DIPARTIMENTO DELL ISTRUZIONE E DELLA CULTURA DIVISIONE DELLA SCUOLA - UFFICIO DELL INSEGNAMENTO PRIMARIO MUSICA MAESTRO!

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1 DIPARTIMENTO DELL ISTRUZIONE E DELLA CULTURA DIVISIONE DELLA SCUOLA - UFFICIO DELL INSEGNAMENTO PRIMARIO MUSICA MAESTRO! EDUCAZIONE MUSICALE NELLA SCUOLA ELEMENTARE

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3 F. Baroni - G. Beroggi - G.P. Bianchi - G. Cereghetti - G. Galfetti - M. Ghisletta MUSICA MAESTRO! Educazione musicale nella scuola elementare Dipartimento dell istruzione e della cultura Ufficio dell insegnamento primario

4 DIC - Ufficio Insegnamento primario Autori Franco Baroni, docente di educazione musicale nelle SE Gioconda Beroggi, docente di educazione musicale alla Magistrale Gian Piero Bianchi, ispettore scolastico del III circondario SE Giorgio Cereghetti, docente di educazione musicale nella Sme, assistente nelle SE Giovanni Galfetti, docente di educazione musicale alla Magistrale, assistente nelle SE Mauro Ghisletta, docente di educazione musicale nelle SE e nella Sme Grazie a Mario Delucchi, ispiratore e promotore dell opera Approvato dal Collegio degli ispettori di SE 4

5 MUSICA MAESTRO! Indice Primo ciclo Canto 11 1) Repertorio canoro 11 2) Esercizi per la formazione vocale (respirazione, risonanza, articolazione e intonazione). 12 3) Esercizi di intonazione 15 Pratica strumentale 17 1) Percorso strumentale 17 2) L accompagnamento di canti con gli strumentini 19 3) Costruzione di strumenti musicali 20 Ascolto 23 1) Esercizi di identificazione e di discriminazione sonora ( i parametri del suono, l intensità, l altezza, il timbro) 23 2) Scheda di ascolto : I suoni dell acqua 25 Ritmo e movimento 27 1) Dizione ritmata di parole. Esecuzione di ritmi che propongono l accentazione principale della misura musicale. 27 2) Realizzazione di danze, marce, corse, saltelli 29 Secondo ciclo Canto 35 1) Repertorio canoro 35 2) Esercizi per la formazione vocale (respirazione, risonanza e articolazione) 35 3) Esercizi di intonazione 41 4) Esercizi sulle forme 46 Pratica strumentale 47 1) Utilizzazione di strumenti a suono determinato (silofoni, metallofoni, flauti dolci,...) 47 2) Attività in relazione all altezza del suono utilizzando strumenti a suono determinato 48 3) Esercizi di invenzione ritmica con strumenti a suono indeterminato (tamburo, triangolo, maracas, legnetti,...). 48 4) L invenzione melodica 48 5) Altri esempi su come può essere variata una melodia 50 6) Il rondò 51 7) Accompagnamento di canti didattici utilizzando perlopiù formule ostinate ritmiche e/o melodiche 53 8) Il flauto dolce 57 5

6 DIC - Ufficio Insegnamento primario Ascolto 59 1) Scheda di ascolto: Il carnevale degli animali di Camille Saint-Saëns 59 2) Scheda di ascolto Primavera da Le quattro stagioni di Antonio Vivaldi 64 3) Scheda di ascolto: La Mourisque di Tilman Susato ( ) 68 4) Scheda di ascolto Ascolto abbinato ad un lavoro di ricerca in ambito storico 69 5) Scheda di ascolto: Alla scoperta del Rondò 70 Ritmo e movimento 73 1) Proposte ritmiche nella misura di 2 tempi (ostinati) 73 2) Proposte ritmiche nella misura di 3 tempi 74 3) Proposte ritmiche nella misura di 4 tempi 75 4) Proposte ritmiche in tempo composto (eventualmente) 76 5) Ritmo e lettura cantata 76 6) Esercizi di improvvisazione ritmica 76 Proposta di brani d ascolto 79 Bibliografia 81 Appendice di canti 83 6

7 MUSICA MAESTRO! Introduzione Musica maestro! vuole essere d aiuto sia al docente speciale della disciplina, sia al titolare. Non è da intendere come una raccolta di indicazioni prescrittive, ma come uno stimolo, una mappa, una rete di idee che, per la sua struttura stessa, può essere costantemente ampliata e resa più ricca grazie anche all apporto di ogni maestro e, perché no, di qualche classe e/o di qualche istituto che desiderassero mettere conoscenze e competenze a disposizione degli altri. Questo nuovo strumento è il frutto di una lunga riflessione sul senso che ha oggi far canto e musica nell ambito dell area delle attività espressive nella scuola elementare. Il senso estetico è una componente essenziale di quella cultura di base che si usa definire correntemente come buona educazione di un individuo. Il saper apprezzare la buona musica, la poesia, un quadro, un cibo, significa anche saper gustare la vita in tutte le sue molteplici espressioni, comprese quelle più profonde e difficili da narrare. La sensibilità estetica può aiutare quindi l uomo a migliorare il proprio equilibrio e a vivere più armoniosamente con il mondo che lo circonda. Le indicazioni contenute nel presente fascicolo mirano quindi ad un approccio alla musica che sia prima di tutto piacevole, ricco di senso e attento ad affinare il buon gusto nel giovane allievo. La necessaria acquisizione di tecniche per potersi esprimere in canto e musica e per poter svolgere attività di ascolto deve, in prevalenza, avvenire conseguentemente al piacere della fruizione di una buona musica, dall empatia prodotta dal cantare armoniosamente assieme o del muoversi alla percezione di un ritmo. Con tutto questo va considerata la ricchezza acquisita dall allievo con la conquista di un linguaggio potente e meraviglioso, come quello della musica, che l uomo ha saputo costruire nella sua storia, spesso attingendo alle innumerevoli risorse presenti nell ambiente. I canti e le musiche sono pure testimonianze vive che lo guideranno alla conoscenza delle vicissitudini, delle gioie e dei dolori, delle rivendicazioni, delle conquiste, della spiritualità dell uomo nei secoli e nei diversi luoghi del mondo. Anche il semplice curare l espressività del proprio corpo e della propria voce significa per l allievo sapersi gestire meglio nell argomentazione, nel porsi più facilmente in relazione con l altro. Il far canto e musica nella scuole non può più essere concepito oggi come una semplice attività disciplinare, ma come un atto pedagogico che mira al superamento dei confini della discipline per allargare gli orizzonti ad un attività interdisciplinare di maggior respiro che coinvolga in modo funzionale le diverse aree disciplinari. Da queste considerazioni si può dedurre che l insegnare bene canto e musica nella scuola può costituire un valido contributo alla formazione del futuro uomo nella sua pienezza e che l acquisizione di tecniche è funzionale a questo scopo. La sensibilizzazione dell allievo alla cultura artistica in una scuola che gli permetta la conoscenza e l uso di linguaggi espressivi diversi non è quindi solo il compito del docente speciale, ma deve estendersi all intera azione pedagogica del docente titolare che li condivide, li vive e li realizza con la classe e con l istituto. Gian Piero Bianchi Coordinatore del gruppo 7

8 DIC - Ufficio Insegnamento primario 8

9 MUSICA MAESTRO! 1 ciclo 9

10 DIC - Ufficio Insegnamento primario 10

11 MUSICA MAESTRO! Canto Esecuzione per imitazione di canti curando l intonazione, l emissione e la corretta respirazione. Si prevedano almeno dieci canti ogni anno (1) 1) REPERTORIO CANORO Da: Claudio Cavadini, Grappoli di canti, UIP, Bellinzona, Canti da 1 a 10 - Canti da 11 a 20 Da: Claudio Cavadini, Cantiamo ogni giorno, UIP, Bellinzona, Canti n. 1, 12, 17, Canti n. 12, 17, 21, 22, 23, 28. Per altri canti, per canti mimati e ronde vedere in appendice. Esempi Se Filippo danza Il mio amico Tarzan Balù l orsetto bianco Oh che bel castello La lungatella (ecc.) E importante che, nella scelta dei canti, si tenga conto della loro difficoltà progressiva (estensione, intervalli e caratteristiche ritmiche). Particolare cura si dovrà poi avere nella scelta dei testi (concordanza di accenti tonici tra musica e testo, contenuti, ricchezza lessicale...). In un ottica interdisciplinare sarà opportuno ricercare convergenze con le attività di movimento (vedere esempio 3). Estensione dei canti: (1) Le indicazioni presentate in questo modo, sono tratte dai programmi per la scuola elementare. 11

12 DIC - Ufficio Insegnamento primario 2) ESERCIZI PER LA FORMAZIONE VOCALE (RESPIRAZIONE, RISONANZA, ARTICOLAZIONE E INTONAZIONE). A scuola i bambini cantano generalmente in posizione seduta: sarà pertanto opportuno vigilare affinché abbiano a mantenere la schiena eretta (non appoggiata allo schienale della sedia), non accavallino le gambe e non si appoggino al banco. a) Sonorità delle vocali u-o-a b) Giochi di respirazione (alcuni esercizi) - Inspiriamo dal naso. - Espiriamo dalla bocca. - Espirazione controllata. - Inspirazione ed espirazione ritmate. - Ci alziamo in piedi e facciamo tre respiri molto profondi: inspiriamo con il naso (con i bambini piccoli controllare che sia pulito e libero),espiriamo con la bocca. - Immaginiamo di essere il vento: soffiamo prima piano, poi sempre più forte e poi di nuovo piano. - Abbiamo freddo alle mani: scaldiamole con il nostro fiato. - Impariamo che esiste il diaframma: sdraiamoci per terra supini e proviamo a fare un respiro profondo. Cosa si muove? - Alziamoci in piedi, facciamo un profondo respiro mettendo una mano sulla pancia: verifichiamo se il diaframma è utilizzato o meno. - Immaginiamo di dover spegnere una candela posta molto lontano da noi (l esercizio può eventualmente essere eseguito realmente). - Annusiamo tanti fiori diversi messi in fila: un piccola inspirazione per ogni fiore. Tratteniamo il respiro per tre secondi così tutti i profumi si mescolano. Ora espiriamo tutta l aria in una volta in modo da profumare tutta l aula. - Dobbiamo spegnere 10 candele disposte in fila. Facciamo un grande respiro e, usando il diaframma (mano sulla pancia), soffiamo su ogni candela uno sbuffo secco. - Giochiamo alle imitazioni: il treno Tsciuff Tsciuff, la nave Tuut Tuut, la pentola a vapore Pffff, Cssss, un ape che ronza attorno al nostro naso, una mucca che muggisce, 12

13 MUSICA MAESTRO! - la sirena della polizia, - il vento (glissando), - l acqua che scorre sssss, zzzzzz, tsch. c) Esercizi di risonanza (...) E importante badare alla compostezza del corpo (rilassamento muscolare), della bocca (aperta come si conviene a seconda delle vocali emesse), delle labbra (non devono sporgere a forma di cornetta), della lingua (a seconda delle vocali), del velo palatino ( bocca più aperta di dentro che di fuori! ), dei denti. (Claudio Cavadini, Canto e musica nella scuola elementare, DPE, Bellinzona, 1983/84). 1. & 4 2 Mm Œ 2. & 4 2 Œ M u 3. & 4 2 Œ M um 4. & 4 2 Œ Mum Mum Mum 5. & 4 2 r r r r r r bi ri bi ribim bim bim bim bim bim bim bi ri bim bim bim bim bim 13

14 DIC - Ufficio Insegnamento primario 6. & U w Mu_o_a_u d) Esercizi di articolazione Una buona articolazione della lingua influenza molto anche l intonazione, la qualità e l intensità delle vocali. Gli esercizi di articolazione vanno vivificati per mezzo di immagini che possono richiamare alla mente particolari situazioni (colpi, rimbalzi, strumenti a percussione o a pizzico, ecc. per le conso - nanti occlusive, p, b, t..., vibrazioni o attriti per la r ; sibili e ronzii per le fricative in genera - le, f, v,... ) contribuendo ad una positiva influenza psicofisica. Va sempre evitato un lavoro mec - canico e demotivante. (S. Korn, L uso della voce e l educazione dell orecchio musicale, vol. I, ed. Amadeus-Studio 49 Orff Schulwerk, 1989). & 4 2 brimbrèmbrim brèm brimbrèmbrimbrèm bram & 4 2 r r r r r r bi ri bi ribim bim bim bim bim bim bim bi ri bim bim bim bim bim (adattamento di una melodia di Carl Orff) & 4 2 Fa sa scia sa fa sa scia sa fa sa scia sa fa 14

15 MUSICA MAESTRO! Esercizi di intonazione per imitazione. Si consiglia di utilizzare parole e semplici frasi che descrivano l andamento sonoro. Esercizi di lettura di frasi musicali scritte con il q come unità di movimento. 3) ESERCIZI DI INTONAZIONE Esercizi progressivi di intonazione basati sullo schema dello sviluppo naturale della voce del bambino. Esercizi da eseguirsi per imitazione e da proporre in forma di gioco (giochiamo all eco: prima canta il docente poi la classe ripete). & 1. 2 s uoni & w w 2 4 D oce nte 2. 3 suoni & w w w 2 4 Ciao bam - Noi can - - bi - ni t ia - mo_al - Allievi ciao ma e - stro! le g - gra - men - te! su oni & w w w w Ma tut - che ti_in - bel - sie - lo me noi con ca n - pas - tia - s io - 5 suoni & w w w w w Le e can - la zo - vo - ni ce noi mo - can - du - - tia - lia - 6 su on i & w w w w w w Su e di - - la rit - vo - ti ce re - mi - spi - g lio - ria - ria - mo n e! mo mo. mo mo! 6. 7 su oni & w w w w w 2 4 w w w w w Su bam - bi - ni co - min - ci a - mo & s ol so l la la s i si do! E' opport uno mantenere l'intervallo di semitono fa -mi (co ntrosens ibile) in sens o discendente e quello si-d o (sen sibile) i n senso ascenden te. Questi esercizi prendono le mosse dall intervallo di terza minore che è il più spontaneo da intonare per i bambini. 15

16 DIC - Ufficio Insegnamento primario a) Filastrocche del gattino (da: Claudio Cavadini, Canto e musica con i ragazzi, ed. Marietti). & 4 2 & 4 2 & 4 2 & 4 2 & 4 2 Un gat - Un gat - Un gat - Suo- na _il Suo - na_il ti - no col vio - Filastrocche del gattino., ti - no col vio - ti - no col - vio - gat - to col vio - J J gat - to col vio - li - no sta suo -, li - no sta suo -, li - no sta suo -, li - no: sol fa J, J li - no: sol sol nan - do: re re nan - do: mi mi nan - do: sol sol mi mi re re J J la la si si Tratto da "Canto e musica con i ragazzi" di Claudio Cavad ini, Ed. Marietti do. do. do. do. do. & 4 2 Suo - na_il gat - to col vio - J, J J R r li - no: do si la sol fa mi re do. b) Filastrocche introduttive, per imitazione con bilanciamento (da: Claudio Cavadini, Canto e musica con i ragazzi, ed. Marietti). & & stroc -ca & & stroc-ca Su, del - le Su e del - le giù, can -, tiam, no - te re re giù, can -, 16,, su, giù, can - do do re re tiam, su e no - te mi re do. giù, can - do do mi re do., tiam fi - la -, tiam fi - la -

17 MUSICA MAESTRO! Pratica strumentale Esercizi di imitazione ritmica mediante percussioni di strumenti a suono indeterminato (legnetti, tamburi, triangoli,...) e determinato (metallofoni,...). 1) PERCORSO STRUMENTALE Scopo del gioco è far conoscere, suonandoli, tutti gli strumentini a disposizione. Gli strumentini vengono posti sui banchi (v. schema) e i bambini suonano un ostinato ritmico. Ad un segnale sonoro (melodia di una canzone,ostinato o altro) i bambini si spostano cambiando postazione e di conseguenza strumento. Giunti nella nuova postazione e con un nuovo strumento, rieseguono l ostinato e al segnale sonoro riprendono il percorso. strumento ritmico strumento melodico strumento ritmico strumento melodico strumento ritmico strumento melodico La formula ritmica di base è detta ostinato e consiste in un modello relativamente breve (di soli - to una o due battute) che dev essere ripetuto tale e quale durante tutta la durata del brano. Questo modello viene normalmente codificato dal bambino tramite delle etichette, dei segni gra - fici che evidenziano le caratteristiche timbriche dello strumento (possono risultare utili anche i colori, a ogni strumento viene associato il colore più idoneo) o mediante i simboli della scrittura tradizionale. Esempi di ritmi ostinati c Œ Œ Œ c c Œ Œ Œ Œ c Œ Œ 17

18 DIC - Ufficio Insegnamento primario E possibile anche accompagnare una melodia che viene cantata da tutti oppure da coloro che non hanno a disposizione uno strumento. In questo primo contatto i bambini possono esplorare le più elementari risorse sonore, avendo così modo di superare la soggezione nei confronti degli strumenti e dei compagni; quando avranno soddisfatto la curiosità per gli strumenti, affronteranno situazioni più impegnative partendo dalle diverse modalità di utilizzazione di ogni strumento che porta a differenti effetti timbrici. Per giungere a questi effetti si può procedere in diversi modi: quello più spontaneo è far scoprire dai bambini stessi cosa possono ottenere dai vari strumentini; - lo si può fare distribuendoli ai singoli allievi i quali, a turno, fanno sentire ai compagni il timbro dei loro strumenti (si potrà dedurre che anche strumenti uguali possono dare effetti diversi a seconda di come e dove vengono percossi); - è possibile formare gruppi di 3 o 4 bambini i quali avranno il compito di esplorare le possibilità timbriche dello strumento loro assegnato. Ogni gruppo mostrerà poi alla classe i risultati che saranno oggetto di una discussione che porterà a un utilizzazione corretta dello strumento. In una fase più avanzata si proseguirà con diversi giochi, in relazione alle varie qualità del suono (timbro, intensità,...): - un bambino, non visto dagli altri, suona uno strumento che dovrà essere individuato dal resto della classe, - i bambini ripetono lo stesso effetto suonando lo strumento nello stesso modo, - i bambini formano delle coppie. Ogni coppia ha a disposizione uno strumentino che viene suonato da uno dei due allievi; l altro, con gli occhi chiusi, deve seguire il suo compagno riconoscendo il timbro dello strumento. Gli strumentini dell orchestra infantile, proprio grazie alla loro semplicità, non richiedono all al - lievo né grandi conoscenze, né particolari abilità. La prima esigenza che un bambino sente nei con - fronti degli strumentini è quella di scoprirne le peculiarità. E quindi di fondamentale importan - za, in un primo momento, permettere a ognuno di potersi cimentare e di farne uso nella maniera che reputerà più opportuna, seguendo la propria curiosità. Naturalmente bisogna poi far ruotare periodicamente gli strumenti in modo che ciascuno possa sperimentarli tutti. Le attività particolarmente legate all utilizzazione degli strumentini sono l imitazione ritmica e l accompagnamento di canti. L imitazione ritmica consiste in una proposta ritmica che il bambino ripete. Esempi: Le proposte vengono presentate dall insegnante e dagli allievi con gli strumentini. E sufficiente c Œ Œ Œ Œ Œ c Œ Œ Œ Œ Œ 18

19 MUSICA MAESTRO! c Œ Œ Œ Œ c Œ Œ Œ Œ comunque utilizzare, per questo tipo di esercitazioni, unicamente gli strumenti a suono indeterminato (tamburo, piatto, triangolo, bastoncini, maracas,...). Per suonare insieme i bambini dovranno rispettare alcuni suggerimenti organizzativi per passare dal baccano caotico a una vera esecuzione d assieme. Essi dovranno imparare ad ascoltare i com - pagni e ad aspettare il segnale iniziale dato dal direttore. Accompagnamento di canti didattici utilizzando perlopiù formule ostinate ritmiche e/o melodiche. 2) L ACCOMPAGNAMENTO DI CANTI CON GLI STRUMENTINI a) Esempi di ostinati utilizzando le etichette f p f p p f p mf p f = forte p = piano mf= mezzo-forte = pausa f p mf p b) Esempi di ostinati con notazione tradizionale c) Altri modi per rappresentare i vari strumenti c f p f p p f p mf p 19

20 DIC - Ufficio Insegnamento primario metallofono piatto o gong tamburo maracas triangolo legnetti Se gli allievi conoscono già le etichette, si parte da quelle per poi passare alla notazione tradi - zionale. Elaborazione di forme espressive individuali e collettive attraverso l utilizzazione creativa di strumentini (anche costruiti con materiali di fortuna) per l imitazione di suoni e rumori dell ambiente naturale, per la caratterizzazione di personaggi, di particolari stati d animo, di situazioni concrete... 3) COSTRUZIONE DI STRUMENTI MUSICALI Maracas: scatole di latta, bottiglie di plastica, rotoli di carta da cucina, rotoli di carta igienica, vasetti di yoghourt o altri contenitori riempiti di riso, pasta, sassolini, chicchi, ecc. Tamburi: vasi, scatole, fustini, rotoli di cartone o grandi barattoli. Campane: vasi di fiori o tubi metallici, sospesi. Bottigliofono: serie di bottiglie contenenti diverse quantità d acqua. Legnetto a sonagli: tappi di bottiglia fissati, tramite un chiodo, a un asticella di legno che viene scossa. Scopa sonora: come sopra, ma sostituendo l asticella di legno con un manico di scopa. Bastoni sonori: manici di scopa, pioli, rami,... Sonagli: campanellini cuciti su striscette di cuoio o chiavi sospese a un anello. Raspa: pezzo di legno con incisioni o grattugia per formaggio; si suona sfiorandola con un bastoncino (matita) o con un oggetto metallico (chiodo, ecc.). Ciotole di legno, cucchiai di legno: le ciotole si percuotono sul fondo, capovolte e appoggiate sulla gomma piuma, mentre i cucchiai si scuotono tra di loro tenendoli fra le dita della stessa mano. Sonagliera di conchiglie: forare tutte le conchiglie ed appenderle ad un legno orizzontale con uno spago. Tubi flessibili: il tubo (da elettricista) roteato nell aria produce un sibilo; l altezza del suono varia a seconda della velocità. Tubi, cartoni, scatole di latta, asticelle o blocchi di legno, elementi in ferro (chiodi, coperchiet - 20

21 MUSICA MAESTRO! ti di bottiglia, fili di ferro), piccole pietre, conchiglie e altro materiale permettono al bambino, grazie alla sua fantasia, di farne lo strumento prediletto. Alcuni di questi materiali costituiscono già uno strumento mentre altri hanno bisogno di qualche piccolo ritocco per poter essere utiliz - zati dai bambini come mezzi sonori. 21

22 DIC - Ufficio Insegnamento primario 22

23 MUSICA MAESTRO! Ascolto Esercizi di identificazione e di discriminazione sonora 1) I PARAMETRI DEL SUONO, LA DURATA, L INTENSITÀ, L ALTEZZA, IL TIMBRO a) La durata La durata del suono. - Ascoltare ad occhi chiusi il suono di un triangolo; riaprire gli occhi solo quando non è più possibile sentire il suono. - Descrivere con una linea tracciata su un foglio o alla lavagna la durata dei suoni ascoltati. - Trovare movimenti adatti per descrivere i suoni ascoltati. - In palestra, partendo da una linea, camminare finché è possibile percepire il suono di uno strumento. Introduzione dei termini lungo/corto (o lento/veloce quando si tratta di più suoni in successione). La stessa attività può essere svolta con altri strumenti, con caratteristiche diverse (suoni lunghi e suoni brevi); i suoni possono essere confrontati ed eventualmente ordinati in successione. b) L intensità - Il docente canta o produce suoni di diversa intensità (piano o forte); i bambini devono stabilire, confrontando i suoni, qual è il più forte o il più debole. - Suonare con il pianoforte accordi di intensità diversa. I bambini devono camminare variando, a seconda dell intensità degli accordi, la pesantezza della camminata. - Attività dove, a una determinata intensità del suono, corrisponde un movimento diverso o una risposta diversa. Questo gioco può essere variato utilizzando diversi colori o segni grafici (linee sottili e linee grosse) diversi. c) L altezza Produrre con uno strumento suoni molto bassi e suoni molto alti. I bambini determinano la differenza tra i suoni. Introduzione dei termini alto/basso (o acuto/grave) - Tutta la classe intona un suono (es. sol sulla seconda riga); il docente interrompe con un segnale il suono e ne intona un altro (più alto o più basso). I bambini alzano le braccia se il suono è più acuto e si accovacciano se è più grave. Questo gioco può essere abbinato con un lavoro sulle diverse voci dei compagni: perché ascoltandoci ci riconosciamo?. - I bambini ricevono tre cartoncini raffiguranti tre simboli: una freccia che sale, una freccia che scende e una linea orizzontale. Il docente suona due note e i bambini devono alzare il cartoncino corrispondente al movimento dei suoni. 23

24 DIC - Ufficio Insegnamento primario Questo gioco può essere svolto anche con successioni di più suoni e/o utilizzando dei cartoncini di diverso colore. - Utilizzando una serie di bottiglie uguali è possibile, utilizzando quantità di acqua diverse, costruire un bottigliofono da utilizzare con i bambini per varie attività o giochi sui suoni della scala. E possibile costruire la scala musicale disponendo una bottiglia dopo l altra e osservando il rapporto tra quantità di liquido contenuto nella bottiglia e altezza del suono prodotto. d) Il timbro Ascoltare la registrazione dello stesso motivo suonato con strumenti diversi (es. pianoforte, flauto, violino e tromba). I bambini provano a ripetere cantando lo stesso motivo. Attraverso una discussione il docente porta gli allievi a dare una definizione di timbro inteso come voce di uno strumento, colore di un suono. - Questo gioco può essere abbinato ad un lavoro sulle diverse voci dei compagni: perché ascoltandoci ci riconosciamo? Ascoltare la voce di alcuni strumentini; mentre tutti chiudono gli occhi il docente ne suona uno. Gli allievi indicheranno lo strumento utilizzato. Cercare di definire le caratteristiche timbriche di alcuni strumenti musicali con degli aggettivi (timbro scuro, pesante, aspro, frizzante, cupo...). Suoni d acqua - Ascoltiamo una serie di registrazioni di rumori legati all acqua (ruscello, fiume, lago, risacca marina, pioggia, rubinetto che gocciola...) e cerchiamo di individuarne le fonti. - Il docente propone una serie di registrazioni di rumori di acqua (ruscello, fiume, lago, risacca marina, pioggia, rubinetto che gocciola...). Gli allievi devono cercare di individuare la fonte sonora. - Allestiamo, mediante una serie di disegni, una mappa sonora che rappresenti le varie situazioni e i diversi ambienti. Dopo la discussione, una volta individuate le fonti sonore, viene allestita una mappa sonora che servirà a ricordare il percorso: i bambini disegnano le varie situazioni. - Cerchiamo di trovare il modo di riprodurre i vari suoni ascoltati. In un secondo momento l insegnante stimola i bambini a riprodurre i suoni: - con la voce; - con oggetti di fortuna (vari tipi di carte, foglie secche, rametti, bicchieri di plastica riempiti con materiale vario) o con gli strumentini dell orchestra infantile; - graficamente (codificazione). 24

25 MUSICA MAESTRO! 2) SCHEDA DI ASCOLTO : I SUONI DELL ACQUA L insegnante legge la poesia di Chiara Polli (su uno spunto di Roberto Piumini) L acqua E l acqua fresca nasce fa ruscelli casca sui sassi scorre e immensa fa il mare E l acqua dalle nuvole cade a gocce piove picchia sui tetti Scroscia e silenziosa bagna E l acqua con un getto sprizza spruzza fa le bolle frizza e in bocca disseta Dopo la lettura della poesia l insegnante discute con i bambini, spiega i termini difficili e cerca di evidenziare le parole onomatopeiche che vengono confrontate con i suoni riprodotti con la voce dai bambini e con le registrazioni originali dei suoni d acqua. L insegnante propone l ascolto di Jardins sous la pluie di Claude Debussy. 25

26 DIC - Ufficio Insegnamento primario 26

27 MUSICA MAESTRO! Ritmo e movimento Dizione ritmata di parole. Esecuzione di ritmi che propongono l accentazione principale della misura musicale. Si può iniziare utilizzando gli stessi nomi dei bambini (Marco, Anna, Giuseppe,...) che vengono pronunciati e sottolineati con il battito delle mani. Successivamente vengono evidenziati anche gli accenti: - accento forte: battito sul palmo della mano, - accento debole: battito sul polso. Es: Mar-co = battito sul palmo + battito sul polso. Questa attività porta il bambino a prendere coscienza della differenza di intensità tra un colpo forte e un colpo debole (piano). Proposte didattiche in relazione alla dinamica del suono: - Il docente esegue sequenze di piano/ forte che verranno interpretate liberamente dai bambini con movimenti pesanti o leggeri (anche il rapporto fra l intensità del suono e l intensità dello sforzo muscolare necessario a produrlo è già di per sè indicativo). - Il docente (direttore d orchestra) indica, con dei segnali particolari, cosa devono fare i bambini: - braccia in avanti con le mani chiuse a pugno: silenzio, - muovere le dita: battere le mani piano, - allargare le braccia (sempre muovendo le dita): aumentare l intensità (fare un crescendo). Il ritmo è una componente importante dell educazione musicale nella scuola elementare ed è inteso come logica e organizzata successione di battiti nel tempo. Per sviluppare il senso ritmico dei bambini è molto importante iniziare con il movimento. La marcia risulta essere pertanto una delle attività più naturali che contiene due elementi pri - mordiali: tensione e distensione. Questi elementi appartengono anche alle pulsazioni che derivano da altri movimenti corporei come l oscillazione delle braccia, il bilanciamento del corpo, della testa, ecc. Ascoltando la musica saranno i bambini stessi a scoprire altri movimenti simili a quelli precedentemente cita - ti, sviluppando in questo modo il senso metrico corrispondente al tempo (inteso come evento sonoro regolare la cui velocità è determinata dalla lunghezza del silenzio tra un colpo e l altro) che non va confuso con il ritmo (in cui i colpi si susseguono in modo assai più variato e diverso rispetto a quelli del tempo). Dizione spontanea e ritmata dei testi delle canzoni. Il lavoro sul ritmo prevede, nelle fasi successive, le seguenti possibili attività: - esercitare il ritmo tramite la dizione ritmata delle parole, - dei testi delle canzoni, di filastrocche, - riconoscere un canto dall andamento ritmico. 27

28 DIC - Ufficio Insegnamento primario Esecuzione, per imitazione, di figure ritmiche particolari, con andamento lento e veloce. Per imitazione s intende la ripetizione fedele di proposte ritmiche formulate dall insegnante o da un compagno. Diventa fondamentale l audizione in quanto non si fa affidamento sulla lettura. D altro canto, questa attività risulta più spontanea e alla portata di tutti gli allievi. 2 4 Œ Œ Œ Œ Œ Œ Œ Œ Œ Œ Œ Œ Œ Œ 3 4 Œ Œ Œ Œ Œ Œ Attività di movimento in relazione al timbro degli strumentini: - muoversi liberamente ascoltando suoni o musiche di vario genere, - giochi di reazione con gli strumentini: il docente propone alternativamente diversi timbri ai quali i bambini associano un movimento particolare, - camminare al suono dei legnetti, battere le mani al suono del tamburo, tremare al suono delle maracas, rimanere immobili, come incantati, al suono del piatto sospeso, ecc. Molte di queste attività possono essere svolte durante la lezione di educazione fisica. 28

29 Realizzazione di danze, corse, marce, saltelli (comprendenti diversi ritmi). Passo dell orso : i bambini camminano con le ginocchia in fuori, un po piegate e i piedi distanziati; con le mani pendenti davanti al petto barcollano, imitando il movimento dell orso. Marcia I bambini marciano facendo un passo ad ogni accordo; durante la marcia è anche possibile battere le mani o suonare alcuni strumentini (legnetti,...). I bambini camminano, come soldatini, ascoltando la marcia dei soldati. 29 MUSICA MAESTRO! &? &?

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