La normalizzazione della descrizione archivistica. Archivistica generale ( ) Triennio. Modulo B Linda Giuva
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1 La normalizzazione della descrizione archivistica Archivistica generale ( ) Triennio. Modulo B Linda Giuva
2 Cos è la normalizzazione Norme comuni per facilitare la Comunicazione Cooperazione Integrazione
3 La necessità di criteri di normalizzazione condivisi costituisce, da una parte, il bisogno di una comunità ormai sufficientemente ampia e, dall altra, va di pari passo con l adozione e lo sviluppo delle tecnologie informatiche nel trattamento di materiale archivistico (Monica Grossi, Gli standard per la descrizione archivistica, in M. Guercio, Archivistica informatica, Roma, Carocci, 2002, p. 131)
4 Le tradizioni regionali La ricchezza e diversità del patrimonio documentario storico si rifletteva anche nella diversità di tradizioni nella presentazione degli strumenti di ricerca: scuola toscana, scuola napoletana, tradizione milanese o romana. Regolamenti del 1875 e del 1911: criteri comuni in tema di riordinamento, ma non norme dettagliate (impossibili). Qualche indicazione nei manuali tecnici e negli esempi concreti (Bongi).
5 Tappe del superamento delle tradizioni regionali Circolari del Ministero degli interni del 1913 per spingere gli archivisti a svolgere attività di inventariazione analitica ( statino dei lavori annuale) Con la crescita dell attività editoriale locale e soprattutto nazionale centrale ( Notizie degli Archivi di Stato a partire dal 1941), si avverte l esigenza di una maggiore uniformità: circolare del 1943 in cui si comunica l avvio di una collezione di pubblicazioni archivistiche (commissione consultiva) organizzata in tre serie Guide o inventari, Fonti e Studi (*). Nel 1955 si richiede un elenco di inventari stampati.
6 La circ. 39/1966 per la pubblicazione degli inventari Predisposta dall Ufficio studi e pubblicazioni della Direzione generale degli archivi, definisce in modo sintetico ed essenziale i principi che guidano il lavoro descrittivo (e non solo) per la pubblicazione degli strumenti di ricerca (inventari in particolare).
7 L esperienza della Guida generale degli Archivi di Stato La pubblicazione degli strumenti di ricerca e l esperienza della Guida generale degli archivi di Stato italiani da parte dell Ufficio centrale per i beni archivistici hanno determinato la creazione di un modello base per la definizione di un formato condiviso degli strumenti di ricerca
8 Scopo della Guida generale Una prima informazione per il ricercatore Censimento del materiale conservato e delle modalita di conservazione Strumento per la programmazione di successivi lavori di ordinamento e descrizione Confronto tra tradizioni e modelli conservativi
9 I modelli pubblicati: la Guida generale e gli inventari a stampa In particolare la Guida e la circolare emanata nel 1969 contenente i criteri metodologici per l analisi e la descrizione dei fondi conservati negli AS svolsero un ruolo di normalizzazione notevole, nonostante le vivaci discussioni dovute all impostazione del lavoro: identificare i soggetti produttori delle carte come livello base per la descrizione (Carucci, Catalogo, p. 13) a prescindere dalle effettive situazioni di riordinamento avvenute sui fondi o di disordine.
10 Scelte effettuate Il fondo come principale livello di descrizione La denominazione del fondo corrisponde nella maggior parte dei casi, al nome del soggetto produttore Rappresentazione gerarchica dei livelli costitutivi dei fondi Uniformita tipografica
11 Lo sforzo di normalizzazione della Guida Criteri generali di descrizione archivistica a livello di fondo e serie che si traducono in modalità grafiche specifiche, applicate rigorosamente La struttura organizzativa interna al fondo (raggruppamenti di serie, serie, sottoserie, gruppi di unità), la struttura superiore e le relazioni tra i fondi (istituzionali, per categorie, per tipologia di documentazione, ecc.) (super super fondo, super fondo) sono espresse con criteri rigorosi e uniformi Principi generali di periodizzazione
12 Lo sforzo di normalizzazione della Guida Criteri per la definizione di tipologie (feudi; comuni; province; archivi fascisti; comitati di liberazione nazionale; archivi notarili; catasti; atti demaniali; stato civile; università, arti, collegi e ordini professionali; camere di commercio; opere pie; istituzioni di assistenza e beneficenza, ospedali; enti ecclesiastici; corporazioni religiose, archivi di famiglie e di persone; archivi diversi; raccolte e miscellanee; ma anche archivi fotografici; archivi in fotocopia e microfilm,; archivi audiovisivi; archivi signorili; archivi delle case regnanti; ordini cavallereschi, musei) Modalità di trattamento delle disarticolazioni e degli accorpamenti (rinvii, richiami, gestione storica delle denominazioni, ecc.) Normalizzazione della denominazione dei soggetti produttori e dei fondi e delle serie
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