I Confidi in in Italia: Possibili Evoluzioni e Benchmark Europei

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1 La La Gestione Gestione del del Portafoglio Crediti Crediti **** **** I Confidi in in Italia: Possibili Evoluzioni e Benchmark Europei Roma, ABI 11 giugno 2003 Francesco Pastore Partner Deloitte ERS Manlio Genero Partner Deloitte ERS

2 Agenda Il contesto nazionale di riferimento Alcuni riferimenti europei Prime considerazioni I progetti di riforma Rating, Securitisation e Basilea II Una possibile evoluzione Considerazioni finali

3 Il contesto nazionale di riferimento Aspetti regolamentari I Confidi: hanno forma giuridica di società cooperative, consorzi o società consortili; sono iscritti in una apposita sezione dell elenco generale degli intermediari finanziari tenuto dall UIC; hanno come oggetto sociale la prestazione di garanzie; non possono svolgere alcuna altra attività di intermediazione finanziaria; non sono sottoposti al rispetto dei requisiti di onorabilità e di professionalità previsti per gli esponenti aziendali; non sono sottoposti ad alcuna Vigilanza informativa ed ispettiva.

4 Il contesto nazionale di riferimento Aspetti generali I Confidi sono circa 1.000, operanti in tutti i settori economici (agricoltura, industria, servizi, artigianato). I finanziamenti garantiti dai Confidi ammontano a circa 12,7 miliardi (dato relativo all anno 2001) di cui 8,1 miliardi relativi ai Confidi artigiani e 4,6 miliardi relativi agli altri Confidi. I dati più recenti mostrano che nel caso dei Confidi industriali (n. 85) il il patrimonio netto si ragguaglia a circa il il 16% delle garanzie prestate.

5 Il contesto nazionale di riferimento Aspetti organizzativi I Confidi si sono finora evoluti in assenza di una disciplina normativa di riferimento e senza standard organizzativi ed operativi. Ciò ha comportato: - in molte regioni, specie del Nord, un eccessiva polverizzazione degli stessi; - in molte regioni, specie del Sud, una limitata forza contrattuale nei confronti del sistema bancario.

6 Il panorama internazionale: il modello italiano Tipologia Natura In Italia l attività di prestazione di garanzie mutualistiche sugli affidamenti alle PMI è esercitata da istituti denominati Confidi che pur avendo personalità giuridica non sono Enti Creditizi. Privata in gran parte, pubblica talvolta, mista in pochi casi. Disciplina Sono stati presentati alcuni disegni di legge che si propongono la definizione di una disciplina specifica. Operatività Dimensione Servizi Rilasciano tipicamente garanzie su crediti a breve termine concessi all imprenditoria minore nei settori dell artigianato, agricoltura, industria e terziario. Medio piccola e piccola, caratterizzata da una forte numerosità. Concessione di garanzie e istruttorie di agevolazione. Partecipazione Imprenditoriale diretta.

7 Il panorama internazionale: il modello francese Tipologia Natura Disciplina Operatività Dimensione L attività di prestazione di garanzie mutualistiche sugli affidamenti alle PMI è esercitata da istituti denominati: Societés de Caution Mutuelle di origine privata (SCM); Crédit d Equipement de Petit et Moyennes Entreprises di origine pubblica (CEPME). Sia privata che pubblica. Sono regolamentati dalla legge che disciplina le banche popolari alle quali sono strettamente legate. Con la Legge Bancaria del 1984 sono state trasformate in istituti di credito e più in particolare in Società Finanziarie sottoposte al controllo di Vigilanza della Commission Bancaire. Tipicamente vengono rilasciate garanzie su crediti a medio lungo termine concessi all imprenditoria minore. Medio piccola, caratterizzata da una forte numerosità. Servizi Concessione di garanzie. Partecipazione Imprenditoriale diretta.

8 Il panorama internazionale: il modello tedesco Tipologia Natura Disciplina Operatività Dimensione L attività di prestazione di garanzie mutualistiche sugli affidamenti alle PMI è esercitata da istituti denominati: Unioni di Garanzia Creditizia e Unioni di Garanzia su Partecipazione Azionaria. Mista. Sono veri e propri Enti Creditizi e come tali sono sottoposti al controllo della Commissione di Controllo dell attività creditizia. Attraverso le Unioni di Garanzia Creditizia operano prestando garanzie su affidamenti bancari a medio lungo termine, mentre attraverso le Unioni di Garanzia su Partecipazione Azionaria operano per il rilascio di garanzie su partecipazioni al capitale di finanziarie regionali senza scopo di lucro costituite dagli istituti di credito o dal Governo. Medio elevata, caratterizzata da una forte concentrazione. Servizi Partecipazione Concessione di garanzie, interventi coordinati con Enti pubblici e associazioni di categoria. Indiretta tramite le associazioni imprenditoriali.

9 Il contesto nazionale di riferimento Alcuni riferimenti europei Prime considerazioni I progetti di riforma Rating, Securitisation e Basilea II Una possibile evoluzione Considerazioni finali

10 Prime considerazioni Rispetto al panorama europeo esaminato, i Confidi: Non sono intermediari creditizi; Hanno una dimensione eccessivamente limitata; Operano con modelli di business non sempre omogenei; Operano con limitate forme di controgaranzia pubblica; Prestano una garanzia di tipo sussidiario che non li li abilita ad un effettivo controllo sulle modalità di recupero dei crediti erogati; Il rilascio di garanzie è limitato al breve termine.

11 Il contesto nazionale di riferimento Alcuni riferimenti europei Prime considerazioni I progetti di riforma Rating, Securitisation e Basilea II Una possibile evoluzione Considerazioni finali

12 I progetti di riforma I disegni di legge attualmente all'esame del Parlamento (n. 193, n. 1176, n. 1207, n. 1267) mirano a razionalizzare il fenomeno dei Confidi ed a delinearne con precisione l identità giuridica favorendone la concentrazione in unità dimensionalmente adeguate. Tali disegni prevedono: - il rafforzamento dei Confidi esistenti mediante l'evoluzione verso soggetti che abbiano requisiti, strutture patrimoniali e modalità operative di veri e propri intermediari finanziari; - l introduzione di un nuovo soggetto denominato Società di Garanzia ovvero Confidi di Intermediazione Creditizia. l disegni di legge sono stati presentati ai principali soggetti interessati: Confidi, Unioncamere, Banca d Italia, ABI.

13 Il contesto nazionale di riferimento Alcuni riferimenti europei Prime considerazioni I progetti di riforma Rating, Securitisation e Basilea II Una possibile evoluzione Considerazioni finali

14 Perché i Confidi nel dibattito Basilea II Secondo la normativa vigente i fattori di ponderazione per il rischio sono ponderati secondo la natura della controparte: - Governi, banche centrali e UE = 0 % - Banche, Enti del settore pubblico = 20 % - Settore privato = 100 % Limiti attuali dei Confidi vs. Basilea - Non sono intermediari vigilati; - Garanzie non Basilea compliance.

15 Perché i Confidi nel dibattito Basilea II I Confidi, sorti in Italia circa 40 anni fa, sono entrati prepotentemente nel dibattito relativo a Basilea II. Infatti gli operatori si sono resi conto che la garanzia prestata dai Confidi potrebbe favorire un trattamento prudenziale ai crediti erogati dal sistema bancario ove si renda operativo il sostanziale processo di trasformazione strutturale dei confidi. Ciò potrebbe evitare i rischi, paventati soprattutto dalle PMI, circa un possibile restringimento del credito (credit crunch) causato dalla prossima attivazione dell Accordo di Basilea.

16 In che modo i Confidi possono aiutare le PMI I Confidi potrebbero supportare le PMI nelle loro esigenze di raccolta di mezzi finanziari in due modi, uno dei quali direttamente collegato a Basilea II, l altro in modo indiretto: - facendo beneficiare con il loro rating le PMI, soggetti usualmente non meritevoli di un rating adeguato; - agevolando operazioni finanziarie altrimenti non praticabili dalle PMI, quali la securitisation.

17 I Confidi ed il rating a cosa servirebbe Qualora i Confidi fossero sottoposti a processo di rating e fossero meritevoli di un rating non inferiore a A, l effetto per le PMI sarebbe molto vantaggioso. Infatti la PMI beneficerebbe automaticamente del rating attribuito al Confidi prestatore della garanzia che assiste i finanziamenti bancari erogati alla PMI stessa e, conseguentemente, i finanziamenti beneficerebbero di una risk mitigation nella ponderazione da parte della banca erogatrice secondo i criteri Basilea II. La PMI in questione non avrebbe un danno dall applicazione dell Accordo di Basilea.

18 I Confidi ed il rating - oggi I Confidi attualmente dotati di un rating sono solamente n. 5; Le problematiche che precludono l accesso al rating da parte di un numero significativo di Confidi sono: - mancanza di una disciplina di riferimento; - limitata dimensione; - elevata concentrazione territoriale; - elevata concentrazione settoriale; - mancanza di un organo di vigilanza; - elevata esposizione ad operational risk; - mancanza di delinquency management diretto.

19 I Confidi e la securitisation a cosa servirebbe Se i Confidi potessero prestare (così come vuole Basilea II) non solo la garanzia di tipo sussidiario tradizionale ma anche quella diretta, cosiddetta a prima richiesta, i finanziamenti assistiti da tale garanzia potrebbero essere oggetto di operazioni di securitisation. La securitisation è una tecnica finanziaria idonea a favorire le PMI nella ricerca di mezzi finanziari stabili ed a medio-lungo termine (5 anni), per loro natura più idonei a finanziare gli investimenti rispetto ai normali affidamenti per elasticità di cassa garantiti alle PMI dal sistema bancario.

20 I Confidi e la securitisation oggi Ad oggi non sono state ancora perfezionate operazioni di securitisation nelle quali il portafoglio di crediti fosse assistito dalla garanzia dei Confidi. Ciò anche a causa della natura della garanzia sussidiaria tradizionale che non solo non agevola l operazione, anzi la penalizza. La presenza di tale garanzia è giudicata dalle Agenzie di rating - che valutano i titoli emessi dal veicolo cessionario dei finanziamenti cartolarizzabili - un ostacolo per le procedure di servicing del portafoglio stesso.

21 I Confidi e la securitisation dopo il riordino Qualora il riordino dei Confidi prevedesse l introduzione della garanzia diretta, una eventuale securitisation sarebbe agevolata. Infatti la garanzia diretta prestata dai Confidi sarebbe considerato un vero credit enhancement dell operazione ed il rating attribuito sarebbe più alto. Il vincolo dimensionale delle PMI potrebbe essere, infine, superato attivando: una partnership tra Confidi e banca erogatrice per portare sul mercato finanziamenti con adeguati eligibility criteria fin dal momento della loro erogazione; un utilizzo del Fondo di Garanzia delle PMI per superare i rischi di concentrazione territoriale e settoriale dei finanziamenti.

22 Il contesto nazionale di riferimento Alcuni riferimenti europei Prime considerazioni I progetti di riforma Rating, Securitisation e Basilea II Una possibile evoluzione Considerazioni finali

23 Evoluzione giuridica in Banca di Garanzia L innovazione più marcata presentata nel progetto di riordino dei Confidi è rappresentata dalla transizione dall attuale assetto giuridico verso forme più tipiche dell intermediazione finanziaria sino a concepire la costituzione di un nuovo soggetto che dovrebbe svolgere la funzione di Banca di Garanzia. I Confidi tendono, in prospettiva, a svolgere un ruolo sempre più assimilabile a quello di un intermediario finanziario*. * Bruno Bianchi: Audizione di Banca d Italia innanzi alla Commissione Finanze e Tesoro sui disegni di legge n. 193, n. 1176, n. 1207, n. 1267, n. 2135, recanti norme in materia di Consorzi di Garanzia Collettiva dei fidi ottobre 2002

24 Evoluzione giuridica La tipologia della Banca di Garanzia già è presente in Europa (es. Germania); Le prime esperienze si stanno attivando in Italia, in anticipo sulla riforma.

25 La Banca di Garanzia Banca di Garanzia Ha il compito di stipulare le convenzioni con gli istituti di credito, di assegnare uno score qualitativo alle PMI previa analisi del relativo merito creditizio, effettuare per conto degli istituti di credito una attività di pre- istruttoria, di svolgere attività commerciale presso le PMI, di fornire consulenza finanziaria ordinaria, di fornire assistenza nella fase di erogazione del credito. Funzioni di indirizzo e coordinamento Controllo di gestione Attività commerciale Sistemi informativi Risk management Internal audit Attività principali Gestione contabile ed amministrativa Consulenza Finanziaria Attività commerciale (verso le PMI) Attività di coordinamento verso gli enti locali finanziatori

26 La Banca di Garanzia La nuova operatività svolgerà un ruolo fondamentale nel contribuire ad assicurare il rispetto dei criteri richiesti da Basilea II al fine del riconoscimento della garanzia per finalità di ponderazione del Rischio. Con riferimento, ad esempio, alle Garanzie Reali e Personali: Criteri di riconoscibilità Garanzie Reali Certezza legale dell escutibilità della garanzia in tempi brevi; Bassa correlazione del suo valore con quello dell esposizione garantita; Presenza di processi di Risk Management adeguati. Garanzie Personali Riconoscimento, per la quota di credito garantita, del principio della sostituzione della ponderazione del debitore con quella del garante; le garanzie debbono essere: esplicite, incondizionate, dirette, irrevocabili e riferite all esposizione.

27 La Banca di Garanzia La Banca di Garanzia dovrà operare garantendo il rispetto dei requisiti di elegibilità richiesti da Basilea II in tema di mitigazione del rischio. In particolare: a b c d e ff g Il Fondo deve essere depositato presso la banca affidante Ammontare riconosciuto pari all entità del deposito Certezza legale: ove la garanzia sia depositata presso terzi, questi debbono garantire una netta separazione fra la stessa e la propria struttura patrimoniale Bassa correlazione dell esposizione sottostante Copertura esplicita: deve essere collegata ad una ben definita esposizione in modo da poterne calcolare l effettiva portata Copertura irrevocabile: non deve contenere clausole che consentano di revocare unilateralmente la copertura Copertura incondizionata: non deve contenere clausole che impediscano al garante il pagamento immediato nel caso di default

28 La Banca di Garanzia La Banca di Garanzia diventerebbe inoltre un Garante Diretto. Ciò comporterebbe quanto meno le seguenti conseguenze: Assunzione in proprio del Rischio di Credito; Svolgimento del processo istruttorio; Gestione in proprio delle funzioni di gestione e recupero dei crediti; Costituzione di autonome funzioni di Risk Management con la finalità di misurare e presidiare i rischi; Riqualificare il il ruolo e le modalità di determinazione delle commissioni in funzione dei rischi assunti e con potenziali impatti sul pricing dell operazione.

29 Il contesto nazionale di riferimento Alcuni riferimenti europei Prime considerazioni I progetti di riforma Rating, Securitisation e Basilea II Una possibile evoluzione Considerazioni finali

30 Considerazioni finali Riordino istituzionale della categoria dei Confidi (intervento legislativo); Ricorso al modello dell intermediario finanziario di garanzia (disciplinato dal titolo V del Testo Unico Bancario); Determinazione di requisiti patrimoniali minimi da parte dell Autorità di Vigilanza; Introduzione della garanzia diretta; Nuovo modello di business idoneo alla prestazione di garanzie collettive a garanzia diretta (ie: gestione in proprio delle procedure di gestione e recupero dei prestiti); Trattamento prudenziale dei crediti garantiti dai Confidi favorevole in vista della attivazione dell Accordo di Basilea.

31 Francesco Pastore Partner Deloitte ERS Resp. Risk Consulting Manlio Genero Partner Deloitte ERS Resp. Securitisation

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