Economia Aziendale. Azienda soggetto economico. Lezione 3 I modelli di governance delle aziende. Il comportamento delle imprese
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1 Economia Aziendale Azienda soggetto economico Lezione 3 I modelli di governance delle aziende Prof. Paolo Di Marco Il comportamento delle imprese Come si comporta l azienda? - quali sono i suoi obiettivi - quali i criteri che guidano le scelte e le decisioni Obiettivi Massimizzare la soddisfazione degli interessi del soggetto economico (persone che hanno il potere di assumere le decisioni di maggiore portata), compatibilmente con un adeguato grado di soddisfazione degli altri stakeholder (es. clienti, fornitori, dipendenti) Governance L insieme delle regole e dei vincoli attraverso cui il soggetto economico esercita il suo potere di governo e persegue il soddisfacimento dei propri interessi Prof. Paolo Di Marco Lezione 3/2 1
2 Caratteristiche delle governance Due variabili chiave: composizione della compagine proprietaria Più un azionista possiede quote importanti, più l azienda risulta essere condizionata dalle situazioni e scelte di quel azionista. Gli azionisti marginali, in genere, perdono di importanza al decrescere della loro quota. Vi sono dei casi in cui la minoranza comunque può esercitare potere in situazioni di coalizione. stabilità della compagine stessa Tanto più la compagine societaria risulta variamente composta nel tempo, tanto più si rischia di non avere una identità d impresa. L azionista che permane all interno dell azienda per lungo periodo (spesso il proprietario al 100%) considera tutte le attività aziendali proiettate nel tempo. Il suo obiettivo è garantire la longevità dell azienda. Prof. Paolo Di Marco Lezione 3/3 Modelli di governance Due principali modelli di governance: Impresa padronale (proprietà chiusa) Impresa manageriale (proprietà aperta): - public company (proprietà diffusa) - impresa consociativa (proprietà ristretta) Esercitazione: quale modello di governance è adottato nelle seguenti società. Indicare la famiglia che la controlla (se vi è). Distinguere inoltre tra società quotate e non quotate e verificare se nell ultimo anno (2003) abbiano chiuso il bilancio in utile. 1. FIAT, GENERALI, PLASTIMODA (MANDARINA DUCK), LOTTO, LUXOTTICA, GEOX, MASERATI, GRANAROLO, STEELCASE, ESSELUNGA. 2. H3G, FINMECCANICA, ENEL, DATALOGIC, BORSE.IT, GOOGLE, COCCINELLE, AVANZI, HAWORTH, SERGIO TACCHINI. Prof. Paolo Di Marco Lezione 3/4 2
3 Impresa padronale Elementi caratteristici: proprietà concentrata e tendenzialmente stabile; visibilità dell imprenditore (=soggetto economico) che detiene le funzioni di controllo e di governo dell impresa Obiettivo: massimizzare il profitto (dell imprenditore) Vincoli e limitazioni obiettivo: interessi e valori extraeconomici molte aziende padronali considerano il sistema di valori uno degli elementi principali su cui basare la governance (Olivetti pag. 45 testo) orizzonte temporale per l imprenditore tempo e investimenti sono due termini legati solidamente con la generazione di profitti propensione al rischio testo pag. 46 inciso FORALL leggere in aula Prof. Paolo Di Marco Lezione 3/5 Impresa padronale: check Vantaggi: vis imprenditoriale dedizione agilità Limiti: debolezza finanziaria è funzione del patrimonio finanziario del suo azionista di controllo quasi sempre è impegnato il patrimonio personale dell imprenditore debolezza manageriale il controllo è il cruccio e il punto di forza di questa formula impreditoriale la crescita manageriale è rara e quasi sempre guidata da eventi esterni, non determinati dall imprenditore stesso testo pag. 48: il problema della successione in FORD (da sviluppare off line) Prof. Paolo Di Marco Lezione 3/6 3
4 Impresa manageriale Elementi caratteristici: Dissociazione dei ruoli di portatore di capitale di rischio (azionisti) e di quello direzionale (manager) Chi è il soggetto economico? Testo pag. 50: caso LAIKA Gli azionisti: capitale investito = risorse finanziarie vogliono massimizzare il profitto I manager capitale investito = capacità professionale vogliono: massimizzare la propria remunerazione massimizzare la valorizzazione delle proprie capacità si possono sviluppare interessi contrastanti (profitto vs. crescita)! Prof. Paolo Di Marco Lezione 3/7 Impresa manageriale Il peso relativo con cui gli obiettivi di azionisti e manager incidono nelle scelte dell impresa, dipende da come azionisti e manager si dividono il potere, cioè da quanto riescono a condizionarsi a vicenda. Nelle imprese manageriali si possono allora avere due diversi modelli di corporate governance: PUBLIC COMPANY (impresa a proprietà diffusa) IMPRESA CONSOCIATIVA (impresa a proprietà ristretta) Prof. Paolo Di Marco Lezione 3/8 4
5 La public company Elementi caratteristici: public company = impresa senza padroni polverizzazione del capitale tra una moltitudine di azionisti minimo grado di identificazione azionista-impresa. (vd grandi imprese USA e anglosassoni) GE, GM, Coca Cola, IBM E l opposto dell impresa padronale importanza del mercato di Borsa Prof. Paolo Di Marco Lezione 3/9 Public company: check Vantaggi: profilo finanziario: potenziale crescita illimitata profilo manageriale obbligato Limiti: Manager-padrone ( da impresa di tutti a impresa di nessuno ) attenzione al breve periodo e crescita forzata Importanza della definizione di adeguati meccanismi di controllo (decisioni di particolare rilievo prese dal CdA o Assemblea azionisti, stock options, ecc.) Case: rapporti tra management e gruppo Pirelli Case: quale l attuale situazione di governance della Magona (testo pag. 54) Prof. Paolo Di Marco Lezione 3/10 5
6 Impresa consociativa Elementi caratteristici: Compagine numerosa ed articolata ma, nella sua parte più consistente, stabile (nocciolo duro) (vd Giapppone e Germania) nessun singolo azionista ha il controllo quota significativa detenuta da operatori finanziari (banche, fondi di investimento) con prospettive di lungo periodo altra quota spesso detenuta da persone con forti interessi nei confronti dell impresa (es. famiglia originariamente proprietaria, ma anche enti pubblici, fornitori, ecc.) Continuità dell impresa come motivo unificante Atteggiamento vigile nei confronti del management Prof. Paolo Di Marco Lezione 3/11 Impresa consociativa: check Vantaggi: La stabilità azionariato assicura lungimiranza La presenza di investitori istituzionali permette flessibilità finanziaria e possibilità di accedere al capitale a basso costo Gli azionisti sono interessati ad un controllo più puntuale dell operato del management In Italia un esempio sono le imprese cooperative Legacoop (Italia) Coop Costruzioni (BO) Prof. Paolo Di Marco Lezione 3/12 6
7 Impresa consociativa: check Limiti: Elevati gradi di mediazione richiesti al management (lentezze decisionali, difficoltà nei riorientamenti, tollerate inefficienze per non turbare il consenso) Eccessi di conservatorismo e di prudenza nelle scelte strategiche (riluttanza a disinvestire da attività in perdita, scarsa propensione ad investimenti a rischio elevato) Esasperazione dell orientamento alla crescita a scapito della redditività e della capacità competitiva Limiti alla concorrenza e barriere al cambiamento Prof. Paolo Di Marco Lezione 3/13 Azienda pubblica OBIETTIVO: Assicurare a tutti i membri della collettività il soddisfacimento di bisogni di interesse generale Chi è il soggetto economico? Soggetto economico è almeno articolato in tre categorie: cittadini (clienti e azionisti) politici dirigenti delle aziende Elevato grado di complessità di governo (criteri discrezionali di valutazione dei risultati prendono il posto del mercato) Prof. Paolo Di Marco Lezione 3/14 7
8 Soggetto economico e aziende pubbliche Strumenti per mantenere equilibrio interno del soggetto economico e per favorire l economicità nelle operazioni: Bilanciamento poteri (autonomia vs controllo) Sistemi evoluti di gestione e di comunicazione Valori condivisi e praticati Privatizzazione Prof. Paolo Di Marco Lezione 3/15 La catena di controllo FIAT Dopo Fiat Avio e Toro Assicurazioni, la famiglia Agnelli si alleggerisce anche di una parte della componente turistica presente in portafoglio. Con la vendita della quota che i proprietari della Fiat detenevano nel club del tridente, a rappresentare il settore turistico resta ora solo Alpitour, controllata al 100% dalla Ifil. Sotto l'ombrello della finanziaria di famiglia, ci sono poi attività diverse tra loro e nomi noti al grande pubblico a cominciare dalla squadra di calcio torinese Juventus con un controllo del 62% del capitale. Più alta è, poi, la quota nel Gruppo Rinascente controllata congiuntamente con il gruppo Auchan, attraverso Eurofind, che detiene il 99% del capitale ordinario. Poco sopra al 50% è poi la quota che Ifil detiene in Worms, holding francese quotata, mentre è sotto al 5% la presenza della famiglia Agnelli nel gruppo bancario SanPaolo Imi. Nell'orbita di Ifil viaggia anche il 30,6% del gruppo Fiat che a sua volta ha il controllo di diverse divisioni. Innanzitutto, detiene il 90% di Fiat Auto e poco più dell'80% della holding dei trattori Cnh. Totale è poi il controllo del gruppo Fiat su Iveco, su Comau, società specializzata nel settore della robotica avanzata, su Business Solutions, attiva nel campo dei servizi alle imprese, su Magneti Marelli e Itedi. Il gruppo Fiat controlla inoltre il 56% di Ferrari e Maserati e l'84% di Teksid, società che opera nel campo della componentistica metallurgica per l'industria automotive. Prof. Paolo Di Marco Lezione 3/16 8
9 La catena di controllo di TELECOM Borsa. Tronchetti Provera ridefinisce la catena di controllo, la nuova Telecom si fonde con Olivetti Marco Tronchetti Provera Milano, 12 marzo 2003 La nuova Telecom Italia nascerà d'estate, entro luglio. Telecom sarà incorporata in Olivetti con un rapporto di concambio di 7 azioni di Ivrea per ogni Telecom Italia. Ma il riassetto del gruppo Pirelli- Olivetti -Telecom prevede anche la fusione di Pirelli in Pirellina, con un concambio di 4 nuove azioni ordinarie di quest'ultima ogni 3 azioni Pirelli e di 10 nuove azioni di Pirellina risparmio ogni 7 titoli Pirelli Rnc. Nessun progetto di fusione, invece, tra Olimpia e la nuova Telecom da qui a tre anni. Questi i contenuti del riassetto complessivo delle società della galassia Tronchetti Provera annunciato dallo stesso numero uno di Telecom Italia. Prof. Paolo Di Marco Lezione 3/17 La catena di controllo di TELECOM Il gruppo Telecom Italia ha registrato nel 2002 una perdita netta di 322 milioni di euro contro un rosso di milioni nel Chiusura di bilancio negativa anche per Olivetti che perde 773 milioni di euro contro i milioni del A fine mattinata cade l'unico titolo della galassia Tronchetti Provera non sospeso a Piazza Affari, Tim, cede il 3,28% a 3,72 euro, dopo un avvio sostanzialmente stabile e un andamento leggermente peggiore agli indici di borsa nelle prime battute. Intensi gli scambi, superiori ai 36,5 milioni di pezzi, seppur in linea con la media degli ultimi giorni. Restano nel frattempo sospese dalle contrattazioni le azioni Camfin ordinarie, le Pirelli & C ordinarie e risparmio, le Pirelli ordinarie e risparmio, le Olivetti ordinarie (con le obbligazioni convertibili e i warrant), le Telecom Italia ordinarie e risparmio, e le Seat Pagine Gialle ordinarie e risparmio, con i relativi covered warrant e strumenti derivati su singole azioni negoziati sul mercato dei premi e Idem. Prof. Paolo Di Marco Lezione 3/18 9
10 CONSIAG La società L azienda conta oggi ventuno Comuni soci nelle province di Prato, Firenze, Pistoia e Arezzo per un totale di circa abitanti. Dieci le società che controlla e molte altre ne partecipa, confermandosi una struttura moderna a vocazione industriale. La Mission Consiag con il suo sistema di imprese riproduce il modello di una multiutility fortemente orientata al cliente, al quale può garantire un offerta integrata (gas, energia elettrica, telecomunicazioni, acqua, servizi accessori). Due i punti di forza di questa organizzazione: si è creato un gruppo di aziende tra loro collegate producendo così significative sinergie commerciali ed operative con sensibili riduzioni di spesa; si è stabilita una relazione con il cliente unitaria ed omogenea realizzando comode modalità di contatto e chiarezza delle informazioni e delle offerte. Consiag ha infatti dedicato una particolare e crescente cura al rapporto e alla soddisfazione del cliente, utilizzando strumenti tradizionali e moderne tecnologie. Prof. Paolo Di Marco Lezione 3/19 Struttura del gruppo Prof. Paolo Di Marco Lezione 3/20 10
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