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2 Al 31 dicembre 2013, la popolazione residente in Italia è pari a unità, oltre 1 milione in più rispetto all inizio dell anno (+1,8 per cento). La componente straniera (al 1 gennaio 2013) costituisce il 7,4 per cento della popolazione complessiva, con un incremento netto, nel corso del 2012, di unità (+8,3 per cento). Le famiglie, che al 2011 sono , hanno subito negli ultimi 40 un significativo cambiamento nella struttura: quelle numerose (cinque o più componenti) passano dal 21,5 per cento del totale al 5,7 per cento dell ultimo censimento. Nello stesso periodo si evidenzia un regolare incremento delle famiglie unipersonali che passano dal 12,9 al 31,1 per cento. Le famiglie con almeno uno straniero rappresentano il 7,4 per cento del complesso delle famiglie rilevate. Tra il 2011 e il 2012, il numero medio di figli per donna registra una lieve flessione che porta l indicatore da 1,44 a 1,42. Le madri straniere mediamente fanno quasi il doppio dei figli rispetto alle madri di cittadinanza italiana: 2,37 contro 1,29. Continua nel 2013 l incremento della speranza di vita alla nascita: 79,8 per i maschi (era 79,6 nel 2012) e 84,6 per le donne (era 84,4 nel 2012). Queste dinamiche rendono l Italia uno dei paesi più vecchi al mondo: il rapporto tra la popolazione di 65 e oltre e quella con meno di 15 raggiunge il valore di 151,4 per cento, in Europa secondo solo al valore della Germania (160,0). Per quanto riguarda la nuzialità, dopo di trend decrescente, nel 2012 si verifica un lieve aumento dei matrimoni: , contro i del L instabilità coniugale è in leggera contrazione; le separazioni legali passano da nel 2011 a nel 2012, mentre i divorzi da scendono a

3 3POPOLAZIONE E FAMIGLIE Popolazione residente Popolazione totale anagrafica. Al 31 dicembre 2013, la popolazione residente in Italia è pari a unità ( maschi e femmine), oltre 1 milione di unità in più rispetto all inizio dell anno (+1,8 per cento). La ripartizione in cui si è registrato il maggiore incremento è il Centro (+3,3 per cento); quella con il maggior numero di residenti è il Nord-ovest ( unità, pari al 26,5 per cento del totale dei residenti Tavola 3.1). Popolazione straniera anagrafica. Al 1 gennaio 2013 (ultimo anno disponibile), la popolazione straniera residente ammonta a unità e costituisce il 7,4 per cento della popolazione complessiva; nel corso del 2012 la popolazione straniera ha subito un incremento netto di unità (+8,3 per cento). Circa il 62 per cento della popolazione straniera risiede al Nord e in questa ripartizione circa un individuo su 10 non ha la cittadinanza italiana, più del triplo di quello che avviene nel Mezzogiorno. I cittadini residenti in Italia con cittadinanza straniera provengono prevalentemente dall Ue (28,3 per cento); tra i non Ue, prevalgono i cittadini provenienti dall Europa Centro-orientale (24,3 per cento della popolazione straniera residente), seguiti da quelli provenienti dall Africa settentrionale (14,1 per cento). Considerando il dettaglio ripartizionale, si nota come nel Nord-est siano molto più numerosi coloro che provengono dall Europa centro-orientale rispetto ai cittadini stranieri provenienti dall Ue (rispettivamente 32,1 per cento e 23,3 per cento Tavola 3.3). Famiglie Al 9 ottobre 2011, data di riferimento del XV Censimento della popolazione e delle abitazioni, in Italia la popolazione residente in famiglia ammonta a di individui, le famiglie sono e il numero medio di componenti in famiglia è pari a 2,4 unità. I risultati degli ultimi cinque censimenti mostrano che negli ultimi 40 si è verificato un incremento delle famiglie del 54,0 per cento. Quelle composte da una sola persona e le famiglie numerose - ovvero quelle con cinque o più componenti - seguono andamenti diametralmente opposti tra loro (Figura 3.1). Le famiglie numerose, che al 3 POPOLAZIONE E FAMIGLIE 67

4 Figura 3.1 Famiglie unipersonali e con 5 o più componenti Censimenti 1971, 1981, 1991, 2001 e 2011; valori percentuali sul totale delle famiglie 31, ,84 20,59 24, ,51 12, ,92 11, ,50 5, Famiglie unipersonali Famiglie con 5 o più componenti Fonte: Istat, 15 Censimento generale della popolazione e delle abitazioni al 9 ottobre 2011 (R) censimento del 1971 costituivano il 21,5 per cento del totale delle famiglie, registrano un costante calo, arrivando al 5,7 per cento all ultimo censimento. Al contrario, nello stesso arco di tempo si evidenzia un regolare incremento delle famiglie unipersonali che passano dal 12,9 per cento al 31,2 per cento, vale a dire che quasi una famiglia su tre risulta composta da un unica persona, come conseguenza di profondi mutamenti demografici e sociali, primo fra tutti il progressivo invecchiamento della popolazione, l aumento delle separazioni e dei divorzi, nonché l arrivo di cittadini stranieri che, almeno nelle fasi iniziali, vivono in famiglie unipersonali. Con il passare dei decenni, la fotografia scattata in occasione dei censimenti demografici mostra che le famiglie tendono a essere sempre più piccole, con una progressiva riduzione del numero medio dei componenti: nel 1971 una famiglia era mediamente composta da 3,3 persone, nel 2011 da 2,4 (Figura 3.2). Anche il Sud dell Italia, che è l area storicamente con il più alto numero di componenti per famiglia, registra una costante riduzione della dimensione familiare passando da 3,7 nel 1971 a 2,7 nel Le Isole, come il Sud, hanno un andamento che si colloca, nell arco dei 40 considerati, al di sopra del valore nazionale, mantenendo un numero medio di componenti costantemente superiore a quello medio nazionale ma inferiore a quello del Sud. La ripartizione storicamente con il più basso numero di componenti è il Nord-ovest che già nel 1971 contava mediamente tre persone per famiglia, dimensione che è andata gradualmente riducendosi fino a raggiungere quota 2,3 nel Il Nord-est e, ancor più, il Centro si discostano poco dal valore nazionale. L analisi regionale della dimensione delle famiglie e del numero di componenti relativamente all ultimo censimento della popolazione evidenzia percentuali più basse di 68 ANNUARIO STATISTICO ITALIANO 2014

5 Figura 3.2 Numero medio di componenti della famiglia per ripartizione geografica Censimenti 1971, 1981, 1991, 2001 e ,9 3,8 3,7 3,6 3,5 3,4 3,3 3,2 3,1 3,0 2,9 2,8 2,7 2,6 2,5 2,4 2,3 2,2 3,35 3,01 2,83 2,59 2, Italia Nord-ovest Nord-est Centro Sud Isole Fonte: Istat, 15 Censimento generale della popolazione e delle abitazioni al 9 ottobre 2011 (R) famiglie unipersonali in quasi tutte le regioni del Sud e delle Isole, a fronte di quote più elevate per la Liguria (40,9 per cento), la Valle d Aosta (39,6 per cento) e il Friuli-Venezia Giulia (35,6 per cento Tavola 3.4). Una tendenza opposta si riscontra per le famiglie con cinque o più componenti. In corrispondenza delle regioni con la quota più alta di famiglie unipersonali si registrano i valori più bassi di famiglie numerose (Liguria e Valle d Aosta). Queste permangono più numerose nelle ripartizioni dell Italia meridionale e insulare, in particolare in Campania (11,0 per cento del totale famiglie), in Calabria (7,7 per cento), in Puglia (7,6 per cento) e in Sicilia (7,1 per cento). Le famiglie possono essere distinte in famiglie senza nucleo, ovvero quelle i cui componenti non formano alcuna relazione di coppia o di tipo genitore-figlio, famiglie con un solo nucleo, con i componenti che formano una relazione di coppia o di tipo genitore-figlio e famiglie con due o più nuclei. Le famiglie senza nucleo, costituite nella quasi totalità da famiglie unipersonali, sono , pari al 33,8 per cento del totale delle famiglie; sono maggiormente diffuse nel Nord e nel Centro Italia, entrambe al 35,7 per cento, valore superiore alla media nazionale (Tavola 3.5). Il numero maggiore di famiglie è costituito da quelle con un solo nucleo ( ), più presenti nel Sud (69,6 per cento) e nelle Isole (66,9 per cento). La famiglia nucleare tipica, costituita da coppie con figli, si attesta al 34,7 per cento per un totale di circa 8,5 milioni; le quote più elevate si rilevano nel Meridione (valore massimo al Sud con il 41,7 per cento) e le più basse nelle ripartizioni settentrionali. L esatto contrario avviene per le coppie senza figli (quasi cinque milioni) che registrano il valore minimo al Sud pari a 17,7 per cento. Le famiglie con un solo nucleo, composto da madre e figlio/i, sono , quelle in cui il nucleo è formato da padre e figlio/i sono invece solo Rispetto al totale del- 3 POPOLAZIONE E FAMIGLIE 69

6 le famiglie, la distribuzione percentuale di famiglie monogenitore con un solo nucleo non è molto variabile tra le diverse ripartizioni; per il Centro Italia la quota di madri sole con figli (8,8 per cento) e quella dei padri soli (2,0 per cento) risulta più elevata che nel complesso del Paese (8,1 per cento e 1,8 per cento, rispettivamente). Infine, la percentuale di famiglie composte da due o più nuclei rilevata nel 2011 è piuttosto esigua (1,4 per cento). La composizione delle famiglie può essere anche analizzata attraverso la posizione che gli individui occupano al suo interno, ovvero attraverso il ruolo nella famiglia dei singoli componenti (Tavola 3.6). Il 30,6 per cento della popolazione residente in famiglia vive come figlio, il 29,7 per cento come coniuge o convivente in coppie con figli, il 17,7 per cento in coppie senza figli, il 13,0 per cento in famiglie unipersonali, il 4,5 per cento come genitore solo e la quota residuale (4,6 per cento) vive in famiglia come altra persona. 1 Infine, i risultati del XV Censimento della popolazione consentono di analizzare le famiglie in relazione alla componente straniera (Tavola 3.7). Le famiglie con almeno uno straniero rappresentano il 7,4 per cento del complesso delle famiglie rilevate, in termini assoluti ammontano a Il 60,2 per cento di queste è composto da famiglie con un solo nucleo, mentre oltre un terzo del totale è composto da famiglie senza nuclei, in gran parte famiglie unipersonali. Il 3,9 per cento sono famiglie con più nuclei. Per le famiglie monogenitore, le madri sole costituiscono il 7,0 per cento delle famiglie con almeno uno straniero e i padri soli l 1,5 per cento, percentuali poco inferiori a quelle relative al complesso delle famiglie (rispettivamente 8,1 per cento e 1,8 per cento). La distribuzione territoriale delle famiglie con almeno uno straniero per tipologia familiare non presenta particolari differenze tra le ripartizioni geografiche: nel Nord Italia le famiglie con un solo nucleo registrano una percentuale di poco al di sopra del valore nazionale, mentre le famiglie senza nucleo sono maggiormente presenti nel Centro, nel Sud e nelle Isole. Dinamica demografica Nel corso del 2013 il flusso che ha contribuito maggiormente al consistente aumento di popolazione ( ) è rappresentato dalle iscrizioni anagrafiche dovuto a verifiche post censuarie. Il saldo con l estero è positivo e pari a circa 182 mila unità, in diminuzione rispetto all anno precedente, quando sfiorava le 245 mila unità. Il saldo naturale si conferma in diminuzione, e passa da nel 2012 a Le regioni del Nord-ovest sono quelle in cui è più alto il saldo con l estero e minore la componente naturale del bilancio (Tavola 3.1). Natalità e fecondità. Dall analisi della componente naturale, si conferma il calo delle nascite in Italia avviato ormai da tempo, salvo eccezioni congiunturali: si passa, dai nati vivi del 2012, ai del 2013, con un quoziente di natalità, uniforme sul territorio, pari a 8,5 per mille abitanti (9,0 per mille nell anno precedente Tavola 1 Si considerano altra persona sia individui che vivono in famiglie con nuclei come persone non appartenenti al nucleo che le persone che vivono in famiglie senza nucleo non unipersonali. 70 ANNUARIO STATISTICO ITALIANO 2014

7 Figura 3.3 Tassi di fecondità per età della madre - Confronti retrospettivi Anni 1980, 1990, 2000, 2005, 2010, 2011, 2012, nati per donne < Fonte: Istat, Tavole di fecondità regionale (E); Iscritti in anagrafe per nascita (R) 3.8). Il calo della natalità è evidenziato anche dall andamento decrescente della fecondità per età e dalla posticipazione dell evento nascita che vede negli l abbassamento e lo spostamento in avanti delle curve di fecondità (Figura 3.3). L indicatore sintetico della fecondità, ovvero il numero medio di figli per donna, tra il 2011 e il 2012 mostra un lieve abbassamento che ha portato l indicatore da 1,44 a 1,42 figli in media per donna. Per quel che riguarda la distribuzione territoriale, i comportamenti riproduttivi si presentano diversi: il Nord-ovest mantiene il primato con la fecondità più alta (1,48), il Centro si colloca in una posizione intermedia (1,42), mentre nel Sud, storicamente caratterizzato da una fecondità molto elevata, si continua ad assistere ad un calo dell indicatore che scende fino a 1,33 figli in media per donna. Dall analisi della fecondità per cittadinanza della madre emerge che la fecondità delle donne italiane del Mezzogiorno è più elevata rispetto a quella delle italiane residenti al Nord (Tavola 3.9) e che la più alta fecondità complessiva registrata al Nord è dovuta alla componente straniera. Le madri straniere, mediamente fanno, infatti, quasi il doppio dei figli rispetto alle madri di cittadinanza italiana (2,37 contro 1,29) e nel Nord-ovest la fecondità delle donne straniere raggiunge, con 2,48, il valore massimo. A livello internazionale, considerando i dati relativi al 2012, ultimo anno disponibile per un confronto, l Italia ricopre il nono posto per fecondità più bassa nell Ue 27; il paese con la più bassa fecondità è il Portogallo, con 1,28 figli in media per donna, mentre Francia e Irlanda, con 2,01 figli in media per donna, sono i paesi che garantiscono il ricambio generazionale (Tavola 3.21). 3 POPOLAZIONE E FAMIGLIE 71

8 Mortalità e sopravvivenza. Il numero dei decessi diminuisce, passando dalle unità del 2012 alle del 2013 e il quoziente di mortalità passa dal 10,3 al 10,0 per mille. A differenza del tasso di natalità che si presenta piuttosto omogeneo sul territorio, il tasso di mortalità presenta un divario Nord-Sud piuttosto marcato: la mortalità è più alta nelle regioni del Centro-Nord, in particolare nel Centro dove arriva al 10,4 per mille, mentre nel Sud è pari a 9,3 per mille (Tavola 3.11). Nel 2013, così come negli precedenti, continua l incremento della speranza di vita alla nascita (vita media), conseguenza della costante riduzione dei rischi di morte a tutte le età: la speranza di vita alla nascita dei maschi è pari a 79,8 (era 79,6 nel 2012), mentre quella delle donne è pari a 84,6 (anche in questo caso in aumento rispetto agli 84,4 del 2012). Considerando i dati a livello territoriale, nel 2013 il Nord-est si conferma, ancora una volta, la ripartizione con la speranza di vita più elevata (80,3 per i maschi e 85,3 per le femmine), contrapposta alla ripartizione delle Isole che continua, invece, ad essere, tanto per gli uomini quanto per le donne, la ripartizione con la vita media più bassa (rispettivamente 79,1 e 83,8 Tavola 3.8). Analizzando il contesto internazionale, nel 2012, all interno dell Unione europea, solo la Svezia, con 79,9 per i maschi, ha una situazione migliore per quel che riguarda le condizioni di sopravvivenza, mentre per le femmine la condizione più favorevole si trova in Spagna (85,5) e in Francia (85,4); l Italia, dunque è ancora uno dei paesi più longevi (Tavola 3.21). Mobilità. Per quel che riguarda le iscrizioni anagrafiche, nel 2013, queste risultano pari a , mentre le cancellazioni sono ; la componente migratoria, derivante dalla differenza tra iscrizioni e cancellazioni anagrafiche conseguenti a trasferimenti di residenza e ad altri movimenti anagrafici, porta dunque ad un saldo positivo molto più alto degli precedenti ( nel 2012), dovuto prevalentemente a pratiche anagrafiche conseguenti a verifiche post censuarie (sostanzialmente iscrizioni di persone non censite e cancellazioni di persone censite per errore Tavola 3.1). Nel 2012, le migrazioni interne per trasferimento di residenza sono pari a unità, con un tasso di migratorietà del 26,1 per mille abitanti. I trasferimenti interripartizionali sono pari a , mentre quelli intraripartizionali ammontano a (Tavola 3.13). In tutte le ripartizioni, come negli precedenti, i movimenti migratori più consistenti sono i trasferimenti intraregionali, seppure con delle differenze: se si proviene da una regione del Nord-ovest, i trasferimenti intraregionali sfiorano l 88 per cento dei movimenti complessivi. Nel Sud, invece, tale proporzione scende al 68,4 per cento, confermando il Mezzogiorno come una ripartizione ancora caratterizzata da una forte emigrazione. Nel 2012, le iscrizioni dall estero sono state , oltre in meno rispetto all anno precedente; i cancellati per l estero, invece, sono stati , quasi 24 mila in più rispetto al 2011 (Tavola 3.14). In accordo con gli precedenti il maggior numero di iscrizioni si sono registrate al Nord ( , pari a circa il 52 per cento del totale degli iscritti dall estero). 72 ANNUARIO STATISTICO ITALIANO 2014

9 Flussi di stranieri Analizzando la componente non comunitaria che fa ingresso nel Paese si nota che, nel 2013, a richiedere il permesso di soggiorno sono più maschi che femmine ( contro ). La maggior parte delle richieste proviene da cittadini dall Europa (55.227), dall Asia Meridionale (48.617) e dall Africa Settentrionale ( Tavola 3.15). Quasi la metà dei permessi di soggiorno riporta come motivo della richiesta la famiglia. Struttura per età della popolazione L Italia è considerato uno dei paesi più vecchi al mondo, sia per l aumento marcato della sopravvivenza nelle età più avanzate sia per la bassa fecondità. L agire di questi due fenomeni risulta evidente nella piramide delle età, che si presenta con base particolarmente contratta e punta allargata. Dalla piramide risulta evidente il vantaggio di cui godono le donne in termini di sopravvivenza, con i contingenti di popolazione femminile alle età avanzate più consistenti (Figura 3.4). Figura 3.4 Piramide dell età della popolazione residente per età e sesso al 1 gennaio Anno 2013, valori percentuali > Maschi Femmine 4,5 3,5 2,5 1,5 0,5 0,5 1,5 2,5 3,5 4,5 Fonte: Istat, Popolazione residente comunale per sesso, anno di nascita e stato civile (R) 3 POPOLAZIONE E FAMIGLIE 73

10 Al 1 gennaio 2013 l indice di vecchiaia, il rapporto tra la popolazione di 65 e oltre e quella con meno di 15, ovvero l indicatore che meglio sintetizza il grado di invecchiamento della popolazione, si mantiene in costante aumento e raggiunge il valore di 151,4 per cento. La ripartizione più anziana è il Centro, dove l indice arriva a 166,4 per cento, mentre nel Mezzogiorno, pur continuando il processo di invecchiamento, la popolazione si presenta più giovane rispetto al resto d Italia, con circa 127 e 139 anziani ogni 100 giovani rispettivamente nel Sud e nelle Isole. La Liguria è in assoluto la regione con il più alto squilibrio intergenerazionale; la popolazione anziana è infatti più del doppio rispetto a quella giovane, con un indice di vecchiaia pari a 238,2 per cento; al contrario la Campania è la regione che si presenta più equilibrata nella struttura per età, con un indicatore pari a 106,4 (Tavola 3.8). La situazione a livello internazionale mostra che l Italia è il secondo paese più vecchio dell Ue 27, preceduto dalla Germania dove ci sono circa 160 anziani ogni 100 giovani. Grazie in parte all elevata fecondità, l Irlanda è invece il paese col minor numero di anziani per 100 giovani (56 anziani ogni 100 giovani Tavola 3.21). La struttura per età della popolazione straniera in Italia si presenta invece piuttosto giovane; l età media è pari a 32,4, circa 12 più bassa rispetto a quella della popolazione complessivamente residente in Italia. Quasi la metà dei cittadini stranieri ha un età compresa tra i 18 ed i 39 (43,7 per cento), oltre uno su cinque è minorenne (22,4 per cento) e la percentuale di adulti fra i 40 ed i 64 è del 31,2 per cento (Tavola 3.17). Nuzialità e instabilità coniugale Per quanto riguarda la nuzialità, nel 2012 si verifica, dopo di trend decrescente, un lieve aumento dei matrimoni: , contro i del 2011, con un quoziente di nuzialità che passa dal 3,4 al 3,5 per mille. Il Mezzogiorno è ancora la ripartizione dove ci si sposa di più, con un tasso che supera la media nazionale (4,1 e 4,0 per mille rispettivamente nel Sud e nelle Isole). Prendendo in considerazione il rito, il matrimonio religioso, nonostante la tendenza generale alla diminuzione, continua a essere quello preferito dagli sposi, nel 2012 sono stati celebrati con rito religioso il 59,0 per cento dei matrimoni. Al Nord i matrimoni civili sono, come negli precedenti, in percentuale maggiore, rispetto alle altre ripartizioni (oltre il 53 per cento), mentre nelle regioni del Sud oltre tre quarti dei matrimoni (77,5 per cento) viene ancora celebrato con rito religioso (Tavola 3.18). A livello internazionale l Italia risulta essere uno dei paesi con la nuzialità più bassa; sono solo la Bulgaria (2,9 per mille), il Portogallo (3,3 per mille), la Slovenia e il Lussemburgo (3,4 per mille) i paesi ad avere un quoziente di nuzialità inferiore a quello italiano (Tavola 3.21). L instabilità coniugale è in leggera contrazione; le separazioni legali passano da nel 2011 a nel 2012, mentre i divorzi da scendono a Le separazioni consensuali, come negli precedenti, sono in netta prevalenza rispetto a quelle giudiziali, e rappresentano l 85,4 per cento circa del totale (Tavola 3.19). 74 ANNUARIO STATISTICO ITALIANO 2014

11 APPROFONDIMENTI Istat, Bilancio demografico nazionale - Anno 2013, Comunicato stampa, 16 giugno Istat, Indicatori demografici - Anno 2013, Comunicato stampa, 26 giugno Istat, Tavole di mortalità della popolazione residente - Anni , Comunicato stampa, 10 marzo Istat, Migrazioni internazionali e interne della popolazione residente - Anno 2012, Comunicato stampa, 27 gennaio Istat, Separazioni e divorzi in Italia - Anno 2012, Comunicato stampa, 23 giugno Istat, I cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti - Anni , Comunicato stampa, 5 agosto Istat, I.stat: il data warehouse del Censimento della popolazione e delle abitazioni Istat, 15 Censimento generale della popolazione e delle abitazioni - Istat, 15 Censimento generale della popolazione e delle abitazioni - Approfondimenti su nuclei familiari, migrazioni interne e internazionali, acquisizioni di cittadinanza, Comunicato stampa, 30 luglio Istat, Le nuove informazioni del 15 Censimento della popolazione e delle abitazioni, Comunicato stampa, 6 giugno POPOLAZIONE E FAMIGLIE 75

12 GLOSSARIO Crescita naturale (tasso di) Dipendenza strutturale (indice di) Dipendenza strutturale degli anziani (indice di) Età media Famiglia Mortalità (quoziente di) Mortalità infantile (quoziente di) Natalità (quoziente di) Nato morto Nato vivo Numero medio di componenti per famiglia Numero medio di figli per donna (o tasso di fecondità totale) Nuzialità (quoziente di) Popolazione residente Popolazione residente in famiglia Probabilità di morte all età x Differenza tra il quoziente di natalità e il quoziente di mortalità. Il rapporto percentuale tra la popolazione in età non attiva (0-14 e 65 e oltre) e la popolazione in età attiva (15-64 ). Il rapporto percentuale tra la popolazione di 65 e oltre e la popolazione in età attiva (15-64 ). La media delle età ponderata con l ammontare della popolazione in ciascuna classe di età. Insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela, o da vincoli affettivi, coabitanti e aventi dimora abituale nello stesso comune (anche se non sono ancora iscritte nell anagrafe della popolazione residente del comune medesimo). Una famiglia può essere costituita anche da una sola persona. L assente temporaneo non cessa di appartenere alla propria famiglia sia che si trovi presso altro alloggio (o convivenza) dello stesso comune, sia che si trovi in un altro comune italiano o all estero. Il rapporto tra il numero dei decessi nell anno e l ammontare medio della popolazione residente (per mille). Il rapporto tra il numero di decessi avvenuti nel primo anno di vita e il numero di nati vivi (per mille). Il rapporto tra il numero di nati vivi dell anno e l ammontare medio della popolazione residente (per mille). Il decesso fetale che si verifica a partire dal 180 giorno di durata della gestazione. Il prodotto del concepimento che, una volta espulso o completamente estratto dal corpo materno, indipendentemente dalla durata della gestazione, respiri o manifesti altro segno di vita. Quantità calcolata dividendo il totale dei residenti in famiglia per il numero delle famiglie. La somma dei quozienti specifici di fecondità calcolati rapportando, per ogni età feconda (15-49 ), il numero di nati vivi all ammontare medio annuo della popolazione femminile. Esprime in un dato anno di calendario il numero medio di figli per donna. Il rapporto tra il numero di matrimoni celebrati nell anno e l ammontare medio della popolazione residente (per mille). È costituita dalle persone aventi dimora abituale nel comune, anche se alla data considerata sono assenti perché temporaneamente presenti in altro comune italiano o all estero. Persone che hanno dimora abituale in famiglia, anche se assenti alla data del censimento. Il rischio che una persona ha di morire tra il compimento dello x-simo compleanno e il compimento del successivo. 76 ANNUARIO STATISTICO ITALIANO 2014

13 Sopravviventi (lx) Sono coloro che, provenienti dalla generazione iniziale fittizia di nati, sopravvivono ai vari comple. Speranza di vita all età x Il numero medio di che restano da vivere ai sopravviventi all età x. Straniero dimorante abitualmente Tasso migratorio Vecchiaia (indice di) Vita media (o speranza di vita alla nascita) Persona con cittadinanza non italiana o apolide. Si esclude chi possiede una cittadinanza straniera oltre a quella italiana, per il quale prevale quest ultima. Si definisce dimorante abitualmente il cittadino straniero comunitario che dimora abitualmente nell alloggio o nella convivenza e il cittadino straniero non comunitario che dimora abitualmente nell alloggio o nella convivenza e che è in possesso di un regolare titolo a soggiornare in Italia, ovvero di un permesso di soggiorno valido o del nulla osta all ingresso in Italia per motivi di lavoro o di ricongiungimento familiare o della richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno oppure della richiesta di rilascio del primo permesso. Esso viene conteggiato nella popolazione residente nell ambito delle famiglie e delle convivenze. Il rapporto tra il saldo migratorio e l ammontare medio annuo della popolazione residente. Rapporto percentuale tra la popolazione di 65 e oltre e la popolazione di età Il numero medio di che sono da vivere per un neonato. 3 POPOLAZIONE E FAMIGLIE 77

14 Tavola 3.1 Bilancio demografico della popolazione residente per regione Anno 2013 ANNI Popolazione residente al 1 gennaio Movimento naturale Movimento migratorio Popolazione residente Iscritti Cancellati Saldo tra al 31 dicembre Nati vivi Morti Saldo tra nati vivi e morti Da altri comuni (a) Dall estero Per altri motivi (b) Per altri comuni (a) Per Per altri l estero motivi (b) iscritti e cancellati 2011 (c) PER REGIONE Piemonte V. d Aosta/ V. d Aoste Liguria Lombardia Trentino-Alto Adige/Südtirol Bolzano/Bozen Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Emilia- Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Nord-ovest Nord-est Centro Sud Isole ITALIA Fonte: Istat, Movimento e calcolo della popolazione residente annuale (R) (a) Il motivo per cui il numero di iscritti e cancellati da/per altri comuni non coincide, a livello nazionale, è da imputare allo sfasamento temporale tra data di cancellazione di una persona dal comune di emigrazione e data di iscrizione della stessa presso il comune di immigrazione. (b) Pratiche anagrafiche di sola iscrizione o cancellazione conseguenti a verifiche post censuarie (sostanzialmente iscrizioni di persone non censite e cancellazioni di persone censite per errore) o ad accertamenti anagrafici correnti (principalmente cancellazioni di persone irreperibili). (c) Dati riferiti al periodo 9 ottobre - 31 dicembre La popolazione iniziale è riferita al 9 ottobre ANNUARIO STATISTICO ITALIANO 2014

15 Tavola 3.2 Popolazione residente per sesso ed età al 1 gennaio Anno 2013 ETÀ Maschi Femmine Maschi e femmine Variazioni % rispetto all anno precedente ETÀ Maschi Femmine Maschi e femmine Variazioni % rispetto all anno precedente , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,8 100 e oltre , , , , , ,4 65 e più , ,5 TOTALE ,5 Fonte: Istat, Popolazione residente comunale per sesso, anno di nascita e stato civile (R) 3 POPOLAZIONE E FAMIGLIE 79

16 Tavola 3.3 Popolazione straniera residente per area geografica di cittadinanza e regione al 1 gennaio Anno 2013 ANNI Unione europea (a) Europa centro-orientale Altri paesi europei Africa settentrionale Altri paesi africani Asia orientale Altri paesi asiatici America settentrionale America Oceania Apolidi Totale centromeridionale 2011 (b) PER REGIONE VALORI ASSOLUTI Piemonte V. d Aosta/V. d Aoste Liguria Lombardia Trentino-Alto Adige/ Südtirol Bolzano/Bozen Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Nord-ovest Nord-est Centro Sud Isole ITALIA COMPOSIZIONI PERCENTUALI Piemonte 38,76 20,72 0,32 18,00 5,58 5,88 2,80 0,21 7,72 0,03 0,01 100,00 V. d Aosta/V. d Aoste 35,09 18,91 0,35 30,89 2,11 3,55 1,68 0,34 7,03 0,03 0,01 100,00 Liguria 20,40 25,65 0,55 13,35 3,33 4,51 4,74 0,37 27,03 0,05 0,01 100,00 Lombardia 18,17 19,94 0,25 17,53 8,09 10,27 12,95 0,22 12,55 0,03 0,01 100,00 Trentino-Alto Adige/ Südtirol 28,89 36,87 0,28 12,48 2,67 3,04 10,23 0,20 5,29 0,03 0,03 100,00 Bolzano/Bozen 31,48 34,28 0,46 10,39 2,06 2,81 13,79 0,17 4,44 0,04 0,07 100,00 Trento 26,63 39,12 0,13 14,29 3,20 3,24 7,12 0,22 6,02 0, ,00 Veneto 24,99 31,80 0,07 13,04 9,32 7,46 9,81 0,25 3,22 0,03 0,01 100,00 Friuli-Venezia Giulia 27,18 41,45 0,09 6,49 9,69 4,00 6,88 0,48 3,64 0,05 0,06 100,00 Emilia-Romagna 19,81 29,47 0,25 18,42 9,18 8,03 10,76 0,18 3,88 0,02 0,01 100,00 Toscana 28,45 28,09 0,42 9,30 4,91 14,87 6,93 0,64 6,31 0,07 0,01 100,00 Umbria 33,35 32,30 0,18 13,54 4,16 4,33 3,43 0,58 8,02 0,08 0,01 100,00 Marche 24,15 32,77 0,14 13,37 6,07 7,77 10,03 0,20 5,48 0, ,00 Lazio 43,67 13,84 0,18 5,27 4,90 11,24 12,07 0,55 8,17 0,07 0,03 100,00 Abruzzo 39,98 33,78 0,15 9,13 3,33 5,82 2,78 0,35 4,58 0,08 0,02 100,00 Molise 50,32 18,69 0,15 14,68 2,40 2,92 5,49 0,95 4,28 0,10 0,01 100,00 Campania 28,88 29,06 0,15 11,74 6,53 7,37 11,50 0,48 4,23 0,05 0,01 100,00 Puglia 37,36 28,23 0,26 10,61 6,16 6,10 7,80 0,59 2,83 0,04 0,01 100,00 Basilicata 50,69 18,22 0,10 13,64 2,64 6,02 5,70 0,24 2,72 0,03-100,00 Calabria 48,43 14,84 0,18 17,71 2,72 6,94 6,55 0,49 1,98 0,15 0,01 100,00 Sicilia 37,85 8,15 0,17 21,27 7,79 8,27 13,42 0,50 2,46 0,10 0,01 100,00 Sardegna 41,41 11,57 0,67 12,58 10,86 11,88 5,63 0,50 4,78 0,07 0,04 100,00 Nord-ovest 23,58 20,57 0,29 17,40 7,06 8,69 9,71 0,23 12,44 0,03 0,01 100,00 Nord-est 23,32 32,07 0,17 14,67 8,78 7,05 9,98 0,24 3,70 0,03 0,01 100,00 Centro 35,17 22,66 0,25 8,40 4,99 11,38 9,34 0,54 7,19 0,06 0,02 100,00 Sud 37,09 26,71 0,18 12,18 5,05 6,62 8,05 0,49 3,55 0,07 0,01 100,00 Isole 38,57 8,85 0,27 19,50 8,42 9,00 11,84 0,50 2,93 0,10 0,02 100,00 ITALIA 28,26 24,29 0,24 14,06 6,87 8,71 9,61 0,34 7,57 0,04 0,01 100,00 Fonte: Istat, Movimento e calcolo annuale della popolazione straniera residente e struttura per cittadinanza (R) (a) Nei dati relativi all Unione europea a partire dal 1 gennaio 2007 sono compresi anche Romania e Bulgaria, paesi entrati a far parte dell Unione a decorrere da tale data. Si tratta quindi dell Unione europea a 27 paesi membri. (b) Dati riferiti al 9 ottobre ANNUARIO STATISTICO ITALIANO 2014

17 Tavola 3.4 Famiglie e componenti per numero di componenti e regione Anno 2011 Una persona Due persone Numero di componenti Tre persone Quattro persone Cinque persone VALORI ASSOLUTI Totale Sei o più persone Famiglie Componenti Famiglie Componenti Piemonte Valle d Aosta/Vallée d Aoste Liguria Lombardia Trentino-Alto Adige/Südtirol Bolzano/Bozen Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Nord-ovest Nord-est Centro Sud Isole ITALIA COMPOSIZIONI PERCENTUALI Piemonte 34,4 30,3 19,2 12,6 2,7 0,8-100,0 - Valle d Aosta/Vallée d Aoste 39,6 28,2 16,7 12,3 2,6 0,7-100,0 - Liguria 40,9 28,8 17,6 10,0 2,1 0,7-100,0 - Lombardia 32,0 28,9 20,1 14,6 3,4 1,1-100,0 - Trentino-Alto Adige/Südtirol 34,0 25,9 17,3 16,0 5,0 1,8-100,0 - Bolzano/Bozen 33,8 24,9 16,7 16,2 6,0 2,5-100,0 - Trento 34,1 26,8 17,8 15,9 4,2 1,2-100,0 - Veneto 29,5 28,0 20,7 16,1 4,1 1,5-100,0 - Friuli-Venezia Giulia 35,6 29,5 18,6 12,5 2,8 1,0-100,0 - Emilia-Romagna 34,4 29,4 19,3 12,5 3,1 1,3-100,0 - Toscana 32,0 28,7 20,8 13,7 3,4 1,4-100,0 - Umbria 31,4 27,2 20,5 15,0 4,1 1,8-100,0 - Marche 29,3 27,3 20,7 16,5 4,4 1,8-100,0 - Lazio 34,4 25,6 19,6 15,5 3,6 1,2-100,0 - Abruzzo 29,6 25,5 20,1 18,3 4,8 1,6-100,0 - Molise 31,6 25,2 18,7 18,4 4,9 1,2-100,0 - Campania 23,6 22,3 20,4 22,7 8,2 2,8-100,0 - Puglia 24,8 25,3 20,8 21,5 6,1 1,5-100,0 - Basilicata 29,6 25,0 19,0 19,7 5,6 1,1-100,0 - Calabria 29,7 24,5 19,1 18,9 6,1 1,6-100,0 - Sicilia 28,5 25,1 19,8 19,6 5,6 1,5-100,0 - Sardegna 31,8 24,7 21,0 17,0 4,3 1,2-100,0 - Nord-ovest 33,7 29,3 19,5 13,5 3,0 1,0-100,0 - Nord-est 32,5 28,5 19,6 14,3 3,6 1,4-100,0 - Centro 32,8 26,9 20,2 15,0 3,7 1,4-100,0 - Sud 25,9 24,0 20,2 21,1 6,7 2,0-100,0 - Isole 29,3 25,0 20,1 18,9 5,2 1,5-100,0 - ITALIA 31,2 27,1 19,9 16,2 4,3 1,4-100,0 - Fonte: Istat, 15 Censimento generale della popolazione e delle abitazioni al 9 ottobre 2011 (R) 3 POPOLAZIONE E FAMIGLIE 81

18 Tavola 3.5 Famiglie per tipologia e regione Anno 2011 Famiglie senza nucleo (a) Famiglie con un solo nucleo Famiglie con due Famiglie Altre Totale Totale o più unipersonali famiglie nuclei Coppia senza figli Coppia con figli Piemonte Valle d Aosta/Vallée d Aoste Liguria Lombardia Trentino-Alto Adige/Südtirol Bolzano/Bozen Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Nord-ovest Nord-est Centro Sud Isole ITALIA Fonte: Istat, 15 Censimento generale della popolazione e delle abitazioni al 9 ottobre 2011 (R) (a) Famiglie i cui componenti non formano alcuna relazione di coppia o di tipo genitore-figlio. Madre con figli Padre con figli Totale 82 ANNUARIO STATISTICO ITALIANO 2014

19 Tavola 3.6 Popolazione residente in famiglia per posizione nella famiglia e regione Anno 2011 Persone che vivono in famiglia senza nuclei In famiglie unipersonali In altre famiglie (con altre persone) Persone che vivono in famiglia con nuclei In coppia In coppia con figli senza figli come genitori come coniugi / conviventi In nucleo monogenitore come genitore In nucleo come figli Con entrambi i genitori Con un solo genitore Come altre persone residenti Piemonte Valle d Aosta/ Vallée d Aoste Liguria Lombardia Trentino-Alto Adige/Südtirol Bolzano/Bozen Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Nord-ovest Nord-est Centro Sud Isole ITALIA Fonte: Istat, 15 Censimento generale della popolazione e delle abitazioni al 9 ottobre 2011 (R) Totale 3 POPOLAZIONE E FAMIGLIE 83

20 Tavola 3.7 Famiglie con almeno uno straniero residente per tipologia e regione Anno 2011 Famiglie senza nucleo Famiglie con un solo nucleo Famiglie con due Altre Totale Totale o più famiglie nuclei Famiglie unipersonali Coppia senza figli Coppia con figli Piemonte Valle d Aosta/Vallée d Aoste Liguria Lombardia Trentino-Alto Adige/Südtirol Bolzano/Bozen Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Nord-ovest Nord-est Centro Sud Isole ITALIA Fonte: Istat, 15 Censimento generale della popolazione e delle abitazioni al 9 ottobre 2011 (R) Madre con figli Padre con figli Totale 84 ANNUARIO STATISTICO ITALIANO 2014

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