IL SEGUENTE PROTOCOLLO E STATO PREDISPOSTO DALLA COMMISSIONE PER L INTEGRAZIONE

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1 PROCEDURA OPERATIVA IL SEGUENTE PROTOCOLLO E STATO PREDISPOSTO DALLA COMMISSIONE PER L INTEGRAZIONE (Coordinatrice C. Ruberti) APPROVATO DAL COLLEGIO D ISTITUTO OTTOBRE SCOPO Questo protocollo ha lo scopo di definire le modalità di accoglienza e le attività minime che l Istituto si impegna ad attuare per i bambini diversamente abili iscritti nelle scuole dell Istituto stesso, al fine di favorire la loro piena integrazione nella scuola. 2. CAMPO DI APPLICAZIONE Il protocollo definisce prassi condivise relativamente a: - Costituzione Gruppo per l Inclusività e Commissione BES - Assegnazione dei docenti di sostegno - Individuazione del team docente cui affidare l alunno in situazione d handicap - Formazione delle classi - Formazione in servizio del personale - Passaggio informazioni tra scuola-famiglia e tra ordini di scuola diversi

2 - Prima accoglienza - Sviluppo del Piano educativo individualizzato e del Profilo Dinamico Funzionale - Individuazione e funzioni del docente di sostegno. - Funzioni dell assistente ad personam o personale educativo - Promozione della cultura della diversità - Accordi di rete con altre scuole 3. MODALITA OPERATIVE 3.1 Generalità Nella gestione del protocollo il capo d istituto svolgerà il proprio ruolo di promozione e coordinamento, predisponendo gli strumenti attuativi e di controllo dell applicazione delle procedure. Collabora a tale compito un docente dell Istituto con funzione strumentale all inclusività. 3.1 Formazione della Commissione DISABILITA e Gruppo di lavoro per l Inclusione. La Commissione DISABILITA è costituita da docenti di sostegno e docenti di attività curricolare dei vari ordini scolastici, che diano garanzia di continuità sull Istituto. Obiettivi: Far conoscere a tutti i docenti dell Istituto la documentazione per alunni diversamente alibi. Promuovere un utilizzo corretto della documentazione da parte degli insegnanti di sostegno. Prendere accordi con l UONPIA di Viadana per il servizio di consulenza ai docenti, su delega dei genitori, al fine di rivalutare il funzionamento di ogni alunno ed il conseguente percorso didattico. Promuovere incontri di formazione, aggiornamento e/o autoaggiornamento riguardanti la disabilità ed il disagio. Aggiornare e verificare le informazioni relative alle modalità ed alle azioni concrete necessarie per diagnosticare eventuali disabilità e giungere alle certificazioni. Gestire risorse economiche dell Istituto a favore degli studenti diversamente abili per l acquisto di materiali e/o libri. Costituiscono il Gruppo per l Inclusività (GLI) alcuni docenti della Commissione Disabilità, docenti di classe/sezione con esperienza e formazione specifica, il docente referente per alunni con Disturbi Specifici d Apprendimento (DSA) e il docente referente per l integrazione degli stranieri, operatori socio sanitari e assistenziali dell ASL, rappresentanti dei genitori degli alunni in situazione d handicap. Obeittivi: Rilevare i bisogni educativi speciali presenti nell Istituto.

3 Raccogliere e documentare gli interventi didattico-educativi realizzati. Definire azioni strategiche finalizzate ad incrementare il livello di inclusività dell Istituto. Coordinare le attività finalizzate all inclusione scolastica. Supportare i docenti in merito alle strategie di gestione delle classi. Individuare le criticità e i punti di forza degli interventi di inclusione scolastica. Elaborare una proposta di Piano Annuale per l Inclusione (PAI). Tenere rapporti con i servizi sociali e sanitari del territorio. E costituito anche un accordo di rete con gli Istituti del settore primario del Distretto (Viadana, Bozzolo e Sabbioneta Dosolo Pomponesco), denominato Centro Territoriale Inclusione (CTI). Tale organismo, coordinato da un Dirigente del territorio, programma attività congiunte di formazione ai docenti e al personale ATA, promuove la cultura della diversità, si presenta come intermediario tra ASL e Scuola per le problematiche connesse con tale rapporto, gestisce fondi per l acquisto di attrezzature e sussidi didattici finalizzati all integrazione degli alunni in situazione d handicap. Parteciperà agli incontri del CTI la coordinatrice del GLI di Istituto. 3.1 Assegnazione dei docenti di sostegno alle classi e ai plessi L assegnazione dei docenti di sostegno sarà definita (come stabilito da Contrattazione Decentrata d Istituto) dal Dirigente in collaborazione con il coordinatore del GLI che determinerà il numero di ore da assegnare alle classi e ai plessi in cui sono inseriti gli alunni in situazione d handicap sulla base di: 1 gravità della disabilità. 2 numero di alunni della classe/sezione in cui il disabile è inserito 3 problematiche particolari della classe/sezione 4 situazione del plesso riguardo all organico Compatibilmente con l organizzazione di ciascuna scuola e con le competenze dei docenti del team sarà possibile attuare scambi di ruolo tra insegnanti di classe/sezione e insegnanti di sostegno. 3.2 Formazione delle classi/sezione Le classi prime sono formate secondo i criteri stabiliti dal Consiglio di Istituto. In ogni classe devono essere presenti bambini con diverse capacità sul piano cognitivo e relazionale, con diverse motivazioni nei confronti dell attività scolastica, provenienti da famiglie con eterogeneità socio-culturale. La somma di queste diversità deve essere confrontabile fra le varie classi, in modo da consentire ai bambini un esperienza relazionale più ricca ed agli insegnanti un intervento didattico più efficace. Nella formazione delle classi si tiene conto anche della presenza di alunni che presentano problematiche particolari che li pongano in situazione d handicap. Sarà cura della Commissione preposta alla formazione delle classi prime verificare che ci sia un equa distribuzione delle problematiche e soprattutto che dal punto di vista didattico-educativo le problematiche siano fra loro compatibili. La commissione sorveglierà anche sulla numerosità della classe, cercando ove sia possibile costituire classi meno numerose in presenza di alunni in situazione d handicap. 3.3 Individuazione del team docente cui affidare gli alunni diversabili L assegnazione all equipe pedagogica dei bambini con problematiche particolari che si configurino come situazioni d handicap sarà effettuata tenendo conto delle risorse disponibili, in termini di organico, di competenze del personale docente (specializzazioni), di garanzie di continuità del

4 personale, di organizzazione delle attività didattiche e dell orario scolastico. 3.4 Formazione del personale L Istituto organizza percorsi di formazione in servizio e di riflessione sui temi dell integrazione e della didattica speciale e individualizzata, indirizzati a tutto il personale (docenti di posto comune, di materia e docenti di sostegno). Promuove la partecipazione ad incontri di formazione organizzati dal CTI territoriale. 3.5 Prescrizioni Passaggio di informazioni degli alunni e prima accoglienza Prima dell inizio delle attività didattiche, o comunque appena possibile, l equipe pedagogica effettuerà: - un incontro con la famiglia dell alunno certificato, di nuova iscrizione per la reciproca conoscenza e per avere le prime informazioni; - un incontro con le insegnanti che si sono occupate dell alunno nel precedente ordine di scuola. Durante il colloquio dovranno essere esplicitate le potenzialità, le difficoltà, i bisogni educativi dell alunno e illustrate le unità di apprendimento o i percorsi svolti con particolare riguardo alle strategie attuate e agli strumenti adottati che si sono rivelati maggiormente efficaci. L equipe pedagogica e in prima persona il docente che si occupa del sostegno dovrà richiedere, al più presto, un incontro con gli operatori sanitari che seguono l alunno per un primo passaggio di informazioni e per avere indicazioni metodologiche e didattiche che consentano alle insegnanti di predisporre un Piano Educativo rispondente ai bisogni del bambino. L equipe pedagogica soprattutto nei primi mesi prevede momenti di osservazione occasionale e/o sistematica per una conoscenza più approfondita dell alunno. Tali osservazioni saranno inserite nel fascicolo personale dell alunno. Per l alunno che effettua passaggio a nuovo ordine scolastico ( dalla scuola dell infanzia alla scuola primaria e dalla scuola primaria alla scuola secondaria di I grado), entro giugno, con il consenso dei genitori, la scuola trasmette il fascicolo personale al dirigente della scuola in cui l alunno ha presentato iscrizione. Appena possibile, l equipe pedagogica effettuerà un incontro con il Consiglio di Classe della scuola Secondaria di secondo grado per il passaggio di informazioni dettagliate. Qualora le insegnanti lo ritengano necessario e nel caso in cui ci si trovi nelle condizioni di poterlo garantire, viene predisposto il progetto di accompagnamento dell alunno alla nuova scuola, prevedendo alcune ore di presenza dell insegnante di sostegno o di un insegnate di classe che hanno seguito il bambino nella scuola di provenienza alla scuola di accoglienza. Tale progetto di accompagnamento dovrà essere assunto d intesa dai Collegi docenti di entrambi gli Istituti, quantificando l impegno orario e limitatamente ai primi mesi di frequenza Sviluppo del Piano educativo individualizzato L equipe pedagogica è corresponsabile della stesura, attuazione e verifica del Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.) Obiettivo primario della scuola è favorire il benessere di ciascun alunno e l integrazione con il gruppo classe pertanto il team dovrà trovare le strategie per integrare con la necessaria coerenza pedagogica e didattica il progetto della classe con il P.E.I. Anche nei Piani

5 fortemente individualizzati il team ricercherà momenti di contatto tra le attività di classe e quelle individualizzate. Tale documento viene elaborato dopo la raccolta di informazioni scaturita: - dagli incontri con i famigliari, con le insegnanti della scuola di provenienza, e possibilmente con gli operatori sanitari; - dalla lettura della documentazione riservata agli atti nel fascicolo personale dell alunno; - dall osservazione condotta durante i primi mesi di frequenza scolastica. Il P.E.I. individuerà obbiettivi, contenuti, metodologie e strumenti dell attività didattica e sarà soggetto ad eventuali modifiche durante il corso dell anno scolastico. Entro la fine del primo quadrimestre, in un incontro specifico in presenza della equipe pedagogica il P.E.I. dovrà essere condiviso con i famigliari dell alunno, che ne concorderanno le finalità controfirmandolo. A fine anno scolastico l equipe pedagogica con i genitori valuteranno l efficacia del Piano attuato e la rispondenza dell intervento rispetto ai bisogni del bambino Compiti del Docente di sostegno I compiti dell insegnante di sostegno (che potrebbe essere, sulla base di specifiche competenze, il docente assegnato sul posto comune) sono: Coordinare la stesura da parte dell equipe pedagogica del Piano Educativo Individualizzato e seguirne, durante l anno, la sua attuazione, proponendo eventuali modifiche. Stilare (insieme ai docenti di classe/sezione) il Profilo Dinamico Funzionale, condividerlo con gli operatori sanitari che seguono l alunno e con i genitori; Mantenere i contatti con la famiglia e gli operatori sanitari; Informare la famiglia sul progetto educativo-didattico, sulle attività svolte e sulle modalità utilizzate con frequenza stabilita in accordo con i genitori; Svolgere il ruolo di mediatore dei contenuti programmatici e didattici, adottando materiale e all occorrenza ricercando testi semplificati utili al raggiungimento degli obiettivi previsti dal PEI, preparare le verifiche (di classe) semplificate e condividerle con il team docente Compilare il Registro delle attività individualizzate: documentare le osservazioni condotte, raccogliere elaborati delle attività più significative svolte e i risultati raggiunti, stendere i verbali degli incontri effettuati con gli operatori. Coordinare l attività dell assistente ad personam (o educatore) assegnata dal Comune e congiuntamente all insegnante di disciplina collaborare con la stessa nell assistenza del bambino; Essendo contitolare, l insegnante di sostegno è corresponsabile con i docenti della classe /sezione in cui è inserito l alunno diversabile Compiti dell assistente ad personam (o personale educativo fornito dall Amministrazione Comunale). Il personale impiegato in qualità di assistente ad personam viene fornito dal Comune tramite appalto con Cooperativa. Tale personale ha i seguenti compiti:

6 supporto all integrazione scolastica dell alunno disabile, sostegno allo sviluppo delle autonomie e delle competenze relazionali dell alunno diversamente abile, supporto agli apprendimenti scolastici dell alunno in affiancamento nei percorsi didattici concordati con il gruppo docente, collaborazione con gli insegnanti e altri soggetti coinvolti nell intervento sull alunno disabile (neuropsichiatria,..), assistenza durante la referezione scolastica per la corretta assunzione dei cibi, ivi compreso ove necessario, l imboccamento; supporto al sostegno e allo sviluppo delle potenzialità del bambino all interno del Piano dell offerta formativa con competenze rientranti nella sfera educativa. L assistente ad personam può partecipare, su invito esplicito dell istituzione scolastica, con diritto di parola e non di voto, alle sedute degli organi collegiali di quest ultima (in particolare per la definizione e verifica del PEI) ed agli incontri con i referenti delle strutture medico-sanitarie e dei servizi sociali territoriali. 3.6 Attività di promozione della cultura della diversità In ogni ordine di scuola, le varie equipe pedagogiche, devono elaborare e documentare progetti e percorsi specifici volti a sensibilizzare tutti gli alunni rispetto alla diversità individuale e all accettazione di ognuno. La scuola promuove approcci educativi efficaci per l integrazione dell alunno ma rivolti all intera classe/sezione quali: - apprendimento cooperativo, - tutoraggio da parte di un compagno, - attività a piccolo gruppo. L offerta formativa-didattica (attività, laboratori, metodologie, uscite ) che l equipe pedagogica elabora per la classe/sezione terrà conto della presenza dell alunno con particolari problematiche. Come supporto all insegnante di sostegno e all equipe pedagogica, la scuola individua una figura professionale con competenze specifiche: psicologa che possa fornire una consulenza per la stesura del Profilo Dinamico Funzionale e del P. E.I. qualora non sia possibile avere contatti con operatori sanitari che hanno in carico l alunno certificato. 4. RESPONSABILITA Risponderanno in ordine all applicazione di tali indicazioni i team docenti che si troveranno nella situazione di accogliere alunni diversamente abili, nelle classi/ sezioni di cui sono responsabili. 5. RIFERIMENTI 1 Linee guida dei principi ispiratori del P.O.F. emesse dal Circolo ed approvate, mediante delibera, dal Consiglio di Circolo.

7 2 Normativa vigente con particolare riguardo alla legge 104/92, DM 27/12/2012 e CM n. 8 6/3/2013 (promozione dell inclusione scolastica alunni con Bisogni educativi speciali) 3 Accordo di rete Costituzione CTI. 4 Accordo contrattuale tra il Comune e la Cooperativa fornitrice del servizio (assistenti ad personam).

8 PROTOCOLLO D ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DSA Il Protocollo d Accoglienza degli alunni con DSA, formulato sulla base della recente normativa: - Nota MIUR n 4798 del : Coinvolgimento della famiglia - C.M. n 4674 del : Disturbi di apprendimento- indicazioni operative - Nota MIUR n 57/44 del : Esami di Stato - Decreto Presidente della Repubblica n 122 del art.10: Valutazione DSA - Legge dello Stato n 170 / 2010: Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico - D.M n Linee Guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento contiene principi, criteri ed indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche per un inserimento ottimale degli alunni con DSA; definisce i compiti e i ruoli delle figure operanti all interno dell Istituzione Scolastica; traccia le linee delle possibili fasi dell accoglienza e delle attività di facilitazione per l apprendimento; costituisce uno strumento di lavoro e pertanto viene integrato e rivisitato periodicamente, sulla base delle esperienze realizzate. COSA FA LA SCUOLA E compito delle scuole di ogni ordine e grado attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti. (Legge 170/2010, art.3) La scuola garantisce ed esplicita, nei confronti di alunni con DSA, interventi didattici individualizzati e personalizzati, anche attraverso la redazione di un Piano Didattico Personalizzato con l indicazione degli strumenti compensativi e delle misure dispensative adottate. ( D.M.5669/2011, art.5) COMPITI DEGLI OPERATORI DELL INTEGRAZIONE SCOLASTICA IL DIRIGENTE E LA SEGRETERIA provvedono a Acquisire la diagnosi, redatta da un équipe multidisciplinare ( neuropsichiatra infantile, psicologo e logopedista), protocollarla, inserirla nel fascicolo personale dell alunno e condividerla con i docenti interessati. 1 Avvalersi della collaborazione di un referente d istituto con compiti di informazione, consulenza e coordinamento. 2 istituire un anagrafe scolastica contenente tutti i dati del percorso scolastico dello studente; 3 Tenere aggiornato il fascicolo personale degli alunni. 4 Inserire un progetto nel POF. 5 Organizzare incontri informativi e corsi di formazione per insegnanti e genitori. 6 Tenere presente i casi di DSA per la formazione delle classi per creare sezioni omogenee tra loro ed eterogenee al loro interno.

9 7 Garantire la circolarità delle informazioni tra i vari soggetti coinvolti ( docenti, famiglia, specialisti). 8 trasmettere la diagnosi in caso di passaggio ad altra scuola, insieme con le informazioni riguardanti il percorso didattico individualizzato e personalizzato. 9 Garantire le risorse umane e strumentali per la realizzazione degli interventi educativi. 10 Definire le idonee modalità di documentazione dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati, coordinarne l elaborazione e le modalità di revisione (modelli esemplificativi sul sito MIUR 11 Favorire, sensibilizzando i docenti, l adozione di libri di testo con versione digitale (G.U ) o comunque disponibili presso la Libro AID. 12 Mettere in bilancio l acquisto di supporti informatici. 13 Attivare le necessarie procedure per gli esami di stato. REFERENTE D ISTITUTO PER I DSA si occupa Dell accoglienza degli alunni. - Di visionare le certificazioni diagnostiche rilasciate dagli organi competenti. - Di curare i primi colloqui con i genitori e gli specialisti. - Di realizzare incontri di continuità con i colleghi del precedente ordine di scuola, al fine di condividere il percorso educativo- didattico e non disperdere il lavoro precedentemente svolto. - Di fornire informazioni e consulenza ai colleghi riguardo gli strumenti compensativi e le misure dispensative per realizzare un intervento didattico il più possibile adeguato al caso; - di organizzare interventi didattici specifici. - di fornire informazioni riguardo ad associazioni, enti, istituzioni, oltre che siti e piattaforme on line che si occupano di tali problemi. - Di organizzare o divulgare iniziative di formazione. - Di informare colleghi e genitori dell importanza dell utilizzo delle nuove tecnologie e suggerire software free. - Di inserire l argomento DSA nel POF, prevedendo le azioni da attivare nei confronti degli alunni con DSA. - Di informare eventuali supplenti in servizio nelle classi con alunni con DSA. COORDINATORE DI CLASSE / INSEGNANTE DI RIFERIMENTO provvede a Coordinare il consiglio di classe / team nella stesura del PDP. Il PDP deve essere redatto tenendo conto delle indicazioni degli specialisti, delle osservazioni della famiglia con il coinvolgimento anche dell alunno ( dove possibile) in un ottica di contratto formativo; deve essere compilato entro il primo trimestre dell anno scolastico ed e oggetto di revisione ed aggiornamento nei momenti di verifica quadrimestrale. Tenere i contatti con la famiglia e prendere eventuali contatti con la scuola precedente. Indicare fin dal primo verbale la presenza di un alunno DSA. Coordinare le attività pianificate nel PDP e fornire informazioni ai colleghi. Concordare con la famiglia le modalità di svolgimento dei compiti a casa. Predisporre, insieme ai colleghi, l uso di strumenti compensativi e misure dispensative, valutando le prestazioni scolastiche dell alunno secondo la normativa di riferimento. Promuovere la creazione di un buon clima relazionale, sostenendo l autostima, la motivazione e lavorando sulla consapevolezza ( riflessione meta cognitiva). Attivare le procedure previste per gli esami di stato. Consegnare, a fine anno scolastico, il PDP alla segreteria didattica, debitamente aggiornato per essere inserito nel fascicolo personale dell alunno.

10 Segnalare al referente d istituto eventuali casi a rischio. OGNI SINGOLO INEGNANTE deve Aggiornarsi sulle tematiche relative ai DSA e conoscere la normativa vigente. Saper riconoscere ed accogliere la diversità. Saper cogliere i campanelli d allarme e mettere in atto strategie di recupero. Applicare le procedure per l individuazione di eventuali rischi di DSA stabilite nel POF. Concordare con il referente DSA come gestire la comunicazione con la famiglia per suggerirle di intraprendere l iter diagnostico presso i servizi sanitari. Iniziare, in attesa di diagnosi, ad attuare una didattica personalizzata. Iniziare un percorso di consapevolezza con l allievo. Operare nei confronti dell alunno rispettando la sua sensibilità ed aiutandolo a crearsi un immagine positiva di sé e delle sue prospettive future. Predisporre, nelle proprie discipline, attività di accoglienza mirate alla creazione di un clima consapevole dei vari stili di apprendimento. Collaborare alla compilazione del PDP, verificarne, in itinere, la validità ed eventualmente modificarlo. Attuare strategie educativo/ didattiche di potenziamento, di aiuto compensativo e di misure dispensative. Collaborare con i colleghi nella ricerca di modalità di verifica e valutazione adeguate e specifiche. Ricordarsi che le strategie compensative e le misure dispensative possono essere diverse tra i vari alunni con DSA, anche a parità di disturbo specifico.

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