RELAZIONE IDROLOGICA E IDRAULICA

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2 pertinenze, risoluzione dell'intersezione con la S.P. 168 a livelli sfalsati, demolizione e ricostruzione del sottopasso all'autostrada A14. INDICE 1. PREMESSA CALCOLO DELLA CURVA DI POSSIBILITÀ CLIMATICA RIFERIMENTI NORMATIVI INDIVIDUAZIONE E CARATTERIZZAZIONE DEL BACINO CAPTANTE RACCOLTA E CONVOGLIAMENTO DELLE ACQUE DI RUSCELLAMENTO Tombini di attraversamento RACCOLTA E COLLETTAMENTO DELLE ACQUE DI DILAVAMENTO STRADALE Calcolo della portata da smaltire Cunette in calcestruzzo Attraversamenti Pozzetti Dispositivi di smaltimento a margine della carreggiata - Embrici TRATTAMENTO DELLE ACQUE DI DILAVAMENTO STRADALE Calcolo della portata da trattare Dissabbiatura Dispersione nel suolo MANUTENZIONE DELLE OPERE IDRAULICHE Attività di manutenzione ordinaria ALLEGATO 1 RELAZIONE DI COMPATIBILITA IDRAULICA Premessa Verifica e dimensionamento opere d arte ALLEGATO 2 - PLANIMETRIA DEI BACINI IMBRIFERI...27 Pagina 1 di 28

3 1. PREMESSA S.P. 130 Trani - Andria Per il dimensionamento idraulico della rete di fognatura pluviale a servizio della infrastruttura stradale in oggetto, si è svolto uno studio idrologico per la determinazione della curva di probabilità pluviometrica e quindi dell altezza critica di pioggia del bacino interessato. Dal punto di vista pluviometrico e climatico in genere, la Puglia riceve in media poco più di 600 mm di pioggia annuali, concentrati per oltre il 60% nei mesi autunnoinvernali, con massimi che toccano l 80%. Il decorso medio delle precipitazioni nel ciclo annuo mostra in genere solamente un massimo, ben distinto a novembre o dicembre, mentre il minimo si verifica nel mese di luglio. La stagione estiva è caratterizzata da una generale aridità su tutto il territorio e in molti anni i mesi estivi sono del tutto privi di precipitazioni. Elevata è infine la variabilità interannuale delle piogge. E risaputo che il fenomeno piovoso è altamente aleatorio, per cui lo studio idrologico va affrontato con metodi statistici. Poiché la progettazione idraulica di un opera richiede la individuazione degli eventi pluviometrici più pericolosi di fissata durata e frequenza, l analisi statistica delle precipitazioni di massima intensità è stata condotta attraverso l utilizzo dei test statistici di appartenenza del campione statistico ad una delle distribuzioni di probabilità del valore estremo note. Nella figura successiva è mostrata la distribuzione delle stazioni sul territorio centro-meridionale della Puglia. Pagina 2 di 28

4 Figura 1 I comuni di Andria e Trani ricadono nell Ambito territoriale n. 2 Area Nord Barese della Regione Puglia. Si utilizzeranno per le elaborazioni idrologiche i dati desunti dagli annali idrografici diffusi dal Servizio Idrografico della Regione Puglia, relativi alla stazione pluviometrica di Andria, riportati schematicamente nella fig. 2, nella quale sono evidenziate le precipitazioni massime con durata 5, 15, 30 minuti e 1, 3, 6, 12 e 24 ore. Pagina 3 di 28

5 Figura 2: Dati pluviometrici della stazione di Andria fonte Servizio Idrografico Regione Puglia E risaputo che il fenomeno piovoso è altamente aleatorio, per cui lo studio idrologico va affrontato con metodi statistici. Poiché la progettazione idraulica di un opera richiede la individuazione degli eventi pluviometrici più pericolosi di fissata durata e frequenza, l analisi statistica delle precipitazioni di massima intensità è stata condotta attraverso l utilizzo dei test statistici di Pagina 4 di 28

6 appartenenza del campione statistico ad una delle distribuzioni di probabilità del valore estremo note. 2. CALCOLO DELLA CURVA DI POSSIBILITÀ CLIMATICA Al fine di stimare la equazione della curva di possibilità climatica h = a t n, sono stati raccolti dagli Annali Idrologici Parte I pubblicati annualmente dal Servizio Idrografico Italiano Compartimento di Bari e diffusi dal Servizio Idrografico della regione Puglia, i dati relativi ai valori massimi delle precipitazioni registrate, nell anno, in 5, 15, 30 minuti e 1, 3, 6, 12, 24 ore consecutive appartenenti o non allo stesso giorno in corrispondenza della stazione pluviometrica di Andria. La conoscenza approfondita dei fenomeni di piena è indispensabile nella progettazione di molte opere idrauliche, negli interventi di controllo e di sistemazione dei corsi d acqua e in tutte le attività volte alla difesa del suolo dall azione delle acque. La portata e il volume idrico, in base ai quali effettuare il dimensionamento di opere e interventi, sono associati alla stima del rischio del loro superamento, comunemente espresso mediante il periodo di ritorno, che rappresenta il numero medio di anni tra due superamenti successivi. La valutazione della portata di piena pertanto si imposta esclusivamente su basi statistico-probabilistiche. Le indagini sulle piogge intense sono dirette alla determinazione del legame che intercorre tra l altezza della precipitazione verificatasi in una data stazione pluviometrografica, la sua durata e la frequenza probabile con cui tale altezza può verificarsi. Dalle registrazioni pluviografiche è possibile selezionare gli eventi più intensi e per ognuno di essi ricavare la massima altezza di pioggia caduta per tutta la durata dell evento e per le durate intercalari. Nel presente progetto sono state prese in considerazione tutte le piogge, registrate dalla stazione di Andria, ogni anno, dal 1971 al Di seguito si riporta la sequenza dei valori raccolti. Pagina 5 di 28

7 Figura 3 Detto insieme di valori è stato elaborato statisticamente attraverso la distribuzione dei massimi valori di Gumbel: F(x) = exp[-e -a(x-u) ] con α = 1.283/s β = m /a x = h = u - (1/α) ln(-ln(p)) P = 1-1/T (T = tempo di ritorno) Nelle espressioni precedenti m rappresenta la media, s, invece, lo scarto quadratico medio corretto contro la distorsione. Pagina 6 di 28

8 La scelta della distribuzione di probabilità che meglio si adatta alla popolazione delle altezze di precipitazione di determinata durata, di cui è noto un certo campione, consente di stimare l altezza di precipitazione avente una data frequenza o probabilità di verificarsi. Ciò significa che per ogni durata è possibile valutare un altezza di precipitazione di prefissata probabilità. Le altezze di precipitazione così definite costituiscono una popolazione uniforme, che differisce solo per la durata. Si può, quindi, valutare per la precipitazione liquida il legame tra l altezza di pioggia precipitata e la sua durata. la seguente: Questa relazione è nota come curva di possibilità pluviometrica e la sua espressione è h = a T n dove h è l altezza di precipitazione (mm), T è la durata della precipitazione (h), a e n sono due parametri che caratterizzano la curva e dipendono dalla climatologia locale, con n sempre < 1. I valori di a ed n sono stati ricavati con la condizione che la sommatoria dei quadrati degli scarti sia minima, in modo, cioè, che la curva di probabilità approssimi nel miglior modo possibile la distribuzione dei valori delle altezze e delle rispettive durate. Per un tempo di ritorno di 30 anni, l espressione della curva di possibilità pluviometrica è la seguente: h = 43,77 T 0,3177 Pagina 7 di 28

9 curva di possibilità climatica altezze di pioggia du rate Figura 4: Curva di possibilità pluviometrica Tr 30 anni Per un tempo di ritorno di 100 anni in maniera analoga è stata ottenuta la seguente espressione della curva di possibilità pluviometrica : h = 53,71 T 0,3211 curva di possibilità climatica altezze di pioggia durate Figura 5: Curva di possibilità pluviometrica Tr 100 anni Per un tempo di ritorno di 200 anni in maniera analoga è stata ottenuta la seguente espressione della curva di possibilità pluviometrica : h = 56,35 T 0,3218 Pagina 8 di 28

10 curva di possibilità climatica altezze di pioggia durate Figura 6: Curva di possibilità pluviometrica Tr 200 anni 3. RIFERIMENTI NORMATIVI Nel presente progetto definitivo delle opere idrauliche si fa riferimento al quadro normativo di seguito riportato: D. M. 23 febbraio 1971 Norme tecniche per gli attraversamenti e per i parallelismi di condotte e canali convoglianti liquidi e gas con ferrovie ed altre linee di trasporto ; Circolare Min. LL.PP. n /74; Piano Direttore per la tutela delle acque, approvato con decreto n.191/cd/a del 13 giugno 2002 dalla Regione Puglia; Decreto Commissariale n. 282/CD/A del 21/11/2003; D. Lgs. n. 152/2006. L. R. Puglia n. 17 del 14/06/2007 D. Lgs. 16/01/2008 n. 4 Codice dell Ambiente (modificazioni ed integrazioni al D.Lgs. 152/2006, entrato in vigore il 13/02/2008). nonché alle specifiche Norme UNI sugli impianti di captazione e trattamento delle acque meteoriche. Pagina 9 di 28

11 4. INDIVIDUAZIONE E CARATTERIZZAZIONE DEL BACINO CAPTANTE Il progetto in esame prevede l ammodernamento della S.P. 130 che connette l abitato di Andria all abitato di Trani e, nella fattispecie, l allargamento dell infrastruttura stradale attualmente esistente, il cui corpo stradale post operam avrà una larghezza totale di circa 32 metri, comprensivi delle strade locali a realizzarsi in affiancamento. La zona in cui sorge l arteria in oggetto è caratterizzata da vegetazione arborea diffusa (campi coltivati ad uliveto), a luoghi alternata ad aree destinate alla coltivazione di cave di marmo a cielo aperto e all impianto di stabilimenti per la lavorazione della pietra. Come ampiamente descritto nella Relazione Geologica e nella Relazione Geotecnica (cfr. gli elaborati specifici del progetto), i terreni circostanti la strada sono caratterizzati da buona permeabilità, stimata pari a 10-2 m/s. Le aree scolanti che sono state prese in considerazione nel presente studio sono costituite dai seguenti bacini: a. i bacini imbriferi le cui linee di cresta si configurano con i displuvi localizzabili sul territorio, tramite analisi di cartografia IGMI al 25'000; b. i bacini rappresentati da porzioni di piattaforma stradale. Per quanto riguarda l idrogeologia della zona attraversata dal tracciato stradale in progetto, sia l ammasso terroso (sabbie) che quelli rocciosi (calcari e calcarenite), sono caratterizzati da una permeabilità medio-alta, nel primo caso per porosità, nel secondo per fratturazione e carsismo e subordinatamente (calcareniti) per porosità. Sostanzialmente, nei calcoli idraulici si farà riferimento ai seguenti indici di permeabilità: Tipo di terreno permeabilità (m/s) calcari calcareniti 10-5 sabbie 10-5 Il coefficiente Ø che sarà utilizzato nella formula razionale, nel modello di trasformazione afflussi/deflussi, assume i seguenti valori: Tipo di terreno coefficiente Ø terreni coltivati 0,4 Pagina 10 di 28

12 zone urbanizzate 0,7 aree asfaltate 0,8 5. RACCOLTA E CONVOGLIAMENTO DELLE ACQUE DI RUSCELLAMENTO 5.1. Tombini di attraversamento Come descritto nella Relazione di Compatibilità Idraulica, allegata alla presente e alla quale si rimanda per i dettagli, il tracciato in oggetto intercetta, lungo il suo percorso, una serie di impluvi inquadrabili nella cosiddetta rete idrografica minore. Premesso che l Autorità di Bacino della Puglia non ha ancora definito il reticolo idrografico superficiale della zona in esame, è stato condotto, su cartografia IGMI e foto aerea, uno studio teso a definire le creste dei bacini imbriferi che sottendono ai compluvi intercettati dalla strada in esame (cfr. la fig. 45). Successivamente è stata attivata una procedura, ai sensi dell art. 4 della L.R. 11/01 come modificato dalla L.R. 17/07, con la quale la Provincia di Bari ha chiesto il parere della Autorità di Bacino Puglia sul potenziale del reticolo idrografico della zona in esame. A2 A1 TRANI lama est ANDRIA lama ovest CORATO Figura 7: Schema dei bacini imbriferi a monte della SP130 (indicata in rosso) e indicazione degli attraversamenti posti lungo l asse principale Pagina 11 di 28

13 La stessa Autorità di Bacino della Puglia, esprimendosi in merito ai bacini come sopra individuati, comunicava alla Committenza i seguenti valori delle portate bicentenarie delle lame, riferite alle sezioni di intersezione con la S.P. 130: Lama Paola Lama Est Q 200 (mc/s) Q 200 (mc/s) prescrivendo che la portata della Lama est potrebbe essere considerata di 9 mc/s, invece che di 35 mc/s, soltanto nell eventualità in cui, a mezzo di intese sottoscritte dagli Enti territoriali competenti, si vincolasse l uso della cava nelle dimensioni attuali alla funzione di laminazione delle piene. Osservando che la Lama Paola ricade fuori dall intervento di ammodernamento (in quanto interseca il tracciato in corrispondenza di una sezione posta oltre la rotatoria R4, procedendo verso Andria) si è presa invece in considerazione la Lama Est e inoltre sono stati previsti lungo il tracciato in esame, tombini di dimensioni idonee a smaltire le portate di previsione con franchi minimi compatibili. Ci si riferisce, in particolare, ai tombini A1, lungo l asse principale, e A2 lungo l asse Q di una strada locale (cfr. fig. 45). In particolare, a seguito del recepimento delle indicazioni della AdB sulle portate da considerare, l attraversamento A1, già esistente, verrà adeguato al fine di garantire un franco compatibile al di sotto dell intradosso della sede stradale, l attraversamento A2 verrà inserito perché l asse Q di progetto interseca la Lama Est più a valle rispetto all asse principale della S.P Per i dettagli del dimensionamento idraulico si faccia riferimento alla Relazione di Compatibilità Idraulica allegata in calce alla presente, mentre per i dettagli sul dimensionamento statico dei manufatti in parola si faccia riferimento alla Relazione sulle opere d arte minori, nonché agli specifici elaborati allegati al presente progetto. Pagina 12 di 28

14 6. RACCOLTA E COLLETTAMENTO DELLE ACQUE DI DILAVAMENTO STRADALE Le acque di dilavamento provenienti dalla piattaforma stradale vengono fatte confluire al margine esterno della carreggiata e, da qui, ai fossi e/o cunette rettangolari in calcestruzzo poste ai margini del solido stradale. Il deflusso nelle cunette in cls avviene tramite piazzuoline e canalette in embrici di calcestruzzo, disposte ad opportuno interasse, lungo tutto il tracciato oggetto di intervento. In seguito agli incontri intercorsi fra questa ATI di progettazione e i funzionari del Servizio Ambiente della Provincia di Bari, è stato confermato che le acque di piattaforma devono essere trattate, prima della loro reimmissione nell ambiente, ai sensi delle vigenti disposizioni regionali e nazionali. È risultato, quindi, necessario prevedere la realizzazione di impianti di trattamento delle acque di piattaforma stradale (vasche di grigliatura e dissabbiatura), così come previsto dalle vigenti disposizioni. Dette vasche, previste in calcestruzzo armato e gettato in opera, saranno collocate in opportune zone del tracciato idonee a consentire l accesso agli impianti da parte del personale preposto alla manutenzione periodica degli stessi (pulizia delle griglie, svuotamento dell acqua residua, ecc.). Le acque raccolte nelle cunette subiscono un processo di grigliatura e dissabbiatura tale da garantire, all uscita, un tenore di sostanze in sospensione non eccedente i limiti imposti dalle tabelle contenute nel D. Lgs. n. 4/2008 ( Codice dell Ambiente ). Per i dettagli sulle caratteristiche geometriche e tecnologiche delle vasche, nonché sulla loro ubicazione e sul sistema di dispersione delle acque trattate posto a valle, si rimanda agli elaborati grafici specifici Calcolo della portata da smaltire Il calcolo della portata di acqua meteorica di dilavamento da smaltire è preceduto dalla determinazione del tempo di corrivazione: tempo necessario all acqua per arrivare dai punti più lontani del bacino alla sezione considerata per il progetto/verifica. A tal fine, per i fossi di guardia, sono state applicate diverse formule disponibili in letteratura ed è stata utilizzata la media dei risultati, bacino per bacino. Pagina 13 di 28

15 Sono stati assumeranno i seguenti valori della scabrezza: K s = (Strickler) per la superficie asfaltata K s = (Strickler) per la superficie erbosa γ = 0,20 (Bazin) per il calcestruzzo, a regime Per il calcolo della portata da smaltire si applica quindi la formula cosiddetta razionale : dove: Q è la portata in mc/sec; Ø è il coefficiente di deflusso; S è l area del bacino in Kmq; h è l altezza di pioggia critica in m; Q = 278 Ø S h / t* t* è il tempo di corrivazione misurato in ore. Per il coefficiente di deflusso si adotta il valore di Φ = 0,80, tenuto conto del fatto che la superficie del bacino, è composta in parte dalla sede stradale asfaltata, e quindi caratterizzata da un alto grado di impermeabilità, in parte dal terrapieno circostante. Per il calcolo della portata da smaltire, per le opere a servizio della sola sede stradale, è stato adottato un tempo di ritorno pari a T r = 25 anni, con i valori a = e n = dei parametri della curva di possibilità pluviometrica, come indicato nella trattazione idrologica Cunette in calcestruzzo I fossi di guardia a sezione rettangolare posti a servizio della strada in oggetto, funzionano da vere e proprie cunette stradali, nelle quali lo sversamento laterale avviene tramite canalette e embrici. Calcolata la portata Q max di progetto, la verifica idraulica della è stata eseguita con la relazione di Chezy, in regime di moto uniforme. Per quanto riguarda il tracciato in progetto, posto che la sede stradale presenta una sezione trasversale a singola e a doppia falda con pendenza massima del 2,5%, si è previsto l inserimento, al margine, di una cunetta a sezione rettangolare, in calcestruzzo armato, di dimensioni interen 60 x 60 cm. Pagina 14 di 28

16 Il tempo di ritorno (cfr. il capitolo sulla idrologia) viene fissato, per questo tipo di opere, a 25 anni, ovvero ad un valore superiore a quello previsto dalla letteratura tecnica 1, mentre la Circolare Min. LL.PP. n /74, fissa la velocità massima della corrente idraulica, nelle fognature bianche, pari a 5 m/sec. Il bacino scolante della semicarreggiata della strada in progetto presenta, di volta in volta, una estensione variabile a seconda di come è organizzato il susseguirsi delle livellette di progetto. Sono state, quindi, individuate le aree scolanti afferenti ad ogni cunetta in progetto e per ciascuna cunetta, quindi, la portata da smaltire. In generale, per le verifiche idrauliche, si è tenuto conto di un coefficiente di scabrezza di Bazin adatto al calcestruzzo con superficie ruvida e di un riempimento massimo pari al 75% circa della sezione rettangolare, per la verifica con la formula di Chezy. Si osserva che i fossi di guardia e/o cunette, in generale seguono l andamento del terreno o della strada e la verifica idraulica, in queste condizioni, risulta soddisfatta in tutti i casi. Inoltre, in nessun caso la velocità della portata di progetto, nei canali esaminati, supera i 5m/sec Attraversamenti Trattasi di quelle condotte che connettono le cunette stradali e, pertanto, convogliano la portata defluente da queste verso la zona di valle, rispetto alla strada, e da qui alle vasche di trattamento finali. Le condotte in parola sono previste di tipo prefabbricato, in calcestruzzo vibrato (C.A.V.). Il coefficiente di scabrezza, analogamente a quanto previsto per i canali rettangolari, è stato assunto pari a γ = 0,20 (Bazin), a vantaggio di sicurezza, il coefciente di riempimento non supera il 75% dello speco. 1 Cfr. L. Da Deppo-C. Datei Le opere Idrauliche nelle Costruzioni Stradali Ed. Bios Pagina 15 di 28

17 6.4. Pozzetti S.P. 130 Trani - Andria Gli attraversamenti, di cui sopra, sono connessi alle cunette in cls mediante l inserimento di pozzetti in calcestruzzo, di dimensioni nette 150 x 150 cm in pianta e profondità variabile Dispositivi di smaltimento a margine della carreggiata - Embrici Ai margini della carreggiata stradale è prevista la presenza di un cordolo in calcestruzzo con altezza fuori terra di 15 cm. In caso di pioggia è possibile che si formi un canale di larghezza massima pari a quella della banchina laterale e altezza massima pari a 15 cm. Dovendo impedire però la formazione, sulla piattaforma stradale, di un velo liquido che possa provocare fenomeni di aquaplaning, è opportuno che il cordolo venga interrotto, ad intervalli di 15 metri, da canalette in embrici di calcestruzzo prefabbricati, come riportati nella tavola dei particolari idraulici allegata al presente progetto. 7. TRATTAMENTO DELLE ACQUE DI DILAVAMENTO STRADALE Nel progetto delle opere idrauliche di trattamento, a servizio dell infrastruttura stradale in oggetto, si fa riferimento al quadro normativo di seguito riportato: Piano Direttore per la tutela delle acque, approvato con decreto commissariale n.191/cd/a del 13 giugno 2002 dalla Regione Puglia (O. M. I. n del 22/03/2002) - Appendice A1, paragrafi 4 e 5. Decreto Commissariale n. 282/CD/A del 21/11/2003; Decreto Commissariale n. 209/CD/A del 19/12/2005 Piano di Tutela delle Acque; D. Lgs. n. 152/2006 (art. 192 e Allegato G); Decreto 2 maggio 2006 Ministero dell'ambiente e della tutela del Territorio. Norme tecniche per il riutilizzo delle acque reflue, ai sensi dell'articolo 99, comma 1, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 ; D. Lgs. 152/2006 come aggiornato ed integrato dal D. Lgs. n. 4 del 16/01/2008 Codice dell Ambiente ; Norma Europea EN 858 Parti 1e 2. Pagina 16 di 28

18 nonché alle specifiche Norme UNI sugli impianti di captazione e trattamento delle acque meteoriche. In particolare, in ottemperanza a quanto prescritto dal Piano di Tutela delle acque della Regione Puglia, nel presente progetto è stato previsto il trattamento di dissabbiatura e grigliatura delle acque meteoriche di dilavamento stradale e la successiva immissione delle stesse negli strati superficiali del sottosuolo Calcolo della portata da trattare Per il calcolo della portata da trattare è stata considerata la sola superficie pavimentata. Questa è stata suddivisa, in base alla morfologia del territorio attraversato e alla livelletta stradale (compluvi presenti lungo l asse longitudinale). Il dimensionamento idraulico delle vasche è stato ottenuto per una portata di piena con tempo di ritorno T r = 25 anni, applicando il metodo di Camp per moto turbolento, con la condizione che si abbia una frazione di sedimentato pari al 90% del totale contenuto nell acqua in entrata e, infine, applicando un coefficiente di sicurezza idraulica pari a 1,5. Nella seguente tabella vengono riportati i dati salienti relativi a ciascuna delle vasche previste lungo il tracciato dei bacini sopra definiti: Vasca Posizione Portata affluente (mc/s) V1 R V2 S V3 S V5 Q V6 R V7 S V8 R I dissabbiatori sono stati dimensionati in modo tale da garantire una velocità della corrente idrica, all interno della vasca, non superiore a 50 cm/s, permettendo così l efficacia del trattamento. Si faccia riferimento agli elaborati della parte idraulica per i dettagli sulle dimensioni applicate a ciascuna vasca. Pagina 17 di 28

19 7.2. Dissabbiatura Nel corso di un qualsiasi evento meteorico, le acque di pioggia operano una pulizia grossolana delle superfici impermeabili sulle quali ricadono, trasportando con se tutto ciò che, nel tempo, progressivamente vi si è depositato. Nel caso quindi di una strada le acque di pioggia risultano contenere, come facilmente intuibile, polveri, terreno, idrocarburi, grassi ed oli minerali, provenienti dal lavaggio meteorico delle superfici stesse. Per tali motivi la normativa vigente (D.Lgs 152/06 e 258/00; O.M.I n 3184 del 22/03/2002 C.D. Presidente della Regione Puglia Piano Direttore giugno 2002) impone il trattamento preventivo delle acque di pioggia allo scopo di ridurne le capacità inquinanti, prima del loro smaltimento finale, a valori tali da non creare pregiudizio per la salvaguardia dell ambiente. Nello schema proposto nel presente progetto, le vasche sono state progettate per lavorare in continuo, ovvero per trattare tutta l acqua proveniente dal bacino stradale di pertinenza, nell arco dell intero fenomeno piovoso, con tempo di ritorno 25 anni. Le acque meteoriche giungono, a gravità, in un apposito pozzetto di arrivo e di qui sono convogliate alla vasca di trattamento. Un pannello verticale grigliato tipo Orsogrill, a maglia quadra di opportuna luce, posto all uscita del pozzetto di arrivo, consente di operare una grigliatura delle acque meteoriche trattenendo i materiali solidi di dimensioni discrete in esse presenti, materiali che si depositano sul fondo del pozzetto e che periodicamente si provvederà a raccogliere e smaltire. Le acque meteoriche così grigliate giungono quindi nella camera di sedimentazione di lunghezza tale che le velocità della corrente non superano il valore di 0,50 m/s, permettendo così la sedimentazione della frazione più fine delle sabbie e delle particelle di gomma provenienti dalla sede stradale. Le vasche sono dotate di anticamera e post-camera di lunghezza 1.00 m per consentire la raccolta dei solidi grossolani in entrata alla vasca e il prelievo di campioni di acqua a valle della camera di sedimentazione, per i controlli periodici previsti dalla legge Dispersione nel suolo A seguito di una attenta disamina delle risorse naturali e delle caratteristiche geomorfologiche nonché pedologiche, del territorio interessato dall intervento, in sintonia con Pagina 18 di 28

20 quanto previsto nel decreto legislativo 152/99 e dal recente 152/06, è stata definita, come opportuna soluzione per lo smaltimento delle acque di pioggia ricadenti sulla piattaforma stradale, un pozzo o una batteria di pozzi disperdenti posti a valle delle vasche di trattamento. Questa soluzione progettuale prevede lo scarico delle acque trattae negli strati superficiali del suolo e non direttamente sulla superficie superiore dei terreni affioranti. In base alle analisi idrogeologiche condotte in sito, ai terreni interessati dall intervento in oggetto può attribuirsi una permeabilità K dell ordine di 10-2 m/sec. Applicando la teoria dell infiltrazione da pozzi, ritenendo la falda sufficientemente profonda, si perviene ad una equazione differenziale del moto, in coordinate cilindriche, la cui soluzione fornisce la portata infiltrata. Con un pozzo di diametro 2 metri e un carico idrostatico di 3.0 metri, si ottiene una portata di filtrazione di circa 0,5 mc/s. A seconda della portata effluente dalla vasca di trattamento, nel presente progetto sono stati inseriti pozzi singoli o in batterie di due, con le seguenti caratteristiche: altezza del pozzo h variabile 3,50 o 4,00 m; diametro pozzo D = 2m; distanza fra i centri dei pozzi pari a 4 volte il diametro come da Delib. com. min. 04/02/1977 pozzo costituito da elementi anulari in cls vibropressato, opportunamente forato sulla superficie laterale; Pagina 19 di 28

21 Figura 8 Il piano di posa del pozzo deve essere costituito da uno strato di sabbia, protetto da una lastra metallica rompigetto, sovrastante lo strato di ghiaione, per impedire l intasamento di quest ultimo. All intorno del pozzo prefabbricato verrà sistemato un vespaio di ghiaia (φ = 5-10 cm) di granulometria opportunamente studiata, in modo da ottenere un coefficiente K superiore a 10-3 m/sec, perfettamente pulita e scevra da matrice per un altezza pari a 4,50 m. La differenza di quota fino al raggiungimento del piano campagna sarà colmata con terreno vegetale in modo tale da formare un tappo impermeabile. Si faccia riferimento allo specifico elaborato sui particolari idraulici per i dettagli dimensionali sui pozzi disperdenti e sulle vasche. Pagina 20 di 28

22 8. MANUTENZIONE DELLE OPERE IDRAULICHE 8.1. Attività di manutenzione ordinaria La pulizia delle cunette e/o fossi di guardia e delle opere di smaltimento a valle di questi, attraverso idropulitori con getti in pressione, dovrà avvenire con regolare cadenza al fine di evitare intasamenti. Interventi straordinari dovranno essere previsti a seguito di eventi meteorici particolarmente intensi al fine di rimuovere il materiale solido depositato che può causare una sensibile riduzione della sezione idraulica utile al deflusso. Per quanto riguarda gli sbocchi e gli imbocchi degli attraversamenti delle acque di ruscellamento, costituendo questi una zona preferenziale di accumulo dei materiali solidi trasportati dall acqua (ad es. fogliame, residui degli sfalci, rifiuti abbandonati dagli utenti, ecc.), dovranno essere condotte operazioni di pulizia con cadenza quindicinale, mentre i controlli supplementari in loco dovranno essere previsti a seguito di importanti eventi meteorici. Periodicamente, e comunque dopo ogni evento meteorico di una certa importanza, sarà necessario prevedere l ispezione delle vasche di trattamento e l eventuale rimozione del materiale sedimentato, nonché l ispezione ed eventuale pulizia dei pozzi disperdenti. Pagina 21 di 28

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24 9. ALLEGATO 1 RELAZIONE DI COMPATIBILITA IDRAULICA 9.1. Premessa L intervento di ammodernamento della infrastruttura in oggetto ricade nell ambito della programmazione infrastrutturale posta in essere dalla Regione Puglia con il Programma Regionale dei Trasporti, all interno del quale la S.P. 130 Andria Trani figura come direttrice trasversale avente funzione territoriale, per la Puglia, di connessione dell entroterra appulolucano con la fascia costiera. In particolare la S.P. 130 è inclusa negli itinerari complementari facenti parte del Corridoio fondamentale della viabilità regionale, come evidenziato nella fig. 1 dove la S.P. 130 (cerchio nero) è riportata fra le strade di interesse strategico per la viabilità regionale. Figura 9: Stralcio del PRT Puglia Attuali competenze sulla rete stradale elaborato S.A In virtù del fatto che la S.P. 130 oggetto dell intervento intercetta le diramazioni di alcune lame presenti nella zona, la progettazione è stata condotta prendendo in considerazione dette interferenze e realizzando adeguate opere d arte nel rispetto delle norme tecniche di attuazione e del parere espresso dall Autorità di Bacino della Puglia. L Autorità di Bacino della Puglia, infatti, su istanza del RUP della Provincia di Bari, oltre a fornire i valori di Pagina 23 di 28

25 portata afferenti le lame interferenti con le strada provinciale, ha espresso un proprio parere con riferimento allo stato dei luoghi delle due lame principali ovvero la lama Paola e la lama est. Dette lame, infatti, attraversano delle aree destinate ad estrazione di materiale che attualmente risultano attive. (cfr. la planimetria dei bacini imbriferi allegata alla presente) Con riferimento alla possibilità di poter far ricorso a dette cave per laminare la piena transitante nelle lame, la stessa Autorità di Bacino con nota n. 830 del 29/01/2008 è espressa fornendo le seguenti considerazioni e prescrizioni che sono state alla base del dimensionamento delle opere d arte di attraversamento previste in progetto: - La cava sulla Lama Paola (Ovest) non esercita effetti laminanti sulla piena bicentenaria, pertanto il nuovo sovrappasso dell A14 sulla lama stessa dovrà essere adeguato al transito di detta piena, pari a 37 m 3 /s, garantendo un franco di sicurezza di 1 m; - In merito all intersezione sulla lama Est, si rappresenta che la cava non intercettta il ramo confluente in sinistra idraulica nell asta principale a monte dell attraversamento mentre, l apporto idrico del ramo principale risulta completamente contenuto nel volume di cava. Pertanto, e soltanto nell eventualità in cui, a mezzo di appropriate intese sottoscritte dagli Enti territoriali competenti, si vincolasse l uso della cava nelle dimensioni attuali alla funzione di laminazione delle piene, l attraversamento potrà essere dimensionato con una portata bicentenaria pari a 9 m 3 /s e con un franco di sicurezza di 1 m. In caso contrario, la portata di progetto del ponte dovrà essere quella di 35 m 3 /s garantendo un franco di sicurezza di 1 m. Pagina 24 di 28

26 9.2. Verifica e dimensionamento opere d arte Preso atto delle precedenti prescrizioni, si è proceduto ad effettuare il dimensionamento idraulico delle opere d arte previste in progetto a meno del ponte di attraversamento della Lama Paola che ricade al di fuori dell intervento in oggetto. Per quanto attiene invece l attraversamento relativo alla lama Est, si è proceduto ad effettuare il suo dimensionamento considerando come portata di progetto quella di 35 m 3 /s cosi come definito dall Autorità di Bacino. Tale scelta è stata avvalorata dalla considerazione per la quale, pur essendo allo stato attuale la cava attiva, in caso di esaurimento della stessa con conseguente recupero e riempimento o in caso di deviazione del corso d acqua, nel punto di intersezione con la strada provinciale la portata afferente quella dell intera lama. Per quanto attiene la metodologia di calcolo, in considerazione dello stato di fatto attuale, ovvero l assenza di un reticolo attivo a causa della presenza della cava suddetta, si è proceduto ad effettuare il dimensionamento dell opera d arte in condizione di moto uniforme e non attraverso l impiego di modelli di calcolo per la verifica in moto permanente ritenendo per il caso in questione detta metodologia a vantaggio di sicurezza. Per quanto attiene i dati geometrici dell opera d arte, si è previsto di realizzare un opera costituita da tre scatolari affiancati di luce ciascuno di 10 m e altezza netta misurata dal fondo all intradosso di 2,2 m e realizzato in maniera tale da assegnare a questo una pendenza minima dello 0,2 %. Definita la geometria dell opera d arte si è proceduto ad effettuare la verifica con la formula di Chèzy e applicando per il coefficiente di attrito l'espressione di Gauckler Strickler. Pertanto la formula ha assunto l espressione: ove ω è la sezione liquida in m 2 ; Q = ω c R 2/3 i 1/2 c è il coefficiente di resistenza al moto, m 1/3 /s; R il raggio idraulico in m; i è la pendenza del fondo. Pagina 25 di 28

27 Il coefficiente di resistenza al moto di Gauckler Strickler è stato assunto pari a 40 m 1/3 /s in relazione non alla tipologia del fondo dell opera di attraversamento bensì in assenza di rivestimento a monte dell opera. Effettuando detta verifica, si evince che in considerazione del passaggio della piena con tempo di ritorno 200 anni, il massimo tirante raggiunto è pari a 0,79 m con una velocità di 1,48 m/s. In queste condizioni il franco di sicurezza risulterebbe di 1,23 m mentre considerando il passaggio attraverso un opera d arte e quindi prendendo in considerazione non l altezza di moto uniforme bensì l altezza dello stato critico, pari a 1,5 volte l altezza di moto uniforme, risulta un tirante di 0,79 x 1,5 = 1,18 m e quindi un franco di sicurezza di 1,02 m. In conclusione, quindi, si provvederà a realizzare, in corrispondenza dell intersezione della Lama Est con la strada provinciale e con la viabilità secondaria a farsi, un opera in attraversamento costituita da tre scatolari affiancati di luce ciascuno di 10 m e altezza netta libera di 2,2 m. Pagina 26 di 28

28 10. ALLEGATO 2 - PLANIMETRIA DEI BACINI IMBRIFERI Pagina 27 di 28

29 S.P. 130 Trani - Andria TRANI lama est ANDRIA lama ovest CORATO Pagina 28 di 28

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