il fondo è investito in misura non inferiore al 70% del totale delle sue attività in beni immobili, diritti reali immobiliari e in partecipazioni in società immobiliari, prevalentemente domestici. Volume medio mensile: Andamento del patrimonio immobiliare 31/12/2010: 670,4 mln (33 immobili) 30/06/2011: 673,7 mln (33 immobili) 31/12/2011: 655,0 mln (32 immobili) 30/06/2012: 642,8 mln (31 immobili) 31/12/2012: 631,8 mln (30 immobili) 30/06/2013: 620,6 mln (30 immobili) 31/12/2013: 608,2 mln (29 immobili) Redditività caratteristica La redditività caratteristica al 31/12/2013, calcolata come rapporto fra il monte canoni del fondo e la valutazione del portafoglio immobiliare, è pari al 7,9%. Finanziamenti Il debito ipotecario complessivo del fondo al 31/12/2013 ammonta ad 355,6 mln ed il grado di utilizzo della leva finanziaria è pari al 58,5% del valore del portafoglio immobiliare posseduto al 31/12/2013. Tasso di occupazione Alla data del 31/12/2013 il portafoglio immobiliare risulta pressoché interamente locato con un tasso di occupazione medio del 99,5%. Ripartizione settoriale (31/12/13) Uffici: 84% Commerciale: 16% Ripartizione geografica (31/12/13) Lombardia: 68% Lazio: 14% Campania: 12% Piemonte/Emilia Romagna: 6% Note: Per ulteriori informazioni fare riferimento al sito web: Dati rendiconto del fondo al 31/12/2013. Lo sconto è calcolato come differenza fra il valore NAV ufficiale (al 31/12/2013) e la quotazione di borsa (al 31/12/2013) rapportata al NAV ufficiale. La redditività immediata è definita come rapporto tra il dividendo pagato nel corso degli ultimi 12 mesi e la quotazione di borsa al 31/12/2013. Si intende per dividendo il cash flow riconosciuto ai detentori delle quote al netto dei rimborsi anticipati di capitale. Pag. 13

14 Olinda Fondo Shops NAV Complessivo Capitalizzazione Sconto Redditività Immediata 195 Mln 56 Mln 72% 0,00% Investimento: (4,6%) Settore prevalente: Retail Il fondo Olinda Fondo Shops, gestito da Prelios SGR, investe in misura non inferiore ai tre quarti del proprio portafoglio in beni immobili a prevalente o esclusiva destinazione commerciale (retail & entertainment), ovvero in beni immobili riconvertibili a tali usi e in diritti reali immobiliari su beni immobili aventi tali caratteristiche. Inoltre possiede proprietà localizzate in Italia per almeno il 75% dell attivo, mentre il portafoglio residuale può essere ripartito nell ambito di paesi appartenenti all Unione Europea. Volume medio mensile: Andamento del patrimonio immobiliare 31/12/2010: 556,2 mln (31 immobili) 30/06/2011: 549,1 mln (31 immobili) 31/12/2011: 498,9 mln (28 immobili) 30/06/2012: 486,0 mln (28 immobili) 31/12/2012: 482,3 mln (27 immobili) 30/06/2013: 458,5 mln (26 immobili) 31/12/2013: 421,1 mln (26 immobili) Redditività caratteristica La redditività caratteristica al 31/12/2013, calcolata come rapporto fra il monte canoni del fondo e la valutazione del portafoglio immobiliare, è pari 6,8%. Finanziamenti Il debito ipotecario complessivo del fondo al 31/12/2013 ammonta ad 234 mln ed il grado di utilizzo della leva finanziaria è pari al 55,6% del valore del portafoglio immobiliare posseduto al 31/12/2013. Tasso di occupazione Alla data del 31/12/2013 il portafoglio immobiliare risulta locato con un tasso di occupazione medio dell 89,6%. Ripartizione settoriale (31/12/13) Commerciale negozi: 3% Commerciale medio/grande: 97% Ripartizione geografica (31/12/13) Milano: 28% Altro: 32% Torino: 26% Udine: 7% Varese: 6% Roma:1% Note: Per ulteriori informazioni fare riferimento al sito web: Dati rendiconto del fondo al 31/12/2013. Lo sconto è calcolato come differenza fra il valore NAV ufficiale (al 31/12/2013) e la quotazione di borsa (al 31/12/2013) rapportata al NAV ufficiale. La redditività immediata è definita come rapporto tra il dividendo pagato nel corso degli ultimi 12 mesi e la quotazione di borsa al 31/12/2013. Si intende per dividendo il cash flow riconosciuto ai detentori delle quote al netto dei rimborsi anticipati di capitale. Pag. 14

15 Investietico NAV Complessivo Capitalizzazione Sconto Redditività Immediata 160 Mln 101 Mln 37% 9,1% Investimento: (8,7%) Settore prevalente: Uffici / Sanitario Volume medio mensile: Il fondo Investietico, gestito da AEDES BPM Real Estate Società di Gestione del Risparmio S.p.A., si caratterizza, per l impegno della SGR ad investire il patrimonio in immobili e diritti reali di godimento su beni immobili, destinati o da destinarsi ad attività ad alto contenuto sociale, nonché ad utilizzo terziario sia direzionale sia commerciale. Gli immobili di proprietà del fondo sono utilizzati per l esercizio di attività mirate alla tutela, al rispetto e alla dignità dell'uomo, quali ospedali, case di cura, residenze sanitarie assistenziali, case di riposo, strutture socio-assistenziali, scolastiche, e per la gestione del tempo libero. Le proprietà si trovano in via preferenziale all interno dell Area Monetaria Europea. Andamento del patrimonio immobiliare 31/12/2010: 236,7 mln (13 immobili) 30/06/2011: 210,3 mln (12 immobili) 31/12/2011: 207,0 mln (12 immobili) 30/06/2012: 205,4 mln (12 immobili) 31/12/2012: 200,8 mln (12 immobili) 30/06/2013: 199,5 mln (12 immobili) Redditività caratteristica La redditività caratteristica al 30/06/2013, calcolata come rapporto fra il monte canoni del Fondo e la valutazione del portafoglio immobiliare è pari al 7,1%. Finanziamenti Il debito ipotecario complessivo del fondo al 30/06/2013 ammonta ad 64,2 mln ed il grado di utilizzo della leva finanziaria è pari al 32,2% del valore di mercato dei beni immobili alla data del 30/06/2013. Tasso di occupazione Alla data del 30/06/2013 il portafoglio immobiliare risulta pressoché interamente locato con un tasso di occupazione medio del 97,1% Ripartizione settoriale (30/06/13) Uffici: 35% Residenze sanitarie assistenziali (RSA): 50% Commerciale: 5% Logistico: 10% Ripartizione geografica (30/06/13) Milano e hinterland: 77% Roma: 18% Torino: 5% Note: Per ulteriori informazioni fare riferimento al sito web: Dati relazione semestrale del fondo al 30/06/2013. Lo sconto è calcolato come differenza fra il valore NAV ufficiale (al 30/06/2013) e la quotazione di borsa (al 31/12/2013) rapportata al NAV ufficiale. La redditività immediata è definita come rapporto tra il dividendo pagato nel corso degli ultimi 12 mesi e la quotazione di borsa al 31/12/2013. Si intende per dividendo il cash flow riconosciuto ai detentori delle quote al netto dei rimborsi anticipati di capitale. Pag. 15

16 Alpha NAV Complessivo Capitalizzazione Sconto Redditività Immediata 385 Mln 99 Mln 74% 0,0% Investimento: (1,6%) Settore prevalente: Uffici Il fondo Alpha Immobiliare, gestito da IDeA FIMIT Società di Gestione del Risparmio S.p.A., investe in beni immobili di qualsiasi tipo o natura, prevalentemente in edifici con destinazione sia direzionale sia commerciale, e in diritti reali di godimento su tale tipologia di beni immobili. Le proprietà del fondo si trovano almeno per il 75% dell attivo sul territorio italiano e, in ogni caso, nell ambito dei paesi appartenenti all Unione Europea. Volume medio mensile: Andamento del patrimonio immobiliare 31/12/2010: 453,2 mln (18 immobili) 30/06/2011: 434,2 mln (17 immobili) 31/12/2011: 421,9 mln (17 immobili) 30/06/2012: 418,7 mln (17 immobili) 31/12/2012: 407,0 mln (17 immobili) 30/06/2013: 402,9 mln (17 immobili) Redditività caratteristica La redditività caratteristica al 30/06/2013, calcolata come rapporto fra il monte canoni del Fondo e la valutazione del portafoglio immobiliare, è pari al 6,5%. Finanziamenti Il debito ipotecario complessivo del fondo ammonta al 30/06/2013 ad 61,9 mln ed il grado di utilizzo della leva finanziaria è pari al 15,4% del valore di mercato dei beni immobili alla data del 30/06/2013. Tasso di occupazione Alla data del 30/06/2013 il portafoglio immobiliare risulta locato con un tasso di occupazione medio del 68,0%. Ripartizione settoriale (30/06/13) Uffici: 60% Altro: 40% Ripartizione geografica (30/06/13) Roma: 83% Milano: 12% Altro: 5% Note: Per ulteriori informazioni fare riferimento al sito web: Dati rendiconto del fondo al 30/06/2013. Lo sconto è calcolato come differenza fra il valore NAV ufficiale (al 30/06/2013) e la quotazione di borsa (al 31/12/2013) rapportata al NAV ufficiale. La redditività immediata è definita come rapporto tra il dividendo pagato nel corso degli ultimi 12 mesi e la quotazione di borsa al 31/12/2013. Si intende per dividendo il cash flow riconosciuto ai detentori delle quote al netto dei rimborsi anticipati di capitale. La ripartizione geografica e settoriale è calcolata sui costi d acquisto. Pag. 16

17 Unicredito Immobiliare Uno NAV Complessivo Capitalizzazione Sconto Redditività Immediata 476 Mln 266 Mln 44% 0,00% Investimento: (2,1%) Settore prevalente: Uffici Volume medio mensile: Il fondo Unicredito Immobiliare Uno, gestito da Torre SGR S.p.A., investe in beni immobili e in diritti reali di godimento su beni immobili, prevalentemente non residenziali, così come in partecipazioni anche di controllo in società immobiliari non quotate, la cui attività prevalente consista, in misura superiore al 50% del proprio patrimonio, nell investimento in beni immobili e diritti reali di godimento su beni immobili. Andamento del patrimonio immobiliare 31/12/2010: 588,6 mln (15 immobili) 30/06/2011: 579,5 mln (15 immobili) 31/12/2011: 569,4 mln (15 immobili) 30/06/2012: 564,3 mln (15 immobili) 31/12/2012: 536,4 mln (15 immobili) 30/06/2013: 517,9 mln (15 immobili) Redditività caratteristica La redditività caratteristica al 30/06/2013, calcolata come rapporto fra il monte canoni del fondo e la valutazione del portafoglio immobiliare detenuti direttamente, è pari al 3,2 %. Finanziamenti Il fondo al 30/06/2013 non presenta indebitamento diretto, mentre la leva complessiva (comprensiva dell indebitamento della società partecipata Stremmata) è pari al 15%. Ripartizione settoriale (30/06/13) Uffici: 77% Industriale: 12% Commerciale: 10% Residenziale: 1% Ripartizione geografica (30/06/13) Milano: 48% Roma: 30% Altro: 22% Note: Per ulteriori informazioni fare riferimento al sito web: Dati relazione semestrale del fondo al 30/06/2013. Lo sconto è calcolato come differenza fra il valore NAV ufficiale (al 30/06/2013) e la quotazione di borsa (al 31/12/2013) rapportata al NAV ufficiale. La redditività immediata è definita come rapporto tra il dividendo pagato nel corso degli ultimi 12 mesi e la quotazione di borsa al 31/12/2013. Si intende per dividendo il cash flow riconosciuto ai detentori delle quote al netto dei rimborsi anticipati di capitale. Pag. 17

18 Delta NAV Complessivo Capitalizzazione Sconto Redditività Immediata 208 Mln 69 Mln 67 % 0,0% Investimento: (1,7%) Settore prevalente: Hotel, Resort e Intrattenimento Volume medio mensile: Il fondo Delta Immobiliare, gestito da IDeA FIMIT Società di Gestione del Risparmio S.p.A., investe in beni immobili e diritti reali immobiliari con destinazione alberghiera, direzionale, commerciale, logistica e industriale, con particolare riguardo a proprietà immobiliari ricettive e turistico-ricreative in misura non inferiore ai due terzi del proprio valore complessivo. Il patrimonio del fondo può essere investito anche in operazioni di sviluppo, valorizzazione immobiliare di aree e in immobili da risanare, ristrutturare, riconvertire o restaurare, da concedere in locazione o da cedere sul mercato con un significativo valore aggiunto in termini di plusvalenze realizzabili. Andamento del patrimonio immobiliare 31/12/2010: 365,9 mln (14 immobili) 30/06/2011: 349,8 mln (13 immobili) 31/12/2011: 342,4 mln (13 immobili) 30/06/2012: 342,5 mln (13 immobili) 31/12/2012: 325,0 mln (13 immobili) 30/06/2013: 319,8 mln (13 immobili) 31/12/2013: 315,6 mln (13 immobili) Redditività caratteristica La redditività caratteristica al 31/12/2013, calcolata come rapporto fra il monte canoni del Fondo e la valutazione del portafoglio immobiliare, è pari 7,1%. Finanziamenti Il debito ipotecario complessivo del fondo al 31/12/2013 ammonta ad 124,1 mln ed il grado di utilizzo della leva finanziaria è pari al 39,3% del valore di mercato dei beni immobili alla data del 31/12/2013. Tasso di occupazione Alla data del 31/12/2013 il portafoglio immobiliare risulta interamente locato con un tasso di occupazione del 100%. Ripartizione settoriale (31/12/13) Alberghiero: 62% Altro: 34% Uffici: 4% Ripartizione geografica (31/12/13) Sardegna: 41% Veneto: 14% Calabria: 11% Altro: 34% Note: Per ulteriori informazioni fare riferimento al sito web: Dati rendiconto del fondo al 31/12/2013. Lo sconto è calcolato come differenza fra il valore NAV ufficiale (al 31/12/2013) e la quotazione di borsa (al 31/12/2013) rapportata al NAV ufficiale. La redditività immediata è definita come rapporto tra il dividendo pagato nel corso degli ultimi 12 mesi e la quotazione di borsa al 31/12/2013. Si intende per dividendo il cash flow riconosciuto ai detentori delle quote al netto dei rimborsi anticipati di capitale. Pag. 18

19 Atlantic 2 Berenice NAV Complessivo Capitalizzazione Sconto Redditività Immediata 207 Mln 114 Mln 45% 6,3% Investimento: (0,7%) Settore prevalente: Uffici Volume medio mensile: Il fondo Atlantic 2 Berenice, gestito da IDeA FIMIT Società di Gestione del Risparmio S.p.A. gestisce il portafoglio immobiliare conferito in sede di apporto e investe in beni immobili e diritti reali immobiliari la cui destinazione è principalmente costituita da uffici e beni immobili riconvertibili a tali usi. Gli immobili apportati al Fondo risultano locati in larga misura a Telecom Italia S.p.A. (contratti a lunga scadenza 1 periodo 2012, 2 periodo 2027). Gli immobili detenuti si trovano almeno per il 75% del totale dell attivo in Italia. Andamento del patrimonio immobiliare 31/12/2010: 548,6 mln (38 immobili) 30/06/2011: 543,4 mln (34 immobili) 31/12/2011: 518,3 mln (31 immobili) 30/06/2012: 515,6 mln (31 immobili) 31/12/2012: 396,6 mln (29 immobili) 30/06/2013: 390,4 mln (29 immobili) 31/12/2013: 385,6 mln (29 immobili) Redditività caratteristica La redditività caratteristica al 31/12/2013, calcolata come rapporto fra il monte canoni del Fondo e la valutazione del portafoglio immobiliare è pari al 6,3%. Finanziamenti Il debito ipotecario complessivo del fondo al 31/12/2013 ammonta ad 181 mln ed il grado di utilizzo della leva finanziaria è pari al 47,1% del valore del portafoglio immobiliare posseduto al 31/12/2013. Tasso di occupazione Alla data del 31/12/2013 il portafoglio immobiliare risulta pressoché interamente locato con un tasso di occupazione medio del 74,4%. Ripartizione settoriale (31/12/13) Uffici: 70% Centrale telefoniche: 25% Produttivo: 5% Ripartizione geografica (31/12/13) Lombardia: 52% Lazio: 27% Piemonte:17% Altro: 4% Note: Per ulteriori informazioni fare riferimento al sito web: Dati rendiconto del fondo al 31/12/2013. Lo sconto è calcolato come differenza fra il valore NAV ufficiale (al 31/12/2013) e la quotazione di borsa (al 31/12/2013) rapportata al NAV ufficiale. La redditività immediata è definita come rapporto tra il dividendo pagato nel corso degli ultimi 12 mesi e la quotazione di borsa al 31/12/2013. Si intende per dividendo il cash flow riconosciuto ai detentori delle quote al netto dei rimborsi anticipati di capitale. Pag. 19

20 Cloe NAV Complessivo Redditività Immediata 169 Mln 0,0% Investimento: (9,4%) Settore prevalente: Uffici Il fondo Cloe, gestito da Prelios Società di Gestione del Risparmio S.p.A, è un fondo Immobiliare di tipo Chiuso riservato esclusivamente ad investitori qualificati specializzato nel segmento Terziario/Uffici, istituito mediante apporto di beni da parte di soggetti privati. La strategia del fondo è incentrata su immobili Core, già messi a reddito con contratti a scadenza standard e locati prevalentemente a grandi aziende e Pubblica Amministrazione, immobili Value Added, con contratti in scadenza e/o che richiedono opere di manutenzione straordinaria, e immobili Long Term, con contratti a lunga durata attualmente locati a Telecom Italia; questi ultimi garantiscono un sicuro rendimento, rappresentando uno dei principali elementi di sostegno alla distribuzione dei dividendi per tutta la durata del Fondo. Andamento del patrimonio immobiliare 30/06/2012: 506,1 mln (11 immobili) 31/12/2012: 494,3 mln (11 immobili) 30/06/2013: 490,4 mln (11 immobili) 31/12/2013: 415,7 mln (9 immobili) Redditività caratteristica La redditività caratteristica al 31/12/2013, calcolata come rapporto fra il monte canoni del Fondo e la valutazione del portafoglio immobiliare è pari al 6,1%. Finanziamenti Il debito ipotecario complessivo del fondo al 31/12/2013 ammonta ad 243 mln ed il grado di utilizzo della leva finanziaria è pari al 58,5% del valore del portafoglio immobiliare posseduto al 31/12/2013. Tasso di occupazione Alla data del 31/12/2013 il portafoglio immobiliare risulta locato con un tasso di occupazione medio del 71,5%. Ripartizione settoriale (31/12/13) Uffici: 100% Ripartizione geografica (31/12/13) Milano: 38% Roma: 59% Altro: 3% Note: Per ulteriori informazioni fare riferimento alla società di gestione. Dati rendiconto del fondo al 31/12/2013. La redditività immediata è definita come rapporto tra il dividendo pagato nel corso degli ultimi 12 mesi e il NAV ufficiale al 31/12/2013. Si intende per dividendo il cash flow riconosciuto ai detentori delle quote al netto dei rimborsi anticipati di capitale. Pag. 20

21 Torre RE Fund NAV Complessivo Redditività Immediata 27 Mln 0,00% Investimento: (1,6%) Settore prevalente: Uffici Il fondo Torre RE Fund II comparto B Value Added and Foreign Opportunities, gestito da Torre SGR S.p.A. ha avviato la propria attività operativa il 2 maggio 2011 mediante apporto di beni da parte di soggetti privati e di denaro. La politica di investimento è orientata alla valutazione di singole opportunità di investimento con un profilo di rischio-rendimento mediamente elevato. Il fondo è specializzato in operazioni di riconversione e valorizzazione immobiliare. Il richiamo di capitale da parte del gestore avviene solo al momento dell individuazione di nuove opportunità di investimento al fine di evitare giacenze di liquidità eccessive nel fondo Andamento del patrimonio immobiliare 30/06/2012: 43,6 mln (6 immobili) 31/12/2012: 37,8 mln (6 immobili) 30/06/2013: 74,6 mln (7 immobili) Finanziamenti Il debito ipotecario complessivo del fondo al 30/06/2013 ammonta ad 19 mln ed il grado di utilizzo della leva finanziaria è pari al 25,4% del valore del portafoglio immobiliare posseduto al 30/06/2013. Ripartizione settoriale (30/06/13) Residenziale: 97% Altro: 3% Ripartizione geografica (30/06/13) Milano: 97% Roma: 3% Note: Dati rendiconto del fondo al 30/06/2013. La redditività immediata è definita come rapporto tra il dividendo pagato nel corso degli ultimi 12 mesi e il NAV ufficiale al 30/06/2013. Si intende per dividendo il cash flow riconosciuto ai detentori delle quote al netto dei rimborsi anticipati di capitale. Pag. 21

22 Descrizione dei fondi esteri immobiliari in cui il Fondo è investito: European Direct Fund SPF1 (Shopping Property Fund 1) Redditività NAV Complessivo Immediata 123 Mln 4,9% Investimento: (17,7%) Settore prevalente: Retail La SPPICAV BNPP Shopping Property Fund 1, gestito da BNP Paribas Real Estate, è un OPCI di diritto francese con una politica di investimento rivolta alla diversificazione su tutto il settore retail (centri commerciali, negozi di quartiere, supermercati, e ipermercati). La SPPICAV, al fine di ovviare ad alcune limitazioni legate alla personalità giuridica particolare dello stesso, è detenuta indirettamente dal Fondo mediante l investimento della SICAF di diritto lussemburghese European Direct Fund SPF1 SICAF. Andamento del patrimonio immobiliare 31/12/2010: 217,5 mln (47 immobili) 30/06/2011: 245,4 mln (50 immobili) 31/12/2011: 371,8 mln (69 immobili) 30/06/2012: 440,5 mln (74 immobili) 31/12/2012: 477,9 mln (74 immobili) 30/09/2013: 504,5 mln (78 immobili) Alla data del 30/09/2013 risultano attive solo posizioni totalmente riferite a conduttori privati (in maggioranza assoluta contratti stipulati con i gruppi Casino Group, BUT International, Habitat France, La Halle Aux Vetements ecc). Finanziamenti Il debito ipotecario complessivo del fondo al 30/09/2013 ammonta ad 202 mln ed il grado di utilizzo della leva finanziaria è pari al 40,2% del valore del portafoglio immobiliare posseduto. Tasso di occupazione Alla data del 30/09/2013 il portafoglio immobiliare risulta pressoché interamente locato con un tasso di occupazione medio del 96,6%. Ripartizione settoriale Commerciale: 100% Ripartizione geografica Francia:100% Note: Dati report della SPPICAV al 30/09/2013. La redditività immediata è definita come rapporto tra il dividendo pagato nel corso degli ultimi 12 mesi e il NAV ufficiale al 31/12/2013. Si intende per dividendo il cash flow riconosciuto ai detentori delle quote al netto dei rimborsi anticipati di capitale. Pag. 22

23 Seb Immoinvest NAV Complessivo Capitalizzazione Sconto Redditività Immediata Mln Mln 41% 0,0% Investimento: (8,1%) Settore prevalente: Uffici Volume medio mensile: Il fondo immobiliare aperto tedesco SEB ImmoInvest, gestito da SEB Investment GmbH, investe a livello internazionale in proprietà commerciali e ad uso ufficio a reddito stabile. Il fondo sfrutta le opportunità offerte dai diversi mercati immobiliari, attraverso un oculata diversificazione geografica degli investimenti. Un insieme bilanciato di conduttori ed immobili serve ad ottimizzare il reddito e il rischio. Il concetto perseguito consiste nell assicurarsi rendite d affitto stabili e positive, con la minore variabilità possibile. Il fondo è scambiato sui mercati tedeschi alle grida (Berlino, Francoforte, Amburgo e Colonia). Andamento del patrimonio immobiliare 31/12/2011: mln (139 immobili) 30/06/2012: mln (135 immobili) 31/12/2012: mln (131 immobili) 30/06/2013: mln (119 immobili) 31/12/2013: mln (118 immobili) Redditività caratteristica La redditività caratteristica al 31/12/2013, calcolata come rapporto fra il monte canoni del Fondo e la valutazione del portafoglio immobiliare è pari al 7,0%. Finanziamenti Il debito ipotecario complessivo del fondo ammonta ad milioni ed il grado di utilizzo della leva finanziaria al 31/12/2013 è pari al 29,4% del valore del portafoglio immobiliare posseduto al 31/12/2013. Tasso di occupazione Alla data del 31/12/2013 il portafoglio immobiliare esprime un tasso di occupazione medio dell 83,71%. Ripartizione settoriale (31/12/13) Uffici: 76,5% Retail: 9,2% Parcheggi auto: 5,3% Hotel: 0,7 % Industriale: 2,5% Leasure: 2,2% Residenziale: 1,0% Altro: 2,6% Ripartizione geografica (31/12/13) Germania: 38,5% Olanda: 11,5% USA: 9,5% Francia: 12,4% Italia: 10,0% Altro: 18,1% Note: Per ulteriori informazioni fare riferimento al sito web: Dati report del fondo al 31/12/2013. Lo sconto è calcolato come differenza fra il valore NAV ufficiale (al 31/12/2013) e la quotazione di borsa (al 31/12/2013) rapportata al NAV ufficiale. La redditività immediata è definita come rapporto tra il dividendo pagato nel corso degli ultimi 12 mesi e la quotazione di borsa al 31/12/2013. Si intende per dividendo il cash flow riconosciuto ai detentori delle quote al netto dei rimborsi anticipati di capitale. Pag. 23

24 West End London PUT NAV Complessivo Redditività Immediata 807 Mln 1,7% Investimento società: (17,5%) Investimento fondo: Il fondo West End of London Property Unit Trust, gestito da Schroders Property Investment Management Limited, è un trust immobiliare chiuso di diritto di Jersey contenente direttamente e indirettamente beni immobili aventi destinazione direzionale, o riconvertibili a tale uso, situati principalmente nella zona del West End (57%) della città di Londra (UK). Il fondo è detenuto dalla ASI Jersey Company Ltd, società basata a Jersey (Channel Islands) e detenuta interamente dal Fondo. Settore prevalente: Uffici Andamento del patrimonio immobiliare 31/12/2011: mln (11 immobili) 30/06/2012: mln (12 immobili) 31/12/2012: mln (11 immobili) 30/06/2013: mln (12 immobili) 31/12/2013: mln (12 immobili) Redditività caratteristica La redditività caratteristica, calcolata come rapporto fra il monte canoni del Fondo e la valutazione del portafoglio immobiliare al 31/12/13 è pari al 3,7%. Finanziamenti Il debito complessivo del fondo al 31/12/2013 ammonta a 296 mln ed il grado di utilizzo della leva finanziaria è pari al 23,3% del valore del portafoglio immobiliare posseduto al 31/12/2013. Ripartizione settoriale (31/12/13) Uffici: 100% Ripartizione geografica (31/12/13) Regno Unito Londra: 100% West End: 70,0% Midtown: 19,5% Altro Londra: 9,7% Note: Per ulteriori informazioni fare riferimento al sito web: Dati report del fondo al 31/12/2013. La redditività immediata è definita come rapporto tra il dividendo pagato nel corso degli ultimi 12 mesi e il NAV ufficiale al 31/12/2013. Si intende per dividendo il cash flow riconosciuto ai detentori delle quote al netto dei rimborsi anticipati di capitale. Cambio /GBP: 0,8320. Nella sezione andamento del patrimonio immobiliare si fa riferimento al cambio di periodo. Pag. 24

25 Eventi di particolare rilevanza Non si sono verificati eventi di particolare rilevanza nell esercizio. Strategie future Il gestore intende proseguire nella gestione di un portafoglio immobiliare, prevalentemente non residenziale, equilibrato e internazionalmente diversificato, privilegiando l investimento in fondi d investimento caratterizzati da una strategia a rischio contenuto (core, core plus). Una componente minoritaria del portafoglio è destinata ad investimenti in fondi più rischiosi (value added), si esclude, in ogni caso, l investimento in strumenti opportunistici o di sviluppo. Sotto il profilo geografico l obiettivo della strategia di gestione è quello di completare gli investimenti in Italia tramite l acquisto di quote di fondi immobiliari chiusi non quotati. In merito alla restante parte del portafoglio investita in OICR immobiliari esteri (esposizioni rilevanti sul mercato francese, britannico e tedesco) la SGR continuerà a monitorare tali fondi e ad analizzare nuove controparti. Finanziamento La SGR non intende ricorrere direttamente alla leva finanziaria, pur essendo consentito a livello regolamentare il suo utilizzo fino a un massimo del 20% del totale dell attivo del Fondo. In ogni caso i fondi target ricorrono ordinariamente all uso della leva ed è cura della SGR limitare il rapporto LTV aggregato del Fondo al 60%, in linea con quanto previsto dalla normativa inerente i fondi immobiliari di diritto italiano. Rapporti con i collocatori Nel corso dell esercizio la Società di Gestione ha corrisposto ai collocatori del Fondo, in relazione ai servizi di consulenza e assistenza offerti agli investitori successivamente alla fase di sottoscrizione ed in costanza dell investimento, , pari al 36,4% delle commissioni di gestione di competenza dell esercizio di riferimento. Gestione mobiliare Nel corso dell esercizio la liquidità non impegnata in investimenti immobiliari è stata impiegata a breve termine. Il Fondo ha messo in atto operazioni di copertura parziale del rischio di cambio. Nell esercizio il livello medio di copertura degli investimenti denominati nella divisa britannica è stato gestito attivamente ed è risultato pari a circa il 70,66%. Nel periodo in considerazione, la valuta britannica si è apprezzata del 3,0%. Operazioni in conflitto d interesse Nel corso dell esercizio non sono state compiute operazioni immobiliari che potessero configurare conflitto di interessi. È cura della SGR, anche nel corso delle negoziazioni per l acquisto e la cessione degli strumenti finanziari immobiliari, verificare l assenza di situazioni potenzialmente in grado di configurare tale fattispecie. Informazioni sulle società controllate dal Fondo Il fondo inglese West End of London Property Unit Trust, gestito da Schroder Property Managers (Jersey) Limited, è detenuto dalla ASI Jersey Company Ltd, società basata a Jersey (Channel Islands) e detenuta interamente dal Fondo. Il Fondo detiene l investimento attraverso la partecipazione della menzionata società al fine di ovviare ad alcune limitazioni legate alla personalità giuridica particolare dello stesso. Pag. 25

26 Esperti Indipendenti La SGR ha affidato l incarico per la valutazione periodica del patrimonio tipico del Fondo alla società CBRE Valuation S.r.l per il triennio da dicembre 2013 a giugno La SGR, non avendo effettuato investimenti diretti in immobili, è ricorsa all utilizzo dei valutatori esclusivamente per la valutazione della società ASI Jersey Company. Eventi successivi alla chiusura dell esercizio In data 8 gennaio 2014 è stato comunicato a mezzo stampa che il fondo Unicredito Immobiliare Uno, detenuto dal Fondo, è oggetto di un Offerta Pubblica di Acquisto volontaria (OPA) da parte dei fondi Europa Plus SCA SIF - RES Opportunity e Italy Investments S.à r.l.. Il prezzo offerto per ciascuna quota è pari a 1.850, con un premio del 13,1% rispetto al prezzo medio ponderato di mercato registrato nei tre mesi precedenti. In data 18 febbraio 2014 è stato comunicato a mezzo stampa che il fondo First Atlantic 1, detenuto dal Fondo, è oggetto di un Offerta Pubblica di Acquisto volontaria (OPA) da parte del gruppo finanziario americano Blackstone. Il prezzo offerto per ciascuna quota è pari a 303, con un premio del 20%. Ulteriori dettagli verranno comunicati nel mese di marzo. Per entrambi i fondi la SGR valuterà le condizioni proposte negli interessi dei partecipanti entro i termini previsti. Regime fiscale Con l introduzione della nuova disciplina fiscale in materia di fondi immobiliari chiusi, a seguito delle modifiche apportate dall art. 8, comma 9 del Decreto Legge n. 70 del 13 Maggio 2011 intervenuto sull art. 32 del Decreto Legge 78 del 31 Maggio 2010, confermate in sede di conversione in legge (Legge n. 106 del 12 luglio 2011) viene mantenuto il regime fiscale attualmente vigente che prevede l applicazione di una ritenuta del 20% per le distribuzioni di proventi per i fondi esclusivamente partecipati da investitori istituzionali cosiddetti qualificati, indicati nel comma 3 dell art. 32 del Decreto Legge n. 78 del 31 Maggio 2010, come modificato dal D.L. 70/2011 [tra i quali si annoverano (a) Stato o ente pubblico; (b) Organismi d investimento collettivo del risparmio; (c) Forme di previdenza complementare nonché enti di previdenza obbligatoria; (d) Imprese di assicurazione, limitatamente agli investimenti destinati alla copertura delle riserve tecniche; (e) Intermediari bancari e finanziari assoggettati a forme di vigilanza prudenziale; (f) Soggetti e patrimoni indicati nelle precedenti lettere costituiti all estero in paesi o territori che consentano uno scambio d informazioni finalizzato ad individuare i beneficiari effettivi del reddito o del risultato della gestione e sempreché siano indicati nel decreto del Ministro dell economia e delle finanze di cui all articolo 168-bis, comma 1, del Testo unico delle imposte sui redditi di cui al D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917; (g) enti privati residenti in Italia che perseguano esclusivamente le finalità indicate nell articolo 1, comma 1, lettera c-bis) del D.Lgs. 17 maggio 1999, n. 153 nonché società residenti in Italia che perseguano esclusivamente finalità mutualistiche; ed (h) veicoli costituiti in forma societaria o contrattuale partecipati in misura superiore al 50 per cento dai soggetti indicati nelle precedenti lettere], e per i partecipanti che al termine del periodo d imposta detengono quote di partecipazione al patrimonio del fondo non superiori al 5%. Nel caso di partecipanti al fondo cosiddetti non qualificati diversi da quelli di cui sopra, che detengono quote di partecipazione al patrimonio del fondo superiori al 5%, i redditi conseguiti dal fondo saranno imputati pro quota a quest ultimi per trasparenza, indipendentemente dalla loro percezione e su tali redditi non troverà applicazione la ritenuta del 20% di cui all art. 7 del Decreto Legge 351 del Si segnala, inoltre, che l art. 8, comma 9 del Decreto Legge n. 70 del 13 Maggio 2011, modificando l art. 32 del Decreto Legge n. 78 del 31 Maggio 2010, pur preservando la nuova definizione regolamentare di fondo già introdotta dalla previgente versione del citato art. 32, è intervenuto Pag. 26

27 profondamente su altri temi relativi alla disciplina fiscale dei fondi comuni di investimento immobiliari chiusi, ed in particolare: (i) introduce un regime per attenuare fenomeni di doppia imposizione rispetto alle predette imposte sostitutive; (ii) prevede l abrogazione del regime di esenzione da ritenuta alla fonte del 20% per i proventi dei fondi distribuiti ai così detti soggetti white list (nei confronti dei quali quindi troveranno applicazione le regole ordinarie). Per tali soggetti esteri (residenti in un paese white list ) sarà comunque possibile applicare, ove più favorevole, l aliquota prevista dalla relativa Convenzione contro le doppie imposizioni, una volta acquisita, da parte della SGR, idonea documentazione. Il regime di esenzione da ritenuta viene confermato, invece, a determinate condizioni, per i proventi percepiti da fondi pensione ed OICR esteri istituiti in Stati o territori inclusi nella c.d. white list, nonché da enti od organismi internazionali costituiti in base ad accordi internazionali resi esecutivi in Italia e da banche centrali o organismi che gestiscono anche le riserve ufficiali dello Stato. Tabella riepilogativa tassazione dei proventi dei partecipanti al fondo immobiliare. schema ripeilo Pag. 27

I N V E S T I E T I C O

I N V E S T I E T I C O I N V E S T I E T I C O FONDO COMUNE DI INVESTIMENTO IMMOBILIARE DI TIPO CHIUSO RESOCONTO INTERMEDIO DI GESTIONE AL 30 SETTEMBRE 2009 AEDES BPM Real Estate SGR S.p.A. Sede legale: Bastioni di Porta Nuova,

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