Caso pratico di redazione di un piano di risanamento

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1 S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO CONVEGNO: DIAGNOSI E SOLUZIONI PER LA CONTINUITA D IMPRESA Caso pratico di redazione di un piano di risanamento ANTONIO CARAVELLA STUDIO D&S 21 Luglio Sala Falck Fondazione Ambrosianeum Via delle Ore, 3 Milano

2 Agenda Premessa Fasi di Formazione del piano Il caso Alfa Car Le principali cause della crisi Definizione delle strategie di intervento: aspetti operativi del piano Il piano economico finanziario : le ipotesi di base Il piano economico finanziario : i principali dati numerici Conclusioni 2

3 Premessa Il piano di risanamento per produrre l effetto di rendere immuni da revocatoria tutti gli atti compiuti dall imprenditore, deve essere dotato dei seguenti requisiti: a)idoneità a consentire il risanamento dell esposizione debitoria dell impresa; b)idoneità ad assicurare il riequilibrio della situazione finanziaria dell impresa; c) ragionevolezza, asseverata mediante apposita relazione da parte di un esperto ai sensi dell art bis quarto comma, del codice civile Fonte: Art. 67, comma 3, lettera d) 3

4 Agenda Premessa Fasi di Formazione del piano Il caso Alfa Car Le principali cause della crisi Definizione delle strategie di intervento: aspetti operativi del piano Il piano economico finanziario : le ipotesi di base Il piano economico finanziario : i principali dati numerici Conclusioni 4

5 Fasi di formazione del piano La predisposizione del piano di risanamento può essere suddivisa nelle seguenti fasi: a)ricerca delle cause della crisi; b)definizione delle strategie; c)valutazione comparata del risanamento e delle ipotesi alternative di cessione e di liquidazione; d)interventi propedeutici alla redazione del piano di risanamento; e)redazione del piano f)attuazione e verifica dell esecuzione del piano 5

6 Agenda Premessa Fasi di Formazione del piano Il caso Alfa Car Le principali cause della crisi Definizione delle strategie di intervento: aspetti operativi del piano Il piano economico finanziario : le ipotesi di base Il piano economico finanziario : i principali dati numerici Conclusioni 6

7 Il caso Alfa Car: introduzione La Alfa Car spa è una società operante dal lontano 1955 nel settore del commercio dei veicoli industriali e nella fornitura dei correlati servizi di assistenza, manutenzione e riparazione. Detiene importanti contratti di concessione di vendita rilasciati da primari player mondiali. I mercati di riferimento sono le regioni Basilicata, Puglia, Campania e Molise. Market share=10% (regionale) 7

8 Il caso Alfa Car: lo scenario competitivo Caratteristiche: Concentrazione degli offerenti Tipo Quali Dove Macchine movimento terra La concessionaria della Caterpillar, la CGS (ex Maia) Roma e filiali a Caserta, Foggia, Bari e Potenza Il distributore diretto della Hitachi Puglia,Campania, Basilicata (Scai) e concessionari (Davino Hitachi e Eurocomes) Il concessionario Komatsu Puglia,Campania, Basilicata Veicoli industriali Il concessionario JCB (Palazzo Macchine) Puglia,Campania, Basilicata I concessionari della Iveco Basilicata (Pessolano), Campania (Esposito Veicoli Industriali, Meca e Nuova Sacom), Puglia (Di Pinto) I concessionari della Volvo Campania (Campania truck), Puglia I concessionari della Scania (Ribatti) Campania (Diesel tecnica e Gigliotti), Puglia (Campanile e Rizzo) I concessionari della Mercedes Basilicata (Sacar), Campania (Tommaselli, Menchini) 8

9 Il caso Alfa Car: analisi della domanda Imprese operanti nel settore delle costruzioni stradali, dell edilizia residenziale e del settore dei trasporti industriali collegati al settore edilizia e lavori pubblici oltre che trasportatori di svariati settori merceologici. La dimensione dei clienti è non elevata Fatturato medio = 10 mil 9

10 Il caso Alfa Car: analisi della domanda Criteri di selezione: Rapporto prezzo/qualità del prodotto; Supporto finanziario connesso alle vendite; Disponibilità in tempo reale dei pezzi di ricambio originali; Rete di assistenza delle macchine, acquisizione facile dell usato dato in permuta. Possibilità di concedere a nolo le macchine, servizio questo che può compensare un esigenza (permanente o provvisoria) della clientela FIDELIZZAZIONE DELLA CLIENTELA 10

11 Agenda Premessa Fasi di Formazione del piano Il caso Alfa Car Le principali cause della crisi Definizione delle strategie di intervento: aspetti operativi del piano Il piano economico finanziario : le ipotesi di base Il piano economico finanziario : i principali dati numerici Conclusioni 11

12 Le principali cause della crisi 1. Lo squilibrio finanziario - patrimoniale Fatt. = 36 /Ml Investimenti non strumentali Indebitamento non sostenibile Copertura del capitale immobilizzato Struttura fonti prima dell operazione Squilibrio della struttura delle fonti sia nel mix che nel loro impiego 12

13 Le principali cause della crisi 1. Eccessivo ricorso all indebitamento finanziario a scapito dell apporto di mezzi propri dell imprenditore come confermato dai principali indici di indebitamento: Indice autonomia finanziaria 0,22 capitale proprio/(capitale di terzi + capitale proprio) Quoziete di indebitamento 4,45 capitale di terzi/capitale proprio Indice di indebitamento 5,45 totale fonti/capitale proprio Tab: Indici di liquidità a. A causa di una drastica riduzione del fatturato e dei conseguenti flussi finanziari in entrata a supporto dell indebitamento; b. A causa di un allungamento eccessivo dei tempi medi di incasso ed elevate perdite su crediti c. A causa dell elevato numero di insoluti dei clienti e il conseguente blocco delle linee di credito a breve termine a causa degli sconfinamenti Quoziente di liquidità 0,77 Quick ratio 0,0007 Tab: Indici di liquidità crisi di liquidità: (liquidità immediate + liqu.differite)/passività a breve liquidità immediate/passività a breve 13

14 Le principali cause della crisi CAUSE: a)errori strategici nella formulazione dei programmi di investimento (acquisti di cespiti non adeguatamente supportati da finanziamenti a medio/lungo termine); b)eccessivo ricorso all indebitamento finanziario a scapito dell apporto di mezzi propri; c)crisi economica che ha determinato una drastica riduzione del free cash flow sufficiente a sostenere l indebitamento sia nella dimensione che nelle scadenze 14

15 Le principali cause della crisi 1. Lo squilibrio economico DESCRIZIONE ( /000) 2007 % 2008 % 2009 % Fatturato netto , , ,0 M.O.L , , ,7 Valori gestione straordinaria , , ,0 Reddito Netto d'esercizio 467 1, , ,7 a. Calo del fatturato (-61%) e della relativa marginalità (MOL: /000) b. Difficoltà nell incasso dei crediti (tempi medi che sfiorano i 2 anni) c. Bassa rotazione del magazzino (circa 460 giorni) d. Complessità organizzativa (es: duplicazione costi CE e BA) 15

16 Agenda Premessa Fasi di Formazione del piano Il caso Alfa Car Le principali cause della crisi Definizione delle strategie di intervento: aspetti operativi del piano Il piano economico finanziario : le ipotesi di base Il piano economico finanziario : i principali dati numerici Conclusioni 16

17 Definizione delle strategie di intervento: aspetti operativi del piano Il Piano tende a valorizzare i processi industriali e commerciali della società dapprima dismettendo asset che possono essere ritenuti non più strategici per il futuro equilibrio finanziario e poi riorganizzando l attività industriale operativa. Le diverse fasi in cui si può idealmente suddividere il Piano sono così riassumibili: a) riduzione del debito tramite dismissioni di beni societari; b) ristrutturazione del debito finanziario; c) riscadenziamento del debito residuo verso i principali creditori non finanziari; d) interventi di natura industriale e produzione di cash flow idoneo al sostenimento dell indebitamento ristrutturato. 17

18 Definizione delle strategie di intervento: aspetti operativi del piano 1. INTERVENTI PATRIMONIALI E FINANZIARI a. Dismissioni immobiliari: per ridurre l indebitamento bancario a M-L termine. Congelamento di parte dell indebitamento bancario con attivazione delle dismissioni immobiliari non core Immobile Valore Bilancio Valore Realizzo previsto dal Piano Esercizio vendita immobile Utilizzo Liquidità previsa nel Piano Garage Copertura Mutuo Sindacato A nel 2011 Complesso Bari Copertura Mutuo Sindacato A per euro nel

19 Definizione delle strategie di intervento: aspetti operativi del piano a. Rinegoziazione del debito bancario: per consolidare l indebitamento per un periodo sufficiente a perfezionare le dismissioni immobiliari; per avere nuove linee di credito per finanziare il capitale circolante aziendale BANCA BREVE TERMINE MEDIO - LUNGO TOTALE A , , ,79 B , , ,74 C , , ,36 D , ,02 E , ,75 F , ,14 G , ,59 H , , ,72 I 25,03 25,03 L , ,59 M , ,30 N , ,00 TOTALI , , ,37 Tab : Situazione bancaria Alfa Car ante interventi ristrutturazione 19

20 Definizione delle strategie di intervento: aspetti operativi del piano a. Rinegoziazione del debito bancario: PROPOSTE PER BANCHE Posizione H : 1. Consolidamento scoperto CC 2. Mantenimento affidamenti Scoperto CC Rimborso 2010 Rimborso (incasso cessione immobiliare 2009) Tab : Consolidamento scoperto conto corrente /anno Residuo (incasso cessione immobiliare garage+capannone) Scoperto CC Linee autoliquidanti Garanzie fidejussorie (con sconto cambiari a 18 mesi) Tab : mantenimento affidamenti

21 Definizione delle strategie di intervento: aspetti operativi del piano a. Rinegoziazione del debito bancario: PROPOSTE PER BANCHE Posizione N : piano di rientro secondo schema Importo Durata Rate Importo rate anni 20/trimestr. 15 rate= rate= rata = rata = rata = (con tasso di interesse) Tab : piano di rientro interbanca b. conversione in capitale del prestito obbligazionario oggi esistente per euro c. consolidamento del debito verso il principale fornitore (concessionario Alfa) : 13,1 /Ml in 72 rate + cancellazione 2,1 /Ml se in regola con piano di rientro 21

22 Definizione delle strategie di intervento: aspetti operativi del piano d. Rateizzazione dei debiti tributari: pagamento del debito tributario maturato pari a 5,4 /Ml in 20 rate trimestrali al ricevimento degli avvisi bonari (incluse sanzioni al 10% e interessi) Struttura fonti dopo l operazione RISULTATO : debiti m-l termine passati dal 31% al 57% incremento del patrimonio netto dal 18% al 24% riduzione dell indebitamento a breve dal 51% al 19% 22

23 Definizione delle strategie di intervento: aspetti operativi del piano Copertura del capitale immobilizzato dopo l operazione COPERTURA DEGLI INVESTIMENTI : Il capitale immobilizzato risulta ora integralmente coperto da fonti a m-l termine con il patrimonio netto incrementato dal 32% al 41% e i debiti a m-l dal 53% al 59%. Entrambi gli incrementi hanno sostituito integralmente l utilizzo delle linee a breve 23

24 Definizione delle strategie di intervento: aspetti operativi del piano 1. INTERVENTI DI NATURA COMMERCIALE ED ORGANIZZATIVA: chiusura delle filiali di Caserta e Bari e concentrazione dell attività commerciale nella sede principale; creazione di un team dedicato al recupero del crediti ottimizzazione della rotazione del magazzino dei veicoli usati con specifiche politiche di vendita (ad esempio vendite a blocchi sui mercati internazionali) volte ad accelerare l alienazione senza perdita di margini attivazione di nuove politiche di ritiro dell usato volte a ridurne l incidenza su ogni vendita di macchinari e veicoli nuovi maggiore attenzione nella scelta della clientela (potenziale solvibilità dei clienti in base a specifico scoring effettuato prima dell inizio della fornitura) ristrutturazione del personale dipendente ridondante e riduzione dei correlati oneri 24

25 Definizione delle strategie di intervento: aspetti operativi del piano Inoltre, opportunità di ipotesi collaborative già in fase di negoziazione potranno avere ad oggetto alternativamente o in modo mixato : riscadenziamento del debito esistente con altri fornitori modifica delle condizioni di acquisto delle macchine nuove gestione finanziariamente congiunta e condivisa dell attuale parco macchine usate ampliamento delle concessioni sostegno finanziario per il mantenimento della rete clienti. 25

26 Agenda Premessa Fasi di Formazione del piano Il caso Alfa Car Le principali cause della crisi Definizione delle strategie di intervento: aspetti operativi del piano Il piano economico finanziario : le ipotesi di base Il piano economico finanziario : i principali dati numerici Conclusioni 26

27 Il piano economico-finanziario : le ipotesi di base 1. fatturato: calo del fatturato nel 2010 (confermato dall andamento del primo semestre), una ripresa negli esercizi successivi, ripresa che diventerà importante negli ultimi 2 anni del piano (+20% e +25%) e che permetterà di raggiungere importanti livelli di fatturato; 2. consumi: la maggiore efficienza nella vendita con una riduzione dei costi variabili (si passa da un incidenza di tali costi del 78% sul fatturato nel 2009 al 77% nel 2010 fino ad arrivare alla massima efficienza degli ultimi due esercizi con un incidenza del 75%; 3. costi fissi: la concentrazione dell attività in un solo sito già nel 2010 e la chiusura progressiva della struttura di Bari e di Caserta permetterà una riduzione importante dei costi fissi nel 2010 (-17%) e negli esercizi successivi (dal 2011 al 2014 è previsto un abbattimento ulteriore di circa il 4% per ogni esercizio); 4. giorni medi di incasso dei crediti: dopo le grosse difficoltà nell incasso del fatturato prodotto nel 2009, con giorni media di incasso che hanno sfiorato i 2 anni, la società punta a una riduzione importante dei tempi di incasso fino a raggiungere l obiettivo dei 219 gg. nel 2014; 27

28 Il piano economico-finanziario : le ipotesi di base 5. perdite su crediti: vengono stimate prudenzialmente in complessivi euro nel periodo ( per ogni esercizio), sostanzialmente in linea con la serie storica e con le attività messe in campo per una gestione più efficiente dei crediti; 6. sanzioni tributarie: è previsto l inserimento di euro spalmati sull intera durata del piano ( per ogni esercizio) a titolo di sanzioni maturate sui debiti tributari nell ipotesi di una loro rateizzazione al ricevimento dell avviso bonario 7. rotazione del magazzino: si ipotizza uno slow moving importante negli esercizi 2010 e 2011 di circa 460gg. (in linea con l esercizio 2009), per poi migliorare decisamente negli esercizi successivi quando gli interventi industriali entreranno a regime con una rotazione prevista nel 2014 intorno ai 300gg. 28

29 Agenda Premessa Fasi di Formazione del piano Il caso Alfa Car Le principali cause della crisi Definizione delle strategie di intervento: aspetti operativi del piano Il piano economico finanziario : le ipotesi di base Il piano economico finanziario : i principali dati numerici Conclusioni 29

30 Il piano economico-finanziario : i principali dati numerici LO STATO PATRIMONIALE PREVISIONALE: ATTIVO dic-10 dic-11 dic-12 dic-13 dic-14 ATTIVO 12 mesi 12 mesi 12 mesi 12 mesi 12 mesi migliaia di Euro Liquidità Crediti commerciali Diversi a breve Totale crediti e disponibilità Magazzino TOT. ATTIVO CIRCOLANTE Diversi a medio TOTALE IMMOB. FINANZIARI IMMOBILIZZAZ. IMMATERIALI Immobilizzazioni materiali (fondi ammortamento) IMMOB. MATERIALI NETTE TOTALE ATTIVO la riduzione dei crediti commerciali ; la riduzione del magazzino; la riduzione delle immobilizzazioni. 30

31 Il piano economico-finanziario : i principali dati numerici LO STATO PATRIMONIALE PREVISIONALE: PASSIVO dic-10 dic-11 dic-12 dic-13 dic-14 PASSIVO 12 mesi 12 mesi 12 mesi 12 mesi 12 mesi migliaia di Euro Debiti finanziari a breve Debiti commerciali Diversi a breve TOT. DEBITI A BREVE Debiti finanziari a medio Finanziamenti ML Debiti per investimenti TOTALE DEBITI A MEDIO FINANZIAMENTI SOCI TOT. DEBITI E FINANZ.TI SOCI Tfr Fondi vari Risconti pluriennali TOTALE ACCANTONAMENTI Capitale sociale Riserve e utili precedenti Risultati previsionali reinvestiti Risultato d'esercizio TOTALE MEZZI PROPRI TOTALE PASSIVO

32 Il piano economico-finanziario : i principali dati numerici LO STATO PATRIMONIALE PREVISIONALE: L andamento dei debiti bancari è il seguente: Debiti finanziari a breve Debiti finanziari a m l termine La riduzione dei debiti commerciali è legata principalmente all accordo raggiunto con il principale partner commerciale (Alfa) il cui debito al 30/06 ammonta a complessivi euro 13,1 /Ml, tale accordo prevede il consolidamento e la parziale cancellazione (per circa 2,1 /Ml) del debito commerciale; Per quanto riguarda gli altri debiti a breve costituiti principalmente da debiti tributari, la riduzione è coerente con l ipotesi di rateizzazzione prevista nel piano. 32

33 Il piano economico-finanziario : i principali dati numerici IL CONTO ECONOMICO PREVISIONALE CONTO ECONOMICO migliaia di Euro FATTURATO NETTO Consumi Mano d'opera Servizi industriali Servizi commerciali Servizi amministrativi Altri costi variabili Altri costi fissi Compensi ad Amministratori Leasing Perdite su crediti Accantonamento svalutazione magazzino TOTALE COSTO DEL VENDUTO Proventi diversi MARGINE OPERATIVO LORDO Ammortamenti MARGINE OPERATIVO NETTO Dividendi e c.i REDDITO ANTE GESTIONE FINANZIARIA Saldo differenza cambi da operaz. Finanz Interessi attivi Oneri finanziari su PO / gruppo / soci Oneri finanziari verso terzi Totale gestione finanziaria REDDITO DI COMPETENZA Ammortamento avviamento Componenti straordinarie Totale gestione straordinaria REDDITO ANTE IMPOSTE Imposte RISULTATO NETTO REDDITO NETTO D'ESERCIZIO

34 Il piano economico-finanziario : i principali dati numerici IL RENDICONTO FINANZIARIO: PARTE 1 dic-10 dic-11 dic-12 dic-13 dic-14 RENDICONTO FINANZIARIO 12 mesi 12 mesi 12 mesi 12 mesi 12 mesi EBITDA Variazione netta TFR e altri fondi e risc.pl /- Componenti straordinarie Ammortamento avviamento Dividendi incassati Imposte Autofinanziamento lordo Variazione clienti Variazioni magazzino Variazione fornitori Variazione di CCN operativo Variazione altri crediti/debiti a breve Variazione di CCN Current cash flow Investimenti finanziari /disinvestimenti Investimenti materiali imm. /disinvestimenti Fornitori per investimenti Flusso di cassa da investimenti Free cash flow Apporti/distribuzioni di capitale e riserve

35 Il piano economico-finanziario : i principali dati numerici IL RENDICONTO FINANZIARIO: PARTE 2 Flusso ante gestione finanziaria Gestione finanziaria da CE Flusso ante copertura finanziaria Variazione PO Rimborso finanz. Medio termine Accensione nuovi finanziamenti ML Rimborso finanz.ml Variazione diversi a medio Flusso da copertura finanziaria Flusso da gestione finanziaria CASH FLOW DI PERIODO Disponibilità nette finali la società è in grado di contribuire al rimborso della quota capitale dei debiti a medio lungo termine purché sia effettivamente e pienamente utilizzabile l ulteriore linea di credito a breve. 35

36 Agenda Premessa Fasi di Formazione del piano Il caso Alfa Car Le principali cause della crisi Definizione delle strategie di intervento: aspetti operativi del piano Il piano economico finanziario : le ipotesi di base Il piano economico finanziario : i principali dati numerici Conclusioni 36

37 CONCLUSIONI I RISULTATI DEL PIANO SI BASANO SU ASSUNZIONI DI BASE PROSPETTICHE, IN PARTICOLARE: accettazione, da parte del ceto bancario delle proposte di consolidamento e conferma affidamenti effettuata dalla società; avveramento delle dismissioni immobiliari nei tempi e nei modi previsti dal Piano; accettazione da parte degli uffici fiscali e previdenziali competenti delle richieste di rateizzazione che saranno di volta in volta presentate. la Alfa Car Spa costituirà un comitato di controllo che verificherà con regolare periodicità lo stato di avanzamento del Piano recependo con utile anticipo eventuali problematiche proponendo, se necessario, modifiche al Piano. 37

38 S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO GRAZIE A TUTTI PER L ATTENZIONE

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