Università degli studi di Pavia Facoltà di Economia a.a Corso di Economia Aziendale II modulo Capitolo 5 Reddito e capitale
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1 Università degli studi di Pavia Facoltà di Economia a.a Corso di Economia Aziendale II modulo Capitolo 5 Reddito e capitale 1
2 Stru%ura del corso Introduzione Economia Aziendale e Ragioneria L ogge%o I valori nello scambio monetario Le aree della ges5one I profili della ges5one Reddito Capitale Il Bilancio Conto Stato Economico Patrimoniale Rendiconto Finanziario 2
3 5.1 Reddito e capitale I processi di rilevazione sono finalizza5 alla determinazione del reddito e del capitale. Reddito e capitale sono espressione di valutazioni sogge-ve MA REDDITO = CAPITALE = Flusso espressione di valori dello stesso Fondo fenomeno!! di valori 3
4 Prima relazione tra reddito e capitale Se il reddito può essere espresso dall ammontare di RICCHEZZA prodo%a in un certo periodo E il capitale è espresso dalla RICCHEZZA a disposizione dell azienda in un certo istante Re ddito( t) = Capitale ( t finale ) Capitale ( t iniziale ) 4
5 5.2 Il capitale Il CAPITALE è uno stock di beni qualita5vamente e quan5ta5vamente individua5, dota5 di valore, sui quali gravano vincoli di varia natura Gli aspem per l analisi del capitale sono espressi da: 1. Aspe%o qualita>vo 2. Aspe%o quan>ta>vo CaraDeris>che dei beni che compongono il capitale Valore dei beni che compongono il capitale 5
6 L aspe%o qualita5vo So%o l aspedo qualita>vo, il capitale è un complesso coordinato di risorse (posi>ve e nega>ve) di produzione per>nen> all azienda in un certo istante ATTIVITA PASSIVITA CAPITALE = PATRIMONIO? Criteri di afferenza del capitale all azienda 1. DISPONIBILITA 2. PERTINENZA 6
7 Criteri classificatori del capitale (aspe%o qualita5vo) ATTIVITA PASSIVITA NATURA (C. fisso vs circolante) DESTINAZIONE (fa%ori a breve vs medio- lungo) TIPO DI OBBLIGAZIONE (debi5 vs prestazioni) REALIZZABILITA (Immobilizzazio ni vs disponibilità) MATERIALITA (fa%ori materiali vs immateriali) PROPRIETA (Risorse proprie vs di terzi) RILEVANZA (Capitale principale vs accessorio) ESIGIBILITA (Passività a breve vs medio- lungo termine) ONEROSITA (esplicita vs implicita) 7
8 L aspe%o quan5ta5vo So%o l aspedo quan>ta>vo, il capitale è una grandezza che esprime il valore delle risorse di per>nenza dell azienda in un certo istante La valorizzazione quan5ta5va perme%e di effe%uare analisi compara5ve tra elemen5 che cos5tuiscono il capitale La grandezza che esprime il valore del capitale deriva dal valore a%ribuito alle condizioni amve (amvità) e passive (passività) 8
9 L aspe%o quan5ta5vo So%o l aspedo quan>ta>vo, il capitale è una grandezza che esprime il valore delle risorse di per>nenza dell azienda in un certo istante La valorizzazione quan5ta5va perme%e di effe%uare analisi compara5ve tra elemen5 che cos5tuiscono il capitale La grandezza che esprime il valore del capitale deriva dal valore a%ribuito alle condizioni amve (amvità) e passive (passività) Le finalità di determinazione del capitale incidono sulla sua valorizzazione 9
10 Il capitale di funzionamento Il capitale di funzionamento (o di bilancio o di ges>one) esprime un sistema di valori adribuito in un certo istante (di solito ala fine del periodo amministra5vo) ad un azienda funzionante Ipotesi di rappresentazione del capitale di funzionamento: 1. ProspeMva di funzionamento (Going concern principle) 2. Della durata di 12 mesi ALTRIMENTI Diverse configurazioni di capitale (di liquidazione, cessione) 10
11 Il capitale ne%o Ricchezza neda di per>nenza dell azienda (in un istante) VALORE ASTRATTO Somma (algebrica) di valori associa> a risorse ETEROGENEE 11
12 Lo Stato Patrimoniale Stato Patrimoniale ATTIVITA PASSIVITA CAPITALE NETTO (A P) 12
13 Esempio 1 (Cos5tuzione) Stato Patrimoniale (t 0 ) Fabbrica> 250 Automezzi 50 Cassa 70 Banca c/c 130 Credi> 100 CAPITALE NETTO
14 Esempio 2 (Cos5tuzione) Stato Patrimoniale (t 0 ) Fabbrica> 250 Automezzi 50 Cassa 70 Banca c/c 130 Credi> 100 Debi> v/banche 150 CAPITALE NETTO
15 Variazioni di capitale ne%o Il capitale ne%o può subire delle variazioni per effe%o di: 1. Operazioni di ges5one (produzione di reddito) 3. Operazioni sul capitale nedo 4. Variazioni nel sistema dei prezzi (rivalutazioni fuori esercizio) 15
16 5.3 Il reddito Il reddito rappresenta l incremento o il decremento subito dal capitale per effe%o delle operazioni di ges5one La valorizzazione quan5ta5va perme%e di effe%uare analisi compara5ve tra elemen5 che cos5tuiscono il reddito Il reddito deriva da valori economici cer/, s/ma/ e conge2ura/ Le finalità di determinazione del reddito e l indeterminatezza dei valori che lo compongono incidono sulla sua valorizzazione 16
17 Il reddito totale Il reddito si forma con5nuamente nel tempo per effe%o delle operazioni di cessione delle produzioni e di acquisizione dei fa%ori produmvi Ipotesi: 1. Input 2. Output 3. Capitale impiegato Input e output derivano da 1. Scambi monetari 2. Non si rilevano rimanenze 3. Debi>/Credi> sono interamente paga> 1. C(t 0 ) = denaro 2. Non si rilevano rimborsi/aumen5 3. C(t 1 ) = denaro 17
18 Il reddito di periodo Il reddito totale ha limitato significato economico L analisi quan7ta7va del reddito si effe:ua con riferimento alla ricchezza prodo:a in un periodo amministra7vo Il reddito di periodo rappresenta l incremento o il decremento subito dal capitale per effe%o delle operazioni di ges5one di competenza dell esercizio PRINCIPIO DI COMPETENZA TEMPORALE 18
19 5.4 Il principio di competenza Il principio di competenza definisce i criteri di imputazione dei cos> e dei ricavi all esercizio ai fini della determinazione del reddito di periodo Il principio di competenza deve essere analizzato nelle sue componen5 fondamentali: 1. Principio di realizzazione (realiza>on principle) 2. Principio di correlazione (matching principle) COMPONENTI POSITIVE COMPONENTI NEGATIVE 19
20 Il principio di realizzazione Il principio di realizzazione definisce i criteri di imputazione dei ricavi all esercizio ai fini della determinazione del reddito di periodo Secondo il PRINCIPIO DI REALIZZAZIONE, I ricavi di competenza dell esercizio sono quelli per cui si sono concluse le operazioni nel periodo amministra>vo osservato IL BENE/SERVIZIO È STATO CEDUTO/RESO Il momento del pagamento non è determinante ai fini del principio di realizzazione 20
21 L equazione dei ricavi di competenza L equazione dei ricavi di competenza di un determinato periodo è espressa da Ricavi di competenza del periodo amministra>vo Ricavi rileva> nel periodo amministra5vo Ricavi sospesi perché di competenza del futuro P.A. Ricavi rileva> in P.A. preceden>, ma di competenza del P.A. 21
22 Il principio di correlazione Il principio di correlazione (inerenza) definisce i criteri di imputazione dei cos> all esercizio ai fini della determinazione del reddito di periodo Secondo il PRINCIPIO DI CORRELAZIONE, I cos> di competenza dell esercizio sono quelli che si correlano partecipano, sono funzionali - ai ricavi di competenza COSTO RICAVO 22
23 L equazione dei cos5 di competenza L equazione dei cos> di competenza di un determinato periodo è espressa da Cos> di competenza del periodo amministra>vo Cos5 rileva> nel periodo amministra5vo Cos5 sospesi perché di competenza del futuro P.A. Cos5 rileva> in P.A. preceden>, ma di competenza del P.A. 23
24 I cos5 di competenza I cos5 di competenza dell esercizio sono rela5vi a: 1.Fa%ori di input cedu5 senza subire trasformazioni (merci) 2.Fa%ori di input a veloce ciclo di impiego che partecipano ai processi di produzione connessi a ricavi di competenza 3.Fa%ori di input a lento ciclo di impiego, per la quota di cos> correlata a ricavi di competenza ALTRI COSTI COSTI SOSPESI 24
25 I cos5 sospesi I cos> di competenza di un esercizio diverso da quello in chiusura devono essere sospesi e rinvia5 all esercizio in cui si realizzeranno i rela5vi ricavi MA solo se connessi a fadori economicamente u>li per la futura ges5one DIVERSA MENTE COSTI di COMPETENZA 25
26 I cos5 sospesi I cos5 sospesi sono associa5 a: 1. FaDori acquisi5 ma non ancora pienamente u>lizza> 2. FaDori acquisi5 e u5lizza5, ma per i quali non vi è ancora correlazione con i ricavi 26
27 1 l cos5 sospesi Fa%ori non pienamente u5lizza5 I cos> rela>vi a fadori acquisi> ma non ancora pienamente u>lizza> a fine esercizio si definiscono RIMANENZE FINALI Dis5nguiamo tra: 1. Rimanenze in senso stre%o 2.Immobilizzazioni tecniche usate in più di un periodo amministra5vo RIMANENZE FINALI di materie, merci, materiali, IMMOBILIZZAZIONI pluriennali AMMORTAMENTO Altri cos> per servizi resi oltre l esercizio RISCONTI 27
28 1 Rimanenze finali di materie, Le RIMANENZE FINALI di materie, merci, materiali cos>tuiscono dei cos> sospesi e quindi re-fiche di costo rilevate nell esercizio in chiusura Conto Economico Cos5 per materie (p * Q) 250,00 Rimanenze finali di materie (p * Q) 50,00 Stato Patrimoniale Rimanenze di materie (p * Q) 50,00 28
29 1 L ammortamento delle immobilizzazioni tecniche L AMMORTAMENTO è un procedimento tecnico che suddivide l intero costo sostenuto per l acquisizione dei fadori a lento ciclo di u>lizzo nei diversi periodi d uso, imputandone una quota di competenza agli esercizi in cui i fadori erogano u>lità U>lità U>lità U>lità Esercizio n Esercizio n+1 Esercizio n+2 COSTO DI ACQUISTO RICAVI RICAVI RICAVI CESSIONE = PLUS/ MINUSVALENZA 29
30 1 La rilevazione dell ammortamento L AMMORTAMENTO si rileva per quote da adribuire agli esercizi in cui l immobilizzazione presta la propria u>lità Conto Economico (Esercizio n) Quota ammortamento Macchinario X (Costo storico/3) 30,00 Stato Patrimoniale (Esercizio n) Macchinario X Costo storico Fondo ammortamento 60,00 (90 30) 30
31 1 I riscon5 amvi I RISCONTI a-vi esprimono quote di cos> rela>vi a operazioni per cui si è già verificata la manifestazione monetaria ma di competenza del futuro esercizio 1 luglio FINE P.A. 31 marzo Quota di competenza Esercizio n (6/9) Quota di competenza Esercizio n+1 (3/9) COSTO 180,00 31
32 1 La rilevazione dei riscon5 amvi I RISCONTI a-vi cos>tuiscono quote di cos> già rileva> che devono essere rinvia> all esercizio successivo Conto Economico (Esercizio n) 31/12 Fi- passivi 120,00 (180 60) 31/12 Riscon5 amvi 60,00 Stato Patrimoniale (Esercizio n) Riscon5 amvi 60,00 32
33 1 I riscon5 passivi I RISCONTI passivi esprimono quote di ricavi rela>vi a operazioni per cui si è già verificata la manifestazione monetaria ma di competenza del futuro esercizio 1 dicembre FINE P.A. 31 gennaio Quota di competenza Esercizio n (1/2) Quota di competenza Esercizio n+1 (1/2) RICAVO 500,00 33
34 1 La rilevazione dei riscon5 passivi I RISCONTI passivi cos>tuiscono quote di ricavi già rileva> ma di competenza dell esercizio successivo Conto Economico (Esercizio n) 31/12 Riscon5 passivi 250,00 31/12 Interessi a-vi 250,00 ( ) Stato Patrimoniale (Esercizio n) Riscon5 passivi 250,00 34
35 I cos5 sospesi I cos5 sospesi sono associa5 a: 1. FaDori acquisi5 ma non ancora pienamente u>lizza> 2. FaDori acquisi5 e u5lizza5, ma per i quali non vi è ancora correlazione con i ricavi 35
36 2 Le rimanenze finali di prodom, semilavora5, Le RIMANENZE FINALI di prodo-, semilavora>, lavori in corso su ordinazione e costruzioni in economia cos>tuiscono dei cos> sospesi e quindi re-ficano i cos> rileva> nell esercizio in chiusura Conto Economico (Esercizio n) Cos5 per materie ,00 Rim. finali ProdoM 1.200,00 Rimanenze di prodom 1.200,00 Stato Patrimoniale (Esercizio n) 36
37 Cos5 futuri e cos5 indetermina5 Il principio di competenza economica prevede che vengano rileva5 cos5: 1. Di futura manifestazione numeraria (ma di competenza dell esercizio) 2. Indetermina> nell ammontare o nel momento di manifestazione (ma la cui esistenza è certa o probabile) 37
38 1 I ratei passivi I RATEI passivi esprimono debi> in formazione, associa> a cos> di competenza dell esercizio, ma che avranno manifestazione numeraria futura 31 agosto FINE P.A. 28 febbraio Quota di competenza Esercizio n (4/6) Quota di competenza Esercizio n+1 (2/6) COSTO 300,00 38
39 1 La rilevazione dei Ratei passivi I RATEI passivi esprimono quote di debi> scaturen> da cos> di competenza dell esercizio ma la cui manifestazione numeraria non si è ancora verificata 31/12 Interessi passivi 200,00 Conto Economico (Esercizio n) Stato Patrimoniale (Esercizio n) Ratei passivi 200,00 39
40 Cos5 futuri e cos5 indetermina5 Il principio di competenza economica prevede che vengano rileva5 cos5: 1. Di futura manifestazione numeraria (ma di competenza dell esercizio) 2. Indetermina> nell ammontare o nel momento di manifestazione (ma la cui esistenza è certa o probabile) 40
41 2 Accantonamen5 Gli ACCANTONAMENTI esprimono cos> di competenza dell esercizio il cui momento di manifestazione (data) o il cui ammontare è incerto Conto Economico (Esercizio n) Accantonamen> per fondo manutenzioni programmate 50,00 Stato Patrimoniale (Esercizio n) Fondo manutenzioni programmate 50,00 41
42 Riassumendo L osservanza del principio di competenza economica richiede: 1.Rilevazione delle rimanenze 2.Imputazione di quote di ammortamento ai rela>vi fondi 3.Capitalizzazione di cos> 4.Rilevazione di accantonamen> per fondi rischi e oneri 42
43 5.5 Il principio di prudenza Il generale PRINCIPIO DI PRUDENZA postula che le valutazioni di bilancio e in par>colare delle componen> posi>ve e nega>ve di reddito debbano essere compiute secondo due fondamentali regole: 1.Gli u>li adesi o spera> NON siano iscri- in bilancio 2.Le perdite presunte siano contabilizzate 43
44 5.6 Le altre nozioni di capitale Il capitale aziendale può essere interpretato secondo diverse prospemve: 1. Capitale di funzionamento 2.Capitale di rivalutazione 3.Capitale di liquidazione 4.Capitale economico Prospe-va di funzionamento GOING CONCERN Prospe-va di mutamento nel sistema dei prezzi Prospe-va di cessazione dell a-vità aziendale Prospe-va di cessione dell azienda, recesso, quotazione 44
45 FINE CAPITOLO 5 45
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