I disturbi specifici dell apprendimento e il metodo Montessori
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1 I disturbi specifici dell apprendimento e il metodo Montessori Anna Maria Bianconi Brescia 18 ottobre 2014
2 DSA Disturbi Evolutivi Specifici dell Apprendimento Consensus Conference Si riferiscono ai soli disturbi delle abilità scolastiche: Dislessia, Disortografia, Disgrafia e Discalculia. EVOLUTIVI la loro espressività cambia nelle diverse fasi di sviluppo delle abilità SPECIFICI il disturbo interessa uno specifico dominio di abilità circoscritto. Le abilità generali e l apprendimento in altri ambiti sono adeguati
3 Un bambino con DSA è un bambino intelligente con buone potenzialità cognitive sviluppa stili di apprendimento specifici per compensare le difficoltà incontrate a seguito del disturbo Comorbilità compresenza con altri disturbi specifici o con disturbi dello sviluppo o emotivi e del comportamento
4 Disturbideterminati da fattori biologici e ambientali Carattere neurobiologico il risultato di disfunzioni nei processi di elaborazione precoci, sulla base di fattori innati (genetici) che si intersecano con fattori di tipo ambientale (Cornoldi, 2007) resistenti all intervento riabilitativo
5 Difficoltà profilo simile al disturbo risposte positive all intervento riabilitativo 20% dei bambini primo biennio scuola primaria difficoltà nell apprendimento di abilità coinvolte dai DSA solo 3-4% 16-17% presentano un DSA Falsi positivi
6 Ricadute emotive confronto con i compagni: sempre gli stessi errori lentezza prestazioni altalenanti L incomprensibilità del fenomeno per il bambino e gli adulti porta ad unconcetto negativo di sé: vissuti di sfiducia -calo di autostima sensazione di incapacità
7 percezione di scarsa autoefficacia: sensazione che il corso degli eventi non si può modificare il bambino con DSA attribuisce i propri successi a cause esterne (fortuna, caso ) insuccessi a cause interne (mancanza di abilità ) è inutile impegnarsi in un compito demotivazione e disinteresse per le attività d apprendimento
8 Ricadute comportamentali Insicurezza e paura di non essere all altezza della situazione determinano -Comportamento di ritiro (bambino quasi invisibile) si confonde nel gruppo -Intenso bisogno di movimento e azione legato al desiderio di essere visto e contenuto -Sfugge alle relazioni evitando il contatto interpersonale fisico e verbale, si isola
9 Consensus conference: integrare programmi educativi e interventi specifici Legge n.170, 2010 acquisire competenze per applicare strategie didattiche metodologiche e valutative adeguate Le istituzioni scolastiche garantiscono l uso di una didattica individualizzata e personalizzata garanzia al diritto allo studio
10 INDIVIDUALIZZATA Intervento calibrato sul singolo consiste nelle attività di recupero individuale per potenziare determinate abilità o per acquisire specifiche competenze obiettivi comuni al gruppo-classe si adattano le metodologie alle caratteristiche individuali degli alunni
11 PERSONALIZZATA rivolta ad un particolare discente obiettivi diversi per ciascun discente dare a ciascun alunno l opportunità di sviluppare al meglio le proprie potenzialità e promuovere il successo formativo calibra l offerta didattica, e le modalità relazionali, sulla specificità ed unicità a livello personale dei bisogni educativi che caratterizzano gli alunni della classe si esplica attraverso l impiego di una varietà di metodologie e strategie didattiche
12 La sinergia fra didattica individualizzata e personalizzata influenza percorso cognitivo del bambino, sfruttando al meglio punti di forza e potenziando aree di debolezza percorso emotivo e affettivo, rafforzando la fiducia nelle proprie capacità e il rispetto di sé. STRATEGIE DISPENSATIVE COMPENSATIVE
13 Metodo Montessori no metodo ma aiuto alla vita un aiuto affinché la personalità umana possa conquistare la sua indipendenza centro del processo educativo è lo sviluppo delle potenzialità di ogni bambino, e non la materia da insegnare le didattiche vengono chiamate psico-didattiche, rispettano i processi psicologi spontanei del bambino
14 Alcune caratteristiche delle scuole Lavoro individualizzato; libertà di scelta; Montessori ognuno procede seguendo i propri tempi; una nuova attività viene intrapresa quando è appresa in modo soddisfacente l attività precedente; i bambini con DSA non si sentono inadeguati temendo di nonesserealpassoconglialtricompagnidiclasse
15 Materiali di Sviluppo una educazione dalla periferia che sostituisce l educazione verso il centro del vecchio modo ; no sussidio didattico, una risposta ai bisogni della mente del bambino. è autocorrettivo, evidenzia l errore, il bambino si corregge senza l intervento dell insegnante: buon rapporto con l errore favorisce un apprendimento individualizzato che rispetta i tempi personali uno strumento per aiutare ogni bambino a perseguire il proprio piano di sviluppo interno
16 Come usare alcuni principi montessoriani con i DSA: varie possibilità i materiali di sviluppo altri materiali strutturati (regoli in colore, BAM ) integrati con strumenti che li rendono adatti ad essere usati secondo la procedura montessoriana compito dell insegnante è presentare in maniera esattal uso dei materiali: depositare la lezione
17 Presentazione Lezioni chiare,semplici, esatte, caratterizzate da passaggi e movimenti precisi che nella loro ripetizione determinano: l acquisizione del concetto che veicola il materiale usato in quel dato modo L acquisizione della memorizzazione e del recupero automatico dei fatti appresi
18 Materiale: -di classe sempre a disposizione da usare in gruppo
19 -individuale da usare secondo i propri tempi
20 Altra cosa da recuperare da Montessori - Iniziare presto, dalla scuola dell Infanzia - rispettare i periodo sensitivi (appuntamenti funzionali)
21 lamatematica è un esempio concreto e importante: La scuola si accontenta di inculcare un aritmetica meccanica e priva di senso (S. Dehaene) La pretesa astrazione, fu spesso, la risposta forzata di una facoltà semplicemente mnemonica messa alla tortura (Montessori)
22 le neuroscienze suggeriscono conciliare le lezioni del maestro con le possibilità e i limiti della struttura cerebrale del cervello dell alunno (Dehaene) superare il divario attualmente esistente tra la natura del bambino l insegnamento scolastico
23 Cosa dicono le neuroscienze:1 Quando si fa matematica si attivano due aree lontane tra loro delle quantità approssimate (solco intraparietale ) dell elaborazione del linguaggio (giro angolare-emisfero sinistro)
24 I bambini possiedono un embrione di aritmetica (Dehaene) INTELLIGENZA NUMERICA - Capacita di intelligere attraverso la quantità - capacità innata - dominio specifica -ha solo bisogno del potenziamento corretto dell istruzione attraverso i meccanismi dominio specifici (Lucangeli, Poli, Molin, 2003)
25 L ELABORAZIONE SIMBOLICA hapermesso all uomo di superrare le limitazioni delle sole percezioni. (associazione simboli-quantità) A scuola il dominio specifico verbale scalza quello della cognizione numerica
26 Cosa dicono le neuroscienze: 2 stretto rapporto tra elaborazione numerica cognizione spaziale I neuroni che trattano quantità, grandezze e posizioni sono interconnessi nelle stesse sezioni della corteccia Non facciamo aritmetica astratta. per eseguire compiti matematici usiamo circuiti cerebrali che servono anche a guidare i nostri occhi e le nostre mani nello spazio (Dehaene)
27 Cosa dicono le neuroscienze: 3 tendenza ad associare la sequenza delle quantità numeriche con un estensione spaziale : la linea dei numeri alla vista di un numero scatta un attivazione alla vista di un numero scatta un attivazione automatica della rappresentazione di retta numerica orientata nello spaziodove i numeri sono allineati e ad ogni posizione corrisponde una specifica quantità
28 BAMBINO ADULTO APPROSSIMATA RAPPRESENTAZIONE ESATTA La rappresentazione della linea numerica mentale è Il risultato di un graduale processo di differenziazione acquisito durante la scolarizzazione (letto-scrittura)
29 A LIVELLO DIDATTICO Tener conto della natura della matematica biologica culturale Recuperare l aspetto concreto, quantitativo - percettivo dei numeri, attivando la memoria associativa piuttosto che sequenziale e linguistica. Superare il divario tra meccanismo dei calcoli e loro significato
30 RAPPRESENTAZIONI VISUOSPAZIALI risorsa per mantenere attive o sintetizzare informazioni numeriche offerta una serie di strategie operative tra cui si può scegliere per risolvere problemi aritmetici
31 Recuperare dal metodo Montessori un «materiale determinato scientificamente» capace di offrirgli in modo «chiaro» ed «evidente» il fondamento sopra il quale l attività ragionativa deve edificarsi rappresentazioni visuali e manipolabili si usano circuiti cerebrali che servono anche a guidare i nostri occhi e le nostre mani nello spazio
32 progetto di ricerca verificare l effetto dell uso dei materiali montessorianinei bambini con difficoltà nell apprendimento della matematica un progetto di recupero e potenziamento basato su attività individualizzate o a piccoli gruppi ripropone la struttura e la presentazione dei materiali montessoriani
33 La metodologiausata prevede: 1 Fase di rilevazione iniziale: -un test cognitivo e un test di livello somministrati da psicologi, per individuare la presenza di aree carenti -compilazione di schede anamnestiche da parte degli insegnanti
34 2 Fase di intervento: uso dei materiali di sviluppo per: - comprendere il significato del fatto -automatizzare il fatto un lavoro metacognitivo per: collegare concetti matematici e procedure capendo il perché dei vari passaggi una autovalutazione attraverso il materiale e una verifica formativa
35 3. Fase finale di retest : si somministra - il test di livello iniziale (per un miglioramento, si deve raggiungere almeno il livello immediatamente successivo a quello iniziale) -un questionario di gradimento sul lavoro svolto per valutare l auto percezione rispetto alla matematica prima del progetto e dopo.
36 Individuazione del campione: difficoltà Campione sperimentale Campione di Controllo 3 bambini di classe III 1 bambino di classe III 7 bambini di classe IV 6 bambini di classe IV 8 bambini di classe V 6 bambini di classe V Itestusati AC MT6-11, di C. Cornoldi, D. Lucangeli, M. Bellina, Edizioni Erickson(2002; 2012) consente di progettare un adeguato intervento di potenziamento Matrici Progressive Colorate (CPM) di Raven (1947) consenti di misurare il quoziente intellettivo di funzionamento considerando l aspetto visuo-spaziale
37 Gruppi da 3 a 5 bambini Intervento: Due interventi a settimana di due ore da marzo a maggio 2013 (circa 9 settimane) Analisi della situazione: difficoltà nel calcolo veloce: mancanza di strategie nella memorizzazione e recupero dei fatti numerici nella comprensione della procedura della divisione con una o due cifre al divisore nella comprensione dell algoritmo della divisione nel calcolo delle frazioni di una quantità discreta nel calcolo dei minuti e delle ore nella risoluzione di problemi
38 Individuazione del materiale: rettangoli del decanomio per visualizzare le tabelline, usati soprattutto dai bambini di classe III tavole della memorizzazione dell addizione e della moltiplicazione regoli in colore per fare moltiplicazioni e divisioni tavoletta quadrettata per svolgere divisioni con due cifre al divisore materiale delle frazioni schema e gestualità per la risoluzione dei problemi
39 moltiplicazione
40 divisione
41 frazioni
42 Struttura degli incontri Password individuale Recupero rapido con domande a rotazione Presentazione di un materiale Scelta del materiale Messa a posto del materiale Analisi del lavoro svolto(verifica formativa) Individuazione della password personale
43 Analisi dei dati 10 bambini su 18 con difficoltà nel recupero dei fatti numerici 8 su 18 nel calcolo a mente Per 3 bambini: possibile diagnosi di Discalculia, di questi nel post test - 2 bambini: risultati da far escludere la possibilità di diagnosi (difficoltà e non disturbo) - il terzo caso: inutilizzabile
44 NOME/CLASSE CALCOLO A CALCOLO A CALCOLO A CALCOLO A CALCOLO CALCOLO CALCOLO CALCOLO FATTI FATTI DATA DI MENTE MENTE MENTE MENTE SCRITTO SCRITTO SCRITTO SCRITTO ENUMERAZIO ENUMERAZIO ENUMERAZIO ENUMERAZIO DETTATO DETTATO NUMERICI NUMERICI OPERAZIONI OPERAZIONI TRASFORMAZI TRASFORMAZI ORDINAMENT ORDINAMENT HP DIAGNOSI NASCITA CLASSE GRUPPO ERRORI1 ERRORI2 TEMPO1 TEMPO2 ERRORI1 ERRORI2 TEMPO1 TEMPO2 NE ERRORI1 NE ERRORI2 NE TEMPO1 NE TEMPO2 ERRORI1 ERRORI2 ERRORI1 ERRORI2 SCRITTE1 SCRITTE2 ONE IN CIFRE1 ONE IN CIFRE2 O1 O2 RAVEN FABIO MASSIMO/4A NO 08/03/ sperimentale OK R.A SUFFICIENTE SUFFICIENTE R.I.I R.I.I. SUFFICIENTE SUFFICIENTE R.A OK R.A OK OK OK R.A SUFFICIENTE R.I.I SUFFICIENTE R.I.I R.I.I R.A R.A 75/90 MATTEO/4B?????? NESSUN PROBLEMA 08/11/ sperimentale OK OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE OK OK OK SUFFICIENTE OK OK OK OK OK OK SUFFICIENTE OK OK OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE SUFFICIENTE SUFFICIENTE 75/90 SAM/4A NO 18/06/ sperimentale R.I.I R.A R.I.I SUFFICIENTE R.I.I R.I.I. R.I.I SUFFICIENTE R.A R.I.I R.A OK R.I.I OK R.A SUFFICIENTE R.I.I SUFFICIENTE SUFFICIENTE R.I.I R.A R.A 50/75 GIOVANNI/4E NO - RM? 4 sperimentale OK R.A SUFFICIENTE SUFFICIENTE R.I.I OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE OK OK R.A SUFFICIENTE R.I.I R.A SUFFICIENTE SUFFICIENTE R.I.I R.I.I R.I.I R.I.I R.I.I SUFFICIENTE <5 MICHELANGELO/4E NO 4 sperimentale OK R.A SUFFICIENTE SUFFICIENTE OK OK OK OK OK OK OK OK OK OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE SUFFICIENTE OK R.I.I R.A SUFFICIENTE SUFFICIENTE 90/95 GIORGIO/4E NO 4 sperimentale OK OK SUFFICIENTE OK OK R.I.I. R.I.I SUFFICIENTE OK R.I.I OK NON PRESO OK OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE OK R.A SUFFICIENTE SUFFICIENTE SUFFICIENTE SUFFICIENTE 75/90 ROBERTA/4E NO 4 sperimentale OK R.I.I R.A SUFFICIENTE OK OK R.I.I SUFFICIENTE OK OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE OK OK R.I.I SUFFICIENTE SUFFICIENTE SUFFICIENTE SUFFICIENTE SUFFICIENTE R.A SUFFICIENTE 75/ FRANCESCO/5A NO 27/07/ sperimentale OK OK R.A SUFFICIENTE R.I.I OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE OK OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE OK OK R.I.I SUFFICIENTE R.A R.I.I SUFFICIENTE SUFFICIENTE R.A R.A 50/ BENEDETTA/5A NO 05/05/ sperimentale R.I.I OK R.I.I SUFFICIENTE R.I.I R.I.I. R.I.I R.A OK OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE R.I.I R.A SUFFICIENTE SUFFICIENTE R.I.I R.I.I SUFFICIENTE SUFFICIENTE R.I.I R.I.I 50/75 DAVIDE/5B?????? NESSUN PROBLEMA 09/10/ sperimentale OK OK SUFFICIENTE OK OK OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE OK OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE OK OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE SUFFICIENTE R.A SUFFICIENTE SUFFICIENTE SUFFICIENTE SUFFICIENTE 50/75 DAVIDE/5A SI 29/07/ sperimentale R.I.I NON ESEGUITOR.I.I NON ESEGUITOR.I.I R.I.I. RA R.A OK R.I.I R.I.I R.A R.I.I R.A R.I.I R.I.I R.I.I R.I.I R.I.I R.I.I R.I.I R.I.I 50/ MARTINA/5A NO - RM? 30/12/ sperimentale R.I.I OK R.I.I SUFFICIENTE OK R.I.I. RA SUFFICIENTE OK OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE OK R.A R.A SUFFICIENTE R.A R.I.I R.I.I R.I.I R.I.I SUFFICIENTE <5 LORENZO/5A NO 5 sperimentale R.I.I OK R.I.I OK R.I.I OK RA OK OK OK SUFFICIENTE OK OK R.A SUFFICIENTE SUFFICIENTE SUFFICIENTE R.A SUFFICIENTE SUFFICIENTE SUFFICIENTE SUFFICIENTE 75/ GAIA/3D NO 17/02/ sperimentale OK OK SUFFICIENTE OK OK OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE OK OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE OK OK R.A SUFFICIENTE R.A SUFFICIENTE R.I.I R.I.I R.A R.I.I 90/ FRANCESCO/3C NO 28/10/ sperimentale R.A OK SUFFICIENTE OK OK OK SUFFICIENTE OK OK OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE OK OK OK SUFFICIENTE R.I.I SUFFICIENTE OK R.I.I OK R.I.I 75/90 RICCARDO/3C NO 25/05/ sperimentale R.I.I OK R.A OK OK OK R.I.I OK OK OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE OK OK R.A OK R.I.I R.A R.I.I OK SUFFICIENTE R.A 25/50 SUSANNA/5B NO 5 sperimentale R.A OK SUFFICIENTE OK OK OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE OK OK R.A SUFFICIENTE OK OK R.A SUFFICIENTE OK SUFFICIENTE R.I.I SUFFICIENTE SUFFICIENTE SUFFICIENTE 50/75 ALESSANDRA/5B NO 09/10/ sperimentale OK OK R.A OK OK OK RA SUFFICIENTE OK OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE OK OK R.A SUFFICIENTE R.A SUFFICIENTE SUFFICIENTE OK R.A SUFFICIENTE manca CALCOLO A CALCOLO A CALCOLO A CALCOLO A CALCOLO CALCOLO CALCOLO CALCOLO FATTI FATTI DATA DI MENTE MENTE MENTE MENTE SCRITTO SCRITTO SCRITTO SCRITTO ENUMERAZIO ENUMERAZIO ENUMERAZIO ENUMERAZIO DETTATO DETTATO NUMERICI NUMERICI OPERAZIONI OPERAZIONI TRASFORMAZI TRASFORMAZI ORDINAMENT ORDINAMENT ID NOME HP DIAGNOSI NASCITA CLASSE GRUPPO ERRORI1 ERRORI2 TEMPO1 TEMPO2 ERRORI1 ERRORI2 TEMPO1 TEMPO2 NE ERRORI1 NE ERRORI2 NE TEMPO1 NE TEMPO2 ERRORI1 ERRORI2 ERRORI1 ERRORI2 SCRITTE1 SCRITTE2 ONE IN CIFRE1 ONE IN CIFRE2 O1 O2 RAVEN 1 LORENZO NO 3 controllo R.A. R.I.I. SUFFICIENTE SUFFICIENTE OK R.I.I OK OK OK OK OK OK OK OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE SUFFICIENTE R.A R.A SUFFICIENTE OK OK 50/75 2 PIERLUIGI NO 4 controllo OK R.A. SUFFICIENTE SUFFICIENTE R.I.I OK OK R.I.I OK OK R.A R.A. OK OK R.A OK R.I.I OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE SUFFICIENTE SUFFICIENTE 75/90 3 ELISA NO 4 controllo R.A. R.A. SUFFICIENTE SUFFICIENTE OK R.I.I. R.I.I OK R.I.I OK R.A R.I.I OK OK SUFFICIENTE R.I.I SUFFICIENTE NON ESEGUITO SUFFICIENTE OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE 50/75 4 VALENTINA SI - FIL? 4 controllo R.I.I R.I.I. R.I.I R.I.I. OK R.I.I R.I.I SUFFICIENTE R.I.I R.I.I R.I.I R.I.I R.I.I OK R.A R.I.I R.A R.A SUFFICIENTE SUFFICIENTE R.I.I R.I.I 10/ 5 FEDERICO NO 4 controllo OK R.A. OK SUFFICIENTE OK OK SUFFICIENTE OK OK R.A SUFFICIENTE R.A. OK OK R.I.I SUFFICIENTE OK OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE SUFFICIENTE SUFFICIENTE 75/ 6 ANTONIO NO 4 controllo R.I.I OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE OK OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE OK OK OK OK R.I.I OK R.I.I R.I.I OK OK SUFFICIENTE OK OK OK 50/75 7 ELENA SOFIA NO 4 controllo R.I.I OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE R.I.I R.I.I R.A SUFFICIENTE R.I.I R.I.I R.A R.A. R.A OK R.A R.A R.I.I SUFFICIENTE SUFFICIENTE R.A R.A SUFFICIENTE 75/ 8 EDOARDO NO 5 controllo OK OK SUFFICIENTE OK OK OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE OK OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE OK R.I.I R.A SUFFICIENTE SUFFICIENTE SUFFICIENTE R.I.I 9 LORENZO NO 5 controllo OK OK OK OK OK OK OK SUFFICIENTE OK OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE OK OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE SUFFICIENTE SUFFICIENTE OK 10 ALICE NO 5 controllo OK OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE OK R.I.I SUFFICIENTE OK OK OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE OK OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE SUFFICIENTE OK OK 11 AURELIO NO 5 controllo OK OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE OK OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE R.I.I OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE OK OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE SUFFICIENTE SUFFICIENTE OK 12 MARIA LAURA NO!!!!! 5 controllo OK OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE OK OK OK OK OK OK R.A SUFFICIENTE OK OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE SUFFICIENTE SUFFICIENTE OK 13 MARCO NO 5 controllo OK OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE OK OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE R.I.I OK R.I.I SUFFICIENTE R.A OK SUFFICIENTE SUFFICIENTE OK OK OK MANCA FOGLIO SUFFICIENTE R.A 90/ MANCA FOGLIO OK R.A 75/90 MANCA FOGLIO OK SUFFICIENTE 25/50 MANCA FOGLIO SUFFICIENTE SUFFICIENTE 75/90 MANCA FOGLIO SUFFICIENTE SUFFICIENTE 75/90 MANCA FOGLIO SUFFICIENTE SUFFICIENTE 25/50
45 nel gruppo sperimentale: più movimenti positivi (59-20); nel gruppo di controllo: quasi si equivalgono i miglioramenti e i peggioramenti (22-18) - minore variabilità, con un permanere delle difficoltà - sensazione che il tempo trascorso tra le due somministrazioni non abbia determinato modifiche nelle prestazioni
46 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Gruppo sperimentale suff pre spe suff post spe - sugli 11 parametri valutati in 8 aumenta la percentuale dei bambini che passano da una valutazione non sufficiente, ad una di sufficienza -si vede un generale miglioramento nelle prove, in particolare in quelle di calcolo sia a mente che scritto
47 Gruppo di controllo 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% suff pre con suff post con -migliora la velocità, ma aumentano gli errori commessi: il miglioramento è poco significativo -nel gruppo sperimentale migliora la velocità di calcolo e si mantiene la correttezza
48 Conclusioni Il cambiamento riscontrato nel gruppo sperimentale, permette di prendere in considerazione la significatività dell intervento di potenziamento Il fatto che 2 bambini su 3 siano risultati falsi positivi, è indicativo di quanto si possano confondere i due profili. L analisi dei test di autopercezione ha riportato un miglioramento della percezione dell approccio alla matematica: i bambini hanno acquisito una maggiore percezione di autoefficacia
49 Punti critici della ricerca 1-L esiguità del campione 2-La mancata collaborazioni degli insegnanti 3-il 39% delle segnalazioni hanno riguardato bambini senza difficoltà significative riscontrabili a una valutazione con l AC-MT 4-La presenza di molte variabili: tipologia dei materiali, un insegnante specializzata, intervento individualizzato non si sa se sia stato effettivamente l uso del materiale ad aver determinato i miglioramenti rilevati, o il fatto che i bambini abbiano goduto di uno spazio privilegiato per sperimentarsi (presenza di un terzo gruppo di controllo )
50 Dalla ricerca è emerso che lavorare nel modo proposto porta dei vantaggi nelle prestazione e soprattutto nella percezione verso la matematica; un analisi generale dei dati lascia comunque ipotizzare come reale l efficacia specifica della variabile materiali montessoriani; l approccio didattico utilizzato sembra congruente alle richieste di didattica individualizzata e personalizzata per il potenziamento delle abilità di calcolo.
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