Il rischio biologico in ambiente ospedaliero

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1 Il rischio biologico in ambiente ospedaliero AGENTI BIOLOGICI - Titolo VIII d.lgs.626/94 AGENTI BIOLOGICI - Titolo VIII d.lgs.626/94 Il D.Lgs.626/94 ha classificato gli agenti biologici in 4 gruppi ART.75 - CLASSIFICAZIONE AGENTI BIOLOGICI ART.75 - CLASSIFICAZIONE AGENTI BIOLOGICI Gruppo 1: presentano poca probabilita di causare malattia in soggetti umani; Gruppo 2: possono causare malattie nell uomo e costituire un rischio per i lavoratori, e poco probabile che si propaghino nelle comunita e sono disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche (es: S. Aureus, C. Tetani, B. Pertussis, N. Meningitidis) ART.75 - CLASSIFICAZIONE AGENTI BIOLOGICI ART.75 - CLASSIFICAZIONE AGENTI BIOLOGICI Gruppo 3: possono causare malattie gravi nell uomo e costituire un serio rischio per i i lavoratori, sono capaci di di propagarsi nelle comunita, ma di norma sono disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche (es: HBV, HCV, HIV, S.Typhi, SARS) Gruppo 4: possono provocare malattie gravi nell uomo, costituire un serio rischio per i i lavoratori, presentare un elevato rischio di di propagazione nella comunita e non sono disponibili di di norma efficaci misure profilattiche o terapeutiche (es: virus Ebola, Crimea Congo).

2 art.73 - CAMPO DI APPLICAZIONE art.73 - CAMPO DI APPLICAZIONE Tutte le le attività che possono comportare rischio di di esposizione ad agenti biologici: con USO DELIBERATO DI MICRORGANISMI > introduzione deliberata di di agenti biologici nel ciclo lavorativo, per esservi trattati, manipolati e trasformati ovvero per sfruttarne le le proprietà biologiche a qualsiasi titolo (es: microbiologia = colture batteriche) con RISCHIO POTENZIALE > presenza occasionale o concentrata di di agenti biologici con carattere di di evento indesiderato ma inevitabile, più che di di voluto e specifico oggetto di di lavoro (es: attività assistenziali) ART.80 - MISURE IGIENICHE ART.80 - MISURE IGIENICHE Il Il datore di di lavoro assicura che: i i lavoratori dispongano di di servizi sanitari adeguati i i lavoratori abbiano in in dotazione indumenti protettivi, da riporre in in posti separati dagli abiti civili i i DPI siano controllati, disinfettati e puliti dopo ogni utilizzazione gli indumenti di di lavoro e protettivi che possono essere contaminati vengano tolti quando il il lavoratore lasci la la zona di di lavoro, disinfettati, puliti e se necessario distrutti venga rispettato il il divieto di di consumare cibi e bevande e fumare nelle aree di di lavoro ART.85 - INFORMAZIONE E FORMAZIONE ART.85 - INFORMAZIONE E FORMAZIONE Il Il datore di lavoro sulla base delle conoscenze disponibili fornisce INFORMAZIONI sui rischi per la salute dovuti ad agenti biologici, sulle precauzioni da prendere per evitare l esposizione, sulle misure igieniche da osservare, sulla funzione degli indumenti di lavoro e DPI, sulle procedure da seguire per la manipolazione di agenti biologici del gruppo 4 e sul modo di prevenire il il verificarsi di infortuni Il Il datore di lavoro assicura ai lavoratori una FORMAZIONE adeguata Prevalenza delle categorie professionali ospedaliere e casi di infortunio biologico SIROH-EPINET (99) % infermieri medici tecnici ausiliari studenti

3 Prevalenza di infortunio biologico nelle categorie professionali ospedaliere medici e infermieri SIROH-EPINET (99) Hong Kong - Prince of Wales Hospital Distribuzione di di frequenza delle infezioni SARS verificatesi all interno dell ospedale 04/2003 % Med. medici infermieri Chir.Gen. Spec.chir. Intesiv. Dialisi Casi totali % Donne 72 Op.Sanitari 69 75% Medici 20 Infermieri 34 Ausliari 15 Studenti 16 Pazienti 19 Parenti 34 Incidenza di sieroconversione Rischio HIV 0.14% percutanea 0.43% mucocutanea n.s. cute integra SIROH-EPINET SIROH-EPINET (1999) (1999) Rischio HCV 0.43% percutanea 0.36% mucocutanea SIROH-EPINET SIROH-EPINET (1999) (1999) Rischio HBV 5% - 30% tutte le le modalita di di esposizione SIROH-EPINET SIROH-EPINET (1999) TRASMISSIONE DA PAZIENTE AD OPERATORE VIA EMATICA: Epatite B (HBV) Epatite C (HCV) A.I.D.S. (HIV) VIA AEREA: Tubercolosi Brucellosi Meningite meningococcica VIA OROFECALE: Salmonellosi Epatite A CONTATTO CUTANEO Scabbia Pediculosi

4 PREVENZIONE IMMUNOPROFILASSI (vaccinazione anti HBV) PRECAUZIONI STANDARD PROFILASSI POST-ESPOSIZIONE LE PRECAUZIONI STANDARD HANNO LA FINALITA DI PREVENIRE E RIDURRE IL RISCHIO DI INFORTUNI CARATTERIZZATI DALL ESPOSIZIONE PARENTERALE O MUCOSA O DELLA CUTE NON INTATTA DEGLI OPERATORI SANITARI AL SANGUE O AD ALTRI LIQUIDI BIOLOGICI LE PRECAUZIONI STANDARD LAVAGGIO DELLE MANI E CURA DELLA CUTE INTEGRA USO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE: - guanti -camici - maschere ed occhiali CORRETTO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI POTENZIALMENTE INFETTI MASCHERE ED OCCHIALI MASCHERE ED OCCHIALI VANNO INDOSSATI DURANTE LE PROCEDURE ASSISTENZIALI CHE POSSONO DETERMINARE L ESPOSIZIONE DELLE MUCOSE DELLA BOCCA-NASO-OCCHI DOVUTE A :: EMISSIONE DI SPRUZZI O GOCCIOLINE DI SANGUE EMISSIONE DI SPRUZZI O GOCCIOLINE DI ALTRI LIQUIDI BIOLOGICI PRODUZIONE DI FRAMMENTI OSSEI

5 Attrezzature più moderne per ridurre il rischio Attrezzature più moderne per ridurre il rischio PROCEDURE DI LAVORO IN SICUREZZA PROCEDURE DI LAVORO IN SICUREZZA Non portare mai strumenti privi di di protezione in in tasca o direttamente in in mano: gli strumenti appuntiti, taglienti o in in vetro devono essere trasportati in in appositi contenitori. Non tentare di di trattenere gli strumenti che cadono: durante tali manovre potrebbe verificarsi l incidente. Evitare il il reincappucciamento di di aghi e taglienti: la la procedura più sicura risulta essere quella di di eliminare immediatamente dopo l uso aghi e altri oggetti taglienti nell apposito contenitore a pareti rigide, non piegare ne rompere gli aghi. PROCEDURE DI LAVORO IN SICUREZZA PROCEDURE DI LAVORO IN SICUREZZA Utilizzare gli appositi contenitori rigidi: per lo lo smaltimento di di aghi, siringhe con ago e altri oggetti taglienti, utilizzare appositi contenitori rigidi in in plastica; il il contenitore deve essere imperforabile, a tenuta, di di colore riconoscibile, sistemato nelle vicinanze del punto in in cui i i presidi vengono smaltiti. Maneggiare con cura la la biancheria sporca: prestare attenzione nel raccogliere la la biancheria, è possibile la la presenza di di taglienti per errore. Non procedere affrettatamente: anche nelle emergenze è necessario tenere sempre in in debito conto la la sicurezza. Epatite B - HBV Epatite B - HBV

6 Epatite B - HBV Epatite B - HBV Epatite B - HBV VIRUS: DNA - inattivato a 100 per 15 min. resiste nell ambiente esterno per oltre 7 gg. FONTE: malato portatore (HBsAg POSITIVO) Epatite B - HBV Epatite B - HBV MODALITA DI TRASMISSIONE: PREVENZIONE: puntura, taglio, splash precauzioni standard vaccinazione immunoglobuline specifiche PROFILASSI VACCINALE ANTI HBV D.M. del 27/05/91 n. 165, prevede la vaccinazione obbligatoria per tutti i nuovi nati. Il protocollo per gli operatori sanitari (D.M. 20/11/2000) prevede la somministrazione di tre dosi; da somministrare ai tempi 0, 1, 6 mesi con verifica della risposta anticorpale (antihbsag)** a distanza di uno o due mesi dall ultima dose (al fine di una adeguata risposta immunitaria è necessario lasciar trascorrere un intervallo tra una dose e l altra di non meno di 4 settimane). **E prevista una dose di rinforzo se il titolo risultasse negativo. All operatore sanitario che non vuole sottoporsi a profilassi vaccinale o Non responder, saranno somministrate le immunoglobuline specifiche nel trattamento post-esposizione.

7 Epatite B - HBV - Markers HBsAg --> antigene AntiHBs --> anticorpo di di superficie AntiHBc --> anticorpo del core HBsAg POSITIVO = PORTATORE o MALATO Non infetto Vaccinato Epatite B - HBV - Markers Epatite B - HBV - Markers HBsAg --> antigene AntiHBs --> anticorpo di di superficie HBcAg --> antigene del core (infettivita ) AntiHBc --> anticorpo del core HBeAg --> antigene e (infettivita ) AntiHBe --> anticorpo e HBsAg AntiHBs AntiHBc NEG POS POS HBsAg AntiHBs AntiHBc NEG NEG POS HBsAg AntiHBs AntiHBc NEG POS NEG Epatite B - HBV Epatite B - HBV Epatite C - HCV Epatite C - HCV

8 Epatite C - HCV VIRUS: RNA - sembra resista nell ambiente esterno fino a 48 ore FONTE: malato portatore (AntiHCV POSITIVO) Epatite C - HCV Epatite C - HCV MODALITA DI TRASMISSIONE: puntura, taglio, splash PREVENZIONE: precauzioni standard AIDS - HIV (human immunodeficiency virus) AIDS - HIV (human immunodeficiency virus) AIDS - HIV (human immunodeficiency virus) VIRUS: Retrovirus poca resistenza nell ambiente esterno (30 min.) inattivato dall ipoclorito di sodio (candeggina) FONTE: malato (AIDS conclamato) soggetto sieropositivo

9 AIDS - HIV (human immunodeficiency virus) AIDS - HIV (human immunodeficiency virus) MODALITA DI TRASMISSIONE: puntura, taglio, splash PREVENZIONE: precauzioni standard chemioprofilassi antiretrovirale (entro 4-24 ore!!!!!) ESPOSIZIONE PARENTERALE: AUMENTARE IL IL SANGUINAMENTO DETERGERE CON ACQUA E SAPONE DISINFETTARE LA FERITA; CONTAMINAZIONE MUCOSA: PROCEDERE AD ABBONDANTE RISCIACQUO CON ACQUA CORRENTE; CONTAMINAZIONE DI DI CUTE LESA: DETERGERE ABBONDANTEMENTE CON ACQUA E SAPONE DISINFETTARE LA ZONA DI DI CUTE INTERESSATA AVVISARE IL IL RESPONSABILE DI DI REPARTO IN IN CASO DI DI FONTE NOTA PRELEVARE IL IL PAZIENTE PER HBsAg, AntiHCV, AntiHIV (con metodo URGENTE CAPILLUS, PREVIO CONSENSO SCRITTO) COMPILARE IL IL MODULO DI DI SEGNALAZIONE DI DI ESPOSIZIONE A MATERIALE BIOLOGICO E RECAPITARLO PERSONALMENTE AL SERVIZIO DI DI MEDICINA DEL LAVORO SEGNALAZIONE INFORTUNIO (esposizione a materiale biologico) Si comunica che il/la dipendente in servizio presso Divisione/Servizio con la qualifica di ha subito il seguente infortunio: Data e ora dell infortunio: Quante ore erano trascorse dall inizio del turno: Erano disponibili presidi di protezione personale: Quali : Sono stati utilizzati correttamente Nel caso di esposizione parenterale a materiale biologico, se il paziente è noto, indicarne la patologia ed il numero di cartella data Il Responsabile

10 PRESSO IL IL SERVIZIO DI MEDICINA DEL LAVORO (o PS nei turni notturni/festivi): L OPERATORE SANITARIO VIENE SOTTOPOSTO AL PRELIEVO PER: MARKERS EPATITE B ANTI HCV ANTI HIV (PREVIO CONSENSO SCRITTO) FONTE DI CONTAGIO NOTA PAZIENTE ANTI HIV NEGATIVO: NESSUN PROVVEDIMENTO PAZIENTE ANTI HIV POSITIVO: - CHEMIOPROFILASSI ANTIRETROVIRALE ENTRO 4-24 ORE DAL CONTATTO (su prescrizione dell infettivologo) - FOLLOW-UP SIEROLOGICO A 6 SETTIMANE, 3 MESI, 6 MESI, 1 ANNO DAL CONTATTO PROFILASSI POST-ESPOSIZIONE HBV/HCV PZ. FONTE antihcv Positivo (HCVRNA presente) o NON determinabile; l OPERATORE sarà sottoposto a Follow Up ematico (0,1,2,3,6 mesi). PZ. FONTE antihcv Positivo (HCVRNA assente), antihcv Negativo; l OPERATORE sarà sottoposto a Follow Up ematico (0,3,6 mesi). Non esistono immunoglobuline specifiche e quelle aspecifiche non sono efficaci. FONTE DI CONTAGIO NOTA PAZIENTE HBsAg NEGATIVO: NESSUN PROVVEDIMENTO PAZIENTE HBsAg POSITIVO: Se l operatore e e vaccinato: controllo del titolo anticorpale Se l operatore non e e vaccinato: immunoglobuline entro 7 giorni vaccinazione anti HBV entro 7 giorni

11 FONTE DI CONTAGIO IGNOTA si considerano tutti i i rischi di infezione!!!! Come per pz. AntiHIV POSITIVO: Follow-up sierologico a: 6 settimane, 3 mesi, 6 mesi, 1 anno dal contatto Come per pz. AntiHCV POSITIVO: Follow-up sierologico a 3 e 6 mesi dal contatto Come per pz. HBsAg POSITIVO: Se l operatore e vaccinato: controllo del titolo anticorpale Se l operatore non e vaccinato: immunoglobuline entro 7 giorni vaccinazione anti HBV entro 7 giorni PROFILASSI VACCINALE ANTITETANO Tubercolosi - TBC Tubercolosi - TBC Il protocollo previsto dalla Circolare Min. San. n.16 dell 11/11/1996 indica come ciclo base tre dosi a 0, 2, 6-12 mesi con un ulteriore dose di rinforzo dopo 5 anni dall ultima dose ( i successivi richiami ogni 10 anni). STATO VACCINALE ASSENZA DI VACCINAZIONE O STATO VACCINALE INCERTO ULTIMA SOMMINISTRAZIONE BASE O RICHIAMO >10 a. ULTIMA SOMM.NE DAL BASE O DOSE TRA 5 E 10 a. ULTIMA SOMM.NE DAL BASE O DOSE INFERIORE < 5 a. FERITE SUPERFICIALI PULITE INIZIO VACCINAZIONE TETANO UNA DOSE DI RICHIAMO VACCINO TETANO UNA DOSE DI RICHIAMO VACCINO TETANO NESSUN TRATTAMENTO TUTTE LE ALTRE FERITE (pro fonde e/o sporche) INIZIO DELLA VACCINAZIONE E SOMMINISTRAZIONE DI IMMUNOGLOBULINE IN SEDE DIVERSA UNA DOSE DI RICHIAMO VACCINO TETANO E UNA DOSE IMMUNOGLOBULINE IN SEDE DIVERSA UNA DOSE DI RICHIAMO VACCINO TETANO NO IMMUNOGLOBULINE UNA DOSE DI RICHIAMO DI VACCINO SOLO IN PRESENZA DI INFEZIONE PARTICOLARMENTE ALTO; NO IMMUNOGLOBULINE

12 Tubercolosi - TBC MICOBATTERIO tubercolosis bacillo alcool-acido resistente e distrutto dall essiccamento e dalla luce solare FONTE: malato (TBC aperta) Il Il paziente con TBC in atto non aperta non è contagioso. Tubercolosi - TBC MODALITA DI TRASMISSIONE Le Le goccioline (droplets) cariche di di bacilli, emesse dal paziente affetto da da TBC contagiosa, tramite starnuti, tosse, espettorazione, possono essere inalate dagli operatori. MASCHERE per TBC FFP2 per attività normali FFP3 per manovre ad alto rischio di di contaminazione Paziente Sanitario Valvola espirazione EN 149: 2001 FFP2 Polveri, fumi ed aerosol a media tossicità Limiti di impiego: 12 x TLV. Dotata di guarnizione lungo l area nasale. EN 149: 2001 FFP3 Polveri, fumi ed aerosol tossici Limiti di impiego: 50 x TLV. Dotata di valvola e di guarnizione lungo tutto il bordo del facciale e di elastici regolabili Tubercolosi - TBC TRASMISSIBILITA dipende da: grado di di infettività del PZ (numerosità/virulenza bacilli) manovre praticate (intubazioni,, broncoscopie, aerosol, PFR) tempo esposizione (prolungato ore/giorni) caratteristiche ambientali (dimensioni ambienti,ventilazione...) caratteristiche dell esposto (integrità funz. S. S. immunitario)

13 Tubercolosi - TBC ACCERTAMENTI Intradermoreazione alla Mantoux Intradermoreazione alla mantoux RX torace BK/PCR espettorato Positivo TERAPIA Tubercolosi - TBC RX Torace PROCEDURE Negativo CHEMIOPROFILASSI Positiva CONTATTI MANTOUX Positiva Negativa Nuovo test dopo 2 mesi Negativa STOP Controlli periodici precauzioni standard Tubercolosi - TBC PREVENZIONE precauzioni specifiche controlli post-esposizione event. chemioprofilassi (maschera facciale FFP2) (Mantoux: tempo 0 e 2 mesi) vaccinazione (in categorie particolari) sorveglianza sanitaria (Isoniazide mg mg per per 6 mesi)

14 Tubercolosi - TBC PREVENZIONE La Vaccinazione antitubercolare è obbligatoria per: Personale sanitario, con test tubercolinico negativo, che operi in in ambienti sanitari ad alto rischio di di esposizione a ceppi multiresistenti Personale sanitario che operi in in ambienti sanitari ad alto rischio e non possa in in caso di di cuticoversione, essere sottoposto a terapia preventiva con farmaci per la la presenza di di controindicazioni cliniche Patologia tubercolare rilevata nel personale dell Ospedale B negli ultimi 16 anni ANNO QUALIFICA UNITA' OPERATIVA DIAGNOSI MESI di assenza dal lavoro 1986 Inferm. gener. Ambulatorio aerosol Pleurite essud. tubercolare Inferm. gener. Ambulatorio aerosol Pleurite essud. tubercolare Inferm. profes. Dialisi Tubercolosi polmonare Inferm. gener. Sale operatorie Tubercolosi polmonare Dietista Servizio dietologico Tubercolosi polmonare Inferm. profes. Pediatria Tenovaginalite tubercolare Fisioterapista Riabilitazione degenti Tubercolosi polmonare Inferm. profes. Dialisi Tubercolosi polmonare Inferm. profes. Ortopedia Tubercolosi polmonare Inferm. profes. Dialisi - CAL Pleurite tubercolare Medico Medicina Tubercolosi polmonare Medico Pronto Soccorso Tubercolosi polmonare ~3 Meningite meningococcica Meningite meningococcica Meningite meningococcica Meningite meningococcica BATTERIO: Neisseria Meningitidis poca resistenza agli agenti fisici (luce, essiccamento) ed ai comuni disinfettanti FONTE: malato

15 Meningite meningococcica Meningite meningococcica MODALITA DI TRASMISSIONE: contatto diretto PREVENZIONE: precauzioni standard chemioprofilassi (RIFADIN entro 24 ore dal contatto) Trasmissione Orofecale Trasmissione Orofecale Epatite A VIRUS: HAV Salmonellosi Salmonelle (Typhi e Minori) FONTE: malato Trasmissione Orofecale Trasmissione Orofecale Epatite A Salmonellosi MODALITA DI TRASMISSIONE contatto con feci contaminate PREVENZIONE precauzioni standard igiene personale educazione del paziente Relazione tra modalita di di esposizione e rischio di di infezione SIROH-EPINET (99) (99) Ferita profonda causata da da ago cavo pieno di di sangue (con sanguinamento) Contatto diretto con virus concentrato (lab) Ferita o lacerazione (con sanguinamento) causata da strumenti visibilmente contam. Contaminazione di di una ferita aperta o delle congiuntive Ferita superficiale (senza sanguinamento) contaminazione di di una ferita chiusa o di di mucose diverse dalle congiuntive Contatto prolungato di di larghe porzioni cutanee Contaminazione di di piccole porzioni di di cute integra con sangue o ferita da da oggetti non visibilmente contaminati, Elevato Elevato Medio Medio Basso Basso Basso Non dimostrat.

16 RIDUZIONE DEL RISCHIO RIDUZIONE DEL RISCHIO Misure di prevenzione della diffusione dei virus nella popolazione generale Trattamento dei soggetti noti portatori di infezione da HBV-HCV-HIV per ridurre la viremia e la contagiosita Ridurre al piu basso livello possibile la frequenza dei contatti Elementi fondamentali di prevenzione Elementi fondamentali di prevenzione Informazione e formazione permanente Osservanza delle precauzione standard Disponibilita ed utilizzo dei DPI Introduzione di nuove tecniche e procedure operative piu sicure Valutazione, introduzione ed utilizzo dei presidi di sicurezza messi a disposizione dall evoluzione tecnologica Rischio biologico: LA SORVEGLIANZA SANITARIA anamnesi mirata (raccolta di di informazioni sui compiti, modalità operative ed ed eventuale sintomatologia) valutazione (specie all atto dell assunzione) di di condizioni di di ipersuscettibilità individuale (dermatosi, intolleranza ad ad alcuni DPI, DPI, non non effettuazione dell immunoprofilassi o individuazione dei dei non responder, deficit immunologici...) attuazione e verifica delle immunoprofilassi indicate o previste dalla norma ricerche anticorpali per valutare lo lo stato immunitario a seguito di di immunoprofilassi o esposizione accidentale accertamenti clinico-laboratoristici di di possibili affezioni conseguenti ad ad infezioni professionali o di di patologie che possano limitare l idoneità al al rischio.

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