FONDAMENTI ETICO- NORMATIVI DELLA COOPERAZIONE NELLE ORGANIZZAZIONI IL CASO DELLE AZIENDE
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- Gianpaolo Franco
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1 FONDAMENTI ETICO- NORMATIVI DELLA COOPERAZIONE NELLE ORGANIZZAZIONI IL CASO DELLE AZIENDE
2 Quadro e obie<vi di ricerca Confindustria, Banca Popolare e Università di Bergamo Ø Obie/vi: quali fa#ori rendono possibile generazione di fiducia e cooperazione tra impresa e lavoro, in azienda, buone prassi, ricerche empiriche 1. Ricerca teorica: modelli di «buona» cooperazione (cos è + fini/ragioni + prassi cooperazve) 2. Ricerca empirica: intuizioni (ragioni + prassi cooperazve) con ques5onario- intervista in azienda Ø Ricerca norma5va, non descri8va
3 Modelli di cooperazione Due modelli storici di cooperazione 1. Taylorismo: modello contra>ualista classico 2. Paternalismo: modello comunitarista classico Tre alternazve teoriche 1. Economia civile: modello comunitarista rivisto 2. Contra>ualismo liberale: modello taylorista rivisto 3. Personalismo liberale Tesi: mentre le prime due alternazve presentano punz di forza e punz di debolezza, la terza offre un tentazvo di soluzione possibile
4 Taylorismo: modello contra`ualista classico Modello di cooperazione su cui fondata impresa moderna Ø Tesi: la relazione di cooperazione si esplicita nell idea di conformità a un contra#o; no contenuto, ma forma Ø Fini: massimizzazione profi8 e garanzia sopravvivenza (salario/guadagno) Ø Prassi cooperazve: produ<vità, efficienza, incenzvi pecuniari, addestramento, catena montaggio, ecc. Superato nella sua forma storica
5 Paternalismo: modello comunitarista classico Visto non in senso temporale, ma logico Ø Tesi: la relazione di cooperazione si esplicita nella regolazione naturale dei rapporz (comunità) Ø Fini: il bene dell azienda Ø Prassi cooperazve: benevolenza, carità; fedeltà più o meno incondizionata Superato nella sua forma storica (potere controllo «padre» su vite divenuto insostenibile)
6 ProblemaZche paternalismo e taylorismo oggi Ø Oggi riconducibili a obie<vo massimizzazione profi8 Potere di controllo su vite (spersonalizzazione) Precarietà del lavoro (finanziarizzazione imprese, delocalizzazioni, taglio cosz del lavoro...) Depauperamento del lavoro... È possibile cooperazione? 3 modelli: non linee guida, ma quadri di riferimento possibili
7 Economia civile: modello comunitarista rivisto Soluzione possibile uscendo da mercato, Zamagni (2004) Ø Tesi: terza via tra scambio equivalenz (mercato) e redistribuzione ricchezza (Stato): beni relazionali (terzo se`ore; es.: cooperazve sociali). Ø Fini: perseguimento vocazioni («comunità» d inten5 tra soci e dipendenz) Ø Prassi cooperazve: esempio, persuasione
8 PunZ di forza e punz di debolezza dell economia civile Punto di forza: soluzione possibile PunZ di debolezza: 1. Visione idilliaca 2. Sposta il problema
9 Contra`ualismo liberale: il modello taylorista rivisto (a) Soluzione che resta all interno del mercato Ø Tesi: il contra`o può essere informato da valori - - Mito del business amorale (R. De George, 2007) Un isctuzione sociale, tra cui la business corpora5on, per essere tale, deve mirare al perseguimento di fini colle<vi, che sono anche beni colle<vi (S. Miller, 2010). Ø Fini: perseguimento profi`o + beni colle<vi Ø Prassi cooperazve: produ<vità/efficienza, ma, insieme, riconoscimento esigenze (equità: legislazione del lavoro)
10 Contra`ualismo liberale: il modello taylorista rivisto (b) - Emersione di nuove esigenze: fioritura della persona Ø Imprecisato diri`o della persona allo sviluppo (art. 3 Cost.) + alcuni precedenz (Corte di Cassazione, 2010) Ø Vuoto giuridico: ad oggi colmato da responsabilità sociale d impresa (RSI) (Sacconi 2010) RSI offre un vincolo per cooperare indipendente da discrezionalità (ǂ da ezca del cara`ere): reputazione
11 PunZ di forza e punz di debolezza del contra`ualismo liberale PunZ di forza: 1. Valori informano il contra`o 2. Interessante strumento di auto- regolamentazione (RSI) PunZ di debolezza: Ø Manca un approfondimento della portata cogni5va dei valori, a parzre dall esigenza di fioritura
12 Personalismo liberale TentaZvo di coniugare i 2 modelli precedenz Ø Dal contra#ualismo liberale: idea del contra`o informato da valori (equità + esigenza di fioritura) Ø Dall economia civile: approfondimento dell esigenza di fioritura della persona (personalismo) Ø Punto di novità: estende valore dell esigenza di fioritura dai contesz che scambiano beni relazionali a quelli che scambiano beni non relazionali ( personalismo liberale )
13 Personalismo liberale Esigenza assoluta (Hersch, 1990) «Coscienza» della perdita di «dignità» nella condizione segnata dalla dipendenza (Weil, 1951)
14 QuesZonario- intervista Finalità: intuizioni ezco- normazve su buona cooperazione Ø nelle aziende del territorio di diverse dimensioni (piccole, medie e grandi), Ø su diversi a#ori (personale operazvo, responsabili, dirigenz, imprenditori)
15 QuesZonario- intervista ConfronZ 1) Tra a#ori tenendo ferma la dimensione aziendale 2) Tra dimensioni aziendali tenendo fermo l a`ore Cosa si è confrontato: intuizioni ezco- normazve (ragioni+prassi) a) in merito percezione di sé b) in merito a percezione di sé nella relazione Relazione: tra datore di lavoro e dipendente, ma anche tra collaboratori
16 Metodologia 30 domande, 22 in forma chiusa, 7 in forma aperta Ø Prima parte: rilevazione grado preferenza assets Ø Seconda parte: esperimenz mentali - Comunitarismo - Taylorismo - Personalismo + altre possibili intuizioni
17 Qualche indicazione di metodo Modalità selezione aziende Ø premi Ø altri bacini QuesZonario in presenza
18 Qualche dato 3 piccole, 3 medie e 3 grandi (23 persone intervistate) Piccole: 1 servizi, 1 produzione, 1 commercio Medie: 1 commercio Grandi: 3 produzione 4 donne su 23 persone intervistate 5 giovani su 23 persone intervistate
19 Piccole aziende. Confronto Intuizioni ecco- normacve Percezione di sé Rispe>o alla relazione C T P C T P Imprenditori 45% 30% 55% 41% 25% 49% Responsabili 32% 9% 77% 47% 13% 53% Personale operazvo 33% 42% 36% 45% 19% 51% C: Comunitarismo T: Taylorismo P: Personalismo
20 Grandi aziende. Confronto (2 imprenditori su 3 aziende intervistate) Intuizioni ecco- normacve Percezione sé Rispe>o alla relazione C T P C T P Imprenditori 18% 27% 64% 29% 24% 65% DirigenZ 21% 12% 88% 25% 25% 59% Responsabili 18% 15% 79% 24% 14% 67% Personale OperaZvo 24% 21% 61% 33% 25% 59% C: Comunitarismo T: Taylorismo P: Personalismo
21 Buone prassi (un manager, un dirigente, una dire`rice risorse umane, un responsabile) - Vantaggio compezzvo no su valore azionario o taglio cosz lavoro, ma su ricerca e sviluppo, innovazione, qualità Ø Doppio binario carriere Ø Evoluzione organizzazione aziendale (funzionale matriciale) Ø Automazione, senza perdere di vista vocazioni Ø Se`ori in cui automazione non auspicabile
22 Fine
LA RESPONSABILITÀ SOCIALE DELLE IMPRESE CORPORATE SOCIAL RESPONSABILITY
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