I LAVORI DEL CONSIGLIO REGIONALE DI MARTEDI 9 SETT.

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1 I LAVORI DEL CONSIGLIO REGIONALE DI MARTEDI 9 SETT. Studio Filse sul Trasporto Pubblico Locale. Marco Melgrati (FI) ha presentato un interrogazione, sottoscritta anche dai colleghi di gruppo Marco Scajola, Roberto Bagnasco, Roberta Gasco, Luigi Morgillo, Matteo Rosso, per chiedere quali siano i risultati dello studio elaborato dal Filse sul trasporto pubblico regionale. Il consigliere ha ricordato che il 20 aprile 2012 è stata approvata la delibera di Giunta che affidava a Filse l incarico e ha rilevato: «E vergognoso che venga commissionato uno studio che è costato bene 450 mila euro ai cittadini e lo stesso studio sia diventato carta straccia: quando e se sarà consegnato sarà oramai troppo tardi perché la legge è già diventata realtà. Ricordo, infine, le affermazioni del 26 novembre 2013 del presidente Burlando che parlava già della Agenzia regionale per il Trasporto pubblico locale dicendo che non diventerà un carrozzone, come invece tutti i gruppi politici della minoranza hanno evidenziato durante la discussione in aula sulla legge sul trasporto pubblico locale chiedendo di ridurre dal 2% all 1% la quota destinata all Agenzia». In aula Melgrati ha chiesto che cosa è emerso dallo studio e di entrare in possesso deldocumento. Il consigliere ha ribadito che lo studio avrebbe dovuto essere propedeutico rispetto alla legge, ma così non è stato. Ha concluso ricordando che in questo momento Riviera trasporti sta affrontando una situazione particolarmente critica Per la giunta ha risposto l assessore ai trasporti, Giovanni Enrico Vesco il quale ha innanzitutto puntualizzato che «lo studio non era propedeutico ma consequenziale all approvazione della legge. Noi facciamo pianificazione sul bacino unico e lo studio Filse serve proprio a questo». Vesco ha ricordato che, peraltro, le singole aziende non disponevano di precisi indicatori dei flussi, e che lo studio consentirà di stilare una sorta di piano di esercizio, fondamentale per portare a compimento la gara per l affidamento del servizio. «lo studio - ha aggiunto l assessore - non doveva avallare la scelta relativa al bacino, ma consentirgli di operare al meglio e non è stato ancora deciso se si tratterà solo di trasporto su gomma o anche su ferro». Vesco ha sottolineato che l Agenzia regionale per la gestione del bacino unico è stata costituita lo scorso 8 agosto e non ha le caratteristiche di un carrozzone : gli unici compensi sono quelli dei revisori dei conti, previsti per legge. Melgrati ha ribattuto che nella delibera della giunta si ribadiva che lo studio era propedeutico alla legge e che la scelta della sola gomma, come oggetto del servizio gestito dall Agenzia, è già previsto nella legge. Melgrati ha ventilato la possibilità che Forza Italia a si rivolga alla Corte dei Conti. Soppressione di numerosi treni sul territorio ligure e disagi per i pendolari Raffaella della Bianca (Gruppo misto) ha presentato un interrogazione sulla riprogrammazione del servizio ferroviario sul territorio ligure che ha soppresso 21 treni, 3 in giorni lavorativi e 18 in giorni festivi, per bilanciare, in parte, i tagli attuati dal Piemonte nelle tratte di sua competenza. Secondo il consigliere questi tagli causano pesanti disagi a tutti i pendolari e ad un gravissimo calo del turismo in una regione come la Liguria a vocazione turistica. Dopo avere evidenziato che «le infrastrutture liguri versano in condizioni critiche, un esempio in primis è quello del degrado delle stazioni ferroviarie di Genova Principe e Brignole, dove i lavori di riqualificazione tardano a terminare, chiedo 1/11

2 alla giunta se intenda riferire quale sia, allo stato attuale, il quadro generale della mobilità nella nostra regione; e se questa riprogrammazione del servizio ferroviario sul territorio ligure penalizzerà il turismo della nostra regione». In aula Della Bianca ha sottolineato che sul trasporto ferroviario gravano numerosi problemi, tra gli altri il collegamento con Milano che, a suo avviso, viene assicurato in larga misura con convogli molto vecchi. Il consigliere ha inoltre lamentato il fatto che nella stazione di Principe, dove sono stati appena ultimati alcuni interventi, già si sono presentati problemi strutturali. Ha quindi sottolineato la necessità di verificare come vengono fatti appalti e lavori. Per la giunta ha risposto l assessore ai trasporti Giovanni Enrico Vesco il quale ha innanzitutto sottolineato che sono aumentate le tariffe dei biglietti dell intercity, non compresi nel contratto di servizio su cui la Regione quindi non ha alcuna competenza, ma non quelle dei biglietti dei treni regionali. Vesco ha quindi puntualizzato che le soppressioni, a decorrere dal mese di marzo sono state necessarie per riequilibrare il conto economico con Trenitalia, dopo il taglio effettuato dal Piemonte nei confronti della Liguria e al quale ha dovuto sopperire l amministrazione regionale, ripristinando alcuni di quei treni soppressi. Vesco ha inoltre ricordato che «la Regione ha potenziato il servizio durante l estate, sottoscrivendo un accordo con la Regione Piemonte. Son stati inseriti 7 treni del mare che quest anno per la prima volta partivano, oltre che da Milano, Bergamo e Brescia, anche da Lecco. Sono stati condivisi i costi con la Regione Lombardia». L assessore ha ribadito che «quell accordo va ampliato, se possibile, estendendo il servizio non più solo ai fine settimana, ma anche ai giorni feriali». Vesco ha puntualizzato: «Oggi ci troviamo in una condizione ancora legata a un rapporto economico con Trenitalia che è sbilanciato, tant è vero che per quei treni che avevamo introdotto per sopperire ai tagli del Piemonte lo abbiamo già annunciato e c è stata anche una delibera di Giunta dal 1 settembre non siamo più in grado di onorar e l impegno economico molto gravoso per la nostra Regione. Abbiamo detto a Trenitalia di revocare tutto». Dal canto suo il Piemonte, riconoscendo che per i suoi cittadini è un servizio importante, si è accollato l onere di pagare non più solo dal 10 giugno al 1 settembre come era nelle intenzioni iniziali, ma di prorogare fino a domenica 14. L assessore ha detto che la scelta è stata dolorosa ma «inevitabile perché sul contratto di servizio non riusciamo a trovare risorse aggiuntive e abbiamo l impegno di chiudere questi 6 anni di contratto senza debiti e senza passività nei confronti di Trenitalia». Per quanto riguarda la stazione di Genova-Principe l assessore ha precisato che anche lui è rimasto sconcertato quando si è verificato un allagamento ma ha ribadito che sulla stazione la Regione non ha competenza, essendo gestita direttamente da Grandi stazioni. Della Bianca ha ribattuto che sulle tariffe intercity benché la Regione non abbia competenza diretta, deve far valere un margine di contrattualità: «La Regione ha affermato qualcosa dovrebbe dire» Futuro dell aeroporto genovese Cristoforo Colmbo Sull Aeroporto di Genova sono state presentate quattro interrogazioni, una di Raffaella Della Bianca (Gruppo misto), la seconda di Armando Ezio Capurro (Noi per Claudio Burlando), una terza di Aldo Siri (Liste civiche per Biasotti presidente) ed infine la quarta dei 3 consiglieri della Lega Nord 2/11

3 Liguria-Padania: Edoardo Rixi (primo firmatario), Francesco Bruzzone e Maurizio Torterolo. Della Bianca ha presentato un interrogazione sul piano del Ministro delle infrastrutture e trasporti, Maurizio Lupi, che dà il via alla riorganizzazione degli scali aeroportuali nazionali in cui vengono citati undici scali strategici ed altri ventisei di interesse nazionale. «Per l'individuazione degli aeroporti strategici di ciascun bacino sono stati presi in considerazione innanzitutto gli aeroporti inseriti nella core network europea, tra i quali, in primis gli scali intercontinentali (Milano- Malpensa, Venezia, Roma-Fiumicino). Se l aeroporto di Genova intende sopravvivere - ha spiegato - deve assolutamente darsi una vocazione così come ha fatto, ad esempio, l aeroporto Orio Al Serio di Bergamo, ma da almeno quattro anni, non emerge con chiarezza quale sia la scelta strategica della Regione Liguria per garantire la mobilità dei cittadini e dei turisti ed è questa l evidente dimostrazione che sull argomento la situazione è ancora molto confusa». Secondo della Bianca non esiste una concreta politica di rilancio dello scalo genovese. Il consigliere, infine, ha chiesto alla giunta se sia possibile avere una relazione sulla questione da parte dell Autorità portuale di Genova e quale sia il piano industriale di cui si vuole dotare lo scalo genovese. In aula il consigliere ha ribadito che da anni si attende che vadano a gara quote dello scalo genovese, ma il secondo bando (il primo è andato deserto) non viene ancora varato. Capurro ha sottolineato, nelal sua interrogazione, che il nuovo Piano nazionale aeroporti identifica quale unico aeroporto strategico del Nord-ovest Milano Malpensa, con il conseguente declassamento dello scalo di Genova e, in particolare al sud, ha continuato a mantenere con la classificazione di aeroporto strategico diversi scali. Questa classificazione rappresenta un elemento indispensabile per ottenere ulteriori finanziamenti da parte del governo. Lo scalo genovese svolge, sempre secondo quanto riportato nel testo dell interrogazione, un ruolo strategico anche per le Regioni limitrofe e per la vicina Costa Azzurra ed è di vitale importanza per lo sviluppo turistico della città di Genova e della vicina collina degli Erzelli dove è attesa la realizzazione del Parco scientifico e tecnologico.. Siri ha ricordato che da anni si parla della privatizzazione del Cristoforo Colombo, il cui attuale azionariato è così suddiviso: 60% detenuto da Autorità portuale, 25% detenuto da Camera di Commercio, 15% da Aeroporti di Roma. «La prima gara pubblica promossa dall Autorità portuale nel febbraio 2012, nonostante le diverse manifestazioni di interesse, è andata deserta proprio ha detto Siri - a causa di un bando che presentava criteri e procedure non del tutto condivise dai tre soci del Colombo». Secondo il consigliere è indispensabile, quanto prima, fare il bando di privatizzazione dello scalo aeroportuale e far entrare nell azionariato un socio che possa rilanciare e sviluppare l aeroporto di Genova trasformandolo in uno strumento capace di incentivare nuove aziende a stabilire la propria sede a Genova, di portare a Genova ed in Liguria traffici adesso diretti altrove e di attirare turisti e visitatori, anche in previsione dell Expo E fondamentale realizzare e migliorare quei servizi all interno dello scalo che ad oggi mancano o sono carenti: mi riferisco - ha aggiunto - alla mancanza di negozi, all orario troppo ristretto di apertura degli esercizi di ristorazione e alla mancanza di un deposito bagagli all interno del terminal». Il consigliere ha rimarcato che l operazione va fatta in tempi e ha chiesto alla giunta di farsi garante, in quanto membro del Comitato Portuale, che la selezione avviata preveda precisi criteri che assicurino che 3/11

4 l acquirente possa dimostrare esperienza nel settore; quali siano stati, negli ultimi tre anni, gli interventi diretti ed indiretti di promozione e marketing e quali iniziative la Regione Liguria abbia assunto per favorire la concorrenza sulla linea Genova - Roma con prezzi più concorrenziali.. Rixi ha ricordato che lo scorso 7 aprile l Avvocatura dello Stato ha espresso parere positivo sulla possibilità di vendere in blocco l 80% delle quote di Aeroporto di Genova S.p.a. sia a soggetti privati che pubblici. «La vendita in blocco delle quote - ha puntualizzato - consente di massimizzare il risultato, rendendo appetibile l investimento anche a soggetti privati. Chi acquisterà la quota avrà il controllo dell'assemblea ordinaria e straordinaria, ovvero potrà gestire in autonomia lo scalo». Il consigliere ha ricordato, infine, che a vendere sarà solo l Autorità Portuale, dopo aver condiviso il bando di gara con gli altri attuali soci di minoranza e ha chiesto come intenda procedere la Giunta regionale riguardo a questa operazione e quali siano le idee ed i progetti per rilanciare lo scalo genovese. In aula Rixi ha chiesto di conoscere le ragioni che finora non hanno consentito di lanciare il nuovo bando di gara. Per la giunta hanno risposto l assessore alle infrastrutture, Raffaella Paita e l assessore al turismo, Angelo Berlangieri. Paita ha detto di non condividere la classificazione fatta dal ministro Lupi e questo, secondo quanto riportato dall assessore, è stato ribadito dalla la Regione in più sedi. Paita ha, inoltre sottolineato, che la decisione è stata presa «in assenza di discussione in sede di conferenza Stato-Regioni». L assessore ha assicurato che la scelta gerarchica tra i differenti aeroporti, fatta dal ministro, non ha peraltro avuto ripercussioni sul versante dei finanziamenti e si è dichiarata a favore del percorso verso la progressiva privatizzazione dello scalo genovese e che finalmente i soci hanno trovato un intesa. Paita ha, quindi, sottolineato che la Regione, pur non avendo un ruolo operativo diretto gestionale, nutre preoccupazioni per la riduzione del traffico e ha rilevato la necessità di lavorare per invertire il trend e rafforzare i collegamenti con il resto del mondo. L assessore, infine, ha ribadito l impegno della Regione nel reperire finanziamenti necessari per realizzare opere infrastrutturali. Berlangieri, dopo aver premesso di condividere la via della privatizzazione dello scalo genovese, ha detto che in questi anni si sono rafforzate connessioni con alcuni punti della rete europea, ad esempio con Parigi e Monaco di Baviera. Ha quindi ribadito che grazie alla collaborazione anche con operatori del mondo del turismo è stato possibile aprire connessioni low e full cost con molte città europee, tra le quali Instanbul. In vista di Expo 2015, con la collaborazione dei tour operator ha puntualizzato - si sta facendo un lavoro articolato per consolidare connessioni con il Nord Europa, l area scandinava e l est europeo. «Un piccolo passo in avanti ha detto - fatto grazie al coordinamento fra tutte gli attori, fra cui la Regione». Della Bianca si è dichiarata insoddisfatta della risposta e ha ribadito che gli assessori non hanno risposto ai quesiti posti: in particolare, non è stata fornita la relazione di Autorità Portuale, da lei richiesta. Della Bianca ha inoltre espresso stupore per il fatto che a rispondere all interrogazione sia stata l assessore Paita, a suo avviso in pieno conflitto di interesse essendo la moglie del Presidente dell Autorità Portuale di Genova, che detiene la maggioranza delle azioni dell aeroporto. Secondo il consigliere sarebbe stato più opportuno che a rispondere fosse il presidente della giunta regionale, Claudio Burlando. Siri ha ribadito l importanza della crescita dello scalo. Rixi, si è detto non soddisfatto delle rissposte. 4/11

5 Limitazione dell orario di apertura dello sportello dell ispettorato agrario regionale sede di Finale Ligure. MaurizioTorterolo (Lega Nord Liguria Padania) ha presentato un interrogazione, sottoscritta anche dai colleghi Francesco Bruzzone e Edoardo Rixi sulla riduzione dell orario di apertura al pubblico dal 4 giugno scorso dell Ispettorato Agrario Regionale, ospitato nell ex sede della Comunità montana Pollupice a Finalborgo. Secondo il consigliere si è passati dall apertura per due giorni la settimana ad uno soltanto e per poche ore. Alla riduzione di orario si sarebbe accompagnata la disdetta delle utenze telefoniche che farebbe presagire ad una chiusura totale dello sportello. «La limitazione dell orario penalizza molti operatori del settore agricolo che hanno nello sportello un punto di riferimento - ha spiegato il consigliere perché è basilare avere sul territorio un soggetto cui i molti operatori del settore possono rivolgersi per la gestione delle pratiche, in una regione, ed in particolare in una zona come quella del finalese dove l agricoltura e la silvicoltura sono un elemento storicamente fondamentale per l economia locale. Diversi amministratori locali come il Sindaco di Finale ha manifestato la preoccupazione in merito alla questione. Chiedo quindi quali controlli e verifiche siano stati effettuati da parte della Regione Liguria e quali iniziative abbia intrapreso per risolvere il problema». Per la giunta ha risposto l assessore all agricoltura, Giovanni Barbagallo il quale ha assicurato che non ci sarà alcuna chiusura. L assessore ha spiegato che il commissario liquidatore della Comunità Montana del Ponente Savonese, che ha sede ad Albenga, non aveva più risorse per sostenere le spese della struttura distaccata di Finale, inoltre una delle due figure professionali presenti in pianta stabile sarà assente per un lungo periodo, per maternità. Per queste ragioni ha sottolineato è stato necessario ridurre l orario di apertura al pubblico, in attesa di risolvere gli aspetti logistici. L assessore ha quindi puntualizzato: «Proporremmo al Comune di Finale un accordo in linea con quanto accade altrove: la Regione fornisce personale e rete regionale (telefono e internet) e il Comune gratuitamente l uso dei locali ha detto Non ho motivo di dubitare che si raggiunga l accordo, vista la disponibilità informalmente assicurata dal Comune, il recapito di Finale resterà aperto due giorni la settimana». Con l occasione Barbagallo ha ricordato che nel sopprimere le Comunità Montane il legislatore regionale ha garantito la permanenza sul territorio di sportelli in grado di rapportarsi con l utenza. Barbagallo, infine, ha fornito un dettagliato elenco degli sportelli attivi in Liguria. Torterolo ha accolto favorevolmente l impegno dell assessore per mantenere gli sportelli attivi sul territorio. Salvare il pastificio Agnesi Marco Scajola (Forza Italia) con un interrogazione ha affrontato la questione relativa al pastificio Agnesi, azienda storica della Liguria che versa in una situazione di crisi, e si è soffermato in particolare sulla preoccupante condizione dei lavoratori che rischiano il posto di lavoro. Dopo aver rimarcato che perdere o vendere il pastificio Agnesi rappresenterebbe una grave sconfitta per il territorio, Scajola ha chiesto alla giunta un intervento sul privato affinché chiarisca i suoi programmi e sull amministrazione comunale di Imperia, «che ha lo stesso colore politico di quella regionale» affinché confermi la destinazione d uso industriale allo stabilimento, vanificando così ogni ipotesi di speculazione 5/11

6 sull area. «Purtroppo ha aggiunto l amministrazione comunale, messa alle stratte da un ordine del giorno presentato da una lista civica, ha avuto in proposito un atteggiamento ambiguo che fa pensare a trattative sottobanco con la proprietà». Per la giunta ha risposto l assessore al lavoro Giovanni Vesco: «Non conosco accordi sottobanco. So invece che la vicenda è molto complicata. L anno scorso l azienda ha chiesto al sindacato un accordo per la chiusura del mulino in cambio del mantenimento della sede a Imperia. Il sindacato ha accettato per salvare l azienda in quel sito storico. Da allora si sono susseguite una serie di voci sempre più allarmanti, che l azienda ha sempre smentito mantenendo un atteggiamento vago che però fa prefigurare la chiusura dell intero stabilimento. Un segnale è anche la scomparsa della foto della città di Imperia dai sacchetti della pasta in commercio. Noi abbiamo sempre ribadito la nostra volontà di salvare i posti di lavoro e la presenza dell attività di Agnesi a Imperia. Il confronto si è spostato a Roma in sede ministeriale dove si è aperto un tavolo sull intero comparto agroalimentare, che lavorerà fino alla fine del Tra l altro dai dati risulta che il settore della pasta ha importanti prospettive soprattutto per l export. Confidiamo quindi che nel piano industriale la Colussi riveda le sue posizioni e confermi il mantenimento della produzione a Imperia». Nella replica Scajola ha chiesto un intervento più netto e deciso della Regione, «magari cogliendo l occasione della parata di assessori in programma per l inaugurazione delle regate delle vele d epoca in programma nei prossimi giorni». linea ferroviaria Genova- Ovada- Acqui Terme Antonino Oliveri (Pd) ha presentato un interrogazione sulle notizie relative alla chiusura estiva della linea ferroviaria Genova-Ovada- Acqui Terme di cui non sono stati preventivamente informati né i Comuni né le associazioni dei pendolari. «Questa interruzione era stata precedentemente programmata da RFI dal 4 al 16 agosto per lavori di manutenzione alla linea ferroviaria in questione e solo in un secondo tempo è stata prolungata al 30 di agosto al fine di conseguire un maggiore risparmio. Così ha dichiarato - per l ennesima volta il settore del trasporto regionale utilizzato dai pendolari è oggetto di tagli e limitazioni che arrecano ulteriori disagi agli utenti di una linea ferroviaria già penalizzata e che, dal prossimo anno, subirà pesanti conseguenze derivanti dalla realizzazione dei lavori relativi al nodo ferroviario di Sampierdarena». Il consigliere ha quindi chiesto alla giunta per quale motivo non sono stati informati preventivamente Comuni e Associazioni dei pendolari, se è stata verificata la possibilità di reperire nel bilancio regionale le risorse necessarie ad impedire il prolungamento della interruzione del servizio di ulteriori 15 giorni al solo fine di ottenere risparmi di gestione, tenuto conto che è in corso di approvazione l assestamento del bilancio 2014 nel quale sono state previste risorse aggiuntive per il trasporto ferroviario. «È inoltre opportuno ha concluso - ragionare sulla qualità del servizio sostituito che ha presentato addirittura problemi per la sicurezza dei viaggiatori». Per la giunta ha risposto l assessore ai trasporti Enrico Vesco affermando che quella linea ferroviaria è vecchia, e richiede interventi di rilievo sui viadotti. Essendo anche a binario unico, i lavori non possono essere realizzati senza la chiusura totale della linea nel mese di agosto, quando l utenza si ridimensiona fortemente riducendo anche gli introiti, ma in futuro essi dovranno impegnare un 6/11

7 periodo più lungo. «In passato ha spiegato Vesco - i lavori andavano a migliorare il servizio e i disagi hanno sempre trovato grande comprensione da parte degli utenti. Dal punto di vista finanziario, anche per la volontà nostra di proseguire con il biglietto intergrato autobus treno, non disponiamo di risorse aggiuntive per pagare il servizio e per mantenere anche quei treni che sono stati soppressi per la mancanza di finanziamenti da parte del Piemonte. All inizio il servizio sostitutivo con gli autobus ha manifestato diversi problemi da noi prontamente segnalati a Trenitalia e da Trenitalia risolti con un intervento sull azienda di trasporti incaricata. Secondo il crono programma a giugno 2015 avrebbero dovuto iniziare lavori strutturali sulla linea con una chiusura anticipata, poi però Rfi, in considerazione della coincidenza con l Expo 2015, ha ritenuto di posticiparli a fine C è al lavoro un tavolo tecnico che avrà l obiettivo di attenuare i disagi dovuti all interruzione completa di quella rete per un periodo abbastanza prolungato. L amministrazione regionale ha assicurato l assessore - non vuole assolutamente evitare il confronto di merito». Oliveri ha ringraziato l assessore per i chiarimenti: «La linea Genova Acqui è importante e i lavori sono di grande utilità per il miglioramento del servizio. Si tratta di trovare un equilibrio fra le esigenze tecniche e quelle dei pendolari». Difendere la legge sugli Ato impugnata dal Governo Ezio Chiesa (Gruppo misto-liguria Viva) ha presentato un interrogazione sulla legge regionale 1 del 24 febbraio 2014 Norme per l individuazione degli ambiti ottimali per l esercizio delle funzioni relative al servizio idrico e alla gestione integrata dei rifiuti, che istituisce un nuovo sistema di governo dei servizi idrico e dei rifiuti articolato su un nuovo riparto di competenze tra gli enti locali confermando quelle che erano le richieste avanzate dai cittadini con il referendum sull acqua. La legge però è stata impugnata in alcuni punti dal governo che nel Consiglio dei Ministri del 18 aprile vi ha individuando presunti profili di illegittimità costituzionale. «In particolare ha spiegato il consigliere - sono sati avanzati rilievi sull articolo che attribuisce ai Comuni già appartenenti alle comunità montane con popolazione inferiore o uguale a tremila residenti la possibilità di gestione autonoma del servizio. Le motivazioni addotte nell impugnativa sembrano in palese contrasto con l esito referendario del 2011, con la volontà di molti cittadini dell entroterra che, attraverso una petizione popolare, hanno manifestato l intenzione che siano i Comuni a gestire il ciclo integrato delle acque con le normali regole del buon senso». Secondo Chiesa la decisione assunta dal Governo solleva, tra l altro, la questione della concorrenzialità dopo che la normativa vigente ha permesso di affidare in house per decenni le gestione del servizio idrico alle grandi aziende partecipate. «Questa legge - ha concluso era molto attesa da molti Comuni dell entroterra, stanchi di dover soggiacere alle regole di mercato imposte da Iren e dalle aziende partecipate che hanno finito per provocare un aumento indiscriminato delle tariffe. Voglio sapere se la Regione Liguria intende difendere la legge davanti alla Corte Costituzionale per ribadire la legittimità del provvedimento approvato dall Assemblea Legislativa della Liguria». Per la giunta ha risposto l assessore alle infrastrutture Raffaella Paita che ha ribadito l intenzione della giunta di difendere la norma fino in fondo: «Quando si sceglie una strada, questa si difende tutti assieme». Chiesa si è dichiarato soddisfatto della risposta, che conferma l esito del referendum. Interventi sul tratto autostradale A12 Genova La Spezia 7/11

8 Gino Garibaldi (Ncd) ha presentato un interrogazione, sottoscritta anche da Franco Rocca e Alessio Saso (Ncd) sui rumori provocati dal giunto di dilatazione del Viadotto Entella Messa sulla A12 e sui problemi di sicurezza ancora presenti nel tratto Sestri Levante La Spezia. Il consigliere ha ricordato le proteste di molti abitanti della zona sottostante il viadotto Entella, che continuano a lamentare gli insopportabili disagi, dovuti ai fortissimi rumori metallici che si generano al passaggio di ogni mezzo pesante sul viadotto, problema già evidenziano già nel «Per l Amministrazione Autostrade, il giunto di dilatazione risulta perfettamente funzionante - ha aggiunto e gli interventi effettuati non hanno eliminato il problema dell inquinamento acustico. La situazione, inoltre, da molto tempo si protrae nel tratto autostradale della A12, tra Rio Campodonico e Maxena e sul Viadotto Rio Semorile dove la mancanza di pannelli fonoassorbenti sta rendendo insostenibile la vita di chi vive nelle abitazioni circostanti a causa degli alti livelli di disturbo acustico che vengono prodotti dal costante e notevole flusso veicolare autostradale». Garibaldi ha chiesto l utilizzo di barriere trasparenti, che non impediscano la vista del paesaggio e non rappresentino un impatto ambientale negativo per zone di alto valore paesaggistico e turistico. «Dopo l installazione di pannelli fonoassorbenti, in alcuni tratti sembra di entrare in una galleria ha detto privando i turisti della visione di un territorio di rara bellezza». Il consigliere ha ricordato che i Comuni di Chiavari e Zoagli hanno già presentato domanda per l ulteriore modifica del Piano di risanamento acustico autostradale e per l inserimento di questi urgenti interventi di mitigazione acustica. Garibaldi ha chiesto alla giunta di farsi parte attiva nei confronti di Società Autostrade S.p.A. affinché vengano adottati ulteriori interventi strutturali, quali l insonorizzazione del giunto sul Viadotto Entella e il posizionamento di barriere di protezioni laterali e centrali più moderne e sicure nel tratto fra Sestri Levante e La Spezia. Per la giunta ha risposto l assessore alle infrastrutture Raffaella Paita. «Le verifiche sulla funzionalità del giunto a metà del viadotto hanno dato esito positivo dal punto di vista funzionale. Capisco le lamentele dei cittadini e chiederò ad Autostrade un nuovo intervento strutturale per limitare l impatto acustico del transito veicolare. Dove non sono ancora presenti i pannelli fonoassorbenti occorre che i Comuni si attivino con i tecnici dell Arpal per verificare i livelli di rumore presente. E vero che le barriere fono assorbenti hanno un impatto paesaggistico e urbanistico, in qualche caso sono davvero deturpanti, ma i progetti che sono in corso di realizzazione sono stati tutti approvati dal ministero dell Ambiente. Il percorso per sollecitare Autostrade e il ministero a vagliare meglio i progetti in considerazione del valore paesaggistico dei territori interessati è quella di un atto di indirizzo da parte sottoscrivere con i comuni interessati». Garibaldi (Ncd) si è detto parzialmente soddisfatto della risposta: «Bene se il giunto è sicuro, ma la sicurezza non attenua il rumore insopportabile. Credo esistano soluzioni tecniche per risolvere entrambi i problemi». Abrogazione delle Province e servizi ai cittadini Francesco Bruzzone (Lega Nord Liguria-Padania), con un interrogazione sottoscritta anche dagli altri componenti del gruppo, Maurizio Torterolo e Edoardo Rixi, ha ricordato che le recenti decisioni della Corte Costituzionale hanno abrogato il decreto per la soppressione delle Province. Il consigliere ha chiesto alla giunta come la Regione intenda affrontare le conseguenze della recente sentenza della Corte Costituzionale e garantire ai cittadini il 8/11

9 mantenimento dei servizi di competenza provinciale. Bruzzone ha stigmatizzato l assenza di risorse per le Province, «che impedisce a questi enti di svolgere i propri compiti» e ha definito una vergogna le Province commissariate «dove i commissari hanno un ruolo che non gli compete ma gli è stato imposto e hanno dovuto assumere scelte importanti che non gli competono». Per la giunta ha risposto l assessore alle Infrastrutture Paita che ha premesso di parlare soprattutto in rapporto ai compiti della Regione. «Credo che in futuro il suo ruolo cambierà: l ente che ora ha solo compiti di programmazione, diventerà anche amministratore di servizi subentrando almeno in parte alle Province. Nel contempo crescerà l associazionismo dei comuni, un fenomeno che già si sta verificando». Secondo l assessore Paita in Liguria circa 100 Comuni si stanno consorziando. In Liguria abbiamo diversi comuni grandi che possono gestire autonomamente i servizi e molti altri assai piccoli, mentre manca un livello intermedio che viene a crearsi grazie all associazionismo. Paita ha aggiunto: «Bruzzone pone un problema concreto: il governo deve chiarire con quali risorse possiamo intervenire. Condivido, quindi, le preoccupazioni sia per le prospettive occupazionali, sia per lo spaesamento delle persone che non sanno quale sarà il loro futuro. Noi abbiamo un modello di Regione in testa - ha concluso - ma questo indirizzo deve essere supportato da adeguati finanziamenti che rispondano alle future esigenze funzionali». Bruzzone si è dichiarato soddisfatto di alcuni passaggi, ma ha replicato: «Dalle parole dell assessore sembra che le Province non esistano più invece ci sono ancora». Bruzzone ha criticato pesantemente il nuovo sistema di elezione «che non prevede la partecipazione diretta del popolo. I membri dei Consigli provinciali saranno dei politici nominati da altri politici». Una logica che secondo Bruzzone - favorirà il centro sinistra: «Oggi la Lombardia ha 3 province governate dal centro sinistra e 9 di centrodestra. Con il nuovo sistema elettorale indiretto per magia ci saranno 12 province tutte di centrosinistra». Bruzzone ha usato parole forti per definire questo sistema elettorale. «Mi rendo conto che la Lega è la sola voce contro, ma potete scommettere che useremo ogni tipo di palcoscenico per dire che non è vero che le Province non ci saranno più e per denunciare che i cittadini non potranno più votare gli amministratori Prolungamento della diga foranea di Genova e ricadute su Pegli Edoardo Rixi (Lega Nord Liguria-Padania) con un interrogazione, sottoscritta anche dagli altri componenti del gruppo, Francesco Bruzzone e Maurizio Torterolo, ha ricordato che sta emergendo la volontà dell Autorità Portuale di prevedere per il VTE un nuovo varco di entrata e di uscita per le mega portacontainer, che prevede l apertura a levante della diga che oggi protegge il terminal di Voltri, con un prolungamento della barriera verso Pegli. Il consigliere ha quindi sottolineato che questo potrebbe comportare l allungamento di circa 350 metri di diga foranea, privando perciò i pegliesi (e tutti i genovesi) di quel chilometro di mare aperto. Ha aggiunto che buona parte delle aree portuali oggi sono inutilizzate, in particolare Sampierdarena e Cornigliano e «che avrebbe sicuramente più senso per rilanciare il porto, rendere usufruibili le banchine già infrastrutturate di Cornigliano togliendo le concessioni a Riva e, magari, aprendo un varco sulla foranea, piuttosto che distruggere l ultimo quartiere del ponente che gode ancora di un suo sbocco al mare». Sull ipotesi del nuovo varco, secondo quanto sottolineato dal consigliere, pende già un pronunciamento contrario del Municipio di riferimento e oltre firme 9/11

10 raccolte spontaneamente. Rixi ha chiesto quindi alla giunta quale sia la sua posizione sul progetto paventato dall Autorità Portuale. Il presidente della Giunta Claudio Burlando ha risposto che la vicenda è inquadrata in un discorso molto più ampio: la volontà di prolungamento della diga foranea da parte dell Autorità portuale per adeguare il porto alla progressiva crescita delle dimensioni delle navi, che portano più contenitori, hanno un maggiore pescaggio e necessitano di un bacino più grande per manovrare. «Una scelta giusta quella fatta dall autorità portuale ha detto Burlando - Naturalmente sono arrivati anche a me gli echi di queste proteste, tant è che ho svolto numerosi incontri al riguardo con molti cittadini che si sono mostrati particolarmente preoccupati». Secondo Burlando, il problema degli spazi si pone soprattutto per il bacino storico ma ha anche implicazioni sulle prospettive e la sicurezza dell aeroporto. «La vicenda della Jolly Nero ci riporta l immagine di un porto in cui le manovre dal Terminal Messina avvengono addirittura in retromarcia. Inoltre il progressivo spostamento della diga e lentamente anche dei moli risolverà un problema storico del Porto di Genova, ovvero l allineamento con l accesso degli aerei all aeroporto (il famoso cono aereo), che di recente si è anche modificato positivamente per quanto riguarda il Terminal VTE». Dunque il futuro del Porto di Genova, così come lo vede l Autorità portuale, vedrà un progressivo spostamento della diga e dei moli verso mare in modo da disallineare l attracco e, quindi, il movimento delle gru rispetto al cono aereo. Secondo l Autorità portuale la diga va ancorata più in là possibile, compatibilmente con il fatto che il mar Ligure raggiunge rapidamente grandi profondità. «Questo progetto, che a me sembra in linea di massima giusto - ha ricordato Burlando - ha ricevuto un importante riconoscimento europeo e fondi dalla Banca europea degli investimenti». Per esaminare e discutere il disegno principale di adeguamento dell intera struttura della diga Burlando ha investito l assessore Cascino affinché attivi con il Comune di Genova e l Autorità portuale, prevedendo il coinvolgimento del Consiglio regionale, una riflessione sulle ricadute urbanistiche sulla città di questa operazione. «La discussione che si è aperta a Pegli, peraltro, ha portato a svolgere un attenta riflessione sull esigenza di salvaguardare il pezzo di costa rimasto tra il Bacino di Prà-Voltri e il Bacino di Sampierdarena. In quel caso si è salvaguardato un pezzo di abitato, di tessuto, di spiaggia e, si spera, persino anche di balneazione ufficiale, oltre alla possibilità di effettuare la pesca». Secondo Burlando un valido compromesso è mantenere un attività turistica in quello che una volta era il Porto antico di Genova, un attività crocieristica, immediatamente a ponente dell area turistica, un attività commerciale in Calata Sanità, Calata Bettolo e nel bacino di Sampierdarena e, dopo l aeroporto, un attività cantieristica più ampia grazie al ribaltamento a mare di Fincantieri. «Dopo il bacino di Multedo, si tratta di difendere uno specchio urbano nella zona di Pegli per poi concludere l operazione di completamento del porto di Prà Voltri, che è il vero porto contenitore degli anni a venire. Bisogna trovare il punto di congiunzione ha concluso - tra porto-città e porto (Multedo-Pegli-Prà Voltri) facendo in modo che l operazione venga vista con attenzione». Rixi si è augurato che lo sviluppo del porto tenga conto delle esigenze degli operatori portuali ma anche degli altri operatori e dei cittadini. «Non si può pensare di continuare ad ammassare container nelle banchine senza ampliare il porto nelle zone già infrastrutturale. Non credo che il ponente genovese sia in grado di rispondere a questo scopo. Dobbiamo tenere conto che in campo urbanistico quando si fa un errore è difficile tornare indietro e che una gran 10/11

11 parte delle aree portuali sono oggi inutilizzate. Prima di rovinare altre zone della città, bisognerebbe utilizzare bene quelle già destinate al porto». Nuova sede per Istituto idrografico della Marina E stato approvato all unanimità un ordine del giorno, primo firmatario Lorenzo Pellerano (Liste civiche per Biasotti presidente) e sottoscritto da capigruppo di maggioranza minoranza, che impegna la giunta ad attivarsi presso l Agenzia del demanio centrale affinché vengano quanto prima risolti i problemi burocratici e venga, finalmente firmato l accordo di programma grazie al quale il fabbricato (ex lavanderia Selom, ndr) verrà consegnato alla marina militare. Nel documento si ricorda che il 6 dicembre 2013 il Comitato portuale ha approvato il testo dell accordo per ricollocare la sede dell Istituto idrografico della Marina nella ex lavanderia industriale Selom in area demaniale, tuttavia l accordo di programma non è stato ancora firmato da parte del ministero della Difesa, dell Economia e delle Finanze, Agenzia del demanio, Autorità portuale di Genova, Capitaneria di porto, Comune di Genova e Regione Liguria. Questo ritardo impedisce l avvio del progetto che consentirebbe di valorizzare la presenza della marina militare a Genova Assenti: Monteleone, Montaldo (motivi personali) Quorum: 20 voti 11/11

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