Teoria dei Giochi. Dr. Giuseppe Rose Università degli Studi della Calabria Corso di Laurea Magistrale in Economia Applicata a.a 2011/2012 Handout 3

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Teoria dei Giochi. Dr. Giuseppe Rose Università degli Studi della Calabria Corso di Laurea Magistrale in Economia Applicata a.a 2011/2012 Handout 3"

Transcript

1 Teoria dei Giochi Dr. Giuseppe Rose Università degli Studi della Calabria Corso di Laurea Magistrale in Economia Applicata a.a 011/01 Handout 3 1 L equilibrio di Nash (NE) con strategie pure De nizione 1 Un pro lo di strategie s = (s i ; s i ) S i S i è un equilibrio {z } S di Nash del gioco G = (S i ; i ) n i=1 se per ogni i : i (s i ; s i) i (s i ; s i) per ogni s i S i : (1) Possiamo dare un ulteriore de nizione di NE: Si consideri il giocatore i che sta giocando una strategia s i : De niamo l insieme delle migliori risposte (best response) come l insieme delle migliori strategie che il giocatore i può giocare posto che il giocatore i sta giocando s i : B i (s i ) = fs i S i : i (s i ; s i ) i (s 0 i; s i ) per ogni s 0 i S i g : () De nizione Un NE è un pro lo di strategie s = (s i ; s i ) S tale che: s i B i (s i) per ogni i: (3) Un NE è l intersezione delle best response di tutti i giocatori. 1.1 Esempio: Il modello di Cournot Ci sono due imprese (i e j) che devono decidere la quantità di uno stesso bene da immettere sul mercato (rispettivamente q i e q j con q i + q j = Q). Entrambe le imprese producono ad un costo unitario (quindi costo marginale costante) pari a c. La funzione di domanda del mercato è data da P (Q) = a Q; con a > c: i (q i ; q j ) = q i (P (Q) c) 1

2 E utile ricordare che se una delle due imprese operasse in regime di monopolio, la quantità che massimizza i pro tti è data da: max Q[P (Q) c] Q max Q[a Q c] m =@Q = 0 a Q c Q = 0 Q m = a c and P = a + c : Individuiamo ora il NE del duopolio descritto sopra. Noi dobbiamo trovare l insieme delle best response per l impresa i dato qj : B i (q j ): Il payo (pro tto) dell impresa i è funzione delle strategie giocate dai due giocatori: i (q i ; q j ) = q i (a q i q j c): Fissiamo la strategia dell impresa j: Fissiamo q j : Qual è la best response per l impresa i dato q j? La soluzione è data da: max q i = q i (a q i q j i =@q i = 0 a q i q j c q i = 0 q i = a q j c + Questa è la funzione di reazione dell impresa i: ci indica sempre la migliore risposta che i può dare data la scelta di j: Si tratta dell insieme delle migliori strategie ovvero dell insieme delle best response B i (q j ) = q i. ()

3 Se e ettuiamo lo stesso procedimento per l impresa j ssando q i troveremo la funzione di reazione, ovvero la best response, dell impresa j : B j (q i ) = qj = a q i c : (5) Sostituendo qj in B i(q j ) troviamo B i (qj ) ovvero la strategia del giocatore i che, secondo la nostra de nizione, può far parte di un pro lo di strategie s che costituisce un NE: q i = a a q i c c qi = B i (qj ) = a c (7) 3 La strategia del giocatore i, espressa dalla relazione (7), rappresenta una strategia (s i ) che può costituire un NE. Se facciamo la stessa cosa per l impresa j sostituendo qi in B j(q i ) troviamo B j (qi ): q j = a a q j c c q j = B j (q i ) = a Avremo quindi che il pro lo di strategie: rappresenta un equilibrio di Nash. Osservazioni qi = qj = a c 3 (6) c 3 : (8) In un gioco in forma normale un NE si individua vedendo se le migliori risposte dei giocatori coincidono. Esempio 1: Giocatore A B C A1, 3 1, 5 10, 1 Giocatore 1 B1, 1 7, 3, C1 100, -8, 5, 5 Non c è NE in questo gioco. Nel gioco seguente invece, abbiamo che il pro lo di strategie (A1,B) è un NE: 3

4 Giocatore A B C A1, 3 8, 5 10, 1 Giocatore 1 B1, 1 7, 3, C1 100, -8, 5, 5 Un NE non può coinvolgere strategie strettamente dominate, ma può coinvolgere strategie dominate in senso debole. Esempio: Giocatore A B A1, 1, Giocatore 1 B1, 1 3, 3 In questo gioco abbiamo due NE: (A1, A) (B1, B). Il primo di questi due coinvolge due strategie dominate in senso debole. Gli equilibri di Nash che coinvolgono strategie strettamente dominate, non sono stabili. Il concetto della stabilità non verrà analizzato da noi in dettaglio. intuitivamente, un equilibrio non è stabile se questo cessa di essere un equilibrio se si considera la possibilità che i giocatori commettano degli errori nell istante in cui decidono la strategia da attuare. Gli equilibri stabili sono detti trembling hand resistent, ovvero sono equilibri che rimangono anche se il gioco può essere disturbato da un errore di un giocatore. Questo ra namento del concetto di NE è dovuto a Selten, premio Nobel per l economia. 3 Motivazioni sul NE In questa sessione cerchiamo di spiegare perchè due giocatori dovrebbero giungere ad un NE in un gioco. Si consideri il seguente gioco: Giocatore A B C A1 1, 0 0, 1-1, -1 Giocatore 1 B1 0, 1 1, 0-1, -1 C1-1, -1-1, -1 1, 1 Si può facilmente vedere come l unico NE di questo gioco sia rappresentato dal seguente pro lo di strategie: (C1, C). Partiamo dalla seguente considerazione: nel gioco sopra indicato, come in qualsiasi altro gioco, ogni risultato è raggiungibile data la "congettura" che un giocatore formula riguardo a ciò che farà l altro giocatore. Consideriamo il pro lo di strategie (A1,A). E possibile che si raggiunga tale risultato? La risposta è si. E su ciente che il giocatore 1 sia convinto che il giocatore giocherà A ed egli muoverà A1. Quindi "la congettura" (belief ) che il giocatore 1 deve formulare riguardo al giocatore è che questo gioca A. Indichiamo questa situazione con (A1, fa) e cioè il giocatore 1 gioca A1 se i suoi beliefs sul giocatore gli fanno credere che questi giocherà A. Dall altra parte, cosa può

5 spingere il giocatore a giocare A? Egli gioca A se è convinto che il giocatore 1 giocherà B1. A nche il giocatore scelga A i suoi beliefs devono essere tali che egli pensi che il giocatore 1 giocherà B1. Tale situazione può essere indicata con (A, fb1). Con tali beliefs di entrambi i giocatori è possibile che si raggiunga il risultato nale (A1, A). Indichiamo tali strategie e beliefs di seguito: (A1, fa) (9) (A, fb1) (10) E evidente come le aspettative di due giocatori identici sullo stesso gioco siano diverse. Nell equilibrio di Nash le aspettative dei due giocatori sul risultato del gioco coincidono. Infatti, utilizzando lo stesso argomento precedente, il giocatore 1 gioca C1 solo se egli è convinto che il giocatore giochi C ovvero (C1; f C). Per ciò che riguarda il giocatore, egli giocherà C solo se è convinto che il giocatore giocherà C1, ovvero (C; f C1). Se indichiamo tali strategie e beliefs di seguito: (C1; f C) (C; f C1) vediamo che solo nell equilibrio di Nash i due giocatori hanno la stessa idea di come verrà giocato il gioco. I risultati diversi dall equilibrio di Nash (ad esempio il risultato (A1, A) discusso un attimo fa) non possono essere esclusi neanche sotto l ipotesi di common knowldge della razionalità. Diamo un intuizione di tale risultato. Consideriamo il giocatore 1. Egli gioca A1 perchè crede che il giocatore giocherà A. Questo vuol dire che il giocatore 1 crede che il giocatore crede che il giocatore 1 giocherà B1. Quindi il giocatore 1 crede che il giocatore crede che il giocatore 1 crede che il giocatore giocherà B. Quindi, se 1 crede che crede che 1 crede che crede che 1 giocherà A1; il giocatore 1 con common knowldge della razionalità può continuare ad avere i beliefs fa e giocare A1. La stessa cosa può essere discussa dal punto di vista del giocatore. Egli giocherà A se crede che il giocatore 1 giocherà B1. Quindi il giocatore crede che 1 crede che giocherà B. Quindi il giocatore crede che 1 crede che crede che 1 giocherà A1. Quindi crede che 1 crede che crede che 1 crede che giocherà A. A nchè si possa de nire il NE come un possibile equilibrio di un gioco è necessario che ci sia razionalità dei giocatori più common knowldge più beliefs unici e corretti (rationality, common knowldge e common and correct beliefs). L ipotesi che i giocatori abbiano common beliefs è in realtà molto forte. Per sostenerla sono state presentate diverse argomentazioni nella letteratura. Vediamone qualcuna. 5

6 3.1 Eductive Method (metodo della deduzione) I giocatori sono iper-razionali e mettendosi nei panni l uno dell altro riescono a venire a capo di common beliefs, seguendo ragionamenti simili a quelli presentati sopra. In realtà, come abbiamo visto, non è detto che alla ne di tale processo si giunga a dei common beliefs neanche se si usa la common knowldge della razionalità. 3. Pre-play comunication (comunicazione pre-partita) La comunicazione pre-partita (cheap-talk) si basa sull idea che se i due giocatori hanno un interesse comune (situazioni non di con itto) possono farsi un cenno o dirsi qualcosa per coordinarsi nelle strategie. Si consideri ad esempio il seguente gioco: Giocatore A B A1 1000, , 0 Giocatore 1 B1 0, 0 50, 50 In questo caso abbiamo due NE. I due giocatori possono guardarsi un attimo e farsi un segno o comunicare a parole qualcosa e il coordinamento su uno dei due equilibri di Nash è fatto. Ma in realtà bisogna capire che cosa io associo a ciò che mi viene detto dal giocatore che comunica con me. Tale motivazione per i common beliefs non è dunque così ovvia. 3.3 Focal Point (punto focale) Tale spiegazione si basa sul fatto che sono le caratteristiche stesse del gioco che portano i giocatori ad avere le stesse aspettative. Tale aspetto è molto di cile da modellare nella teoria dei giochi. Vediamo un argomento proposto da Schelling (premio Nobel insieme ad Aumann): Due giocatori devo scegliere ognuno città tra le seguenti 8: Roma Londra Parigi Bucarest Praga Madrid Mosca Tirana Se i due giocatori stanno giocando questo gioco prima del 1989 e sono uno a Mosca ed uno a New York trovano nel Muro di Berlino il punto focale per avere common beliefs. 6

7 3. Learning and Evolution (Apprendimento ed evoluzione) Per spiegare tale motivazione riguardo alla presenza di common beliefs è utile riferirci al modello di Cournot discusso in precedenza. Le due best response functions o le curve di reazione (B i (q j ) = a qj c ed B j (q i ) = a qi c ) possono essere disegnate gra camente in un sistema di assi cartesiani (q i q j ). Il concetto di evoluzione e apprendimento consiste nel fatto che da qualsiasi livello di q j o q i si inizi il gioco, utilizzando i percorsi delle best response functions si arriva necessariamente all equilibrio di Nash. Questo ci dice che l evoluzione del gioco porta all equilibrio di Nash. (Si faccia riferimento ai gra ci disegnati durante le lezioni) Approfondimento sul modello di Cournot In precedenza abbiamo analizzato l equilibrio di Cournot utilizzando il concetto di NE. In pratica, come per il gioco del dilemma del prigioniero (che come è facile vedere (fatelo) presenta un solo NE che coincide con quello di risolto applicando l eliminazione di strategie dominate in senso stretto) anche il modello di Cournot con due imprese può essere risolto applicando la cancellazione iterata delle strategie strettamente dominate. L equilibrio a cui si giunge è uguale a quello di Nash. Vediamolo. La prima cosa che possiamo dimostrare è che qualsiasi quantità q j venga messa sul mercato dall impresa j, l impresa i non metterà mai sul mercato una quantità più grande di quella prodotta in monopolio (Q m = a c ). Dimostriamo quindi che mettere sul mercato una quantità q i = Q m + x (con x > 0) è una strategia strettamente dominata da q i = Q m : Se q i = Q m il pro tto dell impresa i è data da: ovvero: i (Q m ; q j ) = a c (a a c q j {z } P (Q) c) (11) i (Q m ; q j ) = a c (a c q j ): (1) Se q i = Q m + x, i pro tti per l impresa i sono dati da: ovvero: i (Q m + x; q j ) = ( a c + x)(a a c x q j c) (13) 7

8 i (Q m + x; q j ) = ( a c + x)( a c x q j ) = a c (a c q j ) + x a c = a c (a c q j ) {z } i(q m ;q j) x a c + x( x q j ) x(q j + x) : (1) >0 L ultima relazione ci indica che il pro tto dell impresa i che produce una quantità maggiore di quella di monopolio è sempre inferiore al pro tto che essa fa producendo la quantità di monopolio, qualsiasi sia la quantità q j (ovvero per ogni possibile strategia dell impresa j). A questo punto, se supponiamo RAT possiamo dire che l impresa i sa che l impresa j non produrrà mai una quantità superiore a quella di monopolio. Se l impresa j produce la quantità di monopolio, cosa conviene fare all impresa i? Utilizzando il concetto di best response possiamo ricavare che all impresa i conviene produrre q i = a c se q j = Q m : In realtà tale risultato può essere generalizzato dimostrando che l impresa i non produrrà mai una quantità inferiore a a c qualsiasi sia la quantità q j : Come prima, valutiamo il pro tto dell impresa i con q i = a c ovvero : i ( a c ; q j) = a c (a a c q j c) i ( a c ; q j) = a c c) (3(a q j ): (15) Vediamo ora qual è il pro tto con q i = a c x con x > 0 : i ( a c ovvero: x; q j ) = ( a c x)(a a c + x q j c) (16) i ( a c Riordinando avremo: x; q j ) = ( a c 3(a c) x)( + x q j ): (17) i ( a c x; q j ) = ( a c 3(a c) x)( = i ( a c ; q j) x( 3(a c) q j ) + x( a c a c + x q j ) = i ( a c ; q j) x( a c + x q j ): c) ) x(3(a ) x(x q j ) Poichè q j a c (RAT ) avremo che il pro tto che immettere sul mercato una quantità q i < a c è una strategia strettamente dominata sotto l ipotesi 8

9 di RAT : Questo vale anche per l impresa j: A questo punto cosa abbiamo ottenuto? Non stiamo facendo altro che ridurre l insieme delle strategie possibili per le due imprese. All inizio, infatti, l insieme di scelta per l impresa i era: q i [0; 1): (18) Dopo l applicazione iterativa dell eliminazione delle strategie strettamente dominate (sotto l ipotesi di RAT ) tale intervallo si è ridotto per le due imprese a: q i [ a c ; a c ] (19) q j [ a c ; a c ]: (0) Se portiamo avanti tale processo e valutiamo la best response quando q j = a c la migliore risposta per l impresa i è giocare q i = 3 ( a c ): Come prima, si può generalizzare dimostrando che per l impresa i; mettere sul mercato una quantità maggiore di q i = 3 ( a c ) è una strategia strettamente dominata per ogni q j (sotto l ipotesi di RAT 3 ). Per cui stiamo ulteriormente riducendo l insieme delle strategie: q i [ a c ; 3 (a c )] (1) q j [ a c ; 3 (a c )] () Continuando questo processo per in niti stadi di cancellazione ed assumendo RAT 1 si individua l unica strategia dominante che è data da: q i = a c 3 (3) q j = a c 3 : () Tale pro lo di strategie coincide con il NE del modello di Cournot. Lo stesso ragionamento può essere fatto gra camente utilizzando le curve di reazione. (Vedi esercizi).1 Osservazioni sul modello di Cournot, soluzione con strategie dominate e NE 1. Il modello di Cournot si può risolvere applicando la cancellazione iterativa delle strategie strettamente dominate solo se ci sono due imprese. In presenza di più imprese il gioco non è dominant solvable. Con n > imprese il gioco presenta un unico equilibrio di Nash. 9

10 . Il ragionamento basato sulla RAT 1 porta nel caso di Cournot ad un equilibrio di Nash con common beliefs. Questa è una situazione particolare dove il metodo dell astrazione è valido solo perchè le best response function sono lineari. Possiamo concludere che in alcuni casi motivare gli equilibri di Nash come equilibri e ettivamente raggiungibili in un processo di interazione strategica non richiede ipotesi forti come i common beliefs, semplicemente perchè l equilibrio di Nash può rappresentare l equilibrio che si raggiunge applicando il concetto di strategie dominanti. In altre situazioni, però, è importante ricordare che quando ci si riferisce ad un equilibrio di Nash e si vuole sostenere che questo è un equilibrio del processo di interazione si sta supponendo che valga l ipotesi (forte) di common beliefs. 5 Esercizi 1) Considerando le curve di reazione descritte nell analisi del modello di Cournot, fornire una discussione gra ca della cancellazione delle strategie strettamente dominate in presenza di RAT 1 : ) Si consideri una situazione in cui due individui possono costituire una società che può o rire un guadagno di 100 euro. Prima di costituire la società, i due devono decidere come dividere tale guadagno. La situazione è la seguente. I due fanno una proposta simultanea su quanto vogliono dei 100 euro. Se le loro richieste sommate superano 100, allora vuol dire che non c è accordo e la società non viene costituita e i due non hanno nessun guadagno. Se le due richieste sommano meno di cento, ognuno prende la sua parte ed il resto va in bene cenza. a) Quali sono le strategie strettamente dominate? b) Quali sono le strategie dominate in senso debole? c) Quali sono gli equilibri di Nash in strategie pure in questo gioco? 10

Teoria dei Giochi. Dr. Giuseppe Rose Università degli Studi della Calabria Corso di Laurea Magistrale in Economia Applicata a.a 2011/2012 Handout 2

Teoria dei Giochi. Dr. Giuseppe Rose Università degli Studi della Calabria Corso di Laurea Magistrale in Economia Applicata a.a 2011/2012 Handout 2 Teoria dei Giochi Dr. Giuseppe Rose Università degli Studi della Calabria Corso di Laurea Magistrale in Economia Applicata a.a 2011/2012 Handout 2 1 Concetti risolutivi per i giochi in forma normale I

Dettagli

Teoria dei Giochi. Anna Torre

Teoria dei Giochi. Anna Torre Teoria dei Giochi Anna Torre Almo Collegio Borromeo 14 marzo 2013 email: anna.torre@unipv.it sito web del corso:www-dimat.unipv.it/atorre/borromeo2013.html IL PARI O DISPARI I II S T S (-1, 1) (1, -1)

Dettagli

Paperone e Rockerduck: a cosa serve l antitrust?

Paperone e Rockerduck: a cosa serve l antitrust? Paperone e Rockerduck: a cosa serve l antitrust? Paperone Anna Torre, Rockerduck Ludovico Pernazza 1-14 giugno 01 Università di Pavia, Dipartimento di Matematica Concorrenza Due imprese Pap e Rock operano

Dettagli

Un modello matematico di investimento ottimale

Un modello matematico di investimento ottimale Un modello matematico di investimento ottimale Tiziano Vargiolu 1 1 Università degli Studi di Padova Liceo Scientifico Benedetti Venezia, giovedì 30 marzo 2011 Outline 1 Investimento per un singolo agente

Dettagli

Ai fini economici i costi di un impresa sono distinti principalmente in due gruppi: costi fissi e costi variabili. Vale ovviamente la relazione:

Ai fini economici i costi di un impresa sono distinti principalmente in due gruppi: costi fissi e costi variabili. Vale ovviamente la relazione: 1 Lastoriadiun impresa Il Signor Isacco, che ormai conosciamo per il suo consumo di caviale, decide di intraprendere l attività di produttore di caviale! (Vuole essere sicuro della qualità del caviale

Dettagli

1 Giochi a due, con informazione perfetta e somma zero

1 Giochi a due, con informazione perfetta e somma zero 1 Giochi a due, con informazione perfetta e somma zero Nel gioco del Nim, se semplificato all estremo, ci sono due giocatori I, II e una pila di 6 pedine identiche In ogni turno di gioco I rimuove una

Dettagli

Equilibrio bayesiano perfetto. Giochi di segnalazione

Equilibrio bayesiano perfetto. Giochi di segnalazione Equilibrio bayesiano perfetto. Giochi di segnalazione Appunti a cura di Stefano Moretti, Silvia VILLA e Fioravante PATRONE versione del 26 maggio 2006 Indice 1 Equilibrio bayesiano perfetto 2 2 Giochi

Dettagli

Il mercato assicurativo: selezione avversa, fallimenti del mercato, menù di contratti, assicurazione obbligatoria

Il mercato assicurativo: selezione avversa, fallimenti del mercato, menù di contratti, assicurazione obbligatoria Il mercato assicurativo: selezione avversa, fallimenti del mercato, menù di contratti, assicurazione obbligatoria Esercizio 1 Ci sono 2000 individui ciascuno con funzione di utilità Von Neumann-Morgestern

Dettagli

Dimensione di uno Spazio vettoriale

Dimensione di uno Spazio vettoriale Capitolo 4 Dimensione di uno Spazio vettoriale 4.1 Introduzione Dedichiamo questo capitolo ad un concetto fondamentale in algebra lineare: la dimensione di uno spazio vettoriale. Daremo una definizione

Dettagli

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da Data una funzione reale f di variabile reale x, definita su un sottoinsieme proprio D f di R (con questo voglio dire che il dominio di f è un sottoinsieme di R che non coincide con tutto R), ci si chiede

Dettagli

Economia Industriale: esercizi su INNOVAZIONE E R&D

Economia Industriale: esercizi su INNOVAZIONE E R&D Università Carlo Cattaneo - LIUC Economia Industriale: esercizi su INNOVAZIONE E R&D 26 Novembre 2009 Informazioni generali Testo: Garavaglia C. (2006), Economia Industriale: Esercizi e Applicazioni, Carocci

Dettagli

Economia Applicata ai sistemi produttivi. 06.05.05 Lezione II Maria Luisa Venuta 1

Economia Applicata ai sistemi produttivi. 06.05.05 Lezione II Maria Luisa Venuta 1 Economia Applicata ai sistemi produttivi 06.05.05 Lezione II Maria Luisa Venuta 1 Schema della lezione di oggi Argomento della lezione: il comportamento del consumatore. Gli economisti assumono che il

Dettagli

1. PRIME PROPRIETÀ 2

1. PRIME PROPRIETÀ 2 RELAZIONI 1. Prime proprietà Il significato comune del concetto di relazione è facilmente intuibile: due elementi sono in relazione se c è un legame tra loro descritto da una certa proprietà; ad esempio,

Dettagli

1 Principali funzioni e loro domini

1 Principali funzioni e loro domini Principali funzioni e loro domini Tipo di funzione Rappresentazione Dominio Polinomio intero p() = a n + + a n R p() Polinomio fratto q() 6= q() 2n Radici pari p f() f() 2n+ Radici dispari p f() R Moduli

Dettagli

Esercizio 1 Dato il gioco ({1, 2, 3}, v) con v funzione caratteristica tale che:

Esercizio 1 Dato il gioco ({1, 2, 3}, v) con v funzione caratteristica tale che: Teoria dei Giochi, Trento, 2004/05 c Fioravante Patrone 1 Teoria dei Giochi Corso di laurea specialistica: Decisioni economiche, impresa e responsabilità sociale, A.A. 2004/05 Soluzioni degli esercizi

Dettagli

Teoria dei Giochi. In generale è possibile distinguere i giochi in due classi principali:

Teoria dei Giochi. In generale è possibile distinguere i giochi in due classi principali: Teoria dei Giochi Dr. Giuseppe Rose (Ph.D., M.Sc., London) Università degli Studi della Calabria Corso di Laurea Magistrale in Economia Applicata a.a 2011/2012 Handout 1 1 Nozioni introduttive La teoria

Dettagli

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:

Dettagli

LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE

LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE La sequenza costituisce un esempio di SUCCESSIONE. Ecco un altro esempio di successione: Una successione è dunque una sequenza infinita di numeri reali (ma potrebbe

Dettagli

I ricavi ed i costi di produzione

I ricavi ed i costi di produzione I ricavi ed i costi di produzione Supponiamo che le imprese cerchino di operare secondo comportamenti efficienti, cioè comportamenti che raggiungono i fini desiderati con mezzi minimi (o, che è la stessa

Dettagli

Lezione 9: Cambio di base

Lezione 9: Cambio di base Lezione 9: Cambio di base In questa lezione vogliamo affrontare uno degli argomenti piu ostici per lo studente e cioè il cambio di base all interno di uno spazio vettoriale, inoltre cercheremo di capire

Dettagli

I libri di testo. Carlo Tarsitani

I libri di testo. Carlo Tarsitani I libri di testo Carlo Tarsitani Premessa Per accedere ai contenuti del sapere scientifico, ai vari livelli di istruzione, si usa comunemente anche un libro di testo. A partire dalla scuola primaria, tutti

Dettagli

ELASTICITÀ. Sarebbe conveniente per il produttore aumentare ulteriormente il prezzo nella stessa misura del caso

ELASTICITÀ. Sarebbe conveniente per il produttore aumentare ulteriormente il prezzo nella stessa misura del caso Esercizio 1 Data la funzione di domanda: ELASTICITÀ Dire se partendo da un livello di prezzo p 1 = 1.5, al produttore converrà aumentare il prezzo fino al livello p 2 = 2. Sarebbe conveniente per il produttore

Dettagli

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni 25.1: Introduzione In questo capitolo la teoria economica discussa nei capitoli 23 e 24 viene applicata all analisi dello scambio del rischio nel

Dettagli

Edited by Foxit PDF Editor Copyright (c) by Foxit Software Company, 2004 For Evaluation Only.

Edited by Foxit PDF Editor Copyright (c) by Foxit Software Company, 2004 For Evaluation Only. In un mercato del lavoro competitivo esistono due tipi di lavoratori, quelli con alta produttività L A, che producono per 30 $ l'ora, e quelli con bassa produttività, L B, che producono per 5 $ l'ora.

Dettagli

Forze come grandezze vettoriali

Forze come grandezze vettoriali Forze come grandezze vettoriali L. Paolucci 23 novembre 2010 Sommario Esercizi e problemi risolti. Per la classe prima. Anno Scolastico 2010/11 Parte 1 / versione 2 Si ricordi che la risultante di due

Dettagli

Lezione 5. Argomenti. Premessa Vincolo di bilancio La scelta ottima del consumatore

Lezione 5. Argomenti. Premessa Vincolo di bilancio La scelta ottima del consumatore Lezione 5 Argomenti Premessa Vincolo di bilancio La scelta ottima del consumatore 5.1 PREESSA Nonostante le preferenze portino a desiderare quantità crescenti di beni, nella realtà gli individui non sono

Dettagli

Le equazioni. Diapositive riassemblate e rielaborate da prof. Antonio Manca da materiali offerti dalla rete.

Le equazioni. Diapositive riassemblate e rielaborate da prof. Antonio Manca da materiali offerti dalla rete. Le equazioni Diapositive riassemblate e rielaborate da prof. Antonio Manca da materiali offerti dalla rete. Definizione e caratteristiche Chiamiamo equazione l uguaglianza tra due espressioni algebriche,

Dettagli

Lezione 6 (16/10/2014)

Lezione 6 (16/10/2014) Lezione 6 (16/10/2014) Esercizi svolti a lezione Esercizio 1. La funzione f : R R data da f(x) = 10x 5 x è crescente? Perché? Soluzione Se f fosse crescente avrebbe derivata prima (strettamente) positiva.

Dettagli

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni 25.1: Introduzione In questo capitolo la teoria economica discussa nei capitoli 23 e 24 viene applicata all analisi dello scambio del rischio nel

Dettagli

Matematica generale CTF

Matematica generale CTF Successioni numeriche 19 agosto 2015 Definizione di successione Monotonìa e limitatezza Forme indeterminate Successioni infinitesime Comportamento asintotico Criterio del rapporto per le successioni Definizione

Dettagli

Logica Numerica Approfondimento 1. Minimo Comune Multiplo e Massimo Comun Divisore. Il concetto di multiplo e di divisore. Il Minimo Comune Multiplo

Logica Numerica Approfondimento 1. Minimo Comune Multiplo e Massimo Comun Divisore. Il concetto di multiplo e di divisore. Il Minimo Comune Multiplo Logica Numerica Approfondimento E. Barbuto Minimo Comune Multiplo e Massimo Comun Divisore Il concetto di multiplo e di divisore Considerato un numero intero n, se esso viene moltiplicato per un numero

Dettagli

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI Indice 1 Le frazioni algebriche 1.1 Il minimo comune multiplo e il Massimo Comun Divisore fra polinomi........ 1. Le frazioni algebriche....................................

Dettagli

Concetti di soluzione in giochi dinamici a informazione perfetta in strategie pure (LEZIONE 4)

Concetti di soluzione in giochi dinamici a informazione perfetta in strategie pure (LEZIONE 4) Economia Industriale (teoria dei giochi) Concetti di soluzione in giochi dinamici a informazione perfetta in strategie pure (LEZIONE 4) Valerio Sterzi Università di Bergamo Facoltà di ingegneria 1 Cosa

Dettagli

LE FUNZIONI A DUE VARIABILI

LE FUNZIONI A DUE VARIABILI Capitolo I LE FUNZIONI A DUE VARIABILI In questo primo capitolo introduciamo alcune definizioni di base delle funzioni reali a due variabili reali. Nel seguito R denoterà l insieme dei numeri reali mentre

Dettagli

1 Serie di Taylor di una funzione

1 Serie di Taylor di una funzione Analisi Matematica 2 CORSO DI STUDI IN SMID CORSO DI ANALISI MATEMATICA 2 CAPITOLO 7 SERIE E POLINOMI DI TAYLOR Serie di Taylor di una funzione. Definizione di serie di Taylor Sia f(x) una funzione definita

Dettagli

Anno 3. Funzioni: dominio, codominio e campo di esistenza

Anno 3. Funzioni: dominio, codominio e campo di esistenza Anno 3 Funzioni: dominio, codominio e campo di esistenza 1 Introduzione In questa lezione parleremo delle funzioni. Ne daremo una definizione e impareremo a studiarne il dominio in relazione alle diverse

Dettagli

Microeconomia, Esercitazione 3 Effetto reddito, sostituzione, variazione compensativa, domanda di mercato, surplus del consumatore.

Microeconomia, Esercitazione 3 Effetto reddito, sostituzione, variazione compensativa, domanda di mercato, surplus del consumatore. Microeconomia, Esercitazione 3 Effetto reddito, sostituzione, variazione compensativa, domanda di mercato, surplus del consumatore. Dott. Giuseppe Francesco Gori Domande a risposta multipla ) Se nel mercato

Dettagli

Applicazioni lineari

Applicazioni lineari Applicazioni lineari Esempi di applicazioni lineari Definizione. Se V e W sono spazi vettoriali, una applicazione lineare è una funzione f: V W tale che, per ogni v, w V e per ogni a, b R si abbia f(av

Dettagli

FISICA. Le forze. Le forze. il testo: 2011/2012 La Semplificazione dei Testi Scolastici per gli Alunni Stranieri IPSIA A.

FISICA. Le forze. Le forze. il testo: 2011/2012 La Semplificazione dei Testi Scolastici per gli Alunni Stranieri IPSIA A. 01 In questa lezione parliamo delle forze. Parliamo di forza quando: spostiamo una cosa; solleviamo un oggetto; fermiamo una palla mentre giochiamo a calcio; stringiamo una molla. Quando usiamo (applichiamo)

Dettagli

Esercitazione 23 maggio 2016

Esercitazione 23 maggio 2016 Esercitazione 5 maggio 016 Esercitazione 3 maggio 016 In questa esercitazione, nei primi tre esercizi, analizzeremo il problema del moral hazard nel mercato. In questo caso prenderemo in considerazione

Dettagli

Istituzioni di Economia Laurea Triennale in Ingegneria Gestionale Lezione 16 Offerta dell impresa

Istituzioni di Economia Laurea Triennale in Ingegneria Gestionale Lezione 16 Offerta dell impresa UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Laurea Triennale in Ingegneria Gestionale Lezione 16 Offerta dell impresa Prof. Gianmaria Martini Offerta dell impresa La decisione di un impresa a riguardo della quantità

Dettagli

Capitolo 3. L applicazione Java Diagrammi ER. 3.1 La finestra iniziale, il menu e la barra pulsanti

Capitolo 3. L applicazione Java Diagrammi ER. 3.1 La finestra iniziale, il menu e la barra pulsanti Capitolo 3 L applicazione Java Diagrammi ER Dopo le fasi di analisi, progettazione ed implementazione il software è stato compilato ed ora è pronto all uso; in questo capitolo mostreremo passo passo tutta

Dettagli

~ Copyright Ripetizionando - All rights reserved ~ http://ripetizionando.wordpress.com STUDIO DI FUNZIONE

~ Copyright Ripetizionando - All rights reserved ~ http://ripetizionando.wordpress.com STUDIO DI FUNZIONE STUDIO DI FUNZIONE Passaggi fondamentali Per effettuare uno studio di funzione completo, che non lascia quindi margine a una quasi sicuramente errata inventiva, sono necessari i seguenti 7 passaggi: 1.

Dettagli

ECONOMIA CLASSE IV prof.ssa Midolo L ASPETTO ECONOMICO DELLA GESTIONE. (lezione della prof.ssa Edi Dal Farra)

ECONOMIA CLASSE IV prof.ssa Midolo L ASPETTO ECONOMICO DELLA GESTIONE. (lezione della prof.ssa Edi Dal Farra) ECONOMIA CLASSE IV prof.ssa Midolo L ASPETTO ECONOMICO DELLA GESTIONE (lezione della prof.ssa Edi Dal Farra) La GESTIONE (operazioni che l azienda compie per raggiungere i suoi fini) può essere: ORDINARIA

Dettagli

Lezione 18 1. Introduzione

Lezione 18 1. Introduzione Lezione 18 1 Introduzione In questa lezione vediamo come si misura il PIL, l indicatore principale del livello di attività economica. La definizione ed i metodi di misura servono a comprendere a quali

Dettagli

REGOLAZIONE (E TASSAZIONE OTTIMALE) DI UN MONOPOLIO CON PIÙ LINEE DI PRODUZIONE

REGOLAZIONE (E TASSAZIONE OTTIMALE) DI UN MONOPOLIO CON PIÙ LINEE DI PRODUZIONE REGOLAZIONE (E TASSAZIONE OTTIMALE) DI UN MONOPOLIO CON PIÙ LINEE DI PRODUZIONE Nella Sezione 16.5 abbiamo visto come un regolatore che voglia fissare il prezzo del monopolista in modo da minimizzare la

Dettagli

4 Dispense di Matematica per il biennio dell Istituto I.S.I.S. Gaetano Filangieri di Frattamaggiore EQUAZIONI FRATTE E SISTEMI DI EQUAZIONI

4 Dispense di Matematica per il biennio dell Istituto I.S.I.S. Gaetano Filangieri di Frattamaggiore EQUAZIONI FRATTE E SISTEMI DI EQUAZIONI 119 4 Dispense di Matematica per il biennio dell Istituto I.S.I.S. Gaetano Filangieri di Frattamaggiore EQUAZIONI FRATTE E SISTEMI DI EQUAZIONI Indice degli Argomenti: TEMA N. 1 : INSIEMI NUMERICI E CALCOLO

Dettagli

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo. DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti

Dettagli

Scelta intertemporale: Consumo vs. risparmio

Scelta intertemporale: Consumo vs. risparmio Scelta intertemporale: Consumo vs. risparmio Fino a questo punto abbiamo considerato solo modelli statici, cioè modelli che non hanno una dimensione temporale. In realtà i consumatori devono scegliere

Dettagli

OLIGOPOLIO. Introduzione

OLIGOPOLIO. Introduzione OLIGOPOLIO Introduzione Nelle precedenti lezioni abbiamo visto differenti forme di mercato quali la concorrenza perfetta e il monopolio. Queste due strutture di mercato sono assai diverse 1, tuttavia entrambe

Dettagli

Da dove nasce l idea dei video

Da dove nasce l idea dei video Da dove nasce l idea dei video Per anni abbiamo incontrato i potenziali clienti presso le loro sedi, come la tradizione commerciale vuole. L incontro nasce con una telefonata che il consulente fa a chi

Dettagli

Microeconomia A-K, Prof Giorgio Rampa a.a. 2011-2012. Svolgimento della prova scritta di Microeconomia AK del 19 settembre 2012

Microeconomia A-K, Prof Giorgio Rampa a.a. 2011-2012. Svolgimento della prova scritta di Microeconomia AK del 19 settembre 2012 Svolgimento della prova scritta di Microeconomia AK del 19 settembre 2012 A DEFINIZIONI - Si definiscano sinteticamente i termini anche con l ausilio, qualora necessario, di formule e grafici. 1. Beni

Dettagli

risulta (x) = 1 se x < 0.

risulta (x) = 1 se x < 0. Questo file si pone come obiettivo quello di mostrarvi come lo studio di una funzione reale di una variabile reale, nella cui espressione compare un qualche valore assoluto, possa essere svolto senza necessariamente

Dettagli

Scelte in condizione di incertezza

Scelte in condizione di incertezza Scelte in condizione di incertezza Tutti i problemi di decisione che abbiamo considerato finora erano caratterizzati dal fatto che ogni possibile scelta dei decisori portava a un esito certo. In questo

Dettagli

Il calcolo letterale per risolvere problemi e per dimostrare

Il calcolo letterale per risolvere problemi e per dimostrare Il calcolo letterale per risolvere problemi e per dimostrare (si prevedono circa 25 ore di lavoro in classe) Nome e cognome dei componenti del gruppo che svolge le attività di gruppo di questa lezione

Dettagli

Università degli Studi di Macerata Dipartimento di Scienze politiche, della Comunicazione e delle Relazioni internazionali

Università degli Studi di Macerata Dipartimento di Scienze politiche, della Comunicazione e delle Relazioni internazionali Università degli Studi di Macerata Dipartimento di Scienze politiche, della Comunicazione e delle Relazioni internazionali ECONOMIA MODULO TEORIA A.A. 2013/2014 IL O Fabio Clementi E-mail: fabio.clementi@unimc.it

Dettagli

4 3 4 = 4 x 10 2 + 3 x 10 1 + 4 x 10 0 aaa 10 2 10 1 10 0

4 3 4 = 4 x 10 2 + 3 x 10 1 + 4 x 10 0 aaa 10 2 10 1 10 0 Rappresentazione dei numeri I numeri che siamo abituati ad utilizzare sono espressi utilizzando il sistema di numerazione decimale, che si chiama così perché utilizza 0 cifre (0,,2,3,4,5,6,7,8,9). Si dice

Dettagli

IL MODELLO CICLICO BATTLEPLAN

IL MODELLO CICLICO BATTLEPLAN www.previsioniborsa.net 3 Lezione METODO CICLICO IL MODELLO CICLICO BATTLEPLAN Questo modello ciclico teorico (vedi figura sotto) ci serve per pianificare la nostra operativita e prevedere quando il mercato

Dettagli

Anno 4 Grafico di funzione

Anno 4 Grafico di funzione Anno 4 Grafico di funzione Introduzione In questa lezione impareremo a disegnare il grafico di una funzione reale. Per fare ciò è necessario studiare alcune caratteristiche salienti della funzione che

Dettagli

Teoria dei Giochi. Anna Torre

Teoria dei Giochi. Anna Torre Teoria dei Giochi Anna Torre Almo Collegio Borromeo 26 marzo 2015 email: anna.torre@unipv.it sito web del corso:www-dimat.unipv.it/atorre/borromeo2015.html COOPERAZIONE Esempio: strategie correlate e problema

Dettagli

LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ATTRAVERSO LA FISSAZIONE DEL PREZZO IN FUNZIONE DELLE QUANTITÀ

LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ATTRAVERSO LA FISSAZIONE DEL PREZZO IN FUNZIONE DELLE QUANTITÀ LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ATTRAVERSO LA FISSAZIONE DEL PREZZO IN FUNZIONE DELLE QUANTITÀ In questa Appendice mostreremo come trovare la tariffa in due parti che massimizza i profitti di Clearvoice,

Dettagli

Statistica e biometria. D. Bertacchi. Variabili aleatorie. V.a. discrete e continue. La densità di una v.a. discreta. Esempi.

Statistica e biometria. D. Bertacchi. Variabili aleatorie. V.a. discrete e continue. La densità di una v.a. discreta. Esempi. Iniziamo con definizione (capiremo fra poco la sua utilità): DEFINIZIONE DI VARIABILE ALEATORIA Una variabile aleatoria (in breve v.a.) X è funzione che ha come dominio Ω e come codominio R. In formule:

Dettagli

La curva grafico della funzione, partendo dal punto A(a,f(a)), si snoda con continuità, senza interruzioni, fino ad approdare nel punto B(b,f(b)).

La curva grafico della funzione, partendo dal punto A(a,f(a)), si snoda con continuità, senza interruzioni, fino ad approdare nel punto B(b,f(b)). Calcolo differenziale Il teorema di Rolle TEOREMA DI ROLLE Ipotesi f continua su [a, b] f derivabile per lo meno su (a,b) f(a) = f(b) Tesi Esiste almeno un punto c in (a, b) tale che Giustificazione con

Dettagli

MONOPOLIO, MONOPOLISTA

MONOPOLIO, MONOPOLISTA Barbara Martini OBIETTIVI IL SIGNIFICATO DI MONOPOLIO, IN CUI UN SINGOLO MONOPOLISTA È L UNICO PRODUTTORE DI UN BENE COME UN MONOPOLISTA DETERMINA L OUTPUT ED IL PREZZO CHE MASSIMIZZANO IL PROFITTO LA

Dettagli

La gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici. Dott.ssa Monica Dacomo

La gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici. Dott.ssa Monica Dacomo La gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici Dott.ssa Monica Dacomo Attività per la scuola secondaria di I grado Chi o cosa provoca le nostre emozioni? Molti pensano che siano le altre

Dettagli

APPUNTI SU PROBLEMI CON CALCOLO PERCENTUALE

APPUNTI SU PROBLEMI CON CALCOLO PERCENTUALE APPUNTI SU PROBLEMI CON CALCOLO PERCENTUALE 1. Proporzionalità diretta e proporzionalità inversa Analizziamo le seguenti formule Peso Lordo = Peso Netto + Tara Ricavo = Utile + Costo Rata = Importo + Interesse

Dettagli

5. Coppie differenziali di transistori bipolari

5. Coppie differenziali di transistori bipolari 5. Coppie differenziali di transistori bipolari Vediamo ora una semplice struttura adatta a realizzare amplificatori di tensione differenziali. Ci preoccupiamo in questo paragrafo di dare alcune definizioni

Dettagli

Esercitazione relativa al capitolo 14 I MONOPOLI E LA CONCORRENZA IMPERFETTA

Esercitazione relativa al capitolo 14 I MONOPOLI E LA CONCORRENZA IMPERFETTA Esercitazione relativa al capitolo 14 I MONOPOLI E LA CONCORRENZA IMPERFETTA Esistono quattro principali tipi di strutture di mercato: concorrenza perfetta, monopolio, concorrenza monopolistica e oligopolio.

Dettagli

Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria Università di Genova MATEMATICA Il

Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria Università di Genova MATEMATICA Il Lezione 5:10 Marzo 2003 SPAZIO E GEOMETRIA VERBALE (a cura di Elisabetta Contardo e Elisabetta Pronsati) Esercitazione su F5.1 P: sarebbe ottimale a livello di scuola dell obbligo, fornire dei concetti

Dettagli

Teoria delle code. Sistemi stazionari: M/M/1 M/M/1/K M/M/S

Teoria delle code. Sistemi stazionari: M/M/1 M/M/1/K M/M/S Teoria delle code Sistemi stazionari: M/M/1 M/M/1/K M/M/S Fabio Giammarinaro 04/03/2008 Sommario INTRODUZIONE... 3 Formule generali di e... 3 Leggi di Little... 3 Cosa cerchiamo... 3 Legame tra N e le

Dettagli

Esercizi su lineare indipendenza e generatori

Esercizi su lineare indipendenza e generatori Esercizi su lineare indipendenza e generatori Per tutto il seguito, se non specificato esplicitamente K indicherà un campo e V uno spazio vettoriale su K Cose da ricordare Definizione Dei vettori v,,v

Dettagli

PROCEDURA INVENTARIO DI MAGAZZINO di FINE ESERCIZIO (dalla versione 3.2.0)

PROCEDURA INVENTARIO DI MAGAZZINO di FINE ESERCIZIO (dalla versione 3.2.0) PROCEDURA INVENTARIO DI MAGAZZINO di FINE ESERCIZIO (dalla versione 3.2.0) (Da effettuare non prima del 01/01/2011) Le istruzioni si basano su un azienda che ha circa 1000 articoli, che utilizza l ultimo

Dettagli

Per poter affrontare il problema abbiamo bisogno di parlare di probabilità (almeno in maniera intuitiva). Analizziamo alcune situazioni concrete.

Per poter affrontare il problema abbiamo bisogno di parlare di probabilità (almeno in maniera intuitiva). Analizziamo alcune situazioni concrete. Parliamo di probabilità. Supponiamo di avere un sacchetto con dentro una pallina rossa; posso aggiungere tante palline bianche quante voglio, per ogni pallina bianca che aggiungo devo pagare però un prezzo

Dettagli

Guida all uso di Java Diagrammi ER

Guida all uso di Java Diagrammi ER Guida all uso di Java Diagrammi ER Ver. 1.1 Alessandro Ballini 16/5/2004 Questa guida ha lo scopo di mostrare gli aspetti fondamentali dell utilizzo dell applicazione Java Diagrammi ER. Inizieremo con

Dettagli

Inserimento di distanze e di angoli nella carta di Gauss

Inserimento di distanze e di angoli nella carta di Gauss Inserimento di distanze e di angoli nella carta di Gauss Corso di laurea in Ingegneria per l Ambiente e il Territorio a.a. 2006-2007 Inserimento della distanza reale misurata nella carta di Gauss (passaggio

Dettagli

Ottimizzazione nella gestione dei progetti Capitolo 4: la gestione dei costi (Programmazione multimodale): formulazioni

Ottimizzazione nella gestione dei progetti Capitolo 4: la gestione dei costi (Programmazione multimodale): formulazioni Ottimizzazione nella gestione dei progetti Capitolo 4: la gestione dei costi (Programmazione multimodale): formulazioni CARLO MANNINO Università di Roma La Sapienza Dipartimento di Informatica e Sistemistica

Dettagli

Soluzioni del giornalino n. 16

Soluzioni del giornalino n. 16 Soluzioni del giornalino n. 16 Gruppo Tutor Soluzione del Problema 1 Soluzioni corrette ci sono pervenute da : Gianmarco Chinello, Andrea Conti, Simone Costa, Marco Di Liberto, Simone Di Marino, Valerio

Dettagli

Antonella Martinucci, Rossana Nencini, 2013 IL PESO. classe quarta

Antonella Martinucci, Rossana Nencini, 2013 IL PESO. classe quarta Antonella Martinucci, Rossana Nencini, 2013 IL PESO classe quarta I bambini utilizzano spontaneamente il concetto di pesante? Collochiamo su un banco alcuni oggetti: penne matite gomme fogli scottex quaderni

Dettagli

Capitolo 4 Probabilità

Capitolo 4 Probabilità Levine, Krehbiel, Berenson Statistica II ed. 2006 Apogeo Capitolo 4 Probabilità Insegnamento: Statistica Corso di Laurea Triennale in Economia Facoltà di Economia, Università di Ferrara Docenti: Dott.

Dettagli

La Programmazione Lineare

La Programmazione Lineare 4 La Programmazione Lineare 4.1 INTERPRETAZIONE GEOMETRICA DI UN PROBLEMA DI PROGRAMMAZIONE LINEARE Esercizio 4.1.1 Fornire una rappresentazione geometrica e risolvere graficamente i seguenti problemi

Dettagli

GIUSTIFICARE LE RISPOSTE. Non scrivere la soluzione di esercizi diversi su uno stesso foglio.

GIUSTIFICARE LE RISPOSTE. Non scrivere la soluzione di esercizi diversi su uno stesso foglio. Teoria dei giochi applicata alle scienze sociali Laurea Specialistica in Ingegneria Gestionale, Politecnico di MI, 2006/07 I prova intermedia, 19 dicembre 2006, foglio A Tempo: 2 ore e 1/2; risolvere 3

Dettagli

Le Scelte Finanziarie. S. Corsaro Matematica Finanziaria a.a. 2007/08

Le Scelte Finanziarie. S. Corsaro Matematica Finanziaria a.a. 2007/08 Le Scelte Finanziarie 1 Tasso Interno di Rendimento Consideriamo un operazione finanziaria (t 0 =0): 0 x 0 t 1 t 2 t m...... x 1 x 2 x m Posto: x = x0, x1,, xm { } si definisce tasso interno di rendimento

Dettagli

Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN)

Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN) Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN) Il calcolo del valore attuale netto (VAN) serve per determinare la redditività di un investimento. Si tratta di utilizzare un procedimento che può consentirci di

Dettagli

a) In concorrenza perfetta il ricavo totale è dato dal prodotto tra il prezzo e la quantità venduta:

a) In concorrenza perfetta il ricavo totale è dato dal prodotto tra il prezzo e la quantità venduta: Esercizio 1 a) In concorrenza perfetta il ricavo totale è dato dal prodotto tra il prezzo e la quantità venduta: RT = P Q Da cui si ottiene che il ricavo medio e il ricavo marginale sono costanti e pari

Dettagli

da 2 a 5 giocatori, dai 10 anni in su, durata 30 minuti

da 2 a 5 giocatori, dai 10 anni in su, durata 30 minuti da 2 a 5 giocatori, dai 10 anni in su, durata 30 minuti OBIETTIVO Il vincitore è colui che, dopo due round di gioco, delle sue 11 ordinazioni, ne ha consegnate il maggior numero. CONTENUTO DELLA SCATOLA

Dettagli

ESERCIZIO N 4. Fatturato Supermercati [0;500) 340 [500;1000) 368 [1000;5000) 480 [5000;10000) 37 [10000;20000) 15 taglia = 1240

ESERCIZIO N 4. Fatturato Supermercati [0;500) 340 [500;1000) 368 [1000;5000) 480 [5000;10000) 37 [10000;20000) 15 taglia = 1240 ESERCIZIO N 4 Fatturato Supermercati [0;500) 340 [500;1000) 368 [1000;5000) 480 [5000;10000) 37 [10000;20000) 15 taglia = 1240 PUNTO a CALCOLO MODA E QUARTILI La moda rappresenta quell'elemento del campione

Dettagli

www.previsioniborsa.net COME SI ENTRA IN POSIZIONE

www.previsioniborsa.net COME SI ENTRA IN POSIZIONE www.previsioniborsa.net 5 lezione sul METODO CICLICO COME SI ENTRA IN POSIZIONE Ci sono molti modi per entrare in posizione in un mercato (future) o un titolo, ma noi dobbiamo trovare un sistema che sia

Dettagli

LA RETTA. Retta per l'origine, rette orizzontali e verticali

LA RETTA. Retta per l'origine, rette orizzontali e verticali Retta per l'origine, rette orizzontali e verticali LA RETTA Abbiamo visto che l'equazione generica di una retta è del tipo Y = mx + q, dove m ne rappresenta la pendenza e q il punto in cui la retta incrocia

Dettagli

INTRODUZIONE AI CICLI

INTRODUZIONE AI CICLI www.previsioniborsa.net INTRODUZIONE AI CICLI _COSA SONO E A COSA SERVONO I CICLI DI BORSA. Partiamo dalla definizione di ciclo economico visto l argomento che andremo a trattare. Che cos è un ciclo economico?

Dettagli

1 Applicazioni Lineari tra Spazi Vettoriali

1 Applicazioni Lineari tra Spazi Vettoriali 1 Applicazioni Lineari tra Spazi Vettoriali Definizione 1 (Applicazioni lineari) Si chiama applicazione lineare una applicazione tra uno spazio vettoriale ed uno spazio vettoriale sul campo tale che "!$%!

Dettagli

Algoritmi e Strutture Dati II: Parte B Anno Accademico 2004-2005. Lezione 11

Algoritmi e Strutture Dati II: Parte B Anno Accademico 2004-2005. Lezione 11 Algoritmi e Strutture Dati II: Parte B Anno Accademico 2004-2005 Docente: Ugo Vaccaro Lezione 11 In questa lezione vedremo alcune applicazioni della tecnica greedy al progetto di algoritmi on-line. Vediamo

Dettagli

La distribuzione Normale. La distribuzione Normale

La distribuzione Normale. La distribuzione Normale La Distribuzione Normale o Gaussiana è la distribuzione più importante ed utilizzata in tutta la statistica La curva delle frequenze della distribuzione Normale ha una forma caratteristica, simile ad una

Dettagli

Il principio di induzione e i numeri naturali.

Il principio di induzione e i numeri naturali. Il principio di induzione e i numeri naturali. Il principio di induzione è un potente strumento di dimostrazione, al quale si ricorre ogni volta che si debba dimostrare una proprietà in un numero infinito

Dettagli

Capitolo 2. Operazione di limite

Capitolo 2. Operazione di limite Capitolo 2 Operazione di ite In questo capitolo vogliamo occuparci dell operazione di ite, strumento indispensabile per scoprire molte proprietà delle funzioni. D ora in avanti riguarderemo i domini A

Dettagli

Che cos è l intelligenza e come funzionano i test del Q.I.

Che cos è l intelligenza e come funzionano i test del Q.I. Che cos è l intelligenza e come funzionano i test del Q.I. Non esiste, al giorno d oggi, un parere unanime della comunità scientifica sulla definizione di intelligenza. In generale, potremmo dire che è

Dettagli

Prof. Silvio Reato Valcavasia Ricerche. Il piano cartesiano

Prof. Silvio Reato Valcavasia Ricerche. Il piano cartesiano Il piano cartesiano Per la rappresentazione di grafici su di un piano si utilizza un sistema di riferimento cartesiano. Su questo piano si rappresentano due rette orientate (con delle frecce all estremità

Dettagli

Teoria dei Giochi. Anna Torre

Teoria dei Giochi. Anna Torre Teoria dei Giochi Anna Torre Almo Collegio Borromeo 9 marzo 2010 email: anna.torre@unipv.it sito web del corso:www-dimat.unipv.it/atorre/borromeo2010.html TEOREMI DI ESISTENZA TEOREMI DI ESISTENZA Teorema

Dettagli

LA MOLTIPLICAZIONE IN CLASSE SECONDA

LA MOLTIPLICAZIONE IN CLASSE SECONDA LA MOLTIPLICAZIONE IN CLASSE SECONDA Rossana Nencini, 2013 Le fasi del lavoro: 1. Proponiamo ai bambini una situazione reale di moltiplicazione: portiamo a scuola una scatola di biscotti (. ) e diamo la

Dettagli

Sia data la rete di fig. 1 costituita da tre resistori,,, e da due generatori indipendenti ideali di corrente ed. Fig. 1

Sia data la rete di fig. 1 costituita da tre resistori,,, e da due generatori indipendenti ideali di corrente ed. Fig. 1 Analisi delle reti 1. Analisi nodale (metodo dei potenziali dei nodi) 1.1 Analisi nodale in assenza di generatori di tensione L'analisi nodale, detta altresì metodo dei potenziali ai nodi, è un procedimento

Dettagli

Ottimizzazione Multi Obiettivo

Ottimizzazione Multi Obiettivo Ottimizzazione Multi Obiettivo 1 Ottimizzazione Multi Obiettivo I problemi affrontati fino ad ora erano caratterizzati da una unica (e ben definita) funzione obiettivo. I problemi di ottimizzazione reali

Dettagli