PRESENTAZIONE DI UN MODELLO INTERPRETATIVO SULLE NUOVE DROGHE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "PRESENTAZIONE DI UN MODELLO INTERPRETATIVO SULLE NUOVE DROGHE"

Transcript

1 PRESENTAZIONE DI UN MODELLO INTERPRETATIVO SULLE NUOVE DROGHE 1 Introduzione Il lavoro di indagine sulle cosiddette nuove droghe (n.d.), associato alla ricerca delle determinanti sociali, culturali e individuali che sostanziano questo fenomeno, spinge gli operatori ad una sorta di limite, e talvolta perfino a travalicarlo. Il fenomeno della diffusione delle c.d. nuove droghe ha inizialmente disorientato gli studiosi per la difficoltà di interpretazione secondo i parametri utilizzati per le classica tossicodipendenza da eroina. In primo luogo, risulta difficile stabilire se il consumatore delle nuove droghe sia realmente dipendente dalle sostanze stesse. In secondo luogo, gli studiosi hanno notato che l assunzione non è motivata da un desiderio di ribellarsi contro la società, sottolineando più o meno volontariamente la propria estraneità ad essa, anzi: il consumo delle nuove droghe avrebbe il compito di facilitare l inserimento nella società. Le difficoltà interpretative nascono dal fatto che ci troviamo di fronte ad un profilo di consumatore molto più ubiquitario, un profilo i cui tratti caratterizzanti dal punto di vista psicologico e sociale sono meno delineati rispetto alla vecchia tossicodipendenza. Si parla anche di tossicodipendenze invisibili in riferimento a questa ubiquità del consumatore, il quale è invisibile proprio perché frequenta tutti i luoghi della normalità e diserta quelli deputati al trattamento delle tossicodipendenze (i Ser.T, le comunità terapeutiche). I dati riferiti al 2002 sugli utenti dei Ser.T evidenziano come il 79,5% dei soggetti che manifestano una domanda di trattamento presenta come sostanza di abuso primaria l eroina; una percentuale molto minore riferisce come sostanza d abuso primaria i cannabinoidi ( e la cocaina (7%), mentre ecstasy e analoghi rappresentano la sostanza d abuso primaria solo per lo 0,8% degli utenti (Fonte: Relazione annuale al parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia ). Il fenomeno, quindi, in quanto diffuso, senza macroscopiche con- notazioni patologiche di dipendenza e non riconosciuto come patologico dai consumatori, diviene invisibile ed ubiquitario, ossia sfuggente ad un osservazione standard. Per vederlo bisogna modificare un habitus, perché obbliga ad uscire dal proprio luogo deputato : se si vuole conoscere il consumatore di Ecstasy, bisogna andare noi da lui, in discoteca o negli altri luoghi del loisir, e non aspettarci che venga da noi, nella ASL o nei servizi sociali. Questa dislocazione spaziale ci obbliga anche ad una dislocazione mentale: per conoscere il nuovo fenomeno tossicologico bisogna entrare nell area del consumatore, nella sua cultura, nelle sue abitudini di vita. 2 Società del consumo e nuovi fenomeni di abuso di sostanze Dalla fine degli anni 70 il maggiore benessere economico, che favorisce una maggiore mobilità ed un maggior consumo di luoghi e di prodotti del loisir, influenza e modifica il concetto stesso di divertimento. Questi cambiamenti arrivano all apice negli anni 90, anni in cui si assiste ad un ulteriore incremento dei consumi di massa legati al divertimento. Il consumo delle n.d. non può essere interpretato separandolo da questo contesto sociale in cui si sviluppa. Tale opinione è del resto rilevabile anche nel rapporto dell Osservatorio europeo sul consumo delle sostanze: parlando delle nuove droghe le si identifica come sostanze del fine settimana che vengono associate a droghe lecite (come l alcool) ed illecite.

2 L esigenza consumistica del mutamento a ogni costo, cui da sempre presta attenzione il narcotraffico, trova oggi la sua massima espressione nella produzione e diffusione delle n.d.. Illuminanti in tal senso appaiono le strategie di marketing adottate per questo nuovo segmento commerciale, quali, ad esempio: - l immissione sul mercato a ritmo incessante di sempre nuove sostanze, precedute da un adeguato battage pubblicitario; - la personalizzazione del prodotto a seconda degli effetti ricercati (designer drugs come droghe su misura ); - l attribuzione di caratteristiche distintive (il colore della pasticca, il suo logo, la ricerca di nomignoli accattivanti...) che servono a griffare il prodotto, rendendolo appetibile e riconoscibile. Rispetto alle strategie di penetrazione commerciale, appare utile riferire l analisi del marketing hip-hop effettuata da Lamberto Cantoni nel suo intervento alla Terza conferenza nazionale sulle droghe per spiegare la penetrazione silenziosa delle nuove droghe: Come funziona il marketing hip-hop? Funziona con tecniche come il leverage ovvero con il saper utilizzare una piccola forza capace di moltiplicarsi sino ad arrivare a smuovere un peso impensabile all inizio. Per dirla in breve, si identificano soggetti particolari, definiti consumatori alfa o trend setter che con il loro passaparola sono in grado di contagiare un pubblico sempre più vasto. Questo marketing di strada, particolarmente aggressivo, venne normalmente utilizzato dalle piccole case discografiche di musica rap, dal momento che il loro prodotto trasgressivo rispetto all establishment, poco si adattava agli Stili commerciali e veniva rifiutato dalle reti televisive. Furono allora impiegati i promoter giusti i quali, piazzati vicini alle scuole, ai campi di gioco o nelle strade e nei club, creavano un fermento e un attesa che garantiva a un genere musicale il sapore dell autenticità. In brevissimo tempo il business tradizionale si accorse dell efficacia di queste tecniche e con le opportune modificazioni le adattò alle proprie campagne. Bene, anche le menti criminali che diffondono le nuove droghe hanno imparato a padroneggiare il marketing hip-hop. Infatti chi è il pusher? Non è forse un trend setter piazzato nei luoghi compatibili con il consumo ottimale, alla ricerca di altri consumatori alfa? Non è forse lecito attendersi che il consumatore alfa che diventa spacciatore insieme alla pasticca trasmetta anche una favola ( la pillola dell amore ; se la usi bene è uno sballo )? (Natura e significato del gesto trasgressivo nel distretto del piacere, Genova 29 novembre 2000). Se queste sembrano essere le strategie di marketing utilizzate dal narcotraffico per favorire la penetrazione commerciale delle nuove droghe, bisogna riconoscere che esse danno conto anche di quel binomio ecstasy/discoteche che ha caratterizzato in una prima fase il fenomeno: le discoteche ed i rave sono stati individuati come luoghi strategici di diffusione delle nuove sostanze in quanto luoghi compatibili con il consumo. Una volta introdotte con successo sul mercato le nuove sostanze, ecco che si assiste anche ad un cambiamento significativo nelle abitudini di consumo, che le ricerche più recenti (compresa la nostra) svincolano dalla rigida associazione con il mondo delle discoteche. 3 La costruzione identitaria nei nuovi consumatori Mentre il tossicodipendente classico aveva una maschera stereotipata ed era anche oggetto di una sorta di stigma sociale, oggi il nuovo consumatore ha mille e nessun volto; egli sembra rientrare in una di quelle forme di identità patchwork tipiche delle generazioni cresciute nella cultura postmoderna (M. Featherstone, Cultura del consumo e postmodernismo, Seam, Roma 1994) o delle identità a palinsesto della società dell incertezza (Z. Barman, La società dell incertezza, Il mulino, Bologna 1994). Gianni Razeto parla della mente patchwork propria di quella che definisce la global patchwork generation, vestita in modo patchwork, che ascolta musica patchwork, che unisce ignoranza e

3 cultura, yoga e tecnologia, zen e BPH, autogrill e vitamine, colori fluorescenti e nude look, omo-etero-trans-sessualità e aromaterapia (G. Razeto, Global patchwork generation, in Giovani in discoteca fra trasgressione, ritualismo e integrazione, a cura di E. Minardi, Milano 1997, Franco Angeli). Seguendo questa prospettiva, le trasformazioni avvenute nei profili dei consumatori di sostanze ci sembrano legate alla trasformazioni dei valori sociali dominanti, che a loro volta si riflettono nel processo di costruzione dell identità. Viene utile tentare di ricostruire alcuni aspetti di questi mutamenti. Fino a qualche decennio fa la tendenza dominante era quella di costruire una storia personale coerente, fatta di un progetto di vita unitario e di appartenenze forti: si sceglieva una professione in vista della quale ci si preparava attraverso uno specifico percorso formativo; ci si sentiva parte di una famiglia, di una nazione, di un partito, ecc. Predominava, insomma, il concetto della stabilità dell identità e della sua unità lungo tutto il percorso evolutivo dell individuo. A partire dagli anni ottanta le profonde trasformazioni geo-politiche, la crisi del sistema economico-produttivo post-industriale, le nuove frontiere della società dell informazione, hanno determinato l affermazione di nuovi valori sociali predominanti. Oggi l esigenza principale del sistema produttivo e del mercato del lavoro è quella della flessibilità: l aspettativa è quella di una vita lavorativa in cui ci si troverà a più riprese nella condizione di dover ridefinire il proprio status occupazionale e, di conseguenza, riconvertire saperi e prassi professionalizzanti. Il venir meno di certezze consolidate, se da una parte determina un accrescimento del senso di precarietà dell individuo, dall altra trasforma il campo delle sue appartenenze, non più caratterizzato dall esclusività ma dalla pluralità. E ciò vale sia per le appartenenze della sua sfera privata sia per quelle della sua sfera sociale. Nel primo caso, si pensi alle trasformazioni dell istituto famigliare, con l aumento esponenziale delle separazioni e delle famiglie ricostruite; nel secondo caso, alle appartenenze politiche, che risentono di quello stesso indebolimento e di quella stessa fluidità proprie delle strutture partitiche, alla continua ricerca di nuove sintesi aggregative, a partire dal venir meno delle ideologie forti. In sintesi: oggi la tendenza è quella di abituare le persone ad avere più identità. Si badi che questa è una lettura di ordine sociologico e non psichiatrico: l identità frammentata cui qui si fa riferimento non va confusa con la scissione dell identità della quale si occupa la psicopatologia. La frammentazione dell identità, lungi dall essere interpretabile come patologia, rappresenta anzi una conditio sine qua non per l adattamento alle mutate esigenze sociali: in questo senso è da ritenere maggiormente problematico l atteggiamento di chi rimane ancorato in maniera rigida alle proprie diverse appartenenze, in quanto oggi l adattamento richiede flessibilità e plasticità sociale. Non stupisce che lo stesso ragazzo non abbia difficoltà a consumare alcool, marijuana, ecstasy e cocaina, perché la sua vita è fatta di diversi profili di consumo così come di diversi profili di appartenenza. Nuove droghe, nuovi profili di consumatori Parlavamo prima della invisibilità del consumatore, cui si accompagna una seconda caratteristica: la sua ubiquità sociale. Proprio da questa ubiquità del consumatore è possibile partire per cercare di individuare alcuni meccanismi che sembrano abbastanza specifici non tanto della personalità dei consumatori quanto piuttosto delle nuove modalità di consumo, e che creano una discontinuità con le vecchie tossicodipendenze. Un primo elemento di discontinuità è rispetto alla marginalità sociale del consumatore di vecchio stampo.

4 La sostanza, nel caso delle nuove modalità di consumo, sembra piuttosto uno strumento per entrare nella realtà, un mezzo per mantenere con maggiore facilità la propria posizione sociale: i broker di New York che usano cocaina lo fanno per reggere lo stress ed essere al massimo della loro competitività professionale, e lo stesso discorso vale per il doping nella pratica sportiva. Un secondo elemento è che, nel caso delle nuove modalità di consumo, probabilmente non è appropriato parlare di dipendenza in senso stretto. In questo senso vanno anche i risultati della parte psicologica della nostra indagine, che non ha mostrato significative differenze tra consumatori e non consumatori rispetto alla dipendenza come tratto di personalità. Attualmente la dipendenza è più chiaramente rintracciabile in ambiti diversi da quello del consumo di sostanze, a partire dai disturbi alimentari psicogeni. Oggi è in queste forme psicopatologiche che è possibile rintracciare alcuni elementi del profilo di personalità considerato tipico della tossicodipendenza da eroina, a cominciare dalla dipendenza compulsiva dalla sostanza e dalla autodistruttività. Inoltre, la dipendenza da sostanze sembra essere un fenomeno emergente anche nell ambito della pratica sportiva, come segnala la diffusione del doping nelle palestre. Ad esempio il culturismo estremo, se da una parte può essere visto come una forma latente di anoressia (si pensi all esasperato culto della dieta, all attenzione ossessiva per il peso-forma ecc.), è anche un ambito in cui è molto diffuso il consumo compulsivo di sostanze stimolanti. L analisi dei dati di ricerca del Progetto Icaro ed il loro confronto con altre recenti indagini consentono un approfondimento dei nuovi profili di consumo che va oltre gli elementi di discontinuità con le vecchie tossicodipendenze. Le osservazioni che seguono esprimono il tentativo di configurare delle ipotesi che possano fare meglio luce sul fenomeno e aiutare a comprenderlo nei suoi lati di rischio e di danno (sociale e/o individuale). Lungi da noi è la volontà di stigmatizzare il deviante patologizzandolo, operazione mentale che da sempre ha reso ottusi e odiosi gli uomini riguardo alle diversità dei loro pari. Queste ipotesi richiedono quindi - in una sorta di doppio binario - di essere costantemente confrontate con lo sguardo sociologico di chi ha osservato il fenomeno dalla sua sorgente sociale e culturale, extra-individuale: la crescente mercificazione del soggetto che investe questi giovani come ogni altra esistenza, inclusa la nostra. - La tendenza emergente sembra essere quella di un polimorfismo della costruzione identitaria (identità patchwork) che porta a privilegiare un adattameno autoplastico all ambiente, modificando abitudini e stili comportamentali in funzione delle richieste dei differenti contesti. In tale modalità adattativa, coerente con la richiesta di flessibilità che caratterizza l attuale fase storica e con le esigenze poste dalla società dei consumi, si inserisce il polimorfismo dei fenomeni di consumo di sostanze. - L insoddisfazione e la noia, che rendono impossibile rinvenire nella propria quotidianità validi punti di riferimento, portano alla scelta di stili di vita improntati sul fascino per la trasgressione e il rischio. - Il ricorso ad un insieme di sostanze potenziatrici di sensazioni e di emozioni può essere visto anche come un tentativo di sfuggire all insoddisfazione verso la quotidianità e verso i propri limiti, così come alla propria impotenza emozionale. Nel campione bergamasco questi elementi caratterizzano in misura maggiore: - le consumatrici rispetto ai consumatori, - le consumatrici ed i consumatori appartenenti alla fascia d età inferiore (14-17 anni), rispetto alle consumatrici ed ai consumatori più adulti. Un ulteriore elemento di problematicità riscontrato nel gruppo dei consumatori più giovani (14-17 anni) è l appartenenza ad un nucleo famigliare disgregato: rispetto a questa variabile, il rapporto consumatori/non consumatori è di 4 a 1 tra i 14 e i 17 anni, per ridursi della metà (2 a 1) nella fascia d età successiva, e scendere ulteriormente (1.6 a 1) nella fascia d età più elevata.

5 I nuovi profili di consumo si manifestano attraverso il ricorso ad una pluralità di vecchie e nuove droghe: il nuovo consumatore è soprattutto un policonsumatore. Se indubbiamente è vero che i nuovi profili di consumo riconoscono delle comuni matrici di ordine socio-culturale e psico-sociale, e trovano espressione attraverso il policonsumo, è pur vero che il significato del consumo assume connotazioni differenziate a seconda della sostanza consumata. Dai focus group con i giovani e dalle interviste ai testimoni privilegiati sono emerse alcune attribuzioni di significato utili a differenziare le varie sostanze. Le nuove modalità di consumo di sostanze antiche come i cannabinoidi si inseriscono nel solco di una tradizione consolidata che attribuisce a queste sostanze in primo luogo un effetto di amplificazione della comunicazione e del contatto con la propria dimensione interiore, piuttosto che con l esterno. In questo senso, l elevata diffusione tra i giovani di tali sostanze può essere anche una modalità attraverso cui oggi trova espressione il bisogno di ricerca e di esplorazione tipici del l adolescenza: una simile connotazione del fenomeno spiega anche la transitorietà che, nella maggior parte dei casi, lo caratterizza. Questo bisogno di ricerca ed esplorazione, nel caso delle cd. nuove droghe - in primo luogo cocaina ed ecstasy - sembra dirigersi verso l esterno: la definizione stessa di sostanze empatogene enfatizza questo aspetto. Inoltre, esse vengono ricercate anche perché inducono un innalzamento della performance e consentono il superamento dei limiti soggettivi. Nuove Droghe e tempi del loisir La non soluzione di continuità tra consumatore e non consumatore - per quello che riguarda gli organizzatori sociali e soggettivi del fenomeno - ci porta a studiare le abitudini, gli stili di vita, la cultura, la cognizione del mondo che i giovani hanno. Non è più sufficiente indagare su un campione specifico - i consumatori di n.d. - ma si lavora su un area più vasta, sia essa rappresentata dal popolo della notte, dalle nuove generazioni o dall adolescente di oggi. La complessità di un indagine di questo tipo ci impone una particolare cautela interpretativa, e ci farebbe propendere per una semplice rilevazione di alcune evidenze che emergono dal riscontro sia con i dati statistici della ricerca, sia con le rilevazioni che vengono dall indagine qualitativa, quali le interviste strutturate nei luoghi del loisir, i focus group, le interviste telefoniche. Tuttavia, non possiamo esimerci dal tentare anche un interpretazione qualitativa, che proponga alcuni stimoli alla comprensione di un fenomeno così articolato come è sempre il modo di essere e percepire il mondo da parte degli esseri umani. Tentiamo quindi di cogliere le specificità che hanno caratterizzato, in base al lavoro da noi svolto, il campione analizzato, guardando sia al popolo dei consumatori sia a quello dei non consumatori e considerando i primi come segnalatori che estremizzano in un qualche modo - alcune tendenze che sono precipue di quelli che tutti noi rappresentiamo come i giovani d oggi. Ciò è in linea con una delle conclusioni emerse da questa ricerca, che, peraltro, conferma la letteratura precedente: non è possibile separare in modo netto - in base a caratteristiche sociali o individuali - il consumatore di n.d. dal non consumatore, almeno non nell ambito, per molti aspetti omogeneo, del cosiddetto popolo della notte. L indagine su un tipo di consumo di droghe di sostanze che quindi, inevitabilmente, alterano il modo di percepirsi e di percepire il mondo circostante - ci porta a riflettere su quale sia la rappresentazione dell essere al mondo di questi giovani. Restringendo il campo a quello che è l oggetto della nostra indagine - le n.d. e le pratiche connesse, ovvero le modalità di rappresentare il loisir, il tempo libero, il divertimento, in ultima analisi la ricerca del piacere - ci siamo interrogati sulle loro modalità di ricerca e ottenimento del piacere stesso. Inevitabilmente, è per confronto con quelle che consideriamo le caratteristiche di noi adulti che possiamo arrivare a rappresentarci la possibilità che ne esistano altre. Su questa linea di

6 pensiero abbiamo ipotizzato che vi siano alcune differenze - certo relative - con il nostro modo di conoscere e di rappresentare l esperienza piacevole. Assumendo l habitus dell antropologo che comincia la sua indagine sul campo, abbiamo tentato di sospendere il giudizio sul fenomeno da osservare e ci siamo lasciati impressionare dalle caratteristiche strutturali che si manifestavano a noi. L obiettivo era cogliere la diversità che caratterizza la tribù dei giovani nelle sue pratiche di ricerca dell esperienza piacevole. Alcune suggestioni ci accompagnavano: Foucault ha parlato di eterotopia, come luogo - o meglio dire contro-luogo - che le società e le sue istituzioni producono al loro interno, in cui tutti gli altri luoghi reali che si trovano all interno della cultura vengono al contempo rappresentati, contestati e sovvertiti (M. Foucault, Eterotopia, Millepiani, 2, Milano, Mimesis, 1994, pag. 14). Uno dei principi organizzatori dell eterotopia è l eterocronia, il meccanismo di rottura del tempo tradizionale che interviene nei contro-luoghi. Maria Teresa Torti utilizza queste categorie per dare una lettura della discoteca, dei mondi notturni del ballo. Abitare la notte è come indossare una dimensione mentale, una disposizione dello spirito, andare oltre i confini del tempo e dello spazio che delimitano la soglia tra il buio e la luce (MT. Torti, Abitare la notte, Costa & Nolan, Milano 1997, pag. 8). In questa prospettiva, un emergenza che si è subito presentata a noi è stata la particolarità della rappresentazione del tempo connessa al consumo delle n.d.. Cerchiamo dunque di segnalare gli elementi essenziali di tale rappresentazione, così come emersi dalle risposte ai questionari e dalle rilevazioni qualitative effettuate. 1. È frequente l associazione n.d.-fine settimana, al punto da essere un elemento strutturale del fenomeno (weekend drugs). Vi è un tempo deputato, separato dal resto anche fisicamente. Ci sembra interessante riportare alcune opinioni al riguardo emerse durante un focus group con educatori professionali impegnati nei Centri di Aggregazione Giovanile della provincia di Bergamo: Sara: C è una ritualità anche nei tempi: ci sono i momenti dedica ti al consumo. Ci sono quelli che consumano solo il sabato, ma è fisso: fa parte del rito. C è poi chi la consuma tutti i giorni alla stessa ora. Anche il tempo del consumo fa parte del rito: hanno i loro momenti fissi, in cui si deve fare. Mi sento più vecchia di loro, anche se ho 26 anni Marisa: Ritualità dei tempi (momento della serata in cui si consuma) e dei luoghi (in alcuni locali determinati tipi di droghe). Il rito come momento di passaggio: dal tempo diurno a quello serale. Mi riapproprio di un pezzo di me, e questa cosa la segnalo attraverso l assunzione di sostanze. Probabilmente un sentirsi più se stessi, che è un po pericoloso, però è quasi la normalità per questi ragazzi. La sostanza fa liberare la parte di sé avvertita come migliore, anche se per noi adulti può non essere così. Non so se è per sfuggire alla normalità, ma comunque per segnalare un bisogno di cambiare ritmo, anche attraverso il ricorso al supporto farmacologico. Il tempo del consumo è la notte, luogo altro, quando i normali dormono, non luogo, e le n.d. hanno anche la funzione di forzare la stanchezza, dilatare la notte fino ad annullarla, prolungare la durata della veglia. L evoluzione dei luoghi e dei tempi del loisir giovanile ha portato ad una progressiva abolizione dei confini spazio-temporali, in modo da realizzare un unico, grande evento che può protrarsi fino alla domenica: emblematico, al riguardo, il fenomeno degli after-hour, che traghettano il popolo della notte nel regno della luce e da li verso il regno di Morfeo, attraverso un sonno lunghissimo che non solo permette di recuperare, ma anche segna simbolicamente il momento della cesura, del passaggio dal rito del fine settimana alla routine del lunedì. Ogni esperienza rituale, infatti, deve avvenire in un contesto di marcata separatezza dalla normale quotidianità, e tuttavia caratterizzato dalla reversibilità dell esperienza: i confini devono essere nuovamente varcati in senso inverso. È questo il contesto rituale in cui i nuovi consumatori realizzano nuove modalità di consumo delle sostanze. Sostanze che sembrano essere ricercate perché i loro effetti sono funzionali alla celebrazione del rito. In questo senso, cambia il significato che la sostanza viene ad assumere:

7 il rito non e incentrato sulla sua assunzione (come nel caso dei vecchi consumatori ) ma piuttosto la sua assunzione è funzionale alla celebrazione del rito. La sostanza non è più fine, ma mezzo per un viaggio che si caratterizza come esperienza di attraversamento di luoghi e di territori comunque lontani dalla quotidianità: la notte progressiva, con i suoi rituali e i suoi codici comunicativi, non è di questo mondo, ma appartiene ad una realtà diversa, artificiale, fusionale, un po mistica, quasi virtuale (dal Rapporto di ricerca del Progetto Popper Dipartimento delle dipendenze, ASL di Bergamo). Una realtà in cui tutto deve essere accelerato, frenetico, e il divertimento deve tendere alla abolizione dei confini: - dei confini tra sé e gli altri - immersione fusionale nel rito collettivo, perdita temporanea della differenziazione identitaria; - dei confini temporali emblematico al riguardo è il fenomeno dei rave-party e degli afterhour. Insieme all abolizione dei confini, un altra esperienza psicologicamente significativa sembra essere quella del superamento dei limiti: dei propri limiti di resistenza fisica, così come dei limiti nella relazione con l altro, che diviene fortemente sessualizzata e trasgressiva. La fiera degli eccessi che si consuma tra il venerdì e la domenica è il contesto ideale nel quale si inserisce il consumo delle n.d., nei cui effetti si condensano e si giocano non poche dimensioni di illusoria onnipotenza. La sostanza appaga perché aiuta a superare i limiti: i limiti della propria vita di relazione, così come i limiti della propria dimensione corporea ed interiore. 3. La vita settimanale del consumatore-tipo è spesso caratterizzata da una sorta di scissione tra fine settimana e giorni lavorativi. Il tempo del piacere, del divertimento, è connesso all exploit realizzato attraverso le n.d.. Fuori del week-end c è la noia della quotidianità. Il ricorso ad un insieme di sostanze potenziatrici di sensazioni e di emozioni, può essere visto anche come un tentativo di sfuggire all insoddisfazione verso la quotidianità. Come ricordato nella presentazione dei risultati della ricerca, questo elemento è emerso nelle risposte alla parte del questionario dedicata all indagine sul livello di soddisfazione verso le attività quotidiane e verso la propria condizione economica. E l insoddisfazione sembra essere, soprattutto in adolescenza, un elemento determinante del ricorso alle sostanze: infatti sono i consumatori più giovani (14-17 anni) del nostro campione quelli che presentano i maggiori livelli di insoddisfazione. 4. Sono sostanze che hanno rapidità d effetto, con una durata ridotta, e che spesso alterano la percezione del tempo. 5. La caratteristica del policonsumo, ovvero, spesso, o quasi sempre, del consumo contemporaneo di sostanze (alcool, cannabinoidi, cocaina, pasticche ), rinvia ad una contemporaneità o sovrapposizione temporale dell effetto atteso. Come se le varie sostanze dovessero agire anche in parallelo, non solo una dopo l altra, in serie. Abbiamo visto, analizzando i risultati della nostra ricerca, come consumatori di n.d. sono anche la maggioranza di coloro che consumano in maniera abituale tutta una serie di altre sostanze, in primo luogo vecchie droghe come alcool e cannabinoidi; essi passano, nel corso della stessa serata, attraverso diverse esperienze di consumo, che accompagnano il loro attraversare una pluralità di territori e di contesti, un attraversamento le cui caratteristiche distintive sembrano essere la fugacità e la voracità dell esperienza (prendo tutto quello che c è da prendere e vado oltre...) Tutte queste caratteristiche temporali fanno pensare ad una modalità di percezione del tempo - e del tempo del soddisfacimento, visto che di droghe si sta parlando, ovvero di ausili per il raggiungimento del desiderio da soddisfare - che presenta precise particolarità. Qual è, in questi ragazzi, la rappresentazione del tempo che intercorre tra desiderio di una cosa e suo ottenimento? Quanto è angosciosa per loro l attesa? Perché lo è? Quanto la loro vita reale è sentita come soddisfacente? Qual è la loro cognizione del futuro? Quali garanzie

8 ottimistiche offre loro? Quanto il corto-circuito desiderio- soddisfacimento lascia uno spazio sufficiente per prendersi cura dei propri desideri e coltivarli? Tutte queste prevedibili domande, messe in progressione così come ci vengono alla mente, ci provocano una risposta banale, scontata, prevedibile e forse scorretta: chi assume sostanze è sempre deficitario di qualcosa, non è in grado di fronteggiare la vita, di sostenerne gli aspetti spiacevoli, mirando al massimo di benessere ottenibile. Ma chi di noi non è dipendente da sostanze, più o meno legali? E qual è il limite tra sostanze legali e illegali, visto che l elenco di n.d. si arricchisce senza sosta? Cosa vuol dire fronteggiare la vita? E chi stabilisce quale sia il massimo di benessere ottenibile? In questo caso - a proposito di procrastinazione del soddisfacimento, di attesa che separa il desiderio dalla sua realizzazione - si può forse pensare che questi ragazzi non siano in grado di sostenere la pesantezza dei loro desideri? Vedremo in seguito dove ci porta questo ragionamento. Per ora basti pensare che i nuovi consumatori, con la loro ubiquità, assenza di dipendenza franca, normalità lavorativa o di studio, integrazione sociale, coerenza con gli stili consumistici correnti, non sono poi così diversi da tutti noi. La loro integrazione sociale, la loro assoluta aderenza ai modelli consumistici prevalenti nella nostra società, è testimoniata dalla gerarchia dei loro valori di riferimento. I dati della nostra ricerca ci dicono che tra i valori maggiormente ritenuti importanti dai ragazzi vi sono il successo, l autoaffermazione e la possibilità di accedere ad un tenore di vita confortevole: all incirca tre ragazzi su quattro del nostro campione ci hanno indicato questi valori come molto importanti, senza nessuna distinzione emersa al riguardo tra consumatori e non consumatori di n.d.. Una lezione che ci viene dallo studio di questa materia è che appunto il fenomeno droghe è, più di prima, tra noi, forse in noi. La rassicurante estraneità che ci veniva dall eroinomane, con tutta la sua diversità ed il suo sbandamento sociale, non ci è più concessa. Chronos e Kairòs: i tempi del conoscere e del piacere Tornando all eterocronia del consumo di n.d., alle particolarità rilevate nella rappresentazione del tempo, è ancora Maria Teresa Torti a darci lo spunto per costruire un ipotesi. Si pone in luce la prevalenza dei reticoli quotidiani nella dimensione spaziotemporale dei giovani, un presente assorbito in tutta la sua intensità e profondità; la puntualità del kairòs - il tempo dell occasione - sembra contrapporsi alla linearità cumulativa del chronos. All interno del variegato arcipelago giovanile si è infatti accentuata la tendenza di presentificazione temporale, messa in luce da Franco Gareffi più di 10 anni or sono, e il tempo dell occasione tende ad assumere una centralità inedita, assoluta, autoreferenziale, all interno di un involucro sociale sempre più esile e atomizzato (M.T. Torti, op. cit., pag 240). Nel tentativo di accogliere la diversità del variegato arcipelago giovanile, di cogliere il senso dei suoi stili di vita, del suo modo di esperire la realtà e cercare il buono che in essa gli si offre, di comprendere in una struttura unificante i modi molteplici con cui ci si presenta, la categoria temporale ci appare come utile strumento di interpretazione. Il chronos, (nelle sue varie accezioni: la durata, il divenire degli eventi in un flusso coerente, la linearità cumulativa, l attesa che collega gli eventi stessi e ci permette di comprenderli, la progressione di tappe - passaggi logici per giungere al conosciuto attraverso un tempo lungo della ricerca conoscitiva - la storia, in ultima analisi), è il nostro modo abituale di rappresentarci nel mondo. È lungo questo flusso che siamo abituati a ricercare il nostro benessere. Il kairos, (nella sua accezione di buona occasione, opportunità, momento propizio) rappresenta il presente nella sua profondità e intensità ed è la caratteristica che diversifica certo solo relativamente! la modalità di essere al mondo, o almeno di percepire il tempo del mondo, dell arcipelago giovanile. Molti sono gli elementi che possono giustificare l enfasi data al kairòs.

9 1. I mezzi di comunicazione di massa (dal telefono cellulare ad internet) hanno contratto sia i tempi di elaborazione del messaggio (la scomparsa della scrittura epistolare!) sia i tempi di attesa della interazione, fino ad azzerarli. 2. La mobilità, sia essa sociale o lavorativa, obbliga a rappresentare un futuro sempre più contratto nella sua prevedibilità. L obiettivo è possibile se vicino e ridotto. 3. La società del benessere ci garantisce o illude la possibilità che ogni bene è a portata di mano. 4. Le modificazioni delle strutture affettive e relazionali (crisi della famiglia, sua caducità e variabilità nelle organizzazioni, liberalizzazione sessuale e cambiamenti dell etica delle relazioni affettive) producono un incertezza della continuità dei legami. 5. La crisi della didattica tradizionale, con gli strumenti diacronici che comporta (la scomparsa del libro, del tempo lungo della lettura), e la contrazione dei tempi di attenzione dei ragazzi hanno profondamente disorganizzato l apprendimento. Tutte queste determinanti hanno prodotto una sorta di decostruzione del pensiero, senza un adeguata ricostruzione. La crisi epistemica Da più parti si è rilevato che negli ultimi anni il modo di pensare degli adolescenti si sta trasformando, sia per quanto riguarda gli aspetti più strettamente cognitivi, sia per quello che riguarda l approccio emozionale alla realtà. Già in ambito scolastico si era rilevato il rifiuto di essere allievi, accompagnato dalla crisi epistemica delle nuove generazioni (R. Sabatini, Malessere giovanile e sistema formativo, Ass. Pol. Soc. Comune di Roma, 2000). Il primo punto fa riferimento ad una difficoltà a riconoscersi nel ruolo di discenti, che, svalutando la capacità di ascolto e di adesione alle norme come un indizio di acquiescenza nei confronti del potere degli adulti, dà dignità di rivolta al rifiuto di qualsiasi atteggiamento di interesse o partecipazione al momento formativo. Confondendo l uguaglianza dei diritti con l ugualitarismo, si inserisce in questo filone l idea che qualunque punto di vista abbia la stessa dignità e possa essere sostenuto con pari ragione, dimenticando di conseguenza la necessità di argomentare e giustificare la propria interpretazione dei fatti. È vero inoltre che il rifiuto della formazione scolastica tradizionale è anche legato alla svalutazione di un sapere che ha perso oggettivamente peso nell ambito del mercato del lavoro: il sapere che la scuola offre è obsoleto e superato da quello offerto da altre e più aggiornate agenzie formative e determina una sostanziale sensazione di inutilità dell identificazione con il ruolo di allievo in questa scuola, così com è. La crisi epistemica è probabilmente anche più grave: si assiste al declino di un modello di conoscenza, finora ritenuto immodificabile, a vantaggio di un altro percorso, mutuato e influenzato dal modo di apprendere che è tipico dei nuovi mezzi di comunicazione di massa. Appare interessante a questo riguardo analizzare alcune delle risposte date dai ragazzi alla domanda del questionario in cui si chiedeva di indicare con quale frequenza negli ultimi tre mesi avessero fatto una serie di attività. All incirca un terzo degli adolescenti tra i 14 e i 17 anni ha dichiarato di non aver mai letto negli ultimi tre mesi. Se la metà degli adolescenti non consumatori di n.d. ha dichiarato di aver letto spesso, questa percentuale si riduce al 2 nel caso dei consumatori di n.d.. Invece computer e giochi elettronici sono attività privilegiate dai consumatori di n.d., soprattutto nella fascia d età superiore (22-25 anni): più della metà di loro ( si è dedicata ad esse assiduamente, contro il 23 dei non consumatori Il sapere fondato sulla storia, sul discorso, sull argomentazione, lascia il posto ad una conoscenza di tipo sincretico, sincronico ed emotivo. Il rigore logico e la coerenza sintattica, l elaborazione teorica e la ricerca di riscontri oggettivi, sono sostituiti da modelli basati sulle

10 sensazioni, sulla soggettività, sull immediatezza del sentimento, sul bisogno di cogliere l attimo come momento irripetibile ed estensibile sincronicamente ad uno spazio pressoché infinito. Come in internet è possibile attivare link contemporanei, così questo nuovo modo di percepire e di apprendere mette in azione contemporaneamente diversi percorsi di accesso alle informazioni, non disposti in modo seriale ma in parallelo, contemporanei, fondati su analogie, metafore, somiglianze, contiguità. Forse l ipertesto nella sua preziosa offerta di molteplici e multimediali percorsi in parallelo, si offre come simbolo di una modalità del conoscere che ha il suo limite negativo nell infinita orizzontalità, che rischia di appiattite e rendere superficiale la conoscenza stessa. Il vedere il Partenone riprodotto in immagini multiple (finte), da più prospettive che ci danno l illusione di girargli attorno, ci toglie la curiosità di andare ad odorare la storia di quelle pietre. Il video-clip nella sua sincope temporale (racconta una trama in due minuti), nell uso contemporaneo di immagine e musica, può forse essere considerato l erede - drammaticamente decaduto! - del melodramma che nell 800 era il mass medium culturale per eccellenza. Il cinema - erede del melodramma a partire dal attualmente segnala, in alcune sue manifestazioni, una progressiva omologazione all estetica del video-dip: sempre più effetti speciali e sempre meno trama. La televisione, con la moltiplicazione all infinito dei canali che si offrono e si combattono per l audience, è ormai uno strumento che deve catturare l attenzione dello spettatore a tutti i costi e nel più breve tempo possibile, sapendo che quell attenzione durerà pochissimo: lo zapping è la forma di fruizione che ne è causa ed effetto. Spesso i ragazzi ci raccontano di aver visto tre film in contemporanea, non si sa con quale accesso alla drammatizzazione messa in scena. La conseguenza negativa più evidente è l attualizzazione di una modalità di interpretazione emotiva della realtà che nega il gesto come prodotto di un processo, nega la necessità del tempo disteso, i riferimenti causa-effetto, i ragionamenti induttivi e deduttivi, e rende tutto possibile nello stesso istante: non è più tollerata la frustrazione, il senso dello sforzo conoscitivo, il bisogno dell attesa (compreso l eventuale piacere in esso contenuto) ma tutto deve essere realizzato immediatamente. I limiti sono negati e non riconosciuti, la necessità di crescita stigmatizzata come poco interessante e piacevole. La fiaba, il mito, la superstizione ritornano fortemente in auge, senza controllo di componenti più realistiche: si confondono realtà e sua rappresentazione. Il piacere viene ricercato per l intensità della scarica emotiva che provoca in una spirale crescente, dove quello che conta è sempre meno la qualità e sempre più l intensità-quantità. Finita la scarica, per sfuggire alla sensazione di vuoto che ne seguirebbe, c è la ricerca immediata di un altro piacere e poi di un altro, senza pause, senza fine, senza capacità di elaborazione. Alla relazione è preferito l incontro, alla conoscenza approfondita la varietà superficiale: il consumo si trasforma in policonsumo, o, meglio, in omniconsumo. Desiderio del piacere e piacere del desiderio La contrapposizione tra chronos e kairòs può essere accolta quindi come sintesi di un cambiamento sociale, in atto tra le nuove generazioni, che investe sia le modalità di comprendere la realtà, sia quelle di trovare un soddisfacimento delle proprie attese. Conoscenza della realtà e soddisfacimento dei desideri sono due categorie che la cultura da sempre ha considerato indissolubili. Conoscere, inevitabilmente, è già l atto di un desiderio, e rinvia all acquisizione di un mezzo - la conoscenza, il conosciuto - che ci darà godimento. Di converso, la realizzazione di un desiderio è sempre, anche, un esperienza conoscitiva. Si pensi ad esempio alla biblica conoscenza del bene e del male, o alla volontà di conoscere di cui parla Foucault a proposito della storia della sessualità. (Foucault M., La volontà di sapere, Felrinelli 1978) La psicoanalisi - disciplina che si è data il compito di comprendere l essere umano a partire dai desideri, dalle pulsioni - da subito si è dovuta occupare dell interazione tra tensione

11 desiderante e suo soddisfacimento. Sigmund Freud ha inizialmente proposto una sorta di modello idraulico delle pulsioni, secondo il quale l angoscia deriva dall accumulo di tensione che non trova la via per scaricarsi. Molta della psicoanalisi successiva ha risentito di questa visione meccanicistica, influenzando la cultura, il modo di vedere l uomo. In questa prospettiva il desiderio produce sofferenza, bisogno, mancanza, fino a quando non viene raggiunta la scarica. Tra tensione desiderante e soddisfazione non vi è che dolore. Secondo questa prospettiva l origine della civiltà, ovvero della rinuncia al soddisfacimento delle pulsioni che vengono governate all interno di un controllo sociale repressivo, è l erede di questa sofferenza. La cultura è stata generata a partire da una rinuncia. (Freud S., Il disagio della civiltà, 1929, in Opere di S. Freud, Boringhieri) In un altra visione - sempre psicoanalitica - dell uomo, ciò che si interpone tra desiderio e soddisfacimento ha un altro significato e un altro destino. Nell attesa in cui sorge e si distende il desiderio nasce il nostro bisogno di inventarci il tempo. Il tempo misura la durata del desiderio (...) In questa temporale estensione del desiderio sorge il teatro della cultura: tempo e cultura, tempo e arte coincidono. La rappresentazione desiderante non coincide con la pulsione desiderante, ma le si sovrappone (...) Il tempo è il senso della rappresentazione. La rappresentazione desiderante si sovrappone al desiderio, non ne è assolutamente in contrasto: potrei dire che è un desiderio che si sovrappone ad un altro desiderio (S. Gindro, Eros e Bios, Psicoanalisi Contro, 2, 1, Torino 1979, pag. 49). Il desiderio del piacere è quindi una parte di un insieme che comporta anche il piacere del desiderio. La cultura, la civiltà, la rappresentazione artistica non sono altro che una via per trovare soddisfacimento ai propri desideri. La dialettica vitale si sviluppa lungo l asse desiderio del piacere-piacere del desiderio. La mancanza della soddisfazione immediata, la sospensione, lo stato di bisogno, non è spiacevole in sé, ma anzi è il luogo entro il quale si dà spessore al desiderio, gli si dà un contenuto preciso, una forma che amplifica il piacere che verrà. Il desiderare, l attendere, il fantasticare il godimento, è pensiero che dà cultura al desiderio, forma elevata di godimento dell animale uomo. Torniamo alla dialettica chronos / kairòs. Kairòs è l impossibilità di attendere il soddisfacimento, e quindi mancanza di uno spazio per costruire un senso, una rappresentazione del soddisfacimento. Il godimento è una sincope che toglie spessore al piacere, in quanto non coltivato, non pensato. Il kairòs, tempo sfuggente dell occasione, ci si rappresenta ora come corto-circuito del desiderio, come meccanismo di difesa di fronte ad un timore di frustrazione, spaesamento nei confronti di un futuro non rassicurante o non prevedibile. In termini psicoanalitici: amputazione del piacere del desiderio ed enfatizzazione estremizzata del desiderio del piacere. I due termini della dialettica si contraddicono, negandosi a vicenda. Ma questa prospettiva - per contrapposizione - non ci deve certo portare ad una sorta di demonizzazione del kairòs, della ricerca di soddisfacimento, così come è stato fatto da certa pedagogia. Gindro ribalta uno dei presupposti di tanta pedagogia e cioè che l educazione comporti la capacità di procrastinare la realizzazione del piacere in vista di obiettivi futuri: se non vi è, oggi, qui, nell immediato, la ricerca del piacere, la realizzazione del desiderio, garantito proprio dal rapporto tra educatore e discepolo, l agire pedagogico non solo non avrebbe senso ma non sarebbe etico, chiedendo di sacrificare la dignità della vita di oggi in vista di un incerto futuro (AA. VV., Un percorso nella psicoanalisi e nel teatro di Sandro Gindro, Benevento, 2003, pag. 54). Sessualità e kairòs La sessualità - inutile sottolinearlo è una delle forme del desiderio in cui la cultura si interseca indissolubilmente con la determinante biologica. Seppur entro una base comune, ogni società ha una sua modalità di rappresentarne le forme, buone o meno, lecite o illecite, sacre o profane. Non solo, all interno di ogni organizzazione sociale vi sono i vari gruppi con le loro specifiche rappresentazioni di sessualità, la loro etica ed estetica, i loro modi e riti in cui

12 essa si sostanzia. La sessualità - questo ci insegnano gli antropologi culturali e gli psicoanalisti, basti pensare a Lévi-Strauss e Freud - ci segnala un organizzatore fondamentale delle varie culture, che ci aiuta a dare senso alla specifica cultura che si vuole comprendere. Il rischio onnipresente, per chi voglia esplorare quest area d indagine, è l ottusità moralistica: guardare alla sessualità degli altri inevitabilmente mette in gioco la nostra, ci obbliga al confronto con i propri limiti o contraddizioni, talvolta con la nostra invidia e miseria. Ebbene, cosa abbiamo osservato nel nostro lavoro - specialmente dai questionari e dalle interviste ai testimoni privilegiati - a proposito della sessualità in questi giovani? Circa la metà dei consumatori di ecstasy (57,9% nel caso dei maschi, 45,5% in quello delle femmine) ha dichiarato di avere avuto rapporti sessuali subito dopo l assunzione della sostanza. Nei focus group gli stessi ragazzi hanno enfatizzato la connotazione empatogena (peraltro ampiamente sottolineata nei diversi studi) di sostanze quali ecstasy e cocaina, la finalizzazione del loro uso ad un approccio più disinibito ai rapporti (anche sessuali). I segnali che ci sono venuti rappresentano un enfasi data alla gioiosa molteplicità delle opportunità di incontro, alla genuina libertà di espressione corporea, alla promiscuità, spesso ritualizzata attraverso l esibizione dei corpi. Altro aspetto importante sottolineato dagli intervistati: l attesa che la sostanza aumenti la capacità di prestazione sessuale piuttosto che l intensità del godimento; ciò sembra segnalate un timore di impotenza, sia per i maschi sia per le femmine. Questo ultimo elemento da noi rilevato è in linea con quanto emerso dall indagine conoscitiva condotta dal SerT di Padova già citata: attraverso l utilizzo di sostanze viene ricercata la disinibizione sessuale ed il sentirsi a proprio agio con l altro sesso; il ricorso alla sostanza sembra cioè essere funzionale alla salvaguardia di un immagine positiva di sé agli occhi del partner, piuttosto che al desiderio di una soddisfazione personale. Partendo da questo dato, gli autori ipotizzano che la paura della incompetenza sessuale sia molto diffusa tra coloro che utilizzano le sostanze. (Maroli A., Forza G., Schifano F., Indagine conoscitiva su uso di sostanze psicoattive e sessualità Bollettino per le farmacodipendenze e l alcoolismo, anno XXIII n ) Inoltre, i ragazzi hanno dichiarato di non usare quasi mai precauzioni (condom), in quanto non ci si stava con la testa per pensarci.... Il pericolo di contagi e gravidanze non volute è aumentato dall estetica del rischio sottesa nel consumo di sostanze. I consumatori delle N.D. hanno manifestato, anche nelle risposte al questionario, un particolare fascino per la trasgressione e il rischio; come detto nel capitolo di presentazione dei dati, sono state soprattutto le ragazze consumatrici di N.D.), a distinguersi rispetto a questa caratteristica. E ancora: il modo di descrivere l esperienza sessuale segnalava una tensione e attenzione verso la rapidità della realizzazione. Prendere subito l opportunità, consumarla li, mantenere aperte le tante possibilità, passare ad altro. Come si diceva più sopra, il moralismo è sempre in agguato. Sappiamo bene che per conoscere la poesia che si esprime - o può esprimersi! - in un gesto così intimo e profondo com è il gesto sessuale - anche se risolto in un tempo breve! -, non basta un questionario o una conversazione telefonica. Fatta questa relativizzazione della nostra osservazione, ci è sembrato che anche la sessualità di questi giovani manifesti quella forma di eterocronia che abbiamo definito kairòs. La rapidità sembra, in qualche modo, limitare la profondità dell esperienza, negare il tempo necessario per coltivarne la poesia. In ultimo, tornando al centro del nostro lavoro - le n.d. - queste ci si presentano, in tale prospettiva, come moltiplicatrici di kairòs. Se è possibile tentare una definizione dell effetto biologico che tutte queste sostanze producono - sono tante, di categorie farmacologiche lontane, diverse nei meccanismi biochimici che inducono - o dell effetto che il nuovo consumatore si aspetta da loro, possiamo aderire a questa definizione: moltiplicatrici di kairòs. Chronos e kairòs: l incontro possibile Vi è contraddizione intrinseca tra chronos e kairòs?

13 Ci piace pensare alla possibilità dell incontro tra noi vecchi, con le nostre vecchie droghe, e questi giovani che - in fondo - non percepiamo così tanto diversi da noi. Sappiamo che l incontro è possibile se ci si riesce a svestire degli stereotipi che ci rendono ottusi. Conosciamo perfettamente i pregi della cultura che si fonda sul chronos - con le sue storie, i suoi libri, il suo teatro -, forse dobbiamo esplorarne meglio i suoi limiti. Siamo spaventati - forse - dalla cultura del kairòs, così come, a suo tempo, siamo stati spaventati dall uso dei computer, di internet dell ipertesto. Questi strumenti ci hanno abituato, o ci stanno abituando, a forme di pensiero diverse, a complessità e rapidità che ci erano sconosciute. Forse questi ragazzi sono spaventati dal chronos. Forse siamo stati noi, anche, ad indurre questo spavento. Ci rendiamo conto che questa lettura del fenomeno potrebbe presentarsi come il tentativo di cogliere la causa ultima, strutturale, fenomenologica, del disagio giovanile: la loro specifica cognizione del fluire temporale. Siamo al contrario consapevoli del fatto che la nostra lettura è la descrizione di un aspetto dell esperienza del mondo giovanile che è sia causa sia effetto di una modificazione sociale e culturale che non si lascia certo ridurre entro un unica definizione esaustiva e che ha una molteplicità di direzioni, di determinanti, di possibili evoluzioni. La riteniamo un utile spunto per indirizzare la ricerca e la futura programmazione di interventi sul fenomeno. La categoria temporale, la modificazione dei tempi del vivere nel mondo contemporaneo, è - d altro canto - considerata una delle cause-effetti più evidenti, nella riflessione più ampia in ambito storico- filosofico, a proposito delle società moderne. Ne è esempio un recente libro di Taguieff sulla fede nel progresso, che analizza in particolare le illusioni, le contraddizioni e gli effetti perversi di questa sorta di religione civile dei moderni. Taguieff identifica nella valorizzazione del cambiamento perpetuo, senza orizzonti di senso e senza scopi ultimi, e nella sua associazione alla velocità, la struttura del neoprogressismo, in cui l individuo ideale che esso proietta su tutti gli schermi è l individuo di nessun luogo, senza memoria né iscrizione storica, ridotto alla sua facoltà di adattamento e sempre più alla sua inclinazione per il consumismo (...) essere planetario ultramobile ed esultante, soddisfatto nell instabilità e nella insicurezza perpetue (...) Dopo l utopia dell Uomo nuovo, spunta quella dell Uomo mobile, l utopia dell individuo senza eredità né appartenenza, senza memoria e senza storia, ma ultramobile, infinitamente malleabile e adattabile. È senza famiglia, non ha ascendenti né discendenti, è responsabile solo di se stesso, della sua velocità e della sua flessibilità. Ha un identità provvisoria, effimera, e sogna perfino di cambiarla come una camicia (TP-A Taguieff, Il progresso, Città Aperta 2003, pag 226). Oltre kairòs, oltre la notte Arrivati al termine di questo lavoro, ci piace concludere con alcune riflessioni che siano anche lo spunto per successivi approfondimenti: l essenza ultima della ricerca sta nel delineare nuovi sentieri lungo i quali proseguire il percorso. La costruzione dello scenario di una ricerca, la scelta dei protagonisti, così come dei tempi e dei luoghi della sua realizzazione, non è mai casuale. A maggior ragione non lo è stato nel caso di questa ricerca, inserita nel solco di un oramai consolidato filone di indagine psico-sociologica che ha scelto di concentrarsi sul loisir notturno, in quanto spazio-tempo privilegiato per il consumo delle c.d. sostanze ricreazionali: ricordiamo che i ragazzi sono stati intervistati nei luoghi del divertimento notturno, durante il fine settimana. Lo spazio-tempo della nostra ricerca ha determinato anche la scelta dell universo giovanile oggetto di indagine. Si tratta di un segmento della popolazione giovanile ché ci pare accomunato non solo dalla condivisione degli spazi e dei tempi del divertimento, ma soprattutto dalla condivisione di stili

14 di vita e di valori di riferimento. Una condivisione che trova una delle sue massime espressioni nel rito del fine settimana, ma che va ben oltre questo rito e si manifesta nella comunanza di codici simbolici e linguistici così come di modelli comportamentali. La condivisione dei luoghi del divertimento non ci sembra allora un elemento essenziale nella definizione del profilo di questi giovani. Sta di fatto, però, che essi vengono spesso identificati con espressioni che stabiliscono una stretta connessione tra profilo identitario e i tempi-luoghi da loro frequentati: il popolo della notte, le tribù delle discoteche... Questa operazione ha comportato ricadute anche nella rappresentazione culturale dei luoghi del loisir, in quanto ha creato l associazione tra questi luoghi ed una particolare e specifica utenza giovanile. Se poi, per una serie di ragioni socio-psicologiche e socio-economiche questa particolare utenza giovanile è più esposta al consumo delle c.d. Nuove Droghe, ecco che viene a crearsi quell associazione n.d./discoteche che si ritrova in molte analisi del fenomeno. Ma proprio una tale associazione ci sembra pericolosa, in quanto contribuisce a creare una connotazione negativa di un luogo il cui significato originario sta nella ricerca della socializzazione in un contesto di gioiosa aggregazione, e nella ricerca del piacere sensuale facilitato dal fluire dei ritmi musicali. Se a questa rappresentazione culturale della discoteca si aggiunge la connotazione negativa di luogo privilegiato per la diffusione delle nuove droghe, una simile operazione diviene la base per un allarmismo sociale cui rispondere con provvedimenti restrittivi (quali la chiusura anticipata, il divieto di distribuire alcolici a partire da una certa ora...) che, lungi dal rappresentare un argine efficace alla diffusione dei nuovi fenomeni di consumo, semplicemente li spostano altrove. Bisogna comunque sottolineare che l associazione n.d./discoteche viene messa in discussione dalle ricerche più recenti. Secondo una indagine dell Istituto Superiore di Sanità, presentata nel corso del workshop Nuove droghe, nuovi problemi; sostanze ricreazionali e ricerca di territorio (gennaio 2004) il consumo di queste sostanze avviene per circa un terzo dei soggetti in ambienti privati, e solo nel 27% dei casi in discoteca e nel 20% in altri locali pubblici; circa un soggetto su tre consuma abitualmente in solitudine. Se l attraversamento di una serie di luoghi privilegiati (il locale pre-disco, la discoteca, il discopub...) fa parte del rito del fine settimana, è questo rito a possedere una valenza simbolica che va decifrata; le sue diverse espressioni fenomeniche non possono essere interpretate astraendole da tale contesto simbolico. A noi pare che, nel loro insieme, le testimonianze raccolte durante questa ricerca converga su due punti: 1. una scansione del tempo settimanale dei ragazzi caratterizzata da scissione tra fine settimana (il tempo del divertimento, della trasgressione, del piacere...) e giorni lavorativi (il tempo della noia) 2. il fine settimana è il tempo in cui consumare in rapida successione una serie di situazioni, di rapporti interpersonali, di luoghi, di prodotti. Ad un tempo vuoto, caratterizzato dalla noia che connota l esperienza scolastica o lavorativa così come le relazioni intrafamiliari, si contrappone un tempo pieno riempito dalla ricerca avida ed incessante del consumo di esperienze. L indagine qualitativa condotta attraverso i focus group, ha per messo di approfondire il significato attribuito dai ragazzi consumatori di sostanze ricreazionali alla noia e, all opposto, al divertimento. Riportiamo alcuni brani: Il divertimento è quando non penso ai problemi. Quando sto con i miei amici, e non penso a ciò che mi può creare problemi o ansia. La noia è lo studio e tutti quello che mi fa pensare a qualche problema, che mi dà il tempo per pensare. Il divertimento: amici, musica, alcool, droga e tutto quello di cui abbiamo parlato adesso... La noia è qualcosa in cui sei in una situazione di inattività

15 Divertimento: tutto ciò che si può fare in qualsiasi situazione e non tifa pensare, che ti distrae. La noia è quando sei solo a casa e pensi... pensi a tutto quello che fai e tutto quello che potresti fare. Il fine settimana, il tempo del consumo di prodotti ed esperienze. viene qualificato come il tempo del non pensato, dell agito. Ciò che i ragazzi consumatori sembrano temere più di ogni altra cosa è la noia; ma la noia è identificata con il pensiero e con l elaborazione di contenuti interiori. Dunque per loro il vero pericolo sembra esserci la pensabilità dell esperienza, la possibilità di uno spazio-tempo dedicato all elaborazione psichica delle proprie esperienze e della propria vita emotiva. Se questo vale per i ragazzi consumatori di n.d., abbiamo anche evidenziato a più riprese nel corso di questo lavoro come esista una non soluzione di continuità tra loro e i non consumatori del nostro campione, rispetto a tutta una serie di determinanti individuali e sociali. I consumatori di n.d. semmai esprimono in maniera più netta alcuni interessi, stili relazionali, life-skills Questi elementi, rispetto ai quali è possibile rintracciare una differenziazione tra due sottogruppi peraltro omogenei, possono a ragione essere ritenuti validi indicatori di rischio rispetto all uso di sostanze (ciò vale, ad esempio, per il fascino verso il rischio e la trasgressione, che caratterizza maggiormente i consumatori) o, all opposto, fattori protettivi (è il caso dell abitudine alla lettura, che caratterizza i non consumatori). Invece la contiguità tra i due gruppi si manifesta non solo nella condivisione dei valori privilegiati nella nostra società consumistica e competitiva - quali il successo, l affermazione sociale e la possibilità di accedere a una vita comoda e confortevole - ma anche nelle particolarità della rappresentazione del tempo, segnata dalla scissione tra tempo della noia e tempo del divertimento, e dalla qualificazione del tempo del divertimento come tempo dedicato al consumo di esperienze ed all agire piuttosto che al pensare. In conclusione, tutti questi elementi servono a caratterizzare non tanto i consumatori, quanto piuttosto il segmento dell universo giovanile che ha rappresentato l oggetto di indagine. Vogliamo enfatizzare ancora una volta la parzialità delle ricerche sociologiche sul c.d. popolo della notte (compresa quindi la nostra ricerca) in quanto incentrate su uno specifico target: quella parte di mondo giovanile che sembra essere la più omologata - nei valori di riferimento, negli stili di vita e finanche negli stili cognitivi - ai modelli divulgati dalla società dei consumi. La considerazione che questa popolazione rappresenti forse la parte maggioritaria dell universo giovanile, nulla toglie alla questione fondamentale: bisogna usare grande cautela nell utilizzare i dati emersi da queste ricerche al fine di delineare il profilo di tutti i ragazzi di oggi. Una simile generalizzazione non è solo scorretta metodologicamente, ma è anche culturalmente ed educativamente pericolosa in quanto contribuisce ad alimentare l idea che ai ragazzi d oggi non è data possibilità altra dall omologazione e dall appiattimento consumistico. Come ricercatori, non possiamo ignorare che l omologazione/appiattimento consumistico è una caratteristica largamente diffusa: ma lo è tra i giovani solo in quanto lo è nella società che li alleva e li (dis)educa. Come educatori, non possiamo esimerci dal ritenere possibili altri profili giovanili, che si riconoscano in valori e stili di vita differenti. Se non altro, ciò significa credere ad un progetto su cui lavorare; l alternativa è la rassegnazione e la castrazione della propria funzione educativa, derivanti dal ritenere che il destino dei ragazzi, di tutti i ragazzi, sia inevitabilmente segnato dal potere dei mass-media e dalle strategie del marketing. Non sono ottimista e gratificante, e ora che dovrei concludere esaltando l adolescenza e la sua ricchezza emotiva debbo dire che purtroppo oggi, per una serie di complesse ragioni, soprattutto sociali, spero non ancora evolutive, l adolescente sta attraversando una fase storica di massimo squallore. Gli adolescenti di oggi sono ottusi, stupidi e conformisti, violenti e disperati. I linguaggi adolescenziali sono omologati verso il basso, si sovrappongono senza originalità. L omologazione di per sé deplorevole sta oltre tutto degradandosi in un delirio in cui va perduta ogni possibilità di costruire una qualsiasi personalità. Tutti ascoltano la stessa

16 brutta musica, ogni volta una moda o un genere hanno vita breve e lasciano posto a generi uguali sostenuti solo dall esigenza consumistica del mutamento ad ogni costo. La stupidità è l espressione peggiore del conformismo. Pochi sfuggono all ottusità dominante, allo stritolamento sociale, all omologazione demenziale; ma gli adolescenti sono oggi la popolazione più inquinata da tutte queste patologie perverse, perché sono considerati solo in funzione della merce che consumano. Per fortuna talvolta, sotto la spessa crosta di sconsolante stupidità dell insieme, si profilano rare fisionomie ricche. I grandi mezzi di comunicazione ed il terrorismo culturale hanno quasi completamente distrutto la possibilità di pensare e i più deboli sono castrati dalle frasi fatte apodittiche ed oltraggiose. Questo mio non vuole essere un discorso di speranza, ma non voglio che sia un discorso disperato (S. Gindro, Luci ed ombre sul progetto di uomo, in L adolescenza - Gli anni difficili a cura di R. Bracalenti, A. Guida Editore, Napoli 1993). Anche in questo caso, le parole di Sandro Gindro ci indicano la strada. Non vogliamo che al terrorismo culturale dei mass-media si aggiungano i risultati delle ricerche sociologiche, nel distruggere la possibilità di pensare a destini giovanili non segnati dalla omologazione demenziale. La ricerca intorno a questi profili giovanili, altri rispetto a quelli delineati nel presente lavoro, deve proseguire.

L uso e il significato delle regole (gruppo A)

L uso e il significato delle regole (gruppo A) L uso e il significato delle regole (gruppo A) Regole organizzative: devono essere rispettare per far sì che la struttura possa funzionare e che si possa vivere in un contesto di rispetto reciproco; Regole

Dettagli

Tesina per il corso di Psicotecnologie dell apprendimento per l integrazione delle disabilità

Tesina per il corso di Psicotecnologie dell apprendimento per l integrazione delle disabilità Tesina per il corso di Psicotecnologie dell apprendimento per l integrazione delle disabilità ANALISI DEL TITOLO Per prima cosa cercheremo di analizzare e capire insieme il senso del titolo di questo lavoro:

Dettagli

I libri di testo. Carlo Tarsitani

I libri di testo. Carlo Tarsitani I libri di testo Carlo Tarsitani Premessa Per accedere ai contenuti del sapere scientifico, ai vari livelli di istruzione, si usa comunemente anche un libro di testo. A partire dalla scuola primaria, tutti

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE PER GENITORI

CORSO DI FORMAZIONE PER GENITORI CORSO DI FORMAZIONE PER GENITORI I I figli crescono Primo incontro 25.11.06 La scuola superiore: l adolescente l tra scuola e famiglia Secondo incontro17.02.07 La relazione tra genitori e figli adolescenti:

Dettagli

Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma

Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma LA COPPIA NON PUO FARE A MENO DI RICONOSCERE E ACCETTARE CHE L ALTRO E UN TU E COME TALE RAPPRESENTA NON UN OGGETTO DA MANIPOLARE

Dettagli

LE STRATEGIE DI COPING

LE STRATEGIE DI COPING Il concetto di coping, che può essere tradotto con fronteggiamento, gestione attiva, risposta efficace, capacità di risolvere i problemi, indica l insieme di strategie mentali e comportamentali che sono

Dettagli

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------

Dettagli

Anno 2004/2005 CORSO SNES-CSI PER FORMATORI. Bologna, 3 dicembre 2005. Lara Rossin

Anno 2004/2005 CORSO SNES-CSI PER FORMATORI. Bologna, 3 dicembre 2005. Lara Rossin Anno 2004/2005 LA FIGURA DEL FORMATORE CSI -LE SUE PECULIARITÀ E LA SUA MISSION- CORSO SNES-CSI PER FORMATORI Bologna, 3 dicembre 2005 Lara Rossin 1 INTRODUZIONE Non si insegna e non si può insegnare,

Dettagli

IMMAGINANDO QUELLO CHE NON SI VEDE

IMMAGINANDO QUELLO CHE NON SI VEDE Laboratorio in classe: tra forme e numeri GRUPPO FRAZIONI - CLASSI SECONDE DELLA SCUOLA PRIMARIA Docenti: Lidia Abate, Anna Maria Radaelli, Loredana Raffa. IMMAGINANDO QUELLO CHE NON SI VEDE 1. UNA FIABA

Dettagli

GIANLUIGI BALLARANI. I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli Esami Come Vorrebbe

GIANLUIGI BALLARANI. I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli Esami Come Vorrebbe GIANLUIGI BALLARANI I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli Esami Come Vorrebbe Individuarli e correggerli 1 di 6 Autore di Esami No Problem 1 Titolo I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli

Dettagli

La ricerca empirica in educazione

La ricerca empirica in educazione La ricerca empirica in educazione Alberto Fornasari Docente di Pedagogia Sperimentale Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione Il ricercatore ha il compito di trovare relazioni

Dettagli

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio

Dettagli

L USO DELLA PNL IN AZIENDA: COME, QUANDO E PERCHE

L USO DELLA PNL IN AZIENDA: COME, QUANDO E PERCHE L USO DELLA PNL IN AZIENDA: COME, QUANDO E PERCHE LA SCIENZA Se si cerca programmazione neurolinguistica O PNL si hanno questi risultati ( tantissimi ) Definire la PNL, Programmazione Neuro Linguistica

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

Ricerca «Ragazzi in gioco» 2014. Paolo Molinari, IRES FVG

Ricerca «Ragazzi in gioco» 2014. Paolo Molinari, IRES FVG Ricerca «Ragazzi in gioco» 2014 Paolo Molinari, IRES FVG Un intervento di ricerca azione partecipata Un percorso di ascolto costruito assieme a gruppo di adolescenti e ragazzi (piano di lavoro, strumenti,

Dettagli

Progetto impari A SCUOLA SINTESI DEI RISULTATI DELL INDAGINE

Progetto impari A SCUOLA SINTESI DEI RISULTATI DELL INDAGINE Progetto impari A SCUOLA SINTESI DEI RISULTATI DELL INDAGINE GIUGNO 2014 GLI OBIETTIVI Nell ambito del progetto impari A SCUOLA, è stata svolta un indagine negli istituti scolastici secondari di primo

Dettagli

LABORATORIO DI ANIMAZIONE TEATRALE TEATRO DEI GENITORI

LABORATORIO DI ANIMAZIONE TEATRALE TEATRO DEI GENITORI LABORATORIO DI ANIMAZIONE TEATRALE TEATRO DEI GENITORI Anno scolastico 2013/2014 PREMESSA Negli ultimi anni il rapporto scuola-famiglie è notevolmente mutato. I genitori sentendosi, a giusta ragione, parte

Dettagli

Disagio giovanile ed interventi di prevenzione. partecipano e collaborano alla Ricerca le associazioni:

Disagio giovanile ed interventi di prevenzione. partecipano e collaborano alla Ricerca le associazioni: Disagio giovanile ed interventi di prevenzione partecipano e collaborano alla Ricerca le associazioni: Studio/intervento dei fenomeni di disagio giovanile al fine di individuarne forme e fattori di rischio

Dettagli

LA TERAPIA DELLA RICONCILIAZIONE

LA TERAPIA DELLA RICONCILIAZIONE Premise 1 LA TERAPIA DELLA RICONCILIAZIONE Ci sono varie forme di riconciliazione, così come ci sono varie forme di terapia e varie forme di mediazione. Noi qui ci riferiamo alla riconciliazione con una

Dettagli

Da dove nasce l idea dei video

Da dove nasce l idea dei video Da dove nasce l idea dei video Per anni abbiamo incontrato i potenziali clienti presso le loro sedi, come la tradizione commerciale vuole. L incontro nasce con una telefonata che il consulente fa a chi

Dettagli

Adulti - Fragilità. Valeria Cavallina Responsabile Unità Attività Sociale Sanitaria Distretto Porretta Terme

Adulti - Fragilità. Valeria Cavallina Responsabile Unità Attività Sociale Sanitaria Distretto Porretta Terme Adulti - Fragilità Valeria Cavallina Responsabile Unità Attività Sociale Sanitaria Distretto Porretta Terme Noi Fragili«Fragilità» ha la stessa radice di frangere, che significa rompere. Chi è fragile

Dettagli

La mediazione sociale di comunità

La mediazione sociale di comunità La mediazione sociale di comunità Percorso di formazione destinato agli operatori e alle operatrici del numero verde contro la tratta della Provincia di Milano Elvio Raffaello Martini Agosto 2008 MartiniAssociati

Dettagli

PSA: Laboratorio disciplinare di religione per gli insegnanti della scuola elementare

PSA: Laboratorio disciplinare di religione per gli insegnanti della scuola elementare PSA: Laboratorio disciplinare di religione per gli insegnanti della scuola elementare Sottogruppo coordinato da Fortunata Capparo (verbale 2 incontro - 18 /11 2002) L ispettore Gandelli ha iniziato l incontro

Dettagli

EDUCARE ALLA SESSUALITA E ALL AFFETTIVITA

EDUCARE ALLA SESSUALITA E ALL AFFETTIVITA EDUCARE ALLA SESSUALITA E ALL AFFETTIVITA Accompagnare i nostri figli nel cammino dell amore di Rosangela Carù QUALE EDUCAZIONE IN FAMIGLIA? Adolescenti Genitori- Educatori Educazione 1. CHI E L ADOLESCENTE?

Dettagli

SCUOLA DELL INFANZIA VILLETTA

SCUOLA DELL INFANZIA VILLETTA SCUOLA DELL INFANZIA VILLETTA PROGETTO DI PLESSO 2011/12 PROGETTO: La macchina del tempo MOTIVAZIONE La scuola dell infanzia è uno degli ambienti fondamentali in cui il bambino sviluppa le proprie esperienze

Dettagli

FORMAZIONE DEI FORMATORI Disagio e bullismo. Dr Fabio Muscionico U.O. Gestione Consultori Familiari

FORMAZIONE DEI FORMATORI Disagio e bullismo. Dr Fabio Muscionico U.O. Gestione Consultori Familiari FORMAZIONE DEI FORMATORI Disagio e bullismo Dr Fabio Muscionico U.O. Gestione Consultori Familiari Cosa è il BULLISMO Il termine bullismo è utilizzato per designare un insieme di comportamenti in cui qualcuno

Dettagli

La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma

La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma OBIETTIVI Da qualche anno a questa parte, le soluzioni di trasporto condivise stanno conoscendo

Dettagli

Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo

Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo Prima di organizzare un programma di allenamento al fine di elevare il livello di prestazione, è necessario valutare le capacità

Dettagli

PROGETTO: TEATRO FORUM

PROGETTO: TEATRO FORUM 24 5 PROGETTO: TEATRO FORUM (per Oratori sensibili) Che cos è Il Teatro forum è un metodo e percorso formativo utilizzato spesso in situazioni di disagio socio-culturale e si propone come strumento per

Dettagli

I CAMPI DI ESPERIENZA

I CAMPI DI ESPERIENZA I CAMPI DI ESPERIENZA IL SE E L ALTRO sviluppa il senso dell identità personale; riconosce ed esprime sentimenti e emozioni; conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e della scuola, sviluppando

Dettagli

PROMUOVERSI MEDIANTE INTERNET di Riccardo Polesel. 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15

PROMUOVERSI MEDIANTE INTERNET di Riccardo Polesel. 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15 Indice Introduzione pag. 9 Ringraziamenti» 13 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15 1. I contenuti curati, interessanti e utili aiutano il business» 15 2. Le aziende

Dettagli

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da Data una funzione reale f di variabile reale x, definita su un sottoinsieme proprio D f di R (con questo voglio dire che il dominio di f è un sottoinsieme di R che non coincide con tutto R), ci si chiede

Dettagli

STRUTTURA UDA U.D.A. 4. Classe III A PRESENTAZIONE

STRUTTURA UDA U.D.A. 4. Classe III A PRESENTAZIONE STRUTTURA UDA UNITÀ DIDATTICA di APPRENDIMENTO di TECNOLOGIE ELETTRICO-ELETTRONICHE E APPLICAZIONI U.D.A. 4 Classe III A.S. 2015/2016 TITOLO: Componenti fondamentali di un impianto Strumenti di misura

Dettagli

COMUNICAZIONE E ASCOLTO NELLA COPPIA

COMUNICAZIONE E ASCOLTO NELLA COPPIA COMUNICAZIONE E ASCOLTO NELLA COPPIA Comunicare vuol dire scambiare informazioni legate a fatti o ad emozioni personali con un'altra persona. La vera comunicazione avviene quando uno riceve il messaggio

Dettagli

MODULO 14: L individuazione e le traiettorie di sviluppo

MODULO 14: L individuazione e le traiettorie di sviluppo MODULO 14: L individuazione e le traiettorie di sviluppo - L individualità - Lo sviluppo dell identità di genere - La costruzione e lo sviluppo del sé - Continuità e discontinuità nello sviluppo - Traiettorie

Dettagli

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SIMONE DA CORBETTA PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 1 Introduzione Il progetto accoglienza nasce dalla convinzione che i primi mesi di lavoro

Dettagli

Rifocalizzare il lavoro educativo con la disabilità l attenzione alla sociomorfogenesi

Rifocalizzare il lavoro educativo con la disabilità l attenzione alla sociomorfogenesi Rifocalizzare il lavoro educativo con la disabilità (abstract) Da LA FORMAZIONE COME STRATEGIA PER L EVOLUZIONE DEI SERVIZI PER I DISABILI Provincia di Milano 2004 A cura dello Studio Dedalo Rifocalizzare

Dettagli

55820/2014 ----------------

55820/2014 ---------------- 55820/2014 Data: 06 settembre 2014 Dove arriva la Bibbia? di Ilvo Diamanti 06 settembre 2014 Dalla ricerca «Gli italiani e la Bibbia» che viene presentata stasera al Festival letteratura di Mantova un

Dettagli

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo. DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti

Dettagli

Assertività. Un adeguata comunicazione deve avere al meno tre elementi. Assenza Di paure o Inibizioni sociali. di sé

Assertività. Un adeguata comunicazione deve avere al meno tre elementi. Assenza Di paure o Inibizioni sociali. di sé Assertività Un adeguata comunicazione deve avere al meno tre elementi Presenza di Affinate Abilità interpersonali Assenza Di paure o Inibizioni sociali Buona immagine di sé Privata e professionale ESSERE

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione

Dettagli

I DISTURBI COMPORTAMENTALI

I DISTURBI COMPORTAMENTALI IC1 PESCANTINA A.S. 2013-2014 I DISTURBI COMPORTAMENTALI Ins. Francesca Bonafini Ins. Gisella Di Marco Associazione Nuovi Talenti Speciali BES: BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE MACROCATEGORIA CHE COMPRENDE MOLTE

Dettagli

GVV FORMAZIONE REGIONE PIEMONTE 2015 2016

GVV FORMAZIONE REGIONE PIEMONTE 2015 2016 GVV FORMAZIONE REGIONE PIEMONTE 2015 2016 L ASCOLTO Primo passo dell Accoglienza Padre GHERARDO ARMANI C. M. 1. La relazione di aiuto La relazione si fonda su un rapporto umano centrato sull incontro di

Dettagli

Project Cycle Management

Project Cycle Management Project Cycle Management Tre momenti centrali della fase di analisi: analisi dei problemi, analisi degli obiettivi e identificazione degli ambiti di intervento Il presente materiale didattico costituisce

Dettagli

Perché parlare di territorio nella scuola? Importanza della conoscenza del proprio territorio, identità e legame affettivo.

Perché parlare di territorio nella scuola? Importanza della conoscenza del proprio territorio, identità e legame affettivo. Perché parlare di territorio nella scuola? Importanza della conoscenza del proprio territorio, identità e legame affettivo. Workshop di formazione per insegnanti Progetto LIFE TIB PERCHE VALORIZZARE LA

Dettagli

Il disagio educativo dei docenti di fronte al disagio scolastico degli alunni Appunti Pierpaolo Triani (Università Cattolica del Sacro Cuore) Milano

Il disagio educativo dei docenti di fronte al disagio scolastico degli alunni Appunti Pierpaolo Triani (Università Cattolica del Sacro Cuore) Milano Il disagio educativo dei docenti di fronte al disagio scolastico degli alunni Appunti Pierpaolo Triani (Università Cattolica del Sacro Cuore) Milano 9 aprile 2014 Premessa Mi è stato chiesto di mettere

Dettagli

Studio o faccio i compiti?

Studio o faccio i compiti? Devo leggere o studiare? Per oggi c erano i compiti, ma non c era nulla da studiare. Che fortuna! Studio o faccio i compiti? La sostanza dei compiti è lo studio e lo studio è il compito dei compiti STUDIARE

Dettagli

NUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING

NUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING gno Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. NUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING COSA

Dettagli

I MOMENTI DI CURA: SOLO SODDISFAZIONE DI BISOGNI DI ACCUDIMENTO FISICO?

I MOMENTI DI CURA: SOLO SODDISFAZIONE DI BISOGNI DI ACCUDIMENTO FISICO? I MOMENTI DI CURA: SOLO SODDISFAZIONE DI BISOGNI DI ACCUDIMENTO FISICO? Il Lavoro di cura fisica e psichica necessaria al benessere e alla crescita del bambino è parte integrante del Progetto Educativo

Dettagli

Il progetto di Regolamento sulle obbligazioni contrattuali, Roma I

Il progetto di Regolamento sulle obbligazioni contrattuali, Roma I CORSO DI DIRITTO COMUNITARIO IL NOTAIO TRA REGOLE NAZIONALI E EUROPEE Il progetto di Regolamento sulle obbligazioni contrattuali, Roma I Alfredo Maria Becchetti Notaio in Roma Componente Commissione Affari

Dettagli

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo L utopia dell educazione L educazione è un mezzo prezioso e indispensabile che

Dettagli

I colloqui scuola-famiglia: le basi per una comunicazione efficace Dott.ssa Claudia Trombetta Psicologa e psicoterapeuta claudia.trombetta@email.

I colloqui scuola-famiglia: le basi per una comunicazione efficace Dott.ssa Claudia Trombetta Psicologa e psicoterapeuta claudia.trombetta@email. I colloqui scuola-famiglia: le basi per una comunicazione efficace Dott.ssa Claudia Trombetta Psicologa e psicoterapeuta claudia.trombetta@email.it CTI Monza, 20 Novembre 2015 Prima parte: comprendere

Dettagli

CORSO VENDITE LIVELLO BASE ESERCIZIO PER L ACQUISIZIONE DEI DATI

CORSO VENDITE LIVELLO BASE ESERCIZIO PER L ACQUISIZIONE DEI DATI CORSO VENDITE LIVELLO BASE ESERCIZIO PER L ACQUISIZIONE DEI DATI 1. Vai a visitare un cliente ma non lo chiudi nonostante tu gli abbia fatto una buona offerta. Che cosa fai? Ti consideri causa e guardi

Dettagli

PROGETTARE PER COMPETENZE

PROGETTARE PER COMPETENZE Il nostro curricolo: verticale,integrato,unitario 1 ISTITUTO COMPRENSIVO PASCOLI CRISPI MESSINA Misure di accompagnamento Indicazioni Nazionali Annualità 2014-15 Progetto Formativo Nazionale: Rafforzamento

Dettagli

Ufficio Scolastico Regionale per l Abruzzo. Rapporto dal Questionari Studenti

Ufficio Scolastico Regionale per l Abruzzo. Rapporto dal Questionari Studenti Rapporto dal Questionari Studenti SCUOLA xxxxxxxxx Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il questionario studenti ha lo scopo di indagare alcuni aspetti considerati rilevanti per assicurare il benessere

Dettagli

STRUTTURA UDA U.D.A. 2. Classe III A PRESENTAZIONE

STRUTTURA UDA U.D.A. 2. Classe III A PRESENTAZIONE STRUTTURA UDA UNITÀ DIDATTICA di APPRENDIMENTO di TECNOLOGIE ELETTRICO-ELETTRONICHE E APPLICAZIONI U.D.A. 2 Classe III A.S. 2015/2016 TITOLO: Energia, potenza e rendimento. Campo elettrico e condensatori.

Dettagli

EDUCAZIONE AMBIENTALE NEI PARCHI DEL LAZIO

EDUCAZIONE AMBIENTALE NEI PARCHI DEL LAZIO EDUCAZIONE AMBIENTALE NEI PARCHI DEL LAZIO ( ) Pasolini diceva che le cose ci educano. E i latini dicevano che la goccia scava la pietra. Allo stesso modo, per quanto infinitesimo sia il loro peso sia

Dettagli

QUESTIONARIO DI EFFICACIA DELL INCONTRO. La valutazione dovrà essere espressa in scala da 1 (per niente) a 5 (pienamente).

QUESTIONARIO DI EFFICACIA DELL INCONTRO. La valutazione dovrà essere espressa in scala da 1 (per niente) a 5 (pienamente). QUESTIONARIO DI EFFICACIA DELL INCONTRO Gentile genitore, le sottoponiamo il presente questionario anonimo al termine dell incontro a cui ha partecipato. La valutazione da lei espressa ci aiuterà a capire

Dettagli

Archivi e Laboratorio Didattico. Descrizione di un modello

Archivi e Laboratorio Didattico. Descrizione di un modello Archivi e Laboratorio Didattico. Descrizione di un modello Antonio Brusa Università di Bari/Silsis di Pavia Milano, 19 ottobre 2006 Filottrano 17 aprile 2007 Fermo 29 gennaio 2008 I documenti omogenei:

Dettagli

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. Gestione e sviluppo richiedono oggi comportamenti diversi

Dettagli

Progetto LABORATORIO TEATRALE Scuola Primaria Rognoni Sozzago (a. s. 2015/2016)

Progetto LABORATORIO TEATRALE Scuola Primaria Rognoni Sozzago (a. s. 2015/2016) Progetto LABORATORIO TEATRALE Scuola Primaria Rognoni Sozzago (a. s. 2015/2016) Premessa La drammatizzazione è la forma più conosciuta e diffusa di animazione nella scuola. Nell'uso più comune con il termine

Dettagli

Milano e le droghe. Analisi del fenomeno ed i nodi problematici. Dott. Riccardo C. Gatti. Direttore Dipartimento Dipendenze A.S.L.

Milano e le droghe. Analisi del fenomeno ed i nodi problematici. Dott. Riccardo C. Gatti. Direttore Dipartimento Dipendenze A.S.L. Milano e le droghe Analisi del fenomeno ed i nodi problematici Dott. Riccardo C. Gatti Direttore Dipartimento Dipendenze A.S.L. Milano La situazione I consumi di droga a Milano sono tendenzialmente superiori

Dettagli

Vipassana dipendenze e salute

Vipassana dipendenze e salute Vipassana dipendenze e salute Seminario promosso dal Vipassana Research Institute Dhamma Giri, Igatpuri, India, dicembre 1989 Conclusioni * di S.N. Goenka Il circolo vizioso - Tra schiavitù e autonomia

Dettagli

Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2)

Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Riprendiamo l analisi interrotta nel corso della precedente lezione b) struttura dialogica del fatto educativo Per rispondere a criteri ermenutici, l

Dettagli

* Obiettivi trasversali con tecnologia

* Obiettivi trasversali con tecnologia Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca Istituto Comprensivo Giulio Bevilacqua Via Cardinale Giulio Bevilacqua n 8 25046 Cazzago San Martino (Bs) telefono 030 / 72.50.53 - fax 030 /

Dettagli

O P E N S O U R C E M A N A G E M E N T PILLOLE DI TEST COMPRENSIONE. w w w. o s m v a l u e. c o m

O P E N S O U R C E M A N A G E M E N T PILLOLE DI TEST COMPRENSIONE. w w w. o s m v a l u e. c o m O P E N S O U R C E M A N A G E M E N T PILLOLE DI TEST COMPRENSIONE w w w. o s m v a l u e. c o m COMPRENSIONE (RELAZIONI) Qualità generale delle relazioni. Capacità della persona di costruirsi relazioni

Dettagli

Psicomotricità su Scacchiera Gigante. Una sperimentazione nella scuola primaria

Psicomotricità su Scacchiera Gigante. Una sperimentazione nella scuola primaria Psicomotricità su Scacchiera Gigante. Una sperimentazione nella scuola primaria Roberto Trinchero Dipartimento di Filosofia e Scienze dell Educazione Università degli studi di Torino roberto.trinchero@unito.it

Dettagli

Insegnare con il blog. Materiale tratto da:

Insegnare con il blog. Materiale tratto da: Insegnare con il blog Materiale tratto da: Weblog La parola "blog" nasce dalla contrazione del termine anglosassone "weblog" che, letteralmente, significa "traccia nella rete". Il blog infatti rappresenta

Dettagli

Gestione del conflitto o della negoziazione

Gestione del conflitto o della negoziazione 1. Gestione del conflitto o della negoziazione Per ognuna delle 30 coppie di alternative scegli quella che è più vera per te. A volte lascio che siano gli altri a prendersi la responsabilità di risolvere

Dettagli

#cosìèsevipare IL NOSTRO TEAM

#cosìèsevipare IL NOSTRO TEAM IL NOSTRO TEAM Il nostro team è composto da una psicologa e da una web content editor laureata in psicologia. Mentre la prima ha proseguito lavorando in campo clinico, specializzandosi in psicodiagnostica,

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato

Dettagli

Fallimenti in psicoterapia psicodinamica J. Gold G. Stricker

Fallimenti in psicoterapia psicodinamica J. Gold G. Stricker Fallimenti in psicoterapia psicodinamica J. Gold G. Stricker Criteri per il successo e per il fallimento di un trattamento. Fattori: 1) del Paziente 2) del terapeuta 3) tecnici 4) relazionali 5) ambientali

Dettagli

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni. La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane

Dettagli

CAPITOLO 5. Relazioni Interorganizzative

CAPITOLO 5. Relazioni Interorganizzative CAPITOLO 5 Relazioni Interorganizzative Agenda Le relazioni interorganizzative Modello interorganizzativo Dipendenza dalle risorse Network collaborativi Ecologia delle Popolazioni Istituzionalismo 2 Le

Dettagli

PROGETTO DI PRATICA PSICOMOTORIA

PROGETTO DI PRATICA PSICOMOTORIA PROGETTO DI PRATICA PSICOMOTORIA EDUCATIVO-PREVENTIVA anno scolastico 2012/2013 Scuola dell Infanzia Don Antonio Dalla Croce Monteforte d Alpone a cura di: Sara Franchi PREMESSA La proposta di questo progetto

Dettagli

G I OC ON F A PROGETTO DI PRATICA PSICOMOTORIA

G I OC ON F A PROGETTO DI PRATICA PSICOMOTORIA G I OC ON F A PROGETTO DI PRATICA PSICOMOTORIA La proposta educativa La proposta Psicomotoria educativa rivolta a bambini dai 2 ai 6 anni, tende ad una armonica formazione della personalità vista come

Dettagli

Il presente documento viene redatto da Career Counseling con lo scopo finale di avere una visione dell andamento del MdL, in modo da poter

Il presente documento viene redatto da Career Counseling con lo scopo finale di avere una visione dell andamento del MdL, in modo da poter 1 Il presente documento viene redatto da Career Counseling con lo scopo finale di avere una visione dell andamento del MdL, in modo da poter predisporre, in tempo reale, azioni correttive e migliorative

Dettagli

Proposta di intervento rieducativo con donne operate al seno attraverso il sistema BIODANZA

Proposta di intervento rieducativo con donne operate al seno attraverso il sistema BIODANZA Proposta di intervento rieducativo con donne operate al seno attraverso il sistema BIODANZA Tornare a «danzare la vita» dopo un intervento al seno Micaela Bianco I passaggi Coinvolgimento medici e fisioterapiste

Dettagli

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle Trento, 23 gennaio 2012 La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle La popolazione residente in provincia di Trento

Dettagli

La famiglia davanti all autismo

La famiglia davanti all autismo La famiglia davanti all autismo Progetto Ministeriale di Ricerca Finalizzata - 2004 (ex art. 12 bis d. lgs. 229/99) Ente Proponente Regione Lombardia Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale Responsabile

Dettagli

PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica

PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica PREMESSA Il progetto continuità, nasce dall esigenza di garantire al bambinoalunno un percorso formativo organico e completo, che miri a promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto,

Dettagli

LA GESTIONE DELL ATTIVITÀ FIERISTICA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO FIERE A MEDIDA A CURA DELLA CCI - BARCELLONA

LA GESTIONE DELL ATTIVITÀ FIERISTICA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO FIERE A MEDIDA A CURA DELLA CCI - BARCELLONA LA GESTIONE DELL ATTIVITÀ FIERISTICA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO FIERE A MEDIDA A CURA DELLA CCI - BARCELLONA L evento fieristico si presenta come momento imprescindibile in modo particolare per le piccole

Dettagli

IL COLORE DELLE EMOZIONI

IL COLORE DELLE EMOZIONI LABORATORIO ESPRESSIVO IL COLORE DELLE EMOZIONI I bambini lo dicono con il colore PREMESSA Il ruolo che ha l adulto nello sviluppo affettivo di un bambino è determinante; il suo atteggiamento, le sue aspettative,

Dettagli

Formazione genitori. I percorsi

Formazione genitori. I percorsi Formazione genitori Sappiamo che spesso è difficile trovare un po di tempo per pensare a come siamo genitori e dedicarci alla nostra formazione di educatori, sappiamo però anche quanto sia importante ritagliarsi

Dettagli

Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE

Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE L interesse verso la lettura ed il piacere ad esercitarla sono obiettivi che, ormai da anni, gli insegnanti della scuola primaria di Attimis si prefiggono

Dettagli

QUESTO E IL NOSTRO CUORE

QUESTO E IL NOSTRO CUORE QUESTO E IL NOSTRO CUORE Classe V Scuola Primaria Fase di engage Per comprendere meglio alcuni significati che collegano la pratica motoria alla salute del nostro cuore, in questa fase la classe viene

Dettagli

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus Partire dalla culla.. Esiste un rapporto diretto tra il tempismo con cui ha luogo il processo

Dettagli

PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana

PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana giugno 2011 PARLARE Livello MATERIALE PER L INTERVISTATORE 2 PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri

Dettagli

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE GRUPPI DI LAVORO GRUPPO DI LAVORO Un gruppo di lavoro è costituito da un insieme di individui che interagiscono tra loro con una certa regolarità, nella consapevolezza di dipendere l uno dall altro e di

Dettagli

PRESENTAZIONE AZIENDALE

PRESENTAZIONE AZIENDALE PRESENTAZIONE AZIENDALE La Cooperativa Sociale Agricola TERRAVIVA è nata ufficialmente il 15 settembre 2011 attraverso il Progetto Per.So.N.A. presentato dalla Cooperativa Sociale Al Plurale e finanziato

Dettagli

Le strategie di promozione della lettura messe in atto dalla. biblioteca comunale di Soriano nel Cimino risultano abbastanza

Le strategie di promozione della lettura messe in atto dalla. biblioteca comunale di Soriano nel Cimino risultano abbastanza CAPITOLO QUARTO ANALISI DEI SERVIZI DI PROMOZIONE PER UNA VALUTAZIONE DEI BENEFICI 1. Premessa Le strategie di promozione della lettura messe in atto dalla biblioteca comunale di Soriano nel Cimino risultano

Dettagli

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Chi sono Francesco lo Basso Molfetta (Ba) Progettista di Formazione Giudice di Gara dal 1972 Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Esperienze specifiche: Tutor Progetto Formazione Giovani Obiettivi Acquisire

Dettagli

Cittadinanza e Costituzione

Cittadinanza e Costituzione Cittadinanza e Costituzione Anno Scolastico 20010/11 Progetto di Cittadinanza e Costituzione Finalità Essere cittadini di un mondo in continuo cambiamento ha come premessa il conoscere e il porre in atto

Dettagli

Un Anno con Il Piccolo Principe

Un Anno con Il Piccolo Principe Un Anno con Il Piccolo Principe Il Piccolo Principe, spinto dal bisogno di conoscere e di realizzarsi, lascia il suo asteroide e vaga nello spazio per cercare degli amici, trovare un occupazione ed istruirsi.

Dettagli

Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni

Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni Fabio Ragaini, Gruppo Solidarietà Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni Quale valutazione dare

Dettagli

IL COLLOQUIO DI COUNSELING

IL COLLOQUIO DI COUNSELING IL COLLOQUIO DI COUNSELING Università LUMSA di Roma Anno accademico 2014/2015 Dott. P. Cruciani Dott.ssa P. Szczepanczyk Testo di riferimento: Il colloquio di counseling di Vincenzo Calvo Cos è il Counseling

Dettagli

OPERATORE SPORTIVO CON DISABILI: COSA FAI? CHI SEI?

OPERATORE SPORTIVO CON DISABILI: COSA FAI? CHI SEI? OPERATORE SPORTIVO CON DISABILI: COSA FAI? CHI SEI? OPERARE Ogni azione-operazione operazione è un azione educativa poiché di fatto modifica la visione di sés e del mondo dell altro e influisce sulla sua

Dettagli

Progetto Comes, sostegno all handicap

Progetto Comes, sostegno all handicap TITOLO Progetto Comes, sostegno all handicap TEMPI ANNO SCOLASTICO 2010/2011 Destinatari Minori disabili (fascia d età 3/14 anni) frequentanti la scuola dell obbligo, affetti da patologie varie: ipoacusia,

Dettagli

PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado

PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado anno scolastico 2014-2015 EDUCAZIONE ALL AFFETTIVITÀ E ALLA SESSUALITÀ Premessa La preadolescenza e l adolescenza sono un periodo della vita in cui vi sono

Dettagli