Piano di sostenibilità della Rete Sismica Nazionale (RSN) e di MedNet (triennio )

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1 Piano di sostenibilità della Rete Sismica Nazionale (RSN) e di MedNet (triennio ) A cura del CNT (4 Novembre, 2015) Premessa... 2 Risultati scientifici... 2 Status della RSN e di MedNet... 4 Descrizione della RSN... 5 Geometria... 5 Distribuzione areale... 8 Strumentazione... 9 Sensori... 9 Acquisitori Trasmissione dei dati Vettori Indipendenza e sezionamento di rete Qualità dei dati Qualità degli acquisitori Analisi del rumore di fondo da test di laboratorio Analisi e numero dei guasti riscontrati negli ultimi anni Condizioni al contorno Soglia di detezione Vincoli logistici Personale Fondi necessari Vincoli politici Considerazioni sulla sostenibilità della RSN e di MedNet Conclusioni Tabelle piano di gestione... 34

2 Premessa Il fine di questo documento è di fornire gli elementi principali per elaborare un piano di sviluppo e mantenimento della RSN e di MedNet al fine di preservare l'alta qualità del monitoraggio sismico in Italia raggiunta nell ultimo decennio ad uso di ricerca, monitoraggio e sorveglianza sismica, e per l'allerta tsunami. Pertanto, si effettua innanzitutto un'analisi della situazione attuale della rete sismica nazionale (RSN) e della Rete Euro-Mediterranea (MedNet) considerando la loro attuale configurazione e le spese per la gestione. Nella seconda parte di questo documento si analizzano aspetti quali l'ottimizzazione geometrica delle reti e la loro sostenibilità sia in funzione dei fondi disponibili che del personale qualificato disponibile. Si anticipa che è un'analisi complessa perché comprende molti fattori quali ad esempio la qualità del dato (es.: livello di rumore sismico osservato al sito), la logistica dei siti (accessibilità e sicurezza, disponibilità di alimentazione elettrica), i vettori di trasmissione, il tipo di strumentazione, i fondi necessari per il mantenimento della struttura, le risorse umane necessarie, il coordinamento con le reti locali, ecc. Questo documento non può neanche essere considerato esaustivo data la complessità di infrastrutture come la RSN e MedNet che dipendono su molte variabili che devono di volta in volta opportunamente armonizzate. Per svolgere un'analisi quanto più possibile oggettiva è anche necessario contestualizzare il ruolo che le due reti hanno svolto negli ultimi 10 anni la RSN e dal 1990 MedNet. Questa contestualizzazione deve essere svolta dal punto di vista scientifico, del monitoraggio e della sorveglianza da quando, negli anni , la rete sismica nazionale centralizzata venne aggiornata con strumentazione di altissima qualità e incrementata nel numero di stazioni in modo significativo. Si noti che le nuove stazioni, dotate di diversi tipi di sensore (velocimetro broadband, accelerometro e ricevitore GPS), hanno anticipato un trend di sviluppo verso queste configurazioni multi-sensore che poi si è poi diffuso a scala globale anche con la produzione recente di strumenti ad hoc. In quanto segue si effettua un rapido inquadramento dal punto di vista scientifico per evidenziare quanto importante siano state la RSN e MedNet a fini di ricerca. Successivamente si passa a descrivere l attuale status focalizzandosi sulle caratteristiche delle due reti e le spese gestionali per la manutenzione ordinaria e straordinaria. Infine si individuano diversi percorsi per il mantenimento e lo sviluppo futuro delle due reti. Risultati scientifici La rete sismica nazionale (RSN) rappresenta la più importante infrastruttura per il monitoraggio della sismicità in Italia. Senza di essa non si sarebbero potuti effettuare studi importanti per capire meglio la sismotettonica e la struttura della litosfera dell area italiana e delle zone circostanti. La RSN e MedNet sono inoltre parti integranti e importanti di EPOS (European Plate Observing System) che è l infrastruttura europea per le scienze della Terra solida approvata dall ESFRI (the European Strategy Forum on Research Infrastructures), al momento nella sua fase di implementazione. Come è noto, il primo e immediato uso delle reti sismiche nazionale e MedNet è quello del monitoraggio in tempo reale della sismicità. Sebbene i dati degli eventi sismici comunicati dalla Sala Sismica alla Sala Situazione Italia del DPC (M>=2.5) siano una percentuale piccola del totale dei dati localizzati, la registrazione capillare dei micro-terremoti è fondamentale in caso di sequenze sismiche. In questi frangenti è infatti importante seguire le eventuali migrazioni - 2 -

3 dell attività e l attivazione di altri segmenti di faglia, anche per fornire risposte alle esigenze sempre più forti e pressanti del DPC. Inoltre, il Centro Allerta Tsunami del Mediterraneo, di recente istituzione presso l INGV, fa largo uso dei dati delle reti sismiche dell INGV per il monitoraggio in tempo reale dei terremoti potenzialmente tsunamigenici. Pur ricevendo al CAT i dati di moltissime reti straniere (tramite IRIS, il NEIC dell USGS, ORFEUS, ecc.) i dati delle reti INGV rappresentano infatti i soli di cui abbiamo il pieno controllo e sui quali possiamo fare affidamento. Senza il proposito di effettuare una completa e dettagliata lista di tutti gli studi svolti, di seguito si elencano alcuni dei principali per i quali si sono utilizzati in modo significativo o esclusivamente i dati acquisiti dalla RSN e da MedNet. Questi includono: a) studi specifici sulla sismicità e sulla sua distribuzione temporale (Chiarabba et al., 2015); b) le ricostruzioni tomografiche della struttura litosferica di velocità delle onde sismiche P e S (Di Stefano et al., 2009, 2011, 2014; Giacomuzzi et al., 2012); c) la dispersione delle onde superficiali dall analisi delle serie temporali continue (Li et al., 2010a, 2010b; Verbeke et al., 2013); d) le variazioni delle velocità crostali (es., Zaccarelli et al., 2011; Soldati et al., 2015); e) il calcolo dei tensori momento a scala nazionale ed euro-mediterranea (e.g., Scognamiglio et al., 2009, 2011; Pondrelli et al., 2006, 2012) la determinazione delle receiver functions per individuare le principali discontinuità a scala litosferica (e.g., Piana Agostinetti & Amato, 2009; Piana Agostinetti et al., 2011). La RSN è stata poi importante per individuare e isolare segnali sismici prodotti da processi anomali o attività antropiche (Piccinini & Saccorotti, 2008; Saccorotti et al., 2011) grandi impianti industriali quali i cementifici, Latorre et al., 2014). Inoltre vi sono studi a scala locale in cui le stazioni della RSN complementano quelle temporanee per studiare sequenze sismiche importanti (e.g., Chiarabba et al., 2009; Valoroso et al., 2013; Govoni et al., 2014) o zone a rilascio sismico continuo come la faglia alto-tiberina (Chiaraluce et al., 2007). Di importanza sono anche gli studi per volti ad individuare eventuali variazioni temporali dei parametri nel corso di una sequenza (es. il b, il rapporto Vp/Vs, i parametri di anisotropia, ecc.; e.g., Lucente et al., 2010). I dati delle nostre reti vengono normalmente usati anche per studi sismologici a scala globale, come quelli di importanti terremoti e per la ricostruzione della struttura interna della Terra o di grandi terremoti utilizzando la RSN come un array (e.g., Satriano et al., 2014). Gli studi citati, che rappresentano una piccola parte di tutti quelli pubblicati negli ultimi anni, sono stati pubblicati su importanti riviste internazionali ed hanno portato a un arricchimento significativo delle conoscenze sulla geodinamica in atto in Italia e zone circostanti. La RSN e MedNet sono stati gli strumenti per poter svolgere dette ricerche e rappresentano, anche per il futuro, il principale strumento per svolgere ricerche sismologiche con dati strumentali in Italia. I dati acquisiti vengono archiviati e resi accessibili tramite l INGV EIDA (European Integrated Data Archive) primary node coordinato a scala europea da ORFEUS (Observatories and Research Facilities for EUropean Seismology). A sua volta ORFEUS è il referente principale in ambito EPOS Seismology per l archiviazione dei dati, la loro distribuzione e per tutti quei prodotti che consentono un appropriata qualificazione del dato stesso. Infine, i dati parametrici estratti dalle forme d onda e le localizzazioni vengono archiviati e resi disponibili sul portale ISIDE e sulle pagine del CNT, e sono utilizzati sia per scopi scientifici che per fini divulgativi e per applicazioni commerciali

4 Status della RSN e di MedNet La RSN negli ultimi 12 anni, da centralizzata, si è evoluta in maniera sempre più marcata verso una sorta di confederazione di reti in cui alle stazioni di proprietà INGV e in gestione al CNT si aggiungono reti locali o regionali, con tipologie molto diverse di strumentazione e di sistemi di acquisizione e connettività dati. Queste sono gestite da diverse sezioni INGV oppure appartengono ad altri Enti di ricerca, università o enti di altra natura. Peraltro, questa federazione di reti si inserisce nel ruolo di coordinamento dell INGV per le reti sismiche regionali e locali stabilito dalla legge 381/1999 che anche prevede l organizzazione e gestione della rete sismica nazionale integrata quale appunto è la RSN. Questo ruolo di coordinamento verrà ulteriormente rafforzato dalle attività di EPOS Italia per la parte che riguarda le reti sismiche e l organizzazione e la distribuzione dei dati tramite l EIDA INGV primary node. Attualmente la RSN è quindi una vera e propria federazione di reti, buona parte delle quali a gestione locale, che richiede grandi sinergie per un reale ed efficiente coordinamento. Le principali reti che contribuiscono ai dati della RSN sono elencate nella tabella 1. Rete Numero di Stazioni IV (INGV) 341 GU (Universita di Genova) 27 ST (Provincia di Trento) 6 SI (Provincia di Bolzano) 7 NI (OGS e Univ. di Trieste) 13 OV (INGV Napoli) 3 Prato Ricerche 6 Univ. Calabria 4 Tabella 1. Principali reti incluse nella RSN. Infine, la collaborazione tra le sedi che ospitano sale di monitoraggio (Roma, Napoli, Catania), nella definizione delle strategie di copertura e di sviluppo, ha margini di miglioramento. Le strategie di gestione e di sviluppo delle varie sottoreti dovrebbero passare per un attenta definizione dei rapporti considerando il ruolo di coordinamento che INGV ricopre sia per legge che all interno di EPOS

5 Descrizione della RSN Geometria La Rete Sismica Nazionale si compone attualmente di 397 stazioni con sensore velocimetrico e di 148 stazioni con sensore accelerometrico. Le stazioni a 6 canali, ove sono presenti sia velocimetro che accelerometro sono 106. Tali numeri sono stati ottenuti conteggiando: Tutte le stazioni velocimetriche con sigla IV (341); Tutte le stazioni velocimetriche non con sigla IV ma appartenenti ad altre reti INGV/non INGV sul territorio italiano, acquisite dal sistema di acquisizione centrale della RSN. Non sono state conteggiate le stazioni i cui siti sono fuori dei confini italiani. La mappa delle stazioni della Rete Sismica Nazionale è riportata in Figura 1A. Questa mappa è stata ottenuta con estrazione dei dati dal database ISIDE. È disponibile la tabella aggiornata delle stazioni velocimetriche della RSN. La Figura 1B riporta tutte le stazioni accelerometriche acquisite mentre la mappa con tutte le stazioni RSN utilizzate per la sorveglianza e ottenute con il tool SeisNetWatch, con estrazione diretta dei dati da Earthworm è presentata in Figure 1C. Le stazioni ubicate all estero i cui dati sono acquisiti dalla RSN sono pari a

6 Fig. 1A. - Mappa di stazioni della RSN (Dati ISIDE, sett. 2015)

7 Fig. 1B. Mappa di stazioni accelerometriche della RSN (cortesia di P. Augliera)

8 Fig. 1C. - Mappa di stazioni della RSN e di reti estere acquisite in tempo reale. Il colore dei simboli indica lo stato istantaneo della stazione (verde: funzionante e ricevuta; rosso guasta; giallo: problemi il giorno precedente). Distribuzione areale La corretta valutazione della distribuzione di densità areale delle stazioni della RSN va condotta sulla scorta di una serie articolata di considerazioni, basate non solo sulla geometria di rete, ma anche di tipo sismologico e geologico, sulla base della pericolosità sismica del territorio, della rumorosità ambientale e di altri parametri. Si tratta quindi di una valutazione abbastanza complessa e non immediata e si rinvia, per un maggiore approfondimento analitico sulla problematica, al Capitolo Vincoli, Par. 1, Soglia di detezione, più avanti nel documento. In quel capitolo sono riportate la mappa di soglia di detezione sul territorio e la mappa riportante la distanza di ogni punto del territorio dalla seconda stazione più vicina, che fornisce utilissime informazioni sulla magliatura di rete. In modo estremamente sintetico, possono essere individuate le seguenti aree: Aree ad altissima densità: Marche-Umbria. Aree ad alta densità: Sannio-Matese, Irpinia, Val D Agri e dintorni, Sicilia Orientale. Aree a bassa densità (possibilità di grandi gap nelle localizzazioni): Sardegna (le stazioni sono troppo poche), Lombardia (Aree alpine nelle province di Bergamo e Brescia), Toscana centrale, Alto Lazio (Viterbese), Basso Lazio (Frusinate), Calabria (CS, KR), Puglia

9 La copertura in queste ultime aree (aree a bassa densità) non è soddisfacente ai fini della sorveglianza, e andrebbe rivista, anche in considerazione delle richieste di approfondimento sulle sequenze che riceviamo frequentemente dal DPC e dalla Commissione Grandi Rischi. Si ritiene che una copertura di rete da considerarsi nel complesso soddisfacente potrebbe essere ottenuta con l installazione di altre 10/12 stazioni. Di queste almeno 2 prioritariamente dovrebbero essere installate in Sardegna mentre in ciascuna delle altre zone ne servirebbero 1 o 2. Strumentazione Di seguito si fornisce una sintesi della strumentazione. Sensori La strumentazione impiegata per le stazioni della RSN (comprendenti le stazioni INGV e quelle non INGV) è la seguente: a. Broadband Trillium 40: 128 Trillium 120: 28 Trillium 120compact: 6 Trillium 240: 9 Streckeisen STS-1: 4 Streckeisen STS-2: 13 Guralp CMG-40: 1 b. Enlarged Band Lennartz 5 sec: 36 Lennartz 20 s: 4 c. Short period Lennartz 1s borehole: 4 Lennartz 1 s: 17 IESE S2 2 Hz downhole: 7 Mark L4-C: 4 Geotech S-13: 2 Kinemetrics SS-1: 4 d. Strong motion Episensor: 138 SF3000:

10 Acquisitori o GAIA/INGV: 248 o Nanometrics Trident: 135 o Nanometrics Taurus: 23 o Quanterra Q330: 16 o Quanterra Qx80/4120 : 21 o Reftek: 18 o Guralp DM24: 4 La conclusione che si può trarre dall analisi della strumentazione installata è che la RSN e MedNet dispongono per la maggior parte di sismometri di alta qualità e per la maggior parte di tipo broad-band. Proprio il fatto di essere broad-band ha consentito di effettuare ricerche (es.: cross correlazione del rumore ambientale, inversione tensore momento sismico) altrimenti impossibili solo con la strumentazione a corto periodo. Chiaramente è strumentazione che sta invecchiando però data la qualità dei sismometri il problema non si reputa particolarmente rilevante anche se alcune delle stazioni (MedNet) dispongono di sensori (STS1 e STS2) che hanno oramai anche più di 25 anni e inevitabilmente accusano problemi di deterioramento dovuti al solo invecchiamento. I sensori accelerometrici sono pure di altissima qualità (principamente Episensor della Kinemetrics) e non si prevede una loro sostituzione a breve per invecchiamento. Discorso diverso riguarda gli acquisitori. Questi sono particolarmente compositi nel tipo e la RSN sta effettivamente beneficiando di quelli prodotti in-house (GAIA) che si sono dimostrati all altezza di quelli commerciali; una analisi comparativa rigorosa tra la versione attuale (GAIA2) e altri acquisitori commerciali è attualmente in corso, tuttavia le prove comparative effettuate finora hanno dimostrato una buona risposta sia in termini di dinamica che di banda passante. È attualmente in fase di avanzato sviluppo una nuova versione dell'acquisitore (denominata GAIA4), che dovrebbe garantire prestazioni analoghe con consumi e costi molto più contenuti. Gli acquisitori Trident sono strettamente collegati al sistema di trasmissione dati satellitare sviluppato dalla Nanometrics al quale si rimanda nelle successive sezioni di questo rapporto. Per quanto riguarda gli acquisitori Quanterra, tutte le stazioni MedNet con l eccezione di Tirana (TIR) dispongono di acquisitori Qx80/4120 che oramai sono molto vecchi e soprattutto il loro firmware scadrà (senza possibilità di aggiornamento) a fine 2016 per cui se non vengono sostituiti con altri acquisitori, le stazioni cesseranno di funzionare. È bene sottolineare che MedNet, per la sua copertura areale, per la qualità dei dati e per la sua distribuzione in paesi anche con ridotte capacita economiche ove la medesima strumentazione non era comunque disponibile, e il suo dato era di pubblico accesso su banche dati importanti come quella di IRIS e di ORFEUS, ha finito per rappresentare un marchio di qualità dell istituto e un volano per ulteriori eventuali collaborazioni. Per questi motivi, è importante mantenere questo altissimo livello della strumentazione perché in questo modo si ottiene non solo il dato ma anche il prestigio e l autorevolezza dell Istituto poi da spendere eventualmente in ulteriori azioni di collaborazione futura. Quindi e in sintesi, MedNet è un marchio di alta qualità (un brand ) che vale la pena di continuare a mantenere anche per il futuro. Inoltre, MedNet opera su tutto il Mediterraneo e investire in Mednet anche con l installazione di più stazioni soprattutto nella parte del Nord-Africa è strategico per le attività del CAT (Centro di Allerta Tsunami)

11 Trasmissione dei dati Vettori a. Telecom SPC: 10 b. Fastweb: 29 c. Wind: 5 d. Satellitare Nanometrics: 67 (CNT) e. Satellitare commerciale (A2c, idirect, Broadsat): 32 f. UMTS: 24 g. WiFi: 7 h. Collegamenti dedicati punto-punto i. Ancona- Roma: 55 ii. Gibilmanna Roma: 24 iii. Milano-Roma: 20 iv. Genova Roma: 31 i. Internet: 94 (comprese estere) Indipendenza e sezionamento di rete Per comprendere il funzionamento in tempo reale della RSN concentrando l attenzione sulla ridondanza che molteplici vettori di trasmissione assicurano, vengono riportate una serie di mappe descriventi la distribuzione della rete in funzione del vettore di trasmissione. Queste mappe sono state ottenute mediante il tool SeisNetWatch di cui sopra, il quale accede al database di Earthworm. (Ai fini di questo rapporto è irrilevante il colore dei simboli a triangolo delle stazioni che esprime solo un istantanea temporale del funzionamento e tempi di latenza delle singole stazioni.) Le mappe in Figura 2 riportano le stazioni della rete satellitare Nanometrics satellitari, finora considerata la sotto-rete fiduciaria della RSN. Esse sono suddivise in provider IntelSat e provider Hellas Sat. Le stazioni Nanometrics satellitari attualmente in esercizio gestite dal CNT sono 67. Da aggiungere tutte le stazioni satellitari della rete di monitoraggio gestita da Catania, in numero più o meno simile. Le mappe successive (Fig. 3-8) sono analoghe a quelle di Fig. 2 e servono ad esporre il livello di segmentazione secondo diversi providers e diversi vettori in cui sono configurate le due reti

12 a.) Figura 2 Mappa stazioni Nanometrics satellitari: a) Intelsat b.) b) Hellas Sat a.) Figura 3 Mappa stazioni satellitari con provider commerciali: A) Astra2connect (25 stazioni) B) Tooway (Broad Sat). Manca CAMP Campotosto, migrata nei gg scorsi. In tutto, le stazioni satellitari non Nanometrics sono 32. b.)

13 a.) b.) Fig. 4 Mappa stazioni a provider: a) Fastweb (25 stazioni) b) Telecom SPC (ex RUPA) Le stazioni in connettività SPC sono scese a 8, da oltre un centinaio di qualche anno fa. Fig. 5 Mappa stazioni a provider Wind: 5 stazioni MedNet, in possedimenti ENEL

14 a.) Fig. 6 Mappa di stazioni wireless: a) UMTS (24 stazioni) b.) b) WiFi: 7 stazioni (Non riportate INTR e VCEL, + altre a collegamento misto ponte radio + linea in cavo, es. stazioni in ponte radio MarcheWay). Fig. 7 Mappa stazioni in connettività Internet: 145 stazioni. Con le stazioni acquisite dal server di Ancona (55) e dal server di Gibilmanna (24) fanno in tutto 224 stazioni (anche dall estero)

15 a.) Fig. 8 Mappa stazioni acquisite dai server di: a) Ancona. (55 ) b) Gibilmanna (24 ) Le stazioni della rete Marche sono per la maggior parte trasmesse tramite ponti radio Marche Way, o UMTS. Numerose stazioni da Gibilmanna sono della rete del Belice e sono trasmesse in ponte radio. b.) Dall esame di queste mappe si possono trarre le seguenti deduzioni: 1. La differenziazione delle tecnologie e dei provider di trasmissione dati nella RSN è molto marcata; ciò sicuramente comporta da un lato una maggiore complessità gestionale, ma dall altro una distribuzione di stazioni su diversi canali trasmissivi, che mitiga blackout di rete in caso di un eventuale grave guasto o disservizio; 2. La distribuzione delle stazioni Hellas Sat è abbastanza regolare, mentre quella delle stazioni Intelsat è più accentuata a Sud. Va precisato che sussistono impedimenti di ordine tecnico (visibilità del satellite, puntamento) a bilanciare la distribuzione di stazioni; 3. La distribuzione delle stazioni Astra2connect è discretamente regolare, mentre quella delle stazioni in Tooway è ancora in fase di sviluppo iniziale; 4. È stato compiuto un notevolissimo sforzo nella riduzione del numero di stazioni in connettività Telecom SPC, molto costosa, mediante la migrazione a connettività ADSL Fastweb, o satellitare commerciale; in particolare, si è passati da ~100 stazioni alle 8 correnti, con un risparmio medio annuo pari a ~ Le stazioni a connettività Wind sono relative a 5 siti di stazioni MedNet, in aree di proprietà ENEL o società del gruppo ENEL, ove la scelta Wind è stata imposta per problemi di accesso di sito; 6. L utilizzo della connettività UMTS, molto economica, ma con limitate garanzie di affidabilità, risulta limitato ai casi di necessità, ove altre soluzioni non sono possibili o facilmente applicabili; 7. Lo sviluppo della connettività Wi-Fi è ancora alla fase iniziale (Alto Tiberina, Irpinia);

16 8. Il ricorso a connettività Internet è molto utilizzato, per motivi di semplicità e di economicità, soprattutto in tutti i casi in cui la trasmissione dati è operata tra server relativi a reti locali. Qualità dei dati Definire la qualità per fini di sorveglianza e monitoraggio implica diverse componenti: qualità del sito, qualità della strumentazione, qualità della trasmissione. Ogni componente è il frutto dei logici compromessi e dello sviluppo negli anni della rete e del contemporaneo sviluppo tecnologico. Qui portiamo qualche esempio dei risultati ottenuti dall'analisi di rumore utilizzando il software SQLX, che permette un'analisi spettrale continua dei dati sismici. L'analisi si riferisce ai primi otto mesi del Rete MedNet-MN Ottimo punto di partenza è analizzare la rete MedNet, da sempre punto di riferimento per qualità e affidabilità. Dallo studio del rumore si è potuto notare che quasi tutte le stazioni presentano un buon andamento sia alle basse frequenze che alle alte, si veda per esempio la PSD (power spectral density) relativa a TUE (Stuetta). Una eccezione è per esempio WDD (Malta), più rumorosa ad alte frequenze, ma che data la sua posizione geografica risulta comunque utilissima anche per il monitoraggio

17 Rete Sismica Nazionale (network IV) Un resoconto generale della rete sismica di quasi 400 stazioni dal punto di vista del rumore sismico è complesso poiché la rete riflette perfettamente l'eterogeneità della sua composizione, sia per quello che riguarda i siti che per l'accoppiamento sensore-digitalizzatore e infine per le differenze di risposta del suolo. Nel valutare la rumorosità della singola stazione è necessario considerare il contesto di installazione; per esempio le stazioni situate in zone come le isole, le aree vulcaniche o le regioni particolarmente antropizzate presenteranno indubbiamente livelli di rumorosità più alti rispetto alla media, pure queste installazioni risultano fondamentali per il completamento della geometria di rete. Si presentano alcuni spettri esemplificativi. FDMO rappresenta una buona stazione VBB nell'appennino Marchigiano, mentre SERS è una tipica stazione BB di buona qualità in Calabria. Gli esempi successivi presentano invece installazioni più critiche: GROG (Isola di Gorgona) è una tipica installazione insulare, ovviamente più rumorosa sulle medie-alte frequenze per l'effetto più diretto di moto ondoso e vento; ESLN è una stazione in zona sommitale Etnea; infine PRMA (Parma) rappresenta una tipica installazione in area antropizzata, con significativo rumore ad alta frequenza. Tutte queste stazioni, nonostante la loro rumorosità, data la loro posizione geografica risultano importanti per il monitoraggio sismico. Un esempio molto importante a questo riguardo è quello della lunga sequenza emiliana del 2012, in cui le stazioni sismiche della Pianura Padana, rumorosissime per ovvie ragioni, hanno fornito dati fondamentali per vincolare le localizzazioni e in particolare le profondità ipocentrali dei terremoti. Un gruppo di lavoro del CNT sta operando per una verifica sistematica del livello di rumorosità delle varie stazioni, e potrà fornire a breve informazioni utili per individuare le stazioni che possono richiedere interventi di miglioramento del sito o addirittura di riposizionamento

18 Qualità degli acquisitori Analisi del rumore di fondo da test di laboratorio Sono in corso una serie di test sugli acquisitori in uso nella RSN. Il primo passo è stato costruire un generatore di segnali sufficientemente stabile e preciso da consentire dei test di precisione molto elevata, visto che si tratta di rilevare eventuali differenze di comportamento tra digitalizzatori a 24 bit. Si pensa di verificare anche se ci siano eventuali differenze tra gli acquisitori in funzione di possibili dipendenze dalla temperatura. Per ora non sono ancora disponibili dei risultati, va però fatto presente che questo tipo di analisi non ci darà elementi per giudicare la solidità dei sistemi, ovvero la loro continuità di funzionamento nel tempo, essendo strumentazione destinata a funzionare per anni senza interruzioni. Analisi e numero dei guasti riscontrati negli ultimi anni Per avere un idea, seppur approssimativa, della resistenza degli strumenti, abbiamo cercato di produrre qualche statistica sul funzionamento delle stazioni sulla base dei dati memorizzati su SEISFACE. Ovviamente in questo modo si tiene conto non solo della qualità degli strumenti, ma anche della struttura del sito e soprattutto delle sue caratteristiche di alimentazione e trasmissione. Va precisato che ci siamo basati sull analisi della distribuzione dei GUASTI come dichiarati dai turnisti tecnici. La dichiarazione di GUASTO, tuttavia, non è a tutt oggi del tutto univoca e affidabile, soprattutto per quanto riguarda la chiusura del guasto stesso, comunque a grandi line e sulla durata temporale considerata, i dati considerati danno sicuramente qualche utile indicazione. Per verificare l effettivo utilizzo delle stazioni, sono in fase di realizzazione delle mappe che incrociano la potenziale disponibilità del dato alla stazione per il picking automatico (e non) con l effettiva disponibilità del picking considerando i guasti alla stazione

19 Figura 9. Guasti delle RSN e MedNet (principalmente le stazioni che ricadono nella mappa) durante il I cerchi bianchi corrispondono a stazioni che non hanno avuto guasti o interruzioni durante il periodo (alto). Istogramma dei guasti nell arco dei 365 gg e dei primi 50 gg

20 La figura 9 riassume i guasti della rete durante il 2014 espressi in giorni. Si evidenzia che gran parte delle stazioni hanno avuto interruzioni molto ridotte in numero di giorni. All estremo opposto, altre invece, di cui diverse appartengono a reti non INGV, sono state guaste per quasi l intero periodo. Dall istogramma si evince che la maggior parte delle stazioni viene ripristinata di norma entro un 1 giorno e la gran parte entro una decina di giorni. Condizioni al contorno In questa sezione si presentano alcuni dei principali vincoli per il funzionamento della rete (secondo l AQ tra DPC-INGV per il livello di detezione, logistici, professionalità del personale, fondi per la gestione). Questi sono tutti elementi che devono essere presi in considerazione nella gestione delle reti sismiche. Soglia di detezione Al momento la soglia di detezione della RSN risulta notevolmente disomogenea (Figura 10). Sul territorio nazionale convivono aree in cui la soglia di detezione in magnitudo è molto bassa (ben al di sotto di M1, come in Appennino Umbro-Marchigiano, alcuni settori dell'appennino Meridionale) ad aree in cui la soglia è vistosamente più alta (in particolare Sardegna Occidentale, ma anche alcuni settori dell'italia peninsulare). Ovviamente questa disomogeneità è strettamente legata alla geometria di rete, ma ancora più a monte occorre tenere conto che da un lato nella rete nazionale confluiscono anche reti dedicate ad esperimenti scientifici, come la rete TABOO in Alta Val Tiberina o le reti accelerometriche dense delle Marche, dall'altro lo sviluppo della rete nazionale è stato influenzato dalle occasioni di finanziamento (come il progetto CESIS, incentrato soprattutto sull'appennino Meridionale). Un omogeneizzazione verso l'alto della soglia di detezione è ovviamente molto semplice, riducendo drasticamente il numero delle stazioni acquisite in sala sismica e quindi costituenti la RSN in senso stretto (per esempio già ora non tutte le stazioni della rete TABOO sono utilizzate in sala); questo potrebbe anche alleggerire il carico di lavoro dei sistemi di acquisizione e gestione. Molto più impegnativo risulta l'abbassamento della soglia nelle aree attualmente a soglia troppo alta. Data l'attuale sensibilità sviluppata dall'opinione pubblica nei riguardi dei terremoti anche di magnitudo modesta, nonché le richieste di DPC e CGR sull evoluzione delle sequenze, potrebbe risultare critico non garantire una soglia inferiore a quella del possibile risentimento su tutto il territorio nazionale. Assumendo come valore target magnitudo 1.5 nelle zone con sismicità frequente, magnitudo 2.0 su tutto il territorio, al momento l'area più critica risulta essere la Sardegna ed in particolare quella occidentale. Anche tenendo conto della sua bassa sismicità, l'installazione di almeno due o tre altre stazioni in Sardegna è prioritaria per garantire un abbassamento significativo della soglia di detezione. Nel resto d'italia, al momento le zone più critiche, che superano la soglia di 1.5 e presentano livelli di sismicità piuttosto alti, risultano la Sicilia Meridionale e Occidentale (su cui esistono già piani di potenziamento del monitoraggio da parte della sezione di Catania), ed una fascia compresa tra la Liguria Orientale e la Pianura Padana lombarda. Occorre in generale inoltre prestare particolare attenzione alle aree costiere, dove ovviamente la geometria di rete risulta più critica, e dove, ad aggravare la situazione,

21 spesso il livello di rumorosità delle stazioni risulta più alto. Per esempio un settore critico al momento è tutta la fascia costiera Adriatica, con l'eccezione del settore Marchigiano: in particolare l'area del Delta Padano risulta avere una soglia particolarmente alta. Ovviamente questo criterio garantisce un monitoraggio strettamente a fini di protezione civile. Un discorso diverso deve essere fatto per il monitoraggio a fini scientifici. A riguardo è ben noto che determinazioni affidabili della profondità richiedono magliature della rete confrontabili con la profondità media degli eventi della zona. Se analizziamo una mappa che riporta per ogni punto del territorio la distanza della seconda stazione più vicina (figura 11), che possiamo considerare una misura empirica della magliatura media della rete, vediamo che solo in una parte piuttosto limitata del territorio nazionale abbiamo valori inferiori a 20 km, che ci danno una possibilità della rete di determinare attendibilmente le profondità dei terremoti più superficiali (z < 10 km). Un'estensione di questa magliatura a tutto il territorio nazionale richiederebbe un investimento molto importante, ma viceversa una riduzione della magliatura attuale nelle zone con maggior densità porterebbe ad un degrado di questa capacità della rete anche per le aree attualmente ben coperte. Si noti a riguardo la richiesta effettuata di recente dalla Commissione Grandi Rischi di ricevere sezioni ipocentrali delle sezioni analizzate nelle relazioni quadrimestrali. Dovrebbe essere chiaro che queste sezioni, con l eccezione di alcune aree ben strumentate come nell appennino centro-settentrionale (Umbria-Marche), saranno inaccurate e possibilmente anche fuorvianti

22 Figura 10. Livello di detezione medio della RSN e MedNet

23 Figura 11. Stima della Magliatura della rete. La mappa riporta per ogni punto del territorio la distanza della seconda stazione più vicina. Questa è una misura empirica dell accuratezza nella stima della profondità. Vincoli logistici Il rinnovamento della RSN negli anni ha portato a privilegiare, soprattutto per le stazioni a tecnologia satellitare Nanometrics, siti di installazione piuttosto remoti. Infatti la scelta di un vettore trasmissivo satellitare, e di alimentare la strumentazione con pannelli fotovoltaici, ha consentito di svincolarsi da linee cablate, dando molta più libertà nella scelta dei siti. Anche la scelta, soprattutto per il progetto CESIS, di co-localizzare stazione sismica e stazione GPS, ha portato a privilegiare siti su orografie prominenti, e spesso anche a quote piuttosto alte. Le motivazioni di tale scelta possono essere quindi così riassunte: 1- Ubicare le stazioni in siti lontani dalle sorgenti di rumore sismico, solitamente poste a fondo

24 valle; 2- Selezionare siti con buona visibilità sia per la trasmissione satellitare che per il GPS; 3- Selezionare siti con insolazione ottimale per i pannelli fotovoltaici, riducendo anche il rischio di nebbie. In generale, pur adottando questi criteri, si è cercato di non complicare eccessivamente la logistica, selezionando siti che garantissero una buona accessibilità nel corso dell'anno. Non sempre questa condizione è valida in assoluto: alcuni siti in inverno non sono raggiungibili con automezzi. In questi casi in generale si sono comunque trovate soluzioni alternative per garantire la manutenzione straordinaria. Una analisi dei dati registrati da 4 stazioni a tecnologia satellitare Nanometrics in Italia Nord- Occidentale, gestite in cooperazione tra INGV e Università di Genova, porta ad evidenziare che la particolare criticità invernale di due di queste stazioni, installate ad alta quota (LSD e MRGE), non ha portato ad un degrado significativo della percentuale di dati registrati rispetto alle altre due stazioni a logistica relativamente più semplice (MONC e RSP). Stazione 2010/ / / /10 LSD 91.6 % 97.5% MRGE 90.2% 98.0% MONC 87.2% 98.3% RSP 98.5% 98.1% Tabella 3. Percentuale di dati registrati. Più in generale, bisogna tener conto che una gran parte dei siti della Rete Sismica Nazionale non è di proprietà o di gestione diretta INGV, ma spesso questi sono messi a disposizione da terzi, gratuitamente o sotto convenzione, e che nella gestione della rete nazionale occorre assumere che ogni anno vi sia una certa percentuale di cessata disponibilità; infatti per buona parte dei siti storici, dati in uso gratuito da Enti Pubblici o da privati, non sempre è stata esplicitata una richiesta di disponibilità a tempo indeterminato. In altri casi i siti sono risultati non più disponibili a causa di sopravvenute situazioni di non sicurezza (per esempio Eremo di Bismantova, soggetto a caduta massi, o Novellara, installata in un locale non più agibile). In definitiva, in relazione alla scelta di contenere le spese di acquisizione/gestione/manutenzione dei siti, la RSN deve essere necessariamente considerata come una struttura in qualche modo dinamica, che, oltre a rinnovare gradualmente la strumentazione, deve in alcuni casi riadattare anche la sua geometria. Personale Il personale adibito alla gestione tecnica delle stazioni della RSN è il seguente: ROMA (UF LARS): 1 Dirigente Tecnologo (RUF). 1 Ricercatore/tecnologo a L Aquila (gestione di stazioni Abruzzo/Molise e Alto Lazio)

25 1 Primo Tecnologo (Funzioni di Vice RUF, supporto al coordinamento attività, e gestione sistemi Nanometrics) 1 Tecnologo (funzioni di vice RUF per il coordinamento attività di laboratorio, gestione sistemi GAIA e di connettività). 1 tecnico per la gestione sistemi centrali di acquisizione Nanometrics. 1 tecnico per la gestione strumentazione remota Nanometrics (anziano e in predicato di trasferimento). 2 tecnici per la gestione HW/SW stazioni rete MedNet. 5 tecnici dedicati alla gestione/manutenzione delle stazioni RSN e dei sistemi GAIA, nessuno a tempo pieno. 1 tecnico dedicato quasi esclusivamente alle gestione del parco auto CNT. 3 operatori di modesto profilo tecnico e di scarsa utilità. Si possono fare le seguenti considerazioni: - Quasi tutto il personale è impegnato in turni e reperibilità. - Buona parte del personale è impegnato nello sviluppo e assemblaggio acquisitore GAIA. - Età media elevata. Fra 5 anni 2 Tecnologi e 4 tecnici saranno vicini all età pensionabile. - Bassa/bassissima disponibilità a missioni per motivi di tipo familiare. Necessità per la UF LARS: 1 tecnico per la gestione di strumentazione Nanometrics 1 tecnico per il laboratorio GAIA 1 operatore esperto per missioni di gestione/manutenzione. GROTTAMINARDA: 2 tecnologi di cui uno svolge le funzioni di RUF; 8/9 tecnici per gestione reti RSN e rete RING + rete mobile e reperibilità. Il suddetto personale è interamente precario e soggetto all esito dei concorsi di prossimo espletamento. ANCONA: 2 ricercatori anziani, un giovane tecnologo (precario) + 1 tecnico (non elettronico) anche lui anziano. Fra 5 anni gli anziani saranno prossimi all età pensionabile. MILANO 3 giovani ricercatori di cui uno precario (M. Massa, E. D Alema, Lovati). Nessun tecnico. NAPOLI

26 1 Ricercatore responsabile della UF 2 tecnologi 1 tecnico GIBILMANNA 1 Dirigente Tecnologo RUF 5 tecnici per la gestione dell Osservatorio, dei progetti di ricerca geofisica marina, delle stazioni della rete del Belice, e delle stazioni RSN di competenza. CATANIA: 2 tecnici per gestione HW/SW stazioni rete Nanometrics + altro personale n.n. BOLOGNA: 1 tecnico Considerazioni conclusive: Per molte sedi, sezioni, o UU.FF. il personale tecnico/tecnologo risulta decisamente insufficiente, soprattutto alla luce di progetti ambiziosi di sviluppo della rete e di attività (Es. Early Warning) ed in previsione di un cambio generazionale piuttosto importante, che avverrà principalmente nel prossimi 6-7 anni. In generale, il numero di tecnici/tecnologi è molto limitato, e va segnalato il problema del precariato che impedisce una corretta programmazione a lungo respiro. Fondi necessari Vengono qui riportate le principali voci di gestione/manutenzione/sviluppo della RSN: Manutenzione ordinaria dei siti: E un attività molto importante in quanto i siti della rete devono essere visitati periodicamente per evitare gravi problemi di degrado, di sicurezza, e di vandalismo. Sarebbe necessaria la stipula di contrati di manutenzione in tutti i siti incustoditi. Taglio vegetazione, manutenzione recinti, porte, cancelli, casotti, antenne (x circa 100 siti): Euro /anno. Piano di gestione ordinaria/straordinaria dei siti e delle infrastrutture di sito con sostituzione dei siti divenuti indisponibili: Si valuta che mediamente un paio di siti all anno richiedano corposi interventi di ristrutturazione. Spesa prevista: annui. Piano di messa norma e di certificazione degli impianti elettrici di sito: I lavori di messa a norma e di certificazione degli impianti (in carico all ufficio tecnico) procedono molto a rilento, e l Ente si trova in una posizione di inadempienza, da non sottovalutare. Su circa 300 siti, per quanto risulta agli scriventi, la certificazione disponibile è relativa a circa 50 siti

27 Escludendo i siti ad alimentazione fotovoltaica, circa 70, ne deriva che occorre verificare la messa a norma e produrre certificazione per un numero di siti pari a 180. I dettagli degli interventi e dei costi sono a cura dell Ufficio Tecnico AC. Si valuta un costo tra i 500 e i 2500 a impianto, ove necessaria certificazione, ed in funzione del tipo di intervento. Considerando una media di 1500 euro/sito, la spesa complessiva è di (~ /anno). Manutenzione ordinaria di strumentazione: Risulta difficile definire un costo medio di manutenzione delle stazioni, anche perché, se ci riferiamo alla media dei costi sostenuti negli ultimi anni, questi sono stati notevolmente inferiori al necessario ed al passato, a causa delle ridotte disponibilità finanziarie. In diversi casi, la scarsità di strumentazione di ricambio ha comportato un numero medio di stazioni guaste piuttosto elevato, e tempi di intervento inaccettabilmente lunghi. Dovrebbero esplicitamente rientrare nel budget per la manutenzione della rete anche tutte quelle spese di tipo amministrativo quali la disponibilità di automezzi dedicati, costi di missione, straordinari, ecc. Per fornire una valutazione di massima più attendibile, è pertanto preferibile definire il corretto dimensionamento degli investimenti di manutenzione (per la sola parte strumentale) sulla base degli investimenti effettuati sulla strumentazione. Riferendoci ad un parco strumentale complessivo della RSN, come da computo recentemente effettuato, tale valore ammonta a circa Euro. Se si assume adeguato per la manutenzione ordinaria/straordinaria un budget che preveda anche l ammortamento della strumentazione per guasti, invecchiamento e obsolescenza, pari al 10% del valore strumentale complessivo (il che equivarrebbe a ipotizzare un ammortamento della strumentazione in un periodo medio di 10 anni) il costo annuale dovrebbe essere di circa Euro per una gestione ritenuta efficiente. Tale budget, ipotizzando invece una gestione orientata al massimo risparmio (e quindi necessariamente con requisiti di efficienza notevolmente ridotti) non dovrebbe comunque scendere al di sotto di un limite minimo del 5%, pari a circa Euro annui, che corrisponde ad un periodo di ammortamento della strumentazione doppio, ossia pari a ben 20 anni di esercizio. Piano nuove stazioni: La distribuzione della densità di stazioni non è ancora ritenuta ottimale in tutto il territorio. Si ritiene necessaria, per la copertura di alcuni gap che presentano importanti criticità, l attivazione di altre 10/12 stazioni. Valutando una spesa media di circa KEuro a stazione, per i lavori di allestimento sito e per la strumentazione, si valuta la necessità di investimenti aggiuntivi di circa KEuro in 3 anni, KEuro/anno, al fine di pervenire ad una accettabile (ma non ottima) copertura di rete. Piano di upgrade Nanometrics Le stazioni attualmente funzionanti in tecnologia satellitare Nanometrics sono circa 70, per la sola gestione CNT. Se consideriamo anche le stazioni gestite da Catania per le reti siciliane, il numero sale a circa 140. Il piano di aggiornamento attualmente previsto per la sola sezione CNT mira essenzialmente al mantenimento dell esistente, con aggiornamento tecnologico della strumentazione obsoleta in misura di 5 stazioni/anno. Il costo

28 previsto per questo piano (a meno di ulteriori rimodulazioni del piano) è di Euro/anno x 4 anni (non tenendo conto di eventuali parti di ricambio aggiuntive che sono state considerate nella manutenzione ordinaria di strumentazione.). Le varie alternative possibili per il futuro della attuale Rete Nanometrics satellitare sono descritte più avanti nel documento. Circa l aggiornamento della rete Nanometrics siciliana gestita dalla Sezione di Catania non siamo in possesso di informazioni attendibili. Piano di sviluppo di una rete satellitare commerciale non Nanometrics con sistema di ricezione dati diretto. Il costo di sviluppo di questa rete, e del sistema di ricezione dati centrale, è piuttosto contenuto: all incirca 1000 Euro/stazione. Possono essere messi in preventivo Euro/anno per migrazione/upgrade di stazioni della RSN già esistenti. E necessaria per questi apparati la presenza di alimentazione di rete 220 V. Costi di connettività: Connettività Telecom/Wind: 350 Euro/mese x 15 stazioni = 5250 Euro/mese Connettività Satellitare: 100 Euro/mese x 100 stazioni = Euro/mese Connettività ADSL/WiFi: 30 Euro/mese x 70 stazioni = 2100 Euro/mese Connettività UMTS: 12 Euro/mese x 40 stazioni = 500 Euro/mese Connettività Internet: circa 150 stazioni, non vi sono in genere costi dedicati, in quanto si utilizza la connettività tra le sedi. TOTALE mensile: Euro /mese, per un importo annuo di circa ,00 Euro. Spese a carico A.C. Spese per missioni di gestione/manutenzione: ~ Euro/annui Tabella 4. Riassunto delle spese annuali da sostenere per la gestione della RSN e di MedNet. Sono incluse le spese di upgrade delle stazioni nanometrics della RSN e delle stazioni Quanterra di MedNet. Vincoli politici La rete MedNet costituisce un importantissimo strumento di cooperazione nei paesi euromediterranei. Per la strumentazione di MedNet è quindi indispensabile mantenere livelli di qualità molto alti investendo su strumentazione di massimo livello (Quanterra). In tal modo si assicura il nostro impegno, ci da autorevolezza e credibilità

29 Considerazioni sulla sostenibilità della RSN e di MedNet Si parte dal presupposto che la RSN non è una rete solo per la sorveglianza sismica. Essa rappresenta una infrastruttura in linea con lo sviluppo economico dell Italia ed alle aspettative della popolazione e del suo livello di vita. I risultati scientifici di questo ultimo decennio che hanno condotta ad un livello di preminenza ed autorevolezza dei ricercatori che utilizzano i dati acquisiti dalla SSN e MedNet ne sono ampiamente la dimostrazione. Quindi sarebbe difficile immaginare una riduzione delle stazioni per mantenere solo i vincoli dettati dall AQ con DPC. Inoltre, si sottolinea come la RSN e MedNet sono il contributo a scala nazionale all infrastruttura EPOS. Vale la pena aggiungere che in un recente documento predisposto dal NSF (Aster et al., 2015) viene evidenziato al primo punto che la manutenzione e lo sviluppo delle reti sismiche e geodetiche è di primaria importanza e da assicurare negli anni a venire. Si analizzano di seguito diverse situazioni anche limite per lo sviluppo futuro della RSN. Si deve tener presente che un elemento molto importante è dato dalla modalità di trasmissione. I casi potrebbero comprendere: Strategie di layout di rete: Ridondanza di stazioni che rende l immediatezza delle riparazioni meno urgente; Rete fiduciaria con numero di stazioni ridotto all essenziale; in questo caso i tempi di intervento di riparazione diventano un parametro critico. Nella scelta tra le due strategie, vanno tenuti in conto numerosi aspetti: 1. Budget disponibile; 2. Soglia di detenzione, completeness; 3. Disponibilità di personale 4. Aspetti tecnici relativi alla complessità della rete e alla adozione di diverse tecnologie di acquisizione/trasmissione dati che richiedono un livello piuttosto alto e differenziato di specializzazione; 5. Risorse aggiuntive (automezzi, anticipo missioni, straordinari, ecc.) 6. Distanze e tempi di intervento 7. Aspetti di natura contrattuale e sindacale. Un punto fondamentale è quello di valutare se l INGV è nelle condizioni di implementare un servizio con tempi di intervento rapidi (che non sia basato sulla disponibilità e buona volontà dei singoli, ma su una organizzazione razionale ed efficiente). Rete satellitare Nanometrics Le maggiori problematiche sul futuro della RSN riguardano la rete di stazioni satellitari Nanometrics. Per queste stazioni, la strumentazione in uso è obsoleta e non è più prodotta né supportata dalla società. D altro canto, la strumentazione è funzionante e, per la sua totale indipendenza (non necessita di allacciamento alla rete elettrica, fornisce i dati via satellite ed è

30 indipendente dalla rete informatica esterna), rappresenta un asset per la sorveglianza in particolar modo. In ogni caso e necessario prendere decisioni circa il suo futuro. Le opzioni possibili sono le seguenti: Mantenimento di strumentazione con connessione satellitare Nanometrics nella sua attuale topologia. Necessario e inderogabile avviare l aggiornamento tecnologico della strumentazione a Libra II, se si vuole mantenere questo tipo di tecnologia. E la scelta tecnicamente preferibile, ed anche quella che richiede, in campagna, interventi di conversione contenuti; purtroppo risulta molto onerosa dal punto di vista economico (~ Euro/annui per i prossimi 4-5 anni). Progressiva riduzione fino a un numero di 40/50 stazioni. Costituisce sicuramente una scelta di ripiego. Nella sostanza, un ridimensionamento della rete satellitare finora considerata di tipo fiduciario, garantendo la continuità di funzionamento, legato alla necessità di contenere i costi di aggiornamento. Necessariamente da applicare qualora non vi sia disponibilità di fondi sufficienti per l aggiornamento tecnologico. In questo caso, occorre valutare la possibilità di migrazione di un certo numero di stazioni satellitari Nanometrics ad altre tecnologie di trasmissione dati (Sat commerciale, WiFi, UMTS, ecc.). Questa soluzione ha il vantaggio di consentire di fare magazzino delle Libra I e di utilizzarle come componentistica di ricambio e di diminuire il numero di anni su cui fare l upgrade a Libra II. Eliminazione progressiva totale delle stazioni Nanometrics man mano che si guastano e quindi sua estinzione. E necessario valutare, per non perdere la stazione, la necessità o utilità della stazione e la possibilità di convertirla ad altra tecnologia di acquisizione e trasmissione dati (WiFi o altro). Occorre quindi definire una lista di priorità delle stazioni Nanometrics in esercizio, e nel caso, procedere ad una migrazione di tecnologia delle stazioni Nanometrics ove possibile e conveniente. La chiusura delle stazioni al loro guasto costituisce una strategia sciagurata da non prendere neanche in considerazione. Eliminazione parziale/totale dei canali accelerometrici. In alternativa alla scelta di ridurre il numero di stazioni satellitari Nanometrics, si può prendere in considerazione l ipotesi di eliminare i canali accelerometrici. Tale scelta permetterebbe di mantenere invariata la rete fiduciaria nella sua topologia e nel numero di stazioni, riducendo drasticamente i costi di HW, sia delle stazioni, sia degli hub di acquisizione, e delle utenze di connettività satellitare (riduzione del numero dei canali di trasmissione dati). Anche questa è decisamente una scelta di ripiego, che incide sulle strategie di sviluppo della rete accelerometrica INGV e metterebbe in difficolta la sorveglianza in caso di terremoti significativi. Si tenga presente che per un ~M7 (e.g., Irpinia, 1980) i velocimetri saturano fino ad una distanza di ~250 km dall epicentro. Possibilità di avvalersi di nuove tecnologie (Wi-Fi, Wimax) che potrebbero sostituire quella satellitare soprattutto per i siti remoti. La scelta migliore qualora ci si trovi nella condizione di dovere obbligatoriamente abbandonare, in parte o in tutto, la tecnologia Nanometrics. Occorre fare una verifica sul territorio, stazione per stazione, sia sulla carta che con sopralluoghi in situ, per verificare la connettività. Ormai sul territorio sono presenti numerosi operatori, molti a livello locale/regionale, altri a livello nazionale (es. Linkem) che forniscono servizi di connettività di questo tipo. Anche i maggiori provider di servizi telefonici (Telecom, Fastweb, Wind, ecc.) offrono servizi di connettività

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