*********************** OGGETTO: ELABORATO: SCALA: DATA: AGGIORNAMENTI: ARCHIVIO: COMMITTENTE: STUDIO DI ARCHITETTURA Via Poccianti, 7 - Bibbiena -
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- Diana Piccinini
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1 Comune di Ortignano Raggiolo - AR - Piano di Recupero di un fabbricato ad uso residenziale posto in loc. Uzzano OGGETTO: Norme tecniche di attuazione del P. di R. schede categorie di intervento relazione illustrativa sulle modalità d'intervento schema allacciamento servizi e scarichi proposta di esclusione dal P. di R. dalla VAS ELABORATO: doc. 02 SCALA: DATA: marzo 2016 AGGIORNAMENTI: ARCHIVIO: 10/14 COMMITTENTE: Fortunato Fognani PROGETTO DIREZIONE LAVORI ARCHITETTO FORTUNATO FOGNANI *********************** STUDIO DI ARCHITETTURA Via Poccianti, 7 - Bibbiena -
2 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE STATO MODIFICATO NORME SPECIALI PER IL RECUPERO DEL FABBRICATO DIRUTO POSTO IN UZZANO Oltre alle norme comuni alla zona A, sottozona E, all immobile posto in Uzzano, nella p.lla 39 del foglio n.5, si applicano le seguenti NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE ad esso specificatamente riferite: - per il fabbricato diruto posto in Uzzano sono ammesi i seguenti tipi di intervento: o Manutenzione ordinaria o Manutenzione straordinaria o Restauro e risanamento conservativo o Ristrutturazione edilizia o Ristrutturazione urbanistica con demolizione e ricostruzione, sostituzione delle strutture portanti con spostamento della quota dei solai come da progetto a corredo del Piano di recupero, fino alla ricostruzione del volume da destinare a residenza attualmente crollato. Il tutto in modo conforme a quanto descritto nella relazione e negli elaborati grafici del Piano di recupero, aventi valore di progetto di massima. - Quanto a modalità e tecnologie di intervento, caratteri delle finiture e materiali da impiegare, gli interventi devono esser conformi a quanto descritto nella relazione allegata al P.diR.. Devecomunque essere assicurato il rispetto dei valori materici e formali degli edifici esistenti e dei caratteri ambientali, con uso dei materiali, colori e finiture di tipo tradizionale e coerenti con gli usi locali. - La destinazione d uso ammessa per il fabbricato da recuperare è quella residenziale. - L indagine geologica-geotecnica da allegare al progetto di intervento deve precisare eventuali vincoli di fattibilità tramite indagine diretta sul sito al momento dell intervento.
3 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE PIANO DI RECUPERO Art.1 Il Piano di Recupero del fabbricato diruto posto in Uzzano ha durata di 10 anni. All interno della delimitazione della zona di recupero sono consentiti i seguenti interventi, nei limiti e nelle previsioni indicati nelle corrispondenti schede. Art.2 Gli interventi edilizi richiamati sono definiti nei termini seguenti. Art.3 - Manutenzione ordinaria Gli interventi di manutenzione ordinaria sono quelli che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie a integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici. Tali interventi non possono essere comunque comportare modifiche o alterazioni agli elementi architettonici o decorativi degli edifici. Art.4 Manutenzione straordinaria Gli interventi di manutenzione straordinaria sono costituiti dalle opere e dalle modifiche necessarie per rinnovare e sostituire le parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari e non comportino modifiche alle destinazioni d uso. Tali opere e modifiche non potranno comunque comportare alterazioni alle strutture orizzontali e a quelle verticali aventi carattere strutturale, né potranno comportare alterazioni del carattere architettonico dell edificio. Sono interventi di manutenzione straordinaria le seguenti opere, quando siano eseguite con materiali, caratteri o colori diversi da quelli esistenti. 1) Rifacimento di intonaci o coloriture esterne; 2) Rifacimento degli infissi esterni 3) Rifacimento della sistemazione esterna 4) Rifacimento dei pavimenti o rivestimenti interni o esterni 5) Rifacimento del manto di copertura In particolare sono considerati interventi di manutenzione starordinaria quelli sotto elencati, quando comportino esecuzione di opere murarie: 6) Rifacimento o installazione di materiali di isolamento; 7) Rifacimento o installazione di impianti di riscaldamento o raffreddamento; 8) Rifacimento o installazione di impianti di ascensore o montacarichi; 9) Rifacimento o installazione di impianti di accumulazione o sollevamento idrico; 10)Rifacimento di impianti igienico sanitari. Sono comunque considerati interventi di manutenzione straordinaria le seguenti opere: 11) Installazione di impianti igienico sanitari ricavati nell ambito del volume dell unità immobiliare; 12)Realizzazione di chiusure o di aperture interne che non modificihino lo schema distributivo; 13)Consolidamento delle strutture di fondazione o di elevazione; 14)Costruzione di vespai o scannafossi. Art. 5 Restauro e risanamento conservativo Gli interventi di restauro e risanamento conservativo sono quelli rivolti a conservare l organismo edilizio e ad assicurare la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell organismo stesso, ne consentono destinazioni d uso con essi compatibili. Tali interventi comportano il consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi dell edificio, l inserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle esigenze dell uso, l eliminazione degli elementi estranei all organismo edilizio.
4 Art. 6 Ristrutturazione edilizia Gli interventi di ristrutturazione edilizia sono quelli rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente. Tali interventi comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell edificio, l eliminazione, la modifica e l inserimento di nuovi elementi ed impianti. Le opere di ristrutturazione edilizia si suddividono nelle seguenti categorie: D1 Opere che comportino la riorganizzazione funzionale interna delle singole unità immobiliari, senza che ne siano alterati i volumi e le superfici, con modifiche agli elementi verticali non strutturali, e fermi restando i caratteri architettonici e decorativi dell edificio, nonché gli elementi costituenti arredo urbano. D2 Le opere ch, anche in deroga agli art. 7, 8 e 9 del DM n.1444, comportino la riorganizzazione funzionale interna delle singole unità immobiliari e il loro adeguamento igienicosanitario, con modifiche non incidenti anche sugli elementi verticali strutturali per: - Costruzione di servizi igienici in ampliamento alla volumetria esstente; - Rialzamento dell ultimo piano, nel caso che questo risulti abitato e senza che si costituiscano nuove unità immobiliari; - Ristrutturazione e destinazione residenziale di volumi destinati ad altri sui. D3 Opere che comportino la ristrutturazione e la modifica anche degli elementi strutturali orizzontali dell edificio, fino allo svuotamento dell involucro edilizio. Art. 7 Ristrutturazione urbanistica Gli interventi di ristrutturazione urbanistica sono quelli rivolti a sostituire l esistente tessuto urbanistico-edilzio con altro diverso mediante un insieme sistematico di interventi edilizi anche con la modificazione del disegno dei lotti, degli isolati e della rete stradale. Le opere di ristrutturazione urbanistica si suddividono nelle seguenti categorie: - Opere che comportano la complessiva riorganizzazione distributiva e funzionale, nonché di quella plani volumetrica, del singolo edificio, anche attraverso opere di parziale o totale demolizione e ricostruzione del volume originario, fermi restando i preesistenti rapporti urbanistici; - Le opere rivolte alla sostituzione e alla modifica del tessuto edilizio e urbanistico esistente. Vi sono comprese la demolizione degli edifici, o di parte di essi, non compatibili dal punto di vista morfologico ed ambientale o funzionale con l insieme del tessuto urbanistico-edilizio, o la ricostruzione, parziale o totale, di edifici distrutti per eventi naturali o bellici. I materiali chedovranno essere utilizzati nella realizzazione degli interventi ammessisono di seguito elencati. Si tratta di materiali da costruzione caratteristici dei luoghi, con l introduzione di alcune soluzioni tecnologicamente migliorative, sempre però rispettando le caratteristiche tipologiche locali. Le fondazioni dovranno essere realizzate in calcestruzzo armato avendo cura di impermeabilizzare lo stacco della muratura. Le strutture portanti in elevazionedovranno essere rivestite in muratura di pietrame di tipo locale, murata a opus incertum e stuccata, profondamente, con malta bastarda opportunamente miscelata in modo da ottenere tonalità di colore molto chiare nella gamma dell arenaria. Ad integrazione dei rivestimenti in pietra, sono ammissibili porzioni di muratura rifinite con altre tipologie tipiche dell area, come intonaco e tinteggiatura con colori chiari, oppure la realizzazione di un rivestimento che richiami l utilizzo degli sciaveri di legno lasciati a vista, così come impiegati nell edilizia rurale del Pratomagno. E possibile prevedere delle porzioni di edificio realizzate in aggetto, così come gli sporti nell edilizia tradizionale. I settiisolati dovranno esser rivestiti anch essi in pietra, o in mattoni invecchiati e stuccati come sopra descritto. I solai intermedi e di copertura dovranno avere struttura portante in legno, ed il tavolame in legno della stessa essenza e/o mattoni in laterizio (tipo mezzane, campigiane o tavolato in legno) stuccati nei giunti con calce bianca. Il manto di copertura dovrà essere formato da elementi in laterizio tegola e coppo. I fumaioli dovranno essere in muratura di pietrame e/o di mattoni invecchiati.
5 Gli intonaci interni ed esterni, di malta bastarda o premiscelato, dovranno avere tonalità di colore chiaro, gli infissi esterni ed interni dovranno essere in legno di essenza locale e se necessario dotatidi scuri interni della stessa essenza. I pavimenti dovranno essere in cotto/laterizio e/o ceramica, con la possibilità di utilizzare anche il legno (parquet a listoni). Per i lavori di sistemazione esterna si dovranno utilizzare gli stessi materiali e le stesse tipologie, mantenendo al massimo gli aspetti paesistici, i terrazzamenti i muri di contenimento e di confine, ciglioni, pavimentazione viabilità esistenti, aie, affioramenti rocciosi. DESTINAZIONE D USO DI PROGETTO Per il fabbricato in oggetto è ammissibile la destinazione residenziale. PROGRAMMA DI ATTUAZIONE E COORDINAMENTO DEGLI INTERVENTI NECESSARI Si prevede di attuare il Piano di recupero nel periodo dal 2016al Per gli interventi sul fabbricato, e successivamente per la realizzazione delle sistemazioni esterne.
6 RELAZIONE ILLUSTRATIVA SULLE MODALITÀ D'INTERVENTO E DESTINAZIONE D USO Categoria E1: Ristrutturazione urbanistica A. Le nuove costruzioni a destinazione residenziale dovranno essere caratterizzate da semplicità costruttiva ed attenersi a criteri di contestualizzazione e di rispetto e coerenza con i criteri paesaggistici ed ambientali del luogo. Le tecniche costruttive dovranno essere quelle tradizionali con uso di materiali di rifinitura (pietra, cotto, legno e intonaco). A.1) Per le strutture in elevazione è previsto l'uso di materiali e tecnologie che si uniformino ai caratteri tipici della tradizione locale. In particolare è indicato l'uso di muratura in pietra locale e malta bastarda o in alternativa, altri tipi di muratura portante ad elevato risparmio energetico ostrutture in C.A. intelaiate e comunque tecnologie attuali, purché i prospetti esternivengano opportunamente rivestiti in pietra locale, intonaco o legno. Dove l'edificio non sia in pietra a vista da mantenere con stuccature dei giunti con malta costituita da leganti tradizionali (calce idraulica naturale e grassello di calce) e sabbia da realizzarsi a raso pietra, è previsto l'impiego di malta bastarda per gli intonaci, senza che questi vengano regolarizzati, è inoltre previsto l uso del legname. Per i prospetti esterni intonacati è prescritto l'impiego di colori tipici della tradizione e cultura locale. Tutte le coloriture dovranno in ogni caso essere preventivamente concordate con i competenti organi comunali prima del rilascio dei titoli abilitativi previsti. A.2) La copertura degli edifici deve essere a falde inclinate con inclinazione non superiore al 35%. E' previsto per i manti di copertura l'uso di tegole e coppi staccati. Gli sporti di gronda devono essere in legno o mezzane di cotto o lastre di pietra locale a spacco, con forme semplici e nelle dimensioni max di cm. 80 per la gronda e cm. 60 per la finitura del tetto sui fronti laterali. I canali di gronda e i discendenti, devono essere in lamierino di rame. A.3) I comignoli dovranno essere realizzati con le seguenti metodologie: le parti prospettiche delle pareti in pietrame e/o in mezzane o sestini in cotto nonché se l'edificio risulta intonacato in muratura ordinaria con sovrastante intonaco. La copertura del comignolo dovrà essere realizzata in tegole e coppi e/o con ripiani sovrastanti di mezzane, sestini in cotto o in lastre di pietra. A.4) Per gli infissi esterni, così come per le eventuali persiane eportoni di accesso è previsto l'uso di materiali tradizionali. A.5) Le aree scoperte dovranno essere destinate a pratoo inghiaiate, con limitate pavimentazioni in pietra o altri materiali drenanti, in modo daevitare discontinuità col paesaggio agricolo circostante. Eventuali recinzioni saranno realizzati con materiali tipici della zona. A.6) A servizio dei fabbricati abitativi è ammessa la costruzione di : Forni e pedane in legno esterne: potranno essere realizzati in adiacenza al fabbricato o staccati ed addossati ad un naturale muro di sostegno, che si integrino con naturalezza nell'ambiente circostante. Saranno poste in opera a carico della proprietà durante l esecuzione dell intervento tutte le infrastrutture atte a garantire : - l approvvigionamento idrico; - lo smaltimento delle reflue e piovane; - la difesa del suolo per rendere l insediamento non soggetto a rischio sismico; - lo smaltimento dei rifiuti solidi; - la disponibilità di energia; - la mobilità.
7 foglio 5 plla 40 pozzo foglio 5 plla 39 dispersione SCHEMA ALLACCIAMENTO SERVIZI foglio 5 plla 41 contatore enel serbatoi acqua foglio 5 plla 46 linea acquedotto linea telefono privato foglio 5 plla 47
8 PROPOSTA DI ESCLUSIONE DEL PIANO DI RECUPERO DALLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (VAS) Visto il comma 2 art. 5 bis della L.R. 10/2010 che cita : in applicazione del principio di non duplicazione delle valutazioni non sono sottoposti a VAS né a verifica di assoggettabilità i piani attuativi di cui all articolo 65 della L.R. 01/2005 (sostituito dall articolo 119 della L.R. 65/2014), nonché i piani di livello attuativo, comunque denominati, che non comportano varianti ai piani sovraordinati, a condizioni che il piano sia stato oggetto di valutazione dei profili ambientali. Viste le modeste dimensioni dell intervento assoggettato a Piano di Recupero e i limitati impatti sull ambiente che l intervento può comportare, considerata l attuale situazione delle aree oggetto dell intervento, Vista la destinazione d uso alla quale sarà destinato il nuovo immobile, Vista la mancanza di valutazioni negative da compensare, Si propone di non procedere alla fase di assoggettabilità a VAS del Piano di Recupero in oggetto.
Interventi di recupero edilizio per cui è già a regime l Iva del 10%
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