Azioni volte a contrastare, dal punto di vista normativo, l'utilizzo di varie specie animali nell'ambito dei circhi e delle mostre viaggianti

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1 XI LEGISLATURA ATTI AULA Mozione n. 56 Azioni volte a contrastare, dal punto di vista normativo, l'utilizzo di varie specie animali nell'ambito dei circhi e delle mostre viaggianti Ziberna, Novelli Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, PREMESSO che il Decreto Ministeriale 20 novembre 2007 (Criteri e modalità di erogazione di contributi in favore delle attività circensi e di spettacolo viaggiante, in corrispondenza degli stanziamenti del Fondo unico per lo spettacolo, di cui alla L. 30 aprile 1985, n. 163), all art. 9, comma 1, considera attività circense quella nella quale <<un impresa, sotto un tendone di cui ha la disponibilità, presenta al pubblico, in una o più piste, uno spettacolo nel quale si esibiscono clown, ginnasti, acrobati, trapezisti, prestidigitatori, animali esotici e/o domestici ammaestrati>>; PREMESSO altresì che nei circhi italiani ci sono circa animali prigionieri e che la maggior parte di loro, come tigri e leoni, sono nati in cattività, mentre altri sono stati importati, spesso illegalmente; la tortura degli animali è reale, se si considerano le dimensioni medie di un circo e gli animali ospitati (un leone o una tigre del circo vivono in uno spazio di 3 metri quadri); la realtà dell'addestramento si basa prevalentemente sulla violenza, fisica e psicologica, sulla paura del dolore fisico prodotto da bastoni, percosse, a volte anche i pungoli elettrici, e sulla privazione del cibo; in gabbia gli animali soffrono, e che i segnali del loro malessere sono evidenti (in cattività sviluppano atteggiamenti stereotipati, come dondolarsi continuamente, o girare su sé stessi); non ci sia nulla di educativo in tutto questo e che, oltre ad essere un'ingiustizia nei confronti di animali innocenti, il circo sia un insegnamento pericoloso per tutti i bambini che vanno a vederlo: uno show basato sul comando e lo sfruttamento di animali inermi insegna al bambino a ridere di situazioni che dovrebbero invece generare un profondo senso di ingiustizia e indignazione; CONSTATO altresì che la Dichiarazione Universale dei Diritti dell Animale, sottoscritta il 15 ottobre 1978 presso la sede dell'unesco a Parigi, avente lo scopo di fornire un codice etico per sancire i diritti che spettano ad ogni animale, stabilisce tra l altro - che ogni animale ha dei diritti e che il disconoscimento e il disprezzo di questi diritti hanno portato e continuano a portare l'uomo a commettere crimini contro la natura e contro gli animali; che il riconoscimento da parte della specie umana del diritto all'esistenza delle altre specie animali costituisce il fondamento della coesistenza delle specie nel mondo; che l'educazione deve insegnare sin dall'infanzia a osservare, comprendere, rispettare e amare gli animali; 1

2 TENUTO CONTO che la legge 14 agosto 1991, n. 281 (Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo) e la legge 20 luglio 2004, n. 189 (Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate), hanno fissato principi di grande valore etico, quali il dovere dello Stato di tutelare gli animali d affezione (art. 1 L. 281/91), il riconoscimento dei reati di maltrattamento (art. 544 ter c.p., come inserito dall art. 1 L. 189/2004) e di uccisione degli animali (art. 544 bis c.p., come inserito dall art. 1 L. 189/2004) se compiuti per crudeltà o senza necessità, punendo chiunque maltratti gli animali, anche contravvenendo alle loro caratteristiche etologiche, e che per tale via sono state poste le basi per il riconoscimento giuridico degli animali in quanto esseri senzienti e non più res ; RITENUTO che il maltrattamento di animali, per quelli del circo, si concretizzerebbe nel mancato rispetto delle Linee Guida CITES, aggiornate al 13/4/2006, che vietano l attendamento di circhi che detengono primati, delfini, lupi, orsi, grandi felini, foche, elefanti, rinoceronti, ippopotami, giraffe, rapaci diurni e notturni, nonché l esposizione di rettili (linea recentemente formulata); VISTA la legge 7 febbraio 1992, n. 150 recante "Disciplina dei reati relativi all'applicazione in Italia della convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione, firmata a Washington il 3 marzo 1973, di cui alla legge 19 dicembre 1975, n. 874, e del regolamento (CEE) n. 3626/82, e successive modificazioni, nonché norme per la commercializzazione e la detenzione di esemplari vivi di mammiferi e rettili che possono costituire pericolo per la salute e l'incolumità pubblica", che ha istituito presso il Ministero dell Ambiente la Commissione scientifica CITES (Commissione scientifica per l applicazione della Convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione) la quale, in funzione della tutela del benessere animale, ha stabilito i criteri generali e i requisiti minimi per la detenzione di animali esotici nei circhi e mostre itineranti; ATTESO che la legge 18 marzo 1968, n. 337 (Disposizioni sui Circhi Equestri e sullo Spettacolo viaggiante) dispone che <<lo Stato riconosce la funzione sociale dei circhi equestri e dello spettacolo viaggiante. Pertanto sostiene il consolidamento e lo sviluppo del settore.>>, stabilendo contestualmente il diritto al contributo pubblico (una quota percentuale fissa del Fondo Unico per lo Spettacolo, oggi stimata sull ordine dei 5 milioni di euro), nonché l obbligo (art. 9) da parte delle amministrazioni comunali di ospitare le attività circensi autorizzate sul proprio territorio in aree opportunamente individuate, conferendo al Regolamento Comunale la competenza a concedere le suddette aree; CONSIDERATO che l articolo 13 del Trattato sul Funzionamento dell Unione europea stabilisce che << l Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti>>, con ciò riconoscendo ufficialmente l obbligo morale di rispettare i diritti fondamentali degli animali, che devono pertanto essere riconosciuti come una priorità dall Unione europea e dai suoi Stati membri, e tutelati attraverso un coerente quadro legislativo comunitario; RILEVATO che la stessa Commissione CITES nell emanazione delle linee guida di indirizzo per il mantenimento di animali presso circhi e mostre itineranti sottolinea che <<le indicazioni inerenti i requisiti minimi non devono essere considerate come una giustificazione o invito a mantenere 2

3 determinate specie nei circhi. In particolare, si raccomanda che in futuro non vengano più detenute le specie in via di estinzione o il cui modello gestionale non è compatibile con la detenzione in una struttura mobile quali: primati, delfini, lupi, orsi, grandi felini, foche, elefanti, rinoceronti, ippopotami, giraffe, rapaci>>; VISTI il D.P.R. 31 marzo 1979 e il D.P.R. 8 febbraio 1954 n. 320, che attribuiscono al Sindaco la responsabilità del controllo e della vigilanza sul benessere e la tutela di tutti gli animali presenti nel territorio comunale, siano essi d affezione, da reddito, da cortile, selvatici o esotici, e che tale obbligo deve quindi considerarsi naturalmente esteso anche alle strutture che detengono gli animali imponendone l attenzione sugli aspetti gestionali, strutturali, amministrativi, igienici, sanitari, urbanistici e ambientali; PRESO ATTO che: - in un documento redatto e promosso dalla psicologa e psicoterapeuta Annamaria Manzoni specializzata in psicologia dell età evolutiva e per anni impegnata nell ambito della tutela minorile e sottoscritto da oltre seicento psicologi (tra cui nomi illustri del campo della psicologia italiana), si esprime «motivata preoccupazione rispetto alle conseguenze sul piano pedagogico, formativo, psicologico della frequentazione dei bambini di zoo, circhi e sagre in cui vengono impiegati animali. [ ] Tali contesti si legge ancora nel documento sono veicolo di una educazione al non rispetto per gli esseri viventi, [...] ostacolano lo sviluppo dell empatia [ ] in quanto sollecitano una risposta incongrua, divertita e allegra, alla pena, al disagio, all ingiustizia»; - Camilla Pagani, ricercatrice dell istituto di psicologia del CNR e autrice di un indagine volta a evidenziare il rapporto tra bullismo e maltrattamento di animali, ha spiegato: «Assistere a certi spettacoli può rappresentare un serio pericolo per l educazione dei più giovani. È per questo che abbiamo analizzato anche il fenomeno del circo e come psicologi ci siamo espressi in favore di una legge che vieti l utilizzo degli animali in qualsiasi tipo di spettacolo. Sotto il tendone essi vengono caricaturizzati e ridicolizzati per divertire. E non c è niente di peggio dell ilarità dei grandi verso un sopruso, che viene già percepito come tale anche in età giovanissima: può avere un effetto devastante nell interpretazione del mondo di una psiche ancora in via di maturazione»; CONSIDERATO che tale attività di spettacolo itinerante, basata sullo sfruttamento degli animali, non riscuote più un alto consenso popolare, atteso il crescente livello di sensibilizzazione nei confronti dei diritti dell animale e che in Europa e nel mondo sempre più Paesi bandiscono gli animali dai Circhi, preferendo uno spettacolo circense basato sull abilità dell uomo; RILEVATO che se il Parlamento nazionale vietasse gradualmente l utilizzo degli animali negli spettacoli circensi equiparerebbe la legislazione italiana a quella di altri quindici Paesi europei che hanno proibito, del tutto o parzialmente, l esibizione di circhi con animali; CONSIDERATO che sono sempre di più nel mondo le nazioni che bandiscono gli animali dai circhi e che sono sempre più diffusi e apprezzati in Italia come in tutto il mondo invece gli spettacoli di circo contemporaneo basato sull abilità dell uomo: una nuova concezione del circo, rivoluzionario, 3

4 poetico, lontano da quello tradizionale, tra giocolieri, contorsionisti, equilibristi, acrobati e clown che, insieme a danzatori, attori e cantanti, danno vita a spettacoli emozionanti e innovativi, in un mondo onirico fatto di musica, suoni e luci ove il corpo, l arte, la poesia, sono i protagonisti assoluti di questi spettacoli visionari, e sono poche le compagnie che usano qualche animale nelle loro esibizioni; PRESO ATTO che: - solo considerando la quantità di persone che visitano gli Zoo si comprende come queste Istituzioni rappresentino i luoghi migliori ove operare per accrescere nel pubblico la consapevolezza dell insostituibile valore della natura (l educazione è quindi un compito essenziale che gli Zoo debbono svolgere ai fini della conservazione); - gli animali vivi, che attraggono la gente, costituiscono la base di lavoro per l educazione negli Zoo nei quali si riesce ad armonizzare, in modo veramente unico, l aspetto ricreativo di una visita con l effettiva educazione; - l attrattiva esercitata dall animale vivo serve come punto di partenza per stimolare l interesse del visitatore nei riguardi delle relazioni e dei sottili equilibri che regolano il mondo vivente; - negli Zoo può essere spiegata un inesauribile gamma di argomenti della biologia, includendo sia quelli classici, come l adattamento degli animali, il comportamento, la riproduzione e la nutrizione, che quelli più complessi, come l evoluzione e l ecologia; - il tema della conservazione è di grande importanza nei programmi educativi degli Zoo; infatti, grazie a queste Istituzioni può essere spiegato con quanta facilità sia possibile rompere il sottile equilibrio che regola la vita negli habitat naturali, come gli ecosistemi possano essere intaccati dall interferenza umana e quali siano le connessioni fra lo stile di vita e il consumo delle risorse naturali da parte dell Uomo e la sopravvivenza delle specie e dei sistemi biologici; CONSIDERATO che diversi Comuni italiani hanno approvato un apposito regolamento per le attività di spettacolo viaggiante, disponendo che nel territorio comunale non siano più accolti spettacoli di intrattenimento pubblico o privato con uso di animali di specie selvatiche ed esotiche individuate dalla Commissione scientifica CITES; ESPRIMENDO il totale disaccordo e l'indisponibilità della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia all attendamento nel territorio regionale di circhi e mostre viaggianti con esemplari delle seguenti specie al seguito: primati, delfini, lupi, orsi, grandi felini, foche, elefanti, rinoceronti, ippopotami, giraffe, rapaci diurni e notturni; Tutto ciò premesso; impegna la Giunta regionale 1) ad attivarsi affinché tutte le competenti istituzioni comunali presenti sul territorio regionale provvedano a dotarsi di appositi regolamenti che, disciplinando la materia in oggetto, facciano divieto all attendamento nel territorio regionale di circhi e mostre viaggianti con 4

5 esemplari delle seguenti specie al seguito: primati, delfini, lupi, orsi, grandi felini, foche, elefanti, rinoceronti, ippopotami, giraffe, rapaci diurni e notturni. Presentata alla Presidenza il 05/05/2014 5

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