Comune di Rosarno PIANO REGOLATORE GENERALE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE. Successive al Decreto Regionale

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1 Comune di Rosarno PIANO REGOLATORE GENERALE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Successive al Decreto Regionale Progettisti Arch. Paolo Malara Prof. Alessandro Bianchi (consulente) Novembre 2000

2 I N D I C E TITOLO I - DISPOSIZIONI GENERALI CAPO 1 - GENERALITA Art. 1 Finalità e validità delle norme pag. 4 Art. 2 Richiamo a disposizioni particolari pag. 4 Art. 3 Disposizioni generali pag. 4 Art. 4 Deroghe pag. 4 CAPO II - PARAMETRI E INDICI URBANISTICI Art. 5 Descrizione dei parametri e degli indici pag. 5 Art. 6 Applicazione degli indici pag. 7 TITOLO II - ATTUAZIONE DEL PIANO Art. 7 Modalità di attuazione del piano pag. 8 Art. 8 Intervento urbanistico preventivo pag. 8 Art. 9 Procedure pag. 8 Art. 10 Opere di urbanizzazione pag. 8 Art. 11 Intervento edilizio diretto pag. 9 Art. 12 Condizioni generali di esecutività pag. 9 Art. 13 Utilizzazione degli indici pag. 9 Art. 14 Destinazioni d uso pag. 9 Art. 15 Decoro dell ambiente urbano pag. 10 Art. 16 Tutela del verde urbano pag. 10 Art. 17 Segnaletica ed arredo urbano pag. 10 TITOLO III - ZONIZZAZIONE CAPO I - ZONE OMOGENEE Art. 18 Divisione del territorio comunale in zone pag. 11 Art. 19 Prescrizioni sovraordinate pag. 12 CAPO II - ATTREZZATURE E IMPIANTI DI INTERESSE GENERALE Art. 20 Scalo ferroviario a servizio dell interporto F1 pag. 13 Art. 21 Terminale di scambio interurbano F2 pag. 13 Art. 22 Parco archeologico e ambientale F3 pag. 14 Art. 23 Complesso sanitario comprensoriale F4 pag. 15 1

3 Art. 24 Attrezzature per l istruzione superiore F5 pag. 15 Art. 25 Area per impianti tecnologici F6 pag. 16 CAPO III - SPAZI PUBBLICI ATTREZZATI Art. 26 Spazi pubblici o riservati alle attività collettive S pag. 17 CAPO IV - RESIDENZE Art. 27 Nucleo della ricostruzione con valenza di centro storico A1 pag. 18 Art.28 Zona di completamento conservativo B1 pag. 18 Art. 29 Zona di completamento riqualificativo B2 pag. 19 Art. 30 Zona di completamento dell edificato recente B3 pag. 20 Art. 31 Nucleo edilizio in località Metramello B4 pag. 22 Art. 32 Aree per edilizia residenziale pubblica B5 pag. 22 Art. 33 Nucleo edilizio in località Pian delle Vigne B6 pag. 23 CAPO V - INSEDIAMENTI PRODUTTIVI E COMMERCIALI Art. 34 Centro direzionale D1 pag. 24 Art. 35 Attività commerciali e artigianali D2 pag. 24 Art. 36 Impianti produttivi agricoli D3 pag. 25 Art. 37 Centro agroalimentare D4 pag. 25 Art. 38 Attrezzatura ricettiva D5 pag. 26 Art. 39 Agglomerato industriale - ASI ASI pag. 26 CAPO VI - AREE AGRICOLE Art. 40 Agro coltivato E1 pag. 28 Art. 41 Agro con insediamenti consolidati in località Bosco E2 pag. 30 Art. 42 Agro interno all area archeologica E3 pag. 32 CAPO VII - AREE PER TURISMO RURALE Art. 43 Complessi ricettivi, sportivi e ricreativi G1 pag. 33 CAPO VIII - AREE DI SALVAGUARDIA AMBIENTALE Art. 44 Versanti prospicienti il centro urbano V1 pag. 34 Art. 45 Pertinenze stradali V2 pag. 34 2

4 TITOLO IV - DISCIPLINA PER IL RECUPERO URBANISTICO DEGLI INSEDIAMENTI ABUSIVI E DEI SISTEMI DIFFUSI DI EPISODI ABUSIVI ISOLATI CAPO I - DISCIPLINA PER IL RECUPERO URBANISTICO DEGLI INSEDIAMENTI ABUSIVI Art. 46 Disciplina urbanistica dell'abusivismo edilizio pag. 35 Art. 47 Perimetrazione delle aree investite da abusivismo aree tipo pag. 36 Art. 48 Sanatoria urbanistica: disciplina, strumenti di normazione pag. 36 TITOLO V - VINCOLI E RISPETTI CAPO I - AREE SOGGETTE A VINCOLI E PRESCRIZIONI, ZONE DI RISPETTO Art. 49 Aree soggette a vincolo archeologico pag. 38 Art. 50 Aree di particolare interesse ambientale pag. 38 Art. 51 Aree sottoposte a vincolo idrogeologico pag. 39 Art. 52 Zone di rispetto dei cimiteri pag. 40 Art. 53 Viabilità e relative zone di rispetto pag. 41 Art. 54 Zone di rispetto delle linee ferroviarie pag. 41 Art. 55 Zone di rispetto delle infrastrutture tecnologiche pag. 41 Art. 56 Regime vincolistico pag. 42 Art. 57 Costruzioni preesistenti Norme di compatibilità pag. 42 3

5 TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI CAPO I GENERALITA Art. 1 (Finalità e validità delle norme) Ai sensi della legge n e successive modificazioni e delle altre leggi in quanto applicabili, la disciplina urbanistica del territorio comunale è regolata dalle presenti Norme di Attuazione del Piano Regolatore Generale, dagli elaborati grafici cui queste fanno riferimento e dalle disposizioni contenute nel Regolamento Edilizio. Art. 2 (Richiamo a disposizioni particolari) Valgono in particolare le norme fissate dalle seguenti leggi e decreti, e loro successive modifiche ed integrazioni: R.D.L. 30/12/1923 n. 3267, L. 01/06/1939 n. 1089, L. 29/06/1939 n. 1497, L. 17/08/1942 n. 1150, L. 18/04/1962 n. 167, L. 25/11/1962 n. 1684, L. 27/10/1971 n. 865, L. 02/02/1974 n. 64, L. 10/05/1976 n. 319, L. 28/01/1977 n. 10, L. 28/01/1985 n. 47, L. 8/08/1985 n. 431, L. 24/03/1989 n. 122, L. 08/06/1990 n. 142, L. 17/02/1992 n. 179, D. Lgs. 30/04/1992 n. 285, D. I. 1/4/1968 n. 1404, D.I. 2/4/68 n In caso di divergenze tra le presenti norme e quelle delle suddette leggi, anche nella evenienza di modifiche successive alla data di entrata in vigore del Piano Regolatore Generale, prevalgono le norme di legge in quanto applicabili. Art. 3 (Disposizioni generali) Gli edifici esistenti, in contrasto con le destinazioni di zona e con i tipi edilizi previsti dal P.R.G., in mancanza di piani particolareggiati di esecuzione, potranno subire trasformazioni soltanto per essere adeguati alle presenti norme. Sono comunque consentiti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e di restauro conservativo di cui alle lettere a), b) e c) della L. 5/8/78 n. 457 art. 31. Art. 4 (Deroghe) Le deroghe ammesse al Piano Regolatore Generale sono quelle previste dall articolo 41 quater della L. 17/08/1942 n e successive modificazioni, con il rispetto delle procedure ivi previste. 4

6 CAPO II PARAMETRI ED INDICI URBANISTICI Art. 5 (Descrizione dei parametri e degli indici) L edificazione e l urbanizzazione nelle varie zone del territorio comunale è regolata dai seguenti indici: 1. St = Superficie territoriale Per superficie territoriale, sulla quale si applica l indice di fabbricabilità territoriale, si intende la superficie per l intervento urbanistico preventivo, misurata al netto delle strade esistenti e previste dal P.R.G., internamente all area stessa. Essa comprende quindi le aree per l urbanizzazione primaria e secondaria e la superficie fondiaria. 2. Sf = Superficie fondiaria per superficie fondiaria sulla quale si applicano gli indici di fabbricabilità, si intende quella parte di area residua edificatoria che risulta deducendo dalla superficie territoriale St, la superficie per opere di urbanizzazione primaria S1 e, quando richiesto, la superficie per opere di urbanizzazione secondaria S2. La superficie fondiaria può essere suddivisa in lotti dimensionati secondo la minima unità di intervento. 3. S1 = Superficie per opere di urbanizzazione primaria E la superficie delle aree destinate alle opere di cui all articolo 10 delle presenti Norme. 4. S2 = Superficie per opere di urbanizzazione secondaria E la superficie delle aree destinate alle opere di cui all articolo 10 delle presenti Norme. 5. Sm = Superficie minima di intervento E l area minima richiesta dalle norme di zona per gli interventi di piano come unità urbanistica per l attuazione degli interventi. 6. H = Altezza del fabbricato E l altezza massima di un fabbricato, che si misura a partire dal livello di marciapiede o dalla strada o piazza fino all estradosso della linea di gronda, se la copertura è a tetto con inclinazione minore di 35% oppure fino al piano di calpestio di pavimento, con esclusione di vani scala o ascensori se a terrazzo. Per copertura a tetto con inclinazione maggiore di 35% fino all altezza media della struttura di copertura misurata all estradosso. Qualora la strada o la piazza siano in pendenza ed abbiano andamento accidentato, sarà assunta come altezza per ogni fronte dell edificio quella risultante dalla media ponderale delle singole altezze. 7. V = Volume del fabbricato Si intende la somma dei prodotti delle superfici utili (Su) di ogni piano per le relative altezze lorde misurate da pavimento a pavimento e da pavimento all estradosso del solaio di copertura per quelli a tetto. 8. Su - Superficie utile - Per superficie utile si intende la somma della superficie lorda di tutti i piani, fuori ed entro terra, detratte le superfici di cui ai commi seguenti. Dalla superficie lorda complessiva, calcolata come sopra, vengono detratte: I balconi e le verande non tamponate, le superfici ubicate nei piani interrati o seminterrati relative a cantine, vani scale, ascensori e servizi tecnici del fabbricato (centrale termica, elettrica, climatizzazione, stenditoi, ripostigli) nonché le superfici relative ai volumi tecnici emergenti dal coperto del fabbricato (extra corsa ascensori, pianerottoli di arrivo delle scale di accesso al coperto, impianti tecnologici). Vengono inoltre detratte le superfici relative a porticati pubblici o di 5

7 uso pubblico, di uso comune agli utenti di edifici residenziali e porticati di uso privato. 9. Sc = E la proiezione orizzontale sul lotto di tutti gli edifici principali ed accessori, compresi i corpi e gli elementi a sbalzo solo se tamponati. 10. Df = Distacco tra gli edifici La distanza tra gli edifici è rappresentata dal minimo distacco delle fronti del fabbricato da quella dei fabbricati che lo fronteggiano. La misurazione deve essere fatta in maniera lineare e non radiale. come se le fronti antistanti avanzassero parallelamente a se stesse verso il confine. La distanza non viene computata da gronde e balconi aperte che non superano 1.50 m massimo di sporto, ma soltanto da pareti e sbalzi tamponati. In caso di costruzioni che mantengono l allineamento stradale prevalente, per strade che già sussistono fronti continue di fabbricati, la distanza tra fabbricati sarà pari alla larghezza stradale esistente. 11. Dc = Distacco dai confini - E La distanza tra un fabbricato ed il confine del lotto su cui lo stesso sorge, non deve essere inferiore a ml 5,00 o comunque alla metà della distanza minima tra edifici prescritta dalle norme di zona urbanistica. Gli edifici possono sorgere al confine del terreno ad essi asservito, nelle zone territoriali omogenee in cui ciò è previsto dalle norme. Nei fronti sui confini del lotto è vietato aprire porte, finestre o aperture di qualsiasi genere anche se a titolo temporaneo. Gli edifici già sorti, per i quali non sono stati rispettati gli obblighi di distanza dai confini interni prescritti dalla normativa urbanistica ed edilizia sono assoggettati alla chiusura delle finestrature e delle aperture di qualsiasi tipo, relativamente alle fronti ove ciò crea incompatibilità rispetto a quanto stabilito dal D.M. 2/4/1968 n Ds = Distacco dalle strade E la minima distanza fra il margine stradale ed il fabbricato esclusi i balconi aperti. In caso già sussistono fronti continui di fabbricati sarà consentito di mantenere l allineamento già costituito sia per le nuove costruzioni che per le ricostruzioni. 13. Np = Numero dei piani E il numero dei piani fuori terra, escluso il piano seminterrato, anche se abitabile, e i sottotetti. 14. It = Indice di fabbricabilità territoriale E il rapporto tra il volume massimo edificabile all interno di una zona e la superficie territoriale della zona. 15. If = Indice di fabbricabilità fondiaria - E il rapporto tra il volume massimo edificabile all interno di una zona e la superficie fondiaria della zona. 16. Q = Rapporto di copertura - E il rapporto tra la superficie coperta e la superficie fondiaria. 17. Lm = Lotto minimo E la superficie minima del lotto cui va applicato l indice di fabbricabilità fondiaria. 18. Ui = Unità di intervento E la superficie territoriale interessata da un intervento unitario. 19. P = Parcheggi Zona di manovra e sosta temporanea o prolungata di auto, possono essere sia interni che esterni al fabbricato, ma non al di fuori del lotto interessato, sia coperti che scoperti, sia tamponati che non. 20. Ve = Verde E l area minima da destinare a verde ornamentale e/o attrezzato all interno del lotto. 6

8 Art. 6 (Applicazione degli indici) L indice di fabbricabilità territoriale (It) si applica in sede di attuazione del P.R.G. nell ambito degli insediamenti unitari per i quali è previsto l intervento urbanistico preventivo di cui all art. 8. L indice di fabbricabilità (If) si applica per l edificazione nei singoli lotti, sia nel caso di attuazione tramite intervento urbanistico preventivo, sia nel caso di edificazione in zone che non richiedono intervento urbanistico preventivo. Nel caso di edificazione successiva ad intervento urbanistico preventivo, dovrà essere indicato, per ogni zona comprendente più lotti di caratteristiche omogenee, l indice di fabbricabilità fondiaria sui lotti stessi in modo che la cubatura risultante dall applicazione degli indici alla superficie dei lotti o dei gruppi dei lotti, non risulti superiore alla cubatura risultante dall applicazione degli indici territoriali alla superficie totale dell intera zona interessata dal piano di lottizzazione. 7

9 TITOLO II ATTUAZIONE DEL PIANO Art. 7 (Modalità di attuazione del Piano) Il P.R.G. si applica secondo due modalità: l intervento urbanistico preventivo e l intervento edilizio diretto. Art. 8 (Intervento urbanistico preventivo) Nelle zone ove è previsto l intervento urbanistico preventivo, il rilascio della concessione relativa ad un progetto edilizio è subordinata alla preventiva approvazione di un Piano Attuativo, consistente in un Piano Particolareggiato secondo la procedura prevista dalla legislazione urbanistica vigente, ovvero in piani di Lottizzazione riferiti ad almeno ad un unità urbanistica individuata nelle tavole del P.R.G. o ad una superficie minima di intervento fissata nelle norme di zona. Art. 9 (Procedure) Le procedure di formazione e approvazione dei Piani Particolareggiati e dei Piani di Lottizzazione di cui al presente art. 8, sono quelle stabilite dalla L 17/8/42 n. 1150, dalle Circolari e Decreti esplicativi. Art. 10 (Opere di urbanizzazione) Secondo quanto previsto dalla L. 29/09/1964 n. 847 e dalla L. 22/10/1971 n. 865, si definiscono opere di urbanizzazione primaria: le strade, gli spazi di sosta e parcheggio, la fognatura, la rete idrica e la rete di distribuzione di energia elettrica e gas, la pubblica illuminazione ed il verde attrezzato privato e di uso condominiale, i cimiteri, nonché le opere e gli interventi previsti dalla L. 22/03/1989 n. 122, ai sensi dell art. 1 della medesima legge. In base alle medesime leggi si definiscono opere di urbanizzazione secondaria: gli asili nido e le scuole materne, le scuole dell obbligo, i mercati di quartiere, le delegazioni comunali, le chiese ed altri edifici per servizi religiosi, gli impianti sportivi di quartiere, le attrezzature collettive (amministrative, culturali, ricreative, sanitarie), le aree verdi di quartiere. Art. 11 8

10 (Intervento edilizio diretto) Nelle zone dove non è richiesto l intervento urbanistico preventivo, ma è previsto l intervento edilizio diretto, l edificazione dei singoli lotti è consentita dietro rilascio di Concessione edilizia. Art. 12 (Condizioni generali di esecutività) La possibilità esecutiva degli interventi edilizi è subordinata alla presenza o alla garanzia di realizzazione relativamente : - alla urbanizzazione generale e all'allacciamento ai pubblici servizi ; - alla compatibilità ambientale, ecologica e paesistica ; - all'urbanizzazione primaria; - ad una adeguata sistemazione degli spazi di pertinenza. - all'accesso generale all'area o al lotto di intervento ; Art. 13 (Utilizzazione degli indici sul medesimo lotto e composizione del lotto minimo) L utilizzazione degli indici If ed It corrispondenti ad una determinata superficie (Sf o St), esclude ogni richiesta successiva di altra Concessioni sulla medesima superficie, salvo il caso di ricostruzione, indipendentemente da qualsiasi frazionamento o passaggio di proprietà. Tali superfici (Sf o St) debbono essere vincolate in tal senso trascrivendo il vincolo nei modi e forme di legge. E espressamente vietato qualunque successivo frazionamento del lotto minimo di intervento. In entrambe le modalità di attuazione, l area di intervento minimo o lotto minimo può essere costituita anche da più proprietà, nel qual caso l autorizzazione alla lottizzazione o la concessione ad edificare è subordinata alla stipula tra i proprietari interessati di apposito accordo da trascrivere alla Conservatoria Immobiliare. Per le edificazioni precedenti all entrata in vigore del P.R.G., qualora risulti una quota non utilizzata relativa agli indici prescritti dalle presenti Norme, si potrà procedere al completamento della volumetria realizzabile, secondo le indicazioni specifiche per le singole zone di cui ai successivi articoli. Art. 14 (Destinazione d uso) La destinazione d uso dei suoli e dei fabbricati prevista dal Piano Regolatore Generale deve essere indicata nei progetti di intervento edilizio diretto o in quelli per l intervento urbanistico preventivo, secondo le modalità previste dal Regolamento Edilizio. 9 Art. 15

11 (Decoro dell ambiente urbano) I proprietari degli edifici esistenti e delle relative superfici di pertinenza devono obbligatoriamente mantenerli nelle condizioni di decoro richiesti dall'ambiente urbano. E' facoltà del Sindaco ordinare tutte le opere necessarie alla finalità di cui al presente articolo a cura e spese dei proprietari interessati. Art.16 (Tutela del verde urbano) Le alberature esistenti in ambito urbano debbono essere rigorosamente conservate ed immediatamente ripristinate in caso di deperimento. Sarà il Sindaco a dover preventivamente autorizzare qualsiasi tipo di riassetto, di riconversione vegetale, o di abbattimento delle zone alberate. Tutti i progetti di richiesta di concessione ad edificare dovranno indicare su apposita planimetria tutti gli elementi vegetali rilevati puntualmente e dovranno essere corredati da una documentazione fotografica. La superficie di sedime del fabbricato dovrà essere organizzata in modo da rispettare il verde esistente, in caso di abbattimento dovranno essere indicate le modalità di ripristino e le specie vegetali sostitutive delle originali. Tutti i progetti per concessione dovranno avere allegato il progetto della sistemazione esterna di tutta l'area con l'indicazione delle zone alberate, delle tipologie, delle alberature, delle zone a prato e delle zone pavimentate, nonché delle recinzioni. Per ogni lotto di nuova edificazione, dovrà essere assicurata una adeguata attrezzatura di verde base e/o di completamente e, dovrà essere assicurata una struttura minima di verde costituito: n 2 essenze arboree per ogni 50 m 2 di superficie fondiaria; n 2 essenze arbustacee per ogni 30 m 2 di superficie fondiaria. Per le zone pubbliche e per le zone di interesse generale il verde ornamentale sarà definito attraverso progetti dettagliati di sistemazione. Art. 17 (Segnaletica ed arredo urbano) La segnaletica di vie e piazze, nonché la definizione e la ubicazione di elementi di segnaletica e di arredo urbano saranno organizzati attraverso progetti specifici di intervento i quali saranno allegati ai progetti di utilizzazione edilizia. Tali progetti dovranno interessare le zone già edificate e quelle di nuova edificazione. 10

12 TITOLO III ZONIZZAZIONE CAPO I ZONE OMOGENEE Art. 18 (Suddivisione del territorio comunale in zone) Ai sensi delle leggi nazionali e regionali vigenti, il territorio comunale è suddiviso nelle zone destinate agli usi di seguito elencati. CAPO II - ATTREZZATURE E IMPIANTI DI INTERESSE GENERALE (Art.2 e 4 DM 1444/68) Scalo ferroviario a servizio dell interporto F1 art. 20 Terminale di scambio interurbano F2 art. 21 Parco archeologico e ambientale F3 art. 22 Complesso sanitario comprensoriale F4 art. 23 Attrezzature per l istruzione superiore F5 art. 24 Aree per impianti tecnologici F6 art. 25 SPAZI PUBBLICI ATTREZZATI (Artt. 3 D.M. 1444/68) Spazi pubblici o riservati alle attività collettive S art. 26 RESIDENZE Centro storico A1 art. 27 Zona di completamento conservativo B1 art. 28 Zona di completamento riqualificativo B2 art. 29 Zona di completamento dell edificato recente B3 art. 30 Nucleo edilizio in località Metramello B4 art. 31 Aree per edilizia residenziale pubblica B5 art. 32 Nucleo edilizio in località Pian delle Vigne B6 art. 33 INSEDIAMENTI PRODUTTIVI E COMMERCIALI Centro direzionale D1 art. 34 Attività commerciali e artigianali D2 art. 35 Impianti produttivi agricoli e commerciali D3 art. 36 Centro agroalimentare D4 art. 37 Attrezzatura ricettiva D5 art. 38 Agglomerato industriale ASI ASI art

13 CAPO VI - AREE AGRICOLE Agro coltivato E1 art. 40 Agro con insediamenti consolidati in località Bosco E2 art. 41 Agro interno all area archeologica E3 art. 42 CAPO VII - AREE PER TURISMO RURALE Complessi ricettivi, sportivi e ricreativi G1 art. 43 CAPO VIII - AREE DI SALVAGUARDIA AMBIENTALE Versanti prospicienti il centro urbano V1 art. 44 Pertinenze stradali V2 art. 45 Art. 19 (Prescrizioni sovraordinate) Quali che siano le prescrizioni che le presenti Norme dettano per ciascuna delle zone omogenee di cui al precedente art. 18, per le parti ricadenti all interno delle Aree soggette a vincolo e delle Zone di rispetto del Titolo V - Vincoli e Rispetti, valgono in via preminente e sovraordinata le prescrizioni dei corrispondenti articoli dal 49 al

14 CAPO II ATTREZZATURE E IMPIANTI DI INTERESSE GENERALE Art. 20 (Scalo merci ferroviario a servizio dell interporto - F1) Si tratta di un area di grande dimensione ubicata sul versante della scalo ferroviario opposto al centro abitato, in prossimità del confine con il territorio comunale di San Ferdinando. L area è suddivisa in due parti: una (F1a) è di pertinenza comunale, per cui le indicazioni del PRG hanno valore prescrittivo; l altra (F1b) è di competenza dell Area di Sviluppo Industriale, il cui piano è sovraordinato a quello comunale, per cui l indicazione del PRG ha valore indicativo e potrà risultare modificata dal PRT dell ASI. La destinazione d uso prescritta è quella di scalo merci a servizio dell interporto, con la parte di competenza ASI riservata alle infrastrutture ferroviarie e l altra riservata alle attrezzature di servizio, anche come diramazione o in connessione con l interporto. Lo strumento attuativo è costituito dal Piano Particolareggiato di iniziativa comunale, da coordinare con il corrispondente piano ASI, finalizzato a definire in termini progettuali e normativi le modalità di intervento nell ambito dei seguenti parametri edificatori: Q : max 20 % dell area P : 50% dell area H max : m Np : 3 It :1.0mc/mq Df : m Dc : 5.00 m Ds : 5.00 m Art. 21 (Terminale di scambio interurbano - F2) L area è ubicata a ridosso della stazione ferroviaria e in prossimità della statale 18, in posizione molto favorevole per svolgere la funzione di terminale di interscambio viaggiatori tra la linea ferroviaria e le linee di trasporto su gomma, sia locali sia provenienti dall intero comprensorio della piana. Al suo interno vanno realizzate le attrezzature di servizio per il trasporto e la sosta di breve e media durata dei viaggiatori e in particolare: Piazzale di stazionamento dei pullman; Autostazione con biglietteria e servizi informativi; Centro viaggiatori, con agenzie di viaggio, ristorante, bar, punti di vendita, attrezzature ricettive quali alberghi o motel. Anche quest area è suddivisa in due parti, una (F2a) di pertinenza comunale e l altra (F2b) di pertinenza ASI, per cui le norme del PRG sono prescrittive per la prima e indicative subordinate al piano ASI per la seconda. 13

15 Lo strumento attuativo è costituito dal Piano Particolareggiato di iniziativa comunale da coordinare con il piano ASI, finalizzato a definire in termini progettuali e normativi le modalità di intervento, nell ambito dei seguenti parametri edificatori: Per fabbricati di servizio e attrezzature ricettive Q : 50% della superficie fondiaria (Sf) P : 35% della superficie fondiaria (Sf) Ve : 15% della superficie fondiaria (Sf) H max : 7.00 per i fabbricati di servizio e m per le attrezzature ricettive Np : 2 per i fabbricati di servizio e 4 m per le attrezzature ricettive It : 2.0 mc/mq Art. 22 (Parco archeologico e ambientale - F3) Si tratta di un area di grande estensione nel pianoro di Pian delle Vigne in corrispondenza del sito dell antica Medma, in prossimità dei siti di più sicura insistenza di reperti archeologici sui quale insiste il vincolo della Soprintendenza Archeologica ai sensi della L. 1089/39. A motivo del suo intrinseco valore culturale e delle caratteristiche ambientali di terrazza elevato rispetto al territorio circostante, l area risulta particolarmente idonea alla realizzazione di un parco archelogico-ambientale che favorisca l afflusso di visitatori cui offrire congiuntamente le attrattive dell ambiente naturale e del sito archeologico. A tal fine l area va attrezzata tramite la realizzazione di un percorso carrabile e di sentieri pedonali, punti di ristoro e di vendita, parchi gioco per bambini e attrezzature ricreative in genere. Al suo interno è prevista la realizzazione di un complesso da adibire a centro visitatori dotato di servizi di accoglimento, con sale espositive nelle quali ospitare reperti archeologici e di sale attrezzate con tecnologie multimediali per presentare la storia, le tradizioni, i costumi, le arti, le tecniche, i mestieri dell antica civiltà magnogreca di Medma. Lo strumento attuativo previsto allo scopo é il Piano Particolareggiato di iniziativa comunale, da preparare anche tramite una fase preliminare di concorso di idee da sottoporre a preventiva approvazione da parte della Soprintendenza Archeologica di Reggio Calabria. L attuazione degli interventi previsti dal Piano Particolareggiato, potrà avvenire anche con il concorso di imprenditori privati previo convenzionamento con l Amministrazione comunale. Detto Piano Particolareggiato, potrà prevedere l edificazione nel rispetto dei seguenti parametri: P : 30% della superficie territoriale (St) Ve : 50% della superficie territoriale (St) H max : 7.00 m Np : 2 It : 1.0 mc/mq 14

16 Viene stralciata ogni possibile opera di trasformazione del territorio* * Norma così modificata per come previsto dal Decreto del Dirigente Generale del V Dipartimento urbanistica e ambiente della Regione Calabria n 317 del 27/10/2000. Art. 23 (Complesso sanitario comprensoriale - F4) Si tratta di un complesso ospedaliero di grandi dimensioni, di cui è in corso la riconversione funzionale, che si propone in prospettiva a servizio di un ampio comprensorio. Per facilitare l accesso a questa struttura dall esterno del centro abitato, il PRG ha previsto una strada di collegamento con la sottostante provinciale. All interno dell area di attuale pertinenza dell ospedale (F4a) non possono essere realizzate nuove costruzioni, ma solo opere di sistemazione esterna finalizzate a dotare il complesso di parcheggi e verde attrezzato. Sui fabbricati esistenti si possono eseguire opere di manutenzione ordinaria e straordinaria e di ristrutturazione edilizia, ai sensi della L.457/78. L area adiacente (F4b) è destinata ad eventuali ampliamenti del complesso o alla realizzazione di attrezzature sanitarie complementari, quali ambulatori, laboratori, centri ricerche e simili. Tali opere potranno essere realizzate tramite concessione edilizia nell ambito di un progetto unitario riferito all intera sub-area, secondo i seguenti parametri edilizi: Q : 40% di Sf P : 40% di Sf Ve : 20% di Sf H max : 7.00 m Np : 2 If : 3.0 mc/mq Tale area viene assimilata alle zone "F3"* L ulteriore area (F4c), ubicata al di la della nuova strada di collegamento con la provinciale, è destinata alla realizzazione di attrezzature sportive e ricreative, nella quale è possibile realizzare esclusivamente i volumi edilizi strettamente necessari per i servizi alle attrezzature. * Norma così modificata per come previsto dal Decreto del Dirigente Generale del V Dipartimento urbanistica e ambiente della Regione Calabria n 317 del 27/10/2000. Art. 24 (Attrezzature per l istruzione superiore - F5) L area è ubicata in prossimità della statale 19 e del nuovo svincolo con la strada di collegamento dal porto all autostrada. Al suo interno è già prevista la realizzazione di un edificio per il Liceo Scientifico. 15

17 Nel rispetto di quanto prescritto dall art. 4 del DM 1444/68, l estensione superficiale dell area è tale da assicurare una dotazione superiore a 1,5 mq/abitante. L edificazione all interno dell area, aggiuntiva rispetto a quella già prevista, può avvenire secondo i seguenti parametri edificatori: Q : 40% di Sf P : 30% di Sf Ve : 30% di Sf H max : 7.00 m (ad eccezione degli impianti tecnologici e sportivi) Np : 2 If : 3.0 mc/mq Df : m Dc : 5.00 m Ds : m Art. 25 (Aree per impianti tecnologici F6) L area è ubicata in prossimità dello svincolo autostradale di Rosarno, al suo interno è localizzata una sottostazione di trasformazione dell ENEL. In tale destinazione si possono realizzare impianti e manufatti di servizio agli impianti esistenti. 16

18 CAPO III SPAZI PUBBLICI ATTREZZATI Art. 26 (Spazi pubblici o riservati alle attività collettive - S) Sono gli spazi previsti e definiti dall art. 3 del D.M. 1444/68, indicati nelle tavole di piano con le seguenti sigle: S-IS : Aree per l istruzione (asili nido, scuole materne, scuole dell obbligo) S-IC: Aree per attrezzature di interesse comune (religiose, culturali, sociali, assistenziali, sanitarie, amministrative e per pubblici servizi compresi la protezione civile) S-SR : Aree per spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport S-PK : Aree per parcheggi Per quanto riguarda la realizzazione di opere all interno delle aree relative all istruzione (S-IS), alle attrezzature di interesse comune (S-IC) e quelle per parcheggi (S-PK), valgono le specifiche norme di intervento in materia di opere pubbliche. Nelle aree destinate alla realizzazione di parchi, giardini pubblici e attrezzature per la pratica sportiva (S-SR), sono consentite unicamente costruzioni congruenti con la destinazione d uso, come attrezzature per il gioco e lo sport, chioschi, punti di servizio e simili. Tali opere possono essere realizzate e gestite anche da privati tramite convenzionamento con il Comune, con l obbligo di consentire l uso pubblico delle stesse. E prescritto l intervento edilizio diretto nel rispetto dei seguenti parametri edilizi: Q : 0.1 mq/mq Hmax : 4.50 m (facoltà di maggiori altezze necessarie per la realizzazione di impianti sportivi specialistici) Df : m Dc : 5.00 m Ds : m 17

19 CAPO IV RESIDENZE Art. 27 ( Nucleo della prima ricostruzione con valenza di centro storico - A1) Comprende il nucleo edilizio formatosi a partire dalla ricostruzione successiva al terremoto del 1783 fino a tutto l 800 e la successiva espansione fino al primo decennio del 900. E costituito in prevalenza da edifici adibiti a residenza, che hanno subito numerose manomissioni che ne hanno alterato in misura rilevante i caratteri originari. Sono presenti anche alcuni manufatti di interesse storico, a diverso grado di conservazione. Per l intero centro è prescritta la redazione di un Piano Particolareggiato di iniziativa comunale, finalizzato a definire in termini progettuali e normativi le modalità di intervento. Fino all approvazione di tale piano, sulle costruzioni esistenti sono consentiti interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e di ristrutturazione edilizia, ai sensi della L. 457/78. Per i manufatti di interesse storico sono consentiti anche interventi di restauro conservativo, ai sensi della medesima L. 457/78. Valgono in ogni caso, ove esistenti, i vincoli e le prescrizioni ai sensi della L.1089/39 e della L. 1497/39. E comunque consentita la realizzazione di opere di urbanizzazione primaria e secondaria. - Destinazione di base: residenziale. - Utilizzazioni consentite: attività commerciali ed artigiane, non nocive e non moleste, piccoli alberghi e pensioni, residenze collettive a carattere normale ed a carattere speciale, servizi connessi alla residenza, servizi connessi alle attività turistiche, servizi connessi alle attività ricreative, culturali, sociali, amministrative, scolastiche con carattere di specialità. Art. 28 ( Zona di completamento conservativo - B1) E un ampia zona comprendente il rione Fera e il quartiere Case nuove, formatasi tra gli anni venti e gli anni quaranta, caratterizzato da una trama di strade ortogonali ancora ben delineata. La tipologia originaria, costituita da edifici a schiera ad un solo piano e copertura a tetto, è stata quasi completamente sostituita nel tempo da edifici a due piani. In molti casi è stato realizzato un terzo piano con tettoia metallica. Sono presenti anche alcuni manufatti di interesse storico. Quale che sia l intervento che si intende realizzare all interno di tale zona, questo dovrà essere connesso alla conservazione della trama esistente e al completamento delle parti non finite, in particolare delle facciate e le coperture, nel rispetto delle specifiche prescrizioni del Regolamento Edilizio. L edificazione di completamento è prescritta tramite intervento edilizio diretto. 18

20 E consentita la realizzazione di opere di manutenzione ordinaria e straordinaria, ristrutturazione edilizia e, per i manufatti di interesse storico, opere di restauro conservativo tutte ai sensi della L. 457/78. Destinazione di base: residenziale. Utilizzazioni consentite: attività commerciali ed artigiane, non nocive e non moleste, piccoli alberghi e pensioni, residenze collettive a carattere normale ed a carattere speciale, servizi connessi alla residenza, servizi connessi alle attività turistiche, servizi connessi alle attività ricreative, culturali, sociali, amministrative, scolastiche con carattere di specialità, con i seguenti parametri edificatori: If : 5.00 mc/mq Hmax : 7.00 m (all imposta della falda) Np : 2 P : 1mq/10mc Sono consentite la demolizione e ricostruzione totale o parziale, purchè il manufatto risultante dall intervento non superi i seguenti parametri edificatori: If : 5.00 mc/mq Hmax : 7.00 m (all imposta della falda) Np : 2 P : 1mq/10mc E prescritta la copertura con tetto a falde ed è vietata la costruzione di balconi in aggetto. E consentita la costruzione in aderenza dei confini nei casi di parete esistente non finestrata. Art. 29 ( Zona di completamento riqualificativo - B2) Comprende la parte edificata sulle pendici a ridosso del nucleo storico, realizzata già a partire dagli anni venti e fino a tutti gli anni sessanta-settanta. La tipologia attuale, in parte sostitutiva di quella originaria ad un solo piano con copertura a tetto, è a due piani con numerose sopraelevazioni con tettoie in acciaio. L edificazione di completamento è prescritta tramite intervento edilizio diretto. E consentita la realizzazione di opere di manutenzione ordinaria e straordinaria, ristrutturazione edilizia. e, per i manufatti di interesse storico, opere di restauro conservativo tutte ai sensi della L. 457/78. Destinazione di base: residenziale. Utilizzazioni consentite: attività commerciali ed artigiane, non nocive e non moleste, piccoli alberghi e pensioni, residenze collettive a carattere normale ed a carattere speciale, servizi connessi alla residenza, servizi connessi alle attività turistiche, servizi connessi alle attività ricreative, culturali, sociali, amministrative, scolastiche con carattere di specialità. All interno dei lotti liberi sono consentiti interventi di nuova edificazione, secondo i seguenti parametri edificatori: 19

21 Hmax : 7.00 Np : 2 If : 3.0 mc/mq P : 1 mq/10 mc Df : m Dc : 5.00 m Ds : 5.00 m Sono consentiti interventi di demolizione totale e ricostruzione, purché il manufatto risultante dall intervento rispetti i predetti parametri edificatori. Per gli edifici ad un solo piano è consentita la sopraelevazione per la realizzazione di un secondo piano, a condizione che l organismo edilizio risultante dall intervento rispetti seguenti parametri edificatori: If : 5 mc/mq Hmax dell edificio finito: 7.00 m (all imposta della falda) P : 1 mq/10 mc E prescritta la copertura con tetto a falde ed è vietata la costruzione di balconi in aggetto. Tutti gli interventi realizzati all interno di tale zona dovranno essere connessi alla riqualificazione del tessuto edilizio esistente, in particolare con il completamento delle parti non finite quali facciate e coperture. In sostanza non si potrà intervenire su edifici già esistenti senza prevedere la finitura di quanto già realizzato. La mancanza di indicazioni in questo senso negli elaborati presentati per la richiesta di concessione edilizia, costituirà motivo di diniego della stessa. Per quanto concerne la Via Nazionale S.S. 18, l altezza massima consentita è di 10,50 ml con numero massimo di piani pari a 3. In dette zone i locali a piano terra potranno essere adibiti ad attività artigianali e/o commerciali. E consentita la costruzione in aderenza dei confini nei casi di parete esistente non finestrata. Art. 30 ( Zona di completamento dell edificato recente - B3) Comprende l edificato recente, realizzato a partire dagli anni sessanta ma in grande parte negli anni settanta-novanta, prevalentemente a ridosso del centro. La tipologia degli edifici è in alcuni casi a due piani, più di frequente multipiano, con struttura in c.a., realizzata in modo episodico tale da non far riconoscere trame urbane significative. L uso è prevalentemente residenziale, con forte presenza di attività commerciali nei piani terra. Il completamento di queste zone deve svolgersi in modo congiunto con interventi da parte dell Amministrazione comunale tesi alla ricostituzione di trame viarie riconoscibili e funzionali e all inserimento delle opere di urbanizzazione occorrenti, e da parte dei singoli proprietari con interventi sui singoli edifici. 20

22 L edificazione di completamento è prescritta tramite intervento edilizio diretto. E consentita la realizzazione di opere di manutenzione ordinaria e straordinaria e ristrutturazione edilizia. ai sensi della L.457/78. Destinazione di base: residenziale. Utilizzazioni consentite: attività commerciali ed artigiane, non nocive e non moleste, piccoli alberghi e pensioni, residenze collettive a carattere normale ed a carattere speciale, servizi connessi alla residenza, servizi connessi alle attività turistiche, servizi connessi alle attività ricreative, culturali, sociali, amministrative, scolastiche con carattere di specialità. All interno dei lotti liberi sono consentiti interventi di nuova edificazione, secondo i seguenti parametri edificatori: Q : 66 % di Sf Hmax : 7.00 m Np : 2 If : 2.5 mc/mq P : 1 mq/10 mc Df : m Dc : 5.00 m Ds : 5.00 m Sono consentiti interventi di demolizione totale e ricostruzione, purché il manufatto risultante dall intervento rispetti i predetti parametri edificatori. Per gli edifici ad un solo piano è consentita la sopraelevazione per la realizzazione di un secondo piano, a condizione che l organismo edilizio risultante dall intervento rispetti seguenti parametri edificatori: If : 5 mc/mq Hmax : 7.00 m (all imposta della falda) P : 1 mq/10 mc E prescritta la copertura con tetto a falde. Gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di ristrutturazione edilizia e di sopraelevazione, anche se riferiti a singole parti dell edificio, debbono prevedere la finitura di tutte le parti già esistenti, in particolare facciate e coperture, secondo le specifiche prescrizioni del Regolamento Edilizio. La mancanza di tale indicazione nel progetto presentato per la concessione o l autorizzazione, è motivi di diniego del rilascio della stessa. Per quanto concerne la Via Nazionale S.S. 18, la Via Provinciale e la Via T. Gangemi, l altezza massima consentita è di 10,50 ml con numero massimo di piani pari a 3. In dette zone i locali a piano terra potranno essere adibiti ad attività artigianali e/o commerciali. E consentita la costruzione in aderenza dei confini nei casi di parete esistente non finestrata. Art. 31 (Nucleo residenziale in località Metramello - B4 ) 21

23 Si tratta di un nucleo di edilizia residenziale realizzato negli anni più recenti al di fuori delle previsioni degli strumenti urbanistici vigenti, per cui per la gran parte delle costruzioni sono in corso le procedure di sanatoria. La trama viaria è regolare, mentre si riscontrano forti carenze nelle opere di urbanizzazione, per cui gli interventi dell Amministrazione comunale saranno finalizzati alla realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria occorrenti. L area ricade all interno delle Zone stabili : Tipo B con sottozona B1 individuate dallo Studio geologico, in conseguenza delle quali l edificazione viene limitata alle strette esigenze di completamento edilizio e di urbanizzazione e subordinata all assunzione di accorgimenti tecnico-costruttivi atti a ridurre le condizioni di rischio. Inoltre i progetti presentati per la richiesta di concessione debbono essere corredati da studi geologico-geotecnici basati su indagini in situ e prove di laboratorio, nonché da studi di compatibilità idraulica. Destinazione di base: residenziale. Utilizzazioni consentite: attività commerciali ed artigiane, non nocive e non moleste, piccoli alberghi e pensioni, residenze collettive a carattere normale ed a carattere speciale, servizi connessi alla residenza, servizi connessi alle attività turistiche, servizi connessi alle attività ricreative, culturali, sociali, amministrative, scolastiche con carattere di specialità. Con queste prescrizioni, l edificazione è prescritta tramite intervento edilizio diretto, secondo i seguenti parametri edilizi: Hmax : m If = 2.00 mc/mq Np : 3 Df : m Dc : 5.00 m Ds : 5.00 m Nei casi in cui le richieste di concessioni o autorizzazioni riguardino situazioni in ordine alle quali siano in corso procedure di condono edilizio, le stesse saranno rilasciate solo se ammissibili ai sensi della normativa vigente. E consentita la costruzione in aderenza dei confini nei casi di parete esistente non finestrata. Art. 32 (Aree per edilizia residenziale pubblica - B5) Si tratta di due aree destinate alla realizzazione di programma di edilizia residenziale pubblica, secondo le modalità attuative previste dalla legislazione di riferimento al momento della redazione dei progetti. 22

24 Poiché l area ricade all interno della Zona B con sottozona B1 sottoposta a prescrizioni di natura geotecnica e idraulica, i progetti riguardanti l edificazione al suo debbono essere corredati da studi geologico-geotecnici basati su indagini in situ e prove di laboratorio, nonché da studi di compatibilità idraulica, secondo quanto indicato nell apposito studio geologico. Art. 33 (Nucleo edilizio in località Pian delle Vigne - B6) Si tratta di un nucleo edilizio sorto negli anni recenti in località Pian delle Vigne, al di fuori delle previsioni dei vigenti strumenti urbanistici e, per alcune parti, su aree soggette a vincolo archeologico ai sensi della L. 1089/39. Per l intero nucleo è prescritta la redazione di un Piano di Recupero ai sensi della L. 47/85 e delle disposizioni regionali in merito. Al fine di consentire il recupero urbanistico oltre che edilizio del nucleo, all interno del perimetro di zona del nucleo sono ricompresi spazi idonei alla realizzazione di opere di urbanizzazione primaria e secondaria. Fino all approvazione di tale piano sono consentiti, per gli edifici dotati di abitabilità o condonati ai sensi di legge, interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. 23

25 CAPO V INSEDIAMENTI PRODUTTIVI E COMMERCIALI Art. 34 (Centro Direzionale - D1) L area destinata ad accogliere il centro è ubicata in posizione particolarmente favorevole per i collegamenti, essendo ubicata lungo la statale 18 in prossimità dello svincolo che immette dalla stessa statale sulla bretella di collegamento tra il porto e l autostrada e in prossimità dello scalo ferroviario. Per questo motivo risulta particolarmente adatta per l insediamento di servizi per le attività produttive di vario tipo dislocate nell intero comprensorio della piana, a cominciare da quelle dell agglomerato industriale, del porto e dell interporto. I servizi insediabili sono tutti quelli connessi alle attività produttive come, a titolo esemplificativo, servizi informativi, bancari, assicurativi, direzionali; spazi espositivi e di vendita; centri congressi e fiere; agenzie di spedizione; impianti ricettivi e simili. Lo strumento attuativo esteso all intera area è il Piano Particolareggiato di iniziativa comunale, finalizzato a definire in termini progettuali e normativi le modalità di intervento nell ambito dei seguenti parametri edificatori: Lotto minimo : mq Hmax : m Np : 5 It : 2.0 mc/mq Il Piano dovrà altresì prescrivere il rispetto del rapporto tra superficie lorda di pavimento degli edifici previsti e spazi per servizi, di cui all art. 5 comma 2) del DM 1444/68. Sulla scorta delle indicazioni del Piano Particolareggiato, gli operatori potranno presentare domanda di concessione che verrà rilasciata previa stipula di apposita convenzione che fissi modalità e tempi di attuazione dell intervento. In assenza di tale piano, è consentita la presentazione da parte di privati di Piani di Lottizzazione riferiti ad almeno 1/4 della superficie complessiva dell area. Ove il PdL venga approvato, per il rilascio della concessione edilizia si procederà tramite stipula di convenzione, come nel caso predetto. Art. 35 (Attività commerciali e artigianali - D2) Sono alcune aree destinate alla realizzazione di edifici per attività commerciali e artigianali, di cui la principale è ubicata lungo la provinciale tra lo svincolo dell autostrada e il centro urbano e lungo la S.S. 18 Rosarno - Gioia Tauro dopo lo svincolo ASI. L edificazione è prescritta per intervento edilizio diretto, secondo i seguenti parametri edificatori: Lm : 1000 mq P : 1 mq/10 mc 24

26 Hmax : 7.00 m Np: 2 Df : m Dc : 5.00 m Ds : 5.00 m E consentita la realizzazione di una quota parte destinata a residenza del proprietario o dell esercente, in misura non superiore a 150 mq di superficie coperta, quale che sia l estensione del lotto interessato dall intervento. Tale quota parte va realizzata congiuntamente a quella a destinazione commerciale. Art. 36 (Impianti produttivi agricoli e commerciali - D3) Si tratta di aree destinate all insediamento o all ampliamento di impianti connessi alla produzione agricola che si svolge intensamente in gran parte del territorio comunale, di cui la principale è ubicata sui due lati della circonvallazione in località San Francesco-San Nicola. L edificazione è prescritta per intervento edilizio diretto, secondo i seguenti parametri edificatori: Lm : mq P : 1 mq/10 mc Hmax : m fatta eccezione per manufatti particolari quali sili, torri di produzione e simili If : 2 mc/mq Np : 2 Df : m Dc : m Ds : 5.00 m E consentita la realizzazione di una quota parte destinata a residenza del proprietario o dell esercente, in misura non superiore a 150 mq di superficie coperta, quale che sia l estensione del lotto interessato dall intervento. Tale quota parte va realizzata congiuntamente a quella a destinazione commerciale. Art. 37 (Centro agroalimentare - D4) 25

27 Si tratta di un area che a motivo dell ubicazione a cavallo della superstrada Jonio - Tirreno e in prossimità dello svincolo dell autostrada e della bretella per il porto, può costituire, se opportunamente attrezzata, un punto di riferimento per un vasto comprensorio che va dalla Piana di Gioia Tauro-Rosarno fino alla Locride. Per questi motivi il piano prevede la destinazione a centro agro-alimentare, ossia un centro nel quale realizzare insediamenti connessi nell accezione più vasta alla produzione agricola: da impianti produttivi veri e propri, a magazzini di deposito, a centri di raccolta e smistamento dei prodotti, a punti di vendita all ingrosso, a ipermercati, ad un centro fieristico e simili. Le caratteristiche particolareggiate del centro e le modalità attuative dovranno essere stabilite da un apposito Piano Particolareggiato di iniziativa comunale. Sulla scorta delle indicazioni di tale piano, gli operatori potranno presentare domanda di concessione che verrà rilasciata previa stipula di apposita convenzione che fissi modalità e tempi di attuazione dell intervento. In assenza di tale piano, è consentita la presentazione da parte di privati di Piani di Lottizzazione riferiti ad almeno 1/4 della superficie complessiva dell area. Ove il PdL venga approvato, per il rilascio della concessione edilizia si procederà tramite stipula di convenzione, come nel caso predetto. Sia il Piano Particolareggiato che gli eventuali Piani di Lottizzazione, dovranno essere redatti nel rispetto dei seguenti parametri edificatori: Superficie minima di intervento : mq Hmax : m It : 2.0 mc/mq Np : 5 Df : m Dc : m Ds : 5.00 m Il Piano dovrà altresì prescrivere il rispetto del rapporto tra superficie lorda di pavimento degli edifici previsti e spazi per servizi, di cui all art. 5 comma 2) del DM 1444/68. Art. 38 (Attrezzatura ricettiva D5) E un area, con destinazione alberghiera, posta all interno del centro edificato. E possibile per tali area oltre la manutenzione ordinaria e straordinaria la demolizione e ricostruzione, anche parziale, dell edificio, senza aumento d altezza e volumetria. Nel caso di demolizione e ricostruzione è prevista la realizzazione di attrezzature di verde e parcheggi per come indicato dal D.I n 1444 art. 5 punto 2. Tali opere possono essere realizzate tramite intervento edilizio diretto. Art. 39 (Area dell agglomerato industriale - ASI) 26

28 L area è destinata ad accogliere gli insediamenti dell agglomerato di Gioia Tauro- Rosarno dell Area di Sviluppo Industriale della provincia di Reggio Calabria. La competenza in materia di pianificazione di tali ambiti e dei Consorzi ASI e i relativi piano sono sovraordinati a quelli dei Comuni nei cui territori ricadono. Al Comune resta la competenza per quanto riguarda il rilascio delle concessioni edilizie. 27

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