REGOLAMENTO GENERALE DEL LABORATORIO

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "REGOLAMENTO GENERALE DEL LABORATORIO"

Transcript

1 ALMA MATER STUDIORUM UNIVERSITÀ DI BOLOGNA SCUOLA DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA SEDE DI CESENA REGOLAMENTO GENERALE DEL LABORATORIO 1

2 INDICE 1. COSTITUZIONE 2. FINALITA, DESTINATARI E ATTIVITA DEL LABORATORIO 3. STRUTTURA ORGANIZZATIVA DEL LABORATORIO 4. MODALITÀ DI GESTIONE DEI SERVIZI A SUPPORTO DELLA DIDATTICA 5. MODALITÀ DI GESTIONE DEI SERVIZI DI ASSISTENZA AI CORSI DI MODELLISTICA 6. MODALITÀ DI GESTIONE DEI SERVIZI NELL AMBITO DELLA RICERCA SCIENTIFICA E DELLE CONVENZIONI DI RICERCA IN COLLABORAZIONE CON ENTI PUBBLICI E AZIENDE PRIVATE 7. MODALITÀ, PROCEDURE E CONDIZIONI PER L ACCESSO AL LABORATORIO E PER L UTILIZZO DELLE ATTREZZATURE 2

3 1. COSTITUZIONE Il Laboratorio Modelli di Architettura, di seguito denominato LaMo, è un Laboratorio Scientifico/Didattico del Dipartimento di Architettura Scuola di Ingegneria e Architettura, con sede a Cesena in via Cavalcavia, FINALITA, DESTINATARI E ATTIVITA DEL LABORATORIO 2.1. I principali servizi offerti dal LaMo riguardano l attività di supporto alla didattica, nell ambito dei corsi di laurea attivati presso il Dipartimento di Architettura, per la realizzazione di modelli a scala territoriale, urbana, architettonica e di dettaglio. Tali servizi si configurano concretamente attraverso l assistenza da parte del personale del LaMo ai corsi istituzionali o a singoli gruppi di studenti e laureandi. L attività di supporto alla didattica garantita dal personale prevede l interpretazione e la verifica dei disegni di rilievo o di progetto, la considerazione delle esigenze relative al tipo di rappresentazione scelta e, conseguentemente, la valutazione dei diversi materiali e delle differenti tecniche utilizzabili E inoltre prevista l assistenza tecnica da parte del personale del LaMo ai corsi di modellistica che fanno parte delle Attività Formative Pratiche Guidate (AFPG), previste dal piano di studi del Corso di Laurea, che si svolgono all interno dei locali del LaMo Un ulteriore finalità del LaMo è la gestione della progettazione e della realizzazione di modelli nell ambito dei programmi di Ricerca Scientifica e delle Convenzioni di Ricerca stipulate con Enti Pubblici e Aziende Private. 3. STRUTTURA ORGANIZZATIVA DEL LABORATORIO Il LaMo è gestito da un responsabile tecnico scelto fra il personale tecnico in servizio presso lo stesso laboratorio e da un responsabile scientifico nominato dal Consiglio di Dipartimento PERSONALE TECNICO Coordina le attività relative alla realizzazione dei modelli all interno del LaMo fornendo indicazioni in merito all interpretazione e verifica dei disegni di rilievo o di progetto, valutando le esigenze relative al tipo di rappresentazione scelta e istruendo gli utenti del LaMo sulle tecniche utilizzabili Si adopera per il rispetto delle norme di sicurezza che regolamentano la struttura e l utilizzo delle attrezzature Utilizza le attrezzature presenti nel LaMo attenendosi scrupolosamente alle norme di sicurezza riportate nei manuali d uso di ogni singola macchina e utilizzando tutti i dispositivi di protezione individuale previsti, che devono essere presenti nel LaMo e a disposizione del personale tecnico e degli utenti Provvede all assistenza e all istruzione dei singoli utenti sull uso delle attrezzature a loro disposizione all interno del LaMo informandoli sulle norme di sicurezza vigenti all interno della struttura e sulle norme di sicurezza che riguardano l uso delle attrezzature ed i loro eventuali rischi residui, mettendo a disposizione degli utenti copia dei manuali d uso di ogni singola macchina e fornendo i dispositivi di protezione individuale previsti Durante gli orari di apertura del LaMo sovrintende sul corretto utilizzo delle apparecchiature installate e sul corretto comportamento degli utenti ai fini di evitare manomissioni e danni a cose e persone Assicura il funzionamento delle apparecchiature installate nel LaMo e sovrintende agli interventi di installazione, manutenzione o riparazione delle attrezzature del LaMo effettuati da tecnici esterni specializzati Partecipa alle attività legate a programmi di Ricerca Scientifica ed a Convenzioni di Ricerca in collaborazione con Enti Pubblici e Aziende Private nei modi e nei tempi concordati con il responsabile scientifico. 3

4 Collabora con il responsabile scientifico,in funzione delle proprie specifiche conoscenze tecnicoscientifiche e della propria esperienza, fornendo tutte le informazioni necessarie sui materiali, i tempi di realizzazione e le risorse necessarie in termini di collaborazioni e attrezzature, occupandosi della formulazione di preventivi e pianificando le attività del LaMo Cura la compilazione periodica dell elenco dettagliato di materiali d uso da reintegrare per garantire il normale funzionamento del LaMo Collabora con il responsabile scientifico nella diffusione delle informazioni inerenti le attività svolte dal LaMo RESPONSABILE TECNICO Oltre alle mansioni indicate al paragrafo 3.1, il responsabile tecnico è tenuto ad adempiere alle mansioni di seguito indicate Sovrintende alle attività del LaMo in base alle linee guida concordate con il responsabile scientifico Si occupa della gestione economica del LaMo, formula le richieste di acquisto di materiali di consumo e in accordo con il responsabile scientifico elabora le richieste di acquisizione di nuove attrezzature da sottoporre alla presidenza Organizza le modalità e i tempi di erogazione dei servizi prestati dal LaMo Sovrintende alla messa in atto di tutte le procedure di sicurezza (concordate con l Unità Operativa di Prevenzione e Protezione dell Ateneo di Bologna) da adottare all interno degli spazi del LaMo e necessarie all eliminazione dei rischi per la salute del personale e degli utenti del LaMo stesso In riferimento alla realizzazione di modelli nell ambito di programmi di Ricerca Scientifica e di Convenzioni di Ricerca con Enti Pubblici e Aziende Private, esamina e ratifica sia i preventivi economici che le previsioni in termini di tempo e risorse da stanziare Cura e redige le proposte di revisione e integrazione del presente regolamento RESPONSABILE SCIENTIFICO Coordina le attività del LaMo, in base alle linee guida concordate con il responsabile tecnico, vagliando le richieste pervenute al LaMo, sia per quanto riguarda l attività di supporto alla didattica, che per le proposte di partecipazione a programmi di Ricerca Scientifica o a Convenzioni di Ricerca in collaborazione con Enti Pubblici e Aziende Private Nel caso in cui contemporanee richieste di utilizzo del LaMo siano valutate incompatibili in relazione ai tempi ed alle risorse disponibili decide, sentito il responsabile tecnico, a quali richieste dare priorità Cura l attività relativa alla valutazione ed all acquisto di attrezzature destinate al LaMo ai fini di perseguire una sempre maggiore efficienza e qualità dei servizi. 4. MODALITÀ DI GESTIONE DEI SERVIZI A SUPPORTO DELLA DIDATTICA Il supporto alla didattica all interno del LaMo avviene attraverso modalità diversificate a seconda del servizio richiesto Utilizzo della sala assemblaggio e piccole attrezzature Nella sala assemblaggio e piccole attrezzature gli studenti possono eseguire in maniera autonoma modelli di studio con l ausilio di piccole attrezzature. Modalità di accesso al Laboratorio: l accesso al LaMo è sempre subordinato ad autorizzazione da parte del 4

5 personale tecnico del Laboratorio, che autorizza l accesso solo dopo aver verificato se l utente è formato e informato sulle Norme di sicurezza da osservare all interno degli spazi del Laboratorio e nell utilizzo di macchine e attrezzature. Gli utenti autorizzati dovranno compilare un apposito Registro Presenze nel quale dichiarano di essere stati formati e informati in merito alle Norme di sicurezza da osservare all interno degli spazi del Laboratorio ed all utilizzo di macchine e attrezzature. Attrezzature a disposizione: all interno del LaMo gli utenti autorizzati hanno a disposizione utensili e macchine per la lavorazione di legno e derivati, materiali plastici e metalli non ferrosi. Prima di utilizzare le attrezzature l utente deve interpellare il personale tecnico che verificherà il corretto funzionamento delle macchine e l adeguatezza di lame o dischi abrasivi al tipo di lavoro da effettuare. In particolare, per quanto riguarda le norme d uso delle attrezzature e l utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI), si fa riferimento alle Informazioni in materia di sicurezza per l accesso al LaMo e l utilizzo delle attrezzature Materiali a disposizione: il LaMo non fornisce direttamente agli studenti materiali per la costruzione di modelli (legno, polistirene, materiali acrilici, cartoncini, colle, vernici, ecc.), quindi l utente deve provvedere al materiale necessario all esecuzione del lavoro nonché alle attrezzature di base (matita, cutter, righe e squadre, ecc.). All interno del LaMo gli utenti troveranno dei contenitori in cui sono presenti materiali di scarto a loro disposizione. Tempi di erogazione del servizio: l accesso al LaMo può avvenire negli orari di apertura previsti, il servizio sarà sospeso durante lo svolgimento dei corsi di modellistica. Nei casi in cui sia raggiunto il limite di capienza della sala assemblaggio e piccole attrezzature del LaMo (12 utenti) sarà data precedenza ai laureandi e ai gruppi di studenti che realizzano collettivamente modelli per i Laboratori Didattici Realizzazione collettiva di modelli per i Laboratori e per i Corsi Il LaMo fornisce assistenza a Laboratori Didattici che desiderino realizzare modelli delle aree oggetto di studio. La modalità di esecuzione di tali modelli (materiali, tecniche di realizzazione, tempistica) viene concordata tra il Docente che richiede la realizzazione, il Responsabile Scientifico ed il Responsabile Tecnico del Laboratorio che ne autorizza la realizzazione. Le richieste scritte, corredate da una serie di informazioni di base (scala del modello, caratteristiche e materiali), devono essere inoltrate dal Docente al Responsabile Scientifico nei 30 giorni precedenti l inizio dell attività didattica (nei due semestri). Modalità di accesso al Laboratorio: per la realizzazione di questi modelli si consiglia la formazione di piccoli gruppi di studenti (max 8), possibilmente con esperienza nella realizzazione di modelli, guidati da una figura di riferimento (docente, tutor) che sovraintenda all esecuzione del modello all interno del LaMo. L accesso al LaMo è in ogni caso subordinato ad autorizzazione da parte del personale tecnico del Laboratorio, che autorizza l accesso solo dopo aver verificato se l utente è formato e informato sulle Norme di sicurezza da osservare all interno degli spazi del Laboratorio e nell utilizzo di macchine e attrezzature. Gli utenti autorizzati dovranno compilare un apposito Registro Presenze nel quale dichiarano di essere stati formati e informati in merito alle Norme sopra citate. Attrezzature a disposizione: per la realizzazione di questi modelli è possibile utilizzare tutte le attrezzature del LaMo, in base a quanto concordato tra il Docente che richiede l esecuzione del modello e il responsabile scientifico del Laboratorio. In particolare, per quanto riguarda le norme d uso delle attrezzature e l utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI), si fa riferimento alle Informazioni in materia di sicurezza per l accesso al LaMo e l utilizzo delle attrezzature Materiali a disposizione: i criteri e le modalità per la fornitura dei materiali necessari alla costruzione del modello sono definiti in accordo tra il Docente e il del Laboratorio, una volta che l attività sia stata autorizzata dal responsabile scientifico. Tempi di erogazione del servizio: i modelli saranno realizzati durante i periodi di apertura del LaMo, concordando gli orari con il personale tecnico e compatibilmente con le attività in corso. 5

6 4.3. Realizzazione di modelli per le Tesi di Laurea Il LaMo fornisce assistenza ed attrezzature a Laureandi che desiderino realizzare modelli per la discussione delle loro tesi. È opportuno considerare la realizzazione del modello come un momento di approfondimento della ricerca in atto. Affrontare la costruzione di un modello nell ottica di realizzare un oggetto di qualità comporta un cospicuo impegno da non sottovalutare. L esecuzione di questi modelli va concordata, per quanto riguarda le modalità (materiali, tecniche di realizzazione, tempistica), tra il laureando e il Responsabile Tecnico ed è soggetta ad autorizzazione da parte del Responsabile Scientifico. Le richieste scritte, corredate da una serie di informazioni dettagliate (scala del modello, caratteristiche e materiali, disegni definitivi), devono essere inoltrate dal laureando al Responsabile Tecnico almeno 30 giorni prima della data prevista per la discussione della tesi di laurea. Modalità di accesso al Laboratorio: per la realizzazione di modelli i laureandi dovranno presentare richiesta scritta al Responsabile Tecnico del Laboratorio attraverso un apposito modulo che dovrà essere compilato anche dal Relatore di tesi. Una volta consegnata la richiesta, il responsabile tecnico del Laboratorio convocherà i richiedenti la cui domanda è stata ritenuta idonea per concordare la modalità di esecuzione del modello. L accesso al LaMo è in ogni caso subordinato ad autorizzazione da parte del personale tecnico, che autorizza l accesso solo dopo aver verificato se l utente è formato e informato sulle Norme di sicurezza da osservare all interno degli spazi del Laboratorio e nell utilizzo di macchine e attrezzature. Gli utenti autorizzati dovranno compilare un apposito Registro Presenze nel quale dichiarano di essere stati formati e informati in merito alle Norme sopra citate. Attrezzature a disposizione: per la realizzazione di questi modelli è possibile utilizzare tutte le attrezzature del LaMo, in base a quanto concordato tra il Richiedente e il responsabile tecnico del Laboratorio, anche in funzione delle comprovate conoscenze del Richiedente. In particolare, per quanto riguarda le norme d uso delle attrezzature e l utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI), si fa riferimento alle Informazioni in materia di sicurezza per l accesso al LaMo e l utilizzo delle attrezzature Materiali a disposizione: il LaMo non fornisce direttamente ai laureandi materiali per la costruzione di modelli (legno, polistirene, materiali acrilici, cartoncini, colle, vernici, ecc.), quindi l utente deve provvedere al materiale necessario all esecuzione del lavoro nonché alle attrezzature di base (matita, cutter, righe e squadre, ecc.). All interno del LaMo gli utenti troveranno dei contenitori in cui sono presenti materiali di scarto a loro disposizione. Tempi di erogazione del servizio: i modelli saranno realizzati durante i periodi di apertura del LaMo, concordando gli orari con il personale tecnico e compatibilmente con le attività in corso. 5. MODALITÀ DI GESTIONE DEI SERVIZI DI ASSISTENZA AI CORSI DI MODELLISTICA Il personale tecnico del LaMo svolge attività di supporto ai corsi di Modellistica previsti dalle AFPG - Attività Formative Pratiche Guidate. Modalità di accesso al Laboratorio: l accesso degli studenti al LaMo per lo svolgimento dei corsi di modellistica è regolato dai Docenti dei corsi stessi, i quali si impegnano a verificare, e se necessario integrare, la formazione e l informazione sulle norme di sicurezza da osservare all interno degli spazi del Laboratorio e nell utilizzo di macchine e attrezzature. Gli studenti dovranno compilare un apposito Registro Presenze nel quale dichiarano di essere stati formati e informati in merito alle Norme sopra citate. Attrezzature a disposizione: per lo svolgimento dei corsi di modellistica è possibile utilizzare tutte le attrezzature del LaMo, coerentemente con quanto richiesto dal corso. In particolare, per quanto riguarda le norme d uso delle attrezzature e l utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI), si fa riferimento alle Informazioni in materia di sicurezza per l accesso al LaMo e l utilizzo delle attrezzature 6

7 Materiali a disposizione: il LaMo fornisce al corso i materiali per la costruzione di modelli (legno, polistirene, materiali acrilici, cartoncini, colle, vernici, ecc.). Per quanto riguarda invece le attrezzature di base (matita, cutter, righe e squadre, ecc.) l utente deve provvedere al materiale necessario all esecuzione del lavoro. I criteri e le modalità per la fornitura dei materiali necessari allo svolgimento del corso sono definiti in accordo tra il Docente e i responsabili del Laboratorio. Tempi di erogazione del servizio: i periodi di svolgimento dei corsi vanno concordati tra i Docenti dei corsi di modellistica e i responsabili del Laboratorio. 6. MODALITÀ DI GESTIONE DEI SERVIZI NELL AMBITO DEI PROGETTI DI RICERCA SCIENTIFICA E DELLE CONVENZIONI DI RICERCA IN COLLABORAZIONE CON ENTI PUBBLICI E AZIENDE PRIVATE O CONTO TERZI Progetti di Ricerca Scientifica coordinati da Docenti del Dipartimento di Architettura sede di Cesena. Per realizzare modelli nell ambito dei progetti di Ricerca Scientifica, i Docenti del Dipartimento dovranno presentare richiesta scritta al Responsabile Scientifico del LaMo. Tempi e modalità di esecuzione dovranno essere concordati con il Responsabile Scientifico del LaMo. La copertura dei costi per la realizzazione dei modelli (materiali di consumo e implementazione di attrezzature se necessario) rimane a carico dei proponenti. Il Docente può utilizzare direttamente tutte le attrezzature del LaMo se formato e informato sulle norme di sicurezza da osservare all interno degli spazi del Laboratorio e nell utilizzo di macchine e attrezzature. In caso contrario può avvalersi del contributo del personale del LaMo che provvederà alla formazione necessaria per l accesso autorizzato al LaMo. Le modalità di partecipazione da parte del personale del LaMo vanno concordate con il Responsabile Scientifico del Laboratorio. Gli studenti che, nell ambito di tali attività di ricerca, svolgano il proprio tirocinio all interno del LaMo dovranno essere formati e informati sulle norme di sicurezza da osservare all interno degli spazi del Laboratorio e nell utilizzo di macchine e attrezzature. La formazione è condizione necessaria per ottenere l autorizzazione ad accedere al LaMo. Tirocinanti e Docenti autorizzati dovranno compilare un apposito Registro Presenze nel quale dichiarino di essere stati formati e informati in merito alle Norme di sicurezza da osservare all interno degli spazi del Laboratorio e nell utilizzo di macchine e attrezzature. In ogni caso in cui si utilizzi il LaMo per l esecuzione di modelli di architettura destinati alla ricerca scientifica, l autore della ricerca si impegna a fornire una documentazione finale dell elaborato oggetto della ricerca (fotografie, pubblicazioni, ecc.), e a citare il LaMo e il personale coinvolto in documenti, pubblicazioni, mostre e/o eventi ad essa correlata. Convenzioni di Ricerca in collaborazione con enti pubblici e aziende private ed attività conto terzi Nel caso i cui si attivino Convenzioni di Ricerca che prevedono il coinvolgimento del LaMo tra i Dipartimenti a cui afferiscono i docenti del Dipartimento di Architettura o il Campus di Cesena ed altri enti pubblici o privati, il responsabile scientifico ed il responsabile tecnico del LaMo dovranno essere informati preventivamente. In tal modo sarà possibile valutare l impiego di spazi ed attrezzature, la partecipazione del personale tecnico, le modalità di esecuzione e le tempistiche necessarie, così da quantificare l impegno economico necessario per la copertura delle spese materiali. Le modalità di partecipazione da parte del personale del LaMo sono regolate dal Decreto Rettorale n. 1039/2010 a cui si rimanda per ogni ulteriore chiarimento. Gli studenti che, nell ambito delle Convenzioni di ricerca, svolgano il proprio tirocinio all interno del LaMo dovranno essere formati e informati sulle norme di sicurezza da osservare all interno degli spazi del Laboratorio e nell utilizzo di macchine e attrezzature. La formazione è condizione necessaria per ottenere l autorizzazione ad accedere al LaMo. In ogni caso in cui si utilizzi il LaMo per l esecuzione di modelli di architettura all interno di Convenzioni di Ricerca, il responsabile scientifico e gli enti coinvolti si impegnano a fornire una documentazione finale dell elaborato oggetto della ricerca (fotografie, pubblicazioni, ecc.), e a citare il LaMo e il personale coinvolto in documenti, pubblicazioni, mostre e/o eventi ad essa correlata. Il personale qualificato e le attrezzature in dotazione al LaMo (plotter da taglio laser, pantografo CNC, stampante 3D per prototipizzazione rapida, taglierina CNC) garantiscono una elevata qualità di esecuzione, rendendo auspicabile l attivazione di contratti per la realizzazione di modelli di architettura per mezzo di 7

8 contratti conto terzi. Per le modalità di attivazione di tali contratti e per le norme che ne regolano gli aspetti economici si rimanda al Regolamento sulle modalità di ripartizione dei proventi di cui all'art 66 del DPR 382/80 derivanti da attività di ricerca e consulenza eseguite mediante contratti e convenzioni stipulate ai sensi dell'art 4, comma 5 della L. 370/1999, nonché le attività svolte ai sensi dell'art. 49 del TU delle Leggi sull Istruzione Superiore, approvato con R.D. 31 agosto 1933, n MODALITÀ, PROCEDURE E CONDIZIONI PER L ACCESSO AL LABORATORIO E L UTILIZZO DELLE ATTREZZATURE Possono accedere al Laboratorio: Docenti, Studenti e Laureandi nell ambito dell attività didattica e scientifica svolta presso il Dipartimento di Architettura sede di Cesena. L accesso al Laboratorio è sempre subordinato ad autorizzazione da parte del personale tecnico. Le attività che all interno del Laboratorio vengono svolte mediante l'utilizzo di macchine utensili e attrezzature elettromeccaniche da parte degli utenti, vanno effettuate sotto la guida del personale tecnico che forma e informa gli utenti in merito alle Norme di sicurezza da osservare all interno degli spazi del Laboratorio e nell utilizzo di macchine e attrezzature, ovvero in merito a: Appropriate procedure lavorative Rischi fisici e chimici derivanti dall uso di macchine, attrezzature, materiali e sostanze Utilizzazione corretta di macchine e attrezzature Utilizzazione corretta dei dispositivi di protezione individuale Queste informazioni sono contenute nel fascicolo elaborato dal LaMo INFORMAZIONI IN MATERIA DI SICUREZZA PER L ACCESSO AL LAMO E L UTILIZZO DELLE ATTREZZATURE, disponibile nel sito del Dipartimento di Architettura nella sezione dedicata ai laboratori (LaMo). Inoltre, per quanto riguarda l utilizzo delle attrezzature, le informazioni per il corretto utilizzo in sicurezza sono contenute in apposite SCHEDE TECNICHE situate in prossimità delle attrezzature stesse. Requisito necessario per accedere al Laboratorio ed utilizzare le attrezzature è la presa visione del fascicolo. Il personale del Laboratorio verificherà la conoscenza dei contenuti del fascicolo da parte degli utenti e integrerà le informazioni necessarie in base alle esigenze individuali degli utenti e in relazione alle lavorazioni da effettuare. Gli utenti autorizzati ad accedere al LaMo dovranno compilare un apposito Registro Presenze nel quale dichiarano di essere stati formati e informati in merito alle Norme di sicurezza da osservare all interno degli spazi del Laboratorio e nell utilizzo di macchine e attrezzature. 8

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA REGOLAMENTO DEL LABORATORIO UNIVERSITARIO DI RICERCA MEDICA TITOLO I Costituzione e Finalità Art. 1 - Denominazione e sede Art. 2 - Finalità TITOLO II Organizzazione Art.

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA

CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA La Scuola di Specializzazione in Psicologia della Salute

Dettagli

REGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO

REGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO REGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 126 del 22.11.1999 www.comune.genova.it Regolamento sugli interventi di volontariato ART. 1 Finalità In

Dettagli

TRA. con deliberazione del Consiglio di Amministrazione in data.;

TRA. con deliberazione del Consiglio di Amministrazione in data.; CONVENZIONE QUADRO TRA L ALMA MATER STUDIORUM - UNIVERSITÀ DI BOLOGNA, IL COMUNE DI FAENZA, LA SOCIETÀ TERRE NALDI E LA FONDAZIONE FLAMINIA RELATIVA AL SOSTEGNO DEGLI ONERI PER IL FUNZIONAMENTO DEI CORSI

Dettagli

REGOLAMENTO PER GLI STAGE

REGOLAMENTO PER GLI STAGE REGOLAMENTO PER GLI STAGE emanato con D.R. n. 5146 del 2000, successivamente modificato con D.R. n. 9 del 16 gennaio 2007 e D.R. n. 198 del 29 novembre 2011 1/5 ART. 1 Ambito di applicazione 1.1 Il presente

Dettagli

PREMESSE ART. 1 DEFINIZIONI

PREMESSE ART. 1 DEFINIZIONI Pag 1 di 6 PREMESSE Richiamata la normativa vigente in materia di stage o tirocini formativi e d orientamento ed in particolare la Circolare del Ministero del Lavoro-Direzione generale impiego n 92 del

Dettagli

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA Emanato con D.R. n. 686 del 29 novembre 2010 Entrato in vigore il 1 dicembre

Dettagli

CONVENZIONE DI TIROCINIO CURRICULARE

CONVENZIONE DI TIROCINIO CURRICULARE TP PT CONVENZIONE DI TIROCINIO CURRICULARE Per lo svolgimento di attività didattica pratica nel Corso di Studi del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali TRA l'università degli Studi

Dettagli

Comune di Nuoro DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE. Settore AA.GG. e Personale. Ufficio Formazione

Comune di Nuoro DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE. Settore AA.GG. e Personale. Ufficio Formazione Comune di Nuoro Settore AA.GG. e Personale Ufficio Formazione DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE Ultimo aggiornamento settembre 2008 Art. 1 (Oggetto e finalità) 1. Le disposizioni contenute

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEI DIRITTI DI PROPRIETA INTELLETTUALE (emanato con decreto rettorale 5 agosto 2011, n. 786) INDICE

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEI DIRITTI DI PROPRIETA INTELLETTUALE (emanato con decreto rettorale 5 agosto 2011, n. 786) INDICE REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEI DIRITTI DI PROPRIETA INTELLETTUALE (emanato con decreto rettorale 5 agosto 2011, n. 786) INDICE Articolo 1 (Ambito di applicazione) Articolo 2 (Titolarità dei diritti sull

Dettagli

Il processo di riorganizzazione amministrativa dell Università di Catania

Il processo di riorganizzazione amministrativa dell Università di Catania Il processo di riorganizzazione amministrativa dell Università di Catania La riorganizzazione amministrativa deve essere concepita come parte di un più ampio processo che riguarda il governo dell Ateneo,

Dettagli

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLE ATTIVITA' DI PROMOZIONE E SOSTEGNO DELLA RICERCA DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE Approvato dal Consiglio direttivo nella seduta

Dettagli

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si

Dettagli

Regolamento per il fondo di Ateneo per la ricerca scientifica

Regolamento per il fondo di Ateneo per la ricerca scientifica Regolamento per il fondo di Ateneo per la ricerca scientifica La gestione del fondo di Ateneo per la ricerca scientifica dei ricercatori e docenti strutturati si articola in quattro parti: la prima riguarda

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Capitolo 4

SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Capitolo 4 1. REQUISITI GENERALI L Azienda DSU Toscana si è dotata di un Sistema di gestione per la qualità disegnato in accordo con la normativa UNI EN ISO 9001:2008. Tutto il personale del DSU Toscana è impegnato

Dettagli

Regolamento per l'istituzione ed il funzionamento dei corsi di perfezionamento, di aggiornamento professionale e formazione permanente

Regolamento per l'istituzione ed il funzionamento dei corsi di perfezionamento, di aggiornamento professionale e formazione permanente Regolamento per l'istituzione ed il funzionamento dei corsi di perfezionamento, di aggiornamento professionale e formazione permanente (Decreto Rettorale n.34 del 12 dicembre 2008) Sommario Articolo 1

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA REGOLAMENTO CENTRO DI SICUREZZA STRADALE (DISS) (Centro Universitario ai sensi dell art.6 del Regolamento per l Istituzione ed il funzionamento dei Centri Universitari,

Dettagli

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE...

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE... Pagina 1 di 6 INDICE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 2.1. GENERALITÀ... 2 2.2. COMPETENZA, CONSAPEVOLEZZA E ADDESTRAMENTO... 2 3. INFRASTRUTTURE...3 4. AMBIENTE DI LAVORO...6

Dettagli

1 - QUADRO NORMATIVO: COMPETENZE IN MERITO AL RICONOSCIMENTO DELLA

1 - QUADRO NORMATIVO: COMPETENZE IN MERITO AL RICONOSCIMENTO DELLA RICONOSCIMENTO DELLA FIGURA DI TECNICO COMPETENTE IN ACUSTICA AMBIENTALE ART. 2, COMMI SESTO, SETTIMO ED OTTAVO DELLA LEGGE 26 OTTOBRE 1995, N. 447 A cura dell Osservatorio Regionale Agenti Fisici Direzione

Dettagli

Regolamento per la gestione delle prestazioni in conto terzi e delle attività assimilate

Regolamento per la gestione delle prestazioni in conto terzi e delle attività assimilate Regolamento per la gestione delle prestazioni in conto terzi e delle attività assimilate (emanato con Decreto del Rettore n. 966 del 23/12/2013) Art. 1 - Norma generale 1. Il presente Regolamento disciplina

Dettagli

MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI

MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI Pagina:1 di 6 MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI INDICE 1. INTRODUZIONE...1 2. ATTIVITÀ PRELIMINARI ALL INIZIO DELLE VERIFICHE...2 3. PIANO OPERATIVO DELLE ATTIVITÀ...2

Dettagli

Regolamento della Scuola di Ateneo per le attività undergraduate e graduate dell Università degli Studi Link Campus University

Regolamento della Scuola di Ateneo per le attività undergraduate e graduate dell Università degli Studi Link Campus University Regolamento della Scuola di Ateneo per le attività undergraduate e graduate dell Università degli Studi Link Campus University TITOLO I AMBITO DI APPLICAZIONE E FUNZIONI Art. 1 Ambito di applicazione 1.

Dettagli

Comitato Etico ASL Napoli 2 Nord (istituito con delibera n. 161 del 22/02/2010) STATUTO COMITATO ETICO ASL NAPOLI 2 NORD

Comitato Etico ASL Napoli 2 Nord (istituito con delibera n. 161 del 22/02/2010) STATUTO COMITATO ETICO ASL NAPOLI 2 NORD STATUTO COMITATO ETICO ASL NAPOLI 2 NORD ART.1 Finalità del Comitato Etico ART.2 Funzioni ART.3 Composizione e durata ART.4 Regolamento ART.5 Presidente ART 6 Segretario ART.7 Segreteria ART.8 Disposizioni

Dettagli

REGOLAMENTO AZIENDALE PER LA FREQUENZA VOLONTARIA E IL TIROCINIO PRESSO L AZIENDA ASL CN1

REGOLAMENTO AZIENDALE PER LA FREQUENZA VOLONTARIA E IL TIROCINIO PRESSO L AZIENDA ASL CN1 Risorse Umane REGOLAMENTO AZIENDALE PER LA FREQUENZA VOLONTARIA E IL TIROCINIO PRESSO L AZIENDA ASL CN1 Pag. 1 di 11 Indice OGGETTO... 3 Finalità:... 3 1 FREQUENZA VOLONTARIA... 3 1.1 Definizione... 3

Dettagli

DISCIPLINARE DI UTILIZZO DEL PALCO MODULARE DELLE SEDI E DEI TAVOLI DI PROPRIETÀ DEL COMUNE DI MONTIANO

DISCIPLINARE DI UTILIZZO DEL PALCO MODULARE DELLE SEDI E DEI TAVOLI DI PROPRIETÀ DEL COMUNE DI MONTIANO COMUNE DI MONTIANO PROVINCIA DI FORLI' - CESENA Piazza Maggiore - 47020 MONTIANO (FC) Tel. 0547-51151 / 51032 - Fax 0547-51160 E-mail: scuola-cultura@comune.montiano.fc.it Servizi Sociali-Scolastici-Culturali

Dettagli

REGOLAMENTO DEL MASTER DI PRIMO LIVELLO IN DIRITTO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE 1

REGOLAMENTO DEL MASTER DI PRIMO LIVELLO IN DIRITTO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE 1 REGOLAMENTO DEL MASTER DI PRIMO LIVELLO IN DIRITTO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE 1 Art. 1. FINALITA Presso la Facoltà di Giurisprudenza dell Università di Trieste è istituito il Master Universitario

Dettagli

REGOLAMENTO CENTRI DI RICERCA

REGOLAMENTO CENTRI DI RICERCA REGOLAMENTO CENTRI DI RICERCA (con la modifiche proposta al Senato Accademico nella seduta del 25 novembre 2014 e deliberate dal Comitato Esecutivo nella seduta del 10 dicembre 2014) Regolamento del Centro

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT

PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT INDICE - Premessa Pag 1 1 Tipologia dei controlli 1 1a Controlli di gestione 1 1b Controlli di ammissibilità

Dettagli

che con Decreto Rettorale n.2103 del 06/11/2006 questo Ateneo ha adottato il proprio Regolamento per l istituzione e l attivazione dei corsi di Master

che con Decreto Rettorale n.2103 del 06/11/2006 questo Ateneo ha adottato il proprio Regolamento per l istituzione e l attivazione dei corsi di Master - 1 che con Decreto Rettorale n.2103 del 06/11/2006 questo Ateneo ha adottato il proprio Regolamento per l istituzione e l attivazione dei corsi di Master Universitario di I e II livello; - che la Giunta

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE (integrato con modifiche apportate dal Senato Accademico con delibera n 994

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA (Emanato con D.R. n. 1215 del 28 giugno 2007, pubblicato nel Bollettino Ufficiale n. 69) Sommario

Dettagli

VOLONTARIATO SICURO. QUADRO SINTETICO DEGLI ADEMPIMENTI IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA DEI LAVORATORI per le Organizzazioni di Volontariato*

VOLONTARIATO SICURO. QUADRO SINTETICO DEGLI ADEMPIMENTI IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA DEI LAVORATORI per le Organizzazioni di Volontariato* VOLONTARIATO SICURO QUADRO SINTETICO DEGLI ADEMPIMENTI IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA DEI LAVORATORI per le Organizzazioni di Volontariato* * Le OdV di Protezione Civile sono soggette ad adempimenti

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA D.R. 7675 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA IL RETTORE - Vista la Legge del 19 novembre 1990, n.341 e in particolare gli articoli 6 e 7, concernenti la riforma degli ordinamenti didattici universitari;

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DI CORSI PER MASTER UNIVERSITARIO, CORSI DI PERFEZIONAMENTO E CORSI DI AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE PERMANENTE Art. 1 Definizione 1. L Università promuove, ai sensi della normativa

Dettagli

REGOLAMENTO TIROCINI ---

REGOLAMENTO TIROCINI --- REGOLAMENTO TIROCINI --- Musei Vaticani giugno 2015 Sommario REGOLAMENTO TIROCINI... 3 COMPETENZE... 6 Direzione dei Musei... 6 Commissione tirocini... 6 Tirocinanti... 6 Tutori... 6 Ufficio Affari del

Dettagli

Presentazione Formazione Professionale

Presentazione Formazione Professionale Presentazione Formazione Professionale Adecco Training Adecco Training è la società del gruppo Adecco che si occupa di pianificare, organizzare e realizzare progetti formativi che possono coinvolgere lavoratori

Dettagli

CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MANTOVA RELAZIONE ILLUSTRATIVA

CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MANTOVA RELAZIONE ILLUSTRATIVA Allegato B) D.G. n. 45 del 17/04/2014 CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MANTOVA RELAZIONE ILLUSTRATIVA (Delibera A.N.A.C. n. 75/2013) QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO Il

Dettagli

Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013.

Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013. Nota 9 maggio 2014, n. 3266 Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013. Modulo di domanda Come noto (NOTA

Dettagli

SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO PER VOLONTARI A.I.B. CON SPECIALIZZAZIONE DI 2 LIVELLO

SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO PER VOLONTARI A.I.B. CON SPECIALIZZAZIONE DI 2 LIVELLO Corso nell ambito del Piano di formazione 2014 della Scuola Superiore di Protezione Civile SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO PER VOLONTARI A.I.B. CON SPECIALIZZAZIONE DI 2 LIVELLO (Codice: SPC4012/AE-BI) I edizione:

Dettagli

GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI

GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI Pagina 1 di 6 Procedura Rev. Data Descrizione modifica Approvazione 3 27.04.2003 Revisione generale (unificate NC e Reclami) C.V. 4 03.09.2007 Specificazione NC a carattere ambientale C.V. 5 07.03.2008

Dettagli

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri AREA FUNZIONALE PRIMA ( ex A1 e A1S ) Appartengono a questa Area funzionale i lavoratori che svolgono attività ausiliarie, ovvero lavoratori che svolgono

Dettagli

ENBIC Ente Nazionale Bilaterale Confederale ANPIT, CIDEC, CONFAZIENDA, FEDIMPRESE E UNICA CISAL, CISAL TERZIARIO, FEDERAGENTI

ENBIC Ente Nazionale Bilaterale Confederale ANPIT, CIDEC, CONFAZIENDA, FEDIMPRESE E UNICA CISAL, CISAL TERZIARIO, FEDERAGENTI ENBIC Ente Nazionale Bilaterale Confederale ANPIT, CIDEC, CONFAZIENDA, FEDIMPRESE E UNICA CISAL, CISAL TERZIARIO, FEDERAGENTI REGOLAMENTO COMMISSIONE NAZIONALE FORMAZIONE SICUREZZA LAVORO VISTO lo Statuto

Dettagli

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli; Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL CONFERIMENTO DI BORSE DI STUDIO E ASSEGNI DI RICERCA

REGOLAMENTO PER IL CONFERIMENTO DI BORSE DI STUDIO E ASSEGNI DI RICERCA É UP O L I S LOMBAR D I A I STI T UT O SUP E R I O R E P E R L A RIC E R C A, L A STAT I S T I C A E L A F O R M AZ I O N E REGOLAMENTO PER IL CONFERIMENTO DI BORSE DI STUDIO E ASSEGNI DI RICERCA Indice

Dettagli

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Art. 1 Ambito di applicazione 1. Il presente Regolamento è adottato ai sensi della normativa

Dettagli

IL RETTORE. VISTO lo Statuto di autonomia dell Università del Salento ed in particolare l art. 29;

IL RETTORE. VISTO lo Statuto di autonomia dell Università del Salento ed in particolare l art. 29; OGGETTO: Emanazione del Regolamento per la formazione del personale tecnicoamministrativo novellato dalla delibera del Consiglio di Amministrazione in data 22/12/2010. IL RETTORE D.R. N. 1 VISTO lo Statuto

Dettagli

PROCEDURA DI SISTEMA FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE

PROCEDURA DI SISTEMA FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE Pagina 1 di 5 INDICE 1. SCOPO 2. CAMPO APPLICAZIONE 3. RESPONSABILITÀ 4. PROCEDURA 4.1 Inserimento di nuovo personale 4.2 Formazione e aggiornamento dei docenti 4.3 Formazione e aggiornamento del personale

Dettagli

CONVENZIONE QUADRO TRA L UNIVERSITÀ DEGLI STUDI SUOR ORSOLA BENINCASA DI NAPOLI L AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI

CONVENZIONE QUADRO TRA L UNIVERSITÀ DEGLI STUDI SUOR ORSOLA BENINCASA DI NAPOLI L AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI Allegato A alla delibera n. 458/15/CONS CONVENZIONE QUADRO TRA L UNIVERSITÀ DEGLI STUDI SUOR ORSOLA BENINCASA DI NAPOLI E L AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI La presente convenzione quadro regola

Dettagli

BANDO DESTINATO AGLI STUDENTI ISCRITTI AI CORSI DI LAUREA MAGISTRALE/SPECIALISTICA, AI DOTTORATI DI RICERCA E ALLE SCUOLE

BANDO DESTINATO AGLI STUDENTI ISCRITTI AI CORSI DI LAUREA MAGISTRALE/SPECIALISTICA, AI DOTTORATI DI RICERCA E ALLE SCUOLE BANDO DESTINATO AGLI STUDENTI ISCRITTI AI CORSI DI LAUREA MAGISTRALE/SPECIALISTICA, AI DOTTORATI DI RICERCA E ALLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE PER GLI INSEGNANTI DELLA SCUOLA SECONDARIA PER L AFFIDAMENTO

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E LA COPERTURA DI POSTI DI PROFESSORE STRAORDINARIO A TEMPO DETERMINATO

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E LA COPERTURA DI POSTI DI PROFESSORE STRAORDINARIO A TEMPO DETERMINATO REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E LA COPERTURA DI POSTI DI PROFESSORE STRAORDINARIO A TEMPO DETERMINATO Emanato con D.R. n. 12096 del 5.6.2012 Pubblicato all Albo Ufficiale dell Ateneo l 8 giugno 2012 In

Dettagli

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Vengono posti alcuni quesiti in relazione al servizio di trasporto dei rifiuti. Un Consorzio di Enti Locali, costituito

Dettagli

Azione 1: Partecipazione a programmi comunitari di ricerca e/o di cooperazione

Azione 1: Partecipazione a programmi comunitari di ricerca e/o di cooperazione DISCIPLINA SPECIFICA DELLE AZIONI RELATIVE AI CONTRIBUTI PER LA PROMOZIONE DELLE ATTIVITÀ INTERNAZIONALI DELL ATENEO Il presente documento detta la disciplina specifica delle seguenti azioni istituite

Dettagli

REGOLAMENTO PROGETTO METANO

REGOLAMENTO PROGETTO METANO REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELL UFFICIO OPERATIVO DELLA CONVENZIONE DI COMUNI PROGETTO METANO Ufficio Progetto Metano - Comune di Torino 1 Art. 1 FINALITA 1. Il presente Regolamento,

Dettagli

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 marzo 2013, n. 449

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 marzo 2013, n. 449 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 marzo 2013, n. 449 Modifica della deliberazione 18 luglio 2008, n. 1820 (Sistema di accreditamento per l'affidamento in gestione degli interventi formativi cofinanziati

Dettagli

Come accedere ai laboratori del DPSS CORSO DI FORMAZIONE PER L'ACCESSO AI LABORATORI DELL'ATENEO

Come accedere ai laboratori del DPSS CORSO DI FORMAZIONE PER L'ACCESSO AI LABORATORI DELL'ATENEO DPSS Dipartimento di Psicologia dello Come accedere ai laboratori del DPSS GUIDA RAPIDA 1. Scaricare e compilare la " Scheda di accesso ai corsi per i frequentatori dei laboratori" 2. Accedere a: https://elearning.unipd.it/servizioformazione/

Dettagli

TITOLO II ACCESSO AI FONDI PER LA MOBILITA

TITOLO II ACCESSO AI FONDI PER LA MOBILITA REGOLAMENTO D ATENEO PER LA STIPULA DEGLI ACCORDI INTERNAZIONALI E L ACCESSO AI FONDI PER LA MOBILITA Art. 1 Oggetto 1. Il presente Regolamento disciplina le modalità di stipula degli accordi internazionali

Dettagli

Art. 3 Piano finanziario Art. 4 - Copertura finanziaria del Master Universitario

Art. 3 Piano finanziario Art. 4 - Copertura finanziaria del Master Universitario Emanato con D.R. n. 1292 2006 Prot. n. 20351 del 29.05.2006 Modificato con D.R. n. 889-2007 Prot. n. 11393 del 23.03.2007 Modificato con D.R. n. 1033 2013 Prot. n 24843 del 10.07.2013 REGOLAMENTO MASTER

Dettagli

Approvato dalla Giunta Provinciale nella seduta del 15 Febbraio 2006 O.d.G. n.10

Approvato dalla Giunta Provinciale nella seduta del 15 Febbraio 2006 O.d.G. n.10 .. Approvato dalla Giunta Provinciale nella seduta del 15 Febbraio 2006 O.d.G. n.10 Settore Assetto Territorio- Servizio Cartografico DISCIPLINARE PER LA DIFFUSIONE DEI DATI CARTOGRAFICI PROVINCIALI INDICE

Dettagli

La Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile. Dr. Giacomo Gelmi

La Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile. Dr. Giacomo Gelmi La Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile Dr. Giacomo Gelmi Che cosa è una macchina utensile? E uno spazio fisico in cui si collocano, sostenuti da adeguate strutture ed in posizioni

Dettagli

CAPITOLATO GENERALE adottato ai sensi dell art. 3 del Regolamento dei Contratti

CAPITOLATO GENERALE adottato ai sensi dell art. 3 del Regolamento dei Contratti CAPITOLATO GENERALE adottato ai sensi dell art. 3 del Regolamento dei Contratti 1/7 ART. 1 OBBLIGATORIETA (Articolo 2 e 3 del Regolamento dei Contratti) 1.1. In virtù della delega contenuta nell articolo

Dettagli

D.Lgs. 626/1994 (art. 1, c. 2)

D.Lgs. 626/1994 (art. 1, c. 2) D.Lgs. 81/08 - Prevenzione e protezione da agenti fisici negli ambienti di lavoro. Dubbi, quesiti, prospettive 8 aprile 2009 Auditorium Cav. Mario Magnetto - Almese La problematica della gestione dei rischi

Dettagli

Organizzazioni di volontariato: quadro sintetico degli adempimenti in materia di salute e sicurezza dei lavoratori.

Organizzazioni di volontariato: quadro sintetico degli adempimenti in materia di salute e sicurezza dei lavoratori. Sede operativa via Ricasoli, 9-50122 Firenze Sede Legale via de' Martelli 8-50129 Firenze Tel. 055 271731 - Fax 055 214720 http://www.cesvot.it Organizzazioni di volontariato: quadro sintetico degli adempimenti

Dettagli

CONVENZIONE DI TIROCINIO

CONVENZIONE DI TIROCINIO CONVENZIONE DI TIROCINIO tra il POLITECNICO DI MILANO, cod. fiscale n 80057930150, con sede legale in P.zza Leonardo Da Vinci 32-20133 Milano, rappresentato dal Prof. Giovanni Azzone in qualità di Rettore

Dettagli

Protocollosicurezzacnism.doc vers. 17 luglio 2006 - pag. 1 di 5

Protocollosicurezzacnism.doc vers. 17 luglio 2006 - pag. 1 di 5 PROTOCOLLO DI INTESA SULLA SICUREZZA E SALUTE SUL LUOGO DI LAVORO TRA CONSORZIO NAZIONALE INTERUNIVERSITARIO PER LE SCIENZE FISICHE DELLA MATERIA (CNISM) E UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PISA Art. 1. Generalità

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali N. 2739

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali N. 2739 Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 2739 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato CARLUCCI Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali Presentata

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE PROCEDURE DI RICERCA, SELEZIONE E INSERIMENTO DI PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE PROCEDURE DI RICERCA, SELEZIONE E INSERIMENTO DI PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE PROCEDURE DI RICERCA, SELEZIONE E INSERIMENTO DI PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI PROFESSIONALI Approvato con Delibera dell Amministratore Unico n 164 del

Dettagli

CONVENZIONE. tra: Il Politecnico di Milano - Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle

CONVENZIONE. tra: Il Politecnico di Milano - Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle CONVENZIONE tra: Il Politecnico di Milano - Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito - Department Architecture, Built Environment and Construction Engineering (ABC)

Dettagli

REGOLAMENTO DI ATENEO PER LA DISCIPLINA DELLE INIZIATIVE E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE

REGOLAMENTO DI ATENEO PER LA DISCIPLINA DELLE INIZIATIVE E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE REGOLAMENTO DI ATENEO PER LA DISCIPLINA DELLE INIZIATIVE E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE NELL AMBITO DI PROGRAMMI E PROGETTI FINALIZZATI ART.1 AMBITO DI APPLICAZIONE Il presente Regolamento definisce e disciplina

Dettagli

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DEL SANNIO

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DEL SANNIO UNIVERSITA' DEGLI STUDI DEL SANNIO REGOLAMENTO DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DEL SANNIO PER L EROGAZIONE DI CONTRIBUTI DESTINATI ALL ORGANIZZAZIONE DI CONVEGNI SCIENTIFICI E PER LA CONCESSIONE DEL LOGO E

Dettagli

Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007

Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007 Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007 REGOLAMENTO CENTRO ON LINE STORIA E CULTURA DELL INDUSTRIA: IL NORD OVEST DAL 1850 ARTICOLO 1 Obiettivi e finalità

Dettagli

Università degli Studi di Napoli Parthenope

Università degli Studi di Napoli Parthenope Pos. AG IL RETTORE Decreto n. 425 VISTO VISTO il DM 270/04 ed in particolare l art.3 comma 9 che recita Restano ferme le disposizioni di cui all'articolo 6 della legge 19 novembre 1990, n. 341, in materia

Dettagli

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 15 Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici ( B.U. REGIONE BASILICATA N.22 del 2 maggio 2009 Articolo 1 Finalità 1. La presente legge, in

Dettagli

Formazione Particolare Aggiuntiva Preposti Accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011

Formazione Particolare Aggiuntiva Preposti Accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011 Formazione Particolare Aggiuntiva Preposti Accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011 Modalità d esercizio della funzione di preposto Relazioni tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione

Dettagli

SIMT-POS 038 GESTIONE STRUMENTI

SIMT-POS 038 GESTIONE STRUMENTI 1 Prima Stesura Redattori: Gasbarri, De Angelis, Rizzo Data: 15-02-/2014 SIMT-POS 038 GESTIONE STRUMENTI Indice 1 SCOPO... 2 2 CAMPO D APPLICAZIONE... 2 3 DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 4 DESCRIZIONE ATTIVITÀ...

Dettagli

REGOLAMENTO DEGLI INTERVENTI E DEI CONTRIBUTI

REGOLAMENTO DEGLI INTERVENTI E DEI CONTRIBUTI REGOLAMENTO DEGLI INTERVENTI E DEI CONTRIBUTI (Approvato dal Consiglio di indirizzo in data 16/2/2009) ART. 1 (oggetto) 1. Il presente Regolamento disciplina, ai sensi dell art.2, comma 4, e dell art.17,

Dettagli

REGOLAMENTO INTERNO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITÀ. Approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 10 giugno 2015 1/50

REGOLAMENTO INTERNO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITÀ. Approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 10 giugno 2015 1/50 REGOLAMENTO INTERNO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITÀ Approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 10 giugno 2015 1/50 REGOLAMENTO INTERNO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITÀ Articolo 1 - Oggetto

Dettagli

ALLEGATOA alla Dgr n. 582 del 29 aprile 2014 pag. 1/6

ALLEGATOA alla Dgr n. 582 del 29 aprile 2014 pag. 1/6 giunta regionale 9^ legislatura ALLEGATOA alla Dgr n. 582 del 29 aprile 2014 pag. 1/6 CONVENZIONE PER LA REALIZZAZIONE DELLA SPERIMENTAZIONE DEL MODELLO DI INTERVENTO IN MATERIA DI VITA INDIPENDENTE L

Dettagli

REGOLAMENTO IN MATERIA DI TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI MEDIANTE SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA

REGOLAMENTO IN MATERIA DI TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI MEDIANTE SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA I REGOLAMENTI PROVINCIALI: N. 72 PROVINCIA DI PADOVA REGOLAMENTO IN MATERIA DI TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI MEDIANTE SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA Approvato con D.G.P. in data 17.10.2005 n. 610 reg. SOMMARIO

Dettagli

IL RETTORE. Visto il parere favorevole reso in data 9/3/2016 dal Senato Accademico;

IL RETTORE. Visto il parere favorevole reso in data 9/3/2016 dal Senato Accademico; AREA SERVZI PATRIMONIALI E LOGISTICI SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE Repertorio n. 307/2016 Prot n. 50887 del 07/04/2016 IL RETTORE Visto il Decreto rettorale, 30 agosto 2012, n. 719 prot. n. 102538,

Dettagli

Regolamento interno per l accreditamento di eventi formativi organizzati da soggetti terzi

Regolamento interno per l accreditamento di eventi formativi organizzati da soggetti terzi Regolamento interno per l accreditamento di eventi formativi organizzati da soggetti terzi PREMESSA L articolo 6 del Regolamento per la formazione professionale continua dell Ordine territoriale di Catania,

Dettagli

REGOLAMENTO DELL UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LUOGO DI LAVORO D.Lgs n. 626/94 D.Lgs n. 242/96 D.M.

REGOLAMENTO DELL UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LUOGO DI LAVORO D.Lgs n. 626/94 D.Lgs n. 242/96 D.M. REGOLAMENTO DELL UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LUOGO DI LAVORO D.Lgs n. 626/94 D.Lgs n. 242/96 D.M. 363/98 Art. 1 DATORE DI LAVORO 1. Il Rettore, quale rappresentante

Dettagli

Articolo 1. Articolo 2. (Definizione e finalità)

Articolo 1. Articolo 2. (Definizione e finalità) UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRENTO DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E MANAGEMENT REGOLAMENTO DEL TIROCINIO FORMATIVO E DI ORIENTAMENTO (approvato nel Consiglio di Dipartimento del 19 febbraio 2014) Articolo 1 (Definizione

Dettagli

La valutazione del rischio chimico

La valutazione del rischio chimico La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,

Dettagli

Gestire le NC, le Azioni Correttive e Preventive, il Miglioramento

Gestire le NC, le Azioni Correttive e Preventive, il Miglioramento Scopo Responsabile Fornitore del Processo Input Cliente del Processo Output Indicatori Riferimenti Normativi Processi Correlati Sistemi Informatici Definire le modalità e le responsabilità per la gestione

Dettagli

quarto ciclo di incontri per conoscere le professioni

quarto ciclo di incontri per conoscere le professioni COSTRUIRE IL FUTURO: PROFESSIONI E INNOVAZIONE quarto ciclo di incontri per conoscere le professioni Il mondo della STATISTICA: 30 novembre 2007 A cura di Città dei Mestieri di Milano e della Lombardia

Dettagli

Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici

Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici DISEGNO DI LEGGE Art. 1. (Obiettivi e finalità) 1. La Repubblica riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere

Dettagli

Assistenza e consulenza per tesi di laurea

Assistenza e consulenza per tesi di laurea Assistenza e consulenza per tesi di laurea Sede: Cosenza (in aula ed in videoconferenza) Destinatari Studenti universitari/laureandi per assistenza e consulenza per tesi di laurea in tutte le materie giuridiche

Dettagli

1. Il presente regolamento ha lo scopo di recepire i principi previsti per le pubbliche amministrazioni in materia di limiti ad alcune tipologie di spesa di cui al comma 2, in esecuzione della deliberazione

Dettagli

REGOLAMENTO DI ATENEO PER L INTEGRAZIONE ED IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DIVERSAMENTE ABILI

REGOLAMENTO DI ATENEO PER L INTEGRAZIONE ED IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DIVERSAMENTE ABILI REGOLAMENTO DI ATENEO PER L INTEGRAZIONE ED IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DIVERSAMENTE ABILI Emanato con D.R. n. 83 del 27 febbraio 2008 Entrata in vigore 13 marzo 2008 INDICE TITOLO I - CAMPO

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

CARTA DEI SERVIZI. Premessa: CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards

Dettagli

ATTI AMMINISTRATIVI. Prefettura di Firenze - Protezione dei dati personali

ATTI AMMINISTRATIVI. Prefettura di Firenze - Protezione dei dati personali Prefettura di Firenze - Protezione dei dati personali DOCUMENTI IL PREFETTO DELLA PROVINCIA DI FIRENZE VISTA la legge n. 675/96 e successive modificazioni e integrazioni relativa a tutela delle persone

Dettagli

REGOLAMENTO DI ATENEO PER LE ATTIVITA' CULTURALI E RICREATIVE DEGLI STUDENTI

REGOLAMENTO DI ATENEO PER LE ATTIVITA' CULTURALI E RICREATIVE DEGLI STUDENTI REGOLAMENTO DI ATENEO PER LE ATTIVITA' CULTURALI E RICREATIVE DEGLI STUDENTI Articolo 1 Finalità 1. L Università degli Studi della Tuscia, di seguito Ateneo, promuove e valorizza la partecipazione degli

Dettagli

TIROCINIO FORMATIVO ATTIVO

TIROCINIO FORMATIVO ATTIVO 2. TIROCINIO FORMATIVO ATTIVO Il Tirocinio Formativo Attivo (TFA) è un corso abilitante all insegnamento istituito dalle università. Esso ha durata annuale e attribuisce, tramite un esame finale sostenuto

Dettagli

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili 1. PREMESSA La disciplina dei cantieri temporanei e mobili ha trovato preciso regolamentazione nel Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e nel successivo

Dettagli

SGSL UN SISTEMA PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA

SGSL UN SISTEMA PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA SGSL UN SISTEMA PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA COSA È IN PRATICA UN SISTEMA DI GESTIONE? L insieme delle regole e dei processi di funzionamento di un organizzazione. Comprende:

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTENASO (Bologna) REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE Adottato con delibera consiliare n. 92 del 20/12/01 INDICE : art. 1 Finalità art.2 Obiettivi comunali

Dettagli