fatti e opinioni dal nostro punto di vista

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1 fatti e opinioni dal nostro punto di vista ISTIT MP R Febbraio 2010 Bimestrale C S IV TO O G U I D O PI S econdo numero, due mesi di duro lavoro, sette camicie sudate per presentarvi il nostro mondo. Vogliamo farvi riflettere e proveremo a stupirvi, ma non possiamo far altro che raccontarvi la nostra. Alice Colantoni IIID, secondaria, via De Gasperi Facciamo il punto della situazione. Dopo un primo momento di spaesamento di fronte a questo nuovo mondo, abbiamo pensato a cosa scrivere nel giornale. Trovate le idee, era tempo di elaborarle e inserirle in un progetto grafico. Tutte le classi del nostro Istituto comprensivo sono state chiamate a fornire del materiale, ma ci sono stati dei problemi nel coinvolgimento e il plesso di S. Lucia non è riuscito a far pervenire nulla alla redazione. L uscita del primo numero è stata accompagnata da una tavola rotonda di presentazione, che ha riscosso molti complimenti, e dalla distribuzione nei vari plessi scolastici. In questo numero abbiamo scelto di parlare delle cose che ci vengono imposte. Spesso infatti noi ragazzi non siamo liberi di scegliere ciò che vogliamo e va a finire che ci lamentiamo sulle pagine di un giornale. Elisabetta Marchitelli IIIC, secondaria, bel poggio ma mma fruttini La nostra classe ha partecipato alla Fiera della frutta con un appetitosa ricetta: gli spiedini d uva. Abbiamo preparato dei buoni da scambiare con le ricette delle bancarelle della altre classi, come ad esempio la IIA che aveva preparato uno stand con tanti cartelloni colorati e prelibate marmellate. C erano anche le olive secche! È stato emozionante e se volete saperne di più non vi resta che sfogliare il giornale. pagine 6 e 7 pa pà e Il mese scorso, noi delle terze classi della secondaria siamo andati a vedere una mostra sul Dadaismo al museo Nazionale di Arte Moderna. Siamo andati con le nostre professoresse di artistica, che durante il percorso ci spiegavano le opere che vedevamo, gli artisti e via via i movimenti culturali che erano presenti nelle varie sale. Siamo partiti dal Settecento, cioè il Neoclassicismo che riprende le regole dell arte antica e siamo arrivati alla sala sulla fine del Novecento, cioè il Dadaismo, un movimento culturale contro l arte e contro la guerra. Durante il nostro percorso, in alcune sale abbiamo visto anche movimenti culturali che non avevamo ancora studiato, come i Divisionisti e i Puntinisti. I pittori Divisionisti dipingevano con delle lineette e colori complementari, i pittori Puntinisti, invece, dipingevano con tanti puntini. Ma le terze della secondaria di questo istituto non sono le sole classi ad avere affrontato il Dadaismo. Hanno condiviso questa scoperta con noi, da angolature e con esperienze diverse, alcune classi della primaria di via Roma, che hanno visitato al Complesso del Vittoriano la mostra Dada e surrealismo riscoperti. In questo numero de La Nostra vogliamo quindi raccontarvi come abbiamo lavorato pagine 4 e 5 e con quali risultati. 2 CO UTO CO EN IIA e IIB primaria, via Roma Finalmente è stato scelto il nome della tartaruga! Il nome Anita è risultato il primo con 20 voti, seguito da Guscetta con 16. I successivi quattro nomi più votati sono stati: Milù, Mimmi, Rughetta e Zampalesta. Questo dimostra che il giornale sta andando bene e che siamo seguiti anche sul web! Infatti nel nostro sito internet la percentuale di visite giornaliere è stata di 18 o più persone tra alti e bassi : speriamo di aumentare l interesse del pubblico on-line attraverso altre iniziative attraenti e coinvolgenti. Abbiamo pensato di creare una rubrica di posta per ricevere i vostri commenti o consigli che ci possano aiutare ad approfondire, a migliorare o ad avere nuove idee per il sito. Se siete d accordo scriveteci lasciando la vostra firma e la vostra classe, indirizzando le vostre idee alla rubrica school webzine. Un altra delle iniziative on-line è il racconto da completare. Si tratta di continuare a scrivere seguendo due incipit già pubblicati. C è chi ha già raccolto la sfida e se volete sapere come, andate a leggere su L invito è per tutti voi: liberate la fantasia! Lucrezia Esposito, Edoardo Piergiovanni ID e IE, secondaria, via De Gasperi Avete visto il dvd allegato al giornale, o comunque, avete intenzione di guardarlo? Bene: tutte le musiche di questo video sono auto-prodotte!!! Molti di noi ragazzi, alunni dell Istituto comprensivo Guido Pitocco, infatti, suoniamo uno strumento o in alternativa, facciamo musica ad Artipelago, splendido centro culturale e scuola di musica di Castelnuovo. Per questo abbiamo voluto e potuto preparare dei brani che fanno ora da sottofondo musicale al dvd preparato dalla redazione video. Anche se inizialmente non avevamo realmente ben capito quel che dovevamo fare e ci siamo ridotti all ultimo minuto, posso dire che è stata una bella esperienza, ma dopo tutto, noi ci abbiamo messo il nostro impegno per sperare di concludere ed ottenere un buon risultato, ma se siamo riusciti nel nostro intento ce lo direte voi! E allora buona visione, buon ascolto e a voi le critiche! Beatrice Marchitelli IE, secondaria, via De Gasperi

2 nati liberi Lasciateci decidere a noi! Molti ragazzi vengono obbligati dai genitori a praticare uno sport o a suonare uno strumento. Ovviamente non tutti sono costretti, ma chi lo è si sente diverso e ha come la sensazione di non avere diritti. Questa ritengo sia un ingiustizia perché tutti hanno il diritto di scegliere la disciplina da praticare. I genitori usano questo comportamento per continuare attraverso i loro figli i loro sogni infranti. Altre volte invece usano questo comportamento perché tengono particolarmente che i figli imparino a suonare per esempio il piano, il violino. Altri specialmente le madri vogliono che i figli continuino gli studi per diventare famosi. Provando a immaginare i sentimenti di questi ragazzi quando tornano a casa e devono cominciare a studiare o suonare uno strumento a loro poco gradito si sentano oppressi e depressi. Personalmente parlerei con i miei genitori spiegando loro che l attività che mi hanno imposto con la forza non mi interessa. L amica di Anita La nostra mascotte, la tartaruga Anita, è stata scelta tra decine di bozzetti realizzati dagli artisti della primaria: a insindacabile giudizio della redazione molti altri animaletti sono altrettanto simpatici e troppo belli, perché siano visti da un ristretto numero di persone. Abbiamo quindi deciso di pubblicare via via anche gli altri: una parte li troverete sul paginone centrale di questo numero come segnalini del nostro gioco dell oca, mentre tra le altre pagine spiccherà il volo l amica di Anita, disegnata da Andrea Rossi, IIC, primaria, via Roma. Nel prossimo numero vi presenteremo altri musetti impertinenti: divertitevi a scovarli e contarli tra titoli, foto e disegni. Piccoli o grandi vi invitano a giocare a nascondino tra le pagine de La Nostra (ce ne sono 20 di entrambe). La Nostra giornale dell Istituto comprensivo Guido Pitocco n. 2. Via Umberto I, 20, Castelnuovo di Porto Direttore responsabile Linda Marzocchini Caporedattore centrale Alice Colantoni Redazione Sara Giannelli (caporedattore), Armando Mattia Belcastro, Gaia Federica Belcastro, Chiara Della Valle, Fiammetta Eugeni, Alessandro Marchetti, Annalinda Maso, Gaia Paone, Elisa Petrovic, Alessio Pierfederici, Flaminia Tomassetti Art director Cristina Povoledo Illustrazioni Roberta Badetti, Ilaria Camponeschi Io detesto le imposizioni, soprattutto quando vengono impartite senza una motivazione logica. I miei genitori, ma credo anche i miei amici e professori, hanno capito bene il mio carattere e quando devo fare determinate cose mi spiegano sempre il motivo. Però poi non è detto che io le esegua, perché sono molto testarda e contraria a tutto ciò che mi viene imposto, fin da piccola. «Venerdì 12 febbraio 2010 è successa una cosa che nessuno si I miei genitori quando ero piccola mi chiamavano nata libera non solo per il fatto aspettava: la neve a Castelnuovo che andavo in giro per casa nuda, ma anche e a Morlupo. Quando ha iniziato perché sono sempre stata una piccola ribelle. a nevicare nella mia classe eravamo felicissimi, ci abbracciavamo Nella vita a volte però ci troviamo di fronte a tante imposizioni che non vengono impartite e mettevamo le mani fuori dalle finestre cercando di prendere più da persone come i nostri genitori che ci neve possibile». Comincia così il vogliono bene e con pazienza e gentilezza ci racconto di una giornata imprevista spiegano le cose, ma ci troviamo ad eseguire di Alice Colantoni. Se volete leggere il seguito e altri commenti sulla cose che non ci piacciono affatto. Io credo di essere piuttosto impulsiva e anche incredibile nevicata che ha regalato un po polemica; a volte mi confronto a casa con quello che mi succede a scuola qualche ora di gioia agli abitanti di e molte volte dopo averne parlato in famiglia mi rendo conto che dovrei essere Castelnuovo, non dovete far altro più paziente e vedere il lato positivo che, come dice mia madre, c è sempre. che collegarvi al nostro sito internet: Ad esempio parlando di imposizioni a noi ragazzi: ora noi ci troviamo a dover fare una scelta importante, quella del liceo. Io non ho avuto molte difficoltà nel decidere quale scuola vorrei frequentare, però non è stato facile convincere i miei genitori perché loro vorrebbero il meglio per me. Alla fine hanno capito che il meglio per me è di andare dove desidero, al liceo artistico; altri ragazzi sono disperati perché i loro genitori hanno scelto un tipo di scuola che a loro non piace. È vero che noi tredicenni non siamo in grado di scegliere la scuola per la nostra formazione futura, però neanche gli altri possano scegliere al nostro posto. Molte volte i genitori scelgono per i figli la scuola che avrebbero voluto frequentare loro, oppure scuole che hanno frequentato senza analizzare le capacità e le aspirazioni dei propri figli. Sono convinta che quando viene ordinata una determinata cosa, in questo caso potrebbe essere la scuola, lo sport ecc., il ragazzo che subisce questa prepotenza non riesce e non si impegna perché è completamente disinteressato su quel tipo di cosa e così ne risulta anche una persona infelice. Alessandro Marchetti ID, secondaria, via De Gasperi Perline Attento quando attraversi, sennò ti arrotolano! (Attento quando attraversi, sennò ti arrotano!) Chi? La tua fratellina? oppure Ma lei ce l ha un sorello? casi di evidente mancanza di condizionamento linguistico Non ho più il sudo. (toccandosi il collo) (Mi si è asciugato il sudore) Webmaster Carlo Ercole La Nostra on line Redazione web Edoardo Piergiovanni (caporedattore), Lucrezia Esposito (caporedattore), Matteo Aricò, Arianna Bernardini, Simone Borrelli, Elena Detti, Francesca La Mura, Francesco Panitti, Marco Perissinotto Regia e coordinamento video Marino Maranzana e Fulvio Loru con Pasquale Sannino, Roberto Ratti, Eduardo Loru Redazione video Alessandro Bianco (caporedattore), Matteo Alessi, Valeria Collabolletta, Serena Marchetti, Beatrice Marchitelli, Elisabetta Marchitelli, Floriana Orlando, Francesco Perucchini, Igor Tulbu, Ilaria Vitanzi Ilaria Camponeschi IIIC, secondaria, bel poggio Conversazione tra due bambine che giocano Vieni amore? No, io sono una persona! Facciamo che ero grande Ho cinque anni, lavoravo. Va bene, che lavoro fai? Non me lo ricordo. È tanto che lo fai? sezione C Eh sì! infanzia, Quando hai cominciato? via Roma Ieri. La Nostra è un progetto dell Istituto comprensivo Guido Pitocco, finanziato dalla presidenza della Regione Lazio, ufficio comunicazione e relazioni esterne Dirigente scolastico Raffaella Giustizieri Referente del progetto Daniela Magro Coordinatori Paola Arbia, Fabrizio Capozucca, Francesca De Silvestri, Marella Falasca, Laura Maialetti, Stefania Marcucci, Rossana Serrao, Bianca Maria Severini, Cristina Simotti La Nostra: numero registro stampa 109 del 4 Dicembre 2009 Cancelleria volontaria giurisdizione tribunale di Tivoli Stampatori Grafiche Professionali s.r.l. Via A. Serpieri, Roma tel fax

3 nati liberi A tutto sport Bambini superimpegnati che all età di 5-6 anni frequentano uno o più corsi di sport. Se è vero che il movimento fa bene, chi dovrebbe decidere quale attività scegliere tra le tante proposte a portata di mano? Ci sono molti modi di dire una cosa, il difficile è saper ascoltare Che cos è lo sport? E: Fare un attività insieme M: per far sudare.. S: per i muscoli M: Lo sport è imparare I: allenarsi M: È un attività per fare i muscoli, per allenarci S: Lo sport è imparare e farci i muscoli M: Lo sport è un attività fisica P: Serve per rinforzare il fisico I: La pallavolo fa rinforzare i muscoli delle gambe e delle braccia Quale sport praticate? 1) Danza: M, F, A, G, S 2) Pallavolo: I 3) Nuoto: E, T, E, D, M. A. F, S 4) Calcio: F, T, A 5) Ginnastica artistica: S 6) Kung fu: D 7) Nessuno sport: S, P, S. Quale sport conoscete? I: Pallavolo, golf S: Danza E: Nuoto G: Ginnastica ritmica, tennis T: Calcio, skateboard F: Calcio, automobilismo, sollevamento pesi, sci S: Pallavolo, kung fu M: Baseball, bowling F: Danza veloce D: Basket M: Nuoto, bicicletta A: Ping-pong, sci acquatico, hockey, danza moderna, karate S: Ginnastica artistica, pattinaggio su ghiaccio M: Pugilato, pattinaggio E: Corsa P: Sci, surf, pallacanestro S: Nuoto D: Judo. Per me lo sport è... BELLO, POSSO FARE LE SPACCATE. DIVERTENTE PERCHÉ POSSO FARE LE RUOTE. MI PIACE PERCHÉ FACCIO GLI SPETTACOLI. MI DIVERTO A FARE CANESTRO. MIA MAMMA MI HA ISCRITTO AL CORSO DI NUOTO. VINCERE LE MEDAGLIE. DIVERTIMENTO E GIOCO. Dove si fanno gli sport? I: Nelle palestre M: Al campo sportivo S: In piscina Risposte collettive: In montagna, sull acqua, sull asfalto, sulla strada, sui marciapiedi e in campagna CORRERE. GALOPPARE FELICE. FARE I TUFFI IN PISCINA. FARE DANZA CON LE MIE AMICHE. FARE CANESTRI CON I MIEI AMICI. STARE PIÙ TEMPO POSSIBILE IN ACQUA. IMPORTANTE E BELLO. STARE TANTO TEMPO IMMERSO NELL ACQUA. FARE TANTI GOAL. IC primaria via Roma Chi ha scelto lo sport da praticare? M: La mamma S: La mamma per tutti e due gli sport F: La mamma A: Io per tutti e due gli sport M: La mamma A: Ha scelto papà S: Ho deciso io, sono andata una prima volta a vedere, mi è piaciuto ed ho continuato E: Ho deciso io dopo aver visto mia sorella D: Ha deciso mamma e poi mi è piaciuto G: Ho deciso io però su indicazione della mamma T: Ha deciso mamma per tutti e due gli sport F: Ho scelto io I: L ha proposto papà, dopo un giorno di prova mi è piaciuto ed ho continuato E: Mamma mi ha convinta perché mi ha detto che con la piscina dimagrivo D: Ho scelto io. NUOTARE SOTTO L ACQUA. DANZARE E FARE SPACCATE E RUOTE. BALLARE CON LE MIE AMICHETTE. FARE I TUFFI NELL ACQUA ALTA. GIOCARE A PALLONE CON I MIEI AMICI E FARE GOAL CON LA ROVESCIATA. INVENTARE BALLETTI CON LE MIE AMICHE PER NOI LO SPORT È IMPORTANTE, DIVERTENTE E SALUTARE. IA, primaria via Roma

4 in...movimento Siamo tutti arte moderna Tutte le terze classi della secondaria sono andate alla Galleria nazionale d arte moderna di Roma, per vedere le opere dada. Il Dadaismo, un movimento artistico, nasce in Svizzera, a Zurigo nel 1916, durante la prima guerra mondiale, come conseguenza del processo scientifico e tecnologico. La parola dada non ha significato, infatti secondo quanto si racconta, Tristan Tzara, l ideatore del movimento dadaista, scelse questa parola dada aprendo a caso il vocabolario. Gli artisti, in quegli anni, pensavano che se attorno a loro, con la guerra, veniva rinnegata la stessa vita umana, non aveva senso circondarsi di belle opere d arte. Un opera dada è la scultura Fresh widow, che significa vedova fresca, di Marcel Duchamp. L artista crea un gioco di parole con il titolo, cambiando e togliendo delle lettere dall espressione French window (in inglese significa finestra francese), che diventa così appunto Fresh widow. Duchamp in questa opera crea una replica in miniatura di una vera finestra francese con i vetri oscurati da pelle nera e chiusa, ovvero senza senso, perché perde la sua funzione di apertura verso il mondo e verso la luce. La pelle nera indica il colore tipico delle vedove, mentre la cornice azzurra della finestra è un colore allegro e fresco, quindi inappropriato per una vedova. Fiammetta Eugeni e Flaminia Tomassetti IIIB, secondaria, via De Gasperi IIIA, secondaria, bel poggio Per capire cosa è il Dada abbiamo fatto due laboratori in classe: uno con l aiuto della casa editrice Biancoenero; l altro con la nostra guida Pina Micheli. Nel primo laboratorio per una intera mattinata abbiamo fatto il ready made, cioè abbiamo giocato a trasformare una cosa che esiste già, la Gioconda. È stato molto bello, interessante ed un laboratorio intelligente perché abbiamo creato da soli dei nuovi quadri. Abbiamo anche creato una nuova poesia rubando e mischiando le parole della poesia Dopo la pioggia di Gianni Rodari. Nel secondo ci siamo divertiti un mondo ad ascoltare le storie fantastiche di Pina e da soli abbiamo fatto una nostra pagina di giornale ritagliando e incollando parole e figure dai giornali dei grandi. Il 14 gennaio ci siamo incontrati tutti alla stazione del treno per andare a Roma. Molti di noi non avevano mai preso questo treno ed è stato molto bello viaggiare tutti insieme: è stata una nuova esperienza ed eravamo tutti emozionati! Abbiamo percorso a piedi tutta via del Corso: non avevamo mai camminato così tanto, ma passeggiare tutti insieme è stato bellissimo perché eravamo da soli, perché abbiamo visto tanti piccioni e perché è stato bello vedere il signore che faceva i disegni con la bomboletta. Arrivati alla biblioteca Rispoli due signore gentilissime ci hanno raccontato la storia della biblioteca e del palazzo: pensate prima era una stalla! Dentro tanti signori leggevano in silenzio libri. Ci sono anche i film e i computer! Poi c è una emeroteca piena di giornali non abbiamo mai visto una biblioteca così grande! Arrivati alla mostra Dada abbiamo visto tanti quadri buffi, la costruzione delle stampelle appese, la Gioconda con i baffi ed un quadro bellissimo di un castello su una roccia con sotto il mare. Noi pensiamo che la mostra sia stata molto bella ed interessante perché ci ha fatto conoscere i dadadisti. Usciti affamati ci siamo fermati in uno splendido giardino con una terrazza su Roma: abbiamo giocato tutti insieme a rincorrerci. Al ritorno abbiamo incontrato un buffo signore che faceva delle bolle giganti intorno a lui. Tutti eravamo a bocca aperta e lui dopo averci chiesto di non giocare nel pomeriggio con il game-boy ha fatto così tante bolle da creare uno spettacolo di colori. IIC primaria, via Roma d a d a Le classi IIIA, IIIC e IIID hanno partecipato alla creazione di alcune opere dadaiste durante le ore di educazione artistica, raccogliendo materiali riciclati. Questo laboratorio è stato organizzato e seguito con molto impegno e pazienza dalla professoressa Cristina Simotti.

5 in...movimento una gita entusiasmante Il 12 gennaio 2010 la classe IIIC è andata in gita a Roma, al Vittoriano, a vedere una mostra pittorica sul Dadaismo e il Surrealismo. Siamo partiti con il treno ed è stato molto emozionante per noi perché era la prima volta che facevamo un uscita con i mezzi pubblici. Dalla stazione di Castelnuovo di Porto in circa mezz ora siamo arrivati alla stazione di piazzale Flaminio e, per alcuni bambini il viaggio è stato un po noioso: alcuni giocavano con i compagni vicini altri guardavano il panorama. Per arrivare al Vittoriano abbiamo camminato tanto a piedi: siamo arrivati a piazza del Popolo, ci siamo seduti ai piedi dell obelisco ed abbiamo fatto merenda. Dopo aver camminato lungo via del Corso... Finalmente siamo arrivati al museo. Qualche giorno prima di partire, l 8 gennaio, alcune operatrici della casa editrice Biancoenero, sono venute in classe e ci hanno spiegato che cos è il dadaismo. Ci hanno detto che in verità la parola dada non vuol dire niente!!! Ricorda solo un balbettio dei bambini piccoli. Ci hanno raccontato che un certo Duchamp nel 1913 comprò una cartolina della gioconda di Leonardo da Vinci e ci disegnò sopra, con la penna, due baffi e creò la Gioconda baffuta. Ai dadaisti piaceva prendere in giro il pubblico che guardava le loro opere. Anche noi a scuola abbiamo provato a fare come i dadaisti e abbiamo modificato la Gioconda così come aveva fatto Duchamp e sono venute fuori delle opere come la Gioconda Adolf, la Gioconda aliena, la Gioconda Fiorina, la Vampironda con il vomito, la Zombazza vendicatrice. Abbiamo anche fatto un giornale dada ritagliando alcuni pezzi da un giornale vero e incollandoli a caso su un cartellone; con i pezzetti di stelle filanti invece, dopo averli ritagliati ed incollati ad occhi chiusi, abbiamo fatto un serpente gigante. Quando siamo andati a vedere la mostra eravamo ben preparati ed abbiamo osservato tutte le opere che c erano. Tra tutte, quella che ci è piaciuta di più, è stata il Castello volante di Magritte. Magritte non era un dadaista ma un surrealista cioè disegnava i sogni che faceva. In questo quadro è rappresentato un sasso che vola, sopra c è un castello e sotto c è il mare. Ci è piaciuto tanto perché ci ha dato una sensazione di libertà, perché sarebbe bellissimo poter volare con la propria casa per questo abbiamo anche provato a copiarlo. IIIC, primaria via Roma Un mondo di... Quando siamo entrati nel museo del Vittoriano, è stato come entrare in un nuovo mondo e ci siamo emozionati, perché non avevamo mai visto dei quadri fatti con la fantasia, tutti strani e colorati. Ogni quadro esprime una sensazione diversa, non si sa mai cosa possono rappresentare. Uno di noi ha detto che, quando li ha visti, ha avuto la sensazione di nuotare in una piscina piena di colori. Sicuramente è un arte che vuole stupire. Il Dadaismo è uno stile artistico molto creativo, infatti l artista non disegna immagini vere e proprie, in questo modo le persone che osservano l opera, possono interpretarla come vogliono. È stato magnifico osservarli ognuno con la propria immaginazione, fantasia e con i propri occhi. Vedere questi quadri ci ha fatto scoprire che con gli occhi che abbiamo tutti, vediamo l esterno delle cose, invece con il terzo occhio che sta nella mente scopriamo, dal nostro punto di vista, l interno delle cose. Anche se alcuni di noi hanno detto di preferire i quadri di paesaggi naturali, noi consigliamo ad ogni persona di scoprire il Dadaismo, perché è un mondo davvero bello ed interessante. IVB, primaria, via Roma IVC, primaria, via De Gasperi d a d a

6 Soluzione: pera, mela, noci, more, ribes. W la frutta! Una scuola, un progetto. Come organizzare tante classi per farle pensare, inventare, proporre, interagire. Cronaca di una giornata lunga un mese di lavoro che ha coinvolto studenti di tutti i cicli: dall infanzia alla secondaria Dire, fare presentare Il 4 dicembre 2009 la nostra classe IIB ha parteci pato alla Fiera della frutta con una appetitosa ricetta: gli spiedini d uva. Una striscia di giochi A CACCIA DI PAROLE In queste foto stia mo realizzando il cartellone e la locandina per allestire la fiera della frutta: alcuni disegnano, altri ritagliano e incollano e altri colorano. Abbiamo deciso di mettere in mostr a la nostra m armell ata. L abbiamo fatta al gusto di k i w i, mele e uva. Abbiamo compr ato la frutta al mercato, l abbiamo l avata, tagliata e poi trasformata in marmellata. CHE BUONA!!! UN GRANDE CIAO DALLA IIA E ALLA PROSSIMA ESPERIENZA!!! IIA primaria, via Roma sezione E infanzia, via Roma Cancella tutte le parole elencate e con le lettere rimanenti otterrai un proverbio in tema. Le parole possono essere scritte sia in verticale che in orizzontale o diagonale, e sia da sinistra a destra o viceversa, che dall alto in basso o viceversa. ANANAS ANGURIE ARANCIA BANANA CACHI CILIEGIA COCCO COCOMERO DATTERI FICHI FRAGOLE KIWI LAMPONI LIMONI MANDARINI MANDORLE MANGO MIRTILLI MORE NESPOLA NOCE Soluzione: Una mela al giorno leva il medico di torno NOCCIOLE PERA PESCA PINOLI RIBES SUSINE UVA U U V A A I G E I L I C A N A N A S N C A M O A P S U S I N E O E C L N F E A C S E P N C A A G R O R E M O C O C L G U A I C A A R A N C I A R G O A N N R N O L E K I O V C A D A T T E R I E L I H N O I L A I L W R E N I A R G L O M E I I I O D B L I N O P C O B H M O R E D I A N S T E C I L L I T R I M I E S I L A M P O N I O R P N UNA PAROLA TIRA L ALTRA Cambiando l ordine delle lettere di ogni parola otterrai altrettanti nomi di frutta RAPE... LAME... CONI... REMO... SERBI... F N I N I R A D N A M O

7 W la frutta! Fiera della fantasia edo professor mac d e l fi n f r a utt ni a ta fantasma frut wn clo fr u tt a form ifrutta o frutta uc o fr ut ta tre n imba IA e IIA primaria, via Roma ig io n agola str o fr pr sezione C infanzia, via Roma CRUCIVERBA 3 Partendo dalla parola data, togli per ogni sequenza una lettera alla volta e leggerai altre parole di senso compiuto. Per ogni parola si tolgono lettere in posizioni diverse. 6 Esempio: UVA (frutto) VA (voce del verbo andare) A (preposizione semplice) PESCHE MORE Completa il cruciverba e nelle caselle colorate centrale leggerai l evento del 4 dicembre 9. Quella di frutta non modella 1. L ultima pietanza i capelli di un pranzo 10. È ricca di potassio 2. Il frutto con ilpelo 11. Possono essere anche d India 3. La si fa con lo spremiagrumi 12. Si sposa con la panna Al contadino non far sapere 13. Si preparata con latte quanto è buono il formaggio e frutta con le La frutta ne è ricca 5. Il frutto con il ciuffo 15. Ai bambini non piacciono 6. Frutta mista a pezzi nel panettone 7. Può essere avvelenata 16. Frutta da spalmare 8. È l agrume del singhiozzo... Soluzione: 1. frutta; 2. kiwi; 3. spremuta; 4. pere; 5. ananas; 6. macedonia; 7. mela; 8. limone; 9. gelatina; 10. banana; 11.fichi; 12.fragola; 13.frullato;14.vitamine; 15. candidti; 16. marmellata. Caselle colorate: Fiera della frutta SEQUENZE MANGO... pe ra la b mo IIA primaria, via Roma fr ag o mi ss ar a ncia br IIIA primaria, via Roma Soluzione: Pesche es c h e e s c e ; M o r e o r e r e ; Mango m ago a go

8 i l g i o co d e l l o c a

9 il gioco dell oca shadi...nel percorso da casa a scuola vediamo tanti negozi e le strade con i segnali stradali, i semafori e tante macchine che corrono forte... gabriel Noi viviamo a Pontestorto Le Terrazze che sta vicino a Castelnuovo, a Capena e a Monterotondo. Sarebbe un posto bello ma veramente non ci piace perché è molto sporco. Tutti buttano le bottiglie vuote di birra, la mondezza e le sigarette (anche se ci sono i nuovi secchi!). Un giorno certi signori hanno dato fuoco a tutte le cose rotte che avevano buttato vicino alla nostra scuola!... Che puzza di bruciato e quanto fumo è arrivato fino alle finestre della nostra scuola! Sono però belli e puliti: la nostra scuola e il centro dove noi il pomeriggio andiamo a giocare e a mangiare. C è un posto bello dove ci sono le altalene, gli alberi, lo scivolo e la casetta di legno, ma noi vogliamo più giardini con tanti fiori colorati e profumati! scuola dell infanzia Le Terrazze luca elena leonardo sara I personaggi sono stati disegnati dalla IIC, primaria, via Roma Come si gioca Ritagliate i personaggi dopo averli incollati su un cartoncino, sceglietene uno per ogni giocatore. Prima di iniziare si lancia un dado: parte per primo chi fa il numero più alto. Buon divertimento! = vai indietro di una casella = vai avanti di una casella = tira di nuovo = stai fermo un turno

10 Libero arbitrio Sul primo numero de La nostra abbiamo messo a confronto nella rubrica Ma anche no opinioni contrastanti sui compiti a casa. Una proposta su tutte: lasciare agli studenti la valutazione delle proprie lacune e la proposta di come risolverle. Ne sono nati alcuni esperimenti di autogestione che i protagonisti raccontano così Per le vacanze di Natale abbiamo progettato tutti insieme i nostri compiti. È stato bello e divertente sentirci un gruppo. Abbiamo scelto di inventarci una storia, farla raccontare ad una marionetta o comunque un personaggio costruito da noi, con una musica scelta che ci è piaciuta come sottofondo: tornati dalle vacanze tutti abbiamo raccontato le nostre storie con successo! È stato divertente darci i compiti da soli! IIC primaria, via Roma Fair play Le nostre professoresse ci hanno offerto la possibilità di scegliere degli esercizi all interno delle pagine da loro assegnate. Noi ragazzi pensiamo che questa idea sia utile per auto-valutarci, perché così possiamo correggere gli errori che facciamo ed essere responsabili. Nei compiti che svolgiamo possiamo capire cosa sappiamo fare bene e cosa no e soffermarci sugli esercizi con cui abbiamo più difficoltà. È una buona idea, anche perché possiamo capire meglio gli argomenti assegnati. Purtroppo a volte nella conoscenza abbiamo delle lacune ma con questo metodo possiamo superarle. Possiamo riflettere e organizzare le nostre idee. Questo esperimento ci aiuta a organizzare gli argomenti e riuscire bene anche nelle verifiche assegnate dagli insegnanti. Ci aiuta a conoscere, a essere più autonomi grazie alla scelta degli esercizi per noi più difficili. Questa idea è utile anche a non vergognarsi delle proprie difficoltà. Giovanni Tomassetti, Roberto Polinari Amalia Alexandru, Francesco Panitti Florina Gloria, Daniele Nori, Marco Perissinotto IE, secondaria, via De Gasperi compiti a casa A colpi di libri Il Giralibro è un iniziativa dell associazione Giovanni Enriques nata nel gennaio 1994 da un idea di Lorenzo Enriques che ne è tuttora il presidente. L obiettivo di questa associazione è di diffondere il piacere della lettura. Questa iniziativa è dedicata alle scuole secondarie di primo grado e, attraverso la distribuzione gratuita dei libri, propone di fornire ai ragazzi libri che piacciano, da leggere e scambiarsi in totale libertà. Così facendo ogni scuola riuscirà ad avere una piccola biblioteca scolastica. Il Giralibro è anche un concorso riservato agli studenti che aderiscono all iniziativa. Quest anno ogni alunno per partecipare deve scrivere un testo che parli di un libro già letto; può essere il primo, quello che è rimasto più impresso o quello che leggevamo da piccoli prima di andare a letto. Tutti gli istituti hanno un insegnante referente per il Giralibro, nel nostro caso è la professoressa Adele Cantoni. I ragazzi che partecipano a questo concorso devono scrivere un racconto tenendo sempre a mente che non è una verifica ma un gioco. Come esperienza personale posso garantirvi che l ho apprezzata molto e mi ha fatto riflettere su quanto è bello leggere, ma non solo: mi ha fatto ricordare i libri che ho letto e soprattutto il più bello: La bambinaia francese di Bianca Pitzorno. Valeria Collabolletta IE, secondaria, via De Gasperi In classe si è approfondito l argomento del fair play, che in ambito sportivo si può tradurre con correttezza. Se un atleta pur di eccellere è disposto al sacrificio, si può considerare un vero sportivo, al contrario, chi è disposto a truffare è decisamente poco corretto. La carta dello sportivo dice che dar prova di spirito sportivo vuol dire: L osservare tutti i regolamenti senza commettere falli; L accettare le decisioni dell arbitro senza mettere in dubbio la sua integrità; L per l arbitro, agire con imparzialità; L non cercare di vincere con mezzi illegali; L accettare la sconfitta e trarne utili lezioni. Queste regole sono le principali. Esiste anche un fair play per il tifoso: L applaudire il vincitore ma incoraggiare il perdente; L non utilizzare la violenza fisica e verbale; L porre da parte ogni pregiudizio razziale; L agire in ogni occasione con vero sentimento sportivo. Queste regole devono essere sempre rispettate, però negli stadi spesso vengono infrante. Noi, a scuola, cerchiamo di giocare le nostre partite con fair play anche se la competizione e l eccitazione del momento a volte ci fanno perdere l autocontrollo. Ma ci stiamo impegnando per diventare veri sportivi e veri tifosi. Michela Milana, Arianna Bernardini Eleonora Gloria,Valentina Coguro IC, secondaria, bel poggio filastrocca dello sport

11 città dei bambini A scuola di politica Il progetto Città dei Bambini, patrocinato dalla Provincia di Roma, nasce in Italia 20 anni fa. A Castelnuovo di Porto, nell Istituto comprensivo Guido Pitocco, è approdato da quattro anni. Sicuramente avrete notato degli strani cartelloni stradali, con solo disegni, fatti dai bambini della scuola primaria e attaccati all incrocio tra via Flaminia e via Roma e in via Montefiore (uno di questi cartelloni lo abbiamo pubblicato anche sulla prima pagina dello scorso numero del giornale), e due grandi cubi (uno del centro storico ma ancora in attesa di un posto fisso perché smontato un anno fa a causa dei lavori di ristrutturazione della Rocca), e l altro di Santa Lucia, che testimoniano le due richieste dei bambini: la possibilità di avere un vero giardino pubblico con tanto di progetto; la richiesta di avere ultimata la strada sterrata che collega la scuola di Santa Lucia con Le terrazze. Martedì 26 gennaio 2010 si è costituita la Sala consiliare dei Bambini. Quattordici alunni (alla prossima riunione diventeranno quindici) di quarta e quinta primaria si sono riuniti nella biblioteca della scuola secondaria di bel poggio con l insegnante referente del progetto Paola Arbia. I ragazzi si sono presentati e hanno raccontato le elezioni della propria classe. In VB ognuno ha presentato un programma e poi hanno votato il più gradito. In IVA i candidati hanno scritto e letto ad alta voce gli argomenti che più interessano loro (Gabriele e Giulia l Ambiente, Adrian Sport, Cultura e Tempo Libero, Arianna Salute, Giorgia Iniziative per Castelnuovo). Francesco, Camilla, Benedetta e Lorenzo hanno raccontato della votazione segreta su un elenco di candidati in IVB e delle forti emozioni provate nel sentirsi considerati grandi. La maestra Paola ha quindi chiesto loro delle proposte per la prossima riunione su cui lavorare insieme. Eccole: meno automobili e più biciclette; un ospedale a Castelnuovo; più tempo per giocare e meno compiti a casa; più negozi di vario genere nel paese; un giardino pubblico con campi sportivi che non siano abbandonati nella cura. Dopo un ora e mezza gli assessori hanno chiesto di riunirsi la settimana seguente, ma la maestra Paola ha chiarito che il Consiglio dei Bambini avrà luogo ogni mese. Per il calendario e i contenuti delle sedute vi rimandiamo al sito del giornale: Il Consiglio dei Bambini Questa la lista dei consiglieri eletti con incarico annuale : Lorenzo Ferro Camilla Giacomelli Benedetta Raini Francesco Theodoli Arianna De Santis Giulia Forte Giorgia Marigliani Gabriele Passaquindici Adrian Sima Bianca Graf Von Treuberg Federico Mariani Mario Somma Samuele Sperduti Paula Temea IVB IVB IVB IVB VA VA VA VA VA VB VB VB VB VB Una palestra k.o. La nostra palestra è spesso molto sporca, molte volte dalle finestre penetra la polvere dei lavori che il Comune sta facendo sulla strada lì vicino. Quando ci alleniamo, ci sdraiamo per terra e ci sporchiamo dai capelli fino alle scarpe. In palestra fa molto caldo e le finestre non vengono aperte perché pericolanti o, alcune, addirittura rotte. Ci sono molti attrezzi inutilizzati o rotti, in uno stanzino molto disordinato, dove tutto è accatastato e nessuno se ne prende cura. Quando andiamo a cercare il materiale, risulta difficile trovare l occorrente. Ci sono palloni sgonfi, cerchi spaccati e corde rotte. Mancano i tappetini dove poterci sdraiare per fare attività a corpo libero. Vorremmo una palestra sicura, pulita e ben organizzata per poter passare un oretta tranquilli e contenti. Ma non tutto è così negativo come sembra, perché la scuola ha promosso delle iniziative molto faticose ma divertenti, come la corsa campestre, durante la quale è stato possibile per noi ragazzi confrontarci con altri di altre scuole della provincia di Roma. Prima della gara qualcuno era così agitato che voleva addirittura rinunciare, mentre altri durante il viaggio immaginavano un percorso molto facile e sicuramente più corto di quello che si è rivelato in realtà. Una volta arrivati qualcuno ci ha detto che l ansia e la preoccupazione erano forti, ma iniziata la corsa massimo impegno e concentrazione. A fine gara erano sicuramente tutti più rilassati anche se qualcuno di loro aveva ancora qualche incertezza per i risultati. Comunque la nostra scuola si è ben piazzata e tutti si sono divertiti.. Alessia Picchiotti, Valeria Collabolletta Rebecca Marian, Eva Camillacci Edoardo Piergiovanni IE, secondaria, via De Gasperi

12 diari dal mondo Nicola Boac è nato in Romania e vive in Italia da circa 7 anni. Il padre se n è andato dalla loro patria un anno prima di lui. Ora parla l italiano come avesse sempre vissuto qui. Anche Nicolò Mihai abita qui da circa 7-8 anni ed ha avuto molti problemi ad imparare la nostra lingua. Eppure, già da molto tempo, anche lui sembra un ragazzo italiano come tanti altri. La cosa che più mi colpisce è che, nonostante parlino come noi ed abbiano le nostre stesse usanze, non hanno perso le loro tradizioni. Armando Mattia Belcastro IIID, secondaria, via De Gasperi Distanza km Ciao amici, ci chiamiamo Andra e Lori, siamo rumeni e abbiamo 11 anni. Frequentiamo tutti e due la VA di Santa Lucia. Io, Andra, sono in Italia da quasi cinque anni. Nella mia classe sono stata accolta bene dalla maestra e dai compagni. Mi hanno trattato come uno di loro e mi hanno insegnato l italiano. Non mi ricordo il viaggio di quando sono arrivata in Italia, però mi ricordo il viaggio di Natale e del funerale di mia nonna. Il viaggio è andato bene anche se non saprei dire le sensazioni che ho provato, mi ricordo solo di aver fatto chilometri. Quando sono arrivata c era tanta neve. Io, Lori, sono in Italia da cinque mesi e ho ancora tante difficoltà con la lingua. Spesso non riesco a seguire le lezioni in classe e non riesco a parlare con i miei compagni. Spero che col tempo riuscirò a superare questo ostacolo e le difficoltà per potermi affiatare con i miei compagni. Andra e Lori VA, primaria, Santa Lucia Buna prieteni ne numim Andra si Lori suntem romani si avem 11 ani fregventam amandoi clasa 5-a la Santa Lucia eu andra sunt in Italia de aproximativ de 5 ani, in clasa mea am fost bine primit de invatatoare si colegi care m au tratat ca unu de-a lor, si m-au ajutat sa invat italiana. Numi amintesc calatoria de atunci, da imi amintesc calatoria de craciun, si de inmormintare al lui bunica. In drum spre tara am mers bine chiar daca am facut km. Cand am ajuns era multa zapada. Eu Lori sunt in Italia de 5 luni si am inca multe dificultati cu limba care des ma impiedic sa urmaresc lecitile si sa vorbesc cu colegii sper ca in timp reusesc sa trec acest obstacol si dificultatile pentru casa ma gasesc bine cu noi mei colegii. Scuola, olive e capre La nostra scuola si trova a Pontestorto, una frazione di Castelnuovo di Porto. A pochi chilometri di distanza da Roma. C è un bel parco giochi, un centro ricreativo e un campo sportivo. Ci sono anche due chiese, una a Monte Maj e l altra sotto la nostra scuola. In questi giorni a Pontestorto c è un po di malcontento poiché sono arrivati gli stranieri dal Casilino 900, il campo nomadi più grande d Europa. La nostra scuola si trova sopra una collinetta distante dal traffico della Tiberina. C è un cancello molto grande che si apre quando entra o esce qualcuno, e soprattutto quando entra a scuola la cuoca con il furgoncino e porta le cose da mangiare. Intorno alla scuola c è un giardino con tanti alberi e cespugli pieni di bacche. Ci sono quattro ulivi e qualche volta tutti insieme abbiamo raccolto le olive per farci l olio da mangiare sul pane. Le mie città Mi chiamo Mohammed, sono siriano, ho 11 anni e vivo a Damasco. A Damasco c è la statua di Salah el din Alayoubi (Saladino); ci sono giardini con molti giochi per bambini e nella città ci sono tante fortificazioni. C è una caffetteria che si chiama Alez Kabella. Ci sono molti ristoranti per giovani. Attualmente vivo in Italia, vado a scuola, parlo l italiano e mi piace molto il cibo italiano. Mohammed Khalf IB, secondaria, via De Gasperi Oggi abbiamo festeggiato il compleanno di una nostra compagna di classe. Durante la ricreazione abbiamo cantato gli auguri in diverse lingue: italiano, rumeno e spagnolo. Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri Francesca, tanti auguri a te. Tanti auguri felici, tanti auguri a te! IIIA primaria, Santa Lucia Astazi am sarbatorit ziua de nastere a una colega di clasa, cind eram in pauza am cintat la multii ani in ma-i multe limbi: italiano, roman e spaniolo. La multii ani traiasca, la multii ani tie, la multii ani Francesca, la multii ani tie. La multii ani fericita, la multii ani tie! BUON COMPLEANNO... IN TANTE LINGUE!!! Lorenzo Stefano Scintie IIIA, primaria, Santa Lucia Hoy hemos festejado el cumpleaños de una nuestra compañera de clase. Durante el ricreo, le hemos cantado el feliz cumpleanos en distintos idiomas: italiano, rumeno e español. Que los cumplas feliz, que los cumplas feliz, que los cumplas Francesca, que los cumplas feliz! Agustina Felicia Galeano IIIA, primaria, Santa Lucia Durante le belle giornate facciamo ricreazione qui: giochiamo a corda, a campana e, il pomeriggio, a calcio. Sopra la scuola poi, c è una piccola collinetta con le pecore, le capre e soprattutto i caproni, e noi ci divertiamo molto a guardarli. La nostra aula è piena di cartelloni con i lavori fatti da noi. L aula che ci piace di più è quella di informatica. Ci sono nove computer per noi alunni ed uno per il maestro Stefano. Sui computer ci sono i nostri ricordi, infatti tutti i nostri lavori sono conservati lì. Per un po di tempo l aula computer non l abbiamo potuta usare poiché il maestro Stefano è stato assente, ma ora finalmente è tornato. IVA primaria, Santa Lucia

13 diari dal mondo Due paesi un solo cuore Ciao! Io sono Amalia Alexandru, ho 12 anni e frequento la prima media e lei è mia sorella Roberta Valentina Alexandru, ha quasi 6 anni e frequenta la scuola materna. Il nostro cognome non è italiano, infatti veniamo dalla Romania. Io sono nata a Focsani e sono arrivata in Italia quando avevo 4 anni, mentre Roberta è nata a Roma. Mio padre e mia madre sono venuti prima di me. La maggior parte dei ricordi della mia vita in Romania, non ne ho tanti, sono molto vaghi, dato che ero piccolina. Per un po di mesi ho frequentato l asilo nel villaggio dove abitano i miei nonni poi la scuola. In Romania è più o meno come in Italia con poche differenze. Ad esempio le scuole che sono nei villaggi hanno i bagni fuori, mentre quelle nelle città hanno i bagni dentro come qua. Le aule in Romania sono un po più grandi rispetto a quelle di qui. In Romania i bambini possono andare a scuola da soli dalla prima elementare, mentre qui i bambini sono accompagnati dai genitori sia all entrata che all uscita. Un altra differenza è il fatto che là non tutte le scuole sono dotate di palestre come qui. Tra la Romania e l Italia non ci sono molte differenze riguardo al modo di vivere. In Romania, nel mio villaggio, per il fatto che tutti si conoscono i bambini hanno più libertà, cioè non hanno timore a restare fuori fino a tardi a giocare. Per andare dagli amici non devi andare con l auto, puoi andarci da solo a piedi. Il Natale in Romania si festeggia in un altro modo. Ad esempio la mattina della Vigilia i bambini fino a anni vanno in giro per le case facendo gli auguri e cantando un canto natalizio chiamato Buna dimineata. E poi la sera è il turno dei più grandi che invece vanno con colindul (un canto natalizio). L anno scorso siamo andati per la prima volta in Romania per le feste. Vi chiederete forse perché non ci siamo andati prima: la risposta è che mia sorella dopo che è nata, ad un paio di mesi, ha avuto dei problemi di salute. Per questo è stata ricoverata. Per un certo tempo è stata all ospedale Bambino Gesù. Questo suo problema era legato al fatto che il suo fegato si era ammalato e non funzionava più come doveva quindi ha dovuto essere messa in lista d attesa per un trapianto di fegato presso il centro di Palermo, dove alla fine ha eseguito l operazione. Per fortuna tutto è andato bene e adesso mia sorella sta bene. Ora frequenta la scuola materna ed è più o meno come un bambino normale, a parte il fatto che dovrà sempre eseguire dei controlli e prendere delle medicine per tutta la vita. Mia madre dice che è stata una fortuna il fatto che ci siamo trovati qui in Italia quando è capitato questo guaio. Mentre altre persone vanno all estero per fare quest intervento, mia sorella ha trovato qui dei bravi medici che l hanno seguita bene. Praticamente è nata una seconda volta. Questo grazie anche alla bontà di una famiglia che, anche se sofferente per la perdita di qualcuno molto caro, ha trovato il coraggio di essere d accordo con la donazione degli organi e così sono state salvate tante vite, tra cui anche quella di mia sorella. A me la Romania manca moltissimo. Spero che un giorno riusciremo a tornarci perché i miei nonni, le mie amiche e tanti dei miei parenti sono là. Amalia Alexandru IE, secondaria, via De Gasperi Roberta Alexandru sezione C, infanzia, via Roma Ciao! Ma numesc Alexandru Amalia, am 12 ani si sunt in clasa a VI-a, iarea este sora mea Alexandru Roberta Valentina, are aproape 6 ani si merge la gradinita in grupa mare. Numele nostru nu este italian, de fapt suntem din Romania. Eu m-am nascut la Focsani si am venit in Italia cand aveam 4 ani, in schimb Roberta s-a nascut la Roma. Tatal meu si mama mea au venit inaintea mea in Italia. Multe amintiri referitor la viata mea in Romania nu am iar cele care le mai am sunt foarte vagi, dat fiind faptul ca eram foarte mica. Timp de citeva luni am fost la gradinita in comuna unde locuiesc bunicii mei si apoi scoala din Romania este mai mult sau mai putin ca cea din Italia cu citeva diferente. De exemplu scolile care sunt in sate (comune) au baile afara, in schimb cele din orase au baile inauntru ca aici. Salile de clasa in Romania sunt putin mai mari fata de cele da aici. In Romania copiii pot sa mearga singuri la scoala inca din clasa intaia, in timp ce aici copiii sunt condusi fie cand intra fie cind ies de la scoala de catre parinti. O alta diferenta e faptul ca nu toate scolile din Romania sunt dotate cu sali de sport ca aici. Intre Romania si Italia nu sunt multe diferente in ceea ce priveste modul de viata. In Romania in comuna unde locuiesc datorita faptului ca toti se cunosc copiii au mai multa libertate in sensul ca nu au frica sa stea pana mai tirziu la joaca afara pe strada.daca vrei sa mergi la prieteni nu trebuie sa mergi cu masina, te poti duce singur pe jos. In Romania Craciunul se sarbatoreste in alt mod. De exemplu in dimineata de Ajun copiii da pina la ani merg pe la case sa colinde cu Buna dimineata, apoi e randul celor mai mari care merg cu colindul. Anul trecut pentru prima data am mers in Romania de sarbatori. Poate va intrebati de ce: raspunsul este ca sora mea dupa ce s-a nascut, dupa cateva luni, a avut probleme de sanatate. Din aceasta cauza a fost internata. O anumita perioada de timp a fost la spitalul Bambino Gesù. Aceasta problema era legata de faptul ca ficatul sau se imbolnavise si nu mai functiona asa cum trebuia, prin urmare a trebuit sa fie pusa pe lista de asteptare pentru transplant de ficat la centrul din Palermo, unde la final a facut transplantul. Din fericire totul a mers bine si acum sora mea este bine. Acum merge la gradinita si este mai mult sau mai putin la fel ca un copil normal, in afara faptului ca va trebui sa faca mereu controale si sa ia medicamente pentru toata viata. Mama mea spune ca am avut noroc pentru ca eram in Italia cand s-a intamplat necazul acesta. In timp ce alte persoane merg in afara pentru a face acest tip de operatie, sora mea a gasit aici medici foarte buni care au tinut-o sub observatie bine. Practic s-a nascut a doua oara, aceasta si datorita bunavointei unei familii care, chiar daca suferinzi pentru pierderea cuiva foarte drag, au avut curajul de a fi de acord cu donarea de organe si asa au fost salvate multe vieti printre care si cea a surorii mele. Mie imi este foarte dor de Romania. Sper ca intr-o zi vom reusi sa ne intoarcem acolo deoarece bunicii mei, prietenele mele si multe din rudele mele sunt acolo.

14 Soluzione: Svetlana Zakharova sport Tersicore a Castelnuovo Studio danza da sette anni. Mi aiuta anche a sciogliermi dopo o prima dei compiti. Le mie insegnanti sono Gioia Guida e Gianna Beduschi: riescono a trasmettere la loro passione per questa disciplina così impegnativa e dolorosa. A me e alle ragazze del mio gruppo piace tanto da dedicarci ogni giorno. La nostra scuola, Il portale della danza, è pulita, ordinata, spaziosa. La sala in cui proviamo è molto accogliente, le pareti gialle, Gianna e Gioia le ridipingono ogni anno. Le lezioni talvolta sono dure e qualcuno potrebbe smettere. Io continuo perché insieme alle mie amiche ho superato tutti i momenti peggiori o di minor apprendimento. Da grande non penso di fare un lavoro che abbia a che fare con la danza, è un hobby. Le nostre insegnanti sono due tersicoree. Tre anni fa sono andata a Roma a vedere un loro balletto: sorprendenti!!! Oggi vogliamo farvi conoscere una di loro: Gioia Guida. Quella che state per leggere è un intervista che non troverete altrove, è stata scritta da un ex-allieva: sua figlia Sara. Gaia Paone, ID, secondaria, via De Gasperi La redazione, i compagni e i professori sono vicini a Sara Giannelli e alla sua famiglia nel dolore per la perdita della nonna. Corsa campestre Cosa facevi prima di aprire la scuola di danza? Ballavo, andavo in tournée, soprattutto in Italia ma anche all estero: in Argentina, Egitto, Russia... Per quale motivo hai deciso di aprire una scuola di danza a Castelnuovo di Porto? Quando tu hai iniziato la scuola non potevo più portarti con me, così mi sono fermata. Ti piace insegnare? La danza? Non so... Mi piace insegnare che il cuore e il cervello uniti sono una fonte inesauribile di energie e non ci sono limiti. Ecco mi piace insegnare alle bimbe a fidarsi del loro cuore e del loro cervello. Continui a fare spettacoli? Devo continuare a fare spettacoli (altrimenti non sopravvivrei otto mesi insegnando)! L estate ballo con una compagnia che conosco da vent anni. Siamo una ventina di artisti: ballerini, cantanti, attori Li ho conosciuti quando ho cominciato a lavorare e per me sono come una famiglia. Avresti aperto la scuola senza la tua socia, Gianna? Mai. Con lei ho un amicizia e una complicità uniche. L ho conosciuta venti anni fa ad un audizione. Lei era l altra ballerina e doveva scegliere una persona con cui dividere il palcoscenico. Mi ha visto e ha detto: La sento. E sono stata presa. Cosa vorresti cambiare nella scuola? Vorrei che diventasse una struttura pubblica, così che tutti possano avere una pari opportunità. Una figlia per allieva. Che esperienza è stata? Sara, tu eri molto diligente e spiritosa e non ho avuto problemi. Quando hai lasciato, sentivo la tua mancanza e ho capito che il rapporto giocoso che ho con il tuo corso lo devo a te. Avresti voluto che io continuassi a studiare, magari per diventare una ballerina come te? No. So che la danza classica non è la tua passione, è la mia, ed è giusto così. Ti entusiasma preparare il saggio? Non è un saggio è uno spettacolo! Lo so sono un po esaltata ma sai, la magia del palcoscenico. È il momento della verità perché la vera magia è l incontro di luci, costumi, musiche, scenografia e artisti. Non c è magia se l incontro non è perfetto. Uno spettacolo non si fa, si fa parte di uno spettacolo e questo le nostre allieve lo sanno. Che messaggio vorresti dare alle tue allieve? Chi sale sul palcoscenico ha il dovere di rispettare Tersicoreo/a: detto di ciò che riguarda Tersicore, musa della danza nella mitologia greca, quindi correlato al ballo. Face (en): il corpo mantiene la posizione frontale rispetto al pubblico. Croisé: direzione del corpo in diagonale. Dehors (en): indica movimenti di rotazione in fuori delle gambe, delle braccia e dell intero corpo. Dedans (en): indica movimenti di rotazione in dentro delle gambe, delle braccia e dell intero corpo rispetto ai punti di riferimento prescelti nello spazio. Cambré: è la flessione del corpo dal punto della vita in su; può essere in avanti, indietro e di fianco. Arabesque: posizione di profilo in cui una gamba è appoggiata a terra, mentre l altra è sollevata, distesa all indietro e ad angolo retto. danza classica Il 2 febbraio si è svolta la finale di corsa ca mpestr e a Villa Borghese r iservata alle secondarie di pr imo grado di Roma. Mi c h ia mo Simon e Conti, frequento la prima, ho parteci pato alle selezioni e ho atte so con ansia questa finale che si è svolta su un percorso di metr i molto faticoso. È stato difficile arrivare al traguardo. Alla partenza ci hanno messo un sensore per vedere il tempo che ognuno di noi impi egava, al traguardo c erano delle bevande e del cibo. Sper ia mo che le nostre fatic h e servano per far entrare in finale la nostra scuola. Simone Conti IB, secondaria, bel poggio La riconoscete? Qualche indizio: è giovane e bella, è una delle più famose ballerine del mondo ed è russa. Chi è? S A Z _A

15 sport un pubblico che ci ha scelto e ha il diritto di essere felice. Mi dici le volte che sei stata più felice in palcoscenico? Quando ho interpretato il ruolo di Euridice, nello spettacolo Orfeo, e quando ho ballato un passo a due con tuo padre. Com è stato lavorare e convivere allo stesso tempo con papà? È stato bellissimo. Infatti quando torno da una tournée, posso sempre comunicargli le mie emozioni perché so che lui mi può capire. Che tipo di felicità si prova in palcoscenico? La libertà di vivere in un mondo che esiste solo perché tu lo stai creando. Sara Giannelli IIIC, secondaria, bel poggio Nato tra i cavalli Monto da una vita, sono nato in mezzo ai cavalli, è una tradizione di famiglia, sono il nipote di Stefano Falzini, un noto cavaliere di fama nazionale che abbiamo intervistato. Da quattro anni vado a cavallo quasi tutti i giorni. Montare non è solo preparare il cavallo, stare un ora nel campo e poi uscire e andarsene a casa, c è una passione che ti segue nella vita. Con il cavallo si crea un rapporto natura-uomo, ci si preoccupa quando sta male, si è felici con lui. a cura di William Falzini, IIA, secondaria, bel poggio Stefano Falzini ha 36 anni e si occupa di doma e addestramento di cavalli sportivi. Nato nel 1974 a Roma, ha esordito al Premio nazionale Allevamento nel 1991, all età di 19 anni, e l anno successivo ha ottenuto un 1 classificato ex-aequo. Negli anni successivi si è specializzato nel Concorso completo di equitazione. Nel 2000 ha partecipato alle finali del Campionato italiano dressage Unire. I cavalli addestrati da Stefano Falzini hanno gareggiato, nel 2005 e nel 2007, nelle categorie riservate ai migliori cavalli italiani di Piazza di Siena. Stefano quali sensazioni hai provato la prima volta nell ovale di Piazza di Siena? Sicuramente la grande emozione per un sogno coltivato fin da piccolo. Cosa ti piace di questo mondo e cosa ti spinge a continuare? La passione per il cavallo sicuramente e poi la possibilità di migliorarsi sempre, lavorando nuovi cavalli e percorrendo ogni volta nuove emozioni. Cosa invece non ti piace di questo mondo? Come in ogni lavoro ci sono aspetti legati a scelte obbligate, decise non più dalla passione ma dal rendimento economico. Cosa provi ad insegnare ai tuoi allievi? La passione per l insegnamento la coltivo da molti anni, ed in ogni allievo si rinnova la voglia di insegnare meglio ciò che ho sperimentato personalmente sui campi gara. Completo: è una disciplina sportiva equestre olimpica, che prevede il superamento di diverse prove, ognuna delle quali richiede specifiche abilità del equitazione binomio cavallo/cavaliere e che evidenziano sia il grado di addestramento, che le doti fisiche e mentali del binomio. Le prove consistono in una ripresa di dressage, in una prova di salto ostacoli e in un prova di cross-country, da svolgersi in una, due o tre giornate di gara. Delle tre, la prova principale, che identifica la disciplina e contribuisce maggiormente alla classifica finale, è quella del cross-country. Cross-country: consiste in una prova di velocità su terreno vario, e nel superamento di vari tipi di ostacoli fissi. Unire: Unione nazionale per l incremento delle razze equine. Piazza di Siena: È uno dei più importanti appuntamenti internazionali del mondo dell equitazione. La prima volta si svolse nel 1922 e nel 1926 fu inserita nell agenda internazionale. L edizione del 1928 rimarrà negli annali, non solo perché da questa data si è soliti far risalire la nascita della storia del Concorso Ippico Ufficiale di Piazza di Siena (CSIO) ma anche perché, da allora ha inizio la numerazione ufficiale del Concorso di Roma. VB primaria, via De Gasperi Cosa manca? Nel secondo disegno mancano 9 particolari. Quali?

16 rubriche Palla fermata: il divertimento di tutti Lo sport preferito a scuola è la palla fermata. Questo sport si gioca in palestra. Si possono praticare altri sport per esempio il calcio al campo sportivo o la pallavolo, ma lo sport preferito rimane la palla fermata. Come si gioca a palla fermata? Ci sono anche qui, come in tutti gli altri sport, regole da rispettare, importantissime perché mettono tutti i giocatori sullo stesso piano. Ma ci possono essere anche delle variazioni di queste, per esempio la regola del golden boy (la prima squadra che fa un prigioniero vince); oppure l infiltrato, cioè un prigioniero entra nel campo avversario e solo la squadra di cui fa parte può passargli la palla. Dopodichè l infiltrato può inseguire un avversario e colpirlo con la palla e così mandarlo in prigione. I ragazzi di questa scuola amano questo gioco perché si fa in gruppo e perché rappresenta per ognuno di noi una sfida personale: riuscire ad essere all altezza di raggiungere l obbiettivo assoluto dell intera squadra. Alcuni aspettano addirittura questa ora per sentirsi veramente gratificati. A volte i maschi sono più coinvolti delle femmine che rimangono in disparte. Credo che ogni ragazzo abbia il diritto di poter fare sport. Per questo penso che qualsiasi istituto scolastico debba garantire la presenza di una palestra. Nelle scuole del nostro paese per esempio non ci sono strutture adeguate in grado di consentire l attività fisica ed è un enorme carenza per tutti gli allievi, dai bambini piccoli dell infanzia a noi ragazzi della secondaria. Se tutti noi potessimo frequentare regolarmente una palestra scolastica potremmo, oltre a fare la solita corsa e i soliti esercizi di riscaldamento, fare giochi di squadra come la pallavolo o la pallacanestro. Inoltre sarebbe un occasione per staccare la mente dai calcoli di matematica o dall interrogazione di storia. Oltretutto per la scuola primaria e per la scuola dell infanzia la palestra è un luogo fondamentale per lasciare la piccola classe e far sfogare i bambini nei giorni di pioggia e di freddo. Flaminia Tomassetti IIIA, secondaria, bel poggio Sport a scuola? La palestra c è, ma non per tutti. Ne restano fuori i più piccoli, mentre tra i grandi Non è necessario fare attività fisica la mattina. Alcuni ragazzi preferiscono andare a corsi privati il pomeriggio o giocare con gli amici dopo scuola. Inoltre le ore di attività motoria potrebbero essere usate da altri insegnanti. Per accontentare tutti bisognerebbe rendere l attività fisica facoltativa così che chi, come me, non sopporta di fare più di due giri di campo, sia libero di scegliere. La nostra palestra è insufficiente a garantire la frequenza di tutte le classi. Si può sempre andare in strada e tirare due calci a un pallone. Noi con i nostri professori prendiamo in prestito il campetto sportivo del paese. Moltissime famiglie si possono permettere corsi privati a cui mandare il proprio figlio o, in estate, possono andare in piscina per divertirsi senza dover rendere conto a nessun allenatore e senza doversi fare dieci vasche. L aspetto più importante quando si pratica sport resta il divertimento: anche un giardino dietro casa può andare bene se si gioca con un amico senza avere in mente niente, oltre al puro piacere di fare goal. Armando Mattia Belcastro IIID, secondaria, via De Gasperi Proprio per questo a volte la classe può essere divisa da qualcuno in: forti e meno forti. Anche per questo la palla fermata può essere un opportunità per dimostrare a quelli che giudicano, che tutti possono rientrare nella categoria dei forti. Alcune volte in una partita questi pregiudizi si manifestano da parte dei forti non passando la palla ai cosiddetti meno forti. Inoltre, come in tutti gli sport ci possono essere degli infortuni, spesso causa di sospensione delle partite. Succede anche che negli incontri fra classi l arbitro venga definito comprato, e questo non è corretto perché l arbitro è imparziale e deve sempre essere rispettato. L aspetto positivo è che anche se c è una squadra vincitrice e una perdente tra le due non si creano rivalità perché ci può essere sempre un altra opportunità per migliorare. Durante il secondo quadrimestre comincerà il torneo di palla fermata per tutto l istituto non vediamo l ora!!! IIA secondaria, bel poggio a lingua sciolta Bella fra!\bella zi!: espressioni spesso utilizzate per salutare gli amici, i coetanei. Come te butta?: un modo come un altro per chiedere agli amici come va. Che tajo!: è un apprezzamento verso qualsiasi cosa o situazione ci piaccia. Spacca!: espressione che si usa nei confronti di ciò che ci sembra il massimo. Che tarocco!: riferito ad un oggetto lo qualifica come falso o scadente, mentre quando si rivolge ad una persona lo identifica come inaffidabile. Fermate che te sbrocco\mò scapoccio: modo di dire che indica perdita di pazienza e poca tolleranza nei confronti di persone o situazioni. È consigliabile contare fino a tre prima di prendere qualsiasi decisione. A cura di Alessio Pierfederici e Alessandro Marchetti ID, secondaria, via De Gasperi

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