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1 sistemapiemonte Le ICT nella costruzione della Società dell'informazione Rapporto Imprese 2007 sistemapiemonte.it

2 INDICE CAPITOLO 1. INTRODUZIONE 2 CAPITOLO 2. LE IMPRESE NELLA SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE La Società dell informazione I programmi europei in merito alla Società dell Informazione Le imprese piemontesi Caratteristiche delle imprese piemontesi Le imprese e le ICT Ruolo delle ICT nell interazione dell azienda con soggetti esterni 21 CAPITOLO 3. L IMPRESA NELLA SUA GLOBALITÀ: UNO SGUARDO D INSIEME 27 CAPITOLO 4. CONCLUSIONI 33 1

3 Capitolo 1. Introduzione L Osservatorio Regionale sulle ICT ha tra i suoi compiti quello di monitorare la diffusione delle ICT presso gli attori che costituiscono la Società dell Informazione: cittadini, imprese e PA. Questo documento intende focalizzare l attenzione sul tessuto imprenditoriale piemontese per individuare in che modo le ICT stanno modificando le attività delle diverse aziende presenti sul territorio regionale. In particolare obiettivo del rapporto, oltre a presentare i risultati emersi dalle rilevazioni condotte nei mesi di novembre e dicembre 2006, è quello di analizzare le imprese piemontesi non solo al loro interno, ma anche nella relazione con altri soggetti che si interfacciano con loro per instaurare relazioni commerciali, per collaborazioni o semplicemente per offrire loro dei servizi in maniera più semplice ed immediata. Sebbene siano ancora presenti alcune barriere ad un uso più intensivo delle moderne tecnologie presso le imprese piemontesi è bene tenere presente il contesto in cui esse si trovano ad operare: in primis è da considerare la loro attività, successivamente si deve tenere presente il loro mercato d azione e gli scambi commerciali che esse hanno con altre realtà. Il documento si compone di un capitolo iniziale in cui si fornisce una fotografia che permette di avere una chiara immagine delle caratteristiche delle imprese piemontesi, seguito da un capitolo centrale nel quale in un primo momento si cerca di analizzare l uso delle ICT da parte dell impresa da un punto di vista interno, quindi si considerano le relazioni che essa intrattiene con altre imprese, con i cittadini e con la PA. 2

4 Capitolo 2. Le imprese nella Società dell Informazione 2.1. La Società dell informazione Società dell Informazione è un espressione impiegata per la definizione di un contesto in cui gli attori macroeconomici principali interagiscono grazie all utilizzo delle ICT. I conseguenti risultati sono riconducibili agli effetti pervasivi e abilitativi che le nuove tecnologie dell informazione e della comunicazione esercitano nelle società odierne, a livello politico, sociale ed economico, considerando la molteplicità dei soggetti coinvolti e la complessità delle relative interazioni. Pubblica Amministrazione Domanda E - Gov Imprese Famiglie B2B B2C Figura I legami tra gli attori della Società dell Informazione I programmi europei in merito alla Società dell Informazione L impatto che le tecnologie della Società dell Informazione hanno avuto sui tessuti economico e sociale è stato, ed è tuttora, di notevole importanza ed è alimentato in buona misura dalle aspettative dei cittadini verso standard di vita sempre più elevati in seguito alla consapevolezza delle grandi opportunità offerte dai prodotti e dai servizi ICT. L importanza delle ICT è stata chiaramente espressa nel programma eeurope , basato sulle conclusioni dei Consigli europei di Lisbona (2000), Stoccolma (2001) e Siviglia (2002). Le quattro priorità espresse dal programma ( servizi pubblici moderni fruibili on-line, ambiente di e-business dinamico, disponibilità di connettività a banda larga a prezzi competitivi e una infrastruttura informatica sicura ) si basavano su una visione assai ampia delle ICT e del loro impatto sociale. Si trattava inoltre di priorità altamente complementari tra di loro, che venivano a toccare le diverse interazioni esistenti tra le principali categorie di attori presenti nella società (pubbliche amministrazioni, imprese e cittadini)

5 Attualmente l EU sta tentando di conseguire questo obiettivo sia mediante le attività promosse nel Piano d Azione di e-europe sia nei diversi Programmi Quadro di Ricerca e Sviluppo Tecnologico. Questi ultimi riguardano tematiche economiche e sociali quali: la risoluzione delle problematiche inerenti la fiducia nelle tecnologie ICT, così da incrementarne l affidabilità; il rafforzamento della coesione sociale tramite lo sviluppo di strumenti e sistemi di più facile utilizzo in quanti più ambiti possibili: sociale, politico, economico, industriale, dell apprendimento; il perseguimento della crescita sostenibile e dell aumento della competitività di piccole e grandi imprese e una maggiore efficienza della Pubblica Amministrazione (tramite e-government); la definizioni di migliori processi di e-commerce, e-business e e-work, al fine di aumentare, qualitativamente e quantitativamente, l offerta di posti di lavoro; favorire la cooperazione tra gruppi di ricercatori europei e di paesi extra-europei, al fine di migliorare la qualità dell informazione, minimizzando gli sforzi necessari al suo conseguimento. Affinché questa vision sia perseguita in modo efficace ed efficiente, sono necessarie ricerche integrate che affrontino le sfide socio-economico di cui sopra, garantendo uno sviluppo parallelo di progresso tecnologico e applicazioni da esso generate. La Commissione relativa alle politiche europee della Società dell Informazione e dei media si sta muovendo attualmente verso l approfondimento delle tematiche relative a questo contesto e alla migrazione verso la Società della Conoscenza mediante l iniziativa i2010 2, volta a garantire la coerenza delle politiche della Società dell'informazione e dei media attuate dalla Commissione e far sì che le tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni (TIC) contribuiscano sempre più significativamente all'economia dei paesi dell'europa e alla strategia di Lisbona rinnovata. L'iniziativa i2010 si muove in un ambiente in piena evoluzione ed occorre, pertanto, aggiornarla e perfezionarla periodicamente. La Commissione attua l'iniziativa i2010 in stretta collaborazione con gli Stati membri attraverso il gruppo di alto livello i2010. Nel 2006 la Commissione, nell'ambito della sua politica industriale, ha lanciato un gruppo di lavoro (Task Force) sulle TIC2 che rappresenta le imprese e la società civile, per verificare se le politiche attuali favoriscano la competitività del settore delle TIC o se siano necessari aggiustamenti. Tale lavoro, e la relazione della Task Force in particolare, hanno condotto la Commissione a concludere che l'attuale quadro politico è sostanzialmente appropriato. La Commissione proporrà azioni specifiche in base alle raccomandazioni della Task Force, ove suggeriscano modifiche alle politiche in vigore Le imprese piemontesi L analisi dell impresa piemontese che verrà condotta nel presente documento mira ad analizzare la stessa da un punto di vista interno (quali sono le sue caratteristiche ed in questo che ruolo hanno le ICT?) sia da un punto di vista esterno (come interagisce l impresa con gli altri soggetti?e che ruolo hanno le ICT in tale relazione?) La figura riportata di seguito mostra lo schema di analisi che si è scelto di adottare in questo documento. Dopo aver fornito alcune indicazioni generali sulle caratteristiche delle imprese oggetto del campione si 2 4

6 vuole focalizzare l attenzione sui livelli di dotazione ed utilizzo delle ICT sia da un punto di vista interno all azienda che da un punto di vista esterno ovvero che considera la relazione con gli altri soggetti che interagiscono con la stessa.. Figura 2.2 Schema di analisi Caratteristiche delle imprese piemontesi Prima di analizzare la diffusione delle ICT presso le imprese piemontesi è doveroso presentare le caratteristiche delle imprese oggetto del campione di indagine. Nell Appendice 1 di questo documento sono riportate alcune informazioni circa la metodologia di rilevazione e la composizione del campione e della popolazione delle imprese piemontesi in base alla dimensione dell azienda ed al settore merceologico: emerge nella nostra regione la grande numerosità delle imprese di piccole dimensioni e del settore manifatturiero. Dalle analisi condotte sul campione di imprese analizzato è possibile fare alcune osservazioni relativamente al numero di unità locali di cui sono composte le aziende piemontese, il fatturato ed il mercato d azione delle stesse. Il numero medio di unità locali (UL) di cui sono costituite le aziende piemontesi è 2,25 e quasi tutte sono localizzate entro il territorio regionale (in media il 91,5% delle UL di un azienda è localizzata in Piemonte). Stratificando questo dato in base alla dimensione aziendale, le maggiori differenze si osservano tra le imprese di medio - piccole dimensioni e quelle più grandi: in particolare emerge come per le imprese con più di 250 dipendenti la percentuale media di UL che si trovano entro il territorio regionale è di poco superiore al 5, il che dimostra come le imprese di dimensioni maggiori siano dislocate non solo in Piemonte, ma anche nel resto dell Italia o all estero. 5

7 % (media) di UL in Piemonte ,05% 95,04% 91,56% 59,66% PIEMONTE 10-49dip dip >=250dip Figura 2.3 Numero medio di UL delle imprese piemontesi e percentuale media di UL presenti in Piemonte Facendo riferimento alla localizzazione delle aziende sul territorio regionale è interessante notare come poco meno della metà di esse si trovi in provincia di Torino. Per questo motivo nel corso del documento, ove interessante, si effettuerà l analisi stratificando le imprese a seconda della loro presenza in provincia di Torino oppure nel resto del Piemonte. BASE: tutte le imprese piemontesi AL 1 NO 11% BI 5% AT 4% VC 3% VB 3% TO 46% CN 18% Figura 2.4 Distribuzione delle imprese piemontesi nelle varie province Il fatturato 3 medio delle imprese che hanno risposto all indagine si aggira attorno ai 16 milioni di euro, tuttavia differenze significative si notano sia considerando la dimensione dell azienda che la localizzazione geografica della stessa (Tabella 2.1). Inoltre quasi il 6 delle aziende ha dichiarato che rispetto all anno precedente il loro fatturato è aumentato. FATTURATO MEDIO 10-49dip DIMENSIONE dip >=250dip resto del Piemonte LOCALIZZAZIONE Provincia di Torino Tabella 2.1 Fatturato medio delle imprese piemontesi in base alla dimensione ed alla localizzazione geografica 3 Tale informazione deve, tuttavia, essere letta con le opportune cautele, considerando il fatto che spesso le aziende sono diffidenti nel fornire le informazioni relative al proprio fatturato (infatti solo 121 imprese hanno risposto a tale domanda) e che, in ogni caso, anche laddove l informazione venga fornita non sia veritiera al 10. 6

8 rimasto invariato 21% non so 3% aumentato 57% BASE: tutte le imprese piemontesi diminuito 19% Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte Figura 2.5 Rispetto allo scorso anno il fatturato dell azienda è Osservando la distribuzione del fatturato di una generica impresa tra Piemonte, Italia, Europa e Resto del mondo, in media esso si distribuisce quasi per l 8 in maniera equa tra Piemonte e resto d Italia. Se si considerano invece le imprese con più di 250 dipendenti si nota come la percentuale media di fatturato entro i confini nazionali scenda a poco più del 5 a dimostrazione del fatto che tali aziende, oltre ad essere distribuite anche al di fuori della nostra regione spingono anche una grossa fetta del proprio mercato all estero. Figura 2.6 Distribuzione del fatturato tra Piemonte, Italia, Europa e Resto del mondo per dimensione e localizzazione geografica Relativamente al mercato d azione delle imprese piemontesi si può far riferimento alla presenza di fornitori / partner strategici entro o al di fuori dei confini della nostra regione. Si nota dal grafico successivo come quasi l 8 delle imprese piemontesi abbia più fornitori / partner strategici in Italia rispetto all estero, tuttavia essi risultano equamente distribuiti tra Piemonte e resto d Italia. Figura 2.7 Presenza di fornitori e partner strategici in Piemonte, Italia o all estero 7

9 2.3. Le imprese e le ICT L analisi dell adozione delle ICT da parte delle imprese piemontesi per lo svolgimento delle attività interne all azienda stessa viene presentata in questa sezione del documento seguendo i seguenti tre punti: 1) ADOZIONE DELLE TECNOLOGIE IN AZIENDA: in questo paragrafo si considera in che modo l impresa adotti le tecnologie per svolgere alcune attività internamente all azienda stessa (es. gestione del personale, gestione della produzione ). 2) ADOZIONE DELLE TECNOLOGIE IN AZIENDA PER MIGLIORARE LE RELAZIONI CON SOGGETTI ESTERNI: successivamente si vuole verificare l adozione di determinate tecnologie introdotte in azienda per migliorare la gestione del rapporto con soggetti esterni, ad esempio clienti, fornitori, partner. 3) PERCEZIONE DELLE POTENZIALITÀ DELLE ICT: infine si pone l attenzione sulla percezione dei benefici delle ICT da parte delle aziende in esame ADOZIONE DELLE ICT L analisi dell adozione interna delle ICT da parte delle imprese piemontesi può partire presentando un dato ormai stabile da anni: ad oggi praticamente tutte le imprese (il 98,2%) dispongono di una connessione ad Internet. Se si considera l utilizzo della rete da parte dei dipendenti, dai dati emerge come in media meno della metà dei dipendenti (il 42%) delle aziende piemontesi utilizzi Internet per lo svolgimento del proprio lavoro. In particolare le differenze più significative si notano considerando il settore merceologico. Non inaspettatamente sono le imprese del settore K (informatica e servizi alle imprese) quelle in cui i dipendenti utilizzano Internet in misura maggiore (la percentuale per queste aziende sale al 70,9%), mentre per le imprese del settore manifatturiero (D) tale percentuale scende al 33%. Passando ad analizzare le tipologie di connessione, la figura successiva mostra un confronto nel corso degli ultimi due anni tra le diverse forme di connessione ad Internet adottate in azienda: si nota come sia aumentata sensibilmente la quota di imprese con connessione a banda larga. BASE: tutte le imprese piemontesi 5 45% 4 35% 3 25% 2 15% 1 5% Narrow band Broad band Modem ISDN DSL<2Mbps DSL>2Mbps fibra ottica e altre connessioni > Mbps w ireless 256-2Mbps Figura 2.8 Tipologia di connessione adottata dalle imprese piemontesi,

10 In particolare sia osservando le aziende che usano una connessione almeno pari alla DSL (80,1%), che quelle che usano connessioni con velocità superiore ai 2Mbps (52,5%)(Figura 2.9 (a)), si nota come al crescere della dimensione aziendale aumenti anche il numero di imprese che usufruiscono della banda larga. Un altro particolare interessante, legato alla maggiore disponibilità di infrastruttura a banda larga nella provincia di Torino, è relativo al fatto che sono proprio le imprese localizzate nell hinterland torinese a utilizzare in maniera più intensa connessioni a banda larga (Figura 2.9 (a)). In aggiunta a queste informazioni, effettuando un confronto a livello nazionale ed internazionale, le imprese piemontesi risultano essere leggermente al di sopra della media per quanto riguarda l adozione di connessioni a banda larga (Figura 2.9 (b)). BASE: tutte le imprese piemontesi ,5% 80,1% GENERALE 10-49dip dip >=250dip resto del Piemonte prov TO Connessione superiore a DSL Piemonte % EU 25 Italia vel di connessione>2mbps connessione >=DSL Fonte: EUROSTAT e Osservatorio ICT del Piemonte, 2006 (a) (b) Figura 2.9 Imprese con connessione a banda larga (superiore a DSL e superiore ai 2Mbps), confronto a livello internazionale e in base a dimensione e localizzazione dell impresa L aumento delle imprese che adottano connessioni con elevata velocità di trasmissione e l incremento della copertura territoriale piemontese tramite infrastruttura a banda larga 4 nel corso dell ultimo anno aiutano a comprendere le cause che portano le imprese a non adottare una connessione con velocità superiore ai 2Mbps. La figura successiva mostra, infatti, che le imprese che non usufruiscono ancora di Internet a banda larga indicano, nella maggioranza dei casi, come causa del loro non utilizzo il fatto di essere localizzate in una zona non ancora coperta. Questo porta a pensare che una parte consistente di queste imprese sarebbe interessata ad utilizzare tale tecnologia qualora ne avesse la disponibilità. 4 Si fa riferimento all accordo stipulato tra Regione Piemonte e Telecom Italia a giugno 2006, attraverso il quale l operatore telefonico si è impegnato a coprire, entro la fine del 2008, il 96% dei comuni piemontesi, per cui si è passati dal 3 di comuni coperti ad aprile 2006 al 62% a maggio

11 non è disponibile nell'area in cui è localizzata l'azienda 35,26% non ne abbiamo bisogno 29,49% costo troppo elevato 11,08% 5% 1 15% 2 25% 3 35% 4 BASE: imprese che hanno Internet con velocità di connessione < 2Mbps Figura 2.10 Motivi per non avere una connessione con velocità superiore ai 2Mbps Dopo aver analizzato la presenza e l utilizzo di Internet da parte dei dipendenti e la tipologia di connessione adottata è bene focalizzare l attenzione sulle spese in ICT sostenute dalle imprese piemontesi. La percentuale media di spesa in ICT rispetto al fatturato sostenuta da una generica azienda è pari al 2,26%. È interessante notare come per le imprese del settore K (servizi e informatica) tale valore sia quasi il doppio (4,11%), coerentemente con l attività svolta da tali imprese. Per gli altri settori merceologici, invece il valore si assesta attorno al 2%. Se si vuole indagare più nel dettaglio, chiedendo alle aziende di specificare in che modo la spesa è distribuita tra una serie di voci: hardware, software, personale ICT, connessioni ad Internet, servizi esterni, esse hanno dichiarato di aver impiegato più del 6 delle loro spese in hardware (34%) e software (29%), il resto è ripartito tra le altre tre voci. BASE: tutte le imprese piemontesi personale ICT 13% servizi esterni 17% connessioni internet 6% altro 1% HW 34% SW 29% Figura 2.11 Distribuzione delle spese in ICT da parte delle imprese piemontesi Il ricorso all outsourcing può essere considerato come una modalità attraverso la quale l impresa acquista dei servizi ICT offerti da soggetti terzi. I grafici presentati in Figura 2.12 mostrano le aree di applicazione affidate in outsourcing: le principali aree che le imprese scelgono di affidare in outsourcing sono quelle relative alla manutenzione dell hardware e della rete o dello sviluppo del software. 10

12 Manutenzione di hardware e/o network Sviluppo di software Manutenzione di pagine web Servizi di web hosting o di archiviazione di dati Processi di business ad alto impiego di tecnologie informatiche Software application hosting ad ASP Fleet management Altri servizi ICT Help desk per gli utilizzatori di tecnologie informatiche Servizi di call centre BASE: tutte le imprese piemontesi Figura 2.12 Aree di applicazione affidate in outsourcing, per tutte le imprese del Piemonte Per quanto riguarda la dotazione tecnologia propria delle aziende piemontesi si possono prendere in esame, ora, gli elementi che permettono ai dipendenti di usufruire della rete aziendale. La LAN (Local Area Network) è una rete locale costituita da computer collegati tra loro all'interno di un ambito fisico delimitato (ad esempio la sede aziendale). Attualmente l 80,4% delle aziende con più di dieci dipendenti utilizza una LAN: al crescere della dimensione aziendale aumenta anche la porzione di imprese che utilizzano tale tecnologia, tanto che praticamente tutte le imprese con più di 250 dipendenti hanno dichiarato di possederla (il 96,4%), così come sono le imprese di maggiori dimensioni a possedere le LAN da più anni. Figura 2.13 Presenza di LAN nelle imprese piemontesi, per dimensione aziendale Si noti come la percentuale di imprese che adottano LAN è ormai costante da qualche anno, ad indicazione del fatto che probabilmente si è giunti al livello di saturazione (già nel 2003 la quota di imprese con LAN era pari all 80,3%). Sebbene non abbiano ancora raggiunto valori di penetrazione altrettanto elevati è bene ricordare come si stiano diffondendo anche le reti LAN wireless, presenti nel 24,7% delle aziende piemontesi. La loro ancora limitata diffusione è legata al fatto che questa tipologia di connessione è più recente (in media, infatti le 11

13 imprese adottano connessioni LAN wireless da poco più di tre anni) rispetto alla tradizionale LAN. Come nel caso precedente si notano differenze significative stratificando le imprese in base alla loro dimensione. Figura 2.14 Presenza di LAN wireless nelle imprese piemontesi, per dimensione aziendale Al 2005 il 41% delle imprese possedeva una Intranet 5 : considerando la dimensione aziendale si osservano differenze tra le imprese di piccole dimensioni e quelle più grandi. Da ciò emerge che per le imprese con più di 250 dipendenti la Intranet è uno strumento quasi indispensabile, invece le imprese di più ridotte dimensioni non percepiscono grossi benefici dal suo utilizzo. 10 BASE: tutte le imprese piemontesi Piemonte 10-49dip dip >=250dip Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte, 2005 Figura 2.15 Presenza di Intranet in azienda, per dimensione aziendale Un ulteriore elemento che permette ai dipendenti di sfruttare la rete aziendale in un luogo diverso dalla propria postazione è la possibilità di usufruire dell accesso remoto alla rete aziendale. I dati raccolti mostrano come siano il 35,6% delle aziende a disporre di tale funzionalità, diffusa in quasi il 9 delle aziende di maggiori dimensioni. 5 Si tratta di una rete interna aziendale che utilizza i protocolli e gli standard Internet. può essere considerata come una rete privata che utilizza le pagine HTML per distribuire le informazioni agli utenti i quali utilizzano solo il browser per accedere alle informazioni aziendali. 12

14 BASE: tutte le imprese piemontesi PIEMONTE 10-49dip dip >=250dip Figura 2.16 Accesso remoto alla rete aziendale, per dimensione aziendale La presenza di una rete aziendale fornisce la possibilità alle aziende di migliorare la gestione di determinate attività interne all azienda, legate ad esempio alla produzione o al personale. I due grafici presenti in Figura 2.17 mostrano alcune modalità di comunicazione interna utilizzate in azienda. Emerge come più del 6 delle imprese permetta ai propri dipendenti di utilizzare la rete aziendale per condividere dei documenti. Inoltre spicca che poco più della metà delle imprese se ne serve per la gestione della capacità produttiva e tra il 4 ed il 5 delle imprese utilizzano le ICT per la gestione del personale e la rendicontazione dei tempi. È ovvio che al crescere della dimensione aziendale aumenti la porzione di imprese che adottano tali strumenti, dovendo coordinare un maggiore numero di persone e avendo a che fare con una maggiore mole di lavoro. Figura 2.17 Utilizzo di alcune applicazioni in azienda, per dimensione aziendale Il discorso si può concludere osservando l utilizzo di software open source e dei sistemi di sicurezza. Il 22,9% delle imprese piemontesi ha affermato di usufruire di software open source. Se si considera la dimensione aziendale la percentuale sale a poco meno della metà delle imprese con più di 250 dipendenti. 13

15 5 BASE: tutte le imprese piemontesi 45% 4 35% 3 25% 2 15% 1 5% PIEMONTE 10-49dip dip >=250dip Figura 2.18 Utilizzo di software open source, per dimensione aziendale In Figura 2.19 si vede come le imprese che usano software open source se ne servono soprattutto per la gestione del lato server della loro dotazione informatica. Figura 2.19 Scopo utilizzo software open source da parte delle imprese piemontesi Infine, per quanto riguarda l attenzione ai problemi di sicurezza, si è notata negli anni una maggiore attenzione verso ogni sistema di sicurezza informatica 6 (Figura 2.20). 6 Il grafico, volutamente, non considera la presenza di antivirus, ormai diffuso praticamente in tutte le realtà da diversi anni 14

16 BASE: tutte le imprese piemontesi firewall SSL Sw intrusion disaster recovery formazione in materia di sicurezza Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte, Figura 2.20 Utilizzo dei sistemi di sicurezza da parte delle imprese piemontesi, confronto Infine è bene aprire una parentesi riguardo il fenomeno del tele-lavoro, ovvero la possibilità offerta dalle aziende ai propri dipendenti di lavorare fuori dalla sede aziendale sfruttando le ICT. Il 17,1% delle imprese piemontesi ha dichiarato di permettere ai propri dipendenti di sfruttare tale modalità di lavoro a distanza ed in media nelle aziende che permettono di tele-lavorare, il 12,6% 7 dei dipendenti ricorre a tale metodo. La Figura 2.21 mostra che le imprese permettono di tele lavorare nella maggioranza dei casi laddove necessario, sia in termini di frequenza che in termini di luogo. BASE: imprese che permettono ai propri dipendenti di telelavorare gg alla settimana quando necessario con che frequenza in situazioni eccezionali solo da casa da qualsiasi sede da dove? altro Figura 2.21 modalità di tele-lavoro ADOZIONE DELLE TECNOLOGIE IN AZIENDA PER LA GESTIONE DELLE RELAZIONI CON L ESTERNO 7 Questo dato è coerente con quanto rilevato tramite le indagini sui cittadini, dalle quali era stato possibile ricavare come la quota di utenti di Internet che tele lavora è pari all 8,5% 15

17 Come è stato detto LAN, wireless LAN, accesso remoto, Intranet sono tecnologie che garantiscono la connettività interna dell azienda. In aggiunta a queste è bene citare, ora, la presenza di alcune tecnologie che permettono all azienda stessa di gestire la relazione con soggetti esterni: extranet e Voice over IP. extranet Anni introduzione extranet VoIP Anni introduzione VoIP PIEMONTE 12,08% 4,97 15,68% 2, dip 10,73% 3,79 12,68% 2, dip 14,14% 5,90 17,17% 2,18 >=250dip 14,81% 7,64 33,33% 2,74 Tabella 2.2 Presenza di extranet e VoIP in azienda e numero anni Il 12% delle imprese piemontesi utilizza una extranet 8 ed il 15% di esse usa tecnologie di Voice over IP 9 per gestire le chiamate telefoniche. Dalla tabella presentata si nota, oltre al fatto che al crescere della dimensione aziendale aumenta anche la quota di aziende che usufruiscono delle due tecnologie, che il VoIP si sta diffondendo in misura maggiore rispetto all extranet (pur essendo presente in azienda da un numero inferire di anni ha già un tasso di adozione superiore rispetto alla extranet). Esistono inoltre alcuni moduli gestionali che permettono una migliore gestione del rapporto con clienti e fornitori, quali ERP (per la gestione della produzione), CRM (per la gestione dei rapporti con la clientela), SCM (per il controllo della gestione della catena della fornitura), SRM (per la gestione della relazione con i fornitori) 10. Quasi il 3 delle imprese ha un ERP, mentre per le altre tecnologie considerate il valore rimane inferiore al 1. In particolare si noti come il CRM, pur essendo l applicativo presente in azienda da un numero minore di anni, è quello che ha un maggiore tasso di adozione dopo l ERP, il che fa pensare ad una sua maggiore diffusione nei prossimi anni. Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte, Figura 2.22 Presenza e numero medio anni di ERP, CRM, SCM, SRM in azienda In aggiunta a queste indicazioni si può osservare come l impiego di alcuni strumenti volti a garantire l interazione con soggetti ubicati all esterno dell azienda è chiaramente in crescita rispetto all anno precedente. Tali dispositivi possono essere rivolti al dialogo con partner strategici e fornitori, alla 8 Rete privata che utilizza il protocollo TCP/IP e il sistema di telecomunicazioni pubblico per condividere, in sicurezza, informazioni con soci, acquirenti, fornitori o altri partner in generale 9 Sistemi di comunicazione telefonica che utilizzano il protocollo IP. 10 ERP= enteprise resource planning ; CRM= customer relationship management; SCM= Supply chain management; SRM= Supplier Relationship Management 16

18 comunicazione con i clienti finali, oppure al mantenimento di contatti con dipendenti o unità organizzative localizzati a distanza (Figura 2.23). Collaborazione con i business partner Conferenze telefoniche Video conferenze Forum di discussione/chat BASE: tutte le imprese piemontesi Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte, Figura 2.23 Modalità di comunicazione esterna impiegate Questo paragrafo si può concludere presentando alcune informazioni circa l utilizzo di siti web da parte delle aziende: il sito infatti può essere visto come uno strumento che permette all azienda di migliorare la propria interazione con soggetti esterni. Attualmente l 81,6% delle imprese ha un sito web e se si effettua un confronto nel tempo, si nota una crescita di circa 10 punti percentuali nel corso degli ultimi 4 anni. Facendo riferimento alla seguente scala di livelli di interattività del sito web: Legenda tipologia sito web aziendale a Vetrina commerciale sui prodotti e servizi dell'impresa b Sito con cui i clienti possono interagire c Sito in cui i clienti possono operare transazioni commerciali Sito in cui i clienti possono operare transazioni commerciali integrato con il software di gestione dei d materiali dell'azienda il grafico successivo mostra come ancora quasi l 8 delle imprese utilizzi il sito web come una semplice vetrina commerciale. BASE: tutte le imprese piemontesi N.D. BASE: imprese dotate di sito web 11,33% 3,26% 4,26% 1,78% 79,37% a b c d non sa/non risponde Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte, Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte, Figura 2.24 Presenza sito web e relativa tipologia 17

19 Confrontando i dati piemontesi con quelli raccolti su scala italiana ed europea, si nota come in Piemonte il tasso di diffusione dei siti web sia maggiore rispetto a quanto misurato a livello italiano ed europeo. Questo può essere interpretato come un dato positivo in quanto denota una certa propensione da parte delle imprese piemontesi ad essere presenti on line. Tuttavia, come si è potuto osservare, il limitato livello di transazione e interazione con l utente della stragrande maggioranza dei siti web delle imprese piemontesi dimostra un evidente difficoltà nell offerta di servizi on line da parte delle imprese piemontesi. 9 8 BASE: tutte le imprese Piemonte Italia EU 25 Fonte: EUROSTAT e Osservatorio ICT del Piemonte, 2006 Figura 2.25 Presenza sito web, confronto a livello nazionale e internazionale PERCEZIONE DELLE POTENZIALITÀ DELLE ICT E LIVELLI DI UTILIZZO Da quanto scritto finora è emerso come le imprese piemontesi abbiano una discreta dotazione informatica, ma da diversi elementi si evince che l utilizzo dovrebbe essere ancora migliorato. Un analisi della percezione da parte delle imprese piemontesi dei benefici indotti dalle ICT nel loro ambiente potrebbe aiutare il lettore a comprendere le motivazioni di tale situazione. Una misura dell interesse verso le nuove tecnologie da parte dell impresa può essere data dal ricorso alla formazione in ambito ICT da parte dei dipendenti delle aziende. Il numero di aziende che dichiarano di utilizzare documenti formali per la formazione del personale è pressoché lo stesso rispetto a quanto rilevato nel 2005 (60,7% nel 2005 contro il 64,2% nel 2006), il che dimostra un impegno costante del management verso la redazione di programmi rivolti alla formazione mirata e continuativa del personale. La penetrazione delle tecnologie informatiche nelle pratiche aziendali ha portato le imprese ad una crescente necessità di fornire opportunità di formazione ICT non occasionali e strutturate sulle esigenze degli addetti. Il numero delle aziende che forniscono regolarmente tali possibilità ai dipendenti è ancora piuttosto ridotto (il 32,8% delle imprese ha dichiarato di aver permesso ai propri dipendenti si seguire corsi di formazione ICT nel corso dell ultimo anno). Le aziende afferenti al settore merceologico K (servizi alle imprese ed informatica) risultano molto più propense all adozione di tali opportunità formative (48,9%), considerando la complessità tecnologica che caratterizza molti processi aziendali, mentre le imprese degli altri settori presentano valori allineati alla media regionale. Emerge chiaramente che il numero di imprese che trasferiscono regolarmente competenze IT ai dipendenti cresce all aumentare della dimensione aziendale, considerando la possibilità di investire in educazione sfruttando economie di scala. 18

20 BASE: tutte le imprese piemontesi ,96% 32,81% 34,69% 27,8 Piemonte dip dip >=250 dip Figura 2.26 Imprese che hanno permesso ai propri dipendenti di seguire corsi di formazione ICT negli ultimi 12 mesi, in base alla dimensione aziendale Dati positivi emergono se si considera, invece l e-learning: analizzando il trend relativo all adozione degli strumenti di e-learning negli ultimi due anni si denota una forte crescita, che, dal confronto con i dati raccolti nell ambito delle indagini Eurostat, porta la regione piemontese verso una posizione di assoluta eccellenza a livello italiano ed europeo. BASE: tutte le imprese piemontesi 5 45% 4 35% 3 25% 2 15% 1 5% BASE: tutte le imprese 5 45% 4 35% 3 25% 2 15% 1 5% Piemonte Italia EU 25 Fonte: Osservatorio ICT del Piemonte, Fonte: EUROSTAT e Osservatorio ICT del Piemonte, 2006 Figura 2.27 Presenza strumenti di e-learning nel tempo e confronto a livello nazionale e internazionale Analizzando, infine, la percezione dei benefici che le imprese associano all utilizzo delle ICT in azienda è interessante notare come le aziende piemontesi vedano ancora le ICT soprattutto come uno strumento che semplifica lo svolgimento delle attività interne (riduzione costi amministrativi, di comunicazione interna). Esse, tuttavia non percepiscono ancora in maniera sufficientemente matura i benefici che si potrebbero trarre dall uso delle ICT per migliorare le caratteristiche e la vendita del loro prodotto / servizio finale 19

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