N /2007 REG.SEN. N /1999 REG.RIC.

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1 N /2007 REG.SEN. N /1999 REG.RIC. R E P U B B L I C A I T A L I A N A IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Friuli Venezia Giulia (Sezione Prima) ha pronunciato la presente SENTENZA Sul ricorso numero di registro generale 517 del 1999, proposto da: Immobiliare La Stella Srl - art. 35 D.L. 80/98, rappresentato e difeso dagli avv. Bruno Barel, Giuseppe Sbisa', con domicilio eletto presso Giuseppe Sbisa' Avv. in Trieste, via S.Francesco 11; contro Comune di Sacile, rappresentato e difeso dagli avv. Bruno Belleli, Marco Marchi, con domicilio eletto presso Bruno Belleli Avv. in Trieste, via Ginnastica 24; per l'accertamento dell obbligazione di diritto pubblico afferente alla "monetizzazione parcheggi" ed alla cessione in uso pubblico di aree. Visto il ricorso con i relativi allegati; Visto l'atto di costituzione in giudizio del Comune di Sacile; Viste le memorie difensive; Visti tutti gli atti della causa; Relatore nell'udienza pubblica del giorno 23/05/2007 il dott. Lorenzo Stevanato e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale; Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue:

2 FATTO e DIRITTO La parte ricorrente ha ottenuto la concessione di costruzione per un intervento di ristrutturazione edilizia in centro storico di Sacile. In relazione a tale intervento, ha chiesto la c.d. monetizzazione di parte dei posti auto prescritti, in base all art delle norme di attuazione del piano particolareggiato in vigore dal 1993, che prevede: nell ipotesi in cui risulti impossibile o urbanisticamente inopportuno realizzare le aree a parcheggio la Giunta Comunale potrà consentire la monetizzazione, secondo quanto previsto da apposita deliberazione consiliare, finalizzata alla realizzazione di parcheggi pubblici oo di uso pubblico da parte del Comune. Il costo di ciascun posto auto, ai fini della monetizzazione, era stato provvisoriamente fissato in lire con deliberazione consiliare n. 16 del , che demandava la quantificazione definitiva ad una successiva deliberazione ed, in relazione a tale provvisorietà, la parte ricorrente ha sottoscritto l impegno ad adeguare il versamento stesso (con la riserva che tale successiva determinazione rispettasse criteri, parametri e materiali usuali ). Il costo unitario di monetizzazione dei posti auto è stato infine determinato, con deliberazione consiliare n. 77, in lire Conseguentemente, l amministrazione diffidava la parte ricorrente ad effettuare il relativo pagamento, avviando altresì il procedimento per il recupero coattivo delle somme dovute. Da ciò il presente ricorso, con cui si chiede l accertamento dell inesistenza del credito e comunque l accertamento che la sua misura non è quella pretesa dall amministrazione (lire per ciascun posto auto), ma quella che era stata fissata inizialmente in lire In subordine, si chiede che venga determinato da questo Tribunale il giusto valore di monetizzazione per ciascun posto auto. E stata chiesta, altresì, la declaratoria di nullità della cessione in uso pubblico di aree pertinenti alla controversa proprietà immobiliare, oggetto di ristrutturazione, pretesa

3 dal Comune di Sacile, ma alla relativa domanda giudiziale la parte ricorrente ha rinunciato, con memoria depositata nell imminenza dell udienza di discussione del ricorso. L amministrazione comunale intimata, costituendosi in giudizio, ha eccepito che il ricorso è inammissibile per acquiescenza e per omessa impugnazione della deliberazione consiliare n. 77 del Ciò premesso, il Collegio ritiene che l eccezione di inammissibilità del ricorso sia in parte da accogliere, nei termini che seguono, e che per il resto il ricorso sia infondato. Anzitutto, per quanto riguarda la stessa esistenza della controversa obbligazione di diritto pubblico, poiché deriva dalla citata norma del piano particolareggiato (che in sostanza ha introdotto un agevolazione per il privato, perché gli ha consentito di sottrarsi all obbligo di realizzazione effettiva dei parcheggi funzionali alla costruzione, mediante il pagamento di una somma sostitutiva da impiegarsi per la loro realizzazione altrove) essa non è priva di causa, come sostenuto dalla parte ricorrente, e per tale parte il ricorso è quindi infondato. Circa la quantificazione, va precisato che le questioni sollevate, relative all entità delle somme dovute a titolo di monetizzazione dei parcheggi riguarderebbero nella prospettiva da cui muove parte ricorrente - diritti soggettivi (e rientrerebbero perciò nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo, ex art. 34 d.lgs. 80/98) sui quali nessuna incidenza avrebbero le controverse deliberazioni consiliari (n. 16/94 e soprattutto n. 77/98) con cui è stato fissato il quantum della prestazione pecuniaria, siccome di natura paritetica (secondo quanto sostiene parte ricorrente). Senonché, tale impostazione argomentativa non è condivisibile. Essa avrebbe fondamento se si trattasse di decidere se siano, o meno, dovute prestazioni patrimoniali direttamente stabilite dalla legge, come gli oneri concessori (costo di costruzione; oneri di urbanizzazione) afferenti agli interventi edilizi.

4 Com è noto, il contributo concessorio costituisce un corrispettivo di diritto pubblico posto a carico del costruttore, connesso al rilascio della concessione edilizia (ora, permesso di costruire), a titolo di partecipazione del concessionario ai costi delle opere di urbanizzazione in proporzione all'insieme dei benefici che la nuova costruzione ne ritrae. Ed è altrettanto noto che per la determinazione di esso deve farsi riferimento alle norme di legge che regolano i relativi criteri di conteggio, in conformità al principio di cui all'art. 23 della Costituzione, secondo il quale nessuna prestazione patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge. Le modalità di commisurazione della incidenza degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria per la concreta determinazione del contributo dovuto, seguono, quindi, i precisi criteri e limiti fissati dalla legge, statale (L. 10/77 e, ora, d.lgs. 380/01) e regionale (nell ordinamento del Friuli V.G.: L.R. 52/91 e, ora, L.R. 5/07 che peraltro rinvia al d.lgs. 380/01). Perciò, se si trattasse nella fattispecie all esame - di oneri concessori di urbanizzazione (rientranti, come detto, nella giurisdizione esclusiva del Giudice Amministrativo) la pretesa della parte ricorrente alla corretta determinazione del quantum del contributo dovuto, in base alla legge ed alle determinazioni generali di carattere amministrativo dalla stessa legge previste per il rilascio della concessione edilizia, si atteggerebbe effettivamente come diritto soggettivo la cui azionabilità, in sede giurisdizionale, non sarebbe subordinata né alla impugnativa di un atto amministrativo formale, né all'osservanza del termine perentorio di decadenza, bensì di quello ordinario di prescrizione (cfr. Cons. St., Sez. V, 14 dicembre 1994, n. 1471; id., 16 dicembre 1993, n. 1317; id., 31 ottobre 1992, n. 1145). Ma non è questo il caso. Infatti, la controversa prestazione di monetizzazione dei posti auto non è affatto prevista dalla legge, ma da atti autoritativi generali (precisamente, dalla citata norma

5 di attuazione del piano particolareggiato e dalle, pure citate, deliberazioni consiliari cui tale norma rinvia). Ora, potrebbe anche darsi che la determinazione del contributo sia affetta da vizi afferenti, com è stato dedotto, ad un computo esagerato ed errato. Ma in tal caso la parte ricorrente avrebbe dovuto impugnare tempestivamente le deliberazioni consiliari che - in attuazione della previsione normativa del piano particolareggiato hanno fissato il quantum. In relazione a tali atti generali la posizione dell'interessato è qualificabile di interesse legittimo ed il ricorso doveva essere proposto con azione impugnatoria, e non di accertamento, entro il termine di decadenza (cfr., per un caso analogo: Cds, V, n. 2463/06). In altri termini, la presente controversia si riferisce a diritti patrimoniali che dipendono dall'esercizio di una potestà autoritativa e discrezionale (estrinsecata nella normativa del piano particolareggiato e nelle deliberazioni attuative), e non ineriscono ad una situazione paritetica tra cittadino ed Amministrazione, che si avrebbe solo (ma non è questo il caso) se si trattasse della precisa determinazione di una prestazione patrimoniale che trova la sua base nella legge. Inoltre, la parte ricorrente era pienamente consapevole, sia nel presentare la domanda di monetizzazione dei posti auto, sia all'atto della sottoscrizione dell impegno ad adeguare il relativo importo come definitivamente fissato da una successiva deliberazione consiliare, che tale importo era suscettibile di aumento. Per un verso, quindi, essa ha prestato acquiescenza e non può, quindi, sottrarsi all obbligazione accettata; per altro verso, l'accettazione di tale onere implicava, naturalmente, anche la conoscenza delle determinazioni sulle quali esso si fondava e l esigenza di doverle impugnare, se ritenute lesive ed illegittime. Conseguentemente ed in conclusione: il ricorso è infondato nella parte in cui si contesta la stessa esistenza dell obbligazione di diritto pubblico, poiché derivante dalla norma del piano particolareggiato e non priva, quindi, di causa (come

6 sostenuto dalla parte ricorrente), ed inammissibile nella parte in cui si contesta la quantificazione dell onere, come fissata dalla deliberazione consiliare n. 77/98, poiché la pretesa non può essere azionata prescindendosi dall impugnazione di tale provvedimento autoritativo. Il gravame va dunque respinto. Concorrono, peraltro, giusti motivi per compensare tra le parti le spese del giudizio. P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale del Friuli Venezia Giulia definitivamente pronunciando sul ricorso in premessa, respinta ogni contraria istanza ed eccezione, lo rigetta. Spese compensate. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa. Così deciso in Trieste nella camera di consiglio del giorno 23/05/2007 con l'intervento dei signori: Vincenzo Antonio Borea, Presidente Lorenzo Stevanato, Consigliere, Estensore Vincenzo Farina, Consigliere DEPOSITATA IN SEGRETERIA Il 06/06/2007 (Art. 55, L. 27/4/1982, n. 186) IL DIRIGENTE