SERVIZIO DI VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA SVIZZERA Sommario esecutivo...

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1 P.O. di Cooperazione Transfrontaliera Italia Svizzera Rapporto Unico di Valutazione Operativa e Strategica 2013

2 Indice Sommario esecutivo... 3 Sintesi delle conclusioni... 3 Sintesi delle raccomandazioni Disegno e metodo della valutazione I quesiti valutativi Il processo di valutazione Valutazione operativa del Programma Obiettivi della valutazione L analisi di efficacia e di validità L analisi di sostenibilità Focus sul contributo delle diverse tipologie progettuali all attuazione della strategia Conclusioni e raccomandazioni Valutazione strategica del Programma Obiettivi della valutazione Analisi del contributo del Programma al processo di integrazione transfrontaliera Analisi del contributo del Programma alle tematiche trasversali L avvicinarsi della Programmazione Conclusioni e raccomandazioni Valutazione sul partenariato transfrontaliero Obiettivi della valutazione Analisi e valutazione della qualità del partenariato Analisi della cooperazione transfrontaliera e dei suoi impatti per i progetti conclusi Conclusioni e raccomandazioni Approfondimenti specifici Progetti ordinari Progetti strategici

3 5.3. PIT Allegati Progetti analizzati Questionario di indagine rivolto al campione di beneficiari selezionato Traccia per l intervista dei beneficiari Traccia per l intervista dei destinatari finali

4 Sommario esecutivo Sintesi delle conclusioni Il Rapporto di valutazione per l annualità in corso si è focalizzato sull analisi dei progetti conclusi e dei relativi partenariati, con l obiettivo di verificare l efficacia rispetto agli obiettivi del Programma, la sostenibilità nel tempo e le prime ricadute sul territorio di riferimento. Tale esercizio valutativo ha inteso fornire non solo un riscontro sull attuazione della programmazione in corso, ma anche alcuni suggerimenti utili al futuro ciclo 2014/2020. A tal fine, il Valutatore ha analizzato la documentazione relativa al Programma e ai progetti conclusi, ha analizzato gli esiti del questionario somministrato ai relativi beneficiari e proceduto ad intervistare un campione di soggetti attuatori e di stakeholder per approfondire alcuni progetti significativi, per tematica e tipologia. Tale studio, insieme a quanto emerso dalle interviste rivolte ai soggetti che partecipano all attuazione del Programma, ha permesso di rispondere alle seguenti domande di valutazione. Qual è il grado di efficacia raggiunto nell attuazione del PO, in termini di raggiungimento dei valori obiettivo definiti nei documenti di programmazione? I progetti finanziati ad oggi conclusi hanno raggiunto mediamente buoni livelli di efficacia rispetto alle attese del Programma, con diversi progetti che hanno prodotto risultati interessanti per il territorio transfrontaliero e le basi per una cooperazione futura tra Italia e Svizzera. Tuttavia, va rilevata anche la presenza di progetti deboli e poco innovativi. Inoltre, non sempre i risultati tangibili della cooperazione si sono realizzati in maniera bilanciata sui due territori, anche a causa delle risorse finanziarie ridotte da parte svizzera. Inoltre, si ritiene che l onerosità della gestione amministrativa dei progetti lamentata sia dai beneficiari sia dalle Amministrazioni abbia in parte distolto l attenzione dalla qualità e dai risultati dei progetti. Come si differenzia il grado di efficacia in termini di misure? Con riferimento alle singole Misure, i progetti della Misura 2.2 attinenti la cooperazione in materia di ricerca e innovazione sono risultati i più efficaci rispetto all obiettivo di incentivare lo sviluppo di un economia di sistema nelle aree transfrontaliere, in quanto hanno tutti incentivato la creazione di reti di cooperazione nell ambito della ricerca e dell innovazione, in quanto hanno spesso facilitato il networking tra le imprese e prodotto sul territorio un trasferimento di innovazione e tecnologia, creando imprese innovative, facilitando le relazioni economiche e permettendo l adozione di comportamenti comuni. Tuttavia, le reti di cooperazione non sempre si sono create in maniera diretta tra le imprese del territorio e spesso 3

5 sono mediate dalla presenza di università e centri di ricerca dei due versanti che hanno collaborato tra loro riversando gli effetti di questa relazione sui rispettivi territori e, in certi casi più limitati sul mercato transfrontaliero. Seguono i progetti della Misura 2.1 sul turismo, che nella maggior parte dei casi hanno realizzato azioni di marketing congiunte e nuovi pacchetti integrati, basati ad esempio sulla valorizzazione del patrimonio paesaggistico e della pratica sportiva, che hanno contribuito alla creazione di un immagine univoca del territorio transfrontaliero per i turisti e alla valorizzazione dell area. In altri casi, però, si registrano progetti poco innovativi o studi che non hanno avuto un seguito significativo. Anche i progetti finanziati nell ambito della Misura 1.1, per la gestione congiunta dei rischi naturali ed ambientali, sono valutati positivamente, in quanto hanno consentito di adottare pratiche comuni e modelli coordinati di governance del territorio. Un buon livello di efficacia si è verificata anche per i progetti della Misura 3.3 sul mercato del lavoro, in quanto la collaborazione tra gli stakeholder dei due versanti ha permesso di adottare buone pratiche comuni e la condivisione di informazioni, utili alla mobilità dei lavoratori frontalieri. Gli interventi della Misura 3.4 sulla cooperazione sociale e istituzionale, invece, hanno prodotto un nutrito scambio di metodologie e informazioni in materia, anche se non sempre lo stesso si è tradotto in sperimentazioni concrete su entrambi i versanti. È solo parzialmente positiva anche la valutazione degli interventi afferenti la Misura 1.2 per la tutela della biodiversità, in quanto in alcuni casi hanno comportato su entrambi i versanti l applicazione di tecniche per il perseguimento di questo obiettivo, mentre in altri la cooperazione ha portato alla realizzazione di studi che non sempre si è tradotta in interventi rilevanti o non ha portato a risultati bilanciati sui due territori. Si è rilevata poi un efficacia complessivamente ridotta per i progetti della Misura 3.1 in materia culturale, perché anche se la cooperazione tra gli operatori culturali ha permesso la realizzazione di eventi ed iniziative di elevata qualità e valore, la carenza nella progettazione ha portato a volte a realizzare attività tra loro non connesse, perdendo la concentrazione tematica e l opportunità di massimizzare i risultati. I progetti meno efficaci allo stato attuale, infine, sono quelli afferenti alle Misure 2.3 sui trasporti, che si sono limitati a produrre studi di fattibilità ma non hanno previsto la realizzazione fisica delle soluzioni tecniche presentate, così come quelli della Misura 1.3 attinenti il tema agroforestale, che hanno limitato l attività a ricerche congiunte cui non sono seguite innovazioni e sperimentazioni nel settore. Quali progetti mostrano una performance migliore e si configurano come best practice? Quali caratteristiche di tali progetti sono trasferibili nei meccanismi di attuazione di altri progetti finanziati nel programma? L analisi dei progetti conclusi che hanno avuto una performance migliore ha consentito di individuare i fattori chiave che facilitano il raggiungimento degli obiettivi di progetto e di Programma, quali: 4

6 - la progettazione condivisa fra i capofila e i partner transfrontalieri, sin dalle fasi iniziali di definizione dell idea progettuale, per la definizione congiunta degli obiettivi, delle attività e dei risultati attesi, per attingere dalle professionalità di tutti e aumentare motivazione, risultati e ricadute positive su tutti i territori di riferimento; - l innovatività dell intervento nel promuovere azioni e attività che siano al passo con i tempi, rappresentata dall impiego di strumenti originali e dalla creazione di output progettuali che fanno la differenza nel mercato; - la capacità progettuale, che consiste nella strutturazione di un progetto chiaro, secondo l approccio del logical framework; - l analisi di fattibilità e del mercato di riferimento, per la presa di coscienza dei limiti e dei rischi della cooperazione transfrontaliera e dei bisogni e delle prospettive di sviluppo; - il coinvolgimento del territorio, ossia degli stakeholder e, ove applicabile, dell intera popolazione, che attraverso un approccio partecipato permette di dare concretezza alla cooperazione tra territori, legittima la propria esistenza sul territorio e tara le proprie attività anche sui feedback degli stakeholder; - la continuità dei rapporti fra i partner e la continuità delle persone che lavorano e collaborano nel progetto, che permette di raggiungere i risultati prefissati e di sviluppare ulteriormente il progetto con la possibilità di avere efficaci ricadute nel medio-lungo periodo. L analisi ha rilevato che i progetti migliori sono anche quelli più sostenibili, ossia quelli capaci di generare effetti anche dopo la relativa conclusione formale. Tale conclusione si può però avanzare solo per la metà dei progetto conclusi, per i quali sono stati individuati i seguenti driver: - la stabilità della partnership transfrontaliera, che come determina l efficacia dei progetti può agevolare la prosecuzione della cooperazione dopo la conclusione dell intervento; - la disponibilità di risorse finanziarie per continuare e sviluppare ulteriormente le attività di progetto, che alcuni beneficiari hanno individuato in meccanismi di auto-sostentamento, in quanto i progetti sono divenuti fonte di entrata, o in finanziamenti pubblici, comunitari e non; - la presenza di partner che hanno fatto rientrare il follow-up degli interventi nelle attività istituzionali, spesso pubblici; - il trasferimento sul territorio, attraverso la creazione di reti territoriali, la visibilità delle iniziative o la formazione dei vari attori nelle materie inerenti il progetto Qual è il contributo dei PIT e dei progetti strategici all attuazione della strategia dei singoli assi? Dall analisi dei progetti strategici e dei PIT, che non sono ancora giunti a conclusione e su cui pertanto è stato possibile effettuare una prima valutazione su quelli in fase maggiormente avanzata, si può ritenere che i risultati generati rispetto ai progetti ordinari sono limitati in termini di attese che aveva definito il Programma. 5

7 Per quanto riguarda i progetti strategici, i partenariati dei progetti strategici sembrano in gran parte aver dato buoni risultati dal punto di vista relazionale, dello scambio di competenze con altri territori e del raggiungimento degli obiettivi comuni, anche se in fase di progettazione ci sono stati dei soggetti forti protagonisti attivi e altri che hanno del tutto o in parte subito il carico di lavoro aggiuntivo derivante dalla partecipazione. Inoltre, con alcuni progetti sono state create le basi operative o tecnologiche comuni per proseguire attività condivise e l attivazione di progetti pilota esemplari e replicabili costituisce una buona base di partenza per la prosecuzione dei progetti con ricadute più concrete e visibili per i territori transfrontalieri. Anche per i PIT analizzati, i risultati sono stati indubbiamente positivi rispetto agli obiettivi del Programma, perché hanno permesso di individuare un approccio integrato allo sviluppo locale e alla tematica dei rifiuti. Tuttavia, l analisi ha evidenziato come le interdipendenze tra le attività progettuali sia stata limitata, come gli interventi in certi casi non siano proseguiti in parallelo a causa di alcuni rallentamenti e come il coordinamento si sia focalizzato principalmente sugli aspetti legati alla comunicazione esterna; in entrambi i casi un progetto ha fatto da collante, ma tra gli altri ad oggi le interdipendenze sono insufficienti rispetto alle attese iniziali. Quindi, benché i risultati dei diversi progetti in entrambi i casi ad oggi siano ottimi rispetto alle tematiche e agli obiettivi del Programma e nonostante le sinergie che si sono realizzate abbiano avuto una ricaduta positiva sulla realizzazione complessiva dei PIT, si ritiene che lo sforzo amministrativo richiesto alle Amministrazioni e ai beneficiari per la definizione di questi piani non sia ripagato in termini di risultati complessivi e che gli stessi risultati si sarebbero potuti ottenere attraverso un accompagnamento più breve e anche informale tra i singoli progetti ordinari. Sotto il profilo del partenariato transfrontaliero, infine, i PIT si sono realizzati in maniera differente, con partenariati più o meno ampi e variegati, ma in entrambi i casi si ritiene che manchi il sistema camerale, che avrebbe potuto accompagnare la fase di promozione o potenziare la comunicazione nei confronti delle aziende. Qual è il contributo del programma al perseguimento degli obiettivi globali? In generale, tenuto conto che l analisi si è limitata ai soli progetti conclusi, si può ritenere che ad oggi le ricadute generate dal progetto sul rafforzamento del processo di integrazione siano limitate, sia perché la conclusione dei progetti analizzati è recente, sia per la mancata sostenibilità e qualità di alcuni interventi. Inoltre, il ridotto numero degli interventi e la loro dimensione non impatta sulle variazioni dei dati di contesto agli interventi realizzati e non sempre la generazione degli effetti viene monitorata. Nella maggior parte dei casi i progetti analizzati hanno prodotto ricadute dirette unicamente sulla tematica principale, ossia quella collegata alla Misura di riferimento, anche se alcuni progetti hanno avuto anche effetti indiretti su altri temi. Inoltre, nella maggior parte dei casi le ricadute non si sono riversate in maniera omogenea su entrambi i versanti e gli effetti sono maggiori su quello italiano, anche a causa dell iniquo bilanciamento delle risorse. Come per l analisi di efficacia, anche quella sulle ricadute premia i progetti inerenti il tema della ricerca e dell innovazione, in cui il rafforzamento della cooperazione ha consentito l incremento della nascita e della concretizzazione di idee e imprese innovative e la stabilizzazione della collaborazione tra 6

8 imprese, università, centri di ricerca e altri soggetti rilevanti per attività di informazione e consulenza imprenditoriale sulle idee innovative. In altri casi, invece, si sono verificate ricadute più ridotte in quanto dei casi, seppur molto positivi, di cooperazione non hanno prodotto un successivo trasferimento tecnologico o successivi interventi di cooperazione. In ambito turistico si riscontrano ricadute più limitate, ma positive, che consistono nel contributo alla creazione un immagine univoca dell area turistica transfrontaliera, determinata soprattutto dall adozione di brand e strumenti di comunicazione comune, e all attrattività dell offerta turistica che ha generato ulteriori presenze valorizzando le risorse locali, anche se solo in un caso specifico le attività realizzate hanno rappresentato la motivazione esclusiva che ha incrementato l afflusso di turisti nell area. Anche con riferimento al mercato del lavoro, i progetti hanno consentito una maggiore cooperazione sul matching domanda-offerta nel mercato del lavoro frontaliero, mentre altre azioni hanno avuto ricadute positive indirette sull occupazione dell area transfrontaliera generando nuovi posti di lavoro. Minori ricadute si sono verificate in ambito culturale, in quanto il rafforzamento della cooperazione è stato in parte inficiato dal fatto che la collaborazione si è in alcuni casi interrotta a seguito della conclusione dei progetti. Si ritiene che in parte i progetti abbiano in parte contribuito alla creazione di un identità culturale comune, nella misura in cui hanno coinvolto attivamente il territorio nella assunzione di questa consapevolezza. Lo svantaggio di questi progetti sta nel fatto che i risultati sono immateriali e, pertanto, richiedono di essere continuamente promossi per poter produrre effetti sul territorio. Ridotte ricadute si sono verificate, infine, nell ambito dell ICT, come effetti indiretti di progetti che hanno stimolato l accesso delle aziende alle piattaforme informatiche di servizi e di raccolta dati e dei trasporti in quanto i progetti realizzati sono consistiti in studi di fattibilità, che non sempre hanno avuto un seguito effettivo a conclusione del progetto. Qual è il contributo del programma al raggiungimento degli obiettivi ambientali del programma? I progetti, che finora hanno realizzato interventi concreti e riconducibili a precisi obiettivi ambientali, sono molto pochi. Per il momento gli obiettivi ambientali rilevanti verso cui si orienta la maggior parte dei progetti conclusi sono quelli relativi alla Biodiversità e del Clima energia. È tuttavia doveroso sottolineare, che il numero di progetti che hanno realizzato interventi con effetto tangibile su qualche componente ambientale è molto ridotto, mentre la maggior parte di essi contribuisce a migliorare le conoscenze in campo naturalistico o ambientale, ponendo basi positivamente orientate per l attuazione di progetti e interventi futuri. 7

9 Quali sono gli effetti del programma sulle pari opportunità, con riferimento in particolare ai risultati conseguiti nell ambito dell asse 3? Gli interventi conclusi ad oggi hanno ricadute molto limitate in termini di pari opportunità, sia di genere, sia di uguaglianza. Da un lato, occorre considerare che le caratteristiche del Programma stesso determinano che gli effetti su questo ambito siano prevalentemente indirette. Dall altro però va rilevato come il principio delle pari opportunità non sia stato molto valorizzato e stimolato, né dalle Amministrazioni, né dai beneficiari. Si può ritenere che i beneficiari non abbiano sviluppato coscienza del tema e delle sue potenzialità. Nella maggior parte dei casi non sono state previste azioni che potessero sviluppare ricadute positive, né un monitoraggio dei risultati e degli effetti. Questo non significa che tali azioni non si siano mai realizzate e che non vi siano stati risultati, ma che in alcuni casi sono stati conseguiti e non dichiarati. In ogni caso, con riferimento ai progetti che hanno generato ricadute positive, va rilevato che allo stato attuale gli effetti sono maggiori in termini di uguaglianza e, in particolare, di disabilità e disagio giovanile. Sono invece più limitati gli effetti sulla parità di genere. Qual è il contributo del partenariato transfrontaliero all attuazione del Programma? In generale, si può concludere che il principale contributo del partenariato transfrontaliero all attuazione del Programma è stato determinato dalla capacità dei soggetti partecipanti a sfruttare le relazioni consolidate per migliorare in efficienza ed efficacia la collaborazione e ad ampliarne o crearne di nuove (networking) per aumentare la competenza su tematiche specifiche o estendere i propri ambiti di intervento. Si è rilevata una sufficiente diversificazione geografica dei partner coinvolti, un elevato grado di rappresentatività e qualità dei partner, con attori provenienti da enti territoriali, università, imprese e associazioni di vario tipo. La prevalenza di organismi e componenti di carattere pubblico nei partenariati ha avuto un ruolo di stimolo e di coordinamento rilevante oltre che di garante per tutti i soggetti partecipanti, anche se si tratta di partner meno flessibili dal punto di vista delle procedure amministrative e gestionali. Anche se le attività e le ricadute dei progetti sono spesso concentrate sulla parte italiana, da parte delle compagini si è rilevato spesso un importante sforzo collaborativo per colmare tale differenza e per migliorare le capacità di problem solving. Gli interventi ammessi a finanziamento nella IV finestra di valutazione, anche se riferiti a specifiche misure, mostrano delle novità che fanno ben sperare per il miglioramento della qualità partenariale, con la presenza di alcuni nuovi soggetti (es. consorzi di servizi sociali, ASL, nuove tipologie di associazioni). Si evidenzia, infine, che alcune difficoltà che hanno influenzato la formazione dei partenariati e la loro cooperazione nella presente programmazione in parte incombono sulla prossima programmazione: da un 8

10 lato la disparità di risorse a disposizione tra i partner italiani e svizzeri, dall altro le vicende che riguardano alcune regioni, che potrebbe portare alla soppressione di alcune province e delle comunità montane. Sintesi delle raccomandazioni Alla luce degli esiti dell analisi e considerato il livello di avanzamento del Programma e delle negoziazioni per il ciclo di programmazione , il Valutatore ha ritenuto di indicare sia alcune raccomandazioni utili ad una più efficace prosecuzione del Programma attuale, sia alcuni suggerimenti funzionali alle decisioni su quello futuro. Programmazione Si raccomanda di proseguire le attività di accompagnamento svolte dai tutor, che da un lato sono state molto apprezzate dai beneficiari degli interventi, perché li alleggeriscono dai dubbi e dalle criticità amministrative e gestionali, dall altro possono permettere di tenere monitorata l attuazione dei progetti, orientando anche eventuali problematiche verso soluzioni che non intaccano i risultati e le ricadute sul territorio, nel rispetto degli obiettivi di Programma. Si suggerisce, inoltre, di proseguire l organizzazione di eventi informativi per i beneficiari, integrandoli con eventuali momenti di lavoro e di scambio, che permettano di diffondere le buone pratiche, con specifico riferimento ai fattori che determinano l efficacia e la sostenibilità degli interventi. In particolare, alla luce delle carenze riscontrate in termini di innovatività delle progettualità ad oggi realizzate, si raccomanda di focalizzare il ruolo dei tutor e dei momenti di lavoro su eventuali lievi riorientamenti delle attività di progetto verso azioni a maggiore valore aggiunto, nel rispetto del budget e delle progettualità attivate. Un primo elemento è rappresentato dall opportunità di sfruttare le novità offerte da un mercato in continua evoluzione, soprattutto nell ambito delle nuove tecnologie (es. applicazioni per smartphone e tablet, al posto del mero sito internet). Un ulteriore aspetto è rappresentato dalle modalità di coinvolgimento dei soggetti interessati, stimolando azioni che abbiano un approccio partecipativo: un ruolo cruciale può essere rappresentato dai soggetti istituzionali (come le Camere di commercio e le Associazioni di categoria) che, anche qualora non siano partner di progetto, devono comunque essere informati delle iniziative in essere, allo scopo di sostenerle nell ambito delle loro attività caratteristiche. Inoltre, si suggerisce a tutte le Amministrazioni di tenere informati i beneficiari su eventuali iniziative promosse con altri fondi che possono continuare a sostenere lo sviluppo ulteriore dei progetti, in un ottica di integrazione delle politiche. Per i progetti in corso che dovessero subire avvicendamenti organizzativi a seguito del venire meno di un partner o di persone esperte nel progetto, si raccomanda la pronta disponibilità ad accompagnare il processo di subentro di nuovi soggetti o di revisione del progetto in modo tale che i risultati attesi non debbano subire modifiche rilevanti. In questa attività i tutor, profondi conoscitori dei progetti e dei beneficiari, hanno un ruolo cruciale di supporto. 9

11 Tenuto conto delle criticità riscontrate dal Valutatore nell analisi dei documenti di chiusura, spesso carenti di informazioni rilevanti sulle tematiche trasversali, si suggerisce di integrare la relazione di chiusura con un monitoraggio più dettagliato sulle pari opportunità, anche quantitativo, in modo tale da stimolare maggiore attenzione dei beneficiari su questo tema. Inoltre, per tenere monitorati gli effetti dei progetti, si consiglia in primo luogo di definire un sistema monitoraggio degli effetti dei progetti, che si potrebbe realizzare attraverso un questionario da somministrare ai beneficiari a 6, 12 e 24 mesi dalla conclusione del progetto. In questo modo, si potrebbe assumere visibilità delle ricadute generate ed eventualmente diffonderle come esempi di buone pratiche generate dal Programma. Per gli strategici in fase di conclusione, si raccomanda di valorizzare la diffusione dei risultati attraverso azioni di comunicazione mirate di ampia portata, coordinando e integrando le molteplici singole iniziative attuate a livello di singolo progetto o azione. Con riferimento ai PIT, infine, si raccomanda di tenere monitorata l attuazione degli interventi. Nello specifico, si ritiene che sia opportuno richiedere periodicamente, oltre alla normale documentazione di monitoraggio e rendicontazione dei singoli progetti ordinari, anche una relazione di avanzamento complessiva per tenere sotto osservazione i risultati complessivi, le interdipendenze progettuali e le relative sinergie, in modo tale da suggerire eventuali interventi correttivi. Programmazione La valutazione raccomanda la continuazione di Interreg nell ambito della NPR purché siano effettuati adattamenti relativi ad alcuni aspetti interni, che riguardano una migliore integrazione strategica e operativa tra le politiche e la focalizzazione tematica. È importante anche per il versante svizzero che Interreg possa disporre di una maggiore libertà tematica, in modo che sia possibile convenire sugli obiettivi comuni, tenuto conto anche le esigenze di concentrazione tematica. Sarà altrettanto importante tenere conto delle divergenze temporali tra i periodi di programmazione svizzeri e quelli dell UE che sono state fonte di criticità nell attuale programmazione e che si ripresenteranno nella fase di preparazione della nuova programmazione, soprattutto per le incognite dei contenuti concreti della NPR dopo il Quindi, l attività comune per giungere a una convergenza tra obiettivi NPR/Interreg e obiettivi europei dovrà essere mantenuta per tutto il periodo di programmazione fissando momenti di verifica e riallineamento delle rispettive politiche durante l attuazione del Programma. Per mantenere una più stretta convergenza di obiettivi sarà indispensabile rafforzare il coordinamento tra le amministrazioni e tra le singole aree di confine. Soprattutto in un momento come questo in cui c è molta incertezza su quali saranno gli enti che esprimeranno le progettualità nella prossima programmazione, alle strutture di coordinamento non dovrà essere attribuito un semplice ruolo formale, ma funzioni concrete di indirizzo della programmazione e delle attività verso i diversi livelli territoriali, dalle amministrazioni, agli organismi transfrontalieri di varia natura che operano a stretto contatto con il territorio. Con specifico riferimento al tema della concentrazione tematica, si raccomanda di tenere conto dell esperienza dell attuale periodo di programmazione, selezionando ambiti d intervento che privilegino gli 10

12 obiettivi di crescita economica e inclusione sociale e che abbiano ricadute dirette sui territori transfrontalieri. Indirizzando la programmazione in tale direzione, migliorerà anche la convergenza con gli obiettivi svizzeri di crescita e di risultati concreti già diventati vincolanti con l inclusione di Interreg nella NPR. - Nello specifico, alla luce delle ricadute dell attuale programmazione e delle priorità della NPR, si ritiene che dovrà essere privilegiato il tema della ricerca e dell innovazione non solo perché ha generato i ritorni maggiori ma anche perché nel corso dell attuale programmazione la dotazione allocata si è esaurita sin dalla prima call, andando a ridurre le opportunità negli anni successivi, in cui con l avanzare della crisi poteva consentire un rilancio della competitività. - Inoltre, alla luce degli effetti positivi generati da molti progetti turistici, si ritiene che come settore produttivo prevalente il turismo debba continuare ad essere incentivato nella nuova programmazione, almeno nella misura in cui favorisce la crescita economica, in linea con la NPR svizzera. Pertanto, le azioni previste dovranno essere collegate ad attività di promozione e integrazione dell offerta su larga scala. - In materia di ambiente, invece, si dovrà tenere conto degli effetti limitati che si sono verificati nell attuale periodo di programmazione, privilegiando eventualmente il tema della prevenzione e gestione dei rischi che ha realizzato progetti di cooperazione positivi e stabili. - Si ritiene, invece, che temi come l ICT e i trasporti, seppur ancora molto rilevanti per l area transfrontaliera, non debbano essere presi in considerazione, in quanto ad oggi non hanno generato ricadute positive. Allo stesso tempo si ritiene che la competitività delle PMI, in quanto tale, non sia rilevante per l area di cooperazione e che la medesima finalità possa essere perseguita attraverso un approccio di rilancio dell innovazione. Con riferimento alla cultura, il Valutatore ritiene che essa non debba essere sottovalutata perché la conoscenza reciproca e la cultura comunque sono la base per la cooperazione, ma considerate le ridotte ricadute che tali progetti hanno sviluppato nell attuale periodo di programmazione, l attuazione di tali interventi dovrebbe essere estremamente accompagnata. - Infine, rispetto ai temi afferenti gli altri obiettivi tematici della bozza di Regolamento, si ritiene che debba essere effettuata una scelta. Il tema dell occupazione è certamente rilevante in un contesto come quello attuale, ma considerato che la mobilità frontaliera non rappresenta una priorità della politica svizzera, le ricadute potrebbero essere basse. Un buon riscontro è avvenuto invece per il tema dell inclusione sociale e il tema sempre più attuale della lotta alla povertà. Si ritiene invece che la cooperazione nella formazione e nella capacità istituzionale possa generare progetti di mero scambio di conoscenze e metodologie, non sempre applicabili nel concreto. Ulteriori raccomandazioni riguardano inevitabilmente la progettazione degli interventi, che non sempre si è rivelata di qualità, riducendo, conseguentemente i risultati e le ricadute sul territorio, e la successiva selezione. - L animazione del territorio dovrà assumere maggiore importanza nella prossima programmazione, in quanto sarà l elemento determinante per trasmettere in modo capillare l impostazione della nuova programmazione e per aiutare, anche con azioni formative mirate, l emergere di nuovi beneficiari e partenariati che siano in grado di competere nella presentazione dei progetti con quelli consolidati nel tempo e di portare elementi di innovazione rispetto al passato. 11

13 - L animazione dovrà permettere soprattutto l attivazione di partnership di qualità. Tali occasioni non dovranno limitarsi ai momenti di apertura delle finestre di valutazione, ma dovranno essere continuative. A tal proposito potrebbe essere utile, oltre al ruolo dei tutor, appoggiarsi a istituzioni territoriali, come ad esempio le Camere di Commercio e le associazioni di categoria, in modo tale che nell ambito delle loro attività istituzionali possano incentivare reti transfrontaliere con obiettivi comuni. In questo modo, oltre ad incoraggiare le reti consolidate che hanno cooperato con successo e posseggono delle strategie per il futuro, sarà possibile sostenere la crescita di nuove partnership e di nuove tipologie di soggetti. - Anche l accompagnamento alla costruzione dei progetti potrebbe essere potenziato, allargandolo a tutti i progetti. Infatti, in generale, è stato molto apprezzato soprattutto quello dei tutor e in questa attività occorrerebbero persone che conoscono bene gli aspetti di contenuto e di gestione del programma. Il problema è che sia l animazione che l accompagnamento richiedono l impiego di risorse umane competenti e finanziarie adeguate, la cui importanza nelle passate non è stata adeguatamente valorizzata nella ripartizione delle risorse dedicate all assistenza tecnica del programma. Dal momento che le amministrazioni responsabili del programma, almeno quelle italiane, sono sempre meno propense a investire risorse proprie, occorrerà contare quasi esclusivamente sulle risorse finanziarie messe a disposizione dal Programma. - In tal senso si prospettano diverse opzioni che dovranno essere verificate attentamente nel corso della definizione delle future procedure di selezione. - Una possibilità è quella di dividere il momento della presentazione e selezione dei progetti in due fasi. La prima potrebbe essere una prima call di raccoglimento di idee progettuali con una prima scrematura e una seconda fase successiva di progettazione per indirizzare meglio progetti che dimostrino effettivi obiettivi condivisi tra Italia e Svizzera e ricadute concrete sul territorio. L indubbio vantaggio di potere accompagnare alla selezione proposte progettuali migliori è controbilanciato da un impegno consistente del personale impegnato in quest attività, nei casi in cui vengano presentate dapprima un numero molto elevato di proposte progettuali tra le quali debba esserne selezionato un numero più limitato alla fase successiva di costruzione e presentazione del progetto completo, con il rischio di un possibile ulteriore allungamento dei tempi. A supporto della prima fase per la Svizzera, come avviene già per altri programmi transfrontalieri, sarebbe possibile mettere a disposizione strutture quali enti regionali di sviluppo (in Ticino), o enti analoghi negli altri cantoni, per un supporto allo sviluppo delle idee, all identificazione dei partenariati, delle fonti di finanziamento, e degli obiettivi rispondenti alle esigenze dell Interreg Svizzero e dell Interreg Comunitario. - Un esempio può essere dato dal meccanismo utilizzato nel Programma di cooperazione Francia- Svizzera, dove non c è l emanazione dei bandi, ma il processo di costruzione dei progetti è completamente accompagnato dalle amministrazioni, dall idea progettuale fino alla selezione dei progetti che è veramente congiunta e si cerca di giungere a valutazioni concordi, anche chiedendo integrazioni o modifiche ai beneficiari durante l esame dei progetti. Ovviamente si tratta di un area d intervento molto più limitata di quello italo-svizzera, con elevate caratteristiche di omogeneità e integrazione. 12

14 - L accompagnamento alla progettazione, peraltro, consentirebbe di evitare che siano esclusi nuovi partner o temi nuovi e interessanti, che in quanto tali peccano di inesperienza nella progettazione, dando quindi valore aggiunto al Programma. In ogni caso, si suggerisce di adottare criteri e metodologie di selezione che impediscano di finanziare progetti deboli dal punto di vista della coerenza progettuale. - Infine, i meccanismi di accompagnamento e selezione dovranno privilegiare in via prioritaria i criteri di innovazione e tenere conto anche del contesto di riferimento e della fattibilità dei progetti, alla luce dell esperienza di cooperazione. Le proposte progettuali dovrebbero contenere un analisi più approfondita delle opportunità e delle minacce alla buona riuscita del progetto. Anche in questo caso l accompagnamento e partnership con associazioni di categoria e sistema camerale potrebbe aumentare la consapevolezza del territorio sulle opportunità che offrono il territorio e il mercato e i vincoli della cooperazione. Rispetto ai bisogni del territorio si ritiene inoltre che dovrebbe essere rafforzata la stesura degli avvisi, che dovrebbero individuare in maniera più precisa le necessità di cooperazione a partire dagli esiti della valutazione ex ante. - Inoltre, potrebbero essere premiati i progetti che prevedono tavoli di lavoro permanenti con rappresentanti degli stakeholder, della comunità o esperti. - Inoltre, si raccomanda di limitare il finanziamento di interventi che prevedono eventi a basso valore aggiunto partecipativo e di incentivare i momenti di lavoro comune e situazioni interattive, opportunamente targettizzati, in cui gli stakeholder possono dare il proprio contributo in termini di soddisfazione e interesse e i beneficiari, conseguentemente, possono verificare la rispondenza del progetto alle esigenze del territorio, apportando eventualmente i correttivi necessari. Si ritiene, inoltre, che i progetti debbano maggiormente puntare sulle nuove tecnologie di comunicazione per massimizzare la capillarità sul territorio in maniera innovativa e al passo con i tempi (es. blog, social network). Un ulteriore modalità di coinvolgimento del territorio potrebbe essere rappresentata da open day per visite sui luoghi dove si sono svolte le attività. - Un ulteriore criterio prioritario per l accompagnamento e la selezione dovrebbe essere rappresentato dalla sostenibilità. In particolare, si suggerisce di incentivare il finanziamento di progetti che prevedono partnership pubblico-privato, laddove il pubblico permette di garantire la continuità delle attività in quanto dà garanzia istituzionale, fatto salvo il mantenimento delle priorità, il privato invece garantisce una maggiore flessibilità gestionale e finanziaria per il proseguimento delle iniziative. Inoltre, devono essere promossi i progetti che generano entrate future, in quanto creano un attività economica. - Infine, si ritiene che in fase di progettazione sia necessario accompagnare maggiormente i beneficiari per identificare le potenziali ricadute, anche indirette, dei progetti e, conseguentemente, le azioni necessarie per generarle, anche sulle tematiche trasversali, come l ambiente e le pari opportunità. Inoltre, tale approccio potrebbe permettere di suggerire azioni complementari, da svolgere anche nell ambito di altre politiche comunitarie, nazionali e locali che permettano di accedere ad ulteriori finanziamenti complementari, rafforzare gli effetti generati dal progetto e migliorare l innovatività dei modelli di intervento. 13

15 - Con riferimento specifico alle pari opportunità, si ritiene che nella fase di accompagnamento, sia alla progettazione sia alla gestione, sia necessario un maggiore coinvolgimento dei referenti delle Amministrazioni per le pari opportunità, che hanno una visione focalizzata su queste tematiche e una panoramica più ampia delle politiche dedicate. Tuttavia, si suggerisce di coinvolgere anche partner interessanti per le pari opportunità che possono dare valore aggiunto al progetto. Con riferimento alla tipologia di progetti si ritiene che il nuovo Programma debba privilegiare il finanziamento dei progetti ordinari. Tuttavia, alla luce del patrimonio di competenze e di reti consolidate di relazioni accumulati con la realizzazione dei progetti strategici, potrebbe essere dunque opportuno, mantenere la possibilità per quei partenariati che lo volessero, di proseguire le attività avviate nel : molte delle difficoltà che si sono presentate all inizio del primo progetto sarebbero già superate e si potrebbe partire subito con la collaborazione consolidata tra i partner per aggiungere nuovi obiettivi e ampliare le ricadute operative delle iniziative avviate con i progetti pilota. Con riferimento ai PIT, invece, si ritiene che, pur dovendo essere presa in considerazione l opportunità di attivare o non attivare forme di programmazione integrata territoriale adottando strategie monofondo o plurifondo, si tratti di un modello da non riproporre, che potrà comunque fornire elementi utili e concreti per la valutazione delle possibili opzioni. Si ritiene infatti che si debba incoraggiare l interdipendenza progettuale attraverso forme più flessibili, in maniera tale che non solo permettano un attivazione più rapida ma soprattutto possano intervenire anche in momenti diversi. In generale, infatti, si ritiene che l integrazione tra progetti generi valore aggiunto e che pertanto vada promossa come principio generale per tutti i progetti. Un ipotesi potrebbe essere rappresentata dalla presenza nell avviso per i progetti ordinari di criteri di premialità per le interazioni tra progetti, che poi dovrebbero essere opportunamente monitorate. Dal punto di vista gestionale, infine, alla luce dell onerosità amministrativa verificatasi nel corso della programmazione e delle possibilità offerte dalle proposte di Regolamenti comunitari per il periodo , si suggerisce di ricorrere all adozione delle opzioni di semplificazione dei costi, che essendo un approssimazione dei costi reali non richiedono la presentazione dei giustificativi di spesa e di pagamento, ma di dimostrare la realizzazione fisica delle operazioni. Considerando la tipologia di progetti attivati nell ambito del Programma, si suggerisce nello specifico di valutare il ricorso a tutte le opzioni di semplificazione, previa definizione di una metodologia di calcolo congiunta, giusta, equa e verificabile. 14

16 1. Disegno e metodo della valutazione 1.1. I quesiti valutativi Il presente Rapporto è stato redatto coerentemente con le indicazioni metodologiche definite a livello comunitario e nazionale, allo scopo di analizzare specifici aspetti del Programma ritenuti prioritari in relazione allo stato di avanzamento di quest ultimo e all avvicinarsi del prossimo ciclo di programmazione, quali: efficacia, sostenibilità e conseguente validità dei progetti conclusi; primi impatti del Programma; risultati della cooperazione con uno stato extra-europeo. Di seguito si fornisce un indicazione dei quesiti valutativi previsti dal Disegno di Valutazione del P.O., a cui il presente Rapporto intende dare risposta. Le domande sono state aggregate per ambiti tematici che rispecchiano l articolazione del Rapporto. Valutazione operativa del Programma Qual è il grado di efficacia raggiunto dai progetti, in termini di raggiungimento dei valori obiettivo definiti nei documenti di programmazione iniziale? Come si differenzia il grado di efficacia in termini di Misure? Quali progetti mostrano una performance migliore e si configurano come best practice? Quali caratteristiche di tali progetti sono trasferibili nei meccanismi di attuazione di altri progetti finanziati nel programma? Qual è il contributo dei PIT e dei progetti strategici all attuazione della strategia dei singoli assi? Valutazione strategica del Programma Qual è il contributo del programma al perseguimento degli obiettivi globali? Quali sono gli effetti del programma sulle pari opportunità, con riferimento in particolare ai risultati conseguiti nell ambito dell asse 3? Qual è il contributo del programma al raggiungimento degli obiettivi ambientali del programma? Valutazione sul partenariato transfrontaliero Qual è il contributo del partenariato transfrontaliero all attuazione del Programma? 15

17 1.2. Il processo di valutazione Il processo seguito dal Valutatore per la predisposizione del presente Rapporto è suddiviso in tre fasi principali che verranno descritte di seguito. Fase 1 - Programmazione delle attività. Questa prima fase è stata finalizzata a definire gli aspetti da trattare nel presente Rapporto Unico di valutazione strategica e operativa, individuati sulla base dei quesiti previsti dal Disegno di Valutazione e in relazione allo stato di avanzamento del Programma. Inoltre, in raccordo con il Gruppo di Lavoro Valutazione, sono state programmate le attività da realizzare per l esercizio valutativo e sono stati individuati gli output da produrre. Fase 2 - Attività di raccolta dati. In questa seconda fase gli sforzi del Valutatore si sono concentrati in primis sull analisi desk della documentazione disponibile inerente il Programma e i 45 progetti conclusi; nella Tabella 1 sono elencate le fonti secondarie prese in esame. Tabella 1: Fonti secondarie per analisi desk Documenti e Manualistica di Programma - Programma Operativo di Cooperazione Transfrontaliera Italia - Svizzera Manualistica del PO (Vademecum, Linee Guida, Manuali) Documentazione progetti - Documenti di tutti i progetti conclusi a febbraio 2013 per i quali era disponibile tutta la documentazione di chiusura (schede progetto, schede progetto rimodulate, relazioni di chiusura, schede di monitoraggio, schede di monitoraggio ambientale) - Strumenti di lavoro (rapporti di monitoraggio) - Decreti di presa d atto del finanziamento dei progetti Altre fonti - Documentazione eventi di Programma - Sistema Informativo del Programma (GEFO) - Siti internet dei progetti finanziati - Verbali dei Comitati di Pilotaggio - Valutazione della partecipazione svizzera ai programmi della CTE nell ambito della NPR - Rapporto politica estera CH - Rassegna stampa - Dati statistici sul territorio (Istat, Ufficio federale di statistica, Istituto Tagliacarne) Quindi, le attività si sono concentrate sulla predisposizione degli strumenti di indagine per la raccolta di informazioni da fonti primarie (stakeholder, beneficiari, destinatari). Per la raccolta delle informazioni e dei dati dalle fonti primarie, il Valutatore ha provveduto a rivedere i seguenti strumenti di indagine, riportati in allegato al presente Rapporto: questionario di indagine; 16

18 traccia per l intervista dei beneficiari; traccia per l intervista dei destinatari finali. Per focalizzarsi maggiormente sui risultati e sulla sostenibilità dei progetti, il questionario di indagine è stato somministrato via mail a tutti i beneficiari dei 32 progetti conclusi a febbraio 2013 (i rimanenti erano stati intervistati lo scorso anno) e di un ulteriore progetto in avanzata esecuzione, cercando di massimizzare la diversificazione del campione rispetto ai seguenti parametri: asse di riferimento, finestra di valutazione, localizzazione e capofila. Il nuovo questionario è stato compilato da 32 beneficiari. Successivamente il Valutatore ha effettuato l analisi dei questionari, provvedendo a: confrontare/completare le risposte attraverso l analisi desk della documentazione presentata dai beneficiari a conclusione degli interventi; sciogliere eventuali lacune o discrepanze mediante un contatto telefonico/ . In un secondo momento, il Valutatore ha realizzato le interviste ai soggetti coinvolti nell attuazione del P.O., di cui un elenco è presente nella Tabella 2. Tabella 2: Elenco soggetti coinvolti nell'attuazione del PO intervistati Ruolo soggetti intervistati Data Luogo Modalità Persona/e intervistate Autorità di Gestione 18 Aprile 2013 Milano Intervista vis-à-vis Benedetta Sevi Referente Lombardia 15 Aprile 2013 Milano Intervista vis-à-vis Annarita Piazza 15 Aprile 2013 Milano Intervista vis-à-vis Cinzia Margiocco 21 Marzo/15 Aprile 2013 Milano Intervista vis-à-vis Valeria Marziali (Tutor) STC 22 Marzo 2013 Torino Intervista vis-à-vis Paolo Balzardi (Tutor) 25 Marzo 2013 Aosta Intervista telefonica Agnieszka Stokowiecka (Tutor) 15 Aprile 2013 Milano Intervista vis-à-vis Paola Ferrario Referente Piemonte 15 Aprile 2013 Torino Intervista telefonica Laura Pedriali Referente Bolzano 18 Aprile 2013 Milano Intervista telefonica Claudia Picus (Tutor) Referenti Ticino 19 Aprile 2013 Bellinzona Intervista vis-à-vis Fiorenza Ratti Luisella Celio Referenti Grigioni 29 aprile 2013 Chur Intervista per Maurizio Michael Referenti Vallese 24 aprile 2013 Sion Intervista telefonica Brigitte Pitteloud Autorità Ambientale 28 febbraio 2013 Torino Riunione GTA Stefania Giannuzzi Mario Elia 17

19 Ruolo soggetti intervistati Data Luogo Modalità Persona/e intervistate Referente Pari Opportunità Regione Lombardia 18 Aprile 2013 Milano Intervista vis-à-vis Marilena Lafratta Come previsto dal Piano Annuale, il Valutatore ha poi condiviso con Gruppo di Lavoro Valutazione la selezione dei progetti su cui effettuare approfondimenti specifici. I criteri adottati per la selezione sono di seguito illustrati: Copertura di tutte le tipologie progettuali. Sono stati selezionati 10 progetti, di cui: - 8 progetti ordinari tra quelli conclusi (di cui 3 saldati); - 1 progetto strategico avanzato: PTA; - 1 PIT: PIT Rifiuti; Copertura del territorio ricompreso nell area di cooperazione. Sono stati selezionati progetti localizzati in territori diversi per coprire tutte le aree del Programma.. Fase 3 - Risposta ai quesiti valutativi e predisposizione del Rapporto di Valutazione Operativa. Sulla base delle risultanze emerse dalla consultazione congiunta di fonti primarie e secondarie, infine, il Valutatore ha provveduto a rispondere alle domande di valutazione e a individuare possibili aree di miglioramento del Programma, procedendo alla stesura del presente Rapporto. In allegato si riporta per ogni progetto analizzato le tecniche utilizzate e i referenti contattati. 18

20 2. Valutazione operativa del Programma 2.1. Obiettivi della valutazione Gli obiettivi della Valutazione operativa per l annualità in corso sono quelli di analizzare lo stato di attuazione del Programma e di fornire indicazioni e suggerimenti utili sia alla chiusura della programmazione attuale, con riferimento alle progettualità in corso, sia alla definizione dei meccanismi di attuazione della nuova programmazione. Nello specifico, il presente capitolo intende rispondere alle seguenti domande di valutazione. Qual è il grado di efficacia raggiunto nell attuazione del PO, in termini di raggiungimento dei valori obiettivo definiti nei documenti di programmazione? Come si differenzia il grado di efficacia in termini di misure? A tal fine, per i progetti conclusi si è inteso approfondire il relativo livello di: efficacia e validità, ossia i risultati raggiunti rispetto al programmato iniziale, articolando i progetti per Asse e Misura, e la relativa coerenza rispetto alle attese del Programma; sostenibilità, ossia la capacità dei progetti di proseguire ed avere effetti anche dopo la conclusione formale; Quali progetti mostrano una performance migliore e si configurano come best practice? Quali caratteristiche di tali progetti sono trasferibili nei meccanismi di attuazione di altri progetti finanziati nel programma? Per rispondere a queste domande, sono stati individuati i driver di efficacia e di sostenibilità dei progetti conclusi che ne determinano il successo. Inoltre, sono state selezionate alcune operazioni significative di cui sono state definite le lesson learned, ossia gli elementi che possono essere trasferiti, come aspetti da tenere in considerazione, in quanto fattori da perseguire o da evitare, per la realizzazione positiva delle operazioni in corso (Capitolo 4.1). Qual è il contributo dei PIT e dei progetti strategici all attuazione della strategia dei singoli assi? A tal fine, selezionato un campione significativo in termini di avanzamento di PIT e progetti strategici, è stata effettuata una prima valutazione dei relativi risultati, con l obiettivo di verificare la rispondenza degli stessi rispetto alle aspettative del Programma. 19

21 La fase di raccolta dati si è articolata in due step: analisi desk, a partire dalla seguente documentazione: verbali del Comitato di pilotaggio, schede progetto, dati di monitoraggio, relazioni di chiusura, siti web dei progetti finanziati, rassegna stampa; questionari ed interviste ai beneficiari e ai referenti del Programma. Le informazioni, quindi, sono state elaborate ed analizzate per ciascuna delle tematiche previste dal Disegno della Valutazione. Si fa presente che l analisi, in questa fase si è concentrata sugli aspetti qualitativi dei progetti conclusi e che un approfondimento di natura quantitativa basato sugli indicatori di risultato sarà oggetto di un ulteriore approfondimento nel corso dell anno, andando a costituire parte integrante del presente Rapporto L analisi di efficacia e di validità 1. L analisi dell efficacia e validità dei progetti conclusi viene effettuata per Asse e per Misura, basandosi sulla verifica dei seguenti aspetti: capacità dei progetti di realizzare gli obiettivi iniziali raggiungendo i risultati attesi in fase di progettazione; coerenza dei risultati raggiunti rispetto alle attese del Programma. Asse 1 - Ambiente e territorio 2. In generale l Asse 1, finalizzato a coniugare lo sviluppo del territorio con la gestione sostenibile dell ambiente, esprime un buon livello di efficacia dei progetti, che mediamente hanno raggiunto gli obiettivi prefissati. Tuttavia, mentre alcuni progetti hanno perseguito gli obiettivi specifici del Programma offrendo un approccio più integrato, che oltre alla cooperazione in termini di scambio di informazioni e metodologie prevedeva anche la loro traduzione concreta sul territorio per il perseguimento degli obiettivi del Programma, mediante sperimentazioni e attività innovative, altri interventi hanno limitato le attività a studi che hanno rinviato le azioni sul territorio a momenti successivi o all organizzazione di momenti informativi e di disseminazione territoriale. 3. All interno della Misura 1.1 Gestione dei rischi naturali, si può ritenere che i 2 progetti che ad oggi hanno dichiarato la conclusione delle attività, vale a dire IRKIS 1 e FLORA 2 abbiano contribuito positivamente ad incentivare una gestione congiunta dei rischi naturali (geologici, idraulici e valanghivi) ed ambientali (ecologici). Infatti, coerentemente con le azioni e gli obiettivi del PO, entrambi i progetti, che erano finalizzati a migliorare l efficacia delle metodologie di gestione dei rischi e delle emergenze idrologiche ed idriche dovute 1 Progetto (IRKIS - Interregionales Kriseninformationssystem - Sistema Informativo Interregionale per le crisi idrologiche ed idriche). 2 Progetto (FLORA - Flood estimation in complex orographic area for risk mitigation in alpine space). 20

22 agli effetti indotti sul territorio dai cambiamenti climatici, hanno raggiunto i risultati previsti attraverso l implementazione sia di nuovi e più efficienti sistemi di monitoraggio e previsione, sia di nuovi sistemi informativi e piani di azione per migliorare la governance durante una possibile crisi idrogeologica o idrica. Tutti gli indicatori di risultato rispettano il valore atteso. Il progetto FLORA in quest ottica aveva programmato nello specifico di realizzare nuove metodologie di miglioramento della previsione di precipitazione ad altissima risoluzione e di migliorare le previsioni idrologiche di piene intense ed improvvise in bacini montani. Gli obiettivi sono stati raggiunti in quanto gli interventi hanno permesso di implementare un nuovo algoritmo per il calcolo dell'interazione suolo/atmosfera che ha portato alla determinazione di stime di precipitazione da radar più accurate di quelle utilizzate in passato. IRKIS dal canto suo ha rispettato quanto previsto in fase di progettazione, sviluppando dei sistemi informativi di pre-allertamento a livello locale (sia in territorio svizzero che italiano) e elaborando tre piani di intervento e protezione civile a livello comunale per la gestione di crisi idriche (es. alluvioni), permettendo di coordinare gli schemi procedurali a diversi livelli amministrativi nel processo decisionale di una crisi idrometeorologica. I progetti hanno visto realizzarsi un intensa cooperazione tra i partner transfrontalieri, che ha permesso uno scambio continuo di dati e metodologie di analisi, per una effettiva gestione congiunta dei rischi: ad esempio si può citare l installazione da parte della Provincia Autonoma di Bolzano del sistema usato in Svizzera per modellare il contenuto dell acqua del manto nevoso (IRKIS), o l estensione delle procedure di data management e processing utilizzate nel territorio italiano anche alle regioni svizzere del Sopraceneri e Valle Mesocco (FLORA). 4. All interno della Misura 1.2 Tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale, mirata a realizzare un migliore governo delle risorse ambientali e naturali attraverso la definizione di una serie di strumenti, interventi e studi per la pianificazione e la gestione del territorio e delle risorse idriche, gli interventi analizzati hanno conseguito i risultati attesi, come comprova anche il raggiungimento della maggior parte dei valori attesi per gli indicatori di risultato previsti. Si procede, quindi, all analisi delle singole Linee di Azione che compongono la Misura 1.2. Coerentemente con quanto previsto dalla Linea di Azione finalizzata alla tutela della biodiversità, gli interventi hanno realizzato studi per la salvaguardia congiunta delle specie autoctone e dell ecosistema. Tuttavia, si ritiene che abbiano contribuito maggiormente agli obiettivi del Programma i progetti di analisi che sono stati accompagnati da interventi concreti di valorizzazione della biodiversità, mentre ad altri sono seguite soltanto attività di sensibilizzazione ed educazione ambientale nei confronti del territorio. o Il primo caso è rappresentato dal progetto sulla Nera di Verzasca 3 che è consistito nella realizzazione di una serie di interventi per mantenere e promuovere la tradizione dell allevamento della capra Nera di Verzasca, che rappresenta un elemento di forte caratterizzazione storico culturale e ambientale delle aree montane presenti nel territorio transfrontaliero. Il progetto 3 Progetto (Valorizzare l allevamento e i prodotti della razza autoctona Nera di Verzasca negli ecosistemi montani) 21

23 prosegue l attività avviata con un precedente progetto Interreg e ha portato all ottenimento di alcuni risultati concreti relativi: alla messa a punto degli strumenti necessari agli allevatori per gestire il proprio allevamento dal punto di vista tecnico ed economico; al coinvolgimento nel progetto come parte attiva di numerosi allevatori e delle organizzazioni nazionali che si occupano di allevamento caprino; al coinvolgimento di istituti di ricerca e Università con elevato apporto scientifico alla ricerca; alla conservazione delle caratteristiche di razza attraverso la selezione di capi valutati migliori nei diversi allevamenti, con scambio di riproduttori selezionati che permette di garantire maggiore variabilità genetica; alla maggiore partecipazione a numerosi incontri con allevatori per promozione del progetto, all'attivazione di un sito internet con spazio dedicato alle aziende. Le azioni di studio e sensibilizzazione invece hanno riguardato altri due progetti. o Biodiversità: una ricchezza da conservare 4 prevede tre azioni distinte con cui sono stati realizzati alcuni studi naturalistici che hanno consentito in generale di approfondire le conoscenze scientifiche sulla biodiversità e il monitoraggio di alcuni indicatori biologici di qualità degli ecosistemi come il gambero di fiume per gli ambienti fluviali e le farfalle diurne per gli ambienti alpini; infine l ultimo studio è stato finalizzato alla messa a punto delle strategie atte a contenere ed eliminare l inconveniente della frammentazione degli habitat e della mortalità stradale degli animali selvatici. I risultati degli studi sono confluiti in diverse pubblicazioni. Nell ambito del progetto, alcune aree protette sono state direttamente interessate dagli studi: il Parco elvetico di Binn (cantone Vallese) e, per parte italiana, Riserve Naturali Speciali di Fondotoce, Parco Valgrande, Torbiera del Mottarone, ZPS e SIC di Formazza e Bognanco. o Indagine naturalistica e variabilità ambientale 5 ha permesso di accrescere la consapevolezza presso gli enti gestori delle aree protette circa l importanza del patrimonio naturalistico tutelato attraverso la pubblicazione e la diffusione dei risultati ottenuti dai 38 studi, completati insieme ai 7 enti parco coinvolti nel progetto, inerenti 54 specie della flora e della fauna e 36 habitat di particolare interesse conservazionistico. Così come preventivato, poi, il progetto ha contribuito alla formazione delle nuove generazioni sulle tematiche ambientali trattate, grazie ad attività di educazione ambientale che ha coinvolto le scuole del territorio e all erogazione di borse di studio a giovani neolaureati nel campo della ricerca naturalistica e ambientale. Nell ambito della Linea di azione mirata alla definizione di politiche ed interventi di pianificazione congiunta e gestione del territorio, i tre progetti analizzati, complessi ed eterogenei per settori di interesse, denotano diversi livelli di efficacia rispetto all obiettivo primario che li accomuna, ossia quello di realizzare una gestione congiunta di specifiche tematiche ambientali, anche se la cooperazione non sempre ha prodotto risultati concreti su entrambi i versanti. 4 Progetto (Biodiversità una ricchezza da conservare). 5 Progetto (Indagine naturalistica e variabilita ambientale: dalla banca dati all'azione comune. Promozione del ruolo degli enti parco rispetto all'iniziativa "Countdown 2010" (IUCN-Malahide, Irlanda )). 22

24 o Il progetto EEA 6 ha favorito la diffusione di un approccio omogeneo e transfrontaliero alle problematiche ambientali ed energetiche da parte degli Enti Locali grazie all avvio in 63 comuni (di cui 41 in Italia e 22 in Svizzera) del processo di certificazione energetica EEA (European Energy Award - adottato dalla Commissione Europea). Le attività svolte, in coerenza con gli obiettivi di progetto, hanno permesso ai Comuni di entrambi i versanti di applicare strumenti in ottica di sostenibilità ambientale e azioni rivolte alla riduzione dei consumi energetici e delle emissioni inquinanti. In questo settore, infatti, grazie al lavoro dei team di progetto molti Comuni hanno avviato interventi nell illuminazione pubblica, azioni nella Pianificazione Territoriale attraverso l adozione di Strumenti Urbanistici e Regolamenti, attività volte all incremento delle aree pedonali, delle piste ciclabili e della riqualificazione dei centri storici. o Pro Arbora 7, in linea con l obiettivo di tutelare e valorizzare gli spazi verdi e il patrimonio botanico con attenzione a quelli presenti nei centri urbani, ha realizzato 192 schede di censimento degli alberi di maggiore interesse (183 solo del territorio italiano e 9 del territorio svizzero), le cartografie della localizzazione geografica delle singole piante e 10 itinerari botanico vegetazionali del territorio di riferimento (sia in Italia che in Svizzera). Per massimizzare il risultato di tutela e valorizzazione delle biodiversità, il progetto ha sviluppato degli interventi complementari al raggiungimento dell obiettivo primario. In particolare, la nascita del marchio Slow Botanic Tourism, in ottica di creazione di network per la promozione del turismo botanico, ha visto numerose adesioni da parte di strutture ricettive del territorio, Comuni che si impegnano ad informare i turisti in merito ai siti ad alto valore naturalistico come gli orti botanici, i giardini storici e gli alberi monumentali censiti all interno del progetto Pro Arbora. o Per Ecoidro 8, invece, si ritiene che non sia stato pienamente raggiunto l obiettivo di salvaguardia e miglioramento congiunto della qualità degli ambienti acquatici e dei sistemi idroelettrici. Infatti, il progetto ha visto uno scambio di informazioni e metodologie tra i due versanti, ma gli interventi effettuati nella fase di implementazione si sono realizzati solo in Italia. Il governo cantonale, infatti, sta ancora valutando l opportunità di implementazione della metodologia sul territorio. Vale comunque la pena di evidenziare come gli interventi strutturali realizzati (es. svasi dei vacini, costruzione briglie, interventi miglioramenti habitat fluviali) abbiano effettivamente ridotto la presenza di limo all interno degli invasi e permesso alla fauna ittica di risalire lungo i corsi d acqua e ripopolarli, anche se non esistono ancora delle cifre ufficiali in merito, in quanto l attività di monitoraggio è tuttora in corso. A completamento degli obiettivi prefissati, poi, ed in particolare del sostegno alla biodiversità degli ambienti acquatici, il progetto, attraverso nuove metodologie di allevamento, ha favorito la riproduzione della trota mediterranea e del gambero di fiume, ripopolando tutti i corsi d acqua della provincia di Sondrio (120 torrenti, 2 grandi fiumi, 110 laghi alpini naturali). 6 Progetto (EEA: certificazione energetica europea per i Comuni, un progetto di buone pratiche). 7 Progetto (Pro Arbora). 8 Progetto (Uso dell acqua e salvaguardia ambientale e della biodiversita nei bacini di Adda, Mera, Poschiavino e Inn - Ecoidro). 23

25 Per quanto riguarda la Linea di azione Interventi e progetti per la produzione di energia da fonti rinnovabili ed il risparmio energetico solo un progetto risulta aver concluso le sue attività, vale a dire Enplus 9. Tale progetto, nel rispetto di quanto definito dall obiettivo di incentivare la produzione e l utilizzo di energia rinnovabile ed il risparmio energetico, è un intervento innovativo nell ambito della cooperazione transfrontaliera nella Regione Valle d Aosta per le tematiche affrontate, che hanno l obiettivo di promuovere l'utilizzo delle energie rinnovabili, l utilizzo delle acque e l efficienza energetica. Il perseguimento degli obiettivi progettuali e il conseguente contributo al raggiungimento degli obiettivi di Misura e di Asse, è confermato dal raggiungimento di tutti i valori attesi per gli indicatori di risultato, sia per quanto riguarda la capacità addizionale di produzione di energia rinnovabile e la riduzione dei gas serra, sia per quanto concerne il numero dei comuni coinvolti e degli interventi realizzati. Sulla quantificazione degli indicatori energetici, però, va sottolineato come questi siano stati radicalmente modificati al ribasso in corso d opera, a causa di un erronea interpretazione che aveva portato i partner del progetto a sovrastimare le previsioni. 5. All interno della Misura 1.3 Integrazione del comparto agro-forestale, che si pone l obiettivo di incentivare l integrazione del comparto agroforestale e promuoverne l innovazione e la sperimentazione congiunta, l analisi si è concentrata sui 3 progetti conclusi. In generale, gli interventi realizzati si sono svolti coerentemente con quanto previsto dal Programma, limitandosi però alle attività congiunte di studio e analisi delle produzioni, mentre si ritiene che allo stato attuale manchino progetti che hanno attuato innovazioni e sperimentazioni nel settore, che sono invece delegate a momenti successivi o a stakeholder pubblici e privati. Quindi, i livelli di efficacia sono mediamente buoni, rispetto agli obiettivi progettati, meno soddisfacenti rispetto a quelli specifici di Misura. o Il Lago Maggiore, le sue valli, i suoi sapori 10 ha raggiunto l obiettivo di valorizzazione e promozione delle produzioni agroalimentari tipiche del territorio, migliorando la visibilità del sistema agricolo in sinergia con lo sviluppo turistico, attraverso la creazione di due nuove Associazioni (CRAVA Formaggi caprini; Brisaula della Val d Ossola) che però hanno coinvolto 19 aziende di produttori appartenenti solo al territorio del Verbanio Cusio Ossola. In aggiunta a questo, però, risultati positivi si sono avuti da tutte le partecipazioni alle principali fiere di settore sia in Italia che in Svizzera, dall organizzazione di seminari di aggiornamento, eventi formativi nelle scuole e dalla rassegna Le serate di Gola, dove il coinvolgimento degli stakeholder e del pubblico è stato notevole, ma interessa solo il territorio italiano. Riguardo l obiettivo di sostenere il valore aggiunto dei prodotti puntando sulla qualità, il progetto ha effettuato analisi chimico-fisiche e batteriologiche su campioni di prodotti (formaggio caprino, bresaola, miele) ed ha organizzato incontri e lezioni frontali con i produttori sia italiani che elvetici sugli aspetti igienici e sulla qualità degli stessi. 9 Progetto (Enplus). 10 Progetto (Il Lago Maggiore, le sue valli, i suoi sapori). 24

26 o Il progetto sui prodotti ittici dei laghi Insubrici 11 si poneva l obiettivo di caratterizzare e valorizzare i prodotti ittici lacustri tradizionali ed innovativi dell' area, razionalizzando il prelievo di specie pregiate grazie allo sfruttamento di specie infestanti. Il progetto prevedeva la realizzazione di soli studi riguardanti la lavorazione di specie ittiche esotiche indesiderate, le caratteristiche nutrizionali ed organolettiche dei principali prodotti ittici, la quantificazione dello sforzo di pesca sostenibile e di attività di miglioramento degli habitat acquatici, realizzati tutti nei laghi transfrontalieri del territorio (es. Lario, Ceresio, lago di Varese, lago di Como, lago di Comabbio, lago di Montorfano) e coinvolgendo direttamente i pescatori ticinesi. Risultato importante è il sito internet di progetto ( all interno del quale sono stati pubblicati tutti gli studi e le informazioni più importanti per gli attori del settore. Il progetto non presenta risultati concreti sul territorio, in quanto l applicazione reale degli strumenti conoscitivi forniti dagli studi, spetta alla categoria interessata e agli enti pubblici competenti nel settore della pesca. Risultati non positivi, inoltre, riguardano l obiettivo di progetto di coinvolgere attivamente i pescatori professionisti e le loro cooperative, non formalizzando la collaborazione con nessuna stipula di convenzione (a dispetto delle 5 previste), ma limitandosi a coinvolgerne un numero inferiore attraverso semplici prestazioni di servizio. o I settori di interesse del progetto PROALPI 12 sono latte e formaggi di capra, miele e piante officinali e filiera della carne, all interno dei quali gli interventi si proponevano di analizzare le caratteristiche qualitative dei prodotti e delle loro produzioni sia in territorio italiano che in Ticino. In tal senso, coerentemente all obiettivo, gli output di progetto sono stati: una ricognizione della produttività caprina nel VCO e nel Ticino e la stesura di un manuale ad uso degli operatori contenente le linee guida per una razionale gestione della produzione, conservazione e trasformazione del latte; l analisi della gestione di una filiera del miele di qualità; una caratterizzazione della tipicità dei prodotti della carne mediante determinazione del profilo biochimico e microbiologico. Sul fronte svizzero si è terminata anche la stesura di un manuale sulle linee direttive delle derrate alimentari e l igiene degli alimenti 13. Come per i progetti di cui sopra, però, le analisi e gli studi, se non accompagnati da concrete implementazioni, non sono sufficienti a raggiungere l obiettivo di migliorare la qualità del prodotto finito e favorire l introduzione di innovazioni tecnologiche. Asse 2 Competitività 6. Nell ambito dell Asse 2 intervengono i progetti che potenzialmente avevano un maggiore impatto sulla competitività territoriale, in quanto finalizzati a sostenere l integrazione dell area turistica e dei trasporti e l innovazione. Tuttavia, l obiettivo di incentivare lo sviluppo di un economia di sistema basata 11 Progetto (Valorizzazione sostenibile dei prodotti ittici tradizionali ed innovativi dei laghi Insubrici). 12 Progetto (Valori e sapori delle produzioni tradizionali alpine PROALPI). 13 Manuale Linee direttive per una buona prassi procedurale ai sensi dell art.52 dell Ordinanza svizzera sulle derrate alimentari e gli oggetti d uso, e Art.9 della Direttiva della Comunità Europea EC (No) 852/2004, riguardante l igiene degli alimenti. 25

27 sull innovazione e sull integrazione delle risorse turistiche e delle reti e servizi di trasporto nelle aree transfrontaliere, si è realizzato in maniera diversa in relazione alle singole tematiche, come di seguito descritto. 7. Con riferimento alla Misura 2.1 Integrazione dell area turistica transfrontaliera, i progetti analizzati mirano tutti all integrazione dell offerta turistica, sia sul piano transfrontaliero sia rispetto alle risorse del territorio, apportando in molti casi valore aggiunto all offerta dell area. Vi sono tuttavia alcune eccezioni che saranno descritte nell analisi delle singole Linee di Azione che compongono la Misura 2.1. I progetti più interessanti ai fini del raggiungimento degli obiettivi di Misura, sono quelli della Linea di Azione 2.1.1, che hanno riguardato tutti la creazione di iniziative per l integrazione dell offerta turistica dei territori transfrontalieri coinvolti, ma che di fatto vanno tutti oltre le attese del Programma in quanto oltre ad un offerta turistica integrata, avevano l obiettivo di valorizzare la filiera turistica, a partire dalle risorse presenti sul territorio, per trasformarle in un fattore di attrattività. In termini di modalità di attività implementate e risultati previsti al fine di raggiungere il comune obiettivo, i progetti hanno agito su tematiche differenti, spaziando dalla promozione sul territorio di una particolare forma di turismo (quello congressuale), alla creazione di una piattaforma multimediale per facilitare il turismo presso rifugi e bivacchi, alla creazione di un evento turistico sportivo integrato (pattinaggio sul ghiaccio), alla realizzazione di un pacchetto completo per il bike tourism. In generale, i progetti sono risultati coerenti con l obiettivo di integrazione turistica del PO, ma la qualità e i risultati raggiunti da ogni singolo progetto meritano un approfondimento specifico, a causa anche della differente complessità progettuale prevista per alcuni di essi. Infatti questa Linea di azione è caratterizzata da un lato da due progetti (Incontrarsi senza confini 14 e Territorio per il benessere 15 ) complessi, dal punto di vista del numero delle attività organizzate, e innovativi, per la proposta turistica realizzata, che però non hanno raggiunto tutti gli obiettivi prefissati; dall altro da due progetti meno sfidanti che si sono completati ma di fatto non apportano valore aggiunto rispetto agli obiettivi di Misura. Nel dettaglio: o Incontrarsi senza confini 16 : l attività principale del progetto è stata quella di costruire una strategia di comunicazione e promozione condivisa per far crescere la notorietà del Lago Maggiore come destinazione di turismo congressuale e d affari, attraverso soprattutto la partecipazione congiunta dei vari partner e operatori del settore alle fiere e workshop internazionali e visite commerciali all estero, con il marchio Lago Maggiore Meeting Industry. Queste attività hanno portato a contattare 1600 potenziali clienti e 680 buyer, alcuni dei quali hanno poi concretamente richiesto preventivi e organizzato eventi nel territorio, andando così a rispettare l obiettivo di acquisire nuovi clienti e aumentare la presenza turistica nel territorio. Pecca del progetto, però, è il non aver rilevato con un sistema di monitoraggio i risultati e gli effetti reali dal punto di vista quantitativo. 14 Progetto (Incontrarsi senza confini: convegni e viaggi incentive sul Lago Maggiore). 15 Progetto (Territorio per il benessere). 16 Progetto (Incontrarsi senza confini: convegni e viaggi incentive sul Lago Maggiore). 26

28 Il progetto ha poi sviluppato due nuovi servizi, un database per il tempo libero del congressista e il progetto Ambasciatori, che ha permesso di sviluppare e migliorare la qualità dei servizi offerti (maggiori dettagli nell approfondimento 5.1). Il progetto, inoltre, prevedeva l obiettivo di certificare la qualità ambientale delle strutture congressuali proponendosi come unica destinazione congressuale italiana ed elvetica sostenibile. I risultati conseguiti, sebbene ritenuti soddisfacenti, non hanno raggiunto pienamente i valori attesi, avendo per esempio la certificazione Emas coinvolto solo 6 strutture congressuali rispetto alle 16 previste. o Territorio per il benessere 17 : l obiettivo sfidante di creare un sistema integrato di infrastrutturazione leggera e servizi, che metta insieme la gestione delle risorse del territorio e la catena del valore nel settore bike turistico/amatoriale, ha visto la sua piena realizzazione per mezzo della creazione di un club di prodotto formato da 28 strutture ricettive (18 italiane e 10 svizzere) con standard comuni in grado di fornire ai propri ospiti servizi specifici. Ogni cliente/turista, infatti, ha compreso nel prezzo della camera un pacchetto completo che prevede anche una bicicletta a pedalata assistita, un servizio di trasporto con pulmino dedicato, un servizio di trasporto bagagli tra strutture della rete, il noleggio gratuito di un rilevatore GPS, il noleggio di un casco di protezione. Inoltre è stato creato e promosso un sito internet attraverso il quale è possibile riservare la camera e visualizzare 60 percorsi georeferenziati mappati (per un totale di 1200 km) per collegare strutture ricettive e punti di interesse tra la provincia di Varese e la regione del Mendrisiotto, anche se l accessibilità di quest ultimo servizio non è immediata, come invece richiederebbe un pubblico abituato a fruire dei servizi multimediali in maniera veloce ed user friendly. Un obiettivo importante che non è stato raggiunto è la prenotazione dei pacchetti turistici tramite il sito apposito, che non viene utilizzato per questa funzionalità. Oltre alla realizzazione dell offerta turistica completa descritta sopra, il progetto prevedeva anche l interazione di questa con il settore della prevenzione della salute attraverso anche la telemedicina, ma nessun risultato significativo sembra essere stato raggiunto in merito. o Il valore aggiunto del progetto Rifugi-Bivacchi 18 è quello di aver messo a disposizione online 110 nuovi percorsi escursionistici transfrontalieri, con una versione ottimizzata per mobile. Tuttavia, va rilevato che il portale, per come è costruito, non sembra facilitare l intercomunicazione fra i rifugi e lo scambio di esperienze e informazioni in campi come quello dello smaltimento dei rifiuti, il sistema di trasporto dei rifornimenti in quota, l'utilizzo di fonti energetiche pulite ed eco compatibili, la creazione di pacchetti turistici condivisi e di iniziative di marketing in comune. Inoltre, si ritiene che il progetto, andando di fatto a proporre una mappatura già esistente, sia in Italia sia in Svizzera, avrebbe potuto offrire prima di tutto la traduzione in quattro lingue anche nel sito, come previsto nel portale in cui è inserito, ma anche una tecnologia più avanzata, come la georeferenziazione e le app per dispositivi mobile, che peraltro per rifugi e bivacchi già esistono sul mercato. 17 Progetto (Territorio per il benessere). 18 Progetto (Rifugi-Bivacchi e opere ricettive alpine fra le province di Lecco/Como/Varese ed il Canton Ticino). 27

29 o L obiettivo del progetto Provvedimenti qualitativi per il miglioramento delle prestazioni nelle regioni vacanze Samnaun e Passo Resia 19, non particolarmente complesso, di trovare una comune iniziativa nell ambito dell offerta generale delle due stazioni sciistiche, è stato raggiunto attraverso la realizzazione di una pista di pattinaggio su un lago ghiacciato, con conseguente acquisto dell attrezzatura necessaria, creazione di un evento sportivo (maratona di 200 Km sul ghiaccio) e attività di promozione e pacchetti a forfait con gli alberghi (4 pacchetti turistici creati). Gli interventi, tuttavia, hanno portato ad un aumento del turismo della zona, soprattutto proveniente dall Olanda, dove il pattinaggio sul ghiaccio è lo sport nazionale, anche se in misura inferiore a quello previsto (350 fruitori di pacchetti turistici rispetto ai 500 attesi). La terza Linea di azione della Misura 2.1 ha l obiettivo di finanziare iniziative di analisi, informazione e promozione integrata; a tal proposito gli obiettivi del progetto analizzato sull Osservatorio turistico dell'alta Rezia 20, rispondono completamente a quanto previsto dalla Linea di azione. Il progetto, infatti, ha previsto lo sviluppo di una piattaforma software funzionale alla raccolta, archiviazione ed elaborazione di dati statistici ed indicatori, permettendo in questo modo di aumentare la disponibilità di informazioni e di dati riguardanti la realtà economica e turistica del territorio. L innovazione di tale strumento sta nel fatto che le imprese e tutti gli attori del settore turistico possono alimentare la piattaforma attraverso l immissione dei dati, e a sua volta usufruire delle elaborazioni e dei report creati appositamente per loro, in modo da essere sempre aggiornati sui trend economico-turistici del territorio. Nel dettaglio l Osservatorio raccoglie ed elabora informazioni ordinate, sistematiche e segmentate per comparti in diversi settori: ricettivo alberghiero ed extralberghiero, impianti di risalita, terme e spa, golf, commercio extradoganale di Livigno, transiti stradali, parcheggi a pagamento e rifiuti solidi urbani. Tuttavia, va rilevato che gli esiti di tali analisi non sono diffuse pubblicamente, riducendo quindi i risultati in termini di informazione, che è l altra componente dell obiettivo di Misura. Nello specifico, si ritiene che il progetto avrebbe potuto prevedere anche strumenti di diffusione integrata dei dati e delle elaborazioni (es. sito web interattivo). 8. La Misura 2.2 mira ad incentivare la cooperazione tra PMI dei due versanti, promuovendo in particolare la cooperazione nell ambito della ricerca e dell innovazione. Tutti i progetti finanziati all interno della Misura hanno concluso le loro attività e, pertanto, sono stati oggetto di valutazione. La Misura 2.2 infatti è stata quella che si è esaurita fin dalla prima call, in quanto rappresentava un opportunità di investimento per le aziende nelle tematiche innovative e tecnologiche che, nel contesto attuale, rappresenta un fattore critico di competitività internazionale. Mediamente, i progetti hanno sostenuto la cooperazione tra le PMI e/o lo sviluppo delle interazioni con il mondo della ricerca e l innovazione, dimostrando nella maggior parte dei casi qualità, forte motivazione e un buon ritorno dalla mobilitazione territoriale. Si procede, quindi, all analisi delle singole Linee di Azione che compongono la Misura Progetto (Provvedimenti qualitativi per il miglioramento delle prestazioni nelle regioni vacanze Samnaun e Passo Resia). 20 Progetto (Osservatorio turistico dell'alta Rezia). 28

30 I progetti finanziati all interno della Linea di azione hanno svolto attività coerenti con l obiettivo di migliorare le prestazioni ambientali delle attività produttive e la diffusione di sistemi di certificazione ambientale ed energetica ; gli interventi, infatti, riguardavano per esempio il miglioramento delle prestazioni ambientali del processo di produzione della carta (Lime & Slime Trap 21 ) e la crescita di un distretto transfrontaliero per l efficienza energetica attraverso la collaborazione tra Università e imprese (Energy CH-IT 22 ). In termini di efficacia, però, occorre distinguere tra i due progetti finanziati. o Energy CH-IT ha contribuito alla diffusione e alla condivisione di soluzioni innovative nell'ambito dell'efficienza energetica e delle fonti rinnovabili portando alla realizzazione di un numero cospicuo di check-up energetici (75 sul processo produttivo e 24 sull involucro) nelle aziende manifatturiere dell area transfrontaliera, con lo scopo di individuare possibili ambiti di intervento per il miglioramento energetico del sistema produttivo e degli edifici. Il progetto, pertanto, rappresenta un ottimo esempio di cooperazione tra sistema delle imprese e Università e una realizzazione di reti e scambi fra le imprese del territorio per la condivisione e l implementazione di soluzioni per il risparmio energetico. Le attività di check-up energetici sono esempi concreti di come i diversi partner coinvolti abbiano collaborato proficuamente e raggiunto importanti risultati. La creazione, poi, dell Associazione Energy CH-IT è un risultato concreto di realizzazione di una rete fra PMI (26 aziende di cui 6 svizzere), con partecipazione anche di associazioni di categoria ed enti pubblici, con l obiettivo comune di sviluppare soluzioni innovative nel campo del risparmio energetico e creare massa critica per sviluppare nuove opportunità di business in un mercato, quello dell energia, ormai estremamente competitivo e complesso, causa crisi economica e continui cambiamenti normativi (maggiori dettagli nell ambito dei risultati raggiunti da questo progetto sono presenti nella parte di approfondimento paragrafo 5.1). o Lime & Slime Trap 23, invece, attraverso l integrazione di due tecnologie d'avanguardia per il trattamento delle acque industriali, ha raggiunto risultati contrastanti, in parte al di sotto delle attese e degli obiettivi di progetto. A causa delle caratteristiche particolari della cartiera scelta come location per il progetto, rivelatesi non replicabili all interno dell industria cartaria, vi sono state ripercussioni sui risultati di progetto che hanno reso difficile il trasferimento delle tecnologie sperimentate ad altre aziende del settore cartario, nonché tessile, conciario e alimentare, così come previsto negli obiettivi progettuali iniziali. Nel dettaglio i diversi dispositivi inseriti nel prototipo hanno presentato effetti diversi: mentre i "compact" sono risultati essenziali per migliorare la rimozione dei solidi sospesi del calcio, i risultati ottenuti sullo "slime", o biofilm, non sono stati quelli sperati a causa delle caratteristiche chimico fisiche delle acque di processo. I progetti finanziati all interno della Linea di azione 2.2.2, i quali, coerentemente con l obiettivo specifico, hanno permesso la realizzazione di reti e scambi tra imprese, realizzando come risultato, da un lato, servizi al sistema economico per lo sviluppo di innovazioni e aziende innovative, dall altro scambi di 21 Progetto (Lime & Slime Trap-sviluppo e validazione d un nuovo sistema per il trattamento delle acque). 22 Progetto (Distretto per le tecnologie e i materiali per l efficienza energetica dell Insubria: Energy CH-IT). 23 Progetto (Lime & Slime Trap-sviluppo e validazione d un nuovo sistema per il trattamento delle acque). 29

31 informazioni per l esercizio dell attività d impresa, in linea con le attese del Programma. Tuttavia, occorre fare qualche distinguo a livello di risultati concreti raggiunti, in relazione anche ad altri obiettivi specifici che si ponevano i progetti. o BISF 24 ha rispettato tutti gli obiettivi specifici che si era prefissato, andando in qualche caso anche oltre i valori attesi. L efficacia del progetto nel supportare la nascita e lo sviluppo di aziende innovative in tutte le fasi preventivate (scouting, preincubazione, consolidamento), all interno di una rete transfrontaliera di scambio di conoscenze e competenze, è comprovata dalle attività svolte che hanno portato a una forte interazione fra i diversi incubatori d imprese delle diverse Università coinvolte in Italia e in Svizzera nel progetto. Gli interventi, concretamente, hanno permesso di raccogliere 376 nuove idee imprenditoriali, analizzare 150 business plan e dare origine a 50 startup innovative. A tutto questo ha fatto seguito un importante attività di networking e di servizi di assistenza manageriale, che ha portato all ottenimento di importanti finanziamenti anche internazionali. Punto di forza del progetto, infatti, oltre alla continua attività di consulenza offerta, è la rete di relazioni e di collegamenti che offre con le altre imprese ospitate negli incubatori, con i dipartimenti degli Atenei per l utilizzo dei laboratori, con enti, associazioni e imprese presenti sul territorio e con il mondo imprenditoriale e della finanza (es. banche, business angel, fondi di venture capital). o PROLOG 25, in linea con l obiettivo primario di progetto di facilitare il trasferimento di processi innovativi alle piccole imprese, dopo una prima fase di studio e analisi che ha portato all elaborazione di un modello dei processi di innovazione per l identificazione di prodotto, processo e servizio, ha previsto l implementazione di uno strumento web based, la piattaforma IT My Innovation, nato grazie alla messa in rete delle Università e del sistema camerale e delle parti sociali di 3 versanti: italiano, svizzero e austriaco. Le aziende aderenti al tool sono state facilitate nella strutturazione del processo di innovazione e determinazione di prodotti in maniera coordinata e inserite all interno di una struttura interregionale di supporto all innovazione, grazie al supporto offerto dai partner di progetto e dai tutor messi a disposizione. Alla fine del progetto circa 90 imprese (40 italiane, 40 svizzere e 10 austriache) utilizzavano stabilmente il portale. Si ritiene, tuttavia, che questo progetto sia più coerente con la Linea di azione 2.2.3, inerente la cooperazione tra imprese, centri di ricerca e università. o SPL-INSUBRIA 26 ha sviluppato, invece, modalità di azione differenti rispetto agli altri due progetti, prevedendo la creazione di reti d imprese attraverso la coniugazione di attività di ricerca con la sperimentazione di progetti pilota. L intervento si poneva, infatti, gli obiettivi di sviluppare una piattaforma conoscitiva sui sistemi produttivi locali e di elaborare strategie e azioni che favorissero 24 Progetto (BISF - Business e Innovazione Senza Frontiere). 25 Progetto (PROLOG - Sviluppo processi di identificazione prodotti sostenuti da web e tutorial per l'incremento di competitivita delle piccole imprese nelle zone alpine). 26 Progetto (SPL-INSUBRIA. Cooperazione per la competitivita dei sistemi produttivi locali dell'area insubrica). 30

32 la cooperazione tra imprese. Concretamente, la messa in rete delle imprese, è avvenuta attraverso il loro coinvolgimento nella fase di ricerca iniziale, analisi dei case studies, sperimentazione dei progetti pilota e successivamente di diffusione dei risultati che illustravano, fra gli altri, anche le varie strategie e azioni elaborate atte a favorire la collaborazione transfrontaliera e lo sviluppo integrato dell area (200 imprese coinvolte attraverso interviste, partecipazione a focus group, seminari, convegni). La ricerca sul sistema produttivo insubrico è stata pubblicata da un noto editore e rappresenta una fonte autorevole e integrata sul sistema insubrico. Tuttavia, si ritiene che manchi in questo progetto una forma di scambio e networking stabile fra le aziende. I progetti finanziati nell ambito della terza e ultima Linea di azione della Misura 2.2 hanno permesso di creare una maggiore cooperazione nel settore della ricerca e dell innovazione tra soggetti imprenditoriali, Università e Centri di ricerca. L ambito di intervento così vasto ed eterogeneo ha permesso lo sviluppo di diversi progetti a loro volta con caratteristiche e obiettivi specifici differenti, ma comunque sempre accomunati dal fil rouge di implementare attività congiunte fra gli attori sopra menzionati a livello transfrontaliero che potessero raggiungere l obiettivo della Linea di azione sopra esposto e una conseguente maggiore competitività sul mercato, in coerenza con quanto stabilito dall Asse 2. I sei progetti conclusi che sono stati analizzati, come verrà dettagliato in seguito, hanno agito con modalità e in settori differenti: >i MAGGIORE INNOVAZIONE 27, Innovation Community Como-Ticino 28 e RIPPI 29 hanno operato per favorire forme di cooperazione fra laboratori, centri di ricerca e imprese all interno dei loro territori di riferimento in tutti i potenziali settori toccati dal tema dell innovazione; CLUB 30 si è focalizzato invece sulla creazione di una rete tra gli attori operanti nel biomedicale; CLAVIUS 31 e ACCIDENT 32, infine, hanno visto la cooperazione di diversi attori per lo sviluppo specifico di alcuni strumenti innovativi, come dispositivi per la diagnostica e sicurezza di impianti per l utilizzo industriale di fasci di particelle nucleari e per fotocamere per osservatori solari ed astronomici (CLAVIUS), nuovi materiali da costruzione dei tunnel resistenti a condizioni estreme (ACCIDENT). Analizzando nel dettaglio l efficacia dei risultati raggiunti dai progetti rispetto a quanto previsto in fase iniziale, i primi tre interventi sopra menzionati evidenziano un notevole contributo al raggiungimento degli obiettivi della Misura e degli obiettivi specifici di progetto. In particolare, dopo una mappatura iniziale di tutti i centri di ricerca e le imprese da poter coinvolgere, entrambi i progetti sono riusciti nell intento di mettere in rete un numero consistente di soggetti rispettando l obiettivo di aumentare la cooperazione fra di essi, garantendo da un lato il rafforzamento delle strutture di ricerca dei due territori, 27 Progetto (>i MAGGIORE INNOVAZIONE). 28 Progetto (Innovation Community Como-Ticino per l'innovazione d'impresa). 29 Progetto (RIPPI Rete Insubrica Promozione Proprieta Industriale). 30 Progetto (CLUstering per la cooperazione e valorizzazione di una filiera Italo Svizzera nel settore Biomedicale CLUB). 31 Progetto (CLAVIUS:un caso di trasferimento di tecnologie dalla fisica delle alte energie alle PMI). 32 Progetto (Advanced Cementitious Composites In DEsign and construction of safe Tunnel Acronimo: ACCIDENT). 31

33 e dall altro la diffusione della conoscenza in materia di innovazione e dell offerta di servizi integrati e rispondenti ai fabbisogni delle imprese coinvolte. o >i MAGGIORE INNOVAZIONE ha avuto come principale risultato raggiunto, infatti, la creazione dell ATS Lago Maggiore in Lab, una rete di laboratori e centri di ricerca per l innovazione che ha portato avanti una serie di iniziative congiunte come la partecipazione a eventi e fiere o la partecipazione come soggetto unitario a bandi, gare, fonti di finanziamento, favorendo così l immagine e la presenza nel panorama nazionale/transfrontaliero dei soggetti coinvolti e lo sviluppo di progetti di collaborazione fra questi e le PMI del territorio in ambito innovazione. o Sulla stessa lunghezza d onda sono le attività e i risultati conseguiti dal progetto operante sul territorio Como-Ticino 33, che ha permesso la costituzione di una Comunità transfrontaliera per l innovazione, coinvolgendo più di cento imprese e 23 fra centri di ricerca e università. Il progetto, fra i tanti risultati conseguiti, ha organizzato 13 eventi di informazione e comunicazione a livello transfrontaliero, partecipato a numerose fiere, erogato servizi di accompagnamento a 19 imprese nella strutturazione di progetti di innovazione, promosso diversi bandi per il sostegno a studi di fattibilità per valorizzare idee innovative di nuovi prodotti o la nascita di start-up sul territorio, rispettando appieno quanto progettato e contribuendo così agli obiettivi di Misura. o Agendo nel settore della Proprietà Intellettuale, il progetto RIPPI 34 ha permesso la nascita di una rete stabile di partenariato, costituita dai principali attori coinvolti nel settore nei due versanti (università, imprese, consulenti di proprietà intellettuale, banche, venture capitalist, business angel, centri di ricerca e trasferimento tecnologico, parchi scientifici e tecnologici, incubatori d impresa, associazioni di categoria, soggetti istituzionali), che oltre ad aver fornito un informativa di base alle imprese del territorio attraverso l organizzazione di seminari, workshop e attività di promozione e diffusione, ha il valore aggiunto di aver offerto una consulenza qualificata e personalizzata sulla tutela e sull attuazione delle innovazioni alle aziende interessate, che si è realizzata in maniera condivisa per le idee a respiro transfrontaliero. Inoltre, sono state effettuate delle sessioni di formazione al personale addetto all erogazione di servizi di informativa, come alle Camere di commercio per trasferire sul territorio queste conoscenze in maniera più capillare. La nascita di un sito internet contenente materiale informativo e divulgativo, inoltre, ha contribuito, in linea con gli obiettivi specifici, a valorizzare le competenze esistenti, sensibilizzare il mercato di riferimento, attivare un sistema di diffusione delle opportunità che lo strumento della proprietà intellettuale offre. Proseguendo nell analisi dei progetti finanziati nell ambito della Linea di azione in oggetto, gli interventi che hanno svolto attività in settori specifici hanno raggiunto importanti risultati in ottica di cooperazione fra imprese e centri di ricerca, anche se in alcuni casi non hanno soddisfatto completamente quanto previsto in fase iniziale. 33 Progetto (Innovation Community Como-Ticino per l'innovazione d'impresa). 34 Progetto (RIPPI Rete Insubrica Promozione Proprieta Industriale). 32

34 o La collaborazione tra imprese, università e altri soggetti pubblico-privati prevista nel progetto CLUB 35, per esempio, ha portato ad una collaborazione tra soggetti in numero di poco minore rispetto a quanto preventivato, anche se questo non ha inficiato i risultati dal punto di vista tecnico. L obiettivo principale del progetto, di promuovere il consolidamento della filiera produttiva italosvizzera in ambito biomedicale, è stato raggiunto grazie allo sviluppo sperimentale di prodotti innovativi (sistemi bioibridi per l ingegneria dei tessuti, miglioramento di differenti tecnologie di produzione/processo) e alla diffusione dei risultati a livello scientifico e divulgativo. Resta da sottolineare, però, la parziale incongruenza degli obiettivi molto generali e ambiziosi stabiliti in fase iniziale rispetto alla tipologia di attività e risultati previsti dal progetto; esso ha coinvolto in realtà solo pochi attori dell intera filiera biomedicale ed era focalizzato sull ottenimento di risultati particolarmente specifici del settore. Nel complesso il progetto è riuscito tuttavia a promuovere lo scambio di esperienze e l implementazione di progetti di cooperazione sperimentali e altamente innovativi e a promuovere la governance nella gestione della filiera biomedicale a livello locale. o Con riferimento, infine, ai progetti di cooperazione fra Università, Centri di ricerca e imprese nell ambito di sviluppo di prodotti specifici, sia CLAVIUS 36 che ACCIDENT 37 hanno visto una proficua collaborazione di tutti gli importanti soggetti previsti, poli di eccellenza nel campo della ricerca (Politecnico di Milano, SUPSI, Università dell Insubria), raggiungendo completamente gli obiettivi specifici prefissati. ACCIDENT, infatti, con lo sviluppo e la caratterizzazione dei nuovi materiali fibrosi e gli studi fatti sul loro utilizzo in infrastrutture stradali e ferroviarie, ha favorito l interazione fra le industrie che si occupano di produzione delle materie prime e quelle che si occupano della realizzazione di materiali a base cementizia e degli elementi strutturali, utilizzando materiali innovativi ad altissime prestazioni e metodologie non utilizzate nella tradizionale progettazione dei conci di tunnel. Dal canto suo CLAVIUS ha favorito la collaborazione tra le imprese coinvolte inizialmente nel progetto e un numero superiore di soggetti di ricerca, tra i quali anche il CERN di Ginevra, che ha permesso l efficace realizzazione di quanto stabilito in fase di avvio, ovvero la messa a punto del dispositivo per la profilometria dei fasci accelerati e degli studi effettuati sul suo possibile utilizzo in fisica solare, oltre che l utilizzo di metodologie di ricerca innovative e comuni fra i centri di ricerca transfrontalieri. L importanza dei risultati raggiunti è confermata dalla grande attenzione rivolta al progetto dalla comunità scientifica e dalle richieste di utilizzo del dispositivo fatte da diversi centri di ricerca internazionali (es. CERN, LARN). Tuttavia, per i prodotti delle ricerche, altamente innovativi non si è ancora verificato un trasferimento tecnologico sul territorio, riducendo quindi il contributo agli obiettivi di Misura. 9. A completamento dell analisi di efficacia e validità dell Asse 2, segue una valutazione dei due progetti conclusi della Misura 2.3 volta a migliorare reti e servizi nel settore trasporti, promuovendo l integrazione 35 Progetto (CLUstering per la cooperazione e valorizzazione di una filiera Italo Svizzera nel settore Biomedicale CLUB). 36 Progetto (CLAVIUS:un caso di trasferimento di tecnologie dalla fisica delle alte energie alle PMI). 37 Progetto (Advanced Cementitious Composites In DEsign and construction of safe Tunnel Acronimo: ACCIDENT). 33

35 dell area transfrontaliera ed una maggiore sostenibilità sia per il trasporto passeggeri che per il trasporto merci. In entrambi i casi, gli interventi hanno previsto come output finale la presentazione di studi di fattibilità, non prevedendo all interno dei progetti la realizzazione fisica delle soluzioni tecniche presentate. Pertanto, gli obiettivi non sono pienamente raggiunti. Entrambi i progetti si pongono come obiettivo primario quello di programmare nuove strategie di mobilità transfrontaliera, coerentemente con quanto delineato dall obiettivo specifico di integrazione dei servizi di trasporto sostenibili, passeggeri e merci (Linea di Azione 2.3.1). La strutturazione dei due interventi è stata simile, avendo previsto entrambi una prima fase di analisi e studio della mobilità dei territori di riferimento e una seconda fase di stesura di studi di fattibilità di alcune soluzioni per aumentare l efficienza, l efficacia e la sostenibilità del sistema di trasporto transfrontaliero. Nel dettaglio: o TRAVERSALP 38, finalizzato al miglioramento della mobilità fra due stazioni sciistiche, ha realizzato degli studi che hanno riguardato un nuovo collegamento tramite ascensore e la verifica di soluzioni geotecniche per mettere in sicurezza e migliorare un passaggio sciistico tra i due territori transfrontalieri. o La via del Ceresio 39, operando nel settore della mobilità lacustre transfrontaliera, ha portato alla stesura di uno studio analitico di fattibilità della messa in funzione di un servizio di navigazione veloce per il trasporto di passeggeri tra Porlezza e Lugano. Asse 3 - Qualità della vita 10. I progetti conclusi nell ambito dell Asse 3 Qualità della vita hanno riguardato la cooperazione transfrontaliera nella gestione di una serie di componenti immateriali, come la cultura, il mercato del lavoro e l inclusione sociale e, pur non avendo spesso risultati tangibili sul territorio, hanno comunque mediamente rafforzato la collaborazione tra i due versanti in ambito sociale, istituzionale e culturale, anche se in misura differente, come di seguito descritto. Si ritiene che i risultati dei progetti conclusi nell ambito della Misura 3.1 abbiano tutti contribuito all obiettivo di rafforzare l identità comune attraverso la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale, in diversi ambiti di intervento, nella misura in cui sono scaturiti tutti da una cooperazione che ha generato eventi ed iniziative di elevata qualità e ottimo valore culturale. Tuttavia, va rilevato che accanto a progetti ben costruiti, con obiettivi chiari e risultati ben definiti (es. Le Vie dei Carden 40 ), sono stati realizzati progetti che sin dalla fase di progettazione hanno ricompreso una serie di attività tra loro non connesse, perdendo la concentrazione tematica e l opportunità di definire obiettivi chiari e risultati ben definiti. Si procede, quindi, all analisi delle singole Linee di Azione che compongono la Misura Progetto (TRAVERSALP Amelioration de la mobilite entre Valtournenche et Zermatt). 39 Progetto (LA VIA DEL CERESIO: MOBILITA' SOSTENIBILE E TRASPORTO LACUSTRE. Studio per la realizzazione di un servizio di navigazione veloce Porlezza-Lugano). 40 Progetto (Le Vie dei Carden). 34

36 I due progetti analizzati per la Linea di azione si inseriscono perfettamente all interno degli obiettivi stabiliti, avendo entrambi riguardato attività nel campo della valorizzazione di elementi culturali dei due territori di riferimento. Si ritiene tuttavia opportuno giungere a conclusioni differenziate sui due progetti. o Le Vie dei Carden ha agito in modo efficace all interno dei territori adiacenti alla Valle Spluga e Val San Giacomo, intervenendo con attività di mappatura e riqualificazione delle antiche vie di congiunzione tra gli edifici tipici del territorio transfrontaliero (Carden). Il progetto ha permesso non solo di raggiungere l obiettivo di valorizzare il paesaggio e il patrimonio storico attraverso la ristrutturazione dei Carden e la messa in sicurezza dei 9 sentieri di collegamento, ma ha anche permesso di creare le basi per la nascita di una vera e propria proposta culturale in grado di rendere più attrattivo il territorio a livello turistico. Al fine di rafforzare l identità comune transfrontaliera sono state, infatti, portate avanti attività di promozione delle risorse culturali e paesistiche in collaborazione con il Museo della Via Spluga e della Val San Giacomo e con altri partner (es. Legambiente), che hanno costituito anche elemento di attrazione e di fruizione di maggiori flussi turistici sul territorio. Il progetto ha visto quindi il pieno raggiungimento degli obiettivi di Programma (si rimanda al par. 5.1 per maggiori dettagli sui risultati). o La culture du geste 41, invece, agisce nel settore della promozione dell artigianato di tradizione e nella maggiore integrazione nella gestione dei Musei del territorio. Coerentemente con gli obiettivi di progetto, sono state realizzate, tra le altre, attività di scambio di esperienze, informazioni, comportamenti, buone prassi e modalità operative fra partner e attività di promozione dell offerta culturale transfrontaliera, attraverso la creazione di un circuito tematico, incentrato sull artigianato della tradizione alpina e sul savoir-faire. Rilevante output di progetto è stato la creazione di un atelier pedagogique itinerante, costituito da un furgone appositamente allestito ed attrezzato (es. sgorbie, tornio a pedale, accette, coltelli, materiale storico e documentale) per la fruizione, soprattutto da parte dei bambini, di attività dimostrative artigianali. Il progetto in questione, poi, ha posto le basi per la creazione di una rete culturale nel territorio del Piccolo San Bernardo che prevede anche la realizzazione di una Casa Museo, appartenuta ad uno storico valdostano, Robert Berton, la cui progettazione è avvenuta nell ambito del progetto, ma si è rinviata la concretizzazione dell intervento. In sintesi, pur ritenendo che le azioni di valorizzazione del patrimonio culturale siano state qualitativamente positive e interessanti per il territorio, si ritiene che il progetto avrebbe avuto più valore aggiunto se ci si fosse focalizzati su una azione specifica (ad esempio su un tema di artigianato locale), anziché su una serie di iniziative tra loro a volte non collegate, da valorizzare in modo condiviso sui due versanti. Il sostegno al confronto culturale e alla mobilità ed integrazione degli operatori è l obiettivo primario al centro dei progetti finanziati con la Linea di azione Coerentemente con tale prescrizione, infatti, tutti i progetti hanno agito verso tale direzione, con risultati positivi nei diversi settori di interesse. I quattro progetti conclusi, infatti, hanno contribuito positivamente a rafforzare i legami culturali tra i territori transfrontalieri partendo dalle comuni radici, dalle affinità culturali e dalle comuni esperienze 41 Progetto (La culture du geste). 35

37 nei settori della letteratura di montagna, del cinema, della musica e della cultura sostenibile in generale, anche se a volte le azioni di integrazione previste sono risultate deboli. In linea generale l obiettivo primario è stato raggiunto attraverso la realizzazione di diverse attività progettuali: o LIT.ALPS 42 ha permesso la reciproca integrazione fra due rassegne letterarie già esistenti nei due territori italo-svizzeri ( Letteraltura e Berg Buch Brig ), permettendo la collaborazione tra gli operatori del settore e una importante promozione a livello non solo locale della letteratura di montagna e dei luoghi ad essa correlati. Il numero crescente delle presenze raggiunte negli eventi, oltre persone in totale, e l aumento quantitativo e qualitativo della rassegna dimostrano che i risultati raggiunti rispettano appieno gli obiettivi di valorizzazione del territorio e della letteratura di montagna. Tuttavia, l integrazione delle due manifestazioni già esistenti, prevedendo semplicemente in ciascuna delle due una sezione organizzata dell altra, con uno spazio più ridotto per il partner svizzero, risulta un intervento poco efficace per poter rafforzare i legami culturali transfrontalieri nel tempo. o Interpretando suoni e luoghi 43 ha raggiunto molteplici risultati che hanno permesso di rispettare tutti gli obiettivi preventivati. Per quanto concerne gli obiettivi specifici di scambio, confronto, collaborazione e mobilità a livello transfrontaliero, il progetto ha visto la partecipazione congiunta di artisti italiani e svizzeri operanti e residenti nella zona di confine ai vari eventi musicali organizzati, docenti italiani e svizzeri coinvolti nelle attività di formazione ai giovani abitanti del territorio transfrontaliero e realtà di formazione musicale del territorio come Scuole, Accademie e Conservatori italiani e svizzeri. Con riferimento agli obiettivi di valorizzazione del patrimonio culturale e anche paesaggistico declinati nel progetto, l organizzazione degli eventi in luoghi di grande interesse storico, culturale e paesaggistico (61 rispetto ai 18 preventivati), a cui ha corrisposto una grande risposta del pubblico (8000 partecipanti agli eventi rispetto ai 6000 attesi), ha permesso il loro completo raggiungimento. Va rilevato, però, che ad oggi il sito web creato con il progetto non è più accessibile e che pertanto l evidenza dei risultati di progetto si è molto ridotta, mentre in realtà avrebbe dovuto avere un effetto moltiplicativo. o 3C 44, conformemente ai primi due obiettivi di conoscere e modellizzare la filiera cinematografica transfrontaliera, ha realizzato una mappatura delle scuole di cinema e comunicazione della Lombardia e del Canton Ticino, un analisi qualitativa degli attori coinvolti e ha elaborato un modello di sviluppo per l intero settore. L obiettivo primario di valorizzazione della filiera e di creazione di un network transfrontaliero di operatori ed eventi, è stato raggiunto grazie alla creazione della piattaforma on-line di collaborazione e gestione degli eventi e dei servizi offerti nel settore ( che ha permesso un maggiore coordinamento degli operatori al fine di favorire una gestione diretta più integrata dell agenda dei differenti eventi e progetti. 42 Progetto (LIT.ALPS - Literature on the Alps). 43 Progetto (Interpretando suoni e luoghi). 44 Progetto (Eventi in Rete Cinema, Comunicazione, Cultura:3C network transfrontaliero di operatori ed eventi). 36

38 o TEC-ART-ECO 45 ha creato una fitta rete di relazioni transfrontaliere tra operatori culturali e scuole, istituzioni e associazioni ubicate nella regione insubrica, che hanno collaborato alla realizzazione dei tre festival organizzati durante il progetto in città italiane e svizzere, incentrati sul tema della sostenibilità ambientale delle nuove tecnologie valorizzate in ambito artistico. Gli eventi delle diverse manifestazioni sono stati organizzati in luoghi ad alto valore artistico e culturale, permettendo anche una forte valorizzazione del territorio. Il riscontro di pubblico è stato al di sopra delle attese, con quasi partecipanti agli eventi. Altro importante risultato di progetto è la creazione di una piattaforma dinamica che funge da archivio web di tutti gli ospiti e i contenuti del festival, suddivisi per tematiche. Infine, TEC-ART-ECO ha implementato l erogazione di nuovi servizi, come il car sharing, al fine di sperimentare nuove modalità di fruizione più sostenibili per la creazione di eventi culturali, realizzando solo in parte, però, l obiettivo di creare una metodologia pilota per la creazione di eventi sostenibili a 360 gradi. 11. All interno della Misura 3.3 che mira a promuovere una maggiore integrazione in ambito educativo, formativo e del mercato del lavoro, i due progetti conclusi (European Jobguide II 46 e VALID.O 47 ) sono inseriti nell ambito della Linea di azione hanno perseguito pienamente gli obiettivi di favorire l incontro fra la domanda e l offerta di lavoro nei territori transfrontalieri di riferimento. Gli interventi pianificati da entrambi sono coerenti con l opportunità di accompagnare la gestione della mobilità transfrontaliera, consolidando la cooperazione tra soggetti e istituzioni che giocano un ruolo attivo nella gestione delle risorse umane, sebbene agiscono con modalità e in settori differenti. o European Jobguide II ha contribuito in maniera positiva al raggiungimento dell obiettivo di Programma, raggiungendo tutti i risultati che si era prefissato in fase di progettazione, così come dimostrano gli indicatori di risultato che superano tutti i valori attesi. Il progetto ha aggiornato la banca dati presente all interno di un sito internet esistente con informazioni riguardanti le imprese del territorio alla ricerca di personale qualificato e i profili professionali più ricercati, ha facilitato l accesso alla piattaforma con nuovi tools più user-friendly per diversi target di utenti, favorendo in questo modo l incontro fra domanda e offerta di lavoro nel territorio. A questo si deve aggiungere la creazione di un helpdesk per rispondere alle esigenze di informazioni di persone in cerca di lavoro e anche i tanti workshop organizzati che hanno permesso lo scambio di esperienze e la diffusione delle strategie comuni riguardo al mercato del lavoro transfrontaliero e ai servizi di consulenza e mediazione offerti. o VALID.O ha permesso la cooperazione nel coniugare e sviluppare fra loro due sistemi di riconoscimento e validazione delle competenze acquisite in ambiti non formali e informali nei territori del Canton Ticino e delle Provincie di Como, Lecco e Milano. Il progetto è diventato quindi 45 Progetto (TEC-ART-ECO. ARTE E TECNOLOGIA PER L'AMBIENTE). 46 Progetto (Sviluppo di concetti innovativi e di strategie transnazionali per la consulenza e la mediazione nell ambito del lavoro specializzato tra la Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige ed il Cantone dei Grigioni - European Jobguide II). 47 Progetto (VALID.O - Validare per l'occupabilita). 37

39 un'occasione di trasferimento di buone pratiche su diversi piani, da quello più generale del modello di servizio a quello settoriale (edilizia e turistico alberghiero), essendo questi i settori di maggiore scambio di risorse umane tra i due lati del confine italo elvetico. Il progetto ha quindi permesso lo scambio permanente di esperienze e l apprendimento comune degli operatori del sistema e di favorire la progettazione e l attivazione di servizi per la gestione congiunta dell incontro domanda/offerta. 12. Anche per gli interventi conclusi all interno della Misura 3.4 la valutazione di efficacia è mediamente positiva in quanto ha permesso di rafforzare i processi di cooperazione in ambito sociale e istituzionale. Tuttavia, non sempre la collaborazione ha prodotto, oltre allo scambio di metodologie e informazioni, anche sperimentazioni concrete su entrambi i versanti. Si procede quindi all analisi delle singole Misure. Entrambi i progetti della Linea di azione hanno contribuito a creare una cooperazione tra i due versanti in ambito culturale e istituzionale. Tuttavia, non sempre si sono tradotti in una successiva realizzazione comune degli interventi oggetto dello scambio. o CHIT-L universo della musica, senza confini 48 ha raggiunto appieno i 3 principali obiettivi che si era prefissato in fase iniziale (formazione, servizi accessori e prodotti culturali). I 24 cicli formativi, in cui si sono sperimentate diverse strategie didattiche innovative rivolte a diversi livelli di discenti (attività d ingresso, avanzate e orchestrali) hanno permesso di formare congiuntamente quasi 4000 ragazzi italiani e svizzeri, raggiungendo da un lato l obiettivo di migliorare il confronto tra operatori e modelli educativi e didattici diversi, e dall altro di rendere più agevole l accesso all educazione musicale di base e avanzata. Il progetto ha visto la nascita di un Orchestra giovanile di musica moderna a doppio coordinamento italo-elvetico, che affiancandosi a quella già esistente di musica classica, ha permesso un percorso qualificante per i ragazzi aumentandone le capacità e le competenze. I servizi accessori erogati (campagne di comunicazione, adulti con funzioni di tutor e consulenti affiancati ai giovani coinvolti nel progetto) e i prodotti culturali realizzati (stage dedicati a singoli strumenti, seminari di didattica, eventi-concerto) hanno permesso di potenziare le occasioni di apprendimento per operatori e allievi e aumentare la riflessione culturale nell ambito del binomio giovani-musica, rispettando quanto stabilito dagli obiettivi in fase progettuale. Si ritiene, tuttavia, che il progetto avrebbe potuto rispondere anche agli obiettivi della Misura 3.1, in quanto risponde più ad esigenze di cooperazione culturale che socio-istituzionale. o Rafforzare la gestione comunale 49 è stato un intervento rivolto, invece, alla valorizzazione, diffusione e implementazione della conoscenza delle culture e dei territori transfrontalieri in ambito di governo e gestione del sistema politico-amministrativo comunale, con focus soprattutto sull impegno politico delle donne. Il progetto ha prodotto una pubblicazione finale sullo studio dei diversi modelli di gestione comunale fra l Alto Adige e il territorio svizzero, e vari convegni di sensibilizzazione e formazione rivolti ai politici locali, in particolare donne attive in politica. Le 48 Progetto (CHIT L universo della musica, senza confini.). 49 Progetto (Rafforzare la gestione comunale per promuovere lo sviluppo sostenibile nelle aree montane). 38

40 attività svolte hanno permesso quindi una maggiore sensibilizzazione della popolazione (e in particolare di giovani e donne) e il miglioramento delle basi di conoscenza in rapporto a riforme e riorganizzazione comunale. L obiettivo ultimo del progetto, però, di diffondere e scambiarsi modelli ed esperienze e fornire delle linee guida ai comuni per l'attuazione di modelli attrattivi è stato raggiunto solo in parte, in quanto lo studio effettuato non ha avuto un seguito in una sperimentazione vera a propria in Italia, dove la metodologia non è stata applicata in nessun Comune, al contrario di quanto successo in Svizzera (maggiori dettagli del par. 5.1). Anche i progetti afferenti la Linea di azione hanno contribuito alla cooperazione istituzionale e, coerentemente con l ambito specifico di intervento, la collaborazione tra i partner italiani e svizzeri ha permesso l attivazione di scambi mirati a gestire efficacemente problematiche comuni al territorio transfrontaliero e le emergenze sociali connesse al disagio e ai comportamenti a rischio a cui è esposta la fascia di popolazione giovanile e adolescenziale. o Peer education ITA-CH 50 ha visto l attivazione e il mantenimento di interventi di peer education per la prevenzione di comportamenti a rischio tra gli adolescenti di istituti scolastici del Ticino e del Verbanio Cusio Ossola, coinvolgendo nella formazione come peer educator circa 300 ragazzi e una cinquantina di insegnanti. Il progetto è intervenuto anche su gruppi informali di adolescenti esclusi dai circuiti scolastici e di origine straniera, educandoli con interventi di prevenzione mirati all uso di alcool, sostanze stupefacenti e comportamenti sessuali dannosi. Questo ha permesso di raggiungere gli obiettivi prefissati di formare i peer educators, sensibilizzandoli al comportamento responsabile, e di trasferire ai giovani le informazioni e renderli consapevoli delle conseguenze che possono derivare da comportamenti rischiosi. Nella fase finale sono state implementate attività di ricerca e valutazione degli effetti degli interventi, che ha portato alla pubblicazione di un volume e all organizzazione di diversi eventi tematici. o ChiaVe 51, invece, ha attivato uno scambio di buone pratiche tra istituzioni italiane e svizzere che, tuttavia, si è tradotto in interventi concreti prevalentemente sul fronte italiano, per motivazioni legate al budget. In ogni caso non va trascurato come gli stessi abbiano avuto ottimi riscontri in termini di coinvolgimento ed educazione di adolescenti a rischio, avvenuta sia attraverso educativa di strada sia attraverso percorsi educativi mirati negli istituti scolastici del territorio (raggiunti 120 ragazzi di cui 60 in relazione con gli educatori, circa 820 ragazzi in contatto tramite social network, 80 ragazzi e 3 insegnanti nelle scuole). Peculiarità di questo progetto è stata l attivazione di 30 borse lavoro dando un opportunità di lavoro ma anche di vita a ragazzi sfiduciati e scoraggiati. I corsi di formazione attivati per gli operatori, infine, e gli scambi di buone prassi tra partner italiani e svizzeri che operano nel settore da diversi anni, hanno portato allo sviluppo delle competenze degli operatori sociali, al miglioramento delle attività dirette alla popolazione giovanile e all acquisizione di competenze specialistiche per realizzare progetti individualizzati. 50 Progetto (Peer education ITA-CH). 51 Progetto (ChiaVe: un progetto che apre le frontiere). 39

41 o Il progetto IL RAGGIO DEL SUONO 52 ha promosso efficacemente attività transfrontaliere a carattere formativo, educativo e culturale volte a migliorare l inclusione sociale dei soggetti disabili attraverso un potenziamento delle loro capacità espressive. Tutti gli obiettivi e i risultati programmati sono stati ampiamente raggiunti; in particolar modo i principali risultati sono stati la creazione di alcuni prototipi per poter implementare ed utilizzare un software che commuta i movimenti in suoni (soundbeam), che attualmente vengono utilizzati nei diversi laboratori di espressività musicale creati in Svizzera e Italia in maniera coordinata. I 3 laboratori creati in Svizzera e i 5 in Italia hanno visto la collaborazione continuativa con circa 72 disabili, permettendo la messa in scena anche di diversi spettacoli dimostrativi di opere musicali. Questo ha permesso di favorire il contatto e la sinergica interazione tra il settore artistico-musicale-culturale e il mondo della disabilità e di offrire innovativi moduli di formazione specialistica nell ambito dell espressività del disabile. L obiettivo di progetto di promuovere la ricerca tecnologica in questo settore è stato raggiunto grazie alla realizzazione di una ricerca scientifica sugli effetti positivi dell'utilizzo di questi strumenti da parte di bambini autistici (maggiori dettagli sul progetto nel par. 5.1). o MONTEQUA 53, infine, ha implementato attività al fine di sviluppare istruzione di qualità tramite pedagogia Montessori. Il progetto ha riguardato in particolare due scuole nelle località di Colle/Bolzano e Bever, sviluppando in maniera integrata una nuovo concetto pedagogico attraverso il coinvolgimento di esperti didattici per progetti scientifici e la formazione degli insegnanti e degli stessi genitori. Il progetto ha coinvolto un numero di studenti leggermente al di sotto delle previsioni, ma ha comunque permesso un approfondito studio del modello di istruzione utilizzato nelle due scuole, i cui risultati sono stati divulgati attraverso un efficace campagna comunicativa (brochure informativa, pagina web, congresso pedagogico). Sebbene il progetto abbia contribuito al perseguimento degli obiettivi della Misura 3.4, le sue attività e i suoi risultati si inseriscono in maniera più coerente all interno degli interventi di rafforzamento dei processi di cooperazione in ambito sociale e istituzionale, non avendo coinvolto direttamente il target dei soggetti immigrati o svantaggiati L analisi di sostenibilità 13. L analisi dei progetti conclusi evidenzia che solo la metà degli interventi analizzati si rivela sostenibile, ossia dimostra la capacità di proseguire e di avere effetti anche dopo la conclusione formale. Lo studio ha permesso di aggregarli sulla base di alcune variabili chiave che sono emerse nel corso della valutazione e che possono essere individuate come driver della sostenibilità. Nel dettaglio le variabili emerse sono le seguenti, che possono presentarsi anche contemporaneamente: 52 Progetto (IL RAGGIO DEL SUONO: ESPRESSIVITA PER LE DISABILITA - Progetto di cooperazione sociale transfrontaliera a sostegno dell integrazione dei soggetti disabili). 53 Progetto (MONTEQUA - Sviluppare istruzione di qualita tramite pedagogia Montessori). 40

42 stabilità della partnership transfrontaliera (22% dei progetti conclusi); tipologia delle fonti di finanziamento disponibili e/o necessarie per la realizzazione di azioni future collegate al progetto (24%); assorbimento del progetto all interno delle attività istituzionali di uno o più partner coinvolti (20%); trasferimento sul territorio, attraverso la creazione di reti territoriali, la visibilità delle iniziative o la formazione dei vari attori nelle materie inerenti il progetto (9%). 14. Il primo elemento indagato, che maggiormente può determinare la sostenibilità dei progetti nel tempo, è sicuramente la stabilità della collaborazione tra i partner italiani ed elvetici coinvolti, che è determinata da una serie di fattori, quali: l esistenza di obiettivi condivisi sfidanti ma concreti, relazioni consolidate da passate collaborazioni, rapporti personali stabili e duraturi. La condivisione di obiettivi comuni di lungo periodo, sin dalla fase di costruzione del progetto, e il perdurare pluriennale degli scambi e della cooperazione transfrontaliera fra i partner principali, sono risultati sicuramente le variabili determinanti per la riuscita dei progetti e successivamente per la disseminazione di effetti positivi e duraturi sul territorio dove hanno agito. Laddove si è riscontrata una certa continuità e stabilità della partnership transfrontaliera, tuttavia, è importante sottolineare come essa si sia manifestata con gradi e modalità differenti. o Alcuni progetti, infatti, hanno raggiunto l obiettivo di garantire la sostenibilità del progetto nel mediolungo termine, attraverso la collaborazione tra i partner sfociata in una formalizzazione della continuità del rapporto. Altri progetti, invece, già negli obiettivi specifici prevedevano la realizzazione di network più o meno formali, all interno di diversi settori, ma con il comune denominatore di creare delle collaborazioni stabili tra tutti i partner di progetto e i diversi stakeholder transfrontalieri (la quasi totalità delle volte, Università, centri di ricerca e PMI). In questi casi, i risultati di progetto hanno sempre raggiunto l obiettivo della messa in rete dei soggetti preventivati, ma dal punto di vista della sostenibilità futura molto spesso non è chiaro quanto questi network non formalizzati permettano la creazione di relazioni stabili e lo sviluppo di effetti reali sul territorio. Qui di seguito vengono presentati alcuni esempi di progetto a dimostrazione di quanto affermato. Esempi di partnership transfrontaliere Energy CH-IT 54 : all interno del progetto è stata creata l Associazione Energy CH-IT che vede la partecipazione di partner di progetto italiani e svizzeri oltre che di aziende di entrambi i territori, con il fine di promuovere e diffondere la cultura del risparmio energetico nelle aziende del territorio e di cercare in futuro 54 Progetto (Distretto per le tecnologie e i materiali per l efficienza energetica dell Insubria: Energy CH-IT). 41

43 di offrire servizi di formazione aziendale e accompagnamento verso soluzioni innovative. FLORA 55 : i partner di progetto avevano avuto modo di lavorare insieme negli anni passati, nell ambito di diversi progetti del Programma Interreg IIB e IIIA. Il progetto ha permesso di consolidare ancora i rapporti esistenti, grazie anche alla sigla di un protocollo di scambio dei dati radar metereologici in tempo reale tra le reti meteorologiche ed idrologiche di Meteosvizzera, Canton Ticino, Arpa Piemonte, Arpa Lombardia, che proseguirà nel corso dei prossimi anni attraverso gli enti coinvolti ed i centri di protezione civile. Pro Arbora 56 : all interno del progetto vi è stata la nascita del marchio Slow Botanic Tourism, in ottica di creazione di network per la promozione del turismo botanico che si propone di caratterizzare e rendere facilmente riconoscibili tutte le strutture ricettive attive nella promozione di un turismo sostenibile e responsabile. Il marchio ha visto numerose adesioni da parte di strutture ricettive del territorio di riferimento, e Comuni che si impegnano ad informare i turisti in merito ai siti ad alto valore naturalistico come gli orti botanici, i giardini storici e gli alberi monumentali censiti all interno del progetto Pro Arbora sia in Italia che in Svizzera. BISF 57, ha previsto la continuazione della collaborazione fra i partner transfrontalieri, gestori dei 4 incubatori universitari a Milano, Como, Lecco e Lugano, anche alla conclusione formale del progetto, attraverso la creazione di un comune sito internet e la continuazione di attività di scouting, valutazione e selezione di nuove idee di business che permette di continuare a favorire l incontro e le relazioni fra start-up italiane e ticinesi in tutto il territorio transfrontaliero. Innovation Community Como-Ticino 58 ha consentito di mettere in rete e far cooperare aspiranti imprenditori, imprese start up, imprese già consolidate, enti di ricerca, università, centri di trasferimento tecnologico, parchi scientifici tecnologici, creando questa Community per supportare gli scambi tra imprese italiane e svizzere sia a livello tecnologico che commerciale. La sostenibilità di questa rete, come verrà sottolineato in seguito, è messa in discussione, però, dal venir meno a fine progetto del capofila svizzero. A seguito della conclusione del progetto RIPPI 59 la rete transfrontaliera per la proprietà intellettuale è proseguita con una collaborazione tra i partner nel processo di valutazione delle idee innovative che, quando hanno una dimensione transfrontaliera, vengono verificate in maniera congiunta. Continua inoltre la consulenza per la attività di scouting delle risorse necessarie per l implementazione dell idea, che avviene a livello sempre transfrontaliero grazie anche alle disponibilità della Fondazione Agire. o Un altro elemento che determina la sostenibilità del progetto, riscontrato nell analisi, è la possibilità che durante la normale evoluzione progettuale un capofila venga meno in quanto costretto a terminare le proprie attività. Si tratta ovviamente di un caso limite non imputabile a mala gestio del 55 Progetto (FLORA - Flood estimation in complex orographic area for risk mitigation in alpine space). 56 Progetto (Pro Arbora). 57 Progetto (BISF - Business e Innovazione Senza Frontiere). 58 Progetto (Innovation Community Como-Ticino per l'innovazione d'impresa). 59 Progetto (RIPPI Rete Insubrica Promozione Proprieta Industriale). 42

44 progetto, ma ad una serie di possibili fattori diversi. Nel caso ciò si verifichi, ovviamente, la capacità del progetto di produrre effetti nel tempo a livello transfrontaliero dipende solo dalla possibilità di sostituire il partner con un altro soggetto in grado di portare avanti le attività progettuali. Nei progetti conclusi analizzati tale eventualità si è verificata per quegli interventi in cui era coinvolto come capofila svizzero TicinoTransfer, che ha concluso le sue attività nel 2011 con l integrazione nella Fondazione Agire; i progetti di TicinoTransfer, tuttavia, hanno perso le prospettive di continuità in territorio svizzero dopo la conclusione degli interventi, a causa anche della partenza di persone chiave che erano attivamente coinvolte nei progetti. Eccezione è il progetto RIPPI dove, sia per l ottima relazione personale instaurata, sia per la comunione di strumenti e obiettivi, è continuata una proficua collaborazione fra la Fondazione Agire e LIUC. 15. Con riferimento al secondo driver di analisi preso in considerazione, si è andati a valutare quali fra i progetti finanziati hanno garantito finanziariamente la continuità delle attività e dei risultati degli interventi. I progetti finanziati con il Programma, infatti, devono dare grande importanza da una parte all autosostenibilità del progetto nel medio-lungo periodo, ma dall altra anche alla ricerca di possibili fonti di finanziamento esterne che vadano a colmare l esaurimento delle risorse. La crisi economica, intervenuta in modo più determinante per molti interventi dopo la progettazione di questi interventi, può essere considerata una motivazione, tenuto conto dei tagli del settore pubblico e delle difficoltà delle aziende nell accesso al credito. Tuttavia, una decina di progetti alla conclusione formale avevano già individuato delle modalità di finanziamento alternative, attraverso l esclusivo autofinanziamento da parte dei soggetti attivi nel progetto, l individuazione di fonti di finanziamento esterne e, in un caso, i ricavi derivanti dalle attività di progetto. Esempi di progetti con sostenibilità finanziaria futura propria Energy CH-IT 60 : la sostenibilità del progetto è garantita dalla già citata Associazione Energy CH-IT, che prevede che i soci paghino una quota d iscrizione come associati. L Associazione, inoltre, viene sostenuta anche dalla Camera di Commercio di Como che collabora nelle attività (es. supporto segreteria) e presso la quale è stata istituita la sede. CLUB 61 : il progetto sta già proseguendo autonomamente mediante autofinanziamento e grazie all'impegno delle aziende partner. I prodotti sviluppati all interno del progetto e durante la prosecuzione della collaborazione sono già stati cantierizzati e i primi prodotti potrebbero essere sul mercato presto. IL RAGGIO DEL SUONO 62 : il progetto ha previsto l installazione delle strutture e dei dispositivi creati durante il progetto all interno di centri frequentati quotidianamente da soggetti con disabilità. Questi atelier musicali sono ormai finanziariamente autonomi e indipendenti grazie alle donazioni e ai finanziamenti 60 Progetto (Distretto per le tecnologie e i materiali per l efficienza energetica dell Insubria: Energy CH-IT). 61 Progetto (CLUstering per la cooperazione e valorizzazione di una filiera Italo Svizzera nel settore Biomedicale CLUB). 62 Progetto (IL RAGGIO DEL SUONO: ESPRESSIVITA PER LE DISABILITA - Progetto di cooperazione sociale transfrontaliera a sostegno dell integrazione dei soggetti disabili). 43

45 ricevuti da Fondazioni o finanziatori esterni. >i Maggiore Innovazione 63 : l ATS Lago Maggiore in Lab creata durante il progetto con lo scopo di mettere in rete laboratori e centri di ricerca del territorio della provincia del VCO, ha visto il suo rinnovo per il triennio 2011/2013 con un nuovo programma organizzativo rivolto alla prosecuzione delle attività già avviate, attraverso da una parte lo stanziamento di annui (di cui una % a carico della rete dei laboratori) e dall altra il futuro finanziamento delle stesse imprese coinvolte. Da sottolineare, però, come a causa del già citato venir meno del capofila svizzero TicinoTransfer, le attività dell associazione garantiscono la sostenibilità progettuale nel solo territorio italiano, essendo venuta meno la partnership transfrontaliera. Provvedimenti qualitativi per il miglioramento delle prestazioni nelle regioni vacanze Samnaun e Passo Resia 64 : i risultati di progetto hanno permesso di garantirne la sua sostenibilità attraverso la creazione di una nuova offerta turistica. La realizzazione di una nuova pista di pattinaggio su ghiaccio e l organizzazione di eventi correlati (come la maratona di pattinaggio) hanno garantito una stabilità di introiti tale da far proseguire il progetto nel corso degli anni. Un altro aspetto non secondario è come alcuni progetti si garantiscano la prosecuzione delle attività o lo sviluppo di nuove opportunità progettuali, sfruttando ulteriori finanziamenti all interno del Programma e di altri Programmi Comunitari (es. La culture de geste 65 con il Programma Alcotra, PROLOG 66 con l Interreg Italia-Austria) o di altre risorse pubbliche. Esempi di progetti con sostenibilità finanziaria futura legata ai finanziamenti pubblici La culture du geste: all interno del progetto era prevista l attività di progettazione della musealizzazione della casa Berton a La Thuile. Il presente progetto ha riguardato solo la parte immateriale di tale lavoro, mettendo a disposizione le progettazioni per una successiva fase di sviluppo del progetto che avrebbe portato alla realizzazione allestitiva. Nella primavera 2012 il Comune di La Thuile ha inserito tale attività all interno di una progettazione del Programma ALCOTRA con il Comune di Séez che è attualmente in fase di realizzazione. PROLOG: l output di progetto, il portale My Innovation, è stato utilizzato all interno di un percorso formativo del progetto COQUIN innovation assistants finanziato all interno del INTERREG IVA Italia-Austria; sempre all interno di questo progetto, poi, lo strumento è stato presentato ai partner di progetto per 63 Progetto (>i MAGGIORE INNOVAZIONE). 64 Progetto (Provvedimenti qualitativi per il miglioramento delle prestazioni nelle regioni vacanze Samnaun e Passo Resia). 65 Progetto (La culture du geste). 66 Progetto (PROLOG - Sviluppo processi di identificazione prodotti sostenuti da web e tutorial per l'incremento di competitività delle piccole imprese nelle zone alpine). 44

46 condividere il know-how e permettere l integrazione dello strumento nel progetto stesso. EcoIdro 67 : i risultati raggiunti dal progetto, trattato anche all interno di altri driver della sostenibilità, vengono utilizzati come base dal partner italiano per la partecipazione ad altri bandi di finanziamento, che hanno portato, per esempio, all ottenimento di dalla Fondazione Cariplo per interventi di ripristino di altre zone fluviali del territorio. ChiaVe 68 : sulla base di un analisi dei bisogni del territorio, analizzata nel driver successivo, si è deciso di finanziare ulteriori borse lavoro destinate a giovani, attraverso l utilizzo di altre fonti di finanziamento a cui il Comune di Vergiate può accedere (es. fondo FEI per i giovani immigrati). Il Lago Maggiore, le sue valli, i suoi sapori 69 : il progetto da un lato ha previsto il suo naturale sviluppo all interno di un altro progetto della Camera di Commercio del VCO Gusto Maggiore: eccellenze agroalimentari per promuovere e valorizzare gli stessi prodotti tipici locali del precedente progetto (in particolare bresaola, miele e formaggio caprino); dall altro lato ha concretizzato il bisogno emerso durante l intervento da parte dei produttori di bresaola e formaggio caprino della provincia di promuovere e valorizzare al meglio i loro prodotti. Solo i produttori italiani, coinvolti all interno del progetto nelle attività di analisi e studio dei prodotti e dei processi produttivi, hanno pertanto deciso di creare le due Associazioni "CRAVA-Associazione dei produttori di formaggio caprino e degli allevatori del Verbano Cusio Ossola " e "Bresaola della valdossona - Associazione produttori del Verbano Ossola", proprio al fine di operare in stretta collaborazione per favorire e incentivare la qualità dei prodotti tipici della provincia; di entrambe le associazioni sono stati realizzati e registrati i marchi identificativi. Incontrarsi senza confini 70 : i partner italiani e svizzeri coinvolti nel progetto collaborano all interno di un nuovo progetto Interreg Green Meeting by blue waters lake , che sulla base delle attività svolte in riferimento alla certificazione energetica nel precedente progetto, prosegue nell obiettivo della promozione coordinata delle location congressuali del territorio. 16. La terza variabile di analisi della sostenibilità racchiude quei progetti il cui follow-up rientra nelle attività istituzionali di uno o più partner coinvolti, tipicamente soggetti o enti pubblici che ritengono il progetto coerente con le proprie finalità e compatibile con gli strumenti e le risorse a disposizione. Fra gli interventi la cui continuazione futura è già garantita dai partner di progetto ve ne sono due che è importante sottolineare. Esempi di progetti che proseguono nell ambito delle attività istituzionali EEA 71 : per la parte svizzera la prosecuzione dei lavori di certificazione energetica è assicurata dalle strutture di supporto nazionali (associazione dei Comuni Città dell energia ), dalle relative modalità di 67 Progetto (Uso dell acqua e salvaguardia ambientale e della biodiversita nei bacini di Adda, Mera, Poschiavino e Inn - Ecoidro). 68 Progetto (ChiaVe: un progetto che apre le frontiere). 69 Progetto (Il Lago Maggiore, le sue valli, i suoi sapori). 70 Progetto (Incontrarsi senza confini: convegni e viaggi incentive sul Lago Maggiore). 71 Progetto (EEA: certificazione energetica europea per i Comuni, un progetto di buone pratiche). 45

47 finanziamento già ben consolidate, e dalla stessa Confederazione svizzera, che supporta il lavoro di Città dell energia, e che nei prossimi anni intende rafforzare ulteriormente il ruolo esemplare dei Comuni, considerati un partner e attore insostituibile nell attuazione della politica energetica nazionale. PROLOG 72 : le attività realizzate, come visto precedentemente, hanno permesso di produrre uno strumento online (My-Innovation.com) cui le PMI possono accedere per ottenere servizi volti alla definizione di processi innovativi, tra i quali l effettiva capacità di accompagnamento delle PMI nel percorso di innovazione verso la definizione e l implementazione di processi innovativi da parte delle istituzioni coinvolte, le quali, per propria mission istituzionale, proseguono nell attività di accompagnamento. ChiaVe 73 : lo Spazio giovani creato nell ambito del progetto, che non solo ha proseguito le proprie attività, nell ambito delle politiche giovanili del Comune di Sesto Calende, ma ha anche costituito un associazione giovanile. 17. Ultimo driver della sostenibilità, in grado di poter garantire la continuità delle attività e dei loro effetti sul territorio, è il trasferimento sul territorio, che avviene attraverso la creazione di reti territoriali, la visibilità delle iniziative o la formazione dei vari attori nelle materie inerenti il progetto. Il trasferimento di conoscenze e competenze e la creazione di relazioni, infatti, è una garanzia intrinseca di prosecuzione del progetto stesso o quantomeno di possibile implementazione futura dei risultati raggiunti. Alcuni interventi finanziati, infatti, hanno previsto al proprio interno relazioni e attività formative di operatori coinvolti direttamente o di stakeholder esterni. Esempi di trasferimento sul territorio EEA 74 : il progetto ha previsto momenti di formazione per i consulenti direttamente impiegati nelle attività di progetto e interventi di qualificazione professionale per i tecnici delle Pubbliche Amministrazioni, destinatari diretti delle attività progettuali. Questo ha permesso di diffondere metodologie e strumenti da applicare nei Comuni in tema di sostenibilità energetica ed ambientale e rendere autonomi i team di lavoro creati, che continuano ad operare all interno del territorio. IL RAGGIO DEL SUONO 75 : le attività svolte all interno dei laboratori musicali, già presentati in precedenza, proseguono in completa autonomia grazie ai momenti formativi che sono stati previsti all interno del progetto, e che hanno permesso agli operatori coinvolti di apprendere le tecniche di utilizzo e di eventuale sviluppo dei dispositivi creati, garantendo, così, il proseguimento delle attività con i soggetti disabili nel medio e lungo periodo. ChiaVe: nell ambito dell erogazione delle borse lavoro il progetto ha permesso di rafforzare una rete 72 Progetto (PROLOG - Sviluppo processi di identificazione prodotti sostenuti da web e tutorial per l'incremento di competitività delle piccole imprese nelle zone alpine). 73 Progetto (ChiaVe: un progetto che apre le frontiere). 74 Progetto (EEA: certificazione energetica europea per i Comuni, un progetto di buone pratiche). 75 Progetto (IL RAGGIO DEL SUONO: ESPRESSIVITA PER LE DISABILITA - Progetto di cooperazione sociale transfrontaliera a sostegno dell integrazione dei soggetti disabili). 46

48 territoriale di know-how con le aziende che hanno ospitato i giovani che ha consentito di proseguire anche dopo il progetto questa esperienza con altri fondi, su altri giovani, nel Comune di Vergiate. Inoltre, i numerosi contatti web creati sui social network, come canale privilegiato dei giovani, continuano a tenere una rete di relazioni virtuali. 18. Si ritiene inoltre di segnalare i seguenti progetti non sostenibili. Esempi di progettazione non sostenibile La Via del Ceresio 76 : il progetto prevedeva la sola realizzazione di uno studio di fattibilità realizzato per il trasporto lacustre tra Porlezza e Lugano, completandosi una volta dimostrata l efficienza della proposta messa a punto e suggerito un possibile modello di business plan da applicare. Il progetto non potrà essere implementato fino a quando non ci sarà un contributo pubblico che agevoli l avvio delle attività. Valorizzazione sostenibile dei prodotti ittici tradizionali ed innovativi dei laghi insubrici 77 : il progetto ha previsto la realizzazione di studi/ricerche nel settore della pesca e delle specie ittiche lacustri nei bacini d acqua transfrontalieri, ma non avrà un suo sviluppo autonomo, bensì potrà avere sviluppi sia nelle attività di governo che nell'organizzazione della filiera dei prodotti ittici lacustri, se gli enti di governo e i pescatori utilizzeranno i risultati del progetto. Biodiversità: una ricchezza da conservare 78 : il progetto, agendo all interno del tema della biodiversità e della tutela del patrimonio ambientale, ha realizzato tre studi sulla valorizzazione del gambero di fiume autoctono, su possibili strategie di conservazione degli ecosistemi alpini e sulla previsione e diminuzione degli incidenti stradali con coinvolgimento della fauna, che hanno visto di fatto la conclusione del progetto con la loro pubblicazione, senza prevedere ulteriori sviluppi futuri. PROALPI 79 : il progetto attraverso lo studio delle filiere dei prodotti interessati, le analisi chimico-fisiche effettuate, la messa a disposizione di dati e buone pratiche sui processi produttivi, ha gettato le basi per uno sviluppo autonomo delle 4 filiere oggetto degli studi, ma come per i progetti di cui sopra, ha delegato l implementazione concreta dei risultati agli operatori del settore. Le vie dei carden 80 : nonostante i risultati oltre le attese raggiunti nella valorizzazione del patrimonio storicoarchitettonico delle strutture a carden e le attività di promozione che sono continuate anche dopo il progetto, riscontra delle difficoltà nel reperimento di altri finanziamenti che permetterebbero di sviluppare il progetto con la creazione di strutture ricettive attrezzate al fine di creare cosi pacchetti turistici più appetibili sul mercato. A questo riguardo la difficoltà segnalata del progetto nel reperire fonti di finanziamento è strettamente legata anche alla ristrettezza della normativa italiana vigente e alla scarsa recettività dei 76 Progetto (LA VIA DEL CERESIO: MOBILITA' SOSTENIBILE E TRASPORTO LACUSTRE. Studio per la realizzazione di un servizio di navigazione veloce Porlezza-Lugano). 77 Progetto (Valorizzazione sostenibile dei prodotti ittici tradizionali ed innovativi dei laghi Insubrici). 78 Progetto (Biodiversità una ricchezza da conservare). 79 Progetto (Valori e sapori delle produzioni tradizionali alpine PROALPI) 80 Progetto (Le Vie dei Carden). 47

49 soggetti pubblici, che, nonostante le tante segnalazioni in merito, non prevedono deroghe per la ristrutturazione di edifici di alta montagna, rendendone troppo oneroso il recupero e l utilizzo sul mercato. EcoIdro 81 : il progetto prevedeva per la parte svizzera attività di scambio di informazione sulla gestione nell'ambito delle metodologie di allevamento ittico e dell'ecosistema fluviale e nell'ambito di rivatilizzazione di fiumi. All interno della struttura svizzera coinvolta non sono state ancora implementate le metodologie di allevamento acquisite e condivise durante il progetto, in quanto i risultati progettuali sono stati passati a livelli decisionali superiori, e quindi ad oggi ancora in fase di valutazione dei responsabili cantonali, che dovranno decidere se implementare o meno in futuro le attività. Il progetto sull Osservatorio turistico dell'alta Rezia 82, dove i risultati della piattaforma raggiunti nel territorio dell'alta Rezia hanno suggerito alla Provincia di Sondrio di estenderne il suo utilizzo anche al resto del territorio della Valtellina e Valchiavenna. Sono da sviluppare, infatti, le modalità tecniche che permetteranno un'estensione territoriale che agevolerà ulteriormente la copertura dei costi di gestione, e coinvolgendo un grande numero di strutture, garantirà sul consolidamento dell'iniziativa e sulla sua continuità a lungo termine Focus sul contributo delle diverse tipologie progettuali all attuazione della strategia 19. Con riferimento alle diverse tipologie progettuali, il Programma prevedeva che, oltre ai progetti ordinari sopra analizzati potessero essere finanziati i progetti strategici e i piani integrati transfrontalieri (PIT), con l obiettivo di dare un nuovo impulso alla cooperazione transfrontaliera. 20. Nella fase di elaborazione del Programma è stata individuata la tipologia progettuale Strategica perché apportasse un contributo importante al consolidamento della cooperazione transfrontaliera, attivando progetti le cui tematiche fossero condivise da tutte le amministrazioni coinvolte nel Programma e in grado di esercitare un impatto significativo mediante una maggiore complessità delle proposte e un elevata rispondenza ai principali fabbisogni comuni. Era infatti previsto che fosse il Comitato di Sorveglianza a suggerire le tematiche da trattare. 21. Il processo di individuazione delle tematiche e la successiva costruzione dei progetti è stata molto articolata e lunga. Dal marzo 2008 in cui si costituiscono i gruppi di lavoro per individuare le tematiche progettuali, i 6 progetti strategici sono stati approvati nell ottobre 2009, con un impegno finanziario pari al 15% di tutte le risorse stanziate per il programma. Dall analisi approfondite effettuate su due progetti Strategici (Vetta e PTA) si evidenziano alcuni aspetti. 81 Progetto (Uso dell acqua e salvaguardia ambientale e della biodiversita nei bacini di Adda, Mera, Poschiavino e Inn - Ecoidro). 82 Progetto (Osservatorio turistico dell'alta Rezia). 48

50 Oltre alla lunghezza dei tempi iniziali dovuti all ampia dimensione territoriale e alla numerosità dei soggetti partner che spesso si sono confrontati tra di loro per la prima volta in questa occasione, le principali criticità si sono concentrate soprattutto nella fase di elaborazione e di avvio dei progetti, dove la capacità interna delle amministrazioni non è sempre stata adeguata alla complessità dei carichi amministrativi e dei temi trattati. Inoltre i frequenti cambiamenti organizzativi all interno delle singole amministrazioni o il cambio di responsabili di progetto hanno comportato un allungamento dei tempi. Un fattore di successo di progetti complessi dipende quindi dalla solidità dei partenariati promotori del progetto che devono essere in grado di garantire per tutta la durata delle attività le adeguate competenze tecniche e amministrative. In fase di attuazione, la gestione dei partenariati e delle attività è stata differenziata tra i due progetti, ma in entrambi i casi sembra avere dato i risultati aspettati. 22. Nel progetto Vetta, la concentrazione delle risorse su progetti pilota concreti favorisce la realizzazione di interventi sostenibili nel tempo, visibili e trasferibili in altri territori. I gruppi di lavoro, agiscono separatamente sui singoli progetti pilota e l attività comune avviene nei momenti di scambio e diffusione delle esperienze maturate a livello di singolo progetto. 23. Nel progetto PTA, i partner partecipano a tutte le azioni, apportando il proprio contributo tecnico. Per ogni singola azione è stato definito un ente responsabile a cui tutti gli altri fanno riferimento. Si è quindi formata una vera propria comunità di lavoro intorno a un tema effettivamente strategico per tutte le amministrazioni che è quello della condivisione di dati e applicazioni sulle aree di confine. 24. Non esiste quindi un modello più efficace degli altri, infatti il successo del partenariato, nel caso di Vetta dipende dai rapporti di collaborazione tra i partner consolidati da tempo; nel caso di PTA invece dipende dall avere potuto condividere esperienze e competenze su temi comuni tra soggetti che non avevano mai lavorato insieme prima volta. I partner Svizzeri, in entrambi i casi hanno compensato la scarsità di risorse finanziarie da investire nei progetti, con l apporto di competenze specifiche che si sono rivelate utilissime alla realizzazione dei progetti. 25. Seppure i progetti strategici non siano ancora terminati, per quanto riguarda l efficacia dei risultati si può dire che il progetto PTA ha raggiunto pienamente gli obiettivi delle amministrazioni partner che ritengono di grande utilità potere disporre di una piattaforma tecnologica transfrontaliera e ha sviluppato alcune applicazioni fondamentali per la gestione di pianificazioni di area vasta in area transfrontaliera, come la condivisione della cartografia WEB-GIS e la rilevazione dei flussi di mobilità ecc.; inoltre le caratteristiche specifiche della piattaforma tecnologica, che la rendono a basso costo di manutenzione e Open source, aprono ampie possibilità di estenderne l uso ad altre aree e di sviluppare altre applicazioni. 26. Rimane purtroppo irrisolto il problema della sostenibilità delle attività finanziate con il programma Interreg. Infatti l intero progetto PTA è stato impostato per essere sostenibile nel tempo con limitato impiego di risorse, e le applicazioni già realizzate sono in uso delle diverse amministrazioni. Tuttavia, tutti i partner sono concordi nel ritenere che sarebbe necessario rafforzare le applicazioni già realizzate e svilupparne di nuove, ma nessuno è in grado di stanziare nuovi budget per implementare i progetti in modo indipendente dal programma. Sarebbe quindi opportuno pensare a una continuazione lavoro nella futura 49

51 programmazione. Infatti, molte delle difficoltà che si sono presentate nelle fasi iniziali del primo progetto sarebbero già superate e si potrebbe partire subito con la collaborazione consolidata tra i partner. 27. I PIT, invece, trattandosi di interventi di settori e temi diversi, ma strettamente coerenti e collegati convergenti verso un comune obiettivo di sviluppo transfrontaliero, attraverso il coinvolgimento delle principali forze istituzionali, economiche e sociali, dovevano ottenere una maggiore efficacia rispetto ai seguenti obiettivi: incentivare lo sviluppo dei sistemi locali transfrontalieri attraverso la valorizzazione delle risorse e delle potenzialità disponibili; individuare obiettivi di sviluppo transfrontaliero per aree territoriali definite nelle quali concentrare interventi e risorse; garantire l integrazione tra politiche settoriali al fine di delineare un quadro organico di interventi che agiscano efficacemente per il conseguimento degli obiettivi di sviluppo transfrontaliero. 28. Sulla base delle analisi effettuate sui PIT con un maggiore stato di avanzamento (PIT Sapalp e PIT Rifiuti 83 ), si evidenziano alcuni aspetti. Con riferimento alla tipologia di progetti integrati, si può osservare quanto segue. Il PIT Sapalp si è attuato secondo le previsioni del Programma, in quanto integra al suo interno quattro progetti afferenti settori e temi diversi orientati verso un obiettivo comune di sviluppo transfrontaliero. Il PIT si è proposto di sostenere in maniera integrata interventi di rilancio economico e sociale del territorio comasco e ticinese nel settore agro-alimentare (progetto TI-CO...nsumo 84 ), ambientale (progetto Legno 85 ) e culturale (progetto Cultura Alpina 86 ), sviluppando le attività progettuali lungo la seguente filiera: definizione dei contenuti; formazione del personale addetto (progetto Formazione Partecipata 87 ); promozione dei prodotti. Il PIT Rifiuti, invece, si caratterizza per l esistenza di tre progetti che afferiscono a tre modalità distinte di intervento che affrontano però lo stesso tema: la gestione sostenibile del problema della produzione dei rifiuti. Queste tre modalità sono il riuso (ReMida 88 ), l educazione ambientale (Rifiutili 89 ) e il contrasto al littering (Pulizia Sconfinata 90 ) Quindi, il PIT non si è sviluppato propriamente secondo le intenzioni iniziali del Programma, in quanto si concentra su un unica politica settoriale. 83 Un approfondimento sul PIT Rifiuti è riportato al Capitolo 5. Con riferimento al PIT Sapalp, l analisi si basa sul case study del Rapporto di Valutazione del 2012 e sulle successive analisi delle schede di monitoraggio riferite alle attività successive e del sito web. 84 Progetto (TI-CO...nsumo: saper promuovere, valorizzare, conoscere le eccellenze agroalimentari). 85 Progetto (Legno: saperi per un uso sostenibile della risorsa). 86 Progetto (Cultura Alpina: saper valorizzare il territorio). 87 Progetto (Formazione Partecipata : saper imparare a vivere sostenibile). 88 Progetto (ReMida). 89 Progetto (RifiutilInsubrici). 90 Progetto (Insubria, pulizia sconfinata). 50

52 29. Con riferimento invece alle modalità di integrazione tra i progetti, osservando l attuazione dei due PIT, le sinergie tra i progetti si realizzano secondo le stesse modalità: approccio integrato con un progetto che fa da collante al piano, comunicazione unitaria, forte coordinamento. Entrambi i PIT hanno seguito un approccio integrato. o Il PIT Sapalp si è articolato fin da subito, come si è detto, lungo la filiera del rilancio socioeconomico, che per ogni settore definisce i contenuti, eroga la formazione agli addetti ai lavori e promuove i prodotti. Nella progettazione iniziale il progetto che doveva fare da collante aveva una vocazione turistica, ma è stato approvato in una fase successiva e fuori dal PIT. Pertanto, il progetto chiave per l integrazione è Formazione Partecipata, che nella sostanza ha evidenziato una effettiva integrazione con gli altri progetti, che si concretizza prevalentemente nell avvenuto svolgimento di corsi e workshop sui diversi settori su cui interviene il PIT. Non vi sono invece ancora effettive evidenze di iniziative di valorizzazione congiunta intersettoriale tra gli altri progetti, che ad oggi si limita alla partecipazione ad alcuni eventi e alle attività di coordinamento. o Il PIT Rifiuti, invece, è nato da una serie di idee progettuali autonome, che hanno dato poi vita ai progetti ordinari e che avevano in comune soltanto la tematica: i rifiuti. Di fatto poi la riflessione congiunta sull integrazione tra le iniziative, effettuata in fase di costruzione del PIT a seguito della manifestazione di interesse, ha fatto emergere una serie di possibili sinergie, che ad oggi si concretizzano in attività di sensibilizzazione congiunta che altrimenti non sarebbero state possibili. Il progetto che fa da collante è Rifiutilinsubrici, che ha un ruolo di sensibilizzazione e educazione ambientale e valorizza pertanto le attività di riuso e di contrasto al littering, mentre tra gli altri due progetti l integrazione è più focalizzata sulle attività di coordinamento. La comunicazione, che dà al PIT un immagine univoca, è rappresentata in entrambi i casi dall esistenza di un sito web unico di piano, da un immagine grafica coordinata e riconoscibile, dalla comunanza del materiale informativo realizzato e delle campagne pubblicitarie, dalla partecipazione congiunta ad eventi. Tuttavia, con riferimento specifico al sito web, va rilevato che per il PIT Sapalp il portale resta articolato per progetto e non dà evidenza dell approccio alla filiera su cui invece si è basato il progetto; per il PIT Rifiuti l articolazione per tipologia di utente (scuole, famiglie, aziende) e per tema (riutilizzo, abbandono, educazione ambientale, negozio sostenibile) è più evidente e funzionale di quella per progetto e, peraltro, ogni sezione presenta link tematici agli altri progetti. Inoltre, per il PIT Rifiuti la presenza di sedi fisiche fisse (centri ReMida) ha permesso di creare uno spazio di sensibilizzazione comune. Tutti e due i PIT si sono caratterizzati per un ottima capacità di coordinamento continuo da parte del coordinatore italiano del PIT, che è realizzato però secondo modalità diverse, anche in relazione alla differente complessità del partenariato. Il PIT Sapalp, essendo composto da oltre 30 partner, ha dovuto prevedere una struttura gerarchica complessa (capifila di PIT, capifila di progetto, partner) e, conseguentemente, diversi livelli di riporto e di coordinamento, ma mantiene comunque un approccio partecipativo di coinvolgimento di tutti i partner; inoltre, il PIT prevede gruppi di lavoro tematici trasversali su tematiche specifiche o tra progetti, con un particolare ruolo del progetto Formazione Partecipata, in virtù del ruolo centrale sopra delineato. In ogni caso, il ruolo del coordinatore unico (Provincia di Como) 51

53 è stato cruciale. Il coordinamento del PIT Rifiuti, invece, si è realizzato in maniera diversa, essendo caratterizzato da una compagine partenariale molto diversa: un numero di partner inferiore (14), un capofila comune ai tre progetti (Provincia di Varese) e, peraltro, l assenza di partner svizzeri ulteriori rispetto ai capifila. Questo assetto ha permesso un assetto organizzativo più snello e funzionale, con l istituzione di tavoli di lavoro trasversali ai progetti e strutturati per ambito tematico e con la possibilità, una volta a regime, di proseguire la collaborazione in maniera anche più fluida e informale. Entrambi i PIT scontano ritardi che hanno rallentato in maniera differenziata le attività dei diversi progetti ordinari, andando così a ridurre il senso di integrazione tra gli stessi. Per il PIT Sapalp le difficoltà attuative sono ascrivibili alle difficoltà che hanno incontrato i diversi progetti, ad esempio nella definizione dei corsi di formazione, nella difficoltà di reperire informazioni nel modello del PO Legno, ma anche nella gestione delle problematiche connesse a vincoli legislativi differenti, come le barriere doganali, i vincoli legislativi all esercizio dell attività di guida extra-confine, le diverse modalità di gestione della formazione delle guide e della forestale. Per il PIT Rifiuti, invece, i maggiori ritardi sono dovuti al rallentamento dell avvio di ReMida rispetto agli altri progetti, considerata il ruolo del centro come spazio per la sensibilizzazione, ha probabilmente ridotto le opportunità di sinergia tra le attività. 30. Con riferimento alla compagine partenariale prospettata dal Programma per rafforzare il processo di integrazione, i PIT dovevano coinvolgere le principali forze istituzionali, economiche e sociali del territorio. Come si è visto il PIT Sapalp si è caratterizzato per un partenariato molto ampio, sia sul versante italiano (21 partner) sia su quello svizzero (10), che peraltro comprende soggetti istituzionali (es. Regione, Cantone, Provincia, Comuni e Associazioni di comuni, Comunità montane, uffici turistici), enti formativi, società, associazioni, università e centri di ricerca, ossia tutti i soggetti deputati alla generazione e alla valorizzazione delle attività e dei prodotti del PIT. Il PIT Rifiuti, al contrario, si caratterizza per un partenariato molto più ristretto (14 soggetti) e più sbilanciato sul versante italiano: gli unici partner svizzeri sono il Cantone Ticino, il CARL Centro Abitativo, Ricreativo e di Lavoro Mendrisio e l Azienda Cantonale del Rifiuti (ACR) di Giubiasco, capifila di progetto. Va comunque considerato che, mentre per il PIT Sapalp si trattava di un partenariato transfrontaliero consolidato, per il PIT Rifiuti le relazioni erano consolidate solo a livello italiano e con i partner svizzeri vi erano state soltanto azioni di confronto e scambio di informazioni. 31. Non essendosi ancora conclusi non è ancora possibile effettuare una completa analisi di efficacia dei risultati ottenuti dai PIT e un opportuno confronto con gli obiettivi auspicati dal Programma per questa tipologia progettuale. Tuttavia, alla luce dell avanzamento dei progetti si può ritenere che i due PIT perseguano due obiettivi distinti. o Il PIT Sapalp è più prossimo all obiettivo di incentivare lo sviluppo dei sistemi locali transfrontalieri attraverso la valorizzazione delle risorse e delle potenzialità disponibili. Ad oggi si può ritenere che le attività realizzate abbiano contribuito al raggiungimento di questa finalità. Infatti, sui tre settori individuati sono state identificate le aree di intervento, si è proceduto alla formazione degli operatori operanti negli stessi e si è attivata una promozione dei vari prodotti di progetto. Ad esempio, vale la pena di sottolineare come i vari progetti abbiano permesso di promuovere reti per la commercializzazione a km zero e la elevata partecipazione della popolazione alle manifestazioni di valorizzazione dei prodotti locali e agli eventi culturali che sono stati organizzati, anche in maniera congiunta. Sono inoltre stati realizzati interventi di restauro e recupero dei beni culturali. Ad oggi 52

54 invece i risultati nel settore ambientale sono non sono ancora evidenti, in quanto è in corso l attività di promozione della certificazione forestale e della catena di custodia. o Il PIT Rifiuti, invece, è più vicino all obiettivo di individuare obiettivi di sviluppo transfrontaliero per aree territoriali definite nelle quali concentrare interventi e risorse. Infatti, il tema dei rifiuti, su cui i due versanti avevano in precedenza avuto un mero confronto e scambio di informazioni, grazie alla realizzazione del PIT, è divenuto un vero e proprio ambito di cooperazione, in tutte le dimensioni progettuali, in cui i diversi partner coinvolti contribuiscono al miglioramento del territorio da punto di vista ambientale e sociale. Inoltre, si ritiene che l integrazione tra i diversi progetti, avvenuta sul fil rouge della sensibilizzazione verso comportamenti sostenibili, abbia permesso sinergie che hanno massimizzato i risultati. Questo è visibile ad oggi nei risultati in termini di interesse e partecipazione della popolazione alle attività realizzate nell ambito del PIT, che deriva dalle interazioni avvenute tra laboratori didattici, mostra interattiva e ReMida o più semplicemente dal fatto che le scuole e le famiglie che hanno aderito ad alcuni eventi si sono poi interessate ad ulteriori proposte, come modalità educative innovative. Una minore interazione ad oggi è visibile con il progetto di contrasto all abbandono dei rifiuti, che si limita a rappresentare uno dei temi di sensibilizzazione del pubblico, ma di fatto potrà meglio concretizzarsi una volta che sarà estesa anche alla popolazione (e non solo ai soggetti istituzionali) la possibilità di segnalare tali fenomeni. Tuttavia, va rilevato come le problematiche dei rifiuti siano più sentite, a causa del contesto e conseguentemente degli obiettivi politici, nella provincia di Varese che nel Cantone Ticino e come, pertanto, oltralpe alcuni risultati (ad esempio, nell adesione dei Comuni al sistema di rilevamento dell abbandono, dovuta anche alla diversa normativa) siano stati più modesti. 32. Occorre, inoltre, rilevare che dal punto di vista amministrativo l approvazione dei PIT ha richiesto un processo di 33 mesi così strutturato: invito alla presentazione delle manifestazioni di interesse di PIT, avvenuta a maggio 2008; presentazione delle manifestazioni di interesse, conclusasi a ottobre 2008; selezione delle manifestazioni di interesse, conclusasi ad aprile 2009; presentazione e valutazione dei PIT e dei progetti che ne fanno parte, attraverso una fase di accompagnamento, avvenuto con il supporto di un soggetto esterno; approvazione definitiva dei PIT e dei progetti che ne fanno parte, avvenuta a gennaio Il dilungarsi di tale processo, con riferimento ai PIT analizzati, ha causato alcune problematiche gestionali, dovute al fatto che le attività erano state pianificate in un contesto differente. Nel caso del PIT Sapalp al momento dell avvio erano cambiati alcuni referenti e, come dichiarato dal beneficiario, era mutata anche la percezione dell opportunità del progetto, in quanto l entusiasmo iniziale si era in parte spento. Anche nel caso del PIT Rifiuti vi sono stati degli avvicendamenti organizzativi che hanno portato ad un cambio dei referenti e quindi degli ulteriori rallentamenti che hanno posticipato la messa a regime di ReMida. 33. Inoltre, va rilevato come la gestione dei PIT di fatto sia ad oggi sia stata incentivata solo in fase di progettazione. Infatti, nel corso del progetto: 53

55 il monitoraggio e la rendicontazione avvengono a livello di singolo progetto; la gestione delle proroghe avviene a livello di singolo progetto; il budget per le attività trasversali è suddiviso tra i progetti; l accompagnamento dei tutor avviene sulla gestione dei progetti Conclusioni e raccomandazioni Qual è il grado di efficacia raggiunto nell attuazione del PO, in termini di raggiungimento dei valori obiettivo definiti nei documenti di programmazione? 34. In generale, si può ritenere che i progetti finanziati hanno raggiunto mediamente buoni livelli di efficacia rispetto alla progettazione iniziale e alle attese del Programma. 35. Rinviando, per la quantificazione degli indicatori di risultato, all analisi che sarà finalizzata in corso d anno, dal punto di vista qualitativo si può concludere che tutti i progetti si sono realizzati coerentemente con le azioni previste dal Programma e che le azioni completate nell ambito delle iniziative hanno quasi sempre raggiunto gli obiettivi di progetto. I rari casi di mancato raggiungimento dei risultati attesi sono dovuti principalmente all incompletezza della progettazione iniziale, che non aveva adeguatamente previsto alcuni rischi legati ad esempio alla diversa normativa o non aveva adeguata copertura finanziaria. Va, tuttavia, segnalato che la restrizione del budget svizzero, che ha ridotto in alcuni casi la partecipazione di questi partner ai progetti, non poteva essere prevista alla presentazione della proposta progettuale e che, pertanto, tali mancanze non sono dovute ai beneficiari. 36. Con riferimento al perseguimento degli obiettivi di Programma, è più opportuno un rinvio alle conclusioni relative alle singole Misure, ma in generale si può ritenere che l obiettivo di rafforzamento della cooperazione sia stato mediamente perseguito, dato che in quasi tutti i progetti i risultati raggiunti sono ascrivibili alla buona collaborazione tra i soggetti italiani e svizzeri che sono intervenuti, che ha permesso lo scambio di informazioni e buone pratiche e, in molti casi, ha posto le basi per ulteriori cooperazioni future. Tuttavia, va rilevato che i risultati tangibili di questa relazione, ossia i prodotti che la stessa ha generato, non sempre si sono realizzati in maniera bilanciata sui due territori. 37. Un ulteriore elemento generale che il Valutatore intende sottolineare, alla luce dell analisi condotta, è come i livelli di efficacia siano in parte dovuti all onerosità che ha caratterizzato la gestione dei progetti. Nonostante le iniziative di accompagnamento adottate dall Autorità di Gestione per aiutare nella gestione delle procedure i beneficiari, apprezzate da questi ultimi, non si è riusciti a ridurre in maniera significativa gli oneri amministrativi di gestione e rendicontazione in capo agli stessi, che risultano time-consuming e complessi, soprattutto per i soggetti attuatori meno esperti. Anche le amministrazioni responsabili hanno lamentato come la complessità della gestione amministrativa dei progetti sia onerosa. In generale, tale peso amministrativo è controproducente, sia perché distoglie l attenzione dalla qualità e dai risultati dei progetti, sia perché per i soggetti meno esperti fa aumentare il rischio di errore, con il conseguente taglio delle risorse spese. 54

56 Raccomandazione Alla luce di tali osservazioni e delle possibilità offerte dalle proposte di Regolamenti comunitari per il periodo , per la nuova programmazione si suggerisce di ricorrere all adozione delle opzioni di semplificazione dei costi, che essendo un approssimazione dei costi reali non richiedono la presentazione dei giustificativi di spesa e di pagamento, ma di dimostrare la realizzazione fisica delle operazioni. Considerando la tipologia di progetti attivati nell ambito del Programma, si suggerisce nello specifico di valutare il ricorso a tutte le opzioni di semplificazione, previa definizione di una metodologia di calcolo congiunta, giusta, equa e verificabile. La più semplice da adottare, per qualsiasi tipologia di progetto, consiste nella dichiarazione su base forfettaria dei costi indiretti, che richiede di giustificare a costi reali solo i costi diretti cui sono associati. I costi indiretti, ossia quelli non direttamente imputabili al progetto (es. spese di gestione e segreteria, utenze, etc) nel prossimo periodo di programmazione potranno essere dichiarati su base forfettaria applicando un tasso forfettario fino al 20% dei costi diretti ammissibili (o 15% dei costi diretti ammissibili per il personale), eventualmente differenziando i tassi in relazione alla tipologia progettuale. Inoltre, il Regolamento CTE al momento prevede che i costi del personale possano essere calcolati su base forfettaria fino al 15% degli altri costi diretti. Per alcune tipologie di attività possono essere utilizzati anche i costi standard, che comportano che l operazione riceva una sovvenzione pubblica sulla base delle attività quantificate, moltiplicate per l unità di costo standard stabilita. Si suggerisce di riconoscere le sovvenzioni a processo, sulla base dei progressi fisici dell operazione, ma anche di valutare il riconoscimento delle stesse a risultato, per incrementare gli standard di efficacia. I costi standard sono applicabili ad attività facilmente quantificabili, come ad esempio la formazione oppure i servizi di consulenza (entrambi misurabili in termini di ore e/o giornate). Ad esempio, nei progetti rivolti alle PMI nel campo della R&S e innovazione, tra le principali voci di spesa spesso si ritrova quella per il personale. Si potrebbe allora definire un tasso orario equivalente al salario lordo annuale (inclusi gli oneri previdenziali) diviso per la media delle ore di lavoro da contratto collettivo (tenendo in contro l accantonamento annuale al TFR). La richiesta di sovvenzione si baserebbe su una stima delle ore necessarie allo svolgimento delle attività previste. Il pagamento della sovvenzione avverrebbe invece sulla base del reale e verificato numero di ore lavorate. Questo richiede alle PMI di mantenere i timesheet a supporto per le ore lavorate dallo staff sul progetto, riducendo gli oneri amministrativi cui sono sottoposte rispetto a quelli derivanti dalle procedure di rendicontazione a costi reali (cedolini, F24, etc). Un ulteriore alternativa è rappresentata dalle somme forfettarie. In tal caso, tutti o parte dei costi ammissibili dell operazione (entro i ) sono rimborsati sulla base di somme forfetarie predefinite (la cui determinazione deve essere giustificata, ad esempio in base a budget dettagliati presentati dai beneficiari e comparando operazioni similari), che sono pagate solo se le attività e/o i prodotti precedentemente stabiliti sono completati nei termini previsti. Ricorrere a questa opzione di semplificazione è particolarmente utile in caso di sovvenzioni per il lancio di una nuova attività, la produzione di set di strumenti, l organizzazione di piccoli seminari e la partecipazione a fiere ed altri eventi. 55

57 Come si differenzia il grado di efficacia in termini di misure? 38. Relativamente all Asse I, l analisi dei progetti conclusi conduce alla conclusione che i progetti che maggiormente hanno contribuito all obiettivo di coniugare lo sviluppo del territorio con la gestione sostenibile dell ambiente sono quelli della Misura 1.1, che hanno contribuito positivamente ad incentivare una gestione congiunta dei rischi naturali ed ambientali mediante l adozione di pratiche comuni e di modelli coordinati di governance del territorio, e in parte quelli della Misura 1.2, qualora hanno comportato su entrambi i versanti l applicazione delle tecniche di tutela della biodiversità (es. certificazione energetica nei Comuni, adesione al marchio turismo botanico, riduzione delle emissioni). In altri casi, infatti, la cooperazione non ha portato a risultati bilanciati sui due territori, mentre con riferimento alla Misura 1.3 sono venuti a mancare interventi che, oltre a realizzare attività congiunte di studio e analisi delle produzioni, abbiano attuato innovazioni e sperimentazioni nel settore, delegate a momenti successivi o a stakeholder pubblici e privati. 39. Con riferimento all Asse II, si giunge alla conclusione che i progetti più efficaci rispetto all obiettivo di incentivare lo sviluppo di un economia di sistema nelle aree transfrontaliere siano quelli afferenti alla Misura 2.2, in quanto hanno tutti incentivato la creazione di reti di cooperazione nell ambito della ricerca e dell innovazione. Va rilevato, tuttavia, che le reti di cooperazione non sempre si sono create in maniera diretta tra le imprese del territorio e che spesso sono mediate dalla presenza di università e centri di ricerca dei due versanti che hanno collaborato tra loro riversando gli effetti di questa relazione sui rispettivi territori e, in certi casi più limitati sul mercato transfrontaliero. In ogni caso, nella maggior parte dei casi tali azioni hanno facilitato il networking tra le imprese partecipanti ed hanno prodotto sul territorio un trasferimento di innovazione e tecnologia che, oltre ad aver portato alla creazione di imprese innovative a vantaggio della competitività internazionale dell area, facilita le relazioni tra le imprese dell area di cooperazione (in quanto detentrici di prodotti e innovazioni comuni che creano un mercato transfrontaliero) oppure permette l adozione di comportamenti comuni (ad esempio, nella gestione delle innovazioni o nelle azioni di risparmio energetico). Anche i progetti della Misura 2.1 hanno prodotto risultati in linea con le attese del Programma. Nell ambito dei progetti a vocazione turistica, infatti, si sono realizzate attività volte a promuovere la creazione di un immagine univoca del territorio transfrontaliero per i turisti, attraverso azioni di marketing congiunte che vanno oltre i confini nazionali, è stato creato un sistema di offerta univoco, in cui gli operatori aderiscono a standard unitari, e sono stati effettuati interventi che hanno consentito di valorizzare le peculiarità locali di tutta l area, per offrire pacchetti integrati valorizzando il patrimonio paesaggistico e le opportunità di pratica sportiva. Tuttavia, a questi progetti si affiancano altre iniziative che non hanno prodotto sistemi innovativi o si sono limitati alla cooperazione per studi sul trend turistico, che non hanno avuto un seguito significativo. I progetti della Misura 2.3, invece, riducono i livelli di efficacia dell Asse, in quanto, come si è visto, si sono limitati a produrre studi di fattibilità per migliorare reti e servizi nel settore dei trasporti dell area transfrontaliera ma non hanno previsto la realizzazione fisica delle soluzioni tecniche presentate. 56

58 40. Nell ambito dell Asse III, infine, si ritiene che tutti i progetti abbiano permesso di rafforzare processi di cooperazione in ambito culturale, sociale e istituzionale con l obiettivo ultimo di incrementare la qualità della vita nell area. Infatti, per tutte le Misure si sono generate azioni di collaborazione tra i soggetti pubblici e privati del territorio nei diversi ambiti di intervento, anche se non sempre hanno dato luogo ad interventi congiunti o comuni. Maggiore efficacia si è verificata per i progetti della Misura 3.3, in quanto la collaborazione tra gli stakeholder del mercato del lavoro dei due versanti ha permesso di adottare buone pratiche comuni (nella certificazione delle competenze per figure rilevanti nell area) e la condivisione di informazioni, utili alla mobilità dei lavoratori frontalieri. Tuttavia, anche gli interventi della Misura 3.4 hanno prodotto un nutrito scambio di metodologie e informazioni in materia di cooperazione sociale e istituzionale, anche se non sempre lo stesso di è tradotto in sperimentazioni concrete su entrambi i versanti. Con riferimento alla Misura 3.1, invece, anche se la cooperazione tra gli operatori culturali ha permesso la realizzazione di eventi ed iniziative di elevata qualità e valore, la carenza nella progettazione ha portato a volte a realizzare attività tra loro non connesse, perdendo la concentrazione tematica e l opportunità di massimizzare i risultati. Tenuto conto dei tagli alla cultura da parte delle istituzioni pubbliche e dell atteggiamento di chiusura della NPR su questi temi, si ritiene che il finanziamento INTERREG abbia rappresentato un opportunità di copertura di alcune iniziative programmatiche e non una effettiva opportunità di progettazione congiunta. Quali progetti mostrano una performance migliore e si configurano come best practice? Quali caratteristiche di tali progetti sono trasferibili nei meccanismi di attuazione di altri progetti finanziati nel programma? 41. Dal punto di vista dell efficacia progettuale, l analisi dei progetti conclusi ha permesso di individuare alcuni progetti che hanno avuto una performance migliore e, conseguentemente, i fattori chiave che facilitano il raggiungimento degli obiettivi di progetto e di Programma. 42. Un primo elemento è la progettazione condivisa fra i capofila e i partner transfrontalieri, sin dalle fasi iniziali di definizione dell idea progettuale. La definizione congiunta degli obiettivi, delle attività e dei risultati attesi crea valore aggiunto perché permette di attingere dalle professionalità di tutti i componenti del gruppo di lavoro, ciascuno con le proprie idee e competenze. Inoltre, tale approccio aumenta la motivazione dei partner nella realizzazione, in quanto risponde alle esigenze e alle capacità di tutti, e di conseguenza consente di ottenere risultati e ricadute positive su tutti i territori di riferimento. Raccomandazione In questa programmazione si è esaurita la possibilità di presentare nuovi progetti. Si raccomanda pertanto per il ciclo 2014/20 di creare nuove occasioni di informazione e disseminazione territoriale per l attivazione di partnership. Tali occasioni non dovranno limitarsi ai momenti di apertura delle finestre di valutazione, ma dovranno essere continuative. A tal proposito potrebbe essere utile, oltre al ruolo dei tutor, appoggiarsi a istituzioni territoriali, come ad esempio le Camere di Commercio e le associazioni di categoria, in modo tale che nell ambito delle loro attività istituzionali possano incentivare reti transfrontaliere con obiettivi comuni. 57

59 43. Un altro elemento determinante è l innovatività del progetto nel promuovere azioni e attività che siano al passo con i tempi. I progetti più efficaci e a maggiore valore aggiunto sono quelli che impiegano strumenti originali, come tool interattivi, nuove metodologie, modalità innovative di partecipazione e fruizione da parte del territorio, e che producono risultati che fanno la differenza, come prodotti e dispositivi non presenti sul mercato, nuovi servizi per le imprese, nuovi pacchetti turistici integrati. Altri progetti, che si limitano a fruire dei finanziamenti del Programma per proseguire iniziative esistenti, danno un contributo più ridotto. Raccomandazione Per i progetti in corso si raccomanda di suggerire ai beneficiari di rivedere le attività alla luce delle novità che offre oggi il mercato, puntando in particolare sulle nuove tecnologie e in generale sulle innovazioni, accompagnando se necessario anche eventuali rimodulazioni di budget. Per la prossima programmazione le modalità di selezione e di accompagnamento devono prevedere l innovazione e la novità come un elemento prioritario per la buona riuscita del progetto. 44. Un terzo elemento è la capacità progettuale, che consiste nella strutturazione di un progetto chiaro, secondo l approccio del logical framework. I progetti più efficaci infatti sono quelli costruiti con obiettivi, azioni e risultati attesi chiari e coerenti tra loro, oltre che con il Programma. I progetti in cui i diversi obiettivi e attività sono slegati tra loro e accomunati solo da un tema riducono le possibilità di creare sinergie e di perseguire i risultati, oltre a creare problemi di coordinamento che perdono di vista l obiettivo primario. Raccomandazione Anche in questo caso la raccomandazione vale per la prossima programmazione, in cui si suggerisce prima di tutto di adottare criteri e metodologie di selezione che impediscano di finanziare progetti deboli dal punto di vista della coerenza progettuale. Tuttavia, considerato che le carenze si verificano soprattutto con partner inesperti e specifiche tipologie di progetto si ritiene che, per evitare di escludere nuovi soggetti che potrebbero dare valore aggiunto alla cooperazione o temi interessanti (come quello culturale) dal Programma, sia necessario rafforzare l accompagnamento nella fase di definizione del progetto, oltre che in quella di gestione dello stesso, in modo tale da incentivare tutti i beneficiari nella presa di coscienza delle tecniche di progettazione. 38. Un ulteriore fattore è l analisi di fattibilità e del mercato di riferimento, che consiste nella presa di coscienza sia dei limiti e dei rischi della cooperazione transfrontaliera (ad esempio i vincoli normativi e doganali) sia dei bisogni e le prospettive di sviluppo del settore, del territorio e degli stakeholder coinvolti nel progetto, al fine di evitare l implementazione di interventi che risultino obsoleti non rispondendo ai bisogni attuali o in potenza. Raccomandazione La raccomandazione è collegata a quella precedente, in quanto si ritiene che la selezione dei progetti debba tenere conto del contesto di riferimento e della fattibilità dei progetti, alla luce dell esperienza di cooperazione. Le proposte progettuali dovrebbero contenere un analisi più approfondita (anche con analisi SWOT) delle opportunità e delle minacce alla buona riuscita del progetto. Anche in questo caso l accompagnamento e 58

60 partnership con associazioni di categoria e sistema camerale potrebbe aumentare la consapevolezza del territorio sulle opportunità e i vincoli della cooperazione. Rispetto ai bisogni del territorio si ritiene inoltre che dovrebbe essere rafforzata la stesura degli avvisi, che dovrebbero individuare in maniera più precisa le necessità di cooperazione a partire dagli esiti della valutazione ex ante. 39. Un altro driver è il coinvolgimento del territorio, ossia degli stakeholder e, ove applicabile, dell intera popolazione. I progetti che hanno maggiore efficacia sono quelli che hanno un approccio partecipato, ossia non si limitano all organizzazione di eventi di sensibilizzazione e disseminazione frontale, ma attivano direttamente il territorio, ad esempio in workshop e laboratori o occasioni strutturate di networking. I progetti che hanno adottato queste modalità non solo hanno dato concretezza alla cooperazione anche tra territori, oltre che tra beneficiari, ma hanno anche legittimato la propria esistenza sul territorio, ricevuto un feedback rispetto alle esigenze dei suoi stakeholder e, quindi, hanno permesso di migliorare i propri risultati. Raccomandazione Anche per i progetti ancora in corso, si raccomanda, attraverso i momenti informativi dedicati e anche tramite la figura dei tutor, di stimolare nei partenariati la volontà di coinvolgere i soggetti interessati in maniera attiva e partecipata. Un ruolo cruciale può essere rappresentato dai soggetti istituzionali che, anche qualora non siano partner di progetto, devono comunque essere informati delle iniziative in essere, allo scopo di sostenerle nell ambito delle loro attività caratteristiche. Nella prossima programmazione potrebbero essere premiati i progetti che prevedono tavoli di lavoro permanenti con rappresentanti degli stakeholder, della comunità o esperti. In generale, inoltre, si raccomanda di ridurre gli eventi a basso valore aggiunto partecipativo e di incentivare i momenti di lavoro comune e situazioni interattive, opportunamente targettizzati, in cui gli stakeholder possono dare il proprio contributo in termini di soddisfazione e interesse e i beneficiari, conseguentemente, possono verificare la rispondenza del progetto alle esigenze del territorio, apportando eventualmente i correttivi necessari. Si ritiene, inoltre, che i progetti debbano maggiormente puntare sulle nuove tecnologie di comunicazione per massimizzare la capillarità sul territorio in maniera innovativa e al passo con i tempi (es. blog, social network). Un ulteriore modalità di coinvolgimento del territorio potrebbe essere rappresentata da open day per visite sui luoghi dove si sono svolte le attività. 40. Un ulteriore fattore è la continuità dei rapporti fra i partner, che, sulla base della condivisione degli obiettivi e delle attività e di continui momenti di scambio e collaborazione durante la gestione degli interventi, permette di raggiungere i risultati prefissati e di sviluppare ulteriormente il progetto con la possibilità di avere efficaci ricadute nel medio-lungo periodo. Le partnership che non hanno subito variazioni a seguito di accorpamenti o fallimenti dei soggetti coinvolti o di rinunce si sono dimostrate quelle più efficaci nella realizzazione. Nel caso dei progetti in capo a Ticino Transfer, però, poi confluito in Fondazione Agire, si segnala nello specifico che nella maggior parte dei casi si sono comunque realizzate le attività, con rare eccezioni di discontinuità. Collegata a questo fattore è la continuità delle persone che lavorano e collaborano nel progetto, che permette, grazie all acquisizione da parte di questi soggetti di competenze e conoscenze specifiche sul progetto, una gestione nel tempo più efficace delle attività e un consolidamento dei rapporti personali con tutti gli attori con cui si entra in contatto. I progetti in cui avvicendamenti organizzativi hanno determinato una discontinuità nelle relazioni hanno subito spesso rallentamenti e perdita 59

61 di motivazione. Lo stesso vale indirettamente per i progetti in cui partecipano amministrazioni pubbliche in cui il cambio di vertice a seguito delle elezioni amministrative ha modificato obiettivi e priorità, mettendo in secondo piano quelli di progetto. Raccomandazione Per i progetti in corso che dovessero subire avvicendamenti organizzativi a seguito del venire meno di un partner o di persone esperte nel progetto, si raccomanda la pronta disponibilità ad accompagnare il processo di subentro di nuovi soggetti o di revisione del progetto in modo tale che i risultati attesi non debbano subire modifiche rilevanti. In questa attività i tutor, profondi conoscitori dei progetti e dei beneficiari, hanno un ruolo cruciale di supporto. Allo stesso modo si raccomanda di monitorare eventuali rallentamenti dovuti a cambiamenti nelle priorità istituzionali, in modo tale da intervenire prontamente nella definizione delle modalità migliori per ridurre i ritardi e il relativo impatto. Per la prossima programmazione inoltre si suggerisce di stimolare maggiormente le partnership pubblico-privato. 41. Dal punto di vista della sostenibilità dei progetti, invece, si è visto come solo la metà degli interventi conclusi dimostri la capacità di proseguire e di avere effetti anche dopo la conclusione formale. Un primo fattore è rappresentato dalla disponibilità di finanziamenti ulteriori: alcuni progetti hanno individuato meccanismi di auto-sostentamento, in quanto sono divenuti fonte di entrata, mentre altri si sono affidati ad altri finanziamenti pubblici, comunitari e non. Tuttavia, anche a causa della crisi economico-finanziaria che riduce la fiducia dei mercati, l accesso al credito e gli investimenti, anche la difficoltà di reperire nuovi fondi per proseguire le iniziative in alcuni casi ne ha ridotto la sostenibilità. Un altro elemento fondamentale è la stabilità della partnership transfrontaliera, che presuppone la condivisione degli obiettivi comuni sin dalla progettazione, evitando di dare ai partner dell altro versante ruoli marginali di partecipazione ai momenti di lavoro e coinvolgendoli come parte attiva. La partnership in alcuni casi è stata compromessa da avvicendamenti organizzativi dei soggetti coinvolti, portando a limitare la sostenibilità delle iniziative o a sottostimarne l importanza. In ogni caso, altri progetti invece sono proseguiti autonomamente perché il relativo follow-up è rientrato nelle attività istituzionali dei partner o degli operatori del settore che sono stati formati in tal senso. Raccomandazione Per la prossima programmazione si raccomanda, attraverso la selezione e l accompagnamento, di rafforzare la valutazione delle idee progettuali sulla base della relativa sostenibilità. In particolare, si suggerisce di incentivare il finanziamento di progetti che prevedono partnership pubblico-privato, laddove il pubblico permette di garantire la continuità delle attività in quanto dà garanzia istituzionale, fatto salvo il mantenimento delle priorità, il privato invece garantisce una maggiore flessibilità gestionale e finanziaria per il proseguimento delle iniziative. Inoltre, devono essere promossi i progetti che generano entrate future, in quanto creano un attività economica. Per la programmazione attuale si suggerisce a tutte le Amministrazioni di tenere informati i beneficiari su eventuali iniziative promosse con altri fondi che possono continuare a sostenere lo sviluppo ulteriore dei progetti, in un ottica di integrazione delle politiche. 60

62 Qual è il contributo dei PIT e dei progetti strategici all attuazione della strategia dei singoli assi? 42. Dall analisi dei progetti strategici e dei PIT, che non sono ancora giunti a conclusione e su cui pertanto è stato possibile effettuare una prima valutazione su quelli in fase maggiormente avanzata, si può ritenere che i risultati generati rispetto ai progetti ordinari sono limitati in termini di attese che aveva definito il Programma. 43. Per quanto riguarda i progetti strategici, le principali criticità sono emerse nella fase di progettazione, quando è stato necessario individuare e coordinare le strutture e i referenti di tutte o quasi le amministrazioni responsabili del programma nella costruzione dei progetti. Non sempre gli interlocutori individuati per la progettazione dei progetti strategici erano quelli più adeguati per competenze e interesse al tema strategico, pertanto in quasi tutti i progetti strategici ci sono stati dei soggetti forti protagonisti attivi e altri che hanno del tutto o in parte subito il carico di lavoro aggiuntivo derivante dalla partecipazione alla progettazione del progetto strategico. 44. Come in tutti i progetti, anche negli strategici la scelta dei partner e delle strutture responsabili dell attuazione dei progetti risulta determinante sul raggiungimento degli obiettivi. Tuttavia, effettuando correzioni e aggiustamenti in corso d opera, anche i partenariati dei progetti strategici sembrano in gran parte aver dato buoni risultati dal punto di vista relazionale, dello scambio di competenze con altri territori e del raggiungimento degli obiettivi comuni. 45. Con alcuni progetti strategici sono state create le basi operative o tecnologiche comuni (es. progetto PTA) per proseguire attività condivise e l attivazione di progetti pilota (es. VETTA e PTA) esemplari e replicabili costituisce una buona base di partenza per la prosecuzione dei progetti con ricadute più concrete e visibili per i territori transfrontalieri. 46. Il giudizio sul valore aggiunto transfrontaliero dei progetti strategici è controverso. Da una parte, tutti i partner coinvolti direttamente nell attuazione dei due progetti analizzati sono concordi nel ritenere di grande utilità l avere potuto costruire reti di collaborazioni ampie con ricadute positive sia dal punto di vista relazionale che professionale. L ulteriore consolidamento delle partnership potrebbe permettere di migliorare l efficacia dei risultati ottenuti e ampliare le possibilità di integrazione. Sebbene i partner svizzeri siano estremamente limitati dalla ristrettezza del budget a loro disposizione, ritengono comunque di grande utilità la partecipazione a questi progetti. Diversa è l opinione di alcuni referenti amministrativi regionali e di alcuni dei responsabili del programma sia italiani che svizzeri, che vedono nei progetti strategici soprattutto un onere eccessivo delle attività di coordinamento e di gestione, rispetto ai risultati raggiunti e alla difficoltà d individuare ricadute dirette e tangibili sul territorio. Sono quindi piuttosto concordi nel ritenere che i progetti strategici nella prossima programmazione non debbano più essere riproposti. Tuttavia, potrebbe valere la pena dare continuità a quei progetti che hanno posto utili basi propedeutiche per applicazioni a maggiore ricaduta operativa, attivandoli come semplici progetti ordinari, magari di importo più consistente. 61

63 47. I PIT, nel periodo sono stati un primo tentativo di adozione di forme di pianificazione integrata nei programmi di cooperazione transfrontaliera, anticipando gli orientamenti della nuova programmazione che insistono molto sull applicazione dell approccio integrato nelle aree transfrontaliere. 48. Si ritiene che per i piani analizzati, i risultati siano stati indubbiamente positivi rispetto agli obiettivi del Programma, perché hanno permesso di individuare un approccio integrato allo sviluppo locale e alla tematica dei rifiuti: il PIT Sapalp, infatti, si è attuato definendo un percorso comune di rilancio su diverse risorse dell economia locale transfrontaliera (culturali, agroalimentari e ambientali), mentre il PIT Rifiuti abbia permesso di trattare la problematica dei rifiuti nelle sue diverse dimensioni (riuso, educazione ambientale, abbandono). 49. Tuttavia, l analisi ha evidenziato come le interdipendenze tra le attività progettuali sia stata limitata, come gli interventi in certi casi non siano proseguiti in parallelo a causa di alcuni rallentamenti e come il coordinamento si sia focalizzato principalmente sugli aspetti legati alla comunicazione esterna; in entrambi i casi un progetto ha fatto da collante, ma tra gli altri ad oggi le interdipendenze sono insufficienti rispetto alle attese iniziali. Quindi, benché i risultati dei diversi progetti in entrambi i casi ad oggi siano ottimi rispetto alle tematiche e agli obiettivi del Programma e nonostante le sinergie che si sono realizzate abbiano avuto una ricaduta positiva sulla realizzazione complessiva dei PIT, si ritiene che lo sforzo amministrativo richiesto alle Amministrazioni e ai beneficiari per la definizione di questi piani non sia ripagato in termini di risultati complessivi e che gli stessi risultati si sarebbero potuti ottenere attraverso un accompagnamento più breve e anche informale tra i singoli progetti ordinari. Anche sotto il profilo del partenariato transfrontaliero, i PIT hanno dimostrato come, da un lato, il PIT Sapalp si è caratterizzato per una compagine molta ampia su entrambi i versanti, a differenza del PIT Rifiuti che ha previsto una partnership più ristretta e sbilanciata. Dal punto di vista della completezza, il partenariato è molto variegato rispetto ai soggetti rilevanti nel PIT Sapalp, mentre nel PIT Rifiuti sono coperte le istituzioni e l associazionismo, ma si ritiene che avrebbero potuto essere coinvolti altri soggetti chiave, che ad esempio nel sono stati coinvolti successivamente solo in sede di Tavolo tecnico contro l abbandono dei rifiuti, come i Comuni e la società di gestione dei rifiuti di Varese. In entrambi i casi si ritiene che manchi il sistema camerale, che nel PIT Sapalp avrebbe potuto accompagnare la fase di promozione, mentre nel PIT Rifiuti avrebbe potuto potenziare la comunicazione nei confronti delle aziende. Il PIT Rifiuti, infatti, ha attivato successivamente una collaborazione con la Camera di Commercio di Varese per Ufficio innovazione per la promozione dei materiali di ReMida. Raccomandazione Con riferimento ai progetti strategici, si ritiene che il patrimonio di competenze e di reti consolidate di relazioni accumulati con la realizzazione dei progetti strategici sarebbe disperso se si decidesse di abolire completamente tale tipologia progettuale, come risulta dalle intenzioni di quasi tutti i responsabili del programma delle amministrazioni italiane e svizzere. Nella prossima programmazione potrebbe essere dunque opportuno, mantenere la possibilità per quei partenariati dei progetti strategici che lo volessero, di proseguire le attività avviate nel Molte delle difficoltà che si sono presentate all inizio del primo progetto sarebbero già superate e si potrebbe partire subito con la collaborazione consolidata tra i partner per aggiungere nuovi obiettivi e ampliare le ricadute operative delle iniziative avviate con i progetti pilota. 62

64 Con riferimento ai PIT per questa programmazione si raccomanda di tenere monitorata l attuazione degli interventi. Nello specifico, si ritiene che sia opportuno richiedere periodicamente, oltre alla normale documentazione di monitoraggio e rendicontazione dei singoli progetti ordinari, anche una relazione di avanzamento complessiva per tenere sotto osservazione i risultati complessivi, le interdipendenze progettuali e le relative sinergie, in modo tale da suggerire eventuali interventi correttivi. Nella costruzione del nuovo programma, dovendo comunque essere presa in considerazione l opportunità di attivare o non attivare forme di programmazione integrata territoriale adottando strategie monofondo o plurifondo, l esperienza dei PIT, seppur non sembri un modello da riproporre, potrà fornire elementi utili e concreti per la valutazione delle possibili opzioni. Si ritiene infatti che si debba incoraggiare l interdipendenza progettuale attraverso forme più flessibili, in maniera tale che non solo permettano un attivazione più rapida ma soprattutto possano intervenire anche in momenti diversi, dato che l integrazione potrebbe rendersi necessaria solo in alcune fasi, come si è verificato ad esempio con il PIT Sapalp. In generale, infatti, si ritiene che l integrazione tra progetti generi valore aggiunto e che pertanto vada promossa come principio generale per tutti i progetti. Un ipotesi potrebbe essere rappresentata dalla presenza nell avviso per i progetti ordinari di criteri di premialità per le interazioni tra progetti, che poi dovrebbero essere opportunamente monitorate. 63

65 3. Valutazione strategica del Programma 3.1. Obiettivi della valutazione Gli obiettivi della Valutazione strategica per l annualità in corso sono quelli di analizzare il grado di perseguimento degli obiettivi globali del Programma, anche in vista dell avvicinarsi dell inizio della nuova programmazione. Nello specifico, il presente capitolo intende rispondere alle seguenti domande di valutazione. Qual è il contributo del programma al perseguimento degli obiettivi globali? L obiettivo globale del Programma è quello di favorire processi d integrazione tra i sistemi produttivi sfruttando la centralità geografica e la prossimità tra territori economicamente sviluppati al fine di garantire il rafforzamento del processo di cooperazione tra i due fronti, nonostante il persistere dei limiti oggettivi e dei fattori di rallentamento del processo d integrazione, determinati dalla non appartenenza della Svizzera all Unione Europea. Pertanto, considerato l avanzamento del Programma e le esigenze informative che ne scaturiscono, per l annualità in corso si è ritenuto di approfondire, per i progetti conclusi, il contributo del Programma al rafforzamento del processo di integrazione tra le aree del confine italo-elvetico, in relazione alle dimensioni principali su cui esso può avere effetti, anche in vista dell avvicinarsi dell inizio della nuova programmazione. Coerentemente con quanto previsto dal Piano della Valutazione, l analisi si è focalizzata sui seguenti aspetti: turismo, ricerca e innovazione, trasporto, patrimonio culturale, accesso all ICT, istruzione e mercato del lavoro. Quali sono gli effetti del programma sulle pari opportunità, con riferimento in particolare ai risultati conseguiti nell ambito dell asse 3? Qual è il contributo del programma al raggiungimento degli obiettivi ambientali del programma? Per rispondere a queste valutazioni l analisi di cui sopra si è estesa alle ricadute sulle tematiche trasversali, quali l ambiente e le pari opportunità. La raccolta dei dati è stata effettuata in due step: analisi desk, a partire dalla seguente documentazione: Programma operativo, verbali del Comitato di pilotaggio, schede progetto, dati di monitoraggio, cruscotti, relazioni di chiusura, documentazione inerente la nuova programmazione comunitaria e la programmazione svizzera; 64

66 questionari ed interviste ai beneficiari e ai referenti del Programma. Le informazioni, quindi, sono state elaborate ed analizzate per ciascuna delle tematiche previste dal Disegno della Valutazione, tenendo conto dei seguenti aspetti: contesto generale e problematiche cui intendeva rispondere il Programma e relativa eventuale evoluzione nel corso della programmazione 2007/13; obiettivi e attese del Programma relativamente alla tematica in questione; risultati e ricadute generate dai progetti analizzati relativamente agli obiettivi del Programma. Si è ritenuta inoltre opportuna un analisi dello stato attuale della definizione della nuova programmazione Analisi del contributo del Programma al processo di integrazione transfrontaliera 50. La valutazione del contributo del Programma al processo di integrazione transfrontaliera si basa sui risultati e sugli effetti generati dai progetti conclusi analizzati e, nello specifico, sulle ricadute che tali operazioni hanno avuto sul territorio interessato. Il prospetto che segue identifica per ciascuna area tematica e misura i progetti che contribuiscono all integrazione. Tabella 3. Contributo all integrazione dei progetti per misura Area tematica Turismo Ricerca e innovazione 10 Trasporto 1 Patrimonio culturale 3 1 Accesso all'ict 1 1 Istruzione e mercato del lavoro Come evidenziato dal prospetto, l impatto dei progetti si verifica non solo nell area tematica prevalente, ma anche in altri ambiti Contributo all integrazione nel turismo 51. La forte vocazione turistica dell area di cooperazione, in cui la montagna gioca un ruolo centrale, ha determinato una struttura produttiva comune, fortemente orientata al settore terziario, trainato da quello turistico. Nonostante la crisi, il trend generale del territorio resta positivo, seppur modesto, sia in termini di 65

67 offerta turistica sia di presenze, fatta eccezione che per l area valdostana e ticinese in cui c è stata una lieve flessione È rimasta, quindi, valida e rilevante l intenzione del Programma di valorizzare le potenzialità comuni del turismo dell area perseguendo obiettivi di cooperazione anche in questo settore, come uno dei fattori chiave per la competitività del territorio interessato, tenuto conto anche dei limiti riscontrati, quali: la necessità di diversificare l offerta ricettiva e di adeguare le strutture, spesso sottodimensionate e qualitativamente superate; alcune lacune nella professionalità del personale addetto al settore turistico; la difficoltà degli operatori a cooperare e fare rete con una conseguente offerta turistica frammentata. 53. Nello specifico, il Programma ha previsto un obiettivo specifico di sviluppo dell integrazione dell area turistica transfrontaliera, promuovendo la creazione di un immagine univoca e di un sistema di offerta che valorizzi le peculiarità locali (Misura 2.1). Allo stesso tempo, però, il Programma ha intravisto nello sviluppo della filiera turistica ulteriori margini di sviluppo del settore, prevedendo che possano generare possibili ricadute sulla competitività di questo settore anche interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale, paesaggistico e naturale dell area di cooperazione, oltre che agroalimentare, sviluppo dell ICT anche nel settore turistico, trasporti (per ridurre la difficile raggiungibilità e la scarsa accessibilità di alcune aree), valorizzazione del patrimonio culturale, artigianale, delle risorse termali, dello sport come risorsa per l attrazione di nuovi turisti, formazione al personale addetto al settore turistico. 54. Il Valutatore, pertanto, ha proceduto ad analizzare come le progettualità realizzate hanno contribuito all integrazione turistica nell area di cooperazione secondo le modalità previste dal Programma e sopra delineate. 55. I progetti che presentano maggiori ricadute sull integrazione turistica transfrontaliera sono, per loro natura, quelli finanziati a valere sull obiettivo specifico 2.1. Tuttavia, anche altri progetti hanno generato effetti positivi su questo tema. 56. La principale ricaduta constatata nell analisi dei progetti è certamente il contributo alla creazione un immagine univoca dell area turistica transfrontaliera. Laddove si è verificata una realizzazione congiunta delle attività di marketing e il coinvolgimento degli operatori italiani e svizzeri del settore, i progetti hanno consentito di promuovere in maniera integrata le risorse dell area e di valorizzarne le potenzialità. Un esempio è rappresentato da quegli interventi che hanno adottato un brand comune, adottato dagli operatori aderenti a livello transfrontaliero per dare ai turisti una visione univoca dell area. Un caso è quello di Lago Maggiore Meeting Industry 92, che rappresenta il brand con cui viene promosso il turismo congressuale sui due versanti del Lago Maggiore attraverso i mezzi di comunicazione, fiere e workshop. Allo stesso tempo, la creazione del Club di prodotto tra gli operatori turistici dell area transfrontaliera 91 Fonte: Atlante della competitività delle province e delle regioni - Istituto Tagliacarne Unioncamere e Atlante Statistico della Svizzera - Ufficio federale di statistica (dati 2010) 92 Progetto (Incontrarsi senza confini: convegni e viaggi incentive sul Lago Maggiore) 66

68 Varese-Mendrisio 93, rappresenta un livello di standard di qualità univoco del servizio offerto, in Italia e in Svizzera, per il turismo sostenibile. Nella creazione di un immagine univoca transfrontaliera un ruolo chiave è giocato dalla creazione dei siti web, che rappresentano una delle principali fonti di informazione turistica. Un esempio è dato dai siti web dei progetti sopra citati e, in particolare, 94, che oltre a presentare l area e l offerta in maniera integrata propone anche percorsi ciclabili transfrontalieri tra la provincia di Varese e la regione del Mendrisiotto. 57. Un secondo effetto generato dai progetti finanziati è l aumentata attrattività turistica sull area transfrontaliera derivante dalla differenziazione dell offerta. Naturalmente non è possibile giungere alla conclusione per cui l aumento dell afflusso turistico è dovuto alle iniziative del Programma, ma per alcuni progetti si può rilevare come le attività realizzate sui due versanti valorizzando le risorse locali hanno attratto nuovi flussi turistici. La differenziazione dell offerta si è basata su diversi aspetti, come la pratica sportiva, il patrimonio culturale, il turismo congressuale. Un esempio è rappresentato dagli interventi che hanno colto le sinergie tra le potenzialità del patrimonio paesaggistico e le opportunità della pratica sportiva del pattinaggio sul ghiaccio 95. Come si è visto, di fatto il progetto si è limitato a modernizzare e migliorare le strutture sportive e ad effettuare alcune attività promozionali, ma le attività realizzate hanno permesso l organizzazione di un evento (maratona sul ghiaccio) che ha attirato partecipanti tra cui numerosi turisti stranieri e, in particolare, olandesi (come testimoniato dalla stampa locale) e che si è poi ripetuta anche a seguito della conclusione del progetto, andando a rappresentare un opportunità per il turismo nell area transfrontaliera, anche con gite giornaliere. Ad ogni modo, va segnalato come le ricadute siano dirette sul versante italiano, su cui si realizzano gli eventi, e indirette su quello svizzero, che al massimo gode della presenza dei turisti in gite giornaliere, tenuto conto anche, sulla base delle dichiarazioni rese dal beneficiario, che non si intende proseguire la cooperazione tra i due versanti. Sempre in ambito sportivo, l integrazione tra pratica sportiva ciclistica e offerta turistica 96, che ha portato alla creazione dei pacchetti integrati per le escursioni in bicicletta, in termini di gradimento le ricadute sull area sono state positive, dato che si sono rilevati noleggi e, quindi, un concreto interesse della clientela ad accedere ad una forma di turismo sostenibile. Tuttavia, non si può determinare quanto il progetto abbia determinato le nuove presenze nell area, dato che il sito non si è dimostrato in grado di generare prenotazioni dirette tramite il sistema di prenotazione, limitando pertanto il ruolo di questo strumento alla consultazione delle strutture, nonché la possibilità di monitorare gli effetti del progetto sull incremento di turisti. 93 Progetto (Territorio per il benessere) 94 Progetto (Territorio per il benessere) 95 Progetto (Provvedimenti qualitativi per il miglioramento delle prestazioni nelle regioni vacanze Samnaun e Passo Resia) 96 Progetto (Territorio per il benessere) 67

69 La valorizzazione dei Carden 97, invece, finanziata nell ambito della Misura 3.1, evidenzia come anche gli interventi a vocazione culturale possano avere ricadute turistiche. Il progetto, infatti, rappresenta un interessante esempio di valorizzazione del patrimonio culturale comune, che non solo ha permesso di realizzare interventi congiunti di tutela dei Carden, ma anche di attivare conseguentemente offerte turistiche giornaliere che hanno permesso la fruizione di queste strutture a circa persone l anno. Anche il progetto Pro Arbora 98 della Misura 1.2 ha permesso di sviluppare il turismo botanico: le strutture ricettive del territorio hanno aderito al marchio Slow Botanic Tourism e si sono creati itinerari naturalistici in orti botanici, giardini storici e siti con alberi monumentali censiti all interno del progetto. A seguito degli studi finalizzati al miglioramento dell efficienza dei collegamenti funiviari nel comprensorio del Cervino 99, invece, sono proseguite le azioni di collaborazione tra i beneficiari e i dati presentati dal gestore sull incremento dei passaggi degli sciatori danno evidenza di un incremento degli stessi sull area transfrontaliera, apportando così un contributo anche agli obiettivi di integrazione turistica, benché il progetto sia finanziato sulla Misura Si rileva invece come le ricadute di altri progetti a vocazione turistica siano state più ridotte. L Osservatorio turistico dell'alta Rezia 100, ad esempio, ha permesso di raccogliere ed elaborare una buona varietà di dati statistici sul turismo dell Alta Rezia, la cui diffusione, però, è limitata e spesso per area/comune (es. Rapporto sulla stagione estiva 2012 di Bormio, Rapporto sulla stagione estiva 2012 di Livigno): quindi, la fruizione esterna resta limitata e frammentata e limita le opportunità di diffondere la percezione di un area turistica integrata. Si ritiene, invece, che non abbia ricadute specifiche il sito web Gite di Confine ( sui percorsi escursionistici transfrontalieri, creato nell ambito del portale Rifugi-Bivacchi 101. Infatti, il sito, pur avendo il merito di offrire informazioni sui diversi tragitti su tutta l area transfrontaliera, contribuendo in un certo senso ad offrirne un immagine univoca, non presenta elementi di novità rispetto a quanto già offerto dalla mappatura dei rifugi esistenti e da strumenti di ultima generazione (geofererenziazione, app) su questo ambito Contributo all integrazione in ricerca e innovazione 59. Le esigenze espresse nel Programma con riferimento alle tematiche della ricerca e dell innovazione sono confermate in un contesto segnato dagli effetti della crisi, come opportunità di sviluppo e competitività delle PMI in un contesto economico e produttivo globale. La criticità, emersa all inizio della programmazione e 97 Progetto (Le vie dei Carden) 98 Progetto (Pro Arbora) 99 Progetto (TRAVERSALP Amélioration de la mobilité entre Valtournenche et Zermatt) 100Progetto (Osservatorio turistico dell'alta Rezia) 101 Progetto (Rifugi-bivacchi e opere ricettive alpine fra le province di Lecco/Como/Varese ed il Canton Ticino) 68

70 rappresentata della scarsità di investimenti in ricerca e sviluppo e bassi tassi d innovazione complessiva dell intero sistema economico-produttivo si conferma, ad oggi, ancora più rilevante. 60. Il Programma prevedeva una Misura appositamente destinata ad incentivare la cooperazione tra le PMI dei due versanti, promuovendo in particolare la cooperazione nell ambito della ricerca e dell innovazione (obiettivo 2.2), senza trascurare tuttavia che il tema della ricerca e dello sviluppo non impatta solo sulla competitività del settore secondario, ma anche sulla prevenzione dei rischi naturali e sulla valorizzazione e la tutela del patrimonio ambientale. 61. Si può ritenere che le ricadute più evidenti della cooperazione consistano nel contributo offerto dal Programma all incremento, anche in un contesto economico e produttivo di estrema crisi, della nascita e della concretizzazione di idee e imprese innovative grazie alla messa in rete tra le imprese e le università e i centri di ricerca. BISF 102 rappresenta una collaborazione nata nel progetto e ancora esistente tra mondo accademico (Politecnico di Milano, Università della Svizzera Italiana e Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana) e produttivo, tra Italia e Svizzera, che nel corso dell intervento ha portato alla creazione di oltre 50 imprese innovative sul territorio. BISF non solo permette l individuazione e la valutazione di idee imprenditoriali che si concretizzano poi in start up innovative, ma fornisce alle neoincubate anche l'assistenza manageriale, commerciale, formativa e finanziaria necessaria per l avvio dell attività e la relativa sostenibilità. Il Programma ha, quindi, permesso la messa a regime di un metodo e di strumenti congiunti che proseguono nella creazione di start up innovative sul territorio dell area di cooperazione. Effetti analoghi sono stati prodotti dalla Innovation Community Como-Ticino 103, che ha sostenuto attraverso bandi per l innovazione ed eventi tematici la creazione e lo sviluppo di iniziative imprenditoriali attraverso la collaborazione tra imprese, centri di ricerca, università e poli tecnologici, italiani e svizzeri, nonché l attivazione di contatti e relazioni transfrontaliere tra le imprese. Gli effetti sono certamente rilevanti, grazie alla presenza di partner di livello e alle sinergie attivate con altri progetti di innovazione sia finanziati dal Programma sia con risorse autonome dei partner, ma va rilevato come la collaborazione abbia prodotto effetti positivi soprattutto sul versante italiano, considerato il numero di imprese che cooperano (97 in Italia, 12 in Svizzera). Anche la Rete Insubrica Promozione Proprietà Industriale (RIPPI) 104, che ha prodotto la creazione di una rete di conoscenza degli strumenti di proprietà intellettuale tra i diversi soggetti italiani e svizzeri rilevanti che ha prodotto un modello consulenziale, che va oltre l informativa di base sulle modalità di tutela della proprietà intellettuale, e consente di accompagnare le aziende sia nella definizione dei contenuti dell innovazione sia nelle scelte relative alle modalità di tutela e gestione della stessa. Si è quindi creato un sistema stabile di assistenza alle aziende sulla gestione e la tutela delle innovazioni, che in specifici 102 Progetto (BISF - Business e Innovazione Senza Frontiere) 103 Progetto (Innovation Community Como-Ticino per l'innovazione d'impresa) 104 Progetto (RIPPI Rete Insubrica Promozione Proprietà Industriale) 69

71 casi vengono trattati secondo un approccio transfrontaliero, con una valutazione congiunta delle idee innovative che hanno ricadute sui due versanti per la vocazione transnazionale dell azienda o del suo mercato. Anche l ATS Lago Maggiore InLab 105 offre un sistema integrato di servizi nell ambito dell innovazione tecnologica alle imprese, che in alcuni casi si sono concretizzati nella nascita di nuovi prodotti. Va rilevato però che le ricadute in questo caso si sono realizzate soltanto sul versante italiano, a causa della conclusione della relazione con il partner. Attraverso lo strumento tutorial online My-Innovation 106, invece, comune a tutto il territorio transfrontaliero interessato e nato dalla collaborazione stabile tra istituzioni economiche e Università di Bolzano, Grigioni e Salisburgo, le PMI dell area trilaterale hanno potuto sviluppare processi innovativi che valorizzano la loro competitività e le loro relazioni nello spazio alpino, accedendo a servizi consulenziali mirati. 62. Come si è visto, inoltre, vi sono progetti che hanno prodotto prototipi e innovazioni tecnologiche ad altissimo potenziale, che sono un esempio molto positivo di collaborazione transfrontaliera tra università e centri di ricerca, ma per le quali non è ancora possibile misurare gli effetti in termini di trasferimento tecnologico sul territorio. Le ricadute di tali progetti per l area ad oggi possono essere individuate soltanto nella creazione di relazioni transfrontaliere stabili tra le imprese, università e centri di ricerca, utili per relazioni future e solo la loro messa in produzione potrà generare ricadute in termini di maggiore competitività e di trasferimento tecnologico sul territorio. Un esempio è rappresentato dalle attività innovative sperimentate nel settore biomedicale 107, invece, che contribuiscono agli obiettivi di cooperazione tra università, centri di ricerca e imprese e di trasferimento tecnologico del Programma, in quanto hanno permesso di sviluppare, produrre e, infine, testare presso una società biotech gli scaffold realizzati. Allo stesso modo ha contribuito alla messa in rete tra università e imprese di entrambi i versanti lo studio per lo sviluppo di un concio per tunnel prefabbricati in grado di elevare, da un lato, le caratteristiche di resistenza agli incendi e, dall altro, di rendere più agevoli e tempestivi gli interventi di soccorso in caso di tali eventi 108. Il risultato è stato esposto anche a Made Expo (Fiera di Milano Rho) in anteprima mondiale. La collaborazione scientifica tra l Università dell Insubria e SUPSI ha permesso di realizzare un innovazione unica e innovativa nell ambito della fisica solare 109, contribuendo agli obiettivi di 105 Progetto (>i Maggiore Innovazione) 106 Progetto (PROLOG - Sviluppo processi di identificazione prodotti sostenuti da web e tutorial per l'incremento di competitività delle piccole imprese nelle zone alpine) 107 Progetto (CLUB CLUstering per la cooperazione e valorizzazione di una filiera Italo Svizzera nel settore Biomedicale) 108 Progetto (Advanced Cementitious Composites In DEsign and construction of safe Tunnel: ACCIDENT) 109 Progetto (CLAVIUS: un caso di trasferimento di tecnologie dalla fisica delle alte energie alle PMI) 70

72 cooperazione nell ambito ricerca e innovazione. Tuttavia, ad oggi il dispositivo viene utilizzato unicamente in laboratori di ricerca per esperimenti, come il CERN di Ginevra e il LARN di Namur. Nell ambito delle eco-innovazioni i risultati ambientali dell installazione di un prototipo di flottatore DAF per il trattamento delle acque industriali di cartiera 110, realizzata mediante l apporto di competenze ed esperienze congiunte di enti e società italiane e svizzere, rappresentano un contributo limitato al caso della cartiera che ha partecipato al progetto e la sua scarsa replicabilità su altre realtà rappresenta una limitazione agli effetti che il contributo pubblico può avere sul territorio. In ogni caso, la collaborazione attuata tra i partner di progetto ha già generato ulteriori idee progettuali nel settore del controllo microbiologico delle acque e, pertanto, ha potenziali effetti moltiplicativi futuri. 63. Conclusioni analoghe possono essere effettuate per quella tipologia di progetti progettati in maniera tale da non avere ricadute immediate sul territorio: ne costituiscono un esempio gli interventi che si sono limitati allo studio e alla organizzazione di eventi seminariali. Anche se tali progetti possono rappresentare occasioni di valore per il networking tra le imprese dei due versanti, si ritiene che per il futuro la valutazione dei progetti in fase di selezione debba tenere maggiormente conto degli impatti attesi. Il progetto SPL-Insubria 111 consiste di fatto in una ricerca sul sistema produttivo dell area transfrontaliera e sulle relative potenzialità. Benché nasca da un approccio partecipativo, ossia anche dall esito di una serie di iniziative (focus group, interviste, seminari informativi e formativi) che hanno aperto il confronto tra imprenditori di entrambi i versanti, non si può dire che il progetto abbia avuto ricadute rilevanti sulla cooperazione e si ritiene che esso debba essere ulteriormente sviluppato, ad esempio, attraverso la sperimentazione dei modelli di cooperazione individuati. 64. Infine, si può osservare come la realizzazione degli studi naturalistici in materia ambientale abbiano contribuito alla cooperazione nella ricerca, ma si ritiene che le ricadute in termini di realizzazione degli obiettivi del Programma in tal senso non siano significative Contributo all integrazione nel trasporto 65. Nell area transfrontaliera il tema del trasporto è strategico, in quanto essa è caratterizzata da un intenso traffico merci e passeggeri (sia business sia turistico) dall Italia al centro-nord Europa, che si realizza però prevalentemente su mezzo privato, a cause delle carenze che caratterizzano il traffico ferroviario. Nonostante l efficienza dei gestori nel settore trasporti su entrambi i fronti, lo scarso coordinamento dei servizi di trasporto italiani e svizzeri continua a rappresentare un ostacolo. A questo si aggiunge la ridotta accessibilità di alcune aree marginali, dovuta alle caratteristiche orografiche dell area. 66. Il Programma si è quindi proposto di contribuire al miglioramento di reti e servizi nel settore trasporti, promuovendo l integrazione dell area transfrontaliera, sia per il trasporto passeggeri che per il trasporto merci (Obiettivo specifico 2.3), attraverso interventi volti a integrare servizi di trasporto sostenibili, 110 Progetto (Lime & slime trap) 111 Progetto (SPL-INSUBRIA. Cooperazione per la competitività dei sistemi produttivi locali dell'area insubrica) 71

73 passeggeri e merci, uniformare gli standard di sicurezza dei valichi, delle relative vie d accesso e delle informazioni all utenza e analizzare gli effetti territoriali e socioeconomici delle grandi opere in fase di realizzazione (galleria di Loetschberg, poi inaugurata nel 2007, e galleria ferroviaria del Gottardo, in corso di realizzazione). Va, tuttavia, considerato come nel corso del periodo di programmazione l attenzione al tema dei trasporti si sia ridotta in relazione alla bassa priorità ad essa dedicata nella Nuova Politica Regionale svizzera. 67. Si ritiene che i progetti ad oggi realizzati, tenuto conto dei vincoli dettati dalle regole sull ammissibilità delle spese, dai budget limitati e dai vincoli della NPR svizzera, non abbiano prodotto ricadute rilevanti sull integrazione. I progetti realizzati nell ambito di questo obiettivo specifico, infatti, sono consistiti in studi di fattibilità, che non sempre hanno avuto un seguito effettivo a conclusione del progetto. Il progetto Traversalp 112, grazie alla collaborazione tra le istituzioni comunali e i gestori degli impianti di risalita, ha consentito di attuare gli studi necessari al miglioramento dell efficienza dei collegamenti funiviari nel comprensorio del Cervino. A seguito della conclusione del progetto, sono proseguite le azioni di collaborazione tra i beneficiari e i dati presentati dal gestore sull incremento dei passaggi degli sciatori danno evidenza di un incremento degli stessi sull area transfrontaliera, apportando così un contributo anche agli obiettivi di integrazione turistica. Tuttavia, si ritiene che una valutazione sugli effetti del progetto possa essere effettuata solo a conclusione degli investimenti concordati nell ambito del progetto. Allo stesso tempo si potrà valutare anche il contributo alla sicurezza degli spostamenti transfrontalieri. Allo stesso modo, per il progetto di studio per la realizzazione di un servizio di navigazione veloce Porlezza-Lugano 113, poiché le attività si sono limitate ad un analisi di fattibilità del servizio, si ritiene che gli effetti potranno essere valutati solo a seguito dell attivazione del servizio, che allo stato attuale non sembra attuabile per motivi di indisponibilità finanziaria. 68. Si segnala inoltre che il progetto Territorio per il benessere ha contribuito, nel suo piccolo ad ottenere ricadute in termini di mobilità sostenibile, organizzando un servizio di trasporto con pulmino dedicato per ridurre il traffico automobilistico di turisti e un servizio di trasporto bagagli tra strutture della rete di bike tourism Contributo all integrazione nel patrimonio culturale 69. L area transfrontaliera si caratterizza per l esistenza di gruppi che hanno una solida comunanza di tradizioni culturali alpine e di un ampio patrimonio storico-culturale e artistico da valorizzare e recuperare: questa cultura comune ha condotto nel tempo a forme di cooperazione spontanee da rafforzare. Allo stesso tempo, però, l ampiezza dell area evidenzia una condizione di molteplicità culturale e disomogeneità linguistica, che genera difficoltà nella cooperazione tra gruppi diversi. 112 Progetto (TRAVERSALP Amélioration de la mobilité entre Valtournenche et Zermatt) 113 Progetto (La via del Ceresio: mobilita' sostenibile e trasporto lacustre. Studio per la realizzazione di un servizio di navigazione veloce Porlezza-Lugano) 72

74 70. Il Programma, cogliendo che la riduzione delle barriere culturali moltiplica le opportunità di collaborazione in diversi campi, ha previsto di intervenire anche nell ambito culturale per incrementare la qualità della vita nell area rafforzando i processi di cooperazione in ambito sociale, istituzionale e valorizzando il patrimonio culturale (obiettivo specifico 3.1), andando a finanziare le iniziative volte a stimolare il senso di comune identità transfrontaliera come base per la cooperazione. Tali iniziative congiunte si collocano principalmente nell ambito della tutela e promozione del paesaggio e del patrimonio storico e culturale, del sostegno al confronto culturale ed alla mobilità degli operatori culturali, anche attuando interventi innovativi. 71. Va considerato però come nel corso del periodo di programmazione l attenzione al tema della cooperazione culturale si sia ridotta in relazione alla bassa priorità ad essa dedicata nella Nuova Politica Regionale svizzera. In realtà, però, una delle più evidenti ricadute dei progetti analizzati è, come si è detto, l incremento dell attrattività turistica, come nel caso delle vie dei Carden, a vantaggio dello sviluppo economico dell area. 72. Una ricaduta che si ritiene essersi generata nell ambito del programma in abito culturale è il contributo alla creazione di un identità culturale comune. Diversi progetti si sono realizzati per sostenere la cooperazione tra gli operatori culturali del territorio, per la loro messa in rete in forma stabile, e la conseguente alimentazione del senso di appartenenza ad un area culturalmente omogenea. Tuttavia, quello che si ritiene abbia meglio prodotto e mantenuto nel tempo questo effetto è TEC-ART-ECO 114, che nella realizzazione della piattaforma TEC-ART-ECO, che peraltro è ancora fruibile grazie all originale e innovativa archiviazione dei contenuti artistici e multimediali sul sito di progetto, ha avuto il valore aggiunto di coinvolgere in modo diretto e partecipato il territorio, tra cui scuole, università, operatori culturali, di entrambi i versanti, che hanno preso parte attiva nei festival locali. 73. Altri progetti, invece, pur riconoscendo il tentativo di condivisione culturale, attraverso iniziative di indiscutibile pregio, hanno avuto effetti limitati sul rafforzamento dell identità comune. Una prima motivazione sta nel fatto che la cooperazione non è proseguita e le attività sono continuate solo sul fronte italiano, mentre un patrimonio immateriale come quello culturale transfrontaliero va promosso e messo a disposizione di tutti in maniera continuativa. Una seconda motivazione deriva dal fatto che il territorio è stato coinvolto in maniera sporadica, riducendo pertanto le opportunità di garantire nel tempo il consolidamento di una identità culturale comune. Un esempio è rappresentato in ambito letterario da LIT.ALPS 115, che ha previsto solo la partecipazione congiunta alle manifestazioni locali di letteratura di montagna sui due versanti (LetterAltura e BergBuchBrig) durante il progetto. Un ulteriore esempio musicale/teatrale è Interpretando suoni e luoghi 116, che ha certamente permesso lo scambio tra artisti italiani e svizzeri e l avvicinamento della popolazione alla cultura in tutte le sue forme, con iniziative di grande valore culturale, ma purtroppo non è proseguito, a scapito della generazione di 114 Progetto (TEC-ART-ECO. Arte e tecnologia per l'ambiente) 115 Progetto (LIT.ALPS - Literature on the Alps) 116 Progetto (Interpretando suoni e luoghi) 73

75 effetti significativi sul territorio. Peraltro, l inaccessibilità del sito web creato con il progetto ha ridotto la possibilità di dare ulteriore evidenza del senso transfrontaliero del progetto. Allo stesso modo nel portale prodotto dal progetto 3C 117, che ha permesso di dare evidenza degli eventi del territorio transfrontaliero per la durata del progetto, ad oggi non si ha evidenza di un taglio transfrontaliero dell agenda proposta, dato che gli eventi proposti sono tutti nell area di Varese, nonostante anche gli altri territori abbiano ancora accesso diretto al portale. 74. Vi sono invece progetti, come La culture du geste 118, che hanno avuto ricadute interessanti in quanto hanno sviluppato i rapporti di cooperazione in ambito culturale tra gli operatori del settore, dando spazio ad ulteriori collaborazioni e quindi ad ulteriori potenziali ricadute. Il progetto, infatti, ha costituito una rete di conoscenza che, attraverso azioni di ricerca, tutela e promozione del patrimonio etnografico, valorizza nello specifico l artigianato locale, in diverse forme. Tuttavia, si ritiene che il progetto avrebbe potuto ottenere ricadute più dirette ed ampie sul territorio se la progettazione e la conseguente attuazione si fosse concentrata su una tematica specifica condivisa da tutti i partner da sperimentare e successivamente tradurre in più azioni concrete di diffusione sul territorio. Questo è un problema che si rileva anche per gli altri progetti realizzati in ambito culturale (fatta eccezione che per le Vie dei Carden e TEC-ART-ECO): si ritiene che questi progetti siano quelli più carenti nella progettazione, andando ad influire sulla possibilità di produrre effetti sul territorio. Infatti, le iniziative non si concentrano su obiettivi univoci, ma su una tematica generale, come gli eventi culturali, la letteratura, l artigianato locale, andando a realizzare una serie di attività che di fatto sono spesso slegate tra loro e, pertanto, pur riconoscendo la qualità e il valore culturale degli eventi realizzati, riducono le opportunità di ottenere ricadute più evidenti sul territorio. 75. In tal senso invece si ritiene che il progetto CHIT 119, finanziato dalla Misura 3.4, attraverso la formazione congiunta e l attivazione di un Orchestra giovanile di musica moderna a doppio coordinamento italo-elvetico abbia disseminato sul territorio tra i giovani questo senso di cooperazione culturale Contributo all integrazione nell accesso alle ICT 76. L accesso alle ICT è un tema determinante rispetto all obiettivo globale di integrazione dell area transfrontaliera, in quanto, come visto anche per il tema dei trasporti, le caratteristiche orografiche del territorio e la scarsa alfabetizzazione informatica e tecnologica in alcune aree isolate pongono ostacoli ai nuovi modelli di comunicazione, che negli ultimi anni si sono imposti prepotentemente a livello globale, tra i cittadini, le imprese, le pubbliche amministrazioni. 77. Il Programma pertanto aveva dedicato un apposito obiettivo specifico (3.2) per rafforzare le iniziative integrate di informazione e comunicazione ai cittadini e incentivare una maggiore diffusione delle Information and Communication Technologies (ICT), mediante la condivisione di infrastrutture e banda larga, servizi evoluti di ICT, alfabetizzazione informatica e cooperazione tra media. 117 Progetto (Eventi in Rete Cinema, Comunicazione, Cultura: 3C network transfrontaliero di operatori ed eventi) 118 Progetto (La culture du geste) 119 Progetto (CHIT L universo della musica, senza confini) 74

76 78. Va rilevato che nel corso del periodo di programmazione il livello di accesso ad Internet delle famiglie è aumentato intensamente in tutta l area di cooperazione dal 2006: nelle regioni italiane che partecipano al Programma, è incrementato il grado medio di diffusione di Internet nelle famiglie (oltre 21 punti percentuali), così come la diffusione della banda larga nelle imprese (oltre 19 punti) 120 ; in Svizzera, si rileva solo il dato nazionale, pertanto la differenza è più modesta (+9,8 punti gli abbonati a connessioni Internet a banda larga via cavo ogni 100 abitanti 121 ). Tale trend è allineato con l evoluzione della diffusione a tutti i livelli dei nuovi modelli di comunicazione (internet, social network, blog, community) e delle nuove tecnologie per la comunicazione (es. pc, smartphone, tablet) che è sempre più necessaria per stare al passo con i tempi, sia nella vita privata, sia nella vita professionale e nei rapporti con la pubblica amministrazione. 79. Nell ambito di questa misura è stato finanziato soltanto il progetto strategico PTA, che ad oggi non si è ancora concluso e pertanto non ha ancora generato ricadute rilevanti. Va rilevato, tuttavia, come alcuni progetti abbiano avuto indirettamente effetti positivi nell accesso alle ICT. Ad esempio il progetto PROLOG, creando uno strumento di supporto consulenziale informativo comune (MyInnovation) alle PMI di tre Paesi (Italia, Svizzera, Austria) ha permesso di contribuire agli obiettivi di integrazione definiti dal programma anche in questo contesto, dato che un numero crescente di imprese aderisce a servizi consulenziali online. Al contempo, si può ritenere che il progetto di creazione dell Osservatorio turistico dell'alta Rezia, che come si è visto ha prodotto effetti limitati rispetto agli obiettivi di integrazione in ambito turistico, abbia maggiori ricadute in termini di maggiori opportunità di accesso alle ICT, dato che ha consentito di mettere in rete e raccogliere i dati statistici dei diversi operatori turistici dell area e di restituire una reportistica sulla ricettività, vedendo l adesione di circa imprese alla piattaforma Contributo all integrazione nell istruzione e nel mercato del lavoro 80. Con riferimento al tema dell occupazione, come segnalato anche nel Rapporto di Valutazione Strategica del 2011, benché la condizione dell area di cooperazione sia mediamente migliore di quella nazionale, sui rispettivi versanti, la crisi economica ha influito negativamente sui trend dei tassi di disoccupazione, che hanno subito un generale aumento anche nell area di cooperazione a partire dal Analogamente, il fenomeno del lavoro transfrontaliero, a seguito dell entrata in vigore della Fase III dell Accordo sulla Libera Circolazione delle Persone è aumentato e, pur non avendo comportato una riduzione delle opportunità lavorative per i cittadini svizzeri, ha determinato una riduzione del potere contrattuale e una conseguente compressione dei salari, soprattutto nel Cantone Ticino, dove si concentrano i frontalieri. Tale fenomeno non si è realizzato in modo del tutto armonico (ossia come si qualifica la condizione auspicata dal Programma), ma ha comportato anche il rafforzarsi di fenomeni di chiusura da parte della popolazione ticinese che si è concretizzato anche nelle scelte politiche dei cittadini, sia nel 2011 sia nel Il mercato del lavoro dei territori transfrontalieri, inoltre, presenta maggiori caratteristiche di ristrettezza, relative in particolar modo 120 Fonte: Indicatori Società dell informazione, Banca dati territoriale per le politiche di sviluppo, Istat. 121 Fonte: Dati Ufficio federale di Statistica. 75

77 alle difficoltà riscontrate dalle imprese in sede di reperimento di personale specializzato, anche per inadeguatezza dei candidati rispetto ai fabbisogni. 81. Quindi, se in questo contesto resta confermata l opportunità espressa dal Programma di perseguire obiettivi di integrazione transfrontaliera in ambito formativo e del mercato del lavoro (obiettivo specifico 3.3), va tenuto conto di come la compattezza iniziale nel voler favorire l incontro fra domanda e offerta di lavoro in un unico mercato sia stata compromessa nel corso della programmazione. Tuttavia, rimane valida sui due versanti la necessità di formare professionalità adeguate al fabbisogno delle aziende. 82. In primo luogo, va rilevato come dal confronto con i beneficiari sia emerso come le ricadute occupazionali del progetto siano spesso frainteso: accade infatti che i beneficiari ritengano che gli effetti siano positivi in quanto il progetto ha permesso l attivazione di collaborazioni e forniture di servizi. Chiaramente, tali effetti sono maggiormente positivi se divengono stabili, ossia se tali rapporti proseguono, ma in ogni caso non sono direttamente collegati agli obiettivi del Programma, che riguardano la cooperazione transfrontaliera in ambito formativo e del mercato del lavoro. 83. Le ricadute su questo fronte, tenuto conto del contesto sopra delineato, stanno essenzialmente nella maggiore cooperazione sul matching domanda-offerta nel mercato del lavoro frontaliero. Il progetto VALID.O 122, infatti, ha permesso la condivisione e la messa in pratica di metodologie di certificazione delle competenze con particolare riferimento alle figure professionali che hanno un particolare valore nel mercato del lavoro transfrontaliero, come quelle del settore dell edilizia e del turistico-alberghiero. Allo stesso tempo, il numero di accessi al portale informativo sul lavoro transfrontaliero creato con il progetto European Jobguide II 123 dimostra come questa iniziativa abbia di fatto permesso alle aziende e ai servizi del territorio di ricevere servizi di informazione e consulenza sulle opportunità e sulle problematiche connesse al mercato del lavoro di confine. Si ritiene, tuttavia, che avrebbe potuto dare un ulteriore valore aggiunto una sezione dedicata al matching domanda offerta sull area transfrontaliera. 84. Va considerato, inoltre, come anche altri progetti abbiano avuto effetti indiretti positivi sull occupazione nell area, con particolare riferimento a quelli che hanno creato imprese grazie ad azioni di cooperazione transfrontaliera, come BISF, >i Maggiore Innovazione, CLUB, come già indicato anche nel paragrafo relativo a ricerca e innovazione. 85. Ci sono, infine, altri progetti che hanno un impatto positivo indiretto sulla maggiore cooperazione in materia formativa. Interpretando suoni e luoghi, aprendo ad allievi di entrambi i versanti la partecipazione a concorsi e stage musicali e teatrali, ha contribuito positivamente all obiettivo di definizione e di implementazione di 122 Progetto (VALID.O - Validare per l occupabilità) 123 Progetto (Sviluppo di concetti innovativi e di strategie transnazionali per la consulenza e la mediazione nell ambito del lavoro specializzato tra la Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige ed il Cantone dei Grigioni - European Jobguide II) 76

78 un offerta culturale e formativa unica e integrata. Va tuttavia rilevato come tali iniziative non siano proseguite a seguito della conclusione del progetto, a scapito della continuità degli effetti positivi dello stesso sul territorio di riferimento. 3C, invece, ha avviato una collaborazione tra le scuole di cinema e comunicazione maggiormente rappresentative, attraverso una mappatura dell offerta formativa, un attività promozionale congiunta e la definizione di una serie di propositi di collaborazione che ad oggi non si sono ancora concretizzati. Si ritiene pertanto che gli effetti del progetto sull integrazione in ambito formativo possano essere valutati soltanto a seguito di un concreto sviluppo di tali iniziative congiunte (es. Master in adattamento cinematografico,workshop, etc) Analisi del contributo del Programma alle tematiche trasversali Contributo all integrazione nelle tematiche ambientali 86. L analisi si focalizza sull effettivo contributo dei progetti conclusi al raggiungimento degli obiettivi ambientali del Programma, riportati nella tabella sottostante, e/o delle eventuali interazioni positive e negative con le componenti ambientali, rilevate dalle schede di monitoraggio ambientale finora compilate dai beneficiari. Nell analisi si è cercato innanzitutto di evidenziare gli effetti ambientali degli interventi concreti e, secondariamente, le eventuali ricadute indirette sulle componenti ambientali potenzialmente generabili da parte dei progetti di tipo immateriale. Tabella 4. Obiettivi ambientali pertinenti il PO di Cooperazione Italia Svizzera Aspetto ambientale pertinente Acqua Suolo Clima ed energia Biodiversità Paesaggio e patrimonio culturale e storico Rifiuti Popolazione e salute umana Obiettivi ambientali rilevanti Tutelare la qualità delle acque superficiali e sotterranee Gestire in modo sostenibile la risorsa idrica Promuovere un uso sostenibile del suolo con particolare attenzione alla prevenzione dei fenomeni di erosione, deterioramento, contaminazione e desertificazione Mantenere e recuperare gli equilibri idrogeologici Conservare, ripristinare e migliorare la qualità del suolo Ridurre le emissioni di gas climalteranti Aumentare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili Perseguire il risparmio e l eco-efficienza energetica Tutelare e valorizzare le aree protette Recuperare la funzionalità dei sistemi naturali e agricoli nelle aree montane e collinari Ridurre la perdita di biodiversità tutelando le specie minacciate e i relativi habitat Recuperare e conservare il paesaggio tradizionale Tutelare i beni e il patrimonio culturale dai rischi naturali e tecnologici Valorizzare e promuovere una fruizione sostenibile del patrimonio culturale Ridurre la produzione di rifiuti Aumentare la percentuale di rifiuti destinata al recupero e riciclaggio Ridurre il grado di rischio di incidenti rilevanti Ridurre le emissioni inquinanti in atmosfera Ridurre la percentuale di popolazione esposta all inquinamento acustico 87. Nel primo rapporto di monitoraggio ambientale ( Rapporto di monitoraggio ambientale 0 ), il Gruppo Tecnico Ambiente ha integrato le schede di monitoraggio del Programma da compilarsi al terzo trimestre di 77

79 attuazione e a fine progetto, con alcuni quesiti specifici funzionali alla valutazione della componente ambientale nel PO. I quesiti, suddivisi per misura, sono stati costruiti sulla base delle caratteristiche dei finanziamenti ammissibili e tenendo conto delle principali criticità ambientali individuate nel rapporto 0. Dall analisi approfondita dei progetti conclusi e delle relative schede di monitoraggio ambientale è stato possibile fare una prima ricognizione dei principali aspetti ambientali effettivamente toccati nell ambito dell attuazione dei progetti. Bisogna precisare che i quesiti ambientali sono stati inseriti soltanto nelle schede di monitoraggio delle misure che hanno finalità ambientali dirette; riguardano pertanto tutte le misure dell Asse 1 e dell Asse 2, e soltanto la 3.1 dell asse 3. Quindi, per 8 dei 45 progetti conclusi, la scheda di monitoraggio non è disponibile in quanto non prevista. Per 9 dei rimanenti 37 progetti, la scheda di monitoraggio non è presente sul sistema di monitoraggio. Asse 1 - Ambiente e territorio 88. L asse 1 - Ambiente e Territorio è quello che dovrebbe esprimere la maggiore integrazione ambientale e ciascuna delle tre misure è finalizzata all ottenimento di risultati con ricadute dirette positive sull ambiente. 89. La misura 1.1 Gestione dei rischi naturali contribuisce al raggiungimento di tutti gli obiettivi del programma che riguardano il suolo: Promuovere un uso sostenibile del suolo con particolare attenzione alla prevenzione dei fenomeni di erosione, deterioramento, contaminazione e desertificazione. Mantenere e recuperare gli equilibri idrogeologici Conservare, ripristinare e migliorare la qualità del suolo 90. Nella scheda di monitoraggio ambientale sono stati inseriti 6 quesiti specifici volti a individuare i principali impatti positivi dei progetti, nell ambito della messa in sicurezza di aree a rischi idrogeologico e del grado di sensibilizzazione del pubblico: 1. Il progetto prevede azioni che potrebbero contribuire alla messa in sicurezza di aree a rischio idrogeologico? 2. Il progetto prevede il finanziamento di una delle seguenti attività: - realizzazione di pubblicazioni sul tema del rischio naturale? Se sì, quali? - coinvolgimento degli Enti locali e Centri di educazione ambientale nelle attività del progetto? Se sì, quali? 3. Il progetto prevede il finanziamento di azioni di informazione e sensibilizzazione? Se sì, indicare il numero della popolazione raggiunta. 4. Il progetto prevede azioni finalizzate al monitoraggio ambientale degli interventi? Se sì indicare le risorse totali impiegate (in Euro). 78

80 5. C è stata una variazione del finanziamento per la realizzazione di interventi specifici in campo ambientale rispetto a quanto inizialmente preventivato in fase di richiesta del contributo pubblico? 6. Sono stati utilizzate tecniche di ingegneria naturalistica? Se sì, quali? 91. I due progetti conclusi in questa misura (IRKIS 124 e FLORA 125 ) sono entrambi focalizzati alla gestione delle crisi idriche e, pur non prevedendo azioni dirette per la messa in sicurezza di aree a rischi idrogeologico (quesito 1), concorrono comunque all obiettivo ambientale finalizzato al mantenimento e alla riduzione dei rischi idrologici. Nello specifico con il progetto IRKIS la ripartizione protezione civile della Provincia di Bolzano e l Ufficio forestale del cantone dei Grigioni hanno messo punto un sistema informativo interregionale per affrontare le emergenze, hanno installato alcuni sensori per il monitoraggio dell umidità del suolo e i dati acquisiti sono stati utilizzati per sviluppare un modello di simulazione dell accumulo idrico nel suolo che aiuterà a perfezionare la previsione della risposta idrologica dei bacini montani. Il progetto FLORA attuato congiuntamente da ARPA Piemonte, Politecnico di Torino, ARPA Lombardia e Cantone Ticino, ha ottenuto risultati operativi significativi nel miglioramento della previsione di precipitazione dei modelli meteorologici utilizzati per l'emissione delle allerte di protezione civile, nell accoppiamento delle misure da radar con i dati della rete pluviometrica per una migliore stima dei campi di precipitazione, nel miglioramento previsione delle flash flood nei bacini montani, mediante modelli idrologici aventi come input campi di precipitazioni ottenuti da osservazioni radar; nell aggiornamento del catalogo dei massimi valori di piena storici, e nell applicazione di analisi statistiche per la valutazione del rischio alluvionale. Infine è siglato protocollo di scambio dati in tempo reale tra le reti meteorologiche ed idrologiche di Meteosvizzera, Canton Ticino, Arpa Piemonte, Arpa Lombardia ed attivato il trasferimento in modalità operativa. A contorno delle azioni principali, sono state fatte numerose attività diffusione delle informazioni attraverso diversi canali (quesito 2) e di sensibilizzazione coinvolgendo gli enti locali e i responsabili della gestione dei rischi (quesito 3 e 4). 92. La misura 1.2 per la salvaguardia, la gestione e valorizzazione di risorse ambientali, è una misura a diretta finalità ambientale e, secondo il rapporto di monitoraggio ambientale 0, i progetti presentati in questa misura dovrebbero essere quelli con gli impatti positivi sulle componenti ambientali più significativi, rispetto a tutti i progetti presentati sulle misure dell Asse I. Per questa misura, la scheda di monitoraggio ambientale mira a rilevare impatti diretti su alcune componenti ambientali: 1. Il progetto ha considerato le interazioni dell intervento rispetto ad aree della rete ecologica regionale o aree protette di livello regionale/cantonale/sub regionale? Se sì, quali? 124 Progetto (IRKIS - Interregionales Kriseninformationssystem - Sistema Informativo Interregionale per le crisi idrologiche ed idriche). 125 Progetto (FLORA - Flood estimation in complex orographic area for risk mitigation in alpine space). 79

81 2. Il progetto prevede il recupero di aree di riconosciuto valore naturalistico? Se sì, quali? 3.A Il progetto ha prodotto un incremento dell'uso di tecniche per il risparmio energetico? - Se sì: - quali azioni sono state realizzate? - qual è la % di riduzione di consumo di energia previsto?(indicare anche i valori assoluti) 3.B Il progetto ha prodotto un incremento dell'uso di tecniche per il risparmio idrico? - Se sì: quali azioni sono state realizzate? - qual è la % di riduzione di consumo di acqua previsto?(indicare anche i valori assoluti) 3.C Il progetto ha previsto il finanziamento di azioni relative all incremento della raccolta differenziata e/o alla riduzione della produzione di rifiuti? - Se sì: - quali azioni sono state realizzate? - qual è la % di riduzione di rifiuti prodotta? (indicare anche i valori assoluti) 4. Il progetto ha contribuito all incremento di produzione di energia da fonti rinnovabili? Se sì, di che tipo? 5. C è stata una variazione del finanziamento per la realizzazione di interventi specifici in campo ambientale rispetto a quanto inizialmente preventivato in fase di richiesta del contributo pubblico? 93. L azione dovrebbe concorrere principalmente agli obiettivi ambientali del programma relativi alla tutela e valorizzazione della biodiversità e i principali effetti diretti degli interventi dovrebbero riguardare soprattutto le aree protette e le reti ecologiche (quesiti 1 e 2). Due dei tre progetti conclusi (Biodiversità: una ricchezza da conservare 126 e indagine naturalistica e variabilità ambientale 127 ) con la realizzazione di più di 40 studi naturalistici, hanno dato un consistente contributo alla conoscenza degli habitat naturali delle specie animali e vegetali che popolano le aree protette e che necessitano di monitoraggio e interventi di salvaguardia. Entrambi i progetti sono localizzati a cavallo tra il confine del Nord Piemonte e i cantoni Vallese e Ticino e hanno interessato, come aree di studio, numerose aree protette di quell area: Riserve Naturali Speciali di Fondotoce, Parco Valgrande, Torbiera del Mottarone, ZPS e SIC di Formazza e Bognanco, e Parchi e riserve naturali Lago Maggiore, Riserva naturale delle Bolle di Magadino, Parco naturale Valle del Ticino Parco naturale Veglia Devero, Parco Naturale Alta Valsesia, Riserva naturale speciale Parco Burcina Felice Piacenza, Parco delle Gole di Breggia (Canton Ticino) e il Parco elvetico di Binn (cantone Vallese). Inoltrela maggior parte degli studi. Seppure i progetti non abbiano comportato azioni che potessero interagire direttamente con aree protette (quesito 1), gli studi effettuati hanno contribuito a migliorare la conoscenza di alcuni aspetti naturalistici nelle 12 aree protette sopra elencate, rientrando nell obiettivo ambientale del programma di tutela e valorizzazione della biodiversità. Inoltre, seppure non siano stati attuati interventi diretti sulle aree oggetto di 126 Progetto (Biodiversità una ricchezza da conservare). 127 Progetto (Indagine naturalistica e variabilita ambientale: dalla banca dati all'azione comune. Promozione del ruolo degli enti parco rispetto all'iniziativa "Countdown 2010" (IUCN-Malahide, Irlanda )). 80

82 studio (quesito 2), con molti degli studi realizzati sono state poste le basi per futuri interventi di valorizzazione e recupero. Il terzo progetto concluso dell azione sulla capra Nera di Verzasca 128, localizzato al confine tra il VCO e il Cantone Ticino è stato realizzato dalla Comunità Montana del Verbano e la federazione Ticinese dei consorzi di allevamento caprino e ovino, con il coinvolgimento di numerose associazioni italiane e svizzere di allevatori, ha ottenuto risultati concreti nella valorizzazione economica dell allevamento di specie autoctone, mettendo a punto degli strumenti necessari agli allevatori per gestire il proprio allevamento dal punto di vista tecnico ed economico. E quindi evidente che progetti come questo, pur non avendo impatti riconducibili a nessuno di quelli previsti dalla scheda di monitoraggio ambientale, contribuiscono all obiettivo ambientale generale del programma di conservazione della biodiversità e in particolare quello di Recuperare la funzionalità dei sistemi naturali e agricoli nelle aree montane e collinari. L azione finalizzata alla definizione di politiche e interventi di pianificazione congiunta e gestione del territorio si pone in maniera trasversale rispetto agli obiettivi ambientali del programma; infatti, intervenendo sugli aspetti di pianificazione e gestione del territorio, può interagire potenzialmente con tutte le componenti ambientali individuate (acqua, suolo, clima ed energia, biodiversità, paesaggio e patrimonio culturale e storico, rifiuti, popolazione e salute umana). Come già descritto nel par. 2.2 di questo Rapporto, i tre progetti conclusi compresi in questa azione dal punto di vista degli obiettivi e degli interventi sono eterogenei e piuttosto complessi. Tali caratteristiche sono confermate anche dall analisi degli obiettivi ambientali perseguiti dagli interventi realizzati e dei relativi effetti diretti sulle componenti ambientali. Il progetto EEA 129 è stato finalizzato al miglioramento della sostenibilità ambientale dei comuni grazie all avvio in 63 comuni - di cui 36 in Piemonte, 5 in Valle d Aosta e 15 nel Cantone Ticino- del processo di certificazione energetica europea applicando il metodo EEA: European energy award, riconosciuto dalla Commissione Europea, per la qualificazione energetica e la gestione integrata dell'energia. Il progetto risponde positivamente al 3 quesito della scheda di monitoraggio ambientale (vedi sopra) conseguendo risultati positivi nell obiettivo ambientale della diffusione di tecniche per il risparmio energetico. Infatti, dei 41 Comuni italiani attivi nella realizzazione delle azioni di miglioramento efficienza energetica e sull'utilizzo delle energie rinnovabili, 9 hanno conseguito il primo livello di certificazione european energy award : (Saint Denis, Ronsecco, Cigliano, OcchieppoInferiore, Pasturana, Fontanetto), altri 15 Comuni ( Chamois, Ovada, Candelo, Antey St. Andrè, Chambave, Tassarolo, Valle Mosso, Bianzè, Lesa, Bèe, Vignone, Francavilla, Bisio, Carrosio, Cerano e Stresa) hanno sviluppato una serie importante di azioni e sono in ottima posizione per raggiungere la certificazione EEA e gli altri 17 Comuni hanno posto le basi per poter sviluppare azioni di miglioramento nel comparto energetico ed ambientale. Il progetto EEA ha permesso ai Comuni di cogliere le opportunità offerte dalle energie rinnovabili; fotovoltaico ma anche solare termico per case di riposo e impianti sportivi. Molti Comuni hanno iniziato 128 Progetto (Valorizzare l allevamento e i prodotti della razza autoctona Nera di Verzasca negli ecosistemi montani) 129 Progetto (EEA: certificazione energetica europea per i Comuni, un progetto di buone pratiche). 81

83 ad intervenire nell'illuminazione pubblica che rappresenta una voce molto importante nella spesa corrente oltre ad utilizzare le opportunità della liberalizzazione del mercato dell'energia andando a stipulare contratti vantaggiosi che permettono di liberare risorse economiche. Importanti azioni sono state intraprese nella Pianificazione Territoriale attraverso l'adozione di Strumenti Urbanistici e Regolamenti che porteranno a riduzione dei consumi nel medio lungo periodo. Sono anche state intraprese azioni di coinvolgimento e sensibilizzazione dei cittadini su queste tematiche. Inoltre l'attività di Città dell'energia, capofila svizzero, è stata importante per stimolare i Comuni che hanno potuto toccare con mano le buone pratiche sviluppate dai Comuni del Canton Ticino dove l'european energy award è diffusa e sostenuta anche economicamente dalle Autorità Cantonali. Il progetto ECOIDRO 130, ha svolto studi e interventi materiali in 4 bacini idroelettrici della area al confine tra la provincia di Sondrio e il Cantone dei Grigioni con l obiettivo di riqualificare gli ecosistemi acquatici e il ripristino delle connessioni ecologiche di tratti fluviali soggette alle alterazioni antropiche connesse alla produzione di energia elettrica. Articolato in numerose azioni, il progetto ha realizzato numerosi interventi strutturali sui corsi d acqua con diverse finalità: favorire la rimozione dei sedimenti depositati nei bacini, mitigazione del rischio idraulico e limitazione del trasporto solido in assi fluviali a elevata pendenza (briglie), rinaturalizzazione di tratti di alveo banalizzati (4 interventi), miglioramento degli habitat fluviali con realizzazione di un intervento sperimentale, e allevamento e reintroduzione di alcune specie acquatiche ad elevata valenza faunistica. In relazione al quesito 1 del monitoraggio ambientale sull interazione con aree protette, il progetto, ha finora interessato, direttamente o indirettamente, 11 aree protette (tra parchi, SIC, ZPS), oltre 4 altri ambiti fluviali ad alta valenza paesistica-naturalistica inseriti nella rete ecologica regionale. La progettazione di interventi (nell ambito dell azione 5) ha avuto come obiettivo la riqualificazione degli ecosistemi acquatici ed il ripristino delle connessioni ecologiche. Fra le aree protette coinvolte sono da ricordare in particolare il Parco Nazionale dello Stelvio, in cui sono state effettuate parte delle sperimentazioni e dei rilievi delle azioni 2 e 3, riguardanti gli svasi dei bacini idroelettrici, ed il Parco delle Orobie Valtellinesi in cui sono state effettuate parti significative delle Azioni 7 (Interventi di salvaguardia del Gambero) ed 8 (Definizione di strumenti di valutazione del DMV). Per quanto riguarda il recupero di aree a riconosciuto valore naturalistico (quesito 2), l azione 5 ha previsto la progettazione di interventi in tratti di corsi d acqua soggetti ad alterazioni antropiche per cui si prevede la riqualificazione degli ecosistemi acquatici. In particolare, si tratta di interventi in alvei fluviali che, pur essendo esterni ad aree protette, costituiscono aree ad alta valenza paesaggisticanaturalistica: Torrenti Masino, Mallero, e Frodolfo, fiume Adda a valle dell immissione del Masino. Di questi progetti, quello sul Masino ha già ottenuto specifico finanziamento (Bando Fondazione Cariplo) per la sua realizzazione, prevista nel prossimo biennio. Nell ambito dell azione 6, è stato realizzato l intervento di ripristino della continuità ecologica nel tratto di F. Adda tra gli abitati di Sernio e Tirano. 130 Progetto (Uso dell acqua e salvaguardia ambientale e della biodiversita nei bacini di Adda, Mera, Poschiavino e Inn - Ecoidro). 82

84 Inoltre, effetti indiretti sono rilevabili negli ambiti: o del risparmio idrico (quesito 3B) nel senso che alcune azioni di progetto sono finalizzate alla razionalizzazione dell uso dell acqua; quindi, attraverso un miglioramento dell uso, ad un suo risparmio o dell incremento di utilizzo di fonti energetiche rinnovabili (quesito 4). In generale, gli interventi di svaso e fluitazione dei bacini idroelettrici hanno consentito un recupero della funzionalità degli impianti, che indirettamente possono generare un effetto sulla produzione di energia idroelettrica. Non sono misurabili numericamente gli effetti. Per quanto riguarda la pertinenza con gli obiettivi ambientali del programma, questo progetto contribuisce pienamente al conseguimento dei due obiettivi ambientali rilevanti relativi alla gestione sostenibile delle risorse idriche (aspetto ambientale:acqua) e alla riduzione della perdita di biodiversità tutelando le specie minacciate e i relativi habitat (aspetto ambientale biodiversità). Il progetto ProArbora 131 ha realizzato il censimento, la catalogazione e la resa cartografica di 193 esemplari arborei monumentali, storici (120 in provincia di Varese, 63 in provincia di Cono e 9 nel cantone Ticino), con la pubblicazione di schede su carta e on-line; ha costruito 10 itinerari cultural/naturalistici transfrontalieri per la visita degli alberi monumentali producendo cartografie e promuovendo gli itinerari attraverso il marchio SLOW Botanic Turism; infine ha sistemato l arboreto della Scuola Agraria di Giardinaggio di Mezzana (Ticino). Trattandosi di azioni immateriali riguardante essenzialmente la valorizzazione di elementi naturali di pregio in aree antropizzate, il progetto non ha effetti diretti su nessuno degli aspetti ambientali trattati dalle schede di monitoraggio per questa misura, mentre l obiettivo ambientale del programma con cui sembra essere più pertinente e quello relativo alla valorizzazione e fruizione sostenibile del patrimonio culturale (aspetto ambientale paesaggio e patrimonio culturale storico). 94. Nell azione Interventi e progetti per la produzione di energia da fonti rinnovabili il solo progetto concluso Enplus 132 è nato con l obiettivo di indirizzare il territorio della Comunità Montana Grand Combin, area di confine del Gran San Bernardo, ad uno sviluppo sostenibile e razionale attraverso la promozione dell utilizzo delle energie rinnovabili, l utilizzo delle acque ed il miglioramento dell efficienza energetica. Oltre ad azioni di sensibilizzazione nei comuni dell area del progetto sono stati realizzati alcuni interventi pilota finalizzati alla sperimentazione e diffusione di tecniche e accorgimenti orientati allo sviluppo sostenibile. In particolare, per l incremento dell uso di tecniche per il risparmio energetico (quesito 3A del monitoraggio ambientale della mis.i.2) è stato realizzato un sistema informatico disponibile nel web ( che permette agli amministratori dei comuni di analizzare le risorse energetiche rinnovabili presenti sul proprio territorio e di individuare l opportunità o meno, tecnica ed economica, di procedere al loro sfruttamento; sono stati conseguiti risultati rilevanti con la riqualificazione energetica del 131 Progetto (Pro Arbora). 132 Progetto (Enplus). 83

85 Foyer de Fond in Comune di Saint Oyen, una struttura di accoglienza dei turisti per la quale sono stati effettuati lavori di rinnovamento dell involucro edilizio con sostituzione di elementi di dispersione termica e inserimento di materiali isolanti. Per quanto attiene all incremento di produzione di energia rinnovabile (quesito 4) è stato installato di un impianto fotovoltaico innovativo esemplare sulla copertura in vetro del vano scale delle scuole materne del Comune di Gignod. Un altro intervento rilevante è stato quello che ha permesso di proseguire i lavori di riqualificazione ambientale e smaltimento delle acque reflue sul Colle del Gran San Bernardo con l obiettivo di migliorare quest area delicata dal punto di vista ecologico (quesito 2 ). Complessivamente, il progetto concorre pienamente alla realizzazione di due obiettivi ambientali rilevati per il PO: Aumentare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e perseguire il risparmio e l ecoefficienza energetica. 95. L obiettivo principale della misura 1.3 integrazione del comparto forestale era l integrazione transfrontaliera del comparto agro-forestale mediante l innovazione e la sperimentazione congiunta. Si tratta quindi di una misura maggiormente finalizzata alla valorizzazione economica delle produzioni agro-forestali tipiche del territorio, anche se indirettamente il mantenimento di produzioni e coltivazioni ottenute con metodi tradizionali, contribuisce anche sostenibilità ambientale delle attività economiche e al mantenimento del paesaggio tradizionale. La scheda di monitoraggio ambientale, per questa misura prevede un solo quesito specifico e uno generale: 1. Il progetto prevede la valorizzazione di coltivazioni tradizionali? Se sì quali? 2. C è stata una variazione del finanziamento per la realizzazione di interventi specifici in campo ambientale rispetto a quanto inizialmente preventivato in fase di richiesta del contributo pubblico? Se sì quale? I tre progetti conclusi (Il lago Maggiore, le sue valli, i suoi sapori 133, Valorizzazione sostenibile dei prodotti ittici e innovativi dei laghi Insubrici 134 e PROALPI 135 ), hanno prodotto essenzialmente studi e indicazioni operative concernenti gli aspetti qualitativi e produttivi di alcune produzioni tipiche, in particolare i formaggi caprini e la Brisaula della Val d Ossola nel Verbano Cusio Ossola, le specie ittiche dei laghi Insubrici, e i prodotti caprini, il miele, le piante officinale e la filiera della carne nelle zone del VCO e del Ticinese. Non ci sono quindi state specifiche interazioni con aspetti ambientali se non nel progetto relativo alle specie ittiche che ha comportato anche il miglioramento habitat acquatici grazie ai progetti di miglioramento dei fondali lacustri e tutela della biodoversità per sfruttamento commerciale delle specie ittiche alloctone e la sostenibilità del prelievo di pesca. 133 Progetto (Il Lago Maggiore, le sue valli, i suoi sapori). 134 Progetto (Valorizzazione sostenibile dei prodotti ittici tradizionali ed innovativi dei laghi Insubrici). 135 Progetto (Valori e sapori delle produzioni tradizionali alpine PROALPI). 84

86 Per quanto riguarda il perseguimento degli obiettivi ambientali del programma, si può affermare che tutti e tre i progetti abbiano una relazione non particolarmente significativa con il recupero della funzionalità dei sistemi naturali e agricoli nelle aree montane e collinari. Asse 2 - Competitività 96. L Asse 2 - Competitività comprende interventi finalizzati all integrazione in ambito turistico con la misura 2.1, alla cooperazione tra PMI per la ricerca e innovazione con la misura 2.2 e al miglioramento delle reti e dei servizi nei trasporti con la misura 2.3. Dall analisi effettuata nel primo rapporto ambientale in questo asse ci si aspetta alcuni impatti positivi soprattutto per quanto riguarda gli interventi nel turismo sostenibile, mentre molti progetti potrebbero avere interazioni ambientali neutre e qualcuno negativo. 97. Per la misura 2.1 integrazione dell area turistica transfrontaliera la scheda di monitoraggio ambientale mira a rilevare la rilevanza degli interventi finalizzati allo sviluppo del turismo sostenibile o tematico ambientale: 1. Il progetto prevede il finanziamento di una delle seguenti attività: a. interventi finalizzati allo sviluppo del turismo sostenibile? b. pacchetti turistici tematici a valenza ambientale? 2. Il progetto prevede il finanziamento di corsi di formazione in campo ambientale per il settore turistico? Se sì quali? Purtroppo, dei 6 progetti conclusi, 4 non hanno compilato la scheda di monitoraggio e, pertanto, le informazioni sono state prese essenzialmente dai questionari e dalle interviste approfondite. La misura ha 6 progetti conclusi di cui 4 nella azione 2.1.1: Incontrarsi senza confini 136, Rifugi- Bivacchi 137, Provvedimenti qualitativi per il miglioramento delle prestazioni nelle regioni vacanze Samnaun e Passo Resia 138, e Territorio per il benessere 139 ; 1 progetto sulla 2.1.2: Il Cammino di Santiago Alto Adige-Cantone dei Grigioni 140 ; e il progetto sull azione 1.1.3: Osservatorio turistico dell'alta Rezia 141. Tre di questi progetti hanno realizzato interventi per lo sviluppo turistico sostenibile. In particolare Territorio per il benessere ha creato un pacchetto turistico completo per il ciclo/turismo amatoriale, con creazione di un pacchetto turistico completo in cui 28 strutture ricettive (18 italiane e 8 svizzere) offrono 136 Progetto (Incontrarsi senza confini: convegni e viaggi incentive sul Lago Maggiore). 137 Progetto (Rifugi-Bivacchi e opere ricettive alpine fra le province di Lecco/Como/Varese ed il Canton Ticino). 138 Progetto (Provvedimenti qualitativi per il miglioramento delle prestazioni nelle regioni vacanze Samnaun e Passo Resia). 139 Progetto (Territorio per il benessere). 140 Progetto (Il Cammino di Santiago Alto Adige-Cantone dei Grigioni: Congiunzione transfrontaliera di regioni periferiche, per un turismo sostenibile basato sul paesaggio naturale e culturale). 141 Progetto (Osservatorio turistico dell'alta Rezia). 85

87 servizi specifici per i ciclo turisti (dalla fornitura di biciclette con pedalata assistita a pulmini per i trasbordi, al servizio di trasporto bagagli). Con il progetto sul Cammino di Santiago Alto-Adige-Cantone dei Grigioni è stato organizzato un itinerario escursionistico lungo percorsi di elevato valore naturalistico e ambientale corredato da una pubblicazione scientifica divulgativa. Il progetto sui Rifugi-Bivacchi ha avuto lo scopo di sistematizzare le informazioni su 110 rifugi dell area transfrontaliera, riunendole in un unico sito tradotto in 4 lingue, tuttavia non fornisce indicazioni su percorsi escursionistici che li collegano Dal punto di vista degli effetti ambientali positivi, il progetto Incontrarsi senza confini, come attività complementare ha previsto anche l affiancamento delle strutture ricettive congressuali interessate nel percorso diretto a conseguire la certificazione ambientale EMAS, al fine di proporsi come unica destinazione congressuale sostenibile italiana ed elvetica. Gli interventi in merito hanno portato 6 di queste strutture ad ottenere la certificazione. Date le caratteristiche dei progetti, non si rilevano particolari pertinenze con gli obiettivi ambientali del programma, tranne che per Incontrarsi senza confini per il quale, con la certificazione ambientale delle strutture congressuale, si può attribuire una certa rilevanza per l obiettivo finalizzato al risparmio e all eco-efficienza energetica. 98. Per quanto riguarda la misura 2.2 finalizzata ad incentivare la cooperazione tra PMI nell ambito della ricerca e innovazione, l azione riguarda specificatamente il miglioramento delle prestazioni ambientali delle attività produttive e la diffusione di sistemi di certificazione ambientale ed energetica, mentre le altre due azioni riguardano essenzialmente la creazione di reti e scambi tra imprese e/o centri Universitari e di Ricerca per l innovazione. Infatti, le interazioni con gli aspetti ambientali considerate dal monitoraggio sono soltanto quelle relative alla certificazione ambientale. 1. Il progetto prevede il finanziamento di azioni finalizzate al raggiungimento di certificazioni ambientali? Se sì, indicare l entità di finanziamento stanziato. 2. Il progetto prevede il finanziamento di azioni finalizzate ad attività di ricerca per il miglioramento dei processi (gestionali e produttivi) dal punto di vista ambientale? Se sì, quali? Purtroppo degli 11 progetti conclusi, nessuno ha indicato interazioni positive con l ambiente, trattandosi effettivamente di progetti di tipo immateriale, inerenti la ricerca e la costruzione di reti per l innovazione. Tuttavia può valere la pena citare il progetto concluso nell azione Energy CH-IT 142, che avendo come obiettivo la diffusione e la condivisione di soluzioni innovative nell ambito dell efficienza energetica, ha portato alla realizzazione di un numero cospicuo di check-up energetici (75 sul processo produttivo e 24 sull involucro) in aziende dell area transfrontaliera compresa tra Varese, Como e il Cantone Ticino, che come output hanno individuato e suggerito soluzioni per la riduzione delle emissioni 142 Progetto (Distretto per le tecnologie e i materiali per l efficienza energetica dell Insubria: Energy CH-IT). 86

88 e per il risparmio energetico. Tuttavia, dalle interviste dirette con i responsabili del progetto è emerso che dai riscontri effettuati per vedere se l'azienda ha seguito le indicazioni date, in realtà poche aziende hanno seguito i consigli dei check-up energetici, intervenendo concretamente sui propri macchinari o processi produttivi, soprattutto a causa della crisi economica che ha fortemente bloccato la propensione a qualsiasi tipo di investimento. Comunque diverse aziende hanno utilizzato i check-up come base per fare domande di finanziamento per acquistare nuovi macchinari e si è creata un Associazione stabile Associazione Energy CH-IT tra 26 PMI, di cui 6 Svizzere, associazioni di categoria e enti pubblici, con l obiettivo si sviluppare soluzioni innovative in campo energetico e nuove opportunità di business. Grazie alla sua azione propedeutica, è quindi possibile attribuire una certa pertinenza con l obiettivo ambientale relativo al risparmio energetico. Altri 4 progetti conclusi in questa azione hanno esplicitamente dichiarato di avere approfondito nelle loro attività di ricerca o di supporto alle imprese, anche gli aspetti relativi alle componenti ambientali relative al risparmio energetico (>i Maggiore Innovazione 143, e Innovation Community Como-Ticino 144 ), al risparmio idrico (Lime & Slime Trap 145 ) o alla riduzione di emissione di CO2 nella produzione di calcestruzzo per gallerie (ACCIDENT 146 ). 99. La misura 2.3 Migliorare reti e servizi nel settore trasporti, promuovendo l integrazione dell area transfrontaliera e una maggiore sostenibilità sia per il trasporto passeggeri che per il trasporto merci con l obiettivo di favorire una maggiore sostenibilità dei trasporti merci e passeggeri nell area transfrontaliera, dovrebbe produrre interazioni positive con l ambiente per gli effetti positivi derivanti dall aumento dell incremento della mobilità sostenibile e possibili interazioni negative nel caso di realizzazione di nuove infrastrutture. Infatti, i quesiti posti dal Monitoraggio ambientale, mirano a evidenziare entrambi gli effetti: 1. Il progetto ha prodotto un incremento della mobilità sostenibile per persone e merci (bici, trasporto pubblico, ecc.)? 2. Il progetto prevede azioni mirate a favorire l istituzione di servizi di trasporti pubblici puliti e intelligenti? Se sì indicare il numero degli abitanti raggiunti da tali servizi 3. Il progetto prevede la realizzazione di nuove infrastrutture? Se sì, indicare come è stato considerato: - l'aspetto dimensionale dell opera rispetto al contesto paesaggistico; - l interferenza con beni culturali ed ambientali (relazione visiva con elemento di valore). 4. Il progetto ha comportato un aumento dell artificializzazione di suolo naturale/seminaturale, con conseguente variazione della permeabilità? Se sì,indicare i valori assoluti e la % di incremento rispetto alla situazione ante-intervento. 143 Progetto (>i MAGGIORE INNOVAZIONE). 144 Progetto (Innovation Community Como-Ticino per l'innovazione d'impresa). 145 Progetto (Lime & Slime Trap-sviluppo e validazione d un nuovo sistema per il trattamento delle acque). 146 Progetto (Advanced Cementitious Composites In DEsign and construction of safe Tunnel Acronimo: ACCIDENT). 87

89 In realtà i due progetti finora conclusi su questa misura, Traversalp 147 e La Via del Ceresio 148 hanno prodotto soltanto degli studi, e quindi nessuna interazione diretta con componenti ambientali. Trattandosi di studi per migliorare la mobilità, uno fra due stazioni sciistiche e l altro per la mobilità lacustre transfrontaliera, sono stati considerati gli effetti ambientali dei futuri interventi. In particolare, in quello relativo al collegamento fra le stazioni sciistiche di Zermatt e Valturnanche i partner hanno voluto enfatizzare gli aspetti paesaggistici ed ambientali e, per quanto riguarda Valtournenche, la volontà di realizzare nel tempo un eco domaine skiable, valorizzando maggiormente gli aspetti ambientali e di riduzione dell impatto energetico del comprensorio sciistico. Asse 3 - Qualità della vita 100. L asse 3 - Qualità della vita riguarda l integrazione transfrontaliera di diverse componenti immateriali (cultura, ICT, formazione, inclusione sociale), che soltanto nel caso di interventi materiali sul patrimonio storico-culturale possono avere interazioni dirette con le componenti ambientali. Infatti, la compilazione della scheda di monitoraggio è prevista soltanto per la misura 3.1 rafforzare l identità comune attraverso la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale con i seguenti quesiti: 1. Il progetto prevede il ripristino e riutilizzo di aree in stato di abbandono, la riconversione di edifici che versano in stato di abbandono /uso improprio e/o che costituiscono elemento di degrado dell area in cui insistono? Se sì, quali? 2. Il progetto prevede l edificazione di nuove volumetrie? Se sì, indicare come è stato considerato: - l'aspetto dimensionale dell opera rispetto al contesto paesaggistico; - l interferenza con i beni culturali ed ambientali (relazione visiva con elemento di valore). 3. Sono stati utilizzati materiali costruttivi locali, sistemi architettonici, vegetazione arboreo-arbustiva? Se sì, quali? 4. Quanta superficie (m2) hanno occupato gli interventi? 5. Il progetto prevede l' adozione di tecniche costruttive proprie della bioedilizia e della bioarchitettura? 6. Il progetto ha comportato un aumento dell artificializzazione di suolo naturale/seminaturale, con conseguente variazione della permeabilità? Se sì, indicare i valori assoluti e la % di incremento rispetto alla situazione ante intervento Dei 6 progetti conclusi, soltanto Le Vie dei Carden 149, nell ambito della valorizzazione di antichi percorsi nell area transfrontaliera tra la Val Chiavenna in Lombardia e San Bernardino nel Cantone dei Grigioni, è intervenuto con attività di riqualificazione materiale di 9 antiche vie di collegamento tra gli edifici tipici 147 Progetto (TRAVERSALP Amelioration de la mobilite entre Valtournenche et Zermatt). 148 Progetto (LA VIA DEL CERESIO: MOBILITA' SOSTENIBILE E TRASPORTO LACUSTRE. Studio per la realizzazione di un servizio di navigazione veloce Porlezza-Lugano). 149 Progetto (Le Vie dei Carden). 88

90 della zona. Il progetto comprende l area SIC della Val Zerta attraversata dall itinerario che oltre agli aspetti naturali, collega località dove sono presenti significativi esempi di Carden. Il percorso escursionistico attraversa ambienti montani ad alta quota, valorizzandone gli aspetti naturalistici e promuovendo conoscenze e informazioni sul rapporto tra cultura ambiente naturale ed insediamenti architettonici e tradizione costruttiva, e sviluppo moderno del territorio. Il progetto ha interessato 30 Km lineari di percorso con interventi di recupero del sentiero in cui sono stati ripristinati vecchi manufatti di sostegno utilizzando materiale reperito sul luogo e sono stati rifatti/ consolidati muretti a secco, scalinate di pietra o legno e utilizzato tecniche costruttive della tradizione storica. Questo progetto pertanto, concorre al raggiungimento dei due obiettivi ambientali del programma relativi al recupero e conservazione del paesaggio tradizionale e alla valorizzazione della fruizione sostenibile del patrimonio culturale locale. E da citare anche l effetto positivo relativo alla divulgazione del tema della sostenibilità ambientale delle nuove tecnologie utilizzate in ambito artistico, evidenziato nel progetto TEC-ART-ECO 150 che ha organizzato tre festival transfrontalieri incentrati sul tema. La tematica ambientale è emersa in molte opere scelte dalla direzione artistica: in ogni festival sono state presentate opere rivolte all'educazione alla sostenibilità. Inoltre sono stati pubblicati, a maggio 2012, gli atti della ricerca del gruppo di studio, oltre a discussioni con operatori culturali interessati alla tematica. Dalla terza edizione del festival, LIFEGATE RADIO ha riconosciuto il progetto TEC ART ECO come portatore di valori ambientali, appoggiando così le attività del 2011 e Alcune azioni come l'organizzazione del TEC ART ECO CAR SHARING, per seguire gli eventi dislocati in altre città e la formazione di gruppi di performer che hanno comunicato con azioni teaser gli eventi dei festival, hanno contribuito ad accentuare l'interesse di TEC ART ECO verso nuove forme di fruizione più "ecologiche". Il risultato più importante è rappresentato dal DOSSIER speciale dedicato a TEC ART ECO del mensile LA NUOVA ECOLOGIA, che riporta il dibattito del Talk Show di febbraio 2012 e incoraggia a un sentire ecologico con l aiuto di nuove forme di espressione e fortemente fiducioso nelle tecnologie Per concludere nella Tabella 5 sono indicati i progetti finora conclusi che hanno contribuito pienamente o in parte al conseguimento degli obiettivi ambientali (In carattere normale i progetti che concorrono significativamente all obiettivo rilevante del programma; in carattere corsivo i progetti che hanno relazione meno significativa con l obiettivo ambientale cui si riferiscono), 150 Progetto (TEC-ART-ECO. Arte e tecnologia per l'ambiente). 89

91 Tabella 5: Contributo dei progetti conclusi agli obiettivi ambientali del Programma Aspetto ambientale pertinente Acqua Suolo Clima ed energia Biodiversità Paesaggio e patrimonio culturale e storico Rifiuti Obiettivi ambientali rilevanti Tutelare la qualità delle acque superficiali e sotterranee Gestire in modo sostenibile la risorsa idrica Promuovere un uso sostenibile del suolo con particolare attenzione alla prevenzione dei fenomeni di erosione, deterioramento, contaminazione e desertificazione Mantenere e recuperare gli equilibri idrogeologici Conservare, ripristinare e migliorare la qualità del suolo Ridurre le emissioni di gas climalteranti Aumentare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili Perseguire il risparmio e l ecoefficienza energetica Tutelare e valorizzare le aree protette Recuperare la funzionalità dei sistemi naturali e agricoli nelle aree montane e collinari Ridurre la perdita di biodiversità tutelando le specie minacciate e i relativi habitat Recuperare e conservare il paesaggio tradizionale Tutelare i beni e il patrimonio culturale dai rischi naturali e tecnologici Valorizzare e promuovere una fruizione sostenibile del patrimonio culturale Ridurre la produzione di rifiuti Aumentare la percentuale di rifiuti destinata al recupero e riciclaggio Mis. N progetti conclusi ECOIDRO Flora - Irkis ENPLUS Titoli progetti conclusi EEA ENPLUS Incontrarsi senza confini Energy Ch-IT Biodiversità: una ricchezza da conservare - Indagine naturalistica e variabilità ambientale Valorizzare l allevamento e i prodotti della razza autoctona Nera di Verzasca negli ecosistemi montani Il lago Maggiore, le sue valli, i suoi sapori. - Valorizzazione sostenibile dei prodotti ittici e innovativi dei laghi Insubrici - Valori e sapori delle produzioni tradizionali alpine Biodiversità: una ricchezza da conservare - Indagine naturalistica e variabilità ambientale - Valorizzare l allevamento e i prodotti della razza autoctona Nera di Verzasca negli ecosistemi montani ECOIDRO Le Vie dei Carden PRO-ARBORA Le Vie dei Carden 90

92 Aspetto ambientale pertinente Obiettivi ambientali rilevanti Mis. N progetti conclusi Titoli progetti conclusi Popolazione e salute umana Ridurre il grado di rischio di incidenti rilevanti Ridurre le emissioni inquinanti in atmosfera Ridurre la percentuale di popolazione esposta all inquinamento acustico Contributo all integrazione nelle pari opportunità 102. Il tema delle pari opportunità all interno del Programma è molto rilevante. Dal punto di vista del genere, nell area transfrontaliera i dati relativi all occupazione femminile sono positivi in sé, ma osservandoli nell ottica della parità di genere si evidenzia ancora un divario significativo dal punto di vista delle opportunità di lavoro, carriera e retribuzione, a causa del ruolo che tipicamente viene attribuito alla donna nella cura della famiglia. Con riferimento ad altre categorie deboli, la consistente presenza degli stranieri nell area di interesse da un lato è determinante per la sua crescita economica, dall altro genera problematiche di integrazione che possono essere gestite attraverso interventi di cooperazione transfrontaliera. Altre categorie svantaggiate sono rappresentate prevalentemente dai disabili, ma anche dalla popolazione anziana, dai minori e, in generale, dalle persone in condizioni di disagio (es. ex detenuti, tossicodipendenti) La strategia delineata nel Programma non dedica una particolare attenzione al principio di pari opportunità, fatta eccezione che per l Asse 3, in cui individua due specifici interventi: uno più generale sull uguaglianza (Linea d azione per l integrazione degli immigrati e delle persone svantaggiate) e uno più specifico sulle donne (Linea d azione per la promozione della parità di genere). Il Programma, tuttavia, individua anche altri interventi che possono produrre effetti indiretti in termini di pari opportunità e non discriminazione, quelli sul settore turistico, sulla promozione della cooperazione fra PMI volti alla ricerca e all innovazione, sul sistema dei trasporti, sulle ICT Con riferimento alle ricadute del Programma in termini di miglioramento della parità di genere, si è ritenuto di distinguere tra i progetti che in fase di progettazione erano stati descritti come positivi o pienamente focalizzanti da quelli neutri, in modo tale da valutare non solo gli effetti rispetto alla tematica generale delle pari opportunità, ma anche la capacità dei beneficiari di prevederli ed interpretarli. I progetti conclusi che erano stati descritti come pienamente focalizzanti sono ChiaVe 151 e Proalpi) Progetto (ChiaVe: un progetto che apre le frontiere) 152 Progetto (Valori e sapori delle produzioni tradizionali alpine Proalpi) 91

93 o ChiaVe, finalizzato alla prevenzione del disagio giovanile, si conferma positivo in termini di effetti sulle pari opportunità. Nello specifico, il progetto ha permesso la costituzione di un gruppo di 8 ragazze di 13 anni circa, definite dalle insegnanti come schiacciate dagli elementi maschili, che si incontra in un momento pomeridiano di 2 ore a loro dedicato ( spazio Eva ), in cui si discute sulla famiglia, la maternità, l amicizia, l innamoramento, che ad oggi ha moltiplicato i contatti (come emerge anche dal profilo Facebook). o Proalpi, allo stesso tempo, si conferma positivo in quanto ha permesso di intensificare l imprenditoria femminile nel comparto lattiero caseario, anche se i termini quantitativi non sono dichiarati. Tra i 23 progetti conclusi che in fase di progettazione erano stati descritti come positivi, il progetto sulla gestione comunale nelle aree montane 153 ha svolto attività di formazione e informazione tenendo conto delle difficoltà delle donne nella conciliazione tra attività comunale e famiglia/lavoro. Dal punto di vista degli effetti, manca un sistema di monitoraggio dei risultati del progetto e il fatto che il progetto si sia limitato ad attività di scambio e di sensibilizzazione, che non sono poi sfociati in sperimentazioni concrete di conciliazione, ha ridotto anche le opportunità di produrre risultati significativi. Tuttavia, si ritiene che l interesse manifestato da parte delle donne del territorio, non impegnate in politica, a partecipare agli eventi formativi, che erano stati targettizzati solo su donne già attive politicamente, rappresenti un buon risultato in termini di pari opportunità di genere, in quanto il progetto ha prodotto un effetto indiretto di sensibilizzazione all accesso alla politica comunale, di cui dovranno essere monitorati gli esiti. Per il progetto RIPPI per il quali sono stati dichiarati effetti positivi sulle pari opportunità di genere in quanto nell ambito delle attività informative di base ha fornito supporto alla nuova imprenditorialità e accompagnamento all'imprenditoria femminile, di fatto non ha visto poi nell erogazione di servizi di consulenza la partecipazione di aspiranti imprenditrici, probabilmente rivolte a settori meno tecnici. Degli altri progetti positivi analizzati nessuno evidenzia effetti specificatamente connessi alle pari opportunità. Infatti, le dichiarazioni dei beneficiari afferiscano in generale al fatto che i progetti si sono svolti secondo il principio di non discriminazione, ad esempio applicando criteri di uguaglianza nelle procedure di selezione dei fornitori o dei destinatari di concorsi o progetti formativi, oppure realizzando i progetti in orari accessibili a tutti, oppure evidenziando la presenza di un numero consistente di collaboratrici nel progetto. Tali attenzioni, però, non si possono ritenere un valore aggiunto del progetto, ma una caratteristica minima che un progetto finanziato deve avere. In particolare, come emerso dall analisi di sostenibilità, il fatto che spesso le collaboratrici siano assunte a tempo determinato per la durata del progetto ha implicazioni negative perché le sottopone al fenomeno del precariato. Non vi è evidenza di effetti inattesi per i progetti dichiarati neutri. Si può ritenere, quindi, da un lato che il Programma abbia avuto effetti limitati sulle pari opportunità, in quanto la maggior parte dei progetti non erano del tutto focalizzati su questa tematica. Per gli effetti 153 Progetto (Rafforzare la gestione comunale per promuovere lo sviluppo sostenibile nelle aree montane) 92

94 rilevati, volendo evidenziare gli esiti secondo il modello Vispo, si ritiene che allo stato attuale essi contribuiscono a raggiungere solo due degli obiettivi di tale modello: migliorare l accesso delle donne al mercato del lavoro e alla formazione e promuovere la partecipazione delle donne alla creazione delle attività socioeconomiche. Tabella 6. Adozione del principio del gender mainstreaming secondo il modello Vispo Migliorare le condizioni di vita al fine di rispondere meglio ai bisogni delle donne Migliorare l accesso delle donne al mercato del lavoro e alla formazione Migliorare le condizioni delle donne sul lavoro e ridistribuire il lavoro di cura Promuovere la partecipazione delle donne alla creazione delle attività socioeconomiche ChiaVe - Alto - - Proalpi Basso Rafforzare la gestione comunale - Medio - - RIPPI Basso 105. Con riferimento agli effetti sull uguaglianza, come per la parità di genere, si è ritenuto di distinguere tra i progetti che in fase di progettazione erano stati descritti come positivi o pienamente focalizzanti da quelli neutri. I progetti conclusi che erano stati descritti come pienamente focalizzanti si confermano ChiaVe e Proalpi, ma si aggiunge il progetto Il raggio del suono 154. o Chiave ha effetti molto positivi sui giovani disadattati, in quanto attraverso le borse lavoro ha dato un opportunità di lavoro ma anche di vita a ragazzi sfiduciati e scoraggiati, consentendo loro di imparare una professione, comprendere le proprie capacità e aspirazioni. Come dichiarato dal beneficiario, anche se i giovani non sono stati inseriti in azienda a seguito dell esperienza, in coloro che hanno usufruito di tale opportunità è stato possibile riscontare un reale cambiamento nell arco dei cinque mesi: grazie alla retribuzione sono riusciti a fare delle scelte importanti che rimandavano da tempo, hanno aiutato la famiglia in un momento difficile, hanno ripreso gli studi frequentando le scuole serali, hanno potuto conseguire la patente di guida pr una maggiore autonomia e occupabilità. Inoltre, il beneficiario ha dichiarato che l educativa di strada rivolta ai ragazzi stranieri del territorio ha portato a migliorarne l integrazione con i propri coetanei. o Il raggio del suono, invece, attraverso l organizzazione degli eventi musicali e dei laboratori espressivi che hanno coinvolto in prima persona gli allievi disabili, con l ausilio della tecnologia Soundbeam, accrescendo non solo le opportunità di esternare l espressività dei giovani partecipanti, ma anche il coinvolgimento delle loro famiglie e delle comunità di riferimento che hanno aderito ai veri eventi in maniera massiva e partecipata, contrastando il confinamento dei 154 Progetto (Il raggio del suono: espressività per le disabilità - Progetto di cooperazione sociale transfrontaliera a sostegno dell integrazione dei soggetti disabili) 93

95 ragazzi e delle strutture che li accolgono. Il valore aggiunto del progetto sta nell aver individuato in maniera innovativa e tecnologica un opportunità di integrazione, riscatto sociale e di miglioramento della qualità della vita per allievi che, in presenza di gravi livelli di disabilità, non hanno ulteriori canali di comunicazione di un espressività artistica interiore. o Proalpi, invece, non ha dato evidenza di alcun effetto sulle pari opportunità, se non di genere, come sopra riportato. Tra i 23 progetti analizzati che in fase di progettazione erano stati descritti come positivi, i seguenti dichiarano effetti positivi. o Peer education 155 certamente ha contribuito alla realizzazione dei principi di pari opportunità attraverso la sensibilizzazione in modalità peer education tra giovani dell area transfrontaliera, inclusi quelli a rischio di esclusione e di comportamenti pericolosi, su alcune tematiche di interesse, come pratiche sessuali a rischio e uso di alcool e stupefacenti. Non vi è evidenza di risultati specifici in termini di riduzione di comportamenti a rischio associabile all iniziativa, anche se il ritorno da parte dei giovani che hanno partecipato all esperienza è stato positivo, in quanto li ha visti coinvolti più attivamente e secondo modalità innovative. o Anche per Montequa 156 non sono rilevabili gli effetti concreti della sperimentazione delle metodologie Montessori nei bambini appartenenti alle minoranze linguistiche, ma si ritiene che il progetto, al di là delle diverse posizioni dell area transfrontaliera sulla validità della metodologia, sia stato positivo per l espressività e lo sviluppo di tutti gli allievi. o Anche La culture du geste 157 ha effetti positivi sui soggetti diversamente abili che hanno partecipato alle attività specifiche presso i musei della rete transfrontaliera, come i laboratori didattici artigianali che prevedono la manipolazione in prima persona della materia e che quindi con un approccio interattivo, fisico e ludico rappresentano una tecnica terapeutica positiva per questa tipologia di utenza. o ReMida 158, infine, anche se non si è ancora concluso, contribuisce al raggiungimento degli obiettivi di uguaglianza, soprattutto sul versante svizzero. Lo SPAMM di Casvegno-Mendrisio è inserito infatti all interno del CARL OSC di Mendrisio che accoglie ospiti adulti con una patologia psichiatrica di tipo cronico. Le attività di riutilizzo del materiale di scarto sono, quindi, una opportunità di espressività, partecipazione e inclusione dell utenza. Come per il genere, gli altri progetti positivi non evidenziano effetti positivi, ma si limitano a far presente il rispetto del principio di non discriminazione. Inoltre, non vi è evidenza di effetti inattesi per i progetti dichiarati neutri. 155 Progetto ( Peer education ITA-CH ) 156 Progetto (Montequa - Sviluppare istruzione di qualità tramite pedagogia Montessori) 157 Progetto (La culture du geste) 158 Progetto (ReMida), che si colloca all interno del PIT Rifiuti 94

96 Anche in questo caso, quindi, si può concludere che il Programma ha avuto effetti positivi sulle pari opportunità in termini di uguaglianza, ma limitati, e che in generale si avverte un basso livello di consapevolezza su questo tema, non per scarsa sensibilità, ma per l attinenza solo indiretta con molti dei progetti finanziati In generale, pur tenendo conto della tipologia di interventi finanziati dal Programma, si ritiene che nel corso della programmazione sia mancata una sensibilizzazione dei beneficiari sul tema delle pari opportunità e delle possibili ricadute, anche indirette, che i progetti possono generare in termini di genere e di uguaglianza L avvicinarsi della Programmazione La costruzione del nuovo programma 107. Dalla Valutazione della partecipazione svizzera ai programmi della CTE nell ambito della NPR di febbraio 2013, emerge innanzitutto l interesse della Svizzera a continuare a partecipare alla CTE per la prossima programmazione, seppure si rendano necessarie alcune importanti correzioni di rotta rispetto al Dal 2008 i programmi di cooperazione transfrontaliera sono parte integrale della NPR che è di competenza della Segreteria di Stato dell economia (SECO). In questo modo sono cambiate le condizioni di finanziamento per l utilizzo dei fondi federali INTERREG e, se precedentemente l obiettivo principale era la cooperazione, è invece diventato determinante l orientamento verso gli obiettivi di crescita della NPR: promozione delle regioni montane, delle aree rurali e delle regioni di frontiera come centri economici con concentrazione sulla creazione di un valore aggiunto, sull imprenditorialità e sulla capacità di innovazione Tuttavia i programmi Interreg fanno parte di una cooperazione con gli stati europei limitrofi e devono seguire quindi determinate condizioni di collaborazione transfrontaliera di cui bisognerebbe tenere contro anche dalla parte Elvetica, seppur nell ambito della NPR La valutazione ha messo in evidenza che le difficoltà dell interazione Interreg-NPR sono legate alla diversa ampiezza dei campi tematici, nello sfasamento temporale tra le politiche e alla fusione incompleta tra Interreg NPR (sia per le modalità di attuazione che per la scarsa integrazione strategica). Vengono messi in evidenza anche gli indubbi vantaggi della partecipazione della Svizzera alla CTE, derivanti da un tasso di utilizzazione dei fondi più elevato e dal segnale politico di apertura verso la collaborazione con i paesi confinanti Un fatto sicuramente positivo in questa fase di avvio della nuova programmazione è l intenzione da parte della Svizzera di assumere un ruolo più attivo e partecipe alle fasi programmatorie e decisionali. Infatti, come primo fatto concreto, è stato deciso di lavorare congiuntamente per la definizione del Programma e ciascuno dei due Paesi ha affidato un incarico di pari importo a consulenti che lavoreranno insieme. 95

97 Le risorse finanziarie 112. Una delle principali criticità, se non la principale, che ha accompagnato tutta la programmazione e che non ha avuto possibilità di essere superata, è stata la forte disparità tra le risorse finanziarie investite tra la Svizzera e l Italia. Infatti, da parte dei beneficiari e dei referenti del programma intervistati, indistintamente Italiani e Svizzeri, viene evidenziato come il valore aggiunto transfrontaliero dei progetti sia fortemente limitato dalle ridotte disponibilità finanziarie dei partner Svizzeri, condizionandone pesantemente la partecipazione all attuazione dei progetti. In moltissimi casi la ridotta partecipazione economica è stata compensata con l apporto di competenze e Know-how da parte dei partner svizzeri, consentendo comunque di raggiungere obiettivi di cooperazione significativi; tuttavia una partecipazione finanziaria più equilibrata tra le due parti potrebbe portare alla riduzione dell eccessiva concentrazione dei risultati e delle ricadute dei progetti sulla parte italiana, migliorando l efficacia delle azioni e la visibilità dei risultati anche sul lato svizzero Purtroppo, sia il documento di valutazione, sia i referenti svizzeri del programma intervistati, confermano che la Confederazione Elvetica non prevede di aumentare le risorse finanziarie destinate ai programmi Interreg per la prossima programmazione. Pertanto, se non saranno reperite altre forme di finanziamento integrative, tale disparità non verrà superata, e se ne dovrà tenere conto nell impostazione del nuovo programma e nella costruzione dei futuri partenariati Ulteriore elemento di attenzione sotto questo aspetto deriva dalle crescenti difficoltà evidenziate dai beneficiari italiani a mantenere gli impegni di spesa in questo ultimo periodo, dovute essenzialmente al perdurare delle crisi di liquidità e del blocco dei fondi per investimenti che continuano a interessare tutti i livelli amministrativi italiani. Pur non essendo possibile prevedere la durata di questa fase di contrazione della capacità di spesa pubblica, si può comunque essere certi che interesserà buona parte della prossima programmazione, con l aggravamento derivante dall incertezza delle riforme istituzionali che provocheranno una profonda trasformazione degli enti locali storicamente interlocutori del programma di cooperazione italosvizzero Conclusioni e raccomandazioni Qual è il contributo del programma al perseguimento degli obiettivi globali? 115. In generale, tenuto conto che l analisi si è limitata ai soli progetti conclusi ed è pertanto parziale, si può ritenere che ad oggi le ricadute generate dal progetto sul rafforzamento del processo di integrazione siano limitate, anche in virtù del fatto che la conclusione dei progetti analizzati è recente. Peraltro, la dimensione progettuale rispetto all ampiezza e alla complessità dell area su cui il Programma interviene non consente di associare le motivazioni delle variazioni dei dati di contesto agli interventi realizzati. Inoltre, dall analisi documentale e dal confronto con i beneficiari è emerso come non sempre la generazione degli effetti sia monitorata. 96

98 Raccomandazione Per tenere monitorati gli effetti dei progetti, si consiglia in primo luogo di definire un sistema di monitoraggio degli effetti dei progetti, che si potrebbe realizzare attraverso un questionario da somministrare ai beneficiari a 6, 12 e 24 mesi dalla conclusione del progetto. In questo modo, si potrebbe assumere visibilità delle ricadute generate ed eventualmente diffonderle come esempi di buone pratiche generate dal Programma Inoltre, si è rilevato come molti progetti siano poco sostenibili, innovativi e coerenti con gli obiettivi ultimi del Programma, andando ad inficiare la qualità degli interventi. Sebbene, a detta dei referenti del programma, la qualità dei progetti nelle ultime finestre di presentazione sia leggermente migliorata, continua a essere ritenuta insoddisfacente soprattutto per gli aspetti caratterizzanti il Programma, in particolare per il carattere transfrontaliero e le ricadute dirette a beneficio delle aree transfrontaliere. Alla quarta programmazione sembrano essersi esaurite l originalità progettuale e la capacità di esprimere idee innovative, e per il futuro sarà indispensabile prevedere un rinnovamento dei temi d intervento e delle tipologie di partenariato Un altro elemento che si può trarre dall analisi è che nella maggior parte dei casi le ricadute non si sono riversate in maniera omogenea su entrambi i versanti e che gli effetti sono maggiori su quello italiano. In alcuni casi non si sono verificate ricadute significative su quello svizzero, anche a causa dell iniquo bilanciamento delle risorse Sicuramente, come già detto, i vincoli dovuti all enorme disparità di risorse investite e al progressivo assottigliamento della convergenza di obiettivi comuni tra Italia e Svizzera non hanno favorito la costruzione di progetti pienamente coerenti con gli obiettivi generali e specifici del programma. Tuttavia, permangono comunque possibilità di intervento perfezionando le attività di animazione sul territorio, l accompagnamento alla progettazione e le modalità di selezione dei progetti. Raccomandazione L animazione del territorio dovrà assumere maggiore importanza nella prossima programmazione, in quanto sarà l elemento determinante per trasmettere in modo capillare l impostazione della nuova programmazione e per aiutare, anche con azioni formative mirate, l emergere di nuovi beneficiari e partenariati che siano in grado di competere nella presentazione dei progetti con quelli consolidati nel tempo e di portare elementi di innovazione rispetto al passato. Anche l accompagnamento alla costruzione dei progetti potrebbe essere potenziato, allargandolo a tutti i progetti. Infatti, in generale, è stato molto apprezzato soprattutto quello dei tutor e in questa attività occorrerebbero persone che conoscono bene gli aspetti di contenuto e di gestione del programma. Il problema è che sia l animazione che l accompagnamento richiedono l impiego di risorse umane competenti e finanziarie adeguate, la cui importanza nelle passate non è stata adeguatamente valorizzata nella ripartizione delle risorse dedicate all assistenza tecnica del programma. Dal momento che le amministrazioni responsabili del programma, almeno quelle italiane, sono sempre meno propense a investire risorse proprie per questi programmi, occorrerà contare quasi esclusivamente sulle risorse finanziarie messe a disposizione dal Programma. Anche il meccanismo procedurale dei meccanismi per la selezione dei progetti potrebbe essere reso più 97

99 funzionale all ottenimento di migliori qualità progettuali. Bisognerà verificare quali sono le soluzioni migliori, anche in funzione dei futuri dettati normativi dettati dalla UE per la selezione dei progetti. Un punto fermo su cui tutti i referenti del programma paiono d accordo è che dovrebbero essere incrementate le azioni di accompagnamento dei progetti anche in fase di selezione. In tal senso si prospettano diverse opzioni che dovranno essere verificate attentamente nel corso della definizione delle future procedure di selezione. Una possibilità è quella di dividere il momento della presentazione e selezione dei progetti in due fasi. La prima potrebbe essere una prima call di raccoglimento di idee progettuali con una prima scrematura e una seconda fase successiva di progettazione per indirizzare meglio progetti che dimostrino effettivi obiettivi condivisi tra Italia e Svizzera e ricadute concrete sul territorio. L indubbio vantaggio di potere accompagnare alla selezione proposte progettuali migliori è controbilanciato da un impegno consistente del personale impegnato in quest attività, nei casi in cui vengano presentate dapprima un numero molto elevato di proposte progettuali tra le quali debba esserne selezionato un numero più limitato alla fase successiva di costruzione e presentazione del progetto completo, con il rischio di un possibile ulteriore allungamento dei tempi. A supporto della prima fase per la Svizzera, come avviene già per altri programmi transfrontalieri, sarebbe possibile mettere a disposizione strutture quali enti regionali di sviluppo (in Ticino), o enti analoghi negli altri cantoni, per un supporto allo sviluppo delle idee, all identificazione dei partenariati, delle fonti di finanziamento, e degli obiettivi rispondenti alle esigenze dell Interreg Svizzero e dell Interreg Comunitario. Un esempio può essere dato dal meccanismo utilizzato nel programma di cooperazione Francia-Svizzera, dove non c è l emanazione dei bandi, ma il processo di costruzione dei progetti è completamente accompagnato dalle amministrazioni, dall idea progettuale fino alla selezione dei progetti che è veramente congiunta e si cerca di giungere a valutazioni concordi, anche chiedendo integrazioni o modifiche ai beneficiari durante l esame dei progetti. Ovviamente si tratta di un area d intervento molto più limitata di quello italo-svizzera, con elevate caratteristiche di omogeneità e integrazione Con riferimento agli effetti generati dai progetti sul rafforzamento della cooperazione, si può concludere che nella maggior parte dei casi i progetti hanno prodotto ricadute dirette unicamente sulla tematica principale, ossia quella collegata alla Misura di riferimento: la Misura 2.1 per il turismo, la 2.2 per ricerca e innovazione, la 2.3 per i trasporti, la 3.1 per il patrimonio culturale, la 3.3 per l istruzione e il mercato del lavoro. Tuttavia, come si è visto, alcuni progetti hanno avuto anche effetti indiretti su altri temi, come nel caso delle ricadute turistiche della valorizzazione culturale dei Carden. Vi sono anche rare eccezioni di progetti che hanno prodotto maggiori effetti su una tematica estranea alla Misura di riferimento Con riferimento alle singole tematiche si può ritenere che le maggiori ricadute, per natura stessa dei progetti si siano avute nell ambito ricerca e innovazione. Il rafforzamento della cooperazione, infatti, ha consentito in primo luogo l incremento della nascita e della concretizzazione di idee e imprese innovative grazie alla messa in rete tra le imprese e le università e i centri di ricerca. Tale risultato rappresenta la ricaduta generata dalla messa a regime di un metodo di cooperazione tra imprese, università, centri di ricerca e altri soggetti rilevanti che ora stabilmente collaborano per attività di informazione e consulenza imprenditoriale sulle idee innovative. Tuttavia, come si è visto, altri progetti hanno avuto ricadute più ridotte in quanto pur rappresentando esempi molto positivi di collaborazione transfrontaliera tra imprese, 98

100 università e centri di ricerca, non è ancora avvenuto un trasferimento tecnologico sul territorio oppure non si sono tradotti in successivi interventi di cooperazione Anche nell ambito turistico le ricadute sul rafforzamento del processo di cooperazione sono positive, soprattutto in termini di creazione un immagine univoca dell area turistica transfrontaliera, determinata soprattutto dall adozione di brand e strumenti di comunicazione comune. Al contempo, il Programma ha permesso, anche in un contesto di crisi, di differenziare l offerta turistica e di renderla quindi più attrattiva, puntando sulle risorse locali e generando conseguentemente ulteriori presenze. La pratica sportiva rappresenta la modalità vincente, accompagnata però anche dalla valorizzazione culturale. Tuttavia, va specificato che solo in un caso specifico le attività realizzate hanno rappresentato la motivazione esclusiva che ha incrementato l afflusso di turisti nell area (maratona sul ghiaccio): negli altri casi, l offerta è stata fruita da visitatori già presenti, andando ad integrare quella esistente In ambito culturale, il rafforzamento della cooperazione tra gli operatori dei due versanti è stato positivo, ma in parte inficiato dal fatto che la collaborazione si è in alcuni casi interrotta a seguito della conclusione dei progetti. Si ritiene che in parte i progetti abbiano in parte contribuito alla creazione di un identità culturale comune, nella misura in cui hanno coinvolto attivamente il territorio nella assunzione di questa consapevolezza. Lo svantaggio di questi progetti sta nel fatto che i risultati sono immateriali e, pertanto, richiedono di essere continuamente promossi per poter produrre effetti sul territorio. inoltre, come già concluso a proposito dell efficacia, la progettazione confusa che caratterizza questi progetti ha ridotto la concentrazione sugli obiettivi finali, limitandone quindi gli effetti Con riferimento al mercato del lavoro, i progetti hanno consentito una maggiore cooperazione sul matching domanda-offerta nel mercato del lavoro frontaliero, mentre altre azioni hanno avuto ricadute positive indirette sull occupazione dell area transfrontaliera generando nuovi posti di lavoro. Analogamente altri progetti hanno avuto ricadute indirette in termini di maggiore cooperazione in materia formativa Minori ricadute si sono verificate, invece, nell ambito dell ICT, come effetti indiretti di progetti che hanno stimolato l accesso delle aziende alle piattaforme informatiche di servizi e di raccolta dati, dei trasporti in quanto i progetti realizzati sono consistiti in studi di fattibilità, che non sempre hanno avuto un seguito effettivo a conclusione del progetto. Raccomandazione Per la programmazione 2014/2020, tenuto conto che per la cooperazione transfrontaliera devono essere selezionati fino a 4 obiettivi tematici, si raccomanda di tenere conto dell esperienza dell attuale periodo di programmazione, selezionando ambiti d intervento che privilegino gli obiettivi di crescita economica e inclusione sociale e che abbiano ricadute dirette sui territori transfrontalieri. Indirizzando la programmazione in tale direzione migliorerà anche la convergenza con gli obiettivi Svizzeri di crescita e di risultati concreti già diventati vincolanti con l inclusione di Interreg nella NPR. Nello specifico, alla luce delle ricadute dell attuale programmazione e delle priorità della Nuova Politica Regionale svizzera, si ritiene che dovrà essere privilegiato il tema della ricerca e dell innovazione non solo perché ha generato i ritorni maggiori ma anche perché nel corso dell attuale programmazione la dotazione allocata si è 99

101 esaurita sin dalla prima call, andando a ridurre le opportunità negli anni successivi, in cui con l avanzare della crisi poteva consentire un rilancio della competitività. Inoltre, alla luce degli effetti positivi generati da molti progetti turistici, si ritiene che come settore produttivo prevalente debba continuare ad essere incentivato il turismo nella nuova programmazione, almeno nella misura in cui favorisce la crescita economica, in linea con la NPR svizzera. Pertanto, le azioni previste dovranno essere collegate ad attività di promozione e integrazione dell offerta su larga scala. In materia di ambiente, invece, si dovrà tenere conto degli effetti limitati che si sono verificati nell attuale periodo di programmazione, privilegiando eventualmente il tema della prevenzione e gestione dei rischi che ha realizzato progetti di cooperazione positivi e stabili. Si ritiene, invece, che temi come l ICT e i trasporti, seppur ancora molto rilevanti per l area transfrontaliera, non debbano essere presi in considerazione, in quanto ad oggi non hanno generato ricadute positive. Allo stesso tempo si ritiene che la competitività delle PMI, in quanto tale, non sia rilevante per l area di cooperazione e che la medesima finalità possa essere perseguita attraverso un approccio di rilancio dell innovazione. Con riferimento alla cultura, il Valutatore ritiene che essa non debba essere sottovalutata perché la conoscenza reciproca e la cultura comunque sono la base per la cooperazione, ma considerate le ridotte ricadute che tali progetti hanno sviluppato nell attuale periodo di programmazione, l attuazione di tali interventi dovrebbe essere estremamente accompagnata. Infine, rispetto ai temi afferenti gli altri obiettivi tematici della bozza di Regolamento, si ritiene che debba essere effettuata una scelta. Il tema dell occupazione è certamente rilevante in un contesto come quello attuale, ma considerato che la mobilità frontaliera non rappresenta una priorità della politica svizzera, le ricadute potrebbero essere basse. Un buon riscontro è avvenuto invece per il tema dell inclusione sociale e quello sempre più attuale della lotta alla povertà. Si ritiene invece che la cooperazione nella formazione e nella capacità istituzionale possa generare progetti di mero scambio di conoscenze e metodologie, non sempre applicabili nel concreto. Qual è il contributo del programma al raggiungimento degli obiettivi ambientali del programma? 125. Seppure il quadro sia molto incompleto rispetto alla totalità dei progetti, sono molto pochi i progetti, che avendo realizzato interventi concreti e riconducibili a precisi obiettivi ambientali, hanno una rilevanza più o meno significativa. Per il momento gli obiettivi ambientali rilevanti, maggiormente trattati sono quelli relativi agli aspetti della Biodiversità e del Clima energia È tuttavia doveroso sottolineare, che il numero di progetti che hanno realizzato interventi con effetto tangibile su qualche componente ambientale è molto ridotto, mentre la maggior parte di essi contribuisce a migliorare le conoscenze in campo naturalistico e ambientale (molti studi e ricerche), ponendo basi positivamente orientate per l attuazione di progetti e interventi futuri. Tale considerazione è anche confermata dall analisi delle poche schede di monitoraggio finora compilate, in cui non sono quasi mai 100

102 indicati i valori quantitativi richiesti, ma semplici indicazioni sulle possibili interazioni dei progetti con le principali componenti ambientali. Raccomandazione Per la prossima programmazione, qualora dovessero essere scelti gli obiettivi tematici più strettamente correlati all ambiente, occorrerà finalizzare le azioni in modo da ottenere risultati tangibili e rilevanti al conseguimento di pochi e selezionati obiettivi Quali sono gli effetti del programma sulle pari opportunità, con riferimento in particolare ai risultati conseguiti nell ambito dell asse 3? 127. Si può concludere che ad oggi gli interventi conclusi hanno ricadute molto limitate in termini di pari opportunità, sia di genere, sia di uguaglianza Da un lato, occorre considerare che le caratteristiche del Programma stesso determinano che gli effetti su questo ambito siano prevalentemente indirette. Dall altro però va rilevato come il principio delle pari opportunità non sia stato molto valorizzato e stimolato, né dai beneficiari, né dalle Amministrazioni Infatti, dal punto di vista dei beneficiari si può concludere che essi non abbiano sviluppato coscienza del tema e delle sue potenzialità e che, pertanto, nella maggior parte dei casi non abbiano né previsto azioni che potessero sviluppare ricadute positive, né tantomeno un monitoraggio dei risultati e degli effetti. Questo non significa che tali azioni non si siano mai realizzate e che non vi siano stati risultati, ma che in alcuni casi sono stati conseguiti e non dichiarati. Considerato, ad esempio, che molti progetti hanno avuto tra gli effetti principali la creazione di impresa, con una conseguente crescita dell occupazione, specie innovativa e giovanile, si ritiene che il coinvolgimento di successo di giovani destinatarie di questi servizi per l autoimprenditorialità non sia stato appropriatamente valorizzato Va, tuttavia, rilevato che anche il ruolo delle Amministrazioni è stato insufficiente su questo tema. Benché sia previsto dal Programma il coinvolgimento degli organismi preposti in materia di pari opportunità nelle varie Amministrazioni coinvolte, dal confronto con un suo rappresentante si conferma come di fatto la partecipazione di tali soggetti si limiti alla fase di istruttoria e selezione degli interventi In ogni caso, con riferimento ai progetti che hanno generato ricadute positive, va rilevato che allo stato attuale gli effetti sono maggiori in termini di uguaglianza e, in particolare, di disabilità e disagio giovanile. Raccomandazione Per l attuale programmazione, si suggerisce di integrare la relazione di chiusura con un monitoraggio più dettagliato sulle pari opportunità, anche quantitativo, in modo tale da stimolare maggiore attenzione dei beneficiari su questo tema. Tali strumenti dovranno poi evolversi nel 2014/2020 con l individuazione di indicatori dedicati, sin dalla progettazione. Per la prossima programmazione inoltre si ritiene che in fase di progettazione sia necessario accompagnare 101

103 maggiormente i beneficiari per identificare le potenziali ricadute, anche indirette, sulle pari opportunità e, conseguentemente, le azioni necessarie per generarle. Inoltre, tale approccio potrebbe permettere di suggerire azioni complementari, da svolgere anche nell ambito di altre politiche comunitarie, nazionali e locali più orientate a questo tema (come ad esempio i voucher conciliativi), che permettano di rafforzare gli effetti generati dal progetto e di migliorare l innovatività dei modelli di intervento (ad esempio modelli di imprenditoria sociale). In questo frangente, si ritiene che nella fase di accompagnamento, sia alla progettazione sia alla gestione, sia necessario un maggiore coinvolgimento dei referenti delle Amministrazioni per le pari opportunità, che hanno una visione focalizzata su queste tematiche e una panoramica più ampia delle politiche dedicate. Tuttavia, si suggerisce di coinvolgere partner interessanti per le pari opportunità (es. associazioni produttive femminili, consigliera provinciale di parità, comitato per l imprenditoria femminile), che possono dare valore aggiunto al progetto. Con riferimento ai temi su cui le azioni volte a rafforzare le pari opportunità dovrebbero concentrarsi, alla luce del contesto attuale di crisi si ritiene che il rischio di esclusione lavorativa di determinate categorie sia prioritario. È quindi necessaria una approfondita analisi del contesto, che tenga conto in particolare delle difficoltà incontrate dalle donne nei diversi settori e nelle diverse fasce d età e dei lavoratori anziani espulsi dal mercato del lavoro Con lo studio di valutazione realizzato in Svizzera, ha evidenziato l utilità di mantenere la partecipazione ai futuri programmi di cooperazione transfrontaliera con la UE, apportando opportuni adattamenti dell attuale impianto normativo interno, in modo da migliorare l integrazione strategica e operativa tra Interreg e la NPR svizzera e superare le rigidità tematiche dell attuale programmazione, consentendo ai programmi Interreg di adattarsi alle strategie di cooperazione transfrontaliera elaborate in ambito UE che saranno finalizzate a una maggiore concentrazione tematica. Infatti la proposta di regolamento del recante le disposizioni per l obiettivo di cooperazione territoriale europea, prevede per la Cooperazione transfrontaliera la concentrazione delle risorse su un numero limitato di obiettivi e priorità di investimento che, secondo il regolamento dovrebbero essere 4 tra gli 11 obiettivi tematici individuati per il Fondo FESR, mentre il Parlamento europeo ne propone 5 e le ultime indicazioni della UE sembrerebbero orientarsi su 4 obiettivi tematici più un 20% di risorse da ripartire liberamente tra gli altri obiettivi. La dotazione finanziaria di parte svizzera parrebbe confermata ai livelli attuali, quindi anche per la prossima programmazione permarranno i problemi legati alle forti disparità di risorse da investire tra i due lati del confine. La nuova programmazione si apre in momento di profonda crisi finanziaria e istituzionale di molte amministrazioni italiane. Raccomandazione L attivazione di un gruppo di lavoro congiunto tra Italia Svizzera, avvenuta in questa fase ancora preliminare di elaborazione dei programmi, faciliterà sicuramente l individuazione di focus tematici comuni e modalità di attuazione condivise. In seguito, sarà altrettanto importante tenere conto delle divergenze temporali tra i periodi di programmazione svizzeri e quelli dell UE che sono state fonte di criticità nell attuale programmazione e che si ripresenteranno 102

104 nella fase di preparazione della nuova programmazione Interreg, soprattutto per le incognite dei contenuti concreti della NPR dopo il Quindi, l attività comune per giungere a una convergenza tra obiettivi NPR/Interreg e obiettivi europei che si rende inevitabilmente necessaria in questa fase, dovrà essere mantenuta per tutto il periodo di programmazione fissando momenti di verifica e riallineamento delle rispettive politiche durante l attuazione del programma. Per mantenere una più stretta convergenza di obiettivi sarà indispensabile rafforzare il coordinamento tra le amministrazioni della stessa parte di confine (tra cantoni e tra Regioni/provincia Autonoma italiane), tra parte Svizzera e Italiana, e tra le singole aree di confine. Soprattutto in un momento come questo in cui c è molta incertezza su quali saranno gli enti che esprimeranno le progettualità nella prossima programmazione (es. non è ancora definito il ruolo delle province italiane che si trovano in una specie di limbo, oppure il Piemonte ha già abolito le Comunità Montane e le Unioni dei comuni che dovrebbero subentrare non sono ancora ben definite), alle strutture di coordinamento non dovrà essere attribuito un semplice ruolo formale, ma funzioni concrete di indirizzo della programmazione e delle attività verso i diversi livelli territoriali, dalle amministrazioni, agli organismi transfrontalieri di varia natura che operano a stretto contatto con il territorio. 103

105 4. Valutazione sul partenariato transfrontaliero 4.1. Obiettivi della valutazione La valutazione del partenariato transfrontaliero analizza il contributo che quest ultimo apporta nella definizione, progettazione, presentazione e attuazione degli interventi ammessi a finanziamento nell ambito P.O. di Cooperazione Transfrontaliera Italia Svizzera Nello specifico, il presente capitolo intende rispondere alla seguente domanda di valutazione. Qual è il contributo del partenariato transfrontaliero all attuazione del Programma? Gli obiettivi principali della valutazione riguardano pertanto sia gli aspetti quantitativi e localizzativi che caratterizzano il partenariato, sia gli aspetti qualitativi legati all intensità della cooperazione tra i beneficiari dei progetti. L analisi condotta intende fornire gli elementi utili per la valutazione della cooperazione transfrontaliera dei progetti conclusi e del loro contributo all attuazione del Programma. La valutazione è condotta attraverso l approfondimento dei seguenti aspetti : la composizione del partenariato transfrontaliero e la sua distribuzione territoriale il livello di cooperazione ed il ruolo e contributo di ogni partner L analisi ha considerato principalmente gli aspetti legati all attuazione dei progetti finanziati dal programma e conclusi alla data del 15/04/2013. La fase di raccolta dati si è articolata in due step: analisi desk, a partire dai dati di monitoraggio e dalle relazioni di avanzamento e chiusura dei progetti; questionari ed interviste ai beneficiari e ai referenti del Programma. Le informazioni, quindi, sono state elaborate ed analizzate con riferimento alla tematica prevista dal Disegno della Valutazione Analisi e valutazione della qualità del partenariato 133. Per valutare la qualità del partenariato è un tema centrale nella valutazione della cooperazione transfrontaliera sono stati considerati principalmente due aspetti: la tipologia e la distribuzione territoriale dei partner coinvolti nell attuazione dei progetti transfrontalieri. L analisi dei dati ha permesso di verificare il grado di equilibrio territoriale raggiunto dalle compagini in ciascun ambito di intervento e la rilevanza del contributo apportato dai soggetti coinvolti dal progetto. Tramite l esame delle schede progettuali e dei dati 104

106 presenti nel sistema di monitoraggio è stato possibile valutare la distribuzione dei partner italiani e svizzeri nello spazio di cooperazione transfrontaliera La composizione del partenariato transfrontaliero 134. L analisi dei beneficiari e della loro composizione è utile per verificare che i partenariati, in riferimento all ambito di progetto, risultino sufficientemente equilibrati ed integrati. Le caratteristiche del partenariato sono state ricavate dai dati relativi alla tipologia dei soggetti che lo compongono In totale, i soggetti dei progetti conclusi che hanno partecipato alla cooperazione transfrontaliera sono stati 204, dei quali il 63% di nazionalità italiana ed il restante 37% di provenienza svizzera. Il numero di partner italiani e svizzeri presenti nei progetti conclusi varia a seconda delle misure del Programma: in assoluto il maggior numero di partecipanti si ritrova nella Misura 2.2 (49 beneficiari), nella Misura 2.1. (beneficiari) e nella Misura 1.2 (31 beneficiari). Le misure citate sono anche quelle che annoverano il maggior numero di partner in relazione al numero di progetti (media di 6 partner) Dall analisi condotta emergono due dati rilevanti: in media, i partenariati attivati sono composti da 3-4 partecipanti e circa un quarto dei partenariati (24%) sono costituiti unicamente dai soli capofila Il Grafico 1 indica la consistenza dei partenariati in relazione al numero di progetti ed alle misure di riferimento: a dimostrazione che alcune tipologie di progetti richiedono lo svolgimento di attività complementari ed il possesso di diverse competenze, le compagini più numerose sono presenti nella Misura 1.2 sulla tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale, nella Misura 2.2 sulla cooperazione tra le PMI e nella Misura 3.1. sulla rivalutazione del patrimonio culturale. Grafico 1. Consistenza dei partenariati in relazione al numero di progetti Misura 1.1 Misura 1.2 Misura 1.3 Misura 2.1 Misura 2.2 Misura 2.3 Misura 3.1 Misura 3.3 Misura 3.4 Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO 105

107 138. La tipologia di beneficiari più rappresentata è quella relativa ai soggetti pubblici che rappresenta circa il 60% dei beneficiari. Tra di essi, gli Enti di diritto pubblico territoriali (Regioni, Cantoni, Province, Comunità montane e Comuni) sono i più rappresentati e nel caso dei capofila italiani rappresentano un terzo del totale (Grafico 2). Grafico 2. Partecipazione dei soggetti pubblici e privati Ente diritto Privato 41% Ente diritto pubblico 59% Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO 139. I soggetti che hanno mostrato una maggiore partecipazione alle diverse tipologie di progetti, sia in veste di ente capofila che di partner, sono stati le Province (7,8%), i Comuni (8,3%), le Camere di Commercio (7%), le Università (11%), le Associazioni (17%) e le Imprese (15%). Risulta significativa anche la partecipazione dei Parchi (7%), presenti nei progetti delle Misure 1.3 e 2.1 (Grafico 3 e Grafico 4). La presenza delle Camere di Commercio (CCIAA del VCO e di Varese) è considerevole. Tali soggetti hanno contribuito allo sviluppo dei progetti di cooperazione sviluppando interessanti relazioni con partner svizzeri portatori di interessi nel campo economico e culturale. Grafico 3. Numero e tipologie di partner Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO 106

108 Grafico 4. Numero e tipologie di partner in relazione alla misura Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO 140. Gli Enti Locali (in modo particolare le Province e Comuni) costituiscono circa un quarto dell insieme dei soggetti aderenti ai partenariati (24%) e, se si aggiungono ad essi gli enti strumentali (Agenzie regionali, Enti Parco), si arriva a più di un terzo del totale (37%). Gli enti pubblici ad autonomia funzionale rappresentano quasi un quarto dei partner dei progetti (22%). La maggior parte dei privati è costituita da soggetti che non hanno finalità economiche (associazioni, fondazioni, Onlus) (Grafico 5). Grafico 5: Numero e tipologie di partner Enti Territoriali Enti strumentali Ente Autonomia Funzionale Soggetto privato senza finalità economiche Soggetto privato con finalità economiche Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO L analisi dei singoli progetti dimostra che le reti di partenariato costituite dai soli Enti pubblici sono minoritarie: si tratta di casi circoscritti alle Misure 1.1 e 1.2. Anche se i partenariati assumono in prevalenza 107

109 una connotazione misto pubblico-privata (soprattutto in Lombardia e Ticino), la composizione dei capofila rimane per due terzi caratterizzata da soggetti pubblici che nella maggior parte dei casi sono anche i promotori dell iniziativa di cooperazione. La prevalenza dei soggetti pubblici nel ruolo di capofila deriva dall attitudine di questi ultimi a svolgere attività di coordinamento e amministrazione e dalla loro vocazione ad essere l interlocutore privilegiato nelle reti relazionali di un territorio. In alcuni casi i soggetti pubblici che compaiono in veste di capofila sono stati scelti unicamente per l autorevolezza e l immagine che esprimono, ma il loro ruolo rimane secondario. Complessivamente la composizione del partenariato si discosta dal semplice dualismo che vede coinvolti gli enti pubblici ed i soggetti economici: le reti sono estese a soggetti portatori di interessi diversificati nel campo del sociale, della cultura e della ricerca, quali università, camere di commercio, onlus, associazioni e fondazioni I capofila hanno svolto,nella maggior parte dei casi, un ruolo primario e di coordinamento e, al di là della loro natura pubblica o privata, hanno dimostrato di saper svolgere efficacemente i propri compiti, salvo alcune eccezioni in cui scarsa competenza ed inefficienza hanno rallentato le attività di progetto. In altri casi il ruolo di leadership non è stato svolto dal capofila, ma da altri componenti della compagine che avevano maggiore competenza, o addirittura esternalizzato, affidando le attività a società di consulenza esterne e mettendo così a rischio la capitalizzazione interna del know-how Relativamente alla partecipazione degli operatori privati, la presenza di questi ultimi nel complesso dei progetti risulta apprezzabile. A tal riguardo è indispensabile fare una distinzione tra i soggetti privati senza finalità economiche ed i soggetti che operano con lo scopo di ottenere un profitto. I soggetti della prima categoria, che rivestono un ruolo importante in molti campi dell attività sociale, economica e culturale, hanno contribuito considerevolmente alla promozione della cooperazione transfrontaliera ed a stimolare l aggregazione ed il senso di appartenenza della popolazione. Per quanto concerne i soggetti privati con finalità economiche (imprese e cooperative), è stato rilevato che, pur agendo sulla base dei propri valori intrinseci (produrre beni e servizi rimunerativi e posti di lavoro), essi hanno avuto il merito di sfruttare al meglio le potenzialità offerte dalla loro localizzazione (unità produttive e cooperative locali), favorendo, da un lato, i collegamenti tra i territorio ed il mercato e,dall altro, la qualità del capitale umano e professionale La distribuzione territoriale dei partner coinvolti 143. L analisi della distribuzione territoriale dei beneficiari è utile per verificare che il partenariato sia bilanciato a livello geografico e dunque in grado di promuovere l integrazione e la coesione all interno dello spazio di cooperazione transfrontaliero I beneficiari dei progetti conclusi provengono dall intera area transfrontaliera, anche se risultano concentrati prevalentemente in alcuni regioni. Innanzitutto si distingue la larga rappresentanza di partner che provengono dal Cantone Ticino e dalla Lombardia (Grafico 6). 108

110 Grafico 6: Distribuzione dei partner per area geografica di provenienza Ticino 27% Grigioni 6% Valle d'aosta 2% Piemonte 14% Vallese 3% Provincia di Bolzano 4% Lombardia 44% Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO 145. La distribuzione dei beneficiari italiani è concentrata principalmente in Lombardia (44%) e, in minore misura, in Piemonte 14%. La rappresentanza della Provincia di Bolzano e della Valle d Aosta, con rispettivamente il 4% e il 2% del totale, è decisamente inferiore. Anche il quadro dei beneficiari svizzeri evidenzia una prevalente localizzazione dei soggetti in un area, quella del Cantone Ticino, con circa il 27% del totale dei partecipanti, mentre i restanti partner si distribuiscono nei Grigioni (6%) e nel Cantone Vallese ( 3%). Oltre a ciò sul fronte italiano, emerge la partecipazione di un vasto numero di partner provenienti dalle province di Varese (29), Verbano Cusio Ossola (18), Como (13) e Lecco (9) a dimostrazione concreta dei rapporti socioeconomici che caratterizzano storicamente i territori dei laghi a cavallo fra la Svizzera e l Italia e, in generale, tutta l area Insubrica L analisi della localizzazione dei soli capofila, riportata nel Grafico 7, riproduce a grandi linee il quadro della distribuzione geografica della totalità dei partner. Ad un esame più approfondito del grafico, si può osservare come alcune aree assumano una maggiore rilevanza (Provincia di Bolzano, Cantone dei Grigioni, Cantone Vallese, Valle d Aosta e Piemonte) in virtù del fatto che i partenariati sono più piccoli e spesso coincidenti con i soli capofila, mentre altre (Lombardia e Ticino), abbiano un incidenza lievemente inferiore in quanto rappresentate da compagini più ampie. 109

111 Grafico 7: Distribuzione dei capofila per area geografica di provenienza Grigioni 11% Valle d'aosta 3% Piemonte 13% Ticino 33% Lombardia 26% Vallese 6% Provincia di Bolzano 8% Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO 147. Il grafico sottostante (Grafico 8) riporta la distribuzione del partenariato secondo la provincia di provenienza di ciascun partner. Per quanto riguarda i partner svizzeri si è fatto ricorso ai cantoni, in quanto si tratta di realtà assimilabili, per dimensione e popolazione, alle province italiane. Grafico 8: Distribuzione del partenariato secondo la provincia ed il cantone di provenienza Fonte: Elaborazioni del Valutatore su dati GEFO 110

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