2. Le macchine alimentate a gas possono circolare in caso di blocco della circolazione per motivi ambientali?

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1 1. Che differenza c'è tra Gpl e metano? Il Gpl, gas di petrolio liquefatto, è un gas liquido ottenuto tramite estrazione da pozzi petroliferi o dalla raffinazione del greggio (in realtà una miscela di gas tra cui, essenzialmente, propano e butano) contenuto in appositi serbatoi sotto pressione (a circa 6-8 bar). Il metano (o Gnc, Gas naturale compresso) è invece un gas naturale che viene contenuto in appositi serbatoi (bombole) ad alta pressione (circa 200 bar). 2. Le macchine alimentate a gas possono circolare in caso di blocco della circolazione per motivi ambientali? Le emissioni di un motore a gas sono molto inferiori rispetto a quelle di un corrispondente motore a benzina o a gasolio. Per questo motivo, in genere, le macchine a gas sono esentate dal blocco della circolazione (anche perché sono molto poche rispetto al parco circolante). Dipende però dalle scelte dell'amministrazione comunale che programma il blocco della circolazione. La legge, infatti, assegna ai comuni il potere di disporre la "limitazione della circolazione di tutte o alcune categorie di veicoli per accertate e motivate esigenze di prevenzione degli inquinamenti e di tutela del patrimonio artistico, ambientale e naturale". In genere i comuni esentano dal blocco i veicoli alimentati a Gpl o a metano purché utilizzino per la circolazione esclusivamente il gas 3. È vero che un'auto a gas consuma meno di una corrispondente vettura a benzina o a gasolio? Dipende. Un'auto a Gpl consuma circa il 20% in più di una a benzina (con oscillazione comprese fra +/- 5%). Un'auto a metano, invece, consuma (in kg/100 km di gas) quanto una vettura diesel (in l/100 km) e anche meno. In generale si può dire che nessun carburante conviene più del metano. 4. È complicato trasformare l'auto a gas? La trasformazione a gas comporta l'aggiunta al veicolo di un impianto ad hoc da parte di una officina specializzata. Ciò comporta, in genere, un fermo auto di una giornata. La legge, però, considera l'installazione di un impianto a Gpl o a metano come una modifica alle caratteristiche del veicolo e, pertanto, obbliga all'aggiornamento della carta di circolazione. Ciò implica una visita, detta di collaudo, presso gli uffici della motorizzazione civile del capoluogo di provincia ove ha sede l'officina che effettua la modifica, visita di norma a cura della stessa officina. Ciò fa allungare, in genere di qualche giorno, il fermo auto. Superata la visita e prova, l'umc aggiorna la carta di circolazione mediante il rilascio di un tagliando autoadesivo da apporre su di essa o mediante rilascio di un duplicato della stessa carta di circolazione. Attenzione: la macchina deve essere sottoposta a visita e prova presso il competente Umc per l'aggiornamento del documento di circolazione anche quando: * viene eliminato l'impianto di alimentazione precedentemente installato e ripristinata

2 l'alimentazione originaria a benzina; * vengono apportate modifiche ai componenti installati nel caso di impianti già approvati (per esempio la sostituzione del serbatoio di Gpl scaduto). Attenzione: la sostituzione (che viene effettuata gratuitamente) delle bombole di metano con altre uguali in occasione della scadenza non richiede l'aggiornamento della carta di circolazione. 5. Quanto costa trasformare a gas la propria auto? Dipende dal tipo di alimentazione che si sceglie e dal tipo di impianto che si installa. Esiste però un listino prezzi massimi concordato tra le associazioni degli impianti di conversione a Gpl e metano dei veicoli, quelle degli installatori e degli artigiani riparatori di auto (Consorzio Ecogas, Federmetano, Cna/Aira, Confartigianato Autoriparazione e Casartigiani). Per il 2008 i prezzi fissati sono: Gpl euro Auto a carburatori o a iniezione 800 Impianto a controllo della carburazione 1200 Impianto a iniezione gassosa 1650 Impianto a iniezione sequenziale 1800 Metano Auto a carburatori o a iniezione 1400 Impianto a controllo della carburazione 1750 Impianto a iniezione gassosa 2300 Impianto a iniezione sequenziale 2400 Altro Serbatoi toroidali, speciali, alta capacità 100 Indicatore di livello 50 Variatore di fase (metano) 100 Collaudo e gestione amministrativa 130 Attenzione: Nel caso di autovetture particolari (superiori a 4 cilindri, turbo o con allestimenti speciali) il prezzo è concordato con l'installatore. Le associazioni di settore sono disponibili a fornire informazioni sulle variazioni di prezzo a tutela del consumatore. 6. È vero che le auto a gas pagano meno il bollo? A prescindere dall'eventuale esenzione cui si ha diritto in caso di acquisto con rottamazione, la legge prevede, in generale, una riduzione del 75% della tariffa automobilistica solo per autovetture alimentate esclusivamente a gas (cioè a Gpl o a metano) e conformi alle direttive europee antinquinamento. Tale riduzione, quindi, non riguarda quindi la stragrande maggioranza delle auto a gas, che sono bifuel benzina/metano o benzina/gpl. La tassa automobilistica, però, è di competenza regionale e, pertanto, vi sono alcuni casi particolari.

3 * In Lombardia i veicoli con alimentazione esclusiva a gas sono totalmente esenti dalla tassa. * In Piemonte, invece, sono totalmente e permanentemente esenti dalla tassa anche gli autoveicoli omologati bifuel benzina/gpl o benzina/metano. Da quest'anno, inoltre, sono temporaneamente esenti dal pagamento del bollo anche le auto di potenza non superiore ai 100 KW sui quali sia stato installato e collaudato un sistema di alimentazione a GPL o metano dopo il 24 novembre In particolare: - per gli Euro 2, 3 e 4 è prevista l' esenzione di cinque anni dal primo periodo utile dopo l'entrata in vigore della legge. - per i veicoli immatricolati dopo il 31/12/1989 che non rispettano la direttiva 94/12/CE è prevista l'esenzione di tre anni dal primo periodo utile. * Nella provincia autonoma di Bolzano, invece, è prevista l'esenzione dalla tassa automobilistica per i primi tre anni per tutti gli gli autoveicoli dotati di impianto di alimentazione a Gpl o a metano omologati o trasformati a gas. Inoltre, agli autoveicoli a Gpl e metano non sono stati applicati gli aumenti del bollo auto previsti dalla Finanziaria 2007 in base alla classe di emissioni della vettura. L'agevolazione è in vigore da gennaio 2007 ed è valida dal primo periodo di pagamento che scatta dopo il collaudo dell'impianto a gas. Quindi un autoveicolo a gas continua a pagare la tariffa in vigore nella propria regione fino a tutto il 2006, generalmente 2,58 euro/kw per pagamenti effettuati per l'intero anno solare. Sono comunque fatte salve diverse disposizioni regionali. Vi sono infatti casi di applicazione di maggiorazioni rispetto alla tariffa base, come in Abruzzo, Calabria, Campania, Liguria, Toscana, Veneto, Marche e Molise, e questo vale anche per gli impianti a gas, ma anche situazioni di sconto. 7. Conviene convertire a gas la propria auto? Dipende. Il Gpl e il metano costano una frazione rispetto a benzina e gasolio. Ma la trasformazione costa, così come costa di più, rispetto alla corrispondente versione a benzina, una vettura nuova omologata a gas (senza considerare, in genere, il superiore costo della manutenzione di una macchina a gas, per esempio la più frequente regolazione del gioco valvole e l'uso di un additivo per evitare la rapida usura delle sedi valvole). Premesso che non è possibile prevedere la tendenza dei prezzi di metano e Gpl, e che quindi è sempre difficile fissare soglie di convenienza, si può dire che tale soglia si abbassa in presenza di incentivi all'acquisto o alla trasformazione, come in questo periodo, all'aumentare della percorrenza media annua e al crescere del periodo di possesso dell'auto. A ciò si aggiunga il positivo impatto della riduzione o esenzione del bollo messe in atto in alcune zone (Piemonte e provincia di Bolzano). Per calcolare, con una certa approssimazione, il solo costo dei consumi può essere utile il "risparmiometro" presente sul sito Ecomobile:

4 8. In caso di incidente, l'alimentazione a gas è pericolosa? No. I serbatoi del Gpl e del metano sono regolamentati dalla normativa ECE/ONU 67/01 che prevede dispositivi per garantire la sicurezza in ogni situazione (incendio, incidente, esposizione al calore del sole estivo). In particolare è obbligatoria una speciale valvola che ha quattro funzioni. La prima è interrompere il flusso di gas dal serbatoio appena il motore si spegne (per esempio, in caso d'incidente) anche se la chiave d'accensione è inserita. La seconda è quella di bloccare il rifornimento di gas quando il serbatoio è pieno all'80% del volume: accorgimento che previene un eccessivo aumento della pressione interna, dovuto, per esempio, a un surriscaldamento. La valvola di sovrapressione ha la funzione di evitare qualsiasi eccesso di pressione interna nel serbatoio, garantendo, in caso di pressione superiore ai 27 bar, una fuoriuscita controllata di gas. Tale accorgimento permette di riportare alle normali condizioni di esercizio la pressione del gas nel serbatoio, eliminando ogni rischio. La valvola di sovratemperatura, infine, ha la funzione di garantire una fuoriuscita di gas controllata all'esterno in presenza di temperatura superiore ai 120 C. Per questo motivo in caso d'incendio i serbatoi di Gpl non possono più esplodere come in passato. Oltre alle valvole di sicurezza, la robustezza necessaria per sopportare pressioni di collaudo di 300 bar e di esercizio di 220 bar conferisce alle bombole del metano una notevole resistenza agli urti. Il metano ha densità e peso specifico inferiori rispetto all'aria e quindi, in caso di perdite, tende a volatilizzarsi, salendo verso l'alto e disperdendosi nell'atmosfera, senza ristagnare a terra e senza dar luogo a pericolose concentrazioni, come invece accade al Gpl che, a differenza del metano, è soggetto a limitazioni d'accesso a determinati parcheggi interrati. Le vetture garantite dalle Case, poi, sono sviluppate con gli stessi criteri di sicurezza dei modelli non a gas. 9. È vero che le bombole di metano e i serbatoi di Gpl devono essere revisionati periodicamente? Sì. Le bombole di metano devono essere sottoposte a revisione ogni 5 anni nel caso in cui rispondano alle norme nazionali oppure ogni quattro anni nel caso siano conformi al regolamento Ece/Onu n Nel primo caso il limite massimo di utilizzo è di 40 anni dalla data di costruzione, nel secondo caso, invece, non possono essere utilizzate per più di 20 anni (o per un periodo inferiore se prescritto dal costruttore) e dopo tale periodo devono essere avviate alla rottamazione. La legge prevede verifiche straordinarie quando la bombola è stata coinvolta in un incidente, è stata soggetta all'azione del fuoco oppure viene reinstallata dopo essere stata smontata da un altro veicolo. Per quanto riguarda i serbatoi di Gpl, infine, questi devono essere sottoposti a verifica periodica ogni dieci anni.

5 10. Quali rischi comporta, per l'integrità del motore, la traformazione a gas? I moderni impianti a Gpl e metano hanno raggiunto un tale livello di sofisticazione da aver superato quasi completamente le "crisi di rigetto" dell'elettronica di bordo che si manifestavano fino a non molto tempo fa. A preoccupare, semmai, sono problemi di carattere meccanico. Alcuni motori non gradiscono la più elevata temperatura di combustione del gas e la caratteristica di quest'ultimo di bruciare in maniera molto pulita, secca, senza alcun potere lubrificante. A farne le spese sono, soprattutto, le sedi delle valvole, che si usurano e perdono di spessore, permettendo alla molla di recuperare temporaneamente la tenuta, ma a scapito del necessario spazio esistente tra la valvola stessa e la camma dell'albero della distribuzione da cui è azionata. Se non si ripristina il corretto gioco, alla lunga la valvola viene spinta a pacco contro la camma, rimanendo semiaperta. Nei motori con le punterie idrauliche, il gioco viene ripristinato senza bisogno d'intervenire, ma il recupero non è infinito: arriva il momento in cui il regolatore idraulico giunge a fine corsa e per riportare tutto alle ottimali condizioni di funzionamento è necessario intervenire sulla testata. Questo intervento potrebbe avere un costo salato, che invece, andando a benzina, non è quasi mai necessario affrontare. Sia le Case sia i produttori d'impianti a gas lo sanno bene e perciò comunicano all'utente la necessità di verificare (ed eventualmente registrare) il gioco delle valvole a intervalli più brevi (di solito ogni chilometri invece che ogni o più) e aggiungere, nel caso, un additivo al gas per creare migliori condizioni di lubrificazione nella camera di combustione. Alcuni produttori di trasformazioni, come per esempio la Brc, arrivano addirittura a sconsigliare il gas per alcuni modelli, mentre altri, come la Landi Renzo, non pongono alcun limite grazie alle tecnologie impiegate e alle precauzioni (gioco valvole e additivo) adottate. 11. È vero che montando l'impianto a gas decade la garanzia? Per una vettura nuova, coperta da garanzia legale di due anni, il montaggio di un impianto a gas comporta la perdita del diritto alla riparazione solo per i componenti interessati dalla doppia alimentazione. Per esempio, se non funziona il contachilometri, la garanzia interviene in quanto questo pezzo non è stato toccato dall'installatore del gas. Allo stesso modo, se il servosterzo è rumoroso o il climatizzatore fa le bizze, la Casa non può sottrarsi all'obbligo di legge (a meno che non dimostri il nesso tra il difetto e il montaggio dell'impianto a gas). A garantire le parti coinvolte nella trasformazione è, invece, l'installatore insieme al produttore: spetta a loro non solo la copertura sui restanti pezzi, ma anche la garanzia biennale sull'impianto stesso e sul lavoro di montaggio eseguito. È, tuttavia, doveroso ricordare come le Case cerchino ogni minimo appiglio pur di aggirare l'obbligo della garanzia, usando spesso proprio la presenza della trasformazione a gas, da loro non approvata, come pretesto per scaricare la responsabilità. Il consumatore deve saperlo e far valere i propri diritti, anche in Tribunale se necessario.

6 12. Il rifornimento del gas può essere fatto da soli? Non esattamente. Nel caso del Gpl l'operazione di rifornimento è veloce e simile a quella effettuata con i tradizionali erogatori di benzina o di gasolio, tanto che in alcuni paesi è consentito il self-service. In Italia, invece, il pieno "fai fa te" è ammesso solo negli impianti presidiati da personale addetto. Nel caso del metano, trattandosi di gas ad alta pressione, il rifornimento è più complesso e più lungo e non è ammesso il self-service. Il ministero dell'interno, tuttavia, ha approvato uno schema di decreto che in futuro consentirà, come per il Gpl, l'erogazione con modalità self-service presso gli impianti presidiati da personale addetto. 13. È vero che i distributori di gas sono pochi e mal distribuiti sul territorio nazionale? Di certo i distributori di gas non sono diffusi come quelli di benzina e gasolio. Ma in alcune regioni, soprattutto per quanto riguarda il Gpl, la rete ha raggiunto livelli adeguati alla nuova domanda. E comunque la rete, anche alla luce della domanda crescente, è in costante espansione. 14. E meglio il Gpl o il metano? Prima di decidere quale gas utilizzare, bisogna necessariamente tenere conto della dislocazione dei distributori. I sardi, per esempio, si scordino, di andare a metano: non saprebbero dove rifornirsi. E, anche nelle regioni dove i distributori sono parecchi, non è detto che siano facilmente raggiungibili dalla propria abitazione o lungo i normali spostamenti (casa-lavoro, per esempio). Alla lunga potrebbe essere fastidioso (e inutilmente dispendioso) percorrere ogni volta un centinaio di chilometri per fare il pieno e, magari, fare lunghe ed estenuanti file prima di rifornirsi, come spesso accade, per esempio, ai distributori di metano. Andare a metano, però, è vantaggioso dal punto di vista economico, persino rispetto al già conveniente Gpl, grazie alla maggior resa di questo gas e nonostante il maggiore costo dell'impianto e il maggior volume e peso delle bombole. A favore del Gpl, invece, vi sono la maggiore diffusione dei distributori, la leggerezza del serbatoio (che non altera in maniera significativa la distribuzione dei pesi dell'auto) e l'economicità del carburante. Per contro vi sono limitazioni nei parcheggi e alcuni traghetti non accettano le vetture a Gpl, che devono essere segnalate persino quando s'imboccano certi tunnel a rischio.

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