Definizione di Limite di esposizione professionale (Threshold Limit Value o TLV): Concentrazione della sostanza alla quale

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1 Definizione di Limite di esposizione professionale (Threshold Limit Value o TLV): Concentrazione della sostanza alla quale si ritiene che la maggior parte dei lavoratori possa rimanere esposta ripetutamente per tutta la vita lavorativa senza effetti negativi per la salute PERCORSI METODOLOGICI PER LA DEFINIZIONE DI VALORI LIMITE 1. Dati tecnici (proprietà chimico-fisiche, produzione, valori limite già adottati, analisi) 2. Dati tossicocinetici. Dati tossicologici (studi, tipo di esposizione, tipo di effetto, relazioni dose-effetto e dose-risposta 4. Introduzione di un fattore di sicurezza 5. Individuazione lacune nelle conseguenze scientifiche 6. Proposta di limite conseguente (importante punto 5) STRATEGIA PER DERIVARE LIMITI DI ESPOSIZIONE EFFETTI CON SOGLIA NOEL = Limite di esposizione Fattore di sicurezza TIPICI FATTORI DI SICUREZZA 10 = variabilità tra specie 10 = variabilità intra specie ( 2,5 se sono adulti sani) 1

2 CATEGORIE DI LIMITI DI ESPOSIZIONE 1. Limiti di esposizione basati sulla capacità di proteggere la salute (HEALTH BASED LIMITS). Si riferiscono a concentrazioni in grado di proteggere la salute (massimi accettabili). 2. Limiti di esposizione accettati. Tengono conto, oltre all evidenza di effetto sulla salute, anche di tutti i fattori socio-economici e politici (massimi accettati) Anche se non sono gli unici limiti di esposizione occupazionale sviluppati (MAK e TRK tedeschi), sono universalmente accettati e utilizzati, per la qualità e la autorevolezza con cui sono definiti e sviluppati, i valori limite della ACGIH AMERICAN CONFERENCE GOVERNMENTAL INDUSTRIAL HYGIENISTS 2

3 I TLV E gli IBE ACGIH sono basati unicamente sui fattori collegati alla salute (health based), ne consegue che in nessun conto vengono tenute considerazioni relative a fattibilità economica o tecnica (criterio ALARA, As Low As Reasonable Achievable) I TLV E gli IBE ACGIH non sono studiati per essere utilizzati come valori di legge (standard). Linee guida che devono essere utilizzate da professionisti esperti nel campo dell Igiene Industriale Non utilizzare al di fuori dell ambito occupazionale CRITERIO VARIABILE A SECONDA DEL TIPO DI SOSTANZA CONSIDERATA Prevenire i danni sulla salute Eliminare fenomeni irritativi Evitare riduzione dello stato di vigilanza Ridurre condizioni di disagio Ridurre condizioni di stress TIPOLOGIE DI AGENTI DI RISCHIO Agenti chimici: Cancerogenicità Sostanze a composizione variabile Miscele Criteri di campionamento a selezione dimensionale per polveri Particelle (solubili o insolubili) non diversamente classificate (PNOC) Agenti fisici: Rumore Ergonomia (movimentazione carichi, vibrazioni) Radiazioni (ionizzanti e non) Stress termico Agenti Biologici: Bioaerosol, composti organici rilasciati da organismi viventi

4 CATEGORIE DEI TLV TLV-TWA Valore limite di soglia - media ponderata nel tempo (giornata lav. convenzionale di 8 ore per 5 gg. alla settimana) a cui si ritiene che i lavoratori possano essere esposti continuamente senza effetti negativi. TLV-STEL TLV-C Valore limite di soglia - per breve tempo di esposizione (media su 15 min.) a cui si ritiene che i lavoratori possano essere esposti continuamente senza effetti negativi, purché il TLV-TWA giornaliero non venga superato. Valore limite di soglia ceiling, non deve essere superato durante l attività lavorativa nemmeno per brevi periodi di tempo. [C] CEILING STEL TWA Tempo RELAZIONI TRA LIMITI TWA E LIMITI CEILING L'ampiezza del superamento del TLV per brevi periodi di tempo senza danni per la salute dipende da parecchi fattori quali: la natura della sostanza, la sua capacità di causare ad alte concentrazioni, anche per brevi periodi, intossicazioni acute, la frequenza e la durata di tali periodi e, infine, se esiste la possibilità di effetti cumulativi. 4

5 LIMITI DI ESCURSIONE TLV-STEL sviluppato per poche sostanze, ma per molte delle altre non è possibile escludere effetti da esposizioni acute Le escursioni per esposizioni di breve durata possono superare un valore pari a volte il TLV-TWA per non più di 0 minuti complessivi durante la giornata lavorativa e, in nessun caso, un valore pari a 5 volte il TLV-TWA sempre nel presupposto che il TLV-TWA non venga superato. NOTAZIONI PARTICOLARI CUTE = potenziale contributo all esposizione globale determinato dall assorbimento per via cutanea (effetti irritanti, dermatiti e sensibilizzazione non rilevanti) SENSIBILIZZANTE (SEN) = Non implica che il TLV sia basato esclusivamente sull effetto sensibilizzante Protegge lavoratori prima della sensibilizzazione, non quando già sensibilizzati Assenza di notazione SEN non esclude la capacità di provocare sensibilizzazione CONVERSIONE DEI TLV DA ppm a mg/m TLV ( mg / m TLV ( ppm) PM ( g / mol) ) = 24,45( L / mol) TLV ( mg / m ) 24,45( L / mol) TLV ( ppm) = PM ( g / mol) 5

6 CATEGORIE DI CANCEROGENICITA PER TLV A1. Carcinogeno riconosciuto per l'uomo: L'agente è risultato carcinogeno per l'uomo sulla base dei risultati di studi epidemiologici. A2. Carcinogeno sospetto per l'uomo. La classificazione A2 viene applicata primariamente quando si ha evidenza ridotta di carcinogenicità sull uomo e evidenza sufficiente di carcinogenicità in animali da esperimento con rilevanza per l uomo. A. Carcinogeno riconosciuto per l'animale con rilevanza non nota per l uomo: Le conoscenze disponibili non lasciano presupporre che l'agente possa causare il cancro nell'uomo, se non in improbabili e non comuni situazioni di esposizione. A4. Non classificabile come carcinogeno per l'uomo (insufficienza di dati). Gli studi in vitro o su animali non forniscono indicazioni di carcinogenicità sufficienti per classificare l'agente in una delle altre categorie. A5. Non sospetto come carcinogeno per l'uomo: L'agente non è ritenuto essere carcinogeno per l'uomo sulla base di studi epidemiologici appropriatamente condotti sull'uomo. CRITERI DI CAMPIONAMENTO DEL MATERIALE PARTICELLARE AERODISPERSO, CON SELEZIONE DIMENSIONALE A. TLV-MPI (Massa particelle inalabili) B. TLV-MPT (Massa particelle toraciche) MPI( d ae ) = 50% (1 + e Per 0 < d ae 100 µm 0,06dae [ F( )] MPT( dae) = MPI( dae) 1 x ln( d / Γ) x = ln( Σ) ) C. TLV-MPT (Massa particelle respirabili) [ F( )] MPR( dae) = MPI( dae) 1 x 6

7 50 7

8 C1 C2 Cn T1 T 2 Tn TLV PER MISCELE Effetti additivi: sostanze con effetti tossicologici simili 1) Caso generale 2) Caso speciale: miscela liquida a composizione nota 1 fa fb fc fn TLVa TLVb TLVc TLVn Effetti indipendenti C T 1 1 C 1; T 2 2 C 1; T 1 = TLV tot Il TLV deve essere espresso in mg/m Intero turno lavorativo o breve periodo Intero turno Agente A TLV-TWA Agente B TLV-TWA Intero turno Breve periodo Breve periodo Breve periodo Breve periodo TLV-TWA TLV-STEL TLV-ceiling Limite di escursione dove no STEL TLV-STEL TLV-STEL TLV-ceiling TLV-ceiling TLV-ceiling o STEL TLV-ceiling [( )(5)] C1/ T 1stel + C 2 / T 2 Particelle (solubili o insolubili) non diversamente classificate (PNOC) = non esiste TLV (laddove possibile in via di definizione) raccomandazione 10 mg/m per frazione inalabile e mg/m per la frazione respirabile Sostanze non elencate = non escludere a priori tossicità Durate di lavoro non convenzionali = adattamento dei TLV 8

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