Gestione di impianti per il deposito intermedio, la triturazione, il riciclaggio e la combustione di rifiuti di legno

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Gestione di impianti per il deposito intermedio, la triturazione, il riciclaggio e la combustione di rifiuti di legno"

Transcript

1 Gestione di impianti per il deposito intermedio, la triturazione, il riciclaggio e la combustione di rifiuti di legno (Aiuto all esecuzione rifiuti di legno)

2 Valenza giuridica della presente pubblicazione La presente pubblicazione è uno strumento d'aiuto all'esecuzione proposto dall'ufam in veste di autorità di vigilanza e destinato in primo luogo alle autorità esecutive. Nel testo viene data concretezza a concetti giuridici indeterminati, inclusi in leggi e ordinanze, nell'intento di uniformarne l'esecuzione nella prassi. L'UFAM pubblica i testi d'aiuto all'esecuzione, spesso designati con il nome di direttive, istruzioni, raccomandazioni, manuali, aiuti pratici, ecc., nella sua collana «Ambiente-Esecuzione». Da un lato dette pubblicazioni assicurano in notevole misura l'uguaglianza giuridica e la certezza del diritto; dall'altro permettono l'adozione, se del caso, di soluzioni flessibili e adeguate. Quando le autorità esecutive tengono conto di un simile testo, si può partire dal presupposto che esse applicano la legislazione in modo conforme al diritto federale. Soluzioni alternative non sono escluse, purché in ossequio alla prassi giudiziaria ne venga dimostrata la conformità al diritto federale.

3 1 Introduzione Il presente aiuto all esecuzione è stato redatto in collaborazione con un gruppo di lavoro a cui hanno partecipato rappresentanti del mondo economico e delle autorità cantonali. Il testo dà concretezza ai requisiti qualitativi di un trattamento rispettoso dell'ambiente dei rifiuti provenienti dalla lavorazione del legno e spiega in che cosa consiste lo smaltimento ecocompatibile di tali rifiuti, in particolare nel caso del riciclaggio del legno per la produzione di pannelli truciolari. L aiuto all esecuzione fa riferimento alle disposizioni relative ai cosiddetti altri rifiuti soggetti all obbligo di controllo (tra cui il legno usato) contenute nell ordinanza sul traffico di rifiuti (OTRif) 1. Tale ordinanza, che sostituisce l ordinanza sul traffico dei rifiuti speciali (OTRS) 2, è entrata in vigore il 1 gennaio La relativa ordinanza del DATEC 3 sulle liste per il traffico dei rifiuti (OLTRif) 4 contiene un elenco completo dei rifiuti che comprende anche quelli provenienti dalla lavorazione del legno. 2 Scopo dell aiuto all'esecuzione Normalmente i rifiuti provenienti dalla lavorazione del legno vengono triturati prima di essere inceneriti o riciclati. La maggior parte di questi rifiuti continua ad essere smaltita in Svizzera in impianti a combustione idonei alimentati con legno usato o in impianti d incenerimento dei rifiuti urbani (IIRU). Negli ultimi anni tuttavia, l esportazione di rifiuti di legno destinati ad essere riciclati nelle fabbriche di pannelli truciolari è aumentata in modo considerevole. Poiché a causa dei diversi tenori di sostanze inquinanti soltanto determinate qualità di rifiuti di legno si prestano ad essere riciclati come pannelli truciolari, l aiuto all esecuzione intende assicurare che vengano riciclate solo quelle frazioni di legno che, in base al loro tenore di sostanze inquinanti, sono effettivamente idonee al riciclaggio. Il sistema di controllo descritto nel presente aiuto all esecuzione contiene dei valori indicativi per queste sostanze inquinanti e delle raccomandazioni per i prelievi di campioni e le analisi. Il sistema serve principalmente per controllare il riciclaggio dei rifiuti di legno ma contiene anche criteri per poter distinguere i rifiuti problematici dagli altri. 3 Requisiti dello smaltimento 3.1 Classificazione L ordinanza sul traffico di rifiuti (OTRif) recepisce l elenco dei rifiuti europeo (ERE) 5. L elenco completo dei rifiuti viene emanato mediante l OLTRif. L allegato A del presente documento contiene i codici con i quali vengono classificati i rifiuti di legno in detto elenco. Sulla base della definizione di rifiuti contenuta nella legge sulla protezione dell ambiente (art. 7 cpv. 6bis LPAmb) 6 e in combinazione con l elenco dei rifiuti europeo, anche il legno allo stato naturale e quello non trattato, come gli scarti provenienti dalle aziende che lavorano il legno (scarti di falegnamerie ecc), è considerato un rifiuto se il titolare intende liberarsene. Secondo l OLTRif il legno trattato o rivestito fa parte degli altri rifiuti soggetti all obbligo di controllo (rc). Come tale, 1 Ordinanza del 22 giugno 2005 sul traffico di rifiuti (OTRif, RS ). 2 Ordinanza del 12 novembre 1986 sul traffico dei rifiuti speciali (OTRS, RS ). 3 Dipartimento federale dell ambiente, dei trasporti, dell energia e delle comunicazioni. 4 Ordinanza del DATEC del 18 ottobre 2005 sulle liste per il traffico di rifiuti (OLTRif, RS ). 5 Elenco dei rifiuti europeo (2000/532/CE) del 03/05/2000, modificato il 16/01/2001 (2001/118/CE), il 22/01/2001 (2001/119/CE) e il 23/07/2001 (2001/573/CE). 6 Legge federale del 7 ottobre 1983 sulla protezione dell ambiente (Legge sulla protezione dell ambiente) (LPAmb, RS ). 1

4 in futuro esso deve essere smaltito in impianti autorizzati dai Cantoni e dotati di un infrastruttura idonea (art. 8 OTRif). Poiché in questo settore economico vengono normalmente utilizzate le quattro categorie definite sulla base dell ordinanza contro l inquinamento atmosferico (OIAt) 7, l allegato A mette a confronto la classificazione secondo l OIAt e quella secondo l OTRif. 3.2 Deposito intermedio e triturazione dei rifiuti di legno Gli impianti per il deposito intermedio e la triturazione dei rifiuti di legno devono soddisfare, per quanto riguarda il deposito intermedio, i requisiti definiti nell articolo 37 dell ordinanza tecnica sui rifiuti (OTR) 8 relativi ai depositi intermedi e, per quanto riguarda la triturazione, gli impianti devono essere in linea con lo stato attuale della tecnica. Essi devono soddisfare in particolare le seguenti condizioni: Separazione Per la separazione occorre tenere conto della provenienza, dell aspetto e dell odore. È importante che il personale del deposito intermedio o del centro di triturazione addetto alla separazione venga istruito in modo idoneo. Le eventuali sostanze estranee (p. es. metalli, plastica, vetro) separate devono essere smaltite in modo ecocompatibile Deposito intermedio Drenaggio L intera area di deposito deve essere provvista di un rivestimento impermeabile e di un bordo perimetrale. Il drenaggio deve confluire nella canalizzazione delle acque di scarico attraverso un collettore di fanghi con un pozzetto di decantazione (cfr. art. 37 OTR). Per l immissione nelle canalizzazioni pubbliche è necessaria un autorizzazione secondo l articolo 7 della legge federale sulla protezione delle acque (LPAc) 9 e dell articolo 7 dell ordinanza sulla protezione delle acque (OPAc) 10. Eventualmente deve essere installato un impianto idoneo per la depurazione delle acque di scarico. Nelle zone di protezione delle acque sotterranee da S1 a S3 non sono ammessi il deposito intermedio e le aree di trasbordo e di trattamento del legno usato (cfr. allegato 4 cifra 2 OPAc). Copertura In linea di principio, il legno usato sottoposto a triturazione deve essere depositato in un luogo coperto. Esso può essere depositato in container se questi ultimi sono coperti (p. es. con un telone) e se si trovano su un area consolidata e dotata di un rivestimento impermeabile. I container non devono essere coperti con un telone se rimangono sul posto soltanto per un breve periodo (da 2 a 3 giorni) Triturazione Emissioni Il gestore di un impianto di triturazione è tenuto ad adottare tutte le misure opportune per evitare il rumore e la polvere. Le apparecchiature e le macchine devono essere conformi allo stato della tecnica. Devono essere rispettate le prescrizioni dell OIAt (p. es. filtri antipolvere o filtri antiparticolato per i motori diesel) e dell ordinanza contro l inquinamento fonico (OIF) 11. Questo 7 Ordinanza del 16 dicembre 1985 contro l'inquinamento atmosferico (OIAt, RS ). 8 Ordinanza tecnica del 10 dicembre 1990 sui rifiuti (OTR, RS ). 9 Legge federale del 24 gennaio 1991 sulla protezione delle acque (LPAc, RS ). 10 Ordinanza del 28 ottobre 1998 sulla protezione delle acque (OPAc, RS ). 11 Ordinanza del 15 dicembre 1986 contro l inquinamento fonico (OIF, RS ). 2

5 riguarda in particolare gli impianti che si trovano in prossimità dei centri abitati. In tal caso il Cantone può richiedere che gli impianti siano collocati all interno di un edificio chiuso. Per la triturazione di legno contenente PAH, PCP o PCB (p. es. traversine ferroviarie) devono essere tuttavia adottate delle misure particolari. Durante la triturazione di rifiuti di legno di questo genere possono liberarsi delle polveri nocive sia per il personale addetto sia per l ambiente circostante. In presenza di ingenti quantità di legno contaminato da triturare, occorre garantire mediante l adozione di misure tecniche che vengano rispettati i valori limite delle concentrazioni massime ammesse sui posti di lavoro (valori MAK) 12 e i valori limite d emissione dell OIAt, in particolare per le sostanze cancerogene come il benzo(a)pirene e il dibenzo(a,h)antracene come elencati nell allegato 1 cifra 82 dell OIAt. Su disposizione delle autorità cantonali vengono eseguite delle misurazioni di controllo. 3.3 Produzione di materiali di legno Per la produzione di materiali di legno (p. es. pannelli truciolari) possono essere impiegati soltanto il legno, gli scarti di legno e il legno usato allo stato naturale e il cui tenore di sostanze nocive sia inferiore ai valori indicativi della colonna 1 della tabella dell allegato B. Il legno attaccato da funghi (serpula lacrymans) deve essere incenerito e non può essere riciclato per i pannelli truciolari. I produttori di pannelli truciolari che utilizzano rifiuti di legno nei processi produttivi devono soddisfare i requisiti previsti dall allegato 2 cifra 84 OIAt. Essi devono rispettare le condizioni seguenti: Separazione L azienda deve disporre della normale attrezzatura per garantire una separazione ottimale dei rifiuti di legno affinché questi, all inizio della catena di riciclaggio, siano privi di tutte le sostanze di natura estranea (plastica, metalli, vetro, minerali, carta). Lo stato della tecnica prevede la separazione dei metalli ferrosi con separatori a magnete. Gli altri componenti vengono selezionati mediante setacci e separazione a gravità Riciclaggio di sostanze estranee, frazioni fini e ceneri Le sostanze estranee eliminate e raccolte separatamente devono essere smaltite in modo ecocompatibile. Di regola, le frazioni fini (< 0,3 mm) contaminate da sostanze nocive vengono separate durante il trattamento dei rifiuti di legno nell azienda produttrice di pannelli truciolari. Queste frazioni fini devono essere incenerite. Gli impianti che inceneriscono tali frazioni sono da considerarsi impianti di combustione alimentati con legno usato e devono essere conformi ai requisiti dell OIAt. Essi devono essere dotati in particolare di un dispositivo di depurazione dei gas di scarico (filtro elettrico o filtro di tessuto). Le ceneri pesanti vanno smaltite in una discarica reattore oppure, dopo un trattamento preliminare idoneo, in una discarica per sostanze residue. Le ceneri volatili e le polveri filtrate sono rifiuti speciali e devono essere smaltite come tali secondo lo stato della tecnica Il valore MAK relativo al benzo(a)pirene corrisponde a 0,002 mg/m Vedere a riguardo la pubblicazione dell UFAFP Bruciare rifiuti, legname di scarto o scarti di legno in impianti a combustione alimentati con legna o all aperto (Comunicazione concernente l ordinanza contro l inquinamento atmosferico (OIAt) e l ordinanza tecnica sui rifiuti (OTR) n. 1). 3

6 3.4 Combustione e riciclaggio termico dei rifiuti di legno A seconda del grado di contaminazione, i rifiuti di legno che non sono destinati al riciclaggio materiale devono essere inceneriti in impianti idonei e in conformità con le prescrizioni dell OIAt Utilizzo come combustibile legnoso in impianti a combustione alimentati con scarti di legno Secondo l OIAt gli scarti di legno possono essere inceneriti soltanto in impianti a combustione alimentati con scarti di legno. Gli impianti a combustione alimentati con scarti di legno devono essere conformi alle prescrizioni dell OIAt (allegato 3 cifra 52). Per scarti di legno ai sensi dell OIAt (allegato 5 cifra 3) si intendono gli scarti provenienti da aziende di lavorazione del legno o da cantieri edili, a condizione di non essere stati né impregnati con un procedimento a getto né ricoperti con un rivestimento contenente composti organici alogenati. La frazione separata presso il centro di triturazione o il deposito intermedio è esclusa da questo metodo di smaltimento poiché potrebbe essere stata contaminata da altri rifiuti di legno contenenti sostanze nocive. Poiché le ceneri pesanti provenienti dagli impianti a combustione alimentati con scarti di legno superano generalmente i valori limite relativi ai materiali inerti definiti nell allegato 1 cifra 11 dell OTR, esse devono essere smaltite in una discarica reattore o, dopo un trattamento preliminare idoneo, in una discarica per sostanze residue Incenerimento in impianti a combustione alimentati con legno usato Il legno usato, comprese le miscele di legno usato e di scarti di legno, deve essere incenerito in un impianto a combustione alimentato con legno usato. Gli impianti devono essere conformi alle prescrizioni dell OIAt per gli impianti a combustione alimentati con legno usato (allegato 2 cifra 72). Le ceneri pesanti devono essere smaltite in una discarica reattore oppure, dopo un trattamento preliminare idoneo, in una discarica per sostanze residue. Le ceneri volatili e le polveri filtrate provenienti dagli impianti a combustione alimentati con legno usato sono rifiuti speciali e devono essere smaltite come tali secondo lo stato della tecnica 14. Sono fatte salve prescrizioni più restrittive del Cantone di ubicazione Incenerimento in IIRU, cementifici o impianti simili I rifiuti di legno problematici (secondo l'allegato 5 cifra 3 capoverso 2 lettera b OIAt) devono essere inceneriti in impianti idonei dotati di un sistema efficiente di depurazione dei gas di scarico, come ad esempio in IIRU, cementifici, impianti di gassificazione o centrali termiche conformi alle prescrizioni dell OIAt (allegato 2 cifra 71) e dell OTR (articoli 38 e 39) per gli impianti destinati all incenerimento dei rifiuti urbani. I valori indicativi riportati nella colonna 2 della tabella dell allegato B consentono di differenziare il legno problematico dall altro legno usato. Le frazioni fini che si formano durante la triturazione del legno usato sono generalmente molto contaminate da sostanze nocive e devono essere smaltite separatamente. Esse sono considerate rifiuti di legno problematici e devono essere smaltite come tali. Avvertenza: il riutilizzo delle traversine ferroviarie viene disciplinato nell allegato 2.4 numero 1.3 dell ordinanza sulla riduzione dei rischi inerenti ai prodotti chimici (ORRPChim) Vedere a riguardo la pubblicazione dell UFAFP Bruciare rifiuti, legname di scarto o scarti di legno in impianti a combustione alimentati con legna o all aperto (Comunicazione concernente l ordinanza contro l inquinamento atmosferico (OIAt) e l ordinanza tecnica sui rifiuti (OTR) n. 1). 15 Ordinanza del 18 maggio 2005 sulla riduzione dei rischi inerenti ai prodotti chimici (ORRPChim, RS ). 4

7 4 Controllo della qualità 4.1 Rifiuti di legno destinati alla produzione di materiali di legno o al riciclaggio termico in impianti a combustione alimentati con legno usato La qualità dei rifiuti di legno destinati alla produzione di materiali di legno o al riciclaggio termico in impianti a combustione alimentati con legno usato deve essere sottoposta a controlli. Pertanto, chi gestisce un impianto di triturazione deve incaricare un laboratorio di eseguire dei prelievi di campioni dai propri depositi di legno usato per analizzarli e garantire il rispetto dei valori indicativi riportati nella tabella dell allegato B. I risultati di queste analisi vengono presentati alle autorità cantonali nell ambito del controllo della qualità. Le autorità, a seconda dell origine dei rifiuti, possono disporre una riduzione del numero di parametri necessari. I prelievi di campioni e le analisi devono essere eseguiti da un laboratorio di analisi accreditato a norma EN, ISO o simili. Nell autorizzazione secondo l articolo 10 OTRif il Cantone deve definire le misure sopra citate come oneri secondo l articolo 10 capoverso 2 lettera c OTRif. Non sottostanno ai controlli di qualità le aree destinate al deposito di legno usato che riforniscono esclusivamente impianti che rispettano i valori indicativi per impianti di smaltimento dei rifiuti secondo l allegato 2 cifra 714 OIAt Frequenza La frequenza dei controlli di qualità dipende dalla quantità di rifiuti lavorata annualmente per produrre materiali di legno. L UFAM consiglia di eseguire dei controlli della qualità annuali secondo la tabella sotto riportata: Quantità di rifiuti di legno lavorati per produrre materiali di legno (in Numero di controlli t/anno) annuali < un controllo e < due controlli e < tre controlli e < quattro controlli ecc Prelievi di campioni e metodi di analisi A. Preparazione dei campioni Il prelievo dei campioni viene descritto in modo dettagliato nell allegato D. B. Metodo di analisi La decomposizione e l analisi devono essere eseguite secondo l allegato IV dell ordinanza tedesca sul legno usato (cfr. allegato E) 16. C. Documentazione Il prelievo di campioni va documentato. La documentazione riporta almeno la data del prelievo, la denominazione del lotto da cui si prelevano i campioni come pure nome e firma della persona che esegue il prelievo con la quale attesta la regolarità dell operazione. 16 Verordnung über Anforderungen an die Verwertung und Beseitigung von Altholz, Altholz-Verordnung. Ministero federale dell ambiente, Berlino,

8 4.1.3 Misure in caso di superamento dei valori indicativi A. Superamento in caso di rifiuti di legno destinati al recupero materiale I rifiuti di legno non sono adatti ad essere riciclati per la produzione di pannelli truciolari se viene superato uno dei valori indicativi relativi ai parametri conformemente alla colonna 1 della tabella riportata nell allegato B. In caso di superamento dei valori indicativi si deve tenere conto della maggiore imprecisione che può risultare dal prelievo di campioni di rifiuti di legno e dalla loro analisi. In caso di superamento significativo di un parametro, le autorità cantonali richiedono analisi più frequenti (in determinati casi solo per i parametri più critici). Presso il deposito intermedio o il centro di triturazione devono essere adottate misure immediate per migliorare la separazione degli scarti. I trasporti di legname destinato al recupero materiale non vengono interrotti immediatamente. Se in seguito all adozione di tali misure non si constata un miglioramento della qualità del legno, il Cantone provvede a verificare se l autorizzazione di smaltimento ai sensi dell articolo 8 OTRif, di cui l azienda deve essere in possesso, sia da revocare o limitare. Inoltre, i Cantoni informano l UFAM (se è previsto che il legno triturato debba essere esportato ai fini di un recupero materiale) e richiedono uno smaltimento idoneo in Svizzera (generalmente l incenerimento). L UFAM dal canto suo verifica la revoca di eventuali autorizzazioni per l esportazione. B. Superamento in caso di rifiuti di legno destinati ad essere utilizzati negli impianti a combustione alimentati con legno usato I rifiuti di legno non sono adatti ad essere utilizzati negli impianti a combustione alimentati con legno usato se viene superato in modo significativo uno dei valori indicativi dei parametri da misurare conformemente alla colonna 2 della tabella riportata nell allegato B. In questi casi i rifiuti di legno devono essere classificati come problematici. Se viene constatato un simile superamento di tali valori, i Cantoni devono impedire ogni trasporto destinato all impresa di smaltimento. Per quanto riguarda i trasporti oltre frontiera, deve essere informato l UFAM. 6

9 5 Autorizzazione cantonale secondo l OTRif 5.1 Imprese di smaltimento soggette all obbligo di autorizzazione Secondo l articolo 8 OTRif necessitano di un autorizzazione le aziende che ricevono dei rifiuti di legno soggetti all obbligo di controllo per smaltirli (cfr. allegato A) 17. Il rilascio dell autorizzazione è di competenza dei Cantoni (artt OTRif). In particolare questo riguarda le imprese e gli impianti seguenti: - impianti di triturazione fissi; - depositi intermedi di aziende che ricevono rifiuti di legno soggetti all obbligo di controllo; - aziende produttrici di pannelli truciolari che impiegano, per la loro produzione, rifiuti di legno soggetti all obbligo di controllo; - impianti a combustione alimentati con rifiuti di legno soggetti all obbligo di controllo; - imprese che gestiscono trituratori mobili. Le aziende che gestiscono un impianto di triturazione mobile devono essere in possesso di un autorizzazione per lo smaltimento rilasciata dal Cantone in cui l azienda ha la sua sede principale. Inoltre l azienda deve disporre anche di un autorizzazione di quei Cantoni in cui è attivo il proprio impianto di triturazione. Se il trituratore mobile impiega soltanto legno allo stato naturale, non è necessaria un autorizzazione di smaltimento. Avvertenza: non necessita di un autorizzazione per lo smaltimento chi riutilizza le traversine ferroviarie secondo l allegato 2.4 numero 1.3 dell ORRPChim. 5.2 Rilascio dell autorizzazione di smaltimento L autorità cantonale rilascia l autorizzazione per lo smaltimento dei rifiuti di legno se il richiedente ha dimostrato di disporre degli impianti, delle attrezzature e del personale specializzato necessari per eseguire uno smaltimento rispettoso dell ambiente (art. 10 OTRif). Per smaltimento rispettoso dell ambiente s intende il rispetto dei requisiti in fatto di trattamento e smaltimento descritti nel capitolo 3 del presente documento. Le autorità cantonali dispongono controlli della qualità secondo le indicazioni fornite nel capitolo 4. A seconda delle condizioni locali, i servizi competenti cantonali possono definire ulteriori requisiti. L autorizzazione ha una validità massima di cinque anni (art. 10 cpv. 3 OTRif). Essa viene rinnovata se la verifica da parte delle autorità constata che le condizioni continuano ad essere rispettate. 5.3 Obbligo di notifica Secondo l OTRif (art. 12 cpv. 4), le imprese di smaltimento soggette all obbligo di autorizzazione devono comunicare ogni anno alle autorità cantonali la quantità di rifiuti di legno ricevuti e trasferiti. Indicando il proprio numero d esercizio vanno notificati la quantità e il tipo dei rifiuti ricevuti come pure il metodo di smaltimento utilizzato. Qualora i rifiuti vengano trasferiti, vanno indicati il tipo e la quantità dei rifiuti. Avvertenza: - gli IIRU che ricevono rifiuti misti in contenitori che comprendono anche legno usato (p. es. i rifiuti edili misti: codice ) non sono tenuti a notificare la componente legnosa; - gli impianti di separazione che ricevono rifiuti edili misti (codice ) devono notificare ogni anno la componente legnosa trasferita dopo la separazione. 17 Il concetto di smaltimento è definito nell articolo 7 capoverso 6 bis della legge sulla protezione dell ambiente (LPAmb): Lo smaltimento dei rifiuti comprende il loro riciclaggio o deposito definitivo nonché le operazioni preliminari di raccolta, trasporto, deposito provvisorio e trattamento. Per trattamento si intende qualsiasi modificazione fisica, biologica o chimica dei rifiuti. 7

10 La notifica viene in genere registrata dall azienda nel programma informatico VeVA-online 18. La relativa maschera di registrazione è disponibile dall autunno del In casi eccezionali la notifica può essere effettuata in forma scritta (cfr. modulo di notifica nell allegato C). In questo caso l autorità cantonale registra la notifica in VeVa-online

11 6 Disposizioni particolari per i trituratori mobili 6.1 Impiego sul posto presso cantieri di demolizione Il legno trattato sminuzzato con un trituratore mobile deve essere riempito direttamente in container o depositato su un area coperta dotata di un rivestimento impermeabile. Generalmente il trasporto deve essere eseguito entro 8 settimane. Il legno problematico deve essere incenerito in un impianto idoneo conformemente al punto Il restante legno è da considerarsi legno usato e generalmente deve essere incenerito in un impianto a combustione alimentato con legno usato (cfr. punto 3.4.2). Può essere riciclato per la produzione di materiali di legno (p. es. pannelli truciolari) soltanto se prima di iniziare i lavori di demolizione viene dimostrato al servizio cantonale competente mediante delle analisi che i valori indicativi contenuti nella colonna 1 della tabella dell allegato B non vengono superati. Questo onere deve essere previsto nell autorizzazione cantonale secondo l articolo 10 capoverso 2. Questa misura nella prassi ha generalmente l obiettivo di promuovere l'incenerimento del legno sminuzzato direttamente sul posto. In questo modo si evita in particolare che i telai delle finestre o l'altro legno usato non idoneo vengano miscelati con altro legno destinato al riciclaggio. La prova accompagnata dalle analisi e poi il trasporto diretto dalla zona di demolizione all impianto di riciclaggio diventano così sostenibili soltanto in presenza di un grande manufatto in legno di una qualità accettabile. 6.2 Impiego periodico di trituratori mobili in depositi intermedi L impianto di triturazione mobile deve essere collocato in un area consolidata dotata di un rivestimento impermeabile presso un deposito intermedio autorizzato (cfr. capitolo 3.2). Gli impianti di triturazione sono considerati come impianti fissi secondo l articolo 2 OIAt per la durata del loro impiego (obbligo di notifica presso le autorità, riduzione della polvere, riduzione preventiva delle emissioni, rispetto dei valori limite di immissione secondo l allegato 7 OIAt). 7 Trasporti oltre frontiera di rifiuti di legno soggetti all obbligo di controllo e destinati allo smaltimento Dal 1998 la Svizzera controlla l esportazione di legno usato sulla base della decisione OCSE C(92)39 def. Con l entrata in vigore dell OTRIf tale normativa internazionale viene ora integrata nel diritto nazionale. Conformemente all articolo 17 OTRif, anche in futuro il legno usato può essere esportato per essere smaltito soltanto dietro autorizzazione dell UFAM. L autorizzazione viene rilasciata se l esportatore ha dimostrato che la prevista esportazione è stata notificata alle autorità competenti all estero, che le autorità competenti in Svizzera e all estero hanno autorizzato l'esportazione e che il riciclaggio o lo smaltimento all'estero avviene in modo rispettoso dell ambiente. La procedura per la notifica dell esportazione è descritta nel capitolo 11 del manuale OTRif. Secondo l articolo 15 capoverso 2 OTRif non è necessaria un autorizzazione per l esportazione dei rifiuti di legno non trattati che secondo l OLTRif non sono classificati come rifiuti speciali o come altri rifiuti soggetti all obbligo di controllo. Tale esclusione riguarda i codici , , , e

12 Allegato A: elenco dei rifiuti secondo l OTRif Codice Descrizione dei rifiuti Classificazione secondo le normative sui rifiuti Classificazione secondo OIAt RIFIUTI PRODOTTI DA AGRICOLTURA, ORTICOLTURA, ACQUACOLTURA, SELVICOLTURA, CACCIA E PESCA, TRATTAMENTO E PREPARAZIONE DI ALIMENTI Rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia e pesca Rifiuti della selvicoltura Senza obbligo di controllo RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DEL LEGNO E DELLA PRODUZIONE DI PANNELLI, MOBILI, POLPA, CARTA E CARTONE Rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli e mobili Rifiuti di legno problematici: rifiuti di legno contenenti sostanze pericolose (p. es. legno trattato in modo intensivo con prodotti per la sua conservazione o rivestito con composti organici alogenati) Con obbligo di controllo Legno allo stato naturale Rifiuti di legno problematici Legno usato: rifiuti di legno diversi da quelli di cui ai codici o Con obbligo di controllo Legno usato Scarti di legno: rifiuti della produzione di legno non trattato e non rivestito (p. es. polvere di carteggiatura, scarti di rasatura e impiallacciatura, ritagli) 15 RIFIUTI DI IMBALLAGGI, ASSORBENTI, STRACCI, MATERIALI FILTRANTI E INDUMENTI PROTETTIVI Senza obbligo di controllo Scarti di legno Imballaggi Legno usato: imballaggi in legno Con obbligo di controllo Legno usato Imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o di rifiuti speciali o contaminati da tali sostanze o da rifiuti speciali RIFIUTI EDILI Legno, vetro e materie plastiche Scarti di legno impiegato sul cantiere (legno impiegato per l allestimento di cantieri) Con obbligo di controllo Senza obbligo di controllo (Rifiuti speciali) Scarti di legno Legno usato proveniente da cantieri, rinnovi o ristrutturazioni Con obbligo di controllo Legno usato 10

13 - legno impiegato per l allestimento dei cantieri ad eccezione di quello di cui al codice legno proveniente da demolizioni, rinnovi o ristrutturazioni utilizzato per gli interni Rifiuti di legno problematici: rifiuti di legno contenenti sostanze pericolose (p. es. travatura dei tetti, finestre, assi delle facciate, porte esterne, recinti, panchine dei parchi, ponti di legno, pali del telefono, traversine) Avvertenza: legno proveniente da demolizioni, rinnovi o ristrutturazioni che è stato trattato con prodotti per la protezione del legno o impiegato all esterno RIFIUTI PRODOTTI DA IMPIANTI DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI, IMPIANTI PUBBLICI DI DEPURAZIONE DELLE ACQUE DI SCARICO NONCHÉ DALLA POTABILIZZAZIONE DELL ACQUA E DALLA SUA PREPARAZIONE PER USO DOMESTICO E INDUSTRIALE Con obbligo di controllo Rifiuti prodotti dal trattamento meccanico di rifiuti (ad es. selezione, triturazione, compattazione, riduzione in pellet) Rifiuti di legno problematici: rifiuti di legno contenenti sostanze pericolose (p. es. l armatura del tetto, le finestre, le assi delle facciate, le porte esterne, i recinti, le panchine dei parchi, i ponti di legno, i pali del telefono, le traversine) Legno usato: rifiuti di legno ad eccezione di quelli di cui ai codici o (p. es. le travi, i pavimenti, il perlinato, i soffitti, le scale, le porte, gli elementi interni per la costruzione) Con obbligo di controllo Con obbligo di controllo Legno allo stato naturale: rifiuti di legno né trattato né rivestito Senza obbligo di controllo RIFIUTI URBANI, INCLUSI I RIFIUTI DELLA RACCOLTA SEPARATA Frazioni oggetto di raccolta separata Rifiuti di legno problematici Rifiuti di legno problematici Legno usato Legno allo stato naturale Rifiuti di legno problematici: rifiuti di legno contenenti sostanze pericolose (p. es. travatura dei tetti, finestre, assi delle facciate, porte esterne, recinti) Legno allo stato naturale (frazioni raccolte separatamente come p. es. cortecce, chips, segatura, sciavero, schegge, legna in ceppi, ramaglie e cimali e bricchette senza leganti) e rifiuti di legno né trattato né rivestito Legno usato: rifiuti di legno ad eccezione di quelli di cui ai codici o (p. es. palette multiuso, imballaggi con parti di truciolato compresse) Con obbligo di controllo Senza obbligo di controllo Con obbligo di controllo Rifiuti di legno problematici Legno allo stato naturale Legno usato Avvertenza: determinati rifiuti di legno secondo l'oiat sono considerati scarti di legno e quindi combustibili di legno. Questi rifiuti non sono soggetti all obbligo di controllo. 11

14 Allegato B: valori indicativi La composizione dei rifiuti di legno destinati alla produzione di materiali di legno deve essere conforme ai valori indicativi riportati nella colonna 1. I rifiuti di legno la cui composizione supera uno dei valori indicativi riportati nella colonna 2 devono essere classificati come rifiuti di legno problematici e non possono essere smaltiti in impianti a combustione alimentati con legno usato. Essi devono essere inceneriti in cementifici o IIRU. In caso di superamento dei valori indicativi si deve tenere conto della maggiore imprecisione che può risultare dal prelievo di campioni di rifiuti di legno e dalla loro analisi. Il Cantone può limitare il numero di parametri e selezionare soltanto quelli rilevanti. Parametro Colonna 1 Valori indicativi (mg/kg SS ) per il riciclaggio di materiale (p. es. pannelli truciolari) Colonna 2 Valori indicativi (mg/kg SS ) per distinguere fra rifiuti di legno problematici e altri rifiuti di legno Arsenico (As) 2 5 Piombo (Pb) Cadmio (Cd) 2 5 Cromo (Cr) Rame (Cu) Mercurio (Hg) 0,4 1 Cloro (Cl) Fluoro (F) Zinco (Zn) PCP PCB PAH 21 in elaborazione in elaborazione 19 Pentaclorofenolo PCP 20 Bifenili policlorurati PCB 21 Idrocarburi aromatici policiclici PAH

15 Allegato C: modulo di notifica per le imprese addette allo smaltimento di rifiuti di legno (bozza, stato gennaio 2006) Nome della ditta: Indirizzo: N. d esercizio OTRif: Anno: Quantità presa in consegna (tonnellate) Tipo di rifiuto Metodo di smaltimento Quantità spedita (tonnellate) Tipo di rifiuto Metodo di smaltimento

16 Allegato D: procedura per il prelievo di campioni di legno usato triturato 1. In diversi punti del cumulo di legna triturata, con il caricatore pneumatico vengono prelevati circa 200 m 3 di materiale sull intera sezione e spianati a un altezza di 2 m su una superficie fissata In 5 diversi punti del cumulo precedentemente appiattito, con la benna prensile (contenuto ca. 1 m 3 ) viene prelevato del materiale fino a 1 m di profondità e depositato su un cumulo separato collocato su un supporto fissato (totale circa 5 m 3 ). 3. Negli stessi 5 punti del cumulo precedentemente appiattito, con la benna prensile viene prelevato del materiale fino al livello del suolo (2 m di profondità) e depositato anch esso su un cumulo separato dal quello menzionato al punto 2 (totale ca. 5 m 3 ). 4. Mediante 9 movimenti di mescolamento effettuati con la benna prensile, il campione di materiale di entrambi i cumuli menzionati ai punti 2 e 3 viene mescolato separatamente e in seguito ripartito su un altezza di 0.3 m e una larghezza di 1 m in due cumuli oblunghi e piatti (la lunghezza di ogni cumulo è di ca. 15 m). 5. In 5 punti diversi di entrambi i cumuli con la pala si prelevano complessivamente almeno 0.25 m 3 di materiale per ogni cumulo. Dato che le particelle fini si depositano sul suolo, nei punti in cui viene effettuato il prelievo bisogna fare attenzione che il materiale venga prelevato su tutta l altezza, vale a dire fino al suolo. Si deve lavorare su un supporto pulito e consolidato. Per il trasporto l intera quantità di campione, pari ad almeno 0.5 m 3, viene messa in una cassa metallica (baloxe), rivestita con una lamina (di plastica) per evitare la perdita delle particelle fini, o in un grande sacco (big bag). 6. L intero campione (almeno 0.5 m 3 ) viene in seguito sminuzzato con un piccolo trituratore fino a ottenere granuli di una dimensione inferiore a 1.5 cm (requisito per la separazione mediante pettine di ferro). 7. Il campione viene ridotto alla quantità necessaria per il mulino da laboratorio tramite la separazione mediante pettine di ferro. 8. La macinazione fine (< 2 mm) del campione viene effettuata con un mulino a sfere. I mulini criogenici non sono adatti a causa dei problemi di contaminazione (piombo). 9. Decomposizione e analisi del campione conformemente all allegato IV dell ordinanza tedesca sul legno usato (vedere allegato E). Avvertenza: stoccaggio in container: i campioni vengono prelevati con la benna prensile a diverse profondità. Se i campioni vengono prelevati su veicoli con fondo scorrevole, per non danneggiarlo occorre accertarsi che il prelievo non venga effettuato troppo in basso. Per il prelievo di campioni alla frontiera (ferrovia o autocarro) si può procedere allo stesso modo. 22 Se si devono prelevare campioni da un cumulo di legna triturata, corrispondente a un volume pari o inferiore a circa 200 m 3, non è necessario effettuare questa operazione.

17 Allegato E: decomposizione e analisi del campione Le prescrizioni di analisi corrispondono a quelle menzionate nell allegato IV dell ordinanza tedesca sul legno usato 23 1 Analisi di residui di taglio e trucioli di legno 1.1 Prelievo del campione secondo l allegato D dell Aiuto all esecuzione rifiuti di legno. 1.2 Preparazione del campione di laboratorio Per ogni lotto da esaminare si deve allestire un campione per le analisi di laboratorio. A tal fine i singoli campioni vengono riuniti su un supporto pulito e liscio per formare un campione misto che viene omogeneizzato rimestandolo ripetutamente. Mediante adeguati divisori di campioni o formando dei coni e dividendoli in quattro secondo la norma DIN 51701, parte 3 (edizione agosto 1985) dal campione misto viene prelevato un campione da laboratorio di 500 g. Dopo l essiccazione il campione da laboratorio va separato. Una metà del campione da laboratorio deve essere messa da parte come campione di ripristino. Quest ultimo deve essere contrassegnato con data e numero di analisi e conservato per almeno sei mesi. 1.3 Preparazione del campione Il campione da preparare per le analisi di laboratorio deve essere essiccato all aria. Prima della sua preparazione il materiale umido deve essere essiccato in un luogo ben aerato o in un armadio d essiccazione da laboratorio (temperatura d essiccazione al massimo 40 C). Il campione da laboratorio viene macinato in un mulino adeguato (mulino a pale incrociate o mulino a lame) eventualmente raffreddandolo con azoto liquido fino a ottenere granuli di dimensione < 2 mm. 1.4 Esecuzione delle analisi Per ogni parametro analitico si devono effettuare almeno due determinazioni parallele Determinazione del tenore di umidità La determinazione del tenore di umidità viene effettuata secondo la norma DIN (edizione novembre 1977). I risultati vanno indicati in percentuale ponderale Determinazione del tenore di cloro e fluoro I campioni di legno usato, essiccati all aria e macinati, vengono decomposti mediante ossidazione secondo la norma DIN (edizione giugno 2001). Le concentrazioni di cloruro e fluoruro nella soluzione di decomposizione vengono determinate mediante cromatografia a scambio di ioni secondo la norma DIN EN ISO 10304, parte 1 (edizione aprile 1995). I risultati vanno indicati in milligrammi per chilogrammo di sostanza secca Determinazione degli elementi arsenico, piombo, cadmio, cromo, rame e mercurio I campioni di legno usato, essiccati all aria e macinati, vengono decomposti con acqua regia secondo la norma DIN EN (bozza ottobre 1999). La misurazione delle concentrazioni dei vari elementi nella soluzione di decomposizione viene effettuata secondo uno dei seguenti metodi analitici: Elemento Metodo/i analitico/i Arsenico DIN EN ISO (edizione novembre 1996) Piombo DIN 38406, parte 6 (edizione luglio 1998) DIN EN ISO (edizione aprile 1998) DIN ISO (edizione maggio 1998) Cadmio DIN EN ISO 5961 (edizione maggio 1995) 23 Verordnung über Anforderungen an die Verwertung und Beseitigung von Altholz, Altholz-Verordnung, Ministero federale dell ambiente, Berlino, 2002

18 DIN EN ISO (edizione aprile 1998) DIN ISO (edizione giugno 1995) Cromo DIN EN 1233 (edizione agosto 1996) DIN EN ISO (edizione aprile 1998) DIN ISO (edizione giugno 1995) Rame DIN 38406, parte 7 (edizione settembre 1991) DIN EN ISO (edizione aprile 1998) DIN ISO (edizione giugno 1995) Mercurio DIN EN 1483 (edizione agosto 1997) DIN EN ISO (edizione ottobre 1998). I risultati vanno indicati in milligrammi per chilogrammo di sostanza secca Determinazione del tenore di pentaclorofenolo (PCP) Principio del metodo Il pentaclorofenolo e i suoi sali vengono estratti con metanolo nel bagno a ultrasuoni, acetilati e quantificati mediante cromatografia in fase gassosa con rivelatore a cattura di elettroni (GC-ECD). Questo metodo può essere utilizzato per la determinazione del tenore di PCP nel legno triturato in una gamma di concentrazione da 0,1 mg/kg a 100 mg/kg Apparecchi - Bagno a ultrasuoni con termostato - Gascromatografo con rivelatore a cattura di elettroni e autosampler Prodotti chimici e standard - Metanolo per l analisi dei residui - Cicloesano e n-esano per l analisi dei residui - Na 2 SO 4, anidro, granulato - PCP in soluzione metanolica, quale standard - 2,4,6-tribromofenolo (TBP) in soluzione metanolica, quale standard interno 1 (ISTD 1) - PCB 52 quale standard in cicloesano, quale standard interno 2 (ISTD 2) - Anidride acetica per analisi - Soluzione di K 2 CO 3 (0,1 mol/l) - Sabbia marina, purificata Misure da adottare per la preparazione dei campioni Pulitura degli apparecchi La pulitura degli apparecchi di vetro viene effettuata lavandoli con acqua contenente detersivo e poi con acqua distillata, e risciacquandoli alla fine con acetone e n-esano Preparazione delle soluzioni di calibrazione Le soluzioni madre vengono preparate pesando le rispettive sostanze solide purissime. Le soluzioni madre vengono conservate a una temperatura di -20 C e in luogo oscuro. Concentrazioni delle soluzioni madre: PCP in metanolo 0,5 mg/ml; TBP in metanolo 0,5 mg/ml; PCB 52 in cicloesano 0,5 mg/ml. Diluendo (1:10) le soluzioni madre si preparano le soluzioni standard con una concentrazione di 0,05 mg/ml Calibrazione La calibrazione viene effettuata per l insieme del processo. A tale scopo, su 5 porzioni di 5 g di sabbia marina vengono versati 20 μl, 50 μl, 100 μl, 200 μl e 500 μl della soluzione standard di PCP e 250 μl della soluzione standard di TBP. Le miscele risultanti vengono

19 trattate come descritto qui di seguito per l esecuzione dell analisi (vale a dire, anziché legno si utilizza sabbia). Esempio di calibrazione: Soluzione di calibrazione PCP (ng/ml) TBP (ng/ml) ISTD 1 PCB 52 (ng/ml) ISTD 2 1 1,0 10,0 20,0 2 2,0 10,0 20,0 3 5,0 10,0 20,0 4 10,0 10,0 20,0 5 20,0 10,0 20, Preparazione del campione Estrazione A seconda della concentrazione prevista, in un matraccio conico vengono pesati 1 g, 3 g o 4 g di legno. Sul legno vengono versati 250 μl della soluzione di TBP (ISTD 1) e il tutto viene lasciato riposare per 30 minuti. In seguito vengono aggiunti 50 ml di metanolo e la sospensione viene trattata con ultrasuoni per due ore a 40 C. Dopo la decantazione della materia solida, l estratto (circa 25 ml) viene prelevato con cautela con una pipetta Pasteur, trasferito in un recipiente di vetro richiudibile e conservato per il trattamento ulteriore Acetilazione In un imbuto per estrazione da 150 ml vengono versati 30 ml di una soluzione 0,1 molare di K 2 CO 3, ai quali viene aggiunta un aliquota dell estratto (ad es. 1 ml) e il tutto viene agitato per cinque minuti. Dopo aver aggiunto 2 ml di anidride acetica, la miscela viene agitata per due minuti. Dopo l aggiunta di 20 ml di cicloesano la miscela viene agitata per altri dieci minuti. La fase acquosa viene gettata; la fase organica viene filtrata in un pallone graduato da 25 ml facendola passare attraverso una colonna di vetro riempita di Na 2 SO 4. Dopo aver aggiunto 10 μl della soluzione dell ISTD 2, il volume viene completato a 25 ml esatti. Questa soluzione viene impiegata per l analisi GC-ECD. La concentrazione di PCP nell estratto deve essere compresa nell intervallo di concentrazioni coperto dalle soluzioni di calibrazione Analisi mediante GC-ECD Condizioni cromatografiche (esempio): Colonna: HP-5 30 m; 0,25 μm; 0,32 mm di diametro interno 20 C/min 8 C/min Temperatura del forno: 50 C (1 min) C (0 min) C (5 min) Temperatura del rivelatore: 350 C Temperatura dell iniettore: 250 C Modalità d iniezione: split/splitless Gas vettore: pressione iniziale di H 2 nella colonna (35 kpa) Gas di make-up: N 2 (60 ml/min) Vanno effettuate le seguenti misurazioni: - valori di bianco: valore di bianco dell apparecchio (cicloesano puro) valore di bianco dei prodotti chimici (esecuzione dell intero metodo senza campione di legno) analisi di un campione di legno esente da contaminazione - soluzioni di calibrazione

20 - estratti dei campioni secondo il trattamento descritto. Per il controllo della qualità dei risultati analitici si devono verificare in continuazione i tassi di recupero dello standard interno 1 (tribromofenolo) acetilato rispetto a quelli dello standard interno 2 (PCB 52) Interpretazione dei risultati Principio Innanzitutto viene allestita la retta di calibrazione mediante i risultati delle soluzioni standard (vedere paragrafo ), e in seguito utilizzando questa retta di calibrazione si determina il tenore di PCP in un estratto del campione (vedere paragrafo ) Calibrazione per tutto il metodo Per allestire la retta di calibrazione, sull ordinata si riporta il rapporto tra la superficie del picco dello standard di PCP acetilato e quella del picco di TBP acetilato e sull ascissa il rispettivo rapporto delle concentrazioni conformemente all equazione seguente: a PCP c PCP = s x b a TBP c TBP in cui: a PCP a TBP s c PCP c TBP b valore misurato dello standard di PCP acetilato (ad es. superficie del picco) valore misurato dello standard di TBP acetilato (ad es. superficie del picco) pendenza della retta di calibrazione concentrazione ponderale di PCP acetilato nelle soluzioni di calibrazione in ng/ml concentrazione ponderale di TBP acetilato nelle soluzioni di calibrazione in ng/ml intersezione della retta di calibrazione con l ordinata. Calcolo del tenore di PCP: il tenore di PCP nel campione di legno può essere calcolato a partire dalla retta di calibrazione a più punti utilizzando l equazione seguente: a PCP /a TBP - b Tenore PCP = x c TBP x f x v :1000 s x m in cui: tenore PCP c TBP m a TBP a PCP f v s b tenore di PCP nel campione in mg/kg concentrazione ponderale in ng/ml di TBP nell estratto del campione peso in g della quantità di legno utilizzata per l estrazione valore misurato dello standard di TBP nell estratto del campione (ad es. superficie del picco) valore misurato del PCP analizzato nell estratto del campione (ad es. superficie del picco) rapporto tra il volume totale dell estratto e il volume dell aliquota per la preparazione di derivati (ad es. 50 ml/2 ml = 25) volume della soluzione finale per l analisi in ml (ad es. 25 ml) pendenza della retta di calibrazione intersezione della retta di calibrazione con l ordinata

Smaltimento dei residui di incendio

Smaltimento dei residui di incendio Dipartimento del Territorio Smaltimento dei residui di incendio Foglio informativo Sezione della protezione dell aria dell acqua e del suolo - SPAAS Ufficio della gestione dei rifiuti - UGR Ufficio delle

Dettagli

Promemoria. Smaltimento di residui provenienti dagli impianti di riscaldamento e dai serbatoi

Promemoria. Smaltimento di residui provenienti dagli impianti di riscaldamento e dai serbatoi Amt für Natur und Umwelt Uffizi per la natira e l ambient Ufficio per la natura e l ambiente BM003i Smaltimento di residui provenienti dagli impianti di riscaldamento e dai serbatoi Promemoria 1 Sommario

Dettagli

CITTA di SARZANA Provincia della Spezia REGOLAMENTO ISOLA ECOLOGICA

CITTA di SARZANA Provincia della Spezia REGOLAMENTO ISOLA ECOLOGICA REGOLAMENTO ISOLA ECOLOGICA Adottato con deliberazione di Giunta Comunale n. 144 del 30.05.2002 ad oggetto Approvazione del Regolamento per l utilizzo dell Isola Ecologica, esecutiva ai sensi di legge,

Dettagli

Dichiarazione di conformità per caldaie a carica manuale

Dichiarazione di conformità per caldaie a carica manuale Ufficio di contatto marchio di qualità: Moritz Dreher Neugasse 6 CH-8005 Zürich Tel.: +41 (0)44 250 88 16 Fax.: +41 (0)44 250 88 22 Email: dreher@holzenergie.ch Marchio di qualità Energia leg Svizzera

Dettagli

(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE

(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE L 86/6 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 5.4.2005 II (Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 22 marzo 2005 che stabilisce

Dettagli

REGIONE DEL VENETO. Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio

REGIONE DEL VENETO. Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio REGIONE DEL VENETO PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI SAN PIETRO DI MORUBIO Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio DITTA A.E.T.

Dettagli

Ordinanza sul traffico di rifiuti (OTRif)

Ordinanza sul traffico di rifiuti (OTRif) Ordinanza sul traffico di rifiuti (OTRif) Modifica del Il Consiglio federale svizzero ordina: I L ordinanza del 22 giugno 2005 sul traffico di rifiuti è modificata come segue: Art. 2 cpv. 1, 2 lett. b

Dettagli

REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 12 gennaio 2005 che stabilisce requisiti per l igiene dei mangimi Regolamento 183/2005 Applicazione sul territorio regionale L applicazione

Dettagli

AUTORIZZAZIONI NUOVI IMPIANTI DI SMALTIMENTO E RECUPERO RIFIUTI

AUTORIZZAZIONI NUOVI IMPIANTI DI SMALTIMENTO E RECUPERO RIFIUTI AUTORIZZAZIONI NUOVI IMPIANTI DI SMALTIMENTO E RECUPERO RIFIUTI La Provincia autorizza le imprese e gli enti che intendono realizzare o gestire impianti di smaltimento e recupero rifiuti, non soggetti

Dettagli

D I R E T T I V A. sul controllo degli impianti di deposito per liquidi pericolosi per la acque. 1 Obiettivo 1. 2 Basi legali 1

D I R E T T I V A. sul controllo degli impianti di deposito per liquidi pericolosi per la acque. 1 Obiettivo 1. 2 Basi legali 1 Amt für Natur und Umwelt Uffizi per la natira e l ambient Ufficio per la natura e l ambiente Gürtelstrasse 89, 7001 Chur/Coira Marzo 2007 Telefono: 081 257 29 46 / Telefax 081 257 21 54 E-Mail: info@anu.gr.ch

Dettagli

SMALTIMENTO DEI POLICLORODIFENILI E POLICLOROTRIFENILI (PCB)

SMALTIMENTO DEI POLICLORODIFENILI E POLICLOROTRIFENILI (PCB) Attenzione: la Guida che state stampando è aggiornata al 05/03/2007. I file allegati con estensione.doc,.xls,.pdf,.rtf, etc. non verranno stampati automaticamente; per averne copia cartacea è necessario

Dettagli

ALLEGATO D: ELENCO DELLE POSSIBILI TIPOLOGIE DI ESSERE TRATTATI IN SEGUITO ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE PRODUTTIVA ED

ALLEGATO D: ELENCO DELLE POSSIBILI TIPOLOGIE DI ESSERE TRATTATI IN SEGUITO ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE PRODUTTIVA ED ALLEGATO D: ELENCO DELLE POSSIBILI TIPOLOGIE DI RIFIUTI CON IL RELATIVO CODICE CER CHE POTREBBERO ESSERE TRATTATI IN SEGUITO ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE PRODUTTIVA ED ENERGETICA

Dettagli

Risultati della caratterizzazione dei fumi

Risultati della caratterizzazione dei fumi Progetto Produzione di energia e sostanza organica dai sottoprodotti del vigneto Risultati della caratterizzazione dei fumi Paolo Giandon ARPAV Dipartimento Provinciale di Treviso Biella, 24 settembre

Dettagli

La normativa sui rifiuti di apparecchiature elettriche

La normativa sui rifiuti di apparecchiature elettriche La normativa sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) AIRI TUTORIAL MEETING TECNOLOGIE MODERNE ED EMERGENTI PER LE PMI Perché una regolamentazione La politica ambientale dell'unione

Dettagli

Legge federale sulla protezione dell ambiente

Legge federale sulla protezione dell ambiente Legge federale sulla protezione dell ambiente (Legge sulla protezione dell ambiente, LPAmb) Disegno Modifica del L Assemblea federale della Confederazione Svizzera, visto il messaggio del Consiglio federale

Dettagli

Lo Stoccaggio dei Prodotti Fitosanitari

Lo Stoccaggio dei Prodotti Fitosanitari Lo Stoccaggio dei Prodotti Fitosanitari Dal 01/01/15, come previsto dal Piano di Azione Nazionale sull uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, diventeranno obbligatorie le norme relative al Deposito

Dettagli

REGOLAMENTO (CE) N. 304/2008 DELLA COMMISSIONE

REGOLAMENTO (CE) N. 304/2008 DELLA COMMISSIONE I L 92/12 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 3.4.2008 REGOLAMENO (CE) N. 304/2008 DELLA COMMISSIONE del 2 aprile 2008 che stabilisce, in conformità al regolamento (CE) n. 842/2006 del Parlamento europeo

Dettagli

Codice Ambientale. Scopo e campo di applicazione. Definizioni

Codice Ambientale. Scopo e campo di applicazione. Definizioni Codice Ambientale Scopo e campo di applicazione Il presente documento, regola le norme che il personale della Società Nava deve rispettare nell esecuzione dei servizi di pulizia in merito alle modalità

Dettagli

Caldaie, stufe e termocamini alimentati a Biomasse

Caldaie, stufe e termocamini alimentati a Biomasse Caldaie, stufe e termocamini alimentati a Biomasse Le caratteristiche tecniche richieste per ottenere il conto termico. Antonietta Serra, responsabile sezione Termotecnica presso Istituto Giordano Spa

Dettagli

Proposta di DECISIONE DEL CONSIGLIO

Proposta di DECISIONE DEL CONSIGLIO COMMISSIONE EUROPEA Bruxelles, 9.1.2015 COM(2014) 750 final 2014/0359 (NLE) Proposta di DECISIONE DEL CONSIGLIO relativa all accettazione dell emendamento del protocollo del 1998 della convenzione del

Dettagli

LA DIRETTIVA 2012/19/UE DEL 4 LUGLIO 2012 sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche

LA DIRETTIVA 2012/19/UE DEL 4 LUGLIO 2012 sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche LA DIRETTIVA 2012/19/UE DEL 4 LUGLIO 2012 sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche Obiettivi e Destinatari «La presente direttiva è intesa a contribuire alla produzione e al consumo sostenibili

Dettagli

7.2 Controlli e prove

7.2 Controlli e prove 7.2 Controlli e prove Lo scopo dei controlli e delle verifiche è quello di: assicurare che l ascensore sia stato installato in modo corretto e che il suo utilizzo avvenga in modo sicuro; tenere sotto controllo

Dettagli

Iniziativa parlamentare Impianti di incenerimento dei rifiuti urbani (IIRU) del Cantone Ticino

Iniziativa parlamentare Impianti di incenerimento dei rifiuti urbani (IIRU) del Cantone Ticino ad 03.421 Iniziativa parlamentare Impianti di incenerimento dei rifiuti urbani (IIRU) del Cantone Ticino Rapporto del 4 settembre 2003 della Commissione dell ambiente, della pianificazione del territorio

Dettagli

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Vengono posti alcuni quesiti in relazione al servizio di trasporto dei rifiuti. Un Consorzio di Enti Locali, costituito

Dettagli

Ambiente/PianificazioneTerritoriale. N. Reg. Decr. 332/2011 Data 14/06/2011. Oggetto: Ditta UNIPLAST SRL - Via Verona, 2 - ODERZO.

Ambiente/PianificazioneTerritoriale. N. Reg. Decr. 332/2011 Data 14/06/2011. Oggetto: Ditta UNIPLAST SRL - Via Verona, 2 - ODERZO. Atto T0AVSU Settore T Servizio AU Ambiente/PianificazioneTerritoriale Ecologia e ambiente U.O. 0031 Aria Ufficio TARI Emissioni C.d.R. 0023 Ecologia ed Ambiente Emiss.in atmosfera N. Reg. Decr. 332/2011

Dettagli

SICUREZZA GUIDA PRATICA SULLE VERIFICHE PERIODICHE DELLE ATTREZZATURE DI SOLLEVAMENTO

SICUREZZA GUIDA PRATICA SULLE VERIFICHE PERIODICHE DELLE ATTREZZATURE DI SOLLEVAMENTO SICUREZZA GUIDA PRATICA SULLE VERIFICHE PERIODICHE DELLE ATTREZZATURE DI SOLLEVAMENTO Il datore di lavoro deve provvedere affinché le attrezzature di lavoro la cui sicurezza dipende dalle condizioni di

Dettagli

COMUNE DI VILLENEUVE

COMUNE DI VILLENEUVE COMUNE DI VILLENEUVE REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLA DISCARICA SITA IN LOC. CHAMPLONG DESSUS NEL COMUNE DI VILLENEUVE DI 2^ CATEGORIA DI TIPO A PER LO SMALTIMENTO DI RIFIUTI SPECIALI INERTI. Approvato

Dettagli

Ordinanza sulla sicurezza degli ascensori

Ordinanza sulla sicurezza degli ascensori Ordinanza sulla sicurezza degli ascensori (Ordinanza sugli ascensori) Modifica del 17 agosto 2005 Il Consiglio federale svizzero ordina: I L ordinanza del 23 giugno 1999 1 sugli ascensori è modificata

Dettagli

2) PRESCRIZIONI DI CARATTERE TECNICO COSTRUTTIVO E GESTIONALE

2) PRESCRIZIONI DI CARATTERE TECNICO COSTRUTTIVO E GESTIONALE 4.1) Requisiti tecnico costruttivi e gestionali degli impianti di verniciatura di oggetti vari in metalli o vetro con utilizzo complessivo di prodotti vernicianti pronti all uso non superiore a 50 kg/g

Dettagli

Regolamento n. 517/2014 sui gas fluorurati effetto serra (F-gas), che abroga il regolamento n. 842/2006

Regolamento n. 517/2014 sui gas fluorurati effetto serra (F-gas), che abroga il regolamento n. 842/2006 Regolamento n. 517/2014 sui gas fluorurati effetto serra (F-gas), che abroga il regolamento n. 842/2006 AIB Area Regolamento n. 517/2014 pubblicato su GUCE L150 del 20 maggio 2014 entra in vigore il 20

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLA DISCARICA SITA IN LOC. PLANET DI 2a CATEGORIA DI TIPO A PER LO SMALTIMENTO DI RIFIUTI SPECIALI INERTI

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLA DISCARICA SITA IN LOC. PLANET DI 2a CATEGORIA DI TIPO A PER LO SMALTIMENTO DI RIFIUTI SPECIALI INERTI REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLA DISCARICA SITA IN LOC. PLANET DI 2a CATEGORIA DI TIPO A PER LO SMALTIMENTO DI RIFIUTI SPECIALI INERTI Approvato con deliberazione di Consiglio comunale n. 24 del 14.04.2011

Dettagli

CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608

CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608 COSTRUIRE SERRAMENTI IN PVC CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608 1 La norma europea rivolta alla definizione delle caratteristiche dei profili in PVC per finestre

Dettagli

TERRE E ROCCE DA SCAVO art. 186 del D.lgs. n. 152/2006, così come modificato dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 LINEE GUIDA

TERRE E ROCCE DA SCAVO art. 186 del D.lgs. n. 152/2006, così come modificato dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 LINEE GUIDA TERRE E ROCCE DA SCAVO art. 186 del D.lgs. n. 152/2006, così come modificato dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 LINEE GUIDA Con le modifiche apportate dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 al

Dettagli

REGOLAMENTO (UE) N. 1235/2011 DELLA COMMISSIONE

REGOLAMENTO (UE) N. 1235/2011 DELLA COMMISSIONE 30.11.2011 Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 317/17 REGOLAMENTO (UE) N. 1235/2011 DELLA COMMISSIONE del 29 novembre 2011 recante modifica del regolamento (CE) n. 1222/2009 del Parlamento europeo

Dettagli

CERTIFICAZIONE DELLE AZIENDE AI SENSI DEI REGOLAMENTI EUROPEI 303/2008 E 304/2008 I & F BUREAU VERITAS ITALIA

CERTIFICAZIONE DELLE AZIENDE AI SENSI DEI REGOLAMENTI EUROPEI 303/2008 E 304/2008 I & F BUREAU VERITAS ITALIA Emesso da Ufficio: CERTIFICAZIONE DELLE AZIENDE AI SENSI INDICE 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE... 2 2. RIFERIMENTI... 2 3. GENERALITÀ... 4 4. PROCEDURA DI CERTIFICAZIONE... 5 5. CONTENUTI DEL CERTIFICATO...

Dettagli

LE IMPRESE DI SMALTIMENTO OTRif/ROTRif e LA GESTIONE DEI RIFIUTI IN TICINO

LE IMPRESE DI SMALTIMENTO OTRif/ROTRif e LA GESTIONE DEI RIFIUTI IN TICINO LE IMPRESE DI SMALTIMENTO OTRif/ROTRif e LA GESTIONE DEI RIFIUTI IN TICINO 1 incontro informativo giovedì, 26 marzo 2015 10.00 12.00 Aula Magna Stabile Amministrativo 3, Bellinzona Relatori: Daniele Zulliger

Dettagli

La gestione dei rifiuti prodotti in siti potenzialmente contaminati

La gestione dei rifiuti prodotti in siti potenzialmente contaminati La gestione dei rifiuti prodotti in siti potenzialmente contaminati Pordenone, martedì 26 maggio 2009 Paolo Verardo Settore Tutela Ambientale della Provincia di Pordenone Normativa di riferimento D.Lgs.

Dettagli

Istituto Superiore Per la Prevenzione E la Sicurezza del Lavoro

Istituto Superiore Per la Prevenzione E la Sicurezza del Lavoro Istituto Superiore Per la Prevenzione E la Sicurezza del Lavoro Dipartimento Territoriale di BRESCIA Via San Francesco d Assisi, 11 25122 BRESCIA Competenze ed Obblighi degli Organismi Notificati, dei

Dettagli

Azienda USL n.4 - Nuovo presidio ospedaliero di Prato Prato Ugo Foscolo snc Edoardo Michele Majno

Azienda USL n.4 - Nuovo presidio ospedaliero di Prato Prato Ugo Foscolo snc Edoardo Michele Majno Via Giovanni Pisano, 1-59100 Prato Tel. 0574 5341 Fax 0574 53439 Pag.1 AUTORIZZAZIONE ALLE EMISSIONI IN ATMOSFERA AI SENSI DELL ART.69, MMA, DEL D.LGS.15/006 QUADRO RIASSUNTIVO DELLE EMISSIONI : (valori

Dettagli

Cos'è e come funziona una discarica.

Cos'è e come funziona una discarica. Cos'è e come funziona una discarica. La discarica di rifiuti è un luogo dove vengono depositati in modo non differenziato i rifiuti solidi urbani e tutti i rifiuti provenienti dalle attività umane. La

Dettagli

Studio per il riutilizzo delle terre e rocce da scavo

Studio per il riutilizzo delle terre e rocce da scavo Studio per il riutilizzo delle terre e rocce da scavo Premesse Ai sensi dell art. 185 e 186 del decreto legislativo 152/2006 e successive modifiche ed integrazioni, le terre e rocce da scavo riutilizzate

Dettagli

814.610. Ordinanza sul traffico di rifiuti. (OTRif) Capitolo 1: Disposizioni generali. del 22 giugno 2005 (Stato 1 maggio 2014)

814.610. Ordinanza sul traffico di rifiuti. (OTRif) Capitolo 1: Disposizioni generali. del 22 giugno 2005 (Stato 1 maggio 2014) Ordinanza sul traffico di rifiuti (OTRif) 814.610 del 22 giugno 2005 (Stato 1 maggio 2014) Il Consiglio federale svizzero, visti gli articoli 30b capoverso 1, 30f capoversi 1 3, 30g capoverso 1, 39 capoverso

Dettagli

Riforma "Specialista del commercio al dettaglio" Direttive concernenti lo svolgimento di esami modulari per candidati specialisti del commercio al

Riforma Specialista del commercio al dettaglio Direttive concernenti lo svolgimento di esami modulari per candidati specialisti del commercio al Specialista del commercio al Riforma "Specialista del commercio al " Direttive concernenti lo svolgimento di esami modulari per candidati specialisti del commercio al (La designazione di persone o gruppi

Dettagli

Il controllo dei gas di combustione degli impianti termici

Il controllo dei gas di combustione degli impianti termici AUTONOME PROVINZ BOZEN - SÜDTIRO L Landesagentur für Umwelt PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO - ALTO ADIGE Agenzia provinciale per l ambiente Il controllo dei gas di combustione degli impianti termici Nel

Dettagli

Inquinamento atmosferico Limiti d emissione Tecniche di depurazione dei fumi Prospettive future

Inquinamento atmosferico Limiti d emissione Tecniche di depurazione dei fumi Prospettive future Aspetti Ambientali Combustione del legno e inquinamento atmosferico Inquinamento atmosferico Limiti d emissione Tecniche di depurazione dei fumi Prospettive future Luca Colombo, ufficio protezione aria,

Dettagli

del 20 ottobre 2010 (Stato 1 gennaio 2013)

del 20 ottobre 2010 (Stato 1 gennaio 2013) Ordinanza sul controllo del latte (OCL) 916.351.0 del 20 ottobre 2010 (Stato 1 gennaio 2013) Il Consiglio federale svizzero, visti gli articoli 15 capoverso 3 e 37 capoverso 1 della legge del 9 ottobre

Dettagli

Norme di comportamento nell ambito della gestione patrimoniale (NCGP)

Norme di comportamento nell ambito della gestione patrimoniale (NCGP) Norme di comportamento nell ambito della gestione patrimoniale (NCGP) La presente direttiva viene emanata in applicazione dell art. 23 degli statuti e dell art. 1 lett. e) del RCD dell OAD FCT. I. Norme

Dettagli

GAS IN SANITA Medicinali e Dispositivi Medici

GAS IN SANITA Medicinali e Dispositivi Medici GAS IN SANITA Medicinali e Dispositivi Medici Preparazione di Aria Medicinale in Ospedale Ruoli e compiti del Farmacista Leonardo Ferrari I GAS utilizzati in AMBITO SANITARIO possono essere classificati,

Dettagli

Ordinanza contro l inquinamento atmosferico

Ordinanza contro l inquinamento atmosferico Ordinanza contro l inquinamento atmosferico (OIAt) Modifica del 23 giugno 2004 Il Consiglio federale svizzero ordina: I L ordinanza del 16 dicembre 1985 1 contro l inquinamento atmosferico è modificata

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova.

Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova. Regolamento (CE) n. 1028/2006 del 19 giugno 2006. Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova. (pubbl. in Gazz. Uff. dell Unione

Dettagli

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ (resa ai sensi degli artt. 47 e 38 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n.445)

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ (resa ai sensi degli artt. 47 e 38 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n.445) Spett.le ARPA Lombardia DIPARTIMENTO DI.. Via...... (indirizzare all ARPA territorialmente competente con riferimento al sito di produzione dei materiali da scavo) Dichiarazione relativa al rispetto delle

Dettagli

Ordinanza relativa alla tassa sul CO 2

Ordinanza relativa alla tassa sul CO 2 Ordinanza relativa alla tassa sul CO 2 (Ordinanza sul CO 2 ) Modifica del Il Consiglio federale svizzero ordina: I L ordinanza dell 8 giugno 2007 1 sul CO 2 è modificata come segue: Art. 1 Principio La

Dettagli

Condizioni per l'utilizzo dei trasformatori contenenti PCB in attesa della decontaminazione o dello smaltimento (G.U. n. 255 del 2 novembre 2001)

Condizioni per l'utilizzo dei trasformatori contenenti PCB in attesa della decontaminazione o dello smaltimento (G.U. n. 255 del 2 novembre 2001) DECRETO MINISTERIALE 11 ottobre 2001 Condizioni per l'utilizzo dei trasformatori contenenti PCB in attesa della decontaminazione o dello smaltimento (G.U. n. 255 del 2 novembre 2001) IL MINISTRO DELL'AMBIENTE

Dettagli

Sintesi dei dati relativi al tenore di zolfo di alcuni combustibili liquidi prodotti, importati ed utilizzati in Italia

Sintesi dei dati relativi al tenore di zolfo di alcuni combustibili liquidi prodotti, importati ed utilizzati in Italia Sintesi dei dati relativi al tenore di zolfo di alcuni combustibili liquidi prodotti, importati ed utilizzati in Italia (articolo 7 della direttiva 99/32/CE, come modificata dalla direttiva 2005/33/CE)

Dettagli

I criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica e le principali criticità. Valeria Frittelloni ISPRA

I criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica e le principali criticità. Valeria Frittelloni ISPRA I criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica e le principali criticità Valeria Frittelloni ISPRA Analisi della Commissione europea sulla conformità del DM 27 settembre 2010 inclusione del codice

Dettagli

SCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP003 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO

SCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP003 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO SCHEMA per la certificazione del controllo della produzione in fabbrica ai fini della marcatura CE dei prodotti laminati a caldo di acciai per impieghi strutturali di cui alla norma UNI EN 10025-1, edizione

Dettagli

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE DEL VENETO DEL 16 LUGLIO 2004 N 2196 ALLEGATO A)

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE DEL VENETO DEL 16 LUGLIO 2004 N 2196 ALLEGATO A) pagina 1 di 9 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE DEL VENETO DEL 16 LUGLIO 2004 N 2196 ALLEGATO A) Titolo: criteri, condizioni e procedure tecnico-amministrative per il conferimento del riconoscimento

Dettagli

rifiuto da catalogare

rifiuto da catalogare rifiuto da catalogare rifiuto da catalogare famiglia da 01 a 12 o da 17 a 20? rifiuto da catalogare famiglia da 01 a 12 o da 17 a 20? rifiuto da catalogare famiglia da 01 a 12 o da 17 a 20? (esclusi XX

Dettagli

TAU S.r.l. Linee guida per le automazioni, secondo le nuove norme europee EN 13241-1, EN 12445 ed EN 12453

TAU S.r.l. Linee guida per le automazioni, secondo le nuove norme europee EN 13241-1, EN 12445 ed EN 12453 TAU S.r.l. Linee guida per le automazioni, secondo le nuove norme europee EN 13241-1, EN 12445 ed EN 12453 Dal 31 maggio 2001, gli impianti per cancelli automatici ad uso promiscuo (carrabile-pedonale)

Dettagli

Amt für Natur und Umwelt Uffizi per la natira e l ambient Ufficio per la natura e l ambiente. BW001i. Direttiva. Sulla gestione dei rifiuti edilizi

Amt für Natur und Umwelt Uffizi per la natira e l ambient Ufficio per la natura e l ambiente. BW001i. Direttiva. Sulla gestione dei rifiuti edilizi Amt für Natur und Umwelt Uffizi per la natira e l ambient Ufficio per la natura e l ambiente BW001i Sulla gestione dei rifiuti edilizi Direttiva 1 Sommario 1 Sommario 1 2 Obiettivo 1 3 Basi legali 1 4

Dettagli

Amianto: La sicurezza nei cantieri e nelle operazioni di bonifica

Amianto: La sicurezza nei cantieri e nelle operazioni di bonifica Amianto: La sicurezza nei cantieri e nelle operazioni di bonifica Programma del Modulo Didattico La sicurezza nei Cantieri e nelle operazioni di Bonifica Allestimento del cantiere e realizzazione del confinamento;

Dettagli

Comune di Roveredo REGOLAMENTO DI SERVIZIO PER LA DISCARICA CONTROLLATA DI CLASSE I E II UBICATA IN PROVEE A ROVEREDO GR

Comune di Roveredo REGOLAMENTO DI SERVIZIO PER LA DISCARICA CONTROLLATA DI CLASSE I E II UBICATA IN PROVEE A ROVEREDO GR Comune di Roveredo Cantone dei Grigioni REGOLAMENTO DI SERVIZIO PER LA DISCARICA CONTROLLATA DI CLASSE I E II UBICATA IN PROVEE A ROVEREDO GR Regolamento di servizio per la discarica controllata di classe

Dettagli

Promemoria per l esecuzione. 1. Contenuto. 2. Campo d applicazione

Promemoria per l esecuzione. 1. Contenuto. 2. Campo d applicazione Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni DATEC Ufficio federale dell'ambiente UFAM Divisione Protezione dell'aria e RNI Riferimento/numero d'incarto: H361-1204

Dettagli

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, IL CONSIGLIO DELL UNIONE EUROPEA, visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, (2) Per assicurare la corretta applicazione dell

Dettagli

Gestione dei documenti e delle registrazioni Rev. 00 del 11.11.08

Gestione dei documenti e delle registrazioni Rev. 00 del 11.11.08 1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Descrivere la gestione della documentazione e delle registrazioni del sistema di gestione 3. APPLICABILITÀ La presente procedura

Dettagli

Rapporto esplicativo concernente la revisione dell ordinanza sul risanamento dei siti inquinati (OSiti)

Rapporto esplicativo concernente la revisione dell ordinanza sul risanamento dei siti inquinati (OSiti) Dipartimento federale dell ambiente,dei trasporti, dell energia e delle comunicazioni DATEC Ufficio federale dell ambiente UFAM Divisione Suolo e biotecnologia Riferimento/N. d incarto: N283-0986 9 settembre

Dettagli

GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10. Angelo Bonomi

GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10. Angelo Bonomi GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10 Angelo Bonomi CONSIDERAZIONI SUL MONITORAGGIO Un monitoraggio ottimale dipende dalle considerazioni seguenti:

Dettagli

6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento

6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento Capitolo 6 Risultati pag. 301 6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento Come già detto nel paragrafo 5.8, i risultati riportati in questo paragrafo fanno riferimento alle concentrazione

Dettagli

Dm MinAmbiente 11 ottobre 2001 (utilizzo dei trasformatori contenenti PCB)

Dm MinAmbiente 11 ottobre 2001 (utilizzo dei trasformatori contenenti PCB) Dm MinAmbiente 11 ottobre 2001 (utilizzo dei trasformatori contenenti PCB) Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio Decreto 11 ottobre 2001 (Gazzetta ufficiale 2 novembre 2001 n. 255) Condizioni

Dettagli

Programma. La formaldeide: caratteristiche e pericolosità (cenni) Impieghi della formaldeide nel settore legno-arredo

Programma. La formaldeide: caratteristiche e pericolosità (cenni) Impieghi della formaldeide nel settore legno-arredo Programma La formaldeide: caratteristiche e pericolosità (cenni) Impieghi della formaldeide nel settore legno-arredo L emissione di formaldeide dai prodotti del settore legnoarredo Metodi di prova per

Dettagli

RISOLUZIONE N. 81/E. Direzione Centrale Normativa Roma, 25 settembre 2015

RISOLUZIONE N. 81/E. Direzione Centrale Normativa Roma, 25 settembre 2015 RISOLUZIONE N. 81/E Direzione Centrale Normativa Roma, 25 settembre 2015 OGGETTO: Interpello - ART. 11, legge 27 luglio 2000, n. 212 Comunicazione del luogo di conservazione in modalità elettronica dei

Dettagli

L 143/18 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 7.6.2005

L 143/18 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 7.6.2005 L 143/18 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 7.6.2005 DIRETTIVA 2005/38/CE DELLA COMMISSIONE del 6 giugno 2005 relativa ai metodi di campionamento e di analisi per il controllo ufficiale del tenore

Dettagli

LE CAPPE CHIMICHE USO IN SICUREZZA, VERIFICHE E MANUTENZIONI PERIODICHE

LE CAPPE CHIMICHE USO IN SICUREZZA, VERIFICHE E MANUTENZIONI PERIODICHE LE CAPPE CHIMICHE USO IN SICUREZZA, VERIFICHE E MANUTENZIONI PERIODICHE Incontro con il Dipartimento di Medicina Sperimentale 24 aprile 2008 Settore Prevenzione e Protezione L uso in sicurezza delle Un

Dettagli

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 7 aprile 1997, n. 71-18113

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 7 aprile 1997, n. 71-18113 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 7 aprile 1997, n. 71-18113 D.P.R. 24 maggio 1988, n. 203 artt. 6, 7 e 8 e D.C.R. n. 964-17595 del 13 dicembre 1994. Autorizzazioni di carattere generale per le emissioni

Dettagli

Il sottoscritto. Titolare della Ditta. Legale Rappresentante della Ditta con sede legale nel Comune di località Via...n... CAP.Prov...

Il sottoscritto. Titolare della Ditta. Legale Rappresentante della Ditta con sede legale nel Comune di località Via...n... CAP.Prov... A.O.O. Provincia di Roma Servizi di Tutela Ambientale Anno Classificazione Fascicolo.. N.. DATA. Modello I-5bis (Provincia Modello_E-bis Sportello Unico per le Attività Produttive del Comune di Civitavecchia

Dettagli

ELENCO ED ISTRUZIONI OPERATIVE PER L UTILIZZO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)

ELENCO ED ISTRUZIONI OPERATIVE PER L UTILIZZO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) Data 01-03-2010 Rev. N. 00 Pagina 1 di 8 ELENCO ED ISTRUZIONI OPERATIVE PER L UTILIZZO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) Documento unico formato da 8 pagine Ddl RSPP RLS MC INDICE ISTITUTO

Dettagli

Lista di controllo Dispositivi di protezione individuale (DPI)

Lista di controllo Dispositivi di protezione individuale (DPI) Sicurezza realizzabile Lista di controllo Dispositivi di protezione individuale (DPI) I DPI vengono usati regolarmente nella vostra azienda? In qualità di datori di lavoro siete obbligati per legge a mettere

Dettagli

Requisiti per i mezzi di trasporto degli alimenti

Requisiti per i mezzi di trasporto degli alimenti Requisiti per i mezzi di trasporto degli alimenti A. Requisiti degli automezzi non soggetti ad Autorizzazione sanitaria (art., D.P.R. n. 7/980) Il trasporto di qualsiasi sostanza alimentare avviene con

Dettagli

Norma VSB n. 2.0 per peluria, piume e per gli articoli da letto (piumini e cuscini) che ne sono imbottiti

Norma VSB n. 2.0 per peluria, piume e per gli articoli da letto (piumini e cuscini) che ne sono imbottiti Norma VSB n. 2.0 per peluria, piume e per gli articoli da letto (piumini e cuscini) che ne sono imbottiti Associazione svizzera dei produttori di articoli da letto (VSB) Weinbergstrasse 31 8006 Zurigo

Dettagli

COMUNE DI PORTOFERRAIO PROVINCIA DI LIVORNO. SALES S.p.A.

COMUNE DI PORTOFERRAIO PROVINCIA DI LIVORNO. SALES S.p.A. COMUNE DI PORTOFERRAIO PROVINCIA DI LIVORNO SALES S.p.A. RELAZIONE TECNICA SU EMISSIONI LOCALIZZATE E DIFFUSE NONCHE MODALITA E CRITERI DI BAGNATURA ORDINARIA E STRAORDINARIA DI CUMULI, PIAZZALI E STRADE

Dettagli

11.1.3.2. Pubblicato nel BU 2008, 212. Oggetto. Scopo. Organi. Competenza. serie I/2008 1

11.1.3.2. Pubblicato nel BU 2008, 212. Oggetto. Scopo. Organi. Competenza. serie I/2008 1 11.1.3.2 Convenzione intercantonale sulla sorveglianza, l autorizzazione e la ripartizione dei proventi delle lotterie e delle scommesse gestite sul piano intercantonale o su tutto il territorio della

Dettagli

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy n. 022 - Martedì 31 Gennaio 2012 Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy Questo breve report dell Agenzia Europea per l'ambiente prende in esame il ruolo del riciclo nella

Dettagli

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO COMUNITÀ VALLE DI NON

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO COMUNITÀ VALLE DI NON All. 1 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO COMUNITÀ VALLE DI NON DISCIPLINARE DI SERVIZO PER LE ATTIVITÀ DI CONTROLLO E VIGILANZA DELLA DISCARICA PER RIFIUTI URBANI IN LOC. "ISCLE" DI TAIO E DISCIPLINA DELL UTILIZZO

Dettagli

CICLO DI INCONTRI La competenza ambientale nell impresa: presupposti, requisiti, modalità operative

CICLO DI INCONTRI La competenza ambientale nell impresa: presupposti, requisiti, modalità operative CICLO DI INCONTRI La competenza ambientale nell impresa: presupposti, requisiti, modalità operative Claudia SILVESTRO Alessandra TONELLI AREA AMBIENTE CONFINDUSTRIA UDINE RECUPERO E SMALTIMENTO RIFIUTI

Dettagli

marca da bollo da 16,00 ALLEGATO A/3 ( modulo dell offerta economica ) MODULO DELL OFFERTA ECONOMICA

marca da bollo da 16,00 ALLEGATO A/3 ( modulo dell offerta economica ) MODULO DELL OFFERTA ECONOMICA marca da bollo da 16,00 ALLEGATO A/3 ( modulo dell offerta economica ) MODULO DELL OFFERTA ECONOMICA (Da inserire in BUSTA B -Offerta Economica- ) OGGETTO: PROCEDURA APERTA PER L AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO

Dettagli

4.3) Requisiti tecnico costruttivi e gestionali dei impianti utilizzati per la produzione di calcestruzzo.

4.3) Requisiti tecnico costruttivi e gestionali dei impianti utilizzati per la produzione di calcestruzzo. 4.3) Requisiti tecnico costruttivi e gestionali dei impianti utilizzati per la produzione di calcestruzzo. 1) FASI LAVORATIVE Gli impianti per la produzione di calcestruzzo sono autorizzati allo svolgimento

Dettagli

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Misure urgenti per il miglioramento del sistema di controllo come disciplinato agli artt. 27 e seguenti del Reg. (CE) n. 834/2007 e relativi regolamenti di applicazione. VISTO il Reg. (CE) n. 834/2007

Dettagli

CHIEDE ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

CHIEDE ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- RISERVATO UFFICIO PROTOCOLLO CIPNES GALLURA Prot. n. Del ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- DOMANDA

Dettagli

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ DICHIARAZIONE IN MERITO AL RISPETTO DEI CRITERI PREVISTI IN TEMA DI RIUTILIZZO DI TERRE E ROCCE DA SCAVO DAL COMMA 1 DELL ART. 41bis DEL DECRETO LEGGE 21 GIUGNO 2013, N 69, RECANTE DISPOSIZIONI URGENTI

Dettagli

Disposizioni della Banca nazionale svizzera sulla consegna di monete metalliche

Disposizioni della Banca nazionale svizzera sulla consegna di monete metalliche Per informazione Destinatari: Soggetti versanti monete presso la BNS Zurigo/Berna, 3 luglio 2015 Divisioine Banconote e monete Disposizioni della Banca nazionale svizzera sulla consegna di monete La consegna

Dettagli

Circolare N.171 del 21 dicembre 2011

Circolare N.171 del 21 dicembre 2011 Circolare N.171 del 21 dicembre 2011 Manovra salva Italia. Le novità in materia di smaltimento dei rifiuti e snellimento degli adempimenti da parte delle imprese Manovra salva Italia: le novità in materia

Dettagli

RINNOVO DELLE AUTORIZZAZIONI ALLO SCARICO NELLE RETI CONSORTILI

RINNOVO DELLE AUTORIZZAZIONI ALLO SCARICO NELLE RETI CONSORTILI RINNOVO DELLE AUTORIZZAZIONI ALLO SCARICO NELLE RETI CONSORTILI INCONTRO TECNICO CON LE IMPRESE Venerdì 20 Aprile 2012, ore 17:00 Piano Primo Autorizzazione allo scarico nelle Reti Fognarie Consortili

Dettagli

Il panorama normativo: gli obblighi del datore di lavoro ai sensi dell art. 71 comma 8

Il panorama normativo: gli obblighi del datore di lavoro ai sensi dell art. 71 comma 8 Settore Ricerca, Certificazione e Verifica Dipartimento Tecnologie di Sicurezza SEMINARIO Macchine e attrezzature di lavoro: i controlli del datore di lavoro sugli apparecchi di sollevamento materiali

Dettagli

La valutazione del rischio chimico

La valutazione del rischio chimico La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,

Dettagli

4029 Sintesi del dodecil fenil etere da bromododecano e fenolo

4029 Sintesi del dodecil fenil etere da bromododecano e fenolo 4029 Sintesi del dodecil fenil etere da bromododecano e fenolo OH C 12 H 25 Br (249.2) Br + NaOH (40.0) Adogen 464 C 25 H 54 ClN (404.2) C 6 H 6 O (94.1) C 18 H 30 O (262.4) O + NaBr (102.9) Classificazione

Dettagli

Figura 3-13. Figura 3-14

Figura 3-13. Figura 3-14 Figura 3-13 Figura 3-14 Per eliminare questi fenomeni indesiderabili, che causano perturbazioni alla marcia regolare del forno, aumentano i consumi specifici e gli onerosi interventi manuali di pulizia

Dettagli

Pneumatici fuori uso i Normativa, contributo e tutto ciò che c è da sapere

Pneumatici fuori uso i Normativa, contributo e tutto ciò che c è da sapere Pneumatici fuori uso i Normativa, contributo e tutto ciò che c è da sapere e Introduzione A partire da aprile 2011 è attivo un nuovo sistema di recupero e smaltimento degli pneumatici fuori uso, che prevede

Dettagli

Sicurezza nei lavori in presenza di rischi elettrici

Sicurezza nei lavori in presenza di rischi elettrici Con la pubblicazione della IV edizione della Norma CEI 11-27: Lavori su impianti elettrici sono state introdotte alcune sostanziali modifiche rispetto alla precedente edizione che non è più applicabile

Dettagli

Lista di controllo Dispositivi di protezione individuale (DPI)

Lista di controllo Dispositivi di protezione individuale (DPI) Sicurezza realizzabile Lista di controllo Dispositivi di protezione individuale (DPI) I DPI vengono usati regolarmente nella vostra azienda? In qualità di datori di lavoro siete obbligati per legge a mettere

Dettagli