STUDIO DI SETTORE UM40A

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1 ALLEGATO 21 NOTA TECNICA E METODOLOGICA STUDIO DI SETTORE UM40A

2 CRITERI PER L EVOLUZIONE DELLO STUDIO DI SETTORE L evoluzione dello Studio di Settore ha il fine di cogliere i cambiamenti strutturali, le modifiche dei modelli organizzativi e le variazioni di mercato all interno del settore economico. Di seguito vengono esposti i criteri seguiti per la costruzione dello Studio di Settore UM40A, evoluzione dello studio TM40A. Oggetto dello studio è l attività economica rispondente al codice ATECO 2007: Commercio al dettaglio di fiori e piante. La finalità perseguita è di determinare un ricavo potenziale attribuibile ai contribuenti cui si applica lo Studio di Settore tenendo conto non solo di variabili contabili, ma anche di variabili strutturali in grado di influenzare il risultato dell impresa. A tale scopo, nell ambito dello studio, vanno individuate le relazioni tra le variabili contabili e le variabili strutturali, per analizzare i possibili processi produttivi e i diversi modelli organizzativi impiegati nell espletamento dell attività. L evoluzione dello studio di settore è stata condotta analizzando il modello TM40A per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell applicazione degli Studi di Settore per il periodo d imposta 2005 trasmesso dai contribuenti unitamente al modello UNICO I contribuenti interessati sono risultati pari a Sui modelli sono state condotte analisi statistiche per rilevare la completezza, la correttezza e la coerenza delle informazioni in essi contenute. Tali analisi hanno comportato, ai fini della definizione dello studio, l esclusione di 146 posizioni. I principali motivi di esclusione sono stati: ricavi dichiarati maggiori di euro; quadro D (elementi specifici dell'attività) non compilato; quadro F (elementi contabili) non compilato; errata compilazione delle percentuali relative alla modalità di acquisto (quadro D); errata compilazione delle percentuali relative alla tipologia della clientela (quadro D) ; errata compilazione delle percentuali relative alla tipologia dell'offerta (quadro D); incongruenze fra i dati strutturali e i dati contabili. A seguito degli scarti effettuati, il numero dei modelli oggetto delle successive analisi è stato pari a IDENTIFICAZIONE DEI GRUPPI OMOGENEI Per suddividere le imprese oggetto dell analisi in gruppi omogenei sulla base degli aspetti strutturali, si è ritenuta appropriata una strategia di analisi che combina due tecniche statistiche: una tecnica basata su un approccio di tipo multivariato, che si è configurata come un analisi fattoriale del tipo Analyse des données e nella fattispecie come un Analisi in Componenti Principali; un procedimento di Cluster Analysis. L Analisi in Componenti Principali è una tecnica statistica che permette di ridurre il numero delle variabili originarie pur conservando gran parte dell informazione iniziale. A tal fine vengono identificate nuove variabili, dette componenti principali, tra loro ortogonali (indipendenti, incorrelate) che spiegano il massimo possibile della varianza iniziale. Le variabili prese in esame nell Analisi in Componenti Principali sono quelle presenti in tutti i quadri ad eccezione delle variabili del quadro degli elementi contabili. Tale scelta nasce dall esigenza di caratterizzare i soggetti in base ai possibili modelli organizzativi, alle diverse tipologie di clientela, alla localizzazione, alle diverse

3 modalità di espletamento dell attività, etc.; tale caratterizzazione è possibile solo utilizzando le informazioni relative alle strutture operative, al mercato di riferimento e a tutti quegli elementi specifici che caratterizzano le diverse realtà economiche e produttive di una impresa. Le nuove variabili risultanti dall Analisi in Componenti Principali vengono analizzate in termini di significatività sia economica sia statistica, al fine di individuare quelle che colgono i diversi aspetti strutturali delle attività oggetto dello studio. La Cluster Analysis è una tecnica statistica che, in base ai risultati dell Analisi in Componenti Principali, permette di identificare gruppi omogenei di imprese (cluster); in tal modo è possibile raggruppare le imprese con caratteristiche strutturali ed organizzative simili (la descrizione dei gruppi omogenei identificati con la Cluster Analysis è riportata nel Sub Allegato 21.A). L utilizzo combinato delle due tecniche è preferibile rispetto a un applicazione diretta delle tecniche di Cluster Analysis, poiché tanto maggiore è il numero di variabili su cui effettuare il procedimento di classificazione tanto più complessa e meno precisa risulta l operazione di clustering. In un procedimento di clustering quale quello adottato, l omogeneità dei gruppi deve essere interpretata non tanto in rapporto alle caratteristiche delle singole variabili, quanto in funzione delle principali interrelazioni esistenti tra le variabili esaminate e che concorrono a definirne il profilo. DEFINIZIONE DELLA FUNZIONE DI RICAVO Una volta suddivise le imprese in gruppi omogenei è necessario determinare, per ciascun gruppo omogeneo, la funzione matematica che meglio si adatta all andamento dei ricavi delle imprese appartenenti allo stesso gruppo. Per determinare tale funzione si è ricorso alla Regressione Multipla. La Regressione Multipla è una tecnica statistica che permette di interpolare i dati con un modello statistico- è stata effettuata un analisi sui dati delle matematico che descrive l andamento della variabile dipendente in funzione di una serie di variabili indipendenti. La stima della funzione di ricavo è stata effettuata individuando la relazione tra il ricavo (variabile dipendente) e i dati contabili e strutturali delle imprese (variabili indipendenti). È opportuno rilevare che prima di definire il modello di regressione imprese per verificare le condizioni di coerenza economica nell esercizio dell attività e per scartare le imprese anomale; ciò si è reso necessario al fine di evitare possibili distorsioni nella determinazione della funzione di ricavo. A tal fine sono stati utilizzati degli indicatori di natura economico-contabile specifici delle attività in esame: Durata delle scorte; Ricarico; Valore aggiunto per addetto. Le formule degli indicatori economico-contabili sono riportate nel Sub Allegato 21.C. Per ogni gruppo omogeneo è stata calcolata la distribuzione ventilica 1 di ciascuno degli indicatori precedentemente definiti. Tali distribuzioni sono state costruite distintamente in base all appartenenza ai gruppi territoriali definiti utilizzando i risultati di uno studio relativo alla territorialità del commercio a livello comunale 2 che ha avuto come obiettivo la suddivisione del territorio nazionale in aree omogenee in rapporto al: grado di modernizzazione; grado di copertura dei servizi di prossimità; grado di sviluppo socio-economico. 1 Nella terminologia statistica, si definisce distribuzione ventilica l insieme dei valori che suddividono le osservazioni, ordinate per valori crescenti dell indicatore, in 20 gruppi di uguale numerosità. Il primo ventile è il valore al di sotto del quale si posiziona il primo 5% delle osservazioni; il secondo ventile è il valore al di sotto del quale si posiziona il primo 10% delle osservazioni, e così via. 2 I criteri e le conclusioni dello studio sono riportati nell apposito Decreto Ministeriale.

4 In seguito, ai fini della determinazione del campione di riferimento, sono state selezionate le imprese che presentavano valori degli indicatori contemporaneamente all interno dell intervallo definito per ciascun indicatore. Nel Sub Allegato 21.D vengono riportati gli intervalli scelti per la selezione del campione di riferimento. Così definito il campione di riferimento, si è proceduto alla definizione della funzione di ricavo per ciascun gruppo omogeneo. Per la determinazione della funzione di ricavo sono state utilizzate sia variabili contabili sia variabili strutturali. La scelta delle variabili significative è stata effettuata con il metodo stepwise. Una volta selezionate le variabili, la determinazione della funzione di ricavo si è ottenuta applicando il metodo dei minimi quadrati generalizzati, che consente di controllare l eventuale presenza di variabilità legata a fattori dimensionali (eteroschedasticità). Affinché il modello di regressione non risentisse degli effetti derivanti da soggetti anomali (outlier), sono stati esclusi tutti coloro che presentavano un valore dei residui (R di Student) al di fuori dell intervallo compreso tra i valori -2,5 e +2,5. Nella definizione della funzione di ricavo si è tenuto conto delle possibili differenze di risultati economici legate al luogo di svolgimento dell attività. In questo contesto, particolare attenzione è stata riservata all influenza del livello dei canoni degli affitti dei locali commerciali e del mercato potenziale, definito come rapporto tra numero di abitanti e le imprese del settore, nei diversi comuni. A tale scopo sono stati utilizzati rispettivamente i risultati dello studio Il livello dei canoni di affitto dei locali commerciali a livello comunale 3 e dello studio Mercato potenziale (i risultati dello studio sono riportati nel Sub Allegato 21.H). Nella definizione della funzione di ricavo le aree territoriali sono state rappresentate con un insieme di variabili dummy ed è stata analizzata la loro interazione con la variabile costo del venduto + costo per la produzione di servizi. Tali variabili hanno prodotto, ove le differenze territoriali non fossero state colte completamente nella Cluster Analysis, valori correttivi da applicare, nella stima del ricavo di riferimento, al coefficiente della variabile costo del venduto + costo per la produzione di servizi. Nel Sub Allegato 21.G vengono riportate le variabili ed i rispettivi coefficienti della funzione di ricavo. APPLICAZIONE DELLO STUDIO DI SETTORE In fase di applicazione dello studio di settore sono previste le seguenti fasi: Analisi Discriminante; Analisi della Coerenza; Analisi della Normalità Economica; Analisi della Congruità. ANALISI DISCRIMINANTE L Analisi Discriminante è una tecnica statistica che consente di associare ogni impresa ad uno o più gruppi omogenei individuati con relativa probabilità di appartenenza (la descrizione dei gruppi omogenei individuati con la Cluster Analysis è riportata nel Sub Allegato 21.A). Nel Sub Allegato 21.B vengono riportate le variabili strutturali risultate significative nell Analisi Discriminante. ANALISI DELLA COERENZA L analisi della coerenza permette di valutare l impresa sulla base di indicatori economico-contabili specifici del settore. 3 I criteri e le conclusioni dello studio sono riportati nell apposito Decreto Ministeriale.

5 Con tale analisi si valuta il posizionamento di ogni singolo indicatore del soggetto rispetto ad un intervallo, individuato come economicamente coerente, in relazione al gruppo omogeneo di appartenenza. Gli indicatori utilizzati nell analisi della coerenza sono i seguenti: Ricarico; Durata delle scorte; Valore aggiunto per addetto; Margine operativo lordo per addetto non dipendente. Ai fini della individuazione dell intervallo di coerenza economica, per gli indicatori utilizzati sono state analizzate le distribuzioni ventiliche differenziate per gruppo omogeneo e sulla base della territorialità del commercio a livello comunale. In caso di assegnazione a più gruppi omogenei, i valori soglia di coerenza economica vengono ponderati con le relative probabilità di appartenenza. Inoltre i valori soglia di coerenza economica vengono anche ponderati sulla base della percentuale di appartenenza alle diverse aree territoriali. Le formule degli indicatori utilizzati e i relativi valori soglia di coerenza sono riportati, rispettivamente, nel Sub Allegato 21.C e nel Sub Allegato 21.E. ANALISI DELLA NORMALITÀ ECONOMICA L analisi della normalità economica si basa su una particolare metodologia mirata ad individuare la correttezza dei dati dichiarati. A tal fine, per ogni singolo soggetto vengono calcolati indicatori economico-contabili da confrontare ai valori di riferimento che individuano le condizioni di normalità economica in relazione al gruppo omogeneo di appartenenza. Gli indicatori di normalità economica individuati sono i seguenti: Incidenza dei costi di disponibilità dei ben i strumentali mobili rispetto al valore storico degli stess i; Durata delle scorte; Incidenza dei costi residuali di gestione sui ricav i. Ai fini della individuazione dei valori soglia di normalità economica, per gli indicatori Incidenza dei costi di disponibilità dei beni strumentali mobili rispetto al valore storico degli stessi e Incidenza dei costi residuali di gestione sui ricavi sono state analizzate le distribuzioni ventiliche differenziate per gruppo omogeneo; per l indicatore Durata delle scorte è stata analizzata la distribuzione ventilica differenziata per gruppo omogeneo e sulla base della territorialità del commercio a livello comunale. Per ciascun indicatore, in funzione del posizionamento rispetto ai valori soglia di normalità economica, vengono definiti eventuali maggiori ricavi da aggiungersi al ricavo puntuale di riferimento e al ricavo minimo ammissibile stimati con l analisi della congruità dello studio di settore. In caso di assegnazione a più gruppi omogenei, i valori soglia di normalità economica vengono ponderati con le relative probabilità di appartenenza. Per l indicatore Durata delle scorte, i valori soglia di normalità economica vengono ponderati anche sulla base della percentuale di appartenenza alle diverse aree territoriali. Le formule degli indicatori utilizzati e i relativi valori soglia di normalità economica sono riportati, rispettivamente, nel Sub Allegato 21.C e nel Sub Allegato 21.F. INCIDENZA DEI COSTI DI DISPONIBILITÀ DEI BENI STRUMENTALI MOBILI RISPETTO AL VALORE STORICO DEGLI STESSI Per ogni contribuente, si determina il valore massimo ammissibile per la variabile Costi di disponibilità dei beni strumentali mobili moltiplicando la soglia massima di coerenza dell indicatore per il Valore dei beni strumentali mobili.

6 Nel caso in cui il valore dichiarato dei Costi di disponibilità dei beni strumentali mobili si posiziona al di sopra di detto valore massimo ammissibile, la parte di costi eccedente tale valore costituisce parametro di riferimento per la determinazione dei maggiori ricavi da normalità economica, calcolati moltiplicando tale parte eccedente per il relativo coefficiente (pari a 0,6541). Tale coefficiente è stato calcolato, per lo specifico settore, come rapporto tra l ammontare del ricavo puntuale, derivante dall applicazione delle funzioni di ricavo dello studio di settore alla sola variabile Valore dei beni strumentali mobili, e l ammontare dei Costi di disponibilità dei beni strumentali mobili. DURATA DELLE SCORTE In presenza di un valore dell indicatore Durata delle scorte non normale 4 e di rimanenze finali superiori alle esistenze iniziali viene applicata l analisi di normalità economica nella gestione del magazzino. In tale caso, il costo del venduto è aumentato per un importo pari all incremento non normale del magazzino, calcolato come differenza tra le rimanenze finali e le esistenze iniziali ovvero, nel caso in cui il valore delle esistenze iniziali è inferiore al valore normale di riferimento delle rimanenze finali 5, come differenza tra le rimanenze finali e tale valore normale di riferimento. Il nuovo costo del venduto costituisce il parametro di riferimento per la riapplicazione dell analisi della congruità e per la determinazione dei maggiori ricavi da normalità economica 6. INCIDENZA DEI COSTI RESIDUALI DI GESTIONE SUI RICAVI Per ogni contribuente, si determina il valore massimo ammissibile per la variabile Costi residuali di gestione moltiplicando la soglia massima di normalità economica dell indicatore per i Ricavi da congruità e da normalità. Nel caso in cui il valore dichiarato dei Costi residuali di gestione si posiziona al di sopra di detto valore massimo ammissibile, la parte di costi eccedente tale valore costituisce parametro di riferimento per la determinazione dei maggiori ricavi da normalità economica, calcolati moltiplicando tale parte eccedente per il relativo coefficiente. Tale coefficiente è stato calcolato, distintamente per gruppo omogeneo (cluster), come rapporto tra l ammontare del ricavo puntuale, derivante dall applicazione delle funzioni di ricavo dello studio di settore alle sole variabili contabili di costo, e l ammontare delle stesse variabili contabili di costo (vedi tabella 1). In caso di assegnazione a più gruppi omogenei, il coefficiente viene ponderato sulla base delle relative probabilità di appartenenza. 4 L indicatore Durata delle scorte risulta non normale quando è superiore alla soglia massima di normalità economica, negativo oppure non calcolabile. 5 Il valore normale di riferimento delle rimanenze finali è pari a: [2 soglia_massima (Esistenze iniziali+costi acquisto materie prime+costo per la produzione di servizi) - (Esistenze iniziali 365)] (2 soglia_massima + 365) 6 I maggiori ricavi da normalità economica correlati a tale indicatore sono calcolati come differenza tra il ricavo puntuale di riferimento, derivante dalla riapplicazione dell analisi della congruità con il nuovo costo del venduto, e il ricavo puntuale di riferimento di partenza, calcolato sulla base dei dati dichiarati dal contribuente.

7 Tabella 1 Coefficienti di determinazione dei maggiori ricavi da applicarsi ai costi residuali di gestione CLUSTER Coefficiente 1 1, , , , , , , , , , , , , ,4178 ANALISI DELLA CONGRUITÀ Per ogni gruppo omogeneo vengono calcolati il ricavo puntuale, come somma dei prodotti fra i coefficienti del gruppo stesso e le variabili dell impresa, e il ricavo minimo, determinato sulla base dell intervallo di confidenza al livello del 99,99% 7. La media, ponderata con le relative probabilità di appartenenza, dei ricavi puntuali di ogni gruppo omogeneo costituisce il ricavo puntuale di riferimento dell impresa. La media, ponderata con le relative probabilità di appartenenza, dei ricavi minimi di ogni gruppo omogeneo costituisce il ricavo minimo ammissibile dell impresa. Al ricavo puntuale di riferimento e al ricavo minimo ammissibile stimati con l analisi della congruità vengono aggiunti gli eventuali maggiori ricavi derivanti dall applicazione dell analisi della normalità economica. Nel Sub Allegato 21.G vengono riportate le variabili ed i rispettivi coefficienti delle funzioni di ricavo. 7 Nella terminologia statistica, per intervallo di confidenza si intende un intervallo, posizionato intorno al ricavo puntuale e delimitato da due estremi (uno inferiore e l altro superiore), che include con un livello di probabilità prefissato il valore dell effettivo ricavo del contribuente. Il limite inferiore dell intervallo di confidenza costituisce il ricavo minimo.

8 SUB ALLEGATI SUB ALLEGATO 21.A - DESCRIZIONE DEI GRUPPI OMOGENEI Nel settore sono stati individuati 14 gruppi omogenei, differenziati in funzione degli elementi caratterizzanti di seguito riportati: - tipologia dell offerta; - tipologia del punto vendita; - dimensione del punto vendita; - modalità di acquisto; - localizzazione del punto vendita. La tipologia dell offerta ha permesso di caratterizzare quelle imprese che presentano una certa focalizzazione dell assortimento trattato piuttosto che dei servizi offerti (cluster 1, 6, 9, 10 e 13). La tipologia del punto vendita ha reso possibile evidenziare le imprese organizzate in chiosco (cluster 3 e 8) piuttosto che in garden center/vivaio (cluster 12). La dimensione del punto vendita ha consentito di contraddistinguere i punti vendita di più grandi dimensioni (cluster 5) da quelli di dimensioni più contenute (cluster 4). La modalità d acquisto ha identificato quelle realtà che si approvvigionano prevalentemente da imprese produttrici (cluster 2) piuttosto che da commercianti all ingrosso (cluster 7). La localizzazione del punto vendita caratterizza le attività ubicate in prossimità di cimiteri, ospedali e case di cura (cluster 8 e 11) nonché le attività inserite in centro commerciale al dettaglio o in ipermercato (cluster 14). Salvo segnalazione diversa, i cluster sono stati rappresentati attraverso il riferimento ai valori medi delle variabili principali. CLUSTER 1 PUNTI VENDITA CON OFFERTA ORIENTATA VERSO ALLESTIMENTI FLOREALI PER EVENTI, RICORRENZE E CERIMONIE NUMEROSITÀ: 121 Le imprese appartenenti al cluster si contraddistinguono per la tipologia di offerta orientata prevalentemente verso gli allestimenti floreali per eventi, ricorrenze e cerimonie (48% dei ricavi). Un apporto più contenuto sui ricavi complessivi deriva dalla vendita di fiori freschi recisi (18% dei ricavi), piante da interno (5%), composizioni di fiori freschi (9%) nonché dalla realizzazione di allestimenti funebri (6%). Le imprese del cluster presentano una superficie per la vendita e l esposizione interna della merce pari a 42 mq, 26 mq di magazzino e/o deposito e 3 metri lineari di vetrine. Le imprese adottano di frequente (76% dei casi) la forma giuridica di ditta individuale e per lo svolgimento dell attività si avvalgono di 1 o 2 addetti. La clientela si compone in prevalenza di privati (76% dei ricavi) e, in misura minore, di società, comunità e imprese (19%) nonché di Enti pubblici e privati (3%). Il grossista/importatore rappresenta la fonte principale di approvvigionamento (77% degli acquisti). Le vendite con emissione di fattura sono frequenti ed ammontano a circa euro. CLUSTER 2 PUNTI VENDITA CON APPROVVIGIONAMENTO PREVALENTE DA IMPRESE PRODUTTRICI NUMEROSITÀ: Le imprese appartenenti al cluster ricorrono prevalentemente alle ditte produttrici (agricoltori, coltivatori, ortovivaisti) per l approvvigionamento dei prodotti (55% degli acquisti).

9 L assortimento trattato si compone in prevalenza di fiori freschi recisi (47% dei ricavi), piante da interno (18%) e composizioni di fiori freschi (9%). La superficie destinata alla vendita e all esposizione interna della merce è di 39 mq, il magazzino e/o deposito di 14 mq e le vetrine di 2 metri lineari. Si tratta quasi esclusivamente di ditte individuali (88% dei casi) che occupano un addetto. L offerta del punto vendita si rivolge quasi esclusivamente ad una clientela privata (93% dei ricavi). CLUSTER 3 CHIOSCHI NUMEROSITÀ: 435 L elemento di caratterizzazione delle imprese del cluster è la tipologia del punto vendita che risulta essere quella del chiosco, in ragione di cui corrispondono una tassa per l occupazione di spazi e di aree pubbliche di circa 549 euro. In merito alla tipologia di offerta, si riscontra una prevalenza di fiori freschi recisi (59% dei ricavi) a cui si affiancano le piante da interno (17%) e le composizioni di fiori freschi (8%). Il chiosco presenta dimensioni assai contenute: 18 mq di spazi adibiti alla vendita e all esposizione interna della merce, 7 mq di magazzino e/o deposito e 2 metri lineari di vetrine. Si tratta quasi esclusivamente di ditte individuali (88% dei casi) che occupano generalmente un addetto. La clientela pressoché esclusiva è rappresentata da privati (93% dei ricavi). Per l approvvigionamento delle merci si riscontra un ampio ricorso a grossisti/importatori (73% degli acquisti). CLUSTER 4 NEGOZI DI PICCOLE DIMENSIONI CON ASSORTIMENTO DESPECIALIZZATO NUMEROSITÀ: Le imprese del cluster si caratterizzano per l elevata eterogeneità dell offerta. L ampia gamma di merceologie in assortimento comprende, in particolare, fiori freschi recisi (29% dei ricavi), piante da interno (17%), composizioni di fiori freschi (11%) nonché fiori, piante e composizioni di secco e/o artificiale (8%). In merito ai servizi offerti, risultano frequenti sia gli allestimenti per eventi, ricorrenze e cerimonie (8% dei ricavi) sia gli allestimenti funebri (7%). Il 55% degli appartenenti al cluster effettua il servizio di consegna a domicilio mentre il 39% aderisce ad un sistema di vendita/consegna a distanza (fleurop-interflora, faxiflora, etc). La struttura è costituita perlopiù da locali per la vendita e l esposizione interna della merce (42 mq) e da magazzini e/o depositi (17 mq); le vetrine sono pari a 3 metri lineari. Si tratta di imprese organizzate, nell 84% dei casi, sotto forma di ditta individuale, nelle quali si riscontra generalmente la presenza di un solo addetto. La clientela di riferimento è costituita quasi esclusivamente da privati (89% dei ricavi). L approvvigionamento delle merci avviene prevalentemente tramite grossisti/importatori (87% degli acquisti). CLUSTER 5 PUNTI VENDITA DI PIÙ GRANDI DIMENSIONI CON ASSORTIMENTO DESPECIALIZZATO NUMEROSITÀ: 494 Nel cluster rientrano le imprese contraddistinte da una struttura di dimensioni piuttosto grandi: 127 mq di locali per la vendita e l esposizione interna della merce, 100 mq di magazzino e/o deposito, 26 mq di laboratorio e 11 metri lineari di vetrine. L offerta è costituita perlopiù da fiori freschi recisi (31% dei ricavi), piante da interno (18%), composizioni di fiori freschi (13%), fiori, piante e composizioni di secco e/o artificiale (9%). Il 58% delle imprese adotta la forma giuridica di ditta individuale mentre per la restante parte si tratta di società; gli addetti coinvolti nell attività risultano essere pari a 3, di cui un dipendente. L offerta del punto vendita si rivolge in prevalenza a privati (82% dei ricavi) e, in misura minore, a società, comunità e imprese (12%). Gli approvvigionamenti avvengono principalmente tramite grossisti/importatori (74% degli acquisti).

10 Il 68% degli appartenenti al cluster effettua il servizio di consegna a domicilio e vendita/consegna a distanza (fleurop-interflora, faxiflora, etc). Infine, si riscontra un ampio ricorso a vendite con emissione di fattura pari a circa euro. CLUSTER 6 PUNTI VENDITA CON OFFERTA ORIENTATA VERSO I PRODOTTI PER IL GIARDINAGGIO E L HOBBISTICA NUMEROSITÀ: 447 Al cluster appartengono quelle imprese che presentano un offerta orientata verso svariati prodotti attinenti il giardinaggio e l hobbistica: sementi e bulbi (20% dei ricavi), prodotti per la cura delle piante, quali concimi, antiparassitari, fungicidi, etc. (18%), terriccio/terra e substrato (12%) nonché complementi di arredo (vasi, fioriere, etc.) e hobbistica per il giardinaggio (8%). Le strutture sono ampie e presentano 65 mq di locali destinati alla vendita e all esposizione interna della merce, 37 mq di magazzino e/o deposito e 2 metri lineari di vetrine. La forma giuridica adottata di frequente è la ditta individuale (81% dei casi) e per l esercizio dell attività si ricorre ad un solo addetto. La clientela di riferimento è costituita quasi esclusivamente da privati (92% dei ricavi). L approvvigionamento delle merci avviene soprattutto tramite grossisti/importatori (74% degli acquisti). CLUSTER 7 PUNTI VENDITA CON APPROVVIGIONAMENTO PREVALENTE PRESSO GROSSISTI/IMPORTATORI NUMEROSITÀ: Il presente cluster comprende i punti vendita che per l approvvigionamento delle merci ricorrono in maniera quasi esclusiva a grossisti/importatori (93% degli acquisti). L offerta è costituita prevalentemente da fiori freschi recisi (60% dei ricavi), Si tratta quasi esclusivamente di negozi di piccole dimensioni. I locali presentano, difatti, 35 mq di spazi per la vendita e l esposizione interna della merce, 11 mq di magazzino e/o deposito e 2 metri lineari di vetrine. Le imprese, organizzate nell 89% dei casi sotto forma di ditta individuale, presentano generalmente un solo addetto. La clientela di riferimento è costituita quasi esclusivamente da privati (95% dei ricavi). CLUSTER 8 CHIOSCHI UBICATI IN PROSSIMITÀ DI CIMITERI NUMEROSITÀ: 812 Si tratta di imprese che svolgono l attività prevalentemente in chioschi, localizzati in prossimità di cimiteri. Coerentemente con la tipologia del punto vendita, corrispondono una tassa per l occupazione di spazi e di aree pubbliche di circa 600 euro. La gamma di prodotti offerti è orientata perlopiù verso i fiori freschi recisi (69% dei ricavi). I chioschi occupano una superficie ridotta e presentano 27 mq di spazi adibiti alla vendita e all esposizione interna della merce e 10 mq di magazzino e/o deposito. La forma giuridica adottata di frequente (83% dei casi) è la ditta individuale. Per lo svolgimento dell attività generalmente è occupato un addetto. La clientela è costituita in maniera pressoché esclusiva da privati (96% dei ricavi). Il canale di approvvigionamento principale è l ingrosso (grossisti/importatori) con un incidenza dell 80% sugli acquisti complessivi. CLUSTER 9 PUNTI VENDITA CON OFFERTA ORIENTATA VERSO ALLESTIMENTI FUNEBRI NUMEROSITÀ: 221 Le imprese appartenenti al cluster si contraddistinguono per la tipologia di offerta orientata prevalentemente verso gli allestimenti funebri (49% dei ricavi) a cui generalmente affiancano la realizzazione di allestimenti floreali

11 per eventi, ricorrenze e cerimonie (5%). L offerta è completata dai fiori freschi recisi (21% dei ricavi) e dalle piante da interno (7%). Gli spazi destinati all esercizio dell attività si articolano in 43 mq di locali per la vendita e l esposizione interna della merce, 27 mq di magazzino e/o deposito e 3 metri lineari di vetrine. La forma giuridica adottata in prevalenza è la ditta individuale (73% dei casi) e per lo svolgimento dell attività generalmente si riscontra la presenza di 1 o 2 addetti. La clientela è composta prevalentemente da privati (67% dei ricavi) e, nel 60% dei casi, da agenzie funebri (45% dei ricavi). La fonte principale di approvvigionamento è il canale dell ingrosso (grossisti/importatori) con un incidenza del 77% sugli acquisti complessivi. Si riscontra il ricorso a vendite con emissione di fattura per un ammontare di circa euro. Il 59% dei soggetti effettua il servizio di consegna a domicilio. CLUSTER 10 PUNTI VENDITA CON OFFERTA ESTESA AI SERVIZI DI MANUTENZIONE E/O DI PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DI VERDE PUBBLICO E PRIVATO NUMEROSITÀ: 204 Il cluster comprende le imprese che effettuano il servizio di manutenzione (29% dei ricavi) e/o di progettazione e realizzazione (5%) di verde pubblico e privato (giardini, parchi, terrazzi, etc.); completano l offerta la vendita di fiori freschi recisi (13% dei ricavi), alberi, arbusti e piante da esterno (13%) e piante da interno (11%). Coerentemente con la peculiarità dell offerta, la clientela è costituita oltre che da privati (42% dei ricavi) anche da società, comunità e imprese (32%) e da Enti pubblici e privati (25%). I punti vendita presentano 53 mq di spazi destinati alla vendita e all esposizione interna della merce e 35 mq di magazzino e/o deposito. Il 60% delle imprese è organizzato in forma di ditta individuale e per la restante parte in società. Gli addetti occupati nell attività risultano essere pari a 2, di cui un dipendente. Gli approvvigionamenti vengono effettuati in prevalenza tramite grossisti/importatori (62% degli acquisti) e, in misura minore (31%), direttamente da imprese produttrici (agricoltori, coltivatori, ortovivaisti). Le vendite con emissione di fattura ammontano a circa euro. CLUSTER 11 NEGOZI UBICATI IN PROSSIMITÀ DI CIMITERI, OSPEDALI E CASE DI CURA NUMEROSITÀ: 982 Le imprese appartenenti al cluster svolgono l attività prevalentemente in negozi localizzati, nel 72% dei casi, in prossimità di cimiteri e per la restante parte nelle vicinanze di ospedali e case di cura. Riguardo alla tipologia di offerta, l assortimento trattato si compone soprattutto di fiori freschi recisi (48% dei ricavi), piante da interno (15%) e composizioni di fiori freschi (11%). Si tratta di negozi di dimensioni contenute: 42 mq di superficie destinata alla vendita e all esposizione interna della merce, 19 mq di magazzino e/o deposito e 3 metri lineari di vetrine. L 82% delle imprese è organizzato in forma di ditta individuale mentre la restante parte in società; nell attività generalmente è occupato un addetto. La clientela pressoché esclusiva è costituita da privati (93% dei ricavi). In merito alla modalità di approvvigionamento delle merci, l 80% degli acquisti viene effettuato tramite commercianti all ingrosso (grossisti/importatori). Il 54% delle imprese del cluster effettua il servizio di consegna a domicilio mentre il 35% risulta aderire ad un servizio di vendita/consegna a distanza (fleurop-interflora, faxiflora, etc).

12 CLUSTER 12 VIVAI E GARDEN CENTER NUMEROSITÀ: 400 L elemento di caratterizzazione delle imprese appartenenti al cluster è l organizzazione in vivaio piuttosto che in garden center. Coerentemente con la tipologia del punto vendita le imprese si contraddistinguono sia per il tipo di assortimento sia per la presenza di ampie superfici adibite a serra, vivaio, semenzaio. La gamma dei prodotti offerti, infatti, è composta prevalentemente da alberi, arbusti e piante da esterno (26% dei ricavi) e da piante da interno (25%). Gli spazi destinati all esercizio dell attività sono vasti e si articolano in 139 mq di locali per la vendita e l esposizione interna della merce, 62 mq di magazzino e/o deposito e 786 mq di superficie adibita a serra, vivaio, semenzaio. Il 61% delle imprese è organizzato in forma di ditta individuale e la restante parte in società; si riscontra la presenza di 2 addetti, di cui un dipendente. La clientela è costituita prevalentemente da privati (83% dei ricavi) e in misura minore da società, comunità e imprese (alberghi, ristoranti, etc.) (13%). Per l approvvigionamento delle merci le imprese ricorrono per il 55% degli acquisti a grossisti/importatori e per il 36% ad imprese produttrici (agricoltori, coltivatori, ortovivaisti). Inoltre, circa il 31% dei soggetti effettua la vendita di prodotti di propria produzione (45% dei ricavi). Le imprese del cluster presentano vendite con emissione di fattura di importo pari a euro. CLUSTER 13 NEGOZI CON OFFERTA ORIENTATA VERSO LE COMPOSIZIONI DI FIORI FRESCHI, SECCHI E/O ARTIFICIALI NUMEROSITÀ: L elemento di caratterizzazione delle imprese del cluster è la tipologia di offerta, orientata perlopiù verso le composizioni di fiori freschi (30% dei ricavi), i fiori, le piante e le composizioni di fiori secchi e/o artificiali (20%) nonché gli articoli da regalo e/o decorazioni (4%). I locali destinati alla vendita e all esposizione interna della merce presentano dimensioni pari a 39 mq, mentre il magazzino e/o deposito è di 12 mq; le vetrine si estendono su 3 metri lineari. La forma giuridica adottata di frequente (86% dei casi) è la ditta individuale; all attività d impresa è preposto un solo addetto. La clientela pressoché esclusiva è rappresentata da privati (93% dei ricavi). In merito all approvvigionamento delle merci, l 89% degli acquisti si realizza tramite commercianti all ingrosso (grossisti/importatori). Il 51% delle imprese del cluster effettua il servizio di consegna a domicilio mentre il 37% risulta aderire ad un servizio di vendita/consegna a distanza (fleurop-interflora, faxiflora, etc). CLUSTER 14 PUNTI VENDITA INSERITI IN CENTRI COMMERCIALI AL DETTAGLIO O IN IPERMERCATI NUMEROSITÀ: 351 La localizzazione all interno di centri commerciali al dettaglio o in ipermercati rappresenta la principale caratteristica delle imprese appartenenti al cluster. In merito alla tipologia di offerta, l assortimento trattato si compone principalmente di fiori freschi recisi (30% dei ricavi), piante da interno e da terrazzo (14%) e composizioni di fiori freschi (6%). I punti vendita presentano 59 mq di locali destinati alla vendita e all esposizione interna della merce, 22 mq di magazzino e/o deposito e 5 metri lineari di vetrine. Le imprese sono nell 81% dei casi ditte individuali e per la restante parte società; il personale impiegato generalmente è pari ad 1 o 2 addetti. L offerta del punto vendita è rivolta quasi esclusivamente ad una clientela privata (92% dei ricavi).

13 Per l approvvigionamento delle merci le imprese fanno ampio ricorso a grossisti/importatori (78% degli acquisti). Le vendite con emissione di fattura ammontano a circa euro. Infine, il 44% dei negozi effettua il servizio di consegna a domicilio mentre il 40% aderisce ad un sistema di vendita/consegna a distanza (fleurop-interflora, faxiflora, etc).

14 QUADRO A: SUB ALLEGATO 21.B - VARIABILI DELL ANALISI DISCRIMINANTE Numero delle giornate retribuite per i dipendenti a tempo pieno Numero delle giornate retribuite per i dipendenti a tempo parziale, assunti con contratto di lavoro intermittente, di lavoro ripartito Numero delle giornate retribuite per gli apprendisti Numero delle giornate retribuite per gli assunti con contratto di formazione e lavoro, di inserimento, a termine, lavoranti a domicilio; personale con contratto di fornitura di lavoro temporaneo o di somministrazione di lavoro Numero di collaboratori coordinati e continuativi che prestano attività prevalentemente nell'impresa Percentuale di lavoro prestato dai collaboratori dell'impresa familiare e coniuge dell'azienda coniugale Percentuale di lavoro prestato dai familiari diversi da quelli di cui al rigo precedente che prestano attività nell'impresa Percentuale di lavoro prestato dagli associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell'impresa Percentuale di lavoro prestato dagli associati in partecipazione diversi da quelli di cui al rigo precedente Percentuale di lavoro prestato dai soci con occupazione prevalente nell'impresa Percentuale di lavoro prestato dai soci diversi da quelli di cui al rigo precedente Numero di amministratori non soci QUADRO B: Metri quadri dei locali o chioschi per la vendita e l'esposizione interna della merce Metri quadri dei locali destinati a magazzino e/o deposito Metri quadri dei locali destinati a laboratorio Metri quadri dei locali destinati ad uffici Metri lineari di vetrine Metri quadri delle superfici destinate a serra, vivaio, semenzaio Localizzazione (1 = autonoma; 2 = esercizio inserito in ipermercato; 3 = esercizio inserito in centro commerciale al dettaglio; 4 = inserito in mercato rionale) Strutture non annesse alle unità locali destinate alla vendita: Metri quadri dei locali destinati a magazzino e/o deposito Strutture non annesse alle unità locali destinate alla vendita: Metri quadri dei locali destinati a laboratorio Strutture non annesse alle unità locali destinate alla vendita: Metri quadri delle superfici destinate a serra, vivaio, semenzaio QUADRO D: Tipologia del punto vendita: Punto vendita fisso (negozio) Tipologia del punto vendita: Chiosco Tipologia del punto vendita: Garden center Tipologia del punto vendita: Vivaio Tipologia della clientela: Società, comunità e imprese (alberghi, ristoranti, ecc.) Tipologia della clientela: Enti pubblici e privati Modalità di acquisto: Da commercianti all'ingrosso (grossista/importatore) Modalità di acquisto: Da imprese produttrici (agricoltori, coltivatori, ortovivaisti) Tipologia dell'offerta: Fiori freschi recisi Tipologia dell'offerta: Composizioni di fiori freschi Tipologia dell'offerta: Fiori, piante e composizioni di secco e/o artificiale Tipologia dell'offerta: Alberi, arbusti e piante da esterno

15 Tipologia dell'offerta: Sementi e bulbi Tipologia dell'offerta: Prodotti per la cura delle piante (concimi, antiparassitari, funghicidi, ecc.) Tipologia dell'offerta: Terriccio/terra e substrato Tipologia dell'offerta: Complementi di arredo (vasi, fioriere, ecc.) e hobbystica per il giardinaggio Tipologia dell'offerta: Articoli da regalo e/o decorazioni (nastri, candele, ecc.) Tipologia dell'offerta: Progettazione e realizzazione di verde pubblico e privato (giardini, parchi, terrazzi, ecc.) Tipologia dell'offerta: Manutenzione di verde pubblico e privato (giardini, parchi, terrazzi, ecc.) Tipologia dell'offerta: Allestimenti funebri Tipologia dell'offerta: Allestimenti floreali per eventi, ricorrenze e cerimonie (convegni, matrimoni, conferenze, ecc.) Altri dati: Percentuale dei ricavi derivanti dalla vendita di piante, fiori e sementi autoprodotti Altri dati: Tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche Altri dati: Ubicazione in prossimità di cimiteri Altri dati: Ubicazione in prossimità di ospedali, case di cura, ecc.

16 SUB ALLEGATO 21.C - FORMULE DEGLI INDICATORI Di seguito sono riportate le formule degli indicatori economico-contabili utilizzati in costruzione e/o applicazione dello studio di settore: Durata delle scorte = {[(Esistenze iniziali + Rimanenze finali)/2]*365}/(costo del venduto + Costo per la produzione di servizi); Incidenza dei costi di disponibilità dei beni strumentali mobili rispetto al valore storico degli stessi = (Costi di disponibilità dei beni strumentali mobili*100)/(valore dei beni strumentali mobili8); Incidenza dei costi residuali di gestione sui ricavi = (Costi residuali di gestione*100)/(ricavi da congruità e da normalità economica); Margine operativo lordo per addetto non dipendente = (Margine operativo lordo/1.000)/(numero addetti non dipendenti 9 ); Ricarico = (Ricavi dichiarati)/(costo del venduto + Costo per la produzione di servizi); Valore aggiunto per addetto = (Valore aggiunto/1.000) / (Numero addetti 10). 8 La variabile viene normalizzata all anno in base al numero dei mesi di attività nel corso del periodo d imposta 9 Le frequenze relative ai soci, agli associati, ai collaboratori dell impresa familiare, al coniuge dell azienda coniugale e ai familiari diversi sono normalizzate all anno in base alla percentuale di lavoro prestato. Le frequenze relative agli amministratori non soci e al titolare sono normalizzate all anno in base al numero dei mesi di attività nel corso del periodo d imposta. Numero addetti non dipendenti = (ditte individuali) Titolare + numero collaboratori dell impresa familiare e coniuge dell azienda coniugale + numero familiari diversi che prestano attività nell'impresa + numero associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell impresa + numero associati in partecipazione diversi Numero addetti non dipendenti = (società) Numero familiari diversi che prestano attività nell'impresa + numero associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell impresa + numero associati in partecipazione diversi + numero soci con occupazione prevalente nell impresa + numero soci diversi + numero amministratori non soci 10 Le frequenze relative ai dipendenti sono state normalizzate all anno in base alle giornate retribuite. Le frequenze relative ai collaboratori coordinati e continuativi sono normalizzate all anno in base al numero dei mesi di attività nel corso del periodo d imposta. Numero addetti = (ditte individuali) Numero addetti = (società) Numero dipendenti + numero collaboratori coordinati e continuativi che prestano attività prevalentemente nell impresa + numero addetti non dipendenti Numero dipendenti + numero collaboratori coordinati e continuativi che prestano attività prevalentemente nell impresa + numero addetti non dipendenti

17 Dove: Aggi derivanti dalla vendita di generi soggetti ad aggio o ricavo fisso = Ricavi derivanti dalla vendita di generi soggetti ad aggio o ricavo fisso - (Esistenze iniziali relative a prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso - Rimanenze finali relative a prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso + Costi per l acquisto di prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso); Costi di disponibilità dei beni strumentali mobili = Ammortamenti per beni strumentali mobili + Costo per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria; Costi residuali di gestione = Oneri diversi di gestione + Altre componenti negative - Utili spettanti agli associati in partecipazione con apporti di solo lavoro; Costo del venduto = Costi per l'acquisto di materie prime, sussidiare, semilavorati e merci + Esistenze iniziali - Rimanenze finali; Esistenze iniziali = Esistenze iniziali relative a merci, prodotti finiti, materie prime e sussidiarie, semilavorati e ai servizi non di durata ultrannuale + Esistenze iniziali relative ad opere, forniture e servizi di durata ultrannuale di cui all'art. 93, comma 5, del TUIR; Margine operativo lordo = [(Ricavi dichiarati + Aggi derivanti dalla vendita di generi soggetti ad aggio o ricavo fisso) - (Costo del venduto + Costo per la produzione di servizi + Spese per acquisti di servizi + Altri costi per servizi + Costo per il godimento di beni di terzi + Spese per lavoro dipendente e per altre prestazioni diverse da lavoro dipendente afferenti l attività dell impresa + Costi residuali di gestione)]. Ricavi da congruità e da normalità economica = Ricavo puntuale di riferimento da analisi della congruità + Maggiore ricavo da normalità economica relativo all indicatore Incidenza dei costi di disponibilità dei beni strumentali mobili sul valore storico degli stessi + Maggiore ricavo da normalità economica relativo all indicatore Durata delle scorte ; Rimanenze finali = Rimanenze finali relative a merci, prodotti finiti, materie prime e sussidiarie, semilavorati e ai servizi non di durata ultrannuale + Rimanenze finali relative ad opere, forniture e servizi di durata ultrannuale di cui all'art. 93, comma 5, del TUIR; Valore aggiunto = [(Ricavi dichiarati + Aggi derivanti dalla vendita di generi soggetti ad aggio o ricavo fisso) - (Costo del venduto + Costo per la produzione di servizi + Spese per acquisti di servizi + Altri costi per servizi + Costo per il godimento di beni di terzi + Costi residuali di gestione)]. Valore dei beni strumentali mobili = Valore dei beni strumentali - Valore dei beni strumentali relativo a beni acquisiti in dipendenza di contratti di locazione non finanziaria.

18 Cluster SUB ALLEGATO 21.D - INTERVALLI PER LA SELEZIONE DEL CAMPIONE Modalità di distribuzione Valore aggiunto per addetto (in migliaia di euro) Durata delle scorte (in giorni) Ricarico Ventile Ventile Ventile Ventile Ventile Ventile minimo massimo minimo massimo minimo massimo 1 Gruppo territoriale 1, 2, 4 e 7 8 nessuno nessuno 14 4 nessuno 1 Gruppo territoriale 3, 5 e 6 7 nessuno nessuno 18 4 nessuno 2 Gruppo territoriale 1, 2, 4 e 7 8 nessuno nessuno 13 2 nessuno 2 Gruppo territoriale 3, 5 e 6 6 nessuno nessuno 16 2 nessuno 3 Gruppo territoriale 1, 2, 4 e 7 7 nessuno nessuno 12 4 nessuno 3 Gruppo territoriale 3, 5 e 6 6 nessuno nessuno 16 3 nessuno 4 Gruppo territoriale 1, 2, 4 e 7 9 nessuno nessuno 13 3 nessuno 4 Gruppo territoriale 3, 5 e 6 6 nessuno nessuno 16 3 nessuno 5 Gruppo territoriale 1, 2, 4 e 7 8 nessuno nessuno 13 4 nessuno 5 Gruppo territoriale 3, 5 e 6 7 nessuno nessuno 16 4 nessuno 6 Gruppo territoriale 1, 2, 4 e 7 7 nessuno nessuno 13 2 nessuno 6 Gruppo territoriale 3, 5 e 6 8 nessuno nessuno 14 2 nessuno 7 Gruppo territoriale 1, 2, 4 e 7 8 nessuno nessuno 13 4 nessuno 7 Gruppo territoriale 3, 5 e 6 5 nessuno nessuno 16 5 nessuno 8 Gruppo territoriale 1, 2, 4 e 7 9 nessuno nessuno 15 3 nessuno 8 Gruppo territoriale 3, 5 e 6 7 nessuno nessuno 17 4 nessuno 9 Gruppo territoriale 1, 2, 4 e 7 8 nessuno nessuno 12 3 nessuno 9 Gruppo territoriale 3, 5 e 6 7 nessuno nessuno 18 5 nessuno 10 Gruppo territoriale 1, 2, 4 e 7 7 nessuno nessuno 14 4 nessuno 10 Gruppo territoriale 3, 5 e 6 8 nessuno nessuno 16 3 nessuno 11 Gruppo territoriale 1, 2, 4 e 7 7 nessuno nessuno 14 4 nessuno 11 Gruppo territoriale 3, 5 e 6 6 nessuno nessuno 16 4 nessuno 12 Gruppo territoriale 1, 2, 4 e 7 9 nessuno nessuno 11 2 nessuno 12 Gruppo territoriale 3, 5 e 6 7 nessuno nessuno 15 1 nessuno 13 Gruppo territoriale 1, 2, 4 e 7 9 nessuno nessuno 14 4 nessuno 13 Gruppo territoriale 3, 5 e 6 7 nessuno nessuno 17 4 nessuno 14 Gruppo territoriale 1, 2, 4 e 7 7 nessuno nessuno 12 4 nessuno 14 Gruppo territoriale 3, 5 e 6 6 nessuno nessuno 16 4 nessuno

19 SUB ALLEGATO 21.E - VALORI SOGLIA PER GLI INDICATORI DI COERENZA CLUSTER Modalità di distribuzione Durata delle scorte (in giorni) Ricarico Valore aggiunto per addetto (in migliaia di euro) Margine operativo lordo per addetto non dipendente (in migliaia di euro) Soglia minima Soglia massima Soglia minima Soglia massima Soglia minima Soglia massima Soglia minima Soglia massima 1 Gruppo territoriale 1, 2, 4 e ,95 1,53 3,46 10,55 65,30 10, Gruppo territoriale 3, 5 e ,45 1,58 3,46 12,95 65,30 12, Gruppo territoriale 1, 2, 4 e ,08 1,60 2,99 9,90 65,30 9, Gruppo territoriale 3, 5 e ,08 1,59 2,99 11,39 65,30 11, Gruppo territoriale 1, 2, 4 e ,21 1,58 4,20 9,13 65,30 9, Gruppo territoriale 3, 5 e ,21 1,63 4,20 10,63 65,30 10, Gruppo territoriale 1, 2, 4 e ,07 1,57 2,58 9,17 65,30 9, Gruppo territoriale 3, 5 e ,07 1,59 2,58 9,85 65,30 9, Gruppo territoriale 1, 2, 4 e ,63 1,60 2,85 13,38 74,48 13, Gruppo territoriale 3, 5 e ,63 1,60 2,85 15,41 74,48 15, Gruppo territoriale 1, 2, 4 e ,08 1,48 2,32 10,30 66,60 10, Gruppo territoriale 3, 5 e ,08 1,50 2,32 11,90 66,60 11, Gruppo territoriale 1, 2, 4 e ,25 1,64 3,17 8,71 65,18 8, Gruppo territoriale 3, 5 e ,91 1,64 3,17 9,70 65,18 9, Gruppo territoriale 1, 2, 4 e ,70 1,54 2,59 8,93 65,18 8, Gruppo territoriale 3, 5 e ,70 1,57 2,59 10,22 65,18 10, Gruppo territoriale 1, 2, 4 e ,92 1,64 3,08 11,85 65,30 11, Gruppo territoriale 3, 5 e ,92 1,64 3,08 12,52 65,30 12, Gruppo territoriale 1, 2, 4 e ,94 1,65 6,89 13,55 90,56 13, Gruppo territoriale 3, 5 e ,64 1,73 6,89 14,97 90,56 14, Gruppo territoriale 1, 2, 4 e ,67 1,61 2,91 9,72 74,48 9, Gruppo territoriale 3, 5 e ,13 1,62 2,91 11,44 74,48 11, Gruppo territoriale 1, 2, 4 e ,51 1,47 2,88 14,35 74,48 14, Gruppo territoriale 3, 5 e ,51 1,50 2,88 18,83 74,48 18,

20 CLUSTER Modalità di distribuzione Durata delle scorte (in giorni) Ricarico Valore aggiunto per addetto (in migliaia di euro) Margine operativo lordo per addetto non dipendente (in migliaia di euro) Soglia minima Soglia massima Soglia minima Soglia massima Soglia minima Soglia massima Soglia minima Soglia massima 13 Gruppo territoriale 1, 2, 4 e ,13 1,62 3,43 9,08 65,30 9, Gruppo territoriale 3, 5 e ,13 1,63 3,43 10,96 65,30 10, Gruppo territoriale 1, 2, 4 e ,83 1,59 2,72 9,40 65,30 9, Gruppo territoriale 3, 5 e ,83 1,60 2,73 10,96 65,30 10,

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