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1 Relazione tecnico illustrativa A. SERVIZIO SOCIO EDUCATIVO PER L AMBITO DISTRETTUALE DEL CIVIDALESE PER IL QUINQUENNIO ) DESCRIZIONE DEL SERVIZIO Il presente Capitolato Speciale d Appalto disciplina l affidamento dei servizi inerenti le seguenti aree di intervento: - organizzazione e gestione del servizio per l integrazione scolastica di alunni disabili; - organizzazione e gestione del servizio di integrazione sociale e territoriale rivolto a minori e giovani disabili; - organizzazione e gestione del servizio di sostegno-educativo rivolto a minori in situazione di rischio di emarginazione sociale e/o inadeguatezza genitoriale. I destinatari degli interventi oggetto del presente Capitolato Speciale d Appalto sono residenti nei Comuni dell Ambito distrettuale del Cividalese: Buttrio, Cividale del Friuli, Corno di Rosazzo, Drenchia, Grimacco, Manzano, Moimacco, Premariacco, Prepotto, Pulfero, Remanzacco, San Giovanni al Natisone, San Leonardo, San Pietro al Natisone, Savogna, Stregna, Torreano e sono così individuati: a) bambini/e e adolescenti, portatori di handicap fisico, psichico, certificati ai sensi dell art. 3, commi 1 e comma 3 della Legge 5 febbraio 1992, n.104, in carico ai Servizi dell Azienda per i Servizi Sanitari n. 4 Medio Friuli o ai Servizi convenzionati con la stessa Azienda Sanitaria, frequentanti i nidi d infanzia, le scuole pubbliche e private parificate di ogni ordine e grado e gli istituti professionali che necessitano, su valutazione condivisa tra Servizio Sociale dei Comuni, i Servizi dell Azienda per i Servizi Sanitari n. 4 Medio Friuli, o dai Servizi convenzionati con la stessa Azienda, di intervento socio-educativo in ambito scolastico e/o extrascolastico fino alla conclusione della scuola secondaria superiore. Sono previste deroghe alla minore età qualora sia necessario garantire la continuità con un percorso socio-educativo già attivato, in vista del conseguimento di obiettivi di accesso a servizi e risorse indispensabili per il perseguimento delle finalità previste nel progetto di vita elaborato dalle competenti èquipe multidisciplinari di riferimento; b) bambini/e e adolescenti in situazioni di disagio relazionale-familiare, culturale, socioeconomico e a rischio di emarginazione. Sono previste deroghe alla minore età qualora si renda necessario garantire la continuità della progettualità educativa già attivata e in vista del conseguimento di obiettivi di autonomia sul piano formativo, lavorativo e socio-relazionale. Nello specifico si tratta di: b1) minori le cui famiglie siano portatrici di problemi strutturali che comportino emarginazione e disadattamento quali situazioni di disagio psichico, situazioni di devianza o problemi comportamentali degli adulti, situazioni di cronicità assistenziale e, con particolare rilevanza, situazioni di conflittualità genitoriale e contenziosi relativi all affidamento dei figli in regime di separazione; b2) minori all attenzione delle Autorità Giudiziarie per qualsiasi prescrizione circa la tutela o l affidamento all Ente Locale nelle sue varie forme; b3) minori affidati a famiglie o persone, per i quali si debbano attivare interventi di sostegno educativo particolari, connessi ad una specifica problematica o finalizzati a realizzare la riunificazione familiare e/o il rientro in famiglia; b4) minori con significativi problemi psico-sociali, disagio psicologico, patologia di salute mentale in carico dai Servizi dell Azienda per i Servizi Sanitari n. 4 Medio Friuli o dai Servizi convenzionati con la stessa Azienda e in carico al Servizio Sociale dei Comuni; b5) minori le cui famiglie si trovino temporaneamente in difficoltà a garantire cure adeguate e ad esercitare adeguatamente le funzioni genitoriali; b6) minori con disagio o a rischio di disagio psico-sociale e comportamentale; b7) adolescenti che presentino necessità di un accompagnamento all età adulta di tipo educativo, per promuovere e favorire l autonomia personale e sociale;

2 Gli obiettivi del servizio sono: -garantire al minore la permanenza nella propria famiglia, rinforzando le risorse affettive ed educative dei genitori; -evitare l allontanamento del minore dal proprio ambiente di vita, sia familiare che scolastico e sociale; -aiutare la famiglia a scoprire e rivalutare le proprie risorse, attuando un sostegno che non sia sostitutivo né disconfermante; -affiancare il minore nel suo processo di crescita, affrontando eventuali situazioni di solitudine o di mancanza di stimoli culturali che possono invalidare il suo percorso formativo, tutelando il diritto all educazione scolastica, alla socializzazione, all integrazione nel contesto del territorio; -sviluppare nel minore, a seconda dell età e del grado di maturazione, la consapevolezza delle proprie risorse e la crescita di fiducia in se stessi e l acquisizione di abilità alla vita sociale e di capacità funzionali e sociali; -prevenire e contrastare situazioni di maltrattamento e/o mancanza di cure, tutelando il minore nel suo diritto ad essere ascoltato ed a esprimere le proprie inclinazioni ed attitudini; -prevenire e ridurre la dispersione scolastica. Articolo 2 - TIPOLOGIA E CARATTERISTICHE DEGLI INTERVENTI EDUCATIVI Gli obiettivi di prevenzione, sostegno e tutela dei minori si attuano attraverso le seguenti tipologie di intervento: interventi di sostegno alla famiglia nello svolgimento delle sue funzioni educative e di cura; interventi educativi individuali interventi educativi rivolti a piccoli gruppi con problematiche e bisogni analoghi. Tutte le tipologie di intervento attivate promuovono il coinvolgimento della comunità locale nella realizzazione degli interventi, attraverso la partecipazione, laddove è possibile, delle diverse agenzie educative e forme aggregative presenti sul territorio di riferimento. Gli interventi di sostegno alla famiglia nello svolgimento delle sue funzioni educative e di cura hanno lo scopo di prevenire e/o intervenire tempestivamente in situazioni di disagio relazionale all interno del nucleo familiare. I programmi di intervento sono rivolti sia ai minori che ai loro genitori, sono finalizzati ad offrire un supporto ai genitori nell agire la loro funzione genitoriale e si sviluppano a partire dall osservazione e dal monitoraggio della situazione familiare. Gli interventi di sostegno alla famiglia hanno le seguenti funzioni: a) studio ed osservazione del minore e del suo nucleo familiare con particolare attenzione alle dinamiche relazionali all interno del nucleo familiare stesso; b) affiancamento nei compiti educativi della famiglia nello svolgimento delle sue funzioni, condividendo e partecipando ad alcuni momenti significativi di gestione/organizzazione della vita quotidiana; c) sostegno empatico attraverso una funzione di ascolto e osservazione delle problematiche del minore e del suo nucleo familiare; d) attività di negoziazione tra le richieste/bisogni dei vari componenti del nucleo familiare e quelli dei bambini/e e adolescenti; e) concorso alla funzione di controllo nei casi di minori soggetti a provvedimenti delle Autorità Giudiziarie; f) preparazione, organizzazione e gestione delle visite del genitore non convivente al minore in situazioni di separazioni particolarmente conflittuali e/o in presenza di specifici provvedimenti delle autorità giudiziarie; Gli interventi di educativa individuale sono rivolti a: a) bambini/e e adolescenti diversamente abili con certificazione ai sensi dell art.3, commi 1 e 3, della L.104/92. Gli interventi, anche di carattere socio-assistenziale, hanno la finalità di promuovere lo sviluppo delle potenzialità di crescita dei bambini/e e adolescenti diversamente abili e facilitarne l integrazione nei contesti sociali di riferimento. Si realizzano sia in ambito scolastico che extra scolastico e sono attivati a seguito di valutazione congiunta del Servizio Sociale dei Comuni e dei competenti servizi dell Azienda per i Servizi Sanitari n.4 Medio Friuli o dei Servizi convenzionati con la stessa Azienda Sanitaria; b. bambini/e, adolescenti in situazione di disagio che presentano importanti carenze sul versante delle relazioni con le figure parentali ed in genere con gli adulti e caratterizzate dalla presenza di stimoli sociorelazionali carenti. Gli interventi di educativa individuale hanno le seguenti funzioni: a) studio ed osservazione del minore e del suo nucleo familiare per concorrere alla formulazione del progetto individualizzato;

3 b) facilitazione della connessione tra le risorse individuali, familiari e della rete comunitaria per l incremento del processo d autonomia sociale; c) sostegno nello sviluppo delle proprie capacità di adattamento sociale; d) affiancamento finalizzato a recuperare e sostenere la relazione con i/il genitori/e; e) sostegno nel percorso di accompagnamento dei bambini/e e adolescenti nella separazione dalla famiglia, nelle varie fase di allontanamento dal nucleo familiare e/o nel progetto di rientro; f) agevolazione dell inserimento positivo nelle strutture scolastiche, aggregative e formative; g) sostegno per lo svolgimento di attività didattico-educative; h) sostegno alla socializzazione attraverso la partecipazione ad attività ricreative, ludiche, culturali, sportive; i) accompagnamento e trasporto per favorire l inserimento e la frequenza alle diverse attività; j) affiancamento in percorsi individuali volti all autonomia formativa e/o lavorativa. Gli interventi educativi in gruppo classe e di gruppo territoriale. Attraverso il gruppo dei pari si vuole dare una risposta a situazioni problematiche, legate al processo di crescita dei minori in quanto il gruppo viene inteso come laboratorio sociale, luogo privilegiato per una buona identificazione. Può rappresentare il contesto più adatto per elaborare, con la mediazione degli educatori, strategie necessarie ad affrontare i problemi quotidiani legati anche a disagi familiari. Gli interventi educativi di gruppo si differenziano in base alla tipologia dei destinatari, ai bisogni espressi, al contesto in cui si realizzano. A) Gli interventi educativi in gruppo classe si svolgono in ambito e in orario scolastico e sono rivolti a minori che presentano situazioni di multiproblematicità in carico al Servizio Sociale dei Comuni caratterizzati dalla mancanza di rispetto delle regole, di motivazione allo studio e di rispetto verso le figure adulte. L intervento in classe si pone l obiettivo di facilitare l inserimento, l integrazione e la condivisione di valori e di opportunità di crescita per i ragazzi in situazione di severo disagio relazionale, assumendo una funzione riparativa di quegli elementi disarmonici che ostacolano l evoluzione del bambino/a o adolescente. Si realizza di norma all interno della classe, attraverso la progettazione e gestione condivisa con gli insegnanti e con le famiglie. Gli interventi educativi di gruppo classe hanno le seguenti funzioni: a) studio ed osservazione dei minori all interno delle dinamiche del gruppo classe; b) sostegno degli aspetti emotivi, affettivi e socio-relazionali alla base del processo di apprendimento; c) mediazione e negoziazione nei rapporti fra pari e con l adulto all interno dello spazio scolastico; d) attivazione di percorsi di cooperazione educativa attraverso la messa in rete di strategie educative integrate tra la figura educativa e gli insegnanti del sistema gruppo classe. B) Gli interventi educativi di gruppo territoriale si realizzano in ambito extrascolastico e sono rivolti a preadolescenti ed adolescenti in considerazione dei bisogni di identità sociale e di socializzazione presenti in queste due fasce d età e del significato educativo che assume tale forma aggregativa. Si caratterizzano come interventi preventivi volti a contenere e possibilmente ridurre situazioni di svantaggio sociale: individuale, familiare e scolastico. La relazione educativa si esprime attraverso l organizzazione e la gestione di laboratori, di attività di aggregazione, di percorsi che favoriscono l autonomia personale e l inclusione sociale. Gli interventi educativi di gruppo territoriale hanno le seguenti funzioni: a) studio ed osservazione dei minori all interno delle dinamiche di gruppo; b) sviluppo delle capacità socio-relazionali dei singoli; c) mediazione e negoziazione nei rapporti all interno dello spazio aggregativo; d) sostegno alla socializzazione e all inclusione sociale attraverso la partecipazione e la promozione di attività ricreative, ludiche, culturali, sportive; Gli interventi del servizio socio educativo previsti dal presente Capitolato Speciale d Appalto si inseriscono all interno dei progetti di vita personalizzati a favore dei minori e sono definiti dall Assistente Sociale responsabile del caso in accordo con la famiglia del minore, concordando l intervento con il minore stesso ogni qualvolta possibile, ed in collaborazione, laddove è previsto, con i competenti Servizi dell Azienda per i Servizi Sanitari n.4 Medio Friuli o con i Servizi convenzionati con la stessa Azienda Sanitaria e con la scuola. Gli interventi educativi possono avere durata differente a seconda delle tipologie dei destinatari e degli obiettivi da perseguire, prevedono sia l erogazione di prestazioni e attività dirette a favore dei beneficiari di cui all art. 2 del presente Capitolato Speciale d Appalto sia attività indirette quali programmazione, monitoraggio, verifica degli interventi, trasporto utenti. Il monte orario mensile massimo previsto per le tipologie di intervento oggetto del presente Capitolato Speciale d Appalto è di 65 ore comprensive di ore dirette (62) ed indirette (3). Deroghe al monte ore come sopra specificato sono ammesse nei casi di motivate e particolari necessità all atto della predisposizione del progetto educativo.

4 Gli interventi educativi si svolgono prioritariamente dal lunedì al sabato dalle ore 7.30 alle ore 19.30; possono presentarsi casi di interventi nei giorni festivi opportunamente valutati dal servizio sociale competente. Articolo 3 - METODOLOGIA E STRUMENTI OPERATIVI DEL SERVIZIO L Ente Gestore adotta una metodologia di lavoro che prevede la co progettazione tra famiglia, Servizio Sociale, Servizi dell Azienda per i Servizi Sanitari n.4 Medio Friuli o dei Servizi convenzionati con la stessa Azienda Sanitaria, educatori ed attori sociali ed istituzionali coinvolti nella realizzazione del progetto di vita del minore. Gli strumenti operativi per la realizzazione degli interventi socio educativi territoriali che la Ditta Aggiudicataria è chiamata a predisporre sono: - la scheda di osservazione - il progetto educativo - la scheda di verifica. La scheda di osservazione illustra in dettaglio gli elementi raccolti nel corso degli incontri realizzati durante la fase dell osservazione partecipante del minore e del suo contesto. La scheda progetto educativo deve contenere: a. elementi emersi dall osservazione diretta : finalizzata a rilevare le risorse, le potenzialità, le difficoltà ed i limiti del singolo, del nucleo familiare e del contesto allargato di appartenenza del bambino/a e adolescente per il quale è stata richiesta l attivazione del Servizio, al fine di individuare i fattori di rischio determinanti la situazione di vulnerabilità ed i fattori protettivi presenti; b. identificazione dei bisogni socio-educativi: con la finalità di identificare bisogni impliciti ed espliciti del bambino/a e adolescente e, ove possibile, anche del suo nucleo familiare; c. definizione degli obiettivi socio-educativi perseguibili e delle aree educative interessate per il raggiungimento degli stessi nei tempi previsti dalla scheda di attivazione; d. scansione delle diverse fasi in cui si articolerà il progetto identificando, per ciascuna di esse: azioni, tempi, metodologie e indicatori di verifica. La scheda di verifica dovrà contenere in maniera sintetica i contenuti iniziali e in dettaglio le azioni svolte ed il raggiungimento o meno degli obiettivi prefissati. Di norma per i progetti di durata annua è prevista la predisposizione di 2 schede di verifica dell intervento socioeducativo, una intermedia e una finale. Altre verifiche di progetto da documentare anche sotto forma di relazioni potranno essere richieste dall Ente Gestore alla Ditta Aggiudicataria durante la realizzazione del progetto. Tutte le schede di verifica faranno parte della cartella personale del minore. Articolo 4 - MODALITA DI ATTIVAZIONE, EROGAZIONE, MODIFICA E CHIUSURA DEGLI INTERVENTI Gli interventi socio educativi si articolano secondo le seguenti fasi e modalità: Proposta di intervento. La segnalazione del caso e la relativa richiesta d intervento spetta di norma al servizio sociale di residenza del minore o al Servizio Tutela Minori dell Ambito e comunque, se segnalata da altri, esso deve condividerla e formularla. La segnalazione del caso verrà accompagnata da una Scheda individuale firmata dall assistente sociale responsabile del caso. Al momento dell autorizzazione all accoglimento della richiesta da parte dell Ente Gestore, il Coordinatore della Ditta appaltante provvede ad individuare l educatore più idoneo preposto a una prima fase di osservazione dandone comunicazione all assistente sociale responsabile del caso. Fase di osservazione. L assistente sociale presenta l educatore alla famiglia, al minore e se l intervento si svolge a scuola, all insegnante referente. L educatore provvede alla fase di osservazione, secondo i modi e tempi fissati durante la riunione con il servizio sociale. La fase di osservazione dura, di norma, trenta giorni dall inizio dell intervento educativo e termina con la stesura di una relazione che riassume gli elementi raccolti e nella quale sono formulate valutazioni in ordine agli obiettivi, ai risultati attesi e alle strategie educative da attuare. La relazione finale è presentata e all assistente sociale responsabile del caso, al coordinatore referente della Ditta per la condivisione. Progetto educativo. L educatore sulla base degli elementi emersi dall osservazione e in base al confronto con l assistente sociale referente del caso e con il Coordinatore della Ditta appaltante, formula una proposta di progetto educativo nel quale vengono indicati gli obiettivi a medio e lungo temine e le modalità di svolgimento. Nel caso di interventi attuati all interno delle scuole è necessario attivare azioni di co-progettualità con gli insegnanti e le istituzioni coinvolte.

5 Il progetto educativo viene condiviso dall assistente sociale responsabile del caso con la famiglia, con gli altri servizi interessati, fin dove è possibile, con il minore e sottoscritto. Svolgimento e documentazione del progetto. Le azioni educative avvengono con le modalità previste nella progettazione, devono essere documentate e sono soggette a valutazione in itinere. Variazioni del progetto. Durante le verifiche in itinere è possibile apportare eventuali modifiche agli obiettivi, alle azioni, alle modalità di svolgimento, in relazione all evoluzione dei bisogni/problemi del beneficiario e/o dei suoi familiari. Chiusura dell intervento. I progetti devono mettere in evidenza gli obiettivi fissati e i tempi di raggiungimento degli stessi. Quando il progetto abbia realizzato gli obiettivi previsti oppure quando si rileva che l intervento non risulta essere più rispondente/efficace rispetto ai bisogni del minore e della famiglia, si provvede alla sua chiusura. I progetti in ambito scolastico, di norma, seguono il calendario scolastico. Vista l importanza del servizio e la tipologia di utenza si richiede che l offerente abbia svolto servizi analoghi negli ultimi 5 anni per un importo pari ad ,00 in 5 anni. Per servizi analoghi si intendono servizi socio educativi prestati servizi inerenti nelle seguenti aree di intervento: - organizzazione e gestione del servizio per l integrazione scolastica di alunni disabili; - organizzazione e gestione del servizio di integrazione sociale e territoriale rivolto a minori e giovani disabili; - organizzazione e gestione del servizio di sostegno-educativo rivolto a minori in situazione di rischio di emarginazione sociale e/o inadeguatezza genitoriale. Si allega alla presente relazione anche il cronoprogramma della gara e il cronoprogramma relativo.

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