Servizi sociali di Ambito tutela minori
|
|
- Adamo Manzo
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Settore 4 servizi alla persona Ambito di Seriate Piano sociale di Zona Servizi sociali di Ambito report_tm_2012.doc Premessa Report sull attività del servizio tutela minori e affidi dell Ambito territoriale di Seriate anno 2012 L'Ufficio Tutela Minori dell'ambito di Seriate si è costituito nel maggio 2005 attraverso una convenzione tra gli 11 Comuni, allo scopo di realizzare un assetto organizzativo e operativo adeguato per la gestione delle situazioni riferibili alla tutela e protezione dei minori. Nel corso del 2009 è stata perfezionata la convenzione per l assunzione a tempo indeterminato del personale del servizio (sottoscritta a dicembre 2009). A febbraio 2010 è stato approvato dall Assemblea dei Sindaci il protocollo operativo per la gestione dei casi di tutela. Nel 2011 è stato avviato il servizio affidi di Ambito, anche attraverso il finanziamento della Fondazione Cariplo, pervenendo nel 2012 all adozione di un regolamento unico di Ambito in tema di affido familiare. L equipe per la tutela dei minori e affidi fa pienamente parte del servizio sociale di ambito, all interno del quale svolge funzioni specifiche nell area della Tutela minori e collabora attivamente con le Assistenti Sociali dei singoli Comuni dell Ambito di Seriate. Con tutela dei minori si intendono gli interventi di protezione, assistenza, cura, riabilitazione e difesa contro possibili rischi o danni per un minore e la sua famiglia. Servizi sociali di Ambito tutela minori Le attività sono svolte in collaborazione e collegamento con altri enti e servizi: magistratura minorile ed ordinaria, amministrazioni e servizi sociali dei Comuni, scuola, volontari ed associazioni, connotandosi come intervento sociale di rete. Per quanto riguarda i servizi socio-sanitari specialistici, si collabora con: consultori, Neuropsichiatria infantile, Centro bambino e famiglia dell ASL (allo scopo di garantire al minore ed alla sua famiglia, dove necessario, interventi specialistici di valutazione del danno e cura psicoterapeutica), CPS, Ser.T. Quali problemi affronta il servizio Tutela Minori Le "Linee guida per la presa in carico dei minori vittime di violenza" della Regione Lombardia evidenziano 5 forme di violenza ai minori: trascuratezza, cioè la grave e/o persistente omissione di cure; maltrattamento fisico; maltrattamento psicologico (o abuso emozionale);
2 Report tutela minori e affidi 2012 pag 2 di 11 abuso sessuale; violenza assistita. Prestazioni del Servizio Tutela Minori Il Servizio Tutela Minori assicura prestazioni ed interventi psicosociali quali: eventuale segnalazione all autorità giudiziaria competente di situazioni di pregiudizio e di minori esposti e minori non accompagnati; indagine/valutazione psico-sociale sui nuclei familiari di minori su incarico dell Autorità giudiziaria; indagine e valutazione psicodiagnostica sui minori e sui genitori; valutazione delle competenze genitoriali e/o sulle condizioni individuali, familiari e contestuali; elaborazione di un progetto d intervento di base e gli eventuali servizi pubblici o privati coinvolti; partecipazione alle udienze del Tribunale per i Minorenni, Tribunale Ordinario, Giudice tutelare; sostegno psico-sociale individuale e familiare; vigilanza sull attuazione delle prescrizioni, contenute nei decreti del Tribunale per i Minorenni, e sull andamento della situazione; invio di relazioni di indagine e di successivo aggiornamento al T.M. o T.O.; valutazione e sostegno alle famiglie affidatarie; coordinamento, collaborazione ed integrazione con tutti i servizi socio-sanitari ed educativi, pubblici o privati, specialistici coinvolti nel progetto dei minori in carico e relative famiglie. Presa in carico del Servizio Tutela Minori La presa in carico da parte dell Ufficio Tutela Minori avviene: in seguito a segnalazione del servizio sociale di base nella funzione di segretariato sociale; per accesso diretto dell utenza; per invio da parte dell autorità giudiziaria o di altre istituzioni e agenzie del territorio. Le situazioni restano in carico al Servizio fino a chiusura o ad archiviazione del procedimento per decreto dell Autorità giudiziaria competente, o per trasferimento di residenza del nucleo familiare d origine, o per il raggiungimento della maggiore età da parte dei minori seguiti. Prestazioni a carico dell ASL Nell ambito delle proprie competenze istituzionali, l ASL partecipa alle funzioni del Servizio Tutela Minori garantendo la copertura finanziaria per il personale psicologico che effettua le seguenti prestazioni: valutazione psicodiagnostica dei minori; valutazione delle capacità genitoriali; diagnosi personalità genitoriale; psicodiagnosi della famiglia allargata; relazione sulle diagnosi individuali e familiari; partecipazione alle udienze del Tribunale per i Minorenni per la restituzione della valutazione psicodiagnostica.
3 Report tutela minori e affidi 2012 pag 3 di 11 Organizzazione interna dell'ufficio Tutela Minori Il lavoro del servizio tutela minori si organizza intorno ad un lavoro sul caso condotto solitamente da un assistente sociale ed una psicologa e dall equipe allargata (composta cioè da tutti gli operatori del servizio) Sede: Via Paderno, 40 Seriate tutela tutelaminori@comune.seriate.bg.it affidi affidominori@comune.seriate.bg.it Organigramma Ruolo Nome Territorio riferimento Ore recapiti Coordinatore Marco Ubiali Ambito Referente affidi Francesco Fossati Ambito 12 Assistente sociale Elena Comelli Ambito, Seriate Assistente sociale Fabrizia Fratus Seriate, Cavernago Assistente sociale Simonetta Roncalli Albano S/A, Bagnatica Costa di Mezzate, Grassobbio, Scanzorosciate, Torre de Roveri Brusaporto, Montello Assistente sociale Giuseppina Occhiuto Pedrengo, Seriate Albano S/A, Bagnatica, Cavernago, Costa di Psicologa Giuseppina Bova Mezzate, Montello, A.S.L. Scanzorosciate, Torre de Roveri Psicologa Anna Maria Merla Seriate A.S.L. Psicologa Maria Paola Moroni Brusaporto, Grassobbio, Pedrengo, Seriate A.S.L.
4 Report tutela minori e affidi 2012 pag 4 di 11 ANALISI SINTETICA DEI DATI AL 31/12/2012 TUTELA MINORI TAB 1 (dati generali divisi per ) In questa prima tabella è possibile evidenziare che in termini assoluti in numero dei casi trattati è in fase di continua crescita rispetto agli anni precedenti. Per quanto riguarda le percentuali riferite all incidenza di casi ogni mille minori presenti in ogni singolo comune, esse appaiono meritevoli di attenzione particolare quelle di Albano S.A (18,93 ), quelle di Grassobbio (23,55 ) e decisamente preoccupanti quelle di Seriate (45,30 ). Per quanto riguarda la percentuale di stranieri, essa rimane al di sotto del 22%. Tab. 1.1 dati generali popolazione e casi seguiti nel 2012 Popolazione Minori Totale casi Di cui Incidenza x 1000 al in carico chiusi popol. minori Albano S.A (20%) ,70 18,93 Bagnatica (20%) ,60 13,00 Brusaporto (22%) ,03 9,24 Cavernago (2) ,98 17,54 Costa di Mezzate (22%) ,55 15,92 Grassobbio (20%) ,69 23,55 Montello (2) ,32 15,49 Pedrengo (20%) ,04 9,98 Scanzorosciate (19%) ,63 13,98 Seriate (17%) ,67 45,30 Torre de' Roveri (20%) 4 1 1,70 8,53 Totale (19%) ,55 23,68 Graf. 1.1 casi seguiti nel 2012 divisi in percentuale tra i comuni. Ser 56% Graf. 1.2 totale casi divisi in percentuale tra casi ancora aperti al 31 dicembre 2012 e chiusi nel Casi chiusi 18% Tor Alb 9% Sca 7% Ped Mon Gra 9% Cos Cav Bag Bru Casi aperti 82%
5 Report tutela minori e affidi 2012 pag 5 di 11 Tab. 1.2 casi seguiti nel 2012 divisi tra maschi e femmine, italiani e stranieri Maschi % Femmine % Italiani % Stranieri % , ,97% ,10% 76 21,90% Tab. 1.3 casi seguiti nel 2012 distribuiti secondo l anno di apertura del relativo fascicolo TOT Anno apertura Di cui chiusi nel TAB 2 (casi in carico e presenza dello psicologo) Poco più del 50% dei casi trattati dal Servizio Tutela vedono coinvolta anche la figura professionale dello Psicologo (180). Ad oggi non in tutti i casi definiti dall Autorità Giudiziaria (223) è previsto il coinvolgimento dello psicologo, appare altresì importante definire anche con L ASL modalità, funzioni, ruolo dell intervento dello psicologo anche nei casi che non prevedono un incarico diretto da parte dell Autorità giudiziaria (123) ma che richiedono il coinvolgimento di tale figura professionale in un ottica di prevenzione e tutela dei minori. Tab. 2 casi seguiti nel 2012 con o senza la figura dello psicologo Psicologo No psicologo TOTALE Albano Sant'Alessandro Bagnatica Brusaporto Cavernago Costa di Mezzate Grassobbio Montello Pedrengo Scanzorosciate Seriate Torre de' Roveri Totale complessivo Graf. 2 % totale casi seguiti nel 2012 con o senza la figura dello psicologo Psicologo 52% No psicologo 48% TAB 3 (dispositivi dell Autorità giudiziaria) Ad oggi la stragrande maggioranza dei casi trattati dal Servizio presentano un intervento diretto da parte dell Autorità Giudiziaria (223) con un mandato preciso. In questo ambito spesso non è possibile contare su una chiara collaborazione delle famiglie di origine, il coinvolgimento e la cura di queste famiglie è quindi un oggetto importante di lavoro del Servizio, con evidente impegno e sforzo sia organizzativo che tecnico e che spesso richiede tempi significativi.
6 Report tutela minori e affidi 2012 pag 6 di 11 Tab. 3 presenza di dispositivi dell autorità giudiziaria nei casi seguiti nel 2012 Corte di appello Giudice tutelare Procura minori Tribunale ordinario Tribunale per i minori Nessun dispositivo Albano Sant'Alessandro Bagnatica Brusaporto Cavernago Costa di Mezzate Grassobbio Montello Pedrengo Scanzorosciate Seriate Torre de' Roveri Totale Graf. 3 casi seguiti nel 2012 divisi in percentuale per autorità che ha emesso un dispositivo Tribunale per i minori 52% Nessun dispositivo 36% 0% Tribunale ordinario Corte di appello 0% Giudice tutelare 2% Procura minori TAB 4 (soggetti segnalanti) Come definito dalla tabella, la principale fonte di segnalazione dei casi proviene dal (101), in questo senso il Protocollo di lavoro tra servizio Tutela e Servizio Sociale Comunale appare lo strumento in grado di definire la qualità del lavoro tra servizi. Per aggiornare e migliore sempre più la qualità degli interventi e delle collaborazioni sono da prevedere incontri di verifica e programmazione tra gli operatori dei due servizi.
7 Report tutela minori e affidi 2012 pag 7 di 11 Tab. 4 provenienza della segnalazione nei casi seguiti nel 2012 Consultorio CPS Forze dell' ordine NPI Ospedale Parenti Privato cittadino Procura della Repubblica Scuola Spontaneo Tribunale Ordinario Tribunale per i Minori USSM Totale complessivo Albano S.A Bagnatica Brusaporto Cavernago Costa di Mezzate Grassobbio Montello Pedrengo Scanzorosciate Seriate Torre de' Roveri Totale Graf. 4 casi seguiti nel 2012 divisi in percentuale per soggetto segnalante Tribunale per i Minori 24% Spontaneo 12% 28% Procura della Repubblica 10% Scuola Privato cittadino 0% NPI Parenti Consultorio Forze dell' ordine Ospedale Tribunale Ordinario 2% CPS USSM TAB 5 (problematiche rilevate) In riferimento alle problematiche emergenti si continua ad evidenziare la conflittualità familiare nelle sue diverse forme, la principale causa di interventi a tutela dei minori. In questa direzione è importante far convergere i futuri interventi sia in ottica preventiva sia in ottica riparativa, ponendo al centro la coppia genitoriale come base degli interventi da programmare anche a livello locale. Il disagio psichico (25) e la tossicodipendenza dei genitori (30) appaiono sostanzialmente stabili, mentre sono da evidenziare il numero dei reati compiuti da minorenni (16) sia i minori esposti dovuti alla presenza dell Ospedale Bolognini (8).
8 Report tutela minori e affidi 2012 pag 8 di 11 Tab. 5 tipologia di problematica nei casi seguiti nel 2012 Abuso sessuale Conflittualità familiare Disagio psichiatrico Irregolarità della condotta Maltrattamento Minore esposto Minore straniero non accompagnato Reato penale Separazione conflittuale Tossicodipendenza Trascuratezza e abbandono Albano S.A Bagnatica Brusaporto Cavernago Costa di Mezzate Grassobbio Montello Pedrengo Scanzorosciate Seriate Torre de' Roveri Totale Graf. 5 casi seguiti nel 2012 divisi in percentuale per tipologia di problematica Conflittualità familiare 16% Separazione conflittuale 1 Trascuratezza e abbandono 28% Violenza assistita Tossicodipendenza 9% Maltrattamento 9% Disagio psichiatrico 7% Reato penale Irregolarità della condotta Minore straniero non accompagnato 2% Minore esposto 2% Abuso sessuale Violenza assistita Totale complessivo TAB 6 (tipologie di intervento) Rispetto agli interventi attuati accanto ad un notevole lavoro di indagine (77) e valutazione (68) rimane importante il lavoro di accompagnamento e sostegno (125) e di vigilanza (96). Significativo appare l uso di interventi quali l ADM (41) e seppur con minor peso di Centri diurni (4) e incontri protetti (26), interventi volti ad evitare scelte molto più gravi come l allontanamento dalla famiglia con affidi giudiziali ( 41) ed inserimenti in comunità (27) e di pronto intervento (3).
9 Report tutela minori e affidi 2012 pag 9 di 11 Tab. 6 tipologie di interventi attivati nei casi seguiti nel 2012 Accompagname nto e sostegno ADM Affido consensuale Affido giudiziale Centro diurno Incontri protetti Indagine psicosociale Inserimento in comunita` Pronto intervento Segnalazione Valutazione Vigilanza Totale complessivo Albano S.A Bagnatica Brusaporto Cavernago Costa di Mezzate Grassobbio Montello Pedrengo Scanzorosciate Seriate Torre de' Roveri Totale complessivo Nota: il numero complessivo delle tipologie di intervento è superiore al numero dei casi in quanto per alcuni minori sono attivi più interventi. Graf. 6 casi seguiti nel 2012 divisi in percentuale per tipologia di intervento attivato Indagine psicosociale 14% Vigilanza 17% Accompagnamento e sostegno 2 Valutazione 12% ADM 7% Affido giudiziale 7% Segnalazione 6% Inserimento in comunità Incontri protetti Affido consensuale 2% Centro diurno Pronto intervento AFFIDO FAMILIARE Il progetto, di potenziamento del servizio affidi dell ambito di Seriate, attraverso il finanziamento della Fondazione Cariplo ha preso avvio nei primi mesi del 2011 recuperando la fase sensibilizzativa del progetto Promuovere per tutelare della Cooperativa sociale AEPER. Nel 2012 la rete affidi di Ambito è cresciuta ed ha cominciato ad operare attivamente
10 Report tutela minori e affidi 2012 pag 10 di 11 TAB 7 (interventi e tipologia di affido attivati) L attivazione ed il potenziamento nel 2012 del servizio ha garantito la possibilità agli operatori del servizio tutela minori di inviare presso la rete affidi di Ambito quelle situazioni che in precedenza erano inviate presso le reti del privato sociale, permanevano a lungo in comunità o, in altri casi, venivano supportati da servizi inadeguati (cfr. assistenza domiciliare minori). Il servizio affidi di Ambito ha potuto attivare interventi per 12 minori coinvolgendo 9 famiglie della rete. La tabella e il grafico riassumono gli interventi attivati nel 2012 e le tipologie di affido. Tab. 7 n. e tipologia di intervento divisi per comune nel 2012 Affido diurno Affido residenziale Patto educativo TOTALE Albano S.Alessandro 1 1 Costa di Mezzate 2 2 Pedrengo 1 1 Scanzorosciate 3 3 Seriate Totale complessivo Graf. 7 casi seguiti nel 2012 divisi in percentuale per tipologia di affido attivato Affido residenziale 58% Patto educativo 2 Affido diurno 17% TAB 8 (provenienza famiglie selezionate) Nel 2012 sono stati organizzati due percorsi formativi che hanno portato alla valutazione di 29 possibili famiglie affidatarie, approfondendo il tema dell accoglienza (affido, affido diurno, patto educativo). A seguito del percorso formativo e della valutazione di idoneità da parte dell equipe professionale sono state selezionate 24 famiglie disponibili all esperienza dell affido, affido diurno e patto educativo.
11 Report tutela minori e affidi 2012 pag 11 di 11 Graf. 8 provenienza delle famiglie della rete affidi di Ambito Fuori Ambito Seriate Pedrengo Grassobbio Costa di Mezzate Bagnatica Albano S.Alessandro TAB 9 (spese relative agli interventi attraverso l'utilizzo della rete di Ambito) L attivazione e il potenziamento del servizio affidi di Ambito permette di far fronte alle problematiche legate alla tutela dei minori sia in termini di qualità degli interventi che in termini economici di sostenibilità degli stessi. In termini qualitativi, la norma prevede che un minore allontanato dalla famiglia di origine trovi collocazione prioritariamente all interno di un contesto familiare, pertanto poter disporre di famiglie accoglienti nella rete affidi dell Ambito è un elemento che qualifica il lavoro del servizio. Inoltre, questa tipologia di intervento comporta costi minori rispetto alla collocazione in struttura (comunità educative per minori, centri diurni, ecc.), pur riconoscendo alle famiglie affidatarie, attraverso apposito regolamento, un adeguato contributo a titolo di rimborso spese Tab. 9 riepilogo degli interventi e dei costi effettuati nel 2012 fam minore com data iglia une attivazione 2012 data chiusura 2012 INTERVENTO AMBITO intervento ambito costo 2012 INTERVENTO COMUNALE intervento comunale in assenza di quello di ambito costo presunto 2012 Risparmio teorico 1 K.E. ser 01/01/ /06/2012 Affido diurno 900,00 centro diurno ( /g 50,00) 5.100, ,00 2 C.F. ser 01/01/ /06/2012 Affido diurno 720,00 centro diurno ( /g 50,00) 5.100, ,00 3 K.S. ser 24/02/ /04/2012 Affido residenziale 1.680,00 Comunità (pronto intervento , ,00 /g 98,00) 4 S.E.M. ser 01/01/2012 Affido residenziale 5.400,00 Comunità ( /g 98,00) , ,00 5 M.M. ped 01/01/ /02/2012 Affido residenziale 600,00 Comunità ( /g 98,00) 5.880, ,00 3 B.F. alb 01/01/ /06/2012 Affido diurno.- - ADM ( /h 26,44 x 12h/sett) 8.249, ,28 patto educativo 7 F.R. cos 01/01/ /06/2012 Affido diurno.- - ADM ( /h 26,44 x 8h/sett) 5.499, ,52 patto educativo 7 F.G. cos 01/01/ /06/2012 Affido diurno.- - ADM ( /h 26,44 x 8h/sett) 5.499, ,52 patto educativo 1 G.G. ser 22/05/2012 Affido residenziale 3.600,00 Comunità ( /g 98,00) , ,00 3 G.E. ser 22/05/2012 Affido residenziale 3.600,00 Comunità ( /g 98,00) , ,00 6 I.N. sca 25/06/2012 Affido residenziale 3.150,00 Comunità ( /g 98,00) , ,00 8 I.M. sca 25/06/2012 Affido residenziale 3.150,00 Comunità ( /g 98,00) , ,00 9 I.R. sca 07/11/2012 Affido residenziale 900,00 Comunità ( /g 98,00) 5.390, , , , ,32 Costo servizio affidi ,00 Totale risparmio teorico netto ,32 Nota: il risparmio teorico viene calcolato come differenza tra il costo sostenuto dai comuni per l'intervento attivato con il servizio affidi di ambito e il costo dell'intervento in caso di assenza di questa risorsa, da cui è stato detratto il costo del servizio affidi di Ambito.
(Provincia di Perugia) Zona Sociale n. 4 REGOLAMENTO AFFIDO ETERO-FAMILIARE E SOSTEGNO FAMILIARE
(Provincia di Perugia) Zona Sociale n. 4 REGOLAMENTO AFFIDO ETERO-FAMILIARE E SOSTEGNO FAMILIARE Approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n.35 del 28/09/2011 Art. 1 Oggetto L affido familiare
DettagliREGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE
REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE 2000 Adottato con deliberazione del Consiglio comunale n. 86 del 29 settembre ARTICOLO 1 - RIFERIMENTI LEGISLATIVI L affido è disposto dal Comune, o chi da esso delegato, in
DettagliTUTELA MINORI presentazione del servizio STM: MISSION Tutelare minori in situazioni famigliari inadeguate o pregiudizievoli per la loro crescita; oggetto di abuso, maltrattamento fisico e psichico, trascuratezza
DettagliFinalità Obiettivi Utenza Organizzazione Coordinamento
PROTOCOLLO D INTESA TRA L ASL DI BRESCIA E L AZIENDA SPECIALE CONSORTILE OVEST SOLIDALE PER LA GESTIONE DEL SERVIZIO TUTELA MINORI INTERESSATI DA PROVVEDIMENTI DELLA MAGISTRATURA ANNO 2011 Premessa La
DettagliREGOLAMENTO SERVIZIO DISTRETTUALE SOSTEGNO DELLA GENITORIALITA DISTRETTO CARBONIA PREMESSA
Allegato B II annualità Progetto Sostegno alla genitorialità - Distretto di Carbonia REGOLAMENTO SERVIZIO DISTRETTUALE SOSTEGNO DELLA GENITORIALITA DISTRETTO CARBONIA PREMESSA - Con D.G.R. n. 40/09 del
DettagliCittà di Ispica Prov. di Ragusa
Città di Ispica Prov. di Ragusa REGOLAMENTO SULL AFFIDO FAMILIARE DI MINORI Art. 1 L amministrazione comunale attua l affidamento familiare allo scopo di garantire al minore le condizioni migliori per
DettagliServizi sociali di Ambito
Regolamento sull affido familiare dell Ambito territoriale di Seriate Comuni di: Seriate, Albano S. Alessandro, Bagnatica, Brusaporto, Cavernago, Costa di Mezzate, Grassobbio, Montello, Pedrengo, Scanzorosciate,
DettagliComune di Jesi. Protocollo d intesa
Comune di Jesi Protocollo d intesa TRA LA PREFETTURA DI ANCONA, IL COMUNE DI JESI, LE FORZE DELL ORDINE, L UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE, IL C.I.O.F., L ASUR ZONA TERRITORIALE 5, L AMBITO TERRITORIALE
DettagliServizi Sociali di Ambito
Report sull attività del Servizio Tutela Minori dell Ambito territoriale di Seriate L Ufficio Tutela Minori PREMESSA GENERALE L'Ufficio Tutela Minori dell'ambito di Seriate si è costituito nel maggio 2005
DettagliCENTRO COMUNALE DI CITTADINANZA
1. NUMERO AZIONE 15 2. TITOLO AZIONE 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ CENTRO COMUNALE DI CITTADINANZA Considerato che dall analisi delle attività svolte dai Centri di Cittadinanza Comunale, realizzati nei
DettagliRegolamento Servizio Assistenza Domiciliare Minori Premessa
Regolamento Servizio Assistenza Domiciliare Minori Premessa A seguito della stesura del protocollo operativo, approvato dal Direttivo della Comunità Montana Valle Seriana Superiore con Delibera n. 27 del
DettagliL affido, il Tribunale per i Minorenni e i Servizi Sociali
L affido in Italia: dalle prime esperienze all attuale normativa giuridica L affido, il Tribunale per i Minorenni e i Servizi Sociali Interventi della dott.ssa Barbara Montisci,, Giudice Onorario del T.M.
DettagliSeconda fase di MONITORAGGIO LINEE DI INDIRIZZO sull AFFIDAMENTO FAMILIARE
Seconda fase di MONITORAGGIO LINEE DI INDIRIZZO sull AFFIDAMENTO FAMILIARE SCHEDA DI RICOGNIZIONE DEGLI ASSETTI TERRITORIALI AN 2014 La presente scheda ha l'obiettivo di rilevare gli attuali assetti organizzativi
DettagliCOMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA
COMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA Cap 06060 P.zza della Repubblica n. 4 P.IVA 00436320543 Tel. 075.830186 e-mail: info@comune.paciano.pg.it fax. 075.830447 REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI AFFIDAMENTO
DettagliDISTRETTO SOCIO SANITARIO 18 (PATERNO -BELPASSO-RAGALNA-ASL 3)
DISTRETTO SOCIO SANITARIO 18 (PATERNO -BELPASSO-RAGALNA-ASL 3) Allegato alla deliberazione consiliare n. 04 del 7 febbraio 2007 ART. 1 DEFINIZIONE DI AFFIDAMENTO FAMILIARE 1. L affidamento familiare è
DettagliPROGETTO SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE INTERVENTI PER LA PRESA IN CARICO E IL TRATTAMENTO DI MINORI VITTIME DI ABUSO NELL AREA VASTA FIRENZE
Allegato B PROGETTO SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE INTERVENTI PER LA PRESA IN CARICO E IL TRATTAMENTO DI MINORI VITTIME DI ABUSO NELL AREA VASTA FIRENZE PREMESSA Negli ultimi anni l attenzione al disagio in generale,
DettagliALLEGATO A. Scheda di Progetto Mod. PRO rev. 0 del 04.10.06 Parte prima CENTRO FAMIGLIA STELLA POLARE. Municipio Roma XIII
ALLEGATO A Denominazione Servizio Scheda di Progetto Mod. PRO rev. 0 del 04.10.06 Parte prima CENTRO FAMIGLIA STELLA POLARE Municipio Roma XIII sostegno alle responsabilità genitoriali e di tutela del
DettagliPROCEDURE del SERVIZIO TUTELA MINORI e SERVIZIO AFFIDI
PROCEDURE del SERVIZIO TUTELA MINORI e SERVIZIO AFFIDI SCOPO Lo scopo della presente procedura è di descrivere l attività del personale psicosociale (assistente sociale, psicologo) del servizio Tutela
DettagliREGOLAMENTO PER L AFFIDO FAMILIARE
REGOLAMENTO PER L AFFIDO FAMILIARE approvato dal Coordinamento Istituzionale con delibera n. 10 del 14/07/2009 PRINCIPI GENERALI Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell ambito della propria
DettagliREGOLAMENTO SERVIZIO EDUCATIVA TERRITORIALE
REGOLAMENTO SERVIZIO EDUCATIVA TERRITORIALE Allegato alla determinazione direttoriale n. 681/000/DIG/14/0024 del 06.06.2014 ART. 1 PRINCIPI GENERALI Il servizio Educativa Territoriale si inserisce come
DettagliSERVIZI E INTERVENTI SOCIALI PER BAMBINI, RAGAZZI E FAMIGLIE
SERVIZI E INTERVENTI SOCIALI PER BAMBINI, RAGAZZI E FAMIGLIE Rapporto sui dati delle Zone sociosanitarie/società della salute della Regione Toscana Anni 2007-2009 GENNAIO 2011 INDICE Nota metodologica
Dettagli********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ;
Consiglio di Amministrazione Deliberazione n. del OGGETTO: RECEPIMENTO DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 79 11035 DEL 17/11/03 Approvazione linee d indirizzo per lo sviluppo di una rete di servizi
Dettagli2.3 I SERVIZI SOCIALI
2.3.2 Il Servizio Sociale Apertura: Indirizzo: Recapiti: tel. Il Servizio alla Persona, ha preso avvio il: I servizi socio-assistenziali sono rivolti a tutti i cittadini residenti nel Comune di Pomezia.
DettagliLa rappresentazione delle giovani generazioni in Toscana: dati e indicatori. Anna Maria Bertazzoni Direttore generale, Istituto degli Innocenti
La rappresentazione delle giovani generazioni in Toscana: dati e indicatori Anna Maria Bertazzoni Direttore generale, Istituto degli Innocenti Dati e indicatori sulla condizione dell infanzia e dell adolescenza
DettagliPROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI
PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI Indice : 1. Scopo del protocollo 2. Invio 3. Verifiche 2.1 tipologia dell utenza 2.2 procedura segnalazione 2.3 procedura
DettagliArea Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia. Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS
Area Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS OBIETTIVI Scopo dell intervento è promuovere un processo di cambiamento
DettagliREGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE
REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE Premessa L affidamento etero-familiare consiste nell inserire un minore in un nucleo familiare diverso da quello originario per un tempo determinato. È un esperienza di accoglienza
DettagliDISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 AFFIDO FAMILIARE
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 1. NUMERO AZIONE 16 2. TITOLO AZIONE AFFIDO FAMILIARE 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all interno dell
DettagliConsultori familiari
Consultori familiari Le prestazioni del consultorio corsi di accompagnamento alla nascita rivolti ad entrambi i genitori assistenza a domicilio a mamma e neonato dopo il parto (Servizio di Dimissione protetta):
DettagliPIANO DISTRETTUALE DI INTERVENTO PER L AFFIDAMENTO FAMILIARE ANNO 2011
ASL RMH Comune di Anzio Comune di Nettuno PIANO DISTRETTUALE DI INTERVENTO PER L AFFIDAMENTO FAMILIARE ANNO 2011 Distretto: RM H6 ANZIO - NETTUNO Comune capofila: ANZIO Per la ASL RMH Il Direttore Generale
DettagliIL COMITATO DEI SINDACI
IL COMITATO DEI SINDACI VISTO il documento istruttorio allegato, nel quale si propone di approvare lo schema di accordo di programma con l Az. USL n. 2 di Urbino per l attivazione della Equipe adozione
DettagliD.G.R.n.94-4335 del 13.11.2006
D.G.R.n.94-4335 del 13.11.2006 Approvazione criteri per l assegnazione contributi ai Soggetti gestori delle funzioni socioassistenziali per le attività delle Equipe Adozioni e per la promozione dell affidamento
DettagliREGOLAMENTO SULL AFFIDO FAMILIARE
Allegato sub lettera A) alla delibera di CC. N COMUNE DI MIRA (Provincia di Venezia) REGOLAMENTO SULL AFFIDO FAMILIARE 1 Art. 1 IL VALORE DELLA FAMIGLIA 1. La famiglia viene riconosciuta come l unità fondamentale
DettagliRegolamento. Questo Servizio adotta il seguente regolamento:
Regolamento L affidamento familiare aiuta i bambini ed i ragazzi a diventare grandi, nutrendo il loro bisogno di affetto e di relazione con figure adulte che si prendano cura di loro, al fine di diventare
DettagliPisa 26/11/2012. Contro la violenza di genere: L impegno del Consultorio. Dr.ssa Grazia Fazzino Responsabile UF Consultoriale Asl 5 Pisa
Pisa 26/11/2012 Contro la violenza di genere: L impegno del Consultorio Dr.ssa Grazia Fazzino Responsabile UF Consultoriale Asl 5 Pisa Nel 2002 l OMS, nel suo rapporto mondiale su violenza e salute, considera
DettagliREGOLAMENTO DEL SERVIZIO AFFIDAMENTO FAMILIARE DEL COMUNE DI FIRENZE
REGOLAMENTO DEL SERVIZIO AFFIDAMENTO FAMILIARE DEL COMUNE DI FIRENZE Premessa normativa Art.1 - Principi generali Art.2 - Tipologia e modalità di affidamento Art.3 - Durata dell affidamento Art.4 - Come
DettagliREGOLAMENTO COMUNALE AFFIDAMENTO FAMILIARE DEI MINORI Approvato con Delibera C.C. 43/01 ART. 1 ART. 2 ART. 3
REGOLAMENTO COMUNALE AFFIDAMENTO FAMILIARE DEI MINORI Approvato con Delibera C.C. 43/01 ART. 1 L amministrazione comunale attua l affidamento familiare allo scopo di garantire al minore le condizioni migliori
DettagliPiano di Interventi per il sostegno delle famiglie affidatarie di minori residenti nel Distretto Socio-Sanitario VT4
Piano di Interventi per il sostegno delle famiglie affidatarie di minori residenti nel Distretto Socio-Sanitario VT4 Comuni di : Barbarano Romano Bassano Romano Blera Capranica Caprarola Carbognano Monterosi
DettagliINTERVENTI INTEGRATI SOCIO SANITARI 0 18 nell Area Bolognese
INTERVENTI INTEGRATI SOCIO SANITARI 0 18 nell Area Bolognese Un volontario competente: percorso formativo Il minore tra i Servizi Sociali e Sanitari ed il Territorio Bologna, 18 giugno 2013 Carlo Passarelli
DettagliSociale e Pari Opportunità alla dr.ssa Francesca Zampano;
23048 DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SER- VIZIO POLITICHE PER IL BENESSERE SOCIALE E LE PARI OPPORTUNITA 4 luglio 2013, n. 650 D.G.R. n. 494 del 17 aprile 2007 e Del. G. R. n. 1176 del 24 maggio 2011 - Azione
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali N. 2739
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 2739 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato CARLUCCI Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali Presentata
DettagliN. 423 DEL 09.09.2008
N. 423 DEL 09.09.2008 ASILI NIDO - APPROVAZIONE PROGETTO PER L INSERIMENTO DI BAMBINI CON DISABILITÀ NEGLI ASILI NIDO COMUNALI - ANNO SCOLASTICO 2008/2009 LA GIUNTA COMUNALE Vista la Legge Regionale 27/94
DettagliCOMUNE DI RIPOSTO Provincia di Catania. Regolamento per l affidamento familiare dei minori
COMUNE DI RIPOSTO Provincia di Catania Regolamento per l affidamento familiare dei minori Adottato con deliberazione consiliare n 41 del 16/03/2000 COMUNE DI RIPOSTO Provincia di Catania Regolamento per
DettagliDistretto Socio Sanitario n. 24
Distretto Socio Sanitario n. 24 Centro Affidi Distrettuale Azione n. 9 Piano di Zona 2010-2012 Comuni di: Piazza Armerina Aidone Barrafranca Pietraperzia Cos è il Centro affidi Il Centro Affidi è un servizio
DettagliSCHEDA PER LA PROGETTAZIONE DI DETTAGLIO DEGLI INTERVENTI E DEI SERVIZI
COMUNE DI SAGAMA PROVINCIA DI ORISTANO WEB: www.comune.sagama.or.it SEDE: Corso Vittorio Emanuele III, 46 08010 SAGAMA (OR) PEC: protocollo@pec.comune.sagama.or.it MAIL: servsociali@comune.sagama.or.it
DettagliACCORDI OPERATIVI MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DIPARTIMENTO GIUSTIZIA MINORILE. Dipartimento Dipendenze Patologiche Ser.T. Carceri S.s.
MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DIPARTIMENTO GIUSTIZIA MINORILE ISTITUTO PENALE PER MINORENNI Cesare Beccaria Dipartimento Dipendenze Patologiche Ser.T. Carceri S.s. Minori ACCORDI OPERATIVI IN MERITO AGLI INTERVENTI
DettagliCASF e SET nel territorio con poche riserve
Conferenza dei Sindaci CASF Centro per l'affido e la Solidarietà Familiare I Processi operativi dei Servizi Sociali. Un tavolo di confronto territoriale Este 16/12/2015 CASF e SET nel territorio con poche
DettagliLE LEGGI CHE DISCIPLINANO L ADOZIONE E L AFFIDO FAMILIARE
LE LEGGI CHE DISCIPLINANO L ADOZIONE E L AFFIDO FAMILIARE Legge 184/83 E la prima normativa specifica che disciplina l adozione e l affidamento dei minori. Legge 28 marzo 2001 n.149 Disciplina dell adozione
DettagliL ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLE MARCHE
Mozione n. 684 presentata in data 3 giugno 2014 a iniziativa dei Consiglieri Busilacchi, D'Anna, Camela, Comi, Bugaro, Perazzoli, Pieroni, Badiali, Eusebi, Foschi, Natali Progetto di Parent Training L
DettagliSostegno e Accompagnamento Educativo
Sostegno e Accompagnamento Educativo 1. Definizione La prestazione sostegno e accompagnamento educativo consiste nel fornire sia un supporto e una consulenza ai genitori nello svolgimento della loro funzione
DettagliPresentazione del Mal.Ab. Gruppo specialistico interistituzionale contro il maltrattamento grave e l abuso ai minori.
Presentazione del Mal.Ab. Gruppo specialistico interistituzionale contro il maltrattamento grave e l abuso ai minori. Trieste, 1 dicembre 212 Il Mal.Ab. di Trieste Gruppo interistituzionale attivo dal
DettagliErice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI
Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI PREMESSA L art. 3, II comma della Costituzione Italiana recita: è compito
DettagliPROGETTO AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO ANNO 2016
PROGETTO AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO ANNO 2016 PREMESSA A partire dal 2012 la Valsugana e Tesino e l San Lorenzo e Santa Maria della Misericordia di Borgo Valsugana, in stretta sinergia con l Comitato per
DettagliGli interventi della Regione Piemonte a sostegno delle adozioni. M. Anglesio
Gli interventi della Regione Piemonte a sostegno delle adozioni M. Anglesio L abbandono dei bambini è una questione sociale, non solamente individuale. E necessario che l adozione acquisisca il suo carattere,
DettagliNel 2005 viene istituito l Albo comunale per censire i volontari
L Amministrazione di Sostegno. Il Ruolo del Servizio Sociale. Parto dall esperienza del Servizio Sociale dei 4 Ambiti Distrettuali (S. Vito, Pordenone, Cividale e Tarcento), soffermandomi in particolare
DettagliCentro Polifunzionale di Gavirate. Centro di Accoglienza di Cittiglio. Fondazione FELICITA MORANDI. Associazione IL PASSO onlus
Centro di Accoglienza di Cittiglio Centro Polifunzionale di Gavirate Fondazione FELICITA MORANDI Associazione IL PASSO onlus Luglio 2012 FONDAZIONE FELICITA MORANDI Servizi e interventi a favore dei minori
DettagliASSOCIAZIONE ONLUS CERCHI D ONDA
ASSOCIAZIONE ONLUS CERCHI D ONDA PROGETTO FAMIGLIE SOLIDALI 2012 S ommario Premessa 1. Il contesto 2. Finalità 3. Obiettivi specifici 4. Attività 5. Destinatari 6. Durata del progetto 7. Cronogramma 8.
DettagliCarta Dei Servizi. Servizio Assistenza Domiciliare Educativa In favore di minori e delle loro famiglie. Emessa il 14 Febbraio 2013 Versione 2.
Carta Dei Servizi Servizio Assistenza Domiciliare Educativa In favore di minori e delle loro famiglie Emessa il 14 Febbraio 2013 Versione 2.0 Pagina 1 Premessa Il presente documento, denominato Carta dei
Dettagliil PRSS individua tra le misure da attuare per il miglioramento della sicurezza stradale le seguenti azioni:
REGIONE PIEMONTE BU1 05/01/2012 Deliberazione della Giunta Regionale 28 novembre 2011, n. 117-3019 Approvazione dello schema di Protocollo di Intenti fra la Regione Piemonte e la Fondazione A.N.I.A. (Associazione
DettagliRegolamento. L affido è istituito e regolamentato dalla Legge N.184/83, dalla Legge N.149/01 e dalla D.G.R 79-11035 del 17.11.2003.
Regolamento Premessa L affidamento familiare aiuta i bambini ed i ragazzi a diventare grandi, nutrendo il loro bisogno di affetto e di relazione con figure adulte che si prendano cura di loro, al fine
DettagliPiano Sociale di Zona
Piano Sociale di Zona 2010-12 Molfetta-Giovinazzo Protocollo Operativo Istituzione dell équipe integrata, multidisciplinare e multiprofessionale, per l affido familiare e l adozione Organizzazione, Funzioni,
DettagliDECRETO DEL DIRIGENTE DEL SERVIZIO POLITICHE SOCIALI E SPORT N. 144/SPO DEL 14/10/2014
1 DECRETO DEL DIRIGENTE DEL SERVIZIO POLITICHE SOCIALI E SPORT N. 144/SPO DEL 14/10/2014 Oggetto: DGR 1107/2014 Criteri e modalità per l assegnazione di contributi a favore degli Ambiti Territoriali Sociali
DettagliProtocollo di intesa
Protocollo di intesa L anno 2002 (duemiladue) il giorno 28 del mese di Gennaio tra la Regione Liguria, in persona dell Assessore alla Tutela Ambiente ed Edilizia Ing. Roberto Levaggi, domiciliato ai sensi
DettagliRuolo della famiglia nella gestione della disabilità
Associazione Culturale G. Dossetti MALATTIE RARE E DISABILITA Palazzo Marini Camera dei Deputati Roma,1 Dicembre 2006 Ruolo della famiglia nella gestione della disabilità Anna Maria Comito Presidente COFACE-Handicap
Dettagli>> Perché l'affido familiare dei minori. >> Che cos'é l'affido. >> Chi può fare l'affido e come. >> Tipologie dell'affido. >> Le forme dell'affido
>> Perché l'affido familiare dei minori >> Che cos'é l'affido >> Chi può fare l'affido e come >> Tipologie dell'affido >> Le forme dell'affido >> I soggetti dell'affido >> I soggetti dell'affido Il bambino/ragazzo:
DettagliPIANO SOCIALE DI ZONA 2014 DISTRETTO RI/4
PIANO SOCIALE DI ZONA 2014 DISTRETTO RI/4 PARTE SECONDA SOTTOMISURA 4.2 Sostegno agli oneri relativi ai minori inseriti in strutture di tipo familiare SOTTOMISURA 4.2 1. TITOLO DELL INTERVENTO SOSTEGNO
DettagliLe professioni sanitarie e sociali nell ASL di Bergamo. L Educatore Professionale. Mologni Dr.ssa Graziella Bergamo 14/04/2014
Le professioni sanitarie e sociali nell ASL di Bergamo L Educatore Professionale Mologni Dr.ssa Graziella Bergamo 14/04/2014 Cercasi Educatore Professionale (EP) hi é osa fa ome si forma Il profilo professionale
DettagliAREA RESPONSABILITA FAMILIARI
RESPONSABILITA FAMILIARI Componente dell U. d. P. referente e responsabile d Area Nome e cognome Enrichetta La Ragione - Annamaria Neri - Giovanna Canfora - Raffaella Scotto Di Ciccariello Franco Napolitano
DettagliCOMUNE DI CASTELFRANCO VENETO Provincia di Treviso Determinazione del Dirigente del settore Servizi ai cittadini
COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO Provincia di Treviso Determinazione del Dirigente del settore Servizi ai cittadini N generale 526 Data 01/09/2010 N di Protocollo: Oggetto: AFFIDAMENTO INCARICO DI COORDINATORE
DettagliSo-Stare Con Voi Progetto di affido di persone adulte con disagio psichico
So-Stare Con Voi Progetto di affido di persone adulte con disagio psichico Via Montecassino, 8 Monza sostare-con-voi@novomillennio.it innovazione@novomillennio.it Chi siamo So-stare Con Voi Inserimento
DettagliL affido e le iniziative del Garante a tutela dell infanzia e dell adolescenza nelle Marche. Prof. Italo Tanoni www.ombudsman.marche.
L affido e le iniziative del Garante a tutela dell infanzia e dell adolescenza nelle Marche Prof. Italo Tanoni www.ombudsman.marche.it Il quadro normativo di riferimento Norme regionali L.R. 20/ 2002 disciplina
DettagliI bambini e le famiglie
3.8 I bambini e le famiglie ambiti bisogni SERVIZI C.I.S.S. DOMICILIARITà Continuare a vivere ASSISTENZA DOMICILIARE nel proprio ambiente di vita Vivere in un contesto familiare, AFFIDAMENTO FAMILIARE
DettagliRegolamento. Funzionamento del Servizio Sociale Professionale. Ambito S9
Regolamento Funzionamento del Servizio Sociale Professionale Ambito S9 1 Art.1 OGGETTO DEL REGOLAMENTO In conformità del quadro normativo definito dalla legge 328/2000, della legge regionale 11/2007 (art.
DettagliPROTOCOLLO DI INTESA
Comune Capofila San Benedetto del Tronto Acquaviva Picena Campofilone Carassai Cossignano Cupra Marittima Grottammare Massignano Monsampolo del Tronto Montalto delle Marche Montefiore dell Aso Monteprandone
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliREGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità
REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della
DettagliPIANO DISTRETTUALE DI INTERVENTO PER
CITTÀ DI POMEZIA COMUNE DI ARDEA PIANO DISTRETTUALE DI INTERVENTO PER L AFFIDAMENTO FAMILIARE DISTRETTO SOCIO SANITARIO RM/H4 A.S.L. RM/H PROVINCIA DI ROMA SIGLATO IN DATA 13 OTTOBRE 2011 PIANO DISTRETTUALE
DettagliCOMUNE DI CASTENEDOLO Provincia di Brescia REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI
COMUNE DI CASTENEDOLO Provincia di Brescia REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 2 del 06.02.2013 1 Articolo 1 OGGETTO
DettagliCARTA DEI SERVIZI CENTRO SERVIZIO AFFIDO E ADOZIONI TERRITORIALE -SAAT
CARTA DEI SERVIZI CENTRO SERVIZIO AFFIDO E ADOZIONI TERRITORIALE -SAAT Pag.1 Pag.2 Sommario COS È IL SERVIZIO AFFIDO E ADOZIONI TERRITORIALE SAAT... 3 DESTINATARI DEL SERVIZIO... 3 I SERVIZI OFFERTI...
DettagliPROVINCIA DI FROSINONE L. 328/2000. Comuni di:
Comune Capofila Aalatri PROVINCIA DI FROSINONE L. 328/2000 Comuni di: Acuto, Alatri, Anagni, Collepardo, Filettino, Fiuggi, Guarcino, Paliano, Piglio, Serrone, Sgurgola, Torre Cajetani,Trevi nel Lazio,
DettagliI SERVIZI SOCIO-EDUCATIVI IN PROVINCIA DI TRENTO
I SERVIZI SOCIO-EDUCATIVI IN PROVINCIA DI TRENTO SERVIZI RESIDENZIALI I SERVIZI DI PRONTA ACCOGLIENZA: IL CENTRO PER L INFANZIA IL CENTRO DI PRONTA ACCOGLIENZA Il Centro per l Infanzia accoglie bambini
DettagliPARTE SECONDA. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 13 aprile 2015, n. 745
18465 PARTE SECONDA Deliberazioni del Consiglio e della Giunta DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 13 aprile 2015, n. 745 Protocollo d Intesa relativo alla gestione delle notizie di reato aventi ad oggetto
DettagliPROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DI STRATEGIE CONDIVISE FINALIZZATE ALLA PREVENZIONE ED AL CONTRASTO DEL FENOMENO DELLA VIOLENZA DI GENERE TRA
PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DI STRATEGIE CONDIVISE FINALIZZATE ALLA PREVENZIONE ED AL CONTRASTO DEL FENOMENO DELLA VIOLENZA DI GENERE TRA Provincia di Lucca Prefettura di Lucca Procura della
DettagliIL LAVORO NEL CARCERE DI TRIESTE
IL LAVORO NEL CARCERE DI TRIESTE Ruolo del Dipartimento di Salute Mentale nella prevenzione all invio in OPG a cura di Renata Bracco Bolzano, 30 novembre 2013 Il territorio del DSM di ASS1 Provincia di
DettagliUNIONE DEI COMUNI VALDARNO E VALDISIEVE REGOLAMENTO DEL SERVIZIO ASSOCIATO VAS
UNIONE DEI COMUNI VALDARNO E VALDISIEVE REGOLAMENTO DEL SERVIZIO ASSOCIATO VAS Art. 1 Oggetto del Regolamento Il presente regolamento disciplina lo svolgimento delle funzioni relative allo svolgimento
DettagliScheda per la progettazione di dettaglio degli Interventi e dei Servizi
Scheda per la progettazione di dettaglio degli Interventi e dei Servizi PIANO DI ZONA I triennio Annualità: I ann. II ann. X III ann. Progetto di durata biennale AMBITO _COMUNE DI BARI PROV Ba AUSL BA/4
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 3215 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI ANTONINO FOTI, ANGELI, BARBIERI, CALABRIA, CATONE, CRISTALDI, DE LUCA, DI BIAGIO, DI CATERINA,
DettagliCRITERI ATTUATIVI DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE EDUCATIVA
CRITERI ATTUATIVI DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE EDUCATIVA Art. 1 - OGGETTO Il presente Regolamento disciplina l attuazione dell intervento Servizio di assistenza domiciliare educativa, così come
DettagliCittà di Enna AREA 5 G.R.I.T.
Città di Enna AREA 5 G.R.I.T. SEZIONE 1. DATI ANAGRAFICI DELL ORGANIZZAZIONE Denominazione dell Organizzazione Acronimo (Sigla) Indirizzo della sede Presso¹ CAP Telefono Comune Fax E-mail PEC Sito web
DettagliLEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA
LEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA RIORDINO E PROGRAMMAZIONE DEI SERVIZI SOCIALI DELLA REGIONE E MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE 8 AGOSTO 1994 N. 42 IN MATERIA DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO
DettagliIL CENTRO PARLA CON NOI
Pesaro, in via Diaz n. 10 Tel 0721 639014 1522 parlaconnoi@provincia.ps.it CARTA DEI SERVIZI del Centro Antiviolenza provinciale Parla Con Noi La Carta è lo strumento che permette ai cittadini il controllo
DettagliNell anno duemilacinque del mese di nel giorno, nella sede della Direzione Sicurezza Sociale del Comune di Firenze sono presenti i Signori:
ATTO DI ACCORDO TRA IL COMUNE DI FIRENZE DIREZIONE SICUREZZA SOCIALE E L UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE DIPARTIMENTO DI SCIENZE NEUROLOGICHE E PSICHIATRICHE Nell anno duemilacinque del mese di nel giorno,
DettagliCRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE GRADUATORIE PER L ACCESSO AGLI ASILI NIDO COMUNALI.
Settore Servizi educativi CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE GRADUATORIE PER L ACCESSO AGLI ASILI NIDO COMUNALI. I criteri per la formazione delle graduatorie prendono in esame il contesto in cui è inserito
DettagliRUOLO, FUNZIONI, SERVIZI
RUOLO, FUNZIONI, SERVIZI Il tema della disabilità mette a prova tutti i passaggi dei cicli di vita delle persone. Attraverso le vicende biografiche di chi attraversa questa particolare condizione è possibile
DettagliCOMUNE DI CUTROFIANO Provincia di Lecce REGOLAMENTO COMUNALE DELL AFFIDAMENTO FAMILIARE DI MINORI
COMUNE DI CUTROFIANO Provincia di Lecce (Settore Amministrativo) REGOLAMENTO COMUNALE DELL AFFIDAMENTO FAMILIARE DI MINORI Vista la legge nazionale 184/83 che, agli artt. 1,2,3,4 e 5, disciplinando l affidamento
DettagliPROGRAMMA DI AZIONE REGIONALE E PROMOZIONE DELLA SALUTE (D.D.
PROGRAMMA DI AZIONE REGIONALE E PROMOZIONE DELLA SALUTE (D.D. 308/2006) MA PA PERCHE NON PARLIAMO DI SESSO? ASL/ASO Responsabile di progetto Cognome e nome Struttura di appartenenza Indirizzo postale per
DettagliCITTA DI MONTE PORZIO CATONE Area Politiche sociali e Pari Opportunità Provincia di Roma 00040 - via Roma, 5 UFFICIO DI PIANO - DISTRETTO RM H1 Corso
CITTA DI MONTE PORZIO CATONE Area Politiche sociali e Pari Opportunità Provincia di Roma 00040 - via Roma, 5 UFFICIO DI PIANO - DISTRETTO RM H1 Corso di formazione LA RETE CHE TUTELA Tutela, prevenzione
DettagliLe strutture socio-assistenziali e socio-sanitarie nella provincia di Piacenza
Provincia di Piacenza Osservatorio del sistema sociosanitario Le socio-assistenziali e socio-sanitarie nella provincia di Piacenza I dati riassuntivi di seguito esposti sono elaborati dal Settore Sistema
DettagliASSISTENZA DOMICILIARE EDUCATIVA
ASSISTENZA DOMICILIARE EDUCATIVA AI MINORI E ALLE LORO FAMIGLIE 2. Progetto già avviato Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Minori e Famiglia 5. Macrotipologia
DettagliREGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI
SETTEMBRE 2008 REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI Relazione tecnica Il presente regolamento è lo strumento di cui si sono dotati i Comuni del Distretto 5, secondo quanto previsto dalla
Dettagli