Immobilizzazioni Problemi particolari

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1 Immobilizzazioni Problemi particolari

2 Alcuni elementi facenti parte delle immobilizzazioni presentano particolarità che necessitano di essere trattate separatamente rispetto a quanto visto nelle precedenti lezioni.

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4 Lo Stato e gli altri enti pubblici possono prevedere particolari sovvenzioni a favore delle aziende. Tali sovvenzioni, dal punto di vista teorico, si dividono in: contributi in conto esercizio; contributi in conto capitale.

5 i contributi possono essere concessi in due forme: - erogazione di somme in denaro; - concessione di «bonus» di imposta, cioè un credito da utilizzare a riduzione delle imposte dovute dall impresa.

6 i contributi possono essere concessi in due forme: - erogazione di somme in denaro; - concessione di «bonus» di imposta, cioè un credito da utilizzare a riduzione delle imposte dovute dall impresa.

7 In base a quanto previsto dalla disciplina nazionale, i contributi si suddividono in tre gruppi: contributi in conto esercizio; contributi in conto investimenti; contributi in conto capitale propriamente detti.

8 i contributi in conto esercizio sono erogati dallo Stato e da altri enti al fine di consentire la riduzione dei costi sostenuti dalle imprese. Ad esempio: contributi in conto interesse; fiscalizzazione di oneri sociali; premio di assunzione.

9 I contributi in conto esercizio servono anche ad integrare i ricavi quando i prezzi sono soggetti a tariffe amministrate.

10 I contributi in conto eserciziosono contabilmente rilevati per competenzaa titolo di: ricavi; minori costi. La loro rilevazione fra i componenti positivi dell esercizio è comunque soggetta al principio di prudenza, per cui non è consentito imputare fra i ricavi di conto economico dicontributi in conto esercizio soltanto sperati.

11 In bilancio i contributi in conto esercizio appaiono: alla voce A.5 del conto economico; a riduzione del conto di costo che il contributo intendeva diminuire (contributo inteso alla riduzione di interessi passivi, di canoni leasing, ecc...).

12 Dal punto di vista fiscale i contributi in conto esercizio sono considerati ricavi a tutti gli effetti. tali ricavi possono essere: rilevanti ai fini della determinazione del reddito imponibile; irrilevanti ai fini della determinazione del reddito imponibile.

13 L irrilevanza fiscale dei contributi in conto esercizio deve essere prevista esclusivamente dalla legge. Diversamente, tali contributi devono concorrere alla formazione del reddito imponibile. La rilevanza o irrilevanza ai fini fiscali deve essere disciplinato dalla legge indipendentemente per Ires e Irap.

14 Presentano le seguenti caratteristiche: sono riconosciuti per migliorare l apparato produttivo delle aziende. sono strettamente connessi all acquisto di immobilizzazioni. sono una sottospecie dei contributi in conto capitale, ma hanno un trattamento contabile e fiscale particolare. non devono essere confusi con altre agevolazioni, quali ad esempio la «detassazione degli utili reinvestiti» o le «agevolazioni per nuovi investimenti».

15 La loro contabilizzazione può avvenire in due modi differenti: il contributo viene portato a diretta diminuzione del costo delle immobilizzazioni cui si riferisce: l ammortamento viene quindi operato sulla parte di costo non coperta dal contributo; il contributo viene ripartito fra i vari esercizi in cui si effettua l ammortamento dei beni cui si riferisce, ripartendolo sulla base della stessa percentuale di ammortamento delle corrispondenti immobilizzazioni.

16 La rilevazione contabile avviene nel momento in cui i contributi sono assegnati. Non vale quindi il momento dell incasso. Per i contributi riconosciuti in via automatica, la contabilizzazione avviene quando sono maturate le condizioni per ottenerli. Vale in ogni caso il principio di competenza

17 Immobilizzazioni acquisite ,00 Contributo concesso ,00 Immobilizzazioni al netto del contributo ,00 Aliquota di ammortamento 20,00%

18 SOLUZIONE 1 DARE AVERE Impianti ,00 Iva a credito ,00 Fornitori ,00 Crediti per contriubuti in conto impianti ,00 Contributi in conto impianti (ricavo) ,00 Contributi in conto impianti (ricavo) ,00 Impianti ,00

19 Ammortamento impianti ,00 F.do ammortamento impianti ,00 Costo storico ,00 Quota di ammortamento (20%) ,00

20 SOLUZIONE 2 Impianti ,00 Iva a credito ,00 Fornitori ,00 Crediti per contributi in conto impianti ,00 Contributi in conto impianti (ricavo) ,00

21 Ammortamento impianti ,00 F.do ammortamento impianti ,00 Costo storico ,00 Quota di ammortamento (20%) ,00 Contributi in conto impianti (ricavo) ,00 Risconti passivi ,00 Ammontare contributo ,00 Ammontare di competenza (20%) 8.000,00 Ammontare da riscontare agli esercizi futuri ,00

22 Sono tutti contributi erogati che non abbiano il carattere di contributi in conto esercizio o di contributi in conto investimenti, Sono sovente denominati «contributi a fondo perduto»,

23 La contabilizzazione può avvenire secondo una delle tre seguenti soluzioni: il contributo viene iscritto in una voce del patrimonio netto, in contropartita di un credito verso l ente erogante; il contributo è considerato una sopravvenienza attiva: partecipa quindi alla determinazione del reddito dell esercizio in cui il contributo è erogato (soluzione non corretta); il contributo è considerato una sopravvenienza attiva ed è ripartito in un lasso di tempo ragionevole (il periodo in cui si ritiene possa produrre i suoi effetti positivi a favore dell azienda).

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25 La contabilizzazione del leasing può avvenire secondo due diverse metodologie: metodo giuridico-patrimoniale: è il metodo utilizzato in Italia e già studiato nel corso di ragioneria generale; metodo finanziario: è il metodo di rilevazione più corretto, previsto tra l altro dai principi contabili internazionali.

26 Con il metodo giuridico-patrimoniale si applicano le seguenti regole: i beni ricevuti in leasing vengono evidenziati in conti d ordine; i canoni pagati, rettificati per il rispetto del principio di competenza, rappresentano spese di esercizio e sono inclusi fra i costi per il godimento dei beni di terzi in conto economico; il riscatto finale rappresenta il costo storico dell immobilizzazione (da ammortizzare secondo i criteri già visti per le immobilizzazioni),

27 Con il metodo finanziario si applicano le seguenti regole: il bene in leasing è contabilizzato da subito nell attivo dello stato patrimoniale dell impresa utilizzatrice; in contropartita, viene rilevato un debito dello stesso importo del bene immobilizzato; il pagamento dei canoni si suddivide fra: restituzione del debito (movimento finanziario); interessi passivi (movimento di natura economica). il bene concesso in leasing viene normalmente ammortizzato secondo la sua propria vita utile.

28 Costo dell'impianto concesso in leasing ,00 Riscatto (zero per semplificazione) 0,00 Durata in anni del leasing 6,00 Mesi di durata del contratto 72,00 Costo del contratto (comprensivo di interessi al 3%) ,00 Maxicanone ,00 Costo annuo di competenza ,67 Ammontare di ciascuna rata mensile 1.305,56 Per semplicità NON si rilevano i movimenti IVA

29 Ammontare pagato il primo anno Maxicanone ,00 N. 3 rate 3.916,67 Totale ,67 Ammontare di competenza (per tre mesi) 4.541,67 Ammontare da riscontare ,00

30 DARE AVERE Beni in leasing ,00 Concedenti beni in leasing ,00 Canoni leasing ,00 Fornitori ,00 Concedenti beni in leasing ,00 Beni in leasing ,00

31 Nel primo esercizio, per tre volte si rileva la seguente scrittura Canoni leasing 1.305,56 Fornitori 1.305,56 Concedenti beni in leasing 1.305,56 Beni in leasing 1.305,56

32 Scrittura di assestamento Risconti attivi ,00 Canoni leasing ,00

33 Composizione delle prime tre rate Rata 1 Quota interessi 212,50 Quota capitale 1.093,06 Totale 1.305,56 Rata 2 Quota interessi 209,77 Quota capitale 1.095,79 Totale 1.305,56 Rata 3 Quota interessi 207,03 Quota capitale 1.098,53 Totale 1.305,56

34 Scritture contabili DARE AVERE Consegna del bene Impianti ,00 Debiti v/società di leasing ,00 Pagamento maxicanone Debiti v/società di leasing ,00 Banca c/c ,00

35 Pagamento prima rata Debiti v/società di leasing 1.093,06 Interessi passivi 212,50 Banca c/c 1.305,56 Pagamento seconda rata Debiti v/società di leasing 1.095,79 Interessi passivi 209,77 Banca c/c 1.305,56 Pagamento terza rata Debiti v/società di leasing 1.098,53 Interessi passivi 207,03 Banca c/c 1.305,56

36 Ammortamento del bene al 31/12 (*) Ammortamento impianti 4.166,67 F.do ammortamento impianti 4.166,67 (*) Nel caso presente l'ammortamento è sulla durata del leasing. In realtà dovrebbe essere sulla durata della vita utile.

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38 Per «capitalizzazione degli oneri finanziari» si intende l iscrizione di tali oneri fra le attività di stato patrimoniale. La normativa civilistica consente la capitalizzazione degli «oneri relativi al finanziamento della fabbricazione, interna o presso terzi» sostenuti finoalmomentodalqualeilbenepuòessere utilizzato. La capitalizzazione deve avvenire «per la quota ragionevolmente imputabile al prodotto».

39 La capitalizzazione è ammessa alle seguenti condizioni: gli interessi passivi devono essere relativi a finanziamenti assunti specificamente per l acquisizione dell immobilizzazione; gli interessi passivi derivanti dalle normali linee di credito (non connesse dunque specificamente al bene in oggetto) sono capitalizzabili determinando le risorse che ragionevolmente sono utilizzate a tale scopo; sono capitalizzabili solo gli interessi maturati nel periodo di fabbricazione, solo fino a quando il bene è pronto per l uso: gli interessi sostenuti successivamente non sono dunque capitalizzabili;

40 per identificare gli interessi capitalizzare, deve essere considerato il tasso specifico adottato per quello scopo o, in alternativa, il tasso medio dei finanziamenti a medio-lungo termine dell azienda; Fra gli oneri finanziari soggetti a capitalizzazione si comprendono anche le differenze passive su cambi, limitatamente ai finanziamenti in valuta destinati all immobilizzazione.

41 ATTENZIONE: in ogni caso, l ammontare del bene complessivamente capitalizzato non può superare il suo valore recuperabile tramite l uso. L ammontare complessivamente capitalizzato deve quindi essere sottoposte alle consuete verifiche già osservate nel corso della trattazione delle immobilizzazioni materiali e immateriali.

42 Soprattutto si ricordi quanto detto in tema di svalutazioni, quando il valore netto contabile del bene (comprensivo dunque di tutte le capitalizzazioni) supera il suo valore recuperabile tramite l uso.

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44 i terreni, edificabili e non, non sono soggetti ad ammortamento. Infatti, si tratta di beni che non deperiscono e non si consumano. La stessa regola riguarda anche i terreni edificati o da edificare. Un unica eccezione è prevista per i terreni sottoposti a deperimento, quali ad esempio le cave o le discariche.

45 Secondo i principi contabili, il valore del terreno deve essere tenuto distinto da quello del fabbricato edificato su di esso: solo quest ultimo può essere ammortizzato.

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47 La rivalutazione delle immobilizzazioni è un argomento con valenza sia civile sia fiscale. Per quanto riguarda gli aspetti fiscali, si procederà alla trattazione nella specifica parte di questo corso. La rivalutazione delle immobilizzazioni è resa necessaria da un insieme di concause: il principio di prudenza, che impedisce di fatto di rilevare contabilmente qualsiasi incremento di valore in capo agli elementi dell attivo del bilancio; la necessità di adeguare saltuariamente i valori netti contabili espressi nei bilanci ai valori effettivi delle immobilizzazioni.

48 Esistono due tipi di rivalutazione: La rivalutazione economica, legata a un aumento sostanziale del valore economico dei beni oggetto di rivalutazione, ad esempio per modifica delle combinazione dei processi produttivi dell impresa o per modifica nell intrinseca natura dei beni stessi (ad esempio, un terreno agricolo che diviene edificabile per pubblico provvedimento muta in realtà le sue caratteristiche essenziali, al punto da essere un bene differente da quello che a suo tempo era stato iscritto nell attivo dello stato patrimoniale.

49 La rivalutazione monetaria, intrinsecamente legata alla presenza di inflazione e di perdita del valore della moneta di conto. In presenza di inflazione sono previste tre metodologie di rivalutazione monetaria: La rivalutazione periodica di alcuni beni, con particolare riferimento alle immobilizzazioni tecniche e/o finanziarie; la valutazione del magazzino con il metodo LIFO, di cui si dirà in seguito; la costituzione di speciali riserve per rinnovamento immobilizzazioni (attualmente non più utilizzate nella prassi corrente),

50 La rivalutazione economica rappresenta una pesante deroga al principio generale di prudenza, al punto da apparire difficilmente attuabile. In ogni caso, anche quando possibile, la rivalutazione economica non deve influire sul risultato reddituale; al contrario, deve solo interessare gli aspetti patrimoniali.

51 Pertanto, in contropartita all incremento di valore economico del bene iscritto all attivo di stato patrimoniale, viene normalmente rilevata una riserva del patrimonio netto.

52 Un terreno agricolo, rilevato nell attivo di stato patrimoniale per euro 50,000 e mai ammortizzato diventa edificabile. All emissione del provvedimento, il nuovo valore del terreno e stimato in euro 400,000, con un incremento di valore pari a euro 350,000. La scrittura è la seguente: Terreni e fabbricati ,00 Riserva di rivalutazione ,00

53 La rivalutazione monetaria e consentita solo ed esclusivamente in presenza di un apposita legge di rivalutazione. Dal dopoguerra ad oggi (fino a tempi recentissimi) numerose leggi di rivalutazione si sono susseguite al fine di: consentire un adeguamento (purtroppo a volte solo parziale) ai valori espressi in bilancio rispetto a quelli correnti; attribuire alla Amministrazione Finanziaria un gettito tributario suppletivo dato dalle imposte di volta in volta stabilite sui maggiori importi rivalutati.

54 Non si entra ora nello specifico delle singole leggi di rivalutazione. Si fa presente comunque che La legge di rivalutazione: prevede solitamente una data entro la quale esercitare (facoltativamente o obbligatoriamente) la rivalutazione; determina gli effetti della rivalutazione, quali ad esempio: divieto a rivendere i beni rivalutati per un certo periodo (di solito cinque anni), pena l imposizione fiscale delle plusvalenze calcolate come se la rivalutazione non fosse mai stata fatta; possibilità di ammortizzare anche ai fini fiscali i maggiori valori di attivo patrimoniale a partire da una certa data; prevede le modalità di determinazione e versamento dell imposta normalmente prevista sui maggiori valori.

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