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1 Via delle Cornacchie, n S. Vito Lucca Tel Fax luic84700d@istruzione.it sito web Anno Scolastico 2013/2014

2 SOMMARIO PREMESSA Dove ci troviamo a svolgere i nostri compiti: analisi della situazione e informazioni sul contesto socio-culturale. 4 2 Linee guida del Piano dell Offerta Formativa. 7 3 Risorse disponibili per la realizzazione del Piano dell Offerta Formativa 10 Risorse Strutturali 10 Risorse Umane 11 Risorse delle scuole. 13 Risorse esterne. 14 Risorse Finanziarie Finalità educative e formative 16 5 Progettazione curricolare 22 6 Organizzazione didattica Progetti per l arricchimento dell offerta formativa 31 8 Investire nelle risorse professionali interne: la formazione del personale scolastico Iniziative di sperimentazione e ricerca Patto Educativo di Corresponsabilità Regolamento interno di Istituto Carta dei servizi e organigramma di funzionamento dell Istituto Valutazione del processo apprendimento insegnamento Autovalutazione d Istituto Le scuole dell Istituto Comprensivo Lucca Scuola dell Infanzia di Arancio. 65 Scuola dell Infanzia di S. Vito. 66 Scuola dell Infanzia di Picciorana. 67 Scuola dell Infanzia di Tempagnano. 68 Scuola Primaria L. Radice Arancio. 69 Scuola Primaria L. Fornaciari S. Filippo. 71 Scuola Primaria L. Donatelli S. Vito. 73 Scuola Primaria Mons. P. Guidi Antraccoli. 75 Scuola Secondaria di primo grado D. Chelini 77 2

3 PREMESSA Le seguenti linee generali costituiscono la struttura sulla quale viene costruito il nostro Piano dell Offerta Formativa. Di tale documento si prevedono due versioni: una sintetica ed immediata per comunicare ai genitori degli alunni quali percorsi formativi attuerà la scuola, per gli alunni che le sono affidati. una versione più elaborata, in linea con quanto comunicato alle famiglie, depositata agli atti presso la segreteria dell Istituto Comprensivo perché sia possibile conoscere meglio ed approfondire le diverse tematiche scolastiche. POF significa Piano dell Offerta Formativa ed è il documento che dichiara cosa farà la Scuola per gli alunni che le sono affidati, in tutti gli aspetti che la caratterizzano. Il Piano dell Offerta Formativa è elaborato dal Collegio dei Docenti della Scuola dell infanzia, Primaria e Secondaria di Primo Grado tenuto conto dei pareri dei Consigli di ciascuna scuola (Consiglio di Intersezione per le scuole dell infanzia, Consiglio di Interclasse per le scuole primarie, consigli di Classe della scuola Secondaria), ed è infine adottato dal Consiglio di Istituto. Al suo interno trovano spazio vari settori che, ciascuno con le proprie peculiarità, definiscono come la Scuola si organizza per svolgere in modo ottimale il suo impegno, in collaborazione con le Famiglie e con i vari Enti del territorio. Fanno parte integrante del POF e sono consultabili presso la segreteria: le singole programmazioni didattiche di ciascuna sezione della scuola dell infanzia, delle classi di scuola primaria e delle classi della scuola Secondaria che vengono illustrate dai docenti alle famiglie all inizio di ogni anno scolastico; i progetti, le attività di rilievo che rappresentano l identità delle scuole dell Istituto Comprensivo Lucca 6, anche questi illustrati dai docenti alle famiglie all inizio di ogni anno scolastico; le schede di presentazione di ciascuna scuola; il contratto di corresponsabilità ovvero la dichiarazione degli impegni che scuola e famiglia, ciascuno per il proprio ruolo, si assumono; il Regolamento Interno di Istituto che rappresenta il corpus delle norme che scandiscono la vita scolastica delle singole scuole e dell Istituto stesso; la Carta dei Servizi che esplicita più dettagliatamente come viene profuso l impegno della scuola. Le Competenze conseguite in uscita dalla scuola dell infanzia, dalla scuola primaria e dalla scuola secondaria di primo grado che costituiscono l elemento di continuità tra ordini di scuola diversi. 3

4 L Istituto Comprensivo Lucca 6 comprende la necessità di rendere le proprie scuole attente ai mutamenti sociali, nonché alle possibili e continue opportunità di collaborazione con le realtà del territorio. Questo comporta l eventualità di dover apportare nel tempo integrazioni o modifiche al seguente piano che al momento non sono né prevedibili né quantificabili. E quindi, tenuto conto che il POF è strumento di flessibilità, il Collegio dei Docenti della scuola dell infanzia, primaria e secondaria di primo grado, inserirà e attuerà ogni nuovo anno scolastico attività o progetti, sulla base delle necessità individuate. LINEE GENERALI DEL PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA Al fine di rendere agevole la lettura di questo documento, si riportano in sintesi i contenuti degli aspetti ritenuti maggiormente significativi per delineare il profilo dell organizzazione scolastica del nostro Istituto Comprensivo. 1 - Dove ci troviamo a svolgere i nostri compiti: analisi della situazione e informazioni sul contesto socio-culturale. La conoscenza del territorio e del contesto socio culturale è di primaria importanza al fine di elaborare il Piano dell Offerta Formativa rispondente alle esigenze dell utenza; infatti il contesto nel quale l attività formativa viene concretamente realizzata risulta eterogeneo e variegato e pertanto, al fine di garantire l equivalenza dei traguardi formativi, è necessario avviare un lavoro di conoscenza e di adeguamento, declinando le attività formative della scuola in funzione delle caratteristiche specifiche del contesto stesso. E importante conoscere le variabili che contribuiscono a conferire una fisionomia distintiva ad ogni situazione e che concernono le caratteristiche ambientali del contesto. Tale analisi è necessaria per approfondire la conoscenza e la comprensione delle peculiarità di cui sono portatori i singoli alunni: le condizioni individuali degli alunni sono infatti il risultato delle influenze dell ambiente familiare, sociale e culturale di provenienza. La conoscenza del contesto del territorio è, inoltre, fondamentale ai fini della determinazione delle risorse che esso può offrire allo scopo di integrare l offerta formativa; rappresenta dunque un mezzo importante per la comunità e per la scuola, perché è il luogo dove è possibile definire la propria appartenenza e costruire la propria identità specifica. La seguente analisi del contesto dell Istituto Comprensivo Lucca 6 è il frutto dei dati emersi dal questionario somministrato all inizio dell anno scolastico a un campione significativo di famiglie degli alunni delle classi prime delle scuole 4

5 primarie, delle classi prime della scuola secondaria Chelini e dei bambini di tre anni delle scuole dell infanzia. Dalla tabella seguente si evince la partecipazione delle famiglie alla rilevazione dei dati nell anno scolastico : Scuole Primarie Quest. Consegnati Quest. Restituiti Non restitutiti Arancio Antraccoli S.Vito Fornaciari Scuole dell infanzia Arancio-S.Filippo Picciorana Tempagnano S.Vito Scuola secondaria di primo grado Chelini % Il bacino d utenza dell Istituto Comprensivo Lucca 6 è composto dai quartieri che si trovano nell immediata periferia ad est della città e gli alunni presenti nelle nostre scuole sono circa In maggioranza gli alunni provengono da famiglie residenti all interno del bacino d utenza, ma è comunque presente un considerevole numero di alunni residenti in altri quartieri o zone di Lucca. Per quanto riguarda la composizione dei nuclei familiari sono presenti per la maggior parte famiglie nucleari (83%); i nuclei familiari allargati (nei quali convivono parenti) costituiscono il 7,5% del totale, mentre i nuclei caratterizzati dalla presenza di un solo genitore costituiscono il 9,5% delle famiglie. Sono presenti nell Istituto Comprensivo anche alunni provenienti da famiglie di nazionalità straniera: si tratta per la maggior parte di persone che risiedono in Italia da oltre 4 anni e che dichiarano di avere una conoscenza generalmente buona della lingua italiana. Negli ultimi anni una minoranza di famiglie provengono direttamente dai paesi di origine e hanno poca conoscenza della nostra lingua. Sono presenti alcuni bambini di nazionalità straniera adottati da famiglie italiane che necessitano di una prima alfabetizzazione, specialmente se sono giunti in Italia al di sopra dei 6 anni di età. E da rilevare che la sempre più consistente presenza di alunni provenienti da altre nazioni, sia comunitarie che extracomunitarie, determina l aumento del fenomeno del bilinguismo. Questo dato è da correlare al fatto che il nostro territorio sta divenendo, come altri, interessato da fenomeni di prima immigrazione. 5

6 I nuclei familiari di nazionalità non italiana costituiscono, secondo i dati acquisiti, circa il 15% del totale, una percentuale piuttosto bassa se rapportata ad altre realtà, ma in continuo aumento. L utenza è composta da nuclei familiari nei quali entrambi i componenti adulti hanno un occupazione (71 %); le famiglie in cui solo il padre è occupato risultano essere il 21,5%, mentre quelle in cui sola la madre lavora sono il 7%. Tra le famiglie dei nostri alunni è prevalente la percentuale dei diplomati (48% uomini, 54% donne) rispetto ai laureati (20,5% uomini, 27,5 donne); il 28% degli uomini e il 17,5 donne hanno conseguito soltanto la licenza media, il 2% complessivo ha conseguito la licenza elementare. La conoscenza di una o più lingue straniere risulta essere acquisita ad un livello intermedio dal 36% dei genitori. L abitudine alla lettura è variamente distribuita tra l utenza: nel 24,5% delle famiglie si acquista/legge un quotidiano una volta alla settimana o raramente nel 40,5% dei casi (solo il 8,5% dichiara di non leggere mai il giornale); ma altrettanto importante è la percentuale (28%) di coloro per i quali l acquisto del giornale avviene tutti i giorni. Per quanto riguarda la lettura di libri, la percentuale più alta (51,5%) si colloca nella fascia media (da 3 a 10 libri letti in un anno); soltanto il 17,5% dichiara di leggere oltre 10 libri in un anno, cioè di avere un abitudine costante alla lettura; il 32,5% legge meno di due libri in un anno (ciò può realisticamente costituire la percentuale di coloro che non leggono). Il computer è presente nel 96,5% delle famiglie e viene utilizzato dal 53% degli alunni; il 81,5% degli adulti utilizza abitualmente (anche al di fuori del lavoro) il collegamento ad Internet per più di due ore al giorno. La partecipazione ad associazioni di volontariato è diffusa soprattutto fra le donne (10%), mentre per quanto riguarda la tipologia delle associazioni di tipo sportivo-ricreativo prevale la presenza della componente maschile (25,5%). La frequenza ad attività extrascolastiche interessa il 81% degli alunni, con prevalenza assoluta delle attività sportive e motorie (46%); solo alcuni frequentano corsi di musica (7,5%) e di lingua inglese (6%). 6

7 2 Linee guida del Piano dell Offerta Formativa Solo nella gioventù l uomo vive ciò che gli spetta in tutta la sua intensità e freschezza, fino al tredicesimo o quattordicesimo anno, e di questo si nutre per tutta la vita. Herman Hesse Il Piano dell Offerta Formativa delinea l ispirazione culturale e pedagogica dell Istituto Comprensivo Lucca 6, esplicita le finalità formative scelte dai docenti come fondanti della progettazione curricolare, extracurricolare e dell attività didattica. La finalità ultima del processo educativo è la crescita della persona fino al massimo sviluppo delle proprie capacità potenziali. L ambiente formativo scolastico è vissuto come una comunità di ricerca, nel senso che il sapere e la conoscenza sono il frutto di un percorso di scoperta che coinvolge gli alunni e i docenti che non deve sviluppare solo gli aspetti cognitivi, ma anche l emotività, la responsabilità e la relazione. Il Collegio dei Docenti promuove a tal fine la creazione tra i propri insegnanti di una comunità di pratiche, attraverso la quale si intende attuare percorsi formativi e didattici efficaci e completi. Questo è reso possibile attraverso la formazione, la documentazione e la comunicazione dei percorsi didattici effettuati e da un organizzazione adeguata degli incontri formali ed informali tra gli stessi docenti. L idea di comunità di pratiche va quindi nella direzione di un offerta formativa sempre più qualificata. Infatti l istituzione scolastica si pone il compito di predisporre quei processi intenzionali di insegnamento apprendimento capaci di far conseguire risultati soddisfacenti a tutti gli alunni che le sono affidati. L attività didattica deve rendere l alunno competente, in grado di utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite (figura n 1) per trasformare ed arricchire il proprio modo personale di agire, di essere nel mondo, di stare con gli altri, di risolvere i problemi, di gustare il bello e di conferire un senso alla vita. Conoscenze: i saperi, i contenuti dell esperienza e delle discipline. Abilità: saper fare, capire le ragioni e i procedimenti dell agire. 7 Competenze: quello che l individuo è in grado di fare, pensare ed agire di fronte alle diverse situazioni. Figura 1

8 La scuola si colloca all interno di un progetto articolato ed unitario che riconosce sul piano educativo la priorità della famiglia nella crescita affettiva, intellettiva, sociale del bambino e l importanza del territorio di appartenenza con le sue risorse sociali, istituzionali e culturali. L istituzione scolastica concorre, in collaborazione con la famiglia e le altre agenzie educative, alla formazione dell uomo, del cittadino riconoscendo la centralità della persona e il suo diritto al successo formativo in relazione alle capacità personali. La scuola si pone come obiettivo di essere ambiente formativo accogliente in relazione alle caratteristiche proprie di ogni alunno, luogo di apprendimento e di crescita culturale, ma anche di sviluppo della persona nella sua interezza. E lo sfondo valoriale che segna la nostra carta costituzionale: la centralità della persona, il suo sviluppo integrale, il valore delle diversità e/o diverse abilità, il dirittodovere all istruzione e all educazione, rimuovendo gli ostacoli, senza distinzione di sesso, religione, razza. DALLA COSTITUZIONE ITALIANA Art. 3. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Costruire la scuola che non c è la scuola dell inclusione, del dare a tutti in base ai bisogni di ciascuno, perché ci sia non uno di meno! (Don Lorenzo Milani) Una scuola del XXI secolo fonda il suo sviluppo su un interpretazione dell autonomia nel senso di indipendenza dal centro (rete verticale), ma di inter-dipendenza col contesto (rete orizzontale). Il territorio rappresenta dunque una risorsa importante per la comunità e per la scuola, perché è il luogo dove è possibile definire la propria appartenenza e costruire la propria identità specifica. E anche il luogo dove costruire reti, tessere tele che puntino allo sviluppo della comunità. Con la consapevolezza della necessità storica di uscire dal proprio autoreferenzialismo e da una falsa autonomia, la scuola può continuare ad avere il suo ruolo di costruttrice di senso, di luogo di educazione e di istruzione delle giovani generazioni. Nonostante e proprio in ragione delle sue attuali difficoltà, la Scuola può accogliere e rilanciare proposte alle famiglie, alle associazioni, agli enti locali, alle forze produttive del territorio. 8

9 Il Collegio dei Docenti fa propria e promuove questa idea di scuola, questa visione educativa e la assume come Progetto da costruire. Nessun uomo è un isola, intero in sé stesso. Ogni uomo è un pezzo del continente, una parte della terra E. Hemingway Nessuno si salva da solo, nessuno può realizzare il suo progetto di vita singolarmente. La scuola, come organismo sociale, non si sottrae a questo disegno, a questa comunità di destini con gli altri soggetti sociali che vivono nel terri torio. Ciascuno di noi, singolo o gruppo, o istituzione, è portatore di una ricchezza, ma anche di una carenza. Il collegio dei Docenti intende, in questo senso, attuare una rete di relazioni positive ed efficaci che possa insieme concorrere alla costruzione dell ambiente formativo per la crescita equilibrata e serena delle persone che la compongono. Fare insieme per produrre ricchezza - La rete come valore - Fare insieme per trasformare il Desiderio in Progetto - La rete come fine e mezzo 9

10 Risorse disponibili per la realizzazione del Piano dell offerta formativa Risorse strutturali Plesso Aule Aule per attività motorie Scuola dell infanzia Arancio Scuola dell infanzia Picciorana Scuola dell infanzia San Vito Scuola dell infanzia Tempagnano Scuola primaria Antraccoli Scuola primaria Arancio Scuola primaria San Vito Scuola primaria S Filippo Scuola Secondaria Di primo grado Chelini Aule multimediali e laboratori Biblioteche Spazi estern i verdi Locali mensa 3 1 salone sì 1 3 sì salone sì 1 2 sì salone 1 aula attrezzata con computer 1 sì 10 1 salone 1 1 sì (fornita di PC + stampante) 11 1 palestra 10 1 salone 1 angolo informatico 16 1 aula sala docenti 2 palestre 1 2 (1 fornita di PC + stampante) 1 laboratorio informatico 1 laboratorio artistico 1 aula di musica 1 (fornita di PC + stampante) sì 1 sì 2 sì 1 10

11 Risorse umane DOCENTI Plesso Docenti Docenti specialisti lingua inglese Docenti IRC Docenti di sostegno Volontari Operatrici Anffas Collaboratori scolastici Addette al servizio mensa Auser Scuola dell infanzia Arancio Scuola dell infanzia Picciorana Scuola dell infanzia San Vito Scuola dell infanzia Tempagnano Scuola primaria Antraccoli Scuola primaria Arancio Scuola primaria S Filippo (2 alunni h) (3 alunni h) 5 (di cui 2pt) 1 1 (1 alunni h) (ENS) (di cui 3 pt) 14 (di cui 3 Pt) 1 2 (3 alunni h) (6 alunni h) Scuola primaria San Vito Scuola Second. primo grado Chelini (10 alunni h) 46 (di cui 21 titolari) 1 7 (13 alunni h) (ENS)

12 FIGURE DI COORDINAMENTO E ORGANIZZAZIONE (Allegato n 1 - struttura organizzativa POF) STAFF DIREZIONE STAFF STAFF DIDATTICO ORGANIZZATIVO Dirigente Scolastico Vicario del Dirigente scolastico Collaboratore del Dirigente Scolastico Docenti incaricate di funzione strumentale per la realizzazione del POF Coordinatori di scuola Responsabili del laboratorio multimediale Responsabili delle biblioteche scolastiche Responsabili dei sussidi scolastici FUNZIONI STRUMENTALI Materiali didattici e nuove tecnologie; Creatività ed espressione; Integrazione; Gestione del P.O.F e innovazione metodologica - didattica; Continuità tra i vari ordini di scuola; Le funzioni strumentali di ogni area sono rappresentate da un componente per ogni ordine di scuola in un ottica di effettiva continuità e collaborazione. Ciascun gruppo di funzioni strumentali opera nel proprio settore, sviluppa percorsi in relazione alle mete educative individuate come fondamentali secondo le indicazioni del Collegio dei Docenti e coordina il proprio operato all interno staff didattico e dello staff di direzione composto dal Dirigente Scolastico, dalle Collaboratrici del Dirigente. Personale ATA (personale di segreteria e collaboratori scolastici) D.S.G.A. N. 1 ASS. AMM. VE/I N. 7 COLL. SCOL. N

13 Risorse delle scuole Plesso audiovisivi libri attrezzature informatico multimediali Scuola dell infanzia Arancio Scuola dell infanzia Picciorana Scuola dell infanzia San Vito Scuola dell infanzia Tempagnano Scuola primaria Antraccoli Scuola primaria Arancio Scuola primaria San Vito Scuola primaria San Filippo 2 Stereo 1 Televisore 1 Lettore DVD VHS 1 Proiettore diapositive 1 Videocamera 1 Videoproiettore 2 Stereo con CD 1 Televisione 1 V ideoregistratore 1 Proiettore 1 Lettore DVD 1 Proiettore 1 Episcopio 1 Lettore CD 1 Televisore 4 Stereo 1 Macchina fotografica 1 Televisore 1 Lettore CD portatile 1 Macchina fotografica 1 Televisore 1 V ideoregistratore 1 Lettore CD 5 Registratori 1 Fotocamera digitale 1 Lavagna luminosa 2 Televisori 7 Lettori CD registratori 1 Proiettore per diapositive 1 Episcopio 1 karaoke 2 videoregistratori 2 casse amplificatori 1 amplificatore Yamaha 1 mixer 2 Televisori 2 V ideoregistratori 4 Lettori CD, DVD, MP3 2 Pianole 1 Proiettore per diapositiv e Microscopio Videocamera Macchina fotografica Telescopio 1 Televisore 1 V ideoregistratore 1 Lettore CD, DVD, Mp3 4 Registratori 1 Macchina Fotografica 2 Lav agne multimediali Circa 300 Circa 200 Circa 200 Circa 100 Circa 1135 Circa 1700 Circa 1600 Circa computer 1 PC portatile 2 stampanti 1 computer 1 stampante 1 scanner 3 computer 1 Stampante 1 PC portatile 1scanner 1 computer 1 stampante 1 Scanner 1 stampante laser a colori 8 computer + 7 in comodato gratuito 3 stampanti collegamento ad internet (A DSL) 4 LIM 1 Proiettore 10 computer + 2 portatili 2 stampanti collegamento ad internet (ADSL) 1 proiettore 10 computer distribuiti nelle classi 9 stampanti nelle classi 9 LIM 26 PC fissi 8 portatili 14 stampanti 12 proiettori 5 scanner 11 LIM 9 tablet Collegamento ADSL 9 LIM 9 computer nelle classi (+ 6 nel corridoio) 12 stampanti 1 scanner Collegamento ad internet (A DSL) 13 fotocopi atrici attrezzature sportive attrezzature ludiche 1 + fax sì 2 Scivoli Maxi-costruzioni Scivolo Altalena Casina Altalena + scivolo 1 + fax sì Sciv olo bruco-tunnel sciv olo piccolo casina altalena 1 + fax sì Castelli Casina 2 animali in cemento 1+ fax sì Sciv olo altalena 1+ fax sì 1+fax sì 1+ fax sì 1 sì

14 Scuola secondaria di primo grado Chelini Televisore Videoregistratore Lettore CD-DVD-Mp3 2 Registratori 3 Tastiere 1 Proiettore per diapositiv e 1 V ideocamera 1 Macchina fotografica Circa LIM 1 LIM carrello 1 V ideoproiettore 3 computer fissi + 16 computer aula multimediale 2 stampanti 1 stampante wi-fi 1 fotocopiatrice 4 computer portatili 1 sì 18 spalliere svedesi 4 scale curv e 2 scale orizzontali 3 pertiche 3 funi 1 quadro sv edese 4 scale verticali Piccoli attrezzi: palloni (calcio, pallav olo, basket, rugby ), cerchi, coni, funi, birilli, tappetini, palla medica, cinesini Risorse offerte dall ente locale (a pagamento) Plesso Scuolabus mensa Scuola dell infanzia Arancio sì Scuola dell infanzia Picciorana Sì sì Scuola dell infanzia San Vito Scuola dell infanzia Tempagnano Sì sì Scuola primaria Antraccoli Sì Scuola primaria Arancio Scuola primaria San Vito Sì sì Scuola Secondaria Chelini Sì sì sì Risorse esterne Associazione S Vincenzo de Paoli ( rapporti regolati dalla convenzione stipulata) Università di Firenze INDIRE MIUR Ufficio Scolastico Provinciale Coni. Auser. Coop Regione Toscana. ASL. ANFFAS (associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale) ENS (Ente Nazionale Sordi) Scuola di musica Sinfonia. Unicef Protezione civile Scuole partners Comenius Istituto agrario di Mutigliano. Sistema ambiente. Forestale 14

15 Orto botanico. Museo della Cattedrale. Palazzo Mansi. Confartigianato. Comune di Lucca Provincia di Lucca. Genitori degli alunni. Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Fondazione Banca del Monte Istituto Boccherini Comunità montana Equinozio Consorzio Bonifica Bientina Polizia stradale Casa della pace Club Job Associazioni sportive (La Focolaccia, società sportiva Rugby...) Amnesty International Enti culturali (Sovrintendenza alle belle arti, Museo dell opera del Duomo, CISCU, Biblioteca ragazzi Agorà, Istituto storico, Istituto della resistenza, Teatro del Giglio, archivio comunale e statale ) Forze dell ordine (Polizia Postale, Carabinieri...) Risorse finanziarie Nell anno scolastico 2013/2014 (esercizio finanziario 2014) l Istituto Comprensivo ha avuto a disposizione una dotazione ordinaria per il funzionamento didattico amministrativo pari a 8.450,66. Il finanziamento per il Piano dell Offerta Formativa per l anno scolastico 2013/14 è al momento non ancora quantificabile per mancanza di comunicazioni finali da parte del Ministero della Pubblica Istruzione. 15

16 Finalità educative e formative FINALITA EDUCATIVE I docenti dell Istituto Comprensivo Lucca 6, insieme ai compiti istituzionali dell istruzione, condividono finalità educative qui di seguito esplicitate: *verbali, non verbali, multimediali, musicali. Per realizzare tali finalità si prevedono momenti in cui gli insegnanti possono organizzare insieme, non solo le attività didattiche, ma anche le attività intermedie (i momenti dell ingresso, della ricreazione, della mensa, dell uscita) e quelle straordinarie (feste, mostre, visite guidate, viaggi d istruzione) nell ottica di una scuola che considera formativo ogni momento della giornata. Questo tipo di collaborazione, atta a realizzare un modello di scuola comunitario, si è già concretizzata negli scorsi anni scolastici per quanto riguarda le modalità di uscita nelle scuole primarie (allegato 2). Per quanto concerne la scuola Secondaria di primo grado, si fa riferimento al Regolamento di Plesso che viene consegnato agli alunni in entrata. (Allegato 3) FINALITA FORMATIVE Tenuto conto dei bisogni dell utenza, delle finalità generali assunte, delle risorse umane, finanziarie e strumentali, l Istituto Comprensivo Lucca 6 si propone di realizzare una scuola che promuova la crescita culturale, la maturazione e lo sviluppo relazionale di tutti gli alunni, sia potenziando che recuperando le capacità di ciascuno. 16

17 In particolare ritiene opportuno perseguire le seguenti finalità formative: Possesso sicuro delle strumentalità di base da parte degli alunni. Sviluppo delle capacità di comunicazione attraverso i linguaggi verbali e non verbali. Educazione alle problematiche ambientali, alla salute e alla solidarietà. Continuità con i vari ordini di scuola, con la famiglia e con il territorio. Possesso degli strumenti di lavoro compreso l utilizzo nella didattica delle nuove tecnologie. Favorire l integrazione di tutti gli alunni con particolare attenzione agli alunni stranieri, in situazione di disagio e ai diversamente abili. Promozione di un apprendimento basato sulla ricerca e sull esperienza. Orientamento scolastico. Le suddette finalità verranno perseguite attraverso la normale attività didattica che prevede la realizzazione del curricolo di istituto alla luce delle Nuove Indicazioni Nazionali ed integrato da alcuni progetti predisposti dai docenti o offerti da enti esterni operanti sul territorio. EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA Nulla educa alla democrazia più dell esercizio della democrazia. Norberto Bobbio Le nuove Indicazioni Ministeriali per il Curricolo mettono in evidenza come la scuola, prima istituzione, debba creare al suo interno un clima democratico, dove le norme, le regole, siano vissute non come un limite, ma come un opportunità. Da altre fonti ministeriali emerge come la scuola debba impegnarsi ad elaborare e diffondere la cultura dei valori civili, una cultura che intende il diritto come espressione del patto sociale, indispensabile per costruire relazioni consapevoli fra i cittadini e tra questi ultimi e le istituzioni. Il punto di partenza è la consapevolezza della reciprocità fra soggetti dotati della stessa dignità e che condizioni quali dignità, libertà, solidarietà, non possono considerarsi acquisite per sempre, ma vanno perseguite, volute, e una volta conquistate, protette. Ancora una volta la scuola è investita di un compito fondamentale e si comprende il valore del ruolo nella comunità civile. 17

18 Educare alla legalità significa promuovere l adesione responsabile della persona ai valori della vita democratica, alle leggi, alle regole costituzionali, ai fini di una solidale crescita nella convivenza civile. L educazione alla legalità deve guidare alla conoscenza e all attuazione delle regole nella vita sociale, ai valori della democrazia, l esercizio del diritto di cittadinanza. Aiuta a comprendere come l organizzazione della vita personale e sociale si fonda su un sistema di relazioni giuridiche. Educare alla legalità significa in primo luogo praticarla: le regole non possono essere presentate semplicemente come comportamenti obbligatori, ma devono essere vissute con consapevolezza e partecipazione. L Istituto Comprensivo Lucca 6 si impegna in alcune iniziative rilevanti quali: Creare momenti di partecipazione degli alunni alla vita della propria scuola, ad alcune decisioni, alla consapevolezza di alcune scelte fondamentali che li riguardano; Valorizzare iniziative quali la partecipazione al Consiglio comunale dei ragazzi; Attuare ed ampliare le metodologie di apprendimento cooperativo; Praticare la cultura della responsabilità in ogni segmento del curricolo; Curare le relazioni interpersonali tra gli alunni anche attraverso la pratica di assemblee di classe e di scuola in alcuni plessi; Vivere esperienze di tutoraggio grandi-piccoli (sono già in atto esperienze nella primaria di S. Vito e nell Infanzia di S. Vito ). BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES) Da alcuni anni la scuola é chiamata a rispondere in modo adeguato e articolato ad una pluralità di studenti che manifestano bisogni particolari. La circolare ministeriale n. 8 del marzo 2013 definisce i Bes ( Bisogni Educativi Speciali) in relazione ad alunni con difficoltà di apprendimento e di sviluppo, nonché con disturbi del comportamento stabili o transitori. Tali bisogni possono avere origine: fisica,biologica,fisiologica,psicologica e sociale. I bisogni educativi speciali rappresentano quella area dello svantaggi scolastico che comprende tre grandi sottogruppi: - la disabilità; - i disturbi evolutivi specifici ( in questi rientrano i DSA, i deficit del linguaggio, i deficit delle abilità non verbali, i deficit della coordinazione motoria dell'attenzione e la iperattività); - lo svantaggio socio-economico, linguistico e culturale. L'istituto Comprensivo Lucca 6, nel corso di questo anno scolastico, si propone di: - elaborare un piano annuale per l'inclusione riferito a tutti gli alunni con Bes da redigere entro Giugno; 18

19 - approfondire e studiare le problematiche relative alla circolare n. 8 del 2013 utilizzando sia le funzioni strumentali dell'area di riferimento, sia i gruppi istituzionali (GLH) che già operano nel nostro istituto; - diffondere tra tutti i docenti le procedure e le modalità di applicazione della suddetta normativa che diventerà operativa dall'anno scolastico 2014/15. Il prossimo anno scolastico, nei primi Collegi, sarà discussa l'applicazione della normativa tenendo conto delle successive indicazioni che saranno fornite dagli organi competenti. G.L.I. (Gruppo di Lavoro per l Inclusione) I Compiti del G.L.I. Rilevazione dei BES presenti nella scuola; Raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi; Focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi; Rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola; Raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLHO Elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l Inclusività (PAI), discusso e deliberato in Collegio dei Docenti. COMPOSIZIONE DEL GLI PER LA SCUOLA - Dirigente Scolastico - Collaboratrici del DS - FF.SS. Area Inclusione - FF.SS. POF - Coordinatrici delle Scuole - Docenti di sostegno - Docenti esperti su Area BES (DSA Stranieri..) - DSGA (+ amministrativo + collaboratori scolastici) PER I GENITORI - Presidente del Consiglio d Istituto - Vice Presidente C.d.I. - n. 3 genitori (DSA, H, S) - 3 genitori non BES 19

20 PER IL TERRITORIO - Associazioni di volontariato sociale e culturale - Ente Locale - USL - CSA - Chiesa - Fondazioni IL GLI Con gruppi a geometria variabile L unica possibile configurazione del GLI nel contesto delle attuali gravi criticità organizzative e finanziarie delle scuole sembra essere quella di un gruppo a geometria e funzionamento variabili in ragione delle funzioni, interne ed esterne, da svolgere. (Conferenza nazionale Montecatini Giugno 2013) G.L.I. - H.O. G.L.I. H.I. G.L.I. - H.T. G.L.I. R.M. G.L.I...di tutti non uno di meno! G.L.I. D. G.L.I. - T. G.L.I. -D.S.A. G.L.I. - S. 20

21 GRUPPO Per la SCUOLA Per i GENITORI Per il TERRITORIO G.L.I. (Gruppo di Lavoro per l Inclusione) G.L.I. H.I. G.L.I. - H.O. G.L.I - H.T. G.L.I. D. G.L.I. - D.S.A. G.L.I. - S. G.L.I. - T G.L.I. R.M. Dirigente Scolastico Collaboratrici del DS FF.SS. Area Inclusione FF.SS. POF Coordinatori di Classe (medie) Coordinatrici delle Scuole Docenti di sostegno Docenti esperti su Area BES (DSA Valutazione...) DSGA (+ amministrativo + collaboratori scolastici) Dirigente Scolastico Collaboratrici del DS FF.SS. Area Inclusione 3 Docenti di sostegno 3 Docenti curricolari DSGA (+ amministrativo + collaboratori scolastici) Dirigente Scolastico Consiglio di classe (docenti curricolari e di sostegno) Assistente per l autonomia e la comunicazione che seguono l alunno Collaboratore scolastico incaricato eventualmente dell assistenza igienica Dirigente Scolastico Collaboratrici del DS Docenti di Sostegno FF.SS. sull Area Inclusione Dirigente Scolastico Collaboratrici del DS FF.SS. sull Area Inclusione Dirigente Scolastico Collaboratrici del DS FF.SS. Area Inclusione Docenti interni Esperti DSA Dirigente Scolastico Collaboratrici del DS FF.SS. sull Area Inclusione Docenti interni esperti sull Area Dirigente Scolastico Collaboratrici del DS FF.SS. sull Area Inclusione Dirigente Scolastico Collaboratrici del DS FF.SS. Area Inclusione FF.SS. POF Docenti esperti su Area BES (DSA Valutazione...) 21 Presidente del Consiglio d Istituto Vice Presidente C.d.I. n. 3 genitori (DSA, H, S) 3 genitori non bes n. 3 genitori (H) 3 genitori non H Genitori dell alunno Associazioni di categoria e non (ANFASS...) Ente Comune USL CSA Chiesa Fondazioni Associazioni di categoria e non Ente Comune USL CSA Chiesa Operatori ASL e/o dell Ente privato che segue l alunno Esperto richiesto eventualmente dalla famiglia e/o dell Associazione di cui fanno parte Assistente sociale del Comune Assistente sociale e psicologo dell ASL Educatori Eventuali esperti privati Associazioni di volontariato Eventuali Esperti esterni e/o Associazioni di categoria Eventuali Esperti esterni e/o Associazioni di categoria Rappresentanti Ente Locale Rappresentante ASL Associazioni di categoria Eventuali esperti esterni

22 Progettazione curricolare La scuola che si pone queste finalità educative è un istituzione che non è basata sulla trasmissione di contenuti già definiti, quanto piuttosto fondata sull elaborazione di un curricolo che alla luce delle Nuove Indicazioni Nazionali, è articolato per obiettivi specifici d apprendimento relativi alle competenze che gli allievi devono acquisire. L alunno deve padroneggiare i contenuti e le abilità strutturate in modo da essere trasferibili anche in ambiti e contesti diversi. I traguardi del processo di formazione sono determinati dalle competenze acquisite in determinate scansioni temporali. Gli obiettivi del curricolo devono quindi essere essenziali e progressivi, tali da permettere ulteriori approfondimenti e sviluppi durante il percorso formativo. I caratteri che costituiscono il curricolo sono individuabili nelle seguenti caratteristiche: ricorsività intensificazione delle competenze possedute per ulteriori approfondimenti con attenzione alle capacità personali; essenzialità qualità delle conoscenze proposte, più che quantità; progressività gradualità del percorso d apprendimento. Il curricolo è il percorso che permette di raggiungere le finalità formative attraverso gli obiettivi specifici di apprendimento che il gruppo docente mette alla base delle proprie scelte didattiche ed organizzative. Il curricolo si esplicita con i piani didattici di sezione/classe che nell Istituto sono impostati per obiettivi formativi scelti in base alla situazione iniziale in relazione alle Nuove Indicazioni Nazionali. 22

23 La programmazione didattica per obiettivi è un processo circolare che si svolge durante tutto il corso della formazione di base: Competenze, obiettivi formativi specifici. Verifica e valutazione Scelta adesione ai progetti POF Individuazione dei mezzi e strumenti necessari Piano didattico Definizione dei contenuti Definizione delle visite didattiche Scelta dei metodi Tempi di attuazione E opportuno sottolineare il valore formativo che i campi di esperienza nella scuola dell Infanzia e le discipline nella scuola Primaria e Secondaria assumono nella progettazione curricolare. Ciascuno di essi non costituisce il fine dell attività didattica quanto lo strumento per organizzare le conoscenze e strutturare il sapere in vista dell acquisizione di competenze spendibili nel corso della propria vita. Ciascun campo d esperienza e ciascuna disciplina non può essere considerato un sistema chiuso, ma una struttura aperta che comunica e interagisce con tutte le altre. 23

24 Scuola dell infanzia e scuola primaria I docenti delle scuole dell infanzia e delle scuole primarie hanno definito il quadro delle competenze e dei relativi descrittori di competenza individuati come traguardi da raggiungere al termine di ogni anno della scuola dell infanzia e della scuola primaria. (allegato 4 quadro competenze scuola infanzia e primaria ) Le competenze chiave si sovrappongono e sono correlate tra loro e sono riconducibili a quattro ambiti interconnessi: comunicazione efficace (comprensione ed espressione); gestione e utilizzo delle risorse intellettuali (elaborazione logica ed operativa); gestione del sé ( conoscenza di sé, autostima, responsabilità, autocontrollo ) ; gestione dei rapporti ( relazionarsi con gli altri, prendere decisioni, assumere un ruolo attivo nel gruppo). Questi garantiscono la trasversalità in senso orizzontale, tra gli obiettivi perseguiti dalla stessa classe/sezione ed in senso verticale, tra le classi/sezioni stesse del circolo. Il raggiungimento delle competenze da parte degli allievi avviene attraverso percorsi di apprendimento disciplinari nella scuola primaria e propri dei campi d esperienza nella scuola dell infanzia. Sono stati quindi definiti dalle sezioni e dalle classi parallele dell Istituto i relativi obiettivi formativi specifici allegati al presente Piano dell Offerta Formativa. (Allegato 5 Programmazioni di Istituto ) COMPETENZE CHIAVE DA ACQUISIRE AL TERMINE DEL TERZO ANNO DI SCUOLA SECONDARIA DI 1 GRADO Le competenze sono intese come una risultanza di conoscenze, abilità e attitudini che l alunno sa esplicitare in contesti diversi, ma più specificatamente, le competenze chiave sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l inclusione sociale. Di seguito sono riportate le competenze chiave che l alunno deve raggiungere alla fine del triennio di scuola secondaria di 1 grado. Le competenze chiave si sovrappongono e sono correlate tra loro e sono riconducibili a tre ambiti interconnessi: la costruzione del sé (imparare a imparare, progettare); le relazioni con gli altri (comunicare, collaborare e partecipare, agire in modo autonomo e responsabile); l interazione con la realtà naturale e sociale (risolvere problemi, individuare collegamenti e relazioni, acquisire e interpretare l informazione). 24

25 1) Agire in modo autonomo e responsabile: inserirsi in modo consapevole nella vita sociale riconoscendo al contempo i diritti e i bisogni propri ed altrui, rispettando le regole e le responsabilità. 2) Collaborare e partecipare: saper interagire nel gruppo comprendendo i diversi punti di vista e valorizzando le proprie ed altrui capacità. 3) Comunicare: comprendere messaggi di vario tipo e di complessità diversa, utilizzando varie tipologie di linguaggio. Rappresentare eventi, concetti, emozioni, e conoscenze disciplinari mediante supporti diversi. 4) Imparare ad imparare: organizzare il proprio apprendimento, individuando e utilizzando varie fonti e modalità di informazione, anche in funzione dei tempi disponibili. 5) Progettare: elaborare e realizzare progetti utilizzando le conoscenze apprese, definendo strategie e verificando i risultati raggiunti. 6) Risolvere problemi: affrontare situazioni problematiche costruendo e verificando ipotesi, raccogliendo e valutando dati, secondo contenuti e metodi propri delle diverse discipline. 7) Individuare collegamenti e relazioni: cogliere analogie e differenze, coerenze ed incoerenze, cause ed effetti, collegamenti tra eventi e concetti diversi, nei diversi ambiti disciplinari. 8) Acquisire ed interpretare l informazione: interpretare criticamente l informazione ricevuta distinguendo fatti ed opinioni e verificandone l attendibilità. Metodologie e strategie educative Il Collegio docenti, diviso per materie, per consigli di classe ha elaborato competenze ed obiettivi comuni da raggiungere attraverso metodologie e strategie adeguate. Quindi, per quanto riguarda metodologie e strategie didattiche, lasciando ampia area di scelte per ciascun Consiglio di classe e per ciascun docente, si individuano queste linee guida: insegnamento non nozionistico, ma tale da sviluppare attitudini alla ricerca, all osservazione, al ragionamento; 25

26 ricorso opportuno a tecniche educative diversificate (lezione frontale, interrogazioni, esercitazioni guidate, lavori di gruppo, metodo pratico-operativo, uso di laboratori, studio individuale, ecc); impiego dei laboratori per conseguire lo sviluppo delle abilità e attivare esperienze operative; lavoro di gruppo, al fine di favorire la socializzazione offre inoltre a ciascun alunno la possibilità di assumere un ruolo adeguato alle sue capacità e attitudini, confrontandosi con i compagni sulle strategie da attuare; attività laboratoriali necessarie per la realizzazione di interventi su piccoli gruppi, finalizzati al consolidamento e alla personalizzazione degli apprendimenti e per favorire l operatività, il dialogo e la riflessione sulle attività svolte; lavoro interdisciplinare che promuove la ricerca delle connessioni fra i saperi disciplinari stimolando una visione più ampia e completa dei fenomeni considerati; metodo pratico-operativo che consente un maggior coinvolgimento degli alunni, lo sviluppo della capacità di progettazione e la realizzazione di prodotti finiti; interventi di esperti esterni inseriti nell iter didattico del consiglio di classe e concordati con gli Enti presenti sul territorio, per approfondire problematiche disciplinari e al contempo aprire la scuola alla realtà territoriale; visite di istruzione e visite guidate che, oltre ad avere una valenza socializzante e culturale, concorrono a realizzare le finalità didattiche disciplinari o interdisciplinari rendendo più attivo il percorso scolastico promuovendo la conoscenza e la valorizzazione dei beni culturali e ambientali presenti sul territorio. Nella programmazione del Consiglio di classe saranno indicate le modalità e le strategie generalmente attuate nel normale svolgimento dell attività per raggiungere le competenze concordate. Nella programmazione disciplinare verranno definite conoscenze, abilità, competenze disciplinari, strategie, metodi, verifiche e criteri per la valutazione di ogni singola disciplina, secondo il contesto peculiare di ogni classe. 26

27 6 - Organizzazione didattica Per la realizzazione dell offerta formativa sopra illustrata, la scuola ha definito la seguente organizzazione: Scuola dell infanzia Tempo scolastico Utilizzo del tempo scuola Formazione delle classi Le scuole dell infanzia dell istituto funzionano dal lunedì al venerdì in orario antimeridiano e pomeridiano con la presenza del servizio mensa. Gli orari di inizio e termine delle attività educative sono determinati in relazione alle esigenze delle famiglie e nel rispetto dei tempi dei bambini. Nell arco della giornata si alternano momenti di gioco libero ad altri di attività strutturata per il raggiungimento degli obiettivi formativi individuati nella programmazione didattica di sezione. Vengono svolte attività di laboratorio per favorire la socializzazione tra i bambini delle diverse sezioni, la conoscenza tra gli stessi e le insegnanti presenti nella scuola. Il precoce riconoscimento di difficoltà cognitive e di relazione costituisce condizione necessaria (anche se non sufficiente) per far sì che tali difficoltà non si traducano in condizioni di svantaggio che il bambino porterà con sé nella scuola primaria. Anche a tal fine vengono proposte attività didattiche per gruppi ed interventi individualizzati soprattutto nei bambini più piccoli. La formazione delle sezioni nella scuola dell infanzia è affidata al Consiglio d intersezione tecnico composto dai docenti della scuola, dal Dirigente Scolastico o da un suo delegato. Le sezioni sono formate seguendo criteri di omogeneità o eterogeneità in relazione all età dei bambini e alle esigenze didattico organizzative di ciascuna scuola. I genitori possono evidenziare particolari bisogni, situazioni fisiche, psicologiche del proprio figlio al Consiglio d intersezione tecnico che verranno prese in considerazione nel limite della compatibilità con altri criteri. Scuola primaria Tempo scolastico Discipline Le scuole primarie di Arancio e di Antraccoli funzionano nelle classi 5 per 30 ore settimanali e nelle classi prime, seconde, terze e quarte per 27 ore. Nel prossimo anno scolastico funzioneranno tutte le classi per 24, 27 fino a 30 ore nei limiti delle risorse di organico assegnato al circolo e tenendo conto delle specifiche richieste delle famiglie (articolo 4 del Regolamento emanato con DPR n 89 del 20 marzo 2009). Queste scuole hanno deciso di effettuare un unico rientro pomeridiano per le classi 5 come richiesto dalle famiglie. La scuola primaria di S Filippo funziona per 29 ore settimanali in tutte le classi con servizio mensa su cinque giorni. La scuola primaria di San Vito funziona per 40 ore settimanali con organizzazione a tempo pieno su cinque giorni. Nelle Nuove Indicazioni le discipline sono: italiano, matematica, scienze, storia, geografia, religione, tecnologia, lingua inglese, musica, arte ed immagine, educazione fisica. Nell ambito dell insegnamento delle discipline sarà tenuto in considerazione l Educazione alla Cittadinanza e la conoscenza della Costituzione. 27

28 Tempo per le discipline Nei primi due anni della scuola primaria si seguono dei percorsi pluridisciplinari per cui non è sempre possibile determinare orari rigidi per ogni disciplina. Infatti gli alunni hanno bisogno di un approccio globale nell apprendimento; solo quando avranno acquisito le strumentalità di base e una prima alfabetizzazione, potrà essere realizzata una struttura oraria che tenga conto dei vari ambiti disciplinari. Con l autonomia scolastica la quantificazione oraria di ogni disciplina di studio è rimessa esclusivamente all autonomia delle scuole. Il curricolo delle discipline viene calcolato su 27 ore settimanali a cui si aggiungono, laddove la disponibilità organica lo rende possibile, 3 ore di attività per l ampliamento dell Offerta Formativa (attività laboratoriali e recupero). SCUOLE PRIMARIE DISCIPLINE CLASSE 1 CLASSE 2 CLASSE 3 CLASSE 4 CLASSE 5 Italiano Matematica Storia Geografia Scienze Tecnologia IRC L2 (inglese) Arte e immagine Musica Educazione fisica Monte ore curricolo Utilizzo della contemporaneità L attività didattica si attua attraverso forme organizzative che tengono conto dei bisogni formativi degli alunni, dei loro ritmi di apprendimento e si diversificano in base allo scopo da raggiungere. La contemporaneità dei docenti per alcune ore dell orario settimanale è una delle risorse utilizzate per la realizzazione di alcune attività progettuali per l ampliamento dell Offerta Formativa. Questa, in sintesi, la gamma delle possibilità di organizzazione didattica della scuola. Gruppo classe affidato ad un unico insegnante Lezioni frontali per illustrare argomenti, effettuare conversazioni guidate, analizzare e risolvere problemi. Lavoro di gruppo per offrire ai bambini diverse modalità di apprendimento e sviluppare la cooperazione, l aiuto reciproco e la responsabilità. Suddivisione della classe durante la presenza di più insegnanti Attività personalizzate o individualizzate in cui ogni alunno segue percorsi in relazione alle proprie capacità con l ausilio di strumenti e metodi adeguati. 28

29 Formazione delle classi Attività a classi aperte rivolte allo svolgimento dei laboratori intesi come ambiente didattico diverso dalla classe, sia come organizzazione spaziale (dove è possibile), sia come metodologia dell apprendimento. Nel laboratorio si pratica la ricerca e la creatività che non sempre trovano spazi adeguati nell ambito della classe. E da rilevarsi la valenza delle attività di laboratorio quale strumento che permette di dare risposte positive ai seguenti bisogni degli alunni: comunicazione, socializzazione, autonomia, pensiero divergente, fantasia, manualità. E stata predisposta nell istituto una scheda di passaggio dalla scuola dell infanzia alla scuola primaria sulla quale si basa la formazione delle classi prime. Sono ritenute altrettanto valide le indicazioni delle insegnanti della scuola dell infanzia rilevate nel corso degli anni. Ciò consente di formare classi abbastanza omogenee. Scuola Secondaria di primo grado Chelini Tempo scolastico L'orario scolastico è così articolato: 30 ore settimanali antimeridiane a cui può essere aggiunto lo studio di uno strumento musicale nelle ore pomeridiane. La nuova organizzazione scolastica prevede per la scuola secondaria di 1 grado la suddivisione in due periodi: un biennio ed un anno, il terzo, al termine del quale gli alunni sosterranno l'esame di stato. Nelle 30 ore antimeridiane è previsto l'insegnamento di: italiano, cittadinanza e costituzione, storia e geografia, 1 lingua straniera: inglese; 2 lingua straniera: francese o spagnolo; matematica e scienze, tecnologia, musica, educazione fisica, arte e immagine, religione. Questa scuola, che è ad indirizzo musicale, offre lo studio di uno tra i seguenti strumenti: flauto traverso, chitarra, pianoforte, o violino. Tale disciplina è impartita da insegnanti di Strumento Musicale, prevede un percorso triennale di 2 ore settimanali (in classe prima) o 3 ore (in classe seconda e terza). L'orario si articola in: CORSO ORDINARIO: 5 ore antimeridiane per 6 giorni la settimana per un totale di 30 ore. Per chi opera questa scelta possono essere programmate attività di recupero e avanzamento, momenti ricorrenti ed integranti dell attività didattica. Si ritengono pertanto necessari specifici momenti dell orario settimanale per interventi mirati: Al recupero delle strumentalità di base (italiano, matematica, lingua straniera) e della motivazione all apprendimento, anche attraverso attività gratificanti per gli alunni (es. esercitazioni guidate, lettura silenziosa e lettura ad alta voce, drammatizzazione, videoscrittura, attività di gruppo, audiovisivi, attività pratico- operative ); All approfondimento delle conoscenze e al potenziamento delle abilità. CORSO MUSICALE: 5 ore antimeridiane per 6 giorni più uno o due rientri pomeridiani per chi studia uno strumento musicale. Per chi opera questa scelta sono garantite, oltre alle attività del corso 29

30 Personale docente Formazione classi ordinario, lezioni individuali e momenti di musica d'insieme (solfeggio nelle classi 1 e orchestra nelle classi 2 e 3 ). Ciascun docente è assegnato alle classi tenendo conto della continuità didattica, dell omogeneità delle équipe pedagogica e delle esigenze di servizio. I docenti di sostegno sono di supporto alla classe nella quale devono favorire l integrazione dell alunno portatore di handicap sul piano interpersonale e didattico. Il loro intervento si svolge o in classe o in piccolo gruppo o con attività laboratoriali concordate e pianificate con gli insegnanti di classe e l equipe psicopedagogia dell ASL. I docenti di strumento (chitarra, flauto traverso, violino, pianoforte) seguono gli alunni individualmente o a piccoli gruppi, e a classi aperte per le lezioni di musica d insieme. I criteri mirano a raggiungere due obiettivi: l'eterogeneità all'interno di ciascuna classe (ogni classe dovrebbe essere, in piccolo, uno spaccato della società). l'omogeneità tra le sezioni parallele. Nella costituzione delle classi verranno seguiti i seguenti criteri. 1. Formazioni classi calibrate sia dal punto di vista relazionale che delle abilità conseguite al termine della scuola primaria, (in ogni classe possibilmente dovrà esserci analogo numero di alunni con giudizio di ottimo, di buono, di sufficiente ). 2. Indicazioni e suggerimenti provenienti dai docenti della scuola elementare, contestualmente alle schede di valutazione di quinta e alla certificazione delle competenze. 3. Costituzione dei gruppi di lingua 2 (Francese, Spagnolo). 4. Costituzione dei gruppi di strumento secondo la lingua 2 scelta. 5. Equilibrio tra il numero dei maschi e quello delle femmine. 6. Assegnazione degli alunni che ne fanno richiesta nella sezione dei fratelli frequentanti all inizio dell anno di riferimento: questi non possono fare la richiesta incrociata. 7. Accoglimento richiesta incrociata di due alunni, purché uno dei due non abbia diritto alla scelta di una sezione. (Punto 6) 8. Gli alunni già frequentanti la scuola secondaria di primo grado e non ammessi alla classe successiva verranno di norma inseriti nella stessa sezione dell anno precedente. Criteri generali per la scuola dell infanzia, la scuola primaria, la scuola secondaria di primo grado Assegnazione dei docenti alle classi/sezioni L assegnazione dei docenti alle sezioni/classi è di competenza del Dirigente Scolastico che deve acquisire i criteri dal Consiglio di Istituto sentite le proposte del Collegio dei Docenti e cioè tener conto delle competenze degli insegnanti, della continuità didattica e delle esigenze degli interessati. 30

31 7 - Progetti per l arricchimento dell offerta formativa Il Collegio dei Docenti ha deliberato le seguenti aree di intervento in relazione ai bisogni dell utenza: Area integrazione (Integrazione Alunni Stranieri Disagio Sociale e Scolastico DSA Biblioteca) Area creatività ed espressione (Musica/Teatro Lingue straniere - Ambiente Salute) Area nuove tecnologie (Tecnologie e materiali) Area continuità del curricolo (Continuità e Orientamento) Area POF Sperimentazione (Senza Zaino e Book progress) AREA INTEGRAZIONE ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI E CON DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO La nostra istituzione scolastica concorre, in collaborazione con la famiglia e le altre agenzie educative, alla formazione dell uomo, del cittadino riconoscendo la centralità della persona e il suo diritto al successo formativo in relazione alle capacità personali. Nel nostro Istituto sono iscritti e frequentanti, per l anno scolastico in corso, 13 alunni diversamente abili nella scuola secondaria di primo grado, 19 in quella primaria e 6 in quella dell infanzia. La frequenza della scuola dell obbligo costituisce per questi alunni un tempo e un momento fondamentale nel quale essi sviluppano la concezione riguardo a quello che sono in grado di fare. Questo avviene in un contesto, quello scolastico, nel quale sono presenti valori, modi di essere e di agire che influenzano in modo determinante la loro crescita. E un dato di fatto che la diversità può trasformarsi in difficoltà di apprendimento e/o in problemi di comportamento, ma anche in una risorsa. In coerenza con il Piano dell Offerta Formativa, riteniamo l accoglienza di ciascuno come momento determinante d integrazione interpersonale e riconoscimento reale di ciascuno, della sua complessità, unicità e originalità. Assumiamo la diversità come concetto positivo che richiede, prima di tutto riconoscimento e rispetto e non forme di semplice aiuto tendenti, più o meno 31

32 consapevolmente, all assimilazione. Considerare una persona per quello che ha, che sa fare, che sa esprimere e non per sottrazione (per quello che non ha, che non sa fare o non sa esprimere), significa concorrere alla costruzione del suo futuro, anche al di fuori dell ambito scolastico. Il team degli insegnanti che operano nella classe/sezione in cui è inserito l alunno con disabilità (insegnanti di classe/sezione ed insegnante di sostegno) deve collaborare fattivamente alla buona riuscita dell inserimento scolastico ed alla realizzazione di un percorso didattico individualizzato per l alunno suddetto. Le scuole dell Istituto Comprensivo Lucca 6 prestano particolare attenzione a quei bambini che mostrano difficoltà di apprendimento, soprattutto per quanto riguarda la formazione di competenze attraverso abilità e conoscenze primarie, le quali dovrebbero necessariamente accompagnare ciascuno nel proseguo della scuola dell obbligo. In questi ultimi anni è da evidenziare la diminuzione delle risorse professionali presenti nelle scuole primarie dovuta ai continui tagli sia al personale che alle risorse finanziarie. Nel contempo si fa sempre più pressante la richiesta di recupero di svantaggi, di prevenzione di disagi e difficoltà specifiche, di consolidamento di abilità e conoscenze nella scuola primaria e secondaria di primo grado. Parimenti, nelle scuole dell infanzia, il precoce riconoscimento di difficoltà cognitive e di relazione, costituisce condizione necessaria (anche se non sufficiente) per far sì che tali difficoltà non si traducano in condizioni di svantaggio, che il bambino porterà con sé nella scuola primaria e nei successivi gradi di istruzione. Da tenere costantemente in considerazione sono i DSA, riconosciuti dalla legislazione scolastica che prevede strumenti dispensativi e compensativi per gli alunni che le evidenziano. DISAGIO SOCIALE E SCOLASTICO La scuola, insieme alla famiglia, è la principale agenzia di formazione e di socializzazione dell individuo, uno dei perni su cui far leva per promuovere il benessere integrale (fisico, psicologico, relazionale) dei nostri ragazzi. Succede però, a volte, che proprio da questi fattori, di per sé positivi, scaturiscano problematiche e comportamenti di disagio che possono condizionare fortemente la vita dell alunno, incidere sullo sviluppo della sua personalità, sull'identità, sull'autostima, sulle relazioni affettive, su quelle tra pari (rispetto delle regole 32

33 corrette e condivise di comportamento) e, elemento assolutamente non trascurabile, sull'abbandono scolastico; Nasce da qui l esigenza di attuare interventi volti alla riduzione delle difficoltà - disagi derivanti da problematiche familiari o scolastiche e di attivare strategie d'intervento e sostegno che vedono la scuola in stretta collaborazione con la famiglia e le istituzioni competenti. INTEGRAZIONE ALUNNI STRANIERI L Istituto Comprensivo Lucca 6 ha un bacino di utenza composto principalmente dai quartieri di: Arancio San Filippo, Antraccoli, Picciorana, Tempagnano e San Vito, zone che si trovano nella prima periferia della città. Numerosi sono i nuclei familiari non italofoni che favoriscono l arrivo dei nuovi soggetti, l aumento della popolazione straniera e del fenomeno del bilinguismo. Circa il 10% del totale degli alunni iscritti nel nostro Istituto provengono da altre nazioni e, in questi ultimi anni, la presenza di alunni stranieri nelle nostre scuole si è andata arricchendo di nuovi elementi che hanno reso la comunità scolastica più viva e sensibile al cambiamento, ma soprattutto al confronto. L integrazione scolastica si è organizzata negli anni grazie anche alla collaborazione e al confronto con altre scuole che hanno portato alla realizzazione di un protocollo d intesa dove vengono definite le competenze delle singole agenzie educative che concorrono alla crescita del bambino/ragazzo e al suo inserimento. Si ritiene necessario continuare ad operare in maniera idonea attraverso progetti specifici e soprattutto con l aiuto di finanziamenti adeguati in maniera che le differenze culturali possano essere superate e utilizzate come possibilità di scambio e di dialogo. La scuola deve poter continuare ad essere terreno fertile per un educazione interculturale che vada ad integrare il curricolo contribuendo a formare uomini e cittadini d Europa consentendo di imparare valori basilari come la solidarietà, l uguaglianza e la cooperazione per un mondo di pace. 33

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