Istituti tecnici e professionali: formazione dei docenti DM 23/2013 art.4
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- Nicoletta Carla Mura
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1 Istituti tecnici e professionali: formazione dei docenti DM 23/2013 art.4 Prospettive europee e quadro normativo per nuovi ambienti di apprendimento. Ufficio Dirigenti tecnici USR Piemonte UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 1
2 Il quadro di riferimento europeo Europa 2020: Crescita inclusiva, sostenibile, intelligente Raccomandazione UE 18 dicembre 2006 competenze chiave per l apprendimento permanente: Individuazione di un nucleo comune di competenze chiave (8) Affermazione del diritto per tutti di sviluppare il proprio potenziale educativo Necessità di aggiornare e potenziare le competenze per tutto l arco della vita UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 2
3 Il quadro di riferimento europeo Europa 2020: Crescita inclusiva, sostenibile, intelligente Raccomandazione UE 23 aprile quadro di riferimento qualifiche (EQF): strumento di traduzione tra diversi sistemi di qualificazione Garanzia di trasparenza, comparabilità e portabilità Favorire l apprendimento permanente, l occupabilità e la mobilità UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 3
4 Il quadro di riferimento europeo Qualità I/FP (EQARF): Raccomandazione 18/6/2009 contiene una serie di indicatori di qualità ogni soggetto coinvolto nella IFP può scegliere gli indicatori che ritiene più adeguati al contesto nazionale La responsabilità del controllo della qualità nella IFP rimane interamente sugli Stati membri Trasferimento crediti I/FP (ECVET): Raccomandazione 18/6/2009 sistema europeo di accumulazione, capitalizzazione e trasferimento di unità di apprendimento facilitare il trasferimento di crediti di apprendimento da un sistema di certificazione ad un altro UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 4
5 Il quadro di riferimento europeo Ripensare l istruzione ( per migliorare in modo significativo le abilità di base) 20 novembre 2012: estendere l uso delle TIC e delle OER consolidare i legami tra l'istruzione e il mondo del lavoro, portare l'impresa nelle aule scolastiche Garanzia Giovani 22 aprile 2013: entro un periodo di quattro mesi dall'inizio della disoccupazione o dall'uscita dal sistema d'istruzione formale, i giovani devono ricevere un'offerta qualitativamente valida di lavoro, di proseguimento degli studi, di apprendistato o di tirocinio vanno resi disponibili più servizi di sostegno all'avviamento (start-up) e migliorare la sensibilizzazione sulle possibili opportunità e prospettive legate al lavoro autonomo UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 5
6 Quadro strategico europeo I/FP: i quattro obiettivi prioritari 1. Apprendimento permanente e mobilità 2. Qualità ed efficienza 3. Equità, coesione sociale e cittadinanza attiva 4. Creatività, innovazione e imprenditorialità UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 6
7 In Italia - Apprendimento permanente e mobilità Accordo per la referenziazione delle qualificazioni secondo EQF (Conferenza Stato/Regioni) 11/1/2013 EQF1 = diploma del 1 ciclo EQF2 = obbligo di istruzione EQF3 = qualifica professionale EQF4 = diploma del 2 ciclo UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 7
8 In Italia - Apprendimento permanente e mobilità Educazione degli adulti (DPR 263/12) riconoscimento dei crediti comunque acquisiti per l ammissione ai percorsi del tipo e del livello richiesto; personalizzazione del percorso di studio che lo studente puo completare anche nell anno scolastico successivo, secondo quanto previsto dal patto formativo individuale; fruizione a distanza di una parte del percorso (non piu del 20 per cento del corrispondente monte ore complessivo); realizzazione di attività di accoglienza e di orientamento, finalizzate alla definizione del Patto formativo individuale (non piu del 10 per cento del monte ore complessivo). UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 8
9 In Italia - Apprendimento permanente e mobilità Legge 92/2012 art. 4 commi Individuazione e validazione degli apprendimenti (formali/ non formali/informali) Creazione dorsale informatica unica per la creazione, in rete, dello «zainetto» digitale delle competenze UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 9
10 In Italia - Apprendimento permanente e mobilità Legge 92/2012 art. 4 commi Reti territoriali di supporto per correlare il bilancio competenze individuali con i fabbisogni occupazionali del territorio Repertori degli standard delle qualificazioni e delle competenze certificabili Fruizione dei servizi di orientamento permanente UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 10
11 In Italia - Apprendimento permanente e mobilità Riconoscimento crediti apprendimenti non formali e informali (Dlgs 13/13) individuazione e validazione degli apprendimenti acquisiti dalle persone, in modo intenzionale, in contesti non formali e informali; struttura del sistema nazionale di certificazione delle competenze, con l indicazione dei soggetti pubblici che ne fanno parte; istituzione del Repertorio nazionale dei titoli di istruzione e formazione e delle qualificazioni professionali, accessibile e consultabile per via telematica. UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 11
12 In Italia - Apprendimento permanente e mobilità Orientamento permanente Conferenza S/R 20/12/12: Sistema nazionale per l OP; Gruppo di lavoro interistituzionale per: linee di indirizzo / strumenti di monitoraggio Attuazione sul territorio ad opera delle Regioni UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 12
13 In Italia - Apprendimento permanente e mobilità Orientamento permanente Conferenza S/R 13/11/2014 definizione degli standard minimi dei servizi e delle competenze degli operatori di orientamento; previsione di azioni di verifica e monitoraggio delle politiche di orientamento permanente UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 13
14 In Italia - Apprendimento permanente e mobilità Finalità: Orientamento permanente Nuove Linee Guida MIUR 2014 Sviluppare la propria identità Prendere decisioni sulla propria vita Facilitare l incontro tra domanda e offerta Tutor dell orientamento Formazione docenti e genitori Cultura del lavoro e dell imprenditorialità: Esperienze nel mondo del lavoro Progetti di imprenditorialità Inclusione sociale TIC UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 14
15 In Italia: Qualità ed efficienza Sistema Nazionale di Valutazione DPR 80/2013 Direttiva 11/2014 CM 47/2014 Prima fase: autovalutazione (RAV) Seconda fase: valutazione esterna Terza fase: bilancio sociale UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 15
16 In Italia: Qualità ed efficienza Sistema Nazionale di Valutazione logica del sistema: attenzione ai dati, comparazione, modelli comuni sistema leggero, duttile (=attento ai diversi contesti), integrabile e dinamico sistema che attinge a dati MIUR, INVALSI prove e questionari - dati ISTAT, INPS e del Ministero dell Interno UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 16
17 In Italia: Qualità ed efficienza Linee di indirizzo Partecipazione dei genitori e corresponsabilità educativa (21 gennaio2013): Corresponsabilità educativa e partecipazione delle famiglie Progettazione partecipata Bilancio sociale come strumento di aggregazione UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 17
18 In Italia: Equità, coesione sociale e cittadinanza attiva Competenze chiave di cittadinanza al termine dell istruzione obbligatoria (DM 139/07) Cittadinanza e Costituzione (L.169/08 art.1) Linee Guida per l Educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile (9 dicembre 2009) Linee Guida per l accoglienza e l integrazione degli alunni stranieri (19 febbraio 2014) ICF e nuovo concetto di salute come interazione tra contesto e fattori personali UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 18
19 In Italia: Creatività, innovazione e imprenditorialità Alternanza scuola/lavoro (D.Lgs 77/2005 e le nuove prospettive previste dalla Buona Scuola) Apprendistato (D.Lgs. 167/11): per la qualifica professionale (rivolto ai giovanissimi, dai 15 anni di età; ha la durata massima di 3 anni); professionalizzante o contratto di mestiere (è rivolto ai maggiorenni, ai giovani fino a 29 anni di età che intendono completare il proprio iter formativo e/o professionale; il contratto ha durata massima di 6 anni); di alta formazione e ricerca (rivolto ai giovani, dai 18 ai 29 anni, che intendono ampliare le proprie competenze attraverso un percorso formativo di alto livello nel settore della ricerca, del dottorato e/o del praticantato in studi professionali). UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 19
20 In Italia: Creatività, innovazione e imprenditorialità Apprendistato sperimentale (L 104/2013 art. 8bis comma 2) Con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro del lavoro e della previdenza sociale e con il Ministro dell'economia e delle finanze, è avviato un programma sperimentale per lo svolgimento di periodi di formazione in azienda per gli studenti degli ultimi due anni delle scuole secondarie di secondo grado per il triennio Il programma contempla la stipulazione di contratti di apprendistato. UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 20
21 In Italia: Creatività, innovazione e imprenditorialità ITS e Poli tecnico-professionali Accordo S/R 26 settembre 2012 Linee Guida per i Poli tecnico-professionali e Istituti tecnici Superiori. Tabella delle correlazioni: la tabella è costruita a partire dalle aree economico professionali, adottate per il collegamento dell'offerta formativa con il mondo del lavoro. Individua le possibili correlazioni tra l offerta di istruzione e formazione tecnica e professionale e le aree economiche professionali, le filiere produttive, le aree tecnologiche/ambiti degli ITS ed i cluster tecnologici. Standard minimi per la costituzione dei Poli tecnicoprofessionali Organizzazione delle commissioni di esame UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 21
22 Le prospettive nazionali La buona scuola: assunzione docenti formazione e carriera valutazione, trasparenza, apertura ripensare ciò che si impara fondata sul lavoro le risorse Passaggio fra i sistemi: accordo in Conferenza S/R UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 22
23 Le prospettive regionali Accordo quadro USR/Regione Piemonte Iniziative di formazione congiunte Poli tecnico-professionali: individuazione delle filiere strategiche UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 23
24 In aula: metodologie innovative Didattica laboratoriale e in laboratorio Analisi e soluzione di problemi Lavoro per progetti Cooperative learning Uso di tecnologie avanzate Tirocini e alternanza scuola/lavoro UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 24
25 L Esame di Stato Le modalità di svolgimento della prova tengono conto della dimensione tecnico-pratica e laboratoriale Istituti tecnici Settore economico: La seconda prova scritta riguarda situazioni o casi specifici tratti dall ambito economicoaziendale e richiede, oltre all analisi, anche l individuazione di scelte operative e la motivazione delle soluzioni adottate; Settore tecnologico: La seconda prova scritta riguarda situazioni o casi specifici tratti dall ambito tecnologicoaziendale e richiede, oltre all analisi, anche l individuazione di scelte operative e soluzioni motivate a problemi concernenti processi produttivi, l ideazione, la progettazione, il dimensionamento di prodotti, l organizzazione e la gestione aziendale; la prova può svolgersi attraverso una pluralità di tipologie individuate dal regolamento. UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 25
26 L Esame di Stato Le modalità di svolgimento della prova tengono conto della dimensione tecnico-pratica e laboratoriale Istituti professionali Settore servizi: La prova fa riferimento a situazioni operative, richiede un attività di analisi, scelta e decisione nello svolgimento dei processi produttivi e dei servizi e può svolgersi attraverso una fra quattro diverse tipologie. Ognuna di esse è composta da due parti, la seconda parte è caratterizzata da quesiti fra i quali i candidati dovranno scegliere; Settore industria e artigianato: La prova fa riferimento a situazioni operative, richiede un attività di analisi, scelta e decisione nello svolgimento dei processi produttivi e dei servizi e può svolgersi secondo una pluralità di tipologie individuate dal regolamento. Ognuna di esse è composta da due parti, la seconda parte è caratterizzata da quesiti fra i quali i candidati dovranno scegliere. UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 26
27 In aula: metodologie innovative Adeguamento pratiche didattiche a nuove modalità di apprendimento (costruttivismo sociale, flipped classroom e ambienti modificati) Creazione di nuovi ambienti di apprendimento (TIC e OER) Alternanza scuola/lavoro UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 27
28 Immigranti digitali e nativi digitali Alfabetizzazione cartacea/stampata Poche informazioni, da fonti limitate Compiti singoli da processare uno per volta Informazioni lineari, logiche, sequenziali Tendenza a far lavorare gli allievi singolarmente piuttosto che in modo interattivo Insegnamento Just in case (è nel programma!) Gratificazione posticipata, sacrificio Alfabetizzazione digitale Informazioni rapide da più fonti Immagini, video, suoni e poi il testo Accesso casuale a testi con hyperlink Processamento parallelo e multitasking Interazione con più persone contemporaneamente Abitudine all apprendimento just in time Gratificazione immediata, apprendimento divertente UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 28
29 L approccio socio-culturale Il soggetto che apprende è al centro del processo formativo La conoscenza è il prodotto di una costruzione da parte del soggetto L apprendimento è strettamente legato alla situazione concreta L apprendimento nasce dalla collaborazione sociale e dalla comunicazione interpersonale Il fine ultimo è l interiorizzazione di una metodologia di apprendimento che rende l allievo autonomo nei propri processi cognitivi UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 29
30 Il nuovo ruolo del docente Mediatore che favorisce il processo di apprendimento Organizzatore del setting didattico e tecnologico Creatore di ambienti di apprendimento basati su: Pluralità di approcci e metodologie Cooperazione Metacognizione e compiti sfidanti UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 30
31 The flipped classroom UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 31
32 The flipped classroom Gli studenti prendono visione dei materiali predisposti dall insegnante a casa La classe diventa il luogo del problem-solving cooperativo: si discutono i problemi e si trovano le soluzioni UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 32
33 The flipped classroom UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 33
34 La tecnologia La tecnologia diventa parte dell ambiente didattico con funzioni diverse: Computer come luogo sociale di apprendimento Computer come fonte di informazione Computer come strumento di lavoro UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 34
35 La tecnologia per l inclusione La tecnologia consente la personalizzazione dell insegnamento BES disabilità Allievi stranieri UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 35
36 A S/L come nuovo ambiente di apprendimento Studio e lavoro in Italia sembrano aver preso strade divergenti: Se si va a scuola o all università, non si lavora Se si va a lavorare prima, non si hanno più opportunità per continuare o per tornare a studiare E un modello che l OCSE ha definito first study then work che è risultato meno efficace di quello study while working per favorire l occupazione dei giovani e per proteggerli dalla crisi UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 36
37 A S/L come nuovo ambiente di apprendimento Le indicazioni di recenti studi internazionali sulle qualificazioni richieste e sul mismatch fra domanda e offerta convergono nel giudizio secondo cui le carenze non sono principalmente nelle conoscenze scolastiche, accademiche o tecniche. Quali sono le competenze più carenti? Dove si acquisiscono e si rafforzano? UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 37
38 A S/L come nuovo ambiente di apprendimento UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 38
39 A S/L come nuovo ambiente di apprendimento UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 39
40 A S/L come nuovo ambiente di apprendimento Collegamento con realtà produttiva Ricerca di un linguaggio comune Rispondenza fabbisogni settori produttivi Condivisione obiettivi Formazione delle competenze Equivalenza formativa Progettazione condivisa Valutazione congiunta UFFICIO DIRIGENTI Flessibilità TECNICI 40
41 A S/L come nuovo ambiente di apprendimento Ambiente integrato scuola azienda Costruzione di un percorso integrato Confronto sul curricolo Confronto di linguaggi Valutazione congiunta UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 41
42 Partnership Linee di azione condivise Domanda professionale delle aziende Profili in uscita declinata in termini di competenze/ prestazioni declinati in termini di competenze curricolari Offerta formativa UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 42
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