SMALTIMENTO DEI RIFIUTI SPECIALI PRODOTTI DAI LABORATORI DIDATTICI E DI RICERCA DEL PLESSO DI AGRARIA (SRS)

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1 REDAZIONE RESPONSABILE VERIFICA APPROVAZIONE AUTORIZZAZIONE Paolo Flori; Paolo Flori; NuTeR Commissione Sicurezza del ; Gruppo di Lavoro NuTeR Commissione Sicurezza del Direttori dei Dipartimenti del STATO DELLE REVISIONI Rev. N. OGGETTO DELLA REVISIONE DATA 0 Prima stesura Luglio Aggiornamento punti 7.; 8.; 9. Settembre Recepimento PG 001 NuTeR e D.M. 17/12/2009 (SISTRI) Febbraio 2012 ELENCO DEGLI ALLEGATI CODICE/SIGLA NOME All PA Regolamento di Ateneo di gestione del servizio di Smaltimento dei Rifiuti (RSR) All PA Scheda Descrittiva del Rifiuto (SDR) All PA Protocollo di Attività del Laboratorio (PAL) All PA Codici del Catalogo Europeo Rifiuti (CER) All PA Protocollo di Conferimento di Reagenti da smaltire (PCR) All PA Etichetta Identificativa del Rifiuto (EIR) All PA Verbale di Consegna dei Rifiuti (VCR) All PA Comunicazione al trasportatore dei Rifiuti da Smaltire (CRS) All PA Dichiarazione Accompagnatoria di Fattura (DAF) 1. SCOPO I Laboratori Didattici e di Ricerca del sono produttori di rifiuti speciali, che hanno tipologie differenziate e che devono essere obbligatoriamente conferiti a smaltitori autorizzati per il loro trattamento specifico. La presente Procedura, nel rispetto delle norme nazionali, comunitarie e di Ateneo, recependo la Procedura Gestionale introdotta dal NuTeR (PG 001 NuTeR) e conformandosi ad essa nei limiti delle esigenze proprie del Plesso, aggiorna le modalità operative da seguire per lo smaltimento dei rifiuti prodotti dalle attività di ricerca e didattiche, fornendo agli utenti i criteri, gli strumenti e le indicazioni per garantire la completa tracciabilità del rifiuto. La Procedura si ispira alle linee guida dettate dal Manuale per la Gestione dei Rifiuti dell Alma Mater Studiorum - Università di Bologna. La Procedura recepisce altresì il recente Regolamento di Ateneo riguardante le modalità di gestione del Servizio di Smaltimento dei Rifiuti secondo la direttiva SISTRI (All PA), adeguandosi a quanto previsto dal D.M. del 17 dicembre 2009 (Istituzione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti SISTRI). Data febbraio 2012 Rev. N. 02 Pagina 1 di 16

2 Ogni infrazione a quanto stabilito dalla presente procedura comporta la responsabilità personale di chi ha contravvenuto alla prescrizione, secondo quanto previsto dalla parte IV del Dlgs 152 del 3 aprile 2006 e successive modifiche ed integrazioni. La procedura definisce i criteri e le modalità con cui ciascun RDRL, utilizzatore di laboratorio didattico e di ricerca, deve operare per lo smaltimento dei rifiuti prodotti nell ambito del laboratorio stesso ed ha lo scopo di garantire che: nessun rifiuto speciale sia eliminato attraverso le fognature, come rifiuto solido urbano (RSU), o diversamente immesso nell ambiente; vengano usate misure di protezione adeguate, sia individuali che collettive, in tutte le fasi di manipolazione e gestione dei rifiuti speciali; sia assicurata la conoscenza di tutte le proprietà e compatibilità delle sostanze utilizzate, allo scopo di prevedere il tipo di rifiuto prodotto e le modalità di raccolta e smaltimento del medesimo; i rifiuti vengano conferiti in modo corretto e tempestivo al Deposito Temporaneo dei Rifiuti (DTR), in modo tale da evitare situazioni di rischio o pericolo all'interno del laboratorio; sia assicurata la tracciabilità di percorso dei rifiuti e siano note e definite le responsabilità riguardanti la loro gestione nell ambito dei laboratori; le modalità di gestione dei rifiuti speciali siano omogenee per tutti i laboratori didattici e di ricerca del Plesso. 2. CAMPO D'APPLICAZIONE La Procedura si applica alla raccolta e preparazione in laboratorio, allo stoccaggio temporaneo ed allo smaltimento, di tutti i rifiuti speciali prodotti dall attività didattica e di ricerca dei Laboratori del Plesso, mentre NON si applica: a tutte le sostanze di scarto NON PERICOLOSE qualificabili come Rifiuti Solidi Urbani (RSU), in quanto smaltiti come rifiuto urbano. Va ricordato che i rifiuti assimilabili agli urbani, per i quali è in atto la raccolta differenziata, devono obbligatoriamente essere raccolti in modo differenziato, mentre gli altri rifiuti assimilabili agli urbani, per i quali non è prevista la raccolta differenziata, possono essere immessi nel cassonetto solo se non presentano alcun rischio per l ambiente e gli operatori addetti alla raccolta; agli effluenti gassosi emessi in atmosfera; ai rifiuti pericolosi contenenti amianto e provenienti da interventi di manutenzione di edifici, ad attrezzature/apparecchiature di particolari dimensioni con parti in amianto, ad ambienti con parti strutturali in amianto, in quanto di competenza delle ditte incaricate degli interventi di bonifica; ai rifiuti speciali derivanti da interventi sugli impianti tecnologici del Plesso, in quanto di competenza delle ditte incaricate della gestione degli impianti medesimi, nonché dell'esecuzione degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria; ai Rifiuti Radioattivi, in quanto soggetti a diversa normativa e per i quali valgono i metodi e criteri definiti dall apposita Procedura Operativa (PG 003-PA). 3. LUOGO DI APPLICAZIONE Si applica ai laboratori didattici e di ricerca del di Viale Fanin n ed ai laboratori del Centro Didattico Sperimentale di Cadriano, Via Gandolfi GRANAROLO DELL EMILIA (BO). Data febbraio 2012 Rev. N. 02 Pagina 2 di 16

3 4. ABBREVIAZIONI, DEFINIZIONI, TERMINOLOGIA, SIMBOLOGIA ABBREVIAZIONI ADR CCIA CER CRS DAF DO DPI DTR EIR FIR GHS MUD Nu.Te.R. PAL PCR PEC PG RDTR RSR RUL SDR SISTRI VCR Accord Européen RelatIf Au Transport International Des Marchandises Dangereuses Par Route (ADR) Et Protocole De Signature Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura Codici del Catalogo Europeo Rifiuti Comunicazione al trasportatore dei Rifiuti in carico da Smaltire Dichiarazione Accompagnatoria di Fattura Delegato alle Operazioni di smaltimento dei rifiuti Dispositivo di Protezione Individuale Deposito Temporaneo dei Rifiuti Etichetta Identificativa del Rifiuto Formulario di Identificazione Rifiuto Globally Harmonized System of Classification and Labelling of Chemicals Modello Unico di Dichiarazione Nucleo Tecnico Rifiuti di Ateneo Protocollo d Attività di Laboratorio Protocollo di Conferimento di Reagenti da smaltire Posta Elettronica Certificata Procedura Operativa Standard a carattere Gestionale Responsabile del Deposito Temporaneo dei Rifiuti (meglio definito come RUL) Regolamento di Ateneo di gestione del servizio di Smaltimento dei Rifiuti Responsabile dell Unità Locale (o RDTR) Scheda Descrittiva del Rifiuto SIStema di controllo della Tracciabilità del RIfiuto Verbale di Consegna dei Rifiuti DEFINIZIONI E TERMINOLOGIA ADR COLLO DELEGATO ALLE Il trasporto internazionale su strada di merci pericolose è regolamentato, a livello europeo (e non solo), dall ADR (Accordo europeo relativo al trasporto internazionale stradale di merci pericolose). A tale Accordo (costituito da un testo di pochi articoli) fanno riferimento i due Allegati (Allegato A e Allegato B) all Accordo stesso, che contengono tutte le disposizioni regolamentari alle quali ci si deve attenere per i trasporti in questione. Si intende il prodotto finale della operazione di imballaggio, costituito dall imballaggio o grande imballaggio o IBC, con il suo contenuto, e pronto per la spedizione. Il termine include i recipienti per gas come definiti nel presente capitolo, come pure gli oggetti, che per la loro dimensione, massa o configurazione, possono essere trasportati non imballati o trasportati in imbracature, gabbie o dispositivi di movimentazione. Ad eccezione del trasporto di materiali radioattivi, il termine non si applica alle merci trasportate alla rinfusa ed alle materie trasportate in cisterne. Come definito dal Regolamento di ateneo riguardante le modalità di gestione Data febbraio 2012 Rev. N. 02 Pagina 3 di 16

4 OPERAZIONI del servizio di smaltimento dei rifiuti, approvato con Decreto Rettorale 475/2011 del 12/05/2011 (All PA), si tratta di personale docente, ricercatore, tecnico amministrativo di categoria non inferiore a C, a supporto del Responsabile dell Unità Locale (RUL) ed incaricato della corretta esecuzione delle procedure relative al deposito temporaneo; è delegato all utilizzo della chiavetta USB, di cui all art. 12 del Decreto Ministeriale 15/02/2010. Il Delegato alle operazioni è nominato con Decreto Rettorale. DESTINATARIO DEL RIFIUTO GHS GRUPPO DI IMBALLAGGO IMBALLAGGIO LIQUIDO MERCI PERICOLOSE NUMERO ONU (n ONU) Nu.Te.R. Viene intesa la Ditta/Società alla quale il Trasportatore conferisce il rifiuto speciale. Sistema Globale Armonizzato di classificazione e di etichettatura dei prodotti chimici, terza edizione revisionata, pubblicato dalle Nazioni Unite con la sigla ST/SG/AC.10/30/Rev.3. Gruppo al quale sono assegnate certe materie, ai fini dell imballaggio, in funzione del grado di pericolo che presentano per il trasporto. I gruppi hanno i seguenti significati: gruppo di imballaggio I: materie molto pericolose; gruppo di imballaggio II: materie mediamente pericolose; gruppo di imballaggio III: materie poco pericolose. Uno o più recipienti e ogni altro elemento o materiale necessario per permettere ai recipienti di svolgere la loro funzione di contenimento ed altre funzioni di sicurezza (vedere anche Grande imballaggio e IBC ). Materia che, a 50 C, ha una pressione di vapore non superiore a 300 kpa (3 bar) e non è completamente gassosa a 20 C alla pressione standard di 101,3 kpa e che: (a) ha un punto di fusione o un punto iniziale di fusione, uguale o inferiore a 20 C a una pressione di 101,3 kpa; oppure (b) è liquida secondo il metodo di prova ASTM D ; oppure (c) non è pastosa secondo i criteri applicabili alla prova di determinazione della fluidità (prova del penetrometro) descritta al Materie e oggetti il cui trasporto è vietato secondo l ADR o autorizzato unicamente alle condizioni ivi previste. Numero d identificazione a quattro cifre delle materie e oggetti; estratto dal Regolamento tipo dell ONU. Gruppo tecnico di riferimento di Ateneo per il coordinamento e la gestione dei rifiuti speciali prodotti dalle strutture d Ateneo. Vedi Regolamento d Ateneo (All PA). PRODUTTORE/DETE NTORE DI RIFIUTO Come definito dal Regolamento di Ateneo riguardante le modalità di gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti (All PA), deve intendersi non soltanto il soggetto (Responsabile di didattica e di ricerca in laboratorio, RDRL) dalla cui attività materiale sia derivata la produzione di rifiuti, ma, qualora questa figura non fosse identificabile, anche il soggetto (Responsabile di Struttura) al Data febbraio 2012 Rev. N. 02 Pagina 4 di 16

5 quale sia giuridicamente riferibile detta produzione ed a carico del quale sia quindi configurabile, quale titolare di una posizione definibile come di garanzia, l obbligo di provvedere allo smaltimento di detti rifiuti nei modi prescritti per Legge. REAZIONE PERICOLOSA Va inteso: una combustione o uno sviluppo considerevole di calore; l emanazione di gas infiammabili, asfissianti, comburenti e tossici; la formazione di materie corrosive; la formazione di materie instabili; un pericoloso aumento della pressione (solamente per le cisterne). RESPONSABILE DELL UNITA LOCALE (RUL) Inteso anche come: RESPONSABILE DEL DEPOSITO TEMPORANEO RIFIUTI (RDTR) Come definito dal Regolamento di ateneo riguardante le modalità di gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti approvato con Decreto Rettorale 475/2011 del 12/05/2011 (All PA), si tratta di personale docente, ricercatore, tecnico amministrativo, responsabile della gestione delle attività e della verifica della corretta esecuzione di tutte le procedure relative alla gestione del Deposito Temporaneo; è delegato all utilizzo ed alla custodia della chiavetta USB, di cui all art. 12 del Decreto Ministeriale 15/02/2010 (SISTRI). Il Responsabile dell Unità Locale (RUL) è nominato con Decreto Rettorale. RIFIUTI (D.Lgs. 152/2006) RIFIUTI (ADR) RUBRICA N.A.S. (Non Altrimenti Specificata) SOLIDO Qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l intenzione o abbia l obbligo di disfarsi. Materie, soluzioni, miscele o oggetti che non possono essere utilizzati come tali, ma che sono trasportati per essere ritrattati, smaltiti in una discarica o eliminati per incenerimento o con altro metodo. Rubrica collettiva alla quale possono essere assegnate materie, miscele, soluzioni o oggetti, che: non sono nominativamente menzionati nella Tabella A del capitolo 3.2; presentano proprietà chimiche, fisiche o pericolose che corrispondono alla classe, al codice di classificazione, al gruppo di imballaggio e alla denominazione e alla descrizione della rubrica n.a.s. Si intende: una materia che ha un punto di fusione o un punto iniziale di fusione superiore a 20 C a una pressione di 101,3 kpa; oppure una materia che non è liquida secondo il metodo di prova ASTM D , oppure è pastosa secondo i criteri applicabili alla prova di determinazione della fluidità (prova del penetrometro). SPEDITORE Impresa che spedisce merci pericolose per conto proprio o per conto terzi. Quando il trasporto è effettuato sulla base di un contratto di trasporto, lo Data febbraio 2012 Rev. N. 02 Pagina 5 di 16

6 SPEDIZIONE speditore secondo questo contratto è considerato come speditore. Uno o più colli, o un carico di merci pericolose presentate al trasporto da uno speditore. RIFIUTO SANITARIO Vedi Regolamento d Ateneo (All PA) TRASPORTATORE DEL RIFIUTO TRASPORTATORE (ADR) TRASPORTO UNITA LOCALE UNITA DI TRASPORTO Viene intesa la Ditta/Società che, su assegnazione dell incarico tramite bando pubblico d appalto e per un arco di tempo predeterminato, è incaricata del ritiro dei rifiuti speciali prodotti dai laboratori dell Ateneo di Bologna. Impresa che esegue il trasporto con o senza contratto di trasporto. Cambiamento di luogo delle merci pericolose, comprese le soste richieste dalle condizioni di trasporto e la sosta delle merci pericolose nei veicoli, cisterne e container, richiesta dalle condizioni del traffico prima, durante e dopo il cambiamento di luogo. La presente definizione comprende ugualmente la sosta temporanea intermedia delle merci pericolose ai fini del cambio del modo o del mezzo di trasporto (trasbordo). Ciò a condizione che i documenti di trasporto dai quali risultano il luogo di spedizione e il luogo di ricezione siano presentati a richiesta e a condizione che i colli e le cisterne non siano aperti durante la sosta intermedia, salvo a fini di controllo da parte delle autorità competenti. Impianto o insieme delle unità operative nel quale l impresa esercita stabilmente una o più attività dalle quali sono originati i rifiuti, ovvero ciascuna sede presso la quale vengono conferiti i rifiuti per il recupero o lo smaltimento (allegato IA DM 17/12/2009). Nell organizzazione dell Ateneo di Bologna l Unità Locale si identifica con il Deposito Temporaneo dei Rifiuti (DTR), cui afferiscono una o più strutture collegate tra loro all interno di un area delimitata, in cui si svolgono le attività dalle quali hanno origine i rifiuti. Il deposito temporaneo dei rifiuti è costituito da uno o più locali con specifiche caratteristiche strutturali e impiantistiche per il raggruppamento preliminare dei rifiuti speciali pericolosi, in attesa del loro conferimento alla ditta autorizzata al trasporto e allo smaltimento. Veicolo a motore senza rimorchio o insieme costituito da un veicolo a motore e un rimorchio a esso agganciato. SIMBOLOGIA P Evidenzia una condizione di Pericolo per la salute e la sicurezza dell operatore Evidenzia Attenzione/Raccomandazione nel modo di operare (punto critico) Data febbraio 2012 Rev. N. 02 Pagina 6 di 16

7 5. RIFERIMENTI NORMATIVI E DOCUMENTALI Legge n.70/94 - Istituente il Catasto dei Rifiuti. Decisione 94/904/CE - Gazzetta ufficiale L 356, Decisione del Consiglio, del 22 dicembre 1994, istituente un elenco di rifiuti pericolosi ai sensi dell'articolo 1, paragrafo 4 della direttiva 91/ 689/ CEE relativa ai rifiuti pericolosi. Decisione 96/302/CE - Gazzetta ufficiale L 116, Decisione della Commissione, del 17 aprile 1996, relativa alle modalità con cui le informazioni devono essere fornite, conformemente all'articolo 8, paragrafo 3 della direttiva 91/689/CEE del Consiglio. Decisione 97/622/CE - Gazzetta ufficiale L 256, Decisione della Commissione, del 27 maggio 1997, relativa ai questionari per le relazioni degli Stati membri sull'applicazione di talune direttive concernenti i rifiuti (applicazione della direttiva 91/692/CEE del Consiglio). D.Lgs n. 22/97 - Relativo alla gestione dei rifiuti. D.Lgs. n. 389/97. Modifiche ed integrazioni al D.Lgs 5 febbraio 1997, n. 22, in materia di rifiuti, di rifiuti pericolosi, di imballaggi e di rifiuti di imballaggio. Gazzetta Ufficiale n. 261 dell'8 novembre D. I. n.363/98 - Recante norme per le Università. Legge n. 426 del 9 dicembre Nuovi interventi in campo ambientale - G.U. n. 291 del 14 dicembre Decisione 2000/532/CE - Gazzetta ufficiale L 226 del Decisione della Commissione, del 3 maggio 2000; sostituisce la decisione 94/3/CE che istituisce un elenco di rifiuti conformemente all'articolo 1, lettera a), della direttiva 75/442/CEE del Consiglio relativa ai rifiuti e la decisione 94/904/CE del Consiglio che istituisce un elenco di rifiuti pericolosi ai sensi dell'articolo 1, paragrafo 4, della direttiva 91/689/CEE del Consiglio. Questa decisione integra in un elenco comunitario unico l'elenco dei rifiuti pericolosi istituito dalla decisione 94/904/CE e l'elenco dei rifiuti istituito dalla decisione 94/3/CE, abrogando le due decisioni a partire dal 1 gennaio Decisione 2001/573/CE - Gazzetta ufficiale L 203 del Decisione del Consiglio, del 23 luglio 2001, che modifica l'elenco di rifiuti contenuto nella decisione 2000/532/CE della Commissione. DPR n. 254 del 15 luglio Gazzetta Ufficiale n. 211 del 11 settembre Regolamento recante disciplina della gestione dei rifiuti sanitari a norma dell'articolo 24, legge 31 luglio 2002, n D.Lgs. n. 152 del 3 aprile 2006 Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati. D.Lgs. n. 81 del 9 aprile Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Sup. Ord. G.U. n.101 del 30/04/2008. D.M. del 17 dicembre 2009 Istituzione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, ai sensi dell articolo 189 del D.Lgs. n. 152 del 2006 e dell art. 14-bis del D. Legge n. 78 del 2009 convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 102 del DECRETO RETTORALE n.475/2011 del Regolamento riguardante le modalità di gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti. Bollettino Ufficiale dell Università di Bologna N 180; 16 maggio (All PA). D.M. MATTM n.52 del 18 febbraio 2011 e succ. mod. e int. - Gazzetta Ufficiale n. 95 del 26 aprile Regolamento recante istituzione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, ai sensi dell articolo 189 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e dell articolo 14-bis del decreto-legge 1 luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102 MANUALE OPERATIVO SISTRI Vedasi documento aggiornato reperibile sul sito del Ministero dell Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare ( ADR 2011 (European Agreement concerning the International Carriage of Dangerous Goods by Road): accordo europeo relativo ai trasporti internazionali di merci pericolose su strada. Data febbraio 2012 Rev. N. 02 Pagina 7 di 16

8 6. FASI DEL PROCESSO E DIAGRAMMA DI FLUSSO DELLE ATTIVITA FASE INPUT ATTIVITA OUTPUT 1 INIZIO 2 Acquisizione dei contenitori per rifiuti RICHIESTA DEI CONTENITORI AL RUL Il RUL (o DO) fornisce i contenitori ufficiali da utilizzarsi per rifiuti. Il RDRL (titolare della ricerca e/o esercitazione) consegna al RUL (o DO) la SDR (All PA) od eventualmente il PAL (All PA) debitamente firmati. 3 Codifica dei rifiuti ATTRIBUZIONE AI RIFIUTI DEI CODICI CER ED H, EVENTUALE APPLICAZIONE DELLA ADR, CONFEZIONAMENTO ED ETICHETTATURA DEI CONTENITORI Viene identificato e codificato il rifiuto sulla base del codice CER (All PA), del Codice UN e delle caratteristiche di trasporto ADR. Per lo smaltimento di reagenti va seguito un apposito Protocollo di Conferimento (Mod. PCR) (All PA). Il RDRL compila e firma l etichetta identificativa (Mod. EIR) (All PA). I contenitori sono etichettati con i previsti pittogrammi di pericolo (Vedi VCR - All PA). 4 Raccolta dei rifiuti all atto della produzione. RACCOLTA E GESTIONE DEI RIFIUTI ALL INTERNO DEL LABORATORIO Confezionamento dei contenitori per tipologia di rifiuto, utilizzando gli appositi Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) o Collettivi. Rispetto dei previsti protocolli operativi. Data febbraio 2012 Rev. N. 02 Pagina 8 di 16

9 5 Comunicazione dei rifiuti da smaltire al Responsabile dell Unità Locale (RUL). REDAZIONE DEL VERBALE DI CONSEGNA RIFIUTI (VCR) Il RDRL predispone ed invia al RUL (o al DO) il verbale di consegna rifiuti (Mod. VCR) (All PA) redatto sulla base delle SDR (o dei PAL). 6 Stoccaggio dei rifiuti nel DTR CONSEGNA DEI RIFIUTI AL RUL E LORO STOCCAGGIO ALL INTERNO DEL DTR Conferimento dei rifiuti al DTR, con la supervisione del RUL (o del DO). Carico dei rifiuti su registro cartaceo o tramite SISTRI. 7 Attivazione dello smaltimento dei rifiuti presenti nel DTR. ATTIVAZIONE DELLA PROCEDURA DI RITIRO DEI RIFIUTI TRAMITE RICHIESTA DI SMALTIMENTO ALLA DITTA APPALTATRICE DEL SERVIZIO Il RUL (o DO) richiede al Trasportatore lo smaltimento dei rifiuti via SISTRI o tramite apposito Mod. CRS (All PA). NOTA In caso di attivazione del SISTRI, necessita la risposta di ritorno del Trasportatore con l indicazione degli Smaltitori. 8 Apertura della pratica di smaltimento CONSEGNA DEI RIFIUTI AL TRASPORTATORE Il RUL (o DO) consegna al trasportatore i rifiuti ritirando 1 copia del Formulario Identificativo del Rifiuto (FIR). Il RUL (o DO) registra lo scarico rifiuti (via SISTRI o su cartaceo) 9 Chiusura della pratica di smaltimento RICEZIONE DOCUMENTI DI AVVENUTO SMALTIMENTO (O DENUNCIA ALL AUTORITA COMPETENTE) Il RUL (o DO) riceve l avvenuta accettazione del rifiuto da parte dello smaltitore via SISTRI o tramite 4 copia FIR. Il RUL (o DO) inoltra al Responsabile NuTeR la fattura di smaltimento tramite Mod. DAF (All PA). Data febbraio 2012 Rev. N. 02 Pagina 9 di 16

10 10 Denuncia dei rifiuti complessivament e smaltiti nell anno precedente DICHIARAZIONE ANNUALE DEI RIFIUTI SMALTITI (se in vigore) 11 FINE Il RUL (o DO) compila ed invia alla CCIA il MUD (se ancora in vigore). NOTA Denuncia non richiesta nel caso di attivazione del SISTRI. 7. DESCRIZIONE DEL PROCESSO 1. INIZIO ATTIVITA 2. ACQUISIZIONE DEI CONTENITORI PER RIFIUTI La raccolta e lo smaltimento dei rifiuti speciali pericolosi prodotti dalle attività didattiche e di ricerca del Plesso, devono essere effettuati utilizzando gli appositi contenitori forniti dal Trasportatore vincitore della gara di appalto del servizio. Tali contenitori sono richiesti dal Responsabile/Preposto di Laboratorio al RUL (od al DO), che provvede a consegnarli. Tali contenitori sono costituiti da: taniche da litri 10 in polietilene/polipropilene; sono utilizzate per le soluzioni acquose acide, basiche e neutre, per le miscele di solventi organici ed inorganici, per le acque madri, per le acque di lavaggio e per qualsiasi altra miscela/soluzione liquida contenente sostanze pericolose; fusti della capacità di litri 20 e 60 utilizzati per: reagenti solidi, intermedi, sali e altre sostanze, miscele chimiche di scarto inutilizzabili o comunque deteriorate, materiali e contenitori comunque contaminati da sostanze pericolose. Tali fusti sono utilizzati per qualsiasi rifiuto solido pericoloso, o rifiuto solido prodotto dal laboratorio e contaminato da sostanze pericolose (es.: adsorbenti, carta, puntali, guanti, vials, ecc.),. I contenitori, sono ritirati dal personale di laboratorio presso il DTR, unitamente all etichetta internazionale di rifiuto (R su sfondo giallo). 3. CODIFICA DEI RIFIUTI Prima di procedere alla creazione/manipolazione di qualsiasi rifiuto pericoloso derivante da un protocollo di ricerca o d esercitazione, è fatto obbligo al RDRL (titolare dell attività di laboratorio, dell esercitazione didattica e/o dell attività di ricerca che comporta la produzione di reflui), di compilare il Mod. SDR (All PA), nel quale sono individuate, per classi omogenee, le tipologie dei reflui prodotti durante l attività stessa. Per ogni attività di laboratorio deve essere prodotta e inviata al RUL una SDR opportunamente numerata, la cui funzione è quella di permettere l esatta identificazione e codifica del rifiuto prodotto. Qualora si trattasse di una nuova attività è richiesto l utilizzo (ai fini della sicurezza in laboratorio) del Mod. PAL (Protocollo di Attività di Laboratorio) (All PA), nel quale è richiesta la descrizione più approfondita e mirata alla sicurezza, dell attività stessa, come previsto dal DVR e dal manuale di sicurezza e salute. I collaboratori di laboratorio, destinatari ultimi della procedura di Data febbraio 2012 Rev. N. 02 Pagina 10 di 16

11 confezionamento/smaltimento dei rifiuti, sono assolutamente tenuti a: documentarsi sui prodotti chimici da cui si genera il rifiuto, non miscelando tra loro sostanze incompatibili che, reagendo, possono originare gas e/o vapori potenzialmente tossici od esplosivi; documentarsi sui pericoli connessi alla manipolazione/stoccaggio del rifiuto, consultando le SDS (schede di sicurezza) della/delle sostanza/sostanze che generano il rifiuto; identificare correttamente il recipiente atto a contenere il rifiuto; indossare il camice ed utilizzare gli idonei dispositivi di protezione individuale (DPI) per manipolare il rifiuto; codificare il rifiuto sulla base del Codice CER più appropriato; (All PA); etichettare immediatamente e correttamente il contenitore vuoto destinato al rifiuto, apponendovi l apposita Etichetta Identificativa del Rifiuto (Mod. EIR) (All PA) con le indicazioni: - del Codice CER - del Codice UN - delle informazioni di trasporto previste dalla regolamentazione ADR - dello stato fisico apporre sul contenitore i pittogrammi di pericolosità previsti dal regolamento ADR ed evidenziati dal Verbale di Consegna del Rifiuto (Mod. VCR) (All PA). collocare i contenitori dei rifiuti, contraddistinti in modo corretto, in vicinanza dei luoghi di produzione. Per effettuare la classificazione dei propri reflui (attribuzione codice CER, codice di pericolosità H, classificazione ADR di Tab SDR), i produttori RDRL possono avvalersi della consulenza del RUL anche tramite specifiche riunioni. Ogni dubbio in merito alla classificazione del rifiuto può essere posto, tramite il RUL al Responsabile NuTeR, che, anche tramite il consulente ADR, supporterà il produttore nella classificazione. Il produttore RDRL dovrà tempestivamente comunicare al RUL ogni modifica, nell attività di laboratorio, che dia luogo a modifiche della composizione dei reflui, tramite consegna di una nuova versione della SDR (o PAL). La SDR (o PAL), che costituisce il riferimento per il verbale di consegna del rifiuto (VCR), viene redatta una sola volta, rimanendo valida finché non intervengono modifiche nell esercitazione e/o ricerca, tali da dar luogo a modifiche del refluo. Per lo smaltimento di reagenti non più in uso da parte del laboratorio, è previsto che il RDRL proceda alla classificazione e confezionamento del rifiuto: - predisponendo l etichettatura del contenitore come già descritto per le tipologie usuali dei rifiuti; - riferendosi al previsto protocollo di confezionamento del reagentario (Mod. PCR) (All PA); - classificando il rifiuto con il corrispondente Codice CER Nel caso di dubbi sulla classificazione e/o confezionamento del reagentario, causa la particolarità/singolarità del/dei reagente/reagenti, è fatto obbligo al Data febbraio 2012 Rev. N. 02 Pagina 11 di 16

12 produttore di contattare preventivamente il RUL, il quale fornirà tutte le indicazioni del caso, eventualmente previo contatto del Responsabile NuTeR e/o del Consulente ADR d Ateneo. 4. RACCOLTA DEI RIFIUTI ALL ATTO DELLA PRODUZIONE La raccolta dei rifiuti pericolosi all atto della produzione in laboratorio prevede: l utilizzo degli appositi DPI da parte degli operatori; la raccolta dei reagenti/materiali solidi contaminati all'interno dei regolari contenitori debitamente contrassegnati; la raccolta dei liquidi di scarto all'interno delle regolari taniche di plastica. Solo se indispensabile le taniche possono essere tenute sotto cappa. Devono inoltre essere smaltite all interno delle taniche per liquidi le acque di lavaggio contaminate da prodotti pericolosi, le quali NON possono assolutamente essere versate all interno dei lavandini; la permanenza del rifiuto, all interno dell ambiente di lavoro, il minor tempo possibile; la verifica che, dopo il confezionamento e qualunque sia la tipologia del rifiuto, i contenitori NON presentino lesioni e/o rigonfiamenti. Lo smaltimento di solventi/reagenti ancora contenuti nelle confezioni originali, o contenuti in recipienti opportunamente etichettati, deve avvenire sempre in conformità al protocollo di confezionamento del reagentario (Mod. PCR) (All PA). 5. COMUNICAZIONE DEI RIFIUTI DA SMALTIRE AL RESPONSABILE DELL UNITA LOCALE (RUL) 6. STOCCAGGIO DEI RIFIUTI NEL DTR Sulla base delle informazioni contenute nella SDR (o PAL), il RDRL produttore unico del rifiuto (o suo collaboratore), comunica al RUL (o al DO) la necessità di smaltire rifiuti pericolosi. La comunicazione, inviata via , avviene contestualmente all invio del Mod. VCR (All PA) debitamente compilato, che ha lo scopo di informare il RUL su tipo e quantità dei rifiuti da smaltire e quindi da trasferire al DTR. Alla comunicazione il RUL (o DO) provvede a fissare la data di consegna dei rifiuti al DTR, il quale, per ragioni di sicurezza, è sotto il suo diretto ed esclusivo controllo. Alla consegna dei rifiuti il VCR viene stampato in duplice copia, di cui una firmata dal RDRL (o suo delegato) viene ritirata dal RUL, mentre la seconda, firmata dal RUL, viene trattenuta dal RDRL (o suo delegato) quale documentazione per la struttura. Alla data convenuta per lo smaltimento il RUL (od il DO), previo controllo personale dei contenitori direttamente in Laboratorio, ritira il Mod. VCR compilato e firmato dal RDRL ed accompagna al DTR l addetto di laboratorio per lo stoccaggio dei rifiuti. Il RUL (od il DO) accetta i rifiuti solo se la documentazione è compilata in tutte le sue parti, stoccandoli, nel rispetto delle norme, per categorie omogenee ed in vasche di contenimento in grado di prevenire danni causati da eventuali sversamenti. Entro 10 giorni dal trasferimento al DTR, il RUL (od il DO) registra il carico sul registro cartaceo di carico/scarico o, per via telematica, sul portale SISTRI. Rifiuti a rischio infettivo (codice di pericolosità H9) non possono essere Data febbraio 2012 Rev. N. 02 Pagina 12 di 16

13 7. ATTIVAZIONE DELLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI PRESENTI NEL DTR conservati nel DTR per più di 5 giorni (con deroga a 30 giorni per quantità inferiori a l. 200), nel rispetto dei requisiti di igiene e sicurezza e sotto la responsabilità del produttore RDRL. Dopo raccolta di un congruo numero di contenitori, avendo cura di non prolungare la permanenza dei rifiuti nel DTR per lunghi periodi di tempo, il RUL (od il DO) decide il loro smaltimento contattando il trasportatore od attivando la procedura SISTRI. Da questo momento la responsabilità di gestione dei rifiuti passa dal RDRL al RUL. L attivazione dello smaltimento da parte del RUL (o del DO) avviene quando: il D.T.R. è pieno viene raggiunto il limite quantitativo di 30 m 3 previsto dalla normativa, di cui massimo 10 m 3 di rifiuti pericolosi sono raggiunti i limiti temporali di stoccaggio dei rifiuti a rischio infettivo (5 giorni dalla produzione, con deroga a 30 per quantità inferiori a l. 200). risulta necessario effettuarlo almeno una volta l anno Per attivare il ritiro dei rifiuti da parte del Trasportatore il RUL (o DO) procede, sulla base della procedura richiesta dalla Società di Trasporto o del SISTRI, alla stesura ed invio (per o tramite la movimentazione SISTRI) dell elenco e delle caratteristiche dei singoli rifiuti ritirati e riportati dai VCR. Per lo smaltimento dei rifiuti presenti nel DTR, il RUL (o DO) invia pertanto, tramite , al Trasportatore aggiudicatario dell appalto d Ateneo, la tabella di Comunicazione dei Rifiuti da Smaltire (Mod. CRS) (All PA), la quale deve essere compilata nelle sezioni Tipologia rifiuti prodotti e Dati contenitori e peso totale. Nel caso di smaltimento tradizionale dei rifiuti (documentazione cartacea), il Trasportatore provvede alla compilazione dei FIR sulla base della CRS ricevuta, concordando con il RUL la data di ritiro dei rifiuti. Nel caso invece di attivazione della procedura SISTRI (documentazione on-line), il Trasportatore: 1. provvede alla compilazione della sezione Info da trasportatore del Mod. CRS 2. reinvia al RUL (o DO) il Mod. CRS con l indicazione degli smaltitori destinatari di ciascun rifiuto. Al ricevimento della CRS compilata, il RUL (o DO) si attiva eseguendo la procedura SISTRI, ovvero invia on-line al Trasportatore i FIR dei rifiuti riportati nella CRS. 8. APERTURA DELLA PRATICA DI SMALTIMENTO Il giorno convenuto il Trasportatore procede, in presenza del RUL (o del DO), al ritiro dei rifiuti presenti all interno del deposito, verificando la coincidenza e correttezza dei dati comunicati con tipologia, numero e quantità dei rifiuti presenti e rilasciando al RUL (o DO) la copia dei FIR destinata al Produttore/Detentore (copia n 1), oppure rispettando le indicazioni previste dal SISTRI. Tale copia è firmata dal RUL (o DO) per accettazione, previo riscontro della correttezza dei dati riportati. Data febbraio 2012 Rev. N. 02 Pagina 13 di 16

14 E compito e responsabilità del Trasportatore recapitare i rifiuti pericolosi alla Ditta Destinataria, cui spetta l onere dello smaltimento materiale del rifiuto. Nel caso di smaltimento tradizionale, il RUL (o DO), dopo aver registrato (entro 10 giorni) sul Registro di Carico e Scarico dei Rifiuti - Detentore (Mod. A) lo scarico dei rifiuti presenti nel DTR, archivia le copie FIR destinate al Produttore/Detentore (copia n.1). 9. CHIUSURA DELLA PRATICA DI SMALTIMENTO. Il RUL (o DO) rimane in attesa dell invio, da parte del Trasportatore, della 4 copia FIR (o di ricezione dell PEC nel caso di attuazione del SISTRI). Sulla copia n.4 risulta: l eventuale correzione del peso del rifiuto, cosi come rilevato dalla Ditta Smaltatrice (Destinatario), la firma in copia della Ditta Smaltatrice (Destinatario), le eventuali variazioni/annotazioni in copia, registrate dal Trasportatore. Il RUL (o DO) verifica la coerenza tra 1, 4 copia FIR e richiesta di smaltimento effettuata (CRS) ed archivia le copie FIR (o l PEC nel caso del SISTRI). Infine controlla e invia la fattura dello smaltimento al Responsabile NuTeR, per il suo saldo, utilizzando l apposita Dichiarazione Accompagnatoria di Fattura (Mod. DAF) (All PA). In caso di mancata recezione della 4 copia FIR (entro 2 mesi dalla data di consegna al trasportatore) o dell SISTRI d accettazione da parte dell impianto destinatario del rifiuto, il RUL ha l obbligo di segnalare tempestivamente la mancanza al Responsabile NuTeR, che provvederà, entro 3 mesi da suddetta data, a darne comunicazione alla Provincia. In caso di spedizioni transfrontaliere, il termine per la comunicazione è di 6 mesi e va inoltrata alla Regione. 10. DENUNCIA DEI RIFIUTI COMPLESSIVAMENT E SMALTITI NELL ANNO PRECEDENTE 11. FINE ATTIVITA In attesa dell entrata in vigore del SISTRI, entro il mese di aprile di ogni anno (od entro altro termine comunicato dal Responsabile NuTeR) il RUL (o DO), in qualità di responsabile della compilazione del Modello Unico di Dichiarazione Ambientale (MUD), provvede all espletamento della pratica di denuncia dei rifiuti complessivamente smaltiti nel corso del precedente anno solare, previa acquisizione di informazioni su eventuali modifiche intervenute sul modello di denuncia e dopo ritiro, presso la CCIA di Bologna, del modello in versione informatica. Il MUD, debitamente compilato dal RUL e firmato è inviato, consegnato, o trasmesso per via telematica, alla CCIA di Bologna per competenza. La compilazione e trasmissione del MUD può essere delegata al Trasportatore su pagamento. Data febbraio 2012 Rev. N. 02 Pagina 14 di 16

15 8. MATRICE DELLE RESPONSABILITA FASE DEL PROCESSO Funzione (1) RDRL Collab. di Lab. Responsabile di Struttura RUL DO Trasportato re Destinatario 1. INIZIO ATTIVITA 2. Acquisizione dei contenitori C R NC C C NC NC 3. Codifica dei rifiuti R NC CR C C NC NC 4. Raccolta dei rifiuti alla produzione R C CR NC NC NC NC 5. Comunicazione dei rifiuti da smaltire al RUL R C CR C C NC NC 6. Stoccaggio rifiuto nel DTR R C NC C C NC NC 7. Attivazione dello smaltimento dei rifiuti presenti nel DTR NC NC NC R CR C NC 8. Apertura della pratica di smaltimento NC NC NC R CR C C 9. Chiusura della pratica di smaltimento NC NC NC R CR C C 10. Denuncia dei rifiuti complessivamente smaltiti NC NC NC R CR C NC nell anno precedente 10. FINE ATTIVITA (1) Tipo di responsabilità delle Funzioni coinvolte nel processo. R = Responsabile C = Coinvolto NC = Non Coinvolto CR = Condivisione di Responsabilità Data febbraio 2012 Rev. N. 02 Pagina 15 di 16

16 9. GESTIONE DEI DOCUMENTI FASE INPUT ATTIVITÀ DISTRIBUZIONE Assicurazione della conoscenza e disponibilità della procedura per tutti i collaboratori/addetti di laboratorio. La procedura, adottata dai laboratori di ciascuna Struttura di Plesso (Dipartimento), è da questi introdotta quale POS di laboratorio. Essa è resa disponibile ed è portata a conoscenza di tutti gli operatori/collaboratori di Laboratorio, tramite distribuzione e/o presa visione della copia cartacea e/o informatica. Viene a tale scopo consegnata/portata a conoscenza di ciascun collaboratore al momento della presa di servizio. La consegna e/o presa di conoscenza, è documentata, con apposita nota, dal Mod. DFA (All PA), come previsto dalla procedura riguardante l attività di formazione e addestramento dei collaboratori (PG 005-PA). La Procedura è disponibile e scaricabile dall apposito sito di Plesso dedicato alla Sicurezza. CONSERVAZIONE Raccolta e conservazione di copia cartacea della procedura e dei moduli i(n originale), sia tra i documenti di laboratorio che all interno del Manuale di Sicurezza del Dipartimento (Cap.8 - Procedure Tecniche). La procedura costituisce parte integrante del Manuale di Sicurezza del Dipartimento ed è a disposizione di tutti i collaboratori e/o addetti che operano all interno del Laboratorio, per la loro sistematica informazione in qualsiasi momento dell attività. I documenti sono conservati in originale per un periodo di almeno 5 anni. Su PC e sul sito di Plesso dedicato alla sicurezza, è disponibile altresì la versione informatica dei documenti. TRASMISSIONE Invio dei documenti, quando richiesto, ad altri utilizzatori e/o uffici interessati, che, ne fanno richiesta. La procedura, in quanto di proprietà del Plesso, è inoltrata agli interessati su specifica e motivata richiesta. Il documento è inviato ai richiedenti in forma cartacea e/o informatica previa autorizzazione e con l obbligo di non utilizzarlo a scopo personale. L invio viene effettuato via internet, o via Fax nei casi in cui non sia altrimenti possibile o sia necessario documentare eventuali firme in originale. Data febbraio 2012 Rev. N. 02 Pagina 16 di 16

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