ilepini del Lazio Ecco l anima selvaggia

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1 Rivista mensile della XIII e della XVIII Comunità Montane dei Monti Lepini a cura della Compagnia dei Lepini S.c.p.A. ilepini Nuova serie Anno III n 6 giugno 2006 Ecco l anima selvaggia del Lazio

2 ENTI PARTECIPANTI ilepini 2 III/6 Provincia di Roma Provincia di Latina Comune di Artena Comune di Priverno Comune di Bassiano Comune di Prossedi Comune di Carpineto Romano Comune di Roccagorga Comune di Rocca Massima Comune di Cori Comune di Roccasecca dei Volsci Comune di Gorga Comune di Segni Comune di Maenza Comune di Sermoneta Comune di Montelanico Comune di Sezze Comune di Norma Comune di Sonnino il progettostile Compagniadei Lepini la società è strumento operativo dei soggetti privati per: REALIZZARE servizi di consulenza, assistenza, tutoraggio per la creazione e lo sviluppo di nuove imprese nel settore turistico; PROMUOVERE e realizzare processi di sviluppo di sistemi di qualità per le imprese e per la produzione del territorio a valenza turistica; PROMUOVERE e realizzare processi di innovazione e di sviluppo tecnologico ai fini di una più efficace ed efficiente fruizione del territorio; ELABORARE e realizzare programmi formativi adatti alla qualificazione e riqualificazione degli operatori del settore turistico; PROGRAMMARE e realizzare interventi coordinati ed integrati tra Pubblico e Privato, finalizzati alla valorizzazione turistica del territorio, delle imprese e delle produzioni. la società è strumento operativo degli enti locali per: GESTIRE gli interventi del programma S.T.I.Le. (organizzazione e gestione welcome point; organizzazione e gestione dei servizi accessori quali aree parking, aree verdi attrezzate, itinerari culturali, storici, ambientali); ORGANIZZARE eventi, manifestazioni, fiere, spettacoli, mostre di interesse sull intera area; ORGANIZZARE e gestire attività di promozione, a fini turistici, dell area sui mercati nazionali ed internazionali; ORGANIZZARE e gestire attività di comunicazione, pubbliche relazioni ed immagine per l area dei Monti Lepini; ELABORARE e realizzare modelli gestionali innovativi del patrimonio culturale, storico, artistico del territorio. XIII Comunità Montana XVIII Comunità Montana

3 Un territorio che sorprende sempre editoriale III/6 3 Roberto Campagna Direttore Sono sincero: il libro "Lepini - anima selvaggia del Lazio" mi ha sorpreso. Ne sono contento perchè le "scoperte" che contiene l'opera, ossia le "marcate" biodiversità, come sottolineano gli autori, sono tante e lasciano a bocca aperta anche chi come me credeva di conoscere questo territorio come le sue tasche. Sono un arricchimento e la dimostrazione che questi monti sono davvero una miniera. Da salvaguardare, innanzitutto, ma anche da sfruttare. Basterebbe soltanto esserne consapevoli. Non conoscevo così a fondo "l'anima selvaggia" dei Lepini. Quell'anima selvaggia dove, come racconta Luigi Corsetti nell'intervista pubblicata nel Primo Piano di questo numero della rivista, si possono incontrare nello stesso luogo una lucertola muraria, due piante come il corbezzolo e il tasso e due aquile reali che ti volano in testa. Quell'anima selvaggia che fa di questa terra una "grande giungla". Mentre per la sua posizione è una splendida "terrazza sul mare". E per i suoi ricchi giacimenti golosi è la "dispensa" dell'agro Pontino, come è stato recentemente sottolineato in una delle tante iniziative organizzate dalla Compagnia dei Lepini. Ma che c'entrano le ricchezze enogastronomiche del territorio con questo libro? C'entrano, eccome. Perché anche gli autori evidenziano con forza uno dei simboli di questa terra: l'albero del pane. Ossia, il castagno. Si coltiva in particolare, a Norma, Cori, Roccamassima, Bassiano, Roccagorga, Montelanico, Carpineto e Segni. Anzi, qui sono i marroni a farla da padrone. Su questo prodotto la comunità lepina ha puntato, tanto di richiedere il marchio di tutela comunitario. Così come sta cercando di utilizzare e promuovere altre bontà. Ma anche le risorse ambientali e paesaggistiche e il patrimonio storico-archelogico. Con quello spirito che l'ha sempre contraddistinta. Con determinazione e caparbietà. E anche con l'aiuto di opere come questa. ilepini

4 ilepini Nuovi modelli per lo sviluppo turistico 4 III/6 intervento Franco Solli Presidente XIII Comunità Montana dei Monti Lepini e Ausoni Sviluppo locale e sviluppo turistico sono la stessa cosa? No, c'è differenza. Nello sviluppo locale ci sono le teorie e ci sono le politiche e le pratiche che da queste discendono. Le prime, le teorie, danno conto dell'esistenza, storicamente determinata e territorialmente radicata, di modelli locali di sviluppo, come sono, per fare solo un esempio, i distretti industriali. Le seconde, le politiche e le pratiche, danno conto delle strategie che generano processi di sviluppo locale, laddove questi non si sono spontaneamente verificati, è questo il caso, per esempio, dei patti territoriali. C'è, poi, un terreno di incontro di queste zone, per così dire, di confine, un terreno sul quale, partendo dalle teorie dello sviluppo, si giunge alla proposizione di politiche e di pratiche di sviluppo. Passando dallo sviluppo locale allo sviluppo locale turistico, la tentazione è forte di ripetere, quasi meccanicamente, lo schema sopra delineato. Ma il parallelismo non è così immediato. In ambito turistico, infatti, non esiste nessun modello di sviluppo locale storicamente determinato e territorialmente radicato e le politiche e le pratiche, che pur esistono, sono una recente acquisizione della riflessione dei ricercatori e dell'operare congiunto dei pianificatori e degli attori locali. Il problema, allora, si pone, della inventio di un modello teorico di sviluppo locale turistico e della sua traduzione in politiche e pratiche coerenti. Bisogna quindi elaborare un proposta che passa attraverso la rivisitazione di modelli teorici, che sappia cogliere le novità del terzo millennio.

5 Per scoprire il comprensorio III/6 5 Quirino Briganti Presidente XVIII Comunità Montana dei Monti Lepini Salutiamo con grande soddisfazione l'uscita di un nuovo libro che narra e descrive, con un linguaggio chiaro e semplice ma di estremo rigore scientifico, le peculiari caratteristiche del patrimonio ambientale Lepino. Ciò ci induce a cimentarci con le seguenti riflessioni. L'ambiente naturale Lepino esprime, nell'economia, nella cultura e nell'identità, una enorme potenzialità sia sul piano della struttura ecosistemica sia su quello della stabilità fisica e biologica del territorio. Il volume, curato da L. Corsetti e fortemente voluto dalle Comunità Montane dei Lepini, è un utile strumento per far conoscere a tutti l'ingente patrimonio ambientale che caratterizza i Monti Lepini. L'auspicio e che attraverso la lettura di questa pubblicazione si contribuisca a sviluppare la conoscenza del limite e del corretto uso delle risorse ambientali. La sfida da mettere in campo sta nell'effettiva capacità del nostro sistema territoriale di perseguire politiche efficaci di sviluppo sostenibile. I progetti per il futuro devono accompagnare lo sviluppo dell'ecosistema, anche, a sfondo turistico. L'obiettivo è l'integrazione delle attività naturalistiche con altre attività produttive legate all'uso multiplo del bosco e dell'ambiente. Un'attività strettamente integrata con le altre realtà economiche della montagna può produrre progetti integrati agro-silvo-zootecnici, di valorizzazione faunistica, di estensione del ciclo del legno alla tecnologia, di sviluppo turistico. I Monti Lepini, dunque, vanno intesi come un patrimonio ambientale unico ed irripetibile, paradigma storico di un equilibrato rapporto tra l'uomo e la montagna che può, anzi deve, essere utilizzato come un possibile elemento dello sviluppo. Questo si traduce nella buona gestione del paesaggio e della risorsa bosco. Il nostro territorio comprende ambienti ed habitat unici da sottoporre a processi di tutela e valorizzazione. Tali ambiti sono una ricchezza ambientale, culturale e turistica capace di offrire un rinnovato contatto con la natura. Un patrimonio vegetazionale che offre rifugio a numerose specie faunistiche pregiate e sentieri suggestivi dove è possibile immergersi in un ambiente ancora incontaminato. La salvaguardia del patrimonio ambientale e strettamente correlato alla sua razionale valorizzazione. Ciò costituisce il presupposto necessario per gestire e ottimizzare le risorse in maniera sostenibile evitando così potenziali pericoli che si sviluppano a danno degli ecosistemi. Dovremo in questo modo operare nella direzione della creazione di nuove occasioni di crescita economica attraverso la definizione di progetti di sviluppo coerenti con la storia, l'identità ed il contesto ambientale della nostra realtà locale. Concludo con un indirizzo dell'unione Europea del '93 che credo sia molto coerente non solo con il concetto di sostenibilità in generale ma anche con la filosofia d'impostazione del libro di Corsetti circa il fatto che ogni territorio di particolare pregio ambientale deve mantenere la sua " biodiversità, produttività, capacità di rinnovazione ed una potenzialità che assicuri, ora e nel futuro, rilevanti funzioni ecologiche, economiche e sociali non comportando danni ad altri ecosistemi". intervento

6 ilepini Compagnia dei Lepini confermati i piloti 6 III/6 il fatto Giancarlo Siddera e Luigi Campitelli sono stati confermati ai vertici della Compagnia dei Lepini. Si è tenuta oggi presso la sede della società a Sezze la prima riunione del nuovo Cda. Il consiglio, rinnovato dall'assemblea dei soci del 10 maggio scorso, ha eletto all'unanimità Giancarlo Siddera come presidente e Luigi Campitelli come amministratore delegato. "Seguiremo - spiega il presidente - la strada che abbiamo percorso finora, ossia continueremo a mettere in campo azioni volte alla promozione e alla valorizzazione del territorio. Dopo la fase di start up, la successiva fase di consolidamento e la partenza del Programma STILe - Sviluppo Turistico Integrato dei Lepini -, la società è oggi pronta a reggersi sulle proprie gambe. Per fare questo - continua Siddera - è importante consolidare i rapporti con il territorio e con gli enti. A breve entrerà nella Compagnia la Provincia di Roma e rafforzeremo i rapporti con la Provincia di Latina e la Camera di Commercio". A questo proposito è importante rimarcare che all'interno del Consiglio di amministrazione siedono Armando Cusani e Vincenzo Zottola, rispettivamente, presidente dell'amministrazione provinciale e presidente dell'ente camerale pontino. Anche Campitelli crede che la Compagnia debba inserirsi sempre di più all'interno di una rete di rapporti, solo così potrà continuare a crescere. "L'incarico a me assegnato - spiega l'amministratore delegato che è anche direttore generale del Bic Lazio - deve essere visto come segno dello stretto rapporto con il Bic. Sarò un raccordo tra la Compagnia e il Bic. Nel corso degli anni quest'ultimo ha messo a punto una serie di metodi e di strumenti in grado di favorire lo sviluppo di nuove società e, di conseguenza, di tutto il territorio. La Compagnia deve acquisire le buone pratiche sviluppate altrove e, allo stesso tempo, mettere il suo bagaglio a disposizione di altri attori che operano in regione. Bisogna lavorare in rete, è questa la formula vincente". Per tornare alle nomine di oggi, non c'è dubbio che la linea della continuità abbia prevalso: sia il presidente che l'amministratore delegato ricoprono questi incarichi da quando la società è nata. Anche nel rinnovo del Cda si è seguita la medesima linea. Pochissimi cambiamenti che hanno lasciato sostanzialmente invariato il board. Il nuovo Consiglio è composto da Giancarlo Siddera, Giuseppe Cavone, Giovanni Zeppieri, Francesco Aversa, Luigi Campitelli e i già ricordati Vincenzo Zottola e Armando Cusani. Il collegio dei revisori invece da Giovanni Isacco (presidente), Bruno Palombo e Renato Calvi quali sindaci effettivi, Maria Angela Billera e Milena Ricci come supplenti. Con oggi finisce il rinnovo degli organi societari, la Compagnia dei Lepini è quindi pronta ad affrontare le nuove e le vecchie sfide che sempre l'hanno vista impegnata in prima linea. Giancarlo Siddera Luigi Campitelli

7 III/6 ilepini Nuova serie Edito dal 1989 Anno III Numero 6 GIUGNO 2006 Direttore Roberto Campagna rcampagna@compagniadeilepini.it Condirettore Giacomo Benedetti gbenedetti@compagniadeilepini.it Caporedattore Paolo Mastrantoni pmastrantoni@compagniadeilepini.it Fotografia Pietro Mastrantoni copertina, pag. 3, pag tratte dal libro Lepini anima selvaggia del Lazio pag Carmine Esposito Progetto Grafico Fabio D Achille Studio24 Impaginazione Sabrina Salici Stampa Grafica 87 Srl Editori XIII Comunità Montana dei Monti Lepini Priverno (LT) Piazza Tacconi, 2 info.montilepini@libero.it XVIII Comunità Montana di Monti Lepini Segni (RM) Via Petrarca, 4 Redazione Compagnia dei Lepini Sezze Via Umberto I, 46/48 Segni (RM) Via Petrarca, 4 tel fax ilepini@compagniadeilepini.it editoriale pag. 3 Un territorio che sorprende sempre interventi pag. 4 Nuovi modelli per lo sviluppo economico pag. 5 Per scoprire il comprensorio il fatto pag. 6 Compagnia dei Lepini confermati i piloti primo piano pag. 8 Ecco l anima selvaggia del Lazio attualità pag. 13 Gran fondo fino in fondo nonostante la pioggia pag. 16 Norma e Roccasecca, parlano i sindaci montagne d Italia pag. 18 Terre lepine, il passato e il futuro ambiente pag. 20 Sorella vipera luoghi e film pag. 23 L abbazia dei cineasti economia pag. 25 In vacanza...a casa dal territorio pag. 29 Gesù figlio dei fiori pag. 32 Capanna e non capanno. Perchè? pag. 34 La Maenza di Franco De Angelis sommario

8 ilepini Ecco l anima selvaggia del Lazio 8 III/6 primo piano Giacomo Benedetti Pubblicato con il patrocino delle tre Comunità Montane dei monti Lepini (XIII, XVIII, XXI), l ultimo lavoro curato da Luigi Corsetti è un compendio delle risorse naturalistiche del comprensorio ILepini sono stati chiusi dentro un libro. E stata una faticaccia ma a scorrere le quasi duecento cinquanta pagine del volume si capisce che ne è valsa la pena. Luigi Corsetti, naturalista che da oltre trent anni studia i Lepini, ha messo insieme un gruppo di - competenti - appassionati e professionisti ha composto un bozzetto che descrive con dovizia di particolare il comprensorio sotto i diversi punti di vista. Come è nata l idea di questo libro? L idea è nata a metà degli anni settanta. Era l aprile del Tasso 1976 è mi trovai davanti l anima selvaggia dei Lepini. Ero in montagna, i raggi del sole filtravano tra la vegetazione. Una lucertola muraria faceva capolino dalle rocce di una parete. Guardai in alto e vidi un corbezzolo e un tasso a poca distanza uno dall altro. Due specie così diverse vivevano insieme, era un fatto eccezionale. Poi con la coda dell occhio vidi qualcosa che si muove nell aria, erano due aquile reali. Purtroppo da molto Duvalius lepinensis

9 Il libro è stato presentato il 16 giugno a Segni presso la Sala Polivalente III/6 9 tempo questo rapace non nidifica più nei Lepini. e il libro vero e proprio invece come è nato? Circa un anno fa parlai del progetto a Quirino Briganti, presidente della XVIII Comunità Montana che fu subito entusiasta e si attivò tempestivamente per aiutarmi coinvolgendo anche i presidenti degli altri due enti montani del comprensorio Lepino (Guidi per la XIII e Colafrancesci per la XXI). In seguito si aggiunse anche l Agenzia Regionale Parchi. Si tratta di un testo per gli addetti ai lavori? Non esclusivamente. Come per il precedente volume sul Parco degli Aurunci, abbiamo posto molta attenzione alla forma. Volevamo un lavoro completo ma che potesse essere letto dai dodici anni in su. Il volume poi verrà distribuito in tutto il Lazio e potrà quindi contribuire a far conoscere il comprensorio fuori dai suoi confini. Soprattutto gli amanti della natura, troveranno uno sprone che li spingerà a visitare i Lepini. Il libro è frutto di un lavoro di gruppo. Chi ha lavorato al progetto? Per quanto riguarda la parte redazionale ho lavorato con Daniela Di Fazio, Marco Iozzi e Renzo De Angelis. Ci siamo avvalsi poi di diversi collaboratori tra cui possiamo ricordare Antonio Gerardi e Gaspare Morgante diventati famosi per la scoperta delle orme dei dinosauri sui Lepini. Italo Biddittu, antropologo che studiò l Uomo di Ceprano e attualmente direttore del Museo preistorico di Pofi. Gianluca Nardi del Centro nazionale per lo studio e la conservazione della biodiversità forestale di Verona e Leonardo Latella del Museo civico di storia naturale di Verona. Colpisce anche la qualità delle foto Tra i vari fotografi coinvolti ci sono Roberto Ragno che collabora con la Panda foto (una delle più importanti agenzie di fotografie naturalistiche) e Pasquale De Meo che ha pubblicato diversi servizi su Oasis. Quali sono le peculiarità dei monti Lepini? Rispetto al resto della regione, la biodiversità nel comprensorio è molto più marcata. Ci sono diversi climi, i Lepini si trovano tra il mare e gli Appennini, in più bisogna ricordare i fenomeni carsici che interessano tutta l area. Tutto questo che cosa comporta? Che, per fare solo un esempio, si possa trovare il Tritone Italicus. Questo animale si trova solo nel sud della penisola ma, grazie alle condizione climatiche favorevoli, questa piccola lucertola può vivere anche qui. C è qualche altra specie rara? Il Lanario, appartenente alla famiglia dei falchi, è tornato da un paio di anni a nidificare nel comprensorio dopo oltre venti anni di assenza. Il ritorno risale al 2003, la coppia di volatili che oggi solca i cieli lepini è l unica di primo piano

10 10 III/6 primo piano Falco picchiaiolo tutto il Lazio meridionale. Esiste qualche animale che si trova solo sui Lepini? Il Duvalius Lepinensis Lepinensis è una coleottero che si trova esclusivamente nelle grotte lepine. Proprio nelle grotte lepine si incontrano le maggiori sorprese. La fauna infatti, non essendo entrata in contatto con il mondo esterno, ha potuto seguire un proprio percorso evolutivo. Per quanto riguarda la flora? Si trova ancora qualche esemplare di Tasso, una specie che risale all epoca glaciale. E conosciuto anche come albero della morte per via della velenosità delle sue foglie e della corteccia. Ce ne sono diversi esemplari che forse hanno più di mille anni. Da segnale anche la presenza di diversi tipi di orchidea. In particolare va segnalata l orchidea fantasma (Epipogium aphyllum) che è stata rilevata con un unico esemplare per la prima nel 2000 poco sopra i mille metri di altezza. Come è diventato naturalista? Mi sono appassionato a questo mondo da quando ero bambino, quando passavo l estate tra Sezze e Roccagorga in campagna. A circa venti anni ho iniziato a frequentare il parco del Circeo, poi ho scoperto la montagna, i Lepini. Nessuno li aveva studiati approfonditamente e questo fu per me è di grande stimolo. Non c è bisogno quindi di una formazione specifica? Sicuramente una laurea in scienza naturali aiuta ma non è sufficiente. Ci vuole l esperienza sul campo, ci vuole passione e pazienza.

11 Tra curiosità e... fantasmi Epipogium aphyllum III/6 11 Paolo Mastrantoni C è l albero di Giuda, quello della morte e quello del pane. Ma ci sono anche le lacrine di Giobbe e lo spettro di un orchidea... Sui Lepini, Giuda sarebbe andato a colpo sicuro. Gli studiosi lo chiamano Cercis siliquastrum ma è meglio conosciuto come l'albero di Giuda. La leggenda vuole che l'apostolo scelse proprio questo arbusto per porre fine alla sua tormentata esistenza terrena. I fiori rossi che ornano la pianta nella bella stagione simboleggerebbero le lacrime del discepolo, rosse per la vergogna. Sempre sui Lepini però, il discepolo avrebbe trovato un'altra soluzione più comoda ma dal risultato assicurato. Non avrebbe dovuto portare corde, scegliere un ramo solido e perdere tempo a fare il cappio, sarebbe gli bastato trovare un "albero della morte", un tasso. Se ne trovano di secolari, forse millenari, e se ne trovano solo qui, non c'è n'è traccia in tutto il Lazio meridionale. La corteccia e le foglie sono molto velenose per via della taxina, una sostanza appartenente al gruppo degli alcaloidi che provoca la morte. A pensarci bene però Giuda non poteva conoscerla. C'è voluto Shakespeare per farla conoscere al grande pubblico. Amleto infatti imputa la morte del padre proprio al " succo del maledetto tasso". Sicuramente però il traditore avrà primo piano Castagno

12 12 III/6 primo piano visto questo albero dopo il trapasso: il tasso, per via del suo aspetto tetro, viene spesso associato a scenari infermali. I tratti "gotici" della flora lepina non finiscono qui. Passeggiando per i sentieri montani si potrebbe incappare in un fantasma. Un fantasma che però non fa paura, anzi. L'Ephipogium aphyllum è infatti conosciuta come orchidea fantasma. Bellissima, ma rara e impertinente, non rispetta nessun ciclo di fioritura. Appare e scompare dal ricco sottobosco lepino senza logica alcuna. E' stata rilevata per la prima volta nel 2000 poco sopra i mille metri di altitudine. L'aspetto fragile e misterioso si sposa alla perfezione con il suo "soprannome". Per restare in tema mistico, un'altra pianta molto rara è la stafilea detta anche "lacrime di Giobbe". Giobbe è "famoso" per quanto ha sofferto. Il suo libro si apre con il diavolo che parla con Tasso Dio e, in parole povere, gli dice "Giobbe è un tuo protetto? Ora ci penso io" e iniziarono i guai per il poveretto. In barba al suo nome però, la pianta non porta tormento, è molto utilizzata nell'erboristeria. Alla fine di questo giro, pieno di strani incontri, a qualcuno però sarà venuta fame. E come non fermarsi allora sotto l' "albero del pane", il castagno, uno dei simboli del comprensorio lepino. Se ne trovano di fantastici verso Segni. Sono "I marroni" una delle più pregiate varietà presenti in Italia. Per chi preferisce non fare troppi passi a piedi, basta aspettare l'autunno e recarsi a Segni per la Sagra del Marrone: caldarroste e piatti tipici per tutti nelle hosterie del centro storico. Di sera lo spettacolo incanta proprio come quello che si incontra salendo pe' i viottoli di montagna.

13 Gran fondo fino in fondo nonostante la pioggia attualità III/6 13 Alessio Campagna Le attività sportive organizzate dalla Compagnia dei Lepini sono entrate nel vivo. Sono state disputate tre tappe della maratona, si è tenuta la Gran Fondo e sono stati definiti i programmi della gara di arrampicata e di quella ippica. Azione queste che contribuiscono a valorizzare il territorio Eventi che pur lontani dai grandi riflettori, hanno visto la partecipazione di testimonial di eccezione come Daniele Masala, campione olimpico individuale e a squadre di Pentathlon Moderno ai Giochi di Los Angeles 1984 e Filippo Simeoni, ciclista professionista, vincitore di tappe importanti alla Vuelta di Spagna e azzurro nel 1998 e nel 2004.Appuntamenti che hanno rappresentato un fantastico momento di aggregazione. Perché lo sport è prima di tutto un atto di socializzazione e di crescita nel rispetto reciproco. E lo sport visto finora, ha messo in evidenza la vera funzione della pratica sportiva, di educazione e di formazione della persona, di tutela della ilepini Tayeb Filali e Maurizio Coccia, insieme a centinaia di atleti che si sono cimentati nella corsa podistica e nella corsa in bicicletta, sono i protagonisti delle attività sportive organizzate dalla Compagnia dei Lepini nell'ambito del Programma STILe. Tayeb guida la classifica della maratona dei monti Lepini, mentre Maurizio ha vinto il primo medio fondo dei Monti Lepini che si è disputata il 2 giugno con partenza e arrivo a Carpineto Romano. Il primo in tre tappe ha percorso circa 30 Km, il secondo, in un sol colpo, ha circuitati in bicicletta il territorio lepino in 112 Km. Mai come quest'anno centinaia di atleti hanno "battuto" in lungo e in largo le strade cittadine, al cospetto di visitatori curiosi e divertiti e forse spronati, dalla "carovana in corsa", a riprendere o iniziare pratiche sportive abbandonate o mai intraprese. Attività che hanno generato un effetto di emulazione come Wimbledon per l'amante del tennis, il giro d'italia per l'amante del ciclismo e i mondiali di calcio per l'amante del "pallone". Questo era l'auspicio della Compagnia dei Lepini, delle Comunità Montane XIII e XVIII, dei comuni lepini e delle associazioni sportive che hanno contribuito alla riuscita degli eventi sportivi.

14 14 III/6 attualità salute dei cittadini e di miglioramento degli stili di vita. Fare sport insomma, per far sentire le persone più vive, più serene e, perché no, anche più "giovani", lontani dall'ossessione da primato e da prestazione al di là dei limiti umani, nel tentativo strampalato di superare barriere e infrangere record insormontabili. Le attività sportive in programma nell'anno 2006, sono anche un'ottima occasione per promuovere e valorizzare un territorio come quello lepino che, oltre ai monumenti, alla storia, alla natura, alle tradizioni, rappresenta, anche per le sue caratteristiche geografiche e paesaggistiche, "una palestra naturale tutto l'anno": dai continui sali scendi per gli amanti della corsa in bici, dai campi di volo con vista sul mare per i parapendisti, dai percorsi cittadini per gli amanti della corsa, dai sentieri naturali per il trekking a piedi o a cavallo e dalle falesie per gli amanti dell'arrampicata. Insomma, un'ampia scelta di attività praticabili, che richiedono però tanta fatica e sudore, dopo le quali è necessario riposarsi e rifocillarsi magari assaporando quei cibi semplici e genuini che mantengono ancora inalterato il sapore di piatti che la nostra storia ci ha affidato per tramandarli a chi verrà. E viaggiando per il territorio si possono gustare recchie de prete, polenta, coratella, tartufo nero, maccaruni, fregnaquanti, lacchene e fagioli, carciofi e broccoletti, mozzarella di bufala, carni e formaggi ovi-caprini, marroni e castagne, ciambelle, paste di visciole e di mandorle, uva fragola e ciliegie. Piatti e prodotti che fanno parte della tradizione gastronomia lepina, che la Compagnia dei Lepini insieme ai soggetti ed agli Enti locali sta cercando di valorizzare e promuovere attraverso la costruzione di itinerari enogastronomici. Il filo conduttore che si sta seguendo è quello di ripercorrere le antiche strade, che un tempo venivano attraversate dai nevaroli, dagli strammari, dalle spigolatrici, dai muratori e dalle ricottare. Strade di antichi mestieri persi nella memoria, ma il cui fascino resta ancora intatto. I I prossimi appuntamenti Sulle orme dei Lepini Maratona dei monti Lepini 4 a tappa Domenica 6 agosto -Prossedi Pisterzo 5 trofeo "Le Sette Minestre" 12 Km percorso con dislivello altimetrico Premiazione finale 9 settembre- Roccagorga Arrampichiamo sui monti lepini 29/30 luglio- Sezze Due giornate dedicate all'arrampicata sportiva 1 concorso ippico "Compagnia dei Lepini" 18 agosto - Priverno Concorso ippico di salto ostacoli Nazionale "C"

15 III/6 15 Dall inizio del 2006 le presenze sul podio dell atleta si sono moltiplicate attualità Tayeb Filali la gazella dei Lepini Volto sempre sorridente, cortesia innata, gambe velocissime: questo è l'algerino Tayeb Filali, classe 1979, dominatore ormai da due anni delle gare podistiche della provincia di Latina. Nella stagione 2005 il nordafricano, portacolori del Centro Fitness Montello del presidente Sergio Zonzin, ha vinto il Grande Slam-Trofeo Icar Renault, il circuito in tredici gare organizzato dall'uisp-unione Italiana Sport Per tutti della provincia di Latina, imponendosi in numerose tappe ed impreziosendo l'annata con il sesto posto alla Maratona di Latina. Dall'inizio del 2006 le presenze sul podio di Filali si sono moltiplicate, specie sulla distanza dei 21 chilometri e 97 metri: l'algerino ha vinto il Vivicittà Half Marathon di Latina, la Mezzamaratona di Frosinone e si è classificato secondo per un soffio alla Pedagnalonga di Borgo Hermada. Inoltre Filali ha fatto sua la Maratonina di Porta Campanina a Priverno - quarta prova del Grande Slam Uisp - e tutte le tappe della Maratona dei Lepini sin qui disputate: la prima a Sezze, la seconda a Segni, la terza a Ninfa. E, c'è da giurarci, che dirà la sua anche in occasione dell'ultimo appuntamento del 6 agosto a Pisterzo.

16 ilepini Norma e Roccasecca parlano 16 III/6 attualità Orazio Balzarani Armando Cologgi Dopo alcuni mesi di commissariamento, Roccasecca è tornata alle urne e ha eletto Orazio Balzarani come sindaco. Gli elettori si sono affidati ad una guida che conosce bene il paese. Balzarani infatti fa politica da oltre cinquant anni ed è stato sindaco di Roccasecca per circa trenta Quali sono i progetti più importanti su cui lavorerete? Credo che, per prima cosa, bisogna riconsiderare i progetti messi in cantiere dalla vecchia amministrazione. Molti sono stati accantonati, è necessario capire il perché e valutare l'eventuale riapertura. Sei anni fa poi abbiamo sviluppato il Piano regolatore, oggi fermo in Regione. La nuova giunta deve adoperarsi per l'approvazione, il paese ha bisogno del Prg. Se ci sono delle inesattezze o degli errori devono essere prontamente corretti per permettere all'iter burocratico di andare avanti. Con l'applicazione del Piano regolatore saremmo infatti in grado di dare nuova linfa al paese. C'è un'altra questione che mi sta a cuore: i giovani. Un paese come Roccasecca non può permettersi di perdere il "futuro". Lavoreremo quindi per dare una prospettiva alle nuove generazioni, affinché, queste, non abbandonino il paese. L'idea è quella di creare spazi dove i giovani trovino una loro dimensione e riescano ad immettersi nel mondo del lavoro. Qual'è la ricetta vincente per lo sviluppo locale e turistico? Il punto fondamentale, oltre al Piano regolatore, è l'attivazione dell'acquedotto della montagna. La giunta che presiedevo sei anni fa, concluse i lavori e lo collaudò ma, a distanza di tanti anni, è bloccato per la mancanza di un contatore che, se installato, permetterebbe di far arrivare l'acqua in tutte le zone del paese. Si migliorebbe così oltremodo il servizio per i cittadini e per i visitatori. Noi abbiamo poi un'altra grande risorsa: la Frosinone-Mare. Se riusciremo a creare attorno ad essa dei progetti in grado di attirare a Roccasecca imprenditori, avremmo risolto, il problema dei giovani senza lavoro e, contemporaneamente, avremo incentivato lo sviluppo economico e turistico. Il nostro è un paese che ha tante risorse. Riuscire a coniugare tutto questo con lo sviluppo "industriale" significa dare nuova linfa ad un paese che la chiede a gran voce. Crede in uno sviluppo sinergico fra le varie forze dei Lepini? Un paese come Roccasecca deve lavorare in sinergia con le altre istituzioni dei monti Lepini. Credo però che si debba fare un ragionamento di "dare-avere". Mi spiego: come sindaco inizierò a valutare ciò che il comune nel corso degli anni ha dato e darà e, in parallelo, ragionerò, anche, su cosa ha ricevuto e cosa potrebbe ricevere. Questo non significa che pongo fiducia in questo progetto, anzi. Credo che i comuni dei monti Lepini non possano fare a meno di lavorare in collettività e sinergia, ma penso anche che ci sia bisogno di analizzare con oculatezza i vari progetti messi finora in campo e muoverci di conseguenza. Chi è Orazio Balzarani è una figura storica della vita politica di Roccasecca e dei monti Lepini. Due anni fa, ha festeggiato i cinquant'anni di attività politica. Dal 1954 consigliere comunale, per trent'anni sindaco, per cinque anni vice sindaco. Fra le varie cariche ricoperte anche quella di presidente della tredicesima Comunità Montana.

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