LA SCUOLA CHE VORREI un percorso di ricerca-azione rivolta alle classi quarte
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- Alfredo Pappalardo
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1 LA SCUOLA CHE VORREI un percorso di ricerca-azione rivolta alle classi quarte FASE I del Progetto MIUR Sicurezza a scuola compito di cittadinanza attiva Un cittadino attivo è un cittadino che partecipa alla vita comunitaria e mette in atto atteggiamenti responsabili e dunque sicuri. Premessa Una delle più importanti finalità formative dell istituzione scolastica è quella di educare ad una partecipazione consapevole e responsabile alla vita della comunità, premessa indispensabile per una migliore formazione del cittadino. Il percorso scolastico non riguarda solo le competenze specifiche disciplinari ma include soprattutto valori di fondo per la nostra vita individuale e associata. La scuola, riflettendo sul sentimento di cittadinanza lavora affinché gli studenti, futuri cittadini e lavoratori di domani, acquisiscano comportamenti e stili di vita maturi e responsabili, improntati al rispetto della qualità della vita, della salute e della sicurezza, dell'educazione alla convivenza civile e alla legalità. Un cittadino responsabile è un cittadino che si informa, conosce le disposizioni normative e sa applicarle nei contesti concreti della propria vita. La scuola ha il compito etico di guidare gli studenti affinché diventino cittadini attivi capaci di guardare alla propria scuola criticamente, esprimere riflessioni desideri e opinioni, formulare proposte concrete e proporre per sé e per gli altri la scuola che si vorrebbe. Questo percorso di ricerca-azione prevede il coinvolgimento degli studenti delle classi quarte dell istituto i quali conoscendo bene la propria scuola sanno coglierne limiti e difetti secondo una prospettiva costruttivista e fondamentalmente ottimista, che pur partendo da eventuali elementi negativi presenti a scuola si traduce in proposte concrete di miglioramento (allegato 1). Finalità Sviluppare negli studenti competenze idonee ad esercitare pratiche di cittadinanza attiva nel proprio ambito scolastico in una prospettiva lavorativa con particolare riferimento alla salute e alla sicurezza. Obiettivi Favorire negli studenti la riflessione sul valore sociale della partecipazione attiva e creativa alla vita del proprio istituto;
2 Produrre e validare percorsi formativi teorico-pratici rivolti agli allievi per fornire loro competenze riferite alla gestione della vita scolastica; Far progettare agli allievi e realizzare esperienze di buone pratiche di partecipazione alla gestione del proprio istituto. Metodologia Nella didattica la metodologia è più importante dei contenuti e partendo dall esperienza diretta si prediligerà il lavoro sulle cose concrete. Il presupposto teorico è che la partecipazione attiva e la sperimentazione diretta fungono da principale veicolo di apprendimento. L aspettativa è che la realizzazione di compiti di realtà da parte degli studenti promuova lo sviluppo di capacità di prendere decisioni e di problem solving, le abilità di pensiero creativo e quelle di pensiero critico, le capacità di relazioni interpersonali e di comunicazione efficace, ovvero l acquisizione di quelle competenze psicosociali indicate dall OMS come life skills. La metodologia didattica fondata sull esperienza consente di valorizzare le opportunità contestuali, di personalizzare i percorsi, di dare consistenza reale ai prodotti e di attivare processi di conquista. Ma richiede un rinnovamento metodologico da parte dei docenti, il cui ruolo diventa sostanzialmente quello del mediatore o facilitatore di un percorso che costruisce insieme agli studenti, di promotore di responsabilità. Contenuti del percorso Gli studenti in questo percorso di ricerca-azione, partendo anche dall analisi di riferimenti normativi, allegati, ecc, ne analizzeranno gli impatti nella propria scuola, evidenziando fattori negativi e proponendo strategie che possano migliorare la gestione scolastica. Il nucleo tematico da sviluppare nell attività di ricerca-azione sarà scelto tra i seguenti: le scelte organizzative e le loro relazioni con la salute e sicurezza dell intera comunità scolastica (La gestione della pausa pranzo si veda quale materiale di supporto l allegato 2 e 2 bis); la gestione dei rifiuti e il loro riciclo (Come vengono gestiti i rifiuti nella tua scuola? Evidenzia fattori positivi e criticità. Proponi soluzioni per migliorare questo aspetto - si veda quale materiale di supporto l allegato 3 e 3 bis); la relazione tra gli ambienti di lavoro sani e gli ambienti di lavoro sicuri (le aule e gli spazi scolastici sono il tuo ambiente di vita e di lavoro. Le reputi ambienti sani? Analizzane pregi e difetti e proponi soluzioni che possano migliorarne la fruizione - si veda quale materiale di supporto l allegato 4).
3 DOCUMENTI CHE I DOCENTI DI ITALIANO UTILIZZERANNO PER PREDISPORRE L ATTIVITA DI RICERCA Allegato 1 Si veda l articolo di Gregorio Arena Gelmini, i cittadini attivi e l educazione civica dal sito Allegato 2 SCHEDA RIASSUNTIVA DELLE NON CONFORMITA DEL CIBO SERVITO, DEI LOCALI E DELLE ATTREZZATURE UTILIZZATE (tratta da Linee guida per la valutazione della qualità della ristorazione scolastica del comune di Genova, Torino, Cogoleto e Corsico) Primo piatto Secondo piatto Pane Frutta VALUTAZIONE COMPLESSIVA DELLA QUALITA DEL CIBO Temperatura Temperatura Motivi del rifiuto Presenza non non conforme Quantità difetti non di corpi conforme alla insufficiente sensoriali gradito estranei alla consegna somministrazione n.b.: utilizzare per la compilazione della tabella la seguente legenda Buono Accettabile Insufficiente ALTRE OSSERVAZIONI: Disponibilità ed idoneità di stoviglie ed utensili Disponibilità ed idoneità dei contenitori termici per il Trasporto Pulizia degli utensili, delle stoviglie e dei tavoli
4 Pulizia dei refettori Gestione dei rifiuti Gestione del trasporto vivande dal centro cottura al Refettorio Sgabelli e sedie dei refettori C NC Tavoli del refettorio C NC Temperatura del refettorio C NC Luminosità del refettorio C NC LEGENDA C = conforme NC = non conforme B = buono A = accettabile I = insufficiente FIRMA VALUTATORE DATA...
5 Allegato 2 bis La Salute è considerata uno dei fattori indispensabili per una vita felice (Dalai Lama) Tutti noi sappiamo che una sana alimentazione è la prima regola per poter prevenire le malattie e mantenersi in forma. Per rispettare questa regola bisogna cominciare fin da bambini a seguire una dieta equilibrata e varia per diventare degli adulti sani. La ristorazione scolastica costituisce una parte importante dell alimentazione e in futuro sempre più pasti verranno consumati all interno della scuola. Di conseguenza, la mensa scolastica diventa un luogo per educare gli studenti ad una alimentazione equilibrata e varia, rispettosa dei fabbisogni nutrizionali adeguati all'età, gradevole per quanto riguarda il menù e piacevole nella presentazione del piatto. Sulla base di queste premesse l A.Ge (Associazione Genitori) del Comune di Breda di Piave ha sentito l esigenza di proporre all Amministrazione Comunale ed alle rispettive Direzioni Scolastiche locali (oggi Istituto Comprensivo di Breda - scuole primarie e secondarie di primo grado) l istituzione di un Comitato composto da genitori, i cui figli consumano il pasto nella mensa scolastica, con il compito di monitorare le norme igieniche e la qualità del pasto, ed inoltre, poter fare delle proposte migliorative. Nell anno scolastico 2003/2004 il Comitato ha aderito ad un progetto emanato dalla Regione Veneto e affidato al Dipartimento di Prevenzione dell U.L.SS n. 9 che riguarda IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA NELLA RISTORAZIONE SCOLASTICA. Da questo momento il Comitato viene battezzato col nome COMITATO ALIMENTAZIONE e risulta cosi composto: Genitori nominati nel giorno delle elezioni dei rappresentanti di classe Un insegnante per ogni plesso scolastico del Comune Il Dirigente Scolastico o suo delegato Un rappresentante dell Amministrazione Comunale I componenti del Comitato hanno partecipato a tre incontri di formazione stabiliti dal Dipartimento di Prevenzione in cui si è potuto apprendere alcune importanti nozioni riguardanti l alimentazione e le modalità per effettuare i controlli. Nel primo incontro del Comitato è stato eletto un Presidente e un Segretario. Sono state stese delle norme di comportamento recepite dall'amministrazione Comunale che le ha adottate con delibera di Giunta ed affisse in bacheca nei plessi scolastici. E' stato stabilito che la carica del Comitato avrà una durata di 1 anno scolastico fino a nuova nomina. I genitori interessati potranno aderire così più facilmente. Sono state adottate schede di rilevazione di qualità pasto proposte dallo stesso Dipartimento. Le schede servono per esprimere formalmente la propria valutazione durante il controllo e per stendere una relazione, alla fine dell anno scolastico, che verrà consegnata al Comune e all'istituto Comprensivo di Breda (ex Direzioni Scolastiche).
6 RIFIUTI PRODOTTI DALLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE Allegato 3
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8 RIFIUTI PERICOLOSI TUBI FLUORESCENTI ED ALTRI RIFIUTI CONTENENTI contenti mercurio Scuola CER * * APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE FUORI USO ( ) componenti pericolose (monitor a tubo catodico) Scuola (RAEE) CER * IMBALLAGGI CONTENENTI residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze SOSTANZE CHIMICHE DI LABORATORIO contenenti o costituite da sostanze pericolose comprese le miscele di sostanze chimiche di laboratorio laboratori CER * laboratori CER *
9 Allegato 3 bis
10 Allegato 4 L'affollamento nella scuola: come affrontare il problema Una delle domande più frequenti da parte degli insegnanti e di coloro che si occupano di sicurezza nelle scuole è cosa fare di fronte al crescente affollamento delle aule. Da un punto di vista normativo non c'è sempre coerenza tra provvedimenti di tipo amministrativo e prescrizioni tecniche. Il calcolo della densità di affollamento nei locali della scuola tiene conto principalmente di due decreti ministeriali: A) il DM 18/12/1975: "Norme tecniche aggiornate relative all'edilizia scolastica" fissa le superfici/alunno per ogni tipo di scuola, tenendo conto oltre che delle esigenze didattiche legate allo svolgimento delle attività, anche dei requisiti igienico-sanitari quali ad esempio il ricambio d'aria. Le tabelle allegate al decreto stabiliscono il numero massimo degli alunni per aula (25) e le superfici necessarie per lo svolgimento delle attività didattiche nelle aule: 1. Nella scuola d'infanzia (attività ordinate) - minimo di 2,2 mq/alunno 2. Nella scuola primaria - minimo di 1,8 mq/alunno 3. Nella scuola secondaria di 1 grado - minimo di 1,8 mq/alunno 4. Nella scuola secondaria di 2 grado - minimo di 1,96 mq/alunno e fatto salvo il rispetto dei suddetti parametri B) il DM 26/08/1992: "norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica" fissa un limite massimo di affollamento: 1. Nelle aule (compresi gli insegnanti): - massimo 26 persone/aula 2. Nei refettori e nelle palestre: - massimo 0,4 persone/mq (2,5mq/persona) Questo decreto prevede anche che: "Qualora le persone effettivamente presenti siano numericamente diverse dal valore desunto dal calcolo effettuato sulla base della densità di affollamento, l'indicazione del numero di persone deve risultare da apposita dichiarazione rilasciata sotto la responsabilità del titolare dell'attività". 3. Nei locali ad uso collettivo (auditori, sale per rappresentazioni): oltre le 100 persone si applica la normativa per i luoghi di pubblico spettacolo (DM 19 agosto 1996) oppure se ne può concedere l'uso per attività non contemporanee all'attività didattica e purché opportunamente separate.
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