REPORT DELLE ATTIVITA DI MONITORAGGIO E CONTROLLO AMBIENTALE DELLA SEZIONE ARPA DI RAVENNA. ANNO 1997
|
|
- Damiano Roberto
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 REPORT DELLE ATTIVITA DI MONITORAGGIO E CONTROLLO AMBIENTALE DELLA SEZIONE ARPA DI RAVENNA. ANNO 1997 GLI OBIETTIVI Il Report delle attività di monitoraggio e controllo della sezione Arpa di Ravenna, sulla scorta di quanto realizzato su scala regionale, si propone di fornire un quadro conoscitivo dei sistemi ambientali del territorio provinciale basato sull analisi degli elementi dell ambiente naturale e di quello antropico che Arpa presidia attraverso le attività di monitoraggio e controllo. Tale obiettivo è finalizzato: - a fornire alcuni elementi di base per la redazione della Relazione sullo Stato dell Ambiente di Comuni, Province e Regione e per la predisposizione delle Agende 21 locali; - a supportare la pianificazione settoriale a vari livelli istituzionali; - a garantire l utilizzo di basi dati affidabili ad operatori pubblici e privati a supporto della progettazione di strutture sul territorio; - ad assicurare la definizione di un quadro della qualità ambientale a cui riferire i bilanci ambientali e le dichiarazioni Emas; ed è funzionale inoltre: - alla definizione delle criticità e delle tendenze delle componenti ambientali sulla base delle quali possono essere individuati i temi su cui Arpa deve programmare le attività dei prossimi anni; - al miglioramento e/o ottimizzazione delle attività di monitoraggio e controllo. Con riferimento al modello conoscitivo Pressione/Stato/Risposta, nel Report vengono definiti e rappresentati in maniera sintetica anche attraverso indicatori specifici, lo Stato di alcune matrici ambientali (es. aria, acque superficiali interne, acque sotterranee, acque di mare), alcune delle Pressioni antropiche che agiscono sui sistemi ambientali (es. emissioni atmosferiche, produzione di rifiuti, rumore ecc.) ed i risultati di un primo livello di Risposte rappresentato dalle reti di monitoraggio. Le analisi delle diverse componenti ambientali sono state sviluppate utilizzando gli indicatori che consentono di rappresentare in modo sintetico i diversi problemi indagati senza che vada perso il contenuto informativo dei dati. Gli indicatori utilizzati sono essenzialmente rappresentativi delle condizioni ambientali, indicano la qualità dell ambiente e la qualità/quantità delle risorse naturali; essi forniscono una visione d insieme dello stato dell ambiente e della sua evoluzione nel tempo. 1
2 LA STRUTTURA E I CONTENUTI Questa edizione del Report si articola in 13 capitoli principali, che corrispondono ad altrettanti temi o ambiti problematici sui quali Arpa conduce le proprie attività. Essi sono: inquinamento atmosferico monitoraggio di polline e spore aerodisperse acque superficiali interne acque sotterranee acque di mare suolo rifiuti ed aree contaminate rumore radioattività ambientale e radiazioni ionizzanti radiazioni non ionizzanti alimenti e bevande-tossicologia occupazionale Ogni capitolo è strutturato in modo omogeneo nei seguenti paragrafi: abstract - contiene un introduzione sintetica del tema, i contenuti sviluppati nel capitolo e le principali criticità emerse; indicatori utilizzati - in cui si elencano quelli effettivamente selezionati per la presente edizione del Report; descrizione delle reti di monitoraggio e/o dei dati utilizzati nel capitolo; elaborazione e rappresentazione dei dati le valutazioni si riferiscono dove possibile all andamento nel tempo del fenomeno e al suo rapporto con il contenuto normativo; conclusione sintetica riporta un giudizio conclusivo relativo sia alla qualità dell informazione disponibile che alla criticità o positività della situazione dal punto di vista ambientale. All interno dei capitoli sono stati inseriti box con il quadro normativo di riferimento e con la descrizione di alcuni progetti o ricerche di rilevante interesse per il tema trattato. 2
3 5. ACQUA DI MARE 5.1 BALNEAZIONE Nell'attuale capitolo si prendono in considerazione le caratteristiche dell'acqua di mare ai sensi della normativa per la qualità delle acque di balneazione. L ambiente marino in quanto ricettore ultimo di tutti gli acquiferi, superficiali e sotterranei, inquinati e non, è una risorsa fondamentale per la nostra regione sia da un punto di vista socio-economico che ambientale. Aver svolto, ormai da diversi anni, attività di monitoraggio e controllo, consente di stimare quali possano essere le criticità riscontrabili, legate a caratteristiche morfologiche ed a situazioni ambientali locali, e permette di elaborare strategie per ottenere un miglioramento, o al limite un mantenimento, della qualità delle acque di mare. Il quadro delle problematiche esistenti, focalizzate durante gli anni di monitoraggio, è riconducibile, nella maggior parte dei casi, alla presenza di quantità fuori norma di Ossigeno disciolto e solamente in casi sporadici a superamenti di parametri microbiologici. Le cause scatenanti sono legate alle caratteristiche morfologiche del mare Adriatico, in genere, e più in particolare al tratto di costa prospiciente il nostro litorale regionale. 5.2 INQUADRAMENTO NORMATIVO Il testo base per la normativa di riferimento sulla balneazione è il D.P.R. 08/06/1982, n 470, che trae origine dalla Direttiva della Comunità Europea 08/12/1975, n 76/170. Il Decreto ha subito diverse modificazioni, la più importante delle quali con il D.M.29/01/1992, nel quale si definiscono le procedure e le norme tecniche di attuazione. Nel tempo sono poi stati emessi una serie di decreti concernenti: a) la concessione di deroghe in merito al valore limite del parametro Ossigeno disciolto; b) la definizione delle procedure analitiche per la ricerca di Streptococchi fecali e di Enterovirus; c) variazioni nella compilazione dei verbali di campionamento: Legge 25/06/1985, n 322: deroga triennale al valore limite dell ossigeno disciolto (Conversione del DL 03/08/85 n 164); D Interm. del 12/08/1985: prova finale per la ricerca degli Streptococchi fecali; DM del 30/01/1986: precisazioni in merito alla compilazione dei verbali di campionamento, riguardo allo stato del mare/lago; DL 14/05/1988, n 155 (convertito con L. 271/88): deroga biennale di valore limite dell ossigeno disciolto e colorazione ed integrazione per quanto si riferisce alla ricerca di Enterovirus (previsti dalla Direttiva CEE). Per 3
4 l applicazione delle deroghe era necessario un provvedimento regionale subordinato all accertamento che il superamento era dipeso da fenomeni eutrofici. DL 05/02/90, n 12 (convertito con L. 71/90): proroga di un anno delle deroghe; DL 17/05/91, n 156 e DL 13/09/91, n 297: proroga per un successivo biennio; DM del 29/01/1992: ridefinizione delle procedure e delle norme tecniche di attuazione della normativa (riposizionamento dei punti di campionamento); Legge 12/06/1993, n 185, conversione e modifica del DL 13/04/1993, n 109: deroga triennale al valore limite dell ossigeno disciolto; il DL 26/06/96, n 148 proroga fino al 31/12/97. DL 25/05/1998, n 156: ulteriore deroga al valore limite dell ossigeno disciolto. 5.3 RETE DI MONITORAGGIO Lungo il litorale ravennate sono state individuate 27 stazioni della rete di monitoraggio regionale, che concorrono poi alla rete di rilevamento nazionale. La delibera della Giunta Regionale n 319 del 11/03/97 individua le zone marine idonee e non alla balneazione ai sensi dell art. 4, lettera B) del DPR 470/82 (Tab. 5.1 e Fig.5.1) per la stagione balneare cui fanno riferimento i dati del presente report. TAB. 5.1 PUNTI DI PRELIEVO DELLA RETE DI MONITORAGGIO N DELLA STAZIONE LOCALITÀ RIFERIMENTO STAZIONE COMUNE DI RAVENNA 15 Casalborsetti 100 m. nord Canale Destra Reno (porto canale) 16 Casalborsetti 100 m. sud Canale Destra Reno (porto canale) 17 Casalborsetti Camping Pineta (pontile) 18 Marina Romea 100 m. nord Fiume Lamone 19 Marina Romea 100 m. sud Fiume Lamone 20 Marina Romea Bagno Medusa 21 Porto Corsini Bagno Mara 22 Marina di Ravenna Bagno Park Hotel 4
5 23 Marina di Ravenna Riva Verde - Bagno corallo 24 Punta Marina Terme Bagno Paola 25 Punta Marina Terme Foce Canale Molino 26 Lido Adriano Bagno Lido Adriano 500 m. nord foce Fiumi Uniti 28 Lido di Dante 150 m. sud foce Fiumi Uniti 29 Lido di Dante 2 Km sud punto Bassona 50 m. nord Foce Torrente Bevano 31 Bassona 150 m. sud Foce Torrente Bevano 32 Lido di Classe 2 Km sud punto Lido di Classe 50 m. nord Foce Fiume Savio 34 Lido di Savio 50 m. sud Foce Fiume Savio Comune di Cervia 35 Milano Marittima Molo nord Foce Scolo Cupa 36 Milano Marittima Molo sud Foce Scolo Cupa 37 Milano Maritima 150 m. nord Canale Immissario Salina 38 Milano Marittima 100 m. nord Porto canale di Cervia 39 Cervia 100 m. sud scogliera Porto Marina di Cervia 40 Cervia Bagno Casadei 41 Pinarella Bagno Oasi La Delibera individua come zone vietate permanentemente alla balneazione (Tab. 5.2): i tratti di costa interessati da foci di corpi idrici superficiali da Nord a Sud delle stesse immissioni (F. Uniti, Bevano, Savio e S. Cupa), per motivi igienico - sanitari; i tratti di mare antistanti i porto-canali in quanto soggette al transito di imbarcazioni (Destra Reno, Lamone, Porto Corsini Marina di Ravenna, Porto Canale di Cervia). I canali dei porti presentano il divieto, non per motivi igienico sanitari, solamente all interno dei moli, in quanto questi facilitano la dispersione dell apporto antropico al largo; il tratto di mare interessato da servitù militare. 5
6 Fig. 5.1 Posizionamento dei punti di prelievo della rete di monitoraggio. La stagione balneare stabilita dal succitato DPR 470/82 va da aprile a settembre e in questo periodo sono effettuati controlli, con cadenza bimensile, di concerto con il Dipartimento di Prevenzione dell'ausl di Ravenna. I parametri monitorati sono 12, comprendenti indicatori di inquinamento fecale (Coliformi totali, Coliformi fecali e Streptococchi fecali) e industriale (ph, Fenoli, Tensioattivi e Oli minerali), mentre Ossigeno disciolto, Colorazione e Trasparenza possono essere correlabili o correlati a fenomeni di eutrofizzazione. Salmonelle ed Enterovirus, come ricerca di specifici patogeni vengono effettuati in maniera facoltativa a seguito di sospetti della loro presenza. TAB. 5.2 ZONE VIETATE PERMANENTEMENTE ALLA BALNEAZIONE Casalborsetti Zone Da foce F. Reno a Casalborsetti (8 Km) 6
7 Porto Canale Destra Reno Porto Canale Foce Lamone Porto Canale Candiano Porto Canale di Cervia Foce Fiumi Uniti Foce Torrente Bevano Foce Fiume Savio Foce Scolo Cupa Zona entro il rispetto per il porto Zona entro il rispetto per il porto Zona entro il porto fra Porto Corsini e Marina di Ravenna Zona entro il rispetto per il porto Da 500m a Nord a 150m a Sud dalla foce Da 50m a Nord a 50m a Sud dalla foce Da 50m a Nord a 50m a sud dalla foce Dal molo nord al molo Sud Il tratto di costa della provincia di Ravenna ha una lunghezza totale di 47 km e comprende i Comuni di Ravenna e Cervia. I chilometri controllati ai fini della qualità delle acque di balneazione sono 39, per la presenza del poligono militare nella zona a nord di Casalborsetti, dove essendo interdetto l accesso, lo stesso vale anche per la balneazione. Da nord, scendendo verso sud, sfociano in mare diversi fiumi, che, oltre a determinare le zone di interdizione alla balneazione nel tratto di mare prospiciente la foce, riversano in mare il loro carico di acqua dolce e nutrienti: il Fiume Reno che, lungo il suo corso, attraversa le tre province di Bologna, Ferrara e Ravenna. Il maggior carico inquinante deriva dal territorio della provincia di Bologna e, visto che negli ultimi 35 chilometri non riceve scarichi, il fiume può svolgere una progressiva azione di autodepurazione, come si evince al Paragrafo In alcuni periodi dell anno la sua acqua viene utilizzata per alimentare l acquedotto di Ravenna. I valori dei parametri indicatori di inquinamento organico non sono particolarmente elevati: alla stazione di Volta Scirocco, le acque hanno presentato, infatti, caratteristiche di qualità buone in tutti gli anni dal 1994 al Il Canale Destra Reno attraversa quasi completamente la parte settentrionale della provincia di Ravenna e sfocia in mare seguendo il vecchio corso del fiume Lamone, in località Casalborsetti. L acqua a ponte Zanzi, stazione di chiusura bacino sul canale, si è presentata con caratteristiche moderate dal 1993 al 1996, (Parag ) peggiorando poi a mediocri nel La foce del Canale è protetta da due moli lunghi un centinaio di metri, che convogliano le acque oltre le scogliere frangiflutti, assicurando in tal modo una buona diluizione dei contributi dall entroterra. Il Fiume Lamone nasce in Toscana e sfocia in mare in località Marina Romea. L acqua del fiume costituisce la principale fonte di approvvigionamento idrico dell acquedotto di Ravenna, dopo una miscelazione con acqua prelevata dal Canale Emiliano Romagnolo che è immessa nel fiume Lamone in località Pieve Cesato. L acqua a Ponte 100 metri, stazione di chiusura bacino sul fiume, è risultata sempre con caratteristiche di buona qualità dal 1993 al 1997, come si è evidenziato nel Parag La foce è protetta da due moli lunghi 90 metri per la dispersione dell apporto dall entroterra. Il Canale Candiano, che costituisce l asse principale del porto di Ravenna, è protetto da un avamporto che è racchiuso da due dighe foranee che si protendono in mare per circa 3 km. Il canale è collegato a due specchi 7
8 vallivi, la Pialassa Baiona, a sinistra, e la Pialassa Piomboni, a destra. Nella Pialassa Baiona confluiscono gli scarichi civili ed industriali di Ravenna e di Russi. La particolare conformazione del canale collegato alle Pialasse e l escursione di marea, che fornisce ricambio di acqua, hanno permesso, nel 1997, una qualità moderata dell acqua già all altezza dell idrovora ANIC a differenza di caratteristiche mediocri all altezza della Capitaneria, a Ravenna. Il Canale del Molino, che sfocia in mare in località Punta Marina, convoglia mediante impianto idrovoro, ubicato nella stessa località, le acque provenienti da un territorio agricolo di circa 24 km 2, nonché le acque piovane dell abitato di Lido Adriano. Durante la stagione balneare, le sue acque, salvo casi eccezionali, sono convogliate, mediante by-pass, nella Pialassa del Piombone, evitando lo scarico diretto in mare. Il fiume Montone ed il fiume Ronco, provenienti dal territorio della provincia di Forlì, si uniscono a Ravenna dando origine al corso d acqua, denominato Fiumi Uniti, che sfocia in mare fra Lido Adriano e Lido di Dante. Nel territorio ravennate entrambi i fiumi scorrono pensili quindi i carichi inquinanti provengono esclusivamente dal territorio forlivese. Al Parag si vede che dal 1996 le acque del fiume presentano un buon livello di qualità. Il bacino del Torrente Bevano si sviluppa quasi esclusivamente in pianura fra i Fiumi Savio e Ronco; riceve numerosi affluenti che recapitano acque di scarichi fognari depurati e non. Nel tratto finale si convoglia il Fosso Ghiaia che solamente nel 1997 ha presentato caratteristiche di buona qualità, mentre dal 1993 al 1996 le condizioni erano moderate. (Parag ). Il Fiume Savio si estende quasi tutto in provincia di Forlì Cesena. In pianura il bacino si riduce al solo alveo del fiume e scorre fra argini artificiali. Sfocia in Adriatico, fra gli abitati di Lido di Classe e di Lido di Savio. A protezione della qualità delle acque di balneazione, sul litorale in prossimità della foce, nel 1992 è stato realizzato un prolungamento dell argine sinistro tale da consentire il convogliamento delle acque oltre le scogliere frangiflutti. Il Canale Via Cupa è un canale consortile di bonifica, nato come canale di scolo delle acque di campagna nel territorio cervese. Sfocia in località Milano Marittima e le sue acque presentano caratteristiche mediocri di qualità dal 1993 al 1997, ad eccezione del 1994 quando addirittura la qualità è scesa a scadente (Parag ). La foce è protetta da due moli lunghi circa 90 metri. Il Porto Canale di Cervia riceve le acque provenienti dalle saline di Cervia e le acque piovane degli abitati di Cervia e Milano Marittima. Sfocia in mare fra Cervia e Milano Marittima e le sue acque hanno sempre presentato una qualità buona, facendo chiaramente riferimento ai parametri individuati come macrodescrittori al Cap. 3. La foce è protetta da due moli foranei. 8
9 Fig. 5.2 Localizzazione delle zone di idoneità 1997 alla balneazione. 9
10 5.4. RISULTATI DEI RILEVAMENTI 1997 I dati emersi dal rilevamento del 1997, confermano quanto già evidenziatosi negli anni precedenti, si ha, infatti, una sofferenza legata al parametro Ossigeno disciolto, oltre a tre superamenti per indicatori fecali. I valori di ossigeno disciolto riscontrati non hanno prodotto provvedimenti di chiusura, anche se superiori ai limiti del DPR 470/82, in quanto si era in regime di deroga ( % di saturazione) ai limiti tabellari previsti ( %). La maggior parte dei dati, come si può notare dalla Fig 5.3, si sono presentati all interno dell intervallo di legge, ma anche le accezioni rimangono nell intervallo % di saturazione. L utilizzo della deroga non è permanente e, alla luce di quanto è dato sapere circa i progetti di revisione della Normativa Europea in merito alla qualità delle acque destinate alla balneazione, sarà una delle problematicità da affrontare nel prossimo futuro. Durante la stagione balneare sono state evidenziate, come si può agevolmente notare in Fig. 5.4, tre situazioni di superamenti microbiologici, peraltro subito rientrati con le successive supplettive. I campioni sfavorevoli si sono verificati nei mesi di giugno e agosto e per il solo parametro di Coliformi Fecali. La serie dei pochi dati sfavorevoli si concentra a sud della foce del Fiume Savio e alla foce dello Scolo Cupa, canali che in situazioni di temperature elevate, eventualmente seguite da eventi meteorologici rilevanti, determinano l arrivo a mare di apporti preoccupanti. La problematicità dei punti di monitoraggio 35 e 36, a Nord e a Sud dello Scolo Cupa, era stata evidenziata anche nel rapporto sulla Qualità delle acque di balneazione del litorale dell Emilia Romagna, prodotto dal gruppo Regionale Balneazione, composto dalle Arpa e dalle Aziende USL di Ravenna, Rimini, Ferrara e Cesena, edito dalla Regione Emilia Romagna. Fig. 5.3 Distribuzione dei valori di Ossigeno disciolto Ossigeno disciolto 10/09/97 01/09/97 20/08/97 04/08/97 14/07/97 01/07/97 16/06/97 10/06/97 16/05/97 12/05/97 10/04/97 01/04/ Punti Date % di saturazione < 50,0 50,0-70,0 70,0-120,0 120,0-170,0 > 170,0 10
11 5.5 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Una valutazione di qualità ambientale del tratto di mare prospiciente la costa della nostra provincia, che tragga origine dai dati raccolti in base alla normativa vigente sulla qualità delle acque destinate alla balneazione, potrebbe avere una limitazione data dalle finalità legislative. Il DPR 470/82 prevede l espressione di un parere igienico-sanitario da parte delle Autorità competenti, ma la ormai più che ventennale esperienza in materia di Balneazione, permette ai servizi preposti di farne una lettura precisa pur nella convinzione che la matrice mare sia una realtà in così continua evoluzione che prevederne in anticipo le mosse, sia molto difficile. L utilizzo della deroga non è permanente, come è già stato sottolineato in precedenza, e alla luce di quanto è dato sapere circa i progetti di revisione della Normativa Europea in merito alla qualità delle acque destinate alla balneazione, sarà opportuno prevedere campagne di monitoraggio che consentano uno studio al fine di determinare quali possano essere le cause scatenanti i fenomeni di eutrofizzazione che periodicamente si sviluppano nelle nostre acque costiere. Pertanto potrebbe essere opportuno ridefinire, non tanto la rete di monitoraggio, quanto le modalità di campionamento, relativamente alle cadenze (bimensili e per la sola stagione balneare). Tale campagna di monitoraggio, che completerebbe i dati già raccolti dalla struttura tematica Daphne per la porzione di mare oltre i 500 metri dalla battigia, assumerebbe i risvolti di un indagine ambientale. Sarebbe, infatti, interessante verificare quali siano gli apporti di sostanze durante il periodo invernale e quali riflessi abbiano sul tratto di mare più vicino alla battigia. Questa campagna di rilevamenti non si dovrebbe limitare ad un solo anno e potrebbe costituire una base su cui poter operare in funzione degli adeguamenti normativi in fase di elaborazione. Fig. 5.4 Distribuzione dei valori di Coliformi Fecali. Coliformi Fecali n/100ml /04/97 Date 04/08/ Punti 11
12 5.6 MUCILLAGINI Quanto riportato di seguito è stato elaborato da DAPHNE, che, in Arpa, è la struttura che effettua il monitoraggio marino costiero finalizzato al controllo dell eutrofizzazione. La formazione di aggregati mucillaginosi è un fenomeno nettamente distinto dall eutrofizzazione. Mentre l eutrofizzazione è caratterizzata da una iperproliferazione di microalghe, le mucillagini sono essudati, costituiti da polisaccaridi, prodotti molto probabilmente da microalghe appartenenti al gruppo delle Diatomee. I primi stadi osservabili sono caratterizzati da piccoli fiocchi bianchi distribuiti sulla colonna d acqua (neve marina) nel periodo invernale primaverile che, all avvicinarsi dell estate con l instaurarsi di particolari condizioni chimico fisiche, si possono addensare formando aggregati via via più grossi che possono affiorare. Un altra differenziazione è data dall estensione dell area interessata che può raggiungere migliaia di chilometri quadrati, coinvolgendo anche vasti siti della costa orientale del bacino (Croazia). La presenza di mucillagini è stata segnalata anche in molte altre zone del Mediterraneo. Tuttavia l Adriatico detiene una sua peculiarità, per la scarsa profondità ed elevata temperatura delle acque, il fenomeno manifesta diffusi affioramenti nella stagione estiva. In epoca recente il fenomeno si è manifestato in maniera insistente, in Adriatico, nel 1988, 1989, 1991 e 1997, nonostante vi siano memorie storiche che risalgono anche al La loro presenza, oltre che antiestetica, ha provocato danni al settore della pesca e morie di organismi bentonici causate dal soffocamento meccanico dovuto alla sedimentazione di parte di materiale mucillaginoso. Per quanto riguarda i fattori causali, tutte le ipotesi fino ad oggi avanzate non hanno avuto significative conferme. Il Ministero dell Ambiente ha finanziato un programma triennale di ricerca ( ) coordinato dall ICRAM (Istituto Centrale Rierca Applicata al Mare) avente come finalità lo studio e la ricerca delle cause che determinano la formazione delle mucillagini. 12
PERCENTUALE LAGHI IN CLASSE DI QUALITÀ BUONA O ELEVATA NELLA REGIONE LAZIO (LTLeco)
PERCENTUALE LAGHI IN CLASSE DI QUALITÀ BUONA O ELEVATA NELLA REGIONE LAZIO (LTLeco) Classificazione sulla base degli elementi di qualità fisico chimica: LTLeco 100 80 Percentuale 60 40 20 0 2008 2009 2010
DettagliGli acquiferi costieri della Regione Emilia-Romagna. Paolo Severi Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli - Regione Emilia-Romagna
Gli acquiferi costieri della Regione Emilia-Romagna Paolo Severi Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli - Regione Emilia-Romagna Acquiferi nella pianura costiera emiliano romagnola Acquiferi alluvionali
DettagliDICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ
DICHIARAZIONE IN MERITO AL RISPETTO DEI CRITERI PREVISTI IN TEMA DI RIUTILIZZO DI TERRE E ROCCE DA SCAVO DAL COMMA 1 DELL ART. 41bis DEL DECRETO LEGGE 21 GIUGNO 2013, N 69, RECANTE DISPOSIZIONI URGENTI
DettagliBOZZA DI LINEE GUIDA PER I CONTROLLI RADIOMETRICI SULLE ACQUE POTABILI
BOZZA DI LINEE GUIDA PER I CONTROLLI RADIOMETRICI SULLE ACQUE POTABILI Maria Teresa Cazzaniga ARPA Lombardia Dipartimento Provinciale di Milano U.O. Agenti Fisici Il Decreto Legislativo 31/2001, recepimento
Dettagli4.3 Acque marino-costiere
4.3 Acque marino-costiere La Provincia di Viterbo ha un estensione di costa di circa 55 Km di cui circa il 75% con vocazione balneare mentre la restante è destinata ad usi differenti (militari, industriali,
DettagliPrescrizioni per Autorizzazione allo Scarico in Pubblica Fognatura Giugno 2014
Prescrizioni per Autorizzazione allo Giugno 2014 Sommario Riferimenti... 1 Documenti Allegati... 1 Premessa... 1 L autorizzazione potrà essere rilasciata alle seguenti condizioni... 2 D. Lgs 152/06 (Parte
DettagliATTO DI INDIRIZZO IN MATERIA DI FOGNATURE E DEPURAZIONE
COMUNE di RIMINI ASSESSORATO MOBILITA, LAVORI PUBBLICI E QUALITA URBANA ATTO DI INDIRIZZO IN MATERIA DI FOGNATURE E DEPURAZIONE Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 22 del 18/02/2010 TAVOLO
DettagliSpett.le. OGGETTO: D. Lgs 152/2006 e successive modifiche ed integrazioni. Domanda di autorizzazione allo scarico di acque meteoriche di dilavamento
PROVINCIA DI MATERA Ufficio Ambiente Servizio di vigilanza e controllo Via Ridola, 60 tel. 0835/306245-322 Marca da Bollo Spett.le PROVINCIA di Matera Ufficio Ambiente Via Ridola,60 75100 MATERA OGGETTO:
DettagliPRINCIPI FONDAMENTALI...
QUALITA DEL SERVIZIO 1) PREMESSA... 2 2) PRINCIPI FONDAMENTALI... 2 2.1) EFFICIENZA NEL SERVIZIO... 2 2.2) CONTINUITÀ... 2 2.3) IMPARZIALITÀ DI TRATTAMENTO... 3 2.4) SALUTE, SICUREZZA ED AMBIENTE... 3
DettagliUfficio Scolastico Regionale per la Lombardia - Direzione Generale
Prot. MIURAOODRLO R.U. 22232 Milano, 9 dicembre 2009 Ai Signori Dirigenti degli UU.SS.PP. della Lombardia Ai Signori Dirigenti delle Istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e grado della Lombardia
DettagliOGGETTO: "Delibera n. 71/2013 - RApporto sulla Trasparenza relativo all'azienda USL di Bologna: osservazioni".
Il Direttore Generale Al Segretario Generale Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche protocollo@pec.anticorruzione.it OGGETTO: "Delibera
Dettagli(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE
L 86/6 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 5.4.2005 II (Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 22 marzo 2005 che stabilisce
DettagliProgetto: Nuovo collegamento ferroviario Torino Lione Cunicolo esplorativo La Maddalena
STRUTTURA COMPLESSA Dipartimento di Torino Sede di Torino Struttura Semplice Attività di produzione Progetto: Nuovo collegamento ferroviario Torino Lione Cunicolo esplorativo La Maddalena MONITORAGGIO
DettagliIncontro informativo. Le bonifiche nel nuovo Testo Unico Ambientale e il confronto con la normativa britannica e francese
ISO 9001 : 2000 Certificato n. 97039 Settore Territorio Area Ambiente e Sicurezza Incontro informativo Le bonifiche nel nuovo Testo Unico Ambientale e il confronto con la normativa britannica e francese
DettagliAnno 2014. Rapporto ambientale
Anno 2014 Rapporto ambientale 1 ANNO 2014 Nell anno 2005 la SITI TARGHE S.r.l. ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008, nel 2011 e nel
DettagliParere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.
Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Vengono posti alcuni quesiti in relazione al servizio di trasporto dei rifiuti. Un Consorzio di Enti Locali, costituito
DettagliRAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE DI BALNEAZIONE Dati stagione balneare 2013
RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE DI BALNEAZIONE Dati stagione balneare 2013 Scenario di riferimento Il Ministero della Salute svolge a livello nazionale un ruolo di coordinamento per quanto riguarda
DettagliATTIVITÀ 2.02 : Opere necessarie e produzione nuovi dati
ATTIVITÀ 2.02 : Opere necessarie e produzione nuovi dati 2.02.4 - Svolgimento di campagne di misura sul campo I dati raccolti all interno del Progetto Eur-eau-pa sono stati organizzati in due differenti
Dettagliwww.dirittoambiente.net
Dr.ssa Gioconda Bezziccheri DOCUMENTI INformazione 2009 E vietato il plagio e la copiatura integrale o parziale di testi e disegni a firma degli autori - In relazione all articolo Considerazioni sull Allegato
DettagliPSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT
PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT INDICE - Premessa Pag 1 1 Tipologia dei controlli 1 1a Controlli di gestione 1 1b Controlli di ammissibilità
DettagliAUTUNNO 2011 Corpo idrico N. totale stazioni
AUTUNNO 2011 La qualità delle acque di transizione del Veneto è controllata, per conto della Regione, dal Settore Acque di ARPAV. Nella mappa riportata in Figura 1 sono indicati i corpi idrici di transizione
DettagliSERVIZIO GESTIONE RIFIUTI - AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO ATTRAVERSO PROCEDURA COMPETITIVA AD EVIDENZA PUBBLICA. IL CONSIGLIO COMUNALE
SERVIZIO GESTIONE RIFIUTI - AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO ATTRAVERSO PROCEDURA COMPETITIVA AD EVIDENZA PUBBLICA. IL CONSIGLIO COMUNALE - - Vista l allegata relazione del Direttore del Settore Qualità Urbana,
DettagliRELAZIONE DI RIFERIMENTO D.M. 272/14
RELAZIONE DI RIFERIMENTO D.M. 272/14 UNA NUOVA NORMATIVA IN MATERIA AMBIENTALE Con il D.M. n.272/2014 e il D.lgs n.46/2014 l Italia ha accolto le indicazioni normative provenienti dalla Direttiva Europea
DettagliTERRE E ROCCE DA SCAVO art. 186 del D.lgs. n. 152/2006, così come modificato dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 LINEE GUIDA
TERRE E ROCCE DA SCAVO art. 186 del D.lgs. n. 152/2006, così come modificato dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 LINEE GUIDA Con le modifiche apportate dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 al
DettagliTIPOLOGIA DEGLI INVESTIMENTI
I INDICE 1. PREMESSA 1 2. TIPOLOGIA DEGLI INVESTIMENTI 2 1 1. PREMESSA Il presente elaborato contiene l aggiornamento del conseguente alla revisione triennale del Piano d Ambito prevista dal D.M. 01/08/1996.
DettagliAlla PROVINCIA DI PESARO E URBINO SERVIZIO 4.3 BENI E ATTIVITÀ AMBIENTALI - AGRICOLTURA - CACCIA E PESCA Viale Gramsci, 7 61100 PESARO
(9) AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO DI ACQUE REFLUE INDUSTRIALI E/O ACQUE METEORICHE DI DILAVAMENTO DA STABILIMENTO INDUSTRIALE RECAPITANTI IN ACQUE SUPERFICIALI O SUL SUOLO ai sensi del D.Lgs n. 152 dell'11
DettagliCAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO
CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO 20.1 PREMESSA... 255 20.2 COMITATO DI CONSULTAZIONE... 255 20.3 SOGGETTI TITOLATI A PRESENTARE RICHIESTE DI MODIFICA... 255 20.4 REQUISITI DI RICEVIBILITA
Dettaglidel 26 gennaio 2012 Agevolazioni fiscali e contributive per i premi di produttività - Proroga per il 2012 INDICE
Circolare n. 5 del 26 gennaio 2012 Agevolazioni fiscali e contributive per i premi di produttività - Proroga per il 2012 INDICE 1 Premessa... 2 2 Detassazione dei premi di produttività... 2 2.1 Regime
DettagliSez. 1 Informazioni generali
Sez. 1 Informazioni generali Informazioni di carattere generale sull acqua di balneazione volte a consentirne l'identificazione univoca, l'individuazione rispetto al territorio su cui insiste e la collocazione
DettagliCONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA. Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA
CONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA Protocollo d Intesa per l attuazione del Contratto del Lago di Bolsena PREMESSO CHE la Direttiva 2000/60/CE del Parlamento
DettagliLe misure del Piano Regionale di Tutela delle Acque -Collettamento e trattamento acque reflue-
Le misure del Piano Regionale di Tutela delle Acque -Collettamento e trattamento acque reflue- ALESSANDRO ZUCCA Regione Autonoma FVG Direzione Ambiente ed Energia Palmanova- 19 MAGGIO 2015 Indirizzi e
DettagliProvincia di Varese COMUNE DI ALBIZZATE. Studio del reticolo idrico comunale (D.G.R. del 25-01-02 n 7/7868 e s.m.i.)
REGIONE LOMBARDIA Provincia di Varese COMUNE DI ALBIZZATE Studio del reticolo idrico comunale (D.G.R. del 25-01-02 n 7/7868 e s.m.i.) Dicembre 2011 INDIVIDUAZIONE DEL RETICOLO IDROGRAFICO MINORE Studio
DettagliPortale Acqua e Salute
Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Portale Acqua e Salute Liana Gramaccioni 23/06/2008 Roma Liana Gramaccioni Portale Acqua e Salute L acqua è il bene strategico del terzo millennio.
DettagliCOMUNICAZIONE AI SENSI DELLA DELIBERAZIONE DELL AUTORITA PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS DEL 29 LUGLIO 2005 N. 166/05. Termoli, 26.04.
Società controllata dal Cons.Svil.Ind.le VALLE del BIFERNO Zona Ind.le, snc 86039 TERMOLI (CB) Tel. +39 0875 755040 Fax +39 0875 755974 http://www.netenergyservice.it - info@netenergyservice.it COMUNICAZIONE
DettagliPIAE 2009-2028 1 TIPOLOGIA DI POLO. LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie medie e fini COMUNE INTERESSATO Ostellato INQUADRAMENTO DELL AREA
TIPOLOGIA DI POLO LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Sabbie medie e fini COMUNE INTERESSATO Ostellato INQUADRAMENTO DELL AREA L area è ubicata in località Cavallara presso l abitato di S.Giovanni nel Comune di Ostellato.
DettagliCompilazione del modulo di dichiarazione per l utilizzo terre e rocce da scavo come sottoprodotto, ai sensi della legge 9 agosto 2013 n.
Compilazione del modulo di dichiarazione per l utilizzo terre e rocce da scavo come sottoprodotto, ai sensi della legge 9 agosto 2013 n. 98 A seguito dell entrata in vigore della Legge 09.08.2013 n. 98,
DettagliDICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ (resa ai sensi degli artt. 47 e 38 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n.445)
Spett.le ARPA Lombardia DIPARTIMENTO DI.. Via...... (indirizzare all ARPA territorialmente competente con riferimento al sito di produzione dei materiali da scavo) Dichiarazione relativa al rispetto delle
DettagliLe fasi dell emergenza e la gestione del rischio Regione Puglia Le fioriture algali nell invaso di Occhito
Le fasi dell emergenza e la gestione del rischio Regione Puglia Le fioriture algali nell invaso di Occhito Fulvio Longo Servizio Programmazione Assistenza Territoriale e prevenzione Regione Puglia Bari,
DettagliZone di Protezione delle acque sotterranee: aree di ricarica nel territorio di pedecollina- pianura della Provincia di Bologna.
Bologna, 29 Maggio 2 0 0 8 Zone di Protezione delle acque sotterranee: aree di ricarica nel territorio di pedecollina- pianura della Provincia di Bologna. Paolo Severi, Luciana Bonzi Servizio Geologico,
DettagliSVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007
Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,
DettagliDISTRIBUZIONE PERCENTUALE PER TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ/INFRASTRUTTURE DELLE SORGENTI CONTROLLATE NEL LAZIO
DISTRIBUZIONE PERCENTUALE PER TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ/INFRASTRUTTURE DELLE SORGENTI CONTROLLATE NEL LAZIO Anno 2014 Inquadramento del tema Il rumore è fra le principali cause del peggioramento della qualità
DettagliIl sottoscritto nato a DICHIARA. Che la ditta con sede legale in. di via n. recapito telefonico /, e-mail
Timbro con data e numero protocollo AL COMUNE DI ( ) DENUNCIA DEGLI ELEMENTI NECESSARI ALLA DETERMINAZIONE DEL CORRISPETTIVO PER I SERVIZI DI RACCOLTA, ALLONTANAMENTO, DEPURAZIONE E SCARICO DELLE ACQUE
DettagliCOMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)
COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA
DettagliIniziativa parlamentare Impianti di incenerimento dei rifiuti urbani (IIRU) del Cantone Ticino
ad 03.421 Iniziativa parlamentare Impianti di incenerimento dei rifiuti urbani (IIRU) del Cantone Ticino Rapporto del 4 settembre 2003 della Commissione dell ambiente, della pianificazione del territorio
DettagliPIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE INDICE
INDICE Scopo...2 Generalità...2 Mansionario Reperibile...3 Principi generali...3 Mansioni...3 Procedura Attivazione...3 Procedura reperibile... 12 Schede Segnalazione Criticità... 17 Schede Danni Ente
DettagliIl sottoscritto nato a DICHIARA. Che la ditta con sede legale in. di via n. recapito telefonico /, e-mail
Timbro con data e numero protocollo AL COMUNE DI ( LO ) DENUNCIA DEGLI ELEMENTI NECESSARI ALLA DETERMINAZIONE DEL CORRISPETTIVO PER I SERVIZI DI RACCOLTA, ALLONTANAMENTO, DEPURAZIONE E SCARICO DELLE ACQUE
DettagliLa nevicata eccezionale dell 11 marzo 2004
La nevicata eccezionale dell 11 marzo 2004 Roberto Barbiero Introduzione Un intensa nevicata ha interessato nella giornata dell 11 marzo 2004 molte regioni del nord Italia. Dalle prime ore della notte
DettagliDATI TECNICI SULLO SCARICO DI ACQUE REFLUE INDUSTRIALI E INDUSTRIALI/DOMESTICHE
ALLEGATO 2 DATI TECNICI SULLO SCARICO DI ACQUE REFLUE INDUSTRIALI E INDUSTRIALI/DOMESTICHE Documentazione da presentare: LA SCHEDA DEVE ESSERE COMPILATA, FIRMATA E TIMBRATA DA TECNICO NONCHE FIRMATA E
DettagliI regolamenti regionali sulle acque del 24 marzo 2006
I regolamenti regionali sulle acque del 24 marzo 2006 Paolo Casciano Direzione Generale Reti e servizi di pubblica utilità e sviluppo sostenibile Regione Lombardia Ordine Ingg BG 26/11/2007 - ing. Casciano
DettagliA.S.A. S.p.A. POTENZIAMENTO DEPURATORE DI ROSIGNANO SOLVAY. Comune di Rosignano Marittimo PIANO DI GESTIONE TERRE E ROCCE DI SCAVO
Associata al sistema Confindustria A.S.A. S.p.A. POTENZIAMENTO DEPURATORE DI ROSIGNANO SOLVAY Comune di Rosignano Marittimo PIANO DI GESTIONE TERRE E ROCCE DI SCAVO ai sensi del D.Lgs 156/06 s.m.i. e della
DettagliAzienda USL n.4 - Nuovo presidio ospedaliero di Prato Prato Ugo Foscolo snc Edoardo Michele Majno
Via Giovanni Pisano, 1-59100 Prato Tel. 0574 5341 Fax 0574 53439 Pag.1 AUTORIZZAZIONE ALLE EMISSIONI IN ATMOSFERA AI SENSI DELL ART.69, MMA, DEL D.LGS.15/006 QUADRO RIASSUNTIVO DELLE EMISSIONI : (valori
DettagliREALIZZAZIONE DI UN DATABASE GEOREFERENZIATO SULL ECOSISTEMA COSTIERO EMILIANO ROMAGNOLO RELATIVO ALLE PRESSIONI ANTROPICHE
SERVIZIO. AREA Progetto esecutivo REALIZZAZIONE DI UN DATABASE GEOREFERENZIATO SULL ECOSISTEMA COSTIERO EMILIANO ROMAGNOLO RELATIVO ALLE PRESSIONI ANTROPICHE Responsabile di progetto : CROATTI GABRIELE
DettagliLa gestione delle risorse idriche a uso idropotabile
Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Aerospaziale Università di Palermo La gestione delle risorse idriche a uso idropotabile Prof.Ing.Gaspare Viviani gviv@idra.unipa.it LA NORMATIVA SUL GOVERNO
Dettagli3. PROBLEMATICHE AMBIENTALI
3. PROBLEMATICHE AMBIENTALI La tavola riassume le criticità più significative che interessano l intero territorio comunale di Valeggio sul Mincio alla luce dell analisi operata dal Documento Preliminare
DettagliRapporto ambientale Anno 2012
Rapporto ambientale Anno 2012 Pagina 1 di 11 1 ANNO 2012 Nell anno 2005 la SITI TARGHE srl ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008 e
DettagliRocca B (Ind/U) Traffico Urbano (Zalamella) Fondo Urbano Res. (Caorle) Fondo Sub Urbano (Delta Cervia)
2. LA RETE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ DELL ARIA 2.1 - Configurazione attuale della Rete La Regione Emilia Romagna ha iniziato nel 2005 una prima modifica della struttura della Rete Regionale di monitoraggio
DettagliCATASTO SITI CONTAMINATI ARPA EMILIA-ROMAGNA
CATASTO SITI CONTAMINATI ARPA EMILIA-ROMAGNA Indice 1. Introduzione 1 2. Descrizione del catasto 2 2.1 Sezione A: Anagrafica 4 2.2 Sezione B: Tecnica 7 2.3 Sezione C: Procedurale 10 2.4 Sezione D: Interventi
DettagliProvincia- Revisione della disciplina delle funzioni
Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;
DettagliII.11 LA BANCA D ITALIA
Provvedimento del 24 marzo 2010. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di contenuto generale della Banca d Italia nell esercizio delle funzioni di vigilanza bancaria
DettagliPresidiare una consultazione online
Progetto PerformancePA Ambito A - Linea 1 - Una rete per la riforma della PA Presidiare una consultazione online Autore: Maria Antonietta Sanna Artizzu, Laura Manconi Creatore: Formez PA, Progetto Performance
DettagliII TRIMESTRE 2013. 1 di 6. N. totale stazioni Laguna di Baseleghe 4 Laguna di Caorle 5 Area centrale Laguna di Venezia 15.
II TRIMESTRE 2013 La qualità delle acque di transizione della regione Veneto è controllata, in applicazione della normativa vigente, dal Servizio Osservatorio Acque Marine e Lagunari di ARPAV. Nella mappa
DettagliIL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE
Decreto del Ministero dell interno 4 febbraio 2011 Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all art. 82, comma 2, del D.Lgs. 09/04/2008, n. 81, e successive modifiche ed integrazioni.
DettagliDOCUMENTO A SUPPORTO DEL PIANO DI RISANAMENTO DELLA QUALITA DELL ARIA
Agenzia Regionale per la Prevenzione e l Ambiente dell Emilia-Romagna Via Po, n. 5 40139 - BOLOGNA tel 051/6223811 - fax 051/543255 P.IVA e C.F. 04290860370 Sezione Provinciale di Forlì-Cesena C.P. 345
DettagliESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 13-07-1999 (punto N. 20. ) Delibera N.788 del 13-07-1999
REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 13-07-1999 (punto N. 20. ) Delibera N.788 del 13-07-1999 Proponente CLAUDIO DEL LUNGO DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE TERRITORIALI E
DettagliI principi del diritto comunitario in materia di assistenza sanitaria
I principi del diritto comunitario in materia di assistenza sanitaria Dott. Paolo Piani Ancona (26 marzo 2015) 1 Premessa Trattati Il diritto comunitario in tema di assistenza sanitaria (prevale sulle
DettagliCertificazione Energetica
CADIF srl Via Monte Cervino, 2 37057 San Giovanni Lupatoto VERONA (Italia) Certificazione Energetica Emissioni termiche equivalenti Energia primaria Certificazioni Dati tecnici prodotti Data ultima stampa
DettagliLinee guida di progettazione geologica: un esempio in rapporto alla idrogeologia di bassa pianura IL PROGETTO IDRO DELLA PROVINCIA DI VENEZIA
ORDINE DEI GEOLOGI DEL VENETO Venezi a Mestre, 01 febbraio 2014 Linee guida di progettazione geologica: un esempio in rapporto alla idrogeologia di bassa pianura IL PROGETTO IDRO DELLA Valentina Bassan
DettagliFig.1 - n Verifiche Ispettive completate nella Provincia di Ravenna presso gli stabilimenti soggetti all art.6 del D.Lgs 334/99
Legge Regionale 17 dicembre 23 n.26: Verifiche Ispettive sui Sistemi di Gestione della Sicurezza degli stabilimenti soggetti all art.6 del D.Lgs 334/99 della Provincia di Ravenna Risultanze e commenti
DettagliP.Volpe. Dip. Chim. Generale e Organica Applicata. Università di Torino
P.Volpe. Dip. Chim. Generale e Organica Applicata. Università di Torino Dalla tabella si può vedere come la catena dell uranio è divisa in due dal Rn-222 e come nella parte che lo precede la radioattività
DettagliFanghi di escavazione Problema ancora senza soluzione?
Fanghi di escavazione Problema ancora senza soluzione? Ordinarie operazioni di ricavatura di un corso d acqua Il problema fanghi in Toscana Per evidenziare l estensione del problema a livello regionale
DettagliLEGGE REGIONALE N. 40 DEL 10-04-1990 REGIONE LAZIO
Legge 1990040 Pagina 1 di 6 LEGGE REGIONALE N. 40 DEL 10-04-1990 REGIONE LAZIO Istituzione dell' osservatorio del sistema abitativo laziale e provvidenze per il recupero del patrimonio edilizio esistente.
DettagliStudio di Economia e consulenza Aziendale s.r.l. Attivati gli incentivi a favore delle imprese che si vogliono inserire nel mercato estero
News per i Clienti dello studio del 9 Ottobre 2014 Ai gentili clienti Loro sedi Attivati gli incentivi a favore delle imprese che si vogliono inserire nel mercato estero Gentile cliente, con la presente
DettagliL'utilizzo della modellistica idrologica ed idrodinamica da parte del sistema delle Agenzie Ambientali RISULTATI DELL'ATTIVITÀ DI RICOGNIZIONE
SIMULARE CONVIENE! I modelli ambientali strumento di previsione e pianificazione L'utilizzo della modellistica idrologica ed idrodinamica da parte del sistema delle Agenzie Ambientali RISULTATI DELL'ATTIVITÀ
DettagliResponsabilità A mbientale e soluzioni assicurative
Responsabilità A mbientale e soluzioni assicurative Il rischio di danno ambientale coinvolge potenzialmente TUTTE le aziende manifatturiere, ANCHE LA VOSTRA. Vi invitiamo a scorrere le successive slides
DettagliProgetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole
Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole Premessa Nel quadro delle azioni del Ministero da attuare in coerenza con i principi generali contenuti nel Decreto legislativo
DettagliRocca B (Ind/U) Traffico Urbano (Zalamella) Fondo Urbano Res. (Caorle) Fondo Sub Urbano (Delta Cervia)
2. LA RETE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELL ARIA 2.1 - Configurazione attuale della Rete La Regione Emilia Romagna ha iniziato nel 2005 una prima modifica della struttura della Rete Regionale di monitoraggio
DettagliLA GIUNTA REGIONALE. - su proposta dell Assessore al Territorio, Ambiente e Opere Pubbliche, Sig. Alberto Cerise; D E L I B E R A
LA GIUNTA REGIONALE - Visto il decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152 Norme in materia ambientale che, all art. 242, comma 7, stabilisce che il provvedimento di approvazione del progetto operativo di
DettagliVADEMECUM SULLE PROCEDURE DI BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI
VADEMECUM SULLE PROCEDURE DI BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI Riferimenti legislativi: D.Lgs 152/2006 e sue integrazioni con il D.Lgs 4/2008 art.242-245-248-249-304-allegato 4, parte IV Realizzazione di un
DettagliSERVIZIO OSSERVATORIO ACQUE MARINE E LAGUNARI OSSERVATORIO ALTO ADRIATICO POLO REGIONALE VENETO
www. arpa.veneto.it SERVIZIO OSSERVATORIO ACQUE MARINE E LAGUNARI OSSERVATORIO ALTO ADRIATICO POLO REGIONALE VENETO Rapporto di sintesi sugli andamenti dei principali parametri oceanografici e meteomarini
DettagliLa scuola integra culture. Scheda3c
Scheda3c Gli ELEMENTI DEL CLIMA che caratterizzano le condizioni meteorologiche di una regione sono: la temperatura, la pressione atmosferica, i venti, l umidità e le precipitazioni. La temperatura è data
DettagliL età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato
Premessa Corso-concorso ordinario L età dei vincitori La presenza femminile Corso-concorso riservato L età dei vincitori La presenza femminile Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato
DettagliI criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica e le principali criticità. Valeria Frittelloni ISPRA
I criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica e le principali criticità Valeria Frittelloni ISPRA Analisi della Commissione europea sulla conformità del DM 27 settembre 2010 inclusione del codice
Dettaglinei PROCESSI DI RAFFREDDAMENTO delle centrali TERMOELETTRICHE attraverso lo sfruttamento dell energia associata alle MAREE
AD USO INDUSTRIALE per la produzione di ENERGIA IDROELETTRICA nei PROCESSI DI RAFFREDDAMENTO delle centrali TERMOELETTRICHE attraverso lo sfruttamento dell energia associata alle MAREE attraverso lo sfruttamento
DettagliStudio per il riutilizzo delle terre e rocce da scavo
Studio per il riutilizzo delle terre e rocce da scavo Premesse Ai sensi dell art. 185 e 186 del decreto legislativo 152/2006 e successive modifiche ed integrazioni, le terre e rocce da scavo riutilizzate
DettagliProf. Ing. Andrea Giuseppe CAPODAGLIO. Prof. Ing. Arianna CALLEGARI
RIDUZIONE IMPATTO AMBIENTALE CERTIFICATI DI VALIDAZIONE DIFFUSIONE DELLE EMISSIONI ODORIGENE DAL CANALE DI INGRESSO DELL IMPIANTO DI NOSEDO: STUDIO DIFFUSIONALE DI CONFRONTO TRA RISULTATI DEL SISTEMA ODOWATCH
DettagliObiettivi di accessibilità per l anno 2014
Città di Grosseto Obiettivi di accessibilità per l anno 2014 Redatto ai sensi dell articolo 9, comma 7 del decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179. Redatto il 31/03/2014 1 SOMMARIO Sommario...2 Premessa...3
DettagliDisposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici
Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici DISEGNO DI LEGGE Art. 1. (Obiettivi e finalità) 1. La Repubblica riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere
DettagliR.03 PORTO DI MARINA DI CARRARA AUTORITA' PORTUALE DI MARINA DI CARRARA
Autorità Portuale AUTORITA' PORTUALE DI PORTO DI LAVORI DI STABILIZZAZIONE AL PIEDE DEI CONOIDI DI TESTATA C.U.P. D86J13000160001 PROGETTISTA E COORDINATORE PER LA PROGETTAZIONE: GRUPPO DI PROGETTAZIONE
DettagliAllegato n. 9 (punto 6 del PRAL) Corsi di formazione
Allegato n. 9 (punto 6 del PRAL) Corsi di formazione A. Programma del corso per addetti delle imprese di da amianto (30 ore) TEMA 1. Aspetti introduttivi 2. Aspetti sanitari 2. Dispositivi di Protezione
DettagliGestione dei documenti e delle registrazioni Rev. 00 del 11.11.08
1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Descrivere la gestione della documentazione e delle registrazioni del sistema di gestione 3. APPLICABILITÀ La presente procedura
DettagliLe violazioni alla direttiva si verificano quando un agglomerato > 2.000 Abitanti equivalenti presenta una o più delle seguenti criticità:
La Direttiva 91/271/CEE «concernente il trattamento delle acque reflue urbane» per tutelare le risorse idriche dispone che il territorio sia adeguatamente servito da reti fognarie e da impianti di depurazione.
DettagliReport Monitoraggio Traffico
2012 Campagna di Monitoraggio presso il Comune di Berlingo nel periodo da 26/06/2012 al 28/06/2012 Redatta Giovanni Santoro Verificata e Approvata Prof. Ing. Maurizio Tira Sommario Premessa... 3 Obiettivo
DettagliRegolamento comunale per la disciplina dei controlli interni
Regolamento comunale per la disciplina dei controlli interni TITOLO I PRINCIPI GENERALI art. 1 Oggetto 1. Il presente Regolamento disciplina organizzazione, strumenti e modalità di svolgimento dei controlli
DettagliFig.1 Mappa freatimetrica a scala regionale dell acquifero non confinato dell alta pianura friulana.
ACTION 2: Banca dati e implementazione del GIS, Definizione delle caratteristiche dei siti potenziali per l applicazione del metodo di RA degli acquiferi con particolare attenzione alla metodologia di
DettagliINTERVENTI ESEGUITI CON CARATTERE DI URGENZA PRESSO AREA DISCARICA LOC. VALLENONCELLO PORDENONE (PN)
INTERVENTI ESEGUITI CON CARATTERE DI URGENZA PRESSO AREA DISCARICA LOC. VALLENONCELLO PORDENONE (PN) Premessa: Nel periodo compreso fra la seconda metà di dicembre 2013 e la prima di febbraio 2014, sul
DettagliR e g i o n e L a z i
o R e g i o n e L a z i Titolo del Progetto o del programma: Siamo sicuri che si può lavorare sicuri Identificativo della linea o delle linee di intervento generale/i: Prevenzione degli eventi infortunistici
DettagliRISOLUZIONE N. 34/E. Roma, 13 maggio 2010
RISOLUZIONE N. 34/E Direzione Centrale Normativa Roma, 13 maggio 2010 OGGETTO: Interpello ai sensi dell art. 11 della L. n. 212 del 2000 Credito d imposta per nuovi investimenti nelle aree svantaggiate
DettagliCorso di Laurea Magistrale in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche E25
Sezione di Tecnologia e Legislazione Farmaceutiche Maria Edvige Sangalli Corso di Laurea Magistrale in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche E25 Fabbricazione Industriale dei Medicinali 4 CFU Prof. Andrea
DettagliI GRUPPI TRANSFRONTALIERI.
I GRUPPI TRANSFRONTALIERI. 1. Premessa. Per effetto della globalizzazione dei mercati è sempre più frequente la creazione di gruppi transfrontalieri, di gruppi cioè in cui le diverse imprese sono localizzate
DettagliREGOLAMENTO PER IL RECLUTAMENTO DEL PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI
PEGASO 03 S.r.l. Sede legale ed operativa: Via Cagliero 3/I-3/L 100 41 CARIGNANO (TO) Tel 011-969.87.11 Fax 011-969.07.97 Capitale Sociale Eu ro 100.000,00 i.v. Registro delle Imp rese n. 08872320018 Tribunale
Dettagli