INDICI DI BILANCIO RAPPORTO CUNEO Ripartizione del valore aggiunto - anno Italia. capitale proprio capitale umano capitale di credito
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1 RAPPORTO CUNEO 2008 INDICI DI BILANCIO Ripartizione del valore aggiunto - anno 2005 Italia Piemonte capitale proprio capitale umano capitale di credito Cuneo 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
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3 Premessa L analisi degli indici di bilancio, presentata nel presente capitolo, è stata effettuata attraverso l elaborazione di dati forniti dall Osservatorio Unioncamere sui bilanci delle società di capitale. Gli indici di bilancio (grafici 7.1/7.2/7.3 tabelle 7.1/7.2/7.3/7.4/7.5/7.6/7.7/7.8/7.9) Il comportamento economico e finanziario delle società di capitale e delle società cooperative è analizzato attraverso alcuni indici forniti dall Osservatorio Unioncamere sui bilanci delle società di capitale. In particolare di seguito sono riportati gli indicatori relativi alla liquidità e solidità delle imprese, al rapporto di indebitamento e alla capacità di servire il debito, la cui interpretazione risente delle dimensioni delle aziende e del settore di attività in cui esse operano. liquidità immediata 1 : corrisponde al rapporto tra le attività a breve, considerate al netto delle rimanenze, e le passività a breve. Quando questo valore è superiore all unità, l azienda è in grado di far fronte ai suoi debiti correnti con le liquidità immediate e con quelle prontamente realizzabili liquidità corrente (disponibilità) 1 : è pari al rapporto tra le attività a breve e le passività a breve e comprende al numeratore le rimanenze; il dato ritenuto corretto non deve essere di molto inferiore a 2, e preferibilmente non dovrebbe scendere al di sotto di 1,4 1,5 rapporto di indebitamento: è calcolato rapportando il patrimonio netto al totale dei debiti, considerati al netto dei fondi. Questo rapporto misura il ricorso all indebitamento esterno per unità di capitale proprio margine operativo netto (mon)/oneri finanziari: misura quanto il risultato operativo sia adeguato per remunerare gli interessi passivi, esprime quindi la capacità dell'impresa di produrre un autofinanziamento lordo I dati relativi alle società di capitali attive aventi sede in provincia di Cuneo a fine 2005 evidenziano un minore ricorso al credito rispetto all anno precedente (il rapporto di indebitamento è passato da 38,69 a 45,52). Il peso dell indebitamento rappresenta per le società cuneesi una caratteristica più marcata rispetto al dato medio regionale e nazionale. Le imprese cuneesi dispongono mediamente di euro di capitale proprio a fronte di 100 euro di finanziamento, laddove in Piemonte il patrimonio netto disponibile (con riferimento alla medesima entità di indebitamento) è pari a e in Italia a In provincia come peraltro a livello regionale e nazionale non è raggiunto il valore teorico a conferma dell importante ruolo assunto dal sistema creditizio nel sostenere le economie aziendali. 117
4 Si tratta di segnali non necessariamente negativi, che possono essere letti come una maggior propensione ad investire in quanto riferita ad un contesto economico sostanzialmente stabile. Questo ottimismo sembra confermato dal deciso aumento del margine operativo aziendale, importante indicatore utile a determinare la capacità dell impresa a produrre autofinanziamento, passato a 2,78 (era 2,34 nel 2004), in diminuzione a livello regionale e nazionale (scesi rispettivamente a 1,46 e 2,11). Si riportano ora le definizioni degli indici relativi alla misurazione della redditività aziendale. rendimento del capitale di rischio ROE: è determinato dal risultato d esercizio/(patrimonio netto risultato d esercizio) e rappresenta il tasso di redditività del capitale di rischio rendimento del capitale investito ROA: è determinato da MON/totale attivo tangibile; indica la redditività della gestione operativa, ante gestione finanziaria e straordinaria, degli impieghi. Il totale attivo tangibile è calcolato sottraendo le immobilizzazioni immateriali al totale attivo Questi indicatori per le nostre aziende sono ancora ampiamente positivi e nell ultimo anno hanno registrato un inversione di tendenza, più decisa per il ROE. Questo indice, con il 10,90% pone la redditività del capitale di rischio delle aziende cuneesi ai vertici della graduatoria delle province piemontesi, la cui media è il 5,64% rispetto ad un dato nazionale del 6,52%. Vengono infine analizzati gli indicatori relativi alla ripartizione del valore aggiunto tra i fattori produttivi che hanno concorso a produrlo. remunerazione del capitale umano: costo del lavoro/valore aggiunto, evidenzia la capacità delle società di remunerare le persone che lavorano al proprio interno remunerazione del capitale di credito: oneri finanziari/valore aggiunto, misura l incidenza della spesa relativa agli oneri finanziari remunerazione del capitale proprio: profitti lordi/valore aggiunto, valuta la rilevanza della parte residua del valore aggiunto, che remunera il capitale conferito dai soci Il valore aggiunto costituisce la differenza tra il valore della produzione e i costi sostenuti per l acquisizione dei materiali e dei servizi dall esterno. È importante sapere come, nel corso del tempo, il valore aggiunto viene distribuito tra i diversi fattori che concorrono a determinarlo, al fine di verificare se si manifestano fenomeni di sotto o di sovra remunerazione di alcuni di essi. L analisi degli indicatori riportati nelle tabelle seguenti evidenzia come le aziende della nostra provincia utilizzino il valore aggiunto in misura minore per remunerare il personale (il valore nel 2005 è del 61,1% contro una media regionale del 67,6%). 118
5 Per contro è emerso un aumento nella remunerazione del capitale proprio (nel 2005 pari al 32,6% contro il 23,7% a livello regionale e il 29,4% nazionale). Si è ulteriormente ridotta l incidenza sul valore aggiunto della remunerazione del capitale di credito, pari nel 2005 al 6,3% (era il 7,6% nel 2004), contro un 8,7% regionale e un 8,9% dell Italia. Box Il Quarto Capitalismo Dall indagine annuale realizzata da Unioncamere nazionale in collaborazione con Mediobanca, emerge come le medie imprese stiano assumendo un ruolo di primo attore nel panorama dell industria manifatturiera italiana. Per distinguerle dal primo capitalismo dei grandi gruppi privati, dal secondo capitalismo delle imprese pubbliche e dal terzo capitalismo, ovvero l economia diffusa delle piccole imprese, spesso associate nei distretti, sotto il termine quarto capitalismo vengono raggruppate le medie imprese definite nella classe dipendenti con mln di Euro di fatturato ed estremamente internazionalizzate. I dati che emergono dall ultimo censimento (2005), evidenziano come società di media dimensione assicurino il 15% della produzione manifatturiera italiana, percentuale che sale al 22% se si considera l intero indotto. Infatti, considerato 100 il valore aggiunto dell industria manifatturiera italiana, si stima che al 2006 il 15% arriva dalle quattro mila circa aziende del Quarto Capitalismo, il 18% dalle 400 medio-grandi (con oltre 500 dipendenti e fino a 2 miliardi di fatturato), il 15% dalle grandi imprese italiane, l 11% dai gruppi a controllo estero e il restante 41% dalle numerose piccole imprese (sotto i 50 dipendenti). La maggior concentrazione di medie La manifattura italiana - stima valore aggiunto % Gruppi a controllo estero 41% 15% 15% Maggiori Gruppi italiani Medie imprese Medio-grandi imprese 18% Piccole imprese imprese è nelle aree Nord Est, Lombardia e Centro (50% delle imprese si collocano lungo l asse Milano Venezia); bassa, ma in espansione, la presenza nel Mezzogiorno. I settori coinvolti sono il meccanico, i beni per la persona e la casa, il chimico, l alimentare, il siderurgico e la carta-editoria In Piemonte e, soprattutto in provincia di Cuneo, i numeri delle medie imprese sono decisamente inferiori a quelli di altre regioni come Lombardia, Veneto ed Emilia, anche se i dati economico-finanziari evidenziano la rilevanza del loro apporto all economia locale. Al 2005, se si considera la definizione sopra riportata, in Piemonte si contano 391 e nella Granda 60 medie imprese. Se si considera invece soltanto il parametro del numero di dipendenti (compreso tra 50 e 499) senza alcuna restrizione relativa alla classe di fatturato, in Piemonte e Valle d Aosta, al 2007, salgono a 839 e in provincia di Cuneo a 91. Come si può osservare dalla cartina qui a fianco, la geografia delle medie imprese cuneesi è caratterizzata da una localizzazione a macchia di leopardo, in contrapposizione alla forte concentrazione dell area torinese. L accentuata polverizzazione delle medie imprese della Granda favorisce la copertura quasi totale dell intero territorio provinciale, ma, allo stesso tempo, non permette un aggregazione territoriale per creare sistema tra le imprese stesse. 119
6 L analisi dei dati economici, come si evince dalla tabella qui riportata, evidenzia come nel cuneese le medie imprese industriali hanno registrato nel periodo 1998/2005 un incremento significativo del fatturato (+36%) e del valore aggiunto (+26,65%). Questo è stato determinato da un lato da un incremento consistente del costo del lavoro (+27,30%) e da un altro lato dagli aumenti del margine operativo al netto degli ammortamenti (+27,09%) e del risultato corrente (+64,61%), a fronte di piccole variazioni nel periodo per il Piemonte e la Valle d Aosta (sia per il margine operativo netto, sia del risultato corrente). L analisi della composizione del valore aggiunto riferita all anno 2005 evidenzia come l incidenza della componente lavoro in provincia di Cuneo risulti in diminuzione rispetto al 2003 (61,9%, inferiore rispetto al Piemonte 63.7% e vicino alla media del Nord Ovest del 61.3%). Gli ammortamenti pesano sul valore aggiunto per il 16,5% contro il 15,6% regionale e il 17% del Nord Ovest. Infine il risultato corrente provinciale incide per il 22%, a fronte di un valore del 18% sia per il Piemonte e sia per il Nord Ovest. Il fatturato delle medie imprese della nostra provincia è passato da 1,434 milioni di euro nel 1998 a 1,949 milioni nel A livello occupazionale queste aziende danno lavoro a dipendenti: in aumento del 6,23% dal 1998, dato superiore alla media regionale e del Nord-Ovest, ma in diminuzione costante dal 2001 (-14%). Indici di sviluppo delle medie imprese: variazioni % 1998/2005 N. Valore Margine Risultato corrente Fatturato imprese aggiunto operativo netto ante imposte Dipendenti Provincia di Cuneo ,96% +26,65% +27,09% +64,61% +6,23% Piemonte e Valle d Aosta ,27% +20,88 % +0,66 % +16,40 % +2,55 % Nord Ovest ,86% +22,02% +0,23% +7,96% +4,70% Fonte: dati Unioncamere-MedioBanca 120
7 1,30 1,25 1,20 1,15 1,10 1,05 1,00 0,95 0,90 0,85 0,80 grafico LIQUIDITA' CORRENTE: (Attività a breve / Passività a breve) CUNEO PIEMONTE ITALIA grafico RAPPORTO DI INDEBITAMENTO: (debiti a m/l scadenza + debiti a breve + ratei e risconti passivi) 80,00 70,00 60,00 50,00 40,00 30,00 20,00 10,00 0,00 CUNEO PIEMONTE ITALIA grafico ROE: Risultato d'esercizio / (patrimonio netto - risultato d'esercizio) 15,00 10,00 5,00 0,00-5,00-10,00-15,00 CUNEO PIEMONTE ITALIA 121
8 Tab RIPARTIZIONE DEL VALORE AGGIUNTO: REMUNERAZIONE DEL CAPITALE PROPRIO profitti lordi/valore aggiunto PIEMONTE 41,7 32,8 32,8 32,2 39,6 23,7 ALESSANDRIA 29,1 27,2 29,0 27,1 27,9 28,0 ASTI 29,9 28,5 29,2 26,9 27,9 27,9 BIELLA 21,2 24,1 20,3 14,8 17,2 20,2 CUNEO 32,1 29,8 30,5 28,5 30,8 32,6 NOVARA 22,3 25,5 27,2 24,4 23,4 25,0 TORINO 46,1 35,4 35,2 35,7 45,3 21,0 VERBANO-CUSIO-OSSOLA 22,6 22,0 22,8 22,1 23,0 19,4 VERCELLI 24,4 25,7 27,7 23,6 23,4 25,5 ITALIA 29,5 28,2 28,8 28,2 31,2 29,4 Tab RIPARTIZIONE DEL VALORE AGGIUNTO: REMUNERAZIONE DEL CAPITALE UMANO costo del lavoro/valore aggiunto PIEMONTE 49,1 55,5 56,3 59,2 53,7 67,6 ALESSANDRIA 59,8 61,2 60,8 63,6 63,3 62,9 ASTI 62,7 62,9 62,5 65,6 64,5 65,2 BIELLA 63,1 63,5 67,0 73,7 74,4 71,7 CUNEO 60,1 59,4 59,9 62,2 61,6 61,1 NOVARA 62,7 63,6 63,0 66,7 67,3 67,4 TORINO 45,4 52,7 53,6 56,2 48,7 69,6 VERBANO-CUSIO-OSSOLA 62,4 63,1 64,3 66,0 67,4 71,0 VERCELLI 65,9 64,3 62,9 67,1 69,2 67,5 ITALIA 59,5 60,3 60,6 61,1 60,3 61,6 Tab RIPARTIZIONE DEL VALORE AGGIUNTO: REMUNERAZIONE DEL CAPITALE DI CREDITO oneri finanziari/valore aggiunto PIEMONTE 9,2 11,7 10,9 8,6 6,7 8,7 ALESSANDRIA 11,0 11,6 10,1 9,3 8,8 9,2 ASTI 7,4 8,6 8,3 7,4 7,6 6,9 BIELLA 15,7 12,4 12,8 11,5 8,4 8,1 CUNEO 7,8 10,7 9,6 9,3 7,6 6,3 NOVARA 15,0 10,9 9,8 8,9 9,3 7,7 TORINO 8,5 11,9 11,2 8,1 5,9 9,4 VERBANO-CUSIO-OSSOLA 15,0 14,9 12,9 11,9 9,5 9,5 VERCELLI 9,8 10,0 9,3 9,3 7,3 7,0 ITALIA 10,9 11,6 10,6 10,6 8,6 8,9 122
9 Tab MON/OF: Margine Operativo netto/oneri finanziari PIEMONTE 2,79 1,83 1,86 2,04 2,86 1,46 ALESSANDRIA 1,90 1,58 1,89 1,76 2,02 2,10 ASTI 2,50 2,12 2,18 2,10 2,28 2,54 BIELLA 1,10 1,24 1,03 0,39 0,81 1,20 CUNEO 2,40 1,57 1,85 1,60 2,34 2,78 NOVARA 1,27 1,67 2,00 1,56 1,58 2,16 TORINO 3,26 1,95 1,90 2,39 3,45 1,04 VERBANO C.O. 1,09 1,12 1,29 1,23 1,55 1,22 VERCELLI 1,57 1,64 1,91 1,35 1,59 2,25 ITALIA 1,75 1,62 1,71 1,55 2,16 2,11 Fonte: Centro Studi Unioncamere nazionale - Osservatorio sui bilanci delle società di capitale, Camera di Tab ROA: Margine Operativo Netto/Totale attivo tangibile PIEMONTE 5,22 3,74 3,81 3,73 4,29 2,10 ALESSANDRIA 4,87 4,00 4,45 3,52 3,62 3,32 ASTI 5,02 4,82 4,55 3,44 4,21 4,28 BIELLA 4,02 3,64 2,93 0,97 1,57 2,28 CUNEO 5,08 3,91 4,13 3,91 3,88 4,02 NOVARA 4,53 4,30 4,98 3,23 3,02 3,14 TORINO 5,35 3,64 3,63 3,91 4,69 1,44 VERBANO C.O. 3,89 4,13 4,12 3,45 3,52 2,63 VERCELLI 4,27 4,65 5,06 3,35 2,91 4,15 ITALIA 3,80 3,52 3,41 3,00 3,42 3,29 Fonte: Centro Studi Unioncamere nazionale - Osservatorio sui bilanci delle società di capitale, Camera di Tab ROE: Risultato d esercizio/(patrimonio netto-risultato d esercizio) PIEMONTE 12,34 2,93-12,79-2,74 4,95 5,64 ALESSANDRIA 6,55 3,11 4,17 3,12 10,04 23,55 ASTI 4,58 5,03 6,89 6,55 8,01 4,96 BIELLA 5,89-2,86-2,28-2,69-1,03 0,54 CUNEO 6,62 6,69 7,92 5,68 8,12 10,90 NOVARA 8,67 13,74 5,04 4,21 10,38 7,92 TORINO 13,36 2,41-16,41-4,83 4,17 2,80 VERBANO C.O. -0,13 1,24 13,57 2,14 2,14-0,99 VERCELLI -3,44 5,25 9,27 3,59 1,13 4,81 ITALIA 6,55 3,97 1,00 3,26 6,91 6,52 Fonte: Centro Studi Unioncamere nazionale - Osservatorio sui bilanci delle società di capitale, Camera di 123
10 Tab LIQUIDITA' IMMEDIATA (Attività a breve-rimanenze)/passività a breve PIEMONTE 0,73 0,71 0,78 0,75 0,80 0,84 ALESSANDRIA 0,73 0,71 0,77 0,79 0,86 0,89 ASTI 0,77 0,79 0,79 0,81 0,80 0,75 BIELLA 0,84 0,94 0,94 0,88 0,89 0,90 CUNEO 0,74 0,73 0,71 0,74 0,67 0,73 NOVARA 0,80 0,86 0,78 0,82 0,88 0,92 TORINO 0,72 0,69 0,78 0,73 0,80 0,85 VERBANO-CUSIO-OSSOLA 0,65 0,63 0,73 0,69 0,71 0,69 VERCELLI 0,72 0,74 0,82 0,79 0,82 0,82 ITALIA 0,77 0,76 0,77 0,78 0,81 0,83 Tab LIQUIDITA' CORRENTE Attività a breve/passività a breve PIEMONTE 0,97 1,01 1,08 1,11 1,16 1,24 ALESSANDRIA 1,11 1,08 1,16 1,18 1,25 1,30 ASTI 1,11 1,14 1,13 1,17 1,19 1,14 BIELLA 1,21 1,34 1,36 1,36 1,37 1,38 CUNEO 1,10 1,09 1,12 1,16 1,14 1,18 NOVARA 1,13 1,20 1,12 1,16 1,22 1,27 TORINO 0,92 0,95 1,05 1,07 1,14 1,24 VERBANO-CUSIO-OSSOLA 1,04 1,01 1,11 1,09 1,11 1,07 VERCELLI 1,12 1,16 1,23 1,18 1,24 1,26 ITALIA 1,10 1,08 1,11 1,13 1,18 1,20 Tab RAPPORTO DI INDEBITAMENTO PN/(Debiti a m/l scadenza + Debiti a breve + Ratei e risconti passivi) PIEMONTE 65,02 66,79 53,09 50,73 60,46 58,88 ALESSANDRIA 38,03 41,10 40,82 44,40 48,24 74,31 ASTI 33,14 32,58 34,60 35,57 35,89 30,87 BIELLA 40,77 46,16 48,60 52,31 50,69 54,46 CUNEO 40,72 35,11 35,28 39,74 38,69 45,52 NOVARA 38,52 42,08 40,09 44,46 44,03 70,84 TORINO 72,75 77,13 58,48 54,62 69,25 60,05 VERBANO-CUSIO-OSSOLA 23,62 22,65 28,59 25,96 28,41 26,97 VERCELLI 39,10 42,25 42,54 46,26 43,08 46,69 ITALIA 44,14 45,73 45,18 45,91 48,44 50,16 124
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