Processo Civile Telematico: una disciplina in continua evoluzione (o involuzione)?

Transcript

1 Processo Civile Telematico: una disciplina in continua evoluzione (o involuzione)? Dott. Romano Purcigliotti Di recente, in materia di Processo Civile Telematico, sono intervenute la conversione del D.L. n. 90 del 2014 e l emanazione del D.L. n. 132 del 2014 sulla degiurisdizionalizzazione e la definizione dell arretrato in materia di processo civile. Si tratta degli ennesimi interventi in materia di P.C.T. che contribuiscono, da un lato, a migliorare la relativa disciplina e, dall altro, a renderla, tuttavia, ancora più disorganica e confusionaria; non a caso, da più parti, si è invocata la redazione di un

2 P. 2 Testo Unico che sappia dare un ordine ben preciso alla intera normativa. *** In primo luogo, il D.L. n. 90 del 2014, ha aggiornato il sistema delle comunicazioni degli atti trasmessi dalla cancelleria. Nello specifico, ha stabilito che la sentenza avrebbe dovuto essere inviata alle parti - tramite PEC - comprensiva di dispositivo e motivazione. Si tratta di un aspetto che ha causato problemi di interpretazione. Infatti, è stato diffusamente ritenuto che la norma, contenuta nell art. 45 del decreto, in quanto introduttiva di una forma di notificazione direttamente affidata alle cancellerie, dovesse ritenersi produttiva del termine iniziale breve per l impugnazione del provvedimento. Tuttavia, si tratta di un orientamento poco sostenibile poiché l art. 170 del c.p.c. stabilisce che il termine per appellare decorre dalla notifica eseguita su istanza di parte; notifica che viene ritenuta priva di equipollenti. Inoltre, il medesimo orientamento si scontrerebbe, a fortiori ratione, con l esistenza di un termine lungo, il quale, per l effetto, manterrebbe un ruolo residuale. La questione ha fatto emergere numerosi dubbi, al punto che, il 27 giugno del 2014, il Ministro di Grazia e Giustizia ha ritenuto opportuno emanare una Circolare, con la quale si sollecitava il proseguo del dibattito attorno al D.L. 90/2014. Chiarezza è stata fatta, infine, dalla legge di conversione n. 114 dell 11 agosto 2014 che ha modificato l art. 45 del D.L. nella parte in cui, attualmente, si prevede espressamente che la comunicazione della

3 P. 3 sentenza non è idonea a far decorrere i termini per le impugnazioni di cui all art. 325 c.p.c.. Inoltre, posto che l indirizzo PEC è, da tempo, assurto ad univoco domicilio processuale della parte costituita, non si capiva perché lo stesso dovesse essere inserito, come elemento obbligatorio, nell atto costitutivo in giudizio. La legge di conversione sopra menzionata è intervenuta, infatti, anche su questo punto, stabilendo l eliminazione dell obbligo per il difensore di indicare, nell atto costitutivo, l indirizzo di posta elettronica certificata. Di conseguenza, è stata eliminata, altresì, la sanzione per l eventuale relativa omissione che risulta, quindi, applicabile soltanto nel caso un cui la stessa riguardi l indicazione del numero di fax. La legge 114/2014 ha apportato modifiche all art. 45 del D.L. 90/2014, segnatamente attraverso l aggiunta del comma 1-bis, il quale recepisce il principio per cui electa una via, non datur recursus ad alteram. Nella sostanza, si rafforza il concetto per cui il Processo Civile Telematico debba completamente differenziarsi dal processo cartaceo, in particolare prevedendo che, in ogni caso di deposito telematico, si deve escludere ogni obbligo di produzione di ulteriori copie cartacee, applicandosi tale principio anche al procedimento dinanzi alla Corte di Cassazione. In quest ultimo caso, quindi, si esclude il deposito cartaceo delle tre copie del ricorso e del controricorso.

4 P. 4 Continuando ancora con l analisi del D.L. n. 90 del 2014, l articolo 52 prevede che il duplicato informatico di un documento informatico debba essere prodotto mediante processi e strumenti che assicurino che il documento informatico ottenuto sullo stesso sistema di memorizzazione o su un sistema diverso contenga la stessa sequenza di bit del documento informatico origine. In sostanza, la norma disciplina i poteri di autentica dei difensori e degli ausiliari del giudice; purtroppo, però, il legislatore, introducendo termini come duplicato informatico o sequenza bit, ha dato per presupposte una serie di nozioni specialistiche ignote, per lo più, ad avvocati, magistrati e dipendenti degli uffici giudiziari. Ma v è di più: addirittura, il decreto dispone che le stesse figure professionali citate debbano individuare i processi e gli strumenti che possano assicurare..che il documento informatico ottenuto sullo stesso sistema di memorizzazione o su un sistema diverso contenga la stessa sequenza di bit. Inoltre, si rammenti che il D.L. 90/2014, ha aggiunto, alla legge n. 53 del 1994, la previsione secondo cui, nel caso non risultasse possibile fornire prova telematica della notifica eseguita a mezzo PEC, si dovrebbe provvedere ad estrarre copia su supporto analogico del messaggio di posta elettronica certificata, dei suoi allegati e delle ricevute di accettazione e di avvenuta consegna, attestando la conformità ai documenti informatici da cui sono tratte ai sensi dell art. 23, comma 1, D.Lgs. del 7 marzo 2005, n. 82. ***

5 P. 5 Interessante novità introdotta dal decreto 90/2014, così come confermato dalla sua legge di conversione, riguarda la disciplina dell orario del deposito telematico. Infatti, come noto, il Tribunale di Milano, con sentenza n del 5 marzo 2014, ha stabilito che è tempestivo il deposito telematico di un atto giudiziario, allorché la ricevuta di avvenuta consegna sia generata l'ultimo giorno previsto, anche se dopo le ore 14.00, nonostante la previsione dell'art. 13 d.m. n. 44 del 21 febbraio Il decreto legge sopra menzionato ha, definitivamente confermato, all art. 51, come momento di perfezionamento del deposito degli atti telematici quello indicato dalla ricevuta di avvenuta consegna della PEC generata dal gestore PEC del Ministero della Giustizia prevedendo, altresì, che il deposito è tempestivamente eseguito quando la ricevuta di avvenuta consegna arriva entro la fine del giorno di scadenza applicandosi le disposizioni di cui all'articolo 155, commi 4 e 5 c.p.c.. Viene quindi meno quanto disposto delle regole tecniche del processo telematico all art. 13 del D.M. n. 44/11 comma 3 il quale prevedeva che Quando la ricevuta e' rilasciata dopo le ore 14 il deposito si considera effettuato il giorno feriale immediatamente successivo. Non essendo stato modificato l art. 147 c.p.c., in relazione al tempo di notificazione resta ferma l identità di modalità tra notifica tradizionale e notifica telematica. Più in particolare, anche in caso di P.C.T. la notifica dovrà essere effettuata tra le ore 7 e le ore 21 e, se la ricevuta di consegna della PEC dovesse giungere dopo le ore 21, la notifica stessa dovrà ritenersi perfezionata alle ore 7 del giorno successivo.

6 P. 6 *** Altra questione rilevante concerne l individuazione della data da cui alcune disposizioni avrebbero dovuto decorrere. Infatti, è stato previsto che questa data dovesse individuarsi nel giorno in cui il D.L. 90/2014 fosse stato convertito in legge. Tuttavia, occorre differenziare due disposizioni. In primo luogo, l articolo 47 del decreto, recante modifiche in materia di indirizzi di posta elettronica certificata della pubblica amministrazione, introduce una moratoria per la comunicazione e la successiva pubblicazione dell indirizzo di posta elettronica certificata a cui ricevere le comunicazioni e notificazioni dirette alle amministrazioni pubbliche. In particolare, il termine, dopo essere stato previsto decorrente dopo 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione, è stato definitavemente individuato nel 30 novembre del In secondo luogo, l art. 48 del D.L. 90/2014 ha modificato l art. 503 del c.p.c. (Vendita delle cose mobili pignorate con modalità telematiche), prevedendo che le disposizioni del comma 1 (vale a dire l obbligo, per il giudice dell esecuzione, di disporre la comunicazione telematica delle offerte, il versamento telematico della cauzione e del prezzo) si applicano alle vendite disposte a decorrere dal trentesimo giorno successivo alla entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. In questo caso, il termine di riferimento è individuato nel 19 agosto 2014.

7 P. 7 Tali disposizioni devono essere coordinate con quanto introdotto dal D.L. n. 132 del 2014, recante misure urgenti per la degiurisdizionalizzazione. Prendendo, infatti, in esame l art. 18 del decreto, si evidenzia come il procedimento dell esecuzione forzata sia stato notevolmente semplificato. Infatti, la disciplina del pignoramento mobiliare e del pignoramento presso terzi è stata ridisegnata, di modo che la modalità di creazione del fascicolo dell esecuzione risulti identica a quella del processo ordinario. Questa novità è stata introdotta al fine di amalgamare la procedura di deposito digitale della nota di iscrizione a ruolo dei procedimenti civili. La nuova disciplina fa anche riferimento a copie conformi e non a copie originali ; si tratta di una modifica finalizzata a permettere il deposito telematico della nota e degli allegati attraverso la scansione digitale di questi ultimi. Più nello specifico, si sottolinea la novità introdotta dal citato articolo allorché, modificando l art. 16-bis, comma 2, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179 (convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012), si prevede che a decorrere dal 31 marzo 2015, il deposito nei procedimenti di espropriazione forzata della nota di iscrizione a ruolo ha luogo esclusivamente con modalità telematiche. Ma vi è di più. Sempre l art. 18, infatti, stabilische che alla nota di iscrizione a ruolo debbano essere allegate le copie conformi degli atti e ai fini del presente comma, il difensore attesta la conformità delle copie agli originali, anche fuori dai casi previsti dal comma 9-bis.

8 P. 8 Ancora, il D.L. 132/2014 ha modificato l art. 492 bis c.p.c. concernente la ricerca con modalità telematiche dei beni da pignorare. Indubbiamente si tratta di una modifica molto interessante perché piuttosto semplificativa del procedimento. Infatti, si stabilisce che, a seguito dell istanza al Presidente del Tribunale ove il debitore ha la residenza, il domicilio, la dimora o la sede, l'ufficiale giudiziario dovrà ricercare attraverso il collegamento telematico alle banche dati delle pubbliche amministrazioni o alle quali le stesse possono accedere (come, ad esempio, l anagrafe tributaria od il PRA) tutte le informazioni rilevanti per l'individuazione di cose e crediti da sottoporre ad esecuzione, comprese quelle relative ai rapporti intrattenuti dal debitore con banche, committenti e datori di lavoro. A seguito della ricerca, e qualora l accesso avesse consentito l individuazione dei beni, l ufficiale giudiziario dovrà provvedere agli adempimenti di cui agli artt. 517, 518 e 520 c.p.c., altrimenti stilerà una copia autentica del verbale con il quale il creditore potrà procedere al pignoramento mediante l ufficiale giudiziario competente per territorio. Invece, in caso di vana ricerca, l ufficiale giudiziario avrà l obbligo di provvedere alla notificazione (ove possibile mediante PEC o fax) al debitore ed al terzo. In materia di pignoramento presso terzi, invece, è da segnalare come l articolo 543 c.p.c. sia stato radicalmente modificato. Infatti,il comma 4, così come sostituito, recita che l atto dovrà contenere la citazione del debitore a comparire davanti al giudice competente, con l'invito al terzo a comunicare la dichiarazione di cui all'articolo 547 al creditore

9 P. 9 procedente entro dieci giorni a mezzo raccomandata ovvero a mezzo di posta elettronica certificata; con l'avvertimento al terzo che in caso di mancata comunicazione della dichiarazione, la stessa dovrà essere resa dal terzo comparendo in un'apposita udienza e che quando il terzo non compare o, sebbene comparso, non rende la dichiarazione, il credito pignorato o il possesso di cose di appartenenza del debitore, nell'ammontare o nei termini indicati dal creditore, si considereranno non contestati ai fini del procedimento in corso e dell'esecuzione fondata sul provvedimento di assegnazione. Diviene, quindi, standard la comunicazione ex art. 547 c.p.c. direttamente al creditore, rimanendo, invece, ipotesi residuale la comparizione del terzo all udienza (il nuovo art. 543 specifica infatti che la citazione dovrà contenere l'avvertimento al terzo che, in caso di mancata comunicazione della dichiarazione, questi dovrà comparire in udienza per rendere la dichiarazione oralmente). Allo stesso modo viene, come è logico, modificato il testo dell art. 547 c.p.c. che oggi recita: Con dichiarazione a mezzo raccomandata inviata al creditore procedente o trasmessa a mezzo di posta elettronica certificata, il terzo, personalmente o a mezzo di procuratore speciale o del difensore munito di procura speciale, deve specificare di quali cose o di quali somme è debitore o si trova in possesso e quando ne deve eseguire il pagamento o la consegna.. ***

10 P. 10 Alla luce di quanto esposto, ci si chiede se non sia il caso di discutere, seriamente, circa la redazione di un Testo Unico che, una volta per tutte, delina una disciplina organica del Processo Civile Telamtico. In tale ottica si pone il progetto del Codice del PCT, oggetto, peraltro, di una specifica legge delega, oltre ad una serie di migliorie logistiche volte a rendere più agevole lo svolgimento della nuova forma di processo civile. Si resta a disposizione per qualsivoglia approfondimento in merito a quanto argomentato. Per ulteriori informazioni contattare: Dott. Romano Purcigliotti Tel (+39) romano.purcigliotti@ssalex.com