Formazione universitaria e contesti organizzativi: il ruolo del formatore TSRM

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1 Formazione universitaria e contesti organizzativi: il ruolo del formatore TSRM Dr. Mauro Curzel Coordinatore delle attività formative Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia Università degli Studi di Verona sede di Trento 1. Dalla parte dell apprendimento Il formatore TSRM trova la sua legittimazione nel fatto che dovrebbe essere un esperto di processi di apprendimento negli adulti e delle dinamiche di gruppo. Pertanto, è essenziale che il personale TSRM che si dedica alla formazione degli studenti abbia un riconoscimento del proprio ruolo da parte della committenza (Università, Aziende sanitarie), con un proprio spazio di azione e competenze specifiche, al fine di evitare banalizzazioni o ambiguità di funzioni all interno dei contesti organizzativi ed universitari Gli ordinamenti didattici dei Corsi di Laurea per le professioni sanitarie e la letteratura in ambito pedagogico sottolineano l importanza di figure educative con compiti istituzionali e competenze diversificate: Coordinatore delle attività formative professionalizzanti Fondamentale figura nominata dal Consiglio di Corso di Laurea alla quale viene attribuita la responsabilità degli insegnamenti tecnico-pratici e del loro coordinamento con quelli teorico-scientifici, nonché all organizzazione delle attività complementari. Il Coordinatore delle attività formative professionalizzanti appartiene allo specifico profilo professionale del Corso di Laurea ed è in possesso della massima formazione prevista dalle normative di riferimento (Laurea Specialistica, Master in modelli e metodi della formazione). Viene nominato con durata triennale con un mandato di forte integrazione con altre figure educative coinvolte nella formazione universitaria del TSRM. Partendo dall analisi fatta in seno alla Consensuns Conference di S.Miniato nel novembre1998 dal quale è emerso un documento frutto di un confronto fra pedagogisti e responsabili

2 della formazione infermieristica 1, si propone un profilo del Coordinatore delle attività formative professionalizzanti per i Corsi di Laurea in TRMIR che si articola in una serie di attività che richiedono una solida conoscenza relativa all area professionale specifica, alla normativa in tema di radioprotezione ed elevate competenze psicopedagogiche, organizzative e manageriali. Promuove il coordinamento e l integrazione dell insegnamento tecnicopratico e del tirocinio con gli insegnamento teorico-scientifici Coordina nella programmazione, gestione e valutazione dell attività di tirocinio in collaborazione con tutor, supervisori di tirocinio Collabora all individuazione di strutture qualificate come sedi di tirocinio Individua presso le sedi di tirocinio accreditate dall Università operatori TSRM qualificati ai quali attribuire il ruolo di Supervisori di tirocinio al fine di garantire allo studente esperienze significative dal punto di vista dell apprendimento Gestisce, organizza e supervisiona l attività dei tutor assicurandone la formazione e l aggiornamento Promuove e assicura in collaborazione con i tutor modalità di valutazione delle competenze professionali specifiche propone ed organizza attività formative integrative, forum, seminari laboratori didattici, etc. Collabora con il Responsabile Erasmus di Facoltà ad individuare, sulla base degli accordi europei per gli scambi internazionali fra studenti, ad individuare e stabilire contatti con le sedi europee partner nell'ambito dell area disciplinare attinente. Propone e media, in relazione al carico didattico che lo studente svolgerà presso la sede Erasmus ospitante, l approvazione del Learning Agreement Fornisce tutte le informazioni, supporta e mantiene il contatto con gli studenti Erasmus monitorizzando l esperienza di scambio internazionale Supervisiona in collaborazione con il Servizio di Fisica Sanitaria la corretta attuazione della normativa radioprotezionistica in seno all attività didattica Presiede la commissione per la valutazione annuale del tirocinio 1 Zannini L Saiani L Renga G, figure e metodi della tutorship Consensuns Conference S Miniato nov 1998, inrivista dell infermiere 1998, 17, 3

3 Collabora con il Presidente del Corso di Laurea alla pianificazione, organizzazione e monitoraggio delle attività didattiche triennali Individuare opportunità di ricerca scientifica al fine di proporre percorsi ed esperienze formative significative Svolge attività di orientamento delle matricole all inizio del triennio e prima dell inserimento nel mondo del lavoro Assicura agli studenti tutte le informazioni in merito all organizzazione del Corso di Laurea e alle esperienze di tirocinio Provvede a fornire agli studenti le necessarie informazioni dal punto di vista della sicurezza presso le sedi didattiche e le sedi di tirocinio accreditate Tutor TSRM Requisito necessario per svolgere la funzione di tutor è, ovviamente, l appartenenza allo specifico profilo professionale, esperienza nel campo della formazione ed una solida competenza professionale sul campo. I Tutor assegnati alle sedi didattiche dovrebbero essere individuati attraverso un esame di selezione tra coloro che sono in possesso dei requisiti richiesti. Nell esperienza dei Corsi di Laurea delle professioni sanitarie, facendo riferimento soprattutto all area infermieristica, la letteratura individua un rapporto ottimale tutor/studente di 1/15 con un mandato che prevede il distacco totale o parziale dall attività lavorativa ospedaliera. La funzione educativa del tutor si riferisce a vaste aree dell apprendimento di competenze professionali attraverso modelli e metodi tutoriali che molte professioni hanno sperimentato con successo e che spesso sono spendibili anche presso i Corsi di Laurea in TRMIR con opportune declinazione degli obiettivi formativi. Questo comporta la necessità di un costruttivo confronto con le professioni che hanno già sviluppato percorsi e modelli educativo pedagogici significativi nell ottica di reinterpretare la formazione universitaria del TSRM. Si tratta di competenze articolate che possono essere acquisite a partire dall esperienza professionale con un forte investimento in percorsi formativi specifici. E opportuno scegliere operatori altamente motivati assegnati a questa funzione per un periodo di tempo sufficientemente lungo da garantire una certa continuità. Spesso nei contesti radiologici, il termine tutor viene utilizzato i modo generico tanto da richiedere una distinzione rispetto alla funzione di Supervisore ti tirocinio. Nell ambito dei Corsi di Laurea in TRMIR il Tutor, esplica le seguenti attività:

4 partecipa alla definizione del progetto formativo complessivo e contribuisce a garantire la coerenza dell intero processo formativo rispetto al profilo professionale favorisce lo sviluppo di competenze professionali specifiche del profilo attivando processi di riflessione prima, durante e dopo l esperienza pratica progetta e gestisce, con la supervisione del Coordinatore delle attività formative professionalizzanti, percorsi di tirocinio coerenti con il progetto formativo complessivo guida e facilita lo studente nell apprendimento dall esperienza professionale definisce e gestisce, in collaborazione con l équipe delle U.O. di Radiologia, Radioterapia, Medicina Nucleare, Fisica Sanitaria il piano di tirocinio in riferimento agli obiettivi formativi coinvolgendo il personale TSRM, Medici radiologi. Radioterapisti e Fisici Sanitari creando rapporti di collaborazione ed integrazione; Predispone, in collaborazione con l équipe professionale della sede di tirocinio un contesto adeguato e favorevole all apprendimento predispone opportunità di apprendimento garantendo la sicurezza dell utente e dello studente nel rispetto della normativa radioprotezionistica valuta i processi formativi dello studente in collaborazione con l équipe della sede di tirocinio promuove attività di orientamento e assistenza agli studi durante il percorso formativo; svolge attività didattica integrativa (laboratorio studio individuale briefing e debriefing) coerenti con gli obiettivi formativi. Supervisore / guida di tirocinio TSRM Accanto ai Tutor clinici sono individuati TSRM Supervisori di Tirocinio che, contestualmente al loro esercizio professionale, assumono una funzione di accompagnamento e supervisione del tirocinante con particolari responsabilità nel tutelare l utente dal punto di vista radioprotezionistico e da possibili errori o manovre insicure dello studente garantendo una efficace interazione tra teoria ed esperienza pratica professionale. Come per le altre professioni sanitarie, nei Corsi di Laurea in TRMIR si distinguono, quindi, due tipologie di facilitatore di apprendimento che operano in sinergia: il turor inteso come il professionista TSRM distaccato dal Servizio

5 ed il Supervisore di tirocinio. E evidente che, presso le sedi di tirocinio accreditate, vi è la necessità della siano presenza di operatori TSRM in numero sufficiente e qualificati al fine di garantire l apprendimento e la supervisione degli studenti. Nelle realtà dei Servizi di Diagnostica per Immagini, Radioterapia e Medicina Nucleare il Supervisore di tirocinio non sostituisce ma integra il tutor nelle competenze didattiche operando in stretta collaborazione nel guidare lo studente verso una graduale autonomia. Si tratta di un percorso di apprendimento che parte dallo sperimentare pratiche lavorative con l ausilio di apparecchiature ad alta tecnologia sotto la diretta supervisione da parte del TSRM esperto che supporta, incoraggia e fa riflettere lo studente sulle proprie azioni, fino al raggiungimento dell indipendenza metodologica. I Supervisori di tirocinio sono individuati su proposta del Coordinatore delle attività formative in collaborazione con i Responsabili delle U.O. dove viene svolto il tirocinio, tra gli operatori che hanno frequentato corsi di formazione specifica e/o con esperienza di attività di supervisione a tirocinanti. Vale la pena sottolineare che il contributo alla formazione degli studenti universitari da parte di questi professionisti TSRM che operano nei Servizi è un essenziale anello di congiunzione nel percorso di apprendimento. Il loro coinvolgimento nel progetto formativo globale mette in rilievo l importanza di modelli professionali importanti come punto di riferimento dei futuri TSRM. Per questo motivo, l investimento sulla formazione permanente con specifici Corsi per Supervisori di tirocinio pone le basi per la coerenza fra teoria e pratica. Infatti, l azione educativa del Supervisore di tirocinio è quella con una maggior aderenza all operatività sul campo in diretto rapporto con l utente che si sottopone all indagine radiodiagnostica o alla seduta di radioterapia: crea un ambiente formativo, favorire l accoglimento e l inserimento dello studente nella sede di tirocinio; collabora con il Coordinatore delle attività formative e Tutor nel coinvolgere tutti gli operatori del servizio nel progetto di tirocinio dello studente; partecipa con il Coordinatore delle attività formative i Tutor alla progettazione dei tirocini; propone variazioni finalizzate a rimuovere nodi critici di carattere organizzativo che ostacolino l apprendimento del tirocinante seleziona in collaborazione con il Coordinatore delle attività formative ed i Tutor Clinici, le attività da far sperimentare allo studente in coerenza con gli obiettivi educativi del corso;

6 attiva la riflessione durante l azione attraverso l analisi dell esperienza e la comprensione della situazione; collabora con il Coordinatore delle attività formative ed i Tutor nella correzione dei report di tirocinio contribuisce con il Coordinatore delle attività formative ed i Tutor alla valutazione formativa e certificativa stimola lo studente ad auto valutarsi fornendo costantemente Feedback, facendolo riflettere sull errore come fonte di apprendimento motiva ed esplicita in presenza dello studente i processi decisionali che sottendono all agire professionale ai fini dell apprendimento partecipa ai laboratori didattici allestendo esperienze pratiche sul campo ai fini dell apprendimento di skills garantisce la radioprotezione dell utente, dello studente e degli operatori presenti TSRM docente (MED/50) La docenza da parte dei professionisti appartenenti allo specifico profilo professionale (MED//50) rappresenta la garanzia per l integrazione fra i saperi teorici e l acquisizione delle competenze professionali attese. Il docente TSRM è responsabile del processo formativo assegnatogli ma spesso è coinvolto nella pianificazione didattica del tirocinio,data la stretta connessione fra contenuti disciplinari e attività pratica. provvede alla formulazione del contratto formativo relativo all insegnamento assegnatogli alla luce delle competenze previste dal profilo professionale del TSRM confrontandosi con i gli altri docenti appartenenti al Corso Integrato relativamente al programma, obiettivi e modalità di valutazione. attiva e orienta linee di ricerca in relazione al piano di studi in collaborazione con il Coordinatore delle attività formative professionalizzanti, anche in riferimento alla tesi di Laurea. partecipa alle commissioni per l esame annuale di tirocinio su proposta del Coordinatore delle attività formative professionalizzanti predispone setting idonei alla trasmissione delle conoscenze in relazione alle metodologie didattiche utilizzate quali lezioni frontali, esercitazioni guidate, simulazioni, lavori in piccoli gruppi, ecc

7 facilita e supporta lo studente nel prendersi carico del proprio progetto di autoapprendimento responsabilizzando il futuro professionista verso una crescita autonoma e l utilizzo delle opportunità formative disponibili utilizza e sperimenta metodologie didattiche innovative rispondenti ai bisogni formativi dello studente TSRM confrontandosi con altri docenti TSRM e degli altri Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie propone metodi di valutazione degli obiettivi raggiunti in relazione alle competenze professionali attese garantisce un supporto di couselling allo studente nel caso di necessità di orientamento o situazioni critiche che compromettono il percorso di apprendimento in qualità di docente TSRM provvede al proprio aggiornamento professionale alla luce delle competenze didattiche necessarie alla formazione universitaria del TSRM partecipa ai Consigli di Corso di Laurea identificando criticità e proponendo percorsi di miglioramento alla luce delle competenze professionali attese. 2. Un ruolo fra formazione e organizzazione per favorire lo sviluppo professionale Spesso, nelle organizzazioni il formatore TSRM assume il duplice ruolo di coordinatore e responsabile delle attività formative e dell organizzazione didattica. Associare la funzione di formatore con un ruolo organizzativo di capo, necessariamente legato ad obiettivi di produttività, di gestione delle risorse umane e materiali trova risposta in quel filone di riflessioni e proposte che confluisce sotto la formula della learning organization. E ormai convinzione consolidata, infatti, che la competitività delle organizzazioni in termini di qualità dei prodotti e servizi dipende direttamente dalle competenze degli attori coinvolti (attori organizzativi). Un organizzazione diventa una organizzazione che apprende (learning organization) nel momento in cui promuove al proprio interno, capillarmente, un processo di esplicitazione, creazione e circolazione di sapere, nonché di traduzione di questo sapere

8 in concrete pratiche operative (Quaglino)2. Infatti, le informazioni vengono trasformate in conoscenza, creando le condizioni per presidiare al meglio le attività di lavoro. Le conoscenze che appartengono ai singoli attori organizzativi, divengono proprietà dell organizzazione nel suo complesso attraverso lo scambio, la diffusione e la patrimonializzazione, trasformandosi in sapere. Quest ultimo si traduce in nuovi comportamenti operativi che contribuiscono al miglioramento continuo dei processi e creano le premesse per una nuova produzione di informazioni conoscenze sapere. La formazione, ed in particolare la tutorship diventano gli strumenti più significativi di sostegno alla learning organizzation, creando il necessario collegamento fra mondo della conoscenza e mondo dell esperienza lavorativa. Pertanto, un contesto di lavoro in cui tutti i rapporti quotidiani sono orientati allo sviluppo di competenze e delle potenzialità degli attori organizzativi, origina un modello di management orientato alla promozione dello sviluppo degli studenti TSRM e dei colleghi in attività incentivando la motivazione al lavoro (teaching learning organizzation ). Prende così forma una figura di capo pedagogicamente rilevante orientato alla promozione dell apprendimento negli attori organizzativi al fine di garantire lo sviluppo delle potenzialità dei collaboratori nella formazione di base e nella formazione permanente. Si tratta di una figura di teaching learning leader in grado di colmare il salto generazionale fra i TSRM provenienti da percorsi universitari e TSRM in attività, attraverso la valorizzazione del substrato storico esperienziale, nonché la promozione verso la crescita e l adeguamento culturale del personale TSRM. L obiettivo dell apprendimento organizzativo si traduce nella promozione di competenze dei singoli motivando il gruppo in formazione grazie alla mobilitazione di energie bloccate in forme di esperienza soggettiva non adeguatamente rielaborata e valorizzando un identificazione nel ruolo professionale. Pertanto, l esperienza di tirocinio degli studenti TSRM diventa un progetto di tutti gli attori organizzativi coinvolti, dove saranno identificati e riconosciuti TSRM esperti che si occuperanno della supervisione degli studenti. Affinchè questo si verifichi, è necessario informare del progetto formativo tutta l équipe dei TSRM appartenenti alla sede di tirocinio accreditata, lasciando possibilità di partecipazione ad eventi formativi per i quali si 2 Quaglino G.P., Uno scenario dell apprendere, In : Dalla pratica alla teoria per la formazione : un percorso di ricerca epistemologica, Isfol,Franco Angeli Editore, pag

9 intravedono buone potenzialità di ricaduta in termini di crescita professionale per gli studenti TSRM in formazione quanto per il personale TSRM appartenente al Servizio. Il modello di formatore proponibile in una organizzazione che apprende, va oltre la distinzione fra momenti di aula e attività lavorative, tra il saper fare ed il saper essere. Si individuano, invece, momenti di apprendimento nei processi operativi, mettendo in connessione i momenti formativi a precisi eventi organizzativi: l introduzione di una nuova struttura organizzativa, la riprogettazione di un protocollo operativo sono tutte situazioni con profonde implicazioni in termini di apprendimento, se l organizzazione è in grado di gestirle in questo senso. Cultura manageriale e formazione si configurano, pertanto, strettamente legate ai fini della creazione di un sapere organizzativo. Si tratta di offrire a studenti TSRM e agli attori organizzativi le conoscenze che consentano alla persona di allargare le proprie competenze in modo consapevole ed autonomo, lavorando prevalentemente sui pre-requisiti per l apprendimento, sulle metaconoscenze, piuttosto che sulla trasmissione meccanicistica di nozioni e modelli comportamentali. Da questa impostazione il manager educante, assume ruoli, modelli e metodi innovativi rappresentati dalle declinazioni della tutorship, fortemente contestualizzati rispetto ai processi operativi. L idea che regge questa impostazione è che il miglioramento e la più ampia diffusione delle competenze nell ambito dell organizzazione conducano al rafforzamento delle capacità di gestire la variabilità ambientale, a una maggiore flessibilità nell utilizzo delle persone, a incrementi della qualità nei processi e nei prodotti, nonché all eliminazione di ruoli con sola funzione di controllo esecutivo e verifica. Il manager educante assume, pertanto, un ruolo che miscela le due componenti di coordinamento e formazione in funzione agli obiettivi dell organizzazione ed agli obiettivi formativi del piano di studi del CL in TRMIR : Significa fare formazione attraverso la ricerca dentro e con le organizzazioni, formulando interventi ad hoc e promuovendo spazi di crescita professionale per gli attori organizzativi e studenti TSRM. Il management deve, pertanto, trasformarsi e rinnovarsi; mentre il formatore deve passare dal tradizionale profilo di docente ad un articolato e differenziato profilo professionale declinabile in una molteplicità di figure educativo-pedagogiche che caratterizzano la Tutorship. In effetti, il manager educante si trova oggigiorno in una posizione privilegiata nella fase del cambiamento organizzativo in quanto operando nel contesto

10 dell organizzazione non solo conosce le sue regole e pratica i suoi meccanismi, ma è in grado di analizzarla e di promuovere il cambiamento organizzativo. Il formatore TSRM ha un ruolo decisivo nel sostenere i processi di apprendimento, nel facilitare i singoli attori organizzativi a diventare protagonisti del loro percorso professionale, nel contribuire in modo determinante a creare il setting in cui il sapere organizzativo si sviluppa e si diffonde all interno ed all esterno dell organizzazione stessa. Ovviamente, si tratta di un ruolo in prima linea in quanto l apprendimento organizzativo non è un processo spontaneo alimentato dalle esperienze attraverso i processi lavorativi dei singoli; le organizzazioni sono ricche di elementi di inerzia che ostacolano o, quanto meno, rallentano lo sviluppo dell apprendimento organizzativo stesso. E proprio il manager educante in quanto formatore e facilitatore di apprendimento che si assume la parte del nuovo assistendo le vecchie e nuove generazioni di TSRM nel ripensare il loro ruolo ed il loro lavoro, nel diventare professionisti riflessivi. M.Knowles afferma che gli adulti sono motivati ad apprendere nella misura in cui ritengono che questo potrà aiutarli ad assolvere compiti o ad affrontare problemi con cui si devono confrontare nelle situazioni della loro vita reale. Inoltre, essi apprendono nuove conoscenze, capacità di comprensione, abilità, valori e atteggiamenti molto più efficacemente quando sono presentati nel contesto della loro applicazione alle situazioni della vita reale (Knowles,1973)3. Questo significa che in un organizzazione si verifica un apprendimento significativo quando questo è acquisito tramite l agire professionale, quando gli attori organizzativi partecipano responsabilmente al processo di apprendimento. Il profilo del formatore nella Learning Organization si delinea evidenziando l obiettivo principale della sua attività nel collegamento tra il mondo della conoscenza ed il mondo dell esperienza promuovendo lo sviluppo della riflessività (Quaglino)4. Pertanto, in un contesto di lavoro in cui tutte le relazioni sono orientate allo sviluppo delle competenze e delle potenzialità degli attori organizzativi, il ruolo del manager educante rappresenta quella tensione verso l apprendimento che facilita i processi di creazione della conoscenza in tutte le quotidiane situazioni di lavoro, nei contesti di laboratorio e nelle situazioni d aula. 3 Knowles,1993, Quando l adulto impara, Franco Angeli, Milano 4 Quaglino, G.P, (2002), Motivare con la leadership, intervista a cura di L.Bartoli

11 Si apre la prospettiva di un modello di management orientato allo sviluppo ed alla motivazione degli attori organizzativi, influenzando non solo i sistemi formativi ma anche la relazione fra manager, coordinatore, collaboratore, secondo una visione di leadership educativa orientata alla crescita ed allo sviluppo professionale dei collaboratori, cioè a conseguire lo sviluppo di tutte le potenzialità insite nell individuo e nell organizzazione. Il manager educante diventa colui che rafforza il sentimento di autoefficacia e scoraggia gli atteggiamenti passivi spingendo studenti e colleghi a più elevati livelli di performance. In sintesi si elencano i più suggestivi ruoli che il formatore TSRM assume nella preparazione alla pratica clinica degli studenti ed al loro inserimento nel mondo lavorativo proposti da White e Evan: il collega coinvolto, interessato, pronto a dare un feedback onesto, mai eccessivamente protettivo, che accetta ogni studente e da incoraggiamento sapendo che la valutazione della performance non verrà da una sola prova scadente, ma da una intera gamma di abilità, atteggiamenti e prestazioni considerate come un tutto. Il facilitatore capace di riconoscere quando gli studenti vogliono essere lasciati alle loro risorse personali, ma non eccessivamente soli; disponibile ma non invadente, sensibile al momento in cui è necessaria la correzione di un determinato errore, pronto a permettere agli studenti ad imparare dai loro errori, in grado di ridurre la distanza fra docente e studente. Il TSRM esperto credibile, ricco di quel tipo di autorevolezza che deriva dal conoscere il come e il perché, e della capacità di coinvolgere gli studenti nelle dimostrazioni di simulazioni di attività reali. Il manager o coordinatore capace di creare esercitazioni interessanti, ricco di risorse, che assicura che il tempo non venga sprecato e che le sessioni di laboratorio siano organizzate coerentemente con le sessioni di tirocinio Lo stimolatore pronto ad introdurre situazioni e tecnologie nuove, che si aspetta alti standard di performance, che mette alla prova le abilità individuali, capace di far crescere ogni singolo studente e operatore sia dal punto di vista pratico che di quello intellettivo. Il sostenitore (helper) che solleva gli studenti dallo stress di dover fare ogni volta la cosa giusta, disponibile a tollerare la fatica, l ansietà e le sviste nella preparazione teorica o nella prestazione pratica.

12 Il valutatore che fa osservazione sulla diretta prestazione in laboratorio o durante la pratica e che da una valutazione in base agli standard e criteri espiliciti; esperto nei metodi di valutazione, obiettivo e leale. Il ricercatore che prepara gli studenti ad applicare la teoria alla pratica, e trova i modi per derivare la teoria dalla pratica, costruisce rapporti costruttivi in collaborazione con gli studenti, stimolando l analisi ed incoraggiando la ricerca scientifica. 3. Le competenze del formatore TSRM Appare evidente il richiamo all importanza della formazione alla didattica tutoriale per chi si occupa di processi di apprendimento nei Corsi di Laurea in TRMIR, non solo per gli aspetti metodologici e di valutazione formativa che caratterizzano questa funzione ma anche, e soprattutto per l implementazione di atteggiamenti che sembrano indispensabili a questa figura. Il bagaglio di informazioni necessarie al formatore TSRM sono raggruppabili nelle seguenti aree di conoscenza: Conoscenze relative ai servizi di Radiologia, Radioterapia, Medicina Nucleare, Fisica Sanitaria, alla loro organizzazione e alle attività peculiari. Conoscenze delle discipline radiologiche e delle disposizioni in materia di Radioprotezione Conoscenza del Core Curriculum del TSRM Conoscenza del Codice deontologico del TSRM Conoscenza delle diverse normative che regolano le attività di tirocinio per gli studenti dei CL in TRMIR, protocolli d'intesa con le regioni, procedure di accreditamento delle sedi di tirocinio. Conoscenze sul processo di apprendimento degli adulti Conoscenze di metodologie didattiche ed, in particolare, di quelle tutoriali Conoscenze sulle caratteristiche della relazione educativa Conoscenze sul ruolo della ricerca per la didattica e lo sviluppo disciplinare Inoltre, il formatore TSRM dovrà essere in grado di esprimere le seguenti competenze: competenze cognitive: riconoscere e valutare le potenzialità dello studente valutare la fattibilità dei progetti formativi

13 valutare l andamento delle attività effettuare un bilancio ed una autovalutazione delle attività svolte analizzare fatti e situazioni con un approccio sistemico assumere decisioni competenze di tipo relazionale comunicativo: interagire in modo significativo distanziarsi dal proprio ruolo ascoltare problemi e richieste didattiche da parte del tirocinante instaurare una relazione educativa tutoriale e verificarne l efficacia utilizzare tecniche di Couselling sviluppare un approccio metacognitivo modificare gli stili di relazione e conduzione sostenere i tirocinanti in difficoltà stimolare i tirocinanti a gestire le loro dinamiche interpersonali e di gruppo competenze di tipo organizzativo: progettare e coordinare i modi ed i tempi delle attività assumersi responsabilità nei processi decisionali interagire con l organizzazione ( Università / Aziende ospedaliere / Cliniche) negoziare progetti e risultati predisporre le condizioni attuative del tirocinio promuovere e gestire il dialogo fra istituzioni competenze di tipo psicopedagogico: progettare percorsi formativi per obiettivi e integrati stimolare l integrazione dei saperi, dei linguaggi, dei modelli teorici e pratici stimolare quesiti e riflessioni valutare gli apprendimenti in modo tutoriale utilizzare metodi della tutorship sia individuali che di gruppo riconoscere e sostenere i diversi stili di apprendimento

14 4. Verso un progetto di formazione del tutor Alla luce di quanto è stato descritto, appare evidente che un corso di pochi giorni non potrà essere esaustivo per formare TSRM competenti in didattica tutoriale, tenendo presente tutti gli aspetti di metodologia didattica, di valutazione e di docimologia connessi al compito di tutor. Tuttavia può fornire ai TSRM che si occupano di formazione le basi per un potente stimolo per un lavoro metodologicamente corretto e soprattutto può essere un potente stimolo per l approfondimento personale di queste tematiche, certamente innovative per la categoria. Obiettivi essenziali di un corso per formatori dell area radiologica possono essere: l impostazione e la conduzione di una relazione didattica con lo studente TSRM, nel rispetto dei bisogni formativi del tirocinante e dei bisogni di salute del paziente che si sottopone alle prestazione radiodiagnostica o radioterapeutica la chiarificazione e l acquisizione della metodologia d insegnamento tutoriale la chiarificazione delle caratteristiche del setting formativo per lo studente TSRM inteso come spazio fisico e mentale nel quale instaurare la relazione educativa l applicazione di una metodologia di valutazione formativa continua del processo didattico La realizzazione di un percorso di questo genere dovrà essere condotta secondo i principi della didattica attiva per adulti, comprendendo sia momenti di didattica plenaria, che lavori in piccolo gruppo di apprendimento, che attività di tutorato individuale (studio, autovalutazione, colloqui formativi) Inoltre, un corso iniziale non sarà esaustivo per l acquisizione di competenze tutoriali: la valenza didattica della propria personalità dovrà essere coltivata nel tempo, con l esperienza e con il confronto, sviluppando un identificazione del proprio ruolo di formatore, mantenendo ed incrementando la consapevolezza e le motivazioni di essere tutor la capacità di percezione e gestione dei processi coerentemente rispetto ai contenuti ed agli obiettivi l abitudine all autoanalisi e all autovalutazione al fine di sapersi mettere in discussione e rinnovarsi nel proprio ruolo di tutor professionalità e spirito di appartenenza alla categoria, contribuendo alla crescita del gruppo professionale con un continuo confronto fra colleghi.

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