IL SERVIZIO INVERNALE Stato dell arte e sviluppi

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "IL SERVIZIO INVERNALE Stato dell arte e sviluppi"

Transcript

1 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO IL SERVIZIO INVERNALE Stato dell arte e sviluppi Il servizio invernale della Provincia Autonoma di Trento Relatore: Ing. Stefano De Vigili Bolzano, 26 maggio 2010

2 INDICE 1. IL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI TRENTO: RILIEVO E CLIMA 3 2. LA RETE STRADALE DI COMPETENZA DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO 4 3. I TRATTAMENTI ANTIGHIACCIO DELLE STRADE Premesse Livelli di servizio della rete stradale Requisiti di sicurezza del traffico Coefficiente d attrito tra pneumatici dei veicoli e superficie stradale Finalità dei diversi trattamenti antighiaccio Caratteristiche dei materiali utilizzati per i trattamenti antighiaccio Il sale Il ghiaino I consumi di materiale L ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI MANUTENZIONE INVERNALE DELLE STRADE DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO I mezzi, le attrezzature e le infrastrutture impegnate Il servizio di sorveglianza stradale Sistemi automatici di rilevamento delle condizioni meteo e di stato del piano viabile diffusi lungo la rete stradale IL PIANO DI COORDINAMENTO PER LA GESTIONE DELLE SITUAZIONI CRITICHE DELLA VIABILITÀ IN CASO DI INTENSE PRECIPITAZIONI NEVOSE Premessa Finalità ed articolazione sul territorio del piano di coordinamento Strutture e personale interessati dal piano di coordinamento Condizioni di allertamento Centro di coordinamento Allertamento ed attivazione delle Strutture interessate Informazioni all utenza Cessazione dello stato di allerta CONCLUSIONI 30 2

3 1. IL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI TRENTO: RILIEVO E CLIMA Con i suoi kmq di superficie la provincia di Trento è tra le più estese province italiane e, ad eccezione del fondovalle della valle dell Adige e della Valsugana e della conca a nord del Lago di Garda, è un territorio essenzialmente montuoso, ricoperto da boschi per oltre il 49% della sua estensione superficiale. Il rilievo del Trentino è caratterizzato dalla grande unità strutturale che prende il nome di Alpi Meridionali, in massima parte ricca di rocce sedimentarie, ma anche vulcaniche e metamorfiche. Dal punto di vista climatico la provincia di Trento rientra nel distretto prealpino con influenze submediterranee. Nelle valli e sui rilievi della parte settentrionale del territorio provinciale alle influenze submediterranee si contrappongono quelle continentali centroeuropee, che mediamente comportano temperature fino a -15, -20 C. L entità delle piogge appare, in linea di massima, decrescente da sud verso nord: dai 1500 mm dei versanti meridionali, aperti ai venti umidi della pianura padana, si passa ai mm delle valli a ridosso del confine con l Alto Adige (Val di Non, Rabbi e Fiemme). Per quanto riguarda le precipitazioni nevose, l altezza e la durata al suolo della neve aumentano con l altitudine. Nelle zone montuose a quota metri s.l.m. cadono in media dai 100 ai 180 cm di neve all anno; intorno ai metri si registrano mediamente spessori cumulati nell ordine di 200 cm, per superare poi i 4 metri a quote superiori ai metri (cfr. in particolare zona nell intorno di Passo Tonale). Parimenti si riscontra che la durata al suolo della neve sale da circa 120 giorni intorno ai metri di altitudine ai giorni per le zone a quote più elevate (superiori ai metri). In relazione alle diverse zone geografiche e climatiche, che, come precedentemente descritte, caratterizzano il territorio della Provincia di Trento, risultano estremamente diversificate le esigenze di manutenzione invernale della rete stradale provinciale. Si verifica infatti che gli interventi per i trattamenti antighiaccio del piano viabile e per la pulizia della carreggiata dalla neve variano da circa 60 giorni, per la zona prossima al Lago di Garda, ad oltre 150 giorni in alta Val di Sole e per le strade che conducono ai passi dolomitici delle valli di Fiemme e Fassa. 3

4 2. LA RETE STRADALE DI COMPETENZA DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO L Amministrazione provinciale di Trento sin dalla sua istituzione ha assunto le competenze in materia di viabilità. Fino al 1998, la Provincia Autonoma di Trento (P.A.T.) provvedeva alla manutenzione ed all ammodernamento delle sole strade provinciali, ma a partire dal 1 luglio dello stesso anno, nell ambito di una più vasta operazione di trasferimento di competenze alle Regioni, ad essa è stata trasferita dallo Stato anche la competenza della manutenzione delle strade statali, precedentemente affidata all ANAS. Attualmente (dicembre 2009) la rete stradale di competenza della (P.A.T.) si estende per complessivi km circa, così suddivisi: - circa 892 km di strade statali, - circa km di strade provinciali. La gestione e la manutenzione ordinaria e straordinaria dell intera rete stradale di competenza della P.A.T. è curata dal SERVIZIO GESTIONE STRADE. Sotto il profilo organizzativo tale Struttura è articolata in 8 SETTORI TERRITORIALI, evidenziati nella fig. 2.1., per ognuno dei quali è stata creata una sede organizzativa distaccata a livello territoriale e gestita da un Responsabile di Settore, coadiuvato da personale tecnico-amministrativo. I Settori, con le loro sedi, sono individuati come di seguito: SETTORE 1 - Alta Valsugana, Altopiano di Pinè ed Altopiano di Lavarone - Sede Pergine Valsugana SETTORE 2 - Bassa Valsugana e Primiero Sede Borgo Valsugana SETTORE 3 - Valli di Fiemme e Fassa Sede Cavalese SETTORE 4 - Zona di Trento, Val di Cembra, Piana Rotaliana ed Altopiano della Raganella Sede Trento SETTORE 5 - Valli del Noce Sede Tuenno SETTORE 6 - Valli Giudicarie Sede Tione SETTORE 7 - Alto Garda, Val di Ledro, Val di Gresta ed Altopiano di Brentonico Sede Riva SETTORE 8 - Vallagarina ed Altopiano di Folgaria Sede Rovereto. 4

5 Fig. 2.1 Individuazione 8 SETTORI TERRITORIALI Alla medesima Struttura fa inoltre capo, come entità trasversale, il CANTIERE PROVINCIALE, sito nell area industriale di Trento, che assicura la manutenzione dei mezzi e delle attrezzature impiegate per la manutenzione delle strade e cura una parte rilevante degli interventi di rinnovo e manutenzione straordinaria della pavimentazione della rete stradale. Sulla base dei flussi di traffico registrati in oltre 100 stazioni di rilevamento dei flussi veicolari, attivate a partire dall anno 2004 e costituite da spire poste sotto il manto bituminoso collegate ad una centralina locale, e con il censimento della circolazione eseguito nel corso degli anni 2000 e 2001, all interno della rete stradale di competenza della (P.A.T.), in funzione del Traffico Giornaliero Medio (TGM) si possono individuare: 245 km, corrispondenti al 10,0% dell intera rete stradale di competenza della P.A.T., caratterizzati da un TGM superiore a veicoli, corrispondenti alle seguenti tratte: 5

6 - S.S. n. 12 dell Abetone e del Brennero tra Ala e S. Michele all Adige, - S.S. n. 43 della Val di Non tra l abitato di Cles e l innesto con la S.S. 12 a S. Michele all Adige, - S.S. n. 45 bis della Gardesana Occidentale tra Riva del Garda e Trento, - S.S. n. 47 della Valsugana tra il confine con la provincia di Vicenza e Trento, - S.S. n. 240 di Loppio e Val di Ledro tra Rovereto e Riva del Garda, - S.S. n. 240 dir da Nago ad Arco, - S.S. n. 48 delle Dolomiti da Predazzo a Vigo di Fassa - S.P. n. 235 dell Interporto da Trento all innesto sulla S.S 43 a nord di Mezzolombardo; 375 km, corrispondenti al 15,3% dell intera rete stradale di competenza della P.A.T., caratterizzati da un TGM compreso tra e veicoli. Un altra classificazione della rete stradale della Provincia Autonoma di Trento può essere compiuta in rapporto all orografia del territorio e con riferimento in particolare all altitudine delle aree attraversate. I relativi risultati sono riassunti nella seguente tabella e rappresentati nella fig Classificazione della rete stradale di competenza della P.A.T. per altitudine Classi di strade per altitudine Tratti stradali ad altitudine <= 500 m s.l.m. Tratti stradali ad altitudine tra 500 ed 800 m s.l.m. Tratti stradali ad altitudine tra 800 e m s.l.m. Tratti stradali ad altitudine tra e m s.l.m. Tratti stradali ad altitudine superiore a m s.l.m. Strade statali Strade provinciali Totale S.S. + S.P. km % su totale Strade Statali km % su totale Strade Statali km % su totale S.S + S.P. 310,000 34,75% 415,000 26,72% 725,000 29,65% 206,000 23,09% 440,000 28,33% 646,000 26,42% 103,000 11,55% 298,000 19,19% 401,000 16,40% 118,000 13,23% 186,000 11,98% 304,000 12,43% 155,000 17,38% 214,000 13,78% 369,000 15,09% Totale 892, ,00% 1.553, ,00% 2.445, ,00% 6

7 Estensione in km inferiore a 500 m s.l.m. da 500 a 800 m s.l.m. da 800 a m s.l.m. da a m s.l.m. Altitudine delle strade Strade Statali Strade Provinciali Totale S.S. + S.P. superiore a m s.l.m. Fig. 2.2 Classificazione delle strade per altitudine Risultano inoltre significativi il numero di passi e valichi, di ponti e di gallerie, che caratterizzano la rete stradale di competenza della P.A.T.. Passi o valichi Per quanto riguarda i passi ed i valichi si evidenzia che ben 30 superano la quota di metri s.l.m., come rappresentato nella fig Classificazione passi e valichi per altitudine N. passi e valichi da a m s.l.m. da a m s.l.m. da a m s.l.m. da a m s.l.m. Altitudine passi e valichi oltre m s.l.m. Totale Strade statali Strade provinciali Totale S. statali + S. provinciali Fig Classificazione dei passi e valichi per altitudine 7

8 Tra i passi che superano i metri s.l.m. si segnalano per l importanza del collegamento stradale servito, i seguenti: Strada Passo Altitudine s.l.m. S.S. n. 242 del Passo Sella Passo Sella S.S. n. 48 delle Dolomiti Passo Pordoi S.S. n. 641 del Passo Fedaia Passo Fedaia S.P. n. 81 del Passo Valles Passo Valles S.S. n. 50 del Grappa e Passo Rolle Passo Rolle S.S. n. 346 del Passo S. Pellegrino Passo S. Pellegrino S.S. n. 42 del Tonale e della Mendola Passo Tonale S.S. n. 620 del Passo di Lavazè Passo di Lavazè S.S. n. 241 della Val d Ega e Passo di Costalunga Passo di Costalunga S.S. n. 239 di Campiglio Passo Campo Carlo Magno Ponti Nella seguente tabella sono riassunti i dati relativi ai ponti dislocati lungo la rete stradale di competenza della P.A.T.. Sviluppo totale in Categoria di lunghezza in metri Numero ponti metri , , , , , , ,16 > ,44 Totale complessivo ,48 Gallerie Nella seguente tabella sono riassunti i dati relativi alle gallerie dislocate lungo la rete stradale di competenza della P.A.T.. Categoria di lunghezza in metri Numero gallerie Sviluppo totale in metri da 0 a da 25 a da 75 a da 125 a da 500 a da a maggiore di Totale

9 3. I TRATTAMENTI ANTIGHIACCIO DELLE STRADE 3.1. Premesse Al fine di comprendere l importanza dei trattamenti antighiaccio delle strade analizziamo i seguenti aspetti, legati alla viabilità, influenzati dalla presenza di ghiaccio sulla sede stradale: - Livelli di servizio della rete stradale; - Requisiti di sicurezza del traffico; - Coefficiente d attrito tra pneumatici dei veicoli e superficie stradale Livelli di servizio della rete stradale La Provincia Autonoma di Trento presenta un sistema produttivo ad alta specializzazione, il quale necessita di acquisire e disporre di beni e servizi al momento in cui debbono essere utilizzati nel ciclo produttivo, riducendo in tal modo i costi di gestione delle scorte. Inoltre l economia del Trentino è caratterizzata dalla presenza e dalla vivacità di numerose ed importanti stazioni turistiche di sport invernali, poste per lo più a quote superiori ai metri s.l.m., per le quali la stagione fredda rappresenta uno dei periodi a più intensa attività. Le avverse condizioni climatiche e/o atmosferiche possono disturbare anche in modo rilevante l andamento della circolazione, come è riconoscibile dal diagramma seguente. Fig Velocità di marcia in condizioni di strada ghiacciata o asciutta 9

10 Quando il piano viabile è ghiacciato, si manifesta una marcata riduzione delle velocità medie e quindi della capacità di deflusso delle strade con il conseguente aumento dei tempi di percorrenza. Alla luce degli aspetti precedentemente descritti risulta evidente la necessità di intervenire prontamente affinchè anche in inverno sia garantita una viabilità efficiente, con un adeguato livello di servizio Requisiti di sicurezza del traffico Le disposizioni del codice della strada impongono all utente di adeguare il proprio comportamento di guida alle specifiche condizioni della strada. Tuttavia non sempre ciò accade, infatti, come evidenziato nella figura 3.2., il tasso di incidenti in presenza di ghiaccio prima dell intervento degli spargitori risulta 4 5 volte superiore a quello rilevabile dopo il loro passaggio. Fig Tasso di incidenti prima e dopo l intervento degli spargitori Coefficiente d attrito tra pneumatici dei veicoli e superficie stradale Il coefficiente d attrito tra pneumatici dei veicoli e superficie stradale influisce sulla trazione, sulla tenuta di strada e sugli spazi di arresto. Come si riconosce dal seguente prospetto esso varia notevolmente in funzione delle condizioni del piano viabile: 10

11 Condizione del piano viabile Coefficiente d attrito Strada asciutta, manto stradale ruvido 0,45 0,60 Strada bagnata, anche se con sale 0,35 0,50 Strada innevata, ruvida, trattata con graniglia 0,25 0,40 Strada innevata, gelata, non trattata < 0,15 Ghiaccio, neve su ghiaccio < 0,10 Con l aiuto della statistica si può osservare come gli spazi di arresto si modifichino al variare delle condizioni stradali (fig. 3.3.). Può apparire singolare che gli spazi di arresto, costituiti dagli spazi di reazione e di frenata, risultino più contenuti nel caso di strada ripulita e trattata (caso 4) rispetto al caso di normale strada asciutta (caso 1). Ciò non dipende direttamente dal coefficiente di attrito, bensì dal fatto che i tempi di reazione sono più brevi, poiché l utente, impegnato su una strada ripulita e trattata, guida con maggior concentrazione che non su una strada asciutta e con buone condizioni ambientali. 1,8 1,6 1,58 1,4 1,2 1,0 0,8 0,6 1,00 1,19 0,83 0,4 0,2 0,0 1 - asciutto 2 - bagnato 3 - con ghiaccio 4 - ripulito e trattato Condizioni del fondo stradale Fig Rapporto tra gli spazi d arresto per l 85% dei guidatori nelle diverse condizioni del fondo stradale Finalità dei diversi trattamenti antighiaccio Dalle considerazioni svolte al paragrafo precedente scaturiscono le seguenti necessità: - contenere il più possibile la limitazione della mobilità stradale; - ripristinare la sicurezza del traffico veicolare mettendo in atto con tempestività tutti gli accorgimenti offerti dalle moderne tecniche di servizio invernale per le strade, anche se deve essere accettata la permanenza di un rischio potenziale residuale, che l utente della strada può controllare adeguando la propria condotta di guida; 11

12 - mantenere il coefficiente d attrito tra pneumatici dei veicoli ed il fondo stradale sufficientemente elevato da permettere il trasferimento delle forze orizzontali. Per soddisfare le sopra elencate necessità rivestono una notevole importanza i trattamenti antighiaccio, che possono essere realizzati con: - sale; - ghiaino; - sale e ghiaino. Gli effetti dei trattamenti antighiaccio con sale si possono riassumere nei seguenti punti: - impedire la formazione del ghiaccio: il ghiaccio si forma quando la temperatura della superficie stradale risulta più bassa del punto di rugiada dell atmosfera nelle immediate vicinanze della strada, e comunque inferiore a 0 C; il sale distribuito sulla strada previene questo fenomeno, poiché già prima del raggiungimento del punto di rugiada, forma una soluzione che presenta un punto di congelamento più basso; la strada diviene così umido-salata e non riesce a gelare; - impedire il consolidamento di neve e ghiaccio durante una precipitazione: per rimuovere dalla strada ghiaccio e neve è necessario intervenire meccanicamente con le lame; il sale è impiegato per impedire che i depositi di neve possano aggrapparsi alla superficie stradale; il trattamento delle strade con sale è efficace se si interviene prima che si formi una superficie ghiacciata o, più precisamente, prima che il ghiaccio e gli strati di neve compressi possano unirsi al manto stradale: nel linguaggio degli addetti ai lavori si parla di trattamento preventivo. Questo compito non può essere eseguito in maniera economica e tecnicamente appropriata su tutte le strade, anche in considerazione delle caratteristiche disomogenee, anche per tratti stradali relativamente brevi, determinate dall orografia del territorio trentino. I trattamenti di salatura vengono eseguiti, in via preferenziale, nelle vallate a quote più basse e lungo le direttrici fondamentali della rete stradale provinciale, caratterizzate da velocità medie relativamente più elevate e da rilevanti flussi di traffico, per i trattamenti disgelanti viene utilizzato prevalentemente sale: per altro verso l uso di ghiaino su tali arterie può risultare pregiudizievole per la sicurezza nella marcia dei veicoli. Nel caso in cui si verifichi la formazione duratura di ghiaccio e lastre di neve compressa, si rende invece necessario l impiego di ghiaino o di miscele di sale e ghiaino al fine di ripristinare l opportuno coefficiente d attrito. I trattamenti antighiaccio prevalentemente con ghiaino o con miscele di ghiaino e sale vengono effettuati per lo più sulle strade di montagna dove si registrano più frequentemente e per un intervallo temporale più esteso nel corso della stagione invernale temperature relativamente rigide (nell ordine di -10 C ed inferiori), la velocità di percorrenza in genere non supera i km/h ed i flussi di traffico sono relativamente contenuti. D altra parte il cloruro di sodio, di gran lunga il sale più utilizzato, non è in genere efficace per temperature inferiori a 7 C circa. 12

13 3.3. Caratteristiche dei materiali utilizzati per i trattamenti antighiaccio Il sale Il sale di gran lunga più utilizzato per i trattamenti antighiaccio delle strade è il cloruro di sodio (NaCl). Il cloruro di sodio si presenta con una forma cristallina di tipo cubico; esso è disponibile per l impiego nel servizio invernale in diverse granulometrie o linee granulometriche. I sali minerali presentano cristalli con dimensioni di 0,2 5 mm. I sali di salina presentano cristalli con dimensioni di 0,2 3 mm. Per i sali destinati allo spargimento nel servizio invernale è richiesta una parte polverosa inferiore al 5 10%. Questi sali presentano all atto della fornitura un contenuto di umidità in genere non superiore allo 0,3% e sono mescolati con sostanze non impaccanti in ragione di 200 p.p.m., al fine di mantenere le caratteristiche di scorrevolezza, fondamentale per gli impianti di stoccaggio che prevedano un estrazione per gravità e per il regolare funzionamento delle macchine spargitrici. Il peso specifico dipende dalla linea granulometrica e dal contenuto di umidità e varia tra circa 1,10 e 1,18 t/mc. Il cloruro di sodio è igroscopico e reagisce con l umidità contenuta nell atmosfera, anche in dipendenza della temperatura, a partire da umidità relative di 82 85%. Altri tipi di sale utilizzati per i trattamenti antighiaccio delle strade sono il cloruro di calcio ed il cloruro di magnesio. Il cloruro di calcio reagisce con umidità relative del 45 50%. Il cloruro di magnesio reagisce con umidità relative del 35 40% e richiede pertanto una conservazione ermetica. Inoltre è da segnalare che il cloruro di magnesio, a differenza degli altri cloruri sopra citati determina la lenta, ma progressiva disintegrazione del conglomerato cementizio dei manufatti stradali Il ghiaino L inerte utilizzato per i trattamenti antighiaccio è in genere costituito da materiale calcareo con pezzatura compresa tra 3 ed 8 mm I consumi di materiale Come già riferito in precedenza, l altitudine e le caratteristiche climatiche dei vari ambiti del territorio provinciale risultano molto diversificate, analogamente dicasi per quanto riguarda le caratteristiche di tracciato e funzionali nonché i flussi di traffico che contraddistinguono i diversi tratti della rete stradale provinciale. A ciò si aggiunga l aleatorietà tipica 13

14 dell andamento meteorologico delle singole stagioni invernali: ne deriva una rilevante escursione nel consumo specifico dei materiali utilizzati per i trattamenti antighiaccio delle strade, sia tra i vari settori del territorio provinciale, sia da un anno all altro, come si evince dall esame dei dati relativi al sale ed al ghiaino utilizzato per la manutenzione invernale della rete stradale nell ultimo triennio ( ). Impieghi di sale per trattamenti antighiaccio * Triennio * Sale impiegato in tonnellate Settore 1 Settore 2 Settore 3 Settore 4 Settore 5 Settore 6 Settore 7 Settore 8 Totale Ambiti geografici del territorio provinciale Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Fig Andamento degli impieghi di sale per i trattamenti antighiaccio delle strade della P.A.T- nel triennio

15 Impiego specifico di sale per trattamenti antighiaccio * Triennio * Impiego specifico di sale - t/km di strada - 14,00 12,00 10,00 8,00 6,00 4,00 2,00 4,56 12,62 12,18 4,91 10,38 9,51 6,43 12,14 11,68 2,06 8,51 9,28 2,85 9,09 9,48 3,08 12,75 12,41 0,58 4,41 4,35 1,73 5,42 4,94 3,32 9,38 9,21 0,00 Settore 1 Settore 2 Settore 3 Settore 4 Settore 5 Settore 6 Settore 7 Settore 8 Media generale Ambiti geografici del territorio provinciale Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Fig Andamento dell impiego specifico di sale per i trattamenti antighiaccio delle strade della P.A.T- nel triennio Impiego di ghiaino per trattamenti antighiaccio * Triennio * Impiego di ghiaino in tonnellate Settore 1 Settore 2 Settore 3 Settore 4 Settore 5 Settore 6 Settore 7 Settore 8 Totale Ambiti geografici del territorio provinciale Inverno Inverno Inverno Fig Andamento degli impieghi di ghiaino per i trattamenti antighiaccio delle strade della P.A.T- nel triennio

16 Impiego specifico di ghiaino per trattamenti antighiaccio * Triennio * 14,00 Impiego specifico di ghiaino - t/km strada - 12,00 10,00 8,00 6,00 4,00 2,00 0,00 4,60 6,24 8,98 3,14 6,55 6,72 5,24 9,66 9,30 1,00 3,40 3,25 6,88 11,51 Settore 1 Settore 2 Settore 3 Settore 4 Settore 5 Settore 6 Settore 7 Settore 8 Media generale Ambiti geografici del territorio provinciale 10,58 3,77 11,38 9,10 1,72 7,54 4,96 0,68 3,69 3,58 3,39 7,41 7,01 Inverno Inverno Inverno Fig Andamento dell impiego specifico di ghiaino per i trattamenti antighiaccio delle strade della P.A.T- nel triennio

17 4. L ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI MANUTENZIONE INVERNALE DELLE STRADE DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO 4.1. I mezzi, le attrezzature e le infrastrutture impegnate Al fine di assicurare un efficiente servizio nelle operazioni di sgombero neve e nei trattamenti antighiaccio (salatura e/o insabbiatura) per la complessiva rete stradale di competenza provinciale è richiesta la pronta disponibilità di una rilevante flotta di mezzi ed attrezzature con i relativi operatori. Per questo la manutenzione delle strade nella stagione invernale rappresenta sicuramente l attività più impegnativa sotto il profilo logistico ed organizzativo per il Servizio Gestione Strade. Al fine di gestire al meglio il maggior impegno richiesto nel periodo invernale il Servizio Gestione Strade affida parte delle attività di trattamento antighiaccio e di sgombero neve a ditte private esterne all Amministrazione provinciale, principalmente attraverso contratti di noleggio a caldo. Allo scopo di garantire la tempestiva mobilitazione ed attivazione delle risorse necessarie, l intera rete stradale è suddivisa in tratte dello sviluppo di circa 8 12 km. Per ciascuna di esse sono individuati, già all inizio della stagione fredda, gli automezzi (autocarri, trattori, frese autocarrate), le attrezzature (lame per lo sgombero neve, spargitori di sale e/o sabbia, pale per il caricamento del materiale, etc.) ed i corrispondenti operatori necessari per lo svolgimento delle operazioni di sgombero neve e dei trattamenti antighiaccio. Foto 4.1. Nuovi autocarri attrezzati per lo sgombero neve in attesa di essere consegnati alle squadre di manutenzione del Servizio Gestione Strade Complessivamente per la manutenzione delle strade nelle stagione invernale sono disponibili: autocarri pesanti o trattori; 17

18 - 260 lame per lo sgombero neve; spargitori di sale e/o sabbia e ghiaino; - 30 frese da neve; - 50 attrezzature per neve rotative per allargamenti e fresature. Dal punto di vista esecutivo il 65% dell attività di trattamento antighiaccio delle strade con sale e/o sabbia e ghiaia è svolta direttamente dagli operatori del Servizio Gestione Strade che per le attività di manutenzione e gestione della rete di competenza impegna oltre 300 operai, organizzati in circa 60 squadre distribuite su tutto il territorio del Trentino. Per quanto riguarda invece l attività di sgombero neve la struttura provinciale copre direttamente circa il 45% del servizio. Nel garantire la costante efficienza dei mezzi sopra elencati svolge un ruolo di fondamentale importanza il Cantiere Provinciale, già precedentemente nominato. Esso, attraverso un sistema di reperibilità 24 h 24, consente di riparare i mezzi eventualmente incidentati durante le attività invernali, utilizzando anche la propria officina mobile. Infine è importante citare la rilevante dotazione di impianti fissi, distribuiti in modo diffuso sull intero territorio provinciale, per il ricovero e la manutenzione dei mezzi e delle attrezzature impiegate, nonché per lo stoccaggio e la conservazione dei materiali (sale disgelante, sabbia e ghiaino per i trattamenti antighiaccio). In dettaglio sono impiegati: - 72 autorimesse per il ricovero degli automezzi e delle attrezzature di proprietà dell Amministrazione provinciale utilizzate nel servizio invernale (pari a circa il 50% dell intera flotta impegnata); - 39 impianti silos per lo stoccaggio e la conservazione del sale disgelante (NaCl); - 60 depositi protetti ed attrezzati per lo stoccaggio ed il confezionamento di miscele di sale (NaCl, CaCl 2 ) e sabbia e/o ghiaino per i trattamenti antighiaccio. 18

19 Foto 4.2. Un immagine della nuova autorimessa a Passo Campo Carlo Magno, in Val Rendena 4.2. Il servizio di sorveglianza stradale Al fine di assicurare tempestivamente gli interventi richiesti per il trattamento antighiaccio delle strade e/o l avvio delle operazioni di sgombero neve, durante la stagione fredda, di norma da ottobre ad aprile, è attivo un servizio di sorveglianza stradale. Esso impegna, a rotazione, in turni settimanali, nelle ore notturne e nei fine settimana, il personale operaio della Struttura, il quale deve verificare i mutamenti delle condizioni climatico-atmosferiche, quali formazione di ghiaccio e/o nevicate anche locali, che possano richiedere prioritariamente l immediato rientro in attività del medesimo sorvegliante e/o l attivazione di altro personale operaio. Per questo servizio, in relazione alle situazioni climatiche di ciascuna zona, operano su ogni turno settimanale circa 50 operai costantemente reperibili. In dettaglio in caso di nevicate, appena ha inizio la precipitazione, l operatore in turno di sorveglianza provvede ad avvisare telefonicamente il proprio capo squadra perché si dia corso al trattamento antighiaccio preventivo e, di norma, quando lo spessore della neve raggiunge i 5 cm, entrino in azione le lame per la pulizia della carreggiata. Parallelamente viene attivata la segnaletica (cartelli previsti dal Codice della Strada ed impianti a messaggi variabili) per informare gli utenti in ordine al comportamento da tenere. Negli ultimi anni, grazie all affidabilità raggiunta nelle previsioni meteo a 24 ore del Servizio di Meteotrentino curato dall Ufficio Previsioni ed Organizzazione della P.A.T., agevolmente disponibili anche per gli addetti al servizio di sorveglianza stradale, si è 19

20 sempre più diffuso l allertamento preventivo di tutti gli operatori coinvolti, anche delle imprese affidatarie delle operazioni di pulizia delle strade esterne all Amministrazione provinciale, in modo che siano immediatamente pronti ad intervenire appena ha inizio la precipitazione nevosa Sistemi automatici di rilevamento delle condizioni meteo e di stato del piano viabile diffusi lungo la rete stradale A supporto dell attività di vigilanza svolta dal personale operaio, a partire dal 2007 il Servizio Gestione Strade ha attivato la sperimentazione di un sistema automatico di monitoraggio e rilevamento delle condizioni meteo e della superficie stradale in otto distinti tronchi della rete stradale provinciale. Ciascun tronco stradale monitorato (dell estensione di circa 2 km) è attrezzato con: - una stazione centrale di rilevamento; - un numero variabile (da 25 a 35) di nodi sensore fissi collegati via radio in maniera permanente alla stazione centrale, - un numero variabile di nodi sensore mobili collegati alla stazione centrale sporadicamente grazie al passaggio di veicoli opportunamente attrezzati. La stazione centrale, alimentata da un pannello solare, dispone di web-cam e misura i seguenti parametri: - temperatura del manto bituminoso, mediante una sonda annegata nello strato superficiale della pavimentazione; - temperatura dell aria, mediante un sonda termica posta nella centralina; - percentuale di umidità relativa, mediante una sonda igrometrica; - velocità del vento, mediante un anemometro. Esclusa la velocità del vento, i nodi sensori rilevano gli stessi parametri della stazione centrale. Per tutte le postazioni viene inoltre calcolata la temperatura di rugiada. La stazione centrale, elaborando i dati raccolti da tutti i nodi sensori collocati sui 2 km di strada, determina il superamento delle condizioni limite per la formazione di ghiaccio sulla sede stradale e provvede all invio di un messaggio SMS di allerta e/o pericolo al n. telefonico del personale incaricato del servizio di sorveglianza stradale. Più recentemente è inoltre stata testata la possibilità di estendere il monitoraggio anche a punti posti a distanza relativamente elevata dall impianto base mediante l installazione di ulteriori nodi sensore che trasmettono i dati rilevati alla stazione centrale usando come vettore veicoli in transito opportunamente equipaggiati con dispositivi in grado di raccogliere le informazioni dai nodi sensori remoti che poi scaricano alla stazione centrale quando la raggiungono. 20

21 Nell attuale fase, sperimentale, il sistema costituisce un supporto integrativo per il personale addetto alla sorveglianza stradale, che in ogni caso si avvale anche di altri rilievi ed informazioni per riconoscere quando è necessario dare corso ai trattamenti antighiaccio, quali bollettini e previsioni meteo, valori della temperatura e/o dell umidità relativa dell aria rilevati direttamente in punti singolari e/o caratteristici, etc.. Nel primo periodo è infatti necessaria la taratura dell impianto, per individuare in modo appropriato, anche attraverso il riscontro da parte degli operatori delle effettive condizioni della strada rilevate dagli operatori, le soglie superate le quali va allertato il personale addetto ai trattamenti antighiaccio e riconoscere, dal punto di vista operativo, l affidabilità del sistema nel suo insieme. Attualmente sono installate complessivamente 8 postazioni sulle seguenti tratte stradali: - S.S. 47 della Valsugana (n. 4 postazioni) - S.S. 237 del Caffaro (n. 2 postazioni) - S.S. 43 della Val di Non (n. 1 postazione) - S.S. 421 dei Laghi di Molveno e Tenno (n. 1 postazione) Fig Mappa delle postazioni. Caratteristiche peculiari del sistema sono: - l utilizzo di sensori semplici a basso costo, che rilevano temperatura dell asfalto e dell aria e umidità relativa dell aria, - la raccolta delle informazioni dai sensori tramite gli automezzi in transito, 21

22 - l affidabilità del servizio è garantita da un cluster di sensori permanentemente connessi via radio con la centralina, in combinazione con insieme teoricamente illimitato di sensori isolati, per ampliare la copertura geografica del sistema a piacere, contenendo il costo complessivo di installazione ed esercizio dell impianto. In prospettiva l obiettivo è quello di ottenere: - il monitoraggio diffuso delle condizioni del manto stradale a costi contenuti, - un tempestivo rilevamento della formazione di ghiaccio sulle strade in ambiente montano, - l ottimizzazione nell utilizzo di mezzi spalaneve e spargisale nonché nell impiego dei prodotti per i trattamenti antighiaccio (sale e ghiaino). Fig Particolari del sistema di rilevamento a supporto del servizio invernale di sorveglianza stradale. 22

23 Fig Schema del sistema di rilevamento a supporto del servizio invernale di sorveglianza stradale. 23

24 5. IL PIANO DI COORDINAMENTO PER LA GESTIONE DELLE SITUAZIONI CRITICHE DELLA VIABILITÀ IN CASO DI INTENSE PRECIPITAZIONI NEVOSE 5.1. Premessa Negli ultimi anni, in più occasioni, si è riscontrato che, in caso di precipitazioni nevose relativamente intense o abbondanti, nonostante l impiego di rilevanti risorse e di numerosi mezzi addetti alla manutenzione stradale, la circolazione è resa difficoltosa e/o ostacolata dalla presenza di veicoli sprovvisti di adeguata attrezzatura (pneumatici da neve o catene), che rimangono bloccati nei passaggi critici (salite, rampe di svincolo, etc.), con pesanti ripercussioni per il traffico, su tratti e snodi nevralgici della rete stradale provinciale, e per l attività degli stessi mezzi impegnati nel servizio invernale. A fronte di ciò, al fine di assicurare la tempestiva attivazione e l impiego ottimale delle diverse strutture, si è riconosciuta l importanza di predisporre un PIANO DI COORDINAMENTO che individui le procedure di allertamento, coordinamento e gestione delle risorse a disposizione per mantenere agibile la rete viabile principale del territorio provinciale in caso di nevicate a media forte intensità. In considerazione della natura delle attività disciplinate e degli obbiettivi perseguiti, il Piano di coordinamento, elaborato in coerenza con i criteri informatori e le indicazioni del Sistema di Allerta Provinciale (SAP) approvato con deliberazione della Giunta provinciale di Trento n. 972 dd di cui costituisce un articolazione funzionale, è finalizzato al presidio delle arterie stradali lungo le quali in caso di abbondanti nevicate si registrano i disagi maggiori e che per altro verso servono le relazioni essenziali per garantire i collegamenti tra i principali centri della provincia Finalità ed articolazione sul territorio del piano di coordinamento Il Piano di coordinamento è essenzialmente finalizzato: - al monitoraggio e controllo del traffico in corrispondenza di tratti e/o snodi nevralgici della rete stradale provinciale: * in prossimità delle intersezioni con le principali arterie viarie che dall asta dell Adige danno accesso alle valli laterali, * prima di salite o discese che risultano critiche per il passaggio dei veicoli commerciali, * al piede di salite che conducono a passi o stazioni sciistiche particolarmente frequentate, 24

25 in modo da disporre il fermo dei veicoli non adeguatamente attrezzati per circolare su fondo stradale innevato; - alla raccolta di informazioni in ordine alle condizioni di transitabilità e del traffico sulla rete stradale di competenza della P.A.T.; - a fornire informazioni agli utenti in ordine alle condizioni delle strade, ai comportamenti da tenere, ad eventuali blocchi in atto e/o a tratti stradali non percorribili, agli itinerari consigliati, etc.; - a risolvere situazioni critiche che si possono verificare nel corso o a seguito di nevicate a media forte intensità (incidenti e/o blocchi stradali); - a garantire l assistenza essenziale agli automobilisti in difficoltà. Allo scopo, in considerazione delle caratteristiche orografiche del territorio provinciale e dell articolazione funzionale dell reticolo viario sono stati individuati complessivamente n. 20 posti di controllo e presidio (cfr. fig. 5.1) da istituire lungo la rete stradale del territorio provinciale. Nel documento di pianificazione sono precisati per ciascuna postazione (cfr. fig. 5.2): gli intervalli orari massimi di attivazione previsti nell arco delle 24 h; le strutture impegnate ad assicurare il personale di presidio; l impianto di segnaletica di interesse installata. Fig. 5.1 Posizione dei posti di controllo del traffico individuati dal Piano di coordinamento per la gestione delle situazioni critiche della viabilità in caso di intense nevicate 25

26 POSTO DI PRESIDIO n. 12 Ubicazione S.S. 47 Km. 85,000 loc. Ospedaletto (Isolotto), in direzione Trento Direttore d Ufficio ing. Nome Cognome Tel. cell. Responsabile di settore Geom. Nome Cognome Tel. cell. Ufficio di: Località Tel. uff. Capo squadra Signor Nome Cognome Tel. cell. Sorvegliante stradale Tel. cell. Durata del presidio Incaricati al presidio Dalle ore A.00 alle ore BB.00; Dalle ore A.00 alle ore BB.00 Personale del Corpo Forestale della P.A.T. referente locale: Dott. Nome Cognome Tel. cell. Segnalazioni di supporto installazione di pannello a messaggio variabile installazione di segnale preavviso posto di presidio ALLERTA DI 1 GRADO ALLERTA DI 2 GRADO PRESIDIO ATTIVO PRESIDIO NON ATTIVO SETTORE 2 Bassa Valsugana Primiero Fig. 5.2 Esempio scheda di un posto di presidio 5.3. Strutture e personale interessati dal piano di coordinamento Le strutture ed il personale che nell ambito delle rispettive competenze funzionali e territoriali sono chiamate ad assicurare il proprio contributo sono: il Dipartimento Protezione Civile ed Infrastrutture P.A.T.; l Ufficio Previsioni ed Organizzazione (Servizio Meteotrentino) P.A.T.; 26

27 il Responsabile, i tecnici e gli operatori addetti alla manutenzione stradale del Servizio Gestione Strade della P.A.T.; il Corpo Forestale provinciale - P.A.T.; i Corpi di Polizia Municipale o Intercomunale interessati; le Forze dell Ordine: Polizia Stradale e Carabinieri; i Corpi dei Vigili del Fuoco Volontari Condizioni di allertamento Corrispondentemente agli scenari di riferimento delle precipitazioni attese considerati dal Sistema di Allerta Provinciale Provinciale, sono stati individuati due diversi livelli di allerta : - Allerta di 1 grado, per i casi in cui siano previste nevicate nel fondovalle, a quota inferiore a 500 m s.m. (nella Valle dell Adige e/o nella zona dell Alto Garda) con probabilità superiore al 50% e di intensità superiore a 10 cm; - Allerta di 2 grado, per i casi in cui siano attese nevicate abbondanti in quota (oltre i 500 metri s.m.) con intensità superiore a 50 cm in 24 ore e con probabilità superiore al 50%. La fase di valutazione dei possibili effetti in conseguenza delle precipitazioni nevose previste sulle condizioni di transitabilità della rete stradale è condotta dal Responsabile del Servizio Gestione Strade, tenendo conto di - probabilità, intensità e durata dei fenomeni attesi; - estensione e altitudine dell ambito territoriale coinvolto; - caratteristiche ed importanza della rete stradale potenzialmente interessata e del carico di traffico per essa previsto nell arco temporale di riferimento. Al riguardo va infatti considerato che in occasione delle festività di inizio dicembre e dal 26 dicembre al 6 gennaio e nei fine settimana da dicembre a marzo, etc., si registrano in genere elevati flussi veicolari su gran parte della rete stradale principale del territorio provinciale per il movimento dei turisti che tendenzialmente sono anche meno attrezzati e/o preparati a muoversi su strade innevate. Parimenti situazioni critiche si possono verificare negli intervalli orari e lungo le vie di comunicazione in cui più intenso è il passaggio di mezzi pesanti, i quali con fondo a scarsa aderenza sono in difficoltà a superare le salite e le discese più impegnative che caratterizzano anche le principali arterie di accesso alle valli laterali all asta dell Adige Centro di coordinamento 27

28 In caso di nevicate che richiedano l attivazione del Piano, per tutta la durata dell allerta viene attivata una Sala Operativa per le situazioni critiche della viabilità, alla quale partecipano oltre al Responsabile del Servizio Gestione Strade: - un Referente del Corpo Forestale provinciale con funzioni di coordinamento di tutto il personale della medesima struttura impegnato nelle operazioni, - un Referente del Corpo Permanente dei Vigili del Fuoco, - il Coordinatore del Gruppo di reperibilità speciale per le situazioni critiche della viabilità della P.A.T., - i Tecnici del Servizio Gestione Strade responsabili degli 8 Settori in cui è diviso l intero territorio provinciale ai fini della manutenzione e gestione della rete stradale, dislocati sul territorio nonché i tecnici delle strutture specialistiche di supporto (Cantiere Provinciale, Officina mobile, etc.) Allertamento ed attivazione delle Strutture interessate Sulla base delle valutazioni delle previsioni meteo, il Responsabile del Servizio Gestione Strade provvede ad allertare in via preventiva il Comandante del Corpo Forestale provinciale ed i Referenti dei Corpi di Polizia Municipale e Intercomunale interessati. Contestualmente vengono informati dello stato di allerta anche tutti i sorveglianti stradali del Servizio Gestione Strade in attività nell ambito territoriale di interesse. Appena ha inizio la precipitazione nevosa il cantoniere in turno di sorveglianza stradale provvede ad avvisare il proprio capo squadra perché si dia avvio alle operazioni di sgombero neve e salatura preventiva nella tratta stradale di competenza. Sulla base delle informazioni raccolte dai Responsabili di Settore del Servizio Gestione Strade distribuiti sul territorio, dalla Sala Operativa vengono individuati ed attivati i presidi lungo la rete stradale del territorio provinciale, segnalati da opportuna segnaletica anche luminosa. Ogni postazione è presidiata da: n. 2 operatori (del Corpo Forestale provinciale o della Polizia Municipale o Locale) che si avvicenderanno secondo turni prestabiliti. Agli operatori presso le postazioni sono affidati in via prioritaria i seguenti compiti: - controllare che i veicoli in transito siano equipaggiati di idonea attrezzatura invernale; - identificare chi non osserva le disposizioni contingenti, al fine di prevenire situazioni pregiudizievoli per la sicurezza e/o la fluidità della circolazione; 28

29 - informare gli utenti in ordine alle condizioni delle strade, ai comportamenti da tenere, ad eventuali blocchi in atto e/o a tratti stradali non percorribili, agli itinerari consigliati, etc., - raccogliere informazioni e/o elementi di valutazione in ordine alle condizioni di transitabilità delle strade e del traffico, - fornire l assistenza essenziale agli automobilisti in difficoltà; a supporto degli agenti del Corpo Forestale provinciale o del Corpo di Polizia Municipale o Intercomunale, in caso di necessità, possono essere chiamati ad operare i Vigili del Fuoco volontari. Dalla Sala Operativa è definita la durata effettiva di ciascun presidio in relazione all andamento ed all intensità delle precipitazioni nevose e del traffico 5.7. Informazioni all utenza Attraverso le informazioni raccolte dalla Sala Operativa presso le postazioni di controllo e dagli operatori in attività sul territorio vengono costantemente aggiornati circa ogni notizia di interesse relativa alle condizioni di transitabilità delle strade e del traffico: - il call center di Viaggiare in Trentino (servizio di informazione sulle condizioni del traffico lungo la rete stradale provinciale attivato già da alcuni anni dalla Provincia Autonoma di Trento in collaborazione l A.C.I. di Trento ed alcune emittenti radiofoniche locali), - gli altri mezzi di informazione, - i gestori di altre reti e/o arterie stradali rilevanti prossime alle arterie viarie su cui sono attive le postazioni di controllo, - gli stessi operatori dei presidi. Dalla Sala Operativa sono inoltre programmati ed aggiornati i messaggi variabili diffusi con i pannelli su carrello dislocati nei posti già stabiliti dal piano. Ulteriori informazioni sulle condizioni di transitabilità delle strade vengono acquisite anche grazie alla collaborazione delle Forze dell Ordine (Polizia Stradale e Carabinieri), attraverso il servizio di pattugliamento della rete stradale Cessazione dello stato di allerta Dalla medesima Sala Operativa viene data la disposizione, ad esaurimento della situazione di criticità, per il ripiegamento della postazioni di controllo e la cessazione dello stato di allerta per tutte le Strutture coinvolte. 29

30 6. CONCLUSIONI La manutenzione delle strade in ambiente montano nella stagione invernale costituisce una delle attività più impegnative sotto il profilo logistico ed organizzativo per gli enti deputati alla gestione della viabilità. Con riferimento alla rete viaria di competenza della Provincia Autonoma di Trento, il servizio invernale risulta notevolmente differenziato in considerazione della ampia escursione nell altitudine e nelle caratteristiche climatiche dei vari ambiti del territorio e delle rilevanti differenze che contraddistinguono i diversi tratti del reticolo stradale con riguardo alle caratteristiche di tracciato, nonché ai flussi di traffico. La progressiva meccanizzazione delle operazioni, la disponibilità di previsioni meteo a breve e medio periodo sempre più affidabili, la diffusione sul territorio di impianti automatizzati per il monitoraggio delle condizioni delle strade a costi contenuti, consentono oggi la pianificazione dell attività di manutenzione invernale secondo procedure codificate, regole chiaramente eseguibili, limitando l incertezza sulle operazioni da condurre giornalmente, in relazione agli eventi contingenti. Come si è avuto modo di riferire il servizio invernale richiede la pronta disponibilità di un rilevante parco di mezzi ed attrezzature con i relativi operatori distribuiti sull intero territorio provinciale. Al fine di assicurare la tempestiva attivazione e l utilizzo ottimale delle Strutture e dei mezzi a disposizione sul territorio si è riconosciuta l importanza di disporre di un Piano di coordinamento che individui le procedure di allertamento, coordinamento e gestione delle risorse allocate per mantenere agibile la rete viabile principale del territorio provinciale in caso di nevicate a media forte intensità, anche attraverso il controllo ed il fermo dei veicoli non adeguatamente attrezzati per circolare su fondo stradale innevato, al fine di prevenire situazioni di congestionamento e blocco del traffico su snodi nevralgici della rete stradale con pregiudizio per l attività degli stessi mezzi impegnati nelle operazioni di sgombero neve. Il Piano, elaborato in coerenza con i criteri informatori e le indicazioni del Sistema di Allerta provinciale (S.A.P.), assicura un efficace sinergia tra le diverse Strutture della Provincia Autonoma di Trento, le Forze dell Ordine ed il Corpo dei Vigili del Fuoco Volontari, presenti in modo capillare su tutto il territorio provinciale, e consente di raccogliere, aggiornare e diffondere con tempestività le informazioni per gli utenti in ordine alle condizioni di transitabilità della rete stradale. 30

REGOLAMENTAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE DEI VEICOLI PESANTI IN AUTOSTRADA IN PRESENZA DI NEVE

REGOLAMENTAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE DEI VEICOLI PESANTI IN AUTOSTRADA IN PRESENZA DI NEVE REGOLAMENTAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE DEI VEICOLI PESANTI IN AUTOSTRADA IN PRESENZA DI NEVE 1.Premessa Gli interventi finalizzati alla gestione delle emergenze che interessano il sistema viario autostradale

Dettagli

Il servizio invernale dell autostrada del Brennero

Il servizio invernale dell autostrada del Brennero Il servizio invernale dell autostrada del Brennero Ing. Carlo Costa Direttore Tecnico Lunghezza complessiva: 314 km Dislivello coperto: da 50 a 1375 m.s.l.m. Intersezioni con altre autostrade: - Brenner

Dettagli

Roma, 25 Novembre 2008

Roma, 25 Novembre 2008 1 Roma, 25 Novembre 2008 Trentino Trento Trento 22 novembre 24 dicembre 2008 Arco 21 novembre 23 dicembre 2008 Levico Terme 22 novembre 6 gennaio 2009 Alto Adige Bolzano 28 novembre 23 dicembre 2008 Bolzano

Dettagli

COMUNE DI VILLABATE. Corpo di Polizia Municipale Via Municipio, 90039 VILLABATE (PA) Tel. 0916141590 Fax 091492036 pm.villabate@tiscali.

COMUNE DI VILLABATE. Corpo di Polizia Municipale Via Municipio, 90039 VILLABATE (PA) Tel. 0916141590 Fax 091492036 pm.villabate@tiscali. COMUNE DI VILLABATE Corpo di Polizia Municipale Via Municipio, 90039 VILLABATE (PA) Tel. 0916141590 Fax 091492036 pm.villabate@tiscali.it Allegato A Elaborato Tecnico relativo alla gara di appalto per

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

La nevicata eccezionale dell 11 marzo 2004

La nevicata eccezionale dell 11 marzo 2004 La nevicata eccezionale dell 11 marzo 2004 Roberto Barbiero Introduzione Un intensa nevicata ha interessato nella giornata dell 11 marzo 2004 molte regioni del nord Italia. Dalle prime ore della notte

Dettagli

HELP DESK SERVIZIO METEO INVERNALE PER I GESTORI DELLA VIABILITÀ

HELP DESK SERVIZIO METEO INVERNALE PER I GESTORI DELLA VIABILITÀ HELP DESK SERVIZIO METEO INVERNALE PER I GESTORI DELLA VIABILITÀ Il servizio meteo invernale rappresenta la soluzione più efficace per la gestione delle criticità che colpiscono la viabilità durante questa

Dettagli

PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE PROCEDURA OPERATIVA: RISCHIO GAS Versione 0.0 del 01.07.2011 Redazione a cura di: Corpo Polizia Municipale Reno-Galliera GENERALITA Evento: Guasto o rottura con

Dettagli

2.1.1 Rischi prevedibili

2.1.1 Rischi prevedibili 2.1.1 Rischi prevedibili Per rischi prevedibili s intendono gli eventi per i quali è possibile individuare dei precursori di evento, cioè dei fenomeni che preludono al verificarsi dell evento vero e proprio.

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE DELL ATTIVITA DI REPERIBILITA DEI SERVIZI VIABILITA ed EDILIZIA DELLA PROVINCIA DI CHIETI

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE DELL ATTIVITA DI REPERIBILITA DEI SERVIZI VIABILITA ed EDILIZIA DELLA PROVINCIA DI CHIETI REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE DELL ATTIVITA DI REPERIBILITA DEI SERVIZI VIABILITA ed EDILIZIA DELLA PROVINCIA DI CHIETI ARTICOLO N.1 DEFINIZIONE La reperibilità è l obbligo del lavoratore di porsi in

Dettagli

PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE INDICE

PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE INDICE INDICE Scopo...2 Generalità...2 Mansionario Reperibile...3 Principi generali...3 Mansioni...3 Procedura Attivazione...3 Procedura reperibile... 12 Schede Segnalazione Criticità... 17 Schede Danni Ente

Dettagli

Comune di Padova. Unità di Progetto di Protezione Civile PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE MODELLO DI INTERVENTO PER SGOMBERO NEVE

Comune di Padova. Unità di Progetto di Protezione Civile PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE MODELLO DI INTERVENTO PER SGOMBERO NEVE Comune di Padova Unità di Progetto di Protezione Civile PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE MODELLO DI INTERVENTO PER Procedura di emergenza DISTRETTO PROVINCIALE PADOVA CITTÀ Aggiorna e sostituisce il

Dettagli

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa

Dettagli

Il clima delle Alpi e della Valle d Aosta

Il clima delle Alpi e della Valle d Aosta Il clima delle Alpi e della Valle d Aosta Il clima delle Alpi Il clima della Valle d Aosta Precipitazioni durante l alluvione del 2000 Temperature estreme registrate in Valle d Aosta Il ruolo delle montagne

Dettagli

La scuola integra culture. Scheda3c

La scuola integra culture. Scheda3c Scheda3c Gli ELEMENTI DEL CLIMA che caratterizzano le condizioni meteorologiche di una regione sono: la temperatura, la pressione atmosferica, i venti, l umidità e le precipitazioni. La temperatura è data

Dettagli

GESTIONE DELLE EMERGENZE DI SERVIZIO

GESTIONE DELLE EMERGENZE DI SERVIZIO GESTIONE DELLE EMERGENZE DI SERVIZIO 1) INTRODUZIONE... 2 2) EMERGENZE DI SERVIZIO... 2 2.1) LE TIPOLOGIE DI EMERGENZA... 2 2.2) INFORMAZIONI RELATIVE ALLE EMERGENZE... 2 3) OBIETTIVI DEGLI INTERVENTI...

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento

Dettagli

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E 08/02/2011 Pag. 1 di 7 GESTIONE DELLA FORMAZIONE E DELL ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli / Istruzioni... 2 4.

Dettagli

REGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO PRESIDENZA DELLA GIUNTA UFFICIO SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE

REGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO PRESIDENZA DELLA GIUNTA UFFICIO SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE REGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO PRESIDENZA DELLA GIUNTA UFFICIO SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE Bando pubblico per lo sviluppo della rete a Banda Larga nelle aree a fallimento di mercato finalizzato al superamento

Dettagli

Comune di Spilamberto Provincia di Modena. Regolamento per la gestione del sistema di video sorveglianza

Comune di Spilamberto Provincia di Modena. Regolamento per la gestione del sistema di video sorveglianza Comune di Spilamberto Provincia di Modena Regolamento per la gestione del sistema di video sorveglianza approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n 8 del 18 gennaio 2005 INDICE ART. 1: ART. 2:

Dettagli

O R D I N A N Z A n 18/1785/11. che ai fini delle operazioni di prevenzione e contrasto alla formazione

O R D I N A N Z A n 18/1785/11. che ai fini delle operazioni di prevenzione e contrasto alla formazione AUTOSTRADA TORINO-SAVONA S.p.A. C.so Trieste 170 - MONCALIERI (TO) O R D I N A N Z A n 18/1785/11 Il sottoscritto GASTALDI Ing. Carlo Direttore di Esercizio PREMESSO che ai fini delle operazioni di prevenzione

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI

Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI OGGETTO: CORSI DI FORMAZIONE SULLA SICUREZZA PER LAVORATORI, PREPOSTI, DIRIGENTI - ART. 37 D. LGS. 81/08 Accordi Stato Regioni del 21 dicembre

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

R e g i o n e L a z i

R e g i o n e L a z i o R e g i o n e L a z i Titolo del Progetto o del programma: Siamo sicuri che si può lavorare sicuri Identificativo della linea o delle linee di intervento generale/i: Prevenzione degli eventi infortunistici

Dettagli

PIANO DI PROTEZIONE CIVILE ED EMERGENZA COMUNALE STRUTTURA E FUNZIONI DEL CENTRO OPERATIVO COMUNALE (C.O.C.) Comune di: ATESSA

PIANO DI PROTEZIONE CIVILE ED EMERGENZA COMUNALE STRUTTURA E FUNZIONI DEL CENTRO OPERATIVO COMUNALE (C.O.C.) Comune di: ATESSA Comune di: ATESSA PREMESSA Il Sindaco in qualità di autorità di protezione civile, per la direzione ed il coordinamento del servizio di soccorso e assistenza alla popolazione, si avvale della struttura

Dettagli

Movimento turistico Stagione invernale 2012/13

Movimento turistico Stagione invernale 2012/13 luglio 2013 Movimento turistico Stagione invernale 2012/13 Il Servizio Statistica della Provincia autonoma di Trento presenta i dati definitivi relativi agli arrivi e alle presenze turistiche registrati

Dettagli

CENTRO SEGNALAZIONE EMERGENZE 0971/415211 NUMERO VERDE U.R.P. 800 254169

CENTRO SEGNALAZIONE EMERGENZE 0971/415211 NUMERO VERDE U.R.P. 800 254169 CENTRO SEGNALAZIONE EMERGENZE 0971/415211 NUMERO VERDE U.R.P. 800 254169 Non essendo l evento sismico prevedibile, non è possibile stabilire delle soglie di allerta come, ad esempio, per gli eventi idrogeologici.

Dettagli

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) Revisione Approvazione n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA QUALITA Il nostro progetto

Dettagli

Procedura Gestione Settore Manutenzione

Procedura Gestione Settore Manutenzione Gestione Settore Manutenzione 7 Pag. 1 di 6 Rev. 00 del 30-03-2010 SOMMARIO 1. Scopo 2. Generalità 3. Applicabilità 4. Termini e Definizioni 5. Riferimenti 6. Responsabilità ed Aggiornamento 7. Modalità

Dettagli

PRINCIPI FONDAMENTALI...

PRINCIPI FONDAMENTALI... QUALITA DEL SERVIZIO 1) PREMESSA... 2 2) PRINCIPI FONDAMENTALI... 2 2.1) EFFICIENZA NEL SERVIZIO... 2 2.2) CONTINUITÀ... 2 2.3) IMPARZIALITÀ DI TRATTAMENTO... 3 2.4) SALUTE, SICUREZZA ED AMBIENTE... 3

Dettagli

schemi segnaletici di possibile attuazione per il fermo temporaneo in carreggiata dei veicoli con massa a pieno carico superiore alle 7,5 t

schemi segnaletici di possibile attuazione per il fermo temporaneo in carreggiata dei veicoli con massa a pieno carico superiore alle 7,5 t schemi segnaletici di possibile attuazione per il fermo temporaneo in carreggiata dei veicoli con massa a pieno carico superiore alle,5 t 1 PREMESSA Il presente documento integra il testo del Protocollo

Dettagli

GIUNTA PROVINCIALE DI BIELLA Seduta del 15/04/2003

GIUNTA PROVINCIALE DI BIELLA Seduta del 15/04/2003 GIUNTA PROVINCIALE DI BIELLA Seduta del 15/04/2003 ATTO n. 125 OGGETTO: Approvazione Protocollo d'intesa tra la Provincia di Biella e la Poste Italiane S.p.A.. Rettifica deliberazione n. 83 del 11/03/2003.

Dettagli

COMUNE DI RUFFANO Provincia di Lecce REGOLAMENTO DEL SERVIZIO DI PRONTA REPERIBILITA'

COMUNE DI RUFFANO Provincia di Lecce REGOLAMENTO DEL SERVIZIO DI PRONTA REPERIBILITA' COMUNE DI RUFFANO Provincia di Lecce REGOLAMENTO DEL SERVIZIO DI PRONTA REPERIBILITA' Art. 1 Servizio di Pronta Reperibilità- Istituzione e finalità 1.Nell ambito del Territorio del Comune di Ruffano è

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA (Emanato con D.R. n. 1215 del 28 giugno 2007, pubblicato nel Bollettino Ufficiale n. 69) Sommario

Dettagli

La manutenzione delle strade: problemi ed esperienze di soluzioni applicate in Provincia e nel panorama europeo

La manutenzione delle strade: problemi ed esperienze di soluzioni applicate in Provincia e nel panorama europeo Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli Convegno 10.000 ore della nostra vita perse nel traffico : gli Ingegneri avanzano proposte 17 novembre 2008 La manutenzione delle strade: problemi ed esperienze

Dettagli

Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03

Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03 Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03 Roma, 18 dicembre 2003 Agenda dell'incontro Approvazione del regolamento interno Stato di avanzamento del "Progetto Monitoraggio" Prossimi

Dettagli

Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze

Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013 Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Sicurezza sul lavoro: obblighi e scadenze Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che, il D.Lgs n. 81/2008

Dettagli

SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO PER VOLONTARI A.I.B. CON SPECIALIZZAZIONE DI 2 LIVELLO

SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO PER VOLONTARI A.I.B. CON SPECIALIZZAZIONE DI 2 LIVELLO Corso nell ambito del Piano di formazione 2014 della Scuola Superiore di Protezione Civile SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO PER VOLONTARI A.I.B. CON SPECIALIZZAZIONE DI 2 LIVELLO (Codice: SPC4012/AE-BI) I edizione:

Dettagli

7.2 Controlli e prove

7.2 Controlli e prove 7.2 Controlli e prove Lo scopo dei controlli e delle verifiche è quello di: assicurare che l ascensore sia stato installato in modo corretto e che il suo utilizzo avvenga in modo sicuro; tenere sotto controllo

Dettagli

Azioni 2 e 3 Definizione standard di sicurezza Censimento degli impianti tecnologici esistenti Sala controllo impianti

Azioni 2 e 3 Definizione standard di sicurezza Censimento degli impianti tecnologici esistenti Sala controllo impianti PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Dipartimento Lavori Pubblici, Trasporti e Reti Servizio Gestione Strade Azioni 2 e 3 Definizione standard di sicurezza Censimento degli impianti tecnologici esistenti Sala

Dettagli

MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI

MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI Pagina:1 di 6 MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI INDICE 1. INTRODUZIONE...1 2. ATTIVITÀ PRELIMINARI ALL INIZIO DELLE VERIFICHE...2 3. PIANO OPERATIVO DELLE ATTIVITÀ...2

Dettagli

LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE: METODOLOGIA

LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE: METODOLOGIA LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE: METODOLOGIA 1. Performance individuale del personale La performance individuale del lavoratore oggetto di misurazione e valutazione come ampiamente illustrato

Dettagli

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA SETTORE ECONOMICO PROFESSIONALE 1 AREA COMUNE SERVIZI PER LE IMPRESE Sequenza di processo Area di Attività Qualificazione regionale

Dettagli

POLITECNICO DI TORINO

POLITECNICO DI TORINO NEWSLETTER N2 - I dispositivi elettronici posti a protezione degli operatori E stato indicato nella precedente newsletter che la sicurezza degli operatori in un contesto industriale è affidata a una catena

Dettagli

Contratto di Programma per l attivazione di progetti di tracciabilità dei rifiuti

Contratto di Programma per l attivazione di progetti di tracciabilità dei rifiuti CONTRATTO DI PROGRAMMA REGIONE E.R. CONFSERVIZI E.R. PER L ATTIVAZIONE DI PROGETTI PILOTA PER LA TRACCIABILITA DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI Venerdi 1 Ottobre Workshop Q all interno della Manifestazione Presentazione

Dettagli

REGOLAMENTO OPERATIVO PER L UTILIZZO DELL IMPIANTO ESTERNO DI VIDEOSORVEGLIANZA

REGOLAMENTO OPERATIVO PER L UTILIZZO DELL IMPIANTO ESTERNO DI VIDEOSORVEGLIANZA REGOLAMENTO OPERATIVO PER L UTILIZZO DELL IMPIANTO ESTERNO DI VIDEOSORVEGLIANZA Approvato con delibera consiglio comunale n. 175 del 22/11/2006 Modificato con delibera consiglio comunale n. 36 DEL 14/03/2013

Dettagli

COMUNE DI LONGARE. Provincia di Vicenza Area Lavori Pubblici Gestione e Manutenzione Patrimonio Ambiente

COMUNE DI LONGARE. Provincia di Vicenza Area Lavori Pubblici Gestione e Manutenzione Patrimonio Ambiente Provincia di Vicenza Area Lavori Pubblici Gestione e Manutenzione Patrimonio Ambiente Via G. Marconi 26 36023 Longare(VI) cod. fisc. 00415090240 tel. 0444/555444 fax 0444/953441 SERVIZIO DI MANUTENZIONE

Dettagli

PROGETTO SEGNALAZIONE E GESTIONE RECLAMI/DISSERVIZI

PROGETTO SEGNALAZIONE E GESTIONE RECLAMI/DISSERVIZI PROGETTO SEGNALAZIONE E GESTIONE RECLAMI/DISSERVIZI Sintesi del progetto : La nuova procedura di gestione dei reclami è seguita dall URP dall inizio alla fine, secondo il seguente iter: il cittadino segnala

Dettagli

METEOTRENTINO REPORT

METEOTRENTINO REPORT Provincia Autonoma di Trento METEOTRENTINO REPORT ANALISI CLIMATICA DELL INVERNO 2012-2013 L inverno 2012-2013 (trimestre dicembre 2012 febbraio 2013) è stato caratterizzato nella nostra regione sia da

Dettagli

«VALUTAZIONE DELL EFFICACIA DI UN PANNELLO A MESSAGGIO VARIABILE LOCALIZZATO NELLA PIANA DI LUCCA»

«VALUTAZIONE DELL EFFICACIA DI UN PANNELLO A MESSAGGIO VARIABILE LOCALIZZATO NELLA PIANA DI LUCCA» «VALUTAZIONE DELL EFFICACIA DI UN PANNELLO A MESSAGGIO VARIABILE LOCALIZZATO NELLA PIANA DI LUCCA» SISTEMI DI INFORMAZIONE I sistemi di informazione sono apparati costituiti da strumentazione connessa

Dettagli

Telecontrollo. Come poter controllare in remoto l efficienza del vostro impianto

Telecontrollo. Come poter controllare in remoto l efficienza del vostro impianto Telecontrollo Come poter controllare in remoto l efficienza del vostro impianto AUTORE: Andrea Borroni Weidmüller S.r.l. Tel. 0266068.1 Fax.026124945 aborroni@weidmuller.it www.weidmuller.it Ethernet nelle

Dettagli

COMPRENSORIO DELLA VALLE DI FIEMME - Cavalese - REGOLAMENTO PER IL TRASPORTO DI UTENTI DEL SERVIZIO SOCIO-ASSISTENZIALE

COMPRENSORIO DELLA VALLE DI FIEMME - Cavalese - REGOLAMENTO PER IL TRASPORTO DI UTENTI DEL SERVIZIO SOCIO-ASSISTENZIALE COMPRENSORIO DELLA VALLE DI FIEMME - Cavalese - REGOLAMENTO PER IL TRASPORTO DI UTENTI DEL SERVIZIO SOCIO-ASSISTENZIALE c a p o I art. 1 E' istituito dal Comprensorio della Valle di Fiemme il servizio

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

Comune di Forlì Unità sviluppo organizzativo

Comune di Forlì Unità sviluppo organizzativo Comune di Forlì Unità sviluppo organizzativo SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLA POSIZIONE - 2012 Posizioni organizzative (tipo a) Alte professionalità (tipo b e c) Validato dall OIV il 30/11/2012 Premessa La

Dettagli

LINEE GUIDA PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA

LINEE GUIDA PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA LINEE GUIDA PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA Versione 01 25/10/2012 Indice PREMESSA... 2 1 ACCETTAZIONE CONDIZIONI GENERALI PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA... 2 2 DEFINIZIONE MODULI

Dettagli

PIANO DI MANUTENZIONE DELL OPERA REALIZZAZIONE DI UN ITINERARIO TURISTICO NELLA ZONA ARCHEOLOGICA DI MONTAGNA DEI CAVALLI

PIANO DI MANUTENZIONE DELL OPERA REALIZZAZIONE DI UN ITINERARIO TURISTICO NELLA ZONA ARCHEOLOGICA DI MONTAGNA DEI CAVALLI PIANO DI MANUTENZIONE DELL OPERA REALIZZAZIONE DI UN ITINERARIO TURISTICO NELLA ZONA ARCHEOLOGICA DI MONTAGNA DEI CAVALLI Il presente piano di manutenzione individua gli elementi necessari alla previsione,

Dettagli

COMUNE DI VENTOTENE PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

COMUNE DI VENTOTENE PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI VENTOTENE PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 3 del 26.04.2013 1 CAPO I Art.1 Art.2 Art.3 Art.4 PRINCIPI GENERALI

Dettagli

provincia di mantova L'esperienza e gli sviluppi della Colonna Mobile Provinciale in provincia di Mantova

provincia di mantova L'esperienza e gli sviluppi della Colonna Mobile Provinciale in provincia di Mantova L'esperienza e gli sviluppi della Colonna Mobile Provinciale in provincia di Mantova Modelli di intervento della C.M.P. C.M.P. interventi di tipo P interventi di tipo R e N Modello di intervento provinciale

Dettagli

DISTRIBUZIONE PERCENTUALE PER TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ/INFRASTRUTTURE DELLE SORGENTI CONTROLLATE NEL LAZIO

DISTRIBUZIONE PERCENTUALE PER TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ/INFRASTRUTTURE DELLE SORGENTI CONTROLLATE NEL LAZIO DISTRIBUZIONE PERCENTUALE PER TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ/INFRASTRUTTURE DELLE SORGENTI CONTROLLATE NEL LAZIO Anno 2014 Inquadramento del tema Il rumore è fra le principali cause del peggioramento della qualità

Dettagli

Piano Comunale di Protezione Civile

Piano Comunale di Protezione Civile MODELLO D INTERVENTO B/6.5 Rischio antropico e residuo Paralisi traffico automobilistico collegato alla chiusura della viabilità autostradale EVENTO PREVEDIBILE E NON La Paralisi del traffico automobilistico

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELL AUTOPARCO DELLA PROVINCIA DI LATINA

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELL AUTOPARCO DELLA PROVINCIA DI LATINA Provincia di Latina REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELL AUTOPARCO DELLA PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELL AUTOPARCO DELLA PROVINCIA DI LATINA Indice Articolo 1 - Oggetto Articolo 2 - Determinazione

Dettagli

Piano delle Performance

Piano delle Performance Comune di Pavullo nel Frignano Provincia di Modena Bilancio di Previsione 2011 Bilancio Pluriennale 2011 / 2013 Piano delle Performance *** Documento sulla compatibilità del sistema di programmazione,

Dettagli

Il service di ISC Group si distingue nel panorama della distribuzione delle macchine per la pulizia

Il service di ISC Group si distingue nel panorama della distribuzione delle macchine per la pulizia ISC SERVICE efficace, veloce, misurabile! Il service di ISC Group si distingue nel panorama della distribuzione delle macchine per la pulizia per l elevato livello di servizio, in termini di velocità ed

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE Art. 1 (Istituzione del servizio) Il Comune di Fossalto promuove il benessere dei propri cittadini, con il fine di inserire ed integrare socialmente

Dettagli

H.A.C.C.P. IGIENE E SICUREZZA DEGLI ALIMENTI

H.A.C.C.P. IGIENE E SICUREZZA DEGLI ALIMENTI H.A.C.C.P. IGIENE E SICUREZZA DEGLI ALIMENTI Corso obbligatorio per le aziende al cui interno vi è un processo produttivo e di lavorazione, preparazione, vendita, somministrazione di alimenti, per garantire

Dettagli

Progetti strategici per il Territorio Snodo di Jesi Messa in sicurezza e riqualificazione SS76

Progetti strategici per il Territorio Snodo di Jesi Messa in sicurezza e riqualificazione SS76 Progetti strategici per il Territorio Snodo di Jesi Enrico Pastori TAVOLO TECNICO ALLARGATO Jesi, 19 novembre 2009 Indice della presentazione Stato di fatto Obiettivi del progetto Descrizione del progetto

Dettagli

COMUNE DI VILLAFRATI PROVINCIA DI

COMUNE DI VILLAFRATI PROVINCIA DI COMUNE DI VILLAFRATI PROVINCIA DI PIANO DI MANUTENZIONE RELAZIONE GENERALE DESCRIZIONE: LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA SCUOLA MEDIA GIOVANNI XXIII COMMITTENTE: COMUNE DI VILLAFRATI IL TECNICO: ARCH.

Dettagli

La Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile. Dr. Giacomo Gelmi

La Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile. Dr. Giacomo Gelmi La Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile Dr. Giacomo Gelmi Che cosa è una macchina utensile? E uno spazio fisico in cui si collocano, sostenuti da adeguate strutture ed in posizioni

Dettagli

DIPARTIMENTO INFORMATIVO e TECNOLOGICO

DIPARTIMENTO INFORMATIVO e TECNOLOGICO DIPARTIMENTO INFORMATIVO e TECNOLOGICO ARTICOLAZIONE DEL DIPARTIMENTO Il Dipartimento Informativo e Tecnologico è composto dalle seguenti Strutture Complesse, Settori ed Uffici : Struttura Complessa Sistema

Dettagli

Allegato II. La durata ed i contenuti della formazione sono da considerarsi minimi. 3. Soggetti formatori e sistema di accreditamento

Allegato II. La durata ed i contenuti della formazione sono da considerarsi minimi. 3. Soggetti formatori e sistema di accreditamento Allegato II Schema di corsi di formazione per preposti e lavoratori, addetti alle attività di pianificazione, controllo e apposizione della segnaletica stradale destinata alle attività lavorative che si

Dettagli

IL PRE-PROCESSORE METEOROLOGICO CALMET-SMR. Una breve descrizione: caratteristiche, input, output, limiti

IL PRE-PROCESSORE METEOROLOGICO CALMET-SMR. Una breve descrizione: caratteristiche, input, output, limiti IL PRE-PROCESSORE METEOROLOGICO CALMET-SMR Una breve descrizione: caratteristiche, input, output, limiti Meteorologia per la qualità dell aria la valutazione della qualità dell aria e in particolare l

Dettagli

Uso delle attrezzature di lavoro

Uso delle attrezzature di lavoro COORDINAMENTO TECNICO PER LA PREVENZIONE DEGLI ASSESSORATI ALLA SANITA DELLE REGIONI E PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO Decreto Legislativo n 626/94 D O C U M E N T O N 11 LINEE GUIDA SU TITOLO III

Dettagli

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili 1. PREMESSA La disciplina dei cantieri temporanei e mobili ha trovato preciso regolamentazione nel Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e nel successivo

Dettagli

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri TEST VERIFICA INTERMEDIO 1. Il Datore di Lavoro è: a. La persona che in azienda paga gli stipendi b. La persona che dispone di pieni poteri decisionali e di spesa c. Il capoufficio, il capofficinao colui

Dettagli

Documento sulla politica di investimento

Documento sulla politica di investimento DEI DIPENDENTI DELLE IMPRESE DEL GRUPPO UNIPOL Iscrizione all Albo dei Fondi Pensione n 1292 Documento sulla politica di investimento Redatto ai sensi della Deliberazione COVIP del 16 marzo 2012 approvato

Dettagli

SERVIZIO DI MANUTENZIONE ORDINARIA E FORNITURA DELLA SEGNALETICA STRADALE ORIZZONTALE E VERTICALE

SERVIZIO DI MANUTENZIONE ORDINARIA E FORNITURA DELLA SEGNALETICA STRADALE ORIZZONTALE E VERTICALE COMUNE DI CAMPI BISENZIO - Città Metropolitana di Firenze - WWW.Comune.Campi-Bisenzio.Fi.it via P. Pasolini 18-0558959200 - telefax 0558959242 - email: viabilita@comune.campi-bisenzio.fi.it SERVIZIO DI

Dettagli

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 marzo 2013, n. 449

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 marzo 2013, n. 449 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 marzo 2013, n. 449 Modifica della deliberazione 18 luglio 2008, n. 1820 (Sistema di accreditamento per l'affidamento in gestione degli interventi formativi cofinanziati

Dettagli

www.pneumaticisottocontrollo.it

www.pneumaticisottocontrollo.it Settore Lavori Pubblici e Territorio ORDINANZA n. 68 PG. N. 72846 del 04/11/2015 Class. N 2015.011.015.004.5 Oggetto: Disciplina della circolazione stradale in periodo invernale La sottoscritta Barbara

Dettagli

Corso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti

Corso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti Secondo il D.Lgs. 81/2008 s.m. e l Accordo della Conferenza Stato-Regioni per la formazione del 21 dicembre 2011 Corso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti Dr. Sebastiano Papa Valutazione dei rischi

Dettagli

4. GESTIONE DELLE RISORSE

4. GESTIONE DELLE RISORSE Pagina 1 di 6 Manuale Qualità Gestione delle Risorse INDICE DELLE EDIZIONI.REVISIONI N DATA DESCRIZIONE Paragraf i variati Pagine variate 1.0 Prima emissione Tutti Tutte ELABORAZIONE VERIFICA E APPROVAZIONE

Dettagli

10040 - Provincia di TORINO. Ufficio del Responsabile dei lavori Pubblici, Manutenzioni e Patrimonio e-mail roberto.racca@comune.volvera.to.

10040 - Provincia di TORINO. Ufficio del Responsabile dei lavori Pubblici, Manutenzioni e Patrimonio e-mail roberto.racca@comune.volvera.to. Documento unico di valutazione dei rischi da interferenze, derivanti da attività affidate ad imprese appaltatrici o a lavoratori autonomi, ai sensi del D.Lgs. 81/08 art. 26 comma 3. Servizio di sgombero

Dettagli

La valutazione del rischio chimico

La valutazione del rischio chimico La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,

Dettagli

Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi

Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi La sicurezza sui luoghi di lavoro Norme di sicurezza per costruzione e gestione impianti sportivi Ing. Luca Magnelli Firenze 19 ottobre 2010 D.M. 18 marzo

Dettagli

Resistenza, drenabilità e sostenibilità ambientale. SENZA COMPROMESSI

Resistenza, drenabilità e sostenibilità ambientale. SENZA COMPROMESSI Resistenza, drenabilità e sostenibilità ambientale. SENZA COMPROMESSI B R E V E T TAT O Calcestruzzo drenante e fonoassorbente a elevate prestazioni, ideale per la realizzazione di pavimentazioni DrainBeton

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI PER LA MANUTENZIONE DELLE STRADE DEL TERRITORIO

CARTA DEI SERVIZI PER LA MANUTENZIONE DELLE STRADE DEL TERRITORIO CARTA DEI SERVIZI PER LA MANUTENZIONE DELLE STRADE DEL TERRITORIO Stesura del 02/05/2008 LA CARTA DEI SERVIZI La carta dei servizi è un patto tra la Società Crespellano Patrimonio Srl Socio Unico e i suoi

Dettagli

Sistema di Gestione Integrata Qualità/Ambiente/Sicurezza Doc.3 Politiche aziendale. Qualità/Ambiente

Sistema di Gestione Integrata Qualità/Ambiente/Sicurezza Doc.3 Politiche aziendale. Qualità/Ambiente Pag. 1 di 5 Qualità/Ambiente L azienda Di Leo Nobile S.p.A. è nata nel 1956 a Castel San Giorgio (Sa) ed è uno stabilimento di circa m² 16.591 di cui 10.000 m² coperti, nel quale è concentrata l attività

Dettagli

SERVIZIO SISTEMI INFORMATIVI

SERVIZIO SISTEMI INFORMATIVI SERVIZIO SISTEMI INFORMATIVI Prot. n. Misure finalizzate al contenimento della spesa (art. 2 Commi 594-599 della Legge 244/2007 - Legge Finanziaria 2008) Relazione sulle misure per il contenimento delle

Dettagli

LIFE09ENVIT000188-EnvironmentalCOoperation model for Cluster - Acronimo: ECO-CLUSTER

LIFE09ENVIT000188-EnvironmentalCOoperation model for Cluster - Acronimo: ECO-CLUSTER -EnvironmentalCOoperation model for Cluster - Acronimo: ECO-CLUSTER Linee Guida Modello di gestione ambientale ECO-CLUSTER: sistema gestione ambientale Comune di Collagna Responsabile dell azione Istituto

Dettagli

Riferimenti normativi

Riferimenti normativi CRITERI E MODALITÀ PER IL RIMBORSO DELLE SPESE DIRETTAMENTE SOSTENUTE DALLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI REGOLAMENTATI DA CONVENZIONE I Progetti possono essere integrativi

Dettagli

Vigilanza bancaria e finanziaria

Vigilanza bancaria e finanziaria Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO

Dettagli

Evento meteo, idrogeologico e idraulico

Evento meteo, idrogeologico e idraulico 163 A seguito della ricezione di Avviso od Informativa di previsione per fenomeni meteorologici avversi o a seguito di un Ufficio Gestione delle Emergenze ed Eventi Servizio I/ Gestione Sala Operativa

Dettagli

COMUNE di TODI Provincia di Perugia Piazza del Popolo Telefono 075/89561 Telefax: 075/8943862 Codice Fiscale n. 00316740547 www.comune.todi.pg.

COMUNE di TODI Provincia di Perugia Piazza del Popolo Telefono 075/89561 Telefax: 075/8943862 Codice Fiscale n. 00316740547 www.comune.todi.pg. Approvato con delibera di G.C. n. 366 del 15.12.2008 REGOLAMENTO REPERIBILITA SERVIZIO TECNICO Art. 1 Oggetto del Regolamento. Il presente regolamento disciplina le modalità di attuazione del servizio

Dettagli

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE Decreto del Ministero dell interno 4 febbraio 2011 Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all art. 82, comma 2, del D.Lgs. 09/04/2008, n. 81, e successive modifiche ed integrazioni.

Dettagli

REGOLAMENTO PER L USO DEL CENTRO SOCIO-CULTURALE DI AZZANELLO DI PASIANO DI PORDENONE. ARTICOLO 1 Oggetto del regolamento.

REGOLAMENTO PER L USO DEL CENTRO SOCIO-CULTURALE DI AZZANELLO DI PASIANO DI PORDENONE. ARTICOLO 1 Oggetto del regolamento. REGOLAMENTO PER L USO DEL CENTRO SOCIO-CULTURALE DI AZZANELLO DI PASIANO DI PORDENONE ARTICOLO 1 Oggetto del regolamento Il Centro socio-culturale di Azzanello di Pasiano di Pordenone (di seguito nominato

Dettagli

PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT

PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT INDICE - Premessa Pag 1 1 Tipologia dei controlli 1 1a Controlli di gestione 1 1b Controlli di ammissibilità

Dettagli

PROCEDURA GESTIONE APPROVVIGIONAMENTO E FORNITORI 02 30/09/2006 SOMMARIO

PROCEDURA GESTIONE APPROVVIGIONAMENTO E FORNITORI 02 30/09/2006 SOMMARIO Pagina 1 di 6 SOMMARIO 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RESPONSABILITÀ...2 3 FLOW PROCESSO DI APPROVVIGIONAMENTO...3 4 ORDINI DI ACQUISTO...4 5 CONTROLLI AL RICEVIMENTO...5 6 SELEZIONE E QUALIFICA

Dettagli

COMUNICAZIONE AI SENSI DELLA DELIBERAZIONE DELL AUTORITA PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS DEL 29 LUGLIO 2005 N. 166/05. Termoli, 26.04.

COMUNICAZIONE AI SENSI DELLA DELIBERAZIONE DELL AUTORITA PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS DEL 29 LUGLIO 2005 N. 166/05. Termoli, 26.04. Società controllata dal Cons.Svil.Ind.le VALLE del BIFERNO Zona Ind.le, snc 86039 TERMOLI (CB) Tel. +39 0875 755040 Fax +39 0875 755974 http://www.netenergyservice.it - info@netenergyservice.it COMUNICAZIONE

Dettagli