Capitolo 6 IL SERVIZIO DI IGIENE URBANA. 6.1 Il settore del servizio di igiene urbana ( 1 )

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1 Capitolo 6 IL SERVIZIO DI IGIENE URBANA 6.1 Il settore del servizio di igiene urbana ( 1 ) La quantità di rifiuti urbani complessivamente prodotta a livello nazionale è stata pari nel 2006 a 32,5 milioni di tonnellate, con un incremento del 2,7% rispetto al 2005; la produzione pro capite annua si è attestata a circa 550 kg per abitante nel 2006, con valori più elevati nel Centro Italia (circa 638 kg), prossimi alla media nazionale al Nord (544 kg per abitante per anno) ed inferiori ad essa al Sud (509 kg) ( 2 ). Il dato italiano è leggermente inferiore (-2,6%) alla media dei Paesi dell Ue a 15 Stati, pari nel 2006 a 563 kg per abitante, con valori massimi in Irlanda, Danimarca e Lussemburgo (pari rispettivamente 804, 737 e 702 kg per abitante) e minimi per Belgio, Grecia e Portogallo (rispettivamente 475, 443 e 435 kg) ( 3 ). I Paesi Ue-15 presentano livelli di produzione pro capite sensibilmente più elevati rispetto a quelli che hanno aderito successivamente: la media dell Ue a 27 Stati è infatti inferiore, pari a 517 kg per abitante. A livello europeo, nonostante ci sia una costante riduzione delle quantità smaltite in discarica (-17% per i Paesi Ue-15 e -12% per i Paesi Ue-25 dal 2004 al 2006) ed un aumento del ricorso all incenerimento (del 10% per entrambi i gruppi di paesi dal 2004 al 2006), la prima modalità è ancora la più diffusa, con una quantità pro capite di 193 kg nel 2006 contro i 122 kg inceneriti (Ue-15). Le soluzioni di smaltimento sono molto diverse tra i vari paesi: vi è un completo ricorso alla discarica in Grecia, Malta e Romania, con percentuali che superano l 80% dello smaltito; un ampio utilizzo dell incenerimento in Danimarca, Lussemburgo e Paesi quali Germania e Svezia che hanno drasticamente ridotto la quantità di rifiuti smaltiti in discarica a fronte di un aumento della percentuale di incenerimento. In linea con il trend europeo anche l Italia segna una riduzione del ricorso alla discarica, passata dal 59,5% del totale smaltito del 2002 al 47,9% del 2006 (con contestuale riduzione di 37 unità tra 2005 e 2006 del numero di discariche), associata ad un leggero incremento dell incenerimento (da 8,3% nel 2002 a 10,1% nel 2006) e ad un aumento più evidente delle altre modalità di trattamento (compostaggio, trattamento biologico, altre forme di recupero) ( 2 ). Secondo i dati APAT, la percentuale di raccolta differenziata in Italia nel 2006 ha raggiunto il 25,8% del totale rifiuti e risulta in costante aumento (+6,6% rispetto al 2005), ma ancora lontana dagli obiettivi del 40%, 50% e 60% da conseguire rispettivamente entro la fine del, 2009 e 2011 previsti dalla legge 296/2006 ( 1 ) Per maggiori informazioni sul quadro normativo del settore si rinvia alla precedente edizione di questa indagine, pagg. 215 e ss. ( 2 ) APAT, Rapporto Rifiuti,. ( 3 ) Eurostat Pocketbooks, Energy, transport and environment indicators (Edizione ). 211

2 (legge Finanziaria per il ). La situazione appare molto diversificata geograficamente: il Nord, con un tasso del 39,9% ha raggiunto di fatto già nel 2006 l obiettivo previsto per l anno successivo, mentre sono ancora lontani il Centro ed il Sud, rispettivamente con il 20% e 10,2% ( 4 ). Nel, secondo i dati relativi a 111 comuni capoluoghi di provincia censiti dall ISTAT, la raccolta di rifiuti urbani è stata pari a 623,5 kg per abitante, in diminuzione dello 0,3% rispetto al 2006 ( 4 ). Solo 29 comuni hanno raggiunto l obiettivo del 40% di raccolta differenziata nel, mentre il dato complessivo è pari al 25,4% (+1,9% rispetto al 2006), con sensibili differenze tra Nord (37,2%), Centro (22,3%) e Sud (11,2%). Infine, riguardo alle singole componenti merceologiche, la carta si conferma anche per il il materiale più raccolto nel servizio differenziato (38,5%), seguita dai rifiuti organici, verdi e legno (29,7%), dal vetro (11,8%), dalle materie plastiche (5%), metalli incluso alluminio (3,4%) e dalla raccolta selettiva di pile esauste, accumulatori e farmaci (0,2%); la voce altro, rappresenta il saldo (11,4%). 6.2 La struttura delle imprese In questo settore operano sia aziende che gestiscono solo il servizio di igiene ambientale (c.d. monoservizio), sia società attive anche in altri settori (c.d. multiutility). AMA, Azienda Municipale Ambiente si è trasformata in società per azioni nel settembre del 2000 ed è integralmente controllata dal Comune di Roma. Gestisce i servizi di igiene urbana su tutto il territorio della Capitale, curando sia i servizi tradizionali (raccolta dei rifiuti e pulizia delle strade), sia quelli accessori di igiene urbana a pagamento, direttamente o tramite società del Gruppo. AMA fornisce inoltre i servizi funebri e cimiteriali nel Comune e Provincia di Roma (dodici cimiteri complessivamente). Nel AMA ha avviato la riorganizzazione del servizio dividendo la città in 5 Aree Operative Territoriali (AOT) al fine di migliorare il servizio con un impiego più capillare delle risorse sul territorio. Lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani è effettuato per la quasi totalità presso la discarica di Malagrotta, gestita da privati, ma AMA dispone anche di impianti per il trattamento dei rifiuti. Tra di essi si ricordano: un impianto di compostaggio a Maccarese (Rm), cui vengono conferiti rifiuti organici per lo più provenienti dai mercati, l'impianto di termovalorizzazione di Ponte Malnome per i rifiuti speciali ospedalieri non pericolosi e due impianti di selezione per la raccolta differenziata, quello di Pomezia e quello di Rocca Cencia, dove nel 2006 è stato inaugurato un impianto di selezione dei rifiuti urbani e produzione di CDR, che si affianca a quello di Salario, anch esso avviato di recente. Si ricorda che Roma è stata la prima grande città italiana a passare dalla tassa alla tariffa (Ta.Ri.), riscossa direttamente da AMA. Alcuni servizi non strettamente connessi con la gestione del ciclo dei ( 4 ) ISTAT, Indicatori ambientali urbani, Anno (Agosto 2008). 212

3 rifiuti urbani non sono coperti da tariffa e sono affidati ad AMA dal Comune di Roma o dai singoli municipi tramite specifiche convenzioni, o richiesti da soggetti privati. AMIAT, dal 1997 azienda speciale del comune di Torino che ne detiene il controllo per il 99%, è diventata Società per Azioni (S.p.A.) nel Oltre all igiene del suolo e alla pulizia della città (compresi i servizi per la viabilità invernale) si occupa della gestione dei rifiuti, dalla raccolta, anche differenziata, di quelli solidi urbani (ivi compresi quelli dei mercati e gli ingombranti), fino al recupero e allo smaltimento. Per facilitare la raccolta differenziata a Torino esistono i c.d. ecocentri ove i cittadini possono depositare i rifiuti pericolosi ed ingombranti. Tra gli impianti della società si ricorda il sito "Basse di Stura, la maggiore discarica italiana gestita da un ente pubblico, che ospita diverse strutture: una discarica per lo stoccaggio e lo smaltimento di rifiuti urbani non pericolosi, un impianto di recupero e valorizzazione di rifiuti inerti, una piattaforma di deposito preliminare dei rifiuti urbani da raccolta differenziata, un area di raccolta dei rifiuti urbani abbandonati su suolo pubblico o provenienti da centri di raccolta differenziata, un impianto di captazione e valorizzazione del biogas e un impianto di trattamento fisico-chimico di rifiuti liquidi. Nella discarica Basse di Stura vengono smaltiti quasi tutti i rifiuti di Torino ed aree limitrofe e la capienza in eccesso è offerta a pagamento ad altri comuni. L impianto, inoltre, gode di una certificazione di qualità ecologica. Altre strutture importanti sono l impianto di compostaggio di Borgaro Torinese - To e l impianto di selezione e valorizzazione dei rifiuti (ex Publirec), acquistato da AMIAT nel. AMIU, Azienda Municipalizzata Igiene Urbana opera nel Comune di Genova, da cui è controllata con il 97,03% del capitale, ed in altri della provincia. Si è costituita nel 1986 e nel 2002 è avvenuta la trasformazione in S.p.A. Serve un utenza di circa residenti (oltre a Genova opera, tra l altro, a Rapallo e Recco), con una flotta di circa automezzi. I servizi svolti da AMIU riguardano la raccolta di rifiuti urbani, ingombranti e pericolosi, l igiene del suolo, i rifiuti ospedalieri e altri servizi quali la consulenza ambientale, i servizi per i comuni e il noleggio attrezzature, oltre alla gestione a Genova di 11 farmacie comunali. Nel ha rilevato la gestione dei più importanti stabilimenti balneari del litorale genovese e dei principali impianti sportivi del Comune di Genova. AMIU ha due discariche per la città di Genova e aree limitrofe (la discarica di Scarpino, sopra Sestri Ponente, che nel 2006 ha conseguito la certificazione ambientale ISO 14001, e la discarica di Birra, vicino Busalla - Ge) oltre a un impianto di compostaggio, per il trattamento dei rifiuti organici provenienti dai mercati ortofrutticoli, delle ramaglie e degli scarti di potature provenienti dalla pulizia dei torrenti e dei parchi cittadini, e un impianto per il riciclo degli inerti, entrambi situati in Val Varenna. La capacità delle discariche è sufficiente per offrire servizi di smaltimento anche a terzi. AMSA, Azienda Milanese Servizi Ambientali, è nata a Milano nel 1985 ed è stata trasformata in S.p.A. nel marzo del Opera a Milano e, attraverso le 213

4 controllate Amsadue e Amsatre, anche in alcuni comuni dell hinterland ( 5 ). I servizi svolti da AMSA, in regime di affidamento diretto e definiti nel contratto di servizio, sono la raccolta dei rifiuti, di pulizia delle strade e di smaltimento dei rifiuti, oltre a servizi speciali; a questi si aggiungono attività accessorie svolte a richiesta con corrispettivo specifico. Il processo di raccolta dei rifiuti si conclude in impianti di proprietà di AMSA, tra i quali: il termovalorizzatore Silla2, costituito da 3 linee e attivo dal 2003, per il trattamento dei rifiuti non recuperabili e non riciclabili, utilizzati come combustibile per la produzione di energia elettrica e calore; l impianto di valorizzazione del vetro di Muggiano (Mi), per la selezione del vetro da raccolta differenziata, isolandolo da ferro, lattine e frazioni estranee, e quello, sempre a Muggiano, per il trattamento delle lampade fluorescenti; l impianto di depurazione di Olgettina, per il trattamento dei reflui da lavaggio delle strade; gli impianti per il recupero ambientale dell area della ex discarica di Gerenzano e l impianto di selezione e compattazione Maserati Light, entrato in funzione nel 2004, utilizzato per separare automaticamente i rifiuti umidi (da avviare a compostaggio) da quelli secchi (utilizzabili nel termovalorizzatore). A Milano esiste un sistema di raccolta differenziata porta a porta che ha permesso di eliminare quasi completamente le campane per la raccolta differenziata (oltre ai cassonetti stradali per la raccolta indifferenziata) e sul territorio comunale sono presenti sei riciclerie o piattaforme ecologiche, ovvero aree attrezzate e custodite per tutti i materiali riciclabili, i rifiuti ingombranti, i materiali inerti o i rifiuti urbani pericolosi. ASIA, Azienda Servizi Igiene Ambientale di Napoli, è operativa dal giugno del 2000 ed è stata trasformata in S.p.A. nel dicembre del Effettua gran parte dei servizi di igiene ambientale all interno del Comune di Napoli e i servizi erogati dalla società comprendono la raccolta differenziata e il trasporto agli impianti di selezione e valorizzazione, la raccolta indifferenziata e il trasporto agli impianti di trasformazione del rifiuto in CDR, lo spazzamento e il lavaggio delle strade, lo svuotamento e gestione dei cestini gettacarte, la pulizia esterna dei mercati rionali su strada, il diserbo stradale ed altri servizi aggiuntivi. Per rendere più efficace la raccolta differenziata, ASIA ha introdotto nel 2004 il servizio NaPulita, che permette ai cittadini di conferire i materiali da destinare al riciclo in ogni momento della giornata. L ASIA non possiede impianti per lo smaltimento né discariche; i rifiuti indifferenziati vengono conferiti presso impianti indicati dal Commissariato di Governo e il è stato segnato da una grave emergenza rifiuti con ricadute sull intero ciclo di gestione dei rifiuti. La multiutility ASM Brescia opera anche nel settore dei servizi di igiene ambientale occupandosi della gestione dei rifiuti urbani e speciali e offrendo servizi di raccolta, trasporto, recupero e smaltimento dei rifiuti in una zona che comprende le province di Brescia, Bergamo (dopo la fusione con la BAS) e ( 5 ) Nel dicembre è stato stipulato l atto di fusione di AMSA in AEM poi fusa con ASM Brescia originando il Gruppo A2A. 214

5 Mantova ( 6 ). Il Gruppo ASM dispone di diversi impianti per il recupero e lo smaltimento dei rifiuti: il termovalorizzatore di Brescia e quello di Bergamo dove è situato anche un impianto di produzione CDR, cinque discariche, una piattaforma di valorizzazione delle frazioni recuperabili, un impianto per il trattamento dei rifiuti liquidi e, a partire da marzo, un nuovo impianto di lavaggio rifiuti. HERA, multiutility nata nel 2000 dall aggregazione di 11 società ex municipalizzate emiliane, ha per maggior azionista il Comune di Bologna, affiancato da altri enti pubblici (sette comuni del territorio di riferimento). Il Gruppo gestisce il servizio in sette ATO (compreso l ATO Firenze per una piccola porzione di territorio) corrispondenti alle province di riferimento in cui opera la società, oltre ai comuni serviti da Aspes nella provincia di Pesaro e Urbino. I servizi svolti comprendono la raccolta (indifferenziata e differenziata) di rifiuti urbani e speciali, la pulizia e il lavaggio del suolo e delle strade, la bonifica delle aree degradate e il servizio neve. Per il trattamento delle varie tipologie di rifiuti, HERA si avvale di oltre 70 impianti per la valorizzazione dei rifiuti: impianti di separazione meccanica, di selezione di rifiuti, sette termovalorizzatori (Bologna, Ferrara, Forlì, Modena, Rimini e gli impianti del centro ecologico di Ravenna), impianti di compostaggio, di inertizzazione e discariche per i materiali non recuperati o non recuperabili sotto forma di materia o energia. VERITAS, Veneziana Energia Risorse Idriche Territorio Ambiente Servizi, a capitale interamente pubblico con quote differenziate a seconda della grandezza dei Comuni che vi aderiscono (di cui i principali sono il Comune di Venezia con il 50,32% e il Comune di Chioggia con il 10,87%), è nata il 1 luglio con la fusione di ACM (Riviera del Brenta e Miranese), ASP (Chioggia), SPIM (Mogliano Veneto) e VESTA (Venezia). La società è organizzata in unità locali che coincidono con il territorio già servito dalle quattro aziende che si sono unite e fornisce servizi a 28 Comuni per un totale di circa abitanti (costituenti il 75% della provincia di Venezia e il 15% del Veneto), a cui vanno aggiunti flussi turistici (valutati in oltre 23 milioni di persone che ogni anno interessano Venezia, il litorale e le zone limitrofe). VERITAS è attiva nel campo dell'igiene urbana e del servizio idrico integrato, oltre a fornire altri servizi pubblici locali, quali i servizi cimiteriali, la gestione del verde pubblico, la bonifica di siti contaminati e la gestione dei mercati ittico ed ortofrutticolo all ingrosso e ad operare, attraverso società partecipate o collegate, anche nel settore della vendita e della distribuzione del gas e dell'energia. Nell unità locale di Mogliano e Venezia, che comprende i Comuni di Venezia, Cavallino-Treporti, Marcon, Quarto d Altino e Meolo, ha operato VESTA fino al perfezionamento della fusione. La società gestiva il ciclo integrato dei rifiuti in tutte le sue fasi, dal conferimento al trattamento, riciclaggio, recupero e smaltimento nel polo integrato per la gestione dei rifiuti ubicato a Fusina che si compone di una stazione di travaso e trasferimento di rifiuti, un ( 6 ) Fusa con AEM dal 1º gennaio In seguito alla fusione, le principali aziende del gruppo A2A operanti nel settore di igiene ambientale sono: AMSA per Milano e provincia, Aprica per i comuni di Brescia, Bergamo e Mantova ed Ecodeco, attiva nella produzione di combustibile derivato dai rifiuti. 215

6 impianto di termovalorizzazione, un impianto per la produzione di CDR e un impianto per la produzione di compost. 6.3 Produzione di servizi Il quadro del grado di attuazione della normativa nazionale del settore e delle caratteristiche degli Ambiti Territoriali in cui opera ciascuna società censita è riportato nella Tabella 6.1. Cinque società, AMA, AMIAT, AMIU, HERA e VERITAS operano in territori in cui è avvenuta la costituzione di un ATO. Per quel che riguarda le modalità di affidamento del servizio, solo nel Comune di Meolo ove opera VERITAS l affidamento è avvenuto mediante gara; in tutti gli altri casi, il servizio viene svolto sulla base di un affidamento diretto (in house). L ultima colonna della tabella riporta le scadenze degli affidamenti. Il ciclo integrato dei rifiuti comprende un insieme eterogeneo, distinto sul piano tecnologico ed economicamente differenziato di attività. La prima fase, quella della raccolta, può essere a cassonetti, ossia contenitori per il deposito dei rifiuti da parte degli utenti, poi svuotati periodicamente dal gestore; a sacchetti o porta a porta, attraverso il ritiro dei rifiuti di casa in casa con una frequenza prestabilita. La modalità scelta è rilevante sia in termini di servizio erogato che di costi: il sistema a sacchetti è più comodo per l utente che non deve recarsi presso i punti di raccolta (cassonetti), ma solo depositare i rifiuti sotto casa a giorni ed orari prestabiliti; ma, al tempo stesso, è più costoso, perché prevede una raccolta più capillare e quindi un maggiore impiego di personale e mezzi. Va da sé che la raccolta a cassonetti non è praticabile laddove la tipologia delle strade (ad esempio, i vicoli dei centri storici o la zona lagunare di Venezia) impedisce il transito dei mezzi per il prelevamento e lo svuotamento dei cassonetti. Per le società analizzate il sistema di raccolta più frequente è quello a cassonetti (Tabella 6.2), presente in tutte le città. La raccolta a sacchetti di Milano prevede che tutto il rifiuto indifferenziato e la quasi totalità del rifiuto differenziato sia stoccato in spazi privati e conferito a piano strada nei giorni e negli orari comunicati da AMSA a ciascuno stabile. HERA a Bologna raccoglie a cassonetti, ma utilizza il sistema a sacchetti in alcuni comuni di minori dimensioni, mentre VERITAS, che utilizza prevalentemente il sistema a cassonetti, raccoglie porta a porta nei centri storici di Venezia, Chioggia e Sottomarina, nei Comuni di Marcon e Quarto d'altino ed in 8 comuni della Riviera del Brenta, così come AMA che sta progressivamente estendendo tale modalità anche in altri quartieri oltre il centro storico della città di Roma. Analogamente, ASIA a Napoli effettua la raccolta a piè di palazzo esclusivamente nelle strade strette ed AMIAT di Torino svolge anche un servizio domiciliare con cassonetti. La successiva fase di smaltimento dei rifiuti è piuttosto eterogenea ed, sulla base di quanto previsto a livello europeo e nazionale, è orientata alla riduzione 216

7 delle discariche. Quest ultime sono peraltro realizzate secondo standard igienici e di sicurezza che consentono di contenere la contaminazione dell ambiente e sono dotate di dispositivi per riutilizzare i biogas, che si liberano durante i processi di fermentazione, come combustibile per la generazione di energia. Ad analoga funzione assolvono i termovalorizzatori, detti anche inceneritori con recupero energetico, ossia impianti che utilizzano i rifiuti come combustibile. Essi possono essere alimentati attraverso CDR (combustibile da rifiuti) prodotto da impianti che trattano i rifiuti indifferenziati selezionandone la componente secca ad alto potere calorifico. Merita infine menzione il compostaggio che tratta la frazione organica risultante dalla raccolta differenziata dei rifiuti urbani con produzione del c.d. compost utilizzato come fertilizzante. Si tratta della digestione aerobica delle frazioni organiche biodegradabili dei rifiuti attraverso la quale viene accelerato il processo che si realizza spontaneamente in natura. Esso, tuttavia, interessa poco meno del 10% dei rifiuti complessivi. Infine, il grado di autonomia delle aziende rispetto allo smaltimento (Tabella 6.6) è diverso tra le varie società. Alcune, integrate verticalmente in tutte le fasi del ciclo, possiedono impianti sufficienti a garantire il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti raccolti, altre non hanno impianti adatti allo smaltimento e quindi devono ricorrere all esterno, pagando il servizio prestato da terzi; infine, ve ne sono alcune che possiedono una capacità di smaltimento superiore alle proprie esigenze e pertanto possono offrirla al mercato traendone profitto. Si segnala che relativamente a VERITAS per il solo sono riportati sia i valori relativi alla società nel suo insieme sia, per continuità con gli anni precedenti, quelli pertinenti l area precedentemente servita da VESTA, ovvero l unità locale di Venezia e Mogliano, indicati con la dizione VERITAS (ex VESTA). Il primo dato rilevante per valutare le dimensioni aziendali è relativo al numero di abitanti nelle aree servite (Tabella 6.3), indicatore della domanda che le imprese sono chiamate a fronteggiare. L azienda con il bacino di utenza più esteso è AMA (oltre tre milioni nel ) che serve tutta l area romana, seguita da HERA che copre un vasto territorio in Romagna (poco più di due milioni e quattrocentomila abitanti); seguono AMSA e ASIA. La dimensione demografica del territorio servito è rappresentativa della produzione di rifiuti urbani da utenze domestiche, ma andrebbe integrata da stime relative ai pendolari e al flusso turistico; questi dati tuttavia non sono disponibili. Rapportando i dati sulla raccolta totale di rifiuti solidi urbani al numero di abitanti si ottiene un primo indice che misura la quantità di rifiuti prodotti pro capite nell area. Il valore più elevato si riscontra per l area corrispondente all ex VESTA (780 kg/ab.), dato influenzato dall afflusso turistico particolarmente elevato in rapporto ai residenti per la città di Venezia, che ha anche sperimentato il più alto tasso di crescita (+14%) rispetto al 2003; seguono i comuni serviti da HERA e ASM Brescia (entrambi circa 670 kg/ab.) con tassi di crescita rispettivamente del 6,6% e del 12%. Gli indici sono in crescita nella maggior parte delle restanti città, ad eccezione di AMSA che subisce una leggera riduzione 217

8 dell 1% e AMIU che, invece, mostra una riduzione del 12% rispetto al 2003 e del 6% dall anno precedente. I rifiuti solidi urbani (RSU) raccolti forniscono un indicazione della quantità di servizio erogato dalle società di igiene ambientale (Tabella 6.4). La raccolta totale di AMA Roma si colloca al primo posto (1,8 milioni di tonnellate), seguita da HERA (1,7 milioni). In termini di rifiuti raccolti, Roma è più del doppio di Milano. I valori più bassi si riferiscono ai RSU raccolti nei comuni serviti da VERITAS, soprattutto considerando solo l unità locale di Venezia e Mogliano, AMIU e ASM Brescia. Poiché il dato della raccolta totale di RSU è strettamente connesso alla dimensione territoriale e alla popolazione della zona servita, è più significativo effettuare un confronto temporale dei dati all interno della stessa area piuttosto che porre in relazione tra loro valori appartenenti a città diverse. A tal proposito, si osserva che le aree servite da HERA (+49,5%) e da ASM Brescia (+33,3%) hanno segnato un progresso assai superiore a quello delle altre società ove si registrano aumenti compresi tra il 3% di AMSA e il 15% di VERITAS (comprensorio ex VESTA). Tra il 2003 e il solo AMIU presenta una flessione del quantitativo di RSU del 6%, in netta controtendenza rispetto al resto del campione. Analoga classifica può essere fatta prendendo in considerazione la variazione, nei cinque anni considerati, della raccolta di RSU differenziati. Anche in questo caso, HERA, oltre a presentare nel il maggiore quantitativo in termini assoluti con oltre 500mila tonnellate, mostra la maggiore crescita (+87,6%), seguita da AMA di Roma (+66,2%) e da ASM Brescia (+64,6%). In riduzione i quantitativi raccolti da AMIU, il cui dato del non è omogeneo, risentendo della modifica introdotta dalla normativa regionale nel calcolo della raccolta differenziata. In generale, vi è stato un considerevole aumento della raccolta differenziata mentre è più variegato l andamento dei RSU indifferenziati, i cui valori sono aumentati in maniera rilevante solo per HERA (+35,9%) e ASM Brescia (+20,4%), mentre sono diminuiti soprattutto per AMIAT (-9%), e sono rimasti sostanzialmente stabili negli altri casi. Infine, la percentuale di raccolta differenziata, calcolata come semplice rapporto tra RSU differenziati e RSU totali, oscilla tra il 13% di ASIA e il 40% di AMIAT. La Tabella 6.5 riguarda l analisi dei RSU differenziati per ciascuna società, riportando il dettaglio delle singole componenti: carta e cartone, vetro e lattine, plastica, ramaglie, scarti verdi e mercatale, legno e tessili, rifiuti ingombranti- ossia i rifiuti delle economie domestiche che a causa della forma e delle dimensioni non possono essere introdotti nei sacchi- rifiuti pericolosi (pile, batterie, farmaci, vernici), rifiuti organici e altri materiali. Le singole componenti assumono un peso molto diversificato per ciascuna società e nel corso del tempo. Tralasciando la categoria residuale altro, carta e cartone rappresentano in media la porzione più rilevante, con incidenze che si sono mantenute stabili nel tempo per tutte le società ed una crescita rilevante (dal 3,2% del 2003 al 37,1% del ) di ASIA, sebbene su livelli RSU differenziati molto bassi. Le altre due componenti dei RSU differenziati con un peso rilevante sul totale sono i rifiuti organici e vetro e lattine ; la plastica, anche se presenta 218

9 percentuali in leggera crescita, ha valori ancora molti bassi rispetto al totale, dovuti anche al modesto peso specifico. Aggregando i dati raccolti, per il sistema delle imprese comunali qui selezionate si ottiene la seguente ripartizione per il : carta e cartone (34,6%), vetro (13,7%), organici (11,4%), ramaglie e verde (10%), legno e tessili (4,1%), plastica (3,2%), altro, pericolosi ed ingombranti a saldo (23%). La fase successiva alla raccolta dei RSU è quella dello smaltimento, illustrata nella Tabella 6.6: vi figurano le quantità di rifiuti smaltiti presso strutture di proprietà, suddivise per destinazione. Per tutte le società la somma dei quantitativi trattati dagli impianti di proprietà non corrisponde al totale dei rifiuti raccolti poiché alcune aziende smaltiscono su impianti di proprietà sia i RSU raccolti sia i rifiuti conferiti da terzi, avendo un eccesso di capacità presso i propri impianti, mentre altre non gestiscono l intero ciclo integrato dei rifiuti ed acquistano il servizio di smaltimento da terzi. Ricorre in modo intenso a quest ultima soluzione, oltre ad ASIA di Napoli, AMA di Roma, che conferisce la quota principale della propria raccolta (74%) alla discarica di Malagrotta, gestita da privati. Per le altre società emerge un quadro eterogeneo: AMIU smaltisce interamente i propri rifiuti in discarica ed anche AMIAT vi fa ricorso per quote prossime al 90%. Entrambe le società accolgono poi presso i propri impianti RSU conferiti da terzi. Nessuno dei restanti operatori si avvale di discariche per quote superiori al 35% della propria raccolta, e tale percentuale è in calo nel quinquennio, soprattutto per ASM Brescia che registra un aumento dei trattamenti finalizzati al recupero e alla termovalorizzazione (67% del proprio smaltito nel ). Nella categoria Altro, complessivamente in aumento, sono inclusi i quantitativi smaltiti nell impianto di trattamento fanghi e nella piattaforma di valorizzazione delle frazioni recuperabili di Castenedolo (Bs). Anche AMSA ricorre alla termovalorizzazione per metà del quantitativo smaltito; a partire dal 2005 non dispone più di discariche di proprietà ed ha incrementato, al contempo, la quantità di rifiuti smaltiti nell impianto Maserati Light. Il compostaggio risulta nel complesso poco praticato (interessa AMIAT, AMSA, HERA e VERITAS) con quote marginali dello smaltito (mai più del 10%, ad eccezione di VERITAS che, a Venezia e Mogliano, è quasi il 20%). Ancora più basso il ricorso al CDR, eccezion fatta ancora per VERITAS che smaltisce con questo processo metà del proprio volume di rifiuti. La Tabella 6.7 mostra due indici di investimento. Per il calcolo di entrambi, relativamente alle società che operano solo nel settore di igiene ambientale, si è tenuto conto (ove disponibili) anche delle migliorie sui beni d uso, ovvero quei beni non di proprietà delle società (appartenenti, ad esempio, al comune), ma che sono strumentali all erogazione del servizio. Il primo indice è calcolato come rapporto tra gli investimenti realizzati nel corso dell esercizio e le tonnellate di RSU raccolte nell anno. Se si esclude HERA i cui investimenti (materiali e immateriali) unitari nel per il settore ambientale sono quasi raddoppiati rispetto all anno precedente per effetto degli interventi di ampliamento e messa in funzione dei termovalorizzatori, i valori più elevati nel sono quelli di AMIAT (40,7 per tonnellata di RSU), AMSA (38,3 ) e 219

10 AMIU (37 ); l indice più basso è quello di ASIA (3,2 ), in netto calo rispetto al 2006, seguito da ASM Brescia (11,4 ). Rispetto al 2006 gli indici di investimento si sono ridotti per tutte le società, fatta eccezione per VERITAS (area ex VESTA), e in maggior misura per AMSA, il cui livello era sostenuto dal rinnovo del parco veicolare e da interventi relativi all impianto Silla 2, ed HERA. Il secondo indice di investimento è stato ottenuto rapportando il cumulo degli investimenti tecnici nel quinquennio allo stock delle immobilizzazioni tecniche lorde a fine. L indice più alto è quello di VERITAS (area ex VESTA) (71%), seguita da AMSA (62%); i valori più bassi sono quelli di ASM Brescia (37%) e AMIU (40%); la media si attesta intorno al 50%. 6.4 Tariffe, ricavi e costi unitari Al fine di favorire indirettamente il recupero e la valorizzazione dei rifiuti, il Decreto Ronchi (art. 49) ha istituito, in sostituzione della preesistente tassa per lo smaltimento (Ta.RSU), la tariffa per la gestione dei rifiuti urbani (Ta.Ri.), anche se, a dieci anni dalla sua introduzione, il regime tariffario non è stato ancora pienamente realizzato ( 7 ). La Tabella 6.8 descrive le modalità di riscossione del servizio di igiene ambientale per il in alcuni dei comuni in cui operano le società oggetto di indagine. Nei comuni di Milano, Napoli e Torino è in vigore la tassa rifiuti (Ta.Rsu), la tariffa, invece, (Ta.Ri) è applicata a Roma, Venezia e Genova. Quest ultima l ha adottata a partire dal primo gennaio 2006 mentre Roma è passata alla tariffa già nel 2003 e dal 2004 il sistema di fatturazione ed incasso è a pieno regime. A Venezia, invece, la Ta.Ri viene applicata dal In tutti i comuni in cui è stata adottata, la tariffa è riscossa direttamente dalle singole società. HERA gestisce il servizio di igiene ambientale in 145 comuni, 73 dei quali con Ta.RSU e 72 con Ta.Ri.; tutti i capoluoghi delle province gestite sono passati a tariffa, ad eccezione di Bologna. ASM Brescia gestisce il servizio di igiene ambientale in 61 comuni con Ta.RSU e in 13 comuni con Ta.Ri, tra questi ultimi Brescia e Bergamo, VERITAS gestisce il servizio in 2 comuni con Ta.RSU e in 21 comuni con Ta.Ri. La Tabella 6.9 riporta a titolo esemplificativo i tributi per il servizio di igiene ambientale relativi all anno a confronto con il Mentre la Ta.RSU è riferita solo alla superficie abitativa, la Ta.Ri. comprende, oltre ad una quota fissa, una parte variabile, proporzionale al numero di occupanti: la più o meno forte incidenza di questa seconda componente genera scostamenti via via maggiori rispetto al regime della tassa che invece agevola i nuclei familiari numerosi. Sono stati ipotizzati quattro casi: i primi due mantengono costante la superficie, 80 mq, con due o tre abitanti; nel terzo caso ci sono due abitanti su una superficie maggiore (120 mq); infine, nel quarto caso è stato previsto un unico abitante per una superficie di 130 mq. ( 7 ) Per maggiori informazioni sulla definizione delle tariffe si rinvia alla precedente edizione di questo rapporto, pagg. 226 ess.. 220

11 Per ASM Brescia sono stati riportati i dati dei due principali comuni, Bergamo e Brescia, entrambi a tariffa; per HERA, il costo per l utente di Bologna, dove vige la tassa, e il costo per quello di Modena, che ha introdotto la tariffa; per VERITAS è stato considerato il solo Comune di Venezia dove vige la tariffa. Confrontando i due anni considerati, solo nei comuni di Milano e Napoli il valore della Ta.RSU è rimasto costante; in tutti gli altri si è registrato un incremento del costo a persona che oscilla tra il 2 e il 4% circa, fatto salvo il caso della Capitale dove il costo a persona per il servizio di igiene urbana è aumentato del 36%. Guardando i dati del, il costo complessivo (inclusa IVA e tributi provinciali) più basso è quello a carico del cittadino di Brescia, analogamente al 2006; quello più alto grava sul cittadino di Roma, eccezion fatta per l ipotesi di un abitante per una superficie di 130 mq in cui l onere più elevato grava sul cittadino di Napoli; seguito da Milano; ciò in virtù del fatto che la tassa, presente in entrambe queste due città, è influenzata esclusivamente dalla superficie abitativa. Lo scarto tra i due estremi, a parità di soluzione abitativa considerata, non è mai inferiore al 100% e nel caso dell unico occupante in 130 mq il divario è superiore al 300% (in virtù del diverso regime tariffario dei due comuni). In generale, una media semplice delle tariffe (sempre a parità di superficie ed abitanti) rivela che l applicazione della tassa porta maggiori oneri a carico dell utente in misura variabile nel, a seconda delle diverse ipotesi, tra l 1% (era il 10% nel 2006) dell ipotesi di 3 abitanti in 80 mq ed il 70% (90% nel 2006) nel caso di un solo abitante in 130 mq; si conferma che in generale, su piccole superfici e nuclei più numerosi, le differenze tra tassa e tariffa tendono a ridursi. La tassa diventa meno onerosa in presenza di nuclei familiari numerosi su superfici ridotte, mentre tende a penalizzare le ampie superfici con pochi occupanti, anche se le differenze tra le due tipologie d imposizione si sono ridotte rispetto al Se il servizio di igiene urbana è coperto da Ta.RSU, una parte del fatturato proviene dal contratto di servizio con il comune; nel caso in cui invece sia vigente la tariffa, i ricavi derivano dal suo introito (in ipotesi di incasso diretto) o da trasferimenti del comune (quando esso incassa direttamente la tariffa), al netto dei costi di riscossione. A latere delle prestazioni regolate nel contratto con il comune, le aziende erogano altri servizi fuori contratto e a pagamento, per i privati o per il comune medesimo. Inoltre, sovente figurano ricavi legati alla valorizzazione dei rifiuti da raccolta differenziata e ulteriori proventi legati ai servizi di smaltimento resi a terzi. Le società che hanno termovalorizzatori, ad esempio, presentano una quota, talora rilevante, di ricavi da vendita di energia elettrica. La Tabella 6.10 mostra la struttura dei ricavi per ciascuna società (per le multiutilities essi si riferiscono esclusivamente ai servizi di igiene ambientale). AMA presenta nel una quota dei ricavi da tariffa pari al 77% del totale; la parte residua del fatturato include i servizi extra-tariffa regolati da contratto di servizio con il Comune di Roma oltre ad altri servizi a pagamento resi al comune o a terzi. Nel corso del periodo considerato, i ricavi complessivi di AMA sono aumentati del 34%, la quota non tariffaria è cresciuta del 62%, quella legata 221

12 all attività core del 28%. Per AMIAT nel la percentuale di ricavi da contratto di servizio è pari al 62%, +17% rispetto al Gran parte degli altri ricavi proviene da corrispettivi pagati da terzi per lo smaltimento dei rifiuti, in particolare nella discarica Basse di Stura. Nel complesso i ricavi sono aumentati del 31% nel quadriennio considerato, mentre la componente non da contratto è cresciuta del 61%. AMIU di Genova presenta fino al 2005 due tipi di ricavi: quelli da contratto di servizio, che sono preponderanti e pari a circa il 74% del totale, e gli altri che derivano dalla vendita a terzi di servizi di smaltimento in discarica. Nel 2006 è avvenuto il passaggio del Comune di Genova alla tariffa, con conseguente azzeramento dei ricavi da contratto e comparsa dei ricavi da tariffa che nel rappresentano il 67% del totale ricavi. Nel quadriennio 2003-, il fatturato totale ha registrato un aumento del 28%; la componente legata all attività di raccolta rifiuti del 18% (scontando tuttavia il passaggio da tassa a tariffa); i restanti proventi, derivanti per lo più dalle due discariche, dagli impianti di recupero e dalla raccolta differenziata, di circa il 54%. Per AMSA il 58% dei ricavi nel è provenuto dal contratto di servizio (era pari al 76% nel 2003), con una riduzione del corrispettivo rispetto al 2003 dell 8%. Il fatturato totale è aumentato del 21% mentre la componente degli altri ricavi è cresciuta di quasi il 112% tra il 2003 e il anche grazie all aumento dei ricavi per le quantità di RSU smaltite per conto terzi e della maggiore quantità di energia elettrica prodotta e venduta. ASIA realizza la quasi totalità dei ricavi (97%) dal contratto di servizio con il Comune di Napoli. Tali ricavi nel quadriennio sono aumentati in termini assoluti del 34% mentre i ricavi totali del 38% circa. Rispetto al 2003, i ricavi totali di ASM Brescia sono cresciuti del 34%. Essi provengono sia da ricavi da contratto di servizio (in rapida riduzione) originati dai comuni in cui è presente la Ta.RSU, pari nel al 9% del totale, sia da ricavi da tariffa che, invece, sono il 32% del totale, e si sono sviluppati dal 2003 al del 120%. L opposta dinamica delle due componenti deriva dal progressivo passaggio di molti comuni alla tariffa. Gli altri ricavi derivano per lo più dallo smaltimento di rifiuti di terzi; nel quadriennio essi sono cresciuti quasi del 20%, sostanzialmente per l incremento delle quantità e dei prezzi dei rifiuti conferiti da terzi al termoutilizzatore e della crescita dei ricavi da raccolta differenziata. HERA deriva poco più del 60% dei ricavi del business ambientale da tassa e tariffa: le due componenti nel sono rispettivamente pari al 42% ed al 21% dei ricavi complessivi. L incremento dei ricavi totali dell area Ambiente è stato del 95% nel quadriennio, dovuto principalmente ai maggiori servizi erogati. La crescita nel quadriennio delle attività non prettamente ambientali è del 130%. VERITAS, infine, prendendo in considerazione solo l unità locale di Venezia e Mogliano (ex VESTA) che consente un raffronto temporale omogeneo, ha ottenuto un aumento dei ricavi totali del 39% dal Poco più del 50% del totale (58% se si considera l intera area servita da VERITAS) è rappresentato dai ricavi da tariffa che hanno registrato un incremento del 25%. La componente degli altri ricavi include quelli da contratto di servizio relativi per lo più a servizi istituzionali diversi oltre ai fondi integrativi che la società riceve dal comune in ragione dell elevato flusso turistico che caratterizza la città di Venezia. 222

13 In sintesi, il grado di dipendenza delle società dai ricavi dell attività di igiene urbana stricto sensu è massimo per ASIA, che non dispone di fonti alternative di ricavo (il 97% del fatturato viene da contratto di servizio con il comune), minimo per ASM Brescia, pari al 40% del turnover complessivo. Rapportando i ricavi da tariffa e da contratto di servizio al numero di residenti si ottiene una stima del costo medio che grava su ogni residente per il servizio di igiene urbana (Tabella 6.11); esso in media è aumentato nel corso del quadriennio in esame del 18%. Nel, il valore più elevato si riferisce a VERITAS (ex VESTA), quello minimo alla ASM Brescia, che peraltro ha anche la tariffa pro capite inferiore (cfr. Tabella 6.9). Si tratta anche della società che, insieme ad ASIA, ha registrato il maggiore aumento di ricavi tariffari (+35,6% e +37,9% rispettivamente) esibendo valori doppi rispetto alla media delle società censite. Per contro, dal 2003 al si è verificata una sola flessione a Milano (-11,6%). La Tabella 6.12 riporta il rapporto tra i ricavi da contratto di servizio e da tariffa e la raccolta di rifiuti solidi urbani (RSU), fornendo un indicazione del costo del servizio istituzionale per tonnellata di RSU raccolta. L indice dei ricavi unitari tiene conto anche delle politiche gestionali volte a meglio organizzare lo sfruttamento del ciclo dei rifiuti. Dal 2003 al, in media l indice è aumentato dell 11%, in particolare a Napoli e Genova, in seguito all adozione della Ta.Ri a partire dal 2006 (+26% in entrambi in casi). In base a questo parametro l unica riduzione ha avuto luogo sempre a Milano (-11%), anche se come mostra la seconda parte della tabella, AMSA, in virtù delle attività collaterali, ha comunque sviluppato i ricavi complessivi unitari del 17%. I ricavi totali in rapporto alla raccolta di rifiuti solidi urbani (RSU) hanno segnato, in media, un incremento dal 2003, pari al 19% con punta massima fatta registrare da AMIU (+49,4%). Nel confrontare i costi del servizio (Tabella 6.13) occorre considerare una serie di fattori che influenzano la gestione operativa. I più rilevanti sono: la densità abitativa e la struttura urbanistica, lo stato delle strade (maggiori costi di raccolta in presenza di centri storici con strade strette o in condizioni di viabilità particolarmente difficili), le modalità tecniche di raccolta ( a cassonetti o a sacchetti ), la frequenza di raccolta e spazzamento, il processo industriale di smaltimento dei rifiuti (recupero, discarica o incenerimento), il grado di integrazione verticale della società (smaltimento interno o ricorso al mercato), la percentuale di raccolta differenziata, i fattori culturali (grado di collaborazione del cittadino), le dimensioni del flusso turistico, la densità industriale, il clima. Come già evidenziato le società qui considerate sono eterogenee e pertanto il loro confronto richiede cautela: i costi infatti non sono ragionevolmente riferibili nella loro interezza alla sola attività di raccolta, ma derivano anche dallo svolgimento di attività laterali (che si è visto essere consistenti). Valgono inoltre i caveat usuali circa l adozione dei principi IAS/IFRS. I dati di Tabella 6.13 indicano un mutamento nella struttura dei costi tra il 2003 ed il : diminuisce l incidenza dei costi del personale sui costi complessivi (dal 48,2% al 44,7%) a fronte di una crescita di quella dei costi operativi (dal 44,7% al 47,8%). Vi è inoltre una minore incidenza dei costi del lavoro nelle società multi 223

14 utilities che fanno uso da tempo di termovalorizzatori (ASM Brescia, HERA, VERITAS), a fronte di una maggiore incidenza degli altri costi operativi. Salvo il dato della VERITAS (ex VESTA), che sconta la particolarità territoriale del luogo e quindi presenta il valore più elevato, nel i costi unitari totali risultano compresi in un range che va dai 248 euro di ASIA ai 391 euro di AMSA. Il costo medio totale delle società qui esaminate è aumentato del 12,3% tra 2003 e : AMIU presenta il maggiore incremento (+51%) e sono in riduzione solamente i costi unitari di ASIA (-8,3%). L incidenza dei costi sul totale dei ricavi scende in media dal 98,5% del 2003 al 94,5% del ; nell ultimo anno migliora la situazione delle società che negli anni precedenti avevano un posizionamento precario. L indice di produttività, calcolato come rapporto tra le tonnellate di RSU raccolte e il numero medio di dipendenti (Tabella 6.14), pone ai primi posti, con notevole distacco dalle altre, ASM Brescia ed HERA. Esse, come evidenziato in precedenza, segnano anche gli indici di costo più bassi, soprattutto per quanto riguarda il costo del lavoro. L azienda con la minore produttività è AMIU di Genova che insieme ad AMIAT e VERITAS (ex VESTA) presenta una flessione di produttività di circa il 4%. In media, comunque, l indice migliora del 9,4% tra il 2003 ed il. È da segnalare che il numero di dipendenti delle multiutilities (in particolare ASM Brescia ed HERA) non comprende il personale delle strutture di staff del gruppo. Una sua attribuzione pro quota comporterebbe un aumento dei dipendenti stimabile nell ordine del 10-20%, con conseguente riduzione degli indici di produttività. 6.5 Indicatori di efficienza e qualità Tra gli obiettivi ambientali imposti dalla normativa comunitaria e nazionale vi è il conseguimento di determinati livelli di percentuale di raccolta differenziata rispetto alla raccolta totale che gli enti locali avrebbero dovuto raggiungere in un prefissato ordine temporale. Le aziende qui analizzate rispecchiano sostanzialmente la situazione a livello nazionale (Tabella 6.15). I valori percentuali riportati nella prima parte della tabella sono stati ottenuti rapportando, per ogni società, la quantità di raccolta differenziata al totale di RSU raccolti. Fatta eccezione per AMIU, che ha modificato nel il criterio di calcolo della raccolta differenziata, le percentuali più basse sono quelle di ASIA a Napoli e AMA a Roma (rispettivamente 12,9% e 19,2%), mentre quelle più elevate sono conseguite da AMIAT a Torino (40%), unica società a raggiungere l obiettivo previsto per il, e VERITAS nell intero territorio servito (39,7%); il valore di quest ultima si riduce al 31,6% se si considera solo l unità locale di Mogliano e Venezia. In generale, comunque, le incidenze più elevate si riscontrano nel Nord Italia: oltre ad AMIAT e VERITAS, si ricordano ASM Brescia (36,2% per la totalità dei comuni serviti) e AMSA di Milano 224

15 (34,5%); fa eccezione AMIU di Genova che pur a fronte della revisione di calcolo mantiene valori piuttosto bassi rispetto alla media dell area geografica. La seconda parte della Tabella 6.15 riporta, per alcune società, le percentuali di raccolta differenziata derivanti dall applicazione di formule specifiche stabilite da norme locali, le quali tengono conto di frazioni di raccolta non differenziabili (es. quella riveniente dallo spazzamento delle strade). Al fine di sovraintendere al sistema dell igiene ambientale sono stati istituiti due enti: l APAT (Agenzia per la Protezione dell Ambiente e per i servizi Tecnici) e l ONR (Osservatorio Nazionale sui Rifiuti); con la Legge 133/2008 di conversione del Decreto Legge 25 giugno 2008 n. 112, è stato poi istituito l'ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) che eredita le funzioni e le risorse finanziarie, strumentali e di personale dell APAT. Nel 2001 l APAT, in collaborazione con l ONR, ha pubblicato un manuale per la definizione di standard di igiene urbana. Esso individua standard economici e tecnici con l obiettivo di fornire un riferimento alle aziende del settore. Gli standard economici sono stati elaborati con la finalità di creare un quadro generale all interno del quale fosse più agevole per i gestori il calcolo della tariffa. Gli standard tecnici invece servono a colmare il vuoto lasciato dalla normativa nazionale che indica i principi ispiratori, ma non determina i livelli di servizio che risultano quindi disomogenei sul territorio nazionale. Tali standard dovrebbero incentivare un miglioramento del servizio offerto. Si prescrive in primo luogo l adozione di sistemi di qualità (ISO, EMAS e OHSAS) ( 8 ) per standardizzare le caratteristiche generali delle aziende ed elevare complessivamente la qualità del comparto. Un secondo aspetto riguarda la realizzazione di un sistema di contabilità analitica e di controllo di gestione. A livello tecnico è stato elaborato anche un set di indicatori relativi all estensione, alla continuità ed alla frequenza del servizio minimo da erogare, differenziato in base alla tipologia del territorio e ad altri parametri rilevanti (estate/inverno, presenza turistica, ecc.). Al momento non vi sono applicazioni pratiche e, soprattutto, non è stata mai realizzata alcuna forma di controllo né alcun meccanismo di premio-sanzione per il rispetto della qualità. È infine prevista la predisposizione e la divulgazione da parte dei gestori della carta dei servizi. I dati riportati all interno di questi documenti fanno per lo più riferimento alla frequenza delle attività di spazzamento e raccolta. Per le società dove la raccolta avviene per cassonetti, assume rilevanza la frequenza del loro svuotamento, mentre per quelle, come l AMSA di Milano, che raccolgono porta a porta, il parametro chiave è la frequenza di raccolta. La carta dei servizi non appare comunque particolarmente utile, sia perché i dati sono di norma qualitativi, generici e raramente a consuntivo, sia perché mancano alcune informazioni fondamentali come, ad esempio, le modalità di smaltimento dei rifiuti. Più ricchi di informazioni sono i Bilanci di Sostenibilità e quelli Ambientali, sempre più diffusi. ( 8 ) Per maggiori informazioni sulle certificazioni possedute dalle società del campione si faccia riferimento al Capitolo

16 Dai questionari è stato possibile raccogliere i dati relativi alla frequenza di pulizia delle strade e al grado di completamento nel turno per il (Tabella 6.16). Relativamente al secondo indicatore, considerando che non sono disponibili i valori di AMA ed escludendo ASIA, il cui valore è influenzato dai disagi legati all emergenza rifiuti del, il valore più basso è quello fornito da AMSA (con un indicatore comunque prossimo al 97%); solo ASM Brescia dichiara un grado di completamento del servizio raccolta rifiuti nel turno pari al 100%. Il dato sulla frequenza settimanale della pulizia delle strade è il meno utile. In tutti i casi essa è compresa tra una e sette volte a settimana, in relazione alla specifica area cittadina a cui il servizio si riferisce; tendenzialmente, nelle zone centrali la frequenza è più alta. Alcune società (come AMIU, AMSA e HERA) hanno fornito un indicazione generica, altre hanno comunicato più propriamente un dato medio, oppure un valore che esprime la percentuale maggiore di interventi. In alcuni casi, inoltre, i siti delle singole società forniscono, come servizio ai cittadini, una mappa attraverso la quale è possibile conoscere la frequenza settimanale di pulizia di ogni singola via del comune. Quanto alle modalità di controllo del servizio, è emerso quanto segue: AMA è soggetta all Agenzia per il controllo dei servizi pubblici locali e alla Commissione di controllo del contratto di servizio, entrambe dipendenti dal Comune di Roma; AMIAT si avvale di una Cooperativa, individuata dalle Associazioni dei Consumatori, che verifica giornalmente i servizi erogati ed è remunerata dalla stessa azienda, mentre presso i comuni serviti da ASM Brescia il controllo è effettuato secondo modalità e da soggetti diversi. Tutte le altre società utilizzano un sistema di controllo interno, svolto da soggetti remunerati dalle società stesse. 226

17 TABELLA 6.1 CARATTERISTICHE DELL ATO DI RIFERIMENTO Costituzione ATO Avvenuta Non avvenuta Gara Modalità di affidamento del servizio Affidamento diretto (in house ) L'affidamento non è ancora avvenuto Scadenza dell'affidamento AMA X X AMIAT X X AMIU X X AMSA X X ASIA X X ASM BS X (1) X (1) HERA X (3) (4) (4) (4) VERITAS X X (6) X (6) 2 ottobre dicembre 2010 n.d. (2) (5) (7) (1) I dati si riferiscono ai Comuni di Brescia e Bergamo. (2) 2052 per il Comune di Brescia, 2023 per quello di Bergamo. (3) L'ATO di riferimento è stato costituito per tutti i comuni serviti. (4) In tutti gli ATO l'affidamento è avvenuto mediante regime di salvaguardia da legge regionale. (5) Le scadenze delle convenzioni sono: 2011 per l'ato 4-Modena, l'ato 5-Bologna, l'ato 7-Ravenna e l'ato 8-Forlì Cesena, 2012 per l'ato 9-Rimini, 2015 per l'ato 6-Ferrara in Emilia-Romagna e 2027 per il Comune di Pesaro dell'ato 10-Pesaro-Urbino nelle Marche. (6) L'affidamento è avvenuto mediante gara per il Comune di Meolo, è in proroga dopo gara scaduta per il comune di Cavallino-Treporti e tramite affidamento diretto per i comuni di Venezia, Quarto d'altino, Marcon, Chioggia e per i comuni del mirese. (7) Gli anni di scadenza variano a seconda dei diversi affidamenti. Fonte : questionari. TABELLA 6.2 MODALITÀ DI RACCOLTA AMA X (1) X (2) AMIAT X X (3) AMIU X AMSA X X ASIA X (4) ASM BS X HERA X X VERITAS X (5) X (5) (1) Solo nel centro storico. (2) AMA effettua anche raccolta porta a porta nei quartieri Colli Aniene, Decima e in via sperimentale Massimina. (3) AMIAT effettua anche raccolta domiciliare con cassonetti. (4) ASIA effettua anche raccolta a piè di palazzo esclusivamente nelle strade strette. (5) VERITAS effettua la raccolta porta a porta nei centri storici di Venezia, Chioggia e Sottomarina, nei Comuni di Marcon e Quarto d'altino ed in 8 comuni della Riviera del Brenta. Fonte : questionari. A sacchetti A cassonetti 227

18 TABELLA 6.3 ABITANTI E PRODUZIONE PRO-CAPITE DI RSU AMA , , , , ,6 AMIAT , , , , ,3 AMIU , , , , ,6 AMSA (1) , , , , ,9 ASIA (2) Abitanti nell'area servita (numero a fine anno) Kg di RSU per abitante , , , , ,5 ASM BS , , , , ,2 HERA , , , , ,8 VERITAS (ex VESTA) , , , , ,2 Var % ,9 5,8-12,2-0,9 9,4 12,0 6,6 14,2 VERITAS ,2 n.d. (1) I dati relativi agli abitanti serviti includono una stima dei pendolari, pari a abitanti per ciascun anno. (2) Fonte: Istat, Bilancio demografico della popolazione residente. Fonte: questionari, se non diversamente specificato. 228

19 TABELLA 6.4 RACCOLTA DI RSU RSU differenziati (a) % sul totale RSU Var % RSU indifferenziati % sul totale RSU Var % RSU totale Var % (a+b) tonnellate AMA (1) 12, (2) 87, (1) 16, (2) 83, (1) 18,3 66, (2) 81,7 2, (1) 18, (2) 81, , (2) 80, AMIAT , , , , ,0 46, ,0-9, , , , , , AMIU , , , , ,5 n.c. (3) ,5-0, , , (3) 16, , AMSA , , , , ,3 17, ,7-2, , , , , ASIA , , , , ,2 44, ,8 2, , , , , ASM BS (4) , , , , ,9 64, ,1 20, , , , , , HERA , , , , ,1 87, ,9 35, , (5) 30, (6) 70, (5) 33, (6) 66, VERITAS , , (ex VESTA) , , ,1 57, ,9 1, , (7) 73, , , VERITAS ,6 n.c ,4 n.c n.c. (b) 10,3-6,0 3,4 6,4 14,7 (1) Di cui avviata a recupero: 96,2% nel 2003, 96,8% nel 2004, 97,7% nel 2005 e 97,5% nel (2) Di cui non avviata a recupero: 100% nel 2003, 98,5% nel 2004, 96% nel 2005, 95,1% nel 2006 e 91% nel. (3) Nel, a seguito della Deliberazione della G.R. Liguria n del , è stato modificato il calcolo della raccolta differenziata rispetto agli anni precedenti. (4) I dati si riferiscono al totale dei comuni serviti. Per maggiori informazioni sui valori relativi alle città di Brescia e Bergamo si rimanda alla Tabella 6.5. (5) Di cui avviata a recupero: 91,1% nel 2006 e 92,2% nel. (6) Di cui non avviata a recupero: 91,2% nel 2006 e 89,7% nel. (7) Il dato comprende tonnellate di rifiuti ingombranti raccolti in modo differenziato, ma non avviati a recupero. Fonte : questionari. 229

20 TABELLA 6.5 RACCOLTA DI RSU DIFFERENZIATI RSU raccolti Carta e cartone % sul totale Vetro e lattine % sul totale Plastica % sul totale Ramaglie, scarti verdi, mercatale % sul totale Legno e tessili % sul totale Rifiuti ingombranti % sul totale Rifiuti pericolosi % sul totale Rifiuti organici % sul totale Altro % sul totale RSU totali differenziati tonnellate AMA , ,6 n.d. n.c , , ,9 321 (2) 0,2 n.d. n.c , , ,0 n.d. n.c , , ,0 311 (2) 0,1 n.d. n.c , , ,0 n.d. n.c , , ,8 390 (2) 0,1 n.d. n.c , , ,8 n.d. n.c , , ,6 390 (2) 0,1 n.d. n.c , , ,6 n.d. n.c ,5 n.d. n.c (1) 9,8 n.d. n.c. n.d. n.c , AMIAT , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,5 n.d. n.c , , , AMIU , , ,0 n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c , , , ,8 n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c , , , ,2 n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c , , , , , , ,4 66 0,1 n.d. n.c , , , , , , , ,3 n.d. n.c , AMSA , , (3) 7, (4) 3, , , , , , , , (3) 8, (4) 2, , , , , , , , (3) 9, (4) 2, , , , , , , , (3) 9, (4) 1, , , , , , , , (3) 10, (4) 1, , , , , , ASIA , , ,9 n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c , , , ,1 n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c , , , ,7 n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c , , , , , , ,7 35 0, , , , , , , , ,8 61 0, , , ASM BS , , ,9 n.d. n.c ,9 n.d. n.c. n.d. n.c , , (Comune di , , ,9 n.d. n.c ,4 n.d. n.c. n.d. n.c , , Brescia) (5) , , ,5 n.d. n.c ,5 n.d. n.c. n.d. n.c , , , , ,1 n.d. n.c ,5 n.d. n.c. n.d. n.c , , , , ,3 n.d. n.c ,4 n.d. n.c. n.d. n.c , , ASM BS 2003 n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. (Comune di 2004 n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. Bergamo) (6) , ,3 33 0,1 n.d. n.c ,4 n.d. n.c , , , , ,4 28 0,1 n.d. n.c ,1 n.d. n.c , , , , ,9 52 0,2 n.d. n.c ,9 n.d. n.c , , , HERA , , , ,5 n.d. n.c ,0 n.d. n.c , , , , , ,4 n.d. n.c ,4 n.d. n.c , , , , , ,2 n.d. n.c ,5 n.d. n.c , , , , , ,1 n.d. n.c ,2 n.d. n.c , , , , , ,0 n.d. n.c ,8 n.d. n.c , , VERITAS , (7) 15,1 n.d. n.c ,5 n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c , , (ex VESTA) , (7) 16,5 n.d. n.c , ,1 n.d. n.c , , , , (7) 15,3 n.d. n.c ,0 n.d. n.c. n.d. n.c. n.d. n.c , , , (7) 16,5 n.d. n.c , , , , , , , (7) 16,2 n.d. n.c , , , , , , VERITAS , (7) 16,0 n.d. n.c , , , , , , (1) Il dato include pile, batterie, medicinali e rifiuti pericolosi. (2) I dati includono: neon, rifiuti pericolosi abbandonati sul suolo pubblico e consumabili da stampa. (3) Multimateriale. (4) Scarti vegetali. (5) La percentuale di raccolta differenziata sul totale per il Comune di Brescia, è pari a 39,85% nel 2003, 40,10% nel 2004, 41,44% nel 2005, 42,56% nel 2006 e 45,29% nel. (6) La percentuale di raccolta differenziata sul totale per il Comune di Bergamo, è pari a 42,44% nel 2005, 44,43% nel 2006 e 48,89% nel. (7) I dati includo anche la plastica. Fonte : questionari. 230

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