European Emissions Trading Scheme

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1 European Emissions Trading Scheme Regole di assegnazione armonizzate

2 Direttiva 2009/29/CE La Direttiva 2009/29/CE ha introdotto le modifiche alla Direttiva ETS che regoleranno il sistema per il terzo periodo dal 2013 al Le principali novità introdotte riguardano: Nuove attività incluse nel sistema, elencate nell Allegato I; Metodo di assegnazione con asta quale metodo di base; Assegnazione agli impianti stabilite a livello europeo sulla base di regole armonizzate per tutti gli stati. Obiettivo ETS per l industria del -21% rispetto al 2005 a livello europeo. Non più assegnazioni nazionali su obiettivi fissati nei Piani Nazionali di Allocazione; Assegnazioni basate non più sulle emissioni storiche ma su parametri di riferimento (Benchmark) legati al livello medio delle prestazioni del 10% degli impianti più efficienti.

3 Campo di applicazione Attività del settore siderurgico soggette alla Normativa ETS: Produzione di coke; Arrostimento o sinterizzazione, compresa la pellettizzazione, di minerali metallici (tra cui i minerali sulforati); Produzione di ghisa o acciaio (fusione primaria o secondaria), compresa la relativa colata continua di capacità superiore a 2,5 tonnellate all ora; Produzione o trasformazione di metalli ferrosi (incluse le ferro-leghe), ove siano in funzione unità di combustione di potenza termica nominale totale superiore a 20 MW. La trasformazione comprende, tra l altro, laminatoi, riscaldatori, forni di ricottura, impianti di forgiatura, fonderie, impianti di rivestimento e impianti di decapaggio.

4 Categorie di impianti e modalità di assegnazione Fatta salva la regola generale per cui le quote emesse andranno acquistate all asta, la Direttiva prevede (art. 10bis) che siano assegnate quote gratuite al sistema manifatturiero. Vengono individuate pertanto tre macro-categorie: Il settore termoelettrico con 100% di assegnazione onerosa all asta (auctioning); L industria manifatturiera per la quale è prevista l assegnazione gratuita di quote, basata sulle prestazioni di Benchmark, distinta in : Impianti che operano in settori o sottosettori esposti a un rischio elevato di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio (carbon leakage) ai quali viene riconosciuto in forma gratuita il 100% del benchmark;

5 Categorie di impianti e modalità di assegnazione Gli altri impianti non carbon leakage, ai quali viene riconosciuto l 80% di quote gratuite per il 2013; per gli anni successivi le quote assegnate a titolo gratuito diminuiscono ogni anno di un importo uguale, raggiungendo una percentuale del 30 % nel Le prima lista dei settori riconosciuti carbon leakage è stata pubblicata con la Decisione 2010/02/CE e sono state inserite la quasi totalità delle produzioni siderurgiche. La lista dei settori C.L. sarà globalmente rivista (anche in funzione dell evoluzione degli scenari internazionali) dopo i primi due anni di applicazione. Il beneficio del 100% è quindi assicurato sicuramente per il 2013 e Fino al 2014 altri settori potranno essere aggiunti alla lista dei settori C.L.

6 Metodologia di assegnazione Regole armonizzate La Commissione il 27 aprile 2011 ha definitivamente adottato, raccolto il consenso del Consiglio e dell'europarlamento, la Decisione che fissa le misure comunitarie interamente armonizzate per l assegnazione di quote di emissioni a titolo gratuito (Decision determining transitional Union-wide rules for the harmonised free allocation of emission allowances pursuant to Article 10a of Directive 2003/87/EC). La Decisione ad oggi non è ancora stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale UE.

7 Metodologia di assegnazione Regole armonizzate La Decisione fornisce pertanto gli indirizzi per l applicazione delle Misure d implementazione nazionale (NIMs National Implementing Meausures) di cui la raccolta dati promossa dagli Stati Membri è la parte principale (art. 7). Le NIMs elencheranno tutti gli impianti esistenti inclusi nell EU ETS, ovvero impianti che: Svolgono una o più attività tra quelle elencate all allegato I della direttiva 2003/87/CE e hanno ottenuto l autorizzazione ad emettere gas ad effetto serra prima del 30 giugno 2011 o sono di fatto in esercizio e hanno ottenuto prima del 30 giugno 2011 tutte le rilevanti autorizzazioni e soddisfano tutti i criteri per esserne in possesso 2011.

8 Assegnazione a livello di impianto Q = Q = HAL BM CLEF i i i i i Assegnazione preliminare - NIMs i CSCF Assegnazione finale post-decisione Commissione Dove: Q = Quote a livello di impianto I = 1..n = sotto-impianti; HAL = Livello storico di attività (Historical Activity Level) BM = Benchmark = parametro di riferimento aplicabile al sub-impianto CLEF = Fattore di esposizione al Carbon leakage CSCF = Fattore di correzione transettoriale

9 Assegnazione a livello di impianto Q = Q = HAL BM CLEF i i i i i i CSCF Attività esposta a CL Attività non esposta a CL

10 Assegnazione a livello di impianto Q = Q = HAL BM CLEF i i i i i i CSCF Determinato solo quando sarà noto l ammontare totale di quote preliminari assegnate a livello europeo (ipotizzando CLEF = 1) e solo dopo che questo valore verrà confrontato con gli obiettivi di riduzione lineare già fissati dalla Direttiva comunitaria per il periodo Qualora tale assegnazione risulti superiore ai tetti massimi annuali di emissioni (cosiddetto cap ), un fattore di correzione al ribasso (esempio:cscf= 0,9) sarebbe applicato in maniera uniforme e trasversale su tutti i settori e su tutti gli impianti.

11 Sotto-impianto e Benchmark Per la determinazione dei sotto-impianti (art. 3 e 6 della Decisione) vanno presi in considerazione tutti i materiali in ingresso (input), i materiali in uscita (output) e le emissioni corrispondenti, con riferimento alla tipologia del parametro di riferimento (benchmark) applicabile secondo il seguente ordine gerarchico: 1) BENCHMARK DI PRODOTTO [art. 3, lett. b] riferito alla produzione di un prodotto per il quale nell allegato I della Decisione è stato stabilito un parametro di riferimento 2) BENCHMARK DEL CALORE [art. 3, lett. c] riferito alla produzione di calore misurabile [vedi art. 3, lett. e], qualora le emissioni non siano ricomprese all interno di un benchmark di prodotto

12 Sotto-impianto e Benchmark C) BENCHMARK DI COMBUSTIBILE [art. 3, lett d] riferito alla produzione, mediante combustione di combustibili, di calore non misurabile [vedi art. 3, lett. g] consumato per la produzione di prodotti o la produzione di energia meccanica [ ] qualora le emissioni non siano ricomprese all interno di un benchmark di prodotto D) EMISSIONI DI PROCESSO [art. 3, lett h] applicabile ad ulteriori emissioni di processo individuate per specifici settori che non fossero già ricomprese nei confini definiti da un benchmark di prodotto. [vedi art. 3, lett h]

13 Sotto-impianto e Benchmark 1) BM DI PRODOTTO Prodotti/produzioni inclusi in ALLEGATO I Es: - Cokeria - Impianto di agglomerazione - Altoforno (BF) / convertitore (BOF) - Forno elettrico 3) BM DI COMBUSTIBILE Calore non misurabile (es. applicazione diretta senza fluido di trasferimento ) Es: forni di riscaldo/trattamento utilizzati per la laminazione, forgiatura, altre trasformazioni a valle della colata 2) BM DEL CALORE Calore misurabile Es: - Caldaie di generazione vapore 4) EMISSIONI DI PROCESSO In prima analisi, salvo eventuali casi particolari, questa tipologia non sembrerebbe applicabile alle produzioni siderurgiche in quanto le emissioni di processo sono già ricomprese nei confini definiti per i benchmark di prodotto (art. 3 (h) della Decisione)

14 Benchmark di prodotto L Allegato I della Decisione riporta per ogni Benchmark oltre ai valori, una specifica definizione dei prodotti inclusi e dei confini del sub-impianto interessato. Ulteriori informazione sono fornite dalla Linea Guida n. 9 In linea generale i benchmark di prodotto dovrebbero essere corrispondenti al livello medio delle prestazioni del 10% degli impianti più efficienti all interno del settore produttivo UE.

15 Benchmark di prodotto Allegato I Coke Valore del Benchmark 0,286 t CO2/t coke Confini sub-impianto cokerie; incenerimento di H2S/NH3; pre-riscaldamento del carbone (scongelamento); estrattori di gas di cokeria; unità di desolforazione; unità di distillazione; impianti di generazione di vapore; regolazione della pressione nelle batterie; trattamento biologico delle acque; diverse modalità di riscaldamento dei sottoprodotti e separatore di idrogeno; depurazione di gas di cokeria.

16 Allegato I Benchmark di prodotto Minerale sinterizzato (Sinter) Valore del Benchmark 0,171 t CO2/t sinter Confini sub-impianto impianto di agglomerazione; accensione; unità per la preparazione delle materie prime (cariche); unità di vagliatura a caldo; unità di raffreddamento dell agglomerato; unità di vagliatura a freddo; unità di generazione di vapore.

17 Allegato I Benchmark di prodotto Ghisa allo stato fuso (hot metal) Valore del Benchmark 1,328 t CO2/t hot metal Confini sub-impianto Altoforno; unità per il trattamento di ghisa allo stato fuso; soffianti per altoforno; torri di Cowper; forni a ossigeno basici (BOF); unità di metallurgia secondaria; siviere sottovuoto; unità di fusione (incluso taglio); unità di trattamento delle scorie; preparazione della carica; unità di trattamento dei gas di altoforno; unità di depolverazione; preriscaldamento di rottami; [CONTINUA.]

18 Allegato I Benchmark di prodotto Ghisa allo stato fuso (hot metal) Valore del Benchmark Confini sub-impianto [.CONTINUA] essiccamento del fossile per iniezione di polvere di carbone; supporti per il preriscaldamento dei recipienti; supporti per il preriscaldamento delle lingottiere di colaggio; produzione di aria compressa; unità per il trattamento delle polveri (bricchettatura); unità per il trattamento dei fanghi (bricchettatura); unità per l iniezione di vapore nell altoforno; impianto per la generazione di vapore; raffreddamento dei gas del convertitore BOF, e altri.

19 Allegato I, parte 2 Benchmark di prodotto Benchmark che tiene conto della intercambiabilità combustibile/elettricità, includendo emissioni dirette e indirette Acciaio al carbonio da forni elettrici ad arco (EAF) Valore del Benchmark 0,283 t CO2/t acciaio Confini sub-impianto forno elettrico ad arco; metallurgia secondaria; fusione e taglio; unità di post-combustione; unità di depolverazione; supporti per il preriscaldamento dei recipienti; supporti per il preriscaldamento delle lingottiere; essiccazione dei rottami e preriscaldamento dei rottami; consumo totale di elettricità all interno dei limiti del sistema (x emissioni indirette).

20 Benchmark di prodotto Allegato I, parte 2 Benchmark che tiene conto della intercambiabilità combustibile/elettricità, includendo emissioni dirette e indirette Acciaio alto legato da EAF Valore del Benchmark 0,352 t CO2/t acciaio Confini sub-impianto forno elettrico ad arco; metallurgia secondaria; fusione e taglio; unità di post-combustione; unità di depolverazione; supporti per il preriscaldamento dei recipienti; supporti per il preriscaldamento delle lingottiere; bacino di raffreddamento lento; essiccazione dei rottami e preriscaldamento dei rottami; consumo totale di elettricità all interno dei limiti del sistema(x emissioni indirette). NO convertitore FeCr e stoccaggio criogenico dei gas industriali

21 Benchmark di calore Benchmark di calore: 62,3 t CO2/TJ calore consumato Ogni volta che si fa riferimento a sottoimpianti calore il dato di attività è il calore misurabile definito come: flusso termico netto trasportato lungo tubature o condotte individuabili utilizzando un mezzo di scambio termico quale vapore, aria calda, acqua, olio, metalli liquidi e sali, per i quali un contatore di calore è stato o può essere installato (art.3 (e) CIMs) In generale l assegnazione è attribuita al consumatore di calore (Calore auto-prodotto o Importato da impianto ETS); L assegnazione è attribuita al produttore di calore nel caso distribuisca calore a impianti o altre entità (come le reti di distribuzione per il teleriscaldamento) non soggette all ETS.

22 Benchmark di combustibile Benchmark di combustibile: 56,1 t CO2/TJ comb. Consumato Tipologia di benchmark che si applicherà in particolare ai forni di riscaldo, trattamento, ricottura, ecc., utilizzati nelle attività di lavorazione e trasformazione dell acciaio; Valore fissato con riferimento al fattore di emissione del gas naturale (Combustibile commerciale a minori emissioni di CO2)

23 Livello di attività storico (HAL) Nel valutare il livello di attività dell impianto, si possono presentare due casi: 1. Impianto in esercizio per un periodo > 2 anni nel periodo di riferimento scelto; 2. Impianto in esercizio per un periodo < 2 anni nel periodo di riferimento scelto Art. 9.6 CIMs Ai fini della determinazione dei valori mediani nel periodo di riferimento si tiene conto solo degli anni civili nel corso dei quali l impianto è stato in funzione per almeno un giorno. E inoltre possibile che un impianto subisca una o più modifiche sostanziali della capacita installata iniziale in uno o più sottoimpianti tra il 1/1/2005 e il 30/06/2011 Art. 9.9 CIMs

24 Livello di attività storico (HAL) 1. Regola di base: impianto in esercizio per un periodo > 2 anni BM di prodotto 1 gennaio dicembre 2008 BM di calore BM di combustibile oppure 1 gennaio dicembre 2010 Emiss. di processo Il periodo di riferimento scelto è a livello di impianto e non di sottoimpianto PERIODO DI RIFERIMENTO: 1 gennaio dicembre 2008 oppure in alternativa 1 gennaio dicembre 2010 se i livelli di attività sono più elevati.

25 Livello di attività storico (HAL) Esempio riportato dalla Commissione nella Linea guida 2 - Metodologie di assegnazione.

26 Livello di attività storico (HAL) 2. Impianto in esercizio per un periodo < 2 anni nel periodo di riferimento scelto Art. 9.6 CIMs HAL = C ini x RCUF Dove: C ini = Capacità installata iniziale RCUF = Coefficiente di utilizzo della capacita pertinente (Determinato dagli Stati membri a norma dell art. 18 (2) della Decisione)

27 Capacità istallata iniziale Ai sensi dell art. 7 (3) della Decisione: a) in linea di massima, la capacità installata iniziale corrisponde alla media dei 2 volumi di produzione mensili più elevati nel corso del periodo che va dal 1 gennaio 2005 al 31 dicembre 2008, presupponendo che il sottoimpianto sia stato operativo con questo carico 720 ore al mese per 12 mesi l'anno. b) qualora non sia possibile determinare la capacità installata iniziale conformemente alla lettera a), si procede ad una verifica sperimentale della capacità del sottoimpianto sotto la supervisione di un responsabile della verifica al fine di accertarsi che i parametri utilizzati sono tipici del settore in questione e che i risultati della verifica sperimentale sono rappresentativi.

28 Capacità istallata iniziale Per il calcolo della capacità istallata iniziale secondo il metodo al punto a) si procede nel seguente modo: a) Per ogni anno dal 2005 al 2008 vanno indicati i dati reali di produzione relativi ai due mesi di maggior produzione nell anno; a) Vengono presi i due mesi con la produzione massima assoluta nel periodo a) Viene calcolata la media dei due mesi di maggior produzione assoluta; a) Viene moltiplicata per 12 la media dei due mesi con maggior produzione.

29 Capacità istallata iniziale La capacità istallata iniziale è richiesta obbligatoriamente solo per i sottoimpianti oggetto di Benchmark di prodotto. Per gli altri sottoimpianti (calore; combustibile; ecc.) la C ini deve essere dichiarata per i sottoimpianti che hanno subito modifiche sostanziali della capacità prima del 30/06/2011.

30 Modifica sostanziale della capacità Per poter usufruire di assegnazioni addizionali di quote in caso di modifiche/ampliamenti di impianti esistenti la Decisione fissa alcune condizione e una soglia in termini di aumento significativo della capacità istallata iniziale, come definita dall art. 3 (i). NB La verifica dell ampliamento sostanziale della capacità si applica sia ai casi di modifiche tra il 1/01/2005 e il 30/06/2011 che per le modifiche successive al 30/06/2011.

31 Modifica sostanziale della capacità Potranno usufruire di quote aggiuntive solo i sottoimpianti per i quali sono chiaramente identificabili una o più modifiche fisiche identificabili relative alla sua configurazione tecnica e al suo funzionamento, diverse dalla semplice sostituzione di una linea di produzione esistente, che comportino: Un aumento di capacità pari o superiore al 10% della capacità installata iniziale del sottoimpianto prima della modifica o Un aumento del livello di attività che comporta un aumento delle emissioni superiori a t CO2, qualora questo aumento sia pari ad almeno il 5% dell assegnazione gratuita preliminare prima della modifica

32 Modifica sostanziale della capacità Le assegnazioni aggiuntive per gli impianti a cui viene riconosciuto l ampliamento sostanziale della capacità sono determinate: Per gli impianti con modifiche prima del 30/06/2011 sulla base delle indicazioni di cui all art. 9.9 della Decisione (si veda anche lo specifico esempio, allegato, predisposto dalla Commissione); Per gli impianti con modifiche dopo il 30/06/2011 sulla base delle indicazioni riportato al Capo IV, dedicato specificatamente alla metodologia per le assegnazioni nuovi entranti (e alle procedure da adottare in caso di chiusura parziale di attività o cessazione totale di attività di un impianto)

33 COMM. EUROPEA PROCESSO DI ASSEGNAZIONE ITALIA Sviluppo del modello per la raccolta dati (TEMPLATE) e di Linee Guida (GUIDANCE DOCUMENTS) a supporto degli SM e degli operatori Organizzazione raccolta dati Invio questionario in italiano agli impianti Elaborazione dei risultati e calcolo delle ASSEGNAZIONI PRELIMINARI Comunicazione provvisoria delle ASSEGNAZIONI PRELIMINARI ai gestori degli impianti (periodo di consultazione) ACCETTAZIONE O RESPINGIMENTO dei NIMs (anche a livello di singolo impianto!) Dopo la notifica dei NIMS da parte di tutti gli Stati, calcolo del Fattore di Correzione Intersettoriale (CSCF) Correzione di eventuali errori e NOTIFICA definitiva alla Commissione dei NIMs (che includono le assegnazioni preliminari) (NOTIFICA entro 30/09/2011!!) Applicazione del CSCF e determinazione delle ASSEGNAZIONI FINALI agli impianti (anni ) Rilascio sul Registro delle quote per l anno 2013 (entro 28 febbraio 2013)

34 TEMPISTICA INDICATIVA MIN. AMBIENTE ITALIANO COMM. EUROPEA ITALIA Sviluppo del modello per la raccolta dati Avvio: maggio/giugno 2011 (TEMPLATE) e di Linee Guida Scadenza: 31 luglio 2011 (GUIDANCE DOCUMENTS) a supporto degli SM e degli operatori Circa 3 mesi Ottobre/Novembre 2011 ACCETTAZIONE Dicembre O 2011/ RESPINGIMENTO dei NIMs (anche Gennaio a livello 2012 di singolo impianto!) Dopo la notifica dei NIMS da parte di tutti gli Stati, calcolo del Fattore di Correzione Intersettoriale (CSCF) Organizzazione raccolta dati Invio questionario in italiano agli impianti Elaborazione dei risultati e calcolo delle ASSEGNAZIONI PRELIMINARI Comunicazione provvisoria delle ASSEGNAZIONI PRELIMINARI ai gestori degli impianti (periodo di consultazione) Correzione di eventuali errori e NOTIFICA definitiva alla Commissione dei NIMs (che includono le assegnazioni preliminari) (NOTIFICA entro 30/09/2011!!) Applicazione del CSCF e determinazione delle ASSEGNAZIONI FINALI agli impianti (anni ) Rilascio sul Registro delle quote per l anno 2013 (entro 28 febbraio 2013)

35 STRUMENTI DI SUPPORTO A LIVELLO UE Pagina web DG CLIMA Linee Guida DG CLIMA ( GD Guidance Documents) GD1. General guidance GD2. Guidance on allocation methodologies GD3. Guidance on data collection GD4. Guidance on verification GD5. Guidance on carbon leakage GD6. Guidance on cross-boundary heat flows GD7. Guidance on new entrants/closures GD8. Guidance on waste gases and process emissions GD9. Sector specific guidance Modello di questionario raccolta dati TEMPLATE- File EXCEL (sarà tradotto dalla Commissione in tutte le lingue UE) Modello di Rapporto Metodologico Methodology Report CASE STUDIES (esempi x casi specifici) Tra cui è incluso un esempio di calcolo delle assegnazioni per un impianto siderurgico a ciclo integrale (Case study: Integrated steel mill 2 maggio 2011)

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