Corso di ECONOMIA AZIENDALE I MODULO CAPITOLO 3 BUSINESS. Titolari: Dott.ssa Michela Pellicelli [L/Z] Dott.ssa Anna Moisello [A/K]
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- Davide Erico Sacchi
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1 Università degli Studi di Pavia Facoltà di Economia Corso di ECONOMA AZENDALE MODULO CAPTOLO 3 BUSNESS Titolari: Dott.ssa Michela Pellicelli [L/Z] Dott.ssa Anna Moisello [A/K] Lecturers: Dott.ssa Carlotta Meo Colombo (seminari e corso per studenti lavoratori MUR) Dott.ssa Nicoletta Spagnolo Dott. Luigi Guardamagna Tutors: Dott. Dott. Desperati Federico Dellanoce Federico Anno Accademico 2012/ Business Significato comune: attività tramite la quale si possono ottenere utili (o profitti) solitamente ideando, producendo e/o distribuendo un prodotto, non importa di quale specie e in quali volumi. Può essere: Business B2B: riguardano produzioni intermedie, solitamente strumentali, intermedie o terminali, per la produzione (es. assemblaggio, distribuzione). Business B2C: riguardano produzioni finali per il consumo. Significato più preciso: investimento economico produttivo (paragrafo 1.9) nel quale viene posto in rischio un capitale, per produrre beni da destinare, direttamente o indirettamente, al soddisfacimento di qualche bisogno e di qualche aspirazione. È sinonimo di capital investment. 2
2 Quali variabili occorre osservare? l business nasce a seguito di una business idea. Partendo dalla business idea, per indagare se il business sarà remunerativo, occorre osservare: N GENERALE: PROPRE POTENZALTA (ORGANZZAZONE E STRATEGE) CARATTERSTCHE DE PRODOTT DOMANDA DE CONSUMATOR OFFERTA E PREZZ DE CONCORRENT N PARTCOLARE: ECONOMCTA DE SNGOL PRODOTT REDDTVTA E SOSTENBLTA DELL ATTVTA NDAGANDO L REDDTO E L ESPOSZONE FNANZARA FUTUR MEDANTE PAN E PROGRAMM NEL BREVE E MEDO/LUNGO TERMNE Ciclo di vita di un business Ogni business ha una durata economicamente utile, denominata vita economica del business. n generale la vita economica del business che riguarda un singolo prodotto può essere rappresentata con un modello che espone la dinamica temporale dei costi, dei ricavi e dei risultati economici della produzione ed è denominato ciclo di vita del prodotto o product lifecycle con 4 fasi: Fase di introduzione del prodotto (introduction), Fase di crescita o espansione (growth), Fase di maturità (maturity), Fase di declino (decline). 4
3 Fig. 3.1 l modello del ciclo di vita del prodotto X anni costi ricavi profitti costi cumulati ricavi cumulati profitti cumulati costi cumulati ricavi cumulati profitto cumulato costi ammui ricavi annui profitto annuo 5 Lo sviluppo dei business in azienda Le aziende sono motivate ad aumentare i propri prodotti/servizi e a sviluppare i propri business, spinte dalla ricerca della produttività e dell economicità e dagli altri obiettivi economici e non economici. Se l azienda è single business si identifica in una sola unità di business e tutte le attività aziendali sono concentrate sul singolo business. Se l azienda opera o intende operare in più business, crescono inevitabilmente le dimensioni dell azienda e le diverse attività sono solitamente suddivise in diverse business unit ognuna delle quali si occupa di diverse linee di prodotti. 6
4 Azienda single business CdA e responsabilità del management Single business Responsabili delle principali funzioni Responsabili di impianti e altre unità operative Aree funzionali: finanza, marketing, R&S, amministrazione, ecc. Livello operativo 7 Azienda multi-business CdA e responsabilità a livello di corporate Responsabilità del management di BU Livello corporate Livello Business Unit Responsabilità del management delle principali funzioni Responsabilità di gestione delle singole unità Livello aree funzionali Livello operativo 8
5 3.2 L economicità del business La BEA Per l Economia Aziendale, il business rappresenta una delle più rilevanti unità osservative nelle aziende di produzione in quanto compendia in sé, contemporaneamente, le attività di produzione e di investimento, dalle quali dipendono l attività di consumo e di risparmio della ricchezza. È importante per l Economia Aziendale, studiare la dinamica economica del business aziendale ed in particolare valutarne le condizioni di economicità. Ad un modello operativo ideale, particolarmente significativo ed utile, si perviene con la logica della Break-Even Analysis (BEA) che costituisce una semplice, quanto potente, forma di calcolo economico che si riferisce alla produzione di un prodotto. 9 La logica delle BEA Una particolarità della BEA è che tratta i costi, i ricavi non in funzione agli anni di vita del business ma in funzione dei volumi crescenti di produzione del processo produttivo, determinando il risultato operativo per ciascun volume di produzione. La BEA considera il business o l investimento come un trasformatore economico che produce un risultato operativo RO(QP). 10
6 La funzione del risultato operativo La BEA specifica la funzione di risultato economico RO(QP) come differenza tra altre due funzioni: la funzione di costo CP = f(qp) la funzione di ricavo RP = g(qp) rispetto alla variabile QP. Pertanto: RO(QP) = RP CP [1] Non è necessario scrivere il pedice m alle variabili che indicano la produzione poiché la BEA considera sempre una sola produzione. l caso di due o più produzioni contemporanee, soprattutto in presenza di vincoli di capacità, richiede una BEA evoluta. 11 La BEA in forma lineare potesi fondamentale della BEA è che le funzioni di costo, di ricavo e di risultato operativo siano lineari rispetto alla variabile indipendente QP. n particolare: la funzione di ricavo viene posta pari a: RP = pp QP [4] la funzione di costo (si veda la [13] del Capitolo 2, o anche la figura 2.6) viene posta pari a: CP = cp QP = (N p) + [(cm+cs+cl) QP] [3] la funzione del risultato operativo risulta: RO(QP) = RP - CP RO(QP) = (pp QP) [(cm+cs+cl) QP] (N p) [5] 12
7 La BEA in forma compatta Possiamo semplificare il modello, e renderlo ideale, ponendo in: RO(QP) = (pp QP) [(cm+cs+cl) QP] (N p) [5] costi fissi (non dipendono da QP) (N p) = CoF [8] costi variabili nel totale [(cm+cs+cl) QP] = CoV costo variabile unitario (cm+cs+cl) = cv [7] Otteniamo: RO(QP) = RP CP = RP CV CF = (pp QP) [cv QP] CoF Semplifichiamo ancora: RO(QP) = [(pp cv ) QP] CoF [9] nfine: RO(QP) = [mc QP] CoF, [10] con mc = pp - cv = margine unitario di contribuzione. 13 Funzione economica fondamentale del business La: RO(QP) = (pp QP) [(cm+cs+cl) QP] (N p) [5] o, meglio, la: RO(QP) = [(pp cv ) QP] CoF [9] o, meglio ancora, la: RO(QP) = [mc QP] CoF, [10] rappresenta la funzione economica fondamentale del business. Occorre impararla bene e memorizzarla. Da essa deriva la seguente legge generale del business - Tutti i business richiedono sempre un processo produttivo strutturato con un mix di costi fissi e di costi variabili. 14
8 L equazione fondamentale della BEA Dalla funzione economica fondamentale: RO(QP) = [mc QP] CoF, [10] deriviamo l equazione fondamentale della BEA che consente di calcolare la quantità obiettivo Q* che consente di coprire tutti i costi fissi e di ottenere un risultato operativo obiettivo RO*: RO * + CoF RO * + CoF Q* = = [11] pp cv mc deriviamo anche la quantità di equilibrio Q E che rappresenta la quantità minima da produrre per pareggiare i costi di produzione con i ricavi: Esercizi in aula CoF Q E = = pp cv CoF mc [12] 15 Da 3.3 l calcolo del BEP CoF Q E = = pp cv CoF mc [12] si ricava il break-even-point (BEP), cioè il punto di intersezione della curva dei ricavi e dei costi complessivi, di coordinate: BEP = (Q E, RP(Q E )). Esercizi in aula 16
9 Tre ipotesi fondamentali della BEA Prima ipotesi: i parametri di costo variabile e di prezzo, quindi il mc, si suppone costante per ogni valore di QP. Ciò significa che la BEA è un modello perfetto che suppone l uso di dati unitari medi per ogni valore di QP. Seconda ipotesi: QP ha un ambito di variazione ammissibile da QP=0 fino a QP=capacità produttiva massima corrispondente ai CoF. Terza ipotesi: nella BEA le quantità prodotte corrispondono alle quantità vendute. Ciò significa che nel modello perfetto della BEA non vi sono asincronie tra produzioni e vendite (ipotesi peraltro facilmente allentabile). 17 Fig Modello grafico della BEA Costi Ricavi d equilibrio Esercizi in aula ATTENZONE: la BEA vale all interno della capacità produttiva massima dell mpianto che genera i costi fissi. E il limite destro all aumento dei volumi di RP produzione. Costi RO(Q*) Superato CP = CoV + CoF Ricavi Q MAX i costi fissi aumentano a scalino. Risultato >0 BEP CoV <0 CoF cf M,S,L Q* < Q E Q E Q* > Q E Q MAX Q 18
10 Fig. 3.3 Modello di calcolo della BEA prototipo per calcoli a mano COST VARABL per fattori a contantore M, S, L Specie qf pf cvf Materia A 2,0 2,0 4,0 Materia B 3,0 1,0 3,0 Lavoro diretto 1,0 25,0 25,0 Servizi diretti 1,0 5,0 5,0 Altri costi variabili 1,0 4,0 4,0 Canone leasing 1,0 10,0 10,0 (Macchina ZZ) 0,0 0,0 0,0 Coefficiente di costo variabile = cv 51,00 Costi variabili complessivi = cv QP ,00 COST FSS per fattori di capacità Specie N p C Macchinari XX 2, , ,0 Macchinari YY 3, , ,0 Macchinari ZZ 1, , ,0 Fitti e hoverhead 1, , ,0 nteressi mutuo 1, , ,0 0,0 0,0 Costi fissi complessivi = CoF ,0 CP(Q) = COSTO D PRODUZONE ,0 cp = costo unitario medio 68,5 PREZZO D VENDTA = Pp 70,0 Ricavi complessivi = pp QP ,0 Margine unitario di contribuzione = mc 19,0 Margine complessivo = mc QP ,0 QUANTTA' D EQULBRO ,0 RSULTATO OPERATVO = RO* ,0 QUANTTA' OBETTVO = QP* ,0 Margine di sicurezza 8% 19 Fig. 3.2 Modello di calcolo in forma di Conto economico Conto Economico della BEA QP=Volumi di produzione BEP=Break Even Point q=fabbisogni servizi impianti 10 Q=fabbisogni totali impianti K=capacità produttiva N=Numero mpianti 1 p=prezzo medio per impianto C=Costi Fissi qm=fabbisogno unitario Mat. 5,00 pm=prezzo medio Mat. 10,00 cm=costo unitario Mat. 50,00 qs=fabbisogno unitario Serv. 5,00 ps=prezzo medio Serv. 10,00 cs=costo unitario Serv. 50,00 ql=fabbisogno unitario Lavoro 5,00 pl=prezzo medio Lavoro 10,00 cl=costo unitario Lavoro 50,00 cm+cs+cl=costi variab.unitari 150,00 pp=prezzo unitario medio 200,00 mc=pp-(cm+cs+cl) 50,00 Costi variabili complessivi CP(QP)=Costi di produzione RP(QP)=Ricavi di produzione cp=costo unitario medio 190,00 RP*=ricavi di equilibrio RO(QP)=Risultato Operativo MS%=margine di sicurezza 20,0% 20
11 3.6 - BEA e business multiperiodali Costi Ricavi Risultato Costi Ricavi d equilibrio BEP(T 1 ) La suddivisione per periodi si può attuare qualunque RP sia il volume Q prodotto in ciascuno. Le quote di costi fissi coperti n ogni periodo CP = si CoV definiscono + CoF QUOTE D AMMORTAMENTO. BEP CoV BEP(T 2 ) CoF qc (T 1 ) qc (T 2 ) Q E (T 1 ) Q E Q E (T 2 ) Q 21 Fig La BEA nel quadro di controllo del business capitalistico TRASFORMAZONE Produttiva/Economica F O R N T O R qm = qs = ql = Q = 100,0 pm = 1,0 CM = [= qm pm QP] QM ,0 5,0 ps = 2,0 CS = [= qs ps QP] QS 25000,0 5,0 pl = 4,0 CL = [= ql pl QP] QL 25000,0 QP = 5000 pp = 200,0 cov = 130,0 5,0 p = C = [= q p = fisso] COF = mc = Pp-cov = KP = ,0 CP = %ammort 100% RO = cp = 180 BEP = 3571,4 RO* = 500,0 RP = QP* = 3578,6 C L E N T C = TESORERA - CASSA RO = roi = ,0 Cash in Cash out ,00% Cash Flow = DER = 1,50 roe = roi + ( spread DER ) (1-t) spread = 30,00% cir = 42,50% 40,00% 30,00% 1,50 0,5 3,6 roc = 11,1% roi = cir x roc 40,00% 3,6 11,1% 40,00% i% = 10,00% D = E = NV. FNANZARO = rod = 10,00% D E B T PTP = a titolo di DEBT T = % t = 50,0% NV. FNANZARO R = roe = ,50% % E Q U T Y Div = d = a titolo di EQUTY 22
12 3.4 l capitale investito ed il capitale reperito l business rappresenta un investimento produttivo che richiede un capitale investito, C. L entità di C è pari ai costi fissi cui si aggiunge una quota di costi variabili che si sostengono prima di conseguire i primi ricavi che, come sappiamo, devono reintegrare sempre i costi variabili. Possiamo porre: C = CoF +(h% CoV) [17] o, anche, più speditamente: C = CoF (1+k) [18] Sappiamo, dalla legge generale dell investimento, che ogni investimento produttivo richiede investimenti finanziari, a titolo di Debt e a titolo di Equity: D ed E. Possiamo porre: C = D + E [19] Capitale produttivo = Capitale finanziario Capitale investito = Capitale reperito Capitale investito dal business = Capitale investito nel business 23 Fig capitali nel quadro di controllo del business capitalistico TRASFORMAZONE Produttiva/Economica F O R N T O R qm = qs = ql = Q = 100,0 pm = 1,0 CM = [= qm pm QP] QM ,0 5,0 ps = 2,0 CS = [= qs ps QP] QS 25000,0 5,0 pl = 4,0 CL = [= ql pl QP] QL 25000,0 QP = 5000 pp = 200,0 cov = 130,0 5,0 p = C = [= q p = fisso] COF = mc = Pp-cov = KP = ,0 CP = %ammort 100% RO = cp = 180 BEP = 3571,4 RO* = 500,0 RP = QP* = 3578,6 C L E N T C = TESORERA - CASSA RO = roi = ,0 Cash in Cash out ,00% Cash Flow = DER = 1,50 roe = roi + ( spread DER ) (1-t) spread = 30,00% cir = 42,50% 40,00% 30,00% 1,50 0,5 3,6 roc = 11,1% roi = cir x roc 40,00% 3,6 11,1% 40,00% i% = 10,00% D = E = NV. FNANZARO = rod = 10,00% D E B T PTP = a titolo di DEBT T = % t = 50,0% NV. FNANZARO R = roe = ,50% % E Q U T Y Div = d = a titolo di EQUTY 24
13 La performance finanziaria del capital investment Ogni business, osservato nella sua forma completa di Fig. 3.8, è un capital investment, in quanto unisce in sé: un investimento produttivo per dare vita al business due investimenti finanziari per ottenere i capitali come Equity e come Debt. La performance finanziaria complessiva si percepisce con i tre indicatori di rendimento: 1. RO = RO/C rendimento del business [21] 1. ROE= R/E rendimento dell Equity [26] 1. ROD= /D rendimento del Debt [25] 25 Legge generale dei rendimenti o relazione finanziaria fondamentale o di Modigliani-Miller): il ROE è funzione di RO e di ROD secondo il modello perfetto: ROE = [RO + (SPREAD DER)] (1-tax) [27] essendo: Legge generale dei rendimenti SPREAD = [RO ROD], DER = [D/E] (Debit Equity Ratio) o leva finanziaria tax l aliquota media di imposta (supposta costante). 26
14 Fig. 3.7 Effetto di financial leverage Scriviamo la precedente : ROE = [RO + SPREAD DER] (1-tax) nella forma equivalente, trascurando le imposte: D ROE - RO = [(RO ROD) ] E Osserviamo che se il business è in grado di ottenere un RO maggiore del rendimento spettante al capitalista-finanziatore (ROD), allora il capitalista-imprenditore realizza un ROE maggiore del RO, in quanto il ROE è spinto in alto dalla leva finanziaria con un fattore moltiplicativo pari al DER. ROE - RO E D (RO ROD) 27 E&C Effetto di financial leverage Valori Business A Business B Business C D E C = D+E DER = D/E 1/3 1 3 RO = 15% C = 10% D R = RO ROE = R/E 16,7% 20% 30% 28
15 3.5 l controllo dell investimento l soggetto che avendo una business idea, conferisce l Equity accetta il rischio assoluto per dare vita e gestire un business si definisce imprenditore capitalista. l soggetto che conferisce capitale a titolo di Debt ed accetta solo un rischio relativo, si denomina solitamente finanziatore dell investimento. processi di trasformazione economica e di controllo del rischio sono gestiti da un terzo soggetto (o gruppo), che sviluppa il management dell investimento. 29 Asimmetria informativa Solitamente il management conosce il business meglio dell investitore. L investitore assume le decisioni di investimento sulla base di uno stock più limitato di informazioni. Per il principio di razionalità, quando è possibile, l investitore cerca di gestire direttamente il suo investimento. MPRENDTORE CAPTALSTA ha la proprietà del capitale investito sopporta il rischio ottiene RN = RO - P MANAGEMENT Amministra direttamente C gestisce il rischio attua il business e ottiene RO 30
16 l management del business Quando imprenditore e management sono disgiunti, l investimento dà vita ad una gestione manageriale del business. MPRENDTORE CAPTALSTA ha la proprietà del capitale investito dà mandato di gestire C sopporta il rischio Ha diritto ad un rendiconto dei risultati ottiene RN = RO - P MANAGEMENT gestisce C per conto dell imprenditore ha la responsabilità di amministrare C gestisce il rischio ha l obbligo di rendere conto al capitalista attua il business e ottiene RO 31 Caso particolare Al capital investment si affianca, come caso particolare, l investimento di puro lavoro (labour investment) che si presenta quando: non si fa ricorso a capitale a titolo di equity; il business è finanziato solo da capitali conferiti a titolo di debt. Possiamo denominarlo anche investimento manageriale puro. 32
17 l ruolo del capital investment l capital investment rappresenta l attività economica fondamentale in quanto: è il motore della produzione, è artefice della produttività e della qualità, quindi dell abbondanza e del progresso; consente la remunerazione del lavoro e del capitale, incentiva al risparmio, soddisfa l aspirazione alla ricchezza. 33 Cinque congetture sui business Prima congettura: i business diventano sempre più grandi e la scala degli impianti aumenta (grande è bello). Seconda congettura: l marketing assume un ruolo sempre più rilevante (aumentare il mercato). Terza congettura: si cercano posizioni di monopolio (cartelli, ecc.) per non ridurre i prezzi. Quarta congettura: la qualità aumenta sempre (per aumentare i volumi di produzione e contrastare la riduzione dei prezzi). Quinta congettura: il business si localizza dove i prezzi dei fattori sono più convenienti (per ridurre i costi di produzione). 34
18 Sesta congettura Creatività e capitale umano Sesta congettura: in un contesto capitalistico nel quale gli investimenti finanziari (finance) dirigono i produttivi (industry), la creatività e la ricerca diventano la base della teleonomia endogena di ogni capital investment. La creatività significa ricerca di sempre nuove business idea e di innovazione continua di: prodotti processi produttivi processi commerciali (mercati, canali, clienti) processi di marketing (prezzo, prodotto, pubblicità, ricerche di mercato, distribuzione, ecc.). n un contesto capitalistico l organizzazione creativa che sviluppa i business acquista un valore autonomo; diviene capitale umano. 35 Calcolo economico del business e equazioni di macro controllo l calcolo economico del capital investment si attua con un semplice strumento denominato quadro di controllo (tableu de bord, cruscotto, ecc.) nel quale sono esposti e calcolati ordinatamente i valori delle equazioni fondamentali che rappresentano un modello ideale e perfetto di ogni business. 1. RO = [( pp - cv) QP] CoF 2. = RO + ( RO ROD ) ROE 3. C = D + E [30] 4. RO = + R 5. RO=RO/C, ROD=/D, ROE=R/E. D E 36
19 Fig Modello di simulazione per il quadro di controllo del business TRASFORMAZONE Produttiva/Economica F O R N T O R qm = qs = ql = Q = 100,0 pm = 1,0 CM = [= qm pm QP] QM ,0 5,0 ps = 2,0 CS = [= qs ps QP] QS 25000,0 5,0 pl = 4,0 CL = [= ql pl QP] QL 25000,0 QP = 5000 pp = 200,0 cov = 130,0 5,0 p = C = [= q p = fisso] COF = mc = Pp-cov = KP = ,0 CP = %ammort 100% RO = cp = 180 BEP = 3571,4 RO* = 500,0 RP = QP* = 3578,6 C L E N T C = TESORERA - CASSA RO = roi = ,0 Cash in Cash out ,00% Cash Flow = DER = 1,50 roe = roi + ( spread DER ) (1-t) spread = 30,00% cir = 42,50% 40,00% 30,00% 1,50 0,5 3,6 roc = 11,1% roi = cir x roc 40,00% 3,6 11,1% 40,00% i% = 10,00% D = E = NV. FNANZARO = rod = 10,00% D E B T PTP = a titolo di DEBT T = % t = 50,0% NV. FNANZARO R = roe = ,50% % E Q U T Y Div = d = a titolo di EQUTY 37 Fig. 3.9 Quadro di controllo verticale PARAMETR FONDAMENTAL Dati Calcoli R = risultato netto = interessi pagati 675 RO = risultato operativo = R E = equity D = debt C = capitale investito = E + D ROE = RO + (SPERAD DER) 60% ROD 45% RO 58% DER = D/E = debt equity ratio o leva finanziaria 0,15 SPREAD = RO ROD = o differenziale di rendimento 13% ROS = RO/RP = return on sales = ricarico sulle vendite ROC = RP/CP = return on cost = ricarico sul costo 20% CR = CP/C = cost investment ratio o rotazione del C QP = volumi di vendita? 1670 pp = prezzo unitario medio? 24 RP = pp QP =ricavi di vendita cv = costo variabile unitario 14=8+6 mc = pp cv = margine di contribuzione 10 CoF = costi fissi complessivi CoV = cv costi variabili complessivi MC = mc QP = margine di contribuzione complessivo CP = cv QP + CoF = costo di produzione complessivo k% = maggiorazione CoF per ottenere C 15% RO = RP CP = MC CoF = risultato operativo cp = cum = CP/QP = costo unitario medio BEP = CoF/mc = break-even-point o punto di pareggio MS = (QP - QP E )/QP = margine di sicurezza 38
20 3.6 - L investimento pluriciclico Si definisce pluriciclico il business la cui trasformazione economica acquisti, produzione e vendita venga attuata più volte consecutivamente. Nell investimento è pluriciclico, l approvvigionamento dei fattori e la vendita delle produzioni avviene in N cicli consecutivi. Supponiamo che si possano attuare N cicli uguali, tali che, per 1 n N: RO n = RP n CP n Ovviamente: RO(T) = n RO n = N [RP n CP n ] 39 l Cost nvestment Ratio l capitale investito necessario per l intero investimento risulta essere pari all ammontare dei costi da sostenere in uno dei cicli: C(t 0 ) CP n Risulta allora immediatamente che: CR = N CP(t) / C(t 0 ) = N [31] l CR(Cost nvestment Ratio) rappresenta non solo il numero di cicli ma anche la rotazione del capitale nell intero investimento. 40
21 La relazione fondamentale tra RO e CR La rotazione consente di ridurre il fabbisogno di C(t 0 ). E sufficiente aumentare la rotazione del capitale investito, CR, mantenendo, per ciascun ciclo, lo stesso ricarico sul costo, ROC. l CR è la leva che fa innalzare il RO a parità di efficienza economica (prezzi) e produttiva (costi), quindi di ROC: RO(T) = RO / C(t 0 ) = ROC CR = = [RO/CP] [CP/C(t 0 )] [32] Dal business agli esercizi economici [cenno] l quadro di controllo del business ha carattere cumulativo e atemporale. Riguarda l intero business. Si può dimostrare che, se il business è scomposto in N sottoperiodi di uguale ampiezza, in ciascuno di essi si sviluppa un segmento di business che produce valori, riferiti al sottoperiodo costi ed i ricavi di ogni sottoperiodo formano un ESERCZO ECONOMCO e consentono di calcolare RSULTAT ANNU particolari per ciascun sottoperiodo. n caso di asimmetria si formano rimanenze di materie e di prodotti finiti che devono avere un particolare trattamento per calcolare correttamente il risultato operativo ed il risultato netto. 42
22 Fine Fine del capitolo 3 Queste diapositive sono disponibili alla pagina: 43
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