rinnovabili di energia in Europa e in Italia Cristina Sala Tirocinante presso Fondazione Telios Torino, Aprile 2016 Telios

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1 Situazione attuale delle fonti rinnovabili di energia in Europa e in Italia Cristina Sala Tirocinante presso Fondazione Telios Torino, Aprile 2016 Telios FONDAZIONE ONLUS Per la promozione e diffusione delle energie rinnovabili, del risparmio energetico, della mobilità sostenibile Via della Rocca Torino Italia Tel./Fax info@fondazionetelios.it C.F

2 Situazione attuale delle fonti rinnovabili di energia in Europa e in Italia Energia solare L'energia solare è l'energia associata alla radiazione solare e rappresenta la fonte primaria di energia sulla Terra. Dal punto di vista energetico si tratta di un'energia alternativa ai classici combustibili fossili, rinnovabile e pulita (energia verde) nonché una delle energie a sostegno della cosiddetta economia verde nella società moderna. Può essere opportunamente sfruttata attraverso diverse tecnologie e a diversi fini anche se in diverse sue tecnologie di sfruttamento soffre di variabilità e intermittenza di produzione ovvero non piena programmabilità dovuta ai cicli giorno-notte, alla copertura nuvolosa e alla variabilità del vento. Nel 2010, globalmente a livello europeo circa 22,4 milioni di MWh hanno ricevuto incentivi statali, tra i quali emergono soprattutto la Spagna e la Germania con rispettivamente 7 e 11 milioni di MWh. L anno successivo invece, 43,5 milioni di MWh hanno ricevuto incentivi statali. In questo anno, gli stati che hanno concesso maggiori incentivi sono sempre la Spagna e la Germania, ma l Italia in un anno è passata da circa un milione MWh a 10,705 milioni di MWh incentivati. Energia idroelettrica L energia idroelettrica è una fonte rinnovabile, che sfrutta la trasformazione dell'energia potenziale gravitazionale, posseduta da una certa massa d'acqua ad una certa quota altimetrica, in energia cinetica al superamento di un certo dislivello; tale energia cinetica viene infine trasformata in energia elettrica in una centrale idroelettrica grazie ad un alternatore accoppiato ad una turbina. A livello europeo, nel ,19 milioni di MWh hanno ricevuto incentivi dai singoli stati, e nel 2011 invece stati solo 30,62. La grande differenza tra il 2010 e il 2011 è dovuta principalmente ha una decrescita fisiologica e generale di incentivi nei singoli stati che ha portato complessivamente ad una diminuzione di incentivi globali. Tra i paesi europei, emerge tuttavia il caso italiano che in 1

3 un anno idroelettriche. ha visto aumentare i MWh incentivati di circa 2 milioni, relativamente alle fonti Energia Eolica L'energia eolica è una fonte rinnovabile, ampiamente distribuita, pulita e non produce emissioni di gas serra. Durante il funzionamento richiede una superficie di terra non eccessivamente elevata per la conversione dell'energia del vento in una forma utilizzabile di energia, generalmente grazie all'utilizzo di aerogeneratori che producono energia elettrica, tramite mulini a vento che producono energia meccanica, pompe a vento che pompano l'acqua oppure ancora vele che spingono in moto le navi. A livello europeo, nel 2010 sono stati incentivati 1325,4 milioni di MWh. Infatti, Stati come UK, Germania e Spagna, tra gli stati con il più elevato ammontare di incentivi per l energia eolica, possiedono le caratteristiche climatiche e geo-morfologiche idonee a favorire lo sviluppo di questa fonte rinnovabile. A conferma di ciò, l anno seguente questi tre stati sono sempre i primi per ammontare di risorse alle fonti rinnovabili. Tuttavia emergono anche stati come l Italia, Francia e Portogallo, i quali hanno incrementato l ammontare di risorse destinate alle fonti eoliche. Energia da Biomasse e Biogas Secondo la Direttiva Europea 2009/28/CE, si definisce la biomassa come "la frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui di origine biologica provenienti dall'agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali), dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, comprese la pesca e l'acquacoltura, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani". Le biomasse e i combustibili da esse derivate emettono nell'atmosfera, durante la combustione, una quantità di anidride carbonica più o meno corrispondente a quella che viene assorbita in precedenza dai vegetali durante il processo di crescita. L'impiego delle biomasse ai fini energetici non provoca quindi il rilascio di nuova anidride carbonica, principale responsabile dell'effetto serra. Inoltre, data la loro natura, la biodegradabilità costituisce un ulteriore vantaggio per l'ambiente. 2

4 I biogas sono, invece, una miscela di vari tipi di gas, composti principalmente da metano, prodotti dalla fermentazione batterica in anaerobiosi (assenza di ossigeno) dei residui organici provenienti da residui vegetali o animali. I residui utili possono avere più origini: scarti dell'agroindustria (trinciato di mais, sorgo o altre colture), dell'industria alimentare (farine di scarto o prodotti scaduti), dell'industria zootecnica (reflui degli animali o carcasse); si possono utilizzare anche colture appositamente coltivate allo scopo di essere raccolte e trinciate per produrre "biomassa", come mais, sorgo zuccherino, grano, bietole; attualmente sono in corso delle ricerche per l'utilizzo di alghe. L'intero processo vede la decomposizione del materiale organico da parte di alcuni tipi di batteri, producendo anidride carbonica, idrogeno molecolare e metano (metanizzazione dei composti organici). Gli incentivi destinati a questa tipologia di fonte rinnovabile hanno interessato 85,57 milioni di MWh nel La maggioranza di quei 85,57 milioni è però relativa alle Biomasse e solo una limitata parte è relativa ai biogas. L anno seguente l ammontare totale di incentivi è ha interessato 91,65 milioni di MWh. Anche in questo caso la maggioranza di incentivi è di spettanza delle Biomasse. Si segnala, inoltre, che anche in questo settore emerge la Germania come stato che sovvenziona in misura maggiore queste fonti rinnovabili. Energia Geotermica L'energia geotermica è generata per mezzo di fonti geologiche di calore e può essere considerata una forma di energia alternativa e rinnovabile. Si basa sui principi della geotermia ovvero sullo sfruttamento del calore naturale della Terra (gradiente geotermico) dovuto all'energia termica rilasciata dai processi di decadimento nucleare naturale degli elementi radioattivi quali l'uranio, il torio e il potassio, contenuti naturalmente all'interno della Terra (nucleo, mantello e crosta terrestre). A livello europeo il totale di MWh incentivati è pari a 1,3 milioni nel 2010; invece, nel 2011 il totale è pari a 1,26 milioni di MWh incentivati. Nel 2011 gli unici Stati che hanno incentivato le energie geotermiche sono Germania e Italia, dove quest ultima ha concesso più di 1 milione per MWh, destinati alla centrale geotermica di Larderello in Toscana. 3

5 Livello Europeo In ambito comunitario esistono varie direttive e piani emanati dal Parlamento europeo e del consiglio. Un esempio è la direttiva del 2009/28/CE, volta alla promozione dell uso dell energia da fonti rinnovabili, che modifica e abroga le direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE. La direttiva vuole favorire così la diffusione di energie rinnovabili a livello europeo, istituendo, tramite i Piani Nazionali delle energie Rinnovabili, obiettivi nazionali obbligatori che sono volti a stimolare lo sviluppo costante di tecnologie e conoscenze, capaci di generare energia a partire da ogni fonte rinnovabile. In questo modo si vuole perseguire uno sviluppo sostenibile, volto a creare valore e ricchezza economica sul lungo termine, ma anche rispettando l ambiente e, quindi dipendendo meno dalle fonti fossili. La direttiva, inoltre, riconosce l importanza del Piano Questo, chiamato propriamente Pacchetto clima-energia Obiettivi è stato approvato dalla Commissione Europea nel 2008 e prevede la riduzione del 20% di emissioni di CO2, l incremento del 20% di utilizzo delle energie rinnovabili e l incremento del 20% di efficienza energetica entro il Per ottenere questi risultati spetta alle singole comunità locali la scelta delle migliori e più efficaci iniziative. Nonostante la libertà concessa ai singoli stati, esitono tuttavia elementi di comunanza su come viene trattata l incentivazione alle fonti rinnovabili. Le differenze di ammontare di incentivi alle singole fonti rinnovabili variano da Paese a Paese; queste sono principalmente imputabili alle caratteristiche climatiche e geografiche dei singoli Stati. Infatti, gli Stati tendono a livello locale ad incentivare le risorse rinnovabili che sono maggiormente presenti nel loro paese. Un esempio è l Inghilterra dove per la conformazione paesaggistica vi è una grande utilizzo delle fonti rinnovabili come l eolico, sia sulla terra ferma che in alto mare, e l energia marina. Si pensi che l energia eolica prodotta in Inghilterra nel 2014 è pari a MWh. Un altro esempio è l Islanda, dove, per la conformazione morfologica del territorio, la principale fonte rinnovabile è la geotermia che fornisce il 66% dell energia pulita totale della nazione. Questa energia geotermica deriva dallo sfruttamento dei geyser, manifestazione del vulcanesimo secondario, che si ottiene quando vi è la caratteristica struttura a sifone. Un'altra importante fonte pulita è caratterizzata dall energia idroelettrica. Infatti, date l elevate precipitazioni e la naturale presenza di ghiacciai e altipiani nel paese, l energia idroelettrica risulta essere una fonte di notevole importanza, infatti nel 2014 ha generato circa 12, 9 TWh di energia. Un ulteriore esempio è la Lituania, dove l energia 4

6 prodotta da fonti rinnovabili è in larga parte proveniente dai pannelli solari ( 88% di energia pulita è di origine solare nel 2014), solo in minima parte proviene dall eolico e dall idroelettrico e in parte del tutto trascurabile dalle biomasse. Le politiche dei singoli stati europei a favore delle energie rinnovabili differiscono anche per i meccanismi di incentivazione che promuovono e sostengono l utilizzo di queste fonti. Secondo il report del 2012 del Council of European Energy Regulators (CEER), basato sulle risposte delle NRA ad un sondaggio in merito alla diffusione delle forme di incentivazione delle risorse rinnovabili ed efficienza energetica nei paesi europei, la maggioranza dei paesi incentiva le risorse rinnovabili a seconda dell ammontare di MWh prodotto all ora. Il meccanismo più diffuso a livello europeo per ogni singola fonte è il Feed-in Tariff. Il concetto Feed-in Tariff, che può essere comparato al meccanismo italiano di incentivazione denominato tariffa onnicomprensiva, è riservato agli impianti qualificati RES-E plants, o in italiano IAFR (impianto alimentato da fonti rinnovabili). Il meccanismo viene riconosciuto come Feed-in Tariff, poiché il suo valore include una componente incentivante e una componente di valorizzazione dell energia elettrica immessa in rete, secondo un ammontare di /MWh. L ammontare e la durata dell incentivo variano però da stato a stato, secondo sensibilità, risorse tecnologiche e economiche locali. Un altra forma di incentivo diffusa a livello europeo è il Feed in Premium. Esso indica il prezzo dell energia rinnovabile composto di due fattori. Una parte del prezzo viene definita dal valore di mercato, determinato dalle oscillazioni della domanda e dell offerta, più un premio fisso stabilito dall autorità pubblica. In Italia esso trova il suo corrispondente nel Conto Energia, incentivo destinato all energia prodotta dal fotovoltaico. Il Green Certificate (letteralmente: certificato verde) corrisponde all italiano Certificato Verde. Questo sistema viene usato in Gran Bretagna, in Italia, Danimarca, Svezia e Polonia, Belgio e Romania. Lo Stato stabilisce che una quota del mercato dell'energia elettrica debba provenire da fonti rinnovabili. Il prezzo dell'energia rinnovabile è costituito da due fattori, il valore di mercato e quello dell'incentivo, entrambi volatili. Un ulteriore forma di incentivo diffuso a livello europeo sono il Call for Tenders e Tendering Process che consistono in un sistema di bandi gara per l assegnazione di appalti. Infatti, con il meccanismo dell asta, si individua un area idonea a produrre energia tramite le fonti rinnovabili. L azienda che è in grado di presentare l offerta migliore, e quindi vincitrice del bando di gara, si accorda con il governo o l ente pubblico sul prezzo per realizzare l impianto. 5

7 Infine è da segnalare il caso della Finlandia, che finanzia le fonti rinnovabili tramite il sistema Excise tax return (letteralmente: Riduzione delle tasse). Esiste inoltre, a livello embrionale, specialmente in Italia, la priorità di dispacciamento. Con questo meccanismo, si dà priorità all energia prodotta da fonti rinnovabili ad essere immessa sul mercato. In Italia, tuttavia, è limitata data l elevata frammentazione degli impianti di energia rinnovabili. Gli ultimi dati disponibili forniti dal CEER, nel 2012, mostrano come la media europea nel 2010 di incentivi relativi alle fonti rinnovabili è stata pari a 7,29 /MWh per unità di energia finale consumata, dove il Portogallo ha concesso l incentivo maggiore pari a 25,52 /MWh, invece la Norvegia il minore, paria a 0,12 /MWh. La tabella seguente compara, in percentuale, i dati del 2010 di energia proveniente da fonti rinnovabili, prodotta e consumata ricevendo incentivi statali. Si può quindi osservare una generale differenza tra produzione e consumo, dove il consumo di energia proveniente da fonti rinnovabili viene incentivato maggiormente piuttosto che la sola produzione. 6

8 Concentrandosi sui dati disponibili riferiti al 2010, come forniti dal report del CEER del 2012, è possibile confrontare gli incentivi di ogni singolo paese destinati alle singole fonti rinnovabili. Dal confronto, è possibile notare che il fotovoltaico è la fonte rinnovabile che ha ottenuto a livello europeo il più elevato ammontare di incentivi nel Nello stesso anno, il Belgio è lo Stato che ha destinato l ammontare più elevato alle fonti rinnovali con un 126,12 /MWh. Invece lo stato meno virtuoso è stato la Finlandia con un ammontare di 6,12 /MWh. Anche nell anno seguente, il maggiore ammontare di incentivi a livello europeo è destinato al fotovoltaico. La Finlandia è sempre il paese che destina il minor ammontare di incentivi per /MWh; al primo posto si colloca invece la repubblica Ceca con 214,16 /MWh. E doveroso, però, ricordare che l ammontare di incentivi è destinato alla promozione dell utilizzo di risorse rinnovabili. Dove questi incentivi non sono presenti e sono poco sviluppati, non significa necessariamente che vi è un basso utilizzo di energia pulita proveniente dalle fonti rinnovabili. In alcuni casi, infatti, gli incentivi sono superflui poiché è già diffusa la dipendenza dalle fonti rinnovabili, oppure la conformazione morfologica del paese non permette lo sfruttamento delle risorse rinnovabili. 7

9 Secondo il Report del Council of European Energy Regulators del 2012, la maggioranza degli stati europei finanzia l efficienza energetica gravando il costo sul consumatore finale. Questo è il caso di Stati come la Repubblica Ceca, Lituania, Norvegia, Polonia, Portogallo e Regno Unito. Inoltre, il Regno Unito finanzia le energie rinnovabili anche tramite il prezzo finale dell energia. Esistono Stati che finanziano le fonti rinnovabili tramite il gettito fiscale; questi stati sono: Finlandia, Islanda, Irlanda, Olanda e Spagna. E dall altra parte, esistono stati che finanziano le fonti rinnovabili tramite prelievi non fiscali. Questi Stati sono Belgio, Francia, Slovenia, Italia (meccanismo dei Certificati Bianchi) e Spagna. Germania, Grecia, Slovacchia e Svezia sono Stati che all epoca dell intervista non avevano attivi schemi di finanziamento per gli incentivi alle fonti rinnovabili. Romania, Ungheria ed Estonia ricevono, invece, fondi europei per incentivare le fonti rinnovabili. Austria e Irlanda possiedono sussidi vari che finanziano le fonti rinnovabili. Infine, L Italia, oltre a prevedere il meccanismo dei Certificati Bianchi, sostiene gli incentivi anche grazie a fondi statali, presenti nel budget di spesa governativo. Per sostenere gli incentivi alle fonti rinnovabili, i soldi vengono prelevati generalmente dal gettito fiscale. Esistono però 11 Paesi che non hanno attivi schemi per sostenere gli incentivi alle fonti rinnovabili. 8

10 Il grafico sintetizza le modalità di finanziamento esistenti nel 2012 per sostenere gli incentivi delle fonti rinnovabili, cosi come viene riportato nel documento del CEER. Livello Italiano In Italia, negli ultimi anni, è divenuto sempre più importante il ruolo del Gestore dei Servizi Energetici, denominato anche GSE. La principale missione del GSE è quella di promuovere Lo sviluppo e l incentivazione delle fonti rinnovabili e dell efficienza energetica. Nel documento Rapporto attività del GSE del 2014, vengono descritti a livello italiano i vari meccanismi di incentivi e come essi funzionano. Cip6/92 E un meccanismo di incentivazione dell energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e assimilate alle rinnovabili (Secondo la Legge n.9/1991, sono assimilate la cogenerazione, il calore recuperabile dai fumi di scarico e da impianti termici, elettrici o da processi industriali, da impianti che usano gli scarti di lavorazione o di processi e che utilizzano fonti fossili prodotte solo da giacimenti minori isolati). Questo meccanismo consiste in una forma di remunerazione dell energia attraverso una tariffa incentivante il cui valore è aggiornato nel tempo. Inoltre, questo incentivo può essere classificato come una tariffa omnicomprensiva, poiché esso include una quota di incentivo e una quota destinata alla valorizzazione dell energia elettrica immessa in rete. Attualmente non si può più accedere a questo incentivo, però continua ad essere riconosciuto a quegli impianti che lo hanno sottoscritto in passato. Una parte dell onere viene coperto dalla vendita dell energia sul mercato, e dal 2003 anche dai ricavi provenienti dalla vendita dei Certificati Verdi, di titolarità del GSE. Invece, la parte residua dell onere viene coperta dall Autorità per l Energia Elettrica, il Gas ed il Sistema Idrico tramite gli oneri di sistema e posta a carico del consumatore finale, all interno della componente tariffaria A3. 9

11 Durante il periodo compreso tra il 2001 e il 2013, il GSE ha ritirato un volume complessivo di energia pari a 546 TWh, per un controvalore di circa 58,7 miliardi di euro. Invece, nel 2014 il GSE ha ritirato dai produttori CIP6/92 un volume di energia pari a 11,5 TWh (4,4 TWh in meno rispetto al 2013). Alla riduzione dell ammontare di energia ritirata hanno contribuito sia la naturale scadenza delle convenzioni sia la risoluzione anticipata ai sensi del DM 2 dicembre 2009, che, sempre nel 2014, ha interessato 3 impianti assimilati per circa 700 MW di potenza convenzionata. Conto Energia E un meccanismo di incentivazione destinato agli impianti che generano energia dalla conversione dell energia solare, tramite gli impianti solari fotovoltaici e solari termodinamici. Per entrambe le tipologie di impianti, il meccanismo consisteva in un premio incentivante fisso erogato sulla base dell energia prodotta, cui il produttore poteva associare una seconda voce di ricavo derivante dalla valorizzazione dell energia. Per gli impianti fotovoltaici, l incentivo aveva durata ventennale. Durante la sua esistenza, si sono susseguite numerose variazioni normative che ne regolavano il funzionamento. Inoltre, nel corso degli anni, a partire dal primo Conto Energia, presente nel D.Lgs 387/2003 ma entrato in vigore con i decreti attuativi del 28 luglio 2005 e 6 febbraio 2006, si sono susseguite differenti definizioni di impianti fotovoltaici. Tuttavia, dal 6 luglio 2013 (30 giorni dopo la data di raggiungimento del costo di incentivi annui pari a 6,7 miliardi di euro), gli impianti fotovoltaici non possono più accedere a questa forma di incentivo. Rimane comunque valida per quegli impianti che hanno ottenuto in passato questo incentivo. E doveroso sottolineare che il meccanismo, operativo dalla fine del 2005, ha garantito nel periodo di sua attività una crescita del settore del fotovoltaico, specialmente nel periodo compreso tra il 2011 e Al 31 dicembre 2014 risultano entrati in esercizio ai sensi del Conto Energia impianti, per una potenza totale di MW. Sempre a fine 2014, secondo quando riportato nel rapporto attività del 2014 del GSE, l energia incentivata è stata di circa 21 TWh, con un costo pari a 6,6 miliardi di euro. Per ciò che comporta gli impianti solari termodinamici, invece, questi sono stati ammessi al riconoscimento dell incentivo Conto Energia solo a partire da DM del 11 aprile del 2008 e 10

12 successivamente modificato da DM del 6 luglio Per gli impianti termodinamici anche ibridi, l incentivo aveva valenza di 25 anni, a differenza di quelli fotovoltaici. L ammontare dell incentivo era fisso nel tempo, stabilito secondo la capacità di accumulo dell impianto. Qualificazione impianti Per impianto di produzione alimentato da fonti rinnovabili si intende il sistema integrato di opere e macchinari finalizzati alla produzione di energia elettrica costituito da uno o più gruppi di generazione. La qualificazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili (Qualifica IAFR) è disciplinata dal DM 18/12/2008 ed è un prerequisito necessario per l ottenimento dei Certificati Verdi (CV) o per l accesso alla Tariffa incentivante Onnicomprensiva (TO). La normativa vigente ha assegnato al GSE il compito di qualificare gli impianti di produzione alimentati da fonti rinnovabili, una volta accertato il possesso dei requisiti previsti dalla normativa di riferimento. La norma di riferimento è la Direttiva Europea 2009/08 per la promozione dell uso dell energia da fonti rinnovabili, la quale all art. 2 definisce le varie tipologie di fonti rinnovabili. I Certificati Verdi I Certificati Verdi, rilasciati dal GSE, sono titoli attribuiti in misura proporzionale all energia prodotta da impianti qualificati come IAFR (Impianto alimentato da fonti rinnovabili), entrati in esercizio entro il 31 dicembre Il numero di CV spettanti è differente a seconda del tipo di fonte e di intervento impiantistico realizzato (nuova costruzione, potenziamento, rifacimento totale e parziale e riattivazione). L incentivo si basa sull obbligo per i produttori e importatori di energia elettrica prodotta da fonti non rinnovabili, di immettere nell anno, sul sistema elettrico nazionale, una quota minima di elettricità prodotta da fonti rinnovabili. La quota prestabilita di energia elettrica da fonti rinnovabili è stabilita in base alla percentuale di energia prodotta e importata proveniente dalle fonti non rinnovabili dell anno precedente. Viene, inoltre, decurtata da questa quota l energia elettrica prodotta in cogenerazione, autoconsumi di centrale e esportazioni, con una franchigia di 100 GWh per ciascun operatore. Per il 2014, la quota d obbligo di immissione dell energia proveniente da fonti rinnovabili è pari al 2,52% dell energia prodotta proveniente da fonti non rinnovabili dell anno precedente. 11

13 Il possesso dei Certificati Verdi dimostra l obbligo di immettere una parte di energia pulita nel sistema elettrico nazionale. Ogni Certificato Verde attesta la produzione di 1MWh di energia rinnovabile. Ogni Certificato Verde ha validità triennale: quelli rilasciati per la produzione di energia elettrica in un dato anno, possono essere usati per ottemperare all obbligo anche nei due anni successivi. Per rispettare l obbligo, i possessori possono mettere in rete energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, oppure acquistare i Certificati Verdi dai produttori di energia pulita. Infatti, i Certificati Verdi sono negoziabili; i possessori possono così realizzare un introito aggiuntivo rispetto a quello derivante dalla vendita dell energia elettrica prodotta. I Certificati Verdi possono comunque essere ritirarti dal GSE. Con la legge 239/2004 anche gli impianti di cogenerazione abbinati al teleriscaldamento (CHP- TLR), hanno potuto accedere ai CV-TLR, a determinate condizioni. Nel corso del 2014, il GSE riporta che sono stati emessi oltre 27 milioni di CV IAFR relativi a produzioni 2014, ripartiti tra le diverse tipologie di impianto: Impianti eolici 42%, idroelettrici 31%, bioenergie 23%, geotermoelettrici 4%. Il prezzo di contrattazione del CV viene deciso annualmente, secondo quanto stabilito dall art. 2 comma 148 della legge 244/2007, come differenza tra 180 /MWh (Valore di riferimento fissato dalla legge) e il valore medio annuo di cessione dell energia elettrica, registrato l anno precedente e definito dall Autorità per l Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico con propria Deliberazione Per il 2015, il prezzo di riferimento di mercato dei CV è pari a 124,90 /MWh, calcolato come differenza tra 180 /MWh e 55,10 /MWh ( valore medio di cessione dell energia registrato nel 2014) Si sono susseguite, invece, varie norme per il prezzo di ritiro dei CV da parte del GSE. Attualmente è in vigore il D.Lgs 28/2011 che prevede che il GSE ritiri annualmente i CV rilasciati per le produzioni da fonti rinnovabili, durante il periodo 2011 e 2015, eventualmente eccedenti quelli necessari per il rispetto della quota d obbligo, ad un prezzo pari al 78% del prezzo di offerta dei propri CV. Per il 2014, il prezzo di ritiro dei CV è stato pari a 97,42 /MWh. Dal 2016, come previsto dal decreto ministeriale del 6 luglio 2012, il meccanismo dei Certificati Verdi è sostituito da una nuova forma di incentivo. Coloro che hanno maturato il diritto ai CV, conservano l incentivo per il restante periodo, ma in una forma diversa. Il nuovo meccanismo, infatti, garantisce sulla produzione netta di energia la corresponsione di una tariffa in euro da parte del GSE aggiuntiva rispetto ai ricavi derivanti dalla valorizzazione dell energia. L incentivo, 12

14 definito anche tariffa incentivante, vien calcolato tramite la formula: I = k x (180 Re) x 0,78. Dove il coefficiente K varia a seconda della tipologia di fonte rinnovabile (è comunque pari ad 1 per gli impianti entranti in funzione entro il 31 dicembre 2007). Invece, Re equivale al prezzo di cessione dell energia elettrica definito dall Autorità annualmente sulla base delle condizioni economiche registrate sul mercato nell anno precedente. Tariffe onnicomprensive La Tariffa Onnicomprensiva è il meccanismo di incentivazione destinato agli impianti qualificati IAFR, di potenza nominale media annua non superiore ad 1 MW, o 0,2 MW solo per gli impianti eolici. Prima dell entrata in vigore della legge DM 6 luglio 2012, la tariffa onnicomprensiva era alternativa al meccanismo di incentivazione dei Certificati Verdi. La tariffa onnicomprensiva viene riconosciuta per un periodo di 15 anni e costituisce l unica fonte di remunerazione, fino a scadenza. La tariffa è detta onnicomprensiva in quanto il suo valore include una componente incentivante e una componente di valorizzazione dell energia elettrica immessa in rete. La tariffa si applica a una quota parte o a tutta l energia immessa in rete a seconda della tipologia di intervento impiantistico realizzato (nuova costruzione, riattivazione, rifacimento e potenziamento). Per gli impianti entrati in esercizio a seguito di interventi diversi dalla nuova costruzione (potenziamento, riattivazione, rifacimento), a seconda degli interventi, può essere incentivata solo una determinata quota dell energia immessa in rete. Secondo quanto riportato nel rapporto attività del GSE del 2014, gli impianti che nel 2014 avevano diritto a questo incentivo erano 2795, con una potenza complessiva pari a 1631 MW. 13

15 Il grafico mostra l evoluzione del numero di impianti che hanno avuto accesso al meccanismo di incentivo TO dal 2008 al Al crescere del numero di impianti che hanno accesso al TO, cresce anche l ammontare di energia ritirata in regime di TO. Infatti, l energia ritirata in regime di TO è pari a 9280 GWh, a fronte di un corrispettivo economico di 2378 milioni di euro erogato dal GSE. Si pensi che 6 anni prima, quando è entrato in vigore il decreto che poneva in essere il meccanismo della tariffa onnicomprensiva, omprensiva, l ammontare di GWh incentivati era pari a 149, con un esborso economico di 36 milioni di euro. Incentivi DM 6 Luglio 2012 Il DM 6 luglio 2012 ha stabilito nuove modalità di incentivazione della produzione di energia elettrica da parte di impianti alimentati da fonti rinnovabili, diverse dal fotovoltaico, che sono entrati in esercizio dopo il 1 gennaio 2013, e sono nuovi, oppure sono stati ricostruiti e riattivati, e quindi oggetto di potenziamento o rifacimento. Gli impianti vengono incentivati in base all energia elettrica immessa in rete. Quelli fino a 1 MW di potenza con delle tariffe onnicomprensive: per calcolare l ammontare di incentivo si utilizza la formula I= Tb + PR ( dove TB indica la Tariffa incentivante base e Pr eventuali premi). Invece, gli impianti con oltre 1 MW di potenza vengono incentivati secondo la formula: I = Tb + Pr Pz (prezzo orario dell energia elettrica riferita al luogo dove essa viene immessa sulla rete). 14

16 Il valore della tariffa incentivante base spettante è quello vigente alla data di entrata in esercizio dell impianto. La tariffa omnicomprensiva o l'incentivo, calcolati dal valore della tariffa incentivante base, saranno poi erogati dal GSE a partire dalla data di entrata in esercizio commerciale. Le tariffe si riducono del 2% per ciascuno degli anni successivi fino al 2015, fatte salve le eccezioni previste nel caso di mancato raggiungimento dell 80% della potenza del contingente annuo previsto per i registri e per le aste. Per poter accedere agli incentivi ci sono differenti modalità di presentazione della domanda che variano a seconda della taglia di potenza del singolo impianto e della categoria di intervento. Il rapporto attività del GSE del 2014, riporta che l energia incentivata ai sensi del DM 6 luglio 2012 nel 2014 è stata pari a 793 GWh, con un esborso economico di 83,3 milioni di euro. Invece, durante l anno precedente, il 2013, primo anno in cui era operativo il decreto, l energia incentivata era stata pari a 46 GWh con un esborso di 7,1 milioni di euro. Comunque, il decreto stabilisce che il costo complessivo annuo destinato a tutte le tipologie di incentivo riconosciute agli impianti alimentati da fonti rinnovabili, diversi dai fotovoltaici, non possa superare il valore di 5,8 miliardi di euro annui. Il nuovo sistema di incentivazione, inoltre, introduce anche dei contingenti annuali di potenza incentivabile, relativi a ciascun anno dal 2013 al 2015, divisi per tipologia di fonte e di impianto e ripartiti secondo la modalità di accesso agli incentivi. Si ricorda che comunque l accesso agli incentivi stabiliti dal DM 6 luglio 2012 è alternativo ai meccanismi dello scambio sul posto e del ritiro dedicato. Ritiro dedicato (RID) Il Ritiro dedicato rappresenta una modalità semplificata a disposizione dei produttori per il collocamento sul mercato dell energia elettrica immessa in rete. Essa consiste nella cessione al GSE, dell energia elettrica la quale viene remunerata in base alla quantità immessa in rete più i relativi corrispettivi per l utilizzo della rete. Sono ammessi al regime di Ritiro Dedicato gli impianti con potenza inferiore a 10 MVA o qualsiasi potenza se alimentati da energia solare, eolica, moto ondoso, geotermico, idraulico (solo per acque fluenti) oppure altre fonti rinnovabili. 15

17 In questo caso, il GSE assume il ruolo di utente del dispacciamento, ritirando e collocando sul mercato l energia elettrica immessa in rete. L energia elettrica viene valorizzata al prezzo medio zonale orario, ovvero al prezzo medio mensile per fascia oraria formatosi sul mercato elettrico - corrispondente alla zona di mercato in cui è connesso l impianto. Tuttavia, i produttori di piccola taglia, con impianti di potenza nominale elettrica fino a 1 MW, possono ricevere dal GSE una remunerazione garantita (i cosiddetti prezzi minimi garantiti ) per i primi 2 milioni di kwh annui immessi in rete, senza pregiudicare la possibilità di ricevere di più nel caso in cui la remunerazione a prezzi orari zonali dovesse risultare più vantaggiosa. Secondo i dati del GSE, nel corso del 2014, impianti hanno beneficiato del Ritiro Dedicato, con una potenza complessiva di MW. L energia ritirata è pari a oltre 23,3 TWh, con un onere di circa milioni di euro. Tale onere è ascrivibile per il 51% ad impianti solari, seguiti dagli impianti eolici (22%) e idroelettrici (20%). Scambio Sul Posto (SSP) Lo SSP fornisce all utente, che abbia un impianto di energia elettrica, una compensazione tra il valore economico associabile all energia elettrica prodotta e immessa in rete e il valore economico teorico associato all energia elettrica prelevata e consumata in un periodo differente da quello in cui avviene la produzione. L incentivo si configura, quindi, come un rimborso di parte degli oneri sostenuti per prelevare l energia elettrica dalla rete. Nel caso in cui il controvalore dell energia immessa in rete risulti superiore all onere sostenuto dall utente, l interessato può richiedere che il relativo saldo venga riconosciuto a credito e quindi utilizzato negli anni successivi. Il contributo viene determinato dal GSE considerando le caratteristiche dell impianto e l ammontare dei prelievi teorici e standard attribuiti a ciascun utente dello scambio. Hanno potuto accedere allo SSP gli impianti alimentati da fonti rinnovabili e quelli di Cogenerazione ad Alto Rendimento di potenza fino a 200 kw. A partire dal 1 gennaio 2015 la soglia di accesso è stata innalzata a 500kW. 16

18 Secondo quanto riportato da GSE, nel corso del 2014, gli impianti che risultano aver beneficiato del servizio di SSP sono , corrispondenti ad una potenza complessiva di quasi 4,2 GW. Sempre durante il 2014, gli impianti in SSP risultano avere immesso in rete complessivamente circa 3 TWh di energia elettrica, invece l energia scambiata è stata pari a circa 1,8 TWh. L onere complessivo del meccanismo è stato quindi pari a 233 milioni di euro. La cogenerazione ad Alto Rendimento La cogenerazione è la produzione combinata, in un unico processo, di energia elettrica - o meccanica - e calore. Per il riconoscimento della condizione di Alto Rendimento (CAR) delle unità di cogenerazione, la norma di riferimento è il D.M. 4 agosto 2011, valida a partire dal 1 gennaio 2011, che ha completato il recepimento della Direttiva 2004/8/CE. Per le unità di cogenerazione riconosciute CAR è previsto l accesso al sistema dei Titoli di Efficienza Energetica (TEE) o certificati bianchi, secondo le condizioni e le procedure stabilite, invece, dal Decreto ministeriale 5 settembre Nell ambito della Cogenerazione ad Alto Rendimento il GSE: provvede al riconoscimento del funzionamento del CAR per le unità che lo richiedono; determina il numero di certificati bianchi cui hanno diritto le singole CAR che hanno presentato domanda di incentivo; procede al ritiro dei certificati bianchi, se il produttore ne fa richiesta; svolge attività di verifica e controllo; rilascia la GO (certificato di Garanzia all origine) per l energia elettrica prodotta mediante CAR, come previsto dal decreto Legislativo n.20 del 2007 Garanzia d origine La Garanzia di Origine (GO) è una certificazione elettronica che attesta l origine rinnovabile delle fonti utilizzate dagli impianti qualificati IGO ( qualifica che attesta la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile). E nell interesse del proprietario dell impianto richiedere la certificazione GO; non vi è quindi nessun obbligo di legge, ma è su base volontaria. Il certificato GO, del valore pari ad 1 MWh, viene rilasciato su base mensile dal GSE, a seconda dell energia elettrica immessa in rete, al netto dei servizi ausiliari. I titoli GO vengono rilasciati, 17

19 trasferiti e annullati in maniera elettronica tramite l apposito portale web, Portale GO, che è gestito dal GSE. Il titolo GO scade dopo un anno dalla produzione di energia elettrica cui si riferisce e, al più tardi, il 31 marzo dell anno successivo. Si distinguono pertanto i titoli di gennaio e febbraio da quelli altri mesi. Per il riconoscimento dei titoli GO, viene attivato un conto proprietà dal GSE su cui sono depositati i titoli GO a favore: dei produttori o all atto di rilascio della qualifica IGO, di tutte le imprese di vendita soggette all obbligo per legge, dei trader operanti nel mercato elettrico italiano e/o estero. Inoltre, Il GSE è membro, dell Associazione internazionale AIB (Association of Issuing Bodies). L'AIB ha definito uno standard europeo di certificazione dell energia elettrica (European Energy Certificate System - EECS) e garantisce lo scambio a livello internazionale dei certificati EECS attraverso la gestione di una piattaforma informatica (HUB) di scambio, alla quale sono connessi i registri nazionali dei membri dell associazione. Il 6 giugno 2013, con l approvazione del nuovo Protocollo nazionale EECS Electricity Domain Protocol for Italy, è stata accolta l adesione del GSE all AIB per lo scambio internazionale delle Garanzie di Origine (GO). Dal 13 dicembre 2013, il sistema di gestione dei certificati di GO consente, attraverso la connessione alla piattaforma di scambio internazionale (HUB) gestita dall AIB, l importazione e l esportazione delle GO rilasciate dai Paesi attualmente connessi all HUB. Tuttavia, l adesione del GSE all AIB prevede la conformità delle Garanzie di Origine al protocollo standard di certificazione EECS - European Standard Certificate System - definito dalla stessa AIB mediante le c.d. EECS Rules. Biocarburanti In linea con le direttive europee, anche in Italia è stato introdotto l obbligo per i fornitori di benzina e gasolio (Soggetti Obbligati) di immettere in consumo una quota minima di biocarburanti, al fine di svilupparne la filiera, aumentarne l utilizzo e limitare l immissione di CO 2 in atmosfera. Il quantitativo minimo annuo di biocarburanti che si deve immettere in consumo è calcolato sulla base del contenuto energetico espresso in Gigacalorie (Gcal) di benzina e gasolio forniti nell anno precedente, ponderato secondo percentuali definite dalla normativa vigente. 18

20 Dal 2015 tale quantitativo minimo viene calcolato sulla base dei carburanti fossili immessi in consumo nello stesso anno solare. Per monitorare e verificare l assolvimento dell obbligo, sono stati istituiti i Certificati di Immissione in Consumo dei biocarburanti, rilasciati dal GSE ai Soggetti Obbligati che immettono i biocarburanti nel sistema di distribuzione nazionale. Un Certificato attesta l immissione nel sistema di distribuzione di un quantitativo di biocarburanti pari a 10 Gcal. Per rispettare l obbligo, i Soggetti Obbligati possono, quindi, immettere in consumo biocarburante, ovvero acquistare i Certificati di Immissione in Consumo dai Soggetti che ne abbiano in numero superiore rispetto al proprio obbligo. A tale scopo, il GSE mette a disposizione un'apposita piattaforma informatica (applicativo BIOCAR) tramite la quale gli Operatori possono scambiarsi i certificati. A partire dal 1 gennaio 2014 possono accedere all applicativo BIOCAR, anche i Fornitori di GPL e metano. Gli oneri della gestione del sistema dei certificati di immissione in consumo sono però a carico dei Soggetti Obbligati. Qualifiche SEU-SEESEU I Sistemi Efficienti di Utenza (SEU e SEESEU) sono Sistemi Semplici di Produzione e Consumo costituiti da almeno un impianto di produzione e da un unità di consumo direttamente connessi tra loro mediante un collegamento privato e senza obbligo di connessione a terzi e collegati, direttamente o indirettamente, tramite almeno un punto, alla rete pubblica. L ottenimento della qualifica di SEU o SEESEU, rilasciata dal GSE, comporta il riconoscimento di condizioni tariffarie agevolate sull'energia elettrica consumata e non prelevata dalla rete, limitatamente alle parti variabili degli oneri generali di sistema. Il GSE ha il compito di qualificare i Sistemi che ne fanno richiesta come Sistemi Efficienti di Utenza (SEU) o come Sistemi Esistenti Equivalenti ai Sistemi Efficienti di Utenza (SEESEU). Per essere classificati come Sistemi Efficienti di Utenza (SEU), l impianto deve essere caratterizzato come uno o più impianti di produzione di energia elettrica (con potenza non superiore a 20 MW e 19

21 complessivamente installata sullo stesso sito), alimentati da fonti rinnovabili o in assetto cogenerativo ad alto rendimento, gestiti dal medesimo produttore che sia eventualmente diverso dal cliente finale; oltre che essere un unità di consumo di un solo cliente finale. Inoltre, l'unità di produzione e l'unità di consumo devono essere direttamente connesse, per il tramite di un collegamento privato senza obbligo di connessione di terzi. Ai fini del riconoscimento della qualifica SEESEU (Sistemi Esistenti Equivalenti ai Sistemi Efficienti di Utenza), il sistema dovrà essere costituito da realizzazioni che soddisfino tutti i requisiti dei punti i e ii e almeno uno degli altri requisiti. SI riportano i requisiti richiesti così come vengono presentati sul sito del GSE: i. sono realizzazioni per le quali l iter autorizzativo, relativo alla realizzazione di tutti gli elementi principali (unità di consumo e di produzione, relativi collegamenti privati e alla rete pubblica) che la caratterizzano è stato avviato in data antecedente al 4 luglio 2008; ii. sono sistemi esistenti al 1 gennaio 2014, ovvero sono sistemi per cui, alla predetta data, sono stati avviati i lavori di realizzazione ovvero sono state ottenute tutte le autorizzazioni previste dalla normativa vigente; iii. sono sistemi che rispettano i requisiti previsti per i SEU; iv. sono sistemi che connettono, per il tramite di un collegamento privato senza obbligo di connessione di terzi, esclusivamente unità di produzione e di consumo di energia elettrica gestite dal medesimo soggetto giuridico che riveste, quindi, il ruolo di produttore e di unico cliente finale all interno di tale sistema. L univocità del soggetto giuridico deve essere verificata al 1 gennaio 2014, ovvero, qualora successiva, alla data di entrata in esercizio del predetto sistema; v. sono SSPC (Sistemi Semplici di Produzione e Consumo) già in esercizio alla data di entrata in vigore del presente provvedimento caratterizzati, alla medesima data, da una o più unità di consumo tutte gestite, in qualità di cliente finale, dal medesimo soggetto giuridico o da soggetti giuridici diversi purché tutti appartenenti al medesimo gruppo societario. A seconda dei requisiti soddisfatti, il GSE può riconoscere la qualifica: SEESEU-A (requisiti i-ii-iv), SEESEU-B (requisiti i-ii-iii) o SEESEU-C (requisiti i-ii-v). 20

22 A partire dal 1 gennaio 2015, i soggetti che richiedono la qualifica SEU e SEESEU, devono inoltre, versare un corrispettivo. Esso è determinato in funzione della tipologia di fonte (solare o altro) e della tipologia di qualifica richiesta (sistemi semplici o complessi). La tabella riporta l ammontare dei corrispettivi per impianti con potenza superiore ai 20 KW Per tutti gli altri impianti, con potenza inferiore ai 20 KW, il contributo è pari a 50. Oneri di incentivazione La gestione dei meccanismi di incentivazione e di ritiro dell energia elettrica genera costi essenzialmente legati agli incentivi erogati e all acquisto dell energia e dei Certificati Verdi - e ricavi derivanti dalla vendita dell energia elettrica gestita dal GSE sul mercato. Le risorse economiche necessarie per il finanziamento dei meccanismi gestiti dal GSE, cioè per la copertura degli oneri derivanti dalla differenza tra costi e ricavi, sono prelevate dal Conto per nuovi impianti da fonti rinnovabili e assimilate, istituito presso la Cassa Conguaglio del Settore Elettrico (CCSE). Il conto è alimentato dalla componente tariffaria A3, applicata alla generalità delle bollette dei clienti finali per l acquisto di energia elettrica. Il GSE, congiuntamente con la Cassa Conguaglio, valuta il fabbisogno economico della componente tariffaria A3 su base annua. In funzione del fabbisogno, l Autorità per l Energia Elettrica il Gas ed il Sistema Idrico (AEEGSI) determina il gettito necessario per alimentare il Conto per nuovi impianti da fonti rinnovabili e assimilate e, quindi se necessario, provvede all aggiornamento trimestrale dei valori della componente tariffaria A3, pagata dai consumatori nelle bollette elettriche. Secondo quanto riportato nel Rapporto attività del GSE, i costi complessivi ammontano a circa 16 miliardi di euro nel

23 Infatti, l energia CIP6/92 ritirata nell anno 2014 è stata pari a 11,5 TWh, con un costo complessivo di circa 1,4 miliardi di euro. Nei prossimi anni il costo relativo al ritiro dell energia CIP6/92 si ridurrà, sia per la progressiva scadenza del periodo incentivante delle convenzioni, che per effetto dei Decreti Ministeriali che hanno consentito la risoluzione anticipata delle convenzioni CIP6/92 da combustibili fossili. Il ritiro dei CV, nel corso del 2014 (riferiti alla produzione di energia da FER del periodo aprile dicembre 2013 e del I semestre 2014), ha comportato un onere di milioni di euro,per un totale di 35 milioni di Certificati Verdi. Il meccanismo dei Conti Energia ha, invece, comportato un costo pari a 6,6 miliardi di euro, per in totale di 21 TWh di energia incentivati. Nel 2014 il ritiro di energia in Tariffa Onnicomprensiva è stato pari a 9,3 TWh, con un costo di circa 2,4 miliardi di euro. L acquisto dell energia, tramite il meccanismo del Ritiro Dedicato, nel 2014 è stato circa di 23 TWh, con un costo di 1,2 miliardi di euro. Tale costo è connesso al pagamento dell energia immessa in rete, valorizzata al prezzo zonale orario. Infine, per quanto riguarda il meccanismo dello Scambio sul Posto, i circa 3 TWh di energia ritirata hanno comportato un costo di 233 milioni di euro. Dall altro lato, sempre nel 2014, i ricavi provenienti dalla vendita sul mercato dell energia ritirata, al lordo dei corrispettivi di borsa e della valorizzazione degli sbilanciamenti, sono stati pari a circa 2,4 miliardi di euro. Di conseguenza, per il 2014, la differenza tra costi (15,8 miliardi di euro) e ricavi (2,4 miliardi di euro) ha determinato un onere e, dunque, un fabbisogno economico della componente A3, pari a 13,4 miliardi di euro. Tuttavia, il gettito A3 è stato, invece, pari a circa 12,6 miliardi di euro. Ne consegue un disavanzo economico di circa 770 milioni di euro. Questo Report è stato scritto consultando i dati pubblicati il 3 dicembre 2012 dal Council of European Energy Regulators (CEER) nel Status Review of Renewable and Energy Efficiency Support Schemes in Europe. Per quanto riguarda l Italia, invece, è stato consultato il sito del GSE e il Rapporto Attività 2014 pubblicato dal GSE. 22

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